Corso di Storia dell'Educazione Prof. G. Tognon Seminario “L'eticità della Compassione e il ruolo dell'Educazione” di G. Bigelli A.a. 2012 – 2013 LUMSA L’eticità della compassione e il ruolo dell’educazione Martha C. Nussbaum Cenni biografici • Martha Craven Nussbaum nasce a New York nel 1947 • Studia tra la New York University teatro Sotto la guida di Owen (1922 - 1982), che studia il Harward e Brown rapporto tra logica e metafisica in Aristotele, si avvicina alla filosofia antica • Anni ’70: conversione al Giudaismo • 1986: esce il suo libro “La fragilità del bene” • Anni ’80 – ’90: ricercatrice presso il World Institute for Development Economics Research dell’Università delle Nazioni Unite Oggi • Insegna diritto ed etica alla Law School del dipartimento di filosofia della Chicago University • È tra i 100 intellettuali più influenti a livello mondiale • Collabora con le Nazioni Unite per la preparazione dei Rapporti sullo sviluppo umano – membro esterno per il Programma sui Diritti Umani • Campi di indagine: rivisitazione della filosofia antica applicata all’etica e all’educazione, diritti umani e giustizia globale, valore etico delle emozioni A. 1. La fragilità del bene RAZIONALITA’ DELLE EMOZIONI “Esiste un conoscere che avviene attraverso la sofferenza perché la sofferenza riconosce in modo appropriato come sia la vita umana in determinati casi. E in generale: capire un amore o una tragedia con l’intelletto non è sufficiente per avere una vera conoscenza di essi.” Emozioni – conoscenza del mondo – agire A. 2. La fragilità del bene Emozione Dal latino Emovere ex movere = trasportare fuori, smuovere, scuotere. «L’amore provoca così nel pensiero dei veri e propri sommovimenti geologici» M. Proust A. 3. La fragilità del bene Emozione • Dal punto di vista filosofico: «In generale, s’intende con questo nome ogni stato, movimento o condizione per il quale l’animale o l’uomo avverte il valore (la portata o l’importanza) che una situazione determinata ha per la sua vita, i suoi bisogni, i suoi interessi.» ¹ • Dal punto di vista psicologico: « Reazione affettiva intensa con insorgenza acuta e di breve durata determinata da uno stimolo ambientale. La sua comparsa provoca una modificazione a livello somatico, vegetativo e psichico.» ² 1. N. Abbagnano, Dizionario di Filosofia, Utet, Torino 2001 2. U. Galimberti, Enciclopedia di Psicologia, Garzanti, Milano 2007. A. 4. La fragilità del bene E’ possibile definire emozioni sociali quelle emozioni che presuppongono il riconoscimento delle emozioni altrui e che promuovono azioni nella prospettiva pubblica che portino alla tutela della dignità umana e delle capacità di tutti, comprese le diversità e le minoranze. A. 5. La fragilità del bene L’emozione è legata al pensiero, alla credenza ed al valore; nasce da uno stimolo esterno che colpisce la dimensione personale e soggettiva; è diversa dal sentimento e dall’affetto perché essa comporta un’azione. L’azione che deriva dall’emozione può essere psicologica, fisica, relazionale e sociale, dunque riguarda non solo la sfera soggettiva, ma anche quella pubblica. A. 6. La fragilità del bene “L’uomo per natura è un animale politico, quindi chi vive al di fuori della società politica per natura o per qualche caso o è un abietto o è superiore all’uomo” ARISTOTELE 384 o 383 a.C. – 322 a. C. Eudaimonia: umana la fioritura Vulnerabilità umana: ruolo della fortuna e comportamento etico Analisi delle TRAGEDIE GRECHE “Le grandi trame tragiche esplorano la differenza tra la nostra bontà e il nostro vivere bene, tra ciò che noi siamo […] e il modo in cui riusciamo a vivere umanamente bene. Esse ci mostrano le sventure che affliggono persone di buon carattere, ma non divine o invulnerabili ed analizzano i molti modi in cui l’avere un buon carattere non è sufficiente per assicurare l’eudaimonia” B. 1. L’intelligenza delle emozioni • ETICA STOICA (300 a.C): le emozioni sono forme di giudizio valutativo riguardo cose e persone che il soggetto non può controllare, ma che sono connesse alla propria prosperità (credenza – valore) • ETICA NEO-STOICA: le emozioni sono forme di giudizio valutativo MA hanno rilevanza sociale “Le emozioni implicano giudizi su cose importanti, giudizi nei quali, nel considerare un oggetto esterno importante per il nostro benessere, riconosciamo il nostro ‘essere bisognosi’ e la nostra incompletezza riguardo a cose del mondo che non controlliamo pienamente”. B. 2. L’intelligenza delle emozioni COMPASSIONE “La compassione fornisce alla moralità una vitalità, un rapporto al concreto, che sono essenziali, e senza i quali sarebbe pericolosamente vuota e priva di radici”. REQUISITI COGNITIVI: ripresa di Aristotele (serietà, non colpa, analogia umana) “Il primo requisito cognitivo della compassione è la credenza, o valutazione, che la sofferenza sia seria e non banale. Il secondo è la credenza che la persona non meriti la sofferenza stessa, il terzo è la credenza che le possibilità della persona che prova l’emozione siano analoghe a quelle di chi soffre”. Base per requisiti sociali: GIUDIZIO EUDAIMONISTICO (sulla vulnerabilità e la prosperità personale) “Perché sia presente la compassione, la persona deve considerare la sofferenza di un altro come parte significativa del proprio complesso di scopi e fini. Deve ritenere che il male di quella persona abbia un effetto sul suo prosperare. In effetti, deve rendersi vulnerabile nella persona di un altro”. C. 1. L’immaginazione letteraria e l’educazione “Chi sono e chi potrei essere?” “Come agisco e come potrei agire?” PROSPETTIVA MORALE • Analisi del SISTEMA EDUCATIVO E SCOLASTICO: ripresa di Socrate il dialogo socratico allena ad un pensiero critico • Ruolo fondamentale dell’arte e della lettura :L’ESTETICA come un di più di esistenza “Studiare il modo in cui un’altra società ha cercato di risolvere problemi relativi al benessere, al genere, alla sessualità, alle diverse etnie e religioni, darà allo studente la possibilità di osservare che altre persone in altre società hanno adottato soluzioni diverse” “L’educazione umanistica nei nostri college e università è, e dovrebbe essere, socratica, impegnata cioè a stimolare l’intelligenza di ciascuno studente e a creare una comunità che possa davvero confrontarsi su ogni problema, non limitandosi soltanto a contrattare le proprie rivendicazioni” “La lettura è ragionamento critico nella misura in cui il lettore è portato ad interrogarsi su se stesso e ad operare confronti con le proprie opinioni e i propri propositi” C. 2. L’immaginazione letteraria e l’educazione • • La LETTERATURA rappresenta le potenzialità umane, la risposta che Altri hanno dato a problematiche che potrebbero essere di tutti: il soggetto, leggendo criticamente, si confronta con se stesso “L’arte di narrare ha il potere di fornirci la possibilità di accostarci alla vita di chi è IMMAGINAZIONE diverso da noi con un interesse più profondo LETTERARIA: giudizio soggettivo di quello di un semplice turista, con nasce nell’immedesimarsi in vicende comprensione e partecipazione […]. È così che cominciamo a capire come le circostanze altrui in cui ci troviamo modellino e orientino la vita di coloro che condividono con noi alcuni obiettivi e progetti più generali […]. Raggiungere una consapevolezza di questo Nascita della Compassione. genere è sicuramente utile per compiere scelte Riconoscimento dell’Altro: giudizio adeguate come cittadini” soggettivo si concretizza nella pluralità C. 3. L’immaginazione letteraria e l’educazione • EDUCAZIONE : deve formare cittadini che sappiano accogliere, capire, confrontarsi con la diversità consapevolezza differenze MA termini comuni delle cercare è la risposta al multiculturalismo: l’educazione deve educare alla cittadinanza PROSPETTIVA ETICA • Ruolo dell’educatore: MAIEUTICA SOCRATICA e pungolo del pensiero “La pubblica educazione a qualsiasi livello deve coltivare la capacità di immaginare le esperienze di altri e di partecipare alle loro sofferenze” D. 1. L’istruzione umanistica e la democrazia «Dimostrerò che le capacità intellettuali di riflessione e pensiero critico sono fondamentali per mantenere vive e ben salde le democrazie. […] E la capacità di cogliere i problemi dell’altro […] deve essere molto potenziata, e rifinita, per poter sperare di mantenere istituzioni decenti in mezzo alle tante divisioni che ogni società moderna racchiude.» M. C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pag. 29 D. 2. L’istruzione umanistica e la democrazia Nussbaum nel testo analizza: 1- influenza delle teorie educative sulle politiche scolastiche 2- influenza che il mondo educativo può avere sullo sviluppo economico e politico della società Metodo di analisi A. Stati Uniti B: India confronto di 2 modelli scolastici: D. 3. L’istruzione umanistica e la democrazia OBIETTIVI: 1: dimostrare importanza degli studi umanistici e artistici METODO: Contrapposizione modelli scolastici: Usa e India 2: dimostrare che le capacità intellettuali e di riflessione sono fondamentali per la democrazia Analisi emozioni e pedagogia socratica D. 4. L’istruzione umanistica e la democrazia “Nei nostri Paesi occidentali, buttare via greco e latino dalle scuole […] è un delitto contro la formazione di cittadini critici, creativi e democratici”. Centro dell'indagine: studio dei classici offrono visioni del mondo differenti dalle proprie e offrono uno sguardo critico sul mondo immaginazione letteraria. M. C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pag. 15. D. 5. L’istruzione umanistica e la democrazia Per Nussbaum l'obiettivo del sistema scolastico è quello di educare persone capaci di vivere la vita di società democratiche, una buona scuola deve educare alla cittadinanza globale. “...le capacità di pensiero e di immaginazione che ci rendono umani, e che fanno delle nostre relazioni qualcosa di umanamente ricco […]. Quando ci troviamo in società, se non abbiamo imparato a vedere noi stessi in questo modo, a immaginare le reciproche capacità di pensiero ed emozione, la democrazia è destinata a cadere, perchè è costruita sul rispetto e la cura...” M. C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pag. 25. E. Analisi del sistema scolastico statunitense “Gli Stati Uniti non hanno mai avuto un modello di formazione scolastica puramente orientato alla crescita economica. […] A differenza di moltissimi altri Paesi, gli Stati Uniti hanno un modello di istruzione universitaria basato sulle discipline umanistiche. […] la formazione non consiste nell'assimilazione passiva di fatti e tradizioni culturali, bensì nell'abituare la mente a diventare attiva, competente e responsabilmente critica verso la complessità del mondo.” Scuola primaria negli Stati Uniti: basata su modello socratico la scuola non è per il profitto economico, ma per lo sviluppo del soggetto. M. C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pag. 34. F. Analisi del sistema scolastico indiano “...le università indiane d'oggi, come quelle in Europa, sono strutturate su un modello basato una singola materia, piuttosto che sul paradigma delle arti liberali” Università indiana: è monotematica orientata soprattutto al mercato M. C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pag. 36. G. 1. Capacità e “nuovo paradigma” Nussbaum mette a confronto due modelli di sviluppo: 1: vecchio paradigma - profitto 2: nuovo paradigma – sviluppo Per il MODELLO DEL VECCHIO PARADIGMA, una nazione progredisce quando aumenta il Pil (Prodotto Interno Lordo) L'istruzione è finalizzata alla crescita economica, prevede conoscenze di base come saper scrivere e fare i conti e una successiva specializzazione soprattutto nei campi dominanti della tecnologia, dell'informatica, delle scienze sperimentali. G. 2. Capacità e “nuovo paradigma” Il MODELLO DEL NUOVO PARADIGMA, chiamato PARADIGMA DELLO SVILUPPO UMANO: • basato sul concetto di Capacità • riconosce la dignità umana ad ogni individuo • la nazione deve tutelare con leggi e istituzioni la dignità umana e sviluppare strategie che portino i cittadini a livelli accettabili di accesso alle opportunità G. 3. Capacità e “nuovo paradigma” Capacità e Capabilities Approach «L’approccio considera ogni persona come un fine, chiedendosi non tanto quale sia il «What is each person able benessere totale o medio, bensì to do and to be?» quali siano le opportunità disponibili per ciascuno» M. Nussbaum, Creare Capacità, Il Mulino, Bologna 2012 G. 4. Capacità e “nuovo paradigma” Basi concettuali: ripresa di Aristotele e K. Marx ( 1818 – 1883) “...Marx individua alcune funzioni umane, come il nutrirsi e l'uso dei sensi, che sembrano essere particolarmente essenziali quale che sia il genere di vita che una persona può vivere. Inoltre Marx sostiene che vi deve essere un modo di assolvere queste funzioni specificamente umano, ossia un modo permeato dalla ragion e dalla socievolezza. […] alcune funzioni sono particolarmente essenziali per la vita umana, nel senso che la loro presenza o assenza è contrassegno caratteristico della presenza o assenza della vita umana.[...] questo è ciò che Marx aveva trovato in Aristotele, che una vita la quale sia stata così impoverita da non essere degna di in essere umano, sia una vita che si continua a vivere più o meno come farebbe un animale, dal momento che non si è capaci di sviluppare e di esercitare le proprie facoltà umane.” M. C. Nussbaum, Giustizia sociale e dignità umana. Da individui a persone, Il Mulino, Bologna 2002, pagg. 72 - 73 G. 5. Capacità e “nuovo paradigma” “Secondo tale modello, ciò che è davvero importante sono le opportunità, o <capacità>, che ogni persona ha in ambiti chiave che vanno dalla vita, salute e integrità corporea alla libertà politica partecipazione politica e istruzione. Tale modello di sviluppo riconosce che tutti gli individui posseggono una dignità umana inalienabile che deve essere rispettata e tutelata da leggi e istituzioni” M. C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pag. 36. G. 6. Capacità e “nuovo paradigma” Capacità = insieme di opportunità di scegliere e di agire LIBERTA’ di scegliere e di agire nella sfera privata e nella sfera pubblica. G. 7. Capacità e «nuovo paradigma» Capacità interne: sono le caratteristiche di una persona, come per esempio i suoi stati intellettuali ed emotivi, lo stato di salute, gli insegnamenti interiorizzati, le capacità di percezione e movimento. Capacità combinate: sono la somma delle capacità interne e delle condizioni socio-politico-economico in cui le stesse capacità possono realizzarsi. Capacità centrali: sono i fini che soddisfano i diritti pre-politici, donano dignità alla vita. G. 8. Capacità e «nuovo paradigma» Lista delle capacità centrali 1. Vita 2. Salute fisica 3. Integrità fisica 4. Sensi, immaginazione e pensiero 5. Sentimenti 6. Ragion pratica 7. Appartenenza 8. Saper e poter vivere con piante ed animali 9. Gioco 10.Controllo del proprio ambiente politico e materiale G. 9. Capacità e «nuovo paradigma» Le 10 capacità centrali sono ciò che rendono una vita degna di essere vissuta perché sono legate alle libertà fondamentali C’è Giustizia Sociale quando lo Stato garantisce e tutela le capacità di ognuno G. 10. Capacità e “nuovo paradigma” Una nazione che vuole essere una democrazia “umana”, deve promuovere come capacità per lo sviluppo dei suoi cittadini: • Capacità di ragionare, riflettere, esaminare problemi che riguardano la nazione • Capacità di riconoscere concittadini pari diritti ai • Capacità di preoccuparsi per la vita altrui • Capacità di immaginare la varietà delle problematica umane • Capacità di giudicare criticamente il corpo politico • Capacità di pensare al bene della nazione • Capacità di intendere la propria nazione come parte di una struttura mondiale G. 11. Capacità e “nuovo paradigma” I diritti umani, nelle teorie di Nussbaum, sono visti come un approccio condivisibile, ma non completo, per la tutela dell’essere umano. Essi: • assegnano dignità a tutte le persone, in quanto vengono al mondo libere e con capacità razionali, senza però specificarne le differenze; • non prevedono l’interferenza dello Stato in alcuni ambiti, come per esempio quello familiare e domestico; • distinguono tra diritti di prima generazione (diritti civili e politici) e diritti di seconda generazione (diritti economici e sociali); • non prendono in considerazione le specie animali. G. 12. Capacità e “nuovo paradigma” «L’approccio delle capacità integra gli approcci standard dei diritti umani per alcuni importanti aspetti, non ultimo con la sua chiarezza e precisione filosofica riguardo alle nozioni basilari.» Esso: • assegna dignità a tutte le persone che vengono al mondo e che, pur nascendo liberi, posseggono disabilità cognitive; • ritiene necessario l’intervento dello Stato in ogni ambito della vita della persona, compreso quello domestico, laddove la dignità umana non viene rispettata e se le capacità non vengono tutelate; • afferma che l’economia e la società sono alla base della civiltà e della politica; • prende in considerazione le specie animali e quindi va loro riconosciuta dignità. M. C. Nussbaum, Creare Capacità, Il Mulino, Bologna 2012 H. La vita emotiva nella società Quali sono i problemi che si incontrano per formare studenti che siano poi cittadini responsabili e critici? Scontro delle civiltà: • Sentimenti anti – morali: disgusto e vergogna • Sentimenti morali: compassione I. La cittadinanza democratica La cittadinanza democratica globale richiede studi umanistici ed inoltre richiede “la capacità di valutare i dati storici, di utilizzare e pensare criticamente i principi economici, di riconoscere la giustizia sociale, di padroneggiare una lingua straniera, di apprezzare la complessità delle grandi religioni mondiali.” M.C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pag. 108. L. 1. Principali autori di riferimento Aristotele (384-3 a. C. – 322 a. C.): uomo come zoon politikon; il concetto di eudaimonia; dall’anima all’etica (anima, virtù, ragione); il legame tra la vulnerabilità umana e le emozioni. «Noi diciamo che l’anima s’attrista e gioisce, è audace e timorosa, e ancora che s’adira, percepisce le sensazioni, pensa […] Ma dire che l’anima si adira è come dire che l’anima tesse o edifica. Meglio sarebbe dire non che l’anima prova compassione, apprende, pensa, ma che l’uomo fa questo mediante l’anima» Aristotele, Dell’Anima L. 2. Principali autori di riferimento Stoici (300 a. C): concetti di atarassia e apatia; legame tra Logos e comportamento umano; le emozioni come forme di giudizio valutativo «Nel quadro stoico, ciò che succede anche solo interiormente è un’azione a tutti gli effetti, e in quanto tale, condannabile. […] La loro diagnosi dei mali prodotti dalla passioone diventa la base di una diagnosi del disordine politico; e affermano che l’estirpazione delle passione promette una nuova base alla virtù politica» M. C. Nussbaum, Terapia del desiderio. Teoria e pratica nell’etica ellenistica, Vita e Pensiero, Milano 1998 L. 3. Principali autori di riferimento Socrate (470/469 a.C – 399 a.C.): importanza della ricerca; dialogo socratico – dialegesthai - e maieutica, sviluppo della capacità critica ed autonomia nel ragionamento, apprendimento attivo. «Temere la morte altro non è che credere di essere saggi senza esserlo, di sapere ciò che non si sa. Infatti, nessuno sa cosa sia la morte, se per l’uomo il più grande dei beni; eppure tutti la temono come se fossero sicuri che essa è il più grande dei mali. E non è forse la più riprovevole ignoranza, questa, di credere di sapere ciò che non si sa?» Platone, Apologia di Socrate L. 4. Principali autori di riferimento Rousseau (1712 - 1778): educazione finalizzata a rendere il bambino libero ed autonomo, a sapersi muovere nel mondo; l’educazione avviene secondo natura, e non all’interno della società, pertanto la cultura non influenza il cammino educativo dell’uomo, che è appunto fondato sulle proprie facoltà intellettive ed umane; il maestro deve stimolare curiosità e spirito critico; apprendimento attraverso il fare; educazione come formazione del cittadino responsabile e virtuoso. Critica di Nussbaum: Rousseau non spiega come dovrebbe essere organizzata un’istituzione scolastica e il suo lavoro, pur possedendo basi filosofiche, non è utilizzabile a livello pratico. L. 5. Principali autori di riferimento Pestalozzi (1746 - 1827): educazione deve sviluppare le capacità critiche naturali per rendere il bambino attivo e curioso; ripresa dell’educazione socratica come educazione del pensiero; importanza della dimensione ludica nella formazione del bambino Elemento innovativo: l’insegnante deve favorire lo sviluppo delle capacità emotive del bambino, perché solo queste possono combattere gli egoismi e portare quindi alla virtù civica. L. 6. Principali autori di riferimento Fröbel (1782 - 1852): gioco ha ruolo centrale nello sviluppo cognitivo del bambino, fondazione dei Kindergarten, promozione della riflessione critica e del sentimento empatico; conoscere attraverso i sensi e la manipolazione degli oggetti Elemento innovativo: L’idea che attraverso il gioco avviene la creazione di un clima di partecipazione che favorisce lo sviluppo cognitivo. L. 7. Principali autori di riferimento Tagore (1861 – 1941): università basata sulle arti, riconoscimento del ruolo educativo e formativo delle arti, importanza del gioco dello scambio dei ruoli, del teatro e della danza, ripresa di Socrate. L. 8. Principali autori di riferimento Dewey (1859 - 1952): partecipazione attiva del bambino al processo di apprendimento, cooperazione, ricerca della comprensione del mondo, formazione di cittadini attivi e consapevoli, istruzione finalizzata alla cittadinanza globale. «Tuttavia, se è vero che la società può verosimilmente essere descritta come un corpo vivente, il cittadino è parte di quell’organismo e, in proporzione alla perfezione dell’organismo, ha concentrate, dentro di sé, intelligenza e volontà.» J. Dewey, Scritti politici L. 9. Principali autori di riferimento Winnicott (1896 - 1971): “spazio potenziale” del gioco come spazio dove i bambini fanno esperienza dell'alterità, gioco come pratica di empatia e reciprocità e come ciò che sviluppa il senso di meraviglia, immaginazione ludica. «Il gioco è un tipo di attività che si svolge nello spazio fra persone – quello che Winnicott chiama «spazio potenziale». Qui le persone (prima bambini, poi adulti) fanno esperienza dell’alterità in modi meno minacciosi rispetto a come spesso ha luogo lo scontro diretto, effettivo, con altre persone. In tal modo, essi fanno pratica di empatia e reciprocità. […]» M.C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pagg. 114 - 115 L’Educazione che promuove il pensiero autonomo, l’immaginazione, la capacità critica e il dialogo, è l’unica strada per la Libertà