02 Neuropsicologia della Memoria

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Neuropsicologia della memoria
ARGOMENTI :
I) Architettura funzionale della memoria umana
II) Modelli di funzionamento della memoria
III) Correlati anatomici della memoria
IV) Valutazione neuropsicologica della memoria
NEUROPSICOLOGIA DELLA MEMORIA
Definizioni di Memoria ed Apprendimento
La memoria è la capacità del cervello di trarre beneficio dall’esperienza
precedente. Le nostre memorie degli eventi, dei luoghi e delle persone
definiscono in larga misura chi siamo! (Squire & Kandel, 1999).
Il termine apprendimento indica l’insieme dei processi attraverso i quali vengono
acquisite e conservate nuove informazioni.
Il termine memoria si riferisce a informazioni o rappresentazioni interne basate
su esperienze passate, ed in grado di influenzare il comportamento futuro. La
memoria consiste infatti nella capacità di codificare, immagazzinare e rievocare
informazioni.
NEUROPSICOLOGIA DELLA MEMORIA
Processi della Memoria
La memoria comprende tre processi principali:
Codifica (encoding) – si riferisce all’analisi dell’informazione sensoriale
Deposito (storage) – serve a mantenere una copia o registrazione permanente (detta ‘engramma’)
dell’informazione codificata
Recupero (retrieval) – si riferisce all’uso successivo dell’informazione depositata in memoria, allo
scopo di svolgere un certo comportamento, esprimere un giudizio, o risolvere un problema
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ARCHITETTURA DEI PROCESSI DI MEMORIA
Non esiste un unico sistema di memoria, ma più sistemi. Le componenti della memoria
possono essere distinte sulla base di più elementi. In base alla ritenzione dell’informazione i
processi mnesici si possono distinguere in:
Memoria temporanea
Memoria permanente
Si verifica grazie a processi che determinano una
ritenzione temporanea delle informazioni.
Si verifica grazie a processi che determinano una
ritenzione stabile nel tempo.
Memoria a breve termine
Memoria a lungo termine
Memoria primaria
Memoria secondaria
Rievocazione di quantità limitate di informazioni
Rievocazione di informazioni dopo un intervallo di
tempo più lungo
Registrazione fedele di quantità limitate di eventi
appena percepiti
Rievocazione di quantità più ampie di informazioni
per un certo periodo di tempo
Ritenzione per un breve periodo di tempo (dell’ordine
di secondi)
Ritenzione per un lungo periodo di tempo (da minuti
ad anni)
Si baserebbe su un’attività riverberante transitoria dei
circuiti neurali
Si baserebbe su modificazioni strutturali dei circuiti
neuronali come ad esempio:
-sviluppo di nuovi bottoni sinaptici
-aumento delle dimensioni dei bottoni sinaptici
esistenti
DIMOSTRAZIONE DELLA DISSOCIAZIONE TRA MBT E MLT
Esistono tre fonti d’informazioni che dimostrano che esiste una dissociazione tra
MBT e MLT nei soggetti normali:
1. Effetto di compiti di interferenza in prove di span;
2. Paradigma della rievocazione libera immediata;
3. Le informazioni dei sistemi di memoria a breve e lungo termine sono
rappresentate secondo codici diversi.
I. EFFETTO DI COMPITI DI INTERFERENZA IN PROVE DI SPAN
Prima fonte di informazione: effetto di compiti di interferenza in prove di span, noto anche come
paradigma di Brown-Petersen
Gli span di memoria vengono dimenticati se il soggetto viene impegnato in compiti interferenti
a) Si fa compiere al soggetto una prova di span di cifre (es. 5.6.2.3.4.). Se il soggetto ripete correttamente le
cifre ciò vuol dire che vi è un buon funzionamento della MBT, in quanto la MBT consente di conservare la
traccia mnesica per alcuni secondi.
Esaminatore
Soggetto
5.6.2.3.4.
5.6.2.3.4.
2.3.1.5.7.
2.3.1.5.7.
4.3.7.1.0.
4.3.7.1.0.
2.3.6.1.8.
2.3.6.1.8.
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I. EFFETTO DI COMPITI DI INTERFERENZA IN PROVE DI SPAN
Prima fonte di informazione: effetto di compiti di interferenza in prove di span, noto anche come
paradigma di Brown-Petersen
Gli span di memoria vengono dimenticati se il soggetto viene impegnato in compiti interferenti
b) Dopo aver detto al soggetto una serie di cifre (es. 5.6.2.3.4.; 8.6.5.9.1.; etc.) si aspettano alcuni secondi e
quindi si chiede di ripetere le cifre memorizzate. Se il soggetto ripete correttamente le cifre ciò vuol dire che
vi è un buon funzionamento della MLT, in quanto la MLT consente di conservare la traccia mnesica per
alcuni minuti.
Esaminatore
Soggetto
1.6.2.3.
1.6.2.3.
9.2.4.3.
9.2.4.3.
2.3.5.1.
2.3.5.1.
6.7.6.4.
6.7.6.4.
Esaminatore
Soggetto
5.6.2.3.4.
5.6.2.3.4.
2.3.1.5.7.
2.3.1.5.7.
4.3.7.1.0.
4.3.7.1.0.
2.3.6.1.8.
2.3.6.1.8.
I. EFFETTO DI COMPITI DI INTERFERENZA IN PROVE DI SPAN
Prima fonte di informazione: effetto di compiti di interferenza in prove di span, noto anche come
paradigma di Brown-Petersen
Gli span di memoria vengono dimenticati se il soggetto viene impegnato in compiti interferenti
c) Dopo aver detto al soggetto una serie di cifre (es. 5.6.2.3.4.; 8.6.5.9.1.; etc.) si fa eseguire un compito
aritmetico di conta all’indietro di 3 in 3 (ad es. 101-98-95) per alcuni secondi, e quindi si chiede di
ripetere le cifre memorizzate. Il compito di interferenza impedisce il consolidamento dell’informazione
(la ripetizione tra sé e sé). L’assenza di ripasso impedisce l’accesso alla MLT. Il compito di
interferenza determina una dimenticanza degli span, cioè un decadimento della traccia mnesica, ossia
un cattivo funzionamento della MLT.
Esaminatore
Soggetto
1.6.2.3.
101-98-95-92-89-86
1.6.2.3.
9.2.4.3.
101-98-95-92-89-86
9.2.4.3.
2.3.5.1.
101-98-95-92-89-86
2.3.5.1.
6.7.6.4.
101-98-95-92-89-86
6.7.6.4.
Esaminatore
Soggetto
5.6.2.3.4.
101-98-95-92-89-86
----------
2.3.1.5.7.
101-98-95-92-89-86
2.3.1.5.7.
4.3.7.1.0.
101-98-95-92-89-86
----------
2.3.6.1.8.
101-98-95-92-89-86
2.3.6.1.8.
II. PARADIGMA DELLA RIEVOCAZIONE LIBERA IMMEDIATA
Seconda fonte di informazione: paradigma della rievocazione libera immediata: la traccia mnesica
decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori interferiscono sulla
rievocazione
a) Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole al ritmo di una parola al secondo dopo di che si valutano il
numero di parole ricordate in relazione alla posizione nella lista
La prestazione del soggetto sarà migliore per le prime 2-3 posizioni. Questo fenomeno è noto come effetto di
prima posizione (o primary effect).
Per le parole al centro della lista vi è uno scadimento della prestazione.
La prestazione del soggetto, inoltre, migliora progressivamente dalla quint’ultima posizione in poi. Lo
stimolo finale è quello che viene ricordato in maniera ottimale. Questo fenomeno è noto come effetto eventi
recenti (o recency effect).
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II. PARADIGMA DELLA RIEVOCAZIONE LIBERA IMMEDIATA
la traccia mnesica decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori
interferiscono sulla rievocazione
b) Effetto di un compito di interferenza: Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole. Dopo aver
terminato la somministrazione per un tempo di 15 secondi si fa eseguire al soggetto un compito di
interferenza.
Ciò che si verifica può essere così riassunto:
- Non modificazioni del ricordo degli stimoli iniziali della lista (presenza di effetto primacy);
- Immodificato ricordo delle parole poste nella parte centrale della lista.
- Scomparsa dell’effetto recency.
La spiegazione è la seguente:
1. il soggetto è in grado di operare un ripasso per le prime parole della lista in quanto sono pronunciate prima del compito
di interferenza. Per cui le prime parole della lista sono espressione della MLT (Componente a LT della Memoria).
2. il soggetto non è in grado di operare un ripasso per le ultime parole della lista in quanto vengono pronunciate poco
prima del compito di interferenza che impedisce il ripasso e quindi l’accesso per le ultime parole della lista alla MLT. Per
cui le ultime parole della lista sono espressione della MBT (Componente a Breve Termine della Memoria).
II. PARADIGMA DELLA RIEVOCAZIONE LIBERA IMMEDIATA
la traccia mnesica decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori
interferiscono sulla rievocazione
c) Effetto della velocità di lettura delle parole: Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole in maniera
rapida cioè pronunciando ogni parola dopo meno di un secondo dopo di che si valutano il numero di
parole ricordate in relazione alla posizione nella lista
Ciò che si verifica può essere così riassunto:
- Ridotta rievocazione degli stimoli iniziali della lista (scomparsa dell’effetto primacy);
- Immodificato ricordo delle parole poste nella parte centrale della lista.
- Buona rievocazione delle parole nella parte finale della lista (presenza dell’effetto recency).
II. PARADIGMA DELLA RIEVOCAZIONE LIBERA IMMEDIATA
la traccia mnesica decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori
interferiscono sulla rievocazione
d) Effetto della frequenza lessicale delle parole: Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole le quali
hanno una bassa frequenza lessicale (bassa frequenza d’uso) dopo di che si valutano il numero di
parole ricordate in relazione alla posizione nella lista
Ciò che si verifica può essere così riassunto:
- Ridotta rievocazione degli stimoli iniziali della lista (scomparsa dell’effetto primacy);
- Immodificato ricordo delle parole poste nella parte centrale della lista.
- Buona rievocazione delle parole nella parte finale della lista (presenza dell’effetto recency).
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III. PARADIGMA DEI CODICI
Terza fonte di informazione: le informazioni dei sistemi di memoria a breve e lungo termine sono
rappresentate secondo codici diversi.
La memoria a breve termine utilizza codici fonologici, mentre la memoria a lungo termine utilizza dei
codici semantico-lessicali
a) Si fa compiere al soggetto una prova di span di lettere fonologicamente simili (es. B, C, P, T) e di lettere
fonologicamente dissimili (es. F, K, Z, R)
La prova di span che come visto misura il buon funzionamento della memoria a breve termine migliora quando si
utilizzano delle lettere o parole fonologicamente dissimili, cioè la MBT utilizza dei codici fonologici.
III. PARADIGMA DEI CODICI
Terza fonte di informazione: le informazioni dei sistemi di memoria a breve e lungo termine sono
rappresentate secondo codici diversi.
La memoria a breve termine utilizza codici fonologici, mentre la memoria a lungo termine utilizza dei
codici semantico-lessicali
Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole, le quali presentano delle somiglianze semantiche, dopo di che
si valutano il numero di parole ricordate in relazione alla posizione nella lista
La prestazione del soggetto sarà migliore per le prime 2-3 posizioni. Visto che l’effetto di prima posizione (primary
effect) è espressione di un buon funzionamento della memoria a lungo termine, ciò vuol dire che la MLT utilizza dei
codici semantico-lessicali (somiglianze semantiche e frequenza d’uso come visto nella seconda fonte di informazioni).
COMPARTIMENTI FUNZIONALI DELLA MEMORIA
Memoria Sensoriale
(Input sensoriali) Memoria di
Brevissimo termine
Memoria Primaria
(Memoria di Lavoro) Memoria di
Durata di pochissimi sec.
Memoria di Percezione
Nelle modalità:
Visiva (Iconica)
Acustica (Ecoica)
Tattile (Aptica)
Breve Termine
Memoria Secondaria
(Memoria Permanente) Memoria di
Lungo termine
Durata di minuti
Memoria di Lavoro
Durata di ore-giorni-sett.
Informazioni ritenute: Span
Memoria di Archivio Informazioni consolidate
SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE
Svolge compiti cognitivi quali:
articolazione di un discorso
risoluzione di problemi aritmetici
organizzazione di programmi
Memoria Prospettica
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COMPARTIMENTI FUNZIONALI DELLA MEMORIA
Memoria di Breve termine
Memoria di Lungo termine
(Memoria di Lavoro)
(Memoria Permanente)
Memoria verbale
Memoria non verbale
Memoria verbale
Memoria non verbale
M. Procedurale
M. Visuo-spaziale
M. Visuo-spaziale
Memoria fonologica
Dichiarativa (Proposizionale)
M. Uditiva
M. Uditiva
Tattile
Tattile
M. Episodica
Olfattoria
Olfattoria
M. Semantica
Gustativa
Gustativa
M. Autobiografica
Motoria
Motoria
I SISTEMI DI MEMORIA
I sistemi di memoria sono costituiti da molteplici componenti. E' possibile distinguere
sistemi di memoria a breve termine e
sistemi di memoria a lungo termine.
SISTEMI DI MEMORIA A BREVE TERMINE
Consentono di memorizzare una quantità limitata di informazioni (hanno capacità limitata), per un
breve periodo di tempo (da secondi a decine di secondi), trascorso il quale, l'informazione tende a
"decadere" (cioè viene persa).
SISTEMI DI MEMORIA A LUNGO TERMINE
Consentono di memorizzare quantità anche notevoli d’informazioni, per periodi di tempo più
lunghi (da minuti ad anni). I sistemi di memoria a breve termine ed i sistemi di memoria a lungo
termine, pur essendo distinti fra loro, sono comunque fra loro funzionalmente integrati.
Una certa informazione, (ad esempio, il nome di una persona che ci viene presentata) dopo essere
"transitata" inizialmente nei sistemi di memoria breve termine, può a volte essere successivamente
essere "trasferita" nei sistemi a lungo termine, dove viene memorizzata (in tal caso, a distanza di
minuti, ricorderemo il nome di quella persona), a volte invece non viene memorizzata a lungo termine
(in tal caso, a distanza di minuti, non ricorderemo il nome di quella persona).
Tuttavia, è stato dimostrato che, affinché una certa informazione venga memorizzata a lungo
termine, non è obbligatorio che venga preliminarmente memorizzata in modo temporaneo dai
sistemi a breve termine. Esistono, infatti, casi, sia pur rari, di pazienti che hanno un deficit di
memoria a breve termine, ma riescono, nonostante ciò, a memorizzare informazioni a lungo termine.
I SISTEMI DI MEMORIA
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QUALI MEMORIE E’ POSSIBILE RIABILITARE?
La Memoria Sensoriale è legata ai processi percettivi e pertanto non è soggetta a
riabilitazione;
La Memoria Primaria è aumentabile sfruttando strategie di codificazione,
classificazione, schematizzazione, comparazione
Pertanto la memoria su cui si agisce per eseguire una riabilitazione è essenzialmente
quella Primaria
SISTEMI DI MEMORIA A BREVE TERMINE
I sistemi di memoria a breve termine consentono di memorizzare una quantità
limitata di informazioni, per un breve periodo di tempo (al massimo, alcune
decine di secondi). Superato tale breve periodo, le informazioni memorizzate
dai sistemi di memoria a breve termine normalmente vengono perse, a meno
che non si verifichino due possibilità:
(1) il soggetto continua a mantenere le informazioni nei sistemi di memoria a
breve termine mediante un continuo "ripasso" di tali informazioni (ad
esempio, ripetendo a mente più volte la nuova informazione che c’è stata
data);
(2) le informazioni sono trasferite nei sistemi di memoria a lungo termine.
Ad esempio, i sistemi di memoria a breve termine sono coinvolti
nella memorizzazione di un nuovo numero telefonico: generalmente, i soggetti
normali sono in grado di ripetere un numero telefonico di 5-7 cifre, per un
periodo di tempo di pochi secondi da quando il numero c’è stato comunicato;
se il numero in questione non è "ripassato" continuamente, il numero verrà
dimenticato per sempre, a meno che, nel frattempo, le informazioni relative
alle cifre da cui è composto il numero telefonico non vengano trasferite nei
sistemi di memoria a lungo termine.
CAPACITA' DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE
La capacità della memoria a breve termine (chiamata "span" nella lingua
Inglese) viene valutata sulla base del numero di elementi o unità di
informazione (cifre numeriche, sillabe, parole, etc.) che il soggetto è in grado
di rievocare correttamente, per un breve periodo di tempo dal momento in cui
tali informazioni sono state presentate al soggetto (secondi).
La capacità della memoria a breve termine (span) nei soggetti normali varia
da individuo ad individuo. Ad esempio, nell'ambito dei soggetti normali, lo
span di cifre è maggiore in alcuni individui (che riescono, ad esempio, a
ripetere sequenze di numeri composti da 7 o 8 o anche 10 cifre), minore in altri
soggetti (che riescono, a ripetere sequenze di numeri composti da non più di 5
cifre).
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ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE
Sistema Esecutivo Centrale
Loop Articolatorio
Taccuino Visuo-Spaziale
ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DI MEMORIA
A BREVE TERMINE
I sistemi di memoria a breve termine sono costituiti da tre componenti
principali:
(1) il "loop articolatorio” o “magazzino fonologico a breve termine”,
magazzino a capacità limitata che consente di immagazzinare per un
breve periodo di tempo alcune informazioni fonologiche (sillabe, parole,
cifre, etc.);
(2) il "taccuino visuo-spaziale", magazzino a capacità limitata che consente di
immagazzinare per un breve periodo di tempo alcune informazioni
visive (ad esempio, immagini) e spaziali (ad esempio, la sequenza
spaziale con cui l'esaminatore tocca in successione alcuni oggetti posti di
fronte al soggetto);
(3) il sistema denominato "Esecutivo Centrale", che riceve informazioni sia
dal "magazzino fonologico a breve termine" sia dal "taccuino visuospaziale" ed ha un ruolo d’integrazione delle varie informazioni e di
supervisione.
FUNZIONE DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE
Il fatto che le informazioni siano memorizzate nei sistemi di memoria a breve
termine per un periodo di tempo così breve, ha suggerito che la memoria a
breve termine sia una "memoria di lavoro" (working memory"), che
interviene in tutte le attività mentali in cui è utile che alcune informazioni
vengano "tenute a mente" solo temporaneamente.
Esempi d’attività in cui sono coinvolti i sistemi di memoria a breve termine:
- comprensione di una frase;
- esecuzione a mente di un calcolo aritmetico;
- guida di un veicolo, in cui il soggetto, per poter tenere sotto controllo il
veicolo deve continuamente memorizzare varie informazioni visive
relative alla strada (ostacoli, curve) e a altri veicoli.
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ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE
Memoria di
Lungo Termine
Memoria
Implicita/
non-dichiarativa
Memoria
Esplicita/dichiarativa
Memoria con
recall consapevole
Memoria con recall
non consapevole
Memoria Semantica
Memoria Episodica
Conoscenze
Generali
(fatti)
Eventi pubblici
e personale
(eventi)
Memoria procedurale
Azioni apprese
e abilità
ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE
Memoria Esplicita
Memoria Implicita
Memoria Dichiarativa
Memoria Proposizionale
Memoria che si esprime verbalmente
Memoria Cosciente
Memoria Volontaria
Memoria non Dichiarativa
Memoria Automatica
Memoria che si esprime attraverso il comportamento automatico
Memoria Inconscia
Memoria Involontaria
Episodica
Sequenze
cronologiche,
nozioni
specifiche,
fatti, eventi
Procedurale
Priming
Semantica
Tutte le
conoscenze
nozionistiche
generali,
linguistiche,
matematiche,
musicali,
storiche,
geografiche,
legislative,
sociali, regole
dei giochi,
parole, simboli,
algoritmi,
conoscenze
enciclopediche
Autobiografica
Fatti ed
eventi della
vita
personale
Memoria delle
procedure e delle
sequenze
operative
Abilità
motorie,
suonare,
pratica di
sports
Condizionamento
Comportamenti innescati
da stimoli ambientali
Comportamenti
stereotipati
Sequenze
motorie
automatizzate
ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE
Memoria esplicita /dichiarativa
• magazzini
Memoria implicita/non
implicita/non dichiarativa/
dichiarativa/
procedurate
• acquisizione, ritenzione, e richiamo
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ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DI MEMORIA
A LUNGO TERMINE
I sistemi di memoria a lungo termine consentono di memorizzare una quantità
notevole di informazioni, per periodi di tempo relativamente lunghi (da
minuti ad anni).
I sistemi di memoria a lungo termine si suddividono in due componenti
principali: la memoria a lungo termine esplicita e la memoria a lungo
termine implicita.
Nei sistemi di Memoria esplicita (detta anche "dichiarativa"), le
informazioni sono memorizzate dal soggetto in modo consapevole.
Nei sistemi di Memoria implicita (detta anche "non-dichiarativa"), le
informazioni sono memorizzate dal soggetto, ma in modo non
consapevole.
MEMORIA A LUNGO TERMINE ESPLICITA
La memoria a lungo termine ESPLICITA comprende a sua volta due componenti: la
memoria episodica e la memoria semantica.
Memoria Episodica
La memoria episodica è la memoria di informazioni collegate ad uno specifico contesto
spaziale e temporale, cioè ad una specifica situazione (evento o episodio). La memoria
episodica può essere a sua volta suddivisa in una componente retrograda ed una componente
anterograda.
(1) La memoria episodica retrograda, consente in generale il ricordo di informazioni relative ad
un evento passato; la memoria retrograda comprende la memoria autobiografica che ci
consente di ricordare episodi significativi avvenuti in passato nella nostra vita;
(2) La memoria episodica anterograda, è responsabile dell'apprendimento di nuove
informazioni relative ad un nuovo evento; in altri termini, è responsabile
dell'apprendimento di nuove informazioni comunque collegate ad uno specifico contesto
spaziale e temporale.
Quando un soggetto viene sottoposto ai più comuni test neuropsicologici di memoria e deve
apprendere alcune nuove informazioni in una situazione di test (ad esempio, deve
apprendere un certo numero di parole), la componente della memoria che viene indagata
mediante tali test è la memoria episodica anterograda. Nei test di memoria episodica
anterograda verbale si chiede al soggetto di apprendere alcune informazioni verbali (ad
esempio, di cercare di apprendere una serie di parole). Nei test di memoria episodica
anterograda visiva si chiede al soggetto di apprendere alcune informazioni visive (ad
esempio, di apprendere una serie d’immagini che raffigurano oggetti).
MEMORIA A LUNGO TERMINE ESPLICITA
La memoria a lungo termine ESPLICITA comprende a sua volta due componenti: la
memoria episodica e la memoria semantica.
Memoria Semantica
La memoria semantica è in sistema di memoria a lungo termine in cui sono
immagazzinati vari tipi di informazioni:
(1) significato delle parole: ad esempio, la parola "cane" ha un significato,
poiché si riferisce al concetto di "cane": animale domestico, a quattro
zampe, rivestito da pelo, etc.);
(2) conoscenze concettuali concrete ed astratte: ad esempio, nelle
conoscenze concettuali "concrete" rientra il concetto di "cane": animale
domestico, a quattro zampe, rivestito da pelo, etc.; nelle conoscenze
concettuali "astratte" rientrano i concetti di "gioia", "libertà", etc.
(3) conoscenze "enciclopediche", cioè di cultura generale (ad esempio, "Roma
è la capitale d'Italia"; Mozart è un grande musicista vissuto nel '700).
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ALCUNE DIFFERENZE TRA MEMORIA EPISODICA E SEMANTICA
Tipo di Memoria
Episodica
Semantica
Sorgente
Sensazione
Comprensione
Unità
Eventi, episodi singoli
Fatti, idee, concetti
Organizzazione
Temporale
Concettuale
Referente
L’Io
Il mondo
Valore di verità
Personale
Sociale
Codice temporale
Presente, diretto
Assente, indiretto
Contesto
Sì
No
Accesso
Volontario
Automatico
Richiamo
“Quando”?, “Dove?”
“Cosa?”
Fenomenologia del ricordo
Passato ricordato
Conoscenza attuale
Fenomenologia del richiamo
“Ricordo”
“So”
Evidenza empirica
Oblio
Analisi del linguaggio
Test sperimentali
Episodi specifici
Conoscenza generale
Amnesia
Si
No
(Tulving, 1983)
MEMORIA A LUNGO TERMINE IMPLICITA
La memoria a lungo termine implicita si basa sul fatto che al soggetto
non viene chiesto di esplicitamente di memorizzare o ricordare
qualcosa, ma semplicemente di eseguire un certo compito;
nell'esecuzione del compito, il soggetto dimostra di avere appreso
alcune informazioni fornitegli in precedenza, cioè di essere stato
facilitato in quel compito, sia pur inconsapevolmente, da una
precedente "esperienza" (senza che si chieda al soggetto di ricordare
tale esperienza). La memoria implicita include diversi tipi di
apprendimento: l'apprendimento di procedure, i fenomeni di
facilitazione (priming), il condizionamento
MEMORIA PROCEDURALE
La Memoria procedurale consiste nell’Apprendimento e
rievocazione di procedure:
Procedure motorie: sciare, andare in bicicletta, nuotare, etc.
Procedure percettive: leggere "al contrario" un testo messo davanti ad
uno specchio
Procedure "cognitive": imparare ad usare il computer.
L'apprendimento di procedure è conservato nei pazienti con amnesia
pura, i quali hanno tipicamente deficit di memoria episodica, ma
hanno una memoria implicita relativamente conservata. Ad esempio,
pazienti con amnesia pura che non conoscono l'uso del computer
possono, con una serie di sedute di addestramento, imparare ad usare il
computer sempre meglio. Alla fine di ogni seduta, tuttavia, possono
non ricordare affatto di avere lavorato con un computer (essendo la
loro memoria episodica deficitaria), anche se dimostrano chiaramente
di essere migliorati nell'uso del computer, in quanto le loro capacità di
apprendimento di procedure sono integre.
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FENOMENI DI FACILITAZIONE (PRIMING)
Un esempio di tali fenomeni di "facilitazione" (priming) è il
cosiddetto "priming di ripetizione“. Nei test di "priming di
ripetizione" al soggetto viene chiesto inizialmente di leggere una lista
di parole, senza che gli sia chiesto di memorizzare tali parole;
successivamente, alla parte finale di ciascuna di queste parole (ad
esempio, "CANE") vengono tolte alcune lettere (nell'esempio,
"CANE" diventa "CA") ed al soggetto viene chiesto di completare
ciascuno di questi "frammenti di parola" con la prima parola che viene
in mente. In test come questo, è possibile osservare che i soggetti
normali tendono spesso a produrre le parole che erano state loro
presentate inizialmente (ad esempio, completano il frammento di
parola "CA dicendo "CANE"), piuttosto che un'altra parola con le
stesse due lettere iniziali (ad esempio, "CASA"). In altri termini, le
parole presentate inizialmente hanno prodotto un effetto di
"facilitazione" (detto anche priming).
CONDIZIONAMENTO (‘apprendimento associativo’)
Nel condizionamento, un soggetto può essere addestrato ad apprendere
un certo comportamento, se tale comportamento viene
sistematicamente associato ad un rinforzo positivo (cioè ad una
situazione di gratificazione). Utilizzando il condizionamento, ad
esempio, è possibile che il terapista faccia apprendere al paziente un
certo comportamento che il terapista vuole stimolare creando rinforzi
positivi se il paziente si comporta nel modo desiderato, e rinforzi
negativi (situazioni di frustrazione) se il paziente non si comporta nel
modo desiderato.
CONDIZIONAMENTO (‘apprendimento associativo’)
Apprendimento classico (o Pavloviano): Uno stimolo neutro (stimolo
condizionato, SC) è accoppiato ad uno stimolo (stimolo incondizionato, SI)
che evoca normalmente una risposta (risposta incondizionata, RI). Dopo
ripetuti accoppiamenti fra SC ed SI si genera una risposta condizionata (RC)
allo stimolo inizialmente neutro.
Apprendimento strumentale (o operante): Diversamente dall’apprendimento
classico in cui SI e SC sono completamente controllati dallo sperimentatore,
nell’apprendimento strumentale il soggetto deve fornire risposte per ottenere
una ricompensa o evitare una punizione.
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MEMORIA PROSPETTICA
capacità di ricordare di compiere azioni
precedentemente programmate in un
determinato periodo di tempo
attenzione
programmazione
memoria episodica
stima del tempo
richiede
ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA PROSPETTICA
Memoria di Lavoro
Memoria di lungo termine
Creazione di un’agenda mentale (della giornata,
della settimana, del mese, dell’anno )
Programmare azioni e decisioni
Richiamo al momento giusto
Per eseguire
Per revisionare
MODELLI DI FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA
RIPASSO
STIMOLO
Memoria
Primaria
Archiviazione
(MBT)
Memoria
Secondaria
(MLT)
OBLIO
Rievocazione
differita
Modello a due componenti di Waugh e Norman, 1965
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MODELLI DI FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA
Stimolo
Ambientale
registri
sensoriali
MaBT
memoria
operativa
temporanea
-visivo
-processi
-uditivo
-tattile
di controllo
-ripasso
decisioni
-codificazione
-strategie
di richiamo
Modello a due componenti
di Atkinson e Shiffrin, 1971
MaLT
memoria
permanente
risposta
MODELLI DI FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA
Modello
bicomponenziale
dei processi di
memoria
(Atchinson e
Shiffrin; 1971)
FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA
ATTENZIONE
CAPACITA’ LOGICHE
INTEGRITA’ DEI
SISTEMI SENSORIALI
MEMORIA A BREVE TERMINE
Esegue un processo di codificazione degli stimoli=trova le chiavi
Classifica in termini semantico-categoriali: aspetto fisico, contesto episodico, alone emotivo
criteri semantici (es. zinello=asinello)
criteri fonologici (es. assonanze)
Compara con precedenti esperienze
Identifica l’archivio dove collocare l’informazione (sottoarchivia le informazioni)
MEMORIA A LUNGO TERMINE
Esegue un processo di consolidamento degli stimoli=archivia
Determina una progressiva sovrapposizione di informazioni che resistono alle interferenze da
parte di altre informazioni che vi competono
Determina una resistenza delle informazioni dal fenomeno dell’oblio
RICHIAMO IMMEDIATO
RICHIAMO DIFFERITO
Rievocazione immediata, recupero delle informazioni
Implicito=inconsapevole
Esplicito=consapevole
Rievocazione differita, Prelievo dell’informazione dagli archivi
NB se le chiavi sono valide l’associazione è forte ed il richiamo è facile, viceversa
Se le chiavi non sono valide l’associazione è debole ed il richiamo è difficile, per
cui è facile che vi siano scarsi richiami, falsi riconoscimenti o confabulazioni
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MODELLI MULTICOMPONENZIALI DELLA MEMORIA
Magazzino a breve termine
(MgBT)
Componenti
La componente fonologica (uditivo –
verbale) consente la ritenzione temporanea
delle informazioni verbali
Magazzino a lungo termine
(MgBT)
Componenti
Sistemi che consentono il ricordo e la
conoscenza consapevoli di fatti ed
eventi.
Costituiscono la Memoria esplicita o
dichiarativa.
La memorizzazione si verifica grazie a
risorse attenzionali.
Pone problemi di verità/falsità
Sistemi che consentono il ricordo e la
conoscenza non consapevole di fatti ed eventi.
Costituiscono la memoria implicita o non
dichiarativa
La memorizzazione si verifica attraverso una
modificazione del comportamento
Non pone problemi di verità/falsità: il soggetto
manifesta di aver appreso sapendo eseguire un
compito;
si manifesta in modo relativamente automatico
La componente tattile-propriocettiva
consente la ritenzione temporanea di
informazioni tattili
Memoria episodica:
memoria di fatti ed eventi
Memoria procedurale:
memoria di abilità motorie, percettive, cognitive,
sequenze motorie, comportamenti stereotipati
Dolore
Memoria semantica:
memoria di parole, simboli, algoritmi,
enciclopedie
Facilitazione percettiva, semantica,
modificazione di giudizi, modificazione di
preferenze
Emozioni
Memoria autobiografica
Condizionamento classico ed operante
La componente visiva
consente la ritenzione temporanea delle
informazioni visive
La componente visuo–spaziale consente la
ritenzione temporanea di:
configurazioni visuo-spaziali,
La componente uditivo-non verbale
consente la ritenzione temporanea di
informazioni uditive non-verbali
Apprendimento
Priming
MODELLI MULTICOMPONENZIALI DELLA MEMORIA
STIMOLO
UDITIVO-VERBALE
STIMOLO
VISUO-VERBALE
Analisi fonologica
Analisi visiva
Magazzino fonologico
a breve termine
Magazzino visivo
a breve termine
Ricodificazione
fonologica
Ripasso articolatorio
Modello multi-componenziali per “livelli di analisi” della Memoria verbale,
Vallar et al., 1987
MODELLI MULTICOMPONENZIALI DELLA MEMORIA
STIMOLOVERBALE
Livello di Analisi superficiale fonologica
Livello di Analisi profonda semantica
Magazzino
a breve termine
Magazzino
a lungo termine
Ricordo di eventi
Modello multi-componenziali per “livelli di analisi” della Memoria verbale,
Craik e Lockhart, 1972
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COMPONENTI DEL MGLT IN RELAZIONE ALLE
CARATTERISTICHE INTERNE DELL’INFORMAZIONE
COMPONENTI DEL MGLT IN RELAZIONE ALLE
CARATTERISTICHE INTERNE DELL’INFORMAZIONE
ASSOCIAZIONI DELLA MEMORIA IN BASE AI COMPITI
COMPITI
DIRETTI
Es. rievocazione libera,
riconoscimento
Valutata con test diretti
(memoria dichiarativa o esplicita)
Richiede analisi semantiche,
concettuali, basate sul significato
INDIRETTI
Es. apprendimento di abilità
motorie, completamento di parole
Valutata con test indiretti
Memoria non dichiarativa o implicita
Richiede analisi Percettive
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COME FUNZIONA LA MEMORIA
CORRELATI ANATOMICI DELLA MEMORIA
STRUTTURE ANATOMICHE IMPLICATE NELLA MEMORIA EPISODICA
(1) strutture temporali mesiali (ippocampo)
(2) strutture diencefaliche: - alcuni nuclei del talamo (nucleo dorso-mediale, nuclei anteriori),
- corpi mamillari dell'ipotalamo
Circuito cortico-sottocorticale di Papez (1937)
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
1. Ippocampo: lobectomie temporali bilaterali, se risparmiano l’ippocampo determinano disturbi mnesici transitori; lobectomie
temporali mesiali estese determinano compromissione dell’apprendimento verbale (la gravità è correlata all'entità dell'ablazione della
formazione ippocampale)
2. Amigdala: amigdaloidectomie bilaterali determinano compromissione per gli aspetti emozionali dell’apprendimento.
3. Corpi mamillari: lesioni bilaterali sono presenti nella sd di Korsakoff ad eziologia alcolica.
4. Nucleo Dorso-Mediale del talamo: spesso leso in pazienti amnesici korsakoviani etilisti; caso di tumore di entrambi i nuclei
talamici in un paziente (McEntee e coll, 1976); caso di lesioni ischemiche bilaterali nel nucleo DM del talamo (Graff-Radford; 1987);
la lesione talamica potrebbe causare amnesia mediante una disconnessione tra corpi mamillari e nuclei talamici anteriori.
5. Giro del cingolo: lesioni chirurgiche anteriori bilaterali in pazienti psichiatrici possono causare uno stato confusionale transitorio
ed un difetto di memoria caratterizzato da una collocazione temporale erronea di eventi effettivamente accaduti.
6. Fornice: difetto di memoria in paziente dopo asportazione di tumore che distruggeva il fornice bilateralmente (Heilman e Sypert;
1977); caso di paziente con sezione bilaterale delle colonne del fornice da ferita da guerra con difetto di MLT selettivo (digit span
normale).
7. Nuclei settali pre-commissurali: amnesia dopo intervento di aneurismectomia dell’a. comunicante anteriore (Berti et al., 1990).
8. Corteccia retrospleniale sinistra: la sua ablazione determina amnesia probabilmente per una disconnessione tra talamo anteriore
ed ippocampo (Valenstein, 1987).
9. Lobi frontali: lesioni frontali determinano disordini della MLT (Baddeley e Wilson, 1988).
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STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
• Memoria semantica ed episodica: regioni mediali
temporali e regioni frontali
• Regioni frontali sinistre: memoria semantica
• Regioni frontali destre: memoria episodica (da ricordare il
probabile ruolo del cervelletto)
• Rappresentazioni percettive: regioni occipitali
• Mesencefalo: memoria procedurale
Nyberg and Tulving, (1996), “Classifying Human Long-Term Memory: Evidence from Converging
Dissociations”, European Journal of Cognitive Psychology, 8(2), 163-183.
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STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
MEMORIA E STRUTTURE TEMPORALI MESIALI
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
MEMORIA E STRUTTURE TEMPORALI MESIALI
Courtesy of S. Heckers (J N Trans, 2002)
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STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
MEMORIA E STRUTTURE TEMPORALI MESIALI
Ippocampo umano
HM, dati su pazienti
Imaging (figura in diapositiva) Attivazione ippocampale in un compito di navigazione
mentale. L’ippocampo si attiva mentre impariamo un nuovo percorso.
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
MODELLO DI MEMORIA SPAZIALE NEI RODITORI
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
MODELLO DI MEMORIA SPAZIALE NEI RODITORI
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STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
MODELLO DI MEMORIA SPAZIALE NEI RODITORI
Soggetti normali (a sinistra) imparano la posizione della piattaforma e, quando essa viene rimossa
nel probe test, alla fine dell’apprendimento, la cercano attivamente, esplorando la posizione in cui si
trovava, che era nel quadrante in alto a sinistra (la linea tratteggiata indica il percorso compiuto
dall’animale). Soggetti con delezione del recettore NMDA nel campo CA1 invece non ricordano
dove era la piattaforma e cercano su tutta la superficie della piscina.
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
MEMORIA ED EMOZIONI
Circuito di Papez (1937):
-ipotalamo, talamo, giro del cingolo,ipotalamo
(amigdala, nuclei del setto, corteccia orbitofrontale, gangli della base)
STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI
MEMORIA ED EMOZIONI
Amigdala: memoria emozionale e consolidamento
Gangli della base e cervelletto: abilità e risposte condizionate
Hippocampus: compiti di riconoscimento, memoria episodica, consolidamento del lungo termine
Talamo: acquisizione di nuovi ricordi
Regioni corticali: deposito di ricordi consolidati
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ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA
Long-term memory
Declarative (relational)
emotion
Nondeclarative
Procedural Priming/ Classical
Perceptual Conditioning
Nonassociative
Learning
Facts & Events
emotion
Emotional Skeletal
Responses Muscles
Striatum
Medial
Reflex
Temporal Lobe Cerebellum Neocortex
Pathways
Diencephalon Motor Cortex
Amygdala Cerebellum
ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA
alcune caratteristiche funzionali della
memoria…….
Effetto di posizione seriale
Recall immediato
Recall ritardato
LTM
Effetto Primacy
Effetto Recency
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Oblio (forgetting)
Incapacità di rievocare
informazione
precedentemente
appresa
TEORIE SULL’OBLIO
Interferenza proattiva l’informazione più vecchia interferisce con
la rievocazione della più nuova
Interferenza retroattiva: l’informazione nuova interferisce con il
recall dell’informazione più vecchia
Teoria del decadimento: la memoria decade col tempo
Oblio motivato: I ricordi sgradevoli vengono cancellati
Fallimento nella rievocazione: I ricordi sono ancora presenti nella
memoria di lungo termine ma non possono essere raggiunti
concetto di “gradiente”
tempo
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