MAGAZINE Intro Dietro a una cattedra Interviste Focus sui generi giugno 2015 2 Intro La realtà musicale underground di Bergamo é uno degli ambienti in cui è possibile toccare con mano la vitalità artistica della città stessa, patrimonio culturale che si conferma, grazie appunto alla musica, tappa interessante anche per giovani turisti. A Bergamo esistono progetti musicali di ogni genere e composti da persone di qualunque età, che cercano di catturare il pubblico attraverso produzioni ed esibizioni. L’underground musicale prende vita anche grazie alle numerose associazioni culturali presenti in Bergamo e nell’hinterland, formate da giovani che condividono la passione per quella meravigliosa sfumatura artistica chiamata musica. In città, sono vari i punti di ritrovo, locali, centri culturali e giovanili, che settimanalmente propongono ai giovani bergamaschi nuove band. Tra le tante iniziative rivolte ai ragazzi e alla loro musica, vi è iBand: nata nel 2013, come evento sponsorizzato e ideato da iSchool, entra nel vivo nella primavera dello stesso anno, concretizzandosi nell’esibizione di una decina di gruppi della provincia, su di un palco in pieno centro città durante la settimana dell’energia. Nel 2015, iSchool decide di riproporre l’evento, coinvolgendo anche alcuni ragazzi della scuola, immersi nella realtà musicale della città. 3 Interviste Brevi interviste a quattro studenti iSchool che ci hanno raccontato la propria esperienza in ambito musicale. 4 Alessia, che cos’è per te la musica? Non potrei vivere senza. La uso per sfogarmi, per esprimere le mie emozioni. Suoni musica tua o cover? Entrambe, preparo cover ma attualmente sto anche lavorando a mie produzioni. Il tuo ambiente musicale è però differente rispetto a quello di una band, che deve cercare il locale dove suonare o l’evento cui partecipare per promuovere la propria immagine. Per te come funziona, esattamente? Essendo un artista solista, la faccenda è diversa, esatto. Mi esibisco in centri commerciali, anche con personaggi di Colorado, tra l’esibizione di un personaggio e l’altro. È difficile esibirsi in un centro commerciale, le persone passano, alcune si fermano e ti ascoltano cantare volentieri, altre invece continuano per la loro strada. Per non parlare dell’acustica, che spesso non è come ti aspetteresti. Sei indipendente o sei seguita da una sorta di manager? Attualmente sto lavorando in studio ai miei pezzi. La musica è il tuo futuro? Assolutamente si. Alessia, 16 anni, classe seconda del liceo linguistico di iSchool. La scuola ti aiuta in questo sogno? Certamente, seguire l’indirizzo linguistico mi aiuta, poiché mi permette di cantare sia inglese che in spagnolo. Qual’è il tuo sogno musicale? Diventare una pop star. 5 Marco, che cos’è per te la musica? Tutto. Riesco a esprimermi attraverso essa. Come vivi la musica? Compongo pezzi, attraverso i quali manifesto i miei sentimenti. Suono in un gruppo, ma utilizzo la musica a scopo espressivo anche da solo. È una priorità rispetto alla scuola, o viceversa? Sono sullo stesso piano. La musica è il tuo futuro? Potrebbe esserlo. Mi piacerebbe lavorare in musica. Vorrei tanto andare in tour con la mia band. Ci sono comunque tante applicazioni professionali nell’ambito musicale. Com’è la realtà musicale di Bergamo secondo te? Marco, 16 anni, classe seconda del liceo scientifico di iSchool. Gestisco uno studio di home recording con mio fratello e noto che esiste un gran numero di gruppi, ne ho visti pochi comunque in grado di caratterizzare lo spirito artistico underground della città. La città è disponibile ai gruppi come il tuo? Non è facile trovare opportunità. La maggior parte degli eventi dobbiamo organizzarli noi, anche semplicemente chiedendo disponibilità a un locale. 6 Axel, che cos’è per te la musica? La musica per me è un mezzo, attraverso il quale esprimere i miei pensieri e che cerco di utilizzare per scopi più o meno complessi: spesso nei miei testi parlo di problemi sociali, di cause che andrebbero combattute e cerco di sensibilizzare le persone alla realtà che ci circonda, mentre altre volte cerco solo di raccontare qualcosa o di esprimere uno stato d’animo. Ma è un passatempo? La musica per me non è solo un passatempo. È quasi come lo studio, e mi piacerebbe tanto diventasse parte costituente del mio futuro. Vorrei tanto diffondere dei messaggi, dei principi, cercare di migliorare, anche nel piccolo, il mondo in cui viviamo. Photo Valentina Genna Una forma d’arte impegnata. A questo proposito penso che la musica abbia una marcia in più rispetto al resto delle forme d’arte, il problema è che al giorno d’oggi le persone ascoltano musica di bassa qualità e dai contenuti banali, quindi diventa complesso convincere il pubblico parlando di cose serie. Axel, 19 anni, classe quarta dell’istituto alberghiero di iSchool. Bergamo è una città altrettanto sensibile alla musica? Per quanto riguarda l’ambiente bergamasco, di possibilità ce ne sono poche, e di persone curiose ancora meno... ci sono tanti ragazzi che cercano di fare quello che faccio io a Bergamo, ma manca il pubblico e mancano i posti dove radunarlo. 7 Stefano, che cos’è per te la musica? Un mezzo di comunicazione, una voce che arriva dove la voce stessa non riesce ad arrivare. Concetti che normalmente si riuscirebbero a esprimere solo mediante ore di discorsi si condensano in una canzone, espressi da una commistione tra la musica vera e propria e le parole che le si affiancano. Occupa molto del tuo tempo libero? La vivo sia come uno svago che come un lavoro: non c’è giorno in cui io non impieghi qualche ora del mio tempo a pensare alla musica in tutti i suoi aspetti: suono, compongo, ascolto, canto, faccio ricerca sonora... a volte questa passione entra in conflitto con la scuola, ma ho imparato a dare il giusto spazio a entrambe, poiché senza lo studio scolastico non si arriva da nessuna parte: non si diventa famosi in un giorno. E a Bergamo? Stefano, 18 anni, classe quarta del liceo scientifico di iSchool. La realtà musicale bergamasca è contraddittoria: il numero di band e musicisti è enorme, ma è totalmente assente una comunità. Ci sono piccoli nuclei di band che si supportano a vicenda, ma vedo più faide tra band che collaborazione. Bergamo in quanto entità pubblica non fa quasi nulla per la realtà musicale bergamasca. Nessuna iniziativa realmente utile per le band, e in ogni caso ogni evento organizzato sarà sempre un contest, contro i quali mi scaglio apertamente: servono solo a far diventare una cosa bella come la musica una semplice gara a chi fa guadagnare di più il locale. 8 Dietro a una cattedra Alcune domande a Stefano Armati, bassista, insegnante e, sopratutto, musicista bergamasco. 9 Stefano, cosa è per te la musica? La musica è una delle più potenti e immediate forme di comunicazione creativa. Hai presente la voglia irrefrenabile di muoverti a tempo di un bel ritmo? O la pelle d’oca che ti viene ascoltando le tue canzoni preferite? Ecco, questa è la potenza e immediatezza della musica! Una comunicazione di stati d’animo, esperienze emotive e sensazioni che avviene, prima di tutto, con te stesso. Ma, come ogni comunicazione, non può fermarsi qui: comunicare infatti significa letteralmente “mettere in comune” ed è per questo che la musica deve essere condivisa e non ci si può limitare a suonare da soli nella propria cameretta! Dalla cameretta la musica si sposta alla sala prove, dove comunichi con il resto della band per trovare un messaggio comune che si vuole trasmettere. Dalla sala prove, la musica si sposta infine sul palco, dal quale comunichi la tua musica di Photo Claudine Strummer fronte ad un pubblico che sa più o meno cogliere e valutare il tuo messaggio. Chiaramente questo dipende anche dal livello medio di cultura musicale del tuo pubblico e, ahimè, in Italia non siamo messi benissimo, ma ciò non deve trasformarsi in un alibi per il musicista che, anzi, deve sempre cercare di fare il massimo. Stefano Armati, 31 anni bassista bergamasco, insegnante di iSchool. Prima appassionato, poi professionista: raccontaci. Ricordo i tempi delle medie quando il cortile della scuola era diventato luogo di traffico di audiocassette dei Nirvana, Pink Floyd, Deep Purple, Elio e le Storie Tese che poi duplicavo a casa con pazienza e devozione. Ho iniziato così ad appassionarmi alla musica. A 15 anni, per puro caso e senza neppure sapere bene che 10 strumento fosse, ho cominciato a prendere lezioni di ai 1st Class Passengers, band alternative rock per la quale basso elettrico da un amico. Fu amore a prima vista (con mi occupo molto anche della composizione dei brani. Il lo strumento, non con l’amico… eheh). Dopo un paio di secondo Ep di questa band pubblicato nel 2014 è stato anni, era il 2000, suonavo già in una rock band in cui registrato in parte a Londra (dove a volte ci esibiamo) e facevamo inediti e non mancavano le esibizioni dal vivo. uscito con un’etichetta inglese indipendente. Il nostro La band si chiamava Addicted, abbiamo inciso diversi primo singolo, di cui abbiamo girato anche un videoclip, Ep e pubblicato un album grazie al quale abbiamo è stato in rotazione su Virgin Radio per tutta la scorsa suonato su importanti palchi come l’Heineken Jammin’ estate. Ora siamo al lavoro per il primo album… sarà una Festival e il tedesco Taubertal Festival, girato un po’ lunga gestazione ma vogliamo davvero impegnarci per l’Italia e fatto pure qualche data a Londra. Nel 2005 esprimerci al meglio... vediamo un po’ cosa saremo in ho lasciato il gruppo per concentrarmi sugli studi: sia grado di combinare! quelli musicali (ho frequentato una scuola professionale a Milano per tre anni) che universitari (sono laureato Studi musica? in filosofia). In quegli anni mi sono avvicinato molto al Certamente, studio costantemente ogni aspetto della jazz, intraprendendo lo studio del contrabbasso. Grazie musica e in moltissimi modi diversi. Come dicevo al jazz ho imparato ad amare l’aspetto estemporaneo all’inizio, la musica è comunicazione ed è per questo che della musica, ossia l’improvvisazione, il dialogo con gli più sviluppi la tua tecnica, più la tua comunicazione sarà altri musicisti, il cosiddetto interplay. Ho iniziato quindi efficace e capace di dar forma a ciò che vuoi esprimere. a suonare con diverse formazioni jazz riuscendo anche Questo però significa che prima di tutto deve esserci un a esibirmi al Blue Note di Milano. Finiti gli studi non buon contenuto, la sola tecnica crea acrobati circensi. è stato facile trovare lavoro in ambito musicale. Ho Nei miei studi musicali la tecnica investe infatti solo iniziato così a fare i lavori più disparati, ma sempre part una piccola parte del mio tempo. Studio anche teoria, time, per poter dedicare tutto il restante tempo libero armonia, ritmo, ma soprattutto ascolto attentamente gli alla musica. Poco alla volta ho allargato il mio circuito altri musicisti. Ascolta i tuoi musicisti preferiti…perché ti di conoscenze, chi vuole fare il musicista deve infatti piacciono tanto? Cerca di capire che cosa ti colpisce di anche essere manager di se stesso e saper gestire loro e cattura le loro qualità. Ma il tipo di studio migliore abilmente le pubbliche relazioni. Dal 2011 sono stato è quello che avviene suonando insieme ad altri musicisti. contattato da diverse scuole di musica della bergamasca Qui interagisci e ti confronti in tempo reale con persone per svolgere attività didattica, per le quali lavoro tuttora. che, come te, usano la musica come principale mezzo Per quanto riguarda i progetti musicali ho collaborato di comunicazione ma possono farlo in modi molto con un gruppo di musicoterapia, lavoro con compagnie diversi dai tuoi. Anche in questo caso cerco di cogliere le teatrali e cantautori, ma soprattutto mi dedico al jazz e peculiarità di ogni musicista, di capire perché con alcuni 11 è più piacevole suonare e perché con altri proprio non una delle esperienze più appaganti ed emozionanti mai mi trovo. Fondamentale è tenersi stretti i musicisti più vissute. Non solo come esperienza emotiva, ma anche bravi di te e trovare in loro uno stimolo a migliorare. artisticamente è il palco con il suo pubblico il vero banco Per il resto, leggere un buon libro, visitare una mostra di prova delle tue capacità di musicista. Qui in gioco non d’arte, guardare un film e frequentare buoni amici aiuta ci sono solo le tue abilità di musicista e compositore, sicuramente a rendere genuino il messaggio che si vuole ci sono anche aspetti apparentemente extra musicali, trasmettere attraverso la musica! come il carisma, il modo di comunicare col pubblico, la presenza scenica. Tenendo conto di tutto ciò, il palco Preferisci studiare o insegnare? diviene il luogo da cui tu puoi comunicare non solo la Sono due attività che, pur richiedendo atteggiamenti tua musica, ma tutto il tuo mondo, ciò che sei. Neppure differenti, hanno sicuramente punti in comune. Lo studio in un album registrato in studio è possibile tutto questo. richiede soprattutto una fortissima curiosità capace di spingerti verso tutto ciò che ancora non conosci della materia. Nell’insegnamento invece tratti una materia che già conosci, la musica appunto, mentre ciò che non conosci è chi ti sta di fronte, cioè l’allievo. Questo mi piace molto dell’insegnamento: il rapporto diretto con un’altra persona, si ha anche un ruolo di educatore, per questo sono importanti doti come l’empatia e la pazienza. L’insegnamento però ti costringe anche a rivedere ciò che sai, a semplificare passo per passo le tue conoscenze per riuscire a trasmetterle meglio. Qui insegnamento e studio si incontrano e l’insegnante è ancora studente! E poi, devo ammetterlo, certi allievi sono proprio bravi e a volte sono io che imparo qualcosa da loro! Qual è l’applicazione che ti dà più soddisfazione? Suonare live? Insegnare? Fermo restando che non potrei pensare ad un lavoro più bello di quello che faccio, sia come insegnante che come performer, devo ammettere che suonare dal vivo è 12 Focus sui generi Ripercorriamo l’evoluzione storica di alcuni generi musicali, dai primi passi, sino alla loro affermazione nel panorama mondiale, attraverso voci e strumenti dei grandi protagonisti. 13 Rap Il rap è parte di un movimento culturale statunitense, e a svilupparsi in una forma più complessa. Nello stesso l’hip-hop, nato negli anni ’70 con il significato di tempo si svilupparono notevolmente tecniche più “discutere in modo informale” È costituito da una sofisticate, come lo scratching e i campionamenti. Nel serie di versi ritmati arricchiti da rime, assonanze e 1982 Grandmaster Flash con i suoi Furious Five aprì la allitterazioni che il rapper scandisce su una successione strada al rap impegnato a partire da The Message. di note dette “beat”. Vengono utilizzate figure retoriche L’arrivo sulla scena dei Run-DMC rivoluzionò il genere. come anafora, metafora, allegoria e similitudine il cui Il loro stile fatto di un suono scarno ed essenziale scopo è quello di enfatizzare un messaggio all’interno ma potente, diviene ben presto un nuovo punto di della canzone. Spesso i rapper si sfidano nelle cosiddette riferimento. Il rap diviene così un genere magmatico e “battle” all’interno delle quali devono mostrare la propria in velocissima evoluzione e anche i contenuti cambiano: padronanza del genere in un tempo limitato o seguendo riprendendo modelli giamaicani, i testi divengono più linee guida; un esempio è l’esecuzione freestyle, espliciti. all’interno della quale il rapper improvvisa interi versi avvalendosi delle proprie capacità tecniche. Fino alla prima metà degli anni ottanta, il rap è terra di conquista per afroamericani. Il 1986, porta alla ribalta i Verso la metà degli anni settanta, numerosi DJ Beastie Boys: il loro primo album, Licensed to Ill, diviene cominciarono a campionare e separare le sezioni vendutissimo in breve tempo, dimostrando così che il ritmiche di vari brani, di generi come funk, reggae, rap può diventare linguaggio universale. R&B e disco music. Il principale obiettivo era Negli anni novanta si assistette anche a un violento l’intrattenimento: volevano far ballare la gente ai party, confronto tra le due maggiori correnti gangsta, West nei giardini pubblici, lungo le spiagge semplicemente Coast ed East Coast : tale scontro interessò Tupac esibendosi con il loro DJ set e mixando basi e dischi. Shakur e The Notorious B.I.G. Con l’aumento di popolarità, i cantanti iniziarono a “parlare” sui ritmi campionati e divennero noti come “MC”, abbreviazione di “Master of Ceremonies”. Il primo ruolo dell’MC era quello di introdurre il DJ e la sua musica e di attirare l’attenzione del pubblico. Tutto ciò non aveva però il minimo peso discografico, trattandosi di improvvisazioni e non di prodotti confezionati in studio. Negli anni novanta l’hip hop iniziò a diversificarsi 14 Rock Il “rock” è un genere di musica popolare che nasce negli Quest’ultimi sono stati fondati negli anni sessanta Stati Uniti e nel Regno Unito durante gli anni cinquanta e attraverso la loro musica hanno segnato un’intera e sessanta del Novecento. Quest’ultimo è un’evoluzione generazione. Due sono le differenze principali tra del rock and roll ma all’interno di esso possiamo questi due gruppi: la prima è che i “Rolling Stones” individuare tratti di musica country, folk e blues. sono tutt’ora in attività mentre i Beatles si sono sciolti nel 1970 dopo che un componente della band venne Quando viene chiesto di descrivere il genere “rock” ucciso. La seconda differenza è che i primi utilizzano un la prima cosa che pensi è iniziare spiegando i vari genere rock più”aggressivo”, mentre i secondi un genere strumenti elettrici e il suono unico prodotto da essi. più melodioso. Tra questi i più famosi sono senza dubbio la chitarra elettrica accompagnata solitamente dal basso e dalla Le canzoni prodotte da queste due band sono da batteria e le tastiere elettroniche (introdotte intorno considerare “l’abc” della musica rock. Tra le più famose agli anni sessanta). A questi strumenti, naturalmente, dei Beatles troviamo “Yesterday”, “Yellow submarine”, si unisce la voce di un cantante che è in grado di “Let it be”, “All you need is love”, “Hey Jude”. Tra le trasmettere emozioni al pubblico tramite le parole canzoni più conosciute dei Rolling Stones vi sono e tramite il suo particolare timbro di voce che varia “Satisfaction”, “Angie”. durante la performance. A partire dagli anni sessanta la musica rock si è fusa con altri generi musicali andando a formare il “blues rock” (unione di rock e blues), il “rock progressivo” (fusione di rock e jazz). Successivamente si sono generati altri generi come: il “pop rock”, l’ “hard rock”, il “rock psichedelico”, l’ “heavy metal”, il punk rock e l’indie rock. Due sono i gruppi che possono essere considerati i fondatori del rock, che hanno rivoluzionato totalmente il modo di fare musica e che al giorno d’oggi sono visti come simboli o addirittura divinità di questo genere. I Beatles e i Rolling Stones. 15 Pop La musica pop o meglio chiamata in inglese “pop music” storia con il nome di “moonwalk” che consiste nello è un genere musicale di musica popolare che si origina spostarsi all’indietro dando l’illusione di camminare in dal rock and roll intorno agli anni ‘50. avanti, come in assenza di gravità, come se ci si trovasse Il termine “pop music” può essere facilmente confuso realmente sulla superficie lunare. Questo passo nel con un altro, ovvero “popular music”. corso della storia è stato continuamente modificato e Quest’ultimo si riferisce a tutta la musica di gradimento migliorato aggiungendo novità al movimento iniziale sviluppatasi nel dopoguerra attorno agli anni ‘50. La della grande star pop. “pop music” invece si riferisce a un particolare e preciso genere musicale. In questi ultimi anni pare che si stiano affermando Alcuni critici musicali affermano che questo tipo di nuove stelle di questo genere e chissà se forse tra musica sia unico nel suo genere in quanto caratterizzata queste vi sarà qualcuno che per il talento, per la voglia di da una serie di particolari fattori come il periodo storico fare, per le emozioni che saprà dare al pubblico, riuscirà in cui si sviluppa, i nuovi temi delle canzoni e anche ad eguagliare o addirittura superare il re del pop. per il fatto che presenta come fine principale quello di essere apprezzato dal pubblico. In particolare in Italia, nel dopoguerra, si sviluppa un vero e proprio festival pop che si svolge tuttora sulla costa ligure, più in particolare nella località di Sanremo. Da sottolineare che la maggior parte dei cantanti più famosi della musica italiana sono passati attraverso questo spettacolo e alcuni ne sono usciti addirittura vincitori. Il più grande artista pop di sempre è senza ombra di dubbio Michael Jackson. Quest’ultimo infatti oltre che a possedere una voce incredibile, oltre ad aver presentato testi che al giorno d’oggi sono da considerare “l’abc” del pop, era anche incredibilmente bravo a ballare tanto che inventò un passo di danza che passò alla CREDITS Immagine di copertina Testi Valentina Genna Jenny Berera Pietro Ghiselli Axel Novelli facebook.com/ischool.bg 035 219292 [email protected]