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Ascensori ad Alta Efficienza Energetica
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DEFINIZIONE
Per risparmio energetico, in senso stretto, si intende il risparmio di fonti energetiche altrimenti
utilizzabili, quindi, in concreto, si intende il risparmio di petrolio, metano, combustibili solidi e
materiali fossili.
Il risparmio energetico è un fine, mentre l'utilizzo razionale dell'energia, Efficienza Energetica, è
l'applicazione delle tecnologie efficienti, è il mezzo o il metodo che permette, nella pratica, di ridurre
il consumo di risorse energetiche altrimenti utilizzate.
Recenti studi, a cui ha partecipato anche ENEA, Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia
e lo sviluppo economico sostenibile, hanno dimostrato che la maggior parte del tempo, gli ascensori,
lo trascorrono in posizione di Stand-By, in questa posizione rimangono per il 70-80% del tempo della
loro vita.
In moltissimi casi la posizione in stand-by di ascensori residenziali raggiunge anche le 23 h
giornaliere, e nel caso di palazzine unifamiliari si arriva anche a 23,45 h.
Perché un ascensore sia ad Alta Efficienza Energetica deve:
A) Utilizzare la minor energia possibile in marcia, durante la fase di salita e discesa, running.
B) Non consumare energia o avere un consumo che tende a zero quando è fermo, stand-by.
A prima vista sembrerebbe un concetto elementare ed ovvio, ma come vedremo più avanti, la realtà
non è così scontata, soprattutto nella fase di stand-by , dove la maggior parte degli utenti danno per
scontato che una macchina, in questo caso un ascensore, se è ferma non consuma energia o ne
consuma un minimo.
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Tutti gli ascensori utilizzano energia elettrica per il loro funzionamento, ma si dividono in due
categorie di azionamento:
Ascensori Elettrici o a Fune, anche di nuova generazione con motori gearless.
Ascensori Idraulici o Oleodinamici
Ultimamente è stata condotta una ricerca per quantificare il consumo degli ascensori, dove è stato
selezionato un congruo campione di ascensori in esercizio su cui sono state effettuate le misure; alla
ricerca, ha collaborato anche l'Ing. Mazzoni della Soc. SMS di Bologna, chiamato in qualità di
consulente esperto in materia. Il lavoro svolto è stato quello di misurare in modo analitico una serie
di impianti in esercizio presi a campione, con diverso azionamento:
• ascensori elettrici Geared
• ascensori elettrici di nuova generazione gearless
• ascensori Idraulici,
• ascensori Idraulici con Contrappeso
è stato misurato il consumo in marcia, Running, e in stazionamento, Stand-By e il consumo
dell'illuminazione di cabina; elaborati i dati raccolti è stato redatto un documento circostanziato
"CALCOLO DEL CONSUMO ENERGETICO ANNUALE DI ASCENSORI", su un campione di
ascensori testati.
Il calcolo è stato effetuato con le seguenti linee guida:
"METHODOLOGY OF ENERGY MEASUREMENT AND ESTIMATION OF ANNUAL ENERGY
CONSUMPTION OF LIFTS, ESCALATORS AND MOVING WALKS"
"DRAFT INTERNATIONAL STANDARD IDO/DIS 25745-1 Energy Performans of Lifts and Escalators
- Part 1: Energy Measurement and conformance, 2008"
Strumento di misura utilizzato: THREE PHASE POWER QUALITY ANALYZER FLUKE 434/435
In Tab.1 sono stati messi a confronto tre ascensori, compresi nella lista di campionamento, ma con
azionamento differente; i dati sono poi stati elaborati per ottenere un consumo annuo totale,
considerando 35.000 cicli all'anno.
Come evidenziato in tabella l'ascensore Idraulico €cofluid , è il più efficiente in assoluto, con
un buon consumo in funzionamento e un consumo di energia nullo o quasi in Stand-By,
posizione determinante per il consumo complessivo di un ascensore; come visto dalle
precedenti tabelle, un ascensore trascorre in questa posizione il 70-80% del tempo della propria
vita, e in moltissimi casi raggiunge 23 h giornaliere.
€cofluid è un ascensore ad Alta Efficienza Energetica, riesce ad ottimizzare i consumi in
marcia e non utilizza o quasi energia in stand-by, quindi è un prodotto sostenibile perché riduce
notevolmente l’utilizzo di energia e l’emissione di Co2 in atmosfera.
Per contro L’ascensore Elettrico tipo gaerless, è l’ascensore che consuma più energia in
assoluto risultando così l’ultimo posto della tabella, perché pur ottenendo un buon risultato in
marcia, è un divoratore di energia in stand-by, per fare un esempio esplicito è come se si
parcheggiasse l’autovettura con il gas a tavoletta provocando il massimo del consumo.
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€cofluid è una evoluzione dell’ascensore idraulico tradizionale, con l’introduzione della massa di
bilanciamento che scorre dietro la cabina, in modo da permettergli di utilizzare motori di taglia molto
più piccola. Questa nuova tecnologia è supportata da una centralina equipaggiata con motori ad alta
efficienza, un quadro di comando con potenza dimezzata e valvola di distribuzione progettata
appositamente per questo tipo di impianto, molto più efficiente, che riduce le perdite di carico, quindi
recupera energia e migliora il confort di marcia.
€cofluid oltre ad introdurre una nuova tecnologia che lo rende il più efficiente in materia di efficienza
energetica, è anche l’ascensore che raggruppa una serie di vantaggi indiscussi:
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•
E’ l’ascensore che ha il miglior rapporto qualità prezzo.
Per la sua semplicità di funzionamento, l’affidabilità nel tempo e la conoscenza diffusa da
parte degli operatori, è l’ascensore che ha il minor costo annuo di manutenzione.
E’ l’ascensore che ha a bordo tutti i dispositivi necessari per le manovre di emergenza; anche
in condizione di black-out, i dispositivi manuali sono semplici e funzionali, permettono
manovre rapide e sicure, sempre fuori dal vano corsa, effettuabili sia da personale
specializzato, che ha in sorveglianza l’impianto, sia da persone informate ma non
necessariamente specializzate.
E’ l’ascensore che meglio si adatta a particolari profili architettonici, come mansarde,
all’interno di vani scala esistenti o in strutture prefabbricare esterne all’edificio.
E’ l’ascensore che nel tempo ha meno necessità di manutenzione per la sostituzione delle
funi, pulegge principali o di rinvio e dispositivi elettronici costosi.
Un esempio importante di applicazione di questo nuovo tipo di ascensore ci arriva da oltre oceano,
dove è stato installato in un edificio, di nuova costruzione, noto come Kroon Hall, dell’Università di
Yale, nel Connecticut, realizzato dall’Arch. Mike Taylor di Hopkins Architects.
L’architetto per ottenere la categoria LEED platinum, il livello più alto del sistema statunitense di
classificazione dell’efficienza energetica degli edifici, non ha trascurato nessun particolare, per dotare
l’edificio di ogni confort, utilizzando sempre la tecnologia con la massima efficienza possibile,
compreso il tipo di ascensore, che pur incidendo solo tra il 3% e 8% del fabbisogno energetico
dell’edificio, ha voluto utilizzare comunque il più efficiente, installando un ascensore Idraulico con
Contrappeso, analogo per concetto a €cofluid, perché più efficiente di una Ascensore Elettrico a
Fune, ed anch’esso contribuisse al raggiungimento della massima efficienza energetica del
fabbricato; vedi articolo allegato.
Conclusioni
è importante
energetiche:
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fin dalla progettazione richiedere che l’ascensore abbia determinate caratteristiche
Un buon consumo durante il funzionamento running, questo aspetto è importante ma
secondario, in quanto il tempo di funzionamento in marcia è minimo rispetto al tempo trascorso
in stand-by.
Zero consumo o consumo che tenda a zero durante la fase di stand-by, comunque che sia
inferiore a 30 watt, perché in questa posizione l’ascensore staziona fino a 23h giornaliere, senza
rendere alcun servizio all’utenza.
Abbia un consumo minimo dei componenti vitali dell’impianto, come pulegge funi e dispositivi
elettronici, perché anche la sostituzione ravvicinata dei componenti è consumo di energia, sia
per la produzione dei ricambi sia per la loro sostituzione, oltre a un dispendio finanziario
oneroso.
Richiedere preventivamente la dichiarazione dei consumi da parte del costruttore;
consumo in funzionamento
running Watt/h
consumo di stazionamento al piano Stand-by Watt.
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Anche Oltre Oceano utilizzano L’ASCENSORE IDRAULICO CON CONTRAPPESO
per l’architettura sostenibile.
Nuove opere
Quercia rossa americana per il nuovo edificio progettato da Hopkins Architects alla Yale University.
Davide Cattaneo
29 Gennaio 2010
Il contesto e l'approccio sostenibile
L’edificio, noto come Kroon Hall, sorge su un’area un tempo occupata da un cortile, un terreno abbandonato che era in
perfetta sintonia con l’ambizione di realizzare un edificio per quanto possibile ecosostenibile.
Il cliente voleva un organismo ad impatto zero, che rientrasse nella categoria LEED platinum, il livello più alto
del sistema statunitense di classificazione dell’efficienza energetica.
Mike Taylor di Hopkins Architects descrive così la scelta dei materiali impiegati per il rivestimento del nuovo edificio:
"Ci siamo resi conto che l’università di Yale, che è a New Haven, nel Connecticut, ha le sue foreste nel New England.
È stato allora che abbiamo pensato a un edificio in muratura con un rivestimento ligneo – realizzato appunto con il
legno delle foreste dell’università".
Il risultato finale è una struttura vivacizzata internamente dalla quercia rossa americana (American Red Oak), di cui
sono rivestite le pareti e la scala che conduce al piano superiore: qui il calore del legno trasforma completamente uno
spazio altrimenti algido.
Le soluzioni progettuali
Hopkins
ha
adottato
diverse
soluzioni
progettuali
comunemente impiegate nel Regno Unito ma insolite per il
clima estremo di New Haven, nel Connecticut, caratterizzato
da estati molto calde e umide e da inverni gelidi, dove la
ventilazione naturale è sufficiente solo nella piacevole, breve
stagione
primaverile
e
autunnale.
Queste condizioni hanno spinto i progettisti a puntare
sull’orientamento, sull’elevata massa termica e sul buon
isolamento per ridurre al minimo il fabbisogno energetico.
Il progetto sfrutta inoltre la luce naturale; la facciata
esposta a sud consente l’accumulo termico in inverno, ma
grazie a un sistema di schermatura è ben riparata dal caldo
sole estivo. Allo scopo di mantenere il fabbisogno energetico il
più basso possibile, in primavera e in autunno si può aprire
una serie di finestre (un sistema di spie luminose rosse e verdi
segnala quando è il momento giusto), mentre negli altri periodi
dell’anno l’edificio sfrutta la ventilazione a dislocamento con
recupero
di
calore.
I processi di riscaldamento e raffreddamento avvengono grazie allo scambio di calore con i pozzi geotermici
situati a una profondità di circa 500m. Un’ulteriore fonte di energia rinnovabile è costituita dai pannelli fotovoltaici
collocati sul tetto. Sembra tutto molto complicato, ma di fatto l’edificio è di una semplicità sorprendente: un'unica
struttura con volta a botte, a due piani su un lato e a tre sull'altro, per conformarsi al dislivello del terreno e garantire un
accesso sotterraneo ai veicoli di servizio. Il progetto è anche un brillante esempio di placemaking, con i nuovi cortili
realizzati su ogni lato. A prima vista può sembrare strano che in basso si trovino gli uffici amministrativi e in
alto gli spazi aperti al pubblico, come il centro ambientale, le aule e i vari luoghi di aggregazione fra cui la
mensa. In realtà si è trattato di una scelta ragionata: i progettisti volevano infatti dare alla facoltà un nuovo
cuore pulsante, oltre alle aree esterne dove gli studenti sono soliti trovarsi quando il tempo lo permette, e,
data la forma dell’edificio, lo spazio più adatto era quello – di grande impatto – del piano superiore. A
quest’area si accede tramite la scala centrale il cui caldo rivestimento crea un interessante contrasto con il
cemento a vista, in particolare al pian terreno.
La quercia rossa
Il legno utilizzato è la quercia rossa americana di
Yale Tourney, la più grande delle sette foreste
donate all’università nel corso del XX secolo.
Situata nella punta nordorientale del Connecticut,
copre 3.213 ettari e vanta la certificazione FSC. In
essa crescono diversi tipi di latifoglie mescolate a
piccole
macchie
di
pino
(Pine).
Circa metà della quercia rossa scelta da Hopkins
proviene da Yale Tourney, il resto da altre foreste,
tutte comunque certificate FSC. Tutti gli elementi in
legno interni sono in quercia rossa, ad eccezione
delle travi in legno lamellare, realizzate in abete di
Douglas (Douglas Fir), come il rivestimento esterno.
La quercia rossa americana non è adatta all’uso
esterno in un clima così rigido e anche il ricorso al
legno lamellare in red oak è escluso dalle specifiche di produzione. Era la prima volta che Hopkins
lavorava con la quercia rossa americana, pur avendo già una vasta esperienza con la quercia bianca
(white oak), scelta fra l’altro per il palazzo parlamentare di Portcullis House a Londra e per l’Haberdashers’
Hall nella City londinese……l’articolo sulla quercia rossa prosegue; per la versione integrale vedere il sito:
http://www.archinfo.it/school-of-forestry-e-environmental-studies/0,1254,53_ART_1095,00.html
Architettura sostenibile
L'edificio colpisce soprattutto in quanto opera architettonica solida
e razionale, le cui credenziali ecologiche sono immediatamente
visibili solo a un occhio esperto, nonostante quasi tutte le decisioni
progettuali rispondano a criteri di eco-compatibilità. L’architetto lo
descrive come "l’unione modernista fra la navata di una cattedrale e un
granaio del Connecticut". Orientato da est a ovest, il complesso ha una
lunga facciata settentrionale rivolta, con le sue aperture minime, verso la
collina, mentre il lato meridionale si apre sul giardino.
Nella struttura in cemento, a vista negli interni per creare massa
termica, il 50% del materiale è sostituito da scarti di fonderia. Le
ventole a bassa velocità poste nel seminterrato assicurano la
circolazione dell’aria nel sistema di ventilazione a dislocamento. Spesso
quando si parla di performance ambientale si pensa soltanto all’energia,
ma anche l’acqua è una risorsa preziosa, e l’architetto non l’ha certo
trascurata nel suo progetto. Oltre a raccogliere l’acqua che scende dal
tetto, il sistema collettore dell’acqua piovana, sfrutta il giardino situato nel
cortile meridionale per purificarla. L’acqua piovana è quindi convogliata
in un’area di piante acquatiche che filtrano sedimenti e sostanze
contaminanti, per poi arrivare ai serbatoi sotterranei ed essere usata per
gli scarichi dei bagni. Ne consegue un risparmio idrico di ben 500.000
galloni l’anno, secondo le stime della facoltà di scienze forestali.
Persino l’ascensore è stato studiato in un’ottica ecologica.
L’architetto ha richiesto un modello idraulico a corda, con
contrappeso e senza foro, (taglia laterale 2:1), che consuma
meno energia di un normale ascensore idraulico o del tipico
con sistema a corda con contrappeso, (elettrico a fune).
Anche la collocazione centrale della scala risponde a un precisa logica:
così prenderà l’ascensore solo chi ne ha davvero bisogno.
Anche oltre Oceano utilizzano L’ASCENSORE IDRAULICO CON
CONTRAPPESO per l’architettura sostenibile.
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Di seguito in Tab.2 sono riportate le pincipali caretteristiche tecniche, delle configurazioni attualmente
disponibili.
Tutto quanto delineato nelle conclusioni, del rapporto dell’ENEA; per una migliore efficienza
energetica, è stato previsto con largo anticipo nel progetto dell'ascensore Idraulico €cofluid, senza
trascurare in alcun modo l'aspetto della sicurezza, che non sempre in altri tipi di ascensore è tenuto
in considerazione allo stesso modo.
€cofluid è disponibile con locale macchina tradizionale, locale macchina con Armadio Powerbox e
senza locale macchina con Powerbox MRL.
€cofluid è l'ascensore ad alta efficienza che contribuisce ad ottenere la migliore certificazione
energetica dell'immobile secondo la Direttiva Europea 2002/91 CE
Tutti i vantaggi in sintesi
Grande risparmio energetico per tutta la vita dell'ascensore.
Contatore assegnato dall’ Azienda fornitrice di energia elettrica di taglia inferiore, quindi
risparmio sui costi fissi mensili di noleggio del contatore da parte dell'utilizzatore.
Monatggio semplice e veloce , identico ad un ascensore idraulico, con l'aggiunta del kit
€cofluid prefabbricato, che richiede pochissimo tempo per la sua installazione.
In caso di black-out il movimento in discesa della cabina fino al piano più basso per consentire lo sbarco dei passeggeri, è automatico.
Costi di esercizio e manutenzione ridotti al minimo
.
Manovre di emergenza semplici e rapide, eseguibili sempre fuori dal vano corsa, anche
da personale informato ma non specializzato, senza particolari attrezzature.
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