L’AZIENDA Gestione della Produzione e della Qualità Corso di Ingegneria Industriale Prof. Enrico Maria Mosconi A.A. 2013-2014 Riepilogo OGGETTO DELLE LEZIONI L’AZIENDA L'AZIENDA COME SISTEMA DI RELAZIONI IL MANAGEMENT STRATEGICO: ORIGINE, PROCESSI E COMPETITIVITA' GLOBALE IL CONTESTO AMBIENTALE E GLI STAKEHOLDER ORGANIZZAZIONE AZIENDALE RISORSE E VANTAGGIO COMPETITIVO - STRATEGIE DI BUSINESS E IMPRENDITORIALITA' ORIGINI DELL'INNOVAZIONE: CREATIVITA', INVENZIONE E INNOVAZIONE, LE FORME DELL'INNOVAZIONE R & S, I NETWORK DI RICERCA, VALUTAZIONE DELLA TECNOLOGIA La progettazione del sistema aziendale: i prodotti, i mercati e i confini dell’impresa Cosa produrre, quando produrre, quanto produrre, come produrre e dove produrre Nella fase di costituzione l’imprenditore definisce i prodotti o i servizi da realizzare, i mercati da servire, le tecnologie da utilizzare (business). 1) definire che cosa l’impresa intende fare, a chi vendere i propri prodotti-servizi e come realizzare gli stessi (PRODOTTI, MERCATI , TECNOLOGIA). 2) definire i confini dell’impresa e le caratteristiche di fondo che deve assumere il sistema aziendale ed in particolare il modello di articolazione in sottosistemi, per il più efficiente svolgimento delle attività necessarie alla realizzazione dei prodottiservizi e alla loro vendita sul mercato. 3) progettare il modello organizzativo di divisione dei poteri decisori per la gestione dei sottosistemi e per il coordinamento degli stessi ed il controllo dei risultati.. Gli elementi distintivi dell’impresa sono: la presenza di un’organizzazione, lo svolgimento di processi di acquisizione e trasformazione economica di beni o servizi, le relazioni di scambio con entità esterne, la finalità del risultato economico L’impresa è un sistema, cioè un complesso interrelato di parti componenti, fra loro interdipendenti rispetto all’obiettivo comune da raggiungere e in relazione con l’ambiente esterno Limiti all’adattamento del Sistema Impresa all’ambiente Il comportamento del sistema è, in parte, condizionato da VINCOLI costituiti dalle caratteristiche e dalle proprietà interne del sistema (struttura). STRUTTURA DELL’IMPRESA: insieme di componenti e proprietà interne del sistema impresa che la caratterizzano in modo non transitorio e ne vincolano il cambiamento LE SFIDE PER L’IMPRESA .Cliente esigente in termini di qualità e servizio .Evoluzione sempre più rapida delle tecnologie .Complessità del contesto sociale .Concorrenza globale .Mutamenti nella gestione delle risorse umane SISTEMA SEMPLIFICATO DI PRODUZIONE IL MANAGEMENT STRATEGICO Processo attraverso il quale le imprese analizzano e apprendono dall’ambiente interno e esterno, stabiliscono la direzione strategica, creano strategie che mirano a orientare l’impresa in quella direzione e implementare quelle strategie. Tutto al fine di soddisfare gli stakeholder chiave. Compito della strategia Per l’impresa “la strategia” deve identificare e risolvere le questioni connesse alla creazione ed al mantenimento di un vantaggio competitivo rispetto ai propri concorrenti Un vantaggio competitivo sostenibile non può essere compreso pienamente se si guarda l’impresa solo nel suo complesso •È necessario suddividere il ciclo aziendale in fasi/processi/attività •Ogni attività è fonte potenziale di vantaggi di costo e/o differenziazione STRATEGIE COMPETITIVE Piani d’azione che determinano il modo di operare dell’impresa nell’ambito del mercato e del settore e che le consentono di competere efficacemente IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA Comprende gli elementi di pianificazione formale del management strategico presenti nel piano strategico. Questo processo tende in molte aziende a essere rigido e ripetitivo L’APPROCCIO TRADIZIONALE Si basa sull’analisi dell’ambiente interno ed esterno per arrivare a identificare vincoli, opportunità, punti di forza e di debolezza. L’ambiente è la determinante primaria della migliore strategia (determinismo ambientale) L’ORGANIZZAZIONE COME INSIEME DI RISORSE Le aziende possono ottenere un vantaggio competitivo grazie al possesso di risorse superiori (finanziarie, materiali, umane, conoscenza, organizzative) L’ORGANIZZAZIONE COME NETWORK DI RELAZIONI CON GLI STAKEHOLDER Visione dell’azienda al centro di un network di interessi definiti stakeholder. Le aziende possono ottenere un vantaggio competitivo attraverso una efficace gestione degli stakeholder. Vantaggio Competitivo La "capacità dell’impresa di superare gli avversari nel raggiungimento del suo obiettivo primario: la redditività Tipologie Differenziazione della sua offerta agendo sulle caratteristiche e sulle qualità della stessa (Vantaggioesterno/Differenziazione) Realizzazionedelle attività descritte dalla catena di valore ad un costo inferiore rispetto a quello della concorrenza (Vantaggio interno/Leadership di costo) La redditività si misura in relazione al capitale investito rispetto alla media del settore per un determinato periodo LA DIREZIONE STRATEGICA Riguarda gli obiettivi a lungo termine dell’azienda. Spesso è contenuta nella definizione di mission e vision. La mission definisce chi è l’azienda e quali sono le ragioni della sua esistenza; spesso contiene tutti gli elementi dell’indirizzo strategico, inclusi la vision, la definizione del business e i valori aziendali. La vision definisce il senso di ciò che l’azienda vuole essere nel futuro LA FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA Riguarda il processo di pianificazione strategica, spesso diviso tralivello di corporate, livello di business e livello funzionale. 1.La strategia a livello di corporate riguarda la selezione delle aree di business in cui l’azienda intende competere e l’enfasi su ciascuna area, 2.La strategia a livello di business riguarda le modalità per competere nelle aree di business selezionate. 3.La strategia a livello funzionale riguarda l’uso delle funzioni aziendali per implementare la strategia di business e ottenere un vantaggio competitivo. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA STRATEGIA Coinvolge la gestione delle relazioni con gli stakeholder e le risorse organizzative in modo da condurre l’azienda verso l’esecuzione efficace delle sue strategie, coerenti con la sua direzione strategica. L’organizzazione come insieme di risorse Schema generale (rappresentazione esplicita): X(t+1) = f [ K, X (t), U (t), ] Y(t) = ŋ [ K, X (t), U (t) ] dove:t = tempo ; U(t) = variabile input ; X(t) = variabile di stato; Y(t) = variabile output; K = parametri 1.Indica la funzione di cambiamento, transizione del sistema espresso dalla variabile di stato X(t), dalla variabile di ingresso U(t) e dalla funzione di transizione dello stato. LO STATO INIZIALE DEL SISTEMA E’ DESCRITTO DALLE VARIABILI X(t) 2. Indica la funzione di risposta o di uscita del sistema, espressa dall’output del sistema Y(t) come funzione ŋ delle variabili di stato X(t), delle variabili di ingresso U(t), dei parametri Y(t) = ŋ [ K, X (t), U (t) ] L’output dipende: dalle variabili input decisorie al tempo t ; dalle variabili esogene al tempo t; dallo stato del sistema al tempo t, a sua volta funzione dello stato al tempo (t - 1)… Questo riflette le decisioni passate, lo stato del periodo ancora precedente Lo stato del sistema alla data t non dipende solo dalle variabili decisorie di input a quella data, ma anche dallo stato del sistema alla data precedente t – 1, t-2,…,ecc. Come capire il comportamento del sistema? •Osservazione del sistema nella sua dinamica •Simulazione LA VALUTAZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE L’ambiente esterno può essere diviso nel contesto ambientale e nell’ambiente operativo: L’ambiente operativo è differente per ciascuna azienda, sebbene esistono delle similitudini nell’ambito di ciascun settore industriale; Il contesto ambientale rappresenta il contesto dove vivono l’azienda e il suo ambiente operativo. 13 LA VALUTAZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE Comprende numerosi aspetti che riguardano la vita dei cittadini, che possono essere diversi in base a Paese o area geografica. Ad esempio: Ruolo del governo nell’assistenza sanitaria - Qualità della formazione – Sicurezza e legalità Situazione dell’ambiente naturale - Programmi sull’immigrazione e tutela delle minoranze L’analisi dei trend sociali è importante per almeno 4 ragioni: 1. L’influenza del contesto socio-culturale può creare opportunità per le aziende 2. La consapevolezza dell’attenzione sociale su alcuni profili può facilitare le scelte strategiche 3. La reputazione sociale dell’azienda può incrementare conoscenza e vendite dei prodotti 4. La valutazione corretta dei trend sociali può aiutare l’azienda a rispettare il contesto normativo 14 LA VALUTAZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE IL CONTESTO ECONOMICO Le forze economiche hanno un profondo impatto sulle performance aziendali. Trend economici positivi o negativi influenzano in modo significativo le strategie e i risultati aziendali. Alcuni esempi di impatto dell’economia Forze economiche 15 Influenza potenziale Sviluppo economico Domanda, costo e disponibilità dei fattori di produzione Tassi di interesse Costo del capitale per nuovi progetti, costo dell’indebitamento Inflazione Tassi di interesse, costo dei fattori di produzione, ottimismo o pessimismo degli stakeholder Tassi di cambio Profitti per investitori esteri, politiche di governo per l’economia Deficit commerciale Politiche economiche, incentivi, barriere commerciali LA VALUTAZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE IL CONTESTO POLITICO Le forze politiche, nazionali e internazionali, sono tra i più significativi fattori che influenzano il successo di un’azienda. Il contesto politico è rappresentato dal governo e da altre entità politiche o legali (Agenzie, enti locali, ecc.). IL CONTESTO TECNOLOGICO Riguarda gli impatti connessi allo sviluppo delle tecnologie. I cambiamenti nel contesto tecnologico possono modificare le aspettative della società. La tecnologia rappresenta la conoscenza dell’uomo su prodotti e servizi e sul modo come questi ultimi sono prodotti e distribuiti. 16 INTERDIPENDENZA TRA I DIVERSI CONTESTI AMBIENTALI I diversi contesti ambientali sono tra loro fortemente interconnessi. La valutazione degli effetti dei differenti contesti ambientali e dei conseguenti scenari è di grande importanza per le imprese, soprattutto, e non solo, per le multinazionali. Collezionare e analizzare informazioni sui contesti ambientali è un’attività fondamentale per qualsiasi azienda. IL CONTESTO INTERNAZIONALE Se un’azienda ha interesse ad investire in un Paese estero per sfruttare opportunità di business, deve essere in possesso di una grande quantità di informazioni. L’ambiente politico, economico e sociale in larga parte, e quello tecnologico, in misura minore, possono essere molto differenti. Il contesto sociale è quello più soggetto a cambiamenti e complesso da analizzare. 17 L’ANALISI DEGLI STAKEHOLDER E DELL’AMBIENTE OPERATIVO Riguarda gli stakeholder con cui l’azienda interagisce su base regolare, includendo clienti, fornitori, governo, amministratori, comunità locali, sindacati, associazioni, media e intermediari finanziari. 18 LA VALUTAZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE AMBIENTE OPERATIVO INFLUENZE SOCIOCULTURALI INFLUENZE ECONOMICHE 19 INFLUENZE TECNOLOGICHE INFLUENZE POLITICHE Classificazioni Concettuali di stakeholder Clarkson Primari: -azionisti -investitori -dipendenti -consumatori -fornitori -Stato -comunità Secondari: -gruppi di opinione -media -sindacati -partiti politici Mitchell-Agle-Wood Latenti -passivi -discrezionali -esigenti In Attesa -dominanti -pericolosi -dipendenti Definitivi Werther-Chandler Phillips Interni -dipendenti -dirigenti -azionisti -rappresentanze sindacali Contrattuali -dipendenti -clienti -finanziatori -fornitori -comunità Contrattuali -clienti -finanziatori -fornitori -distributori Pubblici -comunità locale e nazionale Authority -ambientalisti -aziende del terzo settore Derivati -concorrenti -media -attivisti Sciarelli Contrattuali interni -azionisti -management -dipendenti Contrattuali esterni -clienti -fornitori -finanziatori Regolatori -pubblica amministrazione -authority -comunità locale -concorrenti Di opinione -attivisti -Media - grp di opinione LE 5 FORZE DI PORTER PARTECIPANTI POTENZIALI MINACCIA DI NUOVI PARTECIPANTI COMPETITOR INDUSTRIALI FORNITORI CLIENTI RIVALITÀ TRA LE AZIENDE ESISTENTI MINACCIA DI PRODOTTI O SERVIZI SOSTITUTIVI PRODOTTI E SERVIZI SOSTITUTIVI 21 LE 5 FORZE DI PORTER IL POTERE ECONOMICO DEI CLIENTI I clienti tendono a mostrare un grande potere di negoziazione per via delle seguenti condizioni: 1. Se sono in numero ridotto 2. Se hanno grandi volumi di acquisto 3. Se i prodotti che stanno acquistando sono indifferenziati 4. Se possono facilmente acquisire il loro fornitore (integrazione verticale) 5. Se non sono interessati alla qualità 6. Se hanno informazioni relative all’azienda da cui stanno acquistando 7. Se sono ben organizzati 22 LE 5 FORZE DI PORTER IL POTERE ECONOMICO DEI FORNITORI I fornitori tendono a mostrare un grande potere di negoziazione per via delle seguenti condizioni: 1. Se sono in numero ridotto 2. Se vendono prodotti e servizi che non possono essere sostituiti 3. Se non vendono una larga parte dei loro prodotti o servizi all’industria che acquista 4. Se hanno un cliente significativamente dipendente 5. Se possono facilmente integrarsi a valle e competere con l’acquirente 6. Se hanno informazioni relative all’azienda a cui stanno vendendo 7. Se sono ben organizzati 23 LE 5 FORZE DI PORTER LA COMPETIZIONE I fattori che portano ad un alto livello di competizione sono i seguenti: 1. Ci sono molti competitor nel settore e nessuno di loro ha una posizione dominante 2. Il settore sta crescendo lentamente 3. I prodotti nel settore non sono differenziati facilmente 4. Esistono alti costi fissi 5. Esistono elevate barriere all’uscita 24 CONCENTRAZIONE E MONOPOLIO La competizione è una situazione in cui molte aziende si contendono un mercato senza che esista una vera posizione dominante. All’altro estremo vi è la situazione di monopolio, in cui un’azienda domina tutte le altre in un settore. Le aziende difficilmente possono mantenere la situazione di monopolio a lungo, in un regime di concorrenza che favorisce lo sviluppo di nuovi prodotti che causa la perdita della posizione dominante. Si viene a creare così un oligopolio, caratterizzato da poche grandi aziende, anch’esse dominanti. 25 IPERCOMPETIZIONE La conseguenza dell’oligopolio è in genere il consolidamento del settore industriale. I competitors allora tendono ad avviare strategie di fusione e acquisizione in tutti i Paesi per rafforzare il proprio potere economico. Si parla allora di ipercompetizione, condizione di rapida crescita competitiva basata su prezzo, qualità, azioni difensive e offensive sui mercati, strategie di alleanze e relazioni. Ciò comporta pratiche competitive sempre più spinte e cicli di vita del prodotto sempre più brevi. 26 BARRIERE ALL’INGRESSO (1) Le forze che tengono i nuovi competitors fuori da un nuovo mercato, generando una forma di protezione per i competitors esistenti, sono chiamate barriere all’ingresso. Le principali sono le seguenti: 1. Economie di scala: in questo caso è più efficiente produrre un prodotto in un impianto più grande con elevati volumi 2. Elevata necessità di capitale: i costi necessari per lo start-up richiedono elevati investimenti e possono scoraggiare un piccolo competitor 27 Prof- Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità BARRIERE ALL’INGRESSO (2) 3. Differenziazione di prodotto/servizio: concerne gli attributi associati a un prodotto o servizio che comportano la preferenza del cliente 4. Accesso ai canali distributivi 5. Risorse non imitabili: si tratta di risorse possedute da aziende presenti sul mercato (brevetti, marchi, tecnologie, conoscenza) che sono difficili o impossibili da duplicare completamente 6. Politiche governative: alcune politiche dei governi possono limitare l’accesso ai mercati 28 Prof- Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità LE 5 FORZE DI PORTER PRODOTTI E SERVIZI SOSTITUTIVI Si tratta di prodotti e/o servizi forniti da un’azienda che possono essere facilmente sostituiti con prodotti e/o servizi di un’altra azienda. 29 LA GESTIONE DELL’AMBIENTE OPERATIVO Riguarda le azioni che le aziende possono attuare per rispondere alle sfide del contesto ambientale e del mercato e rendere il proprio ambiente operativo meno ostile e collaborativo. Queste azioni possono essere raccolte in 3 categorie 1. Azioni economiche 2. Azioni politiche 3. Azioni di partnership 30 LA GESTIONE DELL’AMBIENTE OPERATIVO AZIONI ECONOMICHE Si tratta di azioni finalizzate a incrementare profitti, fatturati e quote di mercato. y Tattiche competitive: pubblicità, promozione, lancio di nuovi prodotti, riduzione di costi, miglioramento della qualità. y Benchmarking: strumento per valutare i comportamenti migliori dei diretti concorrenti in aziende simili ed utilizzare i risultati per tentare un cambiamento organizzativo 31 LA GESTIONE DELL’AMBIENTE OPERATIVO STRATEGIE POLITICHE Includono tutte le attività che hanno come oggetto la creazione di un clima politico amichevole per l’azienda e possono comprendere rapporti con associazioni e rappresentanti governativi. 32 LA GESTIONE DELL’AMBIENTE OPERATIVO PARTNERSHIP CON STAKEHOLDER ESTERNI (1) Le relazioni interorganizzative comprendono diversi tipi e forme di cooperazione e partnership finalizzate a rafforzare la presenza nei mercati o lo sviluppo di nuovi prodotti 1. Joint venture: un’entità che si viene a costituire quando 2 o più aziende dedicano una parte delle loro risorse a creare una nuova separata entità, con finalità tecnologiche o commerciali 2. Network: configurazione dove un’azienda locale (hub) gestisce e coordina una complessa rete di interdipendenze che restano autonome 33 LA GESTIONE DELL’AMBIENTE OPERATIVO PARTNERSHIP CON STAKEHOLDER ESTERNI (2) 3. Consorzi: un gruppo di aziende specializzate orientate al problem- solving e allo sviluppo tecnologico (ad esempio consorzi di R & D). Le aziende restano sempre autonome. 4. Alleanze: un accordo tra 2 o più imprese che stabilisce una relazione di scambio con obiettivi specifici senza coinvolgimento della proprietà 5. Associazioni commerciali: si formano tra aziende dello stesso settore industriale per raccogliere informazioni commerciali, legali e industriali 34 VANTAGGIO COMPETITIVO SOSTENIBILE Esiste quando un’azienda gode di un vantaggio di business di lunga durata comparato alle aziende rivali. La capacità di una risorsa o di una competenza interna a guidare verso un vantaggio competitivo sostenibile dipende soprattutto dalle risposte a 6 domande: 35 1. Le risorse e le capacità aziendali hanno valore sul mercato? 2. Le risorse e le capacità aziendali sono uniche? 3. Esiste un sostituto facilmente disponibile per le risorse e le capacità? 4. Esistono sistemi organizzativi che consentono di realizzare il potenziale? 5. L’azienda è consapevole dei propri vantaggi? 6. Le risorse e le capacità aziendali sono difficili o costose da imitare? ESEMPI DI RISORSE E COMPETENZE AZIENDALI ECONOMICHE E FINANZIARIE •Eccellente cash flow •Bilancio solido •Performance superiori alla concorrenza •Forti connessioni ai finanziatori MATERIALI •Impianti e macchinari avanzati •Processi in grado di generare valore aggiunto •Superiorità nella localizzazione o nelle materie prime •Prodotti o servizi di qualità 36 UMANE CONOSCENZA E APPRENDIMENTO •Superiorità nello sviluppo della tecnologia •Innovazione di processo eccellente e imprenditorialità •Processi di apprendimento eccellenti •Peculiarità dell’Amministratore •Manager esperti •Personale motivato, ben formato e fedele •Cultura organizzativa orientata alle prestazioni AZIENDALI GENERALI •Eccellente brand o reputazione •Brevetti •Contratti esclusivi RISORSE TANGIBILI E INTANGIBILI y Le risorse tangibili sono asset organizzativi che possono essere visti, toccati e quantificati, come impianti, cassa o prodotti. y Le risorse intangibili sono asset organizzativi che sono difficili da quantificare, come conoscenza, skill, capacità, relazioni con gli stakeholder e reputazione. Le risorse tangibili tendono nel tempo a essere imitate, le risorse intangibili sono più difficili da imitare. 37 LE CONNESSIONI FRA I DIVERSI TIPI DI RISORSE UMANE UMANE •Manager •Manager qualificati qualificati •Personale •Personale motivato motivato ee preparato preparato ECONOMICHE ECONOMICHE E E FINANZIARIE FINANZIARIE •Posizione •Posizione economica economica ee finanziaria finanziaria solida solida AZIENDALI AZIENDALI GENERALI GENERALI •Eccellente •Eccellente brand brand •Reputazione •Reputazione superiore superiore •Relazioni •Relazioni strette strette con con gli gli stakeholder stakeholder 38 CONOSCENZA CONOSCENZA E E APPRENDIMENTO APPRENDIMENTO •Innovazione •Innovazione eccellente eccellente •Apprendimento •Apprendimento superiore superiore MATERIALI MATERIALI •Impianti •Impianti ee macchinari macchinari avanzati avanzati •Processi •Processi in in grado grado di di generare generare valore valore aggiunto aggiunto •Prodotti •Prodotti oo servizi servizi di di qualità qualità RISORSE ECONOMICO-FINANZIARIE Le risorse economiche e finanziarie possono costituire una fonte di vantaggio competitivo, sebbene difficilmente possano essere considerate uniche o difficili da imitare. Le misure più comuni di identificazione delle risorse sono rappresentate da indicatori di profittabilità (ROI, ROE), liquidità, rischio finanziario (indebitamento, leverage), composizione delle attività. RISORSE MATERIALI E CATENA DEL VALORE La catena del valore è un rappresentazione dei processi aziendali, divisi in attività primarie e attività di supporto, che creano valore per i clienti. 39 LA CATENA DEL VALORE AMMINISTRAZIONE GESTIONE DELLE RISORSE UMANE O T T I F O R P Attività di supporto SVILUPPO TECNOLOGICO APPROVVIGIONAMENTO DELLE RISORSE PRODUZIONE LOGISTICA IN USCITA MARKETING E VENDITE Attività primarie 40 SERVIZIO O T T I F O R P LOGISTICA IN INGRESSO Catena del Valore: Metodo sistematico di analisi delle attività nonchè delle loro interrelazioni per capire le possibili fonti di vantaggio competitivo ATTIVITÀ DI SUPPORTO Attività Infrastrutturali Gestione Risorse Umane Sviluppo Tecnologie Approvvigionamenti Logistica in Entrata Produzione m Logistica Marketing in Distribuz. ar gi ne Servizi after Sales Uscita ATTIVITÀ PRIMARIE Strategia di differenziazione Strategia di costo Stakeholder menegement e le teorie economiche e manageriali ATTIVITA’ PRIMARIE y Logistica in ingresso: include le attività connesse con l’acquisto y y y y 43 degli input che sono utilizzati per la produzione Produzione: comprende le attività che riguardano la trasformazione degli input in prodotto finale Logistica in uscita: sono le attività connesse al magazzinaggio e alla distribuzione del prodotto finito Marketing e vendite: include i processi attraverso i quali i clienti acquistano i prodotti e quelli per indurlo all’acquisto, come pubblicità, gestione delle vendite, distribuzione, promozione e prezzo Servizio: si riferisce alla fornitura di servizi per migliorare o mantenere il valore del prodotto ATTIVITA’ DI SUPPORTO y Approvvigionamento delle risorse: riguarda le attività correlate all’acquisto degli input per i processi delle attività primarie e di supporto y Sviluppo tecnologico: si riferisce ai processi di apprendimento che sfociano nel miglioramento delle funzioni produttive y Gestione delle risorse umane: include le attività connesse alle risorse umane come reclutamento, formazione e coinvolgimento y Amministrazione: consiste di attività generali come pianificazione e contabilità 44 VANTAGGIO COMPETITIVO E CATENA DEL VALORE Un’azienda può sviluppare un vantaggio competitivo in ognuna delle attività primarie o di supporto, o combinando due o più di queste, oppure in ciascuna delle attività interne (primarie o di supporto) ma in connessione con l’ambiente esterno. 45 STRATEGIE DI BUSINESS Le strategie di business sono differenti per ciascuna azienda. Tuttavia, isolando alcune caratteristiche comuni, si possono classificare 3 opzioni strategiche più largamente usate: 1. Strategia basata sulla leadership di costo 2. Strategia basata sulla differenziazione 3. Strategia basata sul valore migliore (“best value”) 46 STRATEGIE DI BUSINESS 1) STRATEGIA BASATA SULLA LEADERSHIP DI COSTO Le aziende che perseguono una strategia basata sul costo utilizzano in genere uno o più dei seguenti fattori per creare le loro posizioni di costo: a) Piena utilizzazione della capacità produttiva b) Economie di scala c) Progressi tecnologici d) Outsourcing e) Effetti 47 di apprendimento Prof- Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità STRATEGIE DI BUSINESS 2) STRATEGIA BASATA SULLA DIFFERENZIAZIONE La chiave di questa strategia è creare valore attraverso l’unicità di un prodotto o servizio che può essere ottenuta con varie modalità, tra le quali: 1. Innovazione di prodotto 2. Qualità 3. Pubblicità 4. Relazioni con i fornitori 48 STRATEGIE DI BUSINESS 3) STRATEGIA BASATA SUL VALORE MIGLIORE (“BEST VALUE”) Si attua se un’azienda persegue elementi associati simultaneamente con una strategia di costo e con una di differenziazione. Le aziende che perseguono questa strategia in genere si concentrano intorno a 2 fattori di successo: 1. Qualità 2. Velocità - flessibilità 49 RISCHI ASSOCIATI AD UNA STRATEGIA BASATA SULLA LEADERSHIP DI COSTO Minore attenzione all’innovazione di prodotto 2. Innovazione tecnologica solo conseguenza dell’obsolescenza 3. Imitazione rapida da parte dei concorrenti 1. RISCHI ASSOCIATI AD UNA STRATEGIA BASATA SULLA DIFFERENZIAZIONE Rapporto tra costi aggiuntivi per differenziare il prodotto e incremento di prezzo per il cliente 2. Mancata percezione del cliente della differenziazione 3. Facilità di imitazione della differenziazione 1. 50 STRATEGIA E CICLO DI VITA Il ciclo di vita rappresenta come i volumi di vendita per una categoria di prodotto cambia nel tempo, dalla fase di introduzione fino al declino. Introduzione Volume delle vendite Maturità Tempo 51 Crescita Declino DINAMICHE COMPETITIVE Le strategie possono non avere successo per via delle reazioni dei concorrenti. Si tratta di dinamiche competitive che generano la cosiddetta “distruzione creativa” (Schumpeter), con la quale si identifica l’inevitabile declino delle aziende leader a causa dei concorrenti che riducono o eliminano il vantaggio competitivo. La Rottura del ciclo di vita Sostituzione del prodotto Volume delle vendite Tempo 52 STRATEGIE PER RISPONDERE ALLE DINAMICHE COMPETITIVE Un’azienda può rispondere in diversi modi alle dinamiche di mercato: 53 STRATEGIE OFFENSIVE 1) Competizione aggressiva Le aziende che adottano strategie aggressive fanno uso di ogni risorsa disponibile nello sforzo di sopravanzare i rivali. Per avere successo queste strategie richiedono risorse significative, rare e di alto valore. rischio I concorrenti possono rispondere in modo altrettanto aggressivo. 2) Vantaggi derivanti dall’azione preventiva Le aziende che adottano questo tipo di strategia si trovano in primo piano rispetto ai progressi tecnologici nei loro settori. 54 STRATEGIE OFFENSIVE 3) Collaborazione Le aziende in questo caso mettono insieme risorse per ottenere una posizione più solida sul mercato. Vi sono diverse forme di relazioni interaziendali che possono condurre alla collaborazione. 55 STRATEGIE DIFENSIVE 1) Risposta ai concorrenti Le aziende pianificano una serie di “ritorsioni” per scoraggiare i concorrenti da intraprendere azioni. Nel caso di competizione su più mercati, l’azione condotta in un mercato può avere un effetto deterrente su altri mercati. 2) Interventi governativi Si tratta di interventi normativi pianificati a livello governativo che intendono tutelare settori di interesse del Paese. Non devono confliggere con la tutela della concorrenza e le norme internazionali sul libero mercato. 56 STRATEGIE DIFENSIVE 3) Barriere all’imitazione Le barriere all’imitazione sono intese come forma di prevenzione per concorrenti esistenti dall’imitazione di fonti di vantaggio di costo o da forme di differenziazione. 4) Flessibilità strategica La flessibilità strategica consente ad un’impresa di spostare le proprie risorse da mercati declinanti in quelli con maggiori prospettive in un ammontare minimo di tempo. 5) Focus su una nicchia di mercato Si tratta di una strategia competitiva in cui un’azienda evita di confrontarsi completamente con la concorrenza, focalizzando la propria posizione su una particolare nicchia di mercato in cui altre aziende hanno poco interesse. 57 IMPRENDITORIALITÀ E INNOVAZIONE L’imprenditorialità, nel senso più ampio del termine, è la creazione di nuovo business. Ciò coinvolge il riconoscimento o la creazione di opportunità, l’organizzazione delle risorse necessarie a raggiungere le opportunità, e la gestione delle attività che trasformano una nuova idea in azienda. Imprenditore Gli imprenditori sono stati oggetto di ampi studi nella letteratura. In genere gli imprenditori sono soggetti in grado di riconoscere ed acquisire un vantaggio dalle opportunità. Sono anche pieni di risorse, creativi, visionari, ottimisti. Sono pensatori indipendenti che si prendono rischi e innovano. Tendono a essere eccellenti leader e soprattutto sono sognatori. 58 I COMPITI IMPRENDITORIALI Compiti primari associati a una nuova iniziativa: 1. Il riconoscimento o la creazione di una opportunità: La scoperta imprenditoriale implica la canalizzazione di risorse verso l’adempimento di un bisogno di mercato a cui deve essere data una soluzione. 2. La creazione di un business plan: 3. La garanzia del capitale per lo start-up: 4. La gestione dell’iniziativa Qualsiasi cosa associata ad una nuova iniziativa ruota attorno ad un business plan. Il business plan è un piano che contiene i dettagli di come dovrebbe essere costruita una nuova iniziativa imprenditoriale. Reperire capitale per lo start-up è probabilmente l’operazione più difficile per un imprenditore. Il capitale per lo start-up concerne il finanziamento richiesto per avviare una nuova iniziativa. 59 RICHIAMO - CONTENUTI DEL BUSINESS PLAN SEZIONE SOMMARIO DESCRIZIONE DEL BUSINESS ANALISI AMBIENTALE ANALISI DELLE RISORSE PIANI FUNZIONALI DESCRIZIONE Descrizione dell’iniziativa Soggetti coinvolti e mercato Analisi di mercato (inclusi i clienti), analisi della concorrenza, analisi dei fornitori, valutazione dei prodotti/servizi sostitutivi, barriere all’ingresso e all’uscita, sistema normativo, condizioni finanziarie del settore, disponibilità di finanziamenti, disponibilità di tecnologia, disponibilità di personale qualificato. Personale, capitale, impianti, brevetti Piano di marketing, piano di gestione e piano operativo 60 PROIEZIONI FINANZIARIE Ritorni potenziali dell’investimento FONTI DI CAPITALE PER GLI IMPRENDITORI 1. Banche commerciali 2. Contatti personali 3. Venture capitalists 4. Partnership con grandi aziende 5. Business angels 6. Enti di promozione dell’imprenditorialità (ad esempio BIC) 7. Investitori istituzionali (ad esempio nel Lazio Filas) 8. Altri investitori (fondi, ecc..) 61 LA GESTIONE DELL’INIZIATIVA: PRINCIPALI FASI ATTIVITA’ DESCRIZIONE GESTIONE ECONOMICO- FINANZIARIA Sistemi per controllare i costi MARKETING Penetrazione nel mercato SVILUPPO DEL PRODOTTO/SERVIZIO Feedback sul prodotto/servizio ACQUISIZIONE DELLE RISORSE Attrezzature e fornitori di componenti e materie prime SVILUPPO DEL PROCESSO Gestione della produzione e qualità GESTIONE DEL PERSONALE Reclutamento del personale e formazione REQUISITI LEGALI Attivazione operativa dell’iniziativa STRATEGIA DI USCITA Modalità di uscita dal business RISK ANALYSIS V ifi 62 d i i iti l li ti d ib tti COME FAVORIRE L’INNOVAZIONE IN AZIENDE ESISTENTI 1. FATTORI CHE SCORAGGIANO L’INNOVAZIONE 1. Burocrazia rigida nel prendere le decisioni 2. Mancato supporto del management 2. Supporto del top management 3. 3. Team work e collaborazione, struttura snella Leadership autoritaria e gerarchia tradizionale 4. Processi di approvazione delle idee decentralizzati Processi di approvazione delle idee difficili 5. Valutazione delle idee di ogni dipendente Prestare attenzione solo alle idee di alcuni 6. Scarse risorse per le attività imprenditoriali 7. Penalizzazioni per i fallimenti 8. Enfasi solo su risultati misurabili 4. 5. 6. Comunicazione eccellente 7. Diritti sui progetti e riconoscimenti per idee di successo 8. 63 FATTORI CHE INCORAGGIANO L’INNOVAZIONE Visione e cultura che supportano l’innovazione, la crescita personale e il rischio Focus sull’apprendimento ORIENTAMENTO ALLA CRESCITA L’imprenditorialità e l’innovazione spingono alla crescita del business. In genere gli approcci alla crescita sono di 2 tipi: interno e esterno. Le strategie di crescita interna fanno uso di risorse interne per accrescere le vendite in mercati esistenti o in nuovi mercati. Le strategie di crescita acquisizione di altre aziende. 64 esterna coinvolgono cooperazione o CRESCITA INTERNA (1) y Le aziende iniziano in genere con un unico prodotto/servizio su un unico mercato (penetrazione del mercato). y Le due modalità principali di diversificazione interna sono rappresentate dallo sviluppo del mercato e dallo sviluppo del prodotto/servizio. coinvolge il riposizionamento del prodotto/servizio per entrare in un nuovo mercato 65 include l’introduzione di un nuovo prodotto/servizio connesse a una competenza esistente dell’azienda CRESCITA INTERNA (2) Si definisce integrazione verticale il processo con cui un’azienda è coinvolta in più di una fase della catena di fornitura. L’integrazione verticale, accompagnata dall’acquisto di un cliente o di un fornitore, spesso è realizzata “in-house” allargando gli obiettivi dell’azienda sino ad includere più processi di conversione delle risorse. 66 CRESCITA ESTERNA Le strategie di crescita esterna riguardano la ricerca di risorse da aziende esterne attraverso acquisizioni o joint venture. L’integrazione orizzontale riguarda l’acquisizione di un’azienda nella stessa linea di business. Le acquisizioni collegate avvengono quando l’azienda acquirente condivide risorse comuni o complementari con l’azienda acquistata. Le joint venture sono partnership con altre aziende che generano una nuova azienda, utilizzate per entrare prodotti/servizi e/o tecnologie. 67 in nuovi mercati, mettendo insieme