CAA COMUNICAZIONE ALTERNATIVA AUMENTATIVA Dott.sa Francesca Franciosi Psicologa – Psicoterapeuta Consulente Clinico ABA MIPIA - IESCUM Supervisore ABA – progetto NOAH (New Organization for Autism Helthcare) presso «La Nostra Famiglia» sede di Castiglione Olona CHI EMETTE COMPORTAMENTO VERBALE? Chiara, 17 mesi, indica alla mamma la scatola di biscotti. La mamma sorride e gliene dà uno. Rita arriva a casa, si toglie le scarpe strette e dice: “che sollievo!!”. ? L’Analisi del Comportamento Verbale prende origine dal libro di Skinner del 1957 Verbal Behavior nel quale descrive le funzioni del linguaggio e gli effetti che colui che parla (speaker) ha su colui che ascolta (listener). (Skinner, 1957) Skinner (1957) propone una distinzione tra relazione verbale e non verbale ed assegna un ruolo centrale al comportamento di ascolto. In una relazione verbale, chi ascolta deve mediare le conseguenze del comportamento verbale di chi parla… ASSOCIAZIONI MIPIA VERBALE NON SIGNIFICA VOCALE VOCALE VERBALE NON VERBALE NON VOCALE Parlare: Emettere suoni attraverso l’apparato vocale la cui probabilità di emissione futura è dettata da come gli altri rispondono. Scrivere, fare gesti, indicare, fare segni, usare figure/foto. Comportamenti non vocali la cui probabilità di emissione futura è dettata da come gli altri rispondono Tossire, sbadigliare, emettere suoni con l’apparato vocale come il mastcare. Camminare, andare al lavoro, bere, raccogliere fragole LA RELAZIONE VERBALE: a) Una risposta è emessa da un individuo (parlante) b)La conseguenza dell'ascoltatore è mediata dal comportamento verbale c) La comunità verbale a cui appartengono parlante e ascoltatore ha modellato il comportamento verbale e non verbale di quest'ultimo perché possa rispondere adeguatamente, cioè fornire le opportune conseguenze agli stimoli prodotti da colui che parla (Skinner, 1957, Moderato, Presti, Chase, 2002) d)l'apprendimento del comportamento di ascolto l'apprendimento di relazioni arbitrarie fra stimoli (Chase e Danforth, 1991, Moderato, Presti, Chase, 2002) implica comunicare con qualcuno è definito “Comportamento verbale”: Comportamento del parlante Comportamento dell’ascoltatore chiedere commentare ripetere rispondere Comportamento del parlante parole frasi racconti film situazioni Comportamento dell’ascoltatore Operanti verbali • Ecoico • Imitazione motoria • Mand • Tact • Intraverbale Comp. del parlante Operanti verbali Operanti non verbali • Discriminazione • Abbinamento Comp. dell’ascoltatore Operanti non verbali Corso in: Applied Behavior Analyusis Modelli d’intervento intensivi e precoci 12 OPERANTI VERBALI MAND TACT ECOICO INTRAVERB. ASCOLTAT. OM Il mare in un libro La mamma dice “Acqua” A chimica “H2o sta per…” Ho sete, mi passi dell’acqua per piacere?” “acqua” “acqua” “acqua” “acqua” Riceve acqua “bravo, é il mare!” Riceve solletico “Braviss“ Silvia va a prendere l’ INSEGNARE TUTTI I SIGNIFICATI MAND (richiesta) TACT ACQUA (denominazione) ECOICO (imitazione) INTRAVERBALE ASCOLTATORE (ricettivo) TESTUALE Cenni sullo sviluppo comunicativo tipico Sviluppo evolutivo del linguaggio con funzione comunicativa 36/40 mesi 24/30 mesi www.mipia.it 12 mesi prime parole con fine 6 mesi sociale prime richieste gestuali 18 mesi i primi commenti le prime frasi ASSOCIAZIONI MIPIA 18 36/40 mesi 24/30 mesi Assenza di linguaggio e richieste non numerosi 12 mesi appropriate comp. non funzionali assenza di parole 18 mesi 6 mesi e comp. ripetitivi assenza di parole Le prime risposte con frasi Possibili parole non funzionali e numerosi comp. problema Acquisizione del linguaggio = desiderio a comunicare Il processo di acquisizione del linguaggio è normalmente favorito e guidato da un innato desiderio a comunicare, tuttavia se questo desiderio si manifesta in maniera ridotta non possiamo aspettarci un normale sviluppo linguistico La motivazione è legata alle condizioni ambientali che cambiano il valore di uno stimolo e di conseguenza cambiano la frequenza di un comportamento che ha prodotto quello stimolo in passato. ASSOCIAZIONI LA MOTIVAZIONE MIPIA Come ogni comportamento, anche il comportamento di parlare e ascoltare può essere incrementato o diminuito ASSOCIAZIONI MIPIA Come si può modificare un comportamento verbale? …attraverso una corretta analisi funzionale descrittiva (ABC) LA CONTINGENZA A TRE TERMINI ANTECEDENTE COMPORTAMENTO CONSEGUENZE Tutto quello che accade prima del comportamento Descrizione esatta del comportamento problema Tutto quello che accade dopo del comportament o ASSOCIAZI www.mipia.it COME APPLICARLO ALLA COMUNICAZIONE ANTECEDENTE COMPORTAMENTO CONSEGUENZE MAND A Marco piace giocare con i veicoli. La mamma sistema l’aereo Marco lo vede Mamma dammi l’aereo La mamma consegna l’aereo TACT Marco è in giardino con la mamma vede l’aereo nel cielo Marco dice “L’aereo” La mamma dice “Bravo è un aereo” ECOICO La mamma dice “Aereo” Marco ripete “Aereo” La mamma dice “Bravo hai detto aereo” INTRAVERBALE La mamma dice “che cosa vola in cielo” Marco dice “l’aereo” La mamma dice bravo l’aereo Differenze tra topografia e funzione di un comportamento TOPOGRAFIA Forma, aspetto di un comportamento Es. Acqua… FUNZIONE A cosa serve quel comportamento Come si sviluppa una comunicazione? ASSOCIAZIONI www.iescum.org www.mipia.it MIPIA Chi non riesce a parlare, può comunicare lo stesso….. …l’importante è non inibire, anzi incrementare la spontaneità Comunicare con… … la lingua dei segni …CON LE IMMAGINI COSA INSEGNARE PRIMA DI TUTTO? Cosa fare…. …osservare!!! Osservare… a) b) c) d) e) f) cosa guarda cosa tocca a cosa si avvicina cosa prende in mano cosa vuole mangiare cosa vuole fare… ASSESSMENT DELLE PREFERENZE …per stimolare l’iniziativa Controllare l’accesso alle preferenze a vista, ma non a portata di mano Come stimolare l’iniziativa… Usare materiali interessanti per il bambino ed iniziare a giocare …. …anche se i giochi servono per stereotiparsi ASSOCIAZIONI MIPIA Aspettare e lasciar stare… 1) Non imporsi a) Vicinanza fisica b) Contatto oculare c) Voce PAIRING 2) Non fare richieste 3) Prima di interagire aspettare un interazione del bambino LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE  Il linguaggio è lo strumento che noi usiamo per comunicare  La comunicazione fa riferimento a un processo mediante il quale gli individui si scambiano informazioni attraverso un sistema condiviso di simboli, segni, gesti  La comunicazione un complesso sistema di simboli convenzionali usati in vario modo (Barbera, 2007) CHE COSA SIGNIFICA NON COMUNICARE? Non esprimere i propri desideri Non comprendere ciò che gli altri dicono Non potere dire “No” Non partecipare a conversazioni sociali (Bondy & Frost, 2011) DEFICIT NEL COMPORTAMENTO VERBALE E COMPORTAMENTI PROBLEMA Non comunicare i propri desideri Comportamenti problema Non comunicare la volontà di interrompere Comportamenti problema Difficoltà a partecipare a conversazioni Isolamento dai pari Difficoltà a comprendere ciò che gli altri chiedono Comportamenti problema e instaurarsi di routine (Bondy & Frost, 2011) Deficit nella comunicazione Ridotte interazioni con i pari Isolamento sociale Deficit abilità sociale COMUNICAZIONE ALTERNATIVA AUMENTATIVA Ogni forma di comunicazione che sostituisce, integra, aumenta il linguaggio verbale vocale. Fa riferimento a interventi realizzati per compensare le difficoltà nella comunicazione e nell’utilizzo del linguaggio vocale degli individui Aumentativa fa riferimento a interventi volti a promuovere la comunicazione attraverso gli strumenti della persona Alternativa fa riferimento allo sviluppo di sistemi di comunicazione che temporaneamente sostituiscono la comunicazione QUALI SISTEMI DI CAA?  Vocalizzazioni;  Immagini  Braille  Gesti  Lingua dei segni  Supporti elettronici PER CHI:  Chiunque non sia in grado di:  Utilizzare parole comprensibili  Esprimere mediante il linguaggio vocale i propri desideri  Formulare commenti vocali  Iniziare e mantenere una conversazione  Imitare o rispondere a domande  Comprendere ciò che gli altri chiedono Le ricerche dimostrano come gli strumenti di comunicazione alternativa aumentativa non inibiscono lo sviluppo del linguaggio, essi molto spesso rappresentano un ponte per lo sviluppo del linguaggio vocale STRUMENTI DI COMUNICAZIONE ALTERNATIVA AUMENTATIVA I GESTI  I bambini a sviluppo neurotipico spontaneamente utilizzano i gesti  Il pointing  Importante incoraggiare l’utilizzo di questi gesti  Prompt imitativo o fisico  Insegnare in un contesto di insegnamento in ambiente naturale I SOFTWARE   Vantaggi:  La motivazione dei bambini  La semplicità di utilizzo Svantaggi:  Costi  Possono rompersi  Batteria VOICE OUTPUT DEVICE  Sistemi che prevedono il bambino selezioni item desiderati e il computer pronuncia ciò che il bambino ha selezionato  Richiedono abilità di discriminazione;  Sono costosi  Richiedono tempo per essere aggiornati (Barbera, 2007) PECS E SEGNI  Sia i PECS che i segni comportano un aumento delle vocalizzazioni (Tincani 2004, 2006)  I segni mostrano una maggiore efficacia nel promuovere l’emissione di vocalizzazioni spontanee (Tincani, 2004). I SEGNI  Può interessare sia comportamento del parlante che dell’ascoltatore;  Prompt fisico e imitativo  Differenza gesto (indicare, salutare ecc..) e segno (un simbolo usato al posto di, per indicare che…)  Le mani sono sempre con noi LA LINGUA DEI SEGNI  Lingua che utilizza sia componenti manuali (configurazione, posizione, movimento delle mani) che non manuali (espressione facciale, postura ecc..);  Lingua che usa canale visivo gestuale per rappresentare gli oggetti  Lingua con una propria struttura sintattica, regole grammaticali  Ai bambini con autismo solitamente vengono insegnati singoli segni e non la struttura linguistica completa.  Non è una forma abbreviata dell’italiano  Esistono diverse Lingue dei Segni  Esistono i dialetti L’insegnamento dei segni associato all’applicazione dell’estinzione comporta una diminuzione nell’emissione di comportamenti problema (Thompson et al., 2007) COME INSEGNARLI?  Operatore mostra il segno e pronuncia nome oggetto  Dà prompt fisico al bambino per metterlo in atto e pronuncia il nome dell’oggetto  Consegna l’oggetto e pronuncia il nome (Carbone, Sweeney-Kerwin, Attanasio & Kasper, 2010; Charlop, Schreibman & Thibodeau, 1985; Tincani, 2004; Tincani, Crozier & Alazetta, 2006) MATERIALI  Dizionario dei segni, Zanichelli.  Dizionario dei segni “immaginario”. INDICAZIONI PER L’INSEGNAMENTO:  Non insegnare più di 4/5 segni contemporaneamente, soprattutto quando sono i primi.  Scegliere 4/5 segni appartenenti a categorie diverse (quando è possibile).  Dalle 10 alle 20 presentazioni al giorno per l’apprendimento.  Prima gli oggetti e dopo le azioni (generalmente). INDICAZIONI PER L’INSEGNAMENTO:  I segni che usano una mano vanno fatti con la mano dominante  Quando si devono usare le due mani per lo stesso segno, la mano dominante deve essere quella che si muove sull’altra mano.  Il prompter deve fare il modello “a specchio”.  Evitare, con i primi segni, di fare topografie simili  Accettare anche lontane approssimazioni INDICAZIONI PER L’INSEGNAMENTO:  Inserite un’unica parola in corrispondenza all’emissione di un segno;  Esercitate in modo costante e frequente il segno;  Lo studente deve apprendere in un contesto rilassato MAND Step 1: Operatore manipola Operazione Motivazionale Step 2: Bambino mostra interesse per l’oggetto Step 3 Operatore: mostra segno e pronuncia il nome Step 4: Operatore: dà prompt fisico per emettere segno e pronuncia il nome Step 5: Operatore consegna item e pronuncia nome MODELLO PROMPT CONSEGNA CORREZIONE DELL’ERRORE  Mettere le mani in posizione neutra  Aspetta….  1…2…3…  Prompt del segno corretto  Verificare il segno con una prova a freddo (dopo alcune distrazioni) TOCCA A VOI …COME PROGRAMMARE I MAND DA INSEGNARE TACT  SD: che cos’è?  Risposta: segno di palla  C: sociale  Prompt: fisico e/o imitativo  Sfumare prima prompt fisico INTRAVERBALE SEGNO  SD: Coma fai palla?  Risposta: segno di palla  C: sociale  Prompt: fisico e/o imitativo  Sfumare prima prompt fisico TOCCA A VOI COMUNICAZIONE CON L’UTILIZZO DI IMMAGINI - PECS PICTURE EXCHANGE COMMUNICATION SYSTEM  Si basa sull’Analisi del Comportamento Verbale Skinneriana  Richiede un’interazione con altre persone  È un sistema di comunicazione basato sulle immagini elaborato per bambini con deficit nelle abilità del parlante  Insegna una comunicazione funzionale immediatamente utilie allo studente  Non ha limiti di età o (dis)abilità  Non trascura né inibisce lo sviluppo del linguaggi  Si inseriscono inizialmente le richieste (mand) e poi i commenti (tact).  Promuove l’iniziativa nella comunicazione e la spontaneità e non solo la risposta PECS  Il bambino consegna un’immagine raffigurante l’oggetto desiderato all’interlocutore. L’interlocutore consegna l’oggetto desiderato.  Il bambino mette in atto un atto comunicativo in un contesto PREREQUISITI  È sufficiente il bambino si avvicini a qualcuno e consegni l’immagine per comunicare  Indicare item preferito  Non sono necessarie abilità motorie: le PECS si adattano;  Non deve discriminare o sapere effettuare il tact dell’immagine prima di iniziare a usare le PECS  NESSUN PREREQUISITO COGNITIVO  PECS non è qualunque scambio di immagine ma consiste in un protocollo standardizzato preciso;  Prevede l’applicazione dello shaping, prompting, rinforzo, generalizzazione  Consiste di 6 fasi LE 6 FASI 1. Due operatori insegnano al bambino a scambiare un’unica immagine per ottenere item desiderato 2. Espansione: si inserisce il quaderno e aumenta la distanza 3. Discriminazione dell’immagine 1. Oggetto gradito e non gradito 2. Due oggetti graditi 4. Introduzione della frase: PECS Voglio 5. Introduzione di “Che cosa vuoi?” 6. Commento IL PROTOCOLLO PECS  Prima di iniziare: Assessment delle preferenze  Accorgimenti per promuovere il mand:  Item in vista ma non a portata,  Porzioni piccole  Interrompere attività  Creare il bisogno di aiuto  Interrompere routine  Proporre una scelta  Violate le aspettative del bambino  Sorprendete il bambino I FASE (FARE UNA VALUTAZIONE DEI RINFORZATORI)  Obiettivo: Insegnare al bambino a comunicare un bisogno/ desiderio  Materiali:   Risorse:   item rinforzanti e immagini item Due educatori Organizzazione:  Un educatore tiene rinforzatore il prompter fornisce il prompt I FASE (FARE UNA VALUTAZIONE DEI RINFORZATORI) Prompter fisico Partner comunicativo  Alletta senza parlare   Una immagine alla volta   Aprire la mano dopo l’iniziativa dello studente 1. Dice il nome del rinforzatore alla consegna del PECS 3.  Dà il rinforzatore nel giro di ½ secondo (X ALMENO 10 SEC)   Elimina la mano aperta gradualmente   2.   Attende l’iniziativa/allungamento Fornisce prompt fisici: prendere, allungarsi, rilasciare il simbolo Elimina i prompt in modo efficace Interrompe comportamenti che lo interferiscono Non usa prompt vocali Non rinforza lo studente I FASE Criterio di acquisizione: Lo studente è in grado di fare scambi indipendenti per almeno 3-5 rinforzatori con almeno due interlocutori, in almeno due posti o situazioni diverse. II FASE  Obiettivo: rendere l’interazione più simile al contesto naturale:  La distanza tra bambino e partner comunicativo  La distanza tra bambino e immagine  Aumento numero item richiesti  Si inserisce il quaderno: un’unica immagine sulla copertina II FASE Prompter fisico Partner comunicativo  Un’immagine alla volta  Alletta senza parlare  A poco a poco aumenta la distanza tra sé e lo studente  Elimina i prompt  Dice il nome dell’oggetto  Rinforza nel giro di ½ secondo  Attende l’iniziativa/allungamento  Fornisce assistenza fisica per andare dal pecs se nec  Fornisce assistenza fisica per andare verso il libro e poi il pecs  Evita prompt verbali e non rinforza II FASE Criterio di acquisizione: Lo studente deve essere in grado di attraversare il locale per raggiungere l’interlocutore e il libro FASE III  Obiettivo: insegnare al bambino a discriminare nel momento in cui effettua la richiesta tra più item.  Si possono inserire un item non gradito e un rinforzatore  Si possono inserire item molto diversi (carta bianca…) FASE IIIA  Allo studente vengono mostrati rinforzatori ed oggetti non graditi  L’interlocutore dispone entrambi gli oggetti in vista  Fornisce rinforzo vocale immediato al momento della scelta  Consegna ciò che il bambino chiede  NON INTERPRETARE  E se il bambino inizia a giocare anche con l’item non gradito? Cambiate item FASE IIIA  Si può inserire un cartoncino molto diverso per colore o forma per cui un cartoncino bianco oppure di dimensioni più piccole  Ricordarsi il fading del prompt FASE IIIA Criterio di acquisizione: Lo studente, pur avendo diversi simboli (preferiti e no) sul quaderno, dovrà essere in grado di scambiare il simbolo giusto l’80% delle volte. FASE IIIB  L’interlocutore ha 2 oggetti preferiti  Usa un vassoio per presentare gli oggetti  Non dice il nome dell’oggetto al momento dello scambio  Offre le possibili scelte sul vassoio dicendo “prendi”  Dice il nome dell’oggetto se corrisponde al simbolo scambiato  Utilizza la correzione dei 4 passi se lo studente tenta di prendre l’oggetto NON corrispondente all’immagine scambiata.  Insegna il simbolo dell’oggetto che lo studente ha cercato di prendere: 1. Indica il simbolo 2. Prompta lo scambio 3. Cambia / fa una pausa 4. Ripete offrendo entrambi gli oggetti 5. Conclude con un altro controllo corrispondenza FASE IIIB Criterio di acquisizione: - Lo studente prende l’oggetto corrispondente al simbolo l’80% delle volte. - Lo studente prende il simbolo anche all’interno del libro. FASE IV  Obiettivo: Ampliare la frase  Materiali:   item rinforzanti e immagini item quaderno con striscia frasi Risorse:  Un educatore IV FASE  Questa fase crea un ponte verso i commenti, aggiungendo i verbi d’inizio frase; quest’ultimi danno informazioni all’interlocutore sulla funzione della comunicazione.  Nella costruzione della frase è necessario seguire una sequenza:  Step 1: Il simbolo “Voglio” è già sulla striscia frase.  Il bambino stacca la PECS raffigurante oggetto gradito  Attacca la PECS sulla striscia frase  Stacca e scambia la striscia IV FASE  Step 2:  Staccare il simbolo “Voglio”  Metterlo sulla striscia frasi  Staccare il simbolo del rinforzatore  Metterlo sulla striscia frasi  Staccare e scambiare la striscia. IV FASE  Step 3:  Staccare il simbolo “Voglio”  Metterlo sulla striscia frasi  Staccare il simbolo del rinforzatore  Metterlo sulla striscia frasi  Staccare e scambiare la striscia  Bambino indica le immagini operatore pronuncia nome immagine IV FASE  Step 3:  Staccare il simbolo “Voglio”  Metterlo sulla striscia frasi  Staccare il simbolo del rinforzatore  Metterlo sulla striscia frasi  Staccare e scambiare la striscia  Bambino indica le immagini operatore pronuncia nome immagine con pausa tra voglio e oggetto IV FASE • Si applica concatenamento retrogrado • Si utilizza la correzione del “passo indietro” Questa fase viene divisa in tre passi: 1. Passo (Mettere il simbolo del rinforzatore prima dello scambio) 2. Passo (Aggiungere il simbolo “Voglio”) 3. Passo (“Leggere la striscia”) 1. Passo (Mettere il simbolo del rinforzatore prima dello scambio): • Il simbolo “voglio” è già sulla striscia • Aspetta che lo studente si allunghi • Aiuta lo studente a mettere il simbolo sulla striscia e scambiarla (prompt fisici) • Dà il rinforzatore mentre leggi la striscia rapidamente • Rinforza la nuova abilità -se indipendente- nel giro di ½ secondo 2. Passo (Aggiungere il simbolo “Voglio”): • Aspetta che lo studente si allunghi • Aiuta lo studente a mettere “Voglio” sulla striscia (prompt fisici) • Aspetta che lo studente metta il simbolo del rinforzatore sulla striscia e la scambi • Dà il rinforzatore mentre leggi la striscia rapidamente • Rinforza la nuova abilità -se indipendente- nel giro di ½ secondo 3. Passo (“Leggere la striscia”): • Dopo l’assemblaggio e lo scambio della striscia, aiuta lo studente a toccare/ indicare i simboli mentre tu leggi • Una volta che lo studente tocca i simboli da solo, usa la pausa costante (decisa a priori in base al bambino, max 3/5 secondi) • Se lo studente parla usa il rinforzo differenziale (…fai una festa!!!). • ATTENZIONE: – NON insistere sul linguaggio; – NON negare accesso al rinforzatore se lo studente non parla; – Rinforza lo scambio in ogni caso. IV FASE Criterio di acquisizione: Lo studente è indipendente nel costruire e nello scambiare la striscia nell’80% delle volte. FASE INTERMEDIA In questo passaggio intermedio insegniamo allo studente a richiedere rinforzatori specifici utilizzando aggettivi ed altro (preposizioni, ecc..); il prerequisito è sapere quali aggettivi sono importanti per lo studente. QUALI ATTRIBUTI?  Colore  Dimensioni  Forma  Luogo  Quantità  Temperatura  Tessuto  Azioni V FASE • In questa fase si insegna allo studente a emettere il mand in risposta alla domanda “Che cosa vuoi?” • Inizialmente faremo la domanda mentre punteremo con il dito il simbolo “Voglio”, in quanto con molta probabilità dovremmo, in questa fase, ritornare a dare piccoli prompt. • Una volta acquisita questa abilità, si dovranno alternare prove con richiesta e prove spontanee per non far perdere allo studente nessuna delle due prove acquisite. V FASE Criterio di acquisizione: Lo studente fa richieste sia in modo spontaneo che in risposta alla domanda “Cosa vuoi?” VI FASE • Obiettivo: Insegnare allo studente a commentare eventi. • Insegnare in ambiente naturale • Creare situazioni realistiche che generino commenti: • sorprese, • novità, • violazione di aspettative. VI FASE  La conseguenza è un rinforzatore sociale e/o tangibile;  Riproporre tappe di acquisizione del tact neurotipiche  SD: che cosa vedi?  R: Bambino stacca vedo e gatto  C sociale  Prompt indicativo sul vedo VI FASE Continuare ad alternare prove di mand e di tact in modo da promuovere discriminazione della domanda VI FASE Criterio di acquisizione: Lo studente deve essere in grado di: commentare spontaneamente, richiedere spontaneamente, richiedere in risposta a domanda ed usare verbi e nomi adeguati. LA GENERALIZZAZIONE  A scuola  A casa  Con i pari E SE IL BAMBINO INIZIA A PARLARE?  Passare gradualmente a un altro sistema di comunicazione (vocale)  Inizialmente il PECS aiuta nella formulazione di frasi  Valutare il cambiamento quando il bambino pronuncia correttamente il 70% delle parole  Valutare l’uso di strumenti tecnologici L’UTILIZZO DELLE IMMAGINI COME SUPPORTO ALLA COMPRENSIONE  Agende visive  Simbolo aspettare  Simbolo sorpresa  Simbolo imprevisto Dott.ssa Francesca Franciosi Psicologa – Psicoterapeuta – Consulente Clinico ABA 339-3290556 [email protected]