TARATURA DI UNA SONDA DI HALL IN BISMUTO La tensione di Hall che si manifesta tra i due bordi di una lastrina conduttrice di spessore a, percorsa da corrente i e posta perpendicolarmente alle linee di un campo magnetico uniforme di modulo B è data da: VH iB RH a Ove la costante RH, caratteristica della lastrina adoperata, non è altro che RH 1 ne ove e è carica dell’ elettrone e n il numero di elettroni di conduzione per unità di volume del materiale. L’ apparato sperimentale disponibile consente la taratura della sonda, cioè la determinazione della sua costante RH. Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 02 giugno 2017 pag. 1 di 6 Esso è rappresentato nella seguente figura: mT G A mV 2 mm A La lastrina in grigio è la sonda da tarare, fatta di bismuto. Vi sono 4 circuiti indipendenti: 1. Il circuito in colore marrone genera il campo magnetico. Adoperando un generatore di tensione continua, si fa scorrere corrente in una coppia di bobine poste in serie. Il campo magnetico è prodotto dalle bobine ma si estende nello spazio circostante, con linee di campo chiuse. Nella regione tra i due blocchi parallelepipedi di materiale ferromagnetico (colorati in verde in figura) il campo risulta uniforme e con direzione perpendicolare ai blocchi e alla lastrina. La corrente alle bobine, e quindi il valore del modulo del campo magnetico, può essere variata mediante una resistenza variabile e viene letta mediante un amperometro. Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 02 giugno 2017 pag. 2 di 6 2. Il circuito in rosso consente di fare scorrere una corrente, anche essa regolabile, nella lastrina. 3. Il circuito in nero fornisce la lettura della tensione di Hall VH che si manifesta nella sonda da tarare. Esso è costituito essenzialmente in un millivoltmetro mV connesso “in parallelo” ai lati della lastrina tra i quali la tensione di Hall si manifesta. Nella parte tratteggiata del circuito in nero è inserito un galvanometro G. Questo serve solo nella fase iniziale di messa a punto dell’ esperienza. Va collegato, inizialmente, al posto del milli-voltmetro. Questa messa a punto ha le seguenti motivazioni e si esegue come di seguito descritto: a causa di uno spessore non perfettamente uniforme, oppure di non perfetta omogeneità del materiale, quando scorre corrente nella lastrina gli elettroni di conduzione potrebbero non essere distribuiti in maniera perfettamente uniforme nel volume della lastrina pur in assenza di campo magnetico. Ne seguirebbe una d.d.p. tra i due lati ai quali il mV è connesso. Tale d.d.p. sarebbe molto piccola, ma anche la tensione di Hall che poi si vorrà misurare è piuttosto piccola quindi questa tensione “di fondo” da disuniformità potrebbe costituire un significativo contributo di errore sistematico nella misura. Per compensare questo errore sistematico, da un lato la connessione è effettuata direttamente sul bordo della lastrina, dall’ altro è effettuata mediante un piccolo potenziometro con due resistori. I due resistori sono regolabili mediante due manopole. Regolando i due resistori si aggiunge o sottrae una piccola d.d.p. in modo da compensare quella da disuniformità “naturale” e indesiderata tra i lati della lastrina. Quando la Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 02 giugno 2017 pag. 3 di 6 compensazione è effettuata, il mV dovrebbe segnare zero a campo magnetico spento. Tuttavia, questo valore zero avrebbe l’ indeterminazione della sensibilità del mV stesso e sarebbe misurato all’ inizio della sua scala. Si preferisce determinare questo “zero” (cioè compensare l’ eventuale d.d.p. naturale in assenza di campo magnetico) utilizzando uno strumento più sensibile, e cioè un galvanometro a zero centrale. La compensazione è la migliore possibile quando il galvanometro non segna alcun passaggio di corrente. 4. Il circuito in blu costituisce un teslametro, cioè un apparecchio per la misura del valore del modulo del campo magnetico. Esso è costituto a sua volta in una sonda di Hall già tarata, connessa mediante un grosso cavo a un apparecchio che ingloba sia l’ alimentatore che fa scorrere corrente nella sonda, sia il mV che legge la tensione di Hall. Poiché tale sonda è già tarata e tutti i suoi parametri (spessore, corrente) sono noti al costruttore, l’ apparecchio restituisce una lettura direttamente in mT. Modo di operare 1. Compensare l’ eventuale d.d.p. di fondo tra i bordi della sonda: 1.1. Fare scorrere una corrente nella sonda, accendendo il circuito in rosso. 1.2. Mantenere per ora spento il campo magnetico. 1.3. Accertarsi che il mV sia disconnesso. 1.4. Collegare il galvanometro G. 1.5. Regolare le due manopole nere in alto sul supporto della sonda fino a quando G segna zero o la corrente più piccola ottenibile (agire gradualmente, iniziando dalla scala di G Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 02 giugno 2017 pag. 4 di 6 meno sensibile e cambiando scala man mano che la regolazione procede). 1.6. Quando l’ azzeramento non è più migliorabile, sostituire il mV al posto del G. 2. Misurare RH. 2.1. Accendere adesso il circuito delle bobine e il teslametro. 2.2. Fissato un valore di i nella sonda (circuito in rosso) variare la corrente alle bobine. 2.3. Eseguire una misura di correlazione (B, VH) leggendo per ogni valore di corrente alle bobine sia B sul teslametro sia VH sul mV. Rilevare queste coppie, p.es. per B crescenti. 2.4. Fissato poi un valore di B, eseguire una analoga misura di correlazione (i, VH) p.es. per i crescenti. NOTA: Dopo avere misurato tensioni crescenti, il mV impiega diversi minuti per tornare a zero. Occorre attendere pazientemente prima di iniziare una nuova serie di misure. 2.5. Avendo tempo: 2.5.1. Ripetere le due serie di misure di correlazione per B e i decrescenti. 2.5.2. Invertire la polarità alle bobine (il campo magnetico cambia verso) e ripetere una o più delle 4 serie di misure di cui sopra. 2.5.3. Ripristinare la polarità alle bobine ma invertire il verso in cui la corrente scorre nella sonda e ripetere e ripetere una o più delle 4 serie di misure di cui sopra. 2.5.4. Invertire sia la polarità alle bobine sia il verso di scorrimento della corrente nella sonda e ripetere una o più delle 4 serie di misure di cui sopra. Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 02 giugno 2017 pag. 5 di 6 3. Da ciascuna delle serie di misure effettuate, ricavare RH mediante best fits della relazione VH misurato RH B fissato i a o della relazione VH misurato RH i fissato B a come appropriato, e tenendo conto che a=2mm. 4. Confrontare tutti questi valori fra loro, discutendo le eventuali differenze e confrontarli con il valore atteso che 3 7 m per il bismuto puro è RH 5 10 . As 5. Dal valore di RH scelto come risultato finale della taratura, dedurre il numero di elettroni per unità di volume del materiale di cui la sonda è costituita. Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 02 giugno 2017 pag. 6 di 6