TRATTAMENTO ACQUE REFLUE MEDIANTE UTILIZZO FOSSA IMHOFF Spett.le Città di Collegno Sportello Unico Attività produttive Piazza del Municipio n. 1 10093 Collegno (To) Torino 17 novembre 2013 OGGETTO: RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA Io sottoscritta, Francesca Grilli architetto, in qualità di libero professionista abilitato, residente a Torino in Via Berthollet n. 11 e con studio professionale a Torino in via Belfiore n. 11/b, iscritta all' Ordine degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Torino al n. 3342, per mezzo di questa relazione tecnico descrittiva, illustro le motivazioni tecniche oltre che urbanistiche, per cui si è arrivati ad operare la scelta di utilizzare una fossa biologica di tipo Imhoff per lo smaltimento e il trattamento delle acque di scarico nere e grigie del Progetto Rifugio Blonda Ruffa da realizzare a Collegno in strada Possasso, in quanto impossibile l'allacciamento alla fognatura municipale posta ad una distanza maggiore di 100 m, mentre per quanto riguarda le acque meteoriche bianche ricavate dalle falde dell'edificio esistente e del primo ampliamento, saranno raccolte in un bacino di accumulo interrato dotato di pozzetto troppopieno, posizionato (come da planimetria allegata) in posizione distante e diametralmente opposta (sul retro dell'edificio) al posizionamento della fossa Imhoff. Le acque bianche così raccolte verranno utilizzate per scopi di irrigazione del terreno esistente e per scopi agricoli. La prima valutazione che intendo fare è una valutazione di tipo morfologico e di natura del terreno in cui andiamo ad operare. Ci troviamo nella zona di Collegno antistante il cimitero. Si allega estratto catastale con evidenziata l'area di nostra pertinenza in rosso. Ci troviamo in una zona denominata Parco Agronaturale della Dora, con tutta una serie di vincoli costruttivi che sono stati evidenziati in fase di progetto. Si allega la pianta corrispondente di PRGC, dove dalla legenda risulta che siamo posizionati nei luoghi dell'agricoltura. L'intervento edilizio in questione e cioè il recupero e ampliamento del Rifugio Blonda Ruffa situato in strada Possasso n. 66, come evidenziato dal progetto allegato, avrà in questa fase iniziale denominata Fase 1, la realizzazione e messa in funzione di due servizi igienici che sono situati uno al piano primo dell'edificio esistente e l'altro nella zona antistante la stalla esistente agganciata perpendicolarmente all'edificio principale (antistante la stalla esistente). I servizi igienici verranno utilizzati dagli addetti/volontari che parteciperanno alla vita del rifugio stesso. Il primo passo che quindi facciamo per il dimensionamento della fossa Imhoff è l'individuazione degli addetti che ne usufruiranno. Coloro che usufruiranno non in maniera continuativa ma come volontari saltuari della struttura rifugio, saranno indicativamente in un numero di 4, presenti non continuativamente e non tutti i giorni. Calcolando quindi che non ci troviamo di fronte ad un intervento su edilizia residenziale, ma potendo assimilare l'attività di rifugio a quella di laboratori artigianali, si deduce che la quantità di abitanti equivalenti (che da qui in poi chiameremo a.e.), risulta di 2 a.e. attraverso un semplice calcolo dato dalla tabella allegata, stralciata dalle Linee Guida ARPA: • Casa di civile abitazione: 1 a.e. per camera da letto con superficie fino a 14 mq 2 a.e. per camera da letto con superficie superiore a 14 mq • Albergo o complesso ricettivo: come per le case di civili abitazione; aggiungere 1 a.e.ogni qualvolta la superficie di una stanza aumenta di 6 mq oltre i 14 mq • Fabbriche e laboratori artigianali: 1 a.e. ogni 2 dipendenti, fissi o stagionali, durante la massima attività • Ditte e uffici commerciali: 1 a.e. ogni 3 dipendenti fissi o stagionali, durante la massima attività • Ristoranti e trattorie: 1 a.e. ogni 3 posti (massima capacità ricettiva delle sale da pranzo 1,20 mq per persona) • Bar, Circoli e Club: 1 a.e. ogni 7 persone • Scuole: 1 a.e. ogni 10 posti banco • Cinema, Stadi e Teatri 1 a.e. ogni 30 posti Preso atto quindi che la vasca Imhoff avrà una dimensione molto contenuta e preso atto che di norma le fosse di tipo Imhoff devono avere una capacità minima di 250 litri per abitante equivalente e sono così ripartite: comparto di sedimentazione capacità di 50 litri per a.e., comparto di digestione capacità di 200 litri per a.e., la fossa avrà un volume di circa 500 litri. Si allega di seguito uno schema illustrativo di una vasca Imhoff e della sua composizione interna (piante e sezioni). Risulta necessario per lo studio e il dimensionamento dell'impianto di smaltimento Imhoff, capire la natura del terreno e individuare se ci sono vincoli idrogeologici che impedirebbero l'utilizzo della Imhoff stessa. Ovviamente anche la natura del terreno influenza la scelta di dispersione delle acque uscenti dalla Imhoff, perchè se sufficientemente drenanti possiamo parlare di sub-irrigazione altrimenti dobbiamo pensare ad altro tipo pozzo perdente. Anche in questo caso si è reso necessario verificare sulle carte tecniche del comune la natura del terreno che risulta con denominazione ghiaia argillosa su suolo bruno con depositi fluvio-glaciali e fluviali. Nella carta la zona di interesse è quella tratteggiata in giallo sopra il cimitero che risulta tratteggiato di arancione sotto la fascia gialla. Si allega la carta tecnica rappresentativa facente parte delle tavole di PRGC. Oltre alla natura del terreno risulta importante per la progettazione e il buon funzionamento dell' impianto Imhoff, l'individuazione del grado di permeabilità del terreno e proprio per questo si allega questa ulteriore mappa dove viene evidenziato il grado di permeabilità del terreno che risulta abbastanza alto. Il nostro intervento risulta collocato quindi su un terreno (evidenziato con un tratteggio arancione) incoerente debolmente alterato a granulometria medio grossa. Sulla carta allegata sotto, vengono evidenziati in rosa anche i vincoli idogeologici derivanti dai pozzi acquiferi che impedirebbero la dispersione delle acque trattate dalla Imhoff. Fortunatamente non risultano vincoli di sorta come si evidenzia dalla carta stessa, quindi il nostro intervento é fattibile e a questo punto risulta abbastanza evidente come poterlo dimensionare a livello di dispersione. La natura del terreno in questione e la sua permeabilità ci indicano quindi, attraverso la tabella allegata a che parametro dobbiamo rifarci per dimensionare i metri lineari di subirrigazione che risultano stralciati dalla tabella allegata, individuando come valore 3,0 ml/ab. A questo punto però evidenziamo meglio la possibilità di dispersione sul terreno mediante la sub-irrigazione e quando e come questa si attua, facendo riferimento all' allegato n. 5 della Delibera del Comitato dei Ministri (4 Febbraio 1977). A seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs n.152/99, lo scarico mediante dispersione per sub-irrigazione sul suolo, può essere effettuato a condizione che vengano rispettate le norme tecniche previste dalla Delibera del Comitato Interministeriale del 04.02.1977 allegato 5. L’entrata in vigore della Delibera della Giunta Regionale 1053 del 09.06.2003, ha previsto che il sistema di scarico mediante dispersione per sub-irrigazione sia consentito esclusivamente per gli scarichi derivanti da edifici residenziale mono –bifamiliari e da edifici destinati a civile abitazione ad uso discontinuo/periodico. La stessa delibera, per insediamenti di potenzialità più elevata, quali condomini, scuole, alberghi, ristoranti, piccoli nuclei abitati ecc.., prevede che il sistema di scarico per sub-irrigazione sia ammesso solo nei casi in cui sia accertata l’impossibilità tecnica a recapitare in corpi idrici superficiali; per tipologie edilizie aventi una consistenza inferiore a 50 a.eq. o 50 vani o 5000 mc. Il sistema di scarico per subirrigazione deve essere realizzato, previo trattamento delle acque reflue domestiche, mediante i sistemi indicati nella tab.B (DGR 1053/2003) per le tipologie “complesso edilizio e piccoli nuclei abitativi”. Per quanto riguarda invece la descrizione del sistema di dispersione per sub-irrigazione, dobbiamo chiarire che il liquame chiarificato proveniente dalla fossa Imhoff e dai degrassatori,(elementi che eliminano dalle acque dei lavelli, docce e bidet la quantità di sapone in eccesso che comprometterebbe il processo anaerobico in vasca) mediante condotta a tenuta, perviene in un pozzetto dotato di sifone di cacciata che ha la funzione di garantire una distribuzione uniforme del liquame lungo tutta la condotta disperdente e che assicura un certo intervallo di tempo tra una immissione di liquame e l’altra nella rete di sub-irrigazione, in modo tale da agevolare l’ossigenazione e l’assorbimento del terreno. Si allega di seguito uno schema grafico della condotta. La condotta è realizzata con elementi tubolari in PVC pesante (UNI 302) del diametro 100-120 mm con fessure praticate inferiormente e perpendicolarmente all’asse del tubo, distanziate 20-40 cm e larghe da 1 a 2 cm e con una pendenza fra 0.2% e 0.5%. Essa viene posta in trincea di adeguata profondità, non inferiore a 60 cm e non superiore a 80 cm, con larghezza alla base di almeno 40 cm. Il fondo della trincea per almeno 30 cm è occupato da un letto di pietrisco di tipo lavato della pezzatura 40/70 mm. La condotta disperdente viene collocata al centro del letto di pietrisco. La parte superiore della massa ghiaiosa prima di essere coperta con il terreno di scavo, deve essere protetta con uno strato di materiale adeguato (del tipo tessuto non tessuto) che ne impedisca l’intasamento dal terreno sovrastante ma, nel contempo, garantisca l’aerazione del sistema drenante. A lavoro ultimato la sommità della trincea dovrà risultare rilevata rispetto al terreno adiacente, questo eviterà la formazione di avvallamenti sopra la stessa che porterebbero alla formazione di linee di compluvio con successiva penetrazione delle acque meteoriche nella rete drenante. La condotta disperdente può essere: unica, ramificata (spina di pesce) e su più linee in parallelo (le tubazioni in questo caso vanno disposte a distanza non inferiore a 30 metri l’una dall’altra). Per ragioni igienico-sanitarie e funzionali, le trincee con condotte disperdenti devono essere collocate lontane da fabbricati (circa 10 metri), aree pavimentate o altre sistemazioni che impediscono il passaggio dell’aria nel terreno. La distanza fra il fondo della trincea ed il massimo livello della falda non dovrà essere inferiore ad 1 metro. Per massimo livello della falda deve intendersi la quota, rispetto al piano di campagna raggiunta dal livello freatico o piezometrico nelle condizioni di massima ricarica (periodo primaverile). La distanza minima fra la trincea e pozzi, condotte, serbatoi o altre opere private, destinate al servizio di acqua potabile, è di 30 metri. La distanza minima fra la trincea e pozzi, condotte, serbatoi o altre opere pubbliche, destinate al servizio di acqua potabile, è di 200 metri. Si allega di seguito uno schema illustrativo dell'impianto di tipo Imhoff con dispersione per sub-irrigazione. Ricapitolando, e facendo un riassunto di cio' che abbiamo analizzato: 1. Costruzione della vasca Imhoff: a) di norma sono cilindriche, a pianta circolare, costruite con elementi anulari, in cemento armato, prefabbricati o montati in sito; poco convenienti quelle a pianta rettangolare (anche per le vasche di maggiori dimensioni) costruite in muratura o in cemento armato sul posto; b) sono suddivise in due comparti comunicanti a mezzo di una feritoia; uno disposto nella parte superiore ed attraversato dal liquame; l'altro per l' intera altezza destinato inferiormente alla raccolta del materiale che sedimenta (fango) e superiormente (per la parte non occupata dal comparto di sedimentazione) all'acqua di copertura; c) consigliabile un tirante d' acqua sul fondo di almeno 3 metri; d) indispensabile adottare accorgimenti per impedire il passaggio di bolle di gas nel comparto di sedimentazione, nonché il formarsi della crosta nello stesso (travetto di protezione, denti sporgenti, ecc.); e) tenuta assicurata da accurata sigillatura dei giunti tra i vari elementi prefabbricati; per le fosse in cemento armato o muratura, intonaco di cemento a doppio, ed eventuale verniciatura interna protettiva; f) completamente interrate; accesso dall'alto a mezzo di apposito vano a livello del piano di campagna, con chiusino a tenuta e sigillato; g) ingresso del liquame grezzo ed uscita di quello chiarificato a mezzo di tubo a T (con bocche inferiori aprentisi 20-30 cm al di sotto del pelo libero), o con paraschiuma di protezione, per trattenere le sostanze galleggianti; diametro dei pezzi a T: 15-20 cm; h) tubo di ventilazione con bocca inferiore al di sopra del pelo libero e bocca superiore aprentisi al di sopra della copertura dell'edificio. Nel nostro caso la nostra Imhoff sarà con capacità 750 litri e dimensioni 95 cm x145 cm, come da schema allegato. 2. Ubicazione: a) mai sottostanti ai fabbricati, ma esterne ad essi; distanti almeno 1 m dal filo esterno dei muri di fondazione ed indipendenti da questi; b) a non meno di 10 m da qualunque condotta o serbatoio, destinati ad uso potabile; c) disposizione planimetrica nei riguardi di fabbricati ed aree frequentate tale, che le operazioni di estrazione dei residui non rechino fastidi, o risultino sgradevoli alla vista. 3. Proporzionamento a) compartimento di sedimentazione: pari ad 1/3-1/2 del volume di liquame sversato giornalmente, corrispondente a circa 4-6 ore di detenzione con le portate di punta; consigliabili valori più elevati per le vasche più piccole; aggiungere10-15 litri a persona per le sostanze galleggianti; b) valori medi del comparto di sedimentazione 40-50 litri per utente; in ogni caso, anche per le vasche più piccole, mai meno di 250 - 300 litri complessivi; c) compartimento del fango: 100-200 litri per persona servita, se si effettuano almeno due estrazioni l' anno; la capacità si valuta fino a 25-30 cm al di sotto del punto più basso della feritoia di passaggio del materiale che sedimenta; per le vasche più piccole è consigliabile adottare 180-200 litri per persona ed effettuare un' estrazione all'anno; d) per i complessi produttivi con limitata presenza delle persone servite, il compartimento di sedimentazione dovrà tener conto delle portate di punta conseguenti all' uniformità di orario, in modo da assicurare non meno di 3 ore di detenzione; il comparto del fango potrà ridursi a circa la metà (60-80 litri per persona servita); e) dimensioni massime delle vasche prefabbricate: diametro 2,50 m, altezza 4,00 m; per cubature maggiori si possono impiegare più unità in parallelo. 4. Esercizio: a) prima dell'inizio del funzionamento la vasca deve venire riempita d' acqua; b) immissione di calce nel comparto del fango, in sede di avviamento, per ottenere la fermentazione metanica o digestione del fango; c) entrata del liquame grezzo con continuità ed uscita di quello chiarificato nella stessa misura (trascurabile la parte di acqua che proviene dall' addensamento del fango); d) estrazione del fango digerito da una a quattro volte l' anno; l' estrazione viene praticata mediante tubo flessibile, introdotto attraverso il vano accesso, e che si fa pescare al fondo dalla vasca; non va estratto tutto il fango; se ne lascia una parte pari a circa il 25-30%; e) asportazione della crosta superiore al comparto del fango e dei materiali galleggianti e pulizia dei paraschiuma del comparto di sedimentazione, ogniqualvolta si effettua l' estrazione del fango. Smaltimento nel suolo Lo smaltimento nel suolo di acque di rifiuto, nei casi in cui sia ammessa dalla legge e dal regolamento e fatti salvi i trattamenti prescritti, deve essere effettuato secondo le norme di seguito riportate, che non prevedono l' immissione di acque di pioggia. Per queste ultime, se necessario, lo smaltimento nel suolo dovrà di norma essere effettuato con sistemi di dispersione indipendenti. Nel nostro caso abbiamo dimensionato per le acque meteoriche un bacino di raccolta per l'irrigazione quotato nel disegno. Per le acque grigie e nere invece, abbiamo dimensionato una fossa Imhoff come da disegno con una sub-irrigazione dimensionata, come sopra spiegato, in funzione degli utenti e della natura del terreno e quindi con uno sviluppo lineare di 10 ml. come evidenziato chiaramente nei disegni. Per quanto riguarda il dimensionamento del pozzo di cacciata abbiamo calcolato il volume della sub-irrigazione e di conseguenza abbiamo dimensionato il pozzo stesso. Alleghiamo una scheda tecnica del pozzo e della Imhoff scelta in questo caso in vetroresina. Francesca Grilli architetto DOP D'Origine Progettuale-Via Belfiore 11 10125 Torino Italia +39 011582190 www.doparchitetti.com