SUPERFICIE
POPOLAZIONE *
LINGUA
RELIGIONE
CAPITALE
FORMA ISTITUZIONALE
UNITA’ MONETARIA
TASSO DI CAMBIO
1.566.500 kmq
2,9 milioni (fine anno 2008)
Mongolo
Buddismo tibetano
Ulaanbaatar
Repubblica Popolare
Tugrik (Tg)
1 euro = 1.732,5 Tg
(settembre 2010)
Fonte: ICE
*Fonte: FMI
Quadro macroeconomico
La Mongolia, caratterizzata per decenni da un’economia pianificata di
tipo sovietico, ha optato nel 1990 per un sistema economico di libero
mercato. La fase di transizione è stata caratterizzata da una terapia shock,
attraverso tre meccanismi principali:
- privatizzazioni;
- liberalizzazione di prezzi e stipendi;
- riforma valutaria.
Il governo ha fortemente incentivato l’afflusso di capitali provenienti
dall’estero e ha realizzato una serie di norme volte a creare le migliori
condizioni per gli investitori stranieri.
I settori che hanno beneficiato maggiormente di queste riforme sono stati
quello minerario ed estrattivo, dei trasporti e delle comunicazioni.
Tra il 2004 ed il 2009 la Mongolia ha sperimentato un periodo di forte
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crescita economica che ha toccato quasi il 9%, dovuta soprattutto agli alti
prezzi del rame e dell’oro sui mercati internazionali.
Le esportazioni sono cresciute del 71,5% e le importazioni del 51,9%; il deficit
commerciale è diminuito del 63,3%.
Nonostante i generosi finanziamenti del Fondo Monetario Internazionale e di
paesi come il Giappone, che l’hanno salvata dal collasso economico dopo la
caduta del regime comunista, l’economia mongola continua a presentare
una divisione netta tra uno sviluppo di carattere prevalentemente
urbano (soprattutto della capitale), dove sono concentrate le industrie
e i servizi, e la persistenza di un’economia millenaria di tipo nomade,
basata sull’allevamento del bestiame (capre, pecore, cavalli, cammelli e
yak). Negli ultimi anni il turismo sta facendo entrare preziosa valuta straniera,
anche se si teme un impatto negativo sull’ambiente, praticamente
incontaminato, di gran parte del territorio mongolo.
Interscambio commerciale
L'economia della Mongolia continua a dipendere in modo stretto dalle
performance economiche dei Paesi con i quali confina: per fare un
esempio, la Mongolia importa dalla Russia il 95% del suo fabbisogno di petrolio
e la quasi totalità dell'energia elettrica utilizzata, cosa che la rende
estremamente vulnerabile agli aumenti di prezzo.
Per il 2012 sono attese forti esportazioni, in linea con la solida domanda
estera, in particolare quella cinese, e gli elevati prezzi mondiali sia dei metalli
che del carbone. La Cina assorbe, infatti, oltre i quattro quinti delle
esportazioni mongole, per tale ragione una variazione negativa nell’andamento
dell’economia cinese ne determina facilmente una sofferenza.
La domanda all’importazione sta crescendo fortemente ed è previsto che la
ripresa continui nei prossimi due anni in corrispondenza dei rialzi della
domanda domestica. Dalla realizzazione dei nuovi progetti minerari è atteso un
notevole assorbimento di importazioni da cui si teme un deficit della bilancia
commerciale, il quale dovrebbe, comunque, essere finanziato dagli investimenti
esteri nel settore.
Interscambio commerciale con l’Italia
L’interscambio commerciale fra i due Paesi ha ampi margini di
miglioramento, come pure la quota di investimenti diretti italiani in Mongolia.
Nel 2009 la Mongolia è al 159° posto tra i Paesi importatori di merci
italiane (noi siamo in sedicesima posizione quanto a Paesi fornitori) e
al 127° posto come esportatore verso l’Italia (quinto Paese cliente).
I principali prodotti esportati sono macchinari industriali, agricoli e di altro tipo
per circa il 35%, calzature, mobili, apparecchi per uso domestico ed articoli di
abbigliamento; mentre le importazioni riguardano animali vivi e prodotti di
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origine animale come la carne per il 90%, articoli di maglieria, abbigliamento,
filati tessili e cuoio.
INTERSCAMBIO ITALIA/MONGOLIA (in mln. euro)
2009
2010
(variazione % rispetto al 2009)*
ESPORTAZIONI
IMPORTAZIONI
SALDO (%)
INTERSCAMBIO (%)
9.532.556*
17.700.465*
-7
23
41
69,6
-14
37
*Fonte: Istat – ICE
Fonte: www.mincomes.it
Prospettive future
Gli economisti predicono che la struttura economica della mongolia
cambierà a partire dal 2013 in seguito alla grande crescita del settore
minerario che diventerà, quindi, il settore dominante rispetto a quello
dell’agricoltura e al manifatturiero.
Mongolia e Genova
Soltanto 1 impresa genovese (in tutta la Liguria) ha dichiarato di avere
rapporti con la Mongolia.
Marzo 2011
Ufficio E-Commerce e Commercio Estero
Camera di Commercio di Genova