Progetto Martha Argerich Lugano, 10 – 30 giugno 2014 Con il sostegno di Fondazione Ing. Pasquale Lucchini lucasdesign.ch | Fotografia: Massimo Pedrazzini Insieme siamo energia Azienda Elettrica Ticinese Quando la musica è un evento, l’energia si fa sentire: AET, in qualità di sponsor, sostiene la 30a edizione di JazzAscona. Unite la vostra carica alla nostra e… ascoltate l’emozione! www.aet.ch I concerti sinfonici e cameristici dell’edizione 2014 potranno essere ascoltati in diretta sulla Rete Due della Radiotelevisione svizzera sul sito retedue.rsi.ch “Ascolta la radio” I concerti all’Auditorio Stelio Molo di Lugano saranno inoltre proposti in Video Streaming sul sito rsi.ch/argerich rtha tto Ma e g o r P Il rsi.ch alla h c i r e Arg RSI Progetto Martha Argerich 2014 Sommario Comitato d’onore 6 Saggezza e disincanto Intervista di Madalena Soveral 10 Wisdom and clear sightedness Interview with Madalena Soveral 13 Richard Strauss: tramonto a Lugano Carlo Piccardi 16 Richard Strauss: sunset in Lugano Carlo Piccardi 19 Programmi 23 Gli artisti 41 5 Progetto Martha Argerich 2014 Comitato d’onore Direzione artistica Comitato organizzativo Marco Borradori Martha Argerich Carlo Piccardi Presidente della Fondazione Lugano Festival, Presidente del Comitato d’Onore Coordinamento Carlo Piccardi Jacques Thelen Giorgio Righetti Consiglieri Finanze Bruno Lepori Presidente di Lugano Turismo Daniela Alberti Amministrazione Pietro Antonini Presidente della FOSI Michele Patuzzi (Fondazione dell’Orchestra della Segretariato Svizzera italiana) Lilo Pelloni Guy Gremper Vendita Copromotore dell’iniziativa Denise Fedeli Alfredo Gysi FOSI Presidente del Consiglio d’Amministrazione di BSI SA Christian Gilardi e copromotore dell’iniziativa RSI Rete Due Maurizio Canetta Cristina Bacciarini Direttore della RSI Progetto grafico, BSI SA Radiotelevisione svizzera Adriano Heitmann Fotografie 6 Progetto Martha Argerich 2014 Lugano e la Fondazione Lugano Festival hanno il piacere di salutare per la tredicesima volta Martha Argerich e gli artisti partecipanti al Progetto a lei intitolato e ormai diventato un emblema della nostra città. “Live from Lugano Festival – Martha Argerich and Friends”: fin dal primo anno EMI Music così intitola il cofanetto discografico periodicamente pubblicato sulla base delle registrazioni che la Rete Due della Radio Svizzera effettua regolarmente alla nostra manifestazione. Fa anche piacere e ci onora che il nome di Lugano sia stato associato all’album di quattro CD della Deutsche Grammophon, intitolato Martha Argerich – Lugano Concertos, comprendente una serie di concerti per pianoforte eseguiti dalla grande pianista accompagnata dall’Orchestra della Svizzera italiana sull’arco del primo decennio della rassegna, che l’anno scorso ha ottenuto il premio ECHO KLASSIK rilasciato dalla critica discografica tedesca. Grazie a Martha Argerich, diventata con ciò una sorta di nostra ambasciatrice, il nome della nostra città si è fatto largo fra i centri che contano nella vita musicale europea, attirando l’attenzione sull’originale formula di una rassegna che ha il pregio di unire in concordanza grandi nomi del concertismo e giovani talenti, in una sorta di laboratorio musicale che stimola l’interesse del pubblico per le proposte di repertorio spesso inedite. Fra queste ci piace segnalare il concerto dedicato a Richard Strauss nell’occasione del 150° anniversario della nascita, con un suo trio giovanile e un suo melologo per recitante e pianoforte che saranno eseguiti al Teatro Sociale di Bellinzona. Tale estensione logistica va intesa come intenzione di far partecipe dell’iniziativa il pubblico ticinese in generale da parte di una città consapevole di rappresentare il polo di riferimento culturale per tutto il Cantone. Di altrettanto importante valore simbolico nel Progetto di quest’anno figura il concerto che ospiterà una nutrita schiera di artisti operanti nel Conservatorio nazionale kazako di Almaty. In una specie di gemellaggio musicale, essi si esibiranno insieme con alcuni artisti associati al nostro Progetto in un programma in cui collaboreranno nella presentazione di brani di compositori del Kazakistan ispirati alla loro tradizione popolare. Nello spirito della musica che affratella auguro alla rassegna intitolata alla grande pianista di rinnovare il successo che merita. This year for the thirteenth time Lugano and the Fondazione Lugano Festival are delighted to be able to greet Martha Argerich and the artists taking part in the Progetto which bears her name and which has become a symbol of our city. “Live from Lugano Festival - Martha Argerich and Friends”: this has been the name on the CDs issued by EMI Music from the recordings made by Rete Due of the Radio Svizzera since the very first year of the Festival. It is also a real pleasure, not to say honour, that the name of Lugano has been associated with the set of four CDs produced by Deutsche Grammophon entitled Martha Argerich – Lugano Concertos, featuring a series of piano concertos performed by the great pianist and accompanied by the Orchestra della Svizzera Italiana during the first ten years of the festival. Last year this collection won the ECHO KLASSIK prize awarded by German record critics. Thanks to Martha Argerich, who has become a sort of ambassador for us, Lugano is now on the map among the cities that count in Europe’s musical life: not least for the original formula of a festival that brings together major names of the international concert circuit and young talent, in a sort of musical workshop with some unusual repertoire to keep festival goers on their toes. One example this year is the concert dedicated to Richard Strauss on the 150th anniversary of his birth, featuring a youthful trio and a melologue for speaker and piano, to be given in the Teatro Sociale, Bellinzona. This new venue reflects our wish to reach out to the Ticino at large, for Lugano is well aware of its role as the cultural point of reference for the whole Canton. Of no less symbolical significance is the concert involving many artists from the National Conservatoire of Kazakhstan, in Almaty. In a sort of musical twinning programme, they will perform alongside some of the artists in our Progetto in pieces by Kazakh composers inspired by their folk tradition. In the spirit of the universal brotherhood of music, I once again wish the festival bearing the name of the great pianist all the success it so richly deserves. Marco Borradori Marco Borradori Sindaco della Città di Lugano Mayor, City of Lugano, e Presidente della Fondazione Lugano Festival and President of Fondazione Lugano Festival 8 Progetto Martha Argerich 2014 Non è certo un caso che la manifestazione musicale che in queste righe ho l’onore di presentare – e che nel 2014 celebra la sua tredicesima edizione – si chiami Progetto Martha Argerich. La parola “progetto” è una delle più importanti nello sviluppo culturale e sociale di una persona, di una comunità, di un’azienda, di un Paese. Direi che ne rappresenta l’essenza stessa. La parola “progetto” rimanda a creatività e passione, idee e innovazione ma nello stesso tempo vi è insito il concetto di organizzazione, di professionalità, di concretezza, di capacità di coordinare al meglio il contributo di molti. Ed è un progetto a pieno titolo quello che Martha Argerich porta avanti dal 2002 a Lugano. Negli anni la straordinaria pianista argentina ha saputo raccogliere attorno alla sua figura carismatica non soltanto affermati artisti di fama mondiale ma anche giovani talenti, molti dei quali, anche grazie al lavoro con Marta Argerich, sono ormai entrati anch’essi a far parte del novero dei grandi interpreti della scena internazionale. Un vero e proprio laboratorio musicale, il Progetto, che ha guardato al futuro sin dalla sua nascita e che ha saputo sempre tener saldi nel tempo gli intenti innovativi che hanno ispirato i suoi creatori. Ma c’è dell’altro. L’intuizione di Martha Argerich ha messo in moto un processo virtuoso e ha dato l’avvio alla creazione di un gruppo di lavoro che non ha eguali, un gruppo profondamente radicato nella nostra regione e che riunisce e amplifica le competenze di ciascuno dei suoi componenti: la Città di Lugano, la RSI Radiotelevisione Svizzera, l’Orchestra della Svizzera Italiana, il Conservatorio e BSI hanno contribuito, in perfetta sinergia, a dare corpo e vita alle idee della grande pianista e a trasformarle in una manifestazione di grande successo e di indiscussa importanza nel panorama musicale internazionale, capace di attirare nel Canton Ticino anche un turismo di tipo culturale. Questo festival dunque trae la sua forza dall’afflusso di pubblico da tutta Europa, dal numero di concerti, dalla formula innovativa e democratica che alterna e mescola in cartellone i nomi del Gotha della musica con quelli di giovani talenti emergenti e, soprattutto, dalla generosità di Martha Argerich che assicura la sua presenza e le sue entusiasmanti interpretazioni pianistiche, ininterrottamente, durante tutte le tre settimane della manifestazione. E questo festival dimostra altresì come la creatività, l’impegno, l’innovazione e la professionalità – tutti valori nei quali anche BSI si riconosce pienamente e che condivide con gli altri protagonisti dell’impresa – siano il presupposto indispensabile per ottenere risultati di alto livello, in grado di far sì che una città come Lugano possa primeggiare a livello internazionale anche grazie all’eccellenza delle iniziative culturali che propone. Un grazie di cuore dunque a Martha Argerich e ai musicisti che si avvicenderanno sul palcoscenico. E un grazie altrettanto cordiale a tutti coloro che, dietro le quinte, con il loro impegno nella realizzazione del Progetto contribuiscono a costruire, giorno dopo giorno, una simile eccellenza. It is certainly no coincidence that the musical event which I have the honour of presenting in this short piece – and which celebrates its thirteenth edition in 2014 – is called the Martha Argerich Project. The term “project” is one of the most important in the cultural and social development of an individual, a community, a company, a country. I would say it represents their very essence. The term “project” brings to mind creativity and passion, ideas and innovation, but at the same time it encompasses the concept of organisation, professionalism, pragmatism, the ability to coordinate various contributions to the best. What Martha Argerich has been promoting in Lugano since 2002 is a fully-fledged project. Over the years the extraordinary and charismatic Argentine pianist has managed to attract not only world-famous artists, but also young talents, many of whom, also thanks to their work with Marta Argerich, have themselves joined the ranks of great musicians on the international stage. The Project is a proper laboratory, which has been looking to the future right from the start and which has always managed to maintain over time the progressive intent that inspired its creators. But there is more. Martha Argerich’s inspired idea started a virtuous process and led to the creation of an unprecedented work group, which is deeply rooted in our region and which brings together and enhances the skills of each of its members: the City of Lugano, Swiss television (RSI), the Orchestra della Svizzera Italiana, the Conservatory and BSI worked in perfect synergy to give life and shape to the ideas of the great pianist and turn them into a highly successful and truly significant event on the international music calendar, an event able to attract to Ticino even cultural tourism. This festival therefore draws its strength from the public that comes from all over Europe, from the number of concerts, from the innovative and democratic formula that alternates and mixes on the programme the names of major musicians with those of young upcoming talents and, above all, from the generosity of Martha Argerich, who guarantees her personal presence and her stirring piano-playing, all over the threeweek event. This festival also shows how creativity, commitment, innovation and professionalism – all values in which BSI firmly believes and which it shares with the other key players in the venture – are the essential prerequisites in order to achieve outstanding results, which can ensure that a city such as Lugano can make its mark at an international level also thanks to the excellent cultural initiatives it offers. Our heartfelt thanks, therefore, to Martha Argerich and to the musicians who will take the stage. And warm thanks also to all those behind the scenes who, with their commitment to the Project, help develop such an excellence day after day. Alfredo Gysi Alfredo Gysi Presidente del Consiglio d’Amministrazione di BSI SA Chairman of the Board of Directors of BSI Ltd. 9 Progetto Martha Argerich 2014 Saggezza e disincanto Intervista di Madalena Soveral Lei, Martha Argerich, parla a volte di costrizioni ed ha anche espresso il desiderio di non più suonare. Lei si vede non più suonare in pubblico? Non ho un grande bisogno di suonare in pubblico. No. Io ascolto molta musica, non soltanto dai CD ma anche dalla radio, perché amo avere sorprese. Mi piace molto ascoltare musica e in fondo non ho veramente bisogno di esibirmi in pubblico. E perché allora constatiamo che continua a fare una carriera folgorante? Non so per quale ragione. È una specie di palla di neve che scende da sola a valanga. Non so cosa capita. Ultimamente mi sono spesso posta la domanda. Se Lei accettasse tutti gli inviti credo che Le occorrerebbe un calendario di 600 giorni. Come seleziona i suoi impegni? Cambio idea molto facilmente e, come il mio agente ben sa, non dico mai di no, ma sempre forse [ride], tranne che in casi rari. Perciò le mie scelte non sono molto coerenti. Posso tanto annullare dei concerti quanto accettare inviti all’ultimo momento. Forse è per avere delle sorprese; ci sono talmente poche occasioni per avere soprese e per nuove prospettive che si aprono ... Per esempio, il 31 agosto dell’anno scorso [2010], al Festival di Varsavia ho accettato di suonare il Secondo Concerto di Beethoven con Maria João Pires e l’Orchestra del Settecento di Frans Brüggen. Il solista aveva annullato il concerto e, poiché ambedue eravamo sul posto, il direttore del festival ci propose di dividerci il ruolo solistico. Così Pires ha suonato il primo tempo e la cadenza, mentre io mi sono assunta i due ultimi tempi. Alla fine abbiamo eseguito a quattro mani la Sonata in re maggiore di Mozart, è stata un’esperienza fantastica. Col tempo Lei ha avuto la tendenza a modificare la maniera di suonare certe opere? Le interpretazioni cambiano sicuramente con l’esperienza. La conoscenza che oggi possiedo di determinate opere non è la stessa che avevo prima. Inoltre la conoscenza e la pratica di diversi repertori contribuisce, anche inconsciamente, a fornire una visione diversa dell’opera. Mi piace molto il modo in cui Gidon Kremer suona i classici e i romantici, così come i contemporanei. È veramente capace di guardare a ogni testo con freschezza, come fosse la prima volta. Lo trovo magnifico e penso che questo atteggiamento sia legato alla pratica della musica contemporanea. 10 Per quanto la riguarda, in quale modo la Sua frequentazione degli autori moderni ha influenzato la Sua maniera di interpretare i romantici e i classici? La scrittura del XX secolo, a causa della diversità del modo esecutivo richiesto, ha certamente influenzato anche il modo in cui oggi ascoltiamo la musica classica e romantica. Rimangono sicuramente le questioni di stile e i caratteri propri di ciascun stile, ma penso che questi diventino sempre più sfumati e diffusi. Così le influenze si producono da più direzioni. Ci sono interpreti che suonano i classici come i romantici. Così, all’interno di una stessa epoca stilistica, con certi compositori è possibile concedersi una libertà maggiore ... Comunque io sono incapace di analizzare come ciò avvenga con me. Pensa che sia compito dell’interprete scoprire nuovi aspetti dell’opera? Certamente, ma sempre nel rispetto e nell’amore che si porta al compositore, poiché c’è il pericolo di deformare o di volgarizzare l’opera, e ciò è terribile. Quando si è davanti a musica di qualità superiore, come diceva Gulda, è difficile deformarla: essa riesce a trasmettere comunque il suo messaggio, anche se viene eseguita mediocremente. Al contrario, se la musica è mediocre, allora è necessario eseguirla accuratamente. Il modo di suonare è sempre influenzato da ciò che ci circonda, dai cambiamenti culturali di ogni epoca. Oggi l’accesso all’informazione, e nel caso della musica, a una moltitudine di registrazioni, cambia il concetto di interpretazione, nevvero? Sì, da quando esiste il disco. La comparsa di mezzi di comunicazione più veloci porta naturalmente a che la conoscenza della musica passi, in primo luogo, attraverso le interpretazioni. Si utilizzano molto i modelli. Lei percepisce una tendenza all’uniformità delle interpretazioni? In parte. Oggi il livello è molto più alto, poiché i giovani hanno molta facilità d’apprendimento. La media è più elevata. Perciò non bisogna essere pessimisti. L’anno scorso mi trovavo nella giuria del Concorso Chopin a Varsavia. Questa occasione è molto interessante da questo punto di vista, poiché si eseguono solo opere di Chopin. Ciò consente di affrontare la questione con un po’ più di precisione. Vi ho ascoltato interpretazioni molto personali, con un tale fervore per la musica ... Mi sono sentita molto sollevata e mi sono detta: ah, ci sono ancora ... Qual è stato il professore che ha saputo sfruttare meglio il Suo talento? Ho avuto molti professori. Per quanto riguarda Arturo Benedetti Michelangeli ho seguito solo tre o quattro corsi. Vincenzo Progetto Martha Argerich 2014 Scaramuzza era un professore meraviglioso. Ho lavorato con lui fino agli 11 anni. Era molto influenzato dal belcanto, per il classico e per il suono. Possedeva un’espressione meravigliosa riguardo alla consistenza del suono. Quando suonavo con un suono molto piano mi diceva: “così non va, piccola mia ... sono i pantaloni del signore che sono entrati nella sala senza il signore dentro”. Poiché talvolta mi ritraevo. È una particolarità che ho nel mio suono. Friedrich Gulda mi ha insegnato molte cose, soprattutto l’autocritica. Registrava le lezioni e in seguito mi chiedeva di dirgli ciò che in me non andava. Gulda mi parlava anche di humour, soprattutto nel giovane Beethoven, in Haydn, ecc. e questo fu una rivelazione. L’altro giorno appunto ho assistito a una conferenza di Alfred Brendel sullo humour in musica. Parlava di questo aspetto nei classici viennesi, quindi anche Haydn e Beethoven, ripreso più tardi dai russi. Cosa l’attira nella pratica della musica da camera? Innanzitutto la qualità del repertorio; poi la possibilità di suonare con musicisti diversi, di confrontarmi con altri punti di vista musicali e infine tutto ciò che tale esperienza può portare al mio personale sviluppo. Suonare da sola mi fa sentire isolata. È questa la ragione per cui Lei ha creato un gruppo artistico piuttosto allargato, con musicisti di generazioni diverse, come quello che partecipa regolarmente al suo festival di Lugano? Certo. Vi si lavora con uno spirito molto informale, come in una famiglia. Non c’è snobismo. Anche i grandi interpreti, durante il loro soggiorno, dimenticano completamente il loro statuto. Si è là solamente per fare musica. È molto stimolante. Oltre al legame con Lugano, dove per il decimo anno anima il Progetto a Lei intitolato, Lei ha un legame con Beppu in Giappone, dove dal 2001 è annualmente presente all’Argerich’s Meeting Point. A questo paese mi sento molto legata. La loro cultura è molto particolare e diversa dalle altre culture orientali: è straordinaria la mescolanza tra l’ipermodernità e la tradizione, e la loro concezione estetica. Ammiro la loro idea d’asimmetria, all’opposto dell’arte cinese o coreana. Evidentemente occorre considerare anche la coabitazione col Kitsch. Tutta questa diversità è interessante. Anche le mode; è una cosa inverosimile. Ogni anno vi trovo qualcosa di diverso: ad esempio gli adolescenti inventano un altro linguaggio che gli adulti non comprendono. I cambiamenti sono rapidi. È molto speciale. È curioso poiché da lontano si ha l’impressione che tendano all’uniformità. Per nulla. Evidentemente occorre considerare l’aspetto dell’eccesso di organizzazione, dovuto certamente alla situazione delle loro isole, ai terremoti permanenti. Forse la gente ha bisogno di affrontare la realtà in modo molto organizzato per compensare l’insicurezza che ne deriva. Ma ho incontrato anche persone molto originali ed eccentriche, molto interessanti, per non parlare dell’Imperatrice, che adoro. Lei la conosce personalmente? Sì, la conosco. Suona il pianoforte molto bene. È una persona dotata di una specie di aura, molto particolare. Quali aspetti della cultura giapponese La colpiscono in particolare? Sono interessata alla letteratura, al cinema e specialmente alla gente. Amo il loro modo d’essere molto indiretto. Dire le cose senza dirle, è molto interessante. Anche la lingua, anche i segni. Basta che cambi una piccola cosa, impercettibilmente, significa un’altra cosa. Per questo, per comprendere la lingua, è necessario far capo soprattutto all’intuizione. In Giappone nel 2005 Lei è stata insignita del prestigioso “Praemium imperiale”, ma ho anche saputo che recentemente Lei ha rifiutato il titolo di dottore honoris causa di un’università e anche il Premio Šostakovič. Cosa La disturba di questo genere di onorificenze? Per quanto concerne il premio russo considero di non avere suonato un numero sufficiente di opere di Šostakovič per meritarlo. Trio, Sonata, Concertino, Concerto, Quintetto fanno parte del mio repertorio, ma secondo me ciò non basta a meritare il premio. Per quanto riguarda il titolo accademico non mi sentivo a mio agio. Non ho fatto studi universitari per cui mi sarei trovata in imbarazzo. Ma questa distinzione è attribuita proprio a persone che non hanno seguito studi accademici, che però hanno avuto un percorso significativo dal punto di vista culturale. Sì, ma non mi piacciono gli omaggi. Se ho successo in un concorso, questo mi piace, poiché il premio proviene da ciò che ho fatto. Ma quando mi si parla di un riconoscimento della carriera, che è nel passato, mi sembra che ciò non riguardi più me, bensì qualcun’altro. Forse questo atteggiamento ha a che fare con il fatto di essere musicista, nel senso che la musica si svolge nel tempo ... ... che è effimero in un certo senso ... Sì, è così. Credo che sia una cosa diversa da ciò che è fissato sulla carta. Certamente oggi disponiamo dei dischi con cui è possibile creare un oggetto sonoro in qualche modo durevole, ma la musica è una realtà che si svolge nel tempo, che trascorre, che passa ... Capisco bene cosa intende, ma si può anche dire che Lei non ha accettato questi premi in quanto non ha bisogno di riconoscimenti ... Nessuno ne ha bisogno. Mi trovo spesso con musicisti alquanto anziani e constato che il problema può porsi quando si diventa molto vecchi. Mi ricordo sempre della grande violinista Ida Haendel. Appare in un film I am the violin. L’ha visto? 11 Progetto Martha Argerich 2014 No. Lo può trovare su youtube. È molto interessante, poiché è possibile avere un compendio non solo della sua via ma anche del modo in cui lei si sente ora. Continua a suonare? Sì, certamente. Abbiamo anche suonato insieme nella città in cui abita, per la Fryderyk Chopin Society. È stata attaccata in modo molto ingiusto da uno stupido critico che diceva: “Sì, la Signora Haendel ha suonato magnificamente, ma ha pagato il suo tributo all’età. C’erano certi tremori ... ”. Era falso. Ma Lei capisce, bisogna sempre trovare l’errore, ciò che non funziona più. È allora che il riconoscimento prende un posto importante nella vita delle persone. Forse capiterà anche a me, presto ... Non direi … Sì, il mio presente non sembra essere ancora deteriorato ... Lei crede al destino? È difficile dirlo. Lei crede nella reincarnazione? Il destino come? Lei pensa che siamo spinti a fare qualcosa senza sapere cosa sia? Credo piuttosto che ognuno si costruisca il proprio percorso, man mano ... Ma ci sono cose già predeterminate. Lei dice? Credere che si sia nati con certe condizioni, sì, ma è sempre un divenire. Occorre tener conto delle circostanze, dell’ambiente, degli incontri, delle possibilità che ci si prospettano. Non ritengo che ci sia qualcosa di predeterminato. Ma Lei è nata con doti musicali eccezionali. Era evidente che sarebbe diventata una musicista. Io non lo credo. Sembra che l’80% dei bambini sia sensibile alla musica. In pratica ci sono bambini che denotano una co- 12 ordinazione migliore rispetto agli altri, ma ciò può valere per molte cose. Dipende anche da ciò che l’ambiente circostante fa di tali qualità. Come vorrebbe essere ricordata nel futuro? Non lo so. Non ci penso. Penso che La si ricorderà come una persona molto generosa e umana, poiché Lei ha sempre sostenuto la carriera di giovani musicisti così come numerose cause sociali. E se ci saranno ancora dubbi, basterà ascoltare le Sue registrazioni per rendersi conto di tutto ciò che ci ha dato. Lei trova? Quando avevo 15 anni e suonavo a modo mio, con tempi assai rapidi, la Sonata in si minore di Chopin, Madame Lipatti [la moglie di Dinu] mi diceva: “Lei non vuole che la si ami, piccola mia? Il suo modo di suonare ci fa sentire come una nave in balìa della tempesta!”. Io non sapevo cosa rispondere, poiché non capivo molto bene. D’altra parte anche oggi a volte non capisco molto bene ... Ma oggi Lei sa quanto il pubblico ami le sue interpretazioni che resteranno come un riferimento per le future generazioni. Grazie Martha Argerich della Sua disponibilità. Ginevra, 14 marzo 2011. Intervista tratta da Martha Argerich Incontri, scoperte, progetti a cura di Carlo Piccardi Edizioni Pagine d’Arte (Tesserete-Lugano 2011) www.paginedarte.ch Progetto Martha Argerich 2014 Wisdom and clear sightedness Interview with Madalena Soveral There are times, Martha Argerich, when you speak of feeling constrained, and you’ve even said you might want to stop playing. Can you imagine no longer performing in public? Well, no, I don’t really feel the need to play in public. I listen to a lot of music, not just on CDs but also on the radio, because I like having surprises. I love listening to music, and quite honestly I could do without performing in public. But then why do we see you continuing to pursue a dazzling career? I really don’t know why. It’s like a snowball that goes on rolling downhill, getting bigger all the time. I don’t now how it happens: lately I’ve often asked myself just this question. If you said Yes to all the invitations you receive, I think you’d need a working year of 600 days. How do you choose your engagements? I’m always changing my mind and, as my agent knows only too well, I can never say No. I always say maybe [she laughs], except in very rare cases. So my choices are not very coherent. I am equally capable of cancelling a concert and accepting an invitation at the last minute. Perhaps that’s so that I can receive surprises; there are so few opportunities to have surprises and new perspectives opening up! For example, at last year’s Warsaw Festival [31 August 2010] I agreed to play Beethoven’s Second Piano Concerto with Maria João Pires and Frans Brüggen’s Orchestra of the 18th Century. The soloist had had to cancel, and since we were both on the spot the festival director suggested we should share the solo part. So Pires played the first movement and cadenza, and I did the last two movements. At the end we played Mozart’s D major Sonata for two pianos. It was a fantastic experience. As time goes by, have you tended to modify the way you play certain works? There’s no doubt that interpretations change with experience. Nowadays I know certain works much better than I did in the past. Moreover, a greater knowledge and familiarity with different repertoires contributes, even at the unconscious level, to forming a different view of the work. I very much admire the way Gidon Kremer plays the classical and romantic repertoires, and contemporary works too. He really is able to look at each text with new eyes, as if it were the first time. I find it magnificent, and I think this attitude is linked to playing contemporary music. In your case how has your experience of modern composers influenced your way of playing the romantic and classical repertoires? Given the difference in the role of the performer, the way 20th century music is written has certainly also influenced the way we listen to classical and romantic music. Of course there are still questions of style and character inherent to each tradition, but I think these questions are becoming less and less crucial, and more comprehensive. In fact, we receive influences from a whole range of directions. There are performers who play the classical works as if they were romantic. So within one stylistic era it is possible to take greater liberties with certain composers. But don’t ask me to analyse how this happens in my case. Do you think the performer has a duty to discover new aspects of a work? Certainly, but always maintaining respect and love for the composer, because there is a danger that the work will be deformed or vulgarised, which is terrible. When you have to do with music of the highest quality, as Gulda used to say, it’s difficult to deform it; it always manages to transmit its message, even when it is performed poorly. Whereas if the music is mediocre then it has to be played accurately. The way of playing is always influenced by the surroundings, by the cultural changes that take place in each era. Today the access we have to information, and in the case of music, to a multitude of recordings, surely changes the concept of interpretation, doesn’t it? Yes, ever since there have been records. The appearance of ever faster means of communication naturally means that we acquire our knowledge of music, in the first place, through the interpretations. We make great use of models. Do you detect a tendency to uniformity in interpretations? To some extent. Now the level is much higher, since young people have a great facility for learning. The average performance level is much higher. That’s why we should not be pessimistic. Last year I was on the jury of the Chopin Competition in Warsaw. In this respect it’s a very interesting opportunity because only works by Chopin are played, and this gives you a much better view of the question. I heard some highly personal interpretations, showing such fervour for the music... I felt greatly relieved and said to myself: aah yes, they still exist... Which was the teacher who was best able to make the most of your talent? I had many teachers. Concerning Arturo Benedetti Michelangeli, I only attended three or four courses. Vincenzo Scaramuzza was a marvellous teacher, who I worked with until I was 11. He was very influenced by bel canto, both for the classical repertoire and for the sound. He had a marvellous expression concerning the texture of the sound. When I played 13 Progetto Martha Argerich 2014 very softly he would say: “No, that won’t do, little one ... that’s the trousers of the gentleman which have come into the room, but without the gentleman inside”. Because sometimes I withdrew: it’s a characteristic of my sound. Friedrich Gulda taught me many things, and above all to be self-critical. He would record the lessons and then ask me to say what I was not doing right. Gulda also talked to me about humour, above all in the youthful Beethoven, in Haydn, and so on, and this was a revelation. Just the other day I attended a lecture by Alfred Brendel on humour in music. He spoke about this aspect in the Viennese classics, and so in Haydn and Beethoven too, and how it was later taken up by the Russians. What appeals to you about chamber music? First of all the quality of the repertoire; then the possibility of playing with different musicians, to measure myself against other musical points of view, and lastly everything which such an experience can contribute to my own development. Playing on my own makes me feel isolated. Is this why you have created groups of artists which are quite wide-ranging, with musicians belonging to different generations, like the one that regularly takes part in your festival in Lugano? Of course. We work in a very informal spirit, like in a family. There is no snobbery. During their stay here even the great performers forget about their status. We are simply here to make music. It’s very stimulating. In addition to the link with Lugano, where for the tenth year running you are engaged in the Project that bears your name, you have a tie with Beppu in Japan, which since 2001 has been the venue for Argerich’s Meeting Point. I feel a strong link with this country. Their culture is very particular, different from the other oriental cultures: there is an extraordinary mixture of tradition and things that are ultra-modern, and then there’s their aesthetic conception. I admire their idea of asymmetry, quite the opposite of what you find in Chinese or Korean art. Of course one also has to bear in mind the closeness to Kitsch. All this diversity is very interesting. And so are the fashions; it’s quite bizarre. Each year I find something different: for example the adolescents invent another language which the adults don’t understand. Changes happen rapidly. It really is very special. It’s strange because from afar one has the impression that they are all becoming the same. No, not at all. Of course you have to bear in mind the excess of organisation, which is undoubtedly due to the situation of their islands and the permanent earthquakes. Maybe people need to confront reality in a very organised way to make up for the permanent feeling of insecurity. But I have also met some very original and eccentric people, very interesting, not to mention the Empress, who I adore. 14 Do you know her personally? Yes I know her. She plays the piano very well. She is someone who is endowed with a sort of aura, very particular. Which aspects of Japanese culture do you find particularly striking? I’m interested in their literature, cinema and above all the people. I love their way of being very indirect. It’s very interesting how they say things without actually saying them. The language too, and the signs. If you just change one little, imperceptible thing it means something else. That’s why, to understand the language, you need to rely above all on intuition. In Japan in 2005 you were awarded the prestigious “Praemium imperiale”, but I know that you recently also refused a doctorate honoris causa from a university and the Shostakovich Prize. What makes you uncomfortable about this kind of recognition? With regard to the Russian prize, I do not feel I have played enough of Shostakovich’s works to deserve it. I have the Trio, Sonata, Concertino, Concerto and Quintet in my repertory, but in my opinion this is not enough to deserve the prize. As for the academic degree, I didn’t feel at ease. I didn’t go to university, and I’d have felt awkward. But this sort of degree is bestowed precisely on people who have not had an academic career but who have made a significant cultural achievement. Yes, but I don’t like tributes. If I am successful in a competition I’m happy, because the prize has been awarded according to what I have done. But when it’s a matter of recognition for a career, something in the past, it doesn’t seem to have anything to do with me: more like someone else. Perhaps this is related to being a musician, in the sense that music takes place in time... ... in a certain sense it’s ephemeral ... Yes, that’s right. I feel it’s something different to whatever is set down on paper. Of course today we have discs making it is possible to create a “sound object” that is, in a certain sense, lasting, but music is something temporal, which goes by, passes ... I understand perfectly what you are saying, but perhaps it’s also true to say that you did not accept these prizes because you have no need of recognition... Nobody needs it. However, I am often in the company of quite elderly musicians, and I realise that this may be a problem when you are very old. I always remember the great violinist Ida Haendel. She features in a film, I am the violin. Have you seen it? No. You can find it on youtube. It’s very interesting because it’s not only a record of her life but also of the way she feels now. Progetto Martha Argerich 2014 Does she still play? Of course. We’ve played together, in the city where she lives, for the Fryderyk Chopin Society. She was attacked most unfairly by a stupid critic who said: “Yes, Madame Haendel played magnificently, but old age took its toll. There were moments of trembling...”. This was false. But you see, people always have to find the error, something that doesn’t work any more. That is when recognition can be important in people’s lives. Perhaps this will be the case for me too, quite soon... I shouldn’t think so… True, my presence doesn’t seem to have deteriorated yet ... Do you believe in destiny? It’s difficult to say. Do you believe in reincarnation? What sort of destiny? Do you think we are driven to do something without knowing what it is? I think, on the contrary, that each person makes her own life, step by step... But some things are predestined. Do you think so? True, someone is born in certain conditions, but it’s always a matter of what you turn into. One has to take into account the circumstances, the environment, the people you meet, the possibilities that open up in front of you. I don’t think anything is predestined. But you were born with exceptional musical gifts. It was obvious you would become a musician. I don’t think so. Apparently 80% of young children respond to music. In practice there are children who display a better coordination than others, but this can hold for many things. It also depends on what the environment makes of these qualities. How would you like to be remembered in the future? I don’t know. I don’t think about it. I think you will be remembered as someone who is very generous and humane, because you have always furthered the careers of young musicians, as well as numerous social causes. And if ever there should be any doubt, we shall only have to listen to your recordings to realise what you have given us. Do you think so? When I was 15 and played Chopin’s B minor Sonata in my own fashion, with pretty fast tempi, Madame Lipatti [the wife of Dinu] said to me: “Don’t you want people to love you, little one? Your way of playing makes us feel like a ship being tossed in a storm!” I didn’t know what to say, because I didn’t understand very well. And to tell the truth, even today there are times I don’t understand very well... But today you know how much the public loves your interpretations, which will remain as touchstones for future generations. Thank you very much, Martha Argerich, for your kind cooperation. Geneva, 14 March 2011. Unpublished interview from Martha Argerich Incontri, scoperte, progetti Edited by Carlo Piccardi Edizioni Pagine d’Arte (Tesserete-Lugano 2011) www.paginedarte.ch Translated by Mark W. Weir 15 Progetto Martha Argerich 2014 Richard Strauss: tramonto a Lugano Nel 150° anniversario della nascita di Richard Strauss il PROGETTO MARTHA ARGERICH dedica al grande compositore l’intera serata del 16 giugno. Lo ricordiamo anche per il significativo segno lasciato dalla sua presenza di alcuni mesi nella nostra città nel 1947. Molto si è scritto e ancora si scrive sui fuoriusciti riparati in Svizzera e in Ticino durante il fascismo e il nazismo. Minore attenzione è stata riservata agli anni successivi, quando il paese divenne rifugio di persone compromesse con quei regimi. L’occasione più significativa si affacciò con la presenza di Richard Strauss, il quale dopo l’arrivo in Baviera delle truppe di occupazione americane, fu confrontato con il processo di “denazificazione” per il ruolo assunto nell’ambito del regime quale presidente della Reichsmusikkammer, una specie di consiglio superiore della musica compiacente con la dittatura, e soprattutto come presidente dello Ständige Rat für internationale Zusammenarbeit der Komponisten (Conseil Permanent pour la Coopération Internationale des Compositeurs) sorto nel 1934 quando la Germania nazista e più tardi l’Italia fascista uscirono dalla Società internazionale di musica contemporanea in polemica con il carattere artisticamente “progressivo” di quest’ultima importante organizzazione. Più o meno costretto a lasciare l’amata Garmisch, subendo la pressione di un maggiore americano che lo spinse all’esilio, l’11 ottobre 1945 raggiunse con la moglie Zurigo, scegliendo poi altri luoghi di riposo (Baden, Ouchy [Losanna], Lugano, Pontresina) dove portò a termine le straordinarie opere che siglano non solo il suo congedo dal mondo, ma anche la coscienza del tramonto della cultura tedesca che, assolutizzata in una forma chiusa su se stessa e incapace di sciogliersi dall’unilateralità dello sguardo retrospettivo, sembrava soccombere insieme col regime che in modo delirante e tragico l’aveva spinta verso l’abisso. Il maestro approdò a Lugano il 29 marzo 1947, prendendo alloggio nella casa di cura San Rocco. La notizia dell’arrivo del grande compositore fu data a Otmar Nussio, direttore dell’orchestra della Radio della Svizzera italiana, da personalità allora pure presenti in città: il musicologo Bernhard Paumgartner e Ernst Roth, già dirigente dell’Universal Edition che aveva dovuto lasciare Vienna per motivi razziali e che si era meritato il posto di direttore della casa musicale inglese Boosey & Hawks. Nell’approssimarsi del suo ottantatreesimo compleanno, nacque l’iniziativa da parte della Radio della Svizzera italiana di dedicargli un concerto, dapprima inteso come semplice trasmissione di musiche sue ma poi, quando il maestro chiese a Nussio di preferire l’ascolto in sala anziché dall’altoparlante, diventato pretesto per chiedergli di assumere lui direttamente il compito direttoriale. Strauss accettò a condizione di interve16 nire dalla prova generale in poi, ad orchestra già preparata dal suo titolare. Il concerto, tenuto l’11 giugno (giorno del compleanno del maestro), si apriva con la Serenata op. 7 per tredici strumenti a fiato, proseguiva con quattro liriche per soprano e orchestra interpretate da Annette Brun (“Morgen”, “Allerseelen”, “Ich trage meine Minne” e “Das Rosenband”), concludendosi con la Suite op. 60 dalle musiche di scena per Il borghese gentiluomo. L’esecuzione, che si svolgeva nello studio radiofonico del Campo Marzio, era preceduta da un’allocuzione di Bernhard Paumgartner. La cronaca che ne diede Vinicio Salati faceva stato di un doppio distacco, da un mondo in procinto di tramontare e dal distacco dello stesso maestro dalle sue opere di un tempo, percepite come archiviate dalla storia: Ormai siamo decisamente entrati in una nuova era. E lo si capisce e lo si sente particolarmente quando avviciniamo un uomo che è cresciuto in un’epoca anteriore alla nostra. Vogliamo dire ancora prima di questo secolo. [...] Riccardo Strauss, seduto in iscranna, guardava l’orchestra con una specie di bonomia frammista a indifferenza. Così almeno pareva. Ma poi, fissandolo meglio, vedemmo il suo occhio vivo, quasi sgusciasse lo sguardo attraverso un lontano pensiero. Il gesto di Strauss negli attacchi come nel dirigere era semplice, sobrio, parco, freddo quasi. Seguiva con attenzione lo spartito mentre con la destra batteva la misura. Gli attacchi li dava con un semplice sguardo da questo a quell’esecutore. Il pubblico presente, invitato, seguiva il Maestro con passione, più che la musica sua; si sentiva la curiosità e l’interessamento di essere con Riccardo Strauss e di vivere un’ora nella sua atmosfera e in sua compagnia. L’omaggio al Maestro fu dunque spontaneo e sincero ed egli ne rimase commosso. “Vorzügliches Orchester, famose Bläser” (eccellente orchestra, ottimi fiati), pare affermasse egli alla fine, avviandosi verso l’appartamento dei Nussio dove, oltre alla torta con le ottantatré simboliche candeline preparata dalla padrona di casa, erano ad attenderlo Wilhelm Backhaus, Paumgartner con la segretaria Inge Handl, alcuni notabili luganesi (i dottori Strauss, Conti e Fisch) e, a richiamarsi ulteriormente all’atmosfera melanconicamente evocatrice di un passato che gli eventi facevano apparire ancor più lontano, il Barone von Schön (ex ambasciatore tedesco il cui padre era stato mecenate di Richard Wagner). Oggi, salutando Riccardo Strauss, salutiamo un mondo austro-tedesco che ha avuto tanti splendori e tante miserie (sull’altare e nella polvere per dirla con Manzoni, sebbene si Progetto Martha Argerich 2014 Richard Strauss durante la prova generale del concerto dell’11 giugno 1947 alla RSI (fotografia di Christian Schiefer). Richard Strauss during the dress rehearsal for the concert of 11 June 1947 at RSI (picture taken by Christian Schiefer). riferisse alla figura di un soldato) dovute al gioco politico e alle strambe svolte della storia frustata dal destino (Vinicio Salati). Prima che Strauss lasciasse la città Nussio trovò l’ardire di chiedergli se avrebbe accettato l’incarico di comporre un pezzo per la sua orchestra. Il maestro tergiversò e sulle prime fu piuttosto negativo, facendo presente di essere ormai privo di idee. Il 17 luglio tuttavia gli mandò una lettera in cui, dichiarando di avere riflettuto sulla proposta, affermava di stare riesaminando alcuni appunti riguardanti un “concertino-duetto” per clarinetto e fagotto con accompagnamento di orchestra d’archi e arpa. All’inizio d’agosto, nel suo viaggio in direzione di Salisburgo, Nussio sostò a Pontresina per prendere visione dello schizzo di quello che sarebbe poi stato intitolato Duett-Concertino che il maestro gli presentò pregandolo di verificare se gli convenisse. Il resto era scontato: il 4 aprile 1948, in trasmissione diretta “per le stazioni della radiodiffusione svedese, Beromünster e Monteceneri”, Otmar Nussio alla testa della Radiorchestra diresse un concerto esclusivamente dedicato a Richard Strauss nel quale, accanto all’introduzione a Il borghese gentiluomo e agli interludi sinfonici da Intermezzo op. 72, presentava in “prima esecuzione mondiale” il “Concertino-Duo” con Armando Basile al clarinetto e Bruno Bergamaschi al fagotto, “composto su incitamento dello Studio di Lugano e terminato il 16 dicembre 1947”. Al concerto era presente un numero considerevole di invitati e di giornalisti, fra cui il maggiore propugnatore della musica di Strauss in Svizzera, autore di Nussio si era fatto in quattro per rendere il soggiorno degli Strauss il più confortevole possibile. Paumgartner, che nelle sue memorie riserva spazio a questo soggiorno luganese e il quale testimonia di aver scarrozzato l’illustre coppia sulla sua malandata Steyr 50 nella campagna nei dintorni della città, ricorda che il direttore dell’orchestra della RSI si era addirittura procurato una nuova automobile allo scopo di assicurare un miglior servizio al compositore. Il 13 giugno 1947, Richard Strauss unitamente alla consorte, si avviava con un automobile privata verso l’Engadina, con destinazione Pontresina. Vi era spinto soprattutto da Pauline la quale non simpatizzava per il Ticino: Lo trovava “troppo dolciastro” e, parlando della prossima partenza, la giustificava dicendo: “Dobbiamo cambiare ambiente. Qui tutto è troppo molle. Al mio Riccardo occorre un paesaggio più eroico”. Al maestro invece spiaceva lasciare Lugano, e il nuovo trasloco lo rendeva proclive a ricordi e ragionamenti malinconici. Era particolarmente afflitto dalla distruzione dei teatri in Germania (Otmar Nussio). 17 Progetto Martha Argerich 2014 studi importanti sul musicista, Willi Schuh, il quale, constatando che la prospettiva dell’opera teatrale per il grande compositore dopo Capriccio era ormai chiusa, non ebbe difficoltà a cogliervi quel livello di sublimazione cristallizzato nella purezza dei lavori cameristici che contraddistinguevano ormai il suo tardo stile. In merito al Rondò finale eccone il giudizio: Ciò che fa apparire un gioiello il piccolo capolavoro non contaminato dalla problematica della musica contemporanea – che rappresenta un unicum in questo senso – è soprattutto questo: che attraverso di esso brilla la serenità di uno spirito libero, capace di evocare un piccolo mondo di pura bellezza da favola in un sospeso gioco musicale. In verità il clima del Duett-Concertino risente palesemente della condizione dell’artista in quei mesi di isolamento nel paesaggio engadinese, sottratto al confronto con la realtà sgradevole del rapporto ormai irrimediabilmente incrinato 18 con la propria storia e la propria cultura. Non di una fuga però si trattava, bensì del venir meno di quella sovreccitazione che da sempre caratterizzava l’espressione della pienezza di vita con cui aveva affrontato la stagione bismarckiana, nel senso di superiorità della missione nazionale della sua borghesia (rilevabile nella magnificenza dei suoi poemi sinfonici) ancora preservato nelle opere che, incamminate verso la grande guerra, già registrano il senso di un mondo non più capace di guardare avanti. Quest’opera della vecchiaia, al pari di quelle più note dell’ultimo suo periodo, non parla più in nome della società organicamente consolidata da cui ricava la forza della convinzione, ma di un singolo individuo che si sente ormai relegato agli angoli della storia e che, in quanto tale, scopre il valore della distanza, del non coinvolgimento, del ritrovamento di un livello di coscienza che registra gli eventi senza più la pretesa di influenzarli con la propria volontà. Carlo Piccardi Progetto Martha Argerich 2014 Richard Strauss: sunset in Lugano On the 150th anniversary of the birth of Richard Strauss the PROGETTO MARTHA ARGERICH dedicates the evening of 16 June to the great composer. In this tribute to him we recall the brief but significant time he spent in our city in 1947. Much has been written, and continues to be written, on the émigrés who found a safe haven in Switzerland and Ticino during the periods of Fascism and Nazism. Less attention has been paid to the years immediately following their collapse, when the country became a refuge for people who had been compromised by their conduct under the regimes. The most significant example is Richard Strauss, who fell foul of the “de-Nazification” process following the arrival of American occupying troops in Bavaria. He stood accused above all for his terms as President of the Reichsmusikkammer, a sort of council presiding over musical activities that served the dictatorship, and above all as President of the Ständige Rat für internationale Zusammenarbeit der Komponisten (Standing Council for International Cooperation among Composers), created in 1934 when first Nazi Germany and subsequently Fascist Italy left the International Society for Contemporary Music in protest at the artistically “progressive” character of this important organisation. Urged by an American major to go into exile, he and his wife were obliged to leave his beloved Garmisch, and they moved to Zurich on 11 October 1945. Over the following year and a half Strauss stayed in various places (Baden, Ouchy [Lausanne], Lugano, Pontresina), where he completed the extraordinary works that mark not only his adieu to the world but also an awareness of the definitive downfall of German culture. This culture had come to have an absolute significance, turned in on itself and incapable of eschewing retrospection: now it appeared to have reached the point of collapse, together with the regime that had driven it, in such a delusional and tragic manner, towards the abyss. Strauss and his wife arrived in Lugano on 29 March 1947, where they took up residence in the San Rocco clinic. The news of the great man’s arrival was given to the conductor of the RSI Otmar Nussio by the musicologist Bernhard Paumgartner, and by Ernst Roth, formerly head of the Viennese music publishers Universal Edition who, on being forced to leave Austria on racial grounds, had been taken on as head of the London firm Boosey & Hawkes. In the run-up to Strauss’s 83rd birthday, the Radio della Svizzera Italiana wished to dedicate a concert to him. At first the idea was simply to broadcast a programme of his music, but when Strauss himself told Nussio he would prefer to listen to the concert in the studio rather than over the radio, the organisers seized the opportunity to ask him to conduct. Strauss accepted, on condition that he would merely take the rostrum at the dress rehearsal, leaving the preparation of the programme to Nussio. The concert took place on the composer’s birthday, 11 June 1947. The first work in the programme was the Serenade opus 7 for thirteen wind instruments, followed by four songs for soprano and orchestra performed by Annette Brun (“Morgen”, “Allerseelen”, “Ich trage meine Minne” and “Das Rosenband”), and it ended with the Suite opus 60 of incidental music for Le bourgeois gentilhomme. It was given in the radio studios of Campo Marzio and preceded by a tribute to Strauss delivered by Bernhard Paumgartner. In his report on the event, Vinicio Salati spoke of the composer as appearing detached, not only from a world which was definitively passing but also from his own works, which he now saw as belonging to history: We have now unquestionably entered a new era. We can feel it, and hear it, in particular in the presence of a man who grew up in an era that preceded our own. That is to say, before the dawn of this century. [...] Richard Strauss, seated on the rostrum, manifested a sort of bonhomie mingled with indifference as he looked at the orchestra. Or at least that is how it seemed. But, looking at him more closely, we could see a lively spark in his eyes, darting out, as it were, from some remote train of thought. His gestures were simple, austere, sparing, dispassionate even, when indicating entries or generally directing. He followed the score with care, beating time with his right hand, and giving entries by merely glancing at the instrumentalist in question. The audience, attending by invitation, were passionately intent on the Maestro rather than his music. One could sense the curiosity and fascination of just being with Richard Strauss and spending an hour in his company, his orbit. It was a truly spontaneous and sincere homage to the Maestro, and he was sincerely moved. “Vorzügliches Orchester, famose Bläser” (Excellent orchestra, superb winds!), is the comment he is reported to have made at the end of the concert. A reception was held for him in the home of Nussio, complete with a cake bearing 83 candles made by the host’s wife. The reception was attended by Wilhelm Backhaus, Paumgartner with his secretary Inge Handl, some of the leading lights of Luganese society (Doctors Strauss, Conti and Fisch) and a figure who undoubtedly added another touch to the melancholy cameo of a past made all the more remote by latter events: the former German ambassador Baron von Schön, whose father had been a patron of Richard Wagner. 19 Progetto Martha Argerich 2014 Everything is too genteel here. What my Richard needs is a more heroic landscape”. Whereas the Maestro himself was sorry to leave Lugano, and this further move made him prone to melancholy thoughts and recollections. He was particularly distressed by the destruction of Germany’s theatres (Otmar Nussio). Caricatura di Richard Strauss realizzata da Anton Zuppiger (1917-2011), primo flauto dell’Orchestra della RSI dal 1940. Caricature of Richard Strauss by Anton Zuppiger (1917-2011), first flute of the Orchestra della RSI since 1940. Today, in paying tribute to Richard Strauss, we pay tribute to an Austro-German world that has known such splendour and such perdition (or, to say it with Manzoni, that has been raised high on the altar and dashed low in the dust, although of course he was talking about a soldier), on account of the machinations of politics and the bizarre twists and turns of history under the goad of fate (Vinicio Salati). Nussio did everything possible to make the stay of the Strauss couple as agreeable as possible. In his memoirs Paumgartner recalls not only that he took the couple out into the countryside in his own ramshackle Steyr 50, but that Nussio went so far as to procure a new car especially for the occasion. On 13 June 1947 the couple set out in a private car for the Engadin, where they had taken lodgings at Pontresina. This move was due above all to Pauline, who had no particular affection for Ticino: She found it “too saccharine”; she justified their imminent departure by saying: “We have to have a change of surroundings. 20 Before Strauss left Lugano, Nussio found the courage to ask him if he would accept a commission for a piece to be performed by his orchestra. The Maestro prevaricated, and indeed at first seemed inclined to say no, claiming that he really had no more ideas in his head. However, on 17 July he wrote to Nussio saying that he had thought about the proposal and was having another look at some jottings concerning a “concertino-duet” for clarinet and bassoon accompanied by string orchestra and harp. At the beginning of August, Nussio stopped off at Pontresina at Strauss’s invitation en route for Salzburg to have a look at the sketch of what came to be called the Duett-Concertino. After which events duly took their course: on 4 April 1948, in a live broadcast “for the radios of Sweden, Beromünster and Monteceneri”, Otmar Nussio conducted the “Radiorchestra” in a concert dedicated to Richard Strauss featuring the introduction to Le bourgeois gentilhomme, the symphonic interludes from Intermezzo op. 72, and the “world première” of the Duett-Concertino with Armando Basile on the clarinet and Bruno Bergamaschi on the bassoon, “composed at the instigation of the Lugano Studio and completed on 16 December 1947”. The concert was attended by a considerable number of guests and journalists, including Willi Schuh, the foremost champion of Strauss’s music in Switzerland and author of important studies of the composer. Recognising that, following Capriccio, the stage had nothing more to offer the great composer, Schuh identified the purity of the chamber works of Strauss’s final years as an alternative expression of his creativity. Here is his assessment of the concluding Rondò: What makes this little masterpiece stand out like a jewel, uncontaminated by the complications of contemporary music – and being in this sense unique – is above all the fact that it emanates the serenity of a free spirit, able to conjure up a microcosm of pure fairytale beauty in a rarefied musical interplay. As a matter of fact the atmosphere of the Duett-Concertino was clearly affected by the artist’s living conditions in those months of isolation in the Engadin, where he was finally freed from the need to confront the unsavoury reality of his personal history and indeed his culture, both irremediably compromised. Yet far from denoting escapism, we can recognise a new sense of peace in this work. Throughout the Bismarck era Strauss had invariably manifested an extraordinary vitality, bordering on febrility, bound up with a sense of the superiority of the nationalistic mission of his social class, seen in the magnificence of his symphonic poems. This persists in his operas, although, with the Great War on the horizon, they already register the sense of a world that is no longer capable Progetto Martha Argerich 2014 of looking ahead. This work of his old age, together with the more famous products of his final period, no longer speaks in the name of the organically consolidated society that provided the all-important force of conviction, but of a single individual who now feels himself relegated to the byways of history. In this new condition he discovers the value of distance, of non-involvement, of the recovery of a level of awareness that merely registers events, without laying claim any more to being able to influence them by his own will. Carlo Piccardi Translated by Mark W. Weir 21 Progetto Martha Argerich 2014 10.06 – 20.30 Auditorio RSI Alexander Skryabin (1872-1915) Fantasia per due pianoforti Alexander Mogilevsky, Daniel Rivera Alexander Borodin (1833-1887) Quintetto con pianoforte in do min. 1. Andante – 2. Scherzo: Allegro non troppo – 3. Finale: Allegro moderato Alexander Mogilevsky, Andrey Baranov, Geza Hosszu-Legocky, Nora Romanoff, Jing Zhao Peteris Vasks (*1946) 1. Preludio – 2. Danze – 3. Canti drammatici – 4. Quasi una passacaglia – 5. Canto principale – 6. Postludio Alexander Gurning, Michael Guttman, Nathan Braude, Jing Zhao Igor Stravinsky (1882-1971) Le Sacre du printemps (versione dell’autore per pianoforte a 4 mani) L’adorazione della terra 1. Introduzione – 2. Gli auguri primaverili – Danze delle adolescenti – 3. Gioco del rapimento – 4. Danze primaverili - 5. Gioco delle tribù rivali – Corteo del saggio – Il saggio – 6. Danza della terra Il sacrificio 7. Introduzione – 8. Cerchi misteriosi delle adolescenti – 9. Glorificazione dell’eletta – 10. Evocazione degli antenati – 11. Azione rituale degli antenati – 12. Danza sacrificale (l’Eletta) Martha Argerich, Akane Sakai 11.06 – 18.30 Chiesa evangelica Ludwig van Beethoven (1770-1827) Sonata n. 8 in do min. op. 13 “Pathétique” 1. Grave, Allegro di molto e con brio – 2. Adagio cantabile – 3. Rondo: Allegro Alexander Skryabin 2 Poèmes op. 32 1. in fa diesis magg. – 2. in re magg. Fantasia op. 28 2 Morceaux op. 57 1. Désir – 2. Caresses dansées Sergej Prokof’ev (1891-1953) Sonata n. 7 in si bem. magg. op. 83 1. Allegro inquieto, Andantino, Allegro – 2. Andante caloroso – 3. Precipitato Franz Liszt (1811-1886) Rapsodia ungherese n. 2 Goran Filipec 23 Progetto Martha Argerich 2014 12.06 – 20.30 Auditorio RSI Mieczysław Weinberg (1919-1996) Sonata n. 5 op. 53 1. Andante con moto – 2. Allegro molto – 3. Allegro moderato – 4. Allegro, Andante, Allegro Gidon Kremer, Martha Argerich Wolfgang A. Mozart (1756-1791) Quartetto con pianoforte n. 2 in mi bem. magg. K 493 1. Allegro – 2. Larghetto – 3. Allegretto Walter Delahunt, Geza Hosszu-Legocky, Lyda Chen, Jorge Bosso Darius Milhaud (1892-1974) La Création du monde op. 81b (versione per quartetto con pianoforte dell’autore) Eduardo Hubert, Dora Schwarzberg, Michael Guttman, Nora Romanoff, Mark Drobinsky Ludwig van Beethoven (1770-1827) Sonata n. 10 in sol magg. op. 96 1. Allegro moderato – 2. Adagio espressivo – 3. Scherzo – 4. Poco allegretto Gidon Kremer, Martha Argerich 13.06 – 18.30 Chiesa evangelica Roman Maciejewski (1910-1998) Mazurke Mazurka n. 9, “Eco dei Monti Tatra” – Mazurka n. 7, Grazioso Karol Szymanowski (1882-1937) Mazurke op. 50 n. 1 Sostenuto, Molto Rubato – op. 50 n. 4 Allegramente, risoluto – op. 50 n. 5 Moderato – op. 50 n. 12 Allegro moderato – op. 50 n. 13 Moderato – op. 50 n. 14 Animato z elegancją i grandezza – op. 50 n. 10 Allegramente, Vivace, con brio – op. 50 n. 20 Allegramente, con Brio Rubasznie Fryderyk Chopin (1810-1849) Rondeau à la Mazur op. 5 Akane Sakai Richard Strauss Sonata in mi bem. magg. op. 18 per violino e pianoforte 1. Allegro ma non troppo – 2. Improvisation: Andante cantabile – 3. Finale: Andante, Allegro Mayu Kishima, Akane Sakai 24 25 26 Progetto Martha Argerich 2014 13.06 – 18.00 Sala patriziale del Municipio, Bellinzona Richard Strauss: i troppi volti di un genio musicale Conferenza di Guido Salvetti 14.06 – 20.30 Auditorio RSI Igor Stravinsky – C.-F. Ramuz (1878-1947) L’histoire du soldat Adattamento per due attori di Annie Dutoit Nomade Ensemble Annie Dutoit, Ohad Talmor, Simone Mancuso Annie Dutoit: Narratore, Diavolo Ohad Talmor: Soldato, Live Electronics Simone Mancuso: Direzione Andrey Baranov, Paolo Beltramini, Alberto Biano, Sébastien Galley, Eugenio Abbiatici, Enrico Fagone, Gregorio Di Trapani Soundscape Ohad Talmor In collaborazione con FRANCE TESSIN 15.06 – 18.00 Grand Hôtel Villa Castagnola Georg Friedrich Händel (1685-1759)- Johan Halvorsen (1864-1935) Passacaglia Alissa Margulis, Nathan Braude Rebecca Clarke (1886-1979) Dumka, duo concertante per violino, viola e pianoforte Geza Hosszu-Legocky, Lyda Chen, Elena Lisitsian Francis Poulenc (1899-1963) Sonata per pianoforte a 4 mani 1. Prélude: Modéré – 2. Rustique: Naïf et lent – 3. Final: Très vite Martha Argerich, Dagmar Clottu Leoš Janáček (1854-1928) Sonata per violino e pianoforte JW VII/7 1. Con moto – 2. Ballata – 3. Allegretto – 4. Adagio Alissa Margulis, Lily Maisky 27 Progetto Martha Argerich 2014 16.06 – 20.30 Teatro Sociale, Bellinzona Richard Strauss (1864-1949) Trio n. 2 in re magg. TrV 71 1. Allegro moderato – 2. Andante cantabile ma non troppo – 3. Scherzo: Allegro assai 4. Finale: Lento assai, Allegro vivace Daniel Rivera, Michael Guttman, Mark Drobinsky Richard Strauss Enoch Arden op. 38 Melologo su testo di Alfred Tennyson (vers. ital. di Sonia Arienta) Chiara De Palo, Gabriele Baldocci Allestimento a cura di Sonia 17.06 – 18.30 Arienta Chiesa evangelica Robert Schumann (1810-1856) Fantasia op. 17 1. Durchaus fantastisch und leidenschaftlich vorzutragen – 2. Mässig. Durchaus energisch – 3. Langsam getragen. Durchweg leise zu halten Improvvisazioni Gabriela Montero 18.06 – 20.30 Auditorio RSI Frank Bridge (1879-1941) Sonata per violoncello e pianoforte 1. Allegro ben moderato – 2. Adagio ma non troppo, Molto allegro e agitato Gautier Capuçon, Gabriela Montero March Eychenne (*1933) Cantilène et Dance Alissa Margulis, Nora Romanoff, Elena Lisitsian Johann Sebastian Bach (1685-1750) Sonata in sol min. BWV 1029 1. Vivace – 2. Adagio – 3. Allegro Mischa Maisky, Lily Maisky Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1947) Sinfonia n. 1 in do min. op. 11 (trascrizione di Ferruccio Busoni per 2 pianoforti a 8 mani) 1. Allegro di molto – 2. Andante – 3. Menuetto. Allegro molto – 4. Allegro con fuoco Martha Argerich, Lilya Zilberstein, Anton Gerzenberg, Daniel Gerzenberg 28 29 Progetto Martha Argerich 2014 20.06 – 20.30 Palazzo dei Congressi Bohuslav Martinu (1890 -1959) Concerto per due pianoforti e orchestra H 292 1. Allegro non troppo – 2. Adagio – 3. Allegro Sergio Tiempo, Karin Lechner Alexander Skryabin Concerto in fa diesis min. op. 20 1. Allegro – 2. Andante – 3. Allegro moderato Alexis Golovine Richard Strauss Romanze op. AV 75 Mischa Maisky Piotr I. Čajkovskij (1840-1893) Concerto in si bem. min. op. 23 1. Allegro non troppo e molto maestoso, Allegro con spirito – 2. Andantino semplice, Prestissimo, Tempo I – 3. Allegro con fuoco Martha Argerich Orchestra della Svizzera Italiana Dir. Alexander Vedernikov Con il sostegno di 21.06 – 20.30 Grande Aula del Conservatorio Concerto dei partecipanti alla Master Class di violino condotta da Ivry Gitlis con possibilità per il pubblico di assistere alle lezioni: 19 e 20 giugno 3° piano (dalle 14.30 alle 18.30) In collaborazione con 31 Progetto Martha Argerich 2014 22.06 – 20.30 Auditorio RSI Ludwig van Beethoven Variazioni su “Ein Mädchen oder Weibchen” op. 66 Mischa Maisky, Martha Argerich Anton Rubinstein (1829-1894) Quintetto con pianoforte in sol min. op. 99 1. Molto lento, Allegro moderato – 2. Moderato – 3. Variations – 4. Moderato Lilya Zilberstein, Dora Schwarzberg, Lucia Hall, Nora Romanoff, Jorge Bosso Sergej Prokof’ev Sonata n. 1 in fa min. op. 80 1. Andante assai – 2. Allegro brusco – 3. Andante – 4. Allegrissimo Dora Schwarzberg, Alexander Gurning Johannes Brahms (1833-1897) Sonata n. 3 in re min. op. 108 1. Allegro – 2. Adagio – 3. Un poco presto e con sentimento – 4. Presto agitato Alissa Margulis, Stephen Kovacevich 23.06 – 18.30 Chiesa evangelica Ludwig van Beethoven Sonata n. 27 in mi min. op. 90 1. Mit Lebhaftigkeit und durchaus mit Empfindung und Ausdruck – 2. Nicht zu geschwind und sehr singbar vorgetragen Franz Liszt Quatre Études d’exécution transcendante S 139 1. in fa min. – 2. Paysage – 3. Feux Follets – 4. Chasse Sauvage Alexander Gurning Claude Debussy (1862-1918) Sonata per violino e pianoforte 1. Allegro vivo – 2. Intermède: Fantastique et léger – 3. Finale: Très animé Maurice Ravel (1875-1937) Tzigane Johannes Brahms Sonata n. 1 in sol magg. op. 78 Liya Petrova, Alexander Gurning 32 33 Progetto Martha Argerich 2014 24.06 – 20.30 Auditorio RSI Modest Musorgskij (1839-1881) Una notte sul Monte Calvo (trascr. per 2 pianoforti di Jura Margulis) Martha Argerich, Jura Margulis Wolfgang A. Mozart Trio n. 4 in mi magg. K 542 1. Allegro – 2. Andante grazioso – 3. Allegro Lily Maisky, Sascha Maisky, Mischa Maisky Ernö Dohnanyi (1877-1970) Sestetto in do magg. op. 37 1. Allegro appassionato – 2. Intermezzo: Adagio – 3. Allegro con sentimento – 4. Finale: Allegro vivace, giocoso Alexandros Kapelis, Alissa Margulis, Lyda Chen, Jing Zhao, Corrado Giuffredi, Natalino Ricciardo Franz Schubert (1797-1828) Sonata n. 20 in la magg. D 959 1. Allegro – 2. Andantino – 3. Scherzo: Allegro vivace, Un poco più lento – 4. Rondo: Allegretto Stephen Kovacevich 25.06 – 18.30 Chiesa evangelica Robert Schumann (1810-1856) Sonata n. 2 in sol min. op. 22 1. So rasch wie möglich – 2. Andantino (getragen) – 3. Scherzo: Sehr rasch und markiert – 4. Rondo: Presto Olivier Messiaen (1908-1992) da Vingt Regards sur l’Enfant Jésus 1. Regard de l’Étoile – 2. Regard des Hauteurs Modest Musorgskij Quadri di un’esposizione 1. Promenade (Allegro giusto nel modo russico) – 2. Gnomus (Vivo) – 3. Promenade (Moderato con modo e con delicatezza) – 4. Il vecchio castello (Andante) – 5. Promenade (Moderato non tanto, pesante) – 6. Tuileries (Allegretto non troppo, capriccioso) – 7. Bydlo (Sempre moderato e pesante) – 8. Promenade (Tranquillo) – 9. Ballet des poussins dans leurs coques (Scherzino. Vivo, leggero) – 10. Samuel Goldenberg et Schmuyle (Andante) – 11. Promenade – 12. Limoges. Le marché (Allegretto vivo sempre scherzando) – 13. Catacombae. Sepulchrum romanum (Andante) – Cum mortuis in lingua mortua (Andante non troppo, con lamento) – 14. La cabane sur des pattes de poule (Allegro con brio, feroce) – 15. La grande porte de Kiev (Allegro alla breve. Maestoso. Con grandezza) Antonii Barishevsky 35 Progetto Martha Argerich 2014 26.06 – 20.30 Auditorio RSI Gli artisti del Progetto Martha Argerich incontrano gli artisti del Conservatorio di Almaty (Kazakistan) Antonin Dvorak (1841-1904) Danze slave op. 46 Martha Argerich, Zhaniya Aubakirova Johannes Brahms Trio n. 3 in do min. op. 101 1. Allegro energico – 2. Presto non assai – 3. Andante grazioso - Allegro molto Zhibek Kozhakhmetova, Dinara Bazarbaeva, Tair Karataev (Trio Andare del Conservatorio nazionale kazako) Mukan Tulebayev (1913-1960) Danza dall’opera “Birzhan e Sara” (arr. Gulzhan Uzenbayeva) Gulzhan Uzenbayeva, Zhibek Kozhakhmetova, Alexander Romanenko, Adil Nesipbayev (Quartetto di pianoforti del Conservatorio nazionale kazako) Alexander Borodin Danze polovesi da “Il principe Igor” (arr. Gulzhan Uzenbayeva) Cristina Marton, Gulzhan Uzenbayeva, Eduardo Hubert, Zhibek Kozhakhmetova Tles Kazhgaliyev (1949-1996) Quarto episodio dalla suite dal balletto “La leggenda della steppa” (arr. Gulzhan Uzenbayeva) Alexander Romanenko, Cristina Marton, Adil Nesipbayev, Eduardo Hubert Improvvisazioni su melodie tradizionali kazake Abylai Tlepbergenov, Erzhan Zhamenkeev, Tanat Sadenov, Zhanibek Zhamiev (Quartetto di strumenti popolari del Conservatorio nazionale kazako) Aktoty Raimkulova (*1964) Bridges of Times per pianoforte, kobiz, fisarmonica e strumenti popolari kazaki (prima esecuzione) Zhaniya Aubakirova, Akerke Tazhibayeva, Galymzhan Narymbetov, Abylai Tlepbergenov, Erzhan Zhamenkeev, Tanat Sadenov, Zhanibek Zhamiev Col contributo di 36 e della Banca 37 Progetto Martha Argerich 2014 27.06 – 18.30 Chiesa evangelica Arrangiamenti di Jura Margulis Johann Sebastian Bach “Wir setzen uns mit Tränen nieder” (coro finale dalla Matthäus-Passsion BWV 244) Aria dalla Suite n. 3 BWV 1068 Wolfgang A. Mozart “Confutatis maledictis” – “Lacrimosa” dal Requiem K 626 Dmitrj Šostakovič (1906-1975) Toccata e Passacaglia dalla Sinfonia n. 8 in do min. op. 65 Samuel Barber (1910-1981) Adagio John Adams (*1947) Batter my heart (aria dall’opera “Dr. Atomic”) Giacomo Puccini (1858-1924) Crisantemi Franz Liszt Mephisto Walzer Jura Margulis Dimostrazione del Margulis-Steingraeber-Sordino-Pedal-Project All’epoca di Beethoven e di Schubert fino alla metà dell’Ottocento il pianoforte era provvisto del meccanismo del “sordino” azionato da un pedale, consistente nell’inserimento di una striscia di feltro tra martelliera e cordiera con l’effetto di attutire la sonorità. Caduto in disuso da allora, con l’affermarsi di strumenti dalle sonorità potenti destinati alle grandi sale, per iniziativa di Jura Margulis e della ditta Steingraeber ne viene riproposto un prototipo, a rivelare la differenziazione e la ricchezza espressiva di cui era capace il pianoforte all’origine. In the age of Beethoven and Schubert, and through to the middle of the nineteenth century, the pianoforte had a mechanism known as the “sordino”, activated by a pedal, whereby a strip of felt was inserted between the hammers and the strings in order to subdue the sonority. With the advent of instruments characterised by a powerful sonority suited to large concert halls, this mechanism fell out of favour. On the initiative of Jura Margulis and the firm of Steingraeber a prototype has been made so as to illustrate the differentiation in tonality and the richness of expression that originally characterised the pianoforte. 38 Progetto Martha Argerich 2014 28.06 – 20.30 Auditorio RSI Francis Poulenc (1899-1963) Sonata 1. Allegro, Tempo di Marcia: Sans trainer – 2. Cavatine: Très calme – 3. Ballabile: Très animé et gai – 4. Finale: Largo, très librement, presto subito Gautier Capuçon, Francesco Piemontesi Camille Saint-Saëns (1835-1921) Polonaise op. 77 per 2 pianoforti Theodosia Ntokou, Christopher Falzone Maurice Ravel La Valse, versione per 2 pianoforti dell’autore Martha Argerich, Akiko Ebi Ferruccio Busoni (1866-1924) Sonata n. 2 in mi min. op. 36a 1. Langsam – 2. Presto – 3. Andante piuttosto grave – 4. Alla marcia, Vivace Renaud Capuçon, Nicholas Angelich Paul Dukas (1865-1935) L’apprenti sorcier (trascrizione di C. M. Griguoli per 3 pianoforti) Giorgia Tomassi, Carlo Maria Griguoli, Alessandro Stella 30.06 – 20.30 Palazzo dei Congressi Ludwig van Beethoven Triplo Concerto in do magg. op. 56 1. Allegro – 2. Largo – 3. Rondo alla polacca Khatia Buniatishvili, Renaud Capuçon, Edgar Moreau Maurice Ravel Concerto per la mano sinistra Lento – Andante – Allegro – Tempo I Nicholas Angelich Benjamin Britten (1913-1976) Symphony for Cello and Orchestra op. 68 1. Allegro maestoso – 2. Presto inquieto – 3. Adagio – 4. Passacaglia Gautier Capuçon Wolfgang A. Mozart Concerto in re min. K 466 1. Allegro – 2. Romance – 3. Rondo: Allegro assai Martha Argerich Orchestra della Svizzera Italiana Dir. Jacek Kaspszyk Con il sostegno di 39 Eine musikalische Sternstunde Stuttgarter Zeitung, Konzertkritik 2013 MARTHA ARGERICH AND FRIENDS LIVE FROM LUGANO 2013 3 CD & download Foto © Adriano Heitmann / IMMAGINA GU T! K LASSISC H LASSICS WARNER C mit Renaud Capuçon, Mischa Maisky, Gautier Capuçon, Gabriela Montero u.a. Beethoven, Ravel, Respighi, Schostakowitsch, Debussy, Saint-Saëns, Offenbach u.a. www.warnerclassics.de Progetto Martha Argerich 2014 Gli artisti Pianoforte Nicholas Angelich Martha Argerich Zhaniya Aubakirova Gabriele Baldocci Antonii Barishevsky Khatia Buniatishvili Dagmar Clottu Walter Delahunt Akiko Ebi Christopher Falzone Goran Filipec Anton Gerzenberg Daniel Gerzenberg Alexis Golovine Carlo Maria Griguoli Alexander Gurning Eduardo Hubert Alexandros Kapelis Stephen Kovacevich Zhibek Kozhakhmetova Karin Lechner Elena Lisitsian Lily Maisky Jura Margulis Cristina Marton Alexander Mogilevsky Gabriela Montero Adil Nesipbayev Theodosia Ntokou Francesco Piemontesi Daniel Rivera Alexander Romanenko Akane Sakai Alessandro Stella Sergio Tiempo Giorgia Tomassi Gulzhan Uzenbayeva Lilya Zilberstein Violino Andrey Baranov Dinara Bazarbaeva Renaud Capuçon Ivry Gitlis Michael Guttman Lucia Hall Geza Hosszu-Legocky Mayu Kishima Gidon Kremer Sascha Maisky Alissa Margulis Liya Petrova Dora Schwarzberg Tromba Sébastien Galley Viola Nathan Braude Lyda Chen Nora Romanoff Nomade Ensemble Violoncello Jorge Bosso Gautier Capuçon Mark Drobinsky Tair Karataev Mischa Maisky Edgar Moreau Jing Zhao Fisarmonica Galymzhan Narymbetov Contrabbasso Enrico Fagone Clarinetto Paolo Beltramini Corrado Giuffredi Corno Natalino Ricciardo Trombone Eugenio Abbiatici Percussione Gregorio Di Trapani Attrice Chiara De Palo Regista Sonia Arienta Kobyz Akerke Tazhibayeva Quartetto di strumenti popolari del Conservatorio nazionale kazako Abylai Tlepbergenov Erzhan Zhamenkeev Tanat Sadenov Zhanibek Zhamiev Orchestra della Svizzera italiana Direttori Jacek Kaspszyk Alexander Vedernikov Fagotto Alberto Biano 41 Progetto Martha Argerich 2014 Eugenio Abbiatici Eugenio Abbiatici si è diplomato al Conservatorio di Brescia sotto la guida di G. Delmonte. Si è perfezionato ai corsi di Riva del Garda con Branimir Slokar. Ha avviato importanti collaborazioni con prestigiose orchestre quali quella del Teatro Alla Scala, la Filarmonica della Scala, quella del Maggio Musicale Fiorentino, de La Fenice di Venezia. Svolge attività solistica e cameristica con gruppi quali Carme, l’Orchestra da camera di Mantova, il Divertimento Ensemble. Dal 1990 collabora con I Solisti Veneti di Claudio Scimone. Dal 2012 è preparatore della sezione ottoni dell’Asian Youth Orchestra (AYO) con sede a Hong Kong. È titolare della cattedra di trombone presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Eugenio Abbiatici gained his performing diploma at the Conservatorio di Brescia under G. Delmonte. He then took the advanced course of studies in Riva del Garda with Branimir Slokar. He has collaborated with such prestigious orchestras as Teatro Alla Scala, Filarmonica della Scala, Maggio Musicale Fiorentino and La Fenice in Venice. He appears as both soloist and in chamber music with groups including Carme, Orchestra da camera di Mantova and Divertimento Ensemble. Since 1990 he has collaborated with I Solisti Veneti under Claudio Scimone. In 2012 he was appointed to coach the brass section of the Asian Youth Orchestra (AYO) in Hong Kong. He teaches trombone at the Conservatorio Giuseppe Verdi, Milan. Nicholas Angelich Nato nel 1970 negli USA, a 13 anni è entrato al Conservatorio nazionale superiore di musica di Parigi dove è stato allievo di Aldo Ciccolini, Yvonne Loriod, Michel Béroff. Ha seguito corsi di perfezionamento con Leon Fleisher, Dmitri Bashkirov, Maria João Pires. Nel 1989 ha vinto il secondo premio al Concorso internazionale R. Casadesus a Cleveland e nel 1994 il primo premio al Concorso internazionale Gina Bachauer. Nel 2003 ha debuttato con la Filarmonica di New York diretta da Kurt Masur. Nel 2007/08 Vladimir Jurowski l’ha invitato ad aprire la stagione dell’Orchestra Nazionale Russa a Mosca. Dedito alla musica da camera, suona regolarmente con Renaud e Gautier Capuçon, Augustin Dumay, Gérard Caussé, Alexander Kniazev, Dmitri Makhtin e i quartetti Ysaye e Prazak. Ha registrato CD per Harmonia Mundi, Lyrinx e Virgin Classics. 42 Born in the USA in 1970, he entered the Conservatoire National Supérieur de Musique in Paris where he studied with Aldo Ciccolini, Yvonne Loriod, Michel Béroff. He followed master-classes with Leon Fleisher, Dmitri Bashkirov, Maria João Pires. In 1989 he won the Second Prize of the International Piano Competition R. Casadesus in Cleveland and in 1994 the First Prize of the International Piano Competition Gina Bachauer. He made his debuts in May 2003 with the New York Philharmonic under Kurt Masur. Vladimir Jurowski invited him to open with him the 2007/08 season of the Russian National Orchestra. Always enthusiastic about playing chamber music, he has partners such as Gautier and Renaud Capuçon, Augustin Dumay, Gérard Caussé, Alexander Kniazev, Dmitri Makhtin and the Ysaye and Prazak Quartets. He has recorded for Harmonia Mundi, Lyrinx and Virgin Classics. Progetto Martha Argerich 2014 Sonia Arienta © Foto Barbara Cavallaro Sonia Arienta è saggista, autrice teatrale, regista. Laureata in Lettere moderne all’Università degli Studi di Milano e in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Come autrice debutta con Strade/Corridoi al Teatro Stabile di Genova, 2004, Pareti domestiche è finalista al Premio Riccione 2005. Ha firmato allestimenti come regista/scenografa al Teatro Regio di Torino, As.Li.Co, Arena di Verona, Opera de Oviedo, Teatro Donizetti. Ha pubblicato: Opera. Paesaggi visivi sonori abitati. (Lim 2011), Don Giovanni. (Ricordi-Lim 2004), saggi per i programmi di sala del Teatro Alla Scala, Teatro Regio di Torino, Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Carlo Felice di Genova. Collabora a trasmissioni radiofoniche (Ridotto dell’Opera, RSI) e tiene conferenze sulla storia del melodramma. Vive e lavora a Milano. Sonia Arienta is a writer, dramatist and director. She graduated in Lettere moderne at the Università degli Studi in Milan and in Scenografia at the Accademia di Belle Arti di Brera. She made her début as a dramatist with Strade/Corridoi at the Teatro Stabile, Genoa in 2004. Her play Pareti domestiche reached the finals of the Premio Riccione 2005. As director/set designer she has been involved in productions at the Teatro Regio, Torino, As.Li. Co, Verona Arena, Opera de Oviedo and Teatro Donizetti. She has published Opera. Paesaggi visivi sonori abitati (Lim 2011), Don Giovanni (Ricordi-Lim 2004), and contributed essays to opera programmes for the Teatro Alla Scala, Teatro Regio, Torino, Teatro Donizetti, Bergamo, and Teatro Carlo Felice, Genoa. She collaborates with the radio (Ridotto dell’Opera, RSI) and lectures on the history of opera. She lives and works in Milan. Zhaniya Aubakirova Ha studiato al Conservatorio Čajkovskij di Mosca nella classe del professor Lev Vlasenko. Nel 1983 ha ottenuto il primo premio al Concorso internazionale Long-Thibaud e un premio speciale nella stessa occasione “per la migliore interpretazione di compositore francese contemporaneo”. Si è esibita nelle più importanti sale del Kazakistan, della Russia, dell’Europa occidentale e del Giappone. Zhaniya Aubakirova collabora con musicisti e orchestre quali Mikhail Pletnev, Valery Gergiev, Alexander Vedernikov, l’Orchestra del Teatro Marinskij, l’Orchestra nazionale russa, l’Orchestra da camera d’Israele e altre. Dal 1997 è direttore del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy ad Almaty. She studied at the Moscow State Tchaikovsky Conservatory in the class of Professor Lev Vlasenko. 1983 she won the Grand Prix of The Long-Thibaud International Competition and a special prize of the same Competition, “For the Best Performance of Contemporary French Composers’ Works”. Zhaniya Aubakirova’s recitals and performances were held in major concert halls of Kazakhstan, Russia, West Europe and Japan. Zhaniya Aubakirova collaborated with many musicians and music collectives such as Mikhail Pletnev, Valery Gergiev, Alexander Vedernikov, Symphony Orchestra of Mariinsky Theatre, Russian National Orchestra, Israel Chamber Orchestra and others. In 1997 she became rector of the Kurmangazy Kazakh National Conservatory in Almaty (Kazakhstan). 43 Progetto Martha Argerich 2014 Gabriele Baldocci Pianista, direttore e professore di pianoforte al Trinity Laban Conservatoire of Music di Londra, è nato a Livorno nel 1980. È stato allievo di Franco Scala all’Accademia di Imola e di William Grant Naboré, Leon Fleisher, Alicia De Larrocha, Dmitri Bashkirov all’International Piano Academy di Como. Ha completato i suoi studi all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la guida di Sergio Perticaroli. È risultato vincitore di premi in concorsi internazionali tra i quali il Concorso Alessandro Casagrande di Terni ed il Concorso Martha Argerich di Buenos Aires. Da vari anni si esibisce in duo con Martha Argerich e ha formato un duo con il pianista argentino Daniel Rivera. Nel 2012 ha fondato a Lugano il Trio Project con il contrabbassista Enrico Fagone e la violista Lyda Chen Argerich. Gabriele Baldocci, pianist, conductor and professor of piano at the Trinity Laban Conservatoire of music in London, was born in Livorno in 1980. He studied at the Imola Piano Academy with Franco Scala and at the International Piano Academy on Lake Como with William Grant Naboré, Leon Fleisher, Alicia De Larrocha, Dmitri Bashkirov. He received his Doctorate in Piano Performance at the Santa Cecilia National Academy in Rome, where he studied with Sergio Perticaroli. He won prizes in Alessandro Casagrande International Piano Competition in Terni (Italy), and Martha Argerich Piano Competition in Buenos Aires. He plays in piano duo with Martha Argerich and he forms a stable piano duo with the Argentinean pianist Daniel Rivera. In 2012 he founded the Trio Project with double bass player Enrico Fagone and violist Lyda Chen Argerich. Andrey Baranov Vincitore nel 2012 del Concorso Regina Elisabetta, Andrey Baranov ha vinto anche i concorsi internazionali Benjamin Britten e Henri Marteau. Nato nel 1986 a San Pietroburgo vi ha frequentato il Conservatorio Rimskij-Korsakov e in seguito il Conservatorio di Losanna nella classe di Pierre Amoyal. Dopo il debutto nel 2005 alla Filarmonica di San Pietroburgo con l’Orchestra filarmonica diretta da V. Petrenko si è esibito in sedi concertistiche di tutto il mondo. A 23 anni è stato assistente di Amoyal al Conservatorio di Losanna. Nel 2011 è stato invitato da Teodor Currentzis come spalla ospite dell’Orchestra MusicAeterna nel Teatro statale di Perm. Andrey è primo violino del Quartetto David Oistrakh, fondato nel 2012. 44 Winner of the 2012 Queen Elisabeth International Violin Competition, Andrey Baranov is also a winner of Benjamin Britten and Henri Marteau International Violin Competitions. Born in St. Petersburg in 1986, he attended the Rimsky-Korsakov Conservatory and Conservatoire de Lausanne with Pierre Amoyal. Since making his major debut in 2005 at St. Petersburg Philharmonie Hall under V. Petrenko and the Philharmonic Orchestra, Andrey has performed on renowned stages throughout the world. Aged only 23 Andrey was appointed as teaching assistant to Pierre Amoyal at the Conservatoire de Lausanne. In 2011 Andrey was invited by Teodor Currentzis to join MusicaAeterna Symphony Orchestra in Perm State Theater as guest concertmaster. Andrey is a first violinist of David Oistrakh Quartet, established in 2012. Progetto Martha Argerich 2014 Antonii Barishevsky Nato a Kiev nel 1988 ha iniziato lo studio del pianoforte a 6 anni. Dopo aver frequentato la Scuola speciale di musica Lysenko di Kiev è stato ammesso all’Accademia nazionale di musica dell’Ucraina dove attualmente sta perfezionandosi con il Prof. Valerij Kozlov. È anche allievo di Marian Rybicki all’École normale de musique a Parigi. Ha partecipato a master class di Daniel Pollack, Lily Dorfman, Alfred Brendel, B. Bloch e altri. Ha ottenuto riconoscimenti in concorsi internazionali, fra cui il Concorso Busoni di Bolzano nel 2011 (secondo premio, premio del pubblico, premio della stampa), primo premio al Concorso di Jaen (Spagna 2009). Ha suonato con alcune orchestre europee di primo piano, fra cui l’Orchestra della Radio bavarese e l’Orchestra filarmonica nazionale dell’Ucraina. Born in Kiev, Ukraine in 1988, he started to play the piano when he was 6 years old. After finishing his studies at the Lysenko Special Secondary Music School in Kiev, he entered the National Music Academy of Ukraine, where he is currently studying as a postgraduate with Prof. Valerii Kozlov. He is also a student at the École Normale de musique de Paris with Prof. Marian Rybicki. He participated in master classes with Profs. Daniel Pollack, Lily Dorfman, Alfred Brendel, B. Blochand. He is prize winner of many international piano competitions: second prize, audience prize, press prize at the F. Busoni International Piano Competition (Bolzano 2011); first prize at the International Piano Competition “Premio Jaen” (Jaen, Spain, 2009) and others. He played with some of the leading European orchestras, including Munich Radio Orchestra and the National Philharmonic Orchestra of Ukraine. Paolo Beltramini Primo clarinetto dell’Orchestra della Svizzera Italiana. Ha vinto il Primo premio al Concorso Internazionale di Clarinetto “Primavera di Praga 1996” e, in duo con il pianoforte, il secondo premio al Concorso Internazionale per la Musica da Camera di Parigi e il primo premio al Concorso di Musica da Camera di Trapani. Come solista è stato ospite di prestigiose istituzioni concertistiche di tutto il mondo. In qualità di primo clarinetto ha suonato con le orchestre del Concertgebouw di Amsterdam, Filarmonica della Scala, Santa Cecilia di Roma, Rai di Torino, Mahler Chamber Orchestra, sotto la guida di importanti direttori quali B. Haitink, M. Janssons, M. Wung Chung, A. Lombard, G. Sinopoli. Dal 2009 è titolare della cattedra di clarinetto alla Hochschule di Lucerna. Solo Clarinet of the Orchestra della Svizzera italiana he was the winner of the Prague Spring International Clarinet Competition (1996) and, in duo with the piano, of the second Prize of the International Chamber Music Competitions in Paris (1996). He was a guest performer at some of the most prestigious concert institutions. As Principal Clarinetist he played with the Royal Concertgebouw, Filarmonica della Scala, Orchestra Nazionale della RAI (Turin), Orchestra di Santa Cecilia, Mahler Chamber Orchestra, etc., under the baton of conductors such as B. Haitink, M.Janssons, M. Wung Chung, A Lombard, G. Sinopoli. Paolo holds the post of Professor of Clarinet at the Luzern Hochschule fur Musik. 45 Progetto Martha Argerich 2014 Alberto Biano Ha studiato sotto la guida di Alberto Guerra conseguendo un diploma al Conservatorio di Rovigo (1998), un diploma di Concerto ed uno di Solista al Conservatorio di Losanna (2002 e 2004). Al Conservatorio di Ginevra ha ottenuto un certificato di perfezionamento con Roger Birnstingl (1999) e ha frequentato i corsi di Sergio Azzolini alla Scuola di perfezionamento di Bobbio dal 1995 al 2000. Ha suonato con varie orchestre e gruppi da camera tra cui l’Orchestre de chambre de Genève, Orchestre de chambre de Lausanne, i Berner Symphoniker, Il Giardino Armonico, l’Ensemble Contrechamps di Ginevra, l’Orchestra del Festival di Verbier sotto la direzione di Zubin Mehta, James Levine, Wolfgang Sawallisch, Kent Nagano, Yuri Temirkanov e altri. Dal 2008 ricopre la carica di primo fagotto dell’Orchestra della Svizzera Italiana. He studied under Alberto Guerra and received a diploma from the Rovigo Conservatory (1998) and a concert diploma and a soloist’s diploma from the Lausanne Conservatory (2002 and 2004). At the Geneva Conservatory he received a master’s certificate from Roger Birnstingl (1999), and from 1995 to 2000 he attended Sergio Azzolini’s courses at Bobbio’s Scuola di perfezionamento. He has played with various orchestras and chamber ensembles, including the Geneva Chamber Orchestra, Lausanne Chamber Orchestra, Berne Symphony, Il Giardino Armonico, the Ensemble Contrechamps of Geneva and the Verbier Festival Orchestra under the direction of Zubin Mehta, James Levine, Wolfgang Sawallisch, Kent Nagano, Yuri Temirkanov and others. Since 2008 he is principal bassoon of the Orchestra della Svizzera Italiana. Jorge Bosso Come compositore, dopo aver effettuato gli studi cosiddetti accademici, si basa sulla fusione ed interazione fra gli schemi compositivi classici ed un concetto della musica più vicino ad una contaminazione di stili ed esperienze musicali che, estrapolati dal loro consueto ambito, creano un linguaggio ricco e denso di potenzialità e risorse espressive. Ha realizzato lavori seguendo un percorso trascendentale, in una dimensione di pensiero metafisico: Kohelet per violino e violoncello soli e coro misto, Duo II per violino e violoncello, Requiem per coro misto, soprano e violoncello solo, Bridges basato sui Preludi e Fughe op. 87 di Šostakovic, Des Minnesangs Frühling (Bach-Bosso) per violino solo e coro misto, “Je Suis Surikov Kazakh Russe” per baritono, violino e violoncello soli, gruppo folkloristico russo, archi, percussioni, coro misto e coro di voci bianche. 46 As a composer, after the so-called academic studies, he has undertook a path in which his way of writing music comprehends a fusion and interaction between the classical models and a concept nearer to a mixture of styles and musical experiences that creates a language rich and full of expressive resources. He composed music that has more to do with a conceptual idea, at the research of a transcendental, metaphysical thought: Kohelet for solo violin, solo cello and mixed choir, Duo II for violin and cello, Requiem for mixed choir, soprano and solo cello, Bridges based on the Preludes and Fugues Op. 87 by Shostakowitsch, Des Minnesangs Frühling (BachBosso) for solo violin and mixed choir, “Je Suis Surikov Kazakh Russe” for baritone, solo violin, solo cello, Russian folk group, string orchestra, percussionists, mixed choir and children choir. Progetto Martha Argerich 2014 Nathan Braude Il violista belga Nathan Braude si è esibito in molte prestigiose sale di concerto in varie parti del mondo, compresi il Théâtre de la Ville di Parigi, il Concertgebouw di Amsterdam, il Palais des Beaux- Arts a Bruxelles, la Wigmore Hall a Londra. Come solista ha collaborato con numerose orchestre, tra cui i Solistes Européens Luxembourg, la Filarmonica di Bruxelles, l’orchestra da camera Solistes d’Europe. Ha partecipato al Ravinia Festival, a Les Musicales di Colmar, al Giverny Festival, mentre al Juventus Festival di Cambrai è stato nominato nel 2008 Lauréat Juventus. Nel campo della musica da camera ha collaborato con Barry Douglas, Polina Leschenko, Ilya Gringolts, Miriam Fried, Priya Mitchell, Aleksander Sitkovetsky, Natalie Clein, Marc Coppey, David Cohen and Michel Lethiec. Nathan Braude has performed in many of the world’s most prestigious concert venues including the Wigmore Hall in London, Théâtre de la Ville in Paris, Amsterdam Concertgebouw and the Palais des Beaux-Arts in Brussels. He has also appeared as a soloist with numerous orchestras including the Solistes Européens Luxembourg, the Brussels Philharmonic, and the Solistes d’Europe. Nathan’s festival appearances include the Ravinia Festival, Les Musicales in Colmar, the Giverny Festival and the Juventus Festival in Cambrai where he was nominated Lauréat Juventus in 2008. His chamber music collaborations include performances with Barr y Douglas, Polina Leschenko, Ilya Gringolts, Miriam Fried, Priya Mitchell, Aleksander Sitkovetsky, Natalie Clein, Marc Coppey, David Cohen and Michel Lethiec. Khatia Buniatishvili È nata a Batumi (Georgia) nel 1987. Dal 1991 al 1997 ha frequentato la Scuola di musica di Tbilisi. Dal 2004 al 2006 è stata allieva di V. Saradjishvili al Conservatorio di stato della capitale georgiana. A Vienna ha seguito i corsi di Oleg Maisenberg all’Università di musica e arti performative. Ha dato il suo primo concerto a sei anni con l’Orchestra da camera di Tbilisi, venendo successivamente invitata ad esibirsi in Svizzera, Olanda, Francia, Germania, Belgio, Italia, Austria, Russia, Israele e USA. Nel 2006 è stata invitata da Gidon Kremer a partecipare all’Internationales Kammermusikfest di Lockenhaus. Nel 2009 le è stata offerta l’occasione di esibirsi alla Carnegie Hall di New York. Ha ricevuto a Londra il Borletti-Buitoni Trust Award e ha firmato un contratto in esclusiva con Sony. Il suo disco del 2012 ha ottenuto il premio Echo Klassik come miglior rivelazione dell’anno. Khatia was born in Batumi, Georgia, in 1987. From 1991 to 1997 she attended the Tbilisi Music School. From 2004 to 2006 she was a pupil of V. Saradjishvili at the State Conservatory of Tbilisl. She followed in Vienna the classes of Oleg Maisenberg at the University of Music and the Performing Arts. Aged six, she gave her début performance as soloist with an orchestra, and was subsequently invited to give guest performances in Switzerland, the Netherlands, France, Germany, Belgium, Italy, Austria, Russia, Israel and the USA. In 2006 she was invited by Gidon Kremer to participate in the International Chamber Music festival at Lockenhaus. In 2009 she was given the opportunity to perform at New York’s Carnegie Hall. She received the London Borletti-Buitoni Trust Award and signed an exclusive world-wide recording contract with Sony. A great acclamation in 2012 was the selection of Khatia Buniatishvili as Best Newcomer of the Year in the Echo Klassik awards. 47 Progetto Martha Argerich 2014 Gautier Capuçon Nato a Chambéry nel 1981, ha iniziato lo studio del violoncello nella città natale, proseguendolo al Conservatorio di Parigi nella classe di Annie Cochet-Zakine e Philippe Muller. Vincitore del Concorso André Navarra di Tolosa, ha suonato nell’Orchestra giovanile della Comunità europea sotto la direzione di Haitink, e nella Gustav Mahler Jugendorchester sotto la direzione di Claudio Abbado, Kent Nagano, Seiji Ozawa, Pierre Boulez. Collabora con Hélène Grimaud, Gérard Caussé, Michel Dalberto, Paul Gulda e il Quartetto Ysaÿe. Si è esibito con le maggiori orchestre e sotto la direzione dei più noti direttori. Artista esclusivo di Virgin Classics, ha tra l’altro registrato con il fratello Renaud e il pianista Frank Braley la musica da camera di Ravel. Gautier Capuçon suona un violoncello Matteo Goffriller del 1701. Born in Chambéry in 1981, he began his studies on the cello in Chambéry and then continued at the Paris Conservatory with Annie Cochet-Zakine and Philippe Muller. Winner of the André Navarra Competition in Toulouse, he has played in the European Community Youth Orchestra conducted by Haitink and with the Gustav Mahler Youth Orchestra, under Claudio Abbado, Kent Nagano, Seiji Ozawa and Pierre Boulez. He plays together with Hélène Grimaud, Gérard Caussé, Michel Dalberto, Paul Gulda and the Ysaÿe Quartet. He has performed under noted conductors and with many world class orchestras. As an exclusive artist for the Virgin Classics label, he has recorded, among other works, Ravel’s chamber music, with his brother Renaud and the pianist Frank Braley. Gautier Capuçon plays a 1701 Matteo Goffriller cello. Renaud Capuçon Nato a Chambéry nel 1976, è stato ammesso a 14 anni al Conservatorio di Parigi dove ha studiato sotto la guida di Gérard Poulet e Veda Reynolds. Si è perfezionato con Thomas Brandis, Isaac Stern, Shlomo Mintz e Augustin Dumay. Vincitore di numerosi premi, è stato invitato da Claudio Abbado come primo violino della Gustav Mahler Jugendorchester (1998-2000). Svolge un’intensa attività concertistica con le più grandi orchestre e i più importanti direttori. Suona spesso musica da camera con Hélène Grimaud, Maria João Pires, Myung-Whun Chung, Natalia Gutman, la Kremerata Baltica e in duo con il fratello Gautier. Ha creato il suo proprio festival a Chambéry. Intensa è inoltre la sua attività discografica, soprattutto presso Virgin. Suona un Guarneri del Gesù del 1737, ex Panette, che fu già di Isaac Stern, messogli a disposizione dalla Banca BSI. Renaud Capuçon was born in Chambéry in 1976. At the age of 14 he was admitted to the Paris Conservatory, where he studied under Gérard Poulet and Veda Reynolds. In his advanced training he studied under Thomas Brandis, Isaac Stern, Shlomo Mintz and Augustin Dumay. The winner of many awards, Capuçon has also been first violin of the Gustav Mahler Youth Orchestra (1998-2000). He is a highly active concert artist who appears with the greatest orchestras and the most important conductors. He often plays chamber music with Hélène Grimaud, Maria João Pires, Natalia Gutman, the Kremerata Baltica and in duo with his brother Gautier. He has created his own festival in Chambéry. His activities as a recording artist are also substantial, especially for the Virgin label. He plays the Isaac Stern ex Panette, Guarneri del Gesù, 1737, thanks to the support of BSI Bank. 49 Progetto Martha Argerich 2014 Lyda Chen Nata a Ginevra ha iniziato a studiare il violino all’età di 8 anni. Dopo aver frequentato il Conservatorio di Ginevra ed essere stata allieva di Ayla Erduran, si è trasferita in Cina dove ha seguito i corsi del professor Lin Yao Ji al Conservatorio Centrale di Pechino. Ritornata in Svizzera si laurea in diritto all’Università di Ginevra nel 1992. In seguito continua lo studio della musica rivolgendosi alla viola. In Svizzera Lyda Chen ha occasione di esibirsi regolarmente con il Trio Interlude, formazione di flauto, arpa e viola particolarmente dedita alla musica del Novecento. È molto impegnata nella musica da camera che pratica dal 1996 con la madre, Martha Argerich e con gli strumentisti della sua cerchia, partecipando fin dall’origine al Festival Martha Argerich di Beppu dal 1998, e al Progetto Martha Argerich di Lugano, dal 2002. Born in Geneva, she began to study the violin at the age of 8. After having attended the Geneva Conservatory, where she was a pupil of Ayla Erduran, she moved to China, where she was enrolled in the course of Professor Lin Yao Ji at Beijing’s Central Conservatory. Back in Switzerland, she took a law degree at the University of Geneva in 1992. She later continued to study music, and specifically the viola. In Switzerland, Lyda Chen often performs with the Interlude Trio, which is made up of flute, harp and viola and is especially involved in twentieth-century music. Since 1996 she has been playing a great deal of chamber music with her mother, Martha Argerich, and with instrumentalists from the Argerich circle; she has participated in the Festival Martha Argerich in Beppu since its start in 1998 and in the Progetto Martha Argerich in Lugano since 2002. Dagmar Clottu Nata a Bienne, Dagmar Clottu si è formata sotto la guida di Harry Datyner al Conservatorio di Ginevra, dove ha ottenuto il primo Premio Paderevski e dove ha conseguito anche il Prix Pembauer e il Prix Alex de Vries. Ha seguito corsi di perfezionamento con Vlado Perlemuter, Nikita Magaloff e Paul Badura-Skoda. Ha tenuto concerti in Svizzera, Francia, Inghilterra, Belgio, Austria, Italia, Israele, Cile e USA, dove è stata invitata regolarmente in varie università per corsi di perfezionamento. Parallelamente alla sua carriera di pianista è stata attiva 14 anni come critico musicale. Ha presentato in prima esecuzione opere di compositori svizzeri, di Blaise Mettraux, Alfred Schweizer, René Gerber e Daniel Andres. È responsabile dei concerti Ars Musica di Bienne. 50 Born in Bienne, Dagmar Clottu studied with Harry Datyner in Geneva, where she won the first Paderewski Prize. She also won the Pembauer and Alex de Vries Prizes. She took master classes with Vlado Perlemuter, Nikita Magaloff, and Paul Badura-Skoda. She has given concerts in Switzerland, France, England, Belgium, Austria, Italy, Israel, Chile and the USA, where she returns regularly to give master classes at various universities. Parallel to her career of pianist, she was active as a music critic for fourteen years. She has given the premiere of compositions by the Swiss Composers Blaise Mettraux, Alfred Schweizer, René Gerber. She is responsible for the concerts Ars Musica in Bienne. Progetto Martha Argerich 2014 Walter Delahunt Nato a Wolfville, il pianista canadese è fra i più richiesti esecutori di musica da camera, avendo collaborato con artisti rinomati quali Zara Nelsova, Gidon Kremer, Karl Leister, Ida Haendel, Truls Mörk e Martha Argerich. Walter Delahunt è regolarmente ospitato nella serie cameristica dei Berliner Philharmoniker e da vari festival europei di musica da camera. Ha iniziato lo studio del pianoforte a nove anni proseguendo la formazione con Felicia Kalejs all’Acadia University della sua città natale. Nel 1978 si è diplomato all’Università di Toronto ottenendo il Premio di eccellenza W.O. Forsyth. Ha insegnato al Royal Conservatory of Music a Toronto, alla Banff School of Fine Arts, alla McGill University e alla Musikhochschule di Vienna. Ha registrato per varie case discografiche (BMG, Panton e EMI). Born in Wolfville, this Canadian native pianist is in great demand as a chamber musician and has performed with some of the world’s leading artists including Zara Nelsova, Gidon Kremer, Karl Leister, Ida Haendel, Truls Mörk and Martha Argerich. Walter Delahunt is a regular guest of the Berlin Philharmonic Chamber Music Series and many European chamber music festivals. He began his piano studies at the age of nine and went on to study with Felicia Kalejs at Acadia University in his hometown. In 1978 he graduated from the University of Toronto and was awarded the W. O. Forsyth Prize for outstanding performance. He has taught at the Royal Conservatory of Music in Toronto, the Banff School of Fine Arts, the McGill University and the Vienna Academy of Music. He was nominated for two Grammy awards in 2006 and has recorded for BMG, Panton and EMI. Chiara De Palo Risiede a Londra dal 2004. In Italia, ha iniziato i suoi studi di canto con Maureen Jones presso la Scuola di Musica di Fiesole per poi continuare con il repertorio lirico, musical, jazz e gospel. Ha compiuto i suoi studi teatrali e musicali presso la Bernstein Academy of Music and Drama e il Laboratorio Nove. A Londra, ha studiato all’Ecole de Mime Corporel Dramatique. Ha recentemente coperto ruoli come attrice e cantante nel West-End ed in Europa in: La Damnation de Faust (Regia: Terry Gilliam), Lucrezia Borgia (Regia: Mike Figgis), Flauto Magico (Regia: David McVicar), The Bacchaeful, Medea, Die Walküre (Regia: Ingrid Von Rekowski), Pierrot Lunaire, The Voice of Things (Edinburgh Festival). Ha lavorato con scrittori e registi italiani quali Dacia Maraini, Stefano Benni, Marco Paolini. Based in London since 2004. In Italy, she started her singing studies with Maureen Jones at Scuola di Musica di Fiesole to then study opera, musical-theatre, gospel and jazz repertoire. She did her acting and music training at the Bernstein Academy of Music and Drama, and Laboratorio Nove. In London, she trained at the Ecole de Mime Corporel Dramatique. Her most recent acting and singing roles in the West-End and abroad include: The Damnation of Faust (Dir. Terry Gilliam), Lucrezia Borgia (Dir. Mike Figgis), Magic Flute (Dir. David McVicar), The Bacchaeful, Medea, The Valkyrie (Dir: Ingrid Von Rekowski), Pierrot Lunaire, The Voice of Things (Edinburgh Festival). She has worked with Italian playwrights and directors such as Dacia Maraini, Stefano Benni, Marco Paolini. 51 Progetto Martha Argerich 2014 Gregorio Di Trapani Dopo aver ottenuto il diploma in strumenti a percussione e il diploma di Liceo Psicopedagogico in Italia si è perfezionato al Conservatorio della Svizzera Italiana, all’Università Nazionale George Enescu di Bucare st e ai Ferienkurse für neue Musik di Darmstadt. Ha partecipato come solista e in gruppo in vari festival fra Svizzera, Germania, Brasile, Venezuela, Vietnam, Indonesia, Romania, Russia, Francia, Italia. Ha collaborato con molti centri culturali quali il Teatro Massimo di Palermo, la Radio della Svizzera Italiana, l’Auditorium Ciaikovskij di Mosca, il Goethe Institut di Friburgo, la televisione ARTE. Svolge attività didattica e tiene corsi di analisi ritmica presso il Conservatorio della Svizzera Italiana, e di strumenti a percussione presso la Scuola di musica moderna di Lugano. After gaining his diploma in percussion instruments and completing the Liceo Psicopedagogico in Italy he pursued his studies at the Conservatorio della Svizzera Italiana, the George Enescu National University in Bucharest and the Ferienkurse für neue Musik, Darmstadt. He has participated as soloist or with various ensembles in festivals in Switzerland, Germany, Brazil, Venezuela, Vietnam, Indonesia, Romania, Russia, France and Italy. He has collaborated with a number of cultural centres including Teatro Massimo, Palermo, Radio della Svizzera Italiana, Tchaikovsky Auditorium, Moscow, Goethe Institut, Freiburg, and ARTE television. He teaches rhythmic analysis at the Conservatorio della Svizzera Italiana and percussion in the Scuola di musica moderna, Lugano. Mark Drobinsky Nato a Baku, è stato allievo di Mstislav Rostropovich al Conservatorio di Mosca. Dopo aver ottenuto riconoscimenti quali il primo premio al Concorso di musica da camera di Monaco di Baviera, ha insegnato all’Istituto Gnessin di Mosca. Nel 1974 ha lasciato l’Unione Sovietica, stabilendosi dapprima in Israele e poi a Parigi. Si è distinto nei maggiori festival europei non solo nel repertorio classico ma anche nelle opere di compositori contemporanei come Henri Sauget, Henri Dutilleux e Alfred Šchnittke. 52 Mark Drobinsky was born in Baku and studied with Mstislav Rostropovich at the Moscow Conservatory. His talent has received recognition through such prizes as the top spot at the Munich Chamber Music Competition, and he has followed up these awards by teaching at the Gnessin Music School in Moscow. He left the Soviet Union in 1974, moving first to Israel and then to Paris. He distinguished himself at major European festivals, not only in playing his classical repertoire, but also in performing music by contemporary composers such as Henri Sauget, Henri Dutilleux and Alfred Šchnittke. Progetto Martha Argerich 2014 Akiko Ebi La pianista giapponese Akiko Ebi ha studiato al Conservatorio nazionale di Parigi con Aldo Ciccolini. Nel 1975 ha vinto il Grand Prix al Concorso Marguerite Long di Parigi. Nel 1980 ha ottenuto un premio al Concorso internazionale Chopin di Varsavia. Si è esibita come solista con orchestre dirette da Skrowacewsky, Brüggen, Janowsky, Sinaisky, Foster, Sado, Gushulbauer ecc. Ha tenuto recital alla radiotelevisione francese e nelle maggiori sale (Filarmonica di Berlino, Gewandhaus di Lipsia, Théâtre des Champs-Élysées, Wigmore Hall, Suntroy Hall, ecc). È attiva nella vita concertistica di tutti i continenti. È stata patrocinata da Martha Argerich al Festival di Verbier e al Teatro Colon di Buenos Aires (con orchestra). Ha suonato con Martha Argerich, Augustin Dumay, Régis Pasquier, Arto Noras e altri. Japanese pianist Akiko Ebi studied at the Paris Conservatoire with Aldo Ciccolini. She won the 1975 Grand Prix International Marguerite Long Competition in Paris. In 1980 she was laureate of the International Chopin Competition in Warsaw. She has performed as a soloist with various orchestras conducted by Skrowacewsky, Brüggen, Janowsky, Sinaisky, Foster, Sado, Gushulbauer, etc., and in recitals for ORTF Télévision, Radio France and TV. Her international career continues with concerts around the world; she has performed at the Berlin Philharmonie Kammermusiksaal, Gewandhaus concert Hall, Théâtre des ChampsElysées, Wigmore Hall, Suntroy Hall, etc. Martha Argerich presented her at the Verbier Festival and Teatro Colon (with orchestra). She has played with Martha Argerich, Augustin Dumay, Régis Pasquier, Arto Noras, and others. Enrico Fagone Nato nel 1979, si è diplomato presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza, sotto la guida di Leonardo Colonna. Ha frequentato corsi tenuti da contrabbassisti di fama internazionale (Mark Dorin, Franco Petracchi, Ermanno Ferrari, Antonio Sciancalepore e Alberto Bocini). Si dedica a progetti di vario genere miranti all’integrazione di diverse tradizioni musicali del mondo. È risultato vincitore di premi importanti e ha collaborato con varie orchestre e gruppi cameristici. È primo contrabbasso dell’Orchestra della Svizzera Italiana. Si è esibito in recital e come solista con orchestra in numerose città italiane ed ha al suo attivo varie registrazioni radiofoniche e televisive. Di recente ha inciso un CD live per l’etichetta discografica NBB Records. È docente di contrabbasso presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza. Born in 1979, Enrico Fagone graduated from the G. Nicolini Conservatory of Piacenza, where he studied under Leonardo Colonna. He later attended many courses and master classes given by internationally known double-bass players – Mark Dorin, Franco Petracchi, Ermanno Ferrari, Antonio Sciancalepore and Alberto Bocini. He has been involved for years in a variety of projects that aim to integrate several of the world’s musical traditions. He has won significant prizes and has performed with various orchestras and chamber ensembles. Fagone is principal double bass of the Orchestra della Svizzera Italiana. He has performed in recitals and as soloist with orchestra in many Italian cities and has recorded for radio and television. He recently made a live CD for the NBB Records label. He is currently professor of double bass at the G. Nicolini Conservatory in Piacenza. 53 SUONO VIVO LA SCENA DELLA MUSICA L’Acustica Naturale della Grande Musica: su misura, a regola d’arte, made in Italy Progetto Martha Argerich 2014 Christopher Falzone Ha ottenuto numerosi premi tra cui il Gilmore Young Artist Award. Ha vinto primi premi e medaglie d’oro in concorsi internazionali quali nel 2010 il XX-XXI Secolo di Orléans, nel 2009 il Concorso Emil Gilels a Odessa, il Concorso Ettore Pozzoli a Seregno. Si è esibito sotto la direzione di Michael-Tilson Thomas, Leonard Slatkin, e in una trasmissione televisiva a New York nel Lincoln Center’s Avery Fisher Hall. È stato invitato da festival quali Gilmore, Ravinia, Banff, Hilton Head. Ha suonato nei maggiori centri americani quali l’Isaac Stern Auditorium alla Carnegie Hall, la Library of Congress, il Kennedy Center, e come solista con orchestre quali la Philharmonia di Odessa, i Pomeriggi Musicali di Milano, la New Japan Philharmonic, la Pittsburgh Symphony e altre. Falzone si è diplomato al Curtis Institute of Music di Philadelphia. He has received numerous awards including the Gilmore Young Artist Award. He is an outstanding Winner (First Prizes and Gold Medals) of International Piano Competitions as the XX-XXI Century Orléans (2010 France), Emil Gilels (2009 Odessa), Ettore Pozzoli (2009). He appeared in concert with Michael-Tilson Thomas, Leonard Slatkin, and in a New York telecast in Lincoln Center’s Avery Fisher Hall. He has been invited to perform in international festivals such as the Gilmore, Ravinia, Banff, Hilton Head. He has performed at major American venues such as the Isaac Stern Auditorium in Carnegie Hall, the Library of Congress, the Kennedy Center, and on nearly every continent as soloist with orchestras including the Odessa Philharmonia, Milano Pomeriggi Musicali, New Japan Philharmonic, Pittsburgh Symphony and others. Christopher Falzone graduated from the Curtis Institute of Music in Philadelphia. Goran Filipec Nato a Rijeka nel 1981, ha iniziato gli studi musicali nell’Istituto Ivan Matetić Ronjgov della città natale, continuandoli all’Accademia musicale Ino Mirkovitch di Lovran, alla Hochschule für Musik di Colonia, alla Schola Cantorum di Parigi, all’Accademia musicale di Zagabria e al Conservatorio Ciaikovkskij di Mosca. Attualmente è impegnato nel perfezionamento del pianoforte al Conservatoire National Suspérieur de Musique di Parigi. Ha vinto primi premi in concorsi pianistici internazionali: Franz Liszt – Premio Mario Zanfi (Parma, 2011) e al Concorso internazionale di pianoforte di Gabala (Azerbaigian, 2009). Ha collaborato con importanti orchestre quali l’Orchestra sinfonica di Mosca, i Berliner Philharmoniker, la Filarmonica di Zagabria. Goran Filipec, born in Rijeka in 1981, started his music education at the Ivan Matetić Ronjgov School of Music. He continued his education at the Ino Mirkovich Academy of Music in Lovran, and his postgraduate studies at the Cologne Hochschüle für Musik, at the Paris Schola Cantorum, at the Zagreb Academy of Music and at the Moscow’s State Conservatory P. I. Tchaikovsky. He is currently enrolled in doctoral studies in piano at the Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris. He has won first prizes at the international piano competition Franz Liszt – Premio Mario Zanfi (Parma, 2011) and at the Gabala International Piano Competition (Azerbaijan, 2009). He has cooperated with eminent orchestras, such as the Moscow Symphony Orchestra, the Berlin Philharmonic, Zagreb Philharmonic. 55 Progetto Martha Argerich 2014 Sébastien Galley Ha iniziato a studiare la cornetta nella banda del paese poi al Conservatorio di Friburgo. Nel 2002 è entrato al Conservatorio superiore di Ginevra nella classe di Gérard Metrailler, dove ha ottenuto il diploma d’insegnamento nel 2005. Nel 2008 ha ottenuto il diploma di solista e il premio della Société des amis et anciens élèves du conservatoire. Ha vinto due edizioni del concorso di esecuzione musicale di Riddes (2003 e 2006) ed è stato nominato prima tromba dell’orchestra Camerata Schweiz. Dal 2008 è prima tromba nell’Orchestra della Svizzera italiana. He began his studies at the Conservatory of Fribourg, Switzerland. In 2002 he was admitted at the Conservatoire de Genève under professor Gérard Métrailler where he obtained a pedagogy Degree in 2005. In 2008 he obtained a soloist master Degree and prize of the Société des amis et anciens élèves du conservatoire. While he was still a student he won two editions of the Concours National d’Exécution Musicale in Riddes, Switzerland (2003 and 2006) and he was named principal trumpet of the Camerata Schweiz. Since 2008 he is principal trumpet of the Orchestra della Svizzera italiana. Anton e Daniel Gerzenberg Nati nel 1991 e nel 1996 ad Amburgo, i fratelli Daniel e Anton Gerzenberg hanno iniziato lo studio del pianoforte a 5 anni con la loro madre, Lilya Zilberstein, e più tardi con Julia Suslin. Dal 2006 hanno avuto lezioni da Julia Botchkovskaia. Costituito nel 2008 il duo ha vinto il premio nazionale Jugend Musiziert (2009), tenendo concerti in Italia e comparendo ai festival dello Schleswig-Holstein e di Mecklenburg-Vorpommern. Il loro debutto orchestrale è avvenuto nel 2010 in una tournée con l’Orchestra Sinfonica di Taipei. Come vincitori del premio speciale della NDR hanno registrato la Fantasia in fa min. di Schubert. Sono stati anche accolti nel CD Martha Argerich and Friends (EMI 2009). Dal 2010 Daniel studia al Conservatorio di Musica e Teatro di Amburgo con Marian Migdal. Dal 2011 Anton è iscritto all’Accademia Andreas Franke di Amburgo. 56 Born in 1991 and 1996 in Hamburg, Daniel and Anton Gerzenberg got their first piano lessons by their mother, Lilya Zilberstein, and later on by Julia Suslin. From 2006 onwards, they took lessons by Julia Botchkovskaia. As a duo the brothers won the national competition Jugend Musiziert in 2009. They played concerts in Italy and appeared at the festivals in Schleswig-Holstein and Mecklenburg-Vorpommern. In 2010 they gave their orchestral debut with the Taipei Symphony Orchestra. As special prize winners of the NDR, the brothers made a recording of Schubert’s Fantasie in F minor. They are also heard on the CD Martha Argerich and Friends (EMI 2009). Since 2010 Daniel has been a student at the Conservatory of Music and Theatre in Hamburg in the class of Prof. Marian Migdal, while Anton has been studying at the AndreasFranke-Academy in Hamburg since 2011. Progetto Martha Argerich 2014 Ivry Gitlis Concertista di fama, oltre a prodursi con le più importanti orchestre e i più grandi direttori, ha fondato vari festival. Il suo primo disco, comprendente il Concerto di Alban Berg, ottenne il Grand Prix du Disque, mentre sono considerate di particolare referenza le sue registrazioni dei concerti di Paganini, Ciaikovskij, Mendelssohn, Wieniawski, Sibelius, Stravinsky. Con Martha Argerich ha registrato la Sonata a Kreutzer di Beethoven e le sonate di Franck e Debussy. Gitlis è anche un rinomato pedagogo che tiene corsi di perfezionamento in tutto il mondo, regolarmente impegnato in estate al Mozarteum di Salisburgo e in Francia. Ha contribuito spesso al cinema come compositore e come attore, in film di Truffaut e Schlondorff. Nel 1981 il suo libro autobiografico, L’Àme et la Corde, fu accolto dal favore della critica. In addition to appearing with the most important orchestras and the greatest conductors, this famous concert artist has founded various festivals. His first recording – Alban Berg’s Concerto – received the Grand Prix du Disque, and his recordings of concertos by Paganini, Tchaikovsky, Mendelssohn, Wieniawski, Sibelius, and Stravinsky are particularly significant. He has recorded the Beethoven’s Kreutzer Sonata and Franck and Debussy sonatas with Martha Argerich. Gitlis is also a renowned pedagogue, giving master classes all over the world, regularly spending summers at the Mozarteum in Salzburg and in France, where he has created memorable festivals. A frequent contributor to the cinema as a composer as well as an actor, he has worked with the likes of Truffaut and Schlondorff. In 1981 his autobiographical book, L’Àme et la Corde, was published to unanimous critical acclaim. Corrado Giuffredi Diplomato al Conservatorio di Parma, è primo clarinetto solista dell’Orchestra della Svizzera italiana. Con la Filarmonica della Scala ha partecipato a numerosi concerti in vari festival sotto la direzione di Riccardo Muti e Daniel Barenboim. Nel 2010 si è esibito su invito di Giora Feidman al Festival Klezmer in Galilea. Ha partecipato alle edizioni del ClarinetFest di Los Angeles 2011 e Lincoln 2012 in duo con Cesare Chiacchiaretta e insieme a Eddie Daniels, Ricardo Morales e David Krakauer. Ha suonato in prima esecuzione italiana il Concerto per clarinetto e orchestra di Penderecki. È docente di clarinetto all’Istituto Musicale Superiore di Modena e ai corsi di perfezionamento di Città di Castello. Graduate of the Parma Conservatory, he is principal clarinetist of the Orchestra della Svizzera Italiana. He has played in a number of festivals with the Filarmonica della Scala under Riccardo Muti and Daniel Barenboim. In 2010 he was invited by Giora Feidman to appear at the Klezmer Festival in Galilee. He took part in the ClarinetFest in Los Angeles 2011 and Lincoln 2012, in duo with Cesare Chiacchiaretta and alongside Eddie Daniels, Ricardo Morales and David Krakauer. He gave the Italian première of Penderecki’s Clarinet Concerto. He teaches clarinet at the Istituto Musicale Superiore in Modena and in the post-diploma courses in Città di Castello. 57 Progetto Martha Argerich 2014 Alexis Golovine Nato nel 1945 a Mosca ha iniziato lo studio del pianoforte a 5 anni alla Scuola centrale di musica e in seguito al Conservatorio di Mosca. Terminò i propri studi al Conservatorio di Ginevra dove ottenne il primo premio di virtuosità. Premiato al Concorso Casagrande di Terni e al Concorso Busoni di Bolzano, ha dato concerti in Europa, Asia e nelle due Americhe e nei più prestigiosi festival. Ha interpretato opere in prima esecuzione, fra cui la seconda e la terza sonata di Ginastera. In quanto professore al Conservatorio di Ginevra per 35 anni, Alexis Golovine ha investito molto nell’insegnamento, portando alcuni suoi allievi nelle prime posizioni di vari concorsi internazionali. Ha realizzato molti CD per varie compagnie europee con composizioni di Chopin, Schumann, Liszt, Rachmaninov e Skryabin. Born in Moscow in 1945, Golovine began studying the piano at the age of 5 at the Central School of Music and later at the Moscow Conservatory. He completed his studies at the Geneva Conservatory, where he won first prize for virtuosity. A prizewinner at the Casagrande Competition in Terni and the Busoni Competition in Bolzano, he has given concerts in Europe, Asia and North and South America as well as at the most prestigious festivals. He has given world premieres, including those of Ginastera’s Second and Third sonatas. He was a professor at the Geneva Conservatory for 35 years – and some of his students have won first prizes in various international competitions. He has made many CDs for various European labels with music of Chopin, Schumann, Liszt, Rachmaninov and Scriabin. Carlo Maria Griguoli È nato a Campobasso nel 1984. A 5 anni ha intrapreso gli studi pianistici alla Scuola di musica di Trivento. Tra il 2000 e il 2002 ha assistito a Siena ai due seminari tenuti da Maurizio Pollini presso l’Accademia Chigiana, dove ha potuto seguire anche i corsi di Michele Campanella. Al Conservatorio Perosi di Campobasso ha conseguito la laurea del Corso Superiore di Pianoforte sotto la guida di Michele Battista e Orazio Maione. Si è perfezionato con M. Marvulli, B. Canino, A. Ciccolini. Come solista si è esibito presso il Museo degli Strumenti Musicali di Roma, e nella veste di compositore e pianista alla Radio Vaticana. Suona regolarmente in duo con Giorgia Tomassi. Nella stagione 2009/2010 degli Amici della Musica di Campobasso è stata eseguita dal Quintetto Sinestesia la sua Collodi-Suite. 58 Carlo Maria Griguoli was born in Campobasso in 1984. At the age of five years he enrolled in the Trivento School of Music. Between 2000 and 2002, after attending two seminars held by Maurizio Pollini at the Chigiana Academy, he followed Michele Campanella’s summer courses. At the L. Perosi Conservatory of Music of Campobasso he was awarded 1st and 2nd level piano degrees under the guidance of Michele Battista and Orazio Maione. He has also attended piano master classes held by M. Marvulli, B. Canino and A. Ciccolini. He has been invited as a composer and pianist in the Radio Vatican recording studio. He regularly plays in duo with Giorgia Tomassi. During the 2009-2010 season of the Campobasso Friends of Music, his Collodi Suite was performed by the Sinestesia Quintet. Progetto Martha Argerich 2014 Alexander Gurning Di origine indonesiano-polacca, è nato in Belgio nel 1973 e ha studiato al Conservatorio reale di Bruxelles dove è diventato assistente di Evgeny Mogilevsky. Ha studiato con Naumov e Merzhanov al Conservatorio di Mosca. Si è esibito ai festival di Pechino, Sapporo, Schleswig-Holstein, La Roque d’Anthéron, Saratoga, Tanglewood, Verbier, nonché al Progetto Martha Argerich. La sua discografia comprende musica da camera con l’ensemble Soledad (Virgin Classics), con Renaud Capuçon (EMI). Con Sébastien Sure e Sébastien Walner ha costituito nel 2004 il Talweg Trio. Ha suonato con l’Orchestre national de Belgique, Flanders Radio, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la Boston Symphony e la Philadelphia Orchestra, sotto la direzione di Charles Dutoit, Christian Zacharias e Myung-Whun Chung. Of Polish/Indonesian parentage, he was born in Belgium in 1973 and studied at the Royal Conservatoire in Brussels where he became Evgeny Mogilevsky’s assistant for three years. He studied with Naumov and Merzhanov at the Moscow Conservatory. Alexander Gurning has appeared at the Peking, Sapporo, Schleswig-Holstein, La Roque d’Anthéron, Saratoga, Tanglewood and Verbier Festivals and his discography includes chamber music with the Soledad Ensemble (for Virgin Classics), with Renaud Capuçon (for EMI). With Sébastien Surel and Sébastien Walnier, he founded in 2004, the Talweg Trio. Alexander Gurning has played with Orchestre National de Belgique, Flanders Radio, Orchestre Philharmonique de Radio France, Boston Symphony and the Philadelphia Orchestra, under the batons of Charles Dutoit, Christian Zacharias and Myung-Whun Chung. Michael Guttman Michael Guttman si è formato al Conservatorio di Bruxelles. Più tardi si è diplomato alla Juilliard School, dove ha studiato con Dorothy Delay, Felix Galimir e il Quartetto Juilliard. È stato attivo come direttore dell’Atlantic Chamber Orchestra del festival di Hamptons. Ha collaborato con Peter Serkin, James Galway, Richard Stolzman, Carol Wincenc e Stanley Drucker. Come direttore è apparso con l’Orchestra del Festival dell’Elba, un complesso originale formato da membri della Kremerata Baltica, dei Solisti di Mosca, dell’Orchestra da camera di Odessa, e della Filarmonica di Kiev. Michael Guttman è principale direttore ospite dell’Orchestra da camera di Bruxelles, leader dell’Ar riaga String Quartet e del Michael Guttman Tango Quartet, nonché direttore musicale del festival Pietrasanta in Concerto. He studied at the Brussels Royal Conservatory, and later graduated from the Juilliard School (with Dorothy Delay, Felix Galimir and the Juilliard Quartet). He has also been active as Music Director and conductor of the Atlantic Chamber Orchestra of the Music Festival of the Hamptons. He collaborated with Peter Serkin, James Galway, Richard Stolzman, Carol Wincenc and Stanley Drucker. As conductor, he has appeared with the Elba Festival Orchestra, a unique ensemble uniting the Kremerata Baltica, the Moscow Soloists, the Odessa Chamber Orchestra, as well as the Kiev Philharmonic. Michael Guttman is the principal guest conductor of the Brussels Chamber Orchestra, the leader of the Arriaga String Quartet and of the Michael Guttman Tango Quartet, as well as Music Director of the festival Pietrasanta in Concerto, Italy. 59 Progetto Martha Argerich 2014 Lucia Hall Lucia Hall è nata in Canada. Ancora adolescente è stata tra i fondatori dell’ensemble I Musici de Montréal. Nel 1989 si è trasferita a Vienna per continuare gli studi con Dora Schwarzberg, dove ha anche approfittato di corsi di perfezionamento con Yehudi Menuhin, Dmitry Sitkovetzky, Igor Ozim e Valentin Berlinsky. Ha conseguito vari premi in molti concorsi e riconoscimenti dal Canada Council e dal governo del Quebec. Dopo aver partecipato al ciclo Schumann con Martha Argerich and Friends ha collaborato con Alexander Rabinovitch-Barakovsky e Mark Drobinsky in festival quali l’Oleg Kagan Festival, Festival de Megève e Les Classiques de Villars. Lucia Hall was born in Canada. As a teenager she was a founding member of the prominent chamber ensemble I Musici de Montréal. In 1989 she moved to Vienna to continue her studies with Dora Schwarzberg, where she also profited from masterclasses with, among others, Yehudi Menuhin, Dimitry Sitkovetzky, Igor Ozim and Valentin Berlinsky. She is prizewinner of several competitions and beneficiary of grants from the Canada Council and the Quebec government. Since participating in the Schumann Cycle with Martha Argerich and Friends she has joined Alexander Rabinovitch-Barakovsky and Mark Drobinsky regularly for festivals, such as Oleg Kagan Festival, Festival de Musique Classique de Megève and Les Classiques de Villars. Geza Hosszu-Legocky Nato a Losanna nel 1985 da una famiglia di tradizioni musicali, ha studiato all’Accademia musicale di Vienna. Nel 1993 si è perfezionato con Marina Sokorova e Dora Schwarzberg. Già all’età di nove anni ha compiuto una serie di concerti con l’Orchestra Nazionale Ungherese. In campo cameristico ha collaborato con Martha Argerich, Renaud and Gautier Capuçon, Nelson Freire, Ivry Gitlis, Ida Haendel, Gabriela Montero, Vadim Repin e Giorgia Tomassi. Ha partecipato ai festival di Aspen (USA), Beppu (Giappone), Buenos Aires, Ludwigsburg (Germania), Lugano, Festival pianistico della Ruhr (Germania), Saratoga (USA), Taipei (Taiwan), Verbier. Géza ha la passione della musica zigana, che pratica con il proprio complesso denominato The 5 DeVils e con i Bohemian Virtuosi. Géza Hosszu-Legocky was born in Lausanne in 1985 into a family with a musical tradition. He studied at the Vienna Academy of Music. He started his advanced training in 1993, under the guidance of Marina Sokorova and Dora Schwarzberg. At the age of nine he had already played with the National Hungarian Orchestra. His chamber music partners include Martha Argerich, Renaud and Gautier Capuçon, Nelson Freire, Ivry Gitlis, Ida Haendel, Gabriela Montero, Vadim Repin, and Giorgia Tomassi. He continues to perform at festivals including Aspen (USA), Beppu (Japan), Buenos Aires, Ludwigsburg (Germany), Ruhr Piano Festival (Germany), Saratoga (USA), Taipei (Taiwan), Verbier (Switzerland). Géza has a passion for performing gypsy music and created his award-winning ensemble The 5 DeVils and The Bohemian Virtuosi. 61 Progetto Martha Argerich 2014 Eduardo Hubert Si è diplomato presso il Conservatorio Nazionale di Musica di Buenos Aires con Antonio De Raco, seguendo la scuola di Vincenzo Scaramuzza. Nel 1974 si è trasferito in Italia perfezionandosi con Fausto Zadra, Carlo Zecchi, Guido Agosti e studiando la direzione d’orchestra con Franco Ferrara e Leonard Bernstein. Ha conseguito la “licence de concert” e il “Prix de virtuosité” presso il Conservatorio di Losanna. Negli ultimi anni si dedica alla musica da camera, diventata materia del suo insegnamento presso i conservatori di Karlsruhe e di Pescara. Ha collaborato con artisti quali Martha Argerich, Sandor Vegh, Franco Petracchi, Ivry Gitlis, ecc. Molte sue composizioni sono state eseguite in centri importanti quali il Teatro Colón, la Philharmonic di Berlino, Teatro Rossini di Pesaro, Smeraldo di Milano, Sydney, Beppu, ecc. Eduardo Hubert received a diploma from the National Conservatory of Music in Buenos Aires, where he studied with Antonio De Raco, of Vincenzo Scaramuzza’s School. In 1974 he moved to Italy for further studies with Fausto Zadra, Carlo Zecchi and Guido Agosti as well as conducting studies with Franco Ferrara and Leonard Bernstein. He received the “Licence de concert” and “Prix de virtuosité” from the Lausanne Conservatory. He has dedicated himself mainly to chamber music, which is the subject he teaches at the Karlsruhe and Pescara conservatories. He has worked together with artists such as Martha Argerich, Sandor Vegh, Franco Petracchi, Ivry Gitlis. Many of his compositions have been performed at such important venues as the Teatro Colón in Buenos Aires, Berlin’s Philharmonie, Pesaro’s Teatro Rossini, Milan’s Teatro Smeraldo, and in Sydney, Beppu etc. Alexandros Kapelis Ha iniziato lo studio del pianoforte a cinque anni, maturandolo con Dimitri Toufexis, Diane Walsh e Julius Levine a New York, e Noretta Conci a Londra. Si è presentato in recital e come solista in Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Svizzera, Grecia e nel Medio Oriente, oltre agli Stati Uniti, Messico e America del sud. Si è esibito in centri importanti tra cui il Lincoln Center e la sede dell’ONU a New York, il Kennedy Center a Washington, il Chicago Art Institute e il Chicago Cultural Center, la Cadogan Hall e la Stationer’s Hall a Londra, la Salle Cortot a Parigi, i Musei Capitolini a Roma, il Megaron di Atene. Come solista Kapelis è apparso con la Royal Philharmonic, l’Orchestra sinfonica di Praga, la Camerata italica, l’Orchestra sinfonica di Monterrey (Messico). 62 He began playing the piano at the age of five and has studied with Dimitri Toufexis, Diane Walsh and Julius Levine in New York, and Noretta Conci in London. He has appeared in recitals and as soloist in England, France, Italy, Spain, Switzerland, Greece and the Middle East, as well as the United States, Mexico, and South America. He has gone on to perform in prominent venues that include Lincoln Center and the United Nations in New York, the Kennedy Center in Washington, the Chicago Art Institute and the Chicago Cultural Center, Cadogan Hall and Stationer’s Hall in London, the Salle Cortot in Paris, the Musei Capitolini in Rome, and the Athens Megaron. Alexandros Kapelis has appeared with the Royal Philharmonic, the Prague Symphony Orchestra, the Camerata Italica, the Monterrey Symphony (Mexico). Progetto Martha Argerich 2014 Jacek Kaspszyk Jacek Kaspszyk ha studiato all’Accademia di musica di Varsavia, diplomandosi nel 1975 e debuttando all’Opera Nazionale (di cui nel 2005 è diventato direttore generale). Nel 1976 ha debuttato all’Opera di Düsseldorf, diventando direttore principale dell’Orchestra della Radio nazionale polacca nel 1980. Nel 1978 ha ottenuto il primo premio al Concorso Karajan. Trasferitosi a Londra nel 1982 ha diretto regolarmente le orchestre britanniche. È apparso sul podio di varie orchestre internazionali. Gran parte della sua attività si è svolta con orchestre polacche (Filarmonica Nazionale, Orchestra da camera di Varsavia, Sinfonia Varsovia, Filarmonica di Wroclaw). Nel settembre dell’anno scorso ha assunto la carica di direttore musicale e direttore artistico della Filarmonica di Varsavia. Jacek Kaspszyk studied at the Warsaw Academy of Music, graduating in 1975 and making his début that year at the National Opera (of which he became General Director in 2005). In 1976 he made his début at the Düsseldorf Opera and the next year was appointed as Principal Conductor of the Polish National Radio Symphony, becoming Music Director in 1980. In 1978 he was awarded first prize in the Karajan Competition. Moving to London in 1982 he has appeared regularly with all the British orchestras. As well as appearing on the podium of many international orchestras, he has worked with all the orchestras in his native Poland: National Philharmonic, Warsaw Chamber Opera, Sinfonia Varsovia, Wroclaw Philharmonic. He has been appointed as Music Director and Artistic Director Designate of the Warsaw Philharmonic in September 2013. Mayu Kishima Mayu Kishima è nata a Kobe. Nel 2003 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale di violino Patrus in Grecia. Nel 2009 è stata finalista al Concours Reine Elisabeth di Bruxelles. Nel 2004 ha suonato il Concerto di Brahms con l’Orchestra nazionale russa diretta da Vladimir Spivakov e partecipato a una tournée in Giappone con la Filarmonica di Praga diretta da Jiri Belohlavek. Nel 2005 ha suonato il Primo concerto di Paganini con l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Mstislav Rostropovich a Roma e Madrid, il Concerto di Ciaikovskij con la National Symphony Orchestra a Washington, il Primo Concerto di Šostakovic con la London Symphony Orchestra al Barbican Center e il Concerto di Brahms con l’Orchestra della Radio bavarese a Monaco. Nel 2008 è uscito il suo album discografico Chaconne. She was born in Kobe. In 2003, she won the 1st prize at the Patrus International Violin Competition in Greece. In 2009, she was a finalist of the Queen Elisabeth International Music Competition of Belgium. In 2004 Kishima played the Brahms Concerto with the Russian National Orchestra under the baton of Vladimir Spivakov and she made a tour of Japan with the Prague Philharmonia under the direction of Jiri Belohlavek. In 2005, Kishima played the Paganini 1st Concerto under the baton of Mstislav Rostropovich with the Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; the Tchaikovsky Violin Concerto with the National Symphony in Washington D.C.; the Šostakovic Violin Concerto No. 1 with the London Symphony Orchestra at the Barbican; and the Brahms Concerto with the Bavarian Radio Orchestra in Munich. In 2008, Kishima released her long-awaited solo album Chaconne. 63 Progetto Martha Argerich 2014 Stephen Kovacevich Nato a Los Angeles dove si è esibito come pianista all’età di 11 anni, a 18 anni si è trasferito in Inghilterra per studiare con Myra Hess. Nella sua carriera spiccano le interpretazioni di Beethoven, Brahms, Mozar t e Schubert. Le sue registrazioni delle sonate di Beethoven hanno ricevuto la Nomination nella categoria strumentale nel 1994 e nel 1999 ai Gramophone Awards. Con la London Philharmonic Orchestra sotto la direzione di Wolfgang Sawallisch ha registrato i due concerti per pianoforte di Brahms, di cui il primo vinse nel 1993 il Gramophone Award e lo Stereo Review Record of the Year. Negli ultimi dieci anni ha registrato l’integrale delle 32 sonate di Beethoven. Kovacevich intrattiene buone relazioni con le orchestre come direttore (London Mozart Players, Royal Liverpool Philharmonic Orchestra e Vancouver Symphony Orchestra). Stephen Kovacevich was born in Los Angeles and made his debut as a pianist at the age of 11. At the age of 18 he moved to England to study with Dame Myra Hess. His interpretations of Beethoven, Brahms, Mozart and Schubert are renowned. His recordings of the Beethoven’s Sonatas were nominated for the instrumental category of the 1994 and 1999 Gramophone Awards. He has recorded both Brahms Piano Concertos with the London Philharmonic Orchestra and Wolfgang Sawallisch; and won the 1993 Gramophone Award and the Stereo Review Record of the Year. Over the last 10 years Kovacevich has recorded Beethoven’s 32 piano sonatas. Kovacevich enjoys good relations with orchestras as a conductor and by directing from the keyboard (London Mozart Players, Royal Liverpool Philharmonic Orchestra and Vancouver Symphony Orchestra). Gidon Kremer Nato a Riga nel 1947 da genitori di origine tedesca, dopo aver ricevuto insegnamento musicale dal padre e dal nonno (violinisti), studiò alla Scuola di musica della propria città prima di passare al Conservatorio di Mosca sotto la guida di David Oistrakh. Kremer ottenne notevoli affermazioni nei concorsi di Bruxelles (1967), Montréal e Genova (1969) e Mosca (1970). Dopo molte tournées in URSS cominciarono le sue apparizioni in Occidente: il primo concerto in Germania avvenne nel 1975, seguito l’anno dopo dal debutto al Festival di Salisburgo e nel 1977 a New York. Nel 1981 ha fondato il Festival di Lockenhaus in Austria, come forum di giovani artisti chiamati ad animare programmi innovativi di musica da camera, portati anche in tournée, che dal 1992 ha preso il nome di KREMERata Baltica. Il suo repertorio va dal barocco a Henze, Stockhausen, Denisov, Schnittke, Pärt, Gubaidulina. 64 He was born in Riga (1947), the only child of parents of German origin. After receiving his first musical instruction at home he studied at the Riga School of Music and then at the Moscow Conservatory under David Oistrakh. Kremer enjoyed notable success at competitions in Brussels (1967), Montréal and Genoa (1969), and Moscow (1970). After extended tours through the former Soviet Union, he began appearing in the West: his first concert in Germany came in 1975, followed by debuts at the Salzburg Festival (1976) and in New York (1977). The International festival in Lockenhaus (Austria) founded by Kremer in 1981 has been a forum for young artists to present challenging and innovative chamber music concerts. In 1992 Kremer founded the KREMERata Baltica. His repertoire ranges from the Baroque to works by Henze, Stockhausem. Denisov, Schnittke, Pärt, Gubaidulina. Progetto Martha Argerich 2014 Karin Lechner Nata a Buenos Aires, ha studiato con la madre, Lyl Tiempo, a Caracas. Trasferitasi in Europa, ha proseguito gli studi con Maria Curcio a Londra e Pierre Cancan a Parigi. Più avanti ha ricevuto consigli da Martha Argerich, Daniel Barenboim e Nelson Freire. Ha dato concerti con numerose orchestre, fra le quali, le filarmoniche di Amsterdam, Rotterdam, Stoccarda, Buenos Aires, le sinfoniche di Berlino, Amburgo, Miami, l’Orchestra nazionale belga e quella di Francia, sotto la direzione, tra gli altri, di Jean Fournet, Christoph von Dohnanyi, Leopold Hager. Suona spesso in duo con il fratello Sergio Daniel Tiempo, con il quale ha inciso brani per due pianoforti. Karin Lechner was born in Buenos Aires and studied with her mother, Lyl Tiempo, in Caracas. After moving to Europe, she continued her studies with Maria Curcio in London and Pierre Cancan in Paris. Later, she received additional instruction from Martha Argerich, Daniel Barenboim and Nelson Freire. She has performed with many orchestras, including the philharmonic orchestras of Amsterdam, Rotterdam, Stuttgart, Buenos Aires; the symphony orchestras of Berlin, Hamburg, and Miami; and the Belgian and French national orchestras, conducted by Jean Fournet, Christoph von Dohnanyi, Leopold Hager and many others. She often plays in a duo with her brother Sergio Daniel Tiempo, with whom she has recorded works for two pianos. Elena Lisitsian Pianista russa di origine armena, ha debuttato nella gran sala del Conservatorio di Mosca all’età di dieci anni. Ha studiato a Mosca sotto la guida della signora Plyashkevich nell’Istituto Gnessin. Nel 1988 è emigrata negli Stati Uniti dove ha continuato gli studi alla High School for the Performing and Visual Arts di Houston. Dopo il diploma alla Manhattan School of Music come allieva di Nina Svetlanova, si è perfezionata con Elena Tatulyan. Tra i riconoscimenti sono da ricordare il primo premio nella Chamber Music Competition di Houston (Texas), nell’“Ensemble Competition” e nella “Forshey” Piano Competition of Steinway & Sons di Houston. Si è esibita come solista e nella musica da camera in Russia, Germania e Stati Uniti. Russian-Armenian pianist Elena Lisitsian has made her debut performance at the Great Hall of Moscow State Conservatory at the age of ten. She received her musical training in Moscow under Ms. Plyashkevich of the Gnessin School of Music. In 1988 she immigrated to the USA where she continued her studies at the High School for the Performing and Visual Arts in Houston, Texas before moving to New York City. After graduating from the Manhattan School of Music as a scholarship student of Nina Svetlanova, Elena Lisitsian has worked under the tutelage of Elena Tatulyan. Among her accomplishments are first prizes in Chamber Music Competition in Houston; “Ensemble Competition” and “Forshey” Piano Competition of Steinway & Sons in Houston. She has performed as a soloist and a chamber musician in Russia, Germany and the USA. 65 Banchieri svizzeri dal 1873 Una consulenza patrimoniale eccellente si adatta alla vostra vita: ecco perché noi di BSI teniamo conto di ogni suo singolo aspetto. La migliore consulenza deve considerare essenzialmente una cosa: tutto. www.bsibank.ch Siamo lieti di darvi il benvenuto a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno o presso una delle altre nostre filiali. Ginevra | Losanna | Crans-Montana | Zurigo | Milano | Monaco | Parigi | Lussemburgo | Nassau | Panama | Singapore | Hong Kong Progetto Martha Argerich 2014 Lily Maisky Lily Maisky è nata a Parigi nel 1987, trasferendosi subito dopo a Bruxelles. Ha iniziato lo studio del pianoforte con Lyl Tiempo, proseguendolo con Hagit Kerbel, Olga Mogilevsky, Ilana Davids e Alan Weiss. Dal 2001 al 2004 è stata allieva della Purcell School of Music. Ha approfittato dei corsi e dei consigli di Martha Argerich, Dmitri Bashkirov, Joseph Kalichstein, Evgeny Mogilevsky, Pavel Gililov, Vitali Margulis, Oleg Maisenberg e Marielle Labeque. Ha partecipato alla Verbier Academy e ai corsi di Oxford Philomusica. Si è esibita in Europa, Stati Uniti ed Estremo Oriente. In campo cameristico si presenta in duo con Mischa Maisky e con artisti quali Julian Rachlin, Janine Jansen, Renaud Capuçon, Sergey Krylov, Nicholas Angelich, Frank Braley, Gérard Caussé, Chantal Juillet, Dora Schwarzberg. Lily Maisky was born in Paris in 1987, moving to Brussels soon after. She began playing the piano with Lyl Tiempo, also studying with Hagit Kerbel, Olga Mogilevsky, Ilana Davids and Alan Weiss. Lily was a pupil at the Purcell School of Music from 2001 till 2004. She has received master classes from artists as Martha Argerich, Dmitri Bashkirov, Joseph Kalichstein, Evgeny Mogilevsky, Pavel Gililov, Vitali Margulis, Oleg Maisenberg and Marielle Labeque. She also participated in the Verbier Academy and the Oxford Philomusica piano courses. Concert appearances have taken her throughout Europe and USA as well as the Far East. She performed with such artists as Mischa Maisky, Julian Rachlin, Janine Jansen, Renaud Capuçon, Sergey Krylov, Nicholas Angelich, Frank Braley, Gérard Caussé, Chantal Juillet, Dora Schwarzberg. Mischa Maisky Nato a Riga nel 1948, ha studiato a Leningrado, dove nel 1966 vinse il Concorso Ciaikovskij, che gli aprì subito la carriera, proiettata a livello internazionale dopo l’emigrazione in Israele nel 1972. Nel 1973 vinse il Concorso Gaspard Cassadò di Firenze, debuttando un anno dopo a New York. In quell’occasione un benefattore gli regalò un violoncello Montagnana del XVIII sec. col quale si esibisce ancora oggi. Nel 1974 studiò con Gregor Piatigorsky, potendo vantare di essere il solo violoncellista che (dopo aver studiato a Mosca con Rostropovic) è stato allievo dei due grandi maestri russi del violoncello. Maisky svolge da anni un’intensa attività concertistica con le più grandi orchestre e i più importanti direttori. La sua predilezione per la musica da camera l’ha portato a collaborare strettamente con Gidon Kremer e con Martha Argerich. Born in Riga in 1948, Maisky studied in Leningrad, where he won the 1966 Tchaikovsky Competition; this immediately launched his career, which reached the international level after his immigration to Israel in 1972. In 1973 he won the Gaspar Cassadó Competition in Florence, and a year later he made his New York debut. On that occasion, an anonymous benefactor gave him an 18th century Montagnana cello, on which he still performs today. In 1974 he studied with Gregor Piatigorsky, and as he had already studied with Rostropovich in Moscow, he is the only cellist who can claim to have studied with both of the greatest Russian masters of the cello. For years, Maisky has been a highly active concert artist who appears with the greatest orchestras and the most important conductors. His predilection for chamber music has brought him into close collaboration with Gidon Kremer and Martha Argerich. 67 Progetto Martha Argerich 2014 Sascha Maisky Nato a Bruxelles nel 1989 ha iniziato lo studio del violino a tre anni. I suoi primi professori sono stati Leonid Kerbel, Leon Souroujon e Igor Oistrakh. A dodici anni è stato iscritto alla Purcell School di Londra in cui ha avuto come insegnanti Macej Rakowski e Evgueny Grach. Sascha si è esibito in luoghi prestigiosi quali la Queen Elizabeth Hall, la Wigmore Hall, il Festival di Verbier con Martha Argerich, Janine Jansen e Yuri Bashmet. Si è prodotto anche in trio con suo padre Mischa e la sorella Lily. Ha avuto il privilegio di ottenere consigli da Julian Rachlin, Maxim Vengerov, Felix Andrievsky, Itzhak Rashkovsky, Vadim Gluzman, Edvard Grach, NamYun Kim e Dmitri Sitkovetsky. Dopo aver completato gli studi in Inghilterra si è trasferito a Vienna dove si perfeziona con Boris Kuschnir. Born in Brussels in 1989 he began his violinistic studies at the age of three. His early professors include Leonid Kerbel, Leon Souroujon and Igor Oistrakh. The course of his musical education led him to the Purcell School in London where his professors were Macej Rakowski and Evgueny Grach. Sascha performed at prestigious venues such as the Queen Elizabeth Hall, Wigmore Hall and the Verbier Festival alongside Martha Argerich, Janine Jansen and Yuri Bashmet. Sascha has also performed on several occasions in Trio with his father Mischa and sister Lily. Sascha has had the privilege of receiving musical guidance from Julian Rachlin, Maxim Vengerov, Felix Andrievsky, Itzhak Rashkovsky, Vadim Gluzman, Edvard Grach, Nam-Yun Kim and Dmitri Sitkovetsky. Sascha has now moved to Vienna where his Professor is Boris Kuschnir. Alissa Margulis Alissa Margulis è nata nel 1981 a Friburgo i.B. in una famiglia di musicisti russi. Ha iniziato a studiare il violino a quattro anni con W. Marschner. A tredici anni è diventata allieva di Zakhar Bron al Conservatorio di Colonia. Ha vinto premi in vari concorsi: Concorso Wieniawsky, Concorso Viotti (Vercelli), Unisa String Competition di Pretoria, Concorso di musica da camera di Osaka, Concorso Vittorio Gui (Firenze). Nel 2002 ha ricevuto da Daniel Barenboim il Prix d’encouragement “Pro Europa” a Berlino, dove si è esibita nel locale teatro d’opera e nel castello Bellevue. Alissa Margulis è stata invitata a suonare come solista e in formazioni cameristiche in vari festival quali Tours, Davos, Gstaad, l’Encuentro di musica di Santander, lo Schleswig Holstein Musikfestival, i Lockenhaus Festspiele. 68 Alissa Margulis was born in 1981 in Freiburg into a family of Russian musicians. She started to play the violin when she was 4 years old with Prof. W. Marschner. At the age of 13 she became a pupil of Zakhar Bron at the Musikhochschule Koeln. She is a prizewinner of many competitions: Wieniawsky Competition in Poland, the Concorso Viotti (Vercelli), the Unisa String Competition in Pretoria, Osaka Chamber music Competition, Concorso Vittorio Gui in Florence. In 2002 she received the Prix d’encouragement “Pro Europa” by Daniel Barenboim in Berlin, where she performed at the Berlin Opera and the Château Bellevue. Alissa Margulis has been invited to perform in many international festivals such as the Tours, Davos and Gstaad festivals, the Encuentro di musica Santander, Schleswig Holstein Musikfestival, the Lockenhaus Festspiele. Progetto Martha Argerich 2014 Jura Margulis Nato a S. Pietroburgo, Jura Margulis ha studiato col padre, Vitaly alla Musikhochschule di Friburgo i. B. Ha studiato anche alla prestigiosa Fondazione per il pianoforte di Cadenabbia (Como). Si è poi trasferito negli USA per studiare con Leon Fleischer al Peabody Conservatory di Baltimora, stabilendovisi definitivamente. È Professore Associato e Artist in Residence al Fulbright College dell’University of Arkansas a Fayetteville. Si è esibito in numerosi festival, compresi quello dello Schleswig-Holstein, le Berliner Festwochen, l’Internationale Sommerakademie del Mozarteum, il Festival di Verbier e quello di Martha Argerich a Beppu. Ha vinto premi in più di una dozzina di concorsi internazionali, incluso il Busoni di Bolzano e il Guardian in Irlanda. In duo ha suonato con Martha Argerich. Born in St. Petersburg, Russia, Jura Margulis studied with his father Vitaly at the Musikhochschule in Freiburg. He was also a student at the Fondazione per il Pianoforte in Cadenabbia (Como). He moved to the USA to study with Leon Fleischer at the Peabody Conservatory in Baltimore, and made the US his home. Margulis is now Associate Professor of Music and Artist in Residence at the Fulbright College of the University of Arkansas at Fayetteville. He has played in numerous festivals, including the Schleswig Holstein Musik Festival, the Berliner Festwochen, the Internationale Sommerakademie Mozarteum, the Verbier Festival, and the Argerich-Beppu Music Festival. He has won prizes in more than a dozen international competitions, including Busoni in Italy and Guardian in Ireland. He has also performed with Martha Argerich on two pianos. Cristina Marton Nata in Romania, ha studiato a Berlino con Georg Sava. Ha ricevuto lezioni da Christian Zacharias, Leon Fleischer, Martha Argerich, Dmitri Bashkirov, Stephen Kovacevich, Andras Schiff, Radu Lupu e Alfred Brendel. Ha vinto numerosi premi in concorsi internazionali quali “Arthur Schnabel” (Berlino 1994), “Geza Anda” (Zurigo 1994), “Clara Schumann” (Düsseldorf 1997), “Mozart” (Salisburgo 1999) e il Primo Concorso internazionale “Martha Argerich” (Buenos Aires 1999). In campo cameristico si esibisce regolarmente con la violinista Barbara Doll e col proprio duo pianistico insieme con Aglaia Bätzner, vincitore del Primo Premio alla Murray Dranoff Two Piano Competition di Miami, e del Primo Premio del Concorso di Musica da camera di Caltanissetta. Born in Romania, Cristina Marton studied in Berlin with Georg Sava. She received lessons from Christian Zacharias, Leon Fleischer, Martha Argerich, Dmitri Bashkirov, Stephen Kovacevich, Andras Schiff, Radu Lupu and Alfred Brendel. She has won numerous prizes at international competitions such as the “Arthur Schnabel” (Berlin 1994), “Geza Anda” (Zürich 1994), “Clara Schumann” (Düsseldorf 1997), “Mozart” (Salzburg 1999) and the First “Martha Argerich” International Piano Competition in Buenos Aires in 1999. As a chamber musician, Cristina regularly performs with violinist Barbara Doll and with her piano duo partner Aglaia Bätzner, winning the First Prize in the Murray Dranoff Two Piano Competition in Miami, and the First Prize in the Chamber Music Competition in Caltanissetta. 69 Progetto Martha Argerich 2014 Alexander Mogilevsky Nato nel 1977 a Odessa, ha studiato alla Scuola Musicale Centrale di Mosca con Evgenij Timakin e al Conservatorio di Mosca con Lev Naumov, diplomandosi nel 1999. Nel 1992 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale Ciaikovskij per giovani pianisti. Da allora si è esibito in recital e come solista con le maggiori orchestre: Philharmonia di Londra con M. Pletnev, l’Orchestra del Teatro Mariinsky con V. Gergiev, l’Orchestra Filarmonica d’Israele con D. Runnicles, l’Orchestra filarmonica di Varsavia con S. Skrovachevsky, la Sinfonia Varsovia con L. Grin, l’Orchestra di Rotterdam con V. Libermann, i Virtuosi di Mosca con V. Spivakov. Born in Odessa in 1977, Alexander Mogilevsky studied at the Central Music School with Evgeny Timakin and at the Moscow Conservatory with Lev Naumov and graduated in 1999. In 1992 he won the first Tchaikovsky International Competition for Young Pianists. As a recitalist he has performed on some of the world’s most prestigious stages. Among the orchestras he has appeared with as soloist are the Philharmonia London with M. Pletnev, Mariinsky Theatre with V. Gergiev, Israel Philharmonic with D. Runnicles, Warsaw Philharmonic with S. Skrovachevsky, Sinfonia Varsovia with L. Grin, Rotterdam Philharmonic with V. Libermann, Moscow Virtuosi with V. Spivakov. Gabriela Montero Nata a Caracas, a 8 anni ha dato il suo primo concerto con l’Orchestra giovanile Simon Bolivar. Attualmente risiede a Boston. Gabriela ha sempre improvvisato. Le sue apparizioni includono acclamati concerti con la New York Philharmonic diretta da Lorin Maazel, la Los Angeles Philharmonic, la Philharmonia Orchestra, la Filarmonica di Rotterdam, l’Orchestra dell’ORF di Vienna, l’Orchestra della RTE di Madrid, la Kremerata Baltica e la UBS Verbier Chamber Orchestra con Antonio Pappano. In recital si è esibita ai Festival di Edimburgo, Verbier, Bergen, al Klavier Festival Ruhr, all’Istanbul International Festival, alla Wigmore Hall, Kölner Philharmonie, Tonhalle Dusseldorf, Kennedy Centre Washington DC, National Arts Centre Ottawa, Orchard Hall Tokyo. Nel 2008 il suo album Baroque ha ottenuto la nomination ai Grammy Award. 70 Born in Caracas, Venezuela, aged eight she made her concerto debut with the Simón Bolívar Youth Orchestra. She currently resides in Boston. Gabriela has always improvised. Gabriela’s engagements include her acclaimed performances with the New York Philharmonic with Lorin Maazel, LA Philharmonic, Philharmonia Orchestra, Rotterdam Philharmonic, Vienna Radio Symphony, RTE National Symphony Orchestra, Kremerata Baltica and with the UBS Verbier Chamber Orchestra with Antonio Pappano and in recital at the Edinburgh Festival, Verbier Festival, Bergen Festival, Klavier Festival Ruhr, Istanbul International Festival, Wigmore Hall, Köln Philharmonie, Tonhalle Dusseldorf, Kennedy Centre Washington DC, National Arts Centre Ottawa, Orchard Hall Tokyo. In 2008, her album Baroque was nominated for a Grammy Award. Progetto Martha Argerich 2014 Edgar Moreau © Foto Julien Mignot/ERATO Nato nel 1994 a Parigi, ha iniziato a suonare il violoncello all’età di quattro anni. Attualmente studia con Philippe Muller e con Claire Desert (musica da camera) al Conservatorio nazionale di Parigi. Ha preso parte a corsi di perfezionamento con noti solisti quali Gary Hoffman, Lynn Harrell, Frans Helmerson e David Geringas. Ha ottenuto il secondo premio e il premio per la migliore interpretazione dell’opera commissionata al 14° Concorso Čajkovskij (2011). Al Concorso Rostropovich di Parigi nel 2009 ha ricevuto il premio quale concorrente più promettente. I momenti salienti della stagione 2013/14 comprendono il suo debutto con l’Orchestre national de France, quello con l’Orchestra filarmonica di San Pietroburgo e il suo primo recital a Berlino. Born in 1994 in Paris, Edgar Moreau began playing the cello at the age of four. He currently studies with Philippe Muller and chamber music with Claire Desert at the National Conservatory of Paris. He has taken part in master classes with such eminent cellists as Gary Hoffman, Lynn Harrell, Frans Helmerson and David Geringas. He was awarded Second Prize and the Prize for the Best Performance of the Commissioned Work in the 14th International Tchaikovsky Competition 2011. At the Rostropovitch Cello Competition in Paris in 2009, he received the Prize for the Most Promising Contestant. Highlights of the 2013/2014 season include his debut with the Orchestre National de France, his debut with Saint Petersburg Philharmonic and his Berlin recital debut. Galymzhan Narymbetov Diplomato del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy (classe del professor Anatoly Gaisin) ha preso parte a numerosi festival e concorsi nazionali e internazionali. Narymbetov ha vinto il secondo premio al Concorso Città di Lanciano nel 2006. Si è esibito in vari paesi tra cui Russia, Italia, Francia. È insegnante in una scuola speciale di Almaty, nonché solista del noto gruppo folcloristico kazako Sazgen Sazy. Frequenta regolarmente corsi di perfezionamento di reputati fisarmonicisti. Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory (class of professor Anatoly Gaisin). He took part in numerous domestic and international festivals and competitions. Narymbetov is a 2nd prize holder of the Città di Lanciano Competition (2006, Italy). He performed in many countries of the world, including concert halls of Russia, Italy, France and others. He teaches in a specialised musical school in Almaty, and is a soloist of the famous Kazakh folk Ensemble Sazgen Sazy. Every year he attends master classes by renowned accordionists. 71 Progetto Martha Argerich 2014 Theodosia Ntokou Nata in Grecia, si è diplomata con distinzione al Conservatorio nazionale di Atene sotto la guida di Aris Garufalis. Ha proseguito gli studi con Laszlo Simon all’Universität der Künste, per poi trasferirsi negli Stati Uniti dove ha conseguito il Master’s Degree con Oxana Yablonskaya. Nel 2006 a New York ha ottenuto il primo premio al Young Artists International Piano Competition e nel 2007 al Bradshaw and Buono International Piano Competition che ne propiziarono il debutto alla Carnegie Hall (2006) e alla Philharmonie di Berlino (2007), oltre che vari recital in Germania, Francia, Italia, Grecia e attraverso l’America. Nel 2008 ha ricevuto l’“Evelyn Bonnar” Award. Ha preso parte a vari festival attraverso l’Europa; e specialmente nell’anno Chopin (2010) è stata presente a rassegne in Polonia e New York. Graduated with honours from the National Conservatory of Athens with Aris Garufalis, Theodosia continued her studies with Laszlo Simon at the Universität der Künste and then moved to America where she completed her Master’s Degree with Oxana Yablonskaya. While being in New York, Theodosia became the first prize winner of the Young Artists International Piano Competition (2006) and the Bradshaw and Buono International Piano Competition (2007) which led to her Debut in Carnegie Hall (2006) and the Berliner Philharmonie (2007) among other halls in Germany, France, Greece, Italy and across America. In 2008 she received the “Evelyn Bonnar” Award. Theodosia Ntokou has taken part in many festivals across Europe and attended numerous Festivals in Poland and New York. Liya Petrova Liya Petrova è nata a Sofia nel 1990. Nel 2001 è stata ammessa alla Scuola superiore di musica e teatro di Rostock nella classe di violino di Petru Munteanu. Ha continuato gli studi alla Queen Elizabeth Music Chapell. Attualmente studia con Antke Weithaas nell’istituto Hanns Eisler. Ha ottenuto vari premi in concorsi internazionali quali il Tibor Varga a Sion, il Ludwig Spohr a Weimar, la Deutsche Instrumenten Fond Competition e altri. Ha partecipato ad alcuni dei più importanti festival europei quali il Rheingau Music Festival, Festival di Radio France a Montpellier, Festival de Pâques a Aix en Provence, Musica Mundi in Belgio. Liya ha collaborato con l’Orchestra Filarmonica di Montecarlo, la Weimarer Staatskapelle, la Nordeutsche Philharmonie, l’Orchestre National de Montpellier e altre. Liya Petrova was born in 1990 in Sofia. In 2001 Liya entered the Hochschule für Musik und Theater Rostock in the violin class of Prof. Petru Munteanu. She continued her studies at the Queen Elizabeth Music Chapell. At the moment Liya is a student of Antje Weithaas in the Hochschule für Music “Hanns Eisler”. Liya has won several prizes at International Competitions including Tibor Varga in Sion, Louis Spohr in Weimar, Deutsche Instrumenten Music Fond Competition and others. She appeared at some of Europe’s most distinguished festivals, including Rheingau Music Festival, Festival of Radio France in Montpellier, Festival de Pâques in Aix en Provence, Musica Mundi in Belgium. Liya appeared with Monte Carlo Philharmonic Orchestra, Weimar Staatskapelle, Nordeutsche Philharmonie, Orchestre National de Montpellier and many others. 73 Progetto Martha Argerich 2014 Francesco Piemontesi Nato a Locarno nel 1983, si è perfezionato con Alfred Brendel, Cécile Ousset, Murray Perahia e Alexis Weissenberg. È stato invitato in numerosi festival fra cui i BBC Proms, Lucerna, Aix-en-Provence, Edimburgo, Schleswig-Holstein, Ruhr, Roque d’Anthéron. Ha suonato con la London Philharmonic, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, BBC Symphony, RSB Berlin, City of Birmingham Symphony Orchestra, Filarmonica d’Israele, Filarmonica di Monte Carlo, Maggio Musicale, esibendosi con Zubin Mehta, Marek Janowski, Mikhail Pletnev. Si esibisce con Yuri Bashmet, Renaud e Gautier Capuçon, Angelika Kirschschlager, Emmanuel Pahud, Heinrich Schiff, Jörg Widmann ed il Quartetto Ebène. Prossimamente suonerà con la Philharmonia Orchestra, NHK Symphony Orchestra, DSO Berlin, Royal Philharmonic sotto la direzione di Charles Dutoit, Roger Norrington, Stanislaw Skrowaczewski. Born in Locarno in 1983, he completed his studies with Alfred Brendel, Cécile Ousset, Murray Perahia and Alexis Weissenberg. He has appeared at many festivals including the BBC Proms, Lucerne, Aix-en-Provence, Edinburgh, Schleswig-Holstein, Ruhr and La Roque d’Anthéron. He has played with the London Philharmonic, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, BBC Symphony, RSB Berlin, City of Birmingham Symphony Orchestra, Israel Philharmonic, Monte Carlo Philharmonic, Maggio Musicale, under Mehta, Janowski, Pletnev. He performs regularly with Yuri Bashmet, Renaud and Gautier Capuçon, Angelika Kirschschlager, Emmanuel Pahud, Heinrich Schiff, Jörg Widmann and the Quatuor Ebène. He is due to appear with the Philharmonia Orchestra, NHK Symphony Orchestra, DSO Berlin and Royal Philharmonic under Dutoit, Norrington, Skrowaczewski. Natalino Ricciardo Nato a Genova nel 1965, si è diplomato al Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova. Collabora abitualmente come primo corno con varie orchestre (tra cui Teatro alla Scala e Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Orchestre de la Suisse Romande, Teatro La Fenice). Di rilievo l’attività che svolge con l’Orchestra da Camera di Mantova da circa 20 anni. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra: Abbado, Maazel, Muti, Prêtre, Gergiev, Metha, Chung, Gatti, Chailly. In ambito cameristico ha suonato per le più importanti istituzioni musicali italiane: Unione Musicale e Settembre Musica di Torino, Festival di Stresa, Società del Quartetto, ecc. Dal 1998 ricopre il ruolo di primo corno nell’Orchestra del Teatro Regio di Torino. 74 Born in Genoa in 1965, he gained his performing diploma at the Conservatorio “Niccolò Paganini”, Genoa. He appears regularly as principal horn with a number of orchestras (Teatro alla Scala and Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Orchestre de la Suisse Romande, Teatro La Fenice). In addition he has collaborated with the Orchestra da Camera di Mantova for nearly 20 years. He has played under leading conductors such as Abbado, Maazel, Muti, Prêtre, Gergiev, Metha, Chung, Gatti and Chailly. In chamber music he has performed for all the major Italian concert societies: Unione Musicale and Settembre Musica, Turin, Festival di Stresa, Società del Quartetto, and so on. Since 1998 he has been principal horn in the Orchestra del Teatro Regio, Turin. Progetto Martha Argerich 2014 Daniel Rivera Nato nel 1952 a Rosario (Argentina) ha iniziato in tenera età lo studio del pianoforte. Giunto in Italia nel 1973, si è diplomato al Conservatorio Cherubini di Firenze. Si è perfezionato con Alessandro Specchi, Ludwig Hoffman e Sergio Lorenz. Ha partecipato a vari concorsi internazionali fra i quali il Busoni, il Dino Ciani, l’Ettore Pozzoli, il Beethoven di Vienna, il Liszt-Bartók di Budapest ottenendo due secondi e tre primi premi assoluti e numerose menzioni speciali. Ha suonato nei maggiori teatri italiani ed esteri tra cui il Teatro Colón di Buenos Aires, la Sala Philharmonia di Kiev, il Queen Elizabeth Hall di Londra, il Park Music Hall di Dallas, il Musikverein di Vienna. Insegna all’Istituto di Alta Cultura Musicale “Pietro Mascagni” di Livorno. Born in 1952 in Rosario, Argentina, Daniel Rivera began taking piano lessons at a very early age. Having come to Italy in 1973, he graduated from the Cherubini Conservatory in Florence and then attended master classes with Alessandro Specchi, Ludwig Hoffman and Sergio Lorenz. He took part in various international competitions, including the Busoni, Dino Ciani, Ettore Pozzoli, Beethoven (Vienna), Liszt-Bartók (Budapest), in which he won two second and three first prizes as well as numerous special commendations. He has played in the most important Italian and foreign venues, including the Teatro Colón in Buenos Aires, the Philharmonia Hall in Kiev, Queen Elizabeth Hall in London, Park Music Hall in Dallas and the Musikverein in Vienna. He teaches at the Pietro Mascagni Institute for High Musical Culture in Livorno. Nora Romanoff Nata nel 1985 a New York, a sei anni è stata ammessa nella classe di violino di sua madre (Dora Schwarzberg) all’Accademia di musica e di arti rappresentative di Vienna. Dai primi anni ha avuto occasione di esibirsi come solista con orchestra e in concerti cameristici in Italia, Croazia, Lituania, Georgia, Russia, USA e Austria. Nel 2000 ha iniziato lo studio con il Prof. Kugel nel Conservatorio reale di Maastricht e con Thomas Kakuska all’Accademia di musica di Vienna. Partecipa regolarmente al Progetto Martha Argerich, Andrey Sacharov Festival (Russia), Junges Europäisches Musikfestival (Esslingen) e Les Classiques de Villars (Svizzera). Si è esibita alla Salle Pleyel (Parigi), al Teatro Colon (Buenos Aires) e al Festival di Salisburgo. Nora è stata premiata in vari concorsi internazionali in Italia, Austria e Croazia. Born in 1985 in New York, at age 6 she began to play the violin under her mother’s guidance (Dora Schwarzberg) and soon had the opportunity to perform as a soloist with orchestras and in chamber music venues in Italy, Croatia, Lithuania, Georgia, Russia, the US and Austria. In 2000 she began her viola studies both with Prof. Kugel at the Royal Conservatory of Maastricht and Prof. Thomas Kakuska at the University of music and performing arts in Vienna. She is a regular participant at Progetto Martha Argerich, Andrey Sacharov Festival, Junges Europäisches Musikfestival Esslingen and Les Classiques de Villars. She has also performed at the Salle Pleyel in Paris, the Teatro Colon in Buenos Aires and at the Salzburger Festspiele. Nora has been prizewinner in several international competitions in Italy, Austria and Croatia. 75 Progetto Martha Argerich 2014 Akane Sakai Nata a Nagoya (Giappone), ha iniziato lo studio del pianoforte sotto la guida della madre. Si è diplomata alla Toho-Gauken School of music nella classe di Midori Miura. Successivamente ha ottenuto il primo premio del livello concertistico e nel 2003 il grado di “master” nel corso diretto da Alan Weiss al Lemmensinstituut in Belgio. Dopo essersi perfezionata con Lilya Zilberstein e Pavel Gililov, si è esibita alla Salle Pleyel di Parigi con la Kremerata Baltica (fondata da Gidon Kremer). Ha partecipato a varie edizioni del Progetto Martha Argerich, al Festival di Sintra (Portogallo), al Pacific Music Festival (Giappone), al Festival Argerich di Beppu e a quello di Buenos Aires. Fra le occasioni rilevanti sono le sue apparizioni con Martha Argerich, Lilya Zilberstein, Ivry Gitlis e Yuzuko Horigome. Born in Nagoya (Japan), Akane Sakai began her piano studies at an early age under the influence of her mother. After graduating from the Toho-Gakuen School of music in the Class of Prof. Midori Miura, she obtained the Premier Prix with the highest honours, and in 2003 a master’s degree under Prof. Alan Weiss at the Lemmensinstituut in Belgium. In her advanced training she studied under Lilya Zilberstein and Pavel Gililov. She made her debut at the Salle Pleyel in Paris with Kremerata-Baltica (founded by Gidon Kremer). She is regularly invited to the Progetto Martha Argerich, Sintra (Portugal), Pacific Music Festival (Japan), the Martha Argerich festivals in Beppu and in Buenos Aires. Akane Sakai loves chamber music, and has performed with renowned artists such as Martha Argerich, Lilya Zilberstein, Ivry Gitlis and Yuzuko Horigome. Dora Schwarzberg Dora Schwarzberg è nata tra le quinte di un teatro ebraico dove operavano come musicisti i suoi genitori. Il suo rapporto personale ed artistico con musicisti quali il Prof. Yankelevich, V. Berlinsky, A. Schtern, Isaac Stern, Dorothy Delay, Menuhin ha avuto un’influenza tale su di lei, che un ben noto musicista americano ha dichiarato: “Dora Schwarzberg è un tipico rappresentante della scuola violinistica di Odessa-Mosca-Gerusalemme-New York”. Per Dora Schwarzberg la musica non è solo una professione ma un modo di vita. Dora ha suonato con Martha Argerich, Mischa Maisky, Berezovsky, Gililov, Imai Rudin, Geringas, Drobinsky, Rabinovitch, Bashmet. Attività concertistica e pedagogica si sono integrate, con la sua cattedra di violino a Vienna, dove continua ad esplorare la musica e la vita con i suoi studenti, molti dei quali vincitori di concorsi internazionali. 76 She was born in the backstage of a Jewish Theatre where her musician parents worked. Personal and artistic communication with musicians such as Prof. Yankelevich, V. Berlinsky, A. Schtern, Isaac Stern, Dorothy Delay, Menuhin made such an impact on her that a well-known American musician exclaimed: “Dora Schwarzberg is a typical representative of the Odessa-Moscow-Jerusalem-New York violin school!”. Dora played with Martha Argerich, Mischa Maisky, Berezovsky, Gililov, Imai Rudin, Geringas, Drobinsky, Rabinovitch, Bashmet to name but a few. Performance and pedagogical activities have naturally complemented each other, and she holds professorship in Vienna, where she continues to explore music and life with her students. The great majority of her students are prizewinners of international competitions. Progetto Martha Argerich 2014 Alessandro Stella Nato a Roma nel 1979, si è diplomato al Conservatorio di S. Cecilia sotto la guida di Raffaella d’Esposito, proseguendo gli studi all’Accademia di Alto Perfezionamento di Cremona con Franco Scala per il pianoforte e Marco Di Bari per la composizione. Ha seguito seminari e corsi di perfezionamento con Alexis Weissenberg, Bruno Canino, Maurizio Pollini, Jean Yves Thibaudet e Christian Zacharias. Si è esibito nelle principali città italiane ed europee. In particolare si esibisce in duo pianistico con Giorgia Tomassi. Dal 1999 è responsabile della programmazione musicale del Centre St. Louis de France, centro culturale dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede. Di recente pubblicazione è un disco dedicato alla musica per due pianoforti di Maurice Ravel in duo con Giorgia Tomassi per l’etichetta KHA. Born in Rome in 1979, he studied with Raffaella d’Esposito at the Santa Cecilia Conservatory, from which he graduated, and he continued his studies at Cremona’s Accademia di Alto Perfezionamento, under Franco Scala (piano) and Marco Di Bari (composition). He participated in seminars and master classes with Alexis Weissenberg, Bruno Canino, Maurizio Pollini, Jean Yves Thibaudet and Christian Zacharias. He has performed in Italy’s major cities and in many cities elsewhere in Europe. He frequently performs in a duo team with Giorgia Tomassi. Since 1999 he has been in charge of music programming at the Centre Saint Louis de France, which is the cultural centre of the French Embassy at the Vatican. A CD that he and Giorgia Tomassi made recently for the KHA label is dedicated entirely to music for two pianos by Maurice Ravel. Akerke Tazhibayeva Diplomata del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy ha vinto vari premi in concorsi di musica etnica internazionali e del Kazakistan. È stata la prima a valorizzare sulla scena lo strumento popolare kyl-kobyz. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo album discografico intitolato “Primavera”. È detentrice di una borsa assegnata dal Primo Presidente della Repubblica del Kazakistan. Promuove la musica strumentale tradizionale del proprio paese in giri di concerti in Asia, Europa e Stati Uniti. Il kyl-kobyz è un antico strumento a corda kazako, provvisto di due corde ricavate da crini di cavallo. Tradizionalmente i kobyz erano strumenti sacri, praticati dagli sciamani e dai guaritori. Secondo la leggenda il kobyz e la sua musica hanno il potere di scacciare gli spiriti maligni e di combattere la malattia. Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, Akerke Tazhibayeva is the winner of international and Republic of Kazakhstan competitions in traditional music. She is the first musician to have introduced the traditional instrument kyl-kobyz to a wider audience. In 2008, she released her first album entitled “Spring”. She received a scholarship from the First President of the Republic of Kazakhstan, and has been promoting traditional Kazakh instrumental music through concerts in Asia, Europe and the USA. The kyl-kobyz is an ancient Kazakh string instrument. It has two strings made of horsehair. Traditionally, kobyzes were sacred instruments, owned by shamans and bakses (spiritual healers). According to the legend, the kobyz and its music could banish evil spirits and illness. 77 Progetto Martha Argerich 2014 Sergio Tiempo Nato a Caracas nel 1972 iniziò a studiare il pianoforte con la madre, Lyl Tiempo. Ha suonato con grandi orchestre quali quelle di Chicago, Houston, Dallas, Montréal, Cleveland, Los Angeles, Rotterdam, Lione, Liegi, Tokio (Metropolitan, Yomiuri, Philharmonic), con i Solisti di Mosca diretti da Vladimir Spivakov. Ha partecipato a numerosi festival: Schleswig-Holstein, Verbier (accanto a Martha Argerich, Mischa Maisky, Barbara Hendricks), Tolosa (nel ciclo Beethoven con Alicia de Larrocha e Maria-Joao Pires), La Roque d’Anteron, Colmar, Montpellier e al Festival pianistico “Arturo Benedetti Michelangeli” di Bergamo-Brescia. Si dedica intensamente alla musica da camera, particolarmente in duo con la sorella Karin Lechner. Ha accompagnato in tournée Mischa Maisky e Martha Argerich. Born in Caracas in 1972, he began studying the piano with his mother, Lyl Tiempo. He has played with such great orchestras as those of Chicago, Houston, Dallas, Montreal, Cleveland, Los Angeles, Rotterdam, Lyons, Liège and Tokyo (Metropolitan, Yomiuri, Philharmonic) and with the Moscow Soloists conducted by Vladimir Spivakov. He has taken part in numerous festivals, such as Schleswig-Holstein, Verbier (together with Martha Argerich, Mischa Maisky and Barbara Hendricks), Toulouse (in a Beethoven Cycle with Alicia de Larrocha and Maria-João Pires), La Roque d’Anteron, Colmar, Montpellier and the Arturo Benedetti Michelangeli Piano Festival in Bergamo and Brescia. He dedicates much of his time to chamber music, especially as part of a duo with his sister, Karin Lechner. He has accompanied Mischa Maisky and Martha Argerich on tour. Giorgia Tomassi Nata a Napoli, ha ricevuto le prime lezioni dalla madre per poi consolidare la sua maturazione artistica all’Accademia Pianistica di Imola sotto la guida di Franco Scala. Nel 1992 ha vinto il primo premio al Concorso “Arthur Rubinstein” di Tel Aviv. Ha suonato in importanti sale europee (Teatro alla Scala, Wigmore Hall di Londra, Santa Cecilia a Roma, Herkulessaal di Monaco, Konzerthaus di Berlino), negli USA, in America Latina e in Asia. Suona regolarmente con Salvatore Accardo. Collabora con l’Ensemble Wien-Berlin, col Quartetto Artis di Vienna e suona in trio con Hansjörg Schellenberger e Milan Rukovic, con Danilo Rossi e Alessandro Travaglini. Per la EMI ha registrato gli Studi di Chopin i concerti per pianoforte e orchestra di Nino Rota con la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti. 78 Born in Naples, Giorgia Tomassi was at first taught by her mother but completed her artistic development at the Accademia Pianistica in Imola, under the guidance of Franco Scala. In 1992 she won first prize in the Arthur Rubinstein Competition in Tel Aviv. She has played in such major European venues as La Scala in Milan, the Wigmore Hall in London, Santa Cecilia in Rome, Munich’s Herkulessaal, and Berlin’s Konzerthaus, as well as in the USA, Latin America and Asia. She regularly performs with the famous violinist Salvatore Accardo. She plays with the Ensemble Wien-Berlin, the Artis Quartet of Vienna, and in trio with Hansjörg Schellenberger and Milan Rukovic. She has recorded, for EMI, the Chopin Etudes and Nino Rota’s piano concerti – these last with the Filarmonica della Scala conducted by Riccardo Muti. Progetto Martha Argerich 2014 Alexander Vedernikov Dal 2001 al 2009 è stato direttore musicale dell’Orchestra del Teatro Bolshoi e membro del “collegium” dei direttori dell’Orchestra Nazionale Russa. Formatosi al Conservatorio di Mosca, è stato direttore della musica al Teatro Stanislavsij (1988-1990) e direttore associato dell’Orchestra sinfonica della Radio di Mosca (1988-1995), nonché direttore artistico e direttore principale della Russian Philharmonia dal 1995 al 2004. Vedernikov è stato sul podio di prestigiose formazioni internazionali quali la Filarmonica di Tokio, Dresden Staatskapelle, London Philharmonic, BBC Scottish Symphony, Royal Scottish National Orchestra, Montréal Symphony, Residentie Orchestra dell’Aia, Budapest Festival Orchestra, Orchestra Nazionale della Rai di Torino, Orchestra Filarmonica di Bergen, Sydney Symphony. Nel 2009 ha assunto la direzione della danese Orchestra di Odensee. From 2001 to 2009 he was music director of the Bolshoi Theatre Orchestra and a member of the “collegium” of conductors of the Russian National Orchestra. Trained at the Moscow Conservatory, he was music director at the Stanislavsky Theatre (1988-90) and associate conductor of the Moscow Radio Symphony Orchestra (198895). From 1995 to 2004 he was artistic director and principal conductor of the Russian Philharmonia. Vedernikov has appeared on the podiums of such prestigious international ensembles as the Tokyo Philharmonic, Dresden Staatskapelle, London Philharmonic, BBC Scottish Symphony, Royal Scottish National Orchestra, Montreal Symphony, Residentie Orchestra of the Hague, Budapest Festival Orchestra, Orchestra Nazionale of the RAI (Turin) and others. In September 2009 Alexander took up the role of Chief Conductor of the Odense Orchestra in Denmark. Jing Zhao Nata a Pechino, nel 1996 ha ottenuto una borsa di studio per stranieri dall’Alta scuola musicale di Tokyo. Dal 2002 ha studiato con David Geringas alla Hochschule für Musik Hanns Eisler a Berlino. Ha vinto il primo premio al secondo concorso di violoncello organizzato da Viva Hall in Giappone, si è esibita sotto la direzione di Seiji Ozawa, Jean Fournet, Myun-Whun Chung, Eliahu Inbal e Riccardo Muti, con orchestre quali la NHK Symphony, la New Japan Philharmonic, l’Orchestra della NDR, la Filarmonica della Scala, la Singapore Symphony Orchestra, la Sydney Symphony Orchestra e l’Orchestra sinfonica di Praga. Vincitrice del primo premio al Concorso ARD (2005), è attiva anche in ambito cameristico, con Emmanuel Pahud, Paul Meyer, Eric Le Sage, Konstantin Lifschitz, Trevor Pinnock e Myung-Whun Chung come pianista. Born in Beijing, in 1996, she received a special scholarship for foreign students from the Tokyo College of Music and enrolled in its affiliated high school. From 2002 she studied at the Hanns Eisler Academy in Berlin under David Geringas. Winner of the first prize at the Cello Competition organised by Viva Hall in Japan 1997, she has performed under Seiji Ozawa, Jean Fournet, Myung-Whun Chung, Eliahu Inbal and Riccardo Muti, with NHK Symphony, New Japan Philharmonic, NDR Symphony Orchestra, Filarmonica della Scala, Singapore Symphony Orchestra, Sydney Symphony Orchestra and Prague Symphony. Winner of the 1st prize at the ARD International Music Competition (2005), she is also active in chamber music and has performed with Emmanuel Pahud, Paul Meyer, Eric Le Sage, Konstantin Lifschitz, Trevor Pinnock and Myung-Whun Chung as pianist. 79 Progetto Martha Argerich 2014 Lilya Zilberstein Nata a Mosca e diplomatasi all’Istituto Gnessin, ha vinto il Concorso “Busoni” di Bolzano (1997) e il premio dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena (1998). Ha suonato con le orchestre filarmoniche di Berlino, Helsinki, la Staatskapelle di Dresda, le sinfoniche di Londra, Vienna, della Rai di Torino, Tokyo, Lipsia, Saint Louis, Milwaukee, San Antonio e Chicago. Intensa l’attività come solista in recital negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa. I più recenti appuntamenti l’hanno vista a San Francisco, Toronto, Rotterdam, Praga, Dresda, Stoccarda, Berlino, Firenze e Vienna, e in due eccezionali concerti insieme a Martha Argerich al Festival di Ludwigsburg. Ha inciso numerosi CD per la Deutsche Grammophon, fra i quali i Concerti n. 2 e 3 di Rachmaninov con i Berliner Philharmoniker e Claudio Abbado. Lilya Zilberstein graduated from the Gnessin Music School. In 1997 she won the Ferruccio Busoni Competition in Bolzano, and in 1998 the award of the Chigiana Music Academy in Siena. She has played with the philharmonic orchestras of Berlin, Helsinki, the Dresden Staatskapelle, the symphony orchestras of London, Vienna, RAI in Turin, Tokyo, Leipzig, Saint Louis, Milwaukee, San Antonio and Chicago. She has also played as a soloist in recitals in the USA, Japan and Europe. Her most recent performances have been two exceptional concerts together with Martha Argerich at the Ludwigsburg Festival. She has made a number of CDs for Deutsche Grammophon, including Rachmaninov’s Piano concertos no. 2 & 3 with the Berlin Philharmonic Orchestra and Claudio Abbado. NOMADE ENSEMBLE Annie Dutoit Annie Dutoit è nata in Svizzera da una famiglia di musicisti. Si è laureata alla Princeton University in letteratura comparata, con un master in giornalismo alla New York University e con un dottorato in filologia francese e romanza alla Columbia University di New York. Attualmente è professore assistente di letteratura francese all’Arizona State University. Ha pubblicato saggi su musica e letteratura. Dopo il fortunato allestimento di The City wears a Slouched Hat di John Cage, ha fondato il Nomade Ensemble che mescola repertorio originale, letteratura e musica seria, con lo scopo di rivitalizzare una materia formalizzata nel comune sentire. Annie Dutoit was born in Switzerland in a family of classical musicians. She graduated with a B.A. in comparative literature from Princeton University, an M.A. in journalism from New York University as well as an M.A and a Ph.D in French and romance philology from Columbia University in New York. Dr Dutoit is currently an assistant professor of French literature at Arizona State University. She has published articles on music and literature. After a successful production of John Cage’s. The City wears a Slouched Hat, she co-founded the Nomade Ensemble in order to integrate text, performance, and music. The Nomade Ensemble mixes original repertoire, literature, and classical music, thus resulting in a refreshing look at familiar material. 81 Progetto Martha Argerich 2014 Simone Mancuso Percussionista e direttore d’orchestra, è nato e cresciuto in Italia. Ha ottenuto riconoscimenti internazionali per le sue interpretazioni di musica contemporanea, beneficiando di premi quali il Kranichstein-Stipendienpreis ai Ferienkurse fur Neue Musik di Darmstadt nel 2002 e lo Stockhausen Preis nel 2005. È stato direttore del Sonus Ensemble (Basilea) e del Sempach Mallet Ensemble (Lucerna). Ha diretto anche lo Zephir Ensemble (Palermo) e il Lugano Percussion Group. Attualmente Mancuso vive a Phoenix negli USA, dove è professore aggiunto di percussione e codirettore del Contemporary Percussion Ensemble e del Contemporary Music Festival Series all’Arizona State University. Simone Mancuso, percussionist and conductor, was born and raised in Italy. He has been internationally recognised for his interpretations of contemporary classical pieces with prizes including the Kranichstein- Stipendienpreise at the Darmstadt Ferienkurse fur Neue Musik in 2002 and the Stockhausen Preis in 2005. He has been the musical director of the Sonus Ensemble (Basel) and of the Sempach Mallet Ensemble (Lucerne). Mancuso has also directed the Zephir Ensemble (Palermo) and the Lugano Percussion Group. Currently, Mancuso lives in Phoenix, USA, where he is an Adjunct Professor of Percussion and Co-Director of the Contemporary Percussion Ensemble and of the Contemporary Music Festival Series at Arizona State University. Ohad Talmor Ohad Talmor (1970) è compositore, arrangiatore e sassofonista. Di origine israeliana è cresciuto a Ginevra. Ha studiato composizione alla Manhattan School of Music. Appartiene alla nuova generazione di compositori-interpreti, la cui musica si rifà a molteplici radici che concorrono alla sua identità, affermato sia come sassofonista jazz sia come compositore di musica seria. Ha collaborato con alcuni grandi jazzisti (Steve Swallow, Carla Bley, Joe Lovano, Kurt Rosenwinkel and Josh Redman). È leader di due distinti gruppi: NewsReel e Mass Transformation. Nel 2012 ha ricevuto il premio di Svizzero dell’anno come musicista jazz. È professore di composizione al Conservatorio di Ginevra e al Queens College della City University di New York. 82 Ohad Talmor (1970) is a composer, arranger and saxophonist. originally from Israel, he grew up in Geneva, Switzerland. He earned a Composition degree from the Manhattan School of Music. Ohad Talmor belongs to a new generation of composers/performers whose music claims multiple roots all of which contribute to his identity as a well established jazz saxophonist and classical composer. He has collaborated with some of the greatest jazz musicians (Steve Swallow, Carla Bley, Joe Lovano, Kurt Rosenwinkel and Josh Redman). Ohad Talmor is the leader of two distinct ensembles: NewsReel and Mass Transformation. Mr. Talmor is the 2012 recipient of Switzerland Jazz Musician of the Year Award and is Professor of Composition at the Geneva Conservatory and City University of New York, Queens College. Progetto Martha Argerich 2014 QUARTETTO DI PIANOFORTI DEL CONSERVATORIO KAZAKO Zhibek Kozhakhmetova Si è diplomata alla Scuola speciale di musica di Almaty (con Ludmila Lapan) e al Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy (con Zhaniya Aubakirova). Dal 2005 al 2008 ha studiato alla Hochschule der Künste di Berna (con Tomasz Herbut). Si è imposta con un secondo premio al quinto Concorso pianistico internazionale di Almaty e si è laureata al Concorso Kiefer Hablizel Preis nel 2007 a Berna. Partecipa regolarmente a vari festival internazionali, a concorsi e a corsi di perfezionamento. Il suo repertorio include composizioni di Bach, Liszt, Brahms, Rachmaninov, Prokof’ev e pezzi cameristici. Zhibek has graduated from the specialised musical school in Almaty (Professor Ludmila Lapan) and the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, department of piano (Professor Zhaniya Aubakirova). From 2005 to 2008 she studied at the Hochschule der Kuenste in Berne (Professor Tomasz Herbut). She is the laureate of the 2nd prize of the 5th International Piano Competition in Almaty, and the laureate of the Kiefer Hablitzel Competition in Berne (2007). She regularly takes part in various International festivals, competitions and master classes. Her repertoire includes works by Bach, Brahms, Rachmaninoff, Liszt, Prokofiev and also pieces for chamber ensembles. Adil Nesipbayev Diplomato al Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy in pianoforte e organo, ha ottenuto premi nel secondo e quarto Concorso internazionale di pianoforte ad Almaty. Ha avuto come insegnanti i suoi genitori, famosi musicisti kazaki: l’organista Gabit Nesipbayev e la pianista Gulnara Nurlanova. È stato anche allievo di Zhaniya Aubakirova, Venera Ibrayeva e Ludmila Lapan. Appena dodicenne ha eseguito il Primo Concerto di Prokof’ev con l’Orchestra filarmonica di Almaty. È assai attivo nella vita concertistica di Almaty, sia come solista sia come membro di gruppi cameristici. È insegnante al Conservatorio nazionale kazako ed è solista nella Filarmonica kazaka Zhambyl. Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, specializing in piano and organ, Adil Nesipbayev is a laureate of the 2nd and 4th International Piano Competitions in Almaty. His teachers were his parents – famous Kazakh musicians, organist Gabit Nesipbayev and pianist Gulnara Nurlanova. He also was trained by such professors as Zhaniya Aubakirova, Venera Ibrayeva and Ludmila Lapan. When Adil was 12 years old, he performed Sergey Prokofiev’s 1st Piano Concerto together with the Almaty Philharmonic Orchestra. He actively gives concerts in the Kazakh Philharmonic and other Almaty concert halls, both as soloists and as a member of chamber ensembles. He teaches in the Kazakh Conservatory and is a soloist in the Zhambyl Kazakh Philharmonic. 83 Progetto Martha Argerich 2014 Alexander Romanenko Diplomato del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy, ha studiato pianoforte con Zhaniya Aubakirova. È insegnante nel dipartimento di pianoforte del Conservatorio nazionale kazako. Ha ottenuto premi al Concorso internazionale di Andorra (Spagna), al Concorso internazionale ”Shabit” di Astana e un diploma al 5° Concorso internazionale di pianoforte di Almaty. Si è esibito più volte con l’Orchestra sinfonica di stato della Repubblica del Kazakistan. È membro del Festival internazionale di pianoforte di Almaty (2010) e dell’associazione Musica dei compositori kazaki contemporanei di Almaty. È molto attivo nella vita concertistica, sia come solista sia come membro di gruppi cameristici. Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, he studied piano in the class of Zhaniya Aubakirova. Alexander is a teacher at the Kazakh Conservatory, in the piano department. He is a laureate of the International Competition in Spain (Andorra County), International Competition “Shabyt” in Astana and a diploma holder of the 5th International Piano Competition in Almaty. He has performed several times with the State Symphonic Orchestra of the Republic of Kazakhstan. Alexander is a member of Almaty International Piano Festival 2010 and “Music of Contemporary Kazakh Composers in Almaty”. He has an active concert life, both as a soloist, and as a member of chamber ensembles. Gulzhan Uzenbayeva Diplomata al Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy, Gulzhan Ezenbayeva è pianista e compositrice, vincitrice di un primo premio al Concorso di musica da camera LG. È solista dell’Orchestra filarmonica Zhambyl e insegnante al Conservatorio nazionale kazako. È apprezzata sia come solista sia nelle esibizioni di musica da camera. Conduce un’attività concertistica ragguardevole in patria e all’estero. È regolarmente presente in vari festival e concorsi internazionali, tra i quali il Festival internazionale di musica contemporanea “Ilkhom-XX” a Tashkent, il Festival Pablo Casals in Francia, il Festival Beethoven in Austria, il Festival internazionale di nuova musica “Nauryz XXI”. 84 Graduated from the Kurmangazy Kazakh National Conservatory, Gulzhan Uzenbayeva is a composer, pianist, and laureate of the 1st prize of the LG Chamber Music Open Competition. She is a soloist of the Zhambyl Kazakh Philharmonic, and professor of piano at the Kurmangazy Kazakh National Conservatory. Gulzhan Uzenbayeva is known as a soloist and a chamber ensemble musician. She has a successful concert life in Kazakhstan and abroad. She participates in various International competitions and festivals, including the International Festival of Contemporary Music “Ilkhom-XX” in Tashkent, Pablo Casals Chamber Music Festival in France, Beethoven Festival in Austria, International Festival of New Music “Nauryz XXI”. Progetto Martha Argerich 2014 Quartetto di strumenti popolari del Conservatorio Kazako Questo quartetto è uno dei gruppi più brillanti del Conservatorio nazionale kazako. Si è esibito in festival internazionali di Asia, Europa e USA. Le sue apparizioni alla Filarmonica di Berlino, al Kongresszenter di Amburgo, alla Beethovenhalle di Bonn, nella grande sala del Conservatorio Čajkovskij di Mosca hanno ottenuto grande successo. Le loro esecuzioni si basano sull’antica tradizione kazaka “tartys”, che significa competizione tra musicisti, durante la quale gli assoli propongono famose melodie kazake. Dopo l’ininterrotta serie di temi tutti i partecipanti del “tartys” suonano insieme la parte finale – uno dei pezzi preferiti “Sary Arka” (steppa gialla), risalente al compositore popolare Kurmangazy. This quartet is one of the brightest collectives of the Kazakh Conservatory. The quartet has performed at International festivals in Asia, Europe and the USA. The performances in the halls of Berlin Philharmonic, Congress Center in Hamburg, Beethovenhalle in Bonn, and Great Hall of the Tchaikovsky Moscow State Conservatory had great success. The play of the musicians is based on ancient Kazakh tradition “tartys”, meaning the competition of the musicians, during which the participants take on solo performance of famous Kazakh tunes. Having played non-stop several tunes, all participants of the “tartys” play all together the final part – one of the favorite plays “Sary Arka” (yellow steppe), composed by the folk composer Kurmangazy. Trio “Andare” Il Trio Andare è formato da Zhibek Kozhakhmetova (pianoforte), Dinara Bazarbaeva (violino) e Tair Karataev (violoncello). Si è costituito all’interno del Conservatorio nazionale kazako Kurmangazy ed ha iniziato la sua attività concertistica nel 2009. Tutti e tre gli esecutori sono artisti affermati nella loro disciplina e possiedono una vasta esperienza nel repertorio cameristico. Hanno ottenuto premi in vari concorsi internazionali e si sono esibiti con le maggiori orchestre. Suonano regolarmente e hanno un vasto repertorio con opere di Mozart, Beethoven, Ravel, Šostakovič, Rachmaninov, Mendelssohn, Arensky, Brahms e Babadjanyan. Trio Andare is a Kazakh piano trio and consists of Zhibek Kozhakhmetova (piano), Dinara Bazarbaeva (violin) and Tair Karataev (cello). They were all trained at the Kurmangazy Kazakh National Conservatory. All three players are established solo artists in their own right and have vast experience of the chamber music repertoire. They are all major prizewinners from a number of international competitions, have performed with the country’s leading orchestras. They perform regularly and their repertoire includes works by Mozart, Beethoven, Ravel, Shostakovich, Rachmaninov, Mendelssohn, Arensky, Brahms and Babadjanyan. 85 Progetto Martha Argerich 2014 Orchestra della Svizzera italiana L’OSI collabora con i grandi nomi del panorama direttoriale e con i più celebri solisti; si esibisce nella Svizzera italiana e nei maggiori centri nazionali ed internazionali. Finanziata principalmente dal Cantone Ticino, dalla Radiotelevisione svizzera, dalla Città di Lugano e dall’Associazione Amici dell’OSI, l’Orchestra della Svizzera italiana è una delle 13 formazioni a livello professionale attive in Svizzera. Composta da 41 musicisti stabili, dà vita annualmente alle due stagioni musicali della RSI a Lugano e partecipa regolarmente alle Settimane Musicali di Ascona, a Lugano Festival e al Progetto Martha Argerich. Offre un’ampia serie di concerti rivolti alla popolazione, alle famiglie e alle scuole. Collabora con il Conservatorio della Svizzera italiana. Dal 2010 si è esibita al Parco della Musica di Roma sotto la direzione di Lorin Maazel, al Teatro alla Scala di Milano con Salvatore Accardo, in tournée per tutta la Svizzera con Vadim Repin e nei maggiori Teatri del Brasile diretta da John Neschling. Numerose le registrazioni in studio finalizzate all’emissione radiofonica e le produzioni discografiche con importanti etichette quali Chandos, Hyperion, EMI e Deutsche Grammophon. Per quest’ultima è da segnalare il pregiato cofanetto pubblicato nel 2012 con quattro cd dedicati ai primi dieci anni di concerti dell’OSI nell’ambito del Progetto Martha Argerich. Dal 1935 l’Orchestra della Radio della Svizzera italiana, è stata diretta da grandi personalità musicali quali Ansermet, Stravinskij, Stokowski, Celibidache, Scherchen. Ha collaborato con innumerevoli compositori quali Mascagni, R. Strauss, Honegger, Milhaud, Martin, Hindemith e, in tempi più vicini, Berio, Henze e Penderecki. Primi direttori stabili sono stati Leopoldo Casella fino al 1938, Otmar Nussio fino al 1968 e Marc Andreae per il ventennio successivo. Nel 1991 l’Orchestra prende il nome attuale e inizia a mettersi in luce a livello internazionale, esibendosi nelle più prestigiose sale di città come Vienna, Amsterdam, San Pietroburgo, Parigi, Milano e Salisburgo. Nel 1999 avvia un’intensa collaborazione con Alain Lombard, che dapprima ricopre il ruolo di direttore principale e nel 2005 è nominato direttore onorario. Dal 2008 al 2010 si avvale anche della prestigiosa collaborazione di Mikhail Pletnev in qualità di primo direttore ospite. A partire da settembre 2013 collabora con Vladimir Ashkenazy, artista di grande ispirazione, direttore e pianista, che ricoprirà per le prossime quattro stagioni il ruolo di direttore ospite principale. The Orchestra della Svizzera italiana (OSI) works with the great names of orchestral conducting and with internationally acclaimed soloists, performing at major venues both in Switzerland and abroad. Funded principally by the Canton of Ticino, Radiotelevisione svizzera (RSI), the City of Lugano and the Associazione degli Amici dell’OSI, the OSI is one of thirteen professional orchestras currently active in Switzerland. Consisting of forty-one permanent musicians, it performs two concert seasons a year for RSI in Lugano and regularly takes part in the Lugano Festival, the Settimane Musicali in Ascona and the Progetto Martha Argerich. Its strong ties with the region are maintained through an extensive series of concerts aimed at local communities and joint projects with the Conservatorio della Svizzera italiana. Since 2010 the OSI has performed at the Parco della Musica in Rome under Lorin Maazel, at the Teatro alla Scala in Milan with Salvatore Accardo, on tour throughout Switzerland with Vadim Repin, and in the main theatres of Brazil under John Neschling. The OSI has made numerous studio recordings both for radio and for important record labels such as Chandos, Hyperion, EMI and Deutsche Gramophon. Its recordings for Deutsche Gramophon include the much-prized four-CD boxed set issued in 2012 to mark the first ten years of the orchestra’s concerts for the Progetto Martha Argerich. Founded in Lugano in 1935 as the Orchestra della Radio della Svizzera italiana, over the years it was directed by great musical figures such as Ansermet, Stravinsky, Stokowski, Celibidache and Scherchen, and collaborated with composers such as Mascagni, Richard Strauss, Honegger, Milhaud, Martin and Hindemith, and more recently with Berio, Henze and Penderecki. Its first principal conductors were Leopoldo Casella (to 1938), Otmar Nussio (to 1968) and Marc Andreae (to 1991). In 1991 the orchestra took on its current name and began to win international recognition, performing in the most prestigious venues in cities such as Vienna, Amsterdam, St Petersburg, Paris, Milan and Salzburg. In 1999 it began its close partnership with Alain Lombard, who first took over as principal conductor and then in 2005 was appointed honorary conductor. From 2008 to 2010 it was also fortunate to have Mikhail Pletnev as principal guest conductor. Since September 2013 the OSI has worked with the great conductor and pianist Vladimir Ashkenazy, who will direct the orchestra for the next four seasons as principal guest conductor. 87 Vendita, noleggi servizio tecnico accordature, riparazioni La boTTega deL pianoForTe Herbert Fröhlich curato il servizio di concerto dal 1975. Via Canonica 18 CH - 6900 Lugano Tel. 091- 922 91 41 Fax 091- 923 91 71 www.bottegapianoforte.ch [email protected] Herbert Fröhlich betreut unseren Konzertservice seit 1975. La bottega del pianoforte garantisce il miglior suono… La bottega del Pianoforte garantiert für gute “Stimmung“… Da ormai quasi quarant’anni Herbert Fröhlich assiste pianisti di fama internazionale durante i loro concerti e registrazioni in Ticino, così come anche nel resto della Svizzera e all’estero. La sua lunga e approfondita esperienza con strumenti a tastiera e accordature non lasciano alcun desiderio aperto per gli artisti da lui seguiti. “La Bottega del Pianoforte” offre una vasta scelta di strumenti di altissima qualità in particolare nell’ ambito dei concerti. Seit bald vierzig Jahren begleitet Herbert Fröhlich international bekannte Pianisten bei ihren Konzerten und Studioaufnahmen im Tessin, sowie im In- und Ausland. Seine langjährige fundierte technische Erfahrung mit Tasteninstrumenten und Stimmungen, lassen bei Künstlern keine Wünsche offen. Eine grosse Auswahl hochwertiger Instrumente stellt ”la bottega del pianoforte”speziell für den KonzertBereich bereit. Una ampia cerchia di clientela può avvalersi delle nostre in costante rinnovo e fondate conoscenze tecniche. Consulenza personale durante l’acquisto, stime e autenticazioni, riparazioni e revisioni, così come accordature sono conosciute da anni al di là dei confini della Svizzera Italiana. 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