[COMO 13] LA PROVINCIA LUNEDÌ 30 NOVEMBRE 2009 [ LA SCHEDA ] La proteina scartata La seta è una fibra tessile ottenuta dalla filatura dei bozzoli di diverse specie di lepidotteri sericigeni. Quella maggiormente conosciuta e utilizzata industrialmente è prodotta da una farfalla denominata Bombyx mori. La fibra serica è composta da due proteine denominate rispettivamente fibroina e sericina. La prima costituisce la parte vera e propria della fibra ed è caratterizzata da elevate proprietà fisico-meccaniche, oltre a quelle definite biotech o di applicazioni biomedicali e avanzate. La sericina è la parte esterna, normalmente eliminata durante i processi di nobilitazione tessile. Se recuperata in forma nativa e con processi non degradanti, trova impiego nel settore cosmetico per le sue proprietà idratanti (fonte: Stazione Sperimentale Seta) [ RICERCA ] Dalla seta ai cosmetici con la proteina del bello Cristina e Giada, figlie d’arte: cronaca d’una scommessa vinta [l’intervento] LUIGIRIGANO chimico industriale Il segreto? La sericina che idrata (d. mam.) Risponde Luigi Rigano (nella foto), chimico-industriale, cosmetologo e membro Onorario della Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche. Cos’è la sericina e quali sono le sue caratteristiche? La sericina è una proteina secreta dal baco da seta e avvolge come una guaina il filo di seta vero e proprio usato nell’industria tessile. Come tutte le proteine, si tratta di molecole di grandi dimensioni, formate da tante unità di aminoacidi unite a catena. Le proteine in natura hanno varie funzioni: elementi di struttura, di supporto alle funzioni biologiche delle cellule, di cuscinetto, di protezione, di formazione dei tessuti e altro. Nel caso della sericina, questa assicura la buona adesione dei fili di seta in modo da formare un involucro protettivo resistente, non fragile, isolante dagli sbalzi termici, ma permeabile all’ossigeno. Perché è particolarmente indicata per uso cosmetico? Per la speciale compatibilità con le proteine cutanee e per i suoi effetti protettivi rispetto alle sostanze detergenti e a altri aggressori, come quelli contenuti nei depilatori. Inoltre, la sua capacità di coordinazione dell’acqua la rende un ingrediente attivo idratante potente e, in prove in vitro, si è dimostrata capace di calmare la pelle irritata o stressata per la sua capacità di interferire con le cellule del sistema immunitario coinvolte nei processi infiammatori. Quali sono i vantaggi estetici derivanti dal suo utilizzo? Le azioni principali sono di idratazione e mantenimento delle proprietà elastiche della pelle in prodotti anti-age, di protezione della pelle da azioni delipidizzanti da detergenti e aggressioni ambientali, e di effetto filmogeno protettivo su unghie, capelli e ciglia, per le sue proprietà bio-adesive su superfici proteiche. Quali le prospettive nell’utilizzo industriale? Potrebbero derivarne cosmetici "altamente innovativi"? Se usata a dosi elevate è un ingrediente che offre una gamma di applicazioni cosmetiche ad alto spettro, per la sua innocuità, sostantività e potere protettivo. Una pelle morbida, profondamente idratata e luminosa proprio come la seta. Questa la promessa di una innovativa linea cosmetica che nasce da una formulazione a base di sericina, la preziosa proteina che rende bello e lucente il filo di seta. Ancora una volta il filato che ha reso celebre in tutto il mondo Como e la sua tradizione tessile si rivela un irrinunciabile alleato della bellezza e del fascino femminile per la cura del corpo e dei capelli. La sericina diventa un nuovo strumento di seduzione nelle mani, o meglio, nell’azienda familiare di Giada e Cristina Mieli, figlie e nipoti di imprenditori che hanno fatto della tradizione serica comasca il proprio lavoro e la propria vita. Le giovani depositarie di segreti e di innovative lavorazioni del nobile filato hanno fondato, nel 2003, la «J. And. C. Cosmetici» e hanno investito tempo e risorse economiche nel recupero dell’acqua di purga della seta "prodotta" dall’azienda di famiglia, la Tintoria Pecco & Malinverno. Il risultato è stato una sericina liofilizzata integra di ottimo livello qualitativo, un principio attivo cosmetico dalle straordinarie proprietà idratanti, lenitive e rigeneranti. In realtà, l’idea di recuperare le acque di purga della seta era già venuta ad alcuni industriali comaschi con l’appoggio della Comunità Europea che aveva finanziato la costruzione di un prototipo di impianto per il recupero della sericina. In seguito, però, il progetto è stato abbandonato a metà percorso per mancanza di fondi. «Mio zio Giulio e mio papà Franco decisero, invece, di proseguire da soli, investendo nell’acquisto dell’impianto, ancora oggi unico in Italia, che avrebbe permesso di recuperare, dopo un particolare processo di filtrazione, la sericina», spiega Giada Mieli. Cristina, laureata in Scienze naturali, e Giada, laureata in Relazioni pubbliche, decisero allora di mettere a frutto i loro studi e la loro passione creando una società che si occupasse specificatamente dello sviluppo dell’utilizzo della sericina. Le sorelle Mieli pun- tano subito sulla qualità, scegliendo di persona le partite di seta più pregiata che, una volta lavata, avrebbe generato una eccezionale sericina. In seguito, avvalendosi dell’esperienza di aziende cosmetiche, creano il primo prodotto, una semplice saponetta che deterge in profondità senza irritare, dando anzi ottimi risultati anche in presenza di allergie, eczemi e psoriasi. «Questo primo, timido successo ci ha incoraggiate e abbiamo creato una linea di prodotti, non testati su animali e senza allergeni, completa di creme, detergenti per pelle e capelli e persino di un gel dopobarba, tutti con Il risultato è una sericina liofilizzata integra di ottima qualità, un principio attivo cosmetico con proprietà idratanti e lenitive una elevata concentrazione di Sericina integra al 3%, contenente una porzione di molecola detta Sericina M, in grado di aumentare la ricrescita delle cellule epiteliali del 250% nell’arco di 72 ore» sottolinea Giada. Oggi, la «J. And. C.» fornisce la preziosa materia prima anche ai colossi dell’industria cosmetica e prosegue nello studio di nuove formulazioni per la propria linea: saranno presto disponibili due prodotti specifici, uno per la bellezza femminile e uno dedicato a chi soffre di ostinata e eccessiva secchezza di mani e piedi. Daniela Mambretti [la storia a Como dal ’35 ] Nonno Walter, che portò il filato in Egitto Se oggi Giada e Cristina Mieli possono sviluppare il loro innovativo progetto con l’utilizzo della sericina in campo cosmetico è grazie alla caparbietà e all’impegno di nonno Walter e dei suoi figli. Walter Mieli, rientrato in Italia dall’Egitto dove era nato, fonda, nel 1935, la Commissionaria Doppiseta, specializzata nella produzione di filato doppio di seta destinato ai mercati del Nord Africa. Con grande difficoltà, riesce a guidare l’azienda anche durante il periodo bellico e, superate confische e crisi post-bellica, entrano DOMANI SUL WEB Un bel seno naturale Rivoluzione comasca C’è un chirurgo estetico comasco, Eugenio Gandolfi, che sta diventando famoso nel mondo, perché ha inventato un modo naturale di rifarsi il seno. Addio protesi di silicone, ora la mastoplastica può essere fatta con trapianto di tessuto adiposo e staminali. Banalizzando, potremmo scrivere che le donne potranno togliere curve dove ora sono in eccesso, magari fianchi o pancia, e metterlo dove invece latitano. Dieci anni di sperimentazioni e la collaborazione internazionale di scienziati in Italia e Svizzera hanno permesso a Gandolfi di sviluppare la nuova tecnica, che sarà possibile comprendere meglio domani, alle 21, quando verrà presentata in webconference, registrandosi su www.sgmedicina.com. in azienda anche i figli Giulio, Giorgio e Franco che devono affrontare una serie di difficoltà dovute all’importazione di materia prima dalla Cina. Intorno al 1972, l’azienda porta una rivoluzione nei sistemi di torcitura della seta in Italia, adattando le macchine per poliestere alla seta e sviluppando un fuso a doppia torsione per queste macchine. Nello stesso periodo, alcune tessiture comasche affinano la tessitura con telai a grande altezza senza navetta, un’evoluzione che permette la conquista di nuovi mercati. Così, dal 1973 al 1988, con il filato ritorto, l’azienda riacquista quote di mercato e mantiene il ruolo di maggior cliente europeo per la Cina. Nel 1977, la conquista del mercato arabo, ottimo cliente di filo di seta tinto, spinge la famiglia Mieli ad acquistare una Tintoria per purgare, caricare e tingere la seta. È proprio da questo processo che deriva la sericina utilizzata dall’attività di Giada e di Cristina che selezionano personalmente le partite migliori di seta. D. Mam.