il giuoco delle parti - Teatro Comunale di ferrara

stagione
2014/2015
umberto orsini
il giuoco delle parti
di luigi pirandello
con il sostegno di
Comune di Ferrara
Regione Emilia Romagna
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
15 al 18 gennaio
e
o
S RV
Per Due
dal
29 gennaio al 1 febbraio
INFO E VENDITA
Biglietteria T 0532 202675
[email protected]
www.teatrocomunaleferrara.it
Prosa
Per approfondire
Venerdì 16 gennaio ore 17
Ridotto del Teatro
INCONTRO CON LA COMPAGNIA
Il prossimo spettacolo
dal
teatro comunale claudio abbado - ferrara
foto Fabio Lovino
teatro come diversivo, piacere, socialità. Davanti alla scelta di far ridere, non conta il valore
della storia ma la sua buffa insensatezza. Così
quel che rende gustoso il lavoro di Servo per
due, oltre a un buon artigianato teatrale e alla
scena di Luigi Ferrigno che rievoca il teatro dei
fondali, è l’indifferenza per i massimi sistemi,
la sovrapposizione delle convenzioni, dal varietà al cabaret, l’allegria derisoria e, in generale, il piacere per il gioco del teatro che funziona. Favino, nei panni di Pippo, recita in scena
con la generosità che deve aver avuto decidendo di fare questo spettacolo: sta sul limite del
macchiettismo, con un improbabile accento
romagnol-bergamasco, ma ritrova il percorso
di tracce di una maschera come Arlecchino, i
suoi saltelli, i suoi gesti (le mani sulla cintura, il
cappello tolto e messo…) ed esibisce disinvoltura nel tu per tu (o finto “tu per tu”) col pubblico
che culmina nella famosa scena del pranzo dei
due padroni. Quello che conta, però, è la coralità. E si sente che c’è una verità di rapporti.
Anna Bandettini,
La Repubblica, 29 dicembre 2013
we associates
olo Sassanelli, una “banale commediuccia” e
un bellissimo progetto. Il progetto è quello di
Danny Rose, una compagnia di circa 40 attori,
alcuni popolari volti della tv, che poco più di un
anno fa hanno deciso di unirsi per sovvertire le
regole della realtà: fare squadra, produrre spettacoli, farsi venire delle idee nell’inerzia generale. Hanno organizzato seminari, rassegne e
ora la prima vera produzione (con Gli Ipocriti
e la collaborazione di Marco Balsamo): Servo
per due con 23 attori per due cast di tredici che
si alternano nel corso delle repliche. Il testo è
il Servitore di due padroni riscritto tre anni fa
dall’inglese Richard Bean per il National Theatre di Londra dove ha riscosso un grande successo. Favino e Sassanelli portano la commedia
di Goldoni-Bean a Rimini negli anni Trenta, tra
i soliti sfottò al fascismo e atmosfere futuriste e
protofelliniane (a un certo punto si vede la mitica nave di Amarcord) e la storia, il consueto
equivoco di identità e verità, diventa quella di
Pippo che, per mangiare e fare l’amore, si vende a due padroni, Rachele travestita da Rocco
per cercare il fidanzato Ludovico e lo stesso
Ludovico, assassino in fuga. Ma se per Goldoni
il teatro era parafrasi del mondo e i personaggi, uomini e donne che continuano ad amarsi,
capirsi, tradirsi… Bean compie un’operazione
diversa, con semplificazioni più o meno arbitrarie ma necessarie al puro divertimento e al
Pro
stagione
2014/2015
sa
PIERFRANCESCO
FAVINO
SERVO PER DUE
“One man, Two Guvnors” di RICHARD BEAN
da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni
tradotto e adattato da P. FAVINO, P. SASSANELLI, M. NISSEN, S. SOLDER
NOTE DI REGIA
scene Luigi Ferrigno
costumi Alessandro Lai
luci Cesare Accetta
coreografie Fabrizio Angelini
canto Gabriele Foschi
elaborazioni musicali ed esecuzioni live
MUSICA DA RIPOSTIGLIO
[…] Insieme a Pierfrancesco Favino, Marit Nissen e Simonetta Solder ho tradotto One man,
Two Guvnors di Richard Bean e ambientato la
storia a Rimini nel 1936, trasportando la tipica
comicità inglese nel nostro mondo e trovando
nuova linfa dall’adattamento, in fin dei conti
Carlo Goldoni è italiano!
Sin da subito è stato chiaro che avremmo dovuto fare un’immersione nel mondo della Commedia dell’Arte, passando attraverso seminari
di acrobatica, clown e maschera, che sarebbero
durati due settimane ciascuno. L’esperienza è
stata fondamentale e gradualmente ci ha portati ad un maggior grado di consapevolezza.
Successivamente ad ogni attore abbiamo affidato il compito di studiare un’animale che ci
sembrasse adatto al personaggio che avrebbe
interpretato, per poi inserirlo nel movimento e
nel linguaggio, caratterizzandone l’azione.
L’arrivo alle prove di Gabriele Foschi e Fabrizio
Angelini ha introdotto il lavoro fondamentale
del canto e del ballo che sono parte indispensabile del nostro allestimento. Solo dopo questo
processo, abbiamo ripreso in mano il testo.
Se dovessi raccontare questi mesi come un diario non basterebbe un libro. Abbiamo lavorato
duro, con passione e dedizione e non senza momenti difficili. È accaduto che a turno ciascuno
personaggi e interpreti in ordine di apparizione
Altero, Bartolo Diego Ribon
Zaira Valentina Valsania
Livio Claudio Castrogiovanni
Bartolo, Altero Bruno Armando
Clarice Eleonora Russo
Spiridione Stefano Pesce
Pippo Pierfrancesco Favino
Rocco, Rachele Chiara Tomarelli
Tassista, Barista, Guardia Gianluca Bazzoli
Ludovico Pietro Ragusa
Gennaro Pierluigi Cicchetti
Alfredo Paolo Sassanelli
La Iolanda Haydée Borelli
Luca Pirozzi chitarra, voce e banjo
Luca Giacomelli chitarra e voce
Raffaele Toninelli contrabbasso e voce
Emanuele Pellegrini percussioni e voce
durata dello spettacolo 165 minuti
compreso un intervallo
produzione Gli Ipocriti e REP/Gruppo Danny Rose
foto Fabio Lovino
regia
Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli
di Paolo Sassanelli
di noi accumulasse tensioni e qualcuno, magari inforcando il proprio zaino, se ne andasse
sbattendo la porta con la promessa/minaccia di
non tornare mai più, per poi presentarsi il giorno successivo e dopo un sintetico, doveroso
chiarimento, rimettersi a lavorare con lo stesso
amore di prima. Posso certamente riassumere
il tutto con queste parole: “Sbrocco semplice o
con zainetto…”.
Le prime conferme del pubblico “pagante” ci
hanno dato la consapevolezza che questo percorso era necessario per un risultato eccellente. Quando il pubblico afferma con convinzione “…la cosa bella di questo spettacolo è vedere
una meravigliosa collaborazione tra gli attori
così rara da trovare…” non fa altro che confermare che abbiamo raggiunto lo scopo e mi fa
ripensare a tutte quelle passeggiate notturne al
Testaccio con Pierfrancesco, dove ci venivano
idee bizzarre chiedendoci se avrebbero mai
funzionato. Devo aggiungere che senza l’impegno e la generosità di Pierfrancesco Favino
non saremmo qui adesso e non scriverei nessuna nota. Quando un attore di grande talento
e amato come lui, sceglie di mettere in scena
uno spettacolo che coinvolge venti tra attori e
attrici e quattro musicisti, e poi si sacrifica in
prove estenuanti per quasi un anno e rinuncia
a tanto, vuol dire che sta e stiamo facendo qualcosa di nuovo in questo momento storico per
la cultura di questo paese, ed è esattamente lo
spirito di REP e del gruppo Danny Rose nonché de Gli Ipocriti.
FAVINO FA IL SERVO DI
GOLDONI IN STILE VARIETÀ
All’apice del successo, dopo due blockbuster
hollywoodiani come World War Z e Rush,
Pierfrancesco Favino è tornato al teatro. E
con la follia dell’artista lo fa non con un testo
d’autore o un maestro della regia come con
un po’ di megalomania potrebbe esigere, ma
interpretando e dirigendo egli stesso, con Pa-