SENTIERO TEMATICO SUL BOSCO PER LE SCUOLE MEDIE PRIMO INCONTRO PUNTI DI VISTA: osserviamo Brembilla dall’alto verso il basso – L’ecosistema dall’esterno verso l’interno Tempi di realizzazione da valutare… Prima parte Questa prima parte è utile per introdurre quella successiva che riguarda il concetto di ECOSISTEMA. Lo scopo è quello di focalizzare la realtà del territorio e capire che tipo di relazioni ci sono tra gli elementi del paesaggio. Breve introduzione su che cos’è una carta geografica (un breve ripasso, si può anche evitare se gli insegnanti non lo ritengono necessario). Spiegazione dell’attività e consegna delle schede per effettuare le “osservazioni – analisi – conclusioni” con l’ausilio della “Scheda di lavoro 1”. -OSSERVAZIONI Consegna della mappa del Comune di Brembilla o delle stampe delle diverse porzioni di riprese satellitari tratte da Google maps©. Se si utilizza la carta del Comune, questa dovrà essere divisa in tanti quadranti (le cui dimensioni dipenderanno dalla scala della carta) quanti saranno i gruppi in cui verrà suddivisa la classe durante tutta l’attività. Se si utilizzano fotografie satellitari si fa in modo che ci siano tutte le porzioni del territorio così da avere almeno una porzione per ciascun gruppo. Ogni gruppo dovrà indicare sulla scheda (Vedi Scheda di Lavoro 1a) rispettiva al proprio quadrante o porzione di fotografia satellitare, se sono presenti, le aree boscate, le praterie, le aree verdi comunali/parchi, nuclei abitativi e infrastrutture (strade..etc..). -ANALISI I gruppi di lavoro formuleranno autonomamente delle ipotesi sull’origine (naturale o antropica) degli elementi indicati sulla scheda di lavoro; elaboreranno delle valutazioni sulla loro posizione rispetto al paese, sulla loro distribuzione (omogeneità/frammentazione) e sulla loro estensione (piccola o ampia), e sulle loro funzioni e utilizzo. Si chiederà ai ragazzi di provare ad immaginare come poteva essere lo scenario del passato nel territorio e le trasformazioni (se presenti) avvenute negli ultimi decenni in relazione alle attività umane. -CONCLUSIONI Ogni gruppo comunicherà alla classe gli elementi rilevati nella propria area esaminata. Seguirà un breve dibattito di confronto mediato e stimolato dalle domande dell’educatore per condurre verso conclusioni sullo stato attuale del territorio e il rapporto attuale tra bosco e uomo. Quali sono comportamenti per un a corretta gestione e utilizzo del bosco? Il lavoro conclusivo consisterà nella realizzazione di un cartellone riassuntivo che mostra la carta completa del Comune e tutte le schede di lavoro che hanno compilato i gruppi. 9 Materiale necessario per il I incontro: Mappa di del Comune di Brembilla (Richiedere fotocopia al Comune di Brembilla o più porzioni di riprese satellitari tratte da Google maps©); fotocopie Scheda di Lavoro1a, da compilare per l’analisi della mappa di Brembilla, evidenziatori/pennarelli, colla, forbici, cartelloni. Fotocopie Scheda di Lavoro 1b (per la seconda parte) SCHEDA di LAVORO 1a TITOLO: Scrivere qui il nome dell’incontro…………. (es. PUNTI DI VISTA: osserviamo Brembilla dall’alto verso il basso – L’ecosistema dall’esterno verso l’interno). OSSERVAZIONI 1) Incollate qui sotto il quadrante della MAPPA (o la porzione di foto satellitare) che vi è stato assegnato: 2) Indicate ora sulla mappa (o foto), con le rispettive lettere riportate nella legenda, solo gli elementi presenti sul territorio che riuscite ad individuare o di cui ricordate o conoscete già la posizione. Legenda: FIUMI O TORRENTI= F AREE BOSCATE= B AREE VERDI COMUNALI= AC NUCLEI ABITATIVI= CA PRATI= P FABBRICHE= FB ANALISI 3) A fianco degli elementi individuati nel punto 2, indicate ora sulla mappa (o foto) con la lettera A gli elementi che secondo voi sono ANTROPICI, e con la lettera N, quelli NATURALI. 4) Ora avete una migliore visione degli elementi su tutta l’area che avete osservato. Provate a valutare la posizione rispetto al centro del paese, la distribuzione (omogeneità/frammentazione), l’estensione (piccola/ampia) e la funzione (attuale/passato) degli elementi individuati nel punto 2. Esistono delle relazioni tra i diversi elementi? Di che tipo? CONCLUSIONI 5) Esponete e confrontate con gli altri gruppi le vostre conclusioni. Seconda parte Ecosistema: introduzione e spiegazione del concetto generale di ecosistema, componenti biotiche (produttori, consumatori, decompositori) e abiotiche (suolo, temperatura, acqua, nutrienti, etc..) del bosco; la catena alimentare. Il concetto di ECOSISTEMA è legato agli organismi, agli habitat e all’energia. Si parte proprio dal concetto di energia, per poi sviluppare in seguito (vedi Presentazione PowerPoint1b) gli altri argomenti descritti sopra. Si chiederà a ciascun ragazzo di pensare cosa c’è all’interno delle loro case (elementi possono essere naturali o artificiali) e di scegliere 3 cose che secondo loro utilizzano l’energia (senza specificare quale tipo) per funzionare, per muoversi…etc. Uno dei ragazzi annoterà alla lavagna il tutto. Lo scopo è arrivare alla conclusione che il sole è la fonte di energia fondamentale per la vita. Probabilmente in pochi penseranno alle piante, agli animali domestici e organismi viventi che indirettamente sfruttano l’energia che proviene dal sole. Qualora nell’elenco, dovessero mancare esseri viventi l’educatore lo suggerirà ai ragazzi. Quindi si cercherà di evidenziare sulla lavagna quelli che utilizzano l’energia elettrica e quelli che utilizzano altre fonti. Dopo aver assimilato il ruolo del sole per gli esseri viventi, si mostra la Presentazione PowerPoint1b, che ha lo scopo di dare la definizione di ecosistema partendo dal flusso di energia, e affrontando il concetto delle catene alimentari con riferimento particolare al bosco. Alla presentazione seguirà una verifica dell’apprendimento alla lavagna o su di un supporto grafico/cartellone, che schematizza le componenti descritte. I ragazzi dovranno completare la Scheda di lavoro 1b associando al numero corretto le componenti dell’ecosistema bosco. Se c’è tempo a disposizione con un “gioco di ruolo” si potrebbe variare in modo arbitrario una o più delle sue componenti (a scelta dell’educatore e/o alunni); prendendo in considerazione solo alcuni degli organismi viventi in un bosco, ogni alunno (o la classe) ipotizza le conseguenze su tutto l’ecosistema. Dibattito e conclusioni. SCHEDA di LAVORO 1b TITOLO: Scrivere qui il nome dell’incontro …………. (es. L’ecosistema bosco). Scrivi a fianco della figura le stratificazioni dell’ecosistema bosco e Inserisci nei cerchi bianchi i numeri corrispondenti alla legenda qui sotto. A = Strato arbustivo, B = Suolo, C = Strato arboreo, D = Strato erbaceo. 1 = Ghiandaia, 2 = Picchio, 3 = Talpa, 4 = Volpe, 5 = Scoiattolo, 6 = Lombrico, 7 = Gufo comune, 8= Topo selvatico, 9 = Quercia, 10 = Nocciolo, 11 = Rovo. Verifica con i tuoi compagni se hai completato correttamente il disegno Ora prova a pensare quali potrebbero essere le conseguenze sull’ecosistema se viene mancare qualcosa nella catena alimentare. SECONDO INCONTRO L’ ECOSISTEMA BOSCO: che foglia hai? …Ecco chi sei! Le piante: le loro funzioni in natura e il loro sfruttamento da parte dell’uomo. La struttura: radici, fusto, foglie. La disposizione delle piante in un bosco: le specie arboree, arbustive ed erbacee.. Specie autoctone/alloctone. Verrà chiesto ai ragazzi di pensare alle prime azioni che hanno fatto a casa poco prima di andare a scuola. Lo scopo è quello di produrre un elenco dal quale poi si ricaveranno informazioni sull’origine delle cose che hanno utilizzato; in particolare sarà importante far capire quali oggetti, cibi hanno un’origine vegetale (mobili, sedie, indumenti, jeans, pane, marmellata, dentifricio, creme, cereali, zucchero.., borsa, quaderni, libri … etc) per rendere consapevoli i ragazzi di come le piante fanno parte della nostra vita quotidiana anche se non le vediamo attorno a noi. Si farà poi un breve ripasso (Presentazione PowerPoint 2) degli organi delle piante e delle loro funzioni, con un approfondimento sulle importanti funzioni delle foglie (fotosintesi clorofilliana, respirazione, traspirazione). Riconoscimento delle specie arboree ed arbustive Il riconoscimento delle foglie sarà effettuato con la vista, mentre quello dei frutti (pigne, bacche, samare) con il tatto. I frutti vengono consegnati e coperti con un velo. I ragazzi devono provare a riprodurne la forma con un disegno dopo averle toccate e poi individuare la specie di appartenenza sulle schede di riconoscimento. Si discuterà poi sul perché della forma/consistenza dei frutti. I ragazzi realizzeranno poi un “modello di erbario” con le specie identificate, descrivendone le caratteristiche. 9 Materiale necessario per il II incontro: Foglie, frutti, schede grafiche per il riconoscimento delle specie (Scheda di lavoro 2a e 2b), fogli di giornale (quotidiani), scotch. Lenti di ingrandimento. SCHEDA DI LAVORO 2b 1) Hai osservato attentamente i tuoi semi e frutti? Sei riuscito a disegnarlo e a descriverne le caratteristiche? 2) Ora identifica la specie a cui appartiene il tuo seme o frutto, confrontando le tue osservazioni con la descrizione presente nella tabella e utilizzando le figure al di sotto di essa. N. Mezzo di dispersione Vento Vento Caratteristiche seme/frutto Ombrello di peli Eliche Gravità Gravità Animali Peso Peso Polpa, colore del Pianta Platano (Capolini) Acero di monte, Frassino (Samara) Robinia(Legumi) Quercia (Ghianda) Biancospino (Pomi) 1 2 2 3 5 4 TERZO INCONTRO GLI ALBERI: i loro segreti, i loro ospiti I segreti di un albero: cosa ci può raccontare un albero? Importanza dell’albero come fonte di informazione sulla disponibilità di nutrimento, sul clima, sull’inquinamento. I LICHENI e la DENDROCRONOLOGIA. Si utilizzeranno due presentazioni in PowerPoint (Vedi PowerPoint 3.1-a e PowerPoint 3.1-b) per spiegare ai ragazzi che anche gli alberi, come gli animali, possono comunicare con noi attraverso dei messaggi che possono essere compresi osservando e analizzando sia la parte esterna ed interna del tronco. La lezione sarà quindi divisa in due parti: la prima su corteccia e i suoi “ospiti”, la seconda su nozioni di DENDROCRONOLOGIA. (Si comincia con la parte esterna del tronco: la corteccia. La parte esterna ci mostra “come sta” l’albero nello stesso momento in cui lo osserviamo (se mancano acqua e/o i nutrienti, se le temperature sono troppo alte o troppo basse, se l’albero è esposto agli agenti inquinanti o malato). I licheni vengono descritti brevemente come gli “ospiti”della corteccia, fornendo ai ragazzi le informazioni necessarie per far comprendere il concetto di “organismo BIOINDICATORE” per spiegare prima e applicare poi il metodo di misura dell’inquinamento con la successiva attività di laboratorio (Scheda di lavoro 3.1-a) mentre verranno fatti osservare dei pezzi di corteccia che ospitano sulla loro superficie dei licheni. Si procede poi a descrivere in modo molto schematico la parte interna del tronco, con lo scopo di dimostrare che questa potrebbe risultare anche molto più interessante rispetto alla porzione esterna. Si spiega infatti che quella interna è da considerarsi un vero e proprio “diario segreto” perché attraverso le applicazioni della dendrocronologia, si possono ricavare molte informazioni sulla storia dell’albero. Infatti, in base alle differenti condizioni ambientali che si sono susseguite nel tempo, l’albero reagisce con una maggiore o minore crescita. Si illustrerà brevemente la struttura interna dell’albero (parti della sezione di un tronco), quali sono gli elementi che la dendrocronologia considera e come si fa a capire quali ricordi e segreti custodisce la pianta che si sta studiando. Segue poi la fase di laboratorio (Scheda di lavoro 3.1-b), in cui la classe verrà poi suddivisa in gruppi e a ciascun gruppo verrà consegnata una stampa di un modello di sezione di tronco dalla quale dovranno estrapolare informazioni sull’età, su periodi in cui la pianta ha subito stress o danneggiamenti. Se c’è il tempo le diverse stampe potranno essere scambiate tra i gruppi Verranno distribuite anche delle piccole sezioni di tronco o di rami per l’osservazione libera della disposizione degli anelli. 9 Materiale necessario per il III-1incontro: Presentazione PowerPoint 3.1-a. Lenti di ingrandimento, metro, un filo di spago (2-2.5 mm Ø, un paio di rotoli di spago), 2-8 bacchette di legno (o plastica) lunghe 55 cm, 1-2 cm Ø (o sezione quadrangolare 2cm di lato). Il numero di bacchette dipende da come si vuole operare sul campo (e dal n. gruppi), un trapano (oppure fare 6 fori a 10 cm di distanza sulle bacchette di legno prima di consegnarle ai ragazzi). Fotocopie schede di lavoro 3.1-a. SCHEDA DI LAVORO 3.1-a TITOLO: Scrivere qui il nome dell’incontro…..(es. GLI ALBERI: i loro segreti, i loro ospiti) 1) Osserva i licheni presenti su quest’albero. Per ciascun punto cardinale (N,O, S, E) conta i licheni della stessa specie e poi completa la tabella 1. 2) Sul vostro albero avete trovato: Specie N O S E Totale licheni Totale licheni presenti sull’albero (N+O+S+E) Tabella 1 3) Confronta i dati e completa questa tabella che indica i licheni che gli altri gruppi dei tuoi compagni di classe hanno trovato sul loro albero. Gruppo N O S E Albero 1 Albero 2 Albero 3 Totale licheni Tabella 2 4) Calcolate ora l’ I.B.L. (Indice di biodiversità lichenica) della zona esaminata applicando la seguante formula: I.B.L. B.L. N°A B.L.= somma dei totali dei licheni contati per ciascun punto cardinale (tabella 2) N°A = Numero degli alberi esaminati 5) Confronta il valore di I.B.L. che avete ricavato con quelli presenti nella tabella 3 per vedere a quale giudizio sull’inquinamento corrisponde. Giudizio: ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………. Livello Valori I.B.L Giudizio Colore 7 0 Alterazione molto alta ____________ 6 0-15 Alterazione alta ____________ 5 16-30 Alterazione media ____________ 4 31-45 Alterazione bassa/naturalità bassa ____________ 3 46-60 Naturalità media ____________ 2 61-75 Naturalità media/alta ____________ 1 maggiore di75 Naturalità alta ____________ Griglia per il campionamento sul campo Materiali Un filo di spago (2-2.5 mm Ø) 2 bacchette di legno (o plastica) lunghe 55 cm, 1-2 cm Ø (o sezione quadrangolare 2cm di lato) un trapano (oppure fare 6 fori a 10 cm di distanza sulle due bacchette di legno prima di consegnarle ai ragazzi) Montaggio Unire le due bacchette con il filo per ciascun foro (II, III, IV, V), mantenendo una distanza di 10 cm tra le bacchette. Fissare il filo con un nodo (figura A). Si può anche fare un’unica griglia per rilevare contemporaneamente i quattro punti cardinali. Si costruiscono quattro griglie nello stesso modo unendole con un pezzo di filo in modo che possano scorrere lungo di esso attraverso il I e i VI foro (figura B). A B La scelta degli alberi Negli studi di biomonitoraggio è necessario rispettare alcune regole nella scelta degli alberi: -non devono essere troppo inclinati rispetto al terreno; -non devono essere troppo coperti da muschi o piante rampicanti; -non scegliere alberi che hanno subito danneggiamenti (ferite profonde scortecciature); -vanno scartati alberi che mostrano evidenti fenomeni di disturbo (malattie o verniciature); -si devono tenere in considerazione solo alberi con una circonferenza di almeno 60cm. Posizionamento delle griglie Il reticolo è posizionato sul tronco dell’albero a 1,5 m di altezza dal suolo in corrispondenza di tutti e quattro i punti cardinali (nord, ovest, est e sud). Per determinare l’IBL non è necessario conoscere il nome dei licheni, si possono ad esempio segnare le forme di crescita (crostoso, folioso, fruticoso) oppure il colore dei diversi licheni (giallo, verde, grigio ecc). SCHEDA DI LAVORO 3.1-b 1) Osservate la riproduzione della sezione di un tronco di un albero. 2) Fate delle ipotesi su quali possibili situazioni ambientali, tra quelle elencate qui sotto, hanno interessato l’albero nel corso della sua vita. Indicate in quali anni si sono verificate. Mancanza di acqua Competizione con altre piante per le risorse (acqua, nutrienti…) Incendio Frana, o valanga Malattie (funghi, parassiti…) Piante e animali Relazione tra flora e fauna. Come si può capire la presenza di alcuni animali del bosco dagli indizi che troviamo vicino o sulle piante? Si fa una piccola introduzione sui metodi di rilevamento degli abitanti del bosco partendo dal loro avvistamento, sino a descrivere le tracce alimentari e i nidi strettamente legati alle piante o a parti di esse. In natura non è molto semplice avvistare gli animali selvatici e occorrono, oltre a molta pazienza, anche alcuni strumenti utili per vederli meglio (es. lente di ingrandimento, binocolo, cannocchiale…). Un metodo valido per riuscire a confermare la loro presenza degli animali e per avere anche informazioni sulla loro dieta, abitudini e comportamento è dato dal riconoscimento delle tracce che la fauna lascia sul territorio. Ai ragazzi verrà spiegato che nel corso di una passeggiata per i boschi, prestando molta attenzione, si può scoprire che proprio poco tempo prima è passato qualche animale o che proprio sopra le loro teste o sotto i loro piedi potrebbero esserci le dimore di uccelli e piccoli mammiferi. Per raggiungere questo scopo si mostrerà loro una piccola presentazione in Power Point (vedi Power Point 3.2) con alcuni esempi di tracce animali che si possono trovare all’interno dei boschi. Durante la presentazione i ragazzi saranno posti, prima di svelare a chi appartiene ogni tipo di traccia presentata, davanti a delle scelte multiple. Attraverso il ragionamento mediato dall’educatore, verrà attribuita la corretta associazione (tipo di traccia/animale) delle immagini. Le tracce presentate riguardano le dimore (Scoiattolo, Picchio rosso maggiore, Talpa), tracce alimentari (roditori, uccelli), impronte degli animali (cinghiale, capriolo, tasso, faina, volpe). Dopo la presentazione la classe verrà suddivisa in gruppi, ognuno dei quali osserverà e analizzerà (a rotazione) del materiale che verrà consegnato (pigne, nocciole, noci e stampe di tracce animali). I ragazzi utilizzeranno un’ apposita scheda di riferimento/descrittiva per il riconoscimento dei tipi di tracce (vedi Scheda di lavoro 3.2) Con questi elementi, la classe disporrà delle nozioni necessarie per realizzare dei pannelli illustrativi e/o installazioni. 9 Materiale necessario per il III-2 incontro: Presentazione PowerPoint 3.2, fotocopie schede di lavoro, resti di nocciole, noci, ghiande SCHEDA di LAVORO 3.2 TITOLO: Scrivere qui il nome dell’incontro…..(es. I SEGRETI DEGLI ALBERI E I RIFUGI PER LA FAUNA) LE IMPRONTE Usiamo le chiavi dicotomiche per capire quale animale le ha prodotte: 1) Com’è l’impronta che hai trovato? Formata da cuscinetti A forma di zoccolo Se ha dei cuscinetti vai al punto 2, se è uno zoccolo vai al punto 3 2) Sono presenti i segni delle unghie e i cuscinetti sono cinque? Se, si vai al punto 4 I cuscinetti sono quattro e sono presenti i segni delle unghie? Allora vai al punto 5 3) E’ il CINGHIALE… Se l’impronta è di 6-9cm di lunghezza e 5-7cm di larghezza. Gli zoccoli sono più arrotondati negli adulti; nei giovani sono appuntiti. Rispetto a tutte le impronte degli altri ungulati, quelle del cinghiale sono le uniche che mostrano anche gli speroni. E’ il CAPRIOLO… Sono le più piccole tra tutti gli ungulati europei. Dimensioni dell’impronta: lunghezza 3,5- 4 cm e larghezza 3 cm. 4) E’ il TASSO… Se l’impronta è di 7-10 cm di lunghezza e 4-6 di larghezza. Le zampe hanno artigli molto sviluppati e cuscinetti delle dita allineati e paralleli tra loro (come le dita di una mano). Utilizza le zampe anteriori per scavare la tana e scovare dal terreno piccoli roditori e insetti. E’ la FAINA… Se l’impronta misura circa 3,5-4cm di lunghezza e 3cm di larghezza. L’impronta del dito più interno rimane poco impressa. 5)Sono presenti delle unghie? E’ la VOLPE… Se l’impronta è lunga circa 5cm e larga 3-4cm. Il pollice non lascia la sua traccia. Se fai una linea al di sotto della base dei cuscinetti delle dita mediane, questa non taglia i cuscinetti di quelle più esterne. (Attenzione!L’impronta del cane è simile, ma la linea taglia i cuscinetti). TRACCE ALIMENTARI Osserva il guscio della nocciola: 1) Se il guscio della nocciola è spaccata in due metà. Lo scoiattolo trattiene la nocciola o la noce tra le zampe anteriori e poi la apre con gli incisivi inferiori con un colpo secco. La traccia è dello SCOIATTOLO 2) Molte specie di topi selvatici (e anche i ghiri e arvicole), non rompono il guscio ma lo rosicchiano aprendo un piccolo foro con la mascella inferiore. La traccia può essere del TOPO, del GHIRO o dell’ ARVICOLA ROSSASTRA 3) Se i fori sono di diversa grandezza con margini irregolari, si tratta di un uccello. Rompono il guscio con il becco e ne estraggono il contenuto. Beccano i frutti aggrappandosi ai rami o alla noce che pende oppure beccano quelle cadute sul terreno. La traccia è della CINCIALLEGRA (cambia con foto B/N noce e ghianda) Laboratorio di falegnameria – cassette nido per gli uccelli Inizialmente si spiega ai ragazzi che gli uccelli insettivori contribuiscono alla salvaguardia dei boschi e di tutta la natura: essi infatti svolgono anche un’efficace azione di contenimento della diffusione degli insetti nocivi dei quali sono predatori. Molti uccelli insettivori che si trovano permanentemente nel nostro paese o che vi restano solo in estate per riprodursi sono soliti utilizzare tutti i luoghi idonei e anche un po’ particolari per la realizzazione del proprio nido come ad esempio: all’ interno di cavità di alberi o di rocce, sugli edifici. Il motivo è resta maggiormente protetto. Con il taglio non controllato degli alberi di un bosco per il legname, si ha come conseguenza la perdita dei luoghi ideali dove gli uccelli possono nidificare. Uno dei modi per aiutare gli uccelli è quello di costruire delle cassette nido. Il nido infatti, come per altri animali, è per gli uccelli un rifugio per proteggere le proprie uova dai predatori. Pertanto, la costruzione di un nido artificiale, oltre ad avere il nobile scopo appena descritto, permette di salvaguardare le specie rare, garantisce la sopravvivenza degli uccelli appena nati, e ci permette di osservare più facilmente gli uccelli visitatori o abitanti del bosco. Il “classico” nido è costituito sia da elementi ricavati direttamente dal bosco (erba, foglie, piccoli ramoscelli, pezzi di corteccia, licheni) sia da altri elementi che provengono dallo stesso uccello che nidifica (piume) e da altri animali (peli di mammiferi, ragnatele, etc.). Osservazione di alcuni nidi di uccello. I ragazzi si dividono a gruppi, oppure vengono fatti passare di mano in mano per osservare i materiali di cui sono composti. Poco prima dell’attività di laboratorio (Scheda di lavoro 3.3), verrà spiegato ai ragazzi il periodo corretto e le modalità per l’installazione del nido artificiale, le attività di manutenzione dello stesso e le cautele da adottare. Il periodo migliore per l’installazione è l’autunno/ inverno. Gli uccelli nidificano in primavera, in questo modo gli animali potranno incominciare a visitare la cassetta, per poi occuparla tranquillamente per nidificare. Occorre evitare di posizionare la cassetta nido in boschi troppo fitti e ombrosi. La cassette va collocata ad un’altezza superiore a 1,5 m, in posizione non troppo esposta alla luce diretta del sole e leggermente inclinata verso il basso, per impedire l’ingresso della pioggia. L’apertura d’ingresso rivolta a est/sud-est. Per fissare la cassetta, le parti inferiore e superiore del nido artificiale vengono ancorate al tronco con del filo plastificato (vedi Scheda di lavoro 3.3). A tarda estate, dopo la riproduzione, si può procedere alle operazioni di pulizia rimuovendo il nido artificiale per poi riposizionarlo. Si faranno vedere questi due video scaricabili da http://www.youtube.com Nido artificiale dall’esterno (http://www.youtube.com/watch?v=YP5K3_Z5OzY) e dall’interno (http://www.youtube.com/watch?v=txVE8dvA8Fo). (Durata 10 min circa) Verrà poi spiegato ai ragazzi che si dovrebbe: ‐ scegliere boschi giovani e poco ombrosi dove posizionare la cassetta; ‐ le cassette, se posizionate in luoghi frequentati, devono essere ad un’altezza difficilmente raggiungibile all’uomo; il visitatore se è un buon osservatore le troverà e potrà appostarsi alla distanza di rispetto per osservare. ‐ gli uccelli si cibano di tutti gli insetti, anche quelli protetti (es. farfalle). Evitare la collocazione de nidi artificiali in prossimità di prati magri o zone di particolare importanza per la presenza di alcune specie importanti di insetti. 9 Materiale necessario per il III- 3 incontro: Vecchi nidi di uccelli da mostrare ai ragazzi (si possono recuperare/cercare in natura fino a fine febbraio circa). Tavole di legno tagliate (meglio se già trattato con vernici idrorepellenti e atossiche) per le cassette nido, chiodi (circa 16 per ciascuna cassetta,dimensioni l=3cm, Ø2mm) martelli, filo plastificato. SCHEDA di LAVORO 3.3 TITOLO: Scrivere qui il nome dell’incontro…..(es. I SEGRETI DEGLI ALBERI E I RIFUGI PER LA FAUNA) A B C D Parte posteriore Parti laterali E Parte anteriore con posatoio Posatoio F G Base con fori (0,5 cm Ø) Tetto H Dimensioni delle parti (cm): ‐ parte posteriore e tetto: 22 x 14 x 2 ‐ parti laterali: 21 x 12 x 2 ‐ parte anteriore: 15 x 19 x 2 ‐ posatoio: 3 x 9 x 3 ‐ foro 3,5 Ø ‐ base: 14,5 x 17,5 x 2 Montaggio 3,5 cm 2cm I 1) Prendere la base con fori (F) ed appoggiarla su un ripiano. Inchiodare su di essa la parte posteriore (A) e successivamente quelle laterali (B e C) con A e F. 2) Inchiodare ora il posatoio (D) alla parte anteriore (F). La distanza del posatoio deve essere pari a 2cm a partire dal margine inferiore del foro di ingresso. 3) Inchiodare F ai pezzi assemblati al punto 1, come mostra la figura H. 4) Inchiodare ora il tetto (G), su A, B, C come mostra la figura I Installazione Ricordare e seguire attentamente le indicazioni fornite dall’educatore a proposito di dove e come installare la cassetta nido. Il nido artificiale va legato ad un albero con due pezzi di filo plastificato che avvolgeranno rispettivamente le parti superiori e inferiori al tronco della pianta scelta. (Figura I) PERCORSO SUL BOSCO DEDICATO ALLE SCUOLE ELEMENTARI PRIMO INCONTRO "Esploriamo il nostro territorio" L'incontro ha come obiettivo quello di rendere gli alunni consapevoli del territorio nel quale vivono, così da comprendere quali sono gli elementi naturali e artificiali del loro territorio e come si evolvono nel tempo. La mattinata si svolge in classe. Queste le attività proposte: - Breve presentazione dell'Ecomuseo Val Taleggio e del progetto SelviCultura. - Gioco di presentazione Agli alunni viene chiesto di disegnare su un cartellone il contorno della loro mano. Vengono così invitati a pensare che ogni essere umano occupa, nel mondo, uno spazio. L'educatore spiega quindi che ogni contorno è diverso da quello degli altri, e una cosa simile avviene in natura: per i margini delle foglie e per le impronte degli animali. - Naturale o artificiale? L'educatore spiega brevemente il concetto di elemento naturale e di elemento artificiale. A ogni alunno viene quindi distribuita una rivista e viene chiesto loro di ritagliare un elemento naturale e artificiale. Viene quindi realizzato un cartellone così da confrontare tutto il materiale trovato. - Guardiamo il nostro paese L'educatore mostra alla classe una cartina del proprio paese. Insieme vengono evidenziati i diversi elementi naturali (boschi, prati, montagne e fiumi) e gli elementi artificiali (centri abitati, strade ecc.). Di ogni elemento sono messe in luce le caratteristiche e le funzioni. Gli alunni sono quindi invitati a riflettore come i vari elementi si modificano nel tempo. - Scopriamo l'ecosistema Per introdurre il concetto di ecosistema l'educatore divide gli alunni in cinque gruppi e distribuisce ad ogni gruppo un puzzle da ricomporre raffigurante un sole, due piante, due animali (una volpe e un lombrico). I puzzle ricostruiti vengono quindi incollati su un cartellone. Si spiegano così i diversi elementi dell'ecosistema e le loro funzioni. In questo modo gli alunni sono portati a comprendere come tutti gli elementi siano in relazione fra loro. - Coloriamo la catena alimentare Viene mostrata una scheda dove sono raffigurati i produttori (le piante), i consumatori primari, secondari e terziari. Anche in questo caso l'educatore spiega l'importanza della biodiversità e della relazione necessaria che collega ogni vivente nella catena alimentare. Rielaborazione e saluti In cerchio l'educatore chiede agli alunni come è andata la mattinata, quali le attività che sono piaciute maggiormente e quali meno, e si prova insieme a capire il perché. SECONDO INCONTRO "Un viaggio alla scoperta delle piante" L'incontro mira a far comprendere l'importanza delle piante nella vita degli uomini. Insegna inoltre a gli alunni a osservare e descrivere un ambiente naturale e le sue piante. La mattinata si svolge all'aperto, in un bosco o in un giardino pubblico. Queste le attività proposte: - Gli strati del bosco L'educatore distribuisce agli alunni divisi in gruppi una scheda, chiedendo a ogni gruppo di individuare i diversi strati del bosco: suolo, strato erbaceo, strato arboreo e strato arbustivo con i relativi animali. L'esercizio viene quindi corretto insieme così da evidenziare le caratteristiche dei diversi strati e conoscere gli animali. - Cosa vedo, cosa sento Gli studenti, in cerchio, sono invitati dall'educatore a chiudere gli occhi e ad attivare altri sensi per scoprire il mondo circostante; devono quindi dire cosa sentono con l'udito e l'olfatto, e sono invitati a toccare l'erba con le mani. Dopo qualche istante viene chiesto loro di togliersi le scarpe e di scoprire il manto erboso anche con i piedi. Viene proposto un piccolo gioco di andature per consentire loro di muoversi liberamente nel prato. - Gioco L'educatore tira una linea di confine, da un lato c'è il bosco, dall'altra la città. I bambini devono saltare da una parte all'altra a seconda che l'educatore dica "bosco" o "città". - L'amicizia fra Luna e Julia L'educatore divide i bambini a gruppi e chiede loro di provare a immaginare la continuazione della storia con il seguente inizio: "Un giorno Julia, una ragazza americana, scopre che Luna, una sequoia di più di mille anni, sarà presto abbattuta. Allora decide di…". Ai bambini delle classi più piccole si può chiedere di fare un disegno invece del racconto. Vengono letti i vari racconti (o in alternativa mostrati i disegni) dopodiché l'educatore racconta la vera storia di Julia Hill Butterflay. L'educatore chiede agli alunni, sempre divisi in gruppi, di preparare una lista di cose/oggetti provenienti dalla piante che fanno parte della vita quotidiana di ogni uomo. Vince il gruppo che per primo ne trova 20. Viene quindi spiegato agli alunni che dalle piante si ricava: legname da costruzione e utensili, legna e carbone da ardere, carta e cartone, cibo, estratti vegetali e piante medicinali. - Scopriamo le piante Gli alunni devono riportare su un foglio la posizione dove si trovano, quali elementi naturali e quali artificiali nel territorio. Vengono descritte le diverse parti della pianta con le relative funzioni: radici, fusto e foglie. Ogni alunno è quindi invitato a cercare una pianta, disegnarla nella sua completezza, fare il frottage della sua corteccia, fare il calco del margine e il frottage della sua foglia (si può quindi chiedere se è semplice o composta, forma, margine, colore). In seguito gli alunni sono invitati a sfogliare un manuale di botanica così da ritrovare il nome e le caratteristiche della pianta scelta. A ogni alunno viene quindi lasciata una scheda con diverse piante (abete, acero, betulla, platano, quercia) da colorare in classe o a casa. - Rielaborazione e saluti In cerchio l'educatore chiede ai bambini come è andata la mattinata, quali le attività che sono piaciute maggiormente e quali meno, e si prova insieme a capire il perché. TERZO INCONTRO "Dai frutti agli animali" L'incontro è diviso in due parti; nel corso della prima parte vengono ripresi alcuni temi riguardanti le piante. Nella seconda parte vengono invece presentati gli animali attraverso i suoni, le impronte e le tracce alimentari. L'attività si svolge in classe. Queste le attività proposte: - Dal fiore al frutto Vengono brevemente spiegate le caratteristiche dei semi (comprese le modalità di dispersione), dei fiori e dei frutti. - La testa nei frutti Vengono scelti quattro frutti (mela, fragola, pesca e castagna). A turno viene chiamato al centro un bambino al quale viene messo, senza che egli lo veda, il disegno di un frutto sul capo; suo compito sarà quello di indovinarlo attraverso i suggerimenti dei suoi compagni (colore, stagione, chi lo mangia, grandezza…). L'educatore spiega quindi che è importante conoscere e rispettare il periodo di maturazione dei diversi frutti. In alternativa è possibile dare agli alunni una lista di frutti e chiedere loro di sistemarli nella giusta stagione. - Gli alberi raccontano L'educatore spiega agli alunni l'importanza dell’albero come fonte di informazione sulla disponibilità di nutrimento, clima, inquinamento (breve spiegazione di cosa sono i licheni e la dendrocronologia). Sono quindi mostrati agli alunni alcune sezioni di tronco, i diversi cerchi e spiegato come la pianta registra tutto ciò che avviene (incendi, siccità. parassiti ecc.). Presentazione Power Point PowerPoint 3.1-a e PowerPoint 3.1-b. - Quale suono, quale animale? L'educatore coinvolge i bambini dicendo che come per magia si trovano in un bosco; è quindi necessario fare molto silenzio e ascoltare attentamente i diversi suoni. L'educatore fa ascoltare la registrazione dei versi di diversi animali (lupo, picchio, civetta, orso e cervo). I bambini devono indovinare l'animale dal suo verso. - Quale impronta, quale resto, quale animale Ogni animale ha impronte e tracce alimentari differenti. I bambini sono invitati a scoprirli e indovinarli attraverso la presentazione PowerPoint3.2_Tracce animali. - Rielaborazione e saluti In cerchio l'educatore chiede ai bambini come è andata la mattinata e i tre incontri, quali le attività che sono piaciute maggiormente e quali meno, e si prova insieme a capire il perché. Infine viene chiesto agli alunni di scrivere una breve riflessione (o in alternativa un disegno) in merito alle cose apprese sul bosco. PERCORSO SUL BOSCO DEDICATO ALLE SCUOLE MATERNE PRIMO INCONTRO "Gli animali: gli abitanti del bosco" - 2 ore da svolgersi in classe I bambini, attraverso attività e giochi, sono portati alla scoperta degli animali del bosco attraverso l'uso dei cinque sensi. Nel corso dell'incontro impareranno a riconoscere l'aspetto degli animali, i loro suoni e le loro impronte. Queste le attività proposte: - Questa è la mia impronta Ogni bambini è invitato a lasciare la sua impronta con la tempera su un grande foglio. Le impronte vengono poi guardate e confrontate così da introdurre il concetto che ogni animale lascia la sua impronta e in base a quella è possibile riconoscerlo. - I nostri amici animali L'educatore propone ai bambini in gioco del memory per scoprire gli animali sui quali si lavorerà l'intera mattina: lupo, picchio, civetta, orso e cervo. Segue il "Gioco della scatolina" nel quale i bambini sono invitati a immedesimarsi nell'animale. A ogni bambino viene quindi lasciata una scheda da colorare, da arricchire con materiale proveniente dalla "Scatola del bosco" (l'educatore prepara una scatola con all'intero foglie, corteccie, bastoncini, bacche e altro materiale raccolto nel bosco) - Quale suono? Quale animale? L'educatore coinvolge i bambini dicendo loro che come per magia si trovano in un bosco, è quindi necessario fare molto silenzio e ascoltare attentamente i diversi suoni del bosco. L'educatore fa ascoltare la registrazione dei versi di diversi animali (lupo, picchio, civetta, orso e cervo). I bambini devono indovinare l'animale dal loro resto. - Segui l'impronta L'educatore prepara diversi percorsi con le impronte degli animali studiati. Compito dei bambini, divisi in gruppetti, è seguire le impronte fino ad arrivare all'animale. Al termine del percorso può essere lasciato un disegno o un peluche dell'animale in questione. - Rielaborazione e saluti In cerchio l'educatore chiede ai bambini come è andata la mattinata, quali le attività che sono piaciute maggiormente e quali meno, e si prova insieme a capire il perché. SECONDO INCONTRO "Esploriamo il territorio", 2 ore da svolgersi in un area verde o in una zona boschiva L'attività ha come obiettivo quello di rendere consapevoli i bambini del proprio territorio e di portarli alla scoperta degli elementi naturali e artificiali dell'ambiente nel quale vivono. Un'attenzione particolare viene riservata alle piante con le loro diverse strutture: radici, fusto e foglie. È consigliabile svolgere l'attività all'esterno, in un prato, in un bosco o in un giardino pubblico. Queste le attività proposte: - Dove mi trovo? In cerchio i bambini sono invitati dall'educatore a chiudere gli occhi e ad attivare altri sensi per scoprire il mondo circostante. Sono invitati a dire cosa sentono con l'udito e l'olfatto, e a toccare l'erba con le mani. Sono quindi invitati ad aprire gli occhi, a togliersi le scarpe e a scoprire il manto erboso anche con i piedi. Viene proposto un piccolo gioco di andature per consentire loro di muoversi liberamente e in libertà nel prato. - Gioco L'educatore tira una linea di confine, da un lato c'è il bosco, dall'altra la città. I bambini devono saltare da una parte all'altra a seconda che l'educatore dica "bosco" o "città". - Cosa sentono le mie mani? L'educatore ha preparato in precedenza un sacchetto contenente oggetti naturali ed artificiali. Il sacchetto viene fatto girare fra i vari bambini che con il solo tatto devono provare a indovinare l' oggetto preso. - La mia pianta L'educatore mostra una pianta e spiega ai bambini le diverse componenti della pianta e le rispettive funzioni. Ogni bambino ha quindi il compito di fare il frottage della corteccia della sua pianta preferita. Il disegno viene impreziosito con una cornice colorata di cartoncino. - La mia foglia L'educatore invita i bambini a raccogliere alcune foglie nel prato circostante. Il foglio viene quindi diviso in due: una per fare il frottage della foglia in modo che i bambini possano vedere le diverse venature che la compongono. Nella seconda parte i bambini sono invitati a fare solo il contorno della foglia; l'interno verrà poi colorato a piacere, con pastelli, pennarelli, tempere e (per i più grandi) con la tecnica del collage. In alternativa può essere proposta la tavolozza dei colori del bosco. - Rielaborazione e saluti In cerchio l'educatore chiede ai bambini come è andata la mattinata, quali le attività che sono piaciute maggiormente e quali meno, e si prova insieme a capire il perché. TERZO INCONTRO "Che meraviglia: frutti e fiori!", 2 ore da svolgersi in classe L'incontro è volto a far comprendere ai bambini la bellezza e l'importanza dei frutti e dei fiori. Attraverso giochi e attività l'educatore porterà i bambini a comprendere come il fiore sia un elemento colorato, profumato ed estremamente importante per la vita. Per questo deve essere sempre rispettato. È necessario poi far comprendere l'importanza del frutto, quale "contenitore" del seme e quindi della vita. Queste le attività proposte: - A caccia dell'intruso L'educatore mostra alcune immagini di fiori e chiede ai bambini di riconoscerli e di trovare l'intruso (tulipano, rosa, margherita, narciso, primula, viola). L'educatore spiega inoltre ai bambini quali fiori si possono trovare nei prati o nel bosco e quali invece solo nei giardini privati o pubblici. - Ti coloro! L'educatore distribuisce ai bambini i disegni di alcuni fiori, che vengono colorati con la tempera a dita. - Chi porta in giro il seme? Viene spiegato ai bambino come il seme sia qualcosa che si sposta nello spazio e come spesso siano proprio gli animali a portare in giro i semi. Vengono presentati ai bambini alcuni seme (robinia, acero, mela, albicocca). I bambini sono invitati a toccarli. Viene quindi proposto il gioco del "Gatto e del topo" con una mandorla; in questo modo i bambini divengono a loro volta "trasportatori" di semi. - Gioco: Chi ho in testa? Vengono scelti alcuni frutti (pigna, ghianda, ciliegia e mela). A turno viene chiamato al centro un bambino al quale viene messo, senza che egli lo veda, il disegno di un frutto sul capo; suo compito sarà quello di indovinarlo attraverso i suggerimenti dei suoi compagni (colore, stagione, chi lo mangia, grandezza…) - Facciamo ordine: ogni frutto ha la sua stagione! Vengono sparsi all'interno della scuola materna diversi disegni con i frutti delle quattro stagioni. Ogni bambino deve trovare almeno due disegni; l'educatore spiega quindi l'importanza della stagionalità dei frutti e i bambini devono collocare i frutti nella giusta cassetta (inverno, estate, primavera e autunno). - Rielaborazione e saluti In cerchio l'educatore chiede ai bambini come è andata la mattinata, quali le attività che sono piaciute maggiormente e quali meno, e si prova insieme a capire il perché.