Progetto
Martha Argerich
Lugano, 10 – 30 giugno 2014
Con il sostegno di
Fondazione
Ing. Pasquale Lucchini
lucasdesign.ch | Fotografia: Massimo Pedrazzini
Insieme
siamo energia
Azienda Elettrica Ticinese
Quando la musica è un evento, l’energia si fa sentire:
AET, in qualità di sponsor, sostiene la 30a edizione
di JazzAscona. Unite la vostra carica alla nostra e…
ascoltate l’emozione!
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I concerti sinfonici
e cameristici dell’edizione
2014 potranno essere
ascoltati in diretta sulla
Rete Due della
Radiotelevisione svizzera
sul sito retedue.rsi.ch
“Ascolta la radio”
I concerti all’Auditorio Stelio
Molo di Lugano saranno
inoltre proposti in
Video Streaming sul sito
rsi.ch/argerich
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RSI
Progetto Martha Argerich 2014
Sommario
Comitato d’onore
6
Saggezza e disincanto
Intervista di Madalena Soveral
10
Wisdom and clear sightedness
Interview with Madalena Soveral
13
Richard Strauss: tramonto a Lugano
Carlo Piccardi
16
Richard Strauss: sunset in Lugano Carlo Piccardi
19
Programmi
23
Gli artisti
41
5
Progetto Martha Argerich 2014
Comitato d’onore
Direzione artistica
Comitato organizzativo
Marco Borradori
Martha Argerich
Carlo Piccardi
Presidente della Fondazione
Lugano Festival,
Presidente del Comitato d’Onore
Coordinamento
Carlo Piccardi
Jacques Thelen
Giorgio Righetti
Consiglieri
Finanze
Bruno Lepori
Presidente di Lugano Turismo
Daniela Alberti
Amministrazione
Pietro Antonini
Presidente della FOSI
Michele Patuzzi
(Fondazione dell’Orchestra della
Segretariato
Svizzera italiana)
Lilo Pelloni
Guy Gremper
Vendita
Copromotore dell’iniziativa
Denise Fedeli
Alfredo Gysi
FOSI
Presidente del Consiglio
d’Amministrazione di BSI SA
Christian Gilardi
e copromotore dell’iniziativa
RSI Rete Due
Maurizio Canetta
Cristina Bacciarini
Direttore della RSI
Progetto grafico, BSI SA
Radiotelevisione svizzera
Adriano Heitmann
Fotografie
6
Progetto Martha Argerich 2014
Lugano e la Fondazione Lugano Festival hanno il piacere di
salutare per la tredicesima volta Martha Argerich e gli artisti
partecipanti al Progetto a lei intitolato e ormai diventato un
emblema della nostra città. “Live from Lugano Festival – Martha
Argerich and Friends”: fin dal primo anno EMI Music così intitola il cofanetto discografico periodicamente pubblicato
sulla base delle registrazioni che la Rete Due della Radio
Svizzera effettua regolarmente alla nostra manifestazione.
Fa anche piacere e ci onora che il nome di Lugano sia stato associato all’album di quattro CD della Deutsche Grammophon, intitolato Martha Argerich – Lugano Concertos,
comprendente una serie di concerti per pianoforte eseguiti dalla grande pianista accompagnata dall’Orchestra della
Svizzera italiana sull’arco del primo decennio della rassegna, che l’anno scorso ha ottenuto il premio ECHO KLASSIK rilasciato dalla critica discografica tedesca.
Grazie a Martha Argerich, diventata con ciò una sorta di nostra ambasciatrice, il nome della nostra città si è fatto largo
fra i centri che contano nella vita musicale europea, attirando l’attenzione sull’originale formula di una rassegna che ha
il pregio di unire in concordanza grandi nomi del concertismo e giovani talenti, in una sorta di laboratorio musicale
che stimola l’interesse del pubblico per le proposte di repertorio spesso inedite. Fra queste ci piace segnalare il concerto dedicato a Richard Strauss nell’occasione del 150° anniversario della nascita, con un suo trio giovanile e un suo
melologo per recitante e pianoforte che saranno eseguiti al
Teatro Sociale di Bellinzona. Tale estensione logistica va intesa come intenzione di far partecipe dell’iniziativa il pubblico ticinese in generale da parte di una città consapevole
di rappresentare il polo di riferimento culturale per tutto il
Cantone. Di altrettanto importante valore simbolico nel
Progetto di quest’anno figura il concerto che ospiterà una nutrita schiera di artisti operanti nel Conservatorio nazionale kazako di Almaty. In una specie di gemellaggio musicale,
essi si esibiranno insieme con alcuni artisti associati al nostro Progetto in un programma in cui collaboreranno nella
presentazione di brani di compositori del Kazakistan ispirati alla loro tradizione popolare.
Nello spirito della musica che affratella auguro alla rassegna
intitolata alla grande pianista di rinnovare il successo che
merita.
This year for the thirteenth time Lugano and the Fondazione
Lugano Festival are delighted to be able to greet Martha Argerich and the artists taking part in the Progetto which bears
her name and which has become a symbol of our city. “Live
from Lugano Festival - Martha Argerich and Friends”: this has
been the name on the CDs issued by EMI Music from the recordings made by Rete Due of the Radio Svizzera since the
very first year of the Festival. It is also a real pleasure, not to
say honour, that the name of Lugano has been associated
with the set of four CDs produced by Deutsche Grammophon
entitled Martha Argerich – Lugano Concertos, featuring a series of piano concertos performed by the great pianist and accompanied by the Orchestra della Svizzera Italiana during
the first ten years of the festival. Last year this collection won
the ECHO KLASSIK prize awarded by German record critics.
Thanks to Martha Argerich, who has become a sort of ambassador for us, Lugano is now on the map among the cities that
count in Europe’s musical life: not least for the original formula of a festival that brings together major names of the international concert circuit and young talent, in a sort of musical
workshop with some unusual repertoire to keep festival goers on their toes. One example this year is the concert dedicated to Richard Strauss on the 150th anniversary of his birth,
featuring a youthful trio and a melologue for speaker and piano, to be given in the Teatro Sociale, Bellinzona. This new
venue reflects our wish to reach out to the Ticino at large, for
Lugano is well aware of its role as the cultural point of reference for the whole Canton. Of no less symbolical significance
is the concert involving many artists from the National Conservatoire of Kazakhstan, in Almaty. In a sort of musical twinning programme, they will perform alongside some of the artists in our Progetto in pieces by Kazakh composers inspired
by their folk tradition.
In the spirit of the universal brotherhood of music, I once
again wish the festival bearing the name of the great pianist
all the success it so richly deserves.
Marco Borradori
Marco Borradori
Sindaco della Città di Lugano
Mayor, City of Lugano,
e Presidente della Fondazione Lugano Festival
and President of Fondazione Lugano Festival
8
Progetto Martha Argerich 2014
Non è certo un caso che la manifestazione musicale che in queste righe ho l’onore di presentare – e che nel 2014 celebra la sua
tredicesima edizione – si chiami Progetto Martha Argerich.
La parola “progetto” è una delle più importanti nello sviluppo
culturale e sociale di una persona, di una comunità, di un’azienda, di un Paese. Direi che ne rappresenta l’essenza stessa. La parola “progetto” rimanda a creatività e passione, idee
e innovazione ma nello stesso tempo vi è insito il concetto di
organizzazione, di professionalità, di concretezza, di capacità di coordinare al meglio il contributo di molti.
Ed è un progetto a pieno titolo quello che Martha Argerich
porta avanti dal 2002 a Lugano. Negli anni la straordinaria pianista argentina ha saputo raccogliere attorno alla sua figura
carismatica non soltanto affermati artisti di fama mondiale
ma anche giovani talenti, molti dei quali, anche grazie al lavoro con Marta Argerich, sono ormai entrati anch’essi a far
parte del novero dei grandi interpreti della scena internazionale. Un vero e proprio laboratorio musicale, il Progetto, che
ha guardato al futuro sin dalla sua nascita e che ha saputo
sempre tener saldi nel tempo gli intenti innovativi che hanno
ispirato i suoi creatori.
Ma c’è dell’altro. L’intuizione di Martha Argerich ha messo in
moto un processo virtuoso e ha dato l’avvio alla creazione di
un gruppo di lavoro che non ha eguali, un gruppo profondamente radicato nella nostra regione e che riunisce e amplifica le competenze di ciascuno dei suoi componenti: la Città di
Lugano, la RSI Radiotelevisione Svizzera, l’Orchestra della
Svizzera Italiana, il Conservatorio e BSI hanno contribuito, in
perfetta sinergia, a dare corpo e vita alle idee della grande pianista e a trasformarle in una manifestazione di grande successo e di indiscussa importanza nel panorama musicale internazionale, capace di attirare nel Canton Ticino anche un
turismo di tipo culturale.
Questo festival dunque trae la sua forza dall’afflusso di pubblico da tutta Europa, dal numero di concerti, dalla formula
innovativa e democratica che alterna e mescola in cartellone
i nomi del Gotha della musica con quelli di giovani talenti
emergenti e, soprattutto, dalla generosità di Martha Argerich
che assicura la sua presenza e le sue entusiasmanti interpretazioni pianistiche, ininterrottamente, durante tutte le tre settimane della manifestazione. E questo festival dimostra altresì come la creatività, l’impegno, l’innovazione e la professionalità – tutti valori nei quali anche BSI si riconosce pienamente e che condivide con gli altri protagonisti dell’impresa –
siano il presupposto indispensabile per ottenere risultati di
alto livello, in grado di far sì che una città come Lugano possa primeggiare a livello internazionale anche grazie all’eccellenza delle iniziative culturali che propone.
Un grazie di cuore dunque a Martha Argerich e ai musicisti
che si avvicenderanno sul palcoscenico. E un grazie altrettanto cordiale a tutti coloro che, dietro le quinte, con il loro impegno nella realizzazione del Progetto contribuiscono a costruire, giorno dopo giorno, una simile eccellenza.
It is certainly no coincidence that the musical event which I
have the honour of presenting in this short piece – and which
celebrates its thirteenth edition in 2014 – is called the Martha
Argerich Project.
The term “project” is one of the most important in the cultural and social development of an individual, a community, a
company, a country. I would say it represents their very essence. The term “project” brings to mind creativity and passion, ideas and innovation, but at the same time it encompasses the concept of organisation, professionalism, pragmatism, the
ability to coordinate various contributions to the best.
What Martha Argerich has been promoting in Lugano since
2002 is a fully-fledged project. Over the years the extraordinary and charismatic Argentine pianist has managed to attract not only world-famous artists, but also young talents,
many of whom, also thanks to their work with Marta Argerich, have themselves joined the ranks of great musicians on
the international stage. The Project is a proper laboratory,
which has been looking to the future right from the start and
which has always managed to maintain over time the progressive intent that inspired its creators.
But there is more. Martha Argerich’s inspired idea started a
virtuous process and led to the creation of an unprecedented
work group, which is deeply rooted in our region and which
brings together and enhances the skills of each of its members: the City of Lugano, Swiss television (RSI), the Orchestra
della Svizzera Italiana, the Conservatory and BSI worked in
perfect synergy to give life and shape to the ideas of the great
pianist and turn them into a highly successful and truly significant event on the international music calendar, an event able
to attract to Ticino even cultural tourism.
This festival therefore draws its strength from the public that
comes from all over Europe, from the number of concerts,
from the innovative and democratic formula that alternates
and mixes on the programme the names of major musicians
with those of young upcoming talents and, above all, from the
generosity of Martha Argerich, who guarantees her personal
presence and her stirring piano-playing, all over the threeweek event. This festival also shows how creativity, commitment, innovation and professionalism – all values in which
BSI firmly believes and which it shares with the other key players in the venture – are the essential prerequisites in order to
achieve outstanding results, which can ensure that a city such
as Lugano can make its mark at an international level also
thanks to the excellent cultural initiatives it offers.
Our heartfelt thanks, therefore, to Martha Argerich and to the
musicians who will take the stage. And warm thanks also to
all those behind the scenes who, with their commitment to the
Project, help develop such an excellence day after day.
Alfredo Gysi
Alfredo Gysi
Presidente del Consiglio d’Amministrazione di BSI SA
Chairman of the Board of Directors of BSI Ltd.
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Progetto Martha Argerich 2014
Saggezza e disincanto
Intervista di Madalena Soveral
Lei, Martha Argerich, parla a volte di costrizioni ed ha anche
espresso il desiderio di non più suonare. Lei si vede non più
suonare in pubblico?
Non ho un grande bisogno di suonare in pubblico. No.
Io ascolto molta musica, non soltanto dai CD ma anche dalla radio, perché amo avere sorprese. Mi piace molto ascoltare musica e in fondo non ho veramente bisogno di esibirmi
in pubblico.
E perché allora constatiamo che continua a fare una carriera
folgorante?
Non so per quale ragione. È una specie di palla di neve che
scende da sola a valanga. Non so cosa capita. Ultimamente
mi sono spesso posta la domanda.
Se Lei accettasse tutti gli inviti credo che Le occorrerebbe un
calendario di 600 giorni. Come seleziona i suoi impegni?
Cambio idea molto facilmente e, come il mio agente ben sa,
non dico mai di no, ma sempre forse [ride], tranne che in
casi rari. Perciò le mie scelte non sono molto coerenti. Posso
tanto annullare dei concerti quanto accettare inviti all’ultimo
momento. Forse è per avere delle sorprese; ci sono talmente
poche occasioni per avere soprese e per nuove prospettive
che si aprono ... Per esempio, il 31 agosto dell’anno scorso
[2010], al Festival di Varsavia ho accettato di suonare il Secondo Concerto di Beethoven con Maria João Pires e l’Orchestra del Settecento di Frans Brüggen. Il solista aveva annullato il concerto e, poiché ambedue eravamo sul posto, il
direttore del festival ci propose di dividerci il ruolo solistico.
Così Pires ha suonato il primo tempo e la cadenza, mentre io
mi sono assunta i due ultimi tempi. Alla fine abbiamo eseguito a quattro mani la Sonata in re maggiore di Mozart, è stata
un’esperienza fantastica.
Col tempo Lei ha avuto la tendenza a modificare la maniera
di suonare certe opere?
Le interpretazioni cambiano sicuramente con l’esperienza.
La conoscenza che oggi possiedo di determinate opere non
è la stessa che avevo prima. Inoltre la conoscenza e la pratica di diversi repertori contribuisce, anche inconsciamente,
a fornire una visione diversa dell’opera. Mi piace molto il
modo in cui Gidon Kremer suona i classici e i romantici, così
come i contemporanei. È veramente capace di guardare a
ogni testo con freschezza, come fosse la prima volta. Lo trovo magnifico e penso che questo atteggiamento sia legato
alla pratica della musica contemporanea.
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Per quanto la riguarda, in quale modo la Sua frequentazione
degli autori moderni ha influenzato la Sua maniera di interpretare i romantici e i classici?
La scrittura del XX secolo, a causa della diversità del modo
esecutivo richiesto, ha certamente influenzato anche il modo
in cui oggi ascoltiamo la musica classica e romantica. Rimangono sicuramente le questioni di stile e i caratteri propri
di ciascun stile, ma penso che questi diventino sempre più
sfumati e diffusi. Così le influenze si producono da più direzioni. Ci sono interpreti che suonano i classici come i romantici. Così, all’interno di una stessa epoca stilistica, con certi
compositori è possibile concedersi una libertà maggiore ...
Comunque io sono incapace di analizzare come ciò avvenga con me.
Pensa che sia compito dell’interprete scoprire nuovi aspetti
dell’opera?
Certamente, ma sempre nel rispetto e nell’amore che si porta al compositore, poiché c’è il pericolo di deformare o di volgarizzare l’opera, e ciò è terribile. Quando si è davanti a musica di qualità superiore, come diceva Gulda, è difficile
deformarla: essa riesce a trasmettere comunque il suo messaggio, anche se viene eseguita mediocremente. Al contrario, se
la musica è mediocre, allora è necessario eseguirla accuratamente.
Il modo di suonare è sempre influenzato da ciò che ci circonda, dai cambiamenti culturali di ogni epoca. Oggi l’accesso
all’informazione, e nel caso della musica, a una moltitudine di
registrazioni, cambia il concetto di interpretazione, nevvero?
Sì, da quando esiste il disco. La comparsa di mezzi di comunicazione più veloci porta naturalmente a che la conoscenza della musica passi, in primo luogo, attraverso le interpretazioni. Si utilizzano molto i modelli.
Lei percepisce una tendenza all’uniformità delle interpretazioni?
In parte. Oggi il livello è molto più alto, poiché i giovani hanno molta facilità d’apprendimento. La media è più elevata.
Perciò non bisogna essere pessimisti.
L’anno scorso mi trovavo nella giuria del Concorso Chopin a
Varsavia. Questa occasione è molto interessante da questo
punto di vista, poiché si eseguono solo opere di Chopin. Ciò
consente di affrontare la questione con un po’ più di precisione. Vi ho ascoltato interpretazioni molto personali, con un
tale fervore per la musica ... Mi sono sentita molto sollevata
e mi sono detta: ah, ci sono ancora ...
Qual è stato il professore che ha saputo sfruttare meglio il Suo
talento?
Ho avuto molti professori. Per quanto riguarda Arturo Benedetti Michelangeli ho seguito solo tre o quattro corsi. Vincenzo
Progetto Martha Argerich 2014
Scaramuzza era un professore meraviglioso. Ho lavorato con
lui fino agli 11 anni. Era molto influenzato dal belcanto, per
il classico e per il suono. Possedeva un’espressione meravigliosa riguardo alla consistenza del suono. Quando suonavo
con un suono molto piano mi diceva: “così non va, piccola
mia ... sono i pantaloni del signore che sono entrati nella sala
senza il signore dentro”. Poiché talvolta mi ritraevo. È una
particolarità che ho nel mio suono.
Friedrich Gulda mi ha insegnato molte cose, soprattutto l’autocritica. Registrava le lezioni e in seguito mi chiedeva di
dirgli ciò che in me non andava.
Gulda mi parlava anche di humour, soprattutto nel giovane
Beethoven, in Haydn, ecc. e questo fu una rivelazione. L’altro
giorno appunto ho assistito a una conferenza di Alfred Brendel sullo humour in musica. Parlava di questo aspetto nei
classici viennesi, quindi anche Haydn e Beethoven, ripreso
più tardi dai russi.
Cosa l’attira nella pratica della musica da camera?
Innanzitutto la qualità del repertorio; poi la possibilità di suonare con musicisti diversi, di confrontarmi con altri punti di
vista musicali e infine tutto ciò che tale esperienza può portare al mio personale sviluppo. Suonare da sola mi fa sentire
isolata.
È questa la ragione per cui Lei ha creato un gruppo artistico
piuttosto allargato, con musicisti di generazioni diverse, come
quello che partecipa regolarmente al suo festival di Lugano?
Certo. Vi si lavora con uno spirito molto informale, come in una
famiglia. Non c’è snobismo. Anche i grandi interpreti, durante il loro soggiorno, dimenticano completamente il loro statuto. Si è là solamente per fare musica. È molto stimolante.
Oltre al legame con Lugano, dove per il decimo anno anima
il Progetto a Lei intitolato, Lei ha un legame con Beppu in
Giappone, dove dal 2001 è annualmente presente all’Argerich’s
Meeting Point.
A questo paese mi sento molto legata. La loro cultura è molto particolare e diversa dalle altre culture orientali: è straordinaria la mescolanza tra l’ipermodernità e la tradizione, e
la loro concezione estetica. Ammiro la loro idea d’asimmetria, all’opposto dell’arte cinese o coreana. Evidentemente
occorre considerare anche la coabitazione col Kitsch. Tutta
questa diversità è interessante. Anche le mode; è una cosa inverosimile. Ogni anno vi trovo qualcosa di diverso: ad esempio gli adolescenti inventano un altro linguaggio che gli adulti non comprendono. I cambiamenti sono rapidi. È molto
speciale.
È curioso poiché da lontano si ha l’impressione che tendano
all’uniformità.
Per nulla. Evidentemente occorre considerare l’aspetto dell’eccesso di organizzazione, dovuto certamente alla situazione delle loro isole, ai terremoti permanenti. Forse la gente ha bisogno di affrontare la realtà in modo molto organizzato per compensare l’insicurezza che ne deriva. Ma ho
incontrato anche persone molto originali ed eccentriche,
molto interessanti, per non parlare dell’Imperatrice, che
adoro.
Lei la conosce personalmente?
Sì, la conosco. Suona il pianoforte molto bene. È una persona dotata di una specie di aura, molto particolare.
Quali aspetti della cultura giapponese La colpiscono in particolare?
Sono interessata alla letteratura, al cinema e specialmente
alla gente. Amo il loro modo d’essere molto indiretto. Dire le
cose senza dirle, è molto interessante. Anche la lingua, anche i segni. Basta che cambi una piccola cosa, impercettibilmente, significa un’altra cosa. Per questo, per comprendere
la lingua, è necessario far capo soprattutto all’intuizione.
In Giappone nel 2005 Lei è stata insignita del prestigioso
“Praemium imperiale”, ma ho anche saputo che recentemente Lei ha rifiutato il titolo di dottore honoris causa di un’università e anche il Premio Šostakovič. Cosa La disturba di questo genere di onorificenze?
Per quanto concerne il premio russo considero di non avere suonato un numero sufficiente di opere di Šostakovič per
meritarlo. Trio, Sonata, Concertino, Concerto, Quintetto fanno parte del mio repertorio, ma secondo me ciò non basta
a meritare il premio. Per quanto riguarda il titolo accademico non mi sentivo a mio agio. Non ho fatto studi universitari per cui mi sarei trovata in imbarazzo.
Ma questa distinzione è attribuita proprio a persone che non
hanno seguito studi accademici, che però hanno avuto un percorso significativo dal punto di vista culturale.
Sì, ma non mi piacciono gli omaggi. Se ho successo in un
concorso, questo mi piace, poiché il premio proviene da ciò
che ho fatto. Ma quando mi si parla di un riconoscimento
della carriera, che è nel passato, mi sembra che ciò non riguardi più me, bensì qualcun’altro. Forse questo atteggiamento ha a che fare con il fatto di essere musicista, nel senso che la musica si svolge nel tempo ...
... che è effimero in un certo senso ...
Sì, è così. Credo che sia una cosa diversa da ciò che è fissato sulla carta. Certamente oggi disponiamo dei dischi con cui
è possibile creare un oggetto sonoro in qualche modo durevole, ma la musica è una realtà che si svolge nel tempo, che
trascorre, che passa ...
Capisco bene cosa intende, ma si può anche dire che Lei non
ha accettato questi premi in quanto non ha bisogno di riconoscimenti ...
Nessuno ne ha bisogno. Mi trovo spesso con musicisti alquanto anziani e constato che il problema può porsi quando
si diventa molto vecchi. Mi ricordo sempre della grande violinista Ida Haendel. Appare in un film I am the violin. L’ha visto?
11
Progetto Martha Argerich 2014
No.
Lo può trovare su youtube. È molto interessante, poiché è
possibile avere un compendio non solo della sua via ma anche del modo in cui lei si sente ora.
Continua a suonare?
Sì, certamente. Abbiamo anche suonato insieme nella città
in cui abita, per la Fryderyk Chopin Society. È stata attaccata
in modo molto ingiusto da uno stupido critico che diceva:
“Sì, la Signora Haendel ha suonato magnificamente, ma ha
pagato il suo tributo all’età. C’erano certi tremori ... ”. Era falso. Ma Lei capisce, bisogna sempre trovare l’errore, ciò che
non funziona più. È allora che il riconoscimento prende un
posto importante nella vita delle persone. Forse capiterà anche a me, presto ...
Non direi …
Sì, il mio presente non sembra essere ancora deteriorato ...
Lei crede al destino?
È difficile dirlo. Lei crede nella reincarnazione? Il destino
come? Lei pensa che siamo spinti a fare qualcosa senza sapere cosa sia? Credo piuttosto che ognuno si costruisca il proprio percorso, man mano ...
Ma ci sono cose già predeterminate.
Lei dice? Credere che si sia nati con certe condizioni, sì, ma
è sempre un divenire. Occorre tener conto delle circostanze,
dell’ambiente, degli incontri, delle possibilità che ci si prospettano. Non ritengo che ci sia qualcosa di predeterminato.
Ma Lei è nata con doti musicali eccezionali. Era evidente che
sarebbe diventata una musicista.
Io non lo credo. Sembra che l’80% dei bambini sia sensibile
alla musica. In pratica ci sono bambini che denotano una co-
12
ordinazione migliore rispetto agli altri, ma ciò può valere per
molte cose. Dipende anche da ciò che l’ambiente circostante fa di tali qualità.
Come vorrebbe essere ricordata nel futuro?
Non lo so. Non ci penso.
Penso che La si ricorderà come una persona molto generosa
e umana, poiché Lei ha sempre sostenuto la carriera di giovani musicisti così come numerose cause sociali. E se ci saranno ancora dubbi, basterà ascoltare le Sue registrazioni per rendersi conto di tutto ciò che ci ha dato.
Lei trova? Quando avevo 15 anni e suonavo a modo mio, con
tempi assai rapidi, la Sonata in si minore di Chopin, Madame
Lipatti [la moglie di Dinu] mi diceva: “Lei non vuole che la si
ami, piccola mia? Il suo modo di suonare ci fa sentire come
una nave in balìa della tempesta!”. Io non sapevo cosa rispondere, poiché non capivo molto bene. D’altra parte anche oggi
a volte non capisco molto bene ...
Ma oggi Lei sa quanto il pubblico ami le sue interpretazioni
che resteranno come un riferimento per le future generazioni.
Grazie Martha Argerich della Sua disponibilità.
Ginevra, 14 marzo 2011.
Intervista tratta da
Martha Argerich
Incontri, scoperte, progetti
a cura di Carlo Piccardi
Edizioni Pagine d’Arte
(Tesserete-Lugano 2011)
www.paginedarte.ch
Progetto Martha Argerich 2014
Wisdom and clear sightedness
Interview with Madalena Soveral
There are times, Martha Argerich, when you speak of feeling
constrained, and you’ve even said you might want to stop
playing. Can you imagine no longer performing in public?
Well, no, I don’t really feel the need to play in public. I listen
to a lot of music, not just on CDs but also on the radio, because I like having surprises. I love listening to music, and quite
honestly I could do without performing in public.
But then why do we see you continuing to pursue a dazzling
career?
I really don’t know why. It’s like a snowball that goes on rolling downhill, getting bigger all the time. I don’t now how it
happens: lately I’ve often asked myself just this question.
If you said Yes to all the invitations you receive, I think you’d
need a working year of 600 days. How do you choose your
engagements?
I’m always changing my mind and, as my agent knows only
too well, I can never say No. I always say maybe [she laughs],
except in very rare cases. So my choices are not very coherent. I am equally capable of cancelling a concert and accepting an invitation at the last minute. Perhaps that’s so that I
can receive surprises; there are so few opportunities to have
surprises and new perspectives opening up! For example, at
last year’s Warsaw Festival [31 August 2010] I agreed to play
Beethoven’s Second Piano Concerto with Maria João Pires
and Frans Brüggen’s Orchestra of the 18th Century. The soloist had had to cancel, and since we were both on the spot
the festival director suggested we should share the solo
part. So Pires played the first movement and cadenza, and I
did the last two movements. At the end we played Mozart’s D
major Sonata for two pianos. It was a fantastic experience.
As time goes by, have you tended to modify the way you play
certain works?
There’s no doubt that interpretations change with experience.
Nowadays I know certain works much better than I did in the
past. Moreover, a greater knowledge and familiarity with different repertoires contributes, even at the unconscious level,
to forming a different view of the work. I very much admire
the way Gidon Kremer plays the classical and romantic repertoires, and contemporary works too. He really is able to look
at each text with new eyes, as if it were the first time. I find it
magnificent, and I think this attitude is linked to playing contemporary music.
In your case how has your experience of modern composers
influenced your way of playing the romantic and classical
repertoires?
Given the difference in the role of the performer, the way 20th
century music is written has certainly also influenced the way
we listen to classical and romantic music. Of course there are
still questions of style and character inherent to each tradition,
but I think these questions are becoming less and less crucial,
and more comprehensive. In fact, we receive influences from
a whole range of directions. There are performers who play
the classical works as if they were romantic. So within one
stylistic era it is possible to take greater liberties with certain
composers. But don’t ask me to analyse how this happens in
my case.
Do you think the performer has a duty to discover new
aspects of a work?
Certainly, but always maintaining respect and love for the
composer, because there is a danger that the work will be
deformed or vulgarised, which is terrible. When you have to
do with music of the highest quality, as Gulda used to say, it’s
difficult to deform it; it always manages to transmit its message, even when it is performed poorly. Whereas if the music is
mediocre then it has to be played accurately.
The way of playing is always influenced by the surroundings, by the cultural changes that take place in each era. Today the access we have to information, and in the case of
music, to a multitude of recordings, surely changes the concept of interpretation, doesn’t it?
Yes, ever since there have been records. The appearance of
ever faster means of communication naturally means that we
acquire our knowledge of music, in the first place, through the
interpretations. We make great use of models.
Do you detect a tendency to uniformity in interpretations?
To some extent. Now the level is much higher, since young
people have a great facility for learning. The average performance level is much higher. That’s why we should not be
pessimistic.
Last year I was on the jury of the Chopin Competition in Warsaw. In this respect it’s a very interesting opportunity because only works by Chopin are played, and this gives you a
much better view of the question. I heard some highly personal interpretations, showing such fervour for the music... I felt
greatly relieved and said to myself: aah yes, they still exist...
Which was the teacher who was best able to make the most
of your talent?
I had many teachers. Concerning Arturo Benedetti Michelangeli, I only attended three or four courses. Vincenzo Scaramuzza was a marvellous teacher, who I worked with until I
was 11. He was very influenced by bel canto, both for the
classical repertoire and for the sound. He had a marvellous
expression concerning the texture of the sound. When I played
13
Progetto Martha Argerich 2014
very softly he would say: “No, that won’t do, little one ... that’s
the trousers of the gentleman which have come into the room,
but without the gentleman inside”. Because sometimes I withdrew: it’s a characteristic of my sound.
Friedrich Gulda taught me many things, and above all to be
self-critical. He would record the lessons and then ask me to
say what I was not doing right. Gulda also talked to me about
humour, above all in the youthful Beethoven, in Haydn, and
so on, and this was a revelation. Just the other day I attended
a lecture by Alfred Brendel on humour in music. He spoke
about this aspect in the Viennese classics, and so in Haydn
and Beethoven too, and how it was later taken up by the Russians.
What appeals to you about chamber music?
First of all the quality of the repertoire; then the possibility of
playing with different musicians, to measure myself against
other musical points of view, and lastly everything which
such an experience can contribute to my own development.
Playing on my own makes me feel isolated.
Is this why you have created groups of artists which are quite wide-ranging, with musicians belonging to different generations, like the one that regularly takes part in your festival
in Lugano?
Of course. We work in a very informal spirit, like in a family.
There is no snobbery. During their stay here even the great performers forget about their status. We are simply here to make
music. It’s very stimulating.
In addition to the link with Lugano, where for the tenth year
running you are engaged in the Project that bears your
name, you have a tie with Beppu in Japan, which since 2001
has been the venue for Argerich’s Meeting Point.
I feel a strong link with this country. Their culture is very particular, different from the other oriental cultures: there is an extraordinary mixture of tradition and things that are ultra-modern, and then there’s their aesthetic conception. I admire their
idea of asymmetry, quite the opposite of what you find in Chinese or Korean art. Of course one also has to bear in mind the
closeness to Kitsch. All this diversity is very interesting. And so
are the fashions; it’s quite bizarre. Each year I find something
different: for example the adolescents invent another language
which the adults don’t understand. Changes happen rapidly. It
really is very special.
It’s strange because from afar one has the impression that
they are all becoming the same.
No, not at all. Of course you have to bear in mind the excess
of organisation, which is undoubtedly due to the situation of
their islands and the permanent earthquakes. Maybe people
need to confront reality in a very organised way to make up for
the permanent feeling of insecurity. But I have also met some
very original and eccentric people, very interesting, not to mention the Empress, who I adore.
14
Do you know her personally?
Yes I know her. She plays the piano very well. She is someone who is endowed with a sort of aura, very particular.
Which aspects of Japanese culture do you find particularly
striking?
I’m interested in their literature, cinema and above all the people. I love their way of being very indirect. It’s very interesting how they say things without actually saying them. The
language too, and the signs. If you just change one little, imperceptible thing it means something else. That’s why, to understand the language, you need to rely above all on intuition.
In Japan in 2005 you were awarded the prestigious “Praemium imperiale”, but I know that you recently also refused
a doctorate honoris causa from a university and the Shostakovich Prize. What makes you uncomfortable about this
kind of recognition?
With regard to the Russian prize, I do not feel I have played
enough of Shostakovich’s works to deserve it. I have the Trio,
Sonata, Concertino, Concerto and Quintet in my repertory,
but in my opinion this is not enough to deserve the prize. As
for the academic degree, I didn’t feel at ease. I didn’t go to
university, and I’d have felt awkward.
But this sort of degree is bestowed precisely on people who
have not had an academic career but who have made a significant cultural achievement.
Yes, but I don’t like tributes. If I am successful in a competition I’m happy, because the prize has been awarded according to what I have done. But when it’s a matter of recognition for a career, something in the past, it doesn’t seem to have
anything to do with me: more like someone else. Perhaps this
is related to being a musician, in the sense that music takes
place in time...
... in a certain sense it’s ephemeral ...
Yes, that’s right. I feel it’s something different to whatever is
set down on paper. Of course today we have discs making it
is possible to create a “sound object” that is, in a certain sense, lasting, but music is something temporal, which goes by,
passes ...
I understand perfectly what you are saying, but perhaps it’s
also true to say that you did not accept these prizes because you have no need of recognition...
Nobody needs it. However, I am often in the company of quite elderly musicians, and I realise that this may be a problem
when you are very old. I always remember the great violinist
Ida Haendel. She features in a film, I am the violin. Have you
seen it?
No.
You can find it on youtube. It’s very interesting because it’s
not only a record of her life but also of the way she feels now.
Progetto Martha Argerich 2014
Does she still play?
Of course. We’ve played together, in the city where she lives,
for the Fryderyk Chopin Society. She was attacked most unfairly by a stupid critic who said: “Yes, Madame Haendel
played magnificently, but old age took its toll. There were moments of trembling...”. This was false. But you see, people
always have to find the error, something that doesn’t work
any more. That is when recognition can be important in people’s lives. Perhaps this will be the case for me too, quite
soon...
I shouldn’t think so…
True, my presence doesn’t seem to have deteriorated yet ...
Do you believe in destiny?
It’s difficult to say. Do you believe in reincarnation? What sort
of destiny? Do you think we are driven to do something without knowing what it is? I think, on the contrary, that each
person makes her own life, step by step...
But some things are predestined.
Do you think so? True, someone is born in certain conditions,
but it’s always a matter of what you turn into. One has to take
into account the circumstances, the environment, the people
you meet, the possibilities that open up in front of you. I don’t
think anything is predestined.
But you were born with exceptional musical gifts. It was obvious you would become a musician.
I don’t think so. Apparently 80% of young children respond to
music. In practice there are children who display a better coordination than others, but this can hold for many things. It
also depends on what the environment makes of these qualities.
How would you like to be remembered in the future?
I don’t know. I don’t think about it.
I think you will be remembered as someone who is very generous and humane, because you have always furthered the
careers of young musicians, as well as numerous social causes. And if ever there should be any doubt, we shall only
have to listen to your recordings to realise what you have
given us.
Do you think so? When I was 15 and played Chopin’s B minor Sonata in my own fashion, with pretty fast tempi, Madame Lipatti [the wife of Dinu] said to me: “Don’t you want people to love you, little one? Your way of playing makes us feel
like a ship being tossed in a storm!” I didn’t know what to say,
because I didn’t understand very well. And to tell the truth,
even today there are times I don’t understand very well...
But today you know how much the public loves your interpretations, which will remain as touchstones for future generations. Thank you very much, Martha Argerich, for your kind
cooperation.
Geneva, 14 March 2011.
Unpublished interview from
Martha Argerich
Incontri, scoperte, progetti
Edited by Carlo Piccardi
Edizioni Pagine d’Arte
(Tesserete-Lugano 2011)
www.paginedarte.ch
Translated by Mark W. Weir
15
Progetto Martha Argerich 2014
Richard Strauss: tramonto a Lugano
Nel 150° anniversario della nascita di Richard Strauss il
PROGETTO MARTHA ARGERICH dedica al grande compositore l’intera serata del 16 giugno.
Lo ricordiamo anche per il significativo segno lasciato dalla
sua presenza di alcuni mesi nella nostra città nel 1947.
Molto si è scritto e ancora si scrive sui fuoriusciti riparati in
Svizzera e in Ticino durante il fascismo e il nazismo. Minore
attenzione è stata riservata agli anni successivi, quando il
paese divenne rifugio di persone compromesse con quei
regimi.
L’occasione più significativa si affacciò con la presenza di
Richard Strauss, il quale dopo l’arrivo in Baviera delle truppe di occupazione americane, fu confrontato con il processo di “denazificazione” per il ruolo assunto nell’ambito del
regime quale presidente della Reichsmusikkammer, una specie di consiglio superiore della musica compiacente con la
dittatura, e soprattutto come presidente dello Ständige Rat
für internationale Zusammenarbeit der Komponisten (Conseil
Permanent pour la Coopération Internationale des Compositeurs) sorto nel 1934 quando la Germania nazista e più tardi
l’Italia fascista uscirono dalla Società internazionale di musica contemporanea in polemica con il carattere artisticamente “progressivo” di quest’ultima importante organizzazione. Più o meno costretto a lasciare l’amata Garmisch,
subendo la pressione di un maggiore americano che lo spinse all’esilio, l’11 ottobre 1945 raggiunse con la moglie Zurigo, scegliendo poi altri luoghi di riposo (Baden, Ouchy [Losanna], Lugano, Pontresina) dove portò a termine le straordinarie opere che siglano non solo il suo congedo dal mondo, ma anche la coscienza del tramonto della cultura tedesca che, assolutizzata in una forma chiusa su se stessa e incapace di sciogliersi dall’unilateralità dello sguardo retrospettivo, sembrava soccombere insieme col regime che in
modo delirante e tragico l’aveva spinta verso l’abisso. Il maestro approdò a Lugano il 29 marzo 1947, prendendo alloggio nella casa di cura San Rocco.
La notizia dell’arrivo del grande compositore fu data a Otmar Nussio, direttore dell’orchestra della Radio della Svizzera italiana, da personalità allora pure presenti in città: il musicologo Bernhard Paumgartner e Ernst Roth, già dirigente
dell’Universal Edition che aveva dovuto lasciare Vienna per
motivi razziali e che si era meritato il posto di direttore della casa musicale inglese Boosey & Hawks. Nell’approssimarsi del suo ottantatreesimo compleanno, nacque l’iniziativa
da parte della Radio della Svizzera italiana di dedicargli un
concerto, dapprima inteso come semplice trasmissione di
musiche sue ma poi, quando il maestro chiese a Nussio di
preferire l’ascolto in sala anziché dall’altoparlante, diventato pretesto per chiedergli di assumere lui direttamente il
compito direttoriale. Strauss accettò a condizione di interve16
nire dalla prova generale in poi, ad orchestra già preparata
dal suo titolare.
Il concerto, tenuto l’11 giugno (giorno del compleanno del
maestro), si apriva con la Serenata op. 7 per tredici strumenti a fiato, proseguiva con quattro liriche per soprano e orchestra interpretate da Annette Brun (“Morgen”, “Allerseelen”,
“Ich trage meine Minne” e “Das Rosenband”), concludendosi con la Suite op. 60 dalle musiche di scena per Il borghese gentiluomo. L’esecuzione, che si svolgeva nello studio radiofonico del Campo Marzio, era preceduta da un’allocuzione di Bernhard Paumgartner. La cronaca che ne diede Vinicio Salati faceva stato di un doppio distacco, da un mondo in procinto di tramontare e dal distacco dello stesso maestro dalle sue opere di un tempo, percepite come archiviate dalla storia:
Ormai siamo decisamente entrati in una nuova era. E lo si capisce e lo si sente particolarmente quando avviciniamo un
uomo che è cresciuto in un’epoca anteriore alla nostra. Vogliamo dire ancora prima di questo secolo.
[...] Riccardo Strauss, seduto in iscranna, guardava l’orchestra con una specie di bonomia frammista a indifferenza. Così
almeno pareva. Ma poi, fissandolo meglio, vedemmo il suo
occhio vivo, quasi sgusciasse lo sguardo attraverso un lontano pensiero. Il gesto di Strauss negli attacchi come nel dirigere era semplice, sobrio, parco, freddo quasi. Seguiva con attenzione lo spartito mentre con la destra batteva la misura.
Gli attacchi li dava con un semplice sguardo da questo a
quell’esecutore.
Il pubblico presente, invitato, seguiva il Maestro con passione, più che la musica sua; si sentiva la curiosità e l’interessamento di essere con Riccardo Strauss e di vivere un’ora nella
sua atmosfera e in sua compagnia.
L’omaggio al Maestro fu dunque spontaneo e sincero ed egli
ne rimase commosso.
“Vorzügliches Orchester, famose Bläser” (eccellente orchestra, ottimi fiati), pare affermasse egli alla fine, avviandosi
verso l’appartamento dei Nussio dove, oltre alla torta con le
ottantatré simboliche candeline preparata dalla padrona di
casa, erano ad attenderlo Wilhelm Backhaus, Paumgartner
con la segretaria Inge Handl, alcuni notabili luganesi (i dottori Strauss, Conti e Fisch) e, a richiamarsi ulteriormente
all’atmosfera melanconicamente evocatrice di un passato
che gli eventi facevano apparire ancor più lontano, il Barone von Schön (ex ambasciatore tedesco il cui padre era stato mecenate di Richard Wagner).
Oggi, salutando Riccardo Strauss, salutiamo un mondo austro-tedesco che ha avuto tanti splendori e tante miserie
(sull’altare e nella polvere per dirla con Manzoni, sebbene si
Progetto Martha Argerich 2014
Richard Strauss durante la prova generale del concerto dell’11
giugno 1947 alla RSI (fotografia di Christian Schiefer).
Richard Strauss during the dress rehearsal for the concert of
11 June 1947 at RSI (picture taken by Christian Schiefer).
riferisse alla figura di un soldato) dovute al gioco politico e
alle strambe svolte della storia frustata dal destino (Vinicio
Salati).
Prima che Strauss lasciasse la città Nussio trovò l’ardire di
chiedergli se avrebbe accettato l’incarico di comporre un
pezzo per la sua orchestra. Il maestro tergiversò e sulle prime
fu piuttosto negativo, facendo presente di essere ormai privo
di idee. Il 17 luglio tuttavia gli mandò una lettera in cui, dichiarando di avere riflettuto sulla proposta, affermava di stare riesaminando alcuni appunti riguardanti un “concertino-duetto” per clarinetto e fagotto con accompagnamento di orchestra d’archi e arpa. All’inizio d’agosto, nel suo viaggio in
direzione di Salisburgo, Nussio sostò a Pontresina per prendere visione dello schizzo di quello che sarebbe poi stato intitolato Duett-Concertino che il maestro gli presentò pregandolo
di verificare se gli convenisse.
Il resto era scontato: il 4 aprile 1948, in trasmissione diretta
“per le stazioni della radiodiffusione svedese, Beromünster e
Monteceneri”, Otmar Nussio alla testa della Radiorchestra diresse un concerto esclusivamente dedicato a Richard Strauss
nel quale, accanto all’introduzione a Il borghese gentiluomo
e agli interludi sinfonici da Intermezzo op. 72, presentava in
“prima esecuzione mondiale” il “Concertino-Duo” con Armando Basile al clarinetto e Bruno Bergamaschi al fagotto,
“composto su incitamento dello Studio di Lugano e terminato il 16 dicembre 1947”. Al concerto era presente un numero
considerevole di invitati e di giornalisti, fra cui il maggiore
propugnatore della musica di Strauss in Svizzera, autore di
Nussio si era fatto in quattro per rendere il soggiorno degli
Strauss il più confortevole possibile. Paumgartner, che nelle
sue memorie riserva spazio a questo soggiorno luganese e
il quale testimonia di aver scarrozzato l’illustre coppia sulla
sua malandata Steyr 50 nella campagna nei dintorni della
città, ricorda che il direttore dell’orchestra della RSI si era
addirittura procurato una nuova automobile allo scopo di
assicurare un miglior servizio al compositore.
Il 13 giugno 1947, Richard Strauss unitamente alla consorte,
si avviava con un automobile privata verso l’Engadina, con
destinazione Pontresina. Vi era spinto soprattutto da Pauline la quale non simpatizzava per il Ticino:
Lo trovava “troppo dolciastro” e, parlando della prossima
partenza, la giustificava dicendo: “Dobbiamo cambiare ambiente. Qui tutto è troppo molle. Al mio Riccardo occorre un
paesaggio più eroico”.
Al maestro invece spiaceva lasciare Lugano, e il nuovo trasloco lo rendeva proclive a ricordi e ragionamenti malinconici. Era particolarmente afflitto dalla distruzione dei teatri in
Germania (Otmar Nussio).
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Progetto Martha Argerich 2014
studi importanti sul musicista, Willi Schuh, il quale, constatando che la prospettiva dell’opera teatrale per il grande compositore dopo Capriccio era ormai chiusa, non ebbe difficoltà a cogliervi quel livello di sublimazione cristallizzato nella
purezza dei lavori cameristici che contraddistinguevano ormai il suo tardo stile. In merito al Rondò finale eccone il giudizio:
Ciò che fa apparire un gioiello il piccolo capolavoro non contaminato dalla problematica della musica contemporanea –
che rappresenta un unicum in questo senso – è soprattutto
questo: che attraverso di esso brilla la serenità di uno spirito
libero, capace di evocare un piccolo mondo di pura bellezza
da favola in un sospeso gioco musicale.
In verità il clima del Duett-Concertino risente palesemente
della condizione dell’artista in quei mesi di isolamento nel
paesaggio engadinese, sottratto al confronto con la realtà
sgradevole del rapporto ormai irrimediabilmente incrinato
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con la propria storia e la propria cultura. Non di una fuga
però si trattava, bensì del venir meno di quella sovreccitazione che da sempre caratterizzava l’espressione della pienezza di vita con cui aveva affrontato la stagione bismarckiana,
nel senso di superiorità della missione nazionale della sua
borghesia (rilevabile nella magnificenza dei suoi poemi sinfonici) ancora preservato nelle opere che, incamminate verso la grande guerra, già registrano il senso di un mondo non
più capace di guardare avanti. Quest’opera della vecchiaia,
al pari di quelle più note dell’ultimo suo periodo, non parla
più in nome della società organicamente consolidata da cui
ricava la forza della convinzione, ma di un singolo individuo
che si sente ormai relegato agli angoli della storia e che, in
quanto tale, scopre il valore della distanza, del non coinvolgimento, del ritrovamento di un livello di coscienza che registra gli eventi senza più la pretesa di influenzarli con la
propria volontà.
Carlo Piccardi
Progetto Martha Argerich 2014
Richard Strauss: sunset in Lugano
On the 150th anniversary of the birth of Richard Strauss the
PROGETTO MARTHA ARGERICH dedicates the evening of
16 June to the great composer.
In this tribute to him we recall the brief but significant time he
spent in our city in 1947.
Much has been written, and continues to be written, on the
émigrés who found a safe haven in Switzerland and Ticino
during the periods of Fascism and Nazism. Less attention has
been paid to the years immediately following their collapse,
when the country became a refuge for people who had been
compromised by their conduct under the regimes.
The most significant example is Richard Strauss, who fell foul
of the “de-Nazification” process following the arrival of American occupying troops in Bavaria. He stood accused above
all for his terms as President of the Reichsmusikkammer, a
sort of council presiding over musical activities that served
the dictatorship, and above all as President of the Ständige
Rat für internationale Zusammenarbeit der Komponisten
(Standing Council for International Cooperation among Composers), created in 1934 when first Nazi Germany and subsequently Fascist Italy left the International Society for Contemporary Music in protest at the artistically “progressive” character of this important organisation. Urged by an American
major to go into exile, he and his wife were obliged to leave
his beloved Garmisch, and they moved to Zurich on 11 October 1945. Over the following year and a half Strauss stayed in
various places (Baden, Ouchy [Lausanne], Lugano, Pontresina), where he completed the extraordinary works that mark
not only his adieu to the world but also an awareness of the
definitive downfall of German culture. This culture had come
to have an absolute significance, turned in on itself and incapable of eschewing retrospection: now it appeared to have reached the point of collapse, together with the regime that had
driven it, in such a delusional and tragic manner, towards the
abyss.
Strauss and his wife arrived in Lugano on 29 March 1947,
where they took up residence in the San Rocco clinic. The
news of the great man’s arrival was given to the conductor of
the RSI Otmar Nussio by the musicologist Bernhard Paumgartner, and by Ernst Roth, formerly head of the Viennese music
publishers Universal Edition who, on being forced to leave
Austria on racial grounds, had been taken on as head of the
London firm Boosey & Hawkes.
In the run-up to Strauss’s 83rd birthday, the Radio della Svizzera Italiana wished to dedicate a concert to him. At first the
idea was simply to broadcast a programme of his music, but
when Strauss himself told Nussio he would prefer to listen to
the concert in the studio rather than over the radio, the organisers seized the opportunity to ask him to conduct. Strauss
accepted, on condition that he would merely take the rostrum
at the dress rehearsal, leaving the preparation of the programme to Nussio. The concert took place on the composer’s birthday, 11 June 1947. The first work in the programme was the
Serenade opus 7 for thirteen wind instruments, followed by
four songs for soprano and orchestra performed by Annette
Brun (“Morgen”, “Allerseelen”, “Ich trage meine Minne” and
“Das Rosenband”), and it ended with the Suite opus 60 of incidental music for Le bourgeois gentilhomme. It was given in
the radio studios of Campo Marzio and preceded by a tribute
to Strauss delivered by Bernhard Paumgartner.
In his report on the event, Vinicio Salati spoke of the composer as appearing detached, not only from a world which was
definitively passing but also from his own works, which he
now saw as belonging to history:
We have now unquestionably entered a new era. We can feel
it, and hear it, in particular in the presence of a man who grew
up in an era that preceded our own. That is to say, before the
dawn of this century.
[...] Richard Strauss, seated on the rostrum, manifested a sort
of bonhomie mingled with indifference as he looked at the orchestra. Or at least that is how it seemed. But, looking at him
more closely, we could see a lively spark in his eyes, darting
out, as it were, from some remote train of thought. His gestures were simple, austere, sparing, dispassionate even, when
indicating entries or generally directing. He followed the score with care, beating time with his right hand, and giving entries by merely glancing at the instrumentalist in question.
The audience, attending by invitation, were passionately intent on the Maestro rather than his music. One could sense
the curiosity and fascination of just being with Richard Strauss
and spending an hour in his company, his orbit. It was a truly
spontaneous and sincere homage to the Maestro, and he was
sincerely moved.
“Vorzügliches Orchester, famose Bläser” (Excellent orchestra, superb winds!), is the comment he is reported to have
made at the end of the concert. A reception was held for him
in the home of Nussio, complete with a cake bearing 83 candles made by the host’s wife. The reception was attended by
Wilhelm Backhaus, Paumgartner with his secretary Inge Handl, some of the leading lights of Luganese society (Doctors
Strauss, Conti and Fisch) and a figure who undoubtedly added another touch to the melancholy cameo of a past made
all the more remote by latter events: the former German ambassador Baron von Schön, whose father had been a patron
of Richard Wagner.
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Progetto Martha Argerich 2014
Everything is too genteel here. What my Richard needs is a
more heroic landscape”. Whereas the Maestro himself was
sorry to leave Lugano, and this further move made him prone
to melancholy thoughts and recollections. He was particularly distressed by the destruction of Germany’s theatres (Otmar
Nussio).
Caricatura di Richard Strauss realizzata da Anton Zuppiger
(1917-2011), primo flauto dell’Orchestra della RSI dal 1940.
Caricature of Richard Strauss by Anton Zuppiger (1917-2011),
first flute of the Orchestra della RSI since 1940.
Today, in paying tribute to Richard Strauss, we pay tribute to
an Austro-German world that has known such splendour and
such perdition (or, to say it with Manzoni, that has been raised high on the altar and dashed low in the dust, although of
course he was talking about a soldier), on account of the machinations of politics and the bizarre twists and turns of history under the goad of fate (Vinicio Salati).
Nussio did everything possible to make the stay of the Strauss
couple as agreeable as possible. In his memoirs Paumgartner
recalls not only that he took the couple out into the countryside in his own ramshackle Steyr 50, but that Nussio went so
far as to procure a new car especially for the occasion.
On 13 June 1947 the couple set out in a private car for the Engadin, where they had taken lodgings at Pontresina. This
move was due above all to Pauline, who had no particular affection for Ticino:
She found it “too saccharine”; she justified their imminent departure by saying: “We have to have a change of surroundings.
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Before Strauss left Lugano, Nussio found the courage to ask
him if he would accept a commission for a piece to be performed by his orchestra. The Maestro prevaricated, and indeed at first seemed inclined to say no, claiming that he really had no more ideas in his head. However, on 17 July he
wrote to Nussio saying that he had thought about the proposal and was having another look at some jottings concerning
a “concertino-duet” for clarinet and bassoon accompanied by
string orchestra and harp. At the beginning of August, Nussio
stopped off at Pontresina at Strauss’s invitation en route for
Salzburg to have a look at the sketch of what came to be
called the Duett-Concertino.
After which events duly took their course: on 4 April 1948, in
a live broadcast “for the radios of Sweden, Beromünster and
Monteceneri”, Otmar Nussio conducted the “Radiorchestra”
in a concert dedicated to Richard Strauss featuring the introduction to Le bourgeois gentilhomme, the symphonic interludes from Intermezzo op. 72, and the “world première” of the
Duett-Concertino with Armando Basile on the clarinet and
Bruno Bergamaschi on the bassoon, “composed at the instigation of the Lugano Studio and completed on 16 December
1947”. The concert was attended by a considerable number
of guests and journalists, including Willi Schuh, the foremost
champion of Strauss’s music in Switzerland and author of important studies of the composer. Recognising that, following
Capriccio, the stage had nothing more to offer the great composer, Schuh identified the purity of the chamber works of
Strauss’s final years as an alternative expression of his creativity. Here is his assessment of the concluding Rondò:
What makes this little masterpiece stand out like a jewel, uncontaminated by the complications of contemporary music –
and being in this sense unique – is above all the fact that it emanates the serenity of a free spirit, able to conjure up a microcosm of pure fairytale beauty in a rarefied musical interplay.
As a matter of fact the atmosphere of the Duett-Concertino
was clearly affected by the artist’s living conditions in those
months of isolation in the Engadin, where he was finally freed
from the need to confront the unsavoury reality of his personal history and indeed his culture, both irremediably compromised. Yet far from denoting escapism, we can recognise a
new sense of peace in this work. Throughout the Bismarck
era Strauss had invariably manifested an extraordinary vitality, bordering on febrility, bound up with a sense of the superiority of the nationalistic mission of his social class, seen in
the magnificence of his symphonic poems. This persists in his
operas, although, with the Great War on the horizon, they already register the sense of a world that is no longer capable
Progetto Martha Argerich 2014
of looking ahead. This work of his old age, together with the
more famous products of his final period, no longer speaks in
the name of the organically consolidated society that provided the all-important force of conviction, but of a single individual who now feels himself relegated to the byways of history. In this new condition he discovers the value of distance,
of non-involvement, of the recovery of a level of awareness
that merely registers events, without laying claim any more to
being able to influence them by his own will.
Carlo Piccardi
Translated by Mark W. Weir
21
Progetto Martha Argerich 2014
10.06 – 20.30
Auditorio RSI
Alexander Skryabin (1872-1915)
Fantasia per due pianoforti
Alexander Mogilevsky, Daniel Rivera
Alexander Borodin (1833-1887)
Quintetto con pianoforte in do min.
1. Andante – 2. Scherzo: Allegro non troppo – 3. Finale: Allegro moderato
Alexander Mogilevsky, Andrey Baranov, Geza Hosszu-Legocky,
Nora Romanoff, Jing Zhao
Peteris Vasks (*1946)
1. Preludio – 2. Danze – 3. Canti drammatici – 4. Quasi una passacaglia – 5. Canto
principale – 6. Postludio
Alexander Gurning, Michael Guttman, Nathan Braude, Jing Zhao
Igor Stravinsky (1882-1971)
Le Sacre du printemps (versione dell’autore per pianoforte a 4 mani)
L’adorazione della terra
1. Introduzione – 2. Gli auguri primaverili – Danze delle adolescenti –
3. Gioco del rapimento – 4. Danze primaverili - 5. Gioco delle tribù rivali – Corteo del saggio –
Il saggio – 6. Danza della terra
Il sacrificio
7. Introduzione – 8. Cerchi misteriosi delle adolescenti – 9. Glorificazione dell’eletta –
10. Evocazione degli antenati – 11. Azione rituale degli antenati –
12. Danza sacrificale (l’Eletta)
Martha Argerich, Akane Sakai
11.06 – 18.30
Chiesa evangelica
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sonata n. 8 in do min. op. 13 “Pathétique”
1. Grave, Allegro di molto e con brio – 2. Adagio cantabile – 3. Rondo: Allegro
Alexander Skryabin
2 Poèmes op. 32
1. in fa diesis magg. – 2. in re magg.
Fantasia op. 28
2 Morceaux op. 57
1. Désir – 2. Caresses dansées
Sergej Prokof’ev (1891-1953)
Sonata n. 7 in si bem. magg. op. 83
1. Allegro inquieto, Andantino, Allegro – 2. Andante caloroso – 3. Precipitato
Franz Liszt (1811-1886)
Rapsodia ungherese n. 2
Goran Filipec
23
Progetto Martha Argerich 2014
12.06 – 20.30
Auditorio RSI
Mieczysław Weinberg (1919-1996)
Sonata n. 5 op. 53
1. Andante con moto – 2. Allegro molto – 3. Allegro moderato – 4. Allegro, Andante, Allegro
Gidon Kremer, Martha Argerich
Wolfgang A. Mozart (1756-1791)
Quartetto con pianoforte n. 2 in mi bem. magg. K 493
1. Allegro – 2. Larghetto – 3. Allegretto
Walter Delahunt, Geza Hosszu-Legocky, Lyda Chen, Jorge Bosso
Darius Milhaud (1892-1974)
La Création du monde op. 81b (versione per quartetto con pianoforte dell’autore)
Eduardo Hubert, Dora Schwarzberg, Michael Guttman,
Nora Romanoff, Mark Drobinsky
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sonata n. 10 in sol magg. op. 96
1. Allegro moderato – 2. Adagio espressivo – 3. Scherzo – 4. Poco allegretto
Gidon Kremer, Martha Argerich
13.06 – 18.30
Chiesa evangelica
Roman Maciejewski (1910-1998)
Mazurke
Mazurka n. 9, “Eco dei Monti Tatra” – Mazurka n. 7, Grazioso
Karol Szymanowski (1882-1937)
Mazurke
op. 50 n. 1 Sostenuto, Molto Rubato – op. 50 n. 4 Allegramente, risoluto –
op. 50 n. 5 Moderato – op. 50 n. 12 Allegro moderato – op. 50 n. 13 Moderato –
op. 50 n. 14 Animato z elegancją i grandezza – op. 50 n. 10 Allegramente, Vivace, con brio –
op. 50 n. 20 Allegramente, con Brio Rubasznie
Fryderyk Chopin (1810-1849)
Rondeau à la Mazur op. 5
Akane Sakai
Richard Strauss
Sonata in mi bem. magg. op. 18 per violino e pianoforte
1. Allegro ma non troppo – 2. Improvisation: Andante cantabile – 3. Finale: Andante, Allegro
Mayu Kishima, Akane Sakai
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Progetto Martha Argerich 2014
13.06 – 18.00
Sala patriziale del Municipio, Bellinzona
Richard Strauss: i troppi volti di un genio musicale
Conferenza di Guido Salvetti
14.06 – 20.30
Auditorio RSI
Igor Stravinsky – C.-F. Ramuz (1878-1947)
L’histoire du soldat
Adattamento per due attori di Annie Dutoit
Nomade Ensemble
Annie Dutoit, Ohad Talmor, Simone Mancuso
Annie Dutoit: Narratore, Diavolo
Ohad Talmor: Soldato, Live Electronics
Simone Mancuso: Direzione
Andrey Baranov, Paolo Beltramini, Alberto Biano, Sébastien
Galley, Eugenio Abbiatici, Enrico Fagone, Gregorio Di Trapani
Soundscape
Ohad Talmor
In collaborazione con FRANCE TESSIN
15.06 – 18.00
Grand Hôtel Villa Castagnola
Georg Friedrich Händel (1685-1759)- Johan Halvorsen (1864-1935)
Passacaglia
Alissa Margulis, Nathan Braude
Rebecca Clarke (1886-1979)
Dumka, duo concertante per violino, viola e pianoforte
Geza Hosszu-Legocky, Lyda Chen, Elena Lisitsian
Francis Poulenc (1899-1963)
Sonata per pianoforte a 4 mani
1. Prélude: Modéré – 2. Rustique: Naïf et lent – 3. Final: Très vite
Martha Argerich, Dagmar Clottu
Leoš Janáček (1854-1928)
Sonata per violino e pianoforte JW VII/7
1. Con moto – 2. Ballata – 3. Allegretto – 4. Adagio
Alissa Margulis, Lily Maisky
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Progetto Martha Argerich 2014
16.06 – 20.30
Teatro Sociale, Bellinzona
Richard Strauss (1864-1949)
Trio n. 2 in re magg. TrV 71
1. Allegro moderato – 2. Andante cantabile ma non troppo –
3. Scherzo: Allegro assai
4. Finale: Lento assai, Allegro vivace
Daniel Rivera, Michael Guttman, Mark Drobinsky
Richard Strauss
Enoch Arden op. 38
Melologo su testo di Alfred Tennyson (vers. ital. di Sonia Arienta)
Chiara De Palo, Gabriele Baldocci
Allestimento a cura di Sonia
17.06 – 18.30
Arienta
Chiesa evangelica
Robert Schumann (1810-1856)
Fantasia op. 17
1. Durchaus fantastisch und leidenschaftlich vorzutragen –
2. Mässig. Durchaus energisch – 3. Langsam getragen. Durchweg leise zu halten
Improvvisazioni
Gabriela Montero
18.06 – 20.30
Auditorio RSI
Frank Bridge (1879-1941)
Sonata per violoncello e pianoforte
1. Allegro ben moderato – 2. Adagio ma non troppo, Molto allegro e agitato
Gautier Capuçon, Gabriela Montero
March Eychenne (*1933)
Cantilène et Dance
Alissa Margulis, Nora Romanoff, Elena Lisitsian
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Sonata in sol min. BWV 1029
1. Vivace – 2. Adagio – 3. Allegro
Mischa Maisky, Lily Maisky
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1947)
Sinfonia n. 1 in do min. op. 11 (trascrizione di Ferruccio Busoni per 2 pianoforti a 8 mani)
1. Allegro di molto – 2. Andante – 3. Menuetto. Allegro molto – 4. Allegro con fuoco
Martha Argerich, Lilya Zilberstein, Anton Gerzenberg,
Daniel Gerzenberg
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29
Progetto Martha Argerich 2014
20.06 – 20.30
Palazzo dei Congressi
Bohuslav Martinu (1890 -1959)
Concerto per due pianoforti e orchestra H 292
1. Allegro non troppo – 2. Adagio – 3. Allegro
Sergio Tiempo, Karin Lechner
Alexander Skryabin
Concerto in fa diesis min. op. 20
1. Allegro – 2. Andante – 3. Allegro moderato
Alexis Golovine
Richard Strauss
Romanze op. AV 75
Mischa Maisky
Piotr I. Čajkovskij (1840-1893)
Concerto in si bem. min. op. 23
1. Allegro non troppo e molto maestoso, Allegro con spirito – 2. Andantino semplice,
Prestissimo, Tempo I – 3. Allegro con fuoco
Martha Argerich
Orchestra della Svizzera Italiana
Dir. Alexander Vedernikov
Con il sostegno di
21.06 – 20.30
Grande Aula del Conservatorio
Concerto dei partecipanti alla Master Class di violino
condotta da
Ivry Gitlis
con possibilità per il pubblico di assistere alle lezioni:
19 e 20 giugno
3° piano (dalle 14.30 alle 18.30)
In collaborazione con
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Progetto Martha Argerich 2014
22.06 – 20.30
Auditorio RSI
Ludwig van Beethoven
Variazioni su “Ein Mädchen oder Weibchen” op. 66
Mischa Maisky, Martha Argerich
Anton Rubinstein (1829-1894)
Quintetto con pianoforte in sol min. op. 99
1. Molto lento, Allegro moderato – 2. Moderato – 3. Variations – 4. Moderato
Lilya Zilberstein, Dora Schwarzberg, Lucia Hall,
Nora Romanoff, Jorge Bosso
Sergej Prokof’ev
Sonata n. 1 in fa min. op. 80
1. Andante assai – 2. Allegro brusco – 3. Andante – 4. Allegrissimo
Dora Schwarzberg, Alexander Gurning
Johannes Brahms (1833-1897)
Sonata n. 3 in re min. op. 108
1. Allegro – 2. Adagio – 3. Un poco presto e con sentimento – 4. Presto agitato
Alissa Margulis, Stephen Kovacevich
23.06 – 18.30
Chiesa evangelica
Ludwig van Beethoven
Sonata n. 27 in mi min. op. 90
1. Mit Lebhaftigkeit und durchaus mit Empfindung und Ausdruck – 2. Nicht zu
geschwind und sehr singbar vorgetragen
Franz Liszt
Quatre Études d’exécution transcendante S 139
1. in fa min. – 2. Paysage – 3. Feux Follets – 4. Chasse Sauvage
Alexander Gurning
Claude Debussy (1862-1918)
Sonata per violino e pianoforte
1. Allegro vivo – 2. Intermède: Fantastique et léger – 3. Finale: Très animé
Maurice Ravel (1875-1937)
Tzigane
Johannes Brahms
Sonata n. 1 in sol magg. op. 78
Liya Petrova, Alexander Gurning
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Progetto Martha Argerich 2014
24.06 – 20.30
Auditorio RSI
Modest Musorgskij (1839-1881)
Una notte sul Monte Calvo (trascr. per 2 pianoforti di Jura Margulis)
Martha Argerich, Jura Margulis
Wolfgang A. Mozart
Trio n. 4 in mi magg. K 542
1. Allegro – 2. Andante grazioso – 3. Allegro
Lily Maisky, Sascha Maisky, Mischa Maisky
Ernö Dohnanyi (1877-1970)
Sestetto in do magg. op. 37
1. Allegro appassionato – 2. Intermezzo: Adagio – 3. Allegro con sentimento –
4. Finale: Allegro vivace, giocoso
Alexandros Kapelis, Alissa Margulis, Lyda Chen, Jing Zhao,
Corrado Giuffredi, Natalino Ricciardo
Franz Schubert (1797-1828)
Sonata n. 20 in la magg. D 959
1. Allegro – 2. Andantino – 3. Scherzo: Allegro vivace, Un poco più lento – 4. Rondo: Allegretto
Stephen Kovacevich
25.06 – 18.30
Chiesa evangelica
Robert Schumann (1810-1856)
Sonata n. 2 in sol min. op. 22
1. So rasch wie möglich – 2. Andantino (getragen) – 3. Scherzo: Sehr rasch und markiert –
4. Rondo: Presto
Olivier Messiaen (1908-1992)
da Vingt Regards sur l’Enfant Jésus
1. Regard de l’Étoile – 2. Regard des Hauteurs
Modest Musorgskij
Quadri di un’esposizione
1. Promenade (Allegro giusto nel modo russico) – 2. Gnomus (Vivo) –
3. Promenade (Moderato con modo e con delicatezza) – 4. Il vecchio castello (Andante) –
5. Promenade (Moderato non tanto, pesante) – 6. Tuileries (Allegretto non troppo,
capriccioso) – 7. Bydlo (Sempre moderato e pesante) – 8. Promenade (Tranquillo) – 9.
Ballet des poussins dans leurs coques (Scherzino. Vivo, leggero) –
10. Samuel Goldenberg et Schmuyle (Andante) – 11. Promenade – 12. Limoges. Le
marché (Allegretto vivo sempre scherzando) – 13. Catacombae. Sepulchrum romanum
(Andante) – Cum mortuis in lingua mortua (Andante non troppo, con lamento) –
14. La cabane sur des pattes de poule (Allegro con brio, feroce) – 15. La grande porte
de Kiev (Allegro alla breve. Maestoso. Con grandezza)
Antonii Barishevsky
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Progetto Martha Argerich 2014
26.06 – 20.30
Auditorio RSI
Gli artisti del Progetto Martha Argerich
incontrano gli artisti del Conservatorio di Almaty (Kazakistan)
Antonin Dvorak (1841-1904)
Danze slave op. 46
Martha Argerich, Zhaniya Aubakirova
Johannes Brahms
Trio n. 3 in do min. op. 101
1. Allegro energico – 2. Presto non assai – 3. Andante grazioso - Allegro molto
Zhibek Kozhakhmetova, Dinara Bazarbaeva, Tair Karataev
(Trio Andare del Conservatorio nazionale kazako)
Mukan Tulebayev (1913-1960)
Danza dall’opera “Birzhan e Sara” (arr. Gulzhan Uzenbayeva)
Gulzhan Uzenbayeva, Zhibek Kozhakhmetova,
Alexander Romanenko, Adil Nesipbayev
(Quartetto di pianoforti del Conservatorio nazionale kazako)
Alexander Borodin
Danze polovesi da “Il principe Igor” (arr. Gulzhan Uzenbayeva)
Cristina Marton, Gulzhan Uzenbayeva,
Eduardo Hubert, Zhibek Kozhakhmetova
Tles Kazhgaliyev (1949-1996)
Quarto episodio dalla suite dal balletto “La leggenda della steppa”
(arr. Gulzhan Uzenbayeva)
Alexander Romanenko, Cristina Marton, Adil Nesipbayev,
Eduardo Hubert
Improvvisazioni su melodie tradizionali kazake
Abylai Tlepbergenov, Erzhan Zhamenkeev, Tanat Sadenov,
Zhanibek Zhamiev
(Quartetto di strumenti popolari del Conservatorio nazionale kazako)
Aktoty Raimkulova (*1964)
Bridges of Times per pianoforte, kobiz, fisarmonica e strumenti popolari kazaki
(prima esecuzione)
Zhaniya Aubakirova, Akerke Tazhibayeva,
Galymzhan Narymbetov, Abylai Tlepbergenov,
Erzhan Zhamenkeev, Tanat Sadenov, Zhanibek Zhamiev
Col contributo di 36
e della Banca
37
Progetto Martha Argerich 2014
27.06 – 18.30
Chiesa evangelica
Arrangiamenti di Jura Margulis
Johann Sebastian Bach
“Wir setzen uns mit Tränen nieder” (coro finale dalla Matthäus-Passsion BWV 244)
Aria dalla Suite n. 3 BWV 1068
Wolfgang A. Mozart
“Confutatis maledictis” – “Lacrimosa” dal Requiem K 626
Dmitrj Šostakovič (1906-1975)
Toccata e Passacaglia dalla Sinfonia n. 8 in do min. op. 65
Samuel Barber (1910-1981)
Adagio
John Adams (*1947)
Batter my heart (aria dall’opera “Dr. Atomic”)
Giacomo Puccini (1858-1924)
Crisantemi
Franz Liszt
Mephisto Walzer
Jura Margulis
Dimostrazione del Margulis-Steingraeber-Sordino-Pedal-Project
All’epoca di Beethoven e di Schubert fino alla metà dell’Ottocento il pianoforte era
provvisto del meccanismo del “sordino” azionato da un pedale, consistente nell’inserimento di una striscia di feltro tra martelliera e cordiera con l’effetto di attutire la
sonorità. Caduto in disuso da allora, con l’affermarsi di strumenti dalle sonorità potenti
destinati alle grandi sale, per iniziativa di Jura Margulis e della ditta Steingraeber ne
viene riproposto un prototipo, a rivelare la differenziazione e la ricchezza espressiva di
cui era capace il pianoforte all’origine.
In the age of Beethoven and Schubert, and through to the middle of the nineteenth
century, the pianoforte had a mechanism known as the “sordino”, activated by a pedal,
whereby a strip of felt was inserted between the hammers and the strings in order to
subdue the sonority. With the advent of instruments characterised by a powerful
sonority suited to large concert halls, this mechanism fell out of favour. On the initiative
of Jura Margulis and the firm of Steingraeber a prototype has been made so as to
illustrate the differentiation in tonality and the richness of expression that originally
characterised the pianoforte.
38
Progetto Martha Argerich 2014
28.06 – 20.30
Auditorio RSI
Francis Poulenc (1899-1963)
Sonata
1. Allegro, Tempo di Marcia: Sans trainer – 2. Cavatine: Très calme – 3. Ballabile: Très
animé et gai – 4. Finale: Largo, très librement, presto subito
Gautier Capuçon, Francesco Piemontesi
Camille Saint-Saëns (1835-1921)
Polonaise op. 77 per 2 pianoforti
Theodosia Ntokou, Christopher Falzone
Maurice Ravel
La Valse, versione per 2 pianoforti dell’autore
Martha Argerich, Akiko Ebi
Ferruccio Busoni (1866-1924)
Sonata n. 2 in mi min. op. 36a
1. Langsam – 2. Presto – 3. Andante piuttosto grave – 4. Alla marcia, Vivace
Renaud Capuçon, Nicholas Angelich
Paul Dukas (1865-1935)
L’apprenti sorcier (trascrizione di C. M. Griguoli per 3 pianoforti)
Giorgia Tomassi, Carlo Maria Griguoli, Alessandro Stella
30.06 – 20.30
Palazzo dei Congressi
Ludwig van Beethoven
Triplo Concerto in do magg. op. 56
1. Allegro – 2. Largo – 3. Rondo alla polacca
Khatia Buniatishvili, Renaud Capuçon, Edgar Moreau
Maurice Ravel
Concerto per la mano sinistra
Lento – Andante – Allegro – Tempo I
Nicholas Angelich
Benjamin Britten (1913-1976)
Symphony for Cello and Orchestra op. 68
1. Allegro maestoso – 2. Presto inquieto – 3. Adagio – 4. Passacaglia
Gautier Capuçon
Wolfgang A. Mozart
Concerto in re min. K 466
1. Allegro – 2. Romance – 3. Rondo: Allegro assai
Martha Argerich
Orchestra della Svizzera Italiana
Dir. Jacek Kaspszyk
Con il sostegno di
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Eine musikalische Sternstunde
Stuttgarter Zeitung, Konzertkritik 2013
MARTHA
ARGERICH
AND FRIENDS
LIVE FROM
LUGANO 2013
3 CD & download
Foto © Adriano Heitmann / IMMAGINA
GU T!
K LASSISC H
LASSICS
WARNER C
mit Renaud Capuçon, Mischa Maisky,
Gautier Capuçon, Gabriela Montero u.a.
Beethoven, Ravel, Respighi, Schostakowitsch,
Debussy, Saint-Saëns, Offenbach u.a.
www.warnerclassics.de
Progetto Martha Argerich 2014
Gli artisti
Pianoforte
Nicholas Angelich
Martha Argerich
Zhaniya Aubakirova
Gabriele Baldocci
Antonii Barishevsky
Khatia Buniatishvili
Dagmar Clottu
Walter Delahunt
Akiko Ebi
Christopher Falzone
Goran Filipec
Anton Gerzenberg
Daniel Gerzenberg
Alexis Golovine
Carlo Maria Griguoli
Alexander Gurning
Eduardo Hubert
Alexandros Kapelis
Stephen Kovacevich
Zhibek Kozhakhmetova
Karin Lechner
Elena Lisitsian
Lily Maisky
Jura Margulis
Cristina Marton
Alexander Mogilevsky
Gabriela Montero
Adil Nesipbayev
Theodosia Ntokou
Francesco Piemontesi
Daniel Rivera
Alexander Romanenko
Akane Sakai
Alessandro Stella
Sergio Tiempo
Giorgia Tomassi
Gulzhan Uzenbayeva
Lilya Zilberstein
Violino
Andrey Baranov
Dinara Bazarbaeva
Renaud Capuçon
Ivry Gitlis
Michael Guttman
Lucia Hall
Geza Hosszu-Legocky
Mayu Kishima
Gidon Kremer
Sascha Maisky
Alissa Margulis
Liya Petrova
Dora Schwarzberg
Tromba
Sébastien Galley
Viola
Nathan Braude
Lyda Chen
Nora Romanoff
Nomade Ensemble
Violoncello
Jorge Bosso
Gautier Capuçon
Mark Drobinsky
Tair Karataev
Mischa Maisky
Edgar Moreau
Jing Zhao
Fisarmonica
Galymzhan Narymbetov
Contrabbasso
Enrico Fagone
Clarinetto
Paolo Beltramini
Corrado Giuffredi
Corno
Natalino Ricciardo
Trombone
Eugenio Abbiatici
Percussione
Gregorio Di Trapani
Attrice
Chiara De Palo
Regista
Sonia Arienta
Kobyz
Akerke Tazhibayeva
Quartetto di strumenti
popolari del Conservatorio
nazionale kazako
Abylai Tlepbergenov
Erzhan Zhamenkeev
Tanat Sadenov
Zhanibek Zhamiev
Orchestra della
Svizzera italiana
Direttori
Jacek Kaspszyk
Alexander Vedernikov
Fagotto
Alberto Biano
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Progetto Martha Argerich 2014
Eugenio Abbiatici
Eugenio Abbiatici si è diplomato al Conservatorio di Brescia sotto la guida di G. Delmonte.
Si è perfezionato ai corsi di Riva del Garda con
Branimir Slokar. Ha avviato importanti collaborazioni con prestigiose orchestre quali
quella del Teatro Alla Scala, la Filarmonica
della Scala, quella del Maggio Musicale Fiorentino, de La Fenice di Venezia. Svolge attività solistica e cameristica con gruppi quali Carme,
l’Orchestra da camera di Mantova, il Divertimento Ensemble. Dal 1990 collabora con I Solisti Veneti di Claudio Scimone. Dal 2012 è preparatore della sezione ottoni dell’Asian Youth
Orchestra (AYO) con sede a Hong Kong. È titolare della cattedra di trombone presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Eugenio Abbiatici gained his performing diploma at the Conservatorio di Brescia under G.
Delmonte. He then took the advanced course of
studies in Riva del Garda with Branimir Slokar.
He has collaborated with such prestigious orchestras as Teatro Alla Scala, Filarmonica della Scala, Maggio Musicale Fiorentino and La
Fenice in Venice. He appears as both soloist
and in chamber music with groups including
Carme, Orchestra da camera di Mantova and
Divertimento Ensemble. Since 1990 he has collaborated with I Solisti Veneti under Claudio
Scimone. In 2012 he was appointed to coach
the brass section of the Asian Youth Orchestra
(AYO) in Hong Kong. He teaches trombone at
the Conservatorio Giuseppe Verdi, Milan.
Nicholas Angelich
Nato nel 1970 negli USA, a 13 anni è entrato al
Conservatorio nazionale superiore di musica di
Parigi dove è stato allievo di Aldo Ciccolini,
Yvonne Loriod, Michel Béroff. Ha seguito corsi
di perfezionamento con Leon Fleisher, Dmitri
Bashkirov, Maria João Pires. Nel 1989 ha vinto
il secondo premio al Concorso internazionale R. Casadesus a Cleveland e nel 1994 il primo
premio al Concorso internazionale Gina Bachauer. Nel 2003 ha debuttato con la Filarmonica di New York diretta da Kurt Masur. Nel
2007/08 Vladimir Jurowski l’ha invitato ad
aprire la stagione dell’Orchestra Nazionale
Russa a Mosca. Dedito alla musica da camera,
suona regolarmente con Renaud e Gautier
Capuçon, Augustin Dumay, Gérard Caussé,
Alexander Kniazev, Dmitri Makhtin e i quartetti Ysaye e Prazak. Ha registrato CD per Harmonia Mundi, Lyrinx e Virgin Classics.
42
Born in the USA in 1970, he entered the Conservatoire National Supérieur de Musique in
Paris where he studied with Aldo Ciccolini,
Yvonne Loriod, Michel Béroff. He followed master-classes with Leon Fleisher, Dmitri Bashkirov, Maria João Pires. In 1989 he won the
Second Prize of the International Piano Competition R. Casadesus in Cleveland and in 1994
the First Prize of the International Piano Competition Gina Bachauer. He made his debuts in
May 2003 with the New York Philharmonic under Kurt Masur. Vladimir Jurowski invited him
to open with him the 2007/08 season of the Russian National Orchestra. Always enthusiastic
about playing chamber music, he has partners
such as Gautier and Renaud Capuçon, Augustin Dumay, Gérard Caussé, Alexander Kniazev,
Dmitri Makhtin and the Ysaye and Prazak
Quartets. He has recorded for Harmonia Mundi, Lyrinx and Virgin Classics.
Progetto Martha Argerich 2014
Sonia Arienta
© Foto Barbara Cavallaro
Sonia Arienta è saggista, autrice teatrale, regista. Laureata in Lettere moderne all’Università degli Studi di Milano e in Scenografia
all’Accademia di Belle Arti di Brera. Come autrice debutta con Strade/Corridoi al Teatro
Stabile di Genova, 2004, Pareti domestiche è
finalista al Premio Riccione 2005. Ha firmato
allestimenti come regista/scenografa al Teatro Regio di Torino, As.Li.Co, Arena di Verona,
Opera de Oviedo, Teatro Donizetti. Ha pubblicato: Opera. Paesaggi visivi sonori abitati.
(Lim 2011), Don Giovanni. (Ricordi-Lim 2004),
saggi per i programmi di sala del Teatro Alla
Scala, Teatro Regio di Torino, Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Carlo Felice di Genova.
Collabora a trasmissioni radiofoniche (Ridotto dell’Opera, RSI) e tiene conferenze sulla storia del melodramma. Vive e lavora a Milano.
Sonia Arienta is a writer, dramatist and director. She graduated in Lettere moderne at the
Università degli Studi in Milan and in Scenografia at the Accademia di Belle Arti di Brera.
She made her début as a dramatist with
Strade/Corridoi at the Teatro Stabile, Genoa
in 2004. Her play Pareti domestiche reached
the finals of the Premio Riccione 2005. As director/set designer she has been involved in
productions at the Teatro Regio, Torino, As.Li.
Co, Verona Arena, Opera de Oviedo and Teatro Donizetti. She has published Opera.
Paesaggi visivi sonori abitati (Lim 2011), Don
Giovanni (Ricordi-Lim 2004), and contributed
essays to opera programmes for the Teatro
Alla Scala, Teatro Regio, Torino, Teatro Donizetti, Bergamo, and Teatro Carlo Felice,
Genoa. She collaborates with the radio (Ridotto dell’Opera, RSI) and lectures on the
history of opera. She lives and works in Milan.
Zhaniya Aubakirova
Ha studiato al Conservatorio Čajkovskij di
Mosca nella classe del professor Lev Vlasenko. Nel 1983 ha ottenuto il primo premio al
Concorso internazionale Long-Thibaud e un
premio speciale nella stessa occasione “per
la migliore interpretazione di compositore
francese contemporaneo”. Si è esibita nelle
più importanti sale del Kazakistan, della
Russia, dell’Europa occidentale e del Giappone. Zhaniya Aubakirova collabora con
musicisti e orchestre quali Mikhail Pletnev,
Valery Gergiev, Alexander Vedernikov, l’Orchestra del Teatro Marinskij, l’Orchestra nazionale russa, l’Orchestra da camera d’Israele e altre. Dal 1997 è direttore del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy ad
Almaty.
She studied at the Moscow State Tchaikovsky
Conservatory in the class of Professor Lev
Vlasenko. 1983 she won the Grand Prix of The
Long-Thibaud International Competition and
a special prize of the same Competition, “For
the Best Performance of Contemporary French
Composers’ Works”. Zhaniya Aubakirova’s recitals and performances were held in major
concert halls of Kazakhstan, Russia, West Europe and Japan. Zhaniya Aubakirova collaborated with many musicians and music collectives such as Mikhail Pletnev, Valery Gergiev,
Alexander Vedernikov, Symphony Orchestra of
Mariinsky Theatre, Russian National Orchestra,
Israel Chamber Orchestra and others. In 1997 she
became rector of the Kurmangazy Kazakh National Conservatory in Almaty (Kazakhstan).
43
Progetto Martha Argerich 2014
Gabriele Baldocci
Pianista, direttore e professore di pianoforte
al Trinity Laban Conservatoire of Music di
Londra, è nato a Livorno nel 1980. È stato allievo di Franco Scala all’Accademia di Imola
e di William Grant Naboré, Leon Fleisher, Alicia De Larrocha, Dmitri Bashkirov all’International Piano Academy di Como. Ha completato i suoi studi all’Accademia Nazionale di
Santa Cecilia sotto la guida di Sergio Perticaroli. È risultato vincitore di premi in concorsi
internazionali tra i quali il Concorso Alessandro Casagrande di Terni ed il Concorso Martha Argerich di Buenos Aires. Da vari anni si
esibisce in duo con Martha Argerich e ha formato un duo con il pianista argentino Daniel
Rivera. Nel 2012 ha fondato a Lugano il Trio
Project con il contrabbassista Enrico Fagone
e la violista Lyda Chen Argerich.
Gabriele Baldocci, pianist, conductor and professor of piano at the Trinity Laban Conservatoire of music in London, was born in Livorno in 1980. He studied at the Imola Piano
Academy with Franco Scala and at the International Piano Academy on Lake Como with
William Grant Naboré, Leon Fleisher, Alicia
De Larrocha, Dmitri Bashkirov. He received
his Doctorate in Piano Performance at the
Santa Cecilia National Academy in Rome,
where he studied with Sergio Perticaroli. He
won prizes in Alessandro Casagrande International Piano Competition in Terni (Italy),
and Martha Argerich Piano Competition in
Buenos Aires. He plays in piano duo with Martha Argerich and he forms a stable piano duo
with the Argentinean pianist Daniel Rivera. In
2012 he founded the Trio Project with double
bass player Enrico Fagone and violist Lyda
Chen Argerich.
Andrey Baranov
Vincitore nel 2012 del Concorso Regina Elisabetta, Andrey Baranov ha vinto anche i concorsi internazionali Benjamin Britten e Henri
Marteau. Nato nel 1986 a San Pietroburgo vi ha
frequentato il Conservatorio Rimskij-Korsakov
e in seguito il Conservatorio di Losanna nella
classe di Pierre Amoyal. Dopo il debutto nel
2005 alla Filarmonica di San Pietroburgo con
l’Orchestra filarmonica diretta da V. Petrenko
si è esibito in sedi concertistiche di tutto il
mondo. A 23 anni è stato assistente di Amoyal
al Conservatorio di Losanna. Nel 2011 è stato
invitato da Teodor Currentzis come spalla
ospite dell’Orchestra MusicAeterna nel Teatro
statale di Perm. Andrey è primo violino del
Quartetto David Oistrakh, fondato nel 2012.
44
Winner of the 2012 Queen Elisabeth International Violin Competition, Andrey Baranov is
also a winner of Benjamin Britten and Henri
Marteau International Violin Competitions.
Born in St. Petersburg in 1986, he attended the
Rimsky-Korsakov Conservatory and Conservatoire de Lausanne with Pierre Amoyal. Since
making his major debut in 2005 at St. Petersburg Philharmonie Hall under V. Petrenko
and the Philharmonic Orchestra, Andrey has
performed on renowned stages throughout
the world. Aged only 23 Andrey was appointed as teaching assistant to Pierre Amoyal at
the Conservatoire de Lausanne. In 2011 Andrey was invited by Teodor Currentzis to join
MusicaAeterna Symphony Orchestra in Perm
State Theater as guest concertmaster. Andrey
is a first violinist of David Oistrakh Quartet, established in 2012.
Progetto Martha Argerich 2014
Antonii Barishevsky
Nato a Kiev nel 1988 ha iniziato lo studio del
pianoforte a 6 anni. Dopo aver frequentato la
Scuola speciale di musica Lysenko di Kiev è
stato ammesso all’Accademia nazionale di
musica dell’Ucraina dove attualmente sta perfezionandosi con il Prof. Valerij Kozlov. È anche allievo di Marian Rybicki all’École normale de musique a Parigi. Ha partecipato a
master class di Daniel Pollack, Lily Dorfman,
Alfred Brendel, B. Bloch e altri. Ha ottenuto riconoscimenti in concorsi internazionali, fra
cui il Concorso Busoni di Bolzano nel 2011 (secondo premio, premio del pubblico, premio
della stampa), primo premio al Concorso di
Jaen (Spagna 2009). Ha suonato con alcune
orchestre europee di primo piano, fra cui l’Orchestra della Radio bavarese e l’Orchestra filarmonica nazionale dell’Ucraina.
Born in Kiev, Ukraine in 1988, he started to play
the piano when he was 6 years old. After finishing his studies at the Lysenko Special Secondary Music School in Kiev, he entered the National Music Academy of Ukraine, where he is
currently studying as a postgraduate with Prof.
Valerii Kozlov. He is also a student at the École
Normale de musique de Paris with Prof. Marian Rybicki. He participated in master classes
with Profs. Daniel Pollack, Lily Dorfman, Alfred
Brendel, B. Blochand. He is prize winner of
many international piano competitions: second
prize, audience prize, press prize at the F. Busoni International Piano Competition (Bolzano
2011); first prize at the International Piano Competition “Premio Jaen” (Jaen, Spain, 2009) and
others. He played with some of the leading European orchestras, including Munich Radio Orchestra and the National Philharmonic Orchestra of Ukraine.
Paolo Beltramini
Primo clarinetto dell’Orchestra della Svizzera Italiana. Ha vinto il Primo premio al Concorso Internazionale di Clarinetto “Primavera di Praga 1996” e, in duo con il pianoforte,
il secondo premio al Concorso Internazionale per la Musica da Camera di Parigi e il primo premio al Concorso di Musica da Camera di Trapani. Come solista è stato ospite di
prestigiose istituzioni concertistiche di tutto
il mondo. In qualità di primo clarinetto ha
suonato con le orchestre del Concertgebouw
di Amsterdam, Filarmonica della Scala, Santa Cecilia di Roma, Rai di Torino, Mahler
Chamber Orchestra, sotto la guida di importanti direttori quali B. Haitink, M. Janssons,
M. Wung Chung, A. Lombard, G. Sinopoli.
Dal 2009 è titolare della cattedra di clarinetto alla Hochschule di Lucerna.
Solo Clarinet of the Orchestra della Svizzera
italiana he was the winner of the Prague
Spring International Clarinet Competition
(1996) and, in duo with the piano, of the second Prize of the International Chamber Music Competitions in Paris (1996). He was a
guest performer at some of the most prestigious concert institutions. As Principal Clarinetist he played with the Royal Concertgebouw, Filarmonica della Scala, Orchestra
Nazionale della RAI (Turin), Orchestra di
Santa Cecilia, Mahler Chamber Orchestra,
etc., under the baton of conductors such as B.
Haitink, M.Janssons, M. Wung Chung, A Lombard, G. Sinopoli. Paolo holds the post of Professor of Clarinet at the Luzern Hochschule
fur Musik.
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Progetto Martha Argerich 2014
Alberto Biano
Ha studiato sotto la guida di Alberto Guerra
conseguendo un diploma al Conservatorio di
Rovigo (1998), un diploma di Concerto ed uno
di Solista al Conservatorio di Losanna (2002 e
2004). Al Conservatorio di Ginevra ha ottenuto
un certificato di perfezionamento con Roger
Birnstingl (1999) e ha frequentato i corsi di Sergio Azzolini alla Scuola di perfezionamento di
Bobbio dal 1995 al 2000. Ha suonato con varie
orchestre e gruppi da camera tra cui l’Orchestre de chambre de Genève, Orchestre de chambre de Lausanne, i Berner Symphoniker, Il Giardino Armonico, l’Ensemble Contrechamps di
Ginevra, l’Orchestra del Festival di Verbier sotto la direzione di Zubin Mehta, James Levine,
Wolfgang Sawallisch, Kent Nagano, Yuri Temirkanov e altri. Dal 2008 ricopre la carica di
primo fagotto dell’Orchestra della Svizzera Italiana.
He studied under Alberto Guerra and received
a diploma from the Rovigo Conservatory
(1998) and a concert diploma and a soloist’s diploma from the Lausanne Conservatory (2002
and 2004). At the Geneva Conservatory he received a master’s certificate from Roger Birnstingl (1999), and from 1995 to 2000 he attended Sergio Azzolini’s courses at Bobbio’s Scuola
di perfezionamento. He has played with various orchestras and chamber ensembles, including the Geneva Chamber Orchestra, Lausanne
Chamber Orchestra, Berne Symphony, Il Giardino Armonico, the Ensemble Contrechamps
of Geneva and the Verbier Festival Orchestra
under the direction of Zubin Mehta, James Levine, Wolfgang Sawallisch, Kent Nagano, Yuri
Temirkanov and others. Since 2008 he is principal bassoon of the Orchestra della Svizzera
Italiana.
Jorge Bosso
Come compositore, dopo aver effettuato gli
studi cosiddetti accademici, si basa sulla fusione ed interazione fra gli schemi compositivi classici ed un concetto della musica più
vicino ad una contaminazione di stili ed
esperienze musicali che, estrapolati dal loro
consueto ambito, creano un linguaggio ricco
e denso di potenzialità e risorse espressive.
Ha realizzato lavori seguendo un percorso
trascendentale, in una dimensione di pensiero metafisico: Kohelet per violino e violoncello soli e coro misto, Duo II per violino e violoncello, Requiem per coro misto, soprano e
violoncello solo, Bridges basato sui Preludi e
Fughe op. 87 di Šostakovic, Des Minnesangs
Frühling (Bach-Bosso) per violino solo e
coro misto, “Je Suis Surikov Kazakh Russe”
per baritono, violino e violoncello soli, gruppo folkloristico russo, archi, percussioni, coro misto e coro di voci bianche.
46
As a composer, after the so-called academic
studies, he has undertook a path in which his
way of writing music comprehends a fusion
and interaction between the classical models
and a concept nearer to a mixture of styles
and musical experiences that creates a language rich and full of expressive resources.
He composed music that has more to do with
a conceptual idea, at the research of a transcendental, metaphysical thought: Kohelet
for solo violin, solo cello and mixed choir,
Duo II for violin and cello, Requiem for mixed
choir, soprano and solo cello, Bridges based
on the Preludes and Fugues Op. 87 by Shostakowitsch, Des Minnesangs Frühling (BachBosso) for solo violin and mixed choir, “Je
Suis Surikov Kazakh Russe” for baritone, solo
violin, solo cello, Russian folk group, string
orchestra, percussionists, mixed choir and
children choir.
Progetto Martha Argerich 2014
Nathan Braude
Il violista belga Nathan Braude si è esibito in
molte prestigiose sale di concerto in varie
parti del mondo, compresi il Théâtre de la
Ville di Parigi, il Concertgebouw di Amsterdam, il Palais des Beaux- Arts a Bruxelles, la
Wigmore Hall a Londra. Come solista ha collaborato con numerose orchestre, tra cui i
Solistes Européens Luxembourg, la Filarmonica di Bruxelles, l’orchestra da camera Solistes d’Europe. Ha partecipato al Ravinia Festival, a Les Musicales di Colmar, al Giverny
Festival, mentre al Juventus Festival di Cambrai è stato nominato nel 2008 Lauréat Juventus. Nel campo della musica da camera ha
collaborato con Barry Douglas, Polina Leschenko, Ilya Gringolts, Miriam Fried, Priya
Mitchell, Aleksander Sitkovetsky, Natalie Clein,
Marc Coppey, David Cohen and Michel Lethiec.
Nathan Braude has performed in many of the
world’s most prestigious concert venues including the Wigmore Hall in London, Théâtre
de la Ville in Paris, Amsterdam Concertgebouw and the Palais des Beaux-Arts in Brussels. He has also appeared as a soloist with
numerous orchestras including the Solistes
Européens Luxembourg, the Brussels Philharmonic, and the Solistes d’Europe. Nathan’s festival appearances include the Ravinia Festival, Les Musicales in Colmar, the
Giverny Festival and the Juventus Festival in
Cambrai where he was nominated Lauréat
Juventus in 2008. His chamber music collaborations include performances with Barr y
Douglas, Polina Leschenko, Ilya Gringolts,
Miriam Fried, Priya Mitchell, Aleksander Sitkovetsky, Natalie Clein, Marc Coppey, David
Cohen and Michel Lethiec.
Khatia Buniatishvili
È nata a Batumi (Georgia) nel 1987. Dal 1991
al 1997 ha frequentato la Scuola di musica di
Tbilisi. Dal 2004 al 2006 è stata allieva di V. Saradjishvili al Conservatorio di stato della capitale georgiana. A Vienna ha seguito i corsi di
Oleg Maisenberg all’Università di musica e
arti performative. Ha dato il suo primo concerto a sei anni con l’Orchestra da camera di
Tbilisi, venendo successivamente invitata ad
esibirsi in Svizzera, Olanda, Francia, Germania, Belgio, Italia, Austria, Russia, Israele e
USA. Nel 2006 è stata invitata da Gidon Kremer a partecipare all’Internationales Kammermusikfest di Lockenhaus. Nel 2009 le è
stata offerta l’occasione di esibirsi alla Carnegie Hall di New York. Ha ricevuto a Londra il
Borletti-Buitoni Trust Award e ha firmato un
contratto in esclusiva con Sony. Il suo disco
del 2012 ha ottenuto il premio Echo Klassik
come miglior rivelazione dell’anno.
Khatia was born in Batumi, Georgia, in 1987.
From 1991 to 1997 she attended the Tbilisi
Music School. From 2004 to 2006 she was a
pupil of V. Saradjishvili at the State Conservatory of Tbilisl. She followed in Vienna the
classes of Oleg Maisenberg at the University
of Music and the Performing Arts. Aged six,
she gave her début performance as soloist
with an orchestra, and was subsequently invited to give guest performances in Switzerland, the Netherlands, France, Germany, Belgium, Italy, Austria, Russia, Israel and the
USA. In 2006 she was invited by Gidon Kremer to participate in the International Chamber Music festival at Lockenhaus. In 2009
she was given the opportunity to perform at
New York’s Carnegie Hall. She received the
London Borletti-Buitoni Trust Award and
signed an exclusive world-wide recording
contract with Sony. A great acclamation in
2012 was the selection of Khatia Buniatishvili
as Best Newcomer of the Year in the Echo
Klassik awards.
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Progetto Martha Argerich 2014
Gautier Capuçon
Nato a Chambéry nel 1981, ha iniziato lo studio del violoncello nella città natale, proseguendolo al Conservatorio di Parigi nella
classe di Annie Cochet-Zakine e Philippe
Muller. Vincitore del Concorso André Navarra di Tolosa, ha suonato nell’Orchestra giovanile della Comunità europea sotto la direzione di Haitink, e nella Gustav Mahler Jugendorchester sotto la direzione di Claudio Abbado, Kent Nagano, Seiji Ozawa, Pierre Boulez.
Collabora con Hélène Grimaud, Gérard Caussé, Michel Dalberto, Paul Gulda e il Quartetto Ysaÿe. Si è esibito con le maggiori orchestre e sotto la direzione dei più noti direttori.
Artista esclusivo di Virgin Classics, ha tra l’altro registrato con il fratello Renaud e il pianista Frank Braley la musica da camera di Ravel. Gautier Capuçon suona un violoncello
Matteo Goffriller del 1701.
Born in Chambéry in 1981, he began his studies on the cello in Chambéry and then continued at the Paris Conservatory with Annie
Cochet-Zakine and Philippe Muller. Winner of
the André Navarra Competition in Toulouse,
he has played in the European Community
Youth Orchestra conducted by Haitink and
with the Gustav Mahler Youth Orchestra, under Claudio Abbado, Kent Nagano, Seiji Ozawa and Pierre Boulez. He plays together with
Hélène Grimaud, Gérard Caussé, Michel Dalberto, Paul Gulda and the Ysaÿe Quartet. He
has performed under noted conductors and
with many world class orchestras. As an exclusive artist for the Virgin Classics label, he
has recorded, among other works, Ravel’s
chamber music, with his brother Renaud and
the pianist Frank Braley. Gautier Capuçon
plays a 1701 Matteo Goffriller cello.
Renaud Capuçon
Nato a Chambéry nel 1976, è stato ammesso
a 14 anni al Conservatorio di Parigi dove ha
studiato sotto la guida di Gérard Poulet e
Veda Reynolds. Si è perfezionato con Thomas Brandis, Isaac Stern, Shlomo Mintz e Augustin Dumay. Vincitore di numerosi premi,
è stato invitato da Claudio Abbado come primo violino della Gustav Mahler Jugendorchester (1998-2000). Svolge un’intensa attività
concertistica con le più grandi orchestre e i
più importanti direttori. Suona spesso musica da camera con Hélène Grimaud, Maria
João Pires, Myung-Whun Chung, Natalia Gutman, la Kremerata Baltica e in duo con il fratello Gautier. Ha creato il suo proprio festival
a Chambéry. Intensa è inoltre la sua attività
discografica, soprattutto presso Virgin. Suona un Guarneri del Gesù del 1737, ex Panette, che fu già di Isaac Stern, messogli a disposizione dalla Banca BSI.
Renaud Capuçon was born in Chambéry in
1976. At the age of 14 he was admitted to the
Paris Conservatory, where he studied under
Gérard Poulet and Veda Reynolds. In his advanced training he studied under Thomas
Brandis, Isaac Stern, Shlomo Mintz and Augustin Dumay. The winner of many awards,
Capuçon has also been first violin of the Gustav Mahler Youth Orchestra (1998-2000). He
is a highly active concert artist who appears
with the greatest orchestras and the most important conductors. He often plays chamber
music with Hélène Grimaud, Maria João
Pires, Natalia Gutman, the Kremerata Baltica
and in duo with his brother Gautier. He has
created his own festival in Chambéry. His activities as a recording artist are also substantial, especially for the Virgin label. He plays
the Isaac Stern ex Panette, Guarneri del Gesù,
1737, thanks to the support of BSI Bank.
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Progetto Martha Argerich 2014
Lyda Chen
Nata a Ginevra ha iniziato a studiare il violino
all’età di 8 anni. Dopo aver frequentato il Conservatorio di Ginevra ed essere stata allieva di
Ayla Erduran, si è trasferita in Cina dove ha
seguito i corsi del professor Lin Yao Ji al Conservatorio Centrale di Pechino. Ritornata in
Svizzera si laurea in diritto all’Università di Ginevra nel 1992. In seguito continua lo studio
della musica rivolgendosi alla viola. In Svizzera Lyda Chen ha occasione di esibirsi regolarmente con il Trio Interlude, formazione di
flauto, arpa e viola particolarmente dedita
alla musica del Novecento. È molto impegnata nella musica da camera che pratica dal
1996 con la madre, Martha Argerich e con gli
strumentisti della sua cerchia, partecipando
fin dall’origine al Festival Martha Argerich di
Beppu dal 1998, e al Progetto Martha Argerich di Lugano, dal 2002.
Born in Geneva, she began to study the violin
at the age of 8. After having attended the Geneva Conservatory, where she was a pupil of
Ayla Erduran, she moved to China, where she
was enrolled in the course of Professor Lin Yao
Ji at Beijing’s Central Conservatory. Back in
Switzerland, she took a law degree at the University of Geneva in 1992. She later continued
to study music, and specifically the viola. In
Switzerland, Lyda Chen often performs with
the Interlude Trio, which is made up of flute,
harp and viola and is especially involved in
twentieth-century music. Since 1996 she has
been playing a great deal of chamber music
with her mother, Martha Argerich, and with instrumentalists from the Argerich circle; she has
participated in the Festival Martha Argerich in
Beppu since its start in 1998 and in the Progetto Martha Argerich in Lugano since 2002.
Dagmar Clottu
Nata a Bienne, Dagmar Clottu si è formata sotto la guida di Harry Datyner al Conservatorio
di Ginevra, dove ha ottenuto il primo Premio
Paderevski e dove ha conseguito anche il Prix
Pembauer e il Prix Alex de Vries. Ha seguito
corsi di perfezionamento con Vlado Perlemuter, Nikita Magaloff e Paul Badura-Skoda. Ha
tenuto concerti in Svizzera, Francia, Inghilterra, Belgio, Austria, Italia, Israele, Cile e USA,
dove è stata invitata regolarmente in varie
università per corsi di perfezionamento. Parallelamente alla sua carriera di pianista è
stata attiva 14 anni come critico musicale. Ha
presentato in prima esecuzione opere di
compositori svizzeri, di Blaise Mettraux, Alfred Schweizer, René Gerber e Daniel Andres.
È responsabile dei concerti Ars Musica di
Bienne.
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Born in Bienne, Dagmar Clottu studied with
Harry Datyner in Geneva, where she won the
first Paderewski Prize. She also won the
Pembauer and Alex de Vries Prizes. She took
master classes with Vlado Perlemuter, Nikita
Magaloff, and Paul Badura-Skoda. She has
given concerts in Switzerland, France, England, Belgium, Austria, Italy, Israel, Chile and
the USA, where she returns regularly to give
master classes at various universities. Parallel to her career of pianist, she was active as
a music critic for fourteen years. She has given the premiere of compositions by the Swiss
Composers Blaise Mettraux, Alfred Schweizer,
René Gerber. She is responsible for the concerts
Ars Musica in Bienne.
Progetto Martha Argerich 2014
Walter Delahunt
Nato a Wolfville, il pianista canadese è fra i
più richiesti esecutori di musica da camera,
avendo collaborato con artisti rinomati quali Zara Nelsova, Gidon Kremer, Karl Leister,
Ida Haendel, Truls Mörk e Martha Argerich.
Walter Delahunt è regolarmente ospitato nella serie cameristica dei Berliner Philharmoniker e da vari festival europei di musica da
camera. Ha iniziato lo studio del pianoforte
a nove anni proseguendo la formazione con
Felicia Kalejs all’Acadia University della sua
città natale. Nel 1978 si è diplomato all’Università di Toronto ottenendo il Premio di eccellenza W.O. Forsyth. Ha insegnato al Royal
Conservatory of Music a Toronto, alla Banff
School of Fine Arts, alla McGill University e
alla Musikhochschule di Vienna. Ha registrato per varie case discografiche (BMG, Panton
e EMI).
Born in Wolfville, this Canadian native pianist
is in great demand as a chamber musician
and has performed with some of the world’s
leading artists including Zara Nelsova, Gidon
Kremer, Karl Leister, Ida Haendel, Truls Mörk
and Martha Argerich. Walter Delahunt is a
regular guest of the Berlin Philharmonic
Chamber Music Series and many European
chamber music festivals. He began his piano
studies at the age of nine and went on to study
with Felicia Kalejs at Acadia University in his
hometown. In 1978 he graduated from the
University of Toronto and was awarded the
W. O. Forsyth Prize for outstanding performance. He has taught at the Royal Conservatory of Music in Toronto, the Banff School of
Fine Arts, the McGill University and the Vienna Academy of Music. He was nominated for
two Grammy awards in 2006 and has recorded for BMG, Panton and EMI.
Chiara De Palo
Risiede a Londra dal 2004. In Italia, ha iniziato i suoi studi di canto con Maureen Jones
presso la Scuola di Musica di Fiesole per poi
continuare con il repertorio lirico, musical,
jazz e gospel. Ha compiuto i suoi studi teatrali e musicali presso la Bernstein Academy of
Music and Drama e il Laboratorio Nove. A Londra, ha studiato all’Ecole de Mime Corporel
Dramatique. Ha recentemente coperto ruoli
come attrice e cantante nel West-End ed in Europa in: La Damnation de Faust (Regia: Terry
Gilliam), Lucrezia Borgia (Regia: Mike Figgis),
Flauto Magico (Regia: David McVicar), The
Bacchaeful, Medea, Die Walküre (Regia: Ingrid
Von Rekowski), Pierrot Lunaire, The Voice of
Things (Edinburgh Festival). Ha lavorato con
scrittori e registi italiani quali Dacia Maraini,
Stefano Benni, Marco Paolini.
Based in London since 2004. In Italy, she started her singing studies with Maureen Jones at
Scuola di Musica di Fiesole to then study opera, musical-theatre, gospel and jazz repertoire. She did her acting and music training at
the Bernstein Academy of Music and Drama,
and Laboratorio Nove. In London, she trained
at the Ecole de Mime Corporel Dramatique.
Her most recent acting and singing roles in the
West-End and abroad include: The Damnation of Faust (Dir. Terry Gilliam), Lucrezia
Borgia (Dir. Mike Figgis), Magic Flute (Dir.
David McVicar), The Bacchaeful, Medea, The
Valkyrie (Dir: Ingrid Von Rekowski), Pierrot
Lunaire, The Voice of Things (Edinburgh Festival). She has worked with Italian playwrights
and directors such as Dacia Maraini, Stefano
Benni, Marco Paolini.
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Progetto Martha Argerich 2014
Gregorio Di Trapani
Dopo aver ottenuto il diploma in strumenti a
percussione e il diploma di Liceo Psicopedagogico in Italia si è perfezionato al Conservatorio della Svizzera Italiana, all’Università Nazionale George Enescu di Bucare st e ai
Ferienkurse für neue Musik di Darmstadt. Ha
partecipato come solista e in gruppo in vari
festival fra Svizzera, Germania, Brasile, Venezuela, Vietnam, Indonesia, Romania, Russia, Francia, Italia. Ha collaborato con molti
centri culturali quali il Teatro Massimo di Palermo, la Radio della Svizzera Italiana, l’Auditorium Ciaikovskij di Mosca, il Goethe Institut
di Friburgo, la televisione ARTE. Svolge attività didattica e tiene corsi di analisi ritmica
presso il Conservatorio della Svizzera Italiana, e di strumenti a percussione presso la
Scuola di musica moderna di Lugano.
After gaining his diploma in percussion instruments and completing the Liceo Psicopedagogico in Italy he pursued his studies at the
Conservatorio della Svizzera Italiana, the
George Enescu National University in Bucharest and the Ferienkurse für neue Musik,
Darmstadt. He has participated as soloist or
with various ensembles in festivals in Switzerland, Germany, Brazil, Venezuela, Vietnam,
Indonesia, Romania, Russia, France and Italy. He has collaborated with a number of cultural centres including Teatro Massimo, Palermo, Radio della Svizzera Italiana, Tchaikovsky
Auditorium, Moscow, Goethe Institut, Freiburg,
and ARTE television. He teaches rhythmic
analysis at the Conservatorio della Svizzera
Italiana and percussion in the Scuola di musica moderna, Lugano.
Mark Drobinsky
Nato a Baku, è stato allievo di Mstislav Rostropovich al Conservatorio di Mosca. Dopo
aver ottenuto riconoscimenti quali il primo
premio al Concorso di musica da camera di
Monaco di Baviera, ha insegnato all’Istituto
Gnessin di Mosca. Nel 1974 ha lasciato l’Unione Sovietica, stabilendosi dapprima in
Israele e poi a Parigi. Si è distinto nei maggiori festival europei non solo nel repertorio
classico ma anche nelle opere di compositori contemporanei come Henri Sauget, Henri
Dutilleux e Alfred Šchnittke.
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Mark Drobinsky was born in Baku and studied with Mstislav Rostropovich at the Moscow
Conservatory. His talent has received recognition through such prizes as the top spot at the
Munich Chamber Music Competition, and he
has followed up these awards by teaching at
the Gnessin Music School in Moscow. He left
the Soviet Union in 1974, moving first to Israel and then to Paris. He distinguished himself
at major European festivals, not only in playing his classical repertoire, but also in performing music by contemporary composers
such as Henri Sauget, Henri Dutilleux and Alfred Šchnittke.
Progetto Martha Argerich 2014
Akiko Ebi
La pianista giapponese Akiko Ebi ha studiato
al Conservatorio nazionale di Parigi con Aldo
Ciccolini. Nel 1975 ha vinto il Grand Prix al
Concorso Marguerite Long di Parigi. Nel 1980
ha ottenuto un premio al Concorso internazionale Chopin di Varsavia. Si è esibita come solista con orchestre dirette da Skrowacewsky,
Brüggen, Janowsky, Sinaisky, Foster, Sado, Gushulbauer ecc. Ha tenuto recital alla radiotelevisione francese e nelle maggiori sale (Filarmonica di Berlino, Gewandhaus di Lipsia,
Théâtre des Champs-Élysées, Wigmore Hall,
Suntroy Hall, ecc). È attiva nella vita concertistica di tutti i continenti. È stata patrocinata da
Martha Argerich al Festival di Verbier e al Teatro Colon di Buenos Aires (con orchestra). Ha
suonato con Martha Argerich, Augustin Dumay, Régis Pasquier, Arto Noras e altri.
Japanese pianist Akiko Ebi studied at the Paris Conservatoire with Aldo Ciccolini. She won
the 1975 Grand Prix International Marguerite
Long Competition in Paris. In 1980 she was
laureate of the International Chopin Competition in Warsaw. She has performed as a soloist with various orchestras conducted by Skrowacewsky, Brüggen, Janowsky, Sinaisky, Foster,
Sado, Gushulbauer, etc., and in recitals for
ORTF Télévision, Radio France and TV. Her
international career continues with concerts
around the world; she has performed at the
Berlin Philharmonie Kammermusiksaal, Gewandhaus concert Hall, Théâtre des ChampsElysées, Wigmore Hall, Suntroy Hall, etc. Martha Argerich presented her at the Verbier Festival and Teatro Colon (with orchestra). She
has played with Martha Argerich, Augustin Dumay, Régis Pasquier, Arto Noras, and others.
Enrico Fagone
Nato nel 1979, si è diplomato presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza, sotto la
guida di Leonardo Colonna. Ha frequentato
corsi tenuti da contrabbassisti di fama internazionale (Mark Dorin, Franco Petracchi, Ermanno Ferrari, Antonio Sciancalepore e Alberto Bocini). Si dedica a progetti di vario
genere miranti all’integrazione di diverse tradizioni musicali del mondo. È risultato vincitore di premi importanti e ha collaborato con
varie orchestre e gruppi cameristici. È primo
contrabbasso dell’Orchestra della Svizzera
Italiana. Si è esibito in recital e come solista
con orchestra in numerose città italiane ed
ha al suo attivo varie registrazioni radiofoniche e televisive. Di recente ha inciso un CD
live per l’etichetta discografica NBB Records.
È docente di contrabbasso presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza.
Born in 1979, Enrico Fagone graduated from
the G. Nicolini Conservatory of Piacenza,
where he studied under Leonardo Colonna.
He later attended many courses and master
classes given by internationally known double-bass players – Mark Dorin, Franco Petracchi, Ermanno Ferrari, Antonio Sciancalepore
and Alberto Bocini. He has been involved for
years in a variety of projects that aim to integrate several of the world’s musical traditions.
He has won significant prizes and has performed with various orchestras and chamber
ensembles. Fagone is principal double bass
of the Orchestra della Svizzera Italiana. He
has performed in recitals and as soloist with
orchestra in many Italian cities and has recorded for radio and television. He recently
made a live CD for the NBB Records label. He
is currently professor of double bass at the G.
Nicolini Conservatory in Piacenza.
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SUONO VIVO
LA SCENA DELLA MUSICA
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L’Acustica Naturale della Grande Musica:
su misura, a regola d’arte, made in Italy
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Progetto Martha Argerich 2014
Christopher Falzone
Ha ottenuto numerosi premi tra cui il Gilmore Young Artist Award. Ha vinto primi premi e
medaglie d’oro in concorsi internazionali
quali nel 2010 il XX-XXI Secolo di Orléans, nel
2009 il Concorso Emil Gilels a Odessa, il Concorso Ettore Pozzoli a Seregno.
Si è esibito sotto la direzione di Michael-Tilson Thomas, Leonard Slatkin, e in una trasmissione televisiva a New York nel Lincoln
Center’s Avery Fisher Hall. È stato invitato da
festival quali Gilmore, Ravinia, Banff, Hilton
Head. Ha suonato nei maggiori centri americani quali l’Isaac Stern Auditorium alla Carnegie Hall, la Library of Congress, il Kennedy
Center, e come solista con orchestre quali la
Philharmonia di Odessa, i Pomeriggi Musicali
di Milano, la New Japan Philharmonic, la Pittsburgh Symphony e altre. Falzone si è diplomato al Curtis Institute of Music di Philadelphia.
He has received numerous awards including
the Gilmore Young Artist Award. He is an outstanding Winner (First Prizes and Gold Medals) of International Piano Competitions as the
XX-XXI Century Orléans (2010 France), Emil
Gilels (2009 Odessa), Ettore Pozzoli (2009).
He appeared in concert with Michael-Tilson
Thomas, Leonard Slatkin, and in a New York
telecast in Lincoln Center’s Avery Fisher Hall.
He has been invited to perform in international festivals such as the Gilmore, Ravinia,
Banff, Hilton Head. He has performed at major American venues such as the Isaac Stern
Auditorium in Carnegie Hall, the Library of
Congress, the Kennedy Center, and on nearly
every continent as soloist with orchestras including the Odessa Philharmonia, Milano Pomeriggi Musicali, New Japan Philharmonic,
Pittsburgh Symphony and others. Christopher
Falzone graduated from the Curtis Institute of
Music in Philadelphia.
Goran Filipec
Nato a Rijeka nel 1981, ha iniziato gli studi
musicali nell’Istituto Ivan Matetić Ronjgov
della città natale, continuandoli all’Accademia musicale Ino Mirkovitch di Lovran, alla
Hochschule für Musik di Colonia, alla Schola
Cantorum di Parigi, all’Accademia musicale
di Zagabria e al Conservatorio Ciaikovkskij
di Mosca. Attualmente è impegnato nel perfezionamento del pianoforte al Conservatoire National Suspérieur de Musique di Parigi.
Ha vinto primi premi in concorsi pianistici
internazionali: Franz Liszt – Premio Mario
Zanfi (Parma, 2011) e al Concorso internazionale di pianoforte di Gabala (Azerbaigian,
2009). Ha collaborato con importanti orchestre quali l’Orchestra sinfonica di Mosca, i
Berliner Philharmoniker, la Filarmonica di
Zagabria.
Goran Filipec, born in Rijeka in 1981, started
his music education at the Ivan Matetić Ronjgov School of Music. He continued his education at the Ino Mirkovich Academy of Music in Lovran, and his postgraduate studies at
the Cologne Hochschüle für Musik, at the
Paris Schola Cantorum, at the Zagreb Academy of Music and at the Moscow’s State Conservatory P. I. Tchaikovsky. He is currently enrolled in doctoral studies in piano at the
Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris. He has won first
prizes at the international piano competition
Franz Liszt – Premio Mario Zanfi (Parma,
2011) and at the Gabala International Piano
Competition (Azerbaijan, 2009). He has cooperated with eminent orchestras, such as
the Moscow Symphony Orchestra, the Berlin
Philharmonic, Zagreb Philharmonic.
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Progetto Martha Argerich 2014
Sébastien Galley
Ha iniziato a studiare la cornetta nella banda
del paese poi al Conservatorio di Friburgo.
Nel 2002 è entrato al Conservatorio superiore di Ginevra nella classe di Gérard Metrailler, dove ha ottenuto il diploma d’insegnamento nel 2005. Nel 2008 ha ottenuto il
diploma di solista e il premio della Société
des amis et anciens élèves du conservatoire.
Ha vinto due edizioni del concorso di esecuzione musicale di Riddes (2003 e 2006) ed è
stato nominato prima tromba dell’orchestra
Camerata Schweiz. Dal 2008 è prima tromba
nell’Orchestra della Svizzera italiana.
He began his studies at the Conservatory of
Fribourg, Switzerland. In 2002 he was admitted at the Conservatoire de Genève under
professor Gérard Métrailler where he obtained a pedagogy Degree in 2005. In 2008 he
obtained a soloist master Degree and prize of
the Société des amis et anciens élèves du
conservatoire. While he was still a student he
won two editions of the Concours National
d’Exécution Musicale in Riddes, Switzerland
(2003 and 2006) and he was named principal trumpet of the Camerata Schweiz. Since
2008 he is principal trumpet of the Orchestra
della Svizzera italiana.
Anton e Daniel Gerzenberg
Nati nel 1991 e nel 1996 ad Amburgo, i fratelli Daniel e Anton Gerzenberg hanno iniziato
lo studio del pianoforte a 5 anni con la loro
madre, Lilya Zilberstein, e più tardi con Julia
Suslin. Dal 2006 hanno avuto lezioni da Julia
Botchkovskaia. Costituito nel 2008 il duo ha
vinto il premio nazionale Jugend Musiziert
(2009), tenendo concerti in Italia e comparendo ai festival dello Schleswig-Holstein e di
Mecklenburg-Vorpommern. Il loro debutto orchestrale è avvenuto nel 2010 in una tournée
con l’Orchestra Sinfonica di Taipei. Come vincitori del premio speciale della NDR hanno
registrato la Fantasia in fa min. di Schubert.
Sono stati anche accolti nel CD Martha Argerich and Friends (EMI 2009). Dal 2010 Daniel
studia al Conservatorio di Musica e Teatro di
Amburgo con Marian Migdal. Dal 2011 Anton
è iscritto all’Accademia Andreas Franke di
Amburgo.
56
Born in 1991 and 1996 in Hamburg, Daniel
and Anton Gerzenberg got their first piano lessons by their mother, Lilya Zilberstein, and later on by Julia Suslin. From 2006 onwards,
they took lessons by Julia Botchkovskaia. As
a duo the brothers won the national competition Jugend Musiziert in 2009. They played
concerts in Italy and appeared at the festivals
in Schleswig-Holstein and Mecklenburg-Vorpommern. In 2010 they gave their orchestral
debut with the Taipei Symphony Orchestra.
As special prize winners of the NDR, the
brothers made a recording of Schubert’s Fantasie in F minor. They are also heard on the
CD Martha Argerich and Friends (EMI 2009).
Since 2010 Daniel has been a student at the
Conservatory of Music and Theatre in Hamburg in the class of Prof. Marian Migdal, while
Anton has been studying at the AndreasFranke-Academy in Hamburg since 2011.
Progetto Martha Argerich 2014
Ivry Gitlis
Concertista di fama, oltre a prodursi con le
più importanti orchestre e i più grandi direttori, ha fondato vari festival. Il suo primo disco, comprendente il Concerto di Alban
Berg, ottenne il Grand Prix du Disque, mentre sono considerate di particolare referenza
le sue registrazioni dei concerti di Paganini,
Ciaikovskij, Mendelssohn, Wieniawski, Sibelius, Stravinsky. Con Martha Argerich ha registrato la Sonata a Kreutzer di Beethoven e
le sonate di Franck e Debussy. Gitlis è anche
un rinomato pedagogo che tiene corsi di perfezionamento in tutto il mondo, regolarmente impegnato in estate al Mozarteum di Salisburgo e in Francia. Ha contribuito spesso
al cinema come compositore e come attore,
in film di Truffaut e Schlondorff. Nel 1981 il
suo libro autobiografico, L’Àme et la Corde,
fu accolto dal favore della critica.
In addition to appearing with the most important orchestras and the greatest conductors, this
famous concert artist has founded various festivals. His first recording – Alban Berg’s Concerto – received the Grand Prix du Disque, and his
recordings of concertos by Paganini, Tchaikovsky, Mendelssohn, Wieniawski, Sibelius, and
Stravinsky are particularly significant. He has
recorded the Beethoven’s Kreutzer Sonata and
Franck and Debussy sonatas with Martha Argerich. Gitlis is also a renowned pedagogue,
giving master classes all over the world, regularly spending summers at the Mozarteum in
Salzburg and in France, where he has created
memorable festivals. A frequent contributor to
the cinema as a composer as well as an actor,
he has worked with the likes of Truffaut and
Schlondorff. In 1981 his autobiographical book,
L’Àme et la Corde, was published to unanimous critical acclaim.
Corrado Giuffredi
Diplomato al Conservatorio di Parma, è primo clarinetto solista dell’Orchestra della
Svizzera italiana. Con la Filarmonica della
Scala ha partecipato a numerosi concerti in
vari festival sotto la direzione di Riccardo
Muti e Daniel Barenboim. Nel 2010 si è esibito su invito di Giora Feidman al Festival Klezmer in Galilea. Ha partecipato alle edizioni
del ClarinetFest di Los Angeles 2011 e Lincoln
2012 in duo con Cesare Chiacchiaretta e insieme a Eddie Daniels, Ricardo Morales e David Krakauer. Ha suonato in prima esecuzione italiana il Concerto per clarinetto e orchestra di Penderecki. È docente di clarinetto all’Istituto Musicale Superiore di Modena
e ai corsi di perfezionamento di Città di Castello.
Graduate of the Parma Conservatory, he is
principal clarinetist of the Orchestra della
Svizzera Italiana. He has played in a number
of festivals with the Filarmonica della Scala
under Riccardo Muti and Daniel Barenboim.
In 2010 he was invited by Giora Feidman to
appear at the Klezmer Festival in Galilee. He
took part in the ClarinetFest in Los Angeles
2011 and Lincoln 2012, in duo with Cesare
Chiacchiaretta and alongside Eddie Daniels,
Ricardo Morales and David Krakauer. He
gave the Italian première of Penderecki’s Clarinet Concerto. He teaches clarinet at the Istituto Musicale Superiore in Modena and in the
post-diploma courses in Città di Castello.
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Progetto Martha Argerich 2014
Alexis Golovine
Nato nel 1945 a Mosca ha iniziato lo studio
del pianoforte a 5 anni alla Scuola centrale
di musica e in seguito al Conservatorio di
Mosca. Terminò i propri studi al Conservatorio di Ginevra dove ottenne il primo premio
di virtuosità. Premiato al Concorso Casagrande di Terni e al Concorso Busoni di Bolzano, ha dato concerti in Europa, Asia e nelle due Americhe e nei più prestigiosi festival.
Ha interpretato opere in prima esecuzione,
fra cui la seconda e la terza sonata di Ginastera. In quanto professore al Conservatorio
di Ginevra per 35 anni, Alexis Golovine ha
investito molto nell’insegnamento, portando alcuni suoi allievi nelle prime posizioni
di vari concorsi internazionali. Ha realizzato molti CD per varie compagnie europee
con composizioni di Chopin, Schumann,
Liszt, Rachmaninov e Skryabin.
Born in Moscow in 1945, Golovine began
studying the piano at the age of 5 at the Central School of Music and later at the Moscow
Conservatory. He completed his studies at the
Geneva Conservatory, where he won first
prize for virtuosity. A prizewinner at the Casagrande Competition in Terni and the Busoni Competition in Bolzano, he has given concerts in Europe, Asia and North and South
America as well as at the most prestigious festivals. He has given world premieres, including those of Ginastera’s Second and Third sonatas. He was a professor at the Geneva Conservatory for 35 years – and some of his students have won first prizes in various international competitions. He has made many CDs
for various European labels with music of Chopin, Schumann, Liszt, Rachmaninov and Scriabin.
Carlo Maria Griguoli
È nato a Campobasso nel 1984. A 5 anni ha
intrapreso gli studi pianistici alla Scuola di
musica di Trivento. Tra il 2000 e il 2002 ha assistito a Siena ai due seminari tenuti da Maurizio Pollini presso l’Accademia Chigiana,
dove ha potuto seguire anche i corsi di Michele Campanella. Al Conservatorio Perosi
di Campobasso ha conseguito la laurea del
Corso Superiore di Pianoforte sotto la guida
di Michele Battista e Orazio Maione. Si è perfezionato con M. Marvulli, B. Canino, A. Ciccolini. Come solista si è esibito presso il Museo degli Strumenti Musicali di Roma, e nella
veste di compositore e pianista alla Radio Vaticana. Suona regolarmente in duo con Giorgia Tomassi. Nella stagione 2009/2010 degli
Amici della Musica di Campobasso è stata
eseguita dal Quintetto Sinestesia la sua Collodi-Suite.
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Carlo Maria Griguoli was born in Campobasso in 1984. At the age of five years he enrolled
in the Trivento School of Music. Between
2000 and 2002, after attending two seminars
held by Maurizio Pollini at the Chigiana Academy, he followed Michele Campanella’s summer courses. At the L. Perosi Conservatory of
Music of Campobasso he was awarded 1st
and 2nd level piano degrees under the guidance of Michele Battista and Orazio Maione.
He has also attended piano master classes
held by M. Marvulli, B. Canino and A. Ciccolini. He has been invited as a composer and
pianist in the Radio Vatican recording studio.
He regularly plays in duo with Giorgia Tomassi. During the 2009-2010 season of the Campobasso Friends of Music, his Collodi Suite
was performed by the Sinestesia Quintet.
Progetto Martha Argerich 2014
Alexander Gurning
Di origine indonesiano-polacca, è nato in
Belgio nel 1973 e ha studiato al Conservatorio reale di Bruxelles dove è diventato assistente di Evgeny Mogilevsky. Ha studiato con
Naumov e Merzhanov al Conservatorio di
Mosca. Si è esibito ai festival di Pechino, Sapporo, Schleswig-Holstein, La Roque d’Anthéron, Saratoga, Tanglewood, Verbier, nonché al Progetto Martha Argerich. La sua
discografia comprende musica da camera
con l’ensemble Soledad (Virgin Classics),
con Renaud Capuçon (EMI). Con Sébastien
Sure e Sébastien Walner ha costituito nel
2004 il Talweg Trio. Ha suonato con l’Orchestre national de Belgique, Flanders Radio,
l’Orchestre Philharmonique de Radio France,
la Boston Symphony e la Philadelphia Orchestra, sotto la direzione di Charles Dutoit, Christian Zacharias e Myung-Whun Chung.
Of Polish/Indonesian parentage, he was born
in Belgium in 1973 and studied at the Royal
Conservatoire in Brussels where he became
Evgeny Mogilevsky’s assistant for three years.
He studied with Naumov and Merzhanov at
the Moscow Conservatory. Alexander Gurning has appeared at the Peking, Sapporo,
Schleswig-Holstein, La Roque d’Anthéron, Saratoga, Tanglewood and Verbier Festivals
and his discography includes chamber music
with the Soledad Ensemble (for Virgin Classics), with Renaud Capuçon (for EMI). With
Sébastien Surel and Sébastien Walnier, he
founded in 2004, the Talweg Trio. Alexander
Gurning has played with Orchestre National
de Belgique, Flanders Radio, Orchestre Philharmonique de Radio France, Boston Symphony and the Philadelphia Orchestra, under
the batons of Charles Dutoit, Christian Zacharias and Myung-Whun Chung.
Michael Guttman
Michael Guttman si è formato al Conservatorio di Bruxelles. Più tardi si è diplomato
alla Juilliard School, dove ha studiato con
Dorothy Delay, Felix Galimir e il Quartetto
Juilliard. È stato attivo come direttore dell’Atlantic Chamber Orchestra del festival di
Hamptons. Ha collaborato con Peter Serkin,
James Galway, Richard Stolzman, Carol
Wincenc e Stanley Drucker. Come direttore
è apparso con l’Orchestra del Festival dell’Elba,
un complesso originale formato da membri
della Kremerata Baltica, dei Solisti di Mosca,
dell’Orchestra da camera di Odessa, e della
Filarmonica di Kiev. Michael Guttman è
principale direttore ospite dell’Orchestra da
camera di Bruxelles, leader dell’Ar riaga
String Quartet e del Michael Guttman Tango
Quartet, nonché direttore musicale del festival Pietrasanta in Concerto.
He studied at the Brussels Royal Conservatory, and later graduated from the Juilliard
School (with Dorothy Delay, Felix Galimir
and the Juilliard Quartet). He has also been
active as Music Director and conductor of the
Atlantic Chamber Orchestra of the Music Festival of the Hamptons. He collaborated with
Peter Serkin, James Galway, Richard Stolzman, Carol Wincenc and Stanley Drucker. As
conductor, he has appeared with the Elba Festival Orchestra, a unique ensemble uniting
the Kremerata Baltica, the Moscow Soloists,
the Odessa Chamber Orchestra, as well as
the Kiev Philharmonic. Michael Guttman
is the principal guest conductor of the Brussels
Chamber Orchestra, the leader of the Arriaga
String Quartet and of the Michael Guttman Tango Quartet, as well as Music Director of the festival Pietrasanta in Concerto, Italy.
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Progetto Martha Argerich 2014
Lucia Hall
Lucia Hall è nata in Canada. Ancora adolescente è stata tra i fondatori dell’ensemble I
Musici de Montréal. Nel 1989 si è trasferita a
Vienna per continuare gli studi con Dora
Schwarzberg, dove ha anche approfittato di
corsi di perfezionamento con Yehudi Menuhin, Dmitry Sitkovetzky, Igor Ozim e Valentin Berlinsky. Ha conseguito vari premi in
molti concorsi e riconoscimenti dal Canada
Council e dal governo del Quebec. Dopo aver
partecipato al ciclo Schumann con Martha
Argerich and Friends ha collaborato con
Alexander Rabinovitch-Barakovsky e Mark
Drobinsky in festival quali l’Oleg Kagan Festival, Festival de Megève e Les Classiques de
Villars.
Lucia Hall was born in Canada. As a teenager
she was a founding member of the prominent
chamber ensemble I Musici de Montréal. In
1989 she moved to Vienna to continue her
studies with Dora Schwarzberg, where she
also profited from masterclasses with, among
others, Yehudi Menuhin, Dimitry Sitkovetzky,
Igor Ozim and Valentin Berlinsky. She is prizewinner of several competitions and beneficiary of grants from the Canada Council and
the Quebec government. Since participating in
the Schumann Cycle with Martha Argerich
and Friends she has joined Alexander Rabinovitch-Barakovsky and Mark Drobinsky regularly for festivals, such as Oleg Kagan Festival,
Festival de Musique Classique de Megève and
Les Classiques de Villars.
Geza Hosszu-Legocky
Nato a Losanna nel 1985 da una famiglia di
tradizioni musicali, ha studiato all’Accademia musicale di Vienna. Nel 1993 si è perfezionato con Marina Sokorova e Dora Schwarzberg. Già all’età di nove anni ha compiuto
una serie di concerti con l’Orchestra Nazionale Ungherese. In campo cameristico ha
collaborato con Martha Argerich, Renaud
and Gautier Capuçon, Nelson Freire, Ivry Gitlis, Ida Haendel, Gabriela Montero, Vadim
Repin e Giorgia Tomassi. Ha partecipato ai
festival di Aspen (USA), Beppu (Giappone),
Buenos Aires, Ludwigsburg (Germania), Lugano, Festival pianistico della Ruhr (Germania), Saratoga (USA), Taipei (Taiwan), Verbier. Géza ha la passione della musica zigana, che pratica con il proprio complesso
denominato The 5 DeVils e con i Bohemian
Virtuosi.
Géza Hosszu-Legocky was born in Lausanne
in 1985 into a family with a musical tradition.
He studied at the Vienna Academy of Music.
He started his advanced training in 1993, under the guidance of Marina Sokorova and
Dora Schwarzberg. At the age of nine he had
already played with the National Hungarian
Orchestra. His chamber music partners include Martha Argerich, Renaud and Gautier
Capuçon, Nelson Freire, Ivry Gitlis, Ida Haendel, Gabriela Montero, Vadim Repin, and
Giorgia Tomassi. He continues to perform at
festivals including Aspen (USA), Beppu (Japan), Buenos Aires, Ludwigsburg (Germany),
Ruhr Piano Festival (Germany), Saratoga
(USA), Taipei (Taiwan), Verbier (Switzerland).
Géza has a passion for performing gypsy music and created his award-winning ensemble
The 5 DeVils and The Bohemian Virtuosi.
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Progetto Martha Argerich 2014
Eduardo Hubert
Si è diplomato presso il Conservatorio Nazionale di Musica di Buenos Aires con Antonio
De Raco, seguendo la scuola di Vincenzo
Scaramuzza. Nel 1974 si è trasferito in Italia
perfezionandosi con Fausto Zadra, Carlo Zecchi, Guido Agosti e studiando la direzione
d’orchestra con Franco Ferrara e Leonard
Bernstein. Ha conseguito la “licence de concert” e il “Prix de virtuosité” presso il Conservatorio di Losanna. Negli ultimi anni si dedica alla musica da camera, diventata materia
del suo insegnamento presso i conservatori
di Karlsruhe e di Pescara. Ha collaborato con
artisti quali Martha Argerich, Sandor Vegh,
Franco Petracchi, Ivry Gitlis, ecc. Molte sue
composizioni sono state eseguite in centri importanti quali il Teatro Colón, la Philharmonic
di Berlino, Teatro Rossini di Pesaro, Smeraldo
di Milano, Sydney, Beppu, ecc.
Eduardo Hubert received a diploma from the
National Conservatory of Music in Buenos
Aires, where he studied with Antonio De
Raco, of Vincenzo Scaramuzza’s School. In
1974 he moved to Italy for further studies with
Fausto Zadra, Carlo Zecchi and Guido Agosti as well as conducting studies with Franco
Ferrara and Leonard Bernstein. He received
the “Licence de concert” and “Prix de virtuosité” from the Lausanne Conservatory. He has
dedicated himself mainly to chamber music,
which is the subject he teaches at the Karlsruhe and Pescara conservatories. He has worked together with artists such as Martha Argerich, Sandor Vegh, Franco Petracchi, Ivry Gitlis.
Many of his compositions have been performed at such important venues as the Teatro Colón in Buenos Aires, Berlin’s Philharmonie, Pesaro’s Teatro Rossini, Milan’s Teatro
Smeraldo, and in Sydney, Beppu etc.
Alexandros Kapelis
Ha iniziato lo studio del pianoforte a cinque
anni, maturandolo con Dimitri Toufexis,
Diane Walsh e Julius Levine a New York, e
Noretta Conci a Londra. Si è presentato in recital e come solista in Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Svizzera, Grecia e nel Medio Oriente, oltre agli Stati Uniti, Messico e
America del sud. Si è esibito in centri importanti tra cui il Lincoln Center e la sede dell’ONU a New York, il Kennedy Center a Washington, il Chicago Art Institute e il Chicago
Cultural Center, la Cadogan Hall e la Stationer’s Hall a Londra, la Salle Cortot a Parigi, i
Musei Capitolini a Roma, il Megaron di Atene. Come solista Kapelis è apparso con la
Royal Philharmonic, l’Orchestra sinfonica di
Praga, la Camerata italica, l’Orchestra sinfonica di Monterrey (Messico).
62
He began playing the piano at the age of five
and has studied with Dimitri Toufexis, Diane
Walsh and Julius Levine in New York, and
Noretta Conci in London. He has appeared in
recitals and as soloist in England, France, Italy, Spain, Switzerland, Greece and the Middle
East, as well as the United States, Mexico,
and South America. He has gone on to perform in prominent venues that include Lincoln Center and the United Nations in New
York, the Kennedy Center in Washington, the
Chicago Art Institute and the Chicago Cultural Center, Cadogan Hall and Stationer’s Hall
in London, the Salle Cortot in Paris, the Musei Capitolini in Rome, and the Athens Megaron. Alexandros Kapelis has appeared with the
Royal Philharmonic, the Prague Symphony Orchestra, the Camerata Italica, the Monterrey
Symphony (Mexico).
Progetto Martha Argerich 2014
Jacek Kaspszyk
Jacek Kaspszyk ha studiato all’Accademia di
musica di Varsavia, diplomandosi nel 1975 e
debuttando all’Opera Nazionale (di cui nel
2005 è diventato direttore generale). Nel 1976
ha debuttato all’Opera di Düsseldorf, diventando direttore principale dell’Orchestra della Radio nazionale polacca nel 1980. Nel 1978
ha ottenuto il primo premio al Concorso Karajan. Trasferitosi a Londra nel 1982 ha diretto regolarmente le orchestre britanniche. È
apparso sul podio di varie orchestre internazionali. Gran parte della sua attività si è svolta con orchestre polacche (Filarmonica Nazionale, Orchestra da camera di Varsavia,
Sinfonia Varsovia, Filarmonica di Wroclaw).
Nel settembre dell’anno scorso ha assunto la
carica di direttore musicale e direttore artistico della Filarmonica di Varsavia.
Jacek Kaspszyk studied at the Warsaw Academy of Music, graduating in 1975 and making
his début that year at the National Opera (of
which he became General Director in 2005).
In 1976 he made his début at the Düsseldorf
Opera and the next year was appointed as
Principal Conductor of the Polish National Radio Symphony, becoming Music Director in
1980. In 1978 he was awarded first prize in
the Karajan Competition. Moving to London
in 1982 he has appeared regularly with all the
British orchestras. As well as appearing on
the podium of many international orchestras,
he has worked with all the orchestras in his
native Poland: National Philharmonic, Warsaw Chamber Opera, Sinfonia Varsovia, Wroclaw Philharmonic. He has been appointed
as Music Director and Artistic Director Designate of the Warsaw Philharmonic in September 2013.
Mayu Kishima
Mayu Kishima è nata a Kobe. Nel 2003 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale di violino Patrus in Grecia. Nel 2009 è stata finalista al Concours Reine Elisabeth di
Bruxelles. Nel 2004 ha suonato il Concerto di
Brahms con l’Orchestra nazionale russa diretta da Vladimir Spivakov e partecipato a
una tournée in Giappone con la Filarmonica
di Praga diretta da Jiri Belohlavek. Nel 2005
ha suonato il Primo concerto di Paganini con
l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Mstislav Rostropovich a Roma e Madrid, il Concerto di Ciaikovskij con la National Symphony Orchestra a Washington, il Primo
Concerto di Šostakovic con la London Symphony Orchestra al Barbican Center e il Concerto di Brahms con l’Orchestra della Radio
bavarese a Monaco. Nel 2008 è uscito il suo
album discografico Chaconne.
She was born in Kobe. In 2003, she won the
1st prize at the Patrus International Violin
Competition in Greece. In 2009, she was a finalist of the Queen Elisabeth International
Music Competition of Belgium. In 2004 Kishima played the Brahms Concerto with the Russian National Orchestra under the baton of
Vladimir Spivakov and she made a tour of Japan with the Prague Philharmonia under the
direction of Jiri Belohlavek. In 2005, Kishima
played the Paganini 1st Concerto under the baton of Mstislav Rostropovich with the Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia; the Tchaikovsky Violin Concerto
with the National Symphony in Washington
D.C.; the Šostakovic Violin Concerto No. 1
with the London Symphony Orchestra at the
Barbican; and the Brahms Concerto with the
Bavarian Radio Orchestra in Munich. In 2008,
Kishima released her long-awaited solo album Chaconne.
63
Progetto Martha Argerich 2014
Stephen Kovacevich
Nato a Los Angeles dove si è esibito come
pianista all’età di 11 anni, a 18 anni si è trasferito in Inghilterra per studiare con Myra
Hess. Nella sua carriera spiccano le interpretazioni di Beethoven, Brahms, Mozar t e
Schubert. Le sue registrazioni delle sonate di
Beethoven hanno ricevuto la Nomination
nella categoria strumentale nel 1994 e nel
1999 ai Gramophone Awards. Con la London
Philharmonic Orchestra sotto la direzione di
Wolfgang Sawallisch ha registrato i due concerti per pianoforte di Brahms, di cui il primo vinse nel 1993 il Gramophone Award e lo
Stereo Review Record of the Year. Negli ultimi
dieci anni ha registrato l’integrale delle 32
sonate di Beethoven. Kovacevich intrattiene buone relazioni con le orchestre come direttore (London Mozart Players, Royal Liverpool Philharmonic Orchestra e Vancouver
Symphony Orchestra).
Stephen Kovacevich was born in Los Angeles
and made his debut as a pianist at the age of
11. At the age of 18 he moved to England to
study with Dame Myra Hess. His interpretations of Beethoven, Brahms, Mozart and
Schubert are renowned. His recordings of the
Beethoven’s Sonatas were nominated for the
instrumental category of the 1994 and 1999
Gramophone Awards. He has recorded both
Brahms Piano Concertos with the London
Philharmonic Orchestra and Wolfgang Sawallisch; and won the 1993 Gramophone Award
and the Stereo Review Record of the Year.
Over the last 10 years Kovacevich has recorded Beethoven’s 32 piano sonatas. Kovacevich enjoys good relations with orchestras as
a conductor and by directing from the keyboard (London Mozart Players, Royal Liverpool Philharmonic Orchestra and Vancouver Symphony Orchestra).
Gidon Kremer
Nato a Riga nel 1947 da genitori di origine tedesca, dopo aver ricevuto insegnamento musicale dal padre e dal nonno (violinisti), studiò
alla Scuola di musica della propria città prima di passare al Conservatorio di Mosca sotto la guida di David Oistrakh. Kremer ottenne notevoli affermazioni nei concorsi di
Bruxelles (1967), Montréal e Genova (1969)
e Mosca (1970). Dopo molte tournées in
URSS cominciarono le sue apparizioni in
Occidente: il primo concerto in Germania
avvenne nel 1975, seguito l’anno dopo dal
debutto al Festival di Salisburgo e nel 1977 a
New York. Nel 1981 ha fondato il Festival di
Lockenhaus in Austria, come forum di giovani artisti chiamati ad animare programmi innovativi di musica da camera, portati anche
in tournée, che dal 1992 ha preso il nome di
KREMERata Baltica. Il suo repertorio va dal
barocco a Henze, Stockhausen, Denisov,
Schnittke, Pärt, Gubaidulina.
64
He was born in Riga (1947), the only child of
parents of German origin. After receiving his
first musical instruction at home he studied at
the Riga School of Music and then at the Moscow Conservatory under David Oistrakh.
Kremer enjoyed notable success at competitions in Brussels (1967), Montréal and Genoa
(1969), and Moscow (1970). After extended
tours through the former Soviet Union, he began appearing in the West: his first concert in
Germany came in 1975, followed by debuts
at the Salzburg Festival (1976) and in New
York (1977). The International festival in
Lockenhaus (Austria) founded by Kremer in
1981 has been a forum for young artists to
present challenging and innovative chamber
music concerts. In 1992 Kremer founded the
KREMERata Baltica. His repertoire ranges
from the Baroque to works by Henze, Stockhausem. Denisov, Schnittke, Pärt, Gubaidulina.
Progetto Martha Argerich 2014
Karin Lechner
Nata a Buenos Aires, ha studiato con la madre, Lyl Tiempo, a Caracas. Trasferitasi in Europa, ha proseguito gli studi con Maria Curcio a Londra e Pierre Cancan a Parigi. Più
avanti ha ricevuto consigli da Martha Argerich, Daniel Barenboim e Nelson Freire. Ha
dato concerti con numerose orchestre, fra le
quali, le filarmoniche di Amsterdam, Rotterdam, Stoccarda, Buenos Aires, le sinfoniche
di Berlino, Amburgo, Miami, l’Orchestra nazionale belga e quella di Francia, sotto la direzione, tra gli altri, di Jean Fournet, Christoph von Dohnanyi, Leopold Hager. Suona
spesso in duo con il fratello Sergio Daniel
Tiempo, con il quale ha inciso brani per due
pianoforti.
Karin Lechner was born in Buenos Aires and
studied with her mother, Lyl Tiempo, in Caracas. After moving to Europe, she continued
her studies with Maria Curcio in London and
Pierre Cancan in Paris. Later, she received additional instruction from Martha Argerich,
Daniel Barenboim and Nelson Freire. She
has performed with many orchestras, including the philharmonic orchestras of Amsterdam, Rotterdam, Stuttgart, Buenos Aires; the
symphony orchestras of Berlin, Hamburg, and
Miami; and the Belgian and French national
orchestras, conducted by Jean Fournet, Christoph von Dohnanyi, Leopold Hager and many
others. She often plays in a duo with her brother Sergio Daniel Tiempo, with whom she has
recorded works for two pianos.
Elena Lisitsian
Pianista russa di origine armena, ha debuttato nella gran sala del Conservatorio di Mosca
all’età di dieci anni. Ha studiato a Mosca sotto la guida della signora Plyashkevich nell’Istituto Gnessin. Nel 1988 è emigrata negli Stati Uniti dove ha continuato gli studi alla High
School for the Performing and Visual Arts di
Houston. Dopo il diploma alla Manhattan
School of Music come allieva di Nina Svetlanova, si è perfezionata con Elena Tatulyan.
Tra i riconoscimenti sono da ricordare il primo premio nella Chamber Music Competition
di Houston (Texas), nell’“Ensemble Competition” e nella “Forshey” Piano Competition of
Steinway & Sons di Houston. Si è esibita
come solista e nella musica da camera in
Russia, Germania e Stati Uniti.
Russian-Armenian pianist Elena Lisitsian has
made her debut performance at the Great Hall
of Moscow State Conservatory at the age of
ten. She received her musical training in Moscow under Ms. Plyashkevich of the Gnessin
School of Music. In 1988 she immigrated to
the USA where she continued her studies at
the High School for the Performing and
Visual Arts in Houston, Texas before moving
to New York City. After graduating from the
Manhattan School of Music as a scholarship
student of Nina Svetlanova, Elena Lisitsian
has worked under the tutelage of Elena Tatulyan. Among her accomplishments are first
prizes in Chamber Music Competition in
Houston; “Ensemble Competition” and “Forshey” Piano Competition of Steinway & Sons
in Houston. She has performed as a soloist
and a chamber musician in Russia, Germany and the USA.
65
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Progetto Martha Argerich 2014
Lily Maisky
Lily Maisky è nata a Parigi nel 1987, trasferendosi subito dopo a Bruxelles. Ha iniziato lo
studio del pianoforte con Lyl Tiempo, proseguendolo con Hagit Kerbel, Olga Mogilevsky,
Ilana Davids e Alan Weiss. Dal 2001 al 2004 è
stata allieva della Purcell School of Music. Ha
approfittato dei corsi e dei consigli di Martha
Argerich, Dmitri Bashkirov, Joseph Kalichstein, Evgeny Mogilevsky, Pavel Gililov, Vitali
Margulis, Oleg Maisenberg e Marielle Labeque. Ha partecipato alla Verbier Academy e ai
corsi di Oxford Philomusica. Si è esibita in Europa, Stati Uniti ed Estremo Oriente. In campo cameristico si presenta in duo con Mischa
Maisky e con artisti quali Julian Rachlin, Janine Jansen, Renaud Capuçon, Sergey Krylov,
Nicholas Angelich, Frank Braley, Gérard Caussé, Chantal Juillet, Dora Schwarzberg.
Lily Maisky was born in Paris in 1987, moving
to Brussels soon after. She began playing the
piano with Lyl Tiempo, also studying with
Hagit Kerbel, Olga Mogilevsky, Ilana Davids
and Alan Weiss. Lily was a pupil at the Purcell School of Music from 2001 till 2004. She
has received master classes from artists as
Martha Argerich, Dmitri Bashkirov, Joseph
Kalichstein, Evgeny Mogilevsky, Pavel Gililov,
Vitali Margulis, Oleg Maisenberg and Marielle
Labeque. She also participated in the Verbier
Academy and the Oxford Philomusica piano
courses. Concert appearances have taken her
throughout Europe and USA as well as the Far
East. She performed with such artists as Mischa Maisky, Julian Rachlin, Janine Jansen,
Renaud Capuçon, Sergey Krylov, Nicholas
Angelich, Frank Braley, Gérard Caussé, Chantal Juillet, Dora Schwarzberg.
Mischa Maisky
Nato a Riga nel 1948, ha studiato a Leningrado, dove nel 1966 vinse il Concorso Ciaikovskij, che gli aprì subito la carriera, proiettata a livello internazionale dopo l’emigrazione
in Israele nel 1972. Nel 1973 vinse il Concorso Gaspard Cassadò di Firenze, debuttando
un anno dopo a New York. In quell’occasione un benefattore gli regalò un violoncello
Montagnana del XVIII sec. col quale si esibisce ancora oggi. Nel 1974 studiò con Gregor
Piatigorsky, potendo vantare di essere il solo
violoncellista che (dopo aver studiato a Mosca con Rostropovic) è stato allievo dei due
grandi maestri russi del violoncello. Maisky
svolge da anni un’intensa attività concertistica con le più grandi orchestre e i più importanti direttori. La sua predilezione per la musica da camera l’ha portato a collaborare
strettamente con Gidon Kremer e con Martha Argerich.
Born in Riga in 1948, Maisky studied in Leningrad, where he won the 1966 Tchaikovsky
Competition; this immediately launched his
career, which reached the international level
after his immigration to Israel in 1972. In 1973
he won the Gaspar Cassadó Competition in
Florence, and a year later he made his New
York debut. On that occasion, an anonymous
benefactor gave him an 18th century Montagnana cello, on which he still performs today.
In 1974 he studied with Gregor Piatigorsky,
and as he had already studied with Rostropovich in Moscow, he is the only cellist who can
claim to have studied with both of the greatest Russian masters of the cello. For years,
Maisky has been a highly active concert artist
who appears with the greatest orchestras and
the most important conductors. His predilection for chamber music has brought him into
close collaboration with Gidon Kremer and
Martha Argerich.
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Progetto Martha Argerich 2014
Sascha Maisky
Nato a Bruxelles nel 1989 ha iniziato lo studio del violino a tre anni. I suoi primi professori sono stati Leonid Kerbel, Leon Souroujon e Igor Oistrakh. A dodici anni è stato
iscritto alla Purcell School di Londra in cui ha
avuto come insegnanti Macej Rakowski e Evgueny Grach. Sascha si è esibito in luoghi
prestigiosi quali la Queen Elizabeth Hall, la
Wigmore Hall, il Festival di Verbier con Martha Argerich, Janine Jansen e Yuri Bashmet.
Si è prodotto anche in trio con suo padre Mischa e la sorella Lily. Ha avuto il privilegio di
ottenere consigli da Julian Rachlin, Maxim
Vengerov, Felix Andrievsky, Itzhak Rashkovsky, Vadim Gluzman, Edvard Grach, NamYun Kim e Dmitri Sitkovetsky. Dopo aver
completato gli studi in Inghilterra si è trasferito a Vienna dove si perfeziona con Boris
Kuschnir.
Born in Brussels in 1989 he began his violinistic studies at the age of three. His early professors include Leonid Kerbel, Leon Souroujon and Igor Oistrakh. The course of his
musical education led him to the Purcell
School in London where his professors were
Macej Rakowski and Evgueny Grach. Sascha
performed at prestigious venues such as the
Queen Elizabeth Hall, Wigmore Hall and the
Verbier Festival alongside Martha Argerich,
Janine Jansen and Yuri Bashmet. Sascha has
also performed on several occasions in Trio
with his father Mischa and sister Lily. Sascha
has had the privilege of receiving musical
guidance from Julian Rachlin, Maxim Vengerov, Felix Andrievsky, Itzhak Rashkovsky, Vadim Gluzman, Edvard Grach, Nam-Yun Kim
and Dmitri Sitkovetsky. Sascha has now
moved to Vienna where his Professor is Boris
Kuschnir.
Alissa Margulis
Alissa Margulis è nata nel 1981 a Friburgo i.B.
in una famiglia di musicisti russi. Ha iniziato
a studiare il violino a quattro anni con W. Marschner. A tredici anni è diventata allieva di
Zakhar Bron al Conservatorio di Colonia. Ha
vinto premi in vari concorsi: Concorso Wieniawsky, Concorso Viotti (Vercelli), Unisa String Competition di Pretoria, Concorso
di musica da camera di Osaka, Concorso Vittorio Gui (Firenze). Nel 2002 ha ricevuto da
Daniel Barenboim il Prix d’encouragement
“Pro Europa” a Berlino, dove si è esibita nel
locale teatro d’opera e nel castello Bellevue.
Alissa Margulis è stata invitata a suonare
come solista e in formazioni cameristiche in
vari festival quali Tours, Davos, Gstaad, l’Encuentro di musica di Santander, lo Schleswig
Holstein Musikfestival, i Lockenhaus Festspiele.
68
Alissa Margulis was born in 1981 in Freiburg
into a family of Russian musicians. She started to play the violin when she was 4 years old
with Prof. W. Marschner. At the age of 13 she
became a pupil of Zakhar Bron at the Musikhochschule Koeln. She is a prizewinner of
many competitions: Wieniawsky Competition in Poland, the Concorso Viotti (Vercelli),
the Unisa String Competition in Pretoria, Osaka Chamber music Competition, Concorso
Vittorio Gui in Florence. In 2002 she received
the Prix d’encouragement “Pro Europa” by
Daniel Barenboim in Berlin, where she performed at the Berlin Opera and the Château
Bellevue. Alissa Margulis has been invited to
perform in many international festivals such
as the Tours, Davos and Gstaad festivals, the
Encuentro di musica Santander, Schleswig
Holstein Musikfestival, the Lockenhaus Festspiele.
Progetto Martha Argerich 2014
Jura Margulis
Nato a S. Pietroburgo, Jura Margulis ha studiato col padre, Vitaly alla Musikhochschule di Friburgo i. B. Ha studiato anche alla
prestigiosa Fondazione per il pianoforte di
Cadenabbia (Como). Si è poi trasferito negli USA per studiare con Leon Fleischer al
Peabody Conservatory di Baltimora, stabilendovisi definitivamente. È Professore Associato e Artist in Residence al Fulbright
College dell’University of Arkansas a Fayetteville. Si è esibito in numerosi festival,
compresi quello dello Schleswig-Holstein,
le Berliner Festwochen, l’Internationale Sommerakademie del Mozarteum, il Festival di
Verbier e quello di Martha Argerich a Beppu. Ha vinto premi in più di una dozzina di
concorsi internazionali, incluso il Busoni di
Bolzano e il Guardian in Irlanda. In duo ha
suonato con Martha Argerich.
Born in St. Petersburg, Russia, Jura Margulis
studied with his father Vitaly at the Musikhochschule in Freiburg. He was also a student at the Fondazione per il Pianoforte in Cadenabbia (Como). He moved to the USA to
study with Leon Fleischer at the Peabody
Conservatory in Baltimore, and made the US
his home. Margulis is now Associate Professor of Music and Artist in Residence at the Fulbright College of the University of Arkansas
at Fayetteville. He has played in numerous festivals, including the Schleswig Holstein
Musik Festival, the Berliner Festwochen, the
Internationale Sommerakademie Mozarteum, the Verbier Festival, and the Argerich-Beppu Music Festival. He has won prizes in
more than a dozen international competitions, including Busoni in Italy and Guardian
in Ireland. He has also performed with Martha
Argerich on two pianos.
Cristina Marton
Nata in Romania, ha studiato a Berlino con
Georg Sava. Ha ricevuto lezioni da Christian
Zacharias, Leon Fleischer, Martha Argerich,
Dmitri Bashkirov, Stephen Kovacevich, Andras Schiff, Radu Lupu e Alfred Brendel. Ha
vinto numerosi premi in concorsi internazionali quali “Arthur Schnabel” (Berlino 1994),
“Geza Anda” (Zurigo 1994), “Clara Schumann” (Düsseldorf 1997), “Mozart” (Salisburgo 1999) e il Primo Concorso internazionale
“Martha Argerich” (Buenos Aires 1999). In
campo cameristico si esibisce regolarmente
con la violinista Barbara Doll e col proprio
duo pianistico insieme con Aglaia Bätzner,
vincitore del Primo Premio alla Murray Dranoff Two Piano Competition di Miami, e del
Primo Premio del Concorso di Musica da camera di Caltanissetta.
Born in Romania, Cristina Marton studied in
Berlin with Georg Sava. She received lessons
from Christian Zacharias, Leon Fleischer,
Martha Argerich, Dmitri Bashkirov, Stephen
Kovacevich, Andras Schiff, Radu Lupu and Alfred Brendel. She has won numerous prizes at
international competitions such as the “Arthur Schnabel” (Berlin 1994), “Geza Anda”
(Zürich 1994), “Clara Schumann” (Düsseldorf 1997), “Mozart” (Salzburg 1999) and the
First “Martha Argerich” International Piano
Competition in Buenos Aires in 1999. As a
chamber musician, Cristina regularly performs with violinist Barbara Doll and with her
piano duo partner Aglaia Bätzner, winning
the First Prize in the Murray Dranoff Two Piano Competition in Miami, and the First Prize
in the Chamber Music Competition in Caltanissetta.
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Progetto Martha Argerich 2014
Alexander Mogilevsky
Nato nel 1977 a Odessa, ha studiato alla
Scuola Musicale Centrale di Mosca con Evgenij Timakin e al Conservatorio di Mosca
con Lev Naumov, diplomandosi nel 1999.
Nel 1992 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale Ciaikovskij per giovani
pianisti. Da allora si è esibito in recital e
come solista con le maggiori orchestre:
Philharmonia di Londra con M. Pletnev,
l’Orchestra del Teatro Mariinsky con V. Gergiev, l’Orchestra Filarmonica d’Israele con
D. Runnicles, l’Orchestra filarmonica di Varsavia con S. Skrovachevsky, la Sinfonia Varsovia con L. Grin, l’Orchestra di Rotterdam
con V. Libermann, i Virtuosi di Mosca con
V. Spivakov.
Born in Odessa in 1977, Alexander Mogilevsky studied at the Central Music School with
Evgeny Timakin and at the Moscow Conservatory with Lev Naumov and graduated in
1999. In 1992 he won the first Tchaikovsky International Competition for Young Pianists.
As a recitalist he has performed on some of
the world’s most prestigious stages. Among
the orchestras he has appeared with as soloist are the Philharmonia London with M.
Pletnev, Mariinsky Theatre with V. Gergiev,
Israel Philharmonic with D. Runnicles, Warsaw Philharmonic with S. Skrovachevsky, Sinfonia Varsovia with L. Grin, Rotterdam Philharmonic with V. Libermann, Moscow Virtuosi with V. Spivakov.
Gabriela Montero
Nata a Caracas, a 8 anni ha dato il suo primo
concerto con l’Orchestra giovanile Simon Bolivar. Attualmente risiede a Boston. Gabriela
ha sempre improvvisato. Le sue apparizioni
includono acclamati concerti con la New
York Philharmonic diretta da Lorin Maazel, la
Los Angeles Philharmonic, la Philharmonia
Orchestra, la Filarmonica di Rotterdam, l’Orchestra dell’ORF di Vienna, l’Orchestra della
RTE di Madrid, la Kremerata Baltica e la UBS
Verbier Chamber Orchestra con Antonio Pappano. In recital si è esibita ai Festival di Edimburgo, Verbier, Bergen, al Klavier Festival
Ruhr, all’Istanbul International Festival, alla
Wigmore Hall, Kölner Philharmonie, Tonhalle
Dusseldorf, Kennedy Centre Washington DC,
National Arts Centre Ottawa, Orchard Hall
Tokyo. Nel 2008 il suo album Baroque ha ottenuto la nomination ai Grammy Award.
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Born in Caracas, Venezuela, aged eight she
made her concerto debut with the Simón
Bolívar Youth Orchestra. She currently resides in Boston. Gabriela has always improvised. Gabriela’s engagements include her acclaimed performances with the New York
Philharmonic with Lorin Maazel, LA Philharmonic, Philharmonia Orchestra, Rotterdam
Philharmonic, Vienna Radio Symphony, RTE
National Symphony Orchestra, Kremerata
Baltica and with the UBS Verbier Chamber
Orchestra with Antonio Pappano and in recital at the Edinburgh Festival, Verbier Festival,
Bergen Festival, Klavier Festival Ruhr, Istanbul International Festival, Wigmore Hall,
Köln Philharmonie, Tonhalle Dusseldorf,
Kennedy Centre Washington DC, National
Arts Centre Ottawa, Orchard Hall Tokyo. In
2008, her album Baroque was nominated for
a Grammy Award.
Progetto Martha Argerich 2014
Edgar Moreau
© Foto Julien Mignot/ERATO
Nato nel 1994 a Parigi, ha iniziato a suonare
il violoncello all’età di quattro anni. Attualmente studia con Philippe Muller e con Claire Desert (musica da camera) al Conservatorio nazionale di Parigi. Ha preso parte a
corsi di perfezionamento con noti solisti
quali Gary Hoffman, Lynn Harrell, Frans
Helmerson e David Geringas. Ha ottenuto il
secondo premio e il premio per la migliore
interpretazione dell’opera commissionata
al 14° Concorso Čajkovskij (2011). Al Concorso Rostropovich di Parigi nel 2009 ha ricevuto il premio quale concorrente più promettente. I momenti salienti della stagione
2013/14 comprendono il suo debutto con
l’Orchestre national de France, quello con
l’Orchestra filarmonica di San Pietroburgo e
il suo primo recital a Berlino.
Born in 1994 in Paris, Edgar Moreau began
playing the cello at the age of four. He currently studies with Philippe Muller and chamber
music with Claire Desert at the National Conservatory of Paris. He has taken part in master classes with such eminent cellists as Gary
Hoffman, Lynn Harrell, Frans Helmerson and
David Geringas. He was awarded Second
Prize and the Prize for the Best Performance
of the Commissioned Work in the 14th International Tchaikovsky Competition 2011. At the
Rostropovitch Cello Competition in Paris in
2009, he received the Prize for the Most Promising Contestant. Highlights of the 2013/2014
season include his debut with the Orchestre
National de France, his debut with Saint Petersburg Philharmonic and his Berlin recital
debut.
Galymzhan Narymbetov
Diplomato del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy (classe del professor Anatoly Gaisin) ha preso parte a numerosi festival e concorsi nazionali e internazionali.
Narymbetov ha vinto il secondo premio al
Concorso Città di Lanciano nel 2006. Si è esibito in vari paesi tra cui Russia, Italia, Francia. È insegnante in una scuola speciale di
Almaty, nonché solista del noto gruppo folcloristico kazako Sazgen Sazy. Frequenta
regolarmente corsi di perfezionamento di
reputati fisarmonicisti.
Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory (class of professor Anatoly Gaisin). He took part in numerous domestic and international festivals and competitions. Narymbetov is a 2nd prize holder
of the Città di Lanciano Competition (2006,
Italy). He performed in many countries of the
world, including concert halls of Russia, Italy, France and others. He teaches in a specialised musical school in Almaty, and is a soloist of the famous Kazakh folk Ensemble Sazgen
Sazy. Every year he attends master classes by
renowned accordionists.
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Progetto Martha Argerich 2014
Theodosia Ntokou
Nata in Grecia, si è diplomata con distinzione al Conservatorio nazionale di Atene sotto
la guida di Aris Garufalis. Ha proseguito gli
studi con Laszlo Simon all’Universität der
Künste, per poi trasferirsi negli Stati Uniti
dove ha conseguito il Master’s Degree con
Oxana Yablonskaya. Nel 2006 a New York ha
ottenuto il primo premio al Young Artists International Piano Competition e nel 2007 al
Bradshaw and Buono International Piano
Competition che ne propiziarono il debutto
alla Carnegie Hall (2006) e alla Philharmonie
di Berlino (2007), oltre che vari recital in
Germania, Francia, Italia, Grecia e attraverso l’America. Nel 2008 ha ricevuto l’“Evelyn
Bonnar” Award. Ha preso parte a vari festival
attraverso l’Europa; e specialmente nell’anno Chopin (2010) è stata presente a rassegne
in Polonia e New York.
Graduated with honours from the National
Conservatory of Athens with Aris Garufalis,
Theodosia continued her studies with Laszlo
Simon at the Universität der Künste and then
moved to America where she completed her
Master’s Degree with Oxana Yablonskaya.
While being in New York, Theodosia became
the first prize winner of the Young Artists International Piano Competition (2006) and
the Bradshaw and Buono International Piano Competition (2007) which led to her Debut in Carnegie Hall (2006) and the Berliner
Philharmonie (2007) among other halls in
Germany, France, Greece, Italy and across
America. In 2008 she received the “Evelyn
Bonnar” Award. Theodosia Ntokou has taken part in many festivals across Europe and
attended numerous Festivals in Poland and
New York.
Liya Petrova
Liya Petrova è nata a Sofia nel 1990. Nel 2001
è stata ammessa alla Scuola superiore di musica e teatro di Rostock nella classe di violino
di Petru Munteanu. Ha continuato gli studi
alla Queen Elizabeth Music Chapell. Attualmente studia con Antke Weithaas nell’istituto
Hanns Eisler. Ha ottenuto vari premi in concorsi internazionali quali il Tibor Varga a
Sion, il Ludwig Spohr a Weimar, la Deutsche
Instrumenten Fond Competition e altri. Ha
partecipato ad alcuni dei più importanti festival europei quali il Rheingau Music Festival,
Festival di Radio France a Montpellier, Festival de Pâques a Aix en Provence, Musica Mundi in Belgio. Liya ha collaborato con l’Orchestra Filarmonica di Montecarlo, la Weimarer
Staatskapelle, la Nordeutsche Philharmonie,
l’Orchestre National de Montpellier e altre.
Liya Petrova was born in 1990 in Sofia. In
2001 Liya entered the Hochschule für Musik
und Theater Rostock in the violin class of Prof.
Petru Munteanu. She continued her studies at
the Queen Elizabeth Music Chapell. At the
moment Liya is a student of Antje Weithaas in
the Hochschule für Music “Hanns Eisler”. Liya
has won several prizes at International Competitions including Tibor Varga in Sion, Louis
Spohr in Weimar, Deutsche Instrumenten Music Fond Competition and others. She appeared at some of Europe’s most distinguished
festivals, including Rheingau Music Festival,
Festival of Radio France in Montpellier, Festival de Pâques in Aix en Provence, Musica
Mundi in Belgium. Liya appeared with Monte
Carlo Philharmonic Orchestra, Weimar Staatskapelle, Nordeutsche Philharmonie, Orchestre National de Montpellier and many others.
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Progetto Martha Argerich 2014
Francesco Piemontesi
Nato a Locarno nel 1983, si è perfezionato
con Alfred Brendel, Cécile Ousset, Murray
Perahia e Alexis Weissenberg. È stato invitato in numerosi festival fra cui i BBC Proms,
Lucerna, Aix-en-Provence, Edimburgo, Schleswig-Holstein, Ruhr, Roque d’Anthéron. Ha
suonato con la London Philharmonic, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks,
BBC Symphony, RSB Berlin, City of Birmingham Symphony Orchestra, Filarmonica d’Israele, Filarmonica di Monte Carlo, Maggio
Musicale, esibendosi con Zubin Mehta, Marek Janowski, Mikhail Pletnev. Si esibisce
con Yuri Bashmet, Renaud e Gautier Capuçon, Angelika Kirschschlager, Emmanuel
Pahud, Heinrich Schiff, Jörg Widmann ed il
Quartetto Ebène. Prossimamente suonerà
con la Philharmonia Orchestra, NHK Symphony Orchestra, DSO Berlin, Royal Philharmonic sotto la direzione di Charles Dutoit,
Roger Norrington, Stanislaw Skrowaczewski.
Born in Locarno in 1983, he completed his studies with Alfred Brendel, Cécile Ousset, Murray
Perahia and Alexis Weissenberg. He has appeared at many festivals including the BBC
Proms, Lucerne, Aix-en-Provence, Edinburgh,
Schleswig-Holstein, Ruhr and La Roque d’Anthéron. He has played with the London Philharmonic, Symphonieorchester des Bayerischen
Rundfunks, BBC Symphony, RSB Berlin, City
of Birmingham Symphony Orchestra, Israel
Philharmonic, Monte Carlo Philharmonic, Maggio Musicale, under Mehta, Janowski, Pletnev.
He performs regularly with Yuri Bashmet, Renaud and Gautier Capuçon, Angelika Kirschschlager, Emmanuel Pahud, Heinrich Schiff,
Jörg Widmann and the Quatuor Ebène. He is
due to appear with the Philharmonia Orchestra, NHK Symphony Orchestra, DSO Berlin and Royal Philharmonic under Dutoit, Norrington, Skrowaczewski.
Natalino Ricciardo
Nato a Genova nel 1965, si è diplomato al
Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova. Collabora abitualmente come primo corno con varie orchestre (tra cui Teatro alla
Scala e Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Orchestre de la Suisse Romande, Teatro
La Fenice). Di rilievo l’attività che svolge
con l’Orchestra da Camera di Mantova da
circa 20 anni. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra: Abbado, Maazel, Muti,
Prêtre, Gergiev, Metha, Chung, Gatti, Chailly. In ambito cameristico ha suonato per le
più importanti istituzioni musicali italiane:
Unione Musicale e Settembre Musica di Torino, Festival di Stresa, Società del Quartetto,
ecc. Dal 1998 ricopre il ruolo di primo corno nell’Orchestra del Teatro Regio di Torino.
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Born in Genoa in 1965, he gained his performing diploma at the Conservatorio “Niccolò Paganini”, Genoa. He appears regularly as principal horn with a number of orchestras (Teatro
alla Scala and Filarmonica della Scala, Santa
Cecilia, Orchestre de la Suisse Romande, Teatro La Fenice). In addition he has collaborated with the Orchestra da Camera di Mantova
for nearly 20 years. He has played under leading conductors such as Abbado, Maazel, Muti,
Prêtre, Gergiev, Metha, Chung, Gatti and Chailly. In chamber music he has performed for all
the major Italian concert societies: Unione Musicale and Settembre Musica, Turin, Festival di
Stresa, Società del Quartetto, and so on. Since
1998 he has been principal horn in the Orchestra del Teatro Regio, Turin.
Progetto Martha Argerich 2014
Daniel Rivera
Nato nel 1952 a Rosario (Argentina) ha iniziato in tenera età lo studio del pianoforte. Giunto in Italia nel 1973, si è diplomato al Conservatorio Cherubini di Firenze. Si è perfezionato
con Alessandro Specchi, Ludwig Hoffman e
Sergio Lorenz. Ha partecipato a vari concorsi internazionali fra i quali il Busoni, il Dino
Ciani, l’Ettore Pozzoli, il Beethoven di Vienna,
il Liszt-Bartók di Budapest ottenendo due secondi e tre primi premi assoluti e numerose
menzioni speciali. Ha suonato nei maggiori
teatri italiani ed esteri tra cui il Teatro Colón
di Buenos Aires, la Sala Philharmonia di Kiev,
il Queen Elizabeth Hall di Londra, il Park Music Hall di Dallas, il Musikverein di Vienna. Insegna all’Istituto di Alta Cultura Musicale “Pietro Mascagni” di Livorno.
Born in 1952 in Rosario, Argentina, Daniel Rivera began taking piano lessons at a very early age. Having come to Italy in 1973, he graduated from the Cherubini Conservatory in
Florence and then attended master classes
with Alessandro Specchi, Ludwig Hoffman
and Sergio Lorenz. He took part in various international competitions, including the Busoni, Dino Ciani, Ettore Pozzoli, Beethoven (Vienna), Liszt-Bartók (Budapest), in which he
won two second and three first prizes as well
as numerous special commendations. He has
played in the most important Italian and foreign venues, including the Teatro Colón in
Buenos Aires, the Philharmonia Hall in Kiev,
Queen Elizabeth Hall in London, Park Music
Hall in Dallas and the Musikverein in Vienna.
He teaches at the Pietro Mascagni Institute
for High Musical Culture in Livorno.
Nora Romanoff
Nata nel 1985 a New York, a sei anni è stata
ammessa nella classe di violino di sua madre
(Dora Schwarzberg) all’Accademia di musica
e di arti rappresentative di Vienna. Dai primi
anni ha avuto occasione di esibirsi come solista con orchestra e in concerti cameristici
in Italia, Croazia, Lituania, Georgia, Russia,
USA e Austria. Nel 2000 ha iniziato lo studio
con il Prof. Kugel nel Conservatorio reale di
Maastricht e con Thomas Kakuska all’Accademia di musica di Vienna. Partecipa regolarmente al Progetto Martha Argerich, Andrey
Sacharov Festival (Russia), Junges Europäisches Musikfestival (Esslingen) e Les Classiques de Villars (Svizzera). Si è esibita alla Salle Pleyel (Parigi), al Teatro Colon (Buenos
Aires) e al Festival di Salisburgo. Nora è stata premiata in vari concorsi internazionali in
Italia, Austria e Croazia.
Born in 1985 in New York, at age 6 she began
to play the violin under her mother’s guidance
(Dora Schwarzberg) and soon had the opportunity to perform as a soloist with orchestras
and in chamber music venues in Italy, Croatia, Lithuania, Georgia, Russia, the US and
Austria. In 2000 she began her viola studies
both with Prof. Kugel at the Royal Conservatory of Maastricht and Prof. Thomas Kakuska
at the University of music and performing
arts in Vienna. She is a regular participant at
Progetto Martha Argerich, Andrey Sacharov
Festival, Junges Europäisches Musikfestival
Esslingen and Les Classiques de Villars. She
has also performed at the Salle Pleyel in Paris, the Teatro Colon in Buenos Aires and at the
Salzburger Festspiele. Nora has been prizewinner in several international competitions
in Italy, Austria and Croatia.
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Progetto Martha Argerich 2014
Akane Sakai
Nata a Nagoya (Giappone), ha iniziato lo
studio del pianoforte sotto la guida della
madre. Si è diplomata alla Toho-Gauken
School of music nella classe di Midori Miura. Successivamente ha ottenuto il primo
premio del livello concertistico e nel 2003
il grado di “master” nel corso diretto da
Alan Weiss al Lemmensinstituut in Belgio.
Dopo essersi perfezionata con Lilya Zilberstein e Pavel Gililov, si è esibita alla Salle
Pleyel di Parigi con la Kremerata Baltica
(fondata da Gidon Kremer). Ha partecipato
a varie edizioni del Progetto Martha Argerich, al Festival di Sintra (Portogallo), al Pacific Music Festival (Giappone), al Festival Argerich di Beppu e a quello di Buenos Aires.
Fra le occasioni rilevanti sono le sue apparizioni con Martha Argerich, Lilya Zilberstein, Ivry Gitlis e Yuzuko Horigome.
Born in Nagoya (Japan), Akane Sakai began
her piano studies at an early age under the influence of her mother. After graduating from
the Toho-Gakuen School of music in the Class
of Prof. Midori Miura, she obtained the Premier
Prix with the highest honours, and in 2003 a
master’s degree under Prof. Alan Weiss at
the Lemmensinstituut in Belgium. In her
advanced training she studied under Lilya Zilberstein and Pavel Gililov. She made her debut
at the Salle Pleyel in Paris with Kremerata-Baltica (founded by Gidon Kremer). She is regularly invited to the Progetto Martha Argerich,
Sintra (Portugal), Pacific Music Festival (Japan), the Martha Argerich festivals in Beppu
and in Buenos Aires. Akane Sakai loves chamber music, and has performed with renowned
artists such as Martha Argerich, Lilya Zilberstein, Ivry Gitlis and Yuzuko Horigome.
Dora Schwarzberg
Dora Schwarzberg è nata tra le quinte di un
teatro ebraico dove operavano come musicisti i suoi genitori. Il suo rapporto personale ed
artistico con musicisti quali il Prof. Yankelevich, V. Berlinsky, A. Schtern, Isaac Stern, Dorothy Delay, Menuhin ha avuto un’influenza
tale su di lei, che un ben noto musicista americano ha dichiarato: “Dora Schwarzberg è
un tipico rappresentante della scuola violinistica di Odessa-Mosca-Gerusalemme-New
York”. Per Dora Schwarzberg la musica non è
solo una professione ma un modo di vita.
Dora ha suonato con Martha Argerich, Mischa Maisky, Berezovsky, Gililov, Imai Rudin,
Geringas, Drobinsky, Rabinovitch, Bashmet.
Attività concertistica e pedagogica si sono integrate, con la sua cattedra di violino a Vienna, dove continua ad esplorare la musica e la
vita con i suoi studenti, molti dei quali vincitori di concorsi internazionali.
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She was born in the backstage of a Jewish
Theatre where her musician parents worked.
Personal and artistic communication with
musicians such as Prof. Yankelevich, V. Berlinsky, A. Schtern, Isaac Stern, Dorothy Delay,
Menuhin made such an impact on her that a
well-known American musician exclaimed:
“Dora Schwarzberg is a typical representative
of the Odessa-Moscow-Jerusalem-New York
violin school!”. Dora played with Martha Argerich, Mischa Maisky, Berezovsky, Gililov,
Imai Rudin, Geringas, Drobinsky, Rabinovitch, Bashmet to name but a few. Performance and pedagogical activities have naturally complemented each other, and she holds
professorship in Vienna, where she continues
to explore music and life with her students.
The great majority of her students are prizewinners of international competitions.
Progetto Martha Argerich 2014
Alessandro Stella
Nato a Roma nel 1979, si è diplomato al Conservatorio di S. Cecilia sotto la guida di Raffaella d’Esposito, proseguendo gli studi
all’Accademia di Alto Perfezionamento di
Cremona con Franco Scala per il pianoforte
e Marco Di Bari per la composizione. Ha seguito seminari e corsi di perfezionamento
con Alexis Weissenberg, Bruno Canino,
Maurizio Pollini, Jean Yves Thibaudet e Christian Zacharias. Si è esibito nelle principali
città italiane ed europee. In particolare si
esibisce in duo pianistico con Giorgia Tomassi. Dal 1999 è responsabile della programmazione musicale del Centre St. Louis
de France, centro culturale dell’Ambasciata
di Francia presso la Santa Sede. Di recente
pubblicazione è un disco dedicato alla musica per due pianoforti di Maurice Ravel in
duo con Giorgia Tomassi per l’etichetta KHA.
Born in Rome in 1979, he studied with Raffaella d’Esposito at the Santa Cecilia Conservatory, from which he graduated, and he continued his studies at Cremona’s Accademia di
Alto Perfezionamento, under Franco Scala
(piano) and Marco Di Bari (composition). He
participated in seminars and master classes
with Alexis Weissenberg, Bruno Canino, Maurizio Pollini, Jean Yves Thibaudet and Christian Zacharias. He has performed in Italy’s
major cities and in many cities elsewhere in
Europe. He frequently performs in a duo team
with Giorgia Tomassi. Since 1999 he has been
in charge of music programming at the Centre Saint Louis de France, which is the cultural centre of the French Embassy at the Vatican. A CD that he and Giorgia Tomassi made
recently for the KHA label is dedicated entirely to music for two pianos by Maurice Ravel.
Akerke Tazhibayeva
Diplomata del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy ha vinto vari premi in concorsi di musica etnica internazionali e del
Kazakistan. È stata la prima a valorizzare
sulla scena lo strumento popolare kyl-kobyz.
Nel 2008 ha pubblicato il suo primo album
discografico intitolato “Primavera”. È detentrice di una borsa assegnata dal Primo Presidente della Repubblica del Kazakistan.
Promuove la musica strumentale tradizionale del proprio paese in giri di concerti in
Asia, Europa e Stati Uniti. Il kyl-kobyz è un
antico strumento a corda kazako, provvisto
di due corde ricavate da crini di cavallo. Tradizionalmente i kobyz erano strumenti sacri, praticati dagli sciamani e dai guaritori.
Secondo la leggenda il kobyz e la sua musica hanno il potere di scacciare gli spiriti maligni e di combattere la malattia.
Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, Akerke Tazhibayeva is the
winner of international and Republic of Kazakhstan competitions in traditional music. She
is the first musician to have introduced the traditional instrument kyl-kobyz to a wider audience. In 2008, she released her first album entitled “Spring”. She received a scholarship from
the First President of the Republic of Kazakhstan, and has been promoting traditional Kazakh instrumental music through concerts in
Asia, Europe and the USA. The kyl-kobyz is an
ancient Kazakh string instrument. It has two
strings made of horsehair. Traditionally, kobyzes were sacred instruments, owned by shamans and bakses (spiritual healers). According
to the legend, the kobyz and its music could
banish evil spirits and illness.
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Progetto Martha Argerich 2014
Sergio Tiempo
Nato a Caracas nel 1972 iniziò a studiare il
pianoforte con la madre, Lyl Tiempo. Ha
suonato con grandi orchestre quali quelle di
Chicago, Houston, Dallas, Montréal, Cleveland, Los Angeles, Rotterdam, Lione, Liegi,
Tokio (Metropolitan, Yomiuri, Philharmonic),
con i Solisti di Mosca diretti da Vladimir Spivakov. Ha partecipato a numerosi festival:
Schleswig-Holstein, Verbier (accanto a Martha Argerich, Mischa Maisky, Barbara Hendricks), Tolosa (nel ciclo Beethoven con Alicia de Larrocha e Maria-Joao Pires), La
Roque d’Anteron, Colmar, Montpellier e al
Festival pianistico “Arturo Benedetti Michelangeli” di Bergamo-Brescia. Si dedica intensamente alla musica da camera, particolarmente in duo con la sorella Karin Lechner.
Ha accompagnato in tournée Mischa Maisky
e Martha Argerich.
Born in Caracas in 1972, he began studying the
piano with his mother, Lyl Tiempo. He has
played with such great orchestras as those of
Chicago, Houston, Dallas, Montreal, Cleveland, Los Angeles, Rotterdam, Lyons, Liège and
Tokyo (Metropolitan, Yomiuri, Philharmonic)
and with the Moscow Soloists conducted by
Vladimir Spivakov. He has taken part in numerous festivals, such as Schleswig-Holstein, Verbier (together with Martha Argerich, Mischa
Maisky and Barbara Hendricks), Toulouse (in
a Beethoven Cycle with Alicia de Larrocha and
Maria-João Pires), La Roque d’Anteron, Colmar, Montpellier and the Arturo Benedetti Michelangeli Piano Festival in Bergamo and
Brescia. He dedicates much of his time to chamber music, especially as part of a duo with his
sister, Karin Lechner. He has accompanied
Mischa Maisky and Martha Argerich on tour.
Giorgia Tomassi
Nata a Napoli, ha ricevuto le prime lezioni
dalla madre per poi consolidare la sua maturazione artistica all’Accademia Pianistica di
Imola sotto la guida di Franco Scala. Nel 1992
ha vinto il primo premio al Concorso “Arthur
Rubinstein” di Tel Aviv. Ha suonato in importanti sale europee (Teatro alla Scala, Wigmore Hall di Londra, Santa Cecilia a Roma, Herkulessaal di Monaco, Konzerthaus di Berlino),
negli USA, in America Latina e in Asia. Suona regolarmente con Salvatore Accardo. Collabora con l’Ensemble Wien-Berlin, col Quartetto Artis di Vienna e suona in trio con
Hansjörg Schellenberger e Milan Rukovic,
con Danilo Rossi e Alessandro Travaglini.
Per la EMI ha registrato gli Studi di Chopin i
concerti per pianoforte e orchestra di Nino
Rota con la Filarmonica della Scala diretta da
Riccardo Muti.
78
Born in Naples, Giorgia Tomassi was at first
taught by her mother but completed her artistic development at the Accademia Pianistica
in Imola, under the guidance of Franco Scala.
In 1992 she won first prize in the Arthur Rubinstein Competition in Tel Aviv. She has
played in such major European venues as La
Scala in Milan, the Wigmore Hall in London,
Santa Cecilia in Rome, Munich’s Herkulessaal, and Berlin’s Konzerthaus, as well as in
the USA, Latin America and Asia. She regularly performs with the famous violinist Salvatore Accardo. She plays with the Ensemble
Wien-Berlin, the Artis Quartet of Vienna, and
in trio with Hansjörg Schellenberger and Milan Rukovic. She has recorded, for EMI, the
Chopin Etudes and Nino Rota’s piano concerti – these last with the Filarmonica della Scala conducted by Riccardo Muti.
Progetto Martha Argerich 2014
Alexander Vedernikov
Dal 2001 al 2009 è stato direttore musicale
dell’Orchestra del Teatro Bolshoi e membro
del “collegium” dei direttori dell’Orchestra
Nazionale Russa. Formatosi al Conservatorio
di Mosca, è stato direttore della musica al Teatro Stanislavsij (1988-1990) e direttore associato dell’Orchestra sinfonica della Radio di
Mosca (1988-1995), nonché direttore artistico
e direttore principale della Russian Philharmonia dal 1995 al 2004. Vedernikov è stato sul
podio di prestigiose formazioni internazionali quali la Filarmonica di Tokio, Dresden Staatskapelle, London Philharmonic, BBC Scottish
Symphony, Royal Scottish National Orchestra,
Montréal Symphony, Residentie Orchestra
dell’Aia, Budapest Festival Orchestra, Orchestra Nazionale della Rai di Torino, Orchestra
Filarmonica di Bergen, Sydney Symphony. Nel
2009 ha assunto la direzione della danese Orchestra di Odensee.
From 2001 to 2009 he was music director of the
Bolshoi Theatre Orchestra and a member of the
“collegium” of conductors of the Russian National Orchestra. Trained at the Moscow Conservatory, he was music director at the Stanislavsky
Theatre (1988-90) and associate conductor of
the Moscow Radio Symphony Orchestra (198895). From 1995 to 2004 he was artistic director
and principal conductor of the Russian Philharmonia. Vedernikov has appeared on the podiums of such prestigious international ensembles
as the Tokyo Philharmonic, Dresden Staatskapelle, London Philharmonic, BBC Scottish
Symphony, Royal Scottish National Orchestra,
Montreal Symphony, Residentie Orchestra of
the Hague, Budapest Festival Orchestra, Orchestra Nazionale of the RAI (Turin) and others.
In September 2009 Alexander took up the role of
Chief Conductor of the Odense Orchestra in
Denmark.
Jing Zhao
Nata a Pechino, nel 1996 ha ottenuto una
borsa di studio per stranieri dall’Alta scuola
musicale di Tokyo. Dal 2002 ha studiato con
David Geringas alla Hochschule für Musik
Hanns Eisler a Berlino. Ha vinto il primo premio al secondo concorso di violoncello organizzato da Viva Hall in Giappone, si è esibita sotto la direzione di Seiji Ozawa, Jean
Fournet, Myun-Whun Chung, Eliahu Inbal e
Riccardo Muti, con orchestre quali la NHK
Symphony, la New Japan Philharmonic, l’Orchestra della NDR, la Filarmonica della Scala, la Singapore Symphony Orchestra, la Sydney Symphony Orchestra e l’Orchestra sinfonica di Praga. Vincitrice del primo premio
al Concorso ARD (2005), è attiva anche in
ambito cameristico, con Emmanuel Pahud,
Paul Meyer, Eric Le Sage, Konstantin Lifschitz,
Trevor Pinnock e Myung-Whun Chung come
pianista.
Born in Beijing, in 1996, she received a special scholarship for foreign students from the
Tokyo College of Music and enrolled in its affiliated high school. From 2002 she studied at
the Hanns Eisler Academy in Berlin under David Geringas. Winner of the first prize at the
Cello Competition organised by Viva Hall in
Japan 1997, she has performed under Seiji
Ozawa, Jean Fournet, Myung-Whun Chung,
Eliahu Inbal and Riccardo Muti, with NHK
Symphony, New Japan Philharmonic, NDR
Symphony Orchestra, Filarmonica della Scala, Singapore Symphony Orchestra, Sydney
Symphony Orchestra and Prague Symphony.
Winner of the 1st prize at the ARD International Music Competition (2005), she is also active in chamber music and has performed
with Emmanuel Pahud, Paul Meyer, Eric Le
Sage, Konstantin Lifschitz, Trevor Pinnock
and Myung-Whun Chung as pianist.
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Progetto Martha Argerich 2014
Lilya Zilberstein
Nata a Mosca e diplomatasi all’Istituto Gnessin, ha vinto il Concorso “Busoni” di Bolzano
(1997) e il premio dell’Accademia Musicale
Chigiana di Siena (1998). Ha suonato con le
orchestre filarmoniche di Berlino, Helsinki,
la Staatskapelle di Dresda, le sinfoniche di
Londra, Vienna, della Rai di Torino, Tokyo,
Lipsia, Saint Louis, Milwaukee, San Antonio
e Chicago. Intensa l’attività come solista in
recital negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa. I più recenti appuntamenti l’hanno vista a San Francisco, Toronto, Rotterdam,
Praga, Dresda, Stoccarda, Berlino, Firenze e
Vienna, e in due eccezionali concerti insieme a Martha Argerich al Festival di Ludwigsburg. Ha inciso numerosi CD per la Deutsche Grammophon, fra i quali i Concerti n. 2
e 3 di Rachmaninov con i Berliner Philharmoniker e Claudio Abbado.
Lilya Zilberstein graduated from the Gnessin
Music School. In 1997 she won the Ferruccio
Busoni Competition in Bolzano, and in 1998
the award of the Chigiana Music Academy in
Siena. She has played with the philharmonic
orchestras of Berlin, Helsinki, the Dresden
Staatskapelle, the symphony orchestras of
London, Vienna, RAI in Turin, Tokyo, Leipzig,
Saint Louis, Milwaukee, San Antonio and Chicago. She has also played as a soloist in recitals in the USA, Japan and Europe. Her most
recent performances have been two exceptional concerts together with Martha Argerich
at the Ludwigsburg Festival. She has made a
number of CDs for Deutsche Grammophon,
including Rachmaninov’s Piano concertos
no. 2 & 3 with the Berlin Philharmonic Orchestra and Claudio Abbado.
NOMADE ENSEMBLE
Annie Dutoit
Annie Dutoit è nata in Svizzera da una famiglia di musicisti. Si è laureata alla Princeton
University in letteratura comparata, con un
master in giornalismo alla New York University e con un dottorato in filologia francese
e romanza alla Columbia University di New
York. Attualmente è professore assistente di
letteratura francese all’Arizona State University. Ha pubblicato saggi su musica e letteratura. Dopo il fortunato allestimento di The
City wears a Slouched Hat di John Cage, ha
fondato il Nomade Ensemble che mescola
repertorio originale, letteratura e musica seria, con lo scopo di rivitalizzare una materia
formalizzata nel comune sentire.
Annie Dutoit was born in Switzerland in a
family of classical musicians. She graduated
with a B.A. in comparative literature from
Princeton University, an M.A. in journalism
from New York University as well as an M.A
and a Ph.D in French and romance philology
from Columbia University in New York. Dr
Dutoit is currently an assistant professor of
French literature at Arizona State University.
She has published articles on music and literature. After a successful production of John
Cage’s. The City wears a Slouched Hat, she
co-founded the Nomade Ensemble in order to
integrate text, performance, and music. The
Nomade Ensemble mixes original repertoire,
literature, and classical music, thus resulting
in a refreshing look at familiar material.
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Progetto Martha Argerich 2014
Simone Mancuso
Percussionista e direttore d’orchestra, è
nato e cresciuto in Italia. Ha ottenuto riconoscimenti internazionali per le sue interpretazioni di musica contemporanea, beneficiando di premi quali il Kranichstein-Stipendienpreis ai Ferienkurse fur Neue Musik di Darmstadt nel 2002 e lo Stockhausen Preis nel
2005. È stato direttore del Sonus Ensemble
(Basilea) e del Sempach Mallet Ensemble
(Lucerna). Ha diretto anche lo Zephir Ensemble (Palermo) e il Lugano Percussion
Group. Attualmente Mancuso vive a Phoenix
negli USA, dove è professore aggiunto di
percussione e codirettore del Contemporary
Percussion Ensemble e del Contemporary
Music Festival Series all’Arizona State University.
Simone Mancuso, percussionist and conductor,
was born and raised in Italy. He has been internationally recognised for his interpretations of
contemporary classical pieces with prizes including the Kranichstein- Stipendienpreise at
the Darmstadt Ferienkurse fur Neue Musik in
2002 and the Stockhausen Preis in 2005. He
has been the musical director of the Sonus Ensemble (Basel) and of the Sempach Mallet Ensemble (Lucerne). Mancuso has also directed
the Zephir Ensemble (Palermo) and the Lugano Percussion Group. Currently, Mancuso lives
in Phoenix, USA, where he is an Adjunct Professor of Percussion and Co-Director of the Contemporary Percussion Ensemble and of the
Contemporary Music Festival Series at Arizona State University.
Ohad Talmor
Ohad Talmor (1970) è compositore, arrangiatore e sassofonista. Di origine israeliana è cresciuto a Ginevra. Ha studiato composizione
alla Manhattan School of Music. Appartiene
alla nuova generazione di compositori-interpreti, la cui musica si rifà a molteplici radici
che concorrono alla sua identità, affermato sia
come sassofonista jazz sia come compositore
di musica seria. Ha collaborato con alcuni
grandi jazzisti (Steve Swallow, Carla Bley, Joe
Lovano, Kurt Rosenwinkel and Josh Redman).
È leader di due distinti gruppi: NewsReel e
Mass Transformation. Nel 2012 ha ricevuto il
premio di Svizzero dell’anno come musicista
jazz. È professore di composizione al Conservatorio di Ginevra e al Queens College della
City University di New York.
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Ohad Talmor (1970) is a composer, arranger
and saxophonist. originally from Israel, he grew
up in Geneva, Switzerland. He earned a Composition degree from the Manhattan School of Music. Ohad Talmor belongs to a new generation
of composers/performers whose music claims
multiple roots all of which contribute to his identity as a well established jazz saxophonist and
classical composer. He has collaborated with
some of the greatest jazz musicians (Steve Swallow, Carla Bley, Joe Lovano, Kurt Rosenwinkel
and Josh Redman). Ohad Talmor is the leader of
two distinct ensembles: NewsReel and Mass
Transformation. Mr. Talmor is the 2012 recipient
of Switzerland Jazz Musician of the Year Award
and is Professor of Composition at the Geneva
Conservatory and City University of New York,
Queens College.
Progetto Martha Argerich 2014
QUARTETTO DI PIANOFORTI DEL CONSERVATORIO KAZAKO
Zhibek Kozhakhmetova
Si è diplomata alla Scuola speciale di musica di Almaty (con Ludmila Lapan) e al Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy
(con Zhaniya Aubakirova). Dal 2005 al 2008
ha studiato alla Hochschule der Künste di
Berna (con Tomasz Herbut). Si è imposta
con un secondo premio al quinto Concorso
pianistico internazionale di Almaty e si è
laureata al Concorso Kiefer Hablizel Preis
nel 2007 a Berna. Partecipa regolarmente a
vari festival internazionali, a concorsi e a
corsi di perfezionamento. Il suo repertorio
include composizioni di Bach, Liszt, Brahms,
Rachmaninov, Prokof’ev e pezzi cameristici.
Zhibek has graduated from the specialised musical school in Almaty (Professor Ludmila Lapan) and the Kurmangazy Kazakh National
Conservatory, department of piano (Professor
Zhaniya Aubakirova). From 2005 to 2008 she
studied at the Hochschule der Kuenste in
Berne (Professor Tomasz Herbut). She is the
laureate of the 2nd prize of the 5th International Piano Competition in Almaty, and the laureate of the Kiefer Hablitzel Competition in Berne
(2007). She regularly takes part in various International festivals, competitions and master classes. Her repertoire includes works by
Bach, Brahms, Rachmaninoff, Liszt, Prokofiev
and also pieces for chamber ensembles.
Adil Nesipbayev
Diplomato al Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy in pianoforte e organo, ha
ottenuto premi nel secondo e quarto Concorso internazionale di pianoforte ad Almaty.
Ha avuto come insegnanti i suoi genitori, famosi musicisti kazaki: l’organista Gabit Nesipbayev e la pianista Gulnara Nurlanova. È
stato anche allievo di Zhaniya Aubakirova,
Venera Ibrayeva e Ludmila Lapan. Appena
dodicenne ha eseguito il Primo Concerto di
Prokof’ev con l’Orchestra filarmonica di Almaty. È assai attivo nella vita concertistica
di Almaty, sia come solista sia come membro di gruppi cameristici. È insegnante al
Conservatorio nazionale kazako ed è solista
nella Filarmonica kazaka Zhambyl.
Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, specializing in piano
and organ, Adil Nesipbayev is a laureate of
the 2nd and 4th International Piano Competitions in Almaty.
His teachers were his parents – famous Kazakh musicians, organist Gabit Nesipbayev
and pianist Gulnara Nurlanova. He also was
trained by such professors as Zhaniya Aubakirova, Venera Ibrayeva and Ludmila Lapan.
When Adil was 12 years old, he performed
Sergey Prokofiev’s 1st Piano Concerto together with the Almaty Philharmonic Orchestra.
He actively gives concerts in the Kazakh Philharmonic and other Almaty concert halls,
both as soloists and as a member of chamber
ensembles. He teaches in the Kazakh Conservatory and is a soloist in the Zhambyl Kazakh Philharmonic.
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Progetto Martha Argerich 2014
Alexander Romanenko
Diplomato del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy, ha studiato pianoforte con
Zhaniya Aubakirova. È insegnante nel dipartimento di pianoforte del Conservatorio nazionale kazako. Ha ottenuto premi al Concorso internazionale di Andorra (Spagna), al
Concorso internazionale ”Shabit” di Astana e
un diploma al 5° Concorso internazionale di
pianoforte di Almaty. Si è esibito più volte con
l’Orchestra sinfonica di stato della Repubblica
del Kazakistan. È membro del Festival internazionale di pianoforte di Almaty (2010) e
dell’associazione Musica dei compositori kazaki contemporanei di Almaty. È molto attivo
nella vita concertistica, sia come solista sia
come membro di gruppi cameristici.
Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, he studied piano in the
class of Zhaniya Aubakirova. Alexander is a
teacher at the Kazakh Conservatory, in the piano department. He is a laureate of the International Competition in Spain (Andorra County), International Competition “Shabyt” in
Astana and a diploma holder of the 5th International Piano Competition in Almaty. He has
performed several times with the State Symphonic Orchestra of the Republic of Kazakhstan. Alexander is a member of Almaty International Piano Festival 2010 and “Music of
Contemporary Kazakh Composers in Almaty”.
He has an active concert life, both as a soloist, and as a member of chamber ensembles.
Gulzhan Uzenbayeva
Diplomata al Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy, Gulzhan Ezenbayeva è
pianista e compositrice, vincitrice di un primo premio al Concorso di musica da camera LG. È solista dell’Orchestra filarmonica
Zhambyl e insegnante al Conservatorio nazionale kazako. È apprezzata sia come solista sia nelle esibizioni di musica da camera. Conduce un’attività concertistica ragguardevole in patria e all’estero. È regolarmente presente in vari festival e concorsi internazionali, tra i quali il Festival internazionale di musica contemporanea “Ilkhom-XX” a
Tashkent, il Festival Pablo Casals in Francia, il Festival Beethoven in Austria, il Festival internazionale di nuova musica “Nauryz
XXI”.
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Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, Gulzhan Uzenbayeva is
a composer, pianist, and laureate of the 1st
prize of the LG Chamber Music Open Competition. She is a soloist of the Zhambyl Kazakh
Philharmonic, and professor of piano at the
Kurmangazy Kazakh National Conservatory.
Gulzhan Uzenbayeva is known as a soloist
and a chamber ensemble musician. She has a
successful concert life in Kazakhstan and
abroad. She participates in various International competitions and festivals, including
the International Festival of Contemporary
Music “Ilkhom-XX” in Tashkent, Pablo Casals
Chamber Music Festival in France, Beethoven Festival in Austria, International Festival of
New Music “Nauryz XXI”.
Progetto Martha Argerich 2014
Quartetto di strumenti popolari del Conservatorio Kazako
Questo quartetto è uno dei gruppi più brillanti del Conservatorio nazionale kazako. Si è
esibito in festival internazionali di Asia, Europa e USA. Le sue apparizioni alla Filarmonica
di Berlino, al Kongresszenter di Amburgo, alla
Beethovenhalle di Bonn, nella grande sala del
Conservatorio Čajkovskij di Mosca hanno ottenuto grande successo. Le loro esecuzioni si
basano sull’antica tradizione kazaka “tartys”,
che significa competizione tra musicisti, durante la quale gli assoli propongono famose
melodie kazake. Dopo l’ininterrotta serie di
temi tutti i partecipanti del “tartys” suonano
insieme la parte finale – uno dei pezzi preferiti “Sary Arka” (steppa gialla), risalente al
compositore popolare Kurmangazy.
This quartet is one of the brightest collectives of
the Kazakh Conservatory.
The quartet has performed at International festivals in Asia, Europe and the USA. The performances in the halls of Berlin Philharmonic,
Congress Center in Hamburg, Beethovenhalle
in Bonn, and Great Hall of the Tchaikovsky
Moscow State Conservatory had great success.
The play of the musicians is based on ancient
Kazakh tradition “tartys”, meaning the competition of the musicians, during which the participants take on solo performance of famous Kazakh tunes. Having played non-stop several
tunes, all participants of the “tartys” play all together the final part – one of the favorite plays
“Sary Arka” (yellow steppe), composed by the
folk composer Kurmangazy.
Trio “Andare”
Il Trio Andare è formato da Zhibek Kozhakhmetova (pianoforte), Dinara Bazarbaeva (violino) e Tair Karataev (violoncello). Si è costituito all’interno del Conservatorio nazionale
kazako Kurmangazy ed ha iniziato la sua attività concertistica nel 2009. Tutti e tre gli esecutori sono artisti affermati nella loro disciplina
e possiedono una vasta esperienza nel repertorio cameristico. Hanno ottenuto premi in
vari concorsi internazionali e si sono esibiti
con le maggiori orchestre. Suonano regolarmente e hanno un vasto repertorio con opere
di Mozart, Beethoven, Ravel, Šostakovič, Rachmaninov, Mendelssohn, Arensky, Brahms e
Babadjanyan.
Trio Andare is a Kazakh piano trio and consists
of Zhibek Kozhakhmetova (piano), Dinara Bazarbaeva (violin) and Tair Karataev (cello).
They were all trained at the Kurmangazy Kazakh National Conservatory. All three players
are established solo artists in their own right
and have vast experience of the chamber music repertoire. They are all major prizewinners
from a number of international competitions,
have performed with the country’s leading orchestras. They perform regularly and their repertoire includes works by Mozart, Beethoven,
Ravel, Shostakovich, Rachmaninov, Mendelssohn, Arensky, Brahms and Babadjanyan.
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Progetto Martha Argerich 2014
Orchestra della Svizzera italiana
L’OSI collabora con i grandi nomi del panorama direttoriale
e con i più celebri solisti; si esibisce nella Svizzera italiana e
nei maggiori centri nazionali ed internazionali. Finanziata
principalmente dal Cantone Ticino, dalla Radiotelevisione
svizzera, dalla Città di Lugano e dall’Associazione Amici
dell’OSI, l’Orchestra della Svizzera italiana è una delle 13
formazioni a livello professionale attive in Svizzera. Composta da 41 musicisti stabili, dà vita annualmente alle due stagioni musicali della RSI a Lugano e partecipa regolarmente
alle Settimane Musicali di Ascona, a Lugano Festival e al
Progetto Martha Argerich. Offre un’ampia serie di concerti
rivolti alla popolazione, alle famiglie e alle scuole. Collabora
con il Conservatorio della Svizzera italiana. Dal 2010 si è esibita al Parco della Musica di Roma sotto la direzione di Lorin Maazel, al Teatro alla Scala di Milano con Salvatore Accardo, in tournée per tutta la Svizzera con Vadim Repin e nei
maggiori Teatri del Brasile diretta da John Neschling. Numerose le registrazioni in studio finalizzate all’emissione radiofonica e le produzioni discografiche con importanti etichette quali Chandos, Hyperion, EMI e Deutsche Grammophon.
Per quest’ultima è da segnalare il pregiato cofanetto pubblicato nel 2012 con quattro cd dedicati ai primi dieci anni di
concerti dell’OSI nell’ambito del Progetto Martha Argerich.
Dal 1935 l’Orchestra della Radio della Svizzera italiana, è
stata diretta da grandi personalità musicali quali Ansermet, Stravinskij, Stokowski, Celibidache, Scherchen. Ha collaborato con innumerevoli compositori quali Mascagni, R.
Strauss, Honegger, Milhaud, Martin, Hindemith e, in tempi
più vicini, Berio, Henze e Penderecki. Primi direttori stabili
sono stati Leopoldo Casella fino al 1938, Otmar Nussio fino
al 1968 e Marc Andreae per il ventennio successivo. Nel 1991
l’Orchestra prende il nome attuale e inizia a mettersi in luce
a livello internazionale, esibendosi nelle più prestigiose sale
di città come Vienna, Amsterdam, San Pietroburgo, Parigi,
Milano e Salisburgo. Nel 1999 avvia un’intensa collaborazione con Alain Lombard, che dapprima ricopre il ruolo di direttore principale e nel 2005 è nominato direttore onorario. Dal 2008 al 2010 si avvale anche della prestigiosa collaborazione di Mikhail Pletnev in qualità di primo direttore
ospite. A partire da settembre 2013 collabora con Vladimir
Ashkenazy, artista di grande ispirazione, direttore e pianista, che ricoprirà per le prossime quattro stagioni il ruolo
di direttore ospite principale.
The Orchestra della Svizzera italiana (OSI) works with the great
names of orchestral conducting and with internationally acclaimed soloists, performing at major venues both in Switzerland and abroad. Funded principally by the Canton of Ticino, Radiotelevisione svizzera (RSI), the City of Lugano and the
Associazione degli Amici dell’OSI, the OSI is one of thirteen professional orchestras currently active in Switzerland. Consisting
of forty-one permanent musicians, it performs two concert seasons a year for RSI in Lugano and regularly takes part in the Lugano Festival, the Settimane Musicali in Ascona and the Progetto Martha Argerich. Its strong ties with the region are maintained
through an extensive series of concerts aimed at local communities and joint projects with the Conservatorio della Svizzera
italiana. Since 2010 the OSI has performed at the Parco della Musica in Rome under Lorin Maazel, at the Teatro alla Scala in Milan with Salvatore Accardo, on tour throughout Switzerland with
Vadim Repin, and in the main theatres of Brazil under John Neschling. The OSI has made numerous studio recordings both for
radio and for important record labels such as Chandos, Hyperion, EMI and Deutsche Gramophon. Its recordings for Deutsche
Gramophon include the much-prized four-CD boxed set issued
in 2012 to mark the first ten years of the orchestra’s concerts for
the Progetto Martha Argerich. Founded in Lugano in 1935 as the
Orchestra della Radio della Svizzera italiana, over the years it
was directed by great musical figures such as Ansermet, Stravinsky, Stokowski, Celibidache and Scherchen, and collaborated
with composers such as Mascagni, Richard Strauss, Honegger,
Milhaud, Martin and Hindemith, and more recently with Berio,
Henze and Penderecki. Its first principal conductors were Leopoldo Casella (to 1938), Otmar Nussio (to 1968) and Marc Andreae (to 1991). In 1991 the orchestra took on its current name and
began to win international recognition, performing in the most
prestigious venues in cities such as Vienna, Amsterdam, St Petersburg, Paris, Milan and Salzburg. In 1999 it began its close
partnership with Alain Lombard, who first took over as principal
conductor and then in 2005 was appointed honorary conductor.
From 2008 to 2010 it was also fortunate to have Mikhail Pletnev
as principal guest conductor. Since September 2013 the OSI has
worked with the great conductor and pianist Vladimir Ashkenazy, who will direct the orchestra for the next four seasons as principal guest conductor.
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