Ore 15,45
Cinzia Gamba Psicologa e Mediatrice Familiare
1- Il counselling come relazione d’aiuto nella scuola
Contenuti e confini di una nuova professione rivolta a persone che
presentano problemi temporanei, affrontabili con un intervento a breve
termine. Il poter operare dentro la scuola, là dove si svolge la vita quotidiana
degli adolescenti, libera questa tipologia di azione da connotazioni
patologiche che spesso fanno da freno rispetto alla possibilità di farsi
supportare da professionisti che operano presso le strutture socio-sanitarie
locali.
2 Il modello sistemico integrato dall’apporto umanistico
A partire dal titolo dato alla odierna giornata di studio “Complessità
educative:
proposte di interventi e metodologie” mi sento in sintonia nel proporre la
teoria che sta a monte dell’approccio sistemico al counselling. Con la Teoria
generale dei sistemi viene a cambiare il paradigma teorico all’interno del
pensiero scientifico passando dalla relazione di causa – effetto ad una
visione olistica che prende in considerazione oltre al soggetto “bisognoso di
cure e attenzioni” anche il suo ambiente di riferimento (scuola e famiglia).
Tale approccio è in linea con le nuove disposizioni in materia di BES (bisogni
educativi speciali). Il modello sistemico risulta adatto per comprendere
situazioni complesse non riducibili ad unità individuali. Il modello
umanistico è l’anima dell’intervento di counselling perché pone sempre al
centro le risorse del soggetto e non le sue mancanze.
Ore 16,15 – 17,00
Declinazione degli interventi di counselling
psicopedagogico dedicato agli allievi.
3- Interventi individuali: l’orientamento in uscita e il colloquio dedicato
alle specifiche difficoltà psicoeducative (verranno presentai due
situazioni tipo).
4- Interventi di classe: progetto di educazione affettiva, relazionale e
sessuale nelle sue diverse fasi (dedicato a una seconda classe della
scuola secondaria di primo grado).
 incontro con i Docenti coordinatori di classe
 incontro con le famiglie degli allievi
 spettacolo teatrale sul tema dell’educazione affettiva, relazionale e
sessuale
 la bibliotecaria porta a Scuola il banchetto delle proposte librarie
inerenti alla tematica
 interventi nelle classi (tre incontri di due ore)
 incontro di restituzione ai docenti e ai genitori
(su questa esperienza relazionerà anche Paola Calcagno, docente di matematica e tirocinante della Scuola di
counselling Sintema – Bergamo, che proporrà il suo sguardo sull’intervento).
1- Il counselling come relazione d’aiuto nella scuola
Quali sono i contenuti e confini di questa nuova professione rivolta
a persone che presentano problemi temporanei, affrontabili con un
intervento a breve termine?
Il poter operare dentro la scuola, là dove si svolge la vita quotidiana
degli adolescenti, libera questa tipologia di azione da quelle
connotazioni patologiche che spesso fanno da freno ai ragazzi
rispetto alla possibilità di farsi supportare da professionisti che
operano presso le strutture socio-sanitarie locali, ma ciò impone
che dentro la scuola si svolgano interventi a breve termine e che
per i casi più complessi si operino invii a strutture specializzate del
territorio.
LICEO UMANISTICO “SECCO SUARDO”
PROGETTI C.I.C
PER UNA SCUOLA CHE PROMUOVE
SALUTE
A.S. 2013 – 2014
 Accoglienza classi prime
 Ed. all'affettività e alla sessualità
 Sportello primo ascolto e dialogo per la prevenzione della
dispersione scolastica
 Sportello d’ascolto a cura della psicologa ASL
 Percorso UNPLUGGED classi: 1^ B, 1^ C, 1^ D
 Informazione, individuazione e segnalazione precoce DCA
 Educazione alla salute, educazione alimentare
 Educazione alla Partecipazione e alla Rappresentanza
2 - Il modello sistemico integrato dall’apporto umanistico
A partire dal titolo dato alla odierna giornata di studio “Complessità
educative: proposte di interventi e metodologie” mi sento in sintonia nel
proporre la teoria che sta a monte dell’approccio sistemico al counselling.
Con la Teoria generale dei sistemi viene a cambiare il paradigma teorico
all’interno del pensiero scientifico passando dalla relazione di causa – effetto
ad una visione olistica che prende in considerazione oltre al soggetto
“bisognoso di cure e attenzioni” anche il suo ambiente di riferimento (scuola e
famiglia). Tale approccio è in linea con le nuove disposizioni in materia di
BES (bisogni educativi speciali). Il modello sistemico risulta adatto per
comprendere situazioni complesse non riducibili ad unità individuali. Il
modello umanistico è l’anima dell’intervento di counselling perché pone
sempre al centro le risorse del soggetto e non le sue mancanze.
Alcune definizioni di
COUNSELLING
Nel 1939,
con Carl Rogers, il termine COUNSELLING
acquista il significato attuale di relazione nella quale il cliente è
assistito nelle proprie difficoltà senza rinunciare alla libertà di
scelta e alle proprie responsabilità.
Il counseling è una professione d’aiuto che, attraverso la relazione
fra professionista e cliente (individuo, famiglia, gruppo), mira a
migliorare la qualità della vita, a facilitare processi di cambiamento e
a rinforzare percorsi evolutivi valorizzando sia le risorse, sia le
relazioni con l’ambiente circostante. (Edelstein, 2007)1
“Intervento interpersonale nel quale due o più persone condividono saperi
ed esperienze, atte a creare le condizioni perché la persona che chiede
aiuto scelga e decida in modo informato e autonomo di attivare
comportamenti, pensieri e modi di sentire che soddisfino le intenzioni e le
aspettative costruttive di vita proprie e degli altri” (Scilligo, 2010, pag.2-3).
1 Edelstein Cecilia (2007) “Il Counseling sistemico pluralista” Erickson, Gardolo (TN)
Aspetti umanistici (contenuti tratti dal volume IL counselling psicopedagogico a cura di Luigi Regoliosi –
Carocci Faber editore, Roma 2013 )
DA DOVE NASCE IL COUNSELLING.
Rogers e la psicologia umanistica.
Nel 1942 Carl Rogers pubblicava "Counselling and psychoterapy", in quest’opera egli introduceva
la categoria del counselling, accostandola a una serie di aspetti peculiari che avrebbero nel tempo
caratterizzato questa pratica. Nel 1951, con "La terapia centrata sul cliente", Carl Rogers portava a
un ulteriore sviluppo il suo percorso di critica di una concezione direttiva della psicoterapia,
esaltando appunto la posizione centrale dell'utente, non denominato più paziente ma cliente. Oggi
possiamo dire con più chiarezza che si trattava di una vera propria rivoluzione. Con i suoi scritti e le
sue ricerche Rogers anticipava quelle che sarebbero state le idee guida di un vasto movimento, “La
psicologia umanistica”, che verrà definito da Abraham Maslow come la "Terza Forza" della
psicologia; cioè un'alternativa alle due psicologie allora imperanti, la psicoanalisi classica ed il
comportamentismo positivistico.
Nel 1961 Maslow fondava il Giornale di Psicologia Umanistica e lo presentava così: “la rivista è stata
fondata da un gruppo di psicologi e di professionisti di altri campi interessati alle capacità e
potenzialità umane che non trovano una spiegazione sistematica né nella psicoanalisi classica, né
nelle teorie positiviste: ad esempio la creatività, l’amore, il Sé – Self – la crescita della personalità, la
soddisfazione dei bisogni fondamentali, la “realizzazione di sé”, i più alti valori, la trascendenza
dell’Io…”.
Al comportamentismo e alla psicoanalisi freudiana ortodossa gli psicologi umanisti rimproveravano
lo sguardo pessimista, meccanicistico e patologico sull’uomo. Ad esso contrapponevano una via più
ottimista e positiva che nasceva sia dalla pedagogia che dalla terapia, dalla formazione e dalle
relazioni umane. Questo diverso punto di vista si sviluppa nel “presente vivo”, in una relazione
caratterizzata da onestà e trasparenza, tra chi presta aiuto e chi lo riceve (Schutzenberger A., Sauret
M.J., 1978).
Altri apporti vengono da: Maslow, Jacob Levi Moreno, padre dello psicodramma, Eric Berne
fondatore dell’ Analisi Transazionale, Erich Fromm, Fritz Perls con la Gestalt Therapy, Alexander
Lowen con l’analisi bio-energetica, William Schutz con i suoi “gruppi d’incontro” Berne e molti altri.
La Psicologia esistenziale e Martin Buber introduce il concetto di “empatia” come viene promosso
dalla psicologia umanistica. Come ha scritto Boella, “Empatia vuol dire allargare la propria
esperienza, renderla capace di accogliere il dolore, la gioia altrui, mantenendo la distinzione tra me
e l’altro” (Boella – Buttarelli, 2000, pag. 69). In questo sforzo di immedesimazione l’Io
dell’operatore non scompare, non si “fonde” nell’Io del cliente, “ma gli resta accanto, intimamente
solidale eppure diverso” (Simeone, 2002, pag. 158).
Un vasto movimento di idee
Rileggendo a posteriori un ampio panorama di manifestazioni culturali fiorite nella seconda metà
del secolo scorso, non possiamo non riconoscere la presenza di una serie di connessioni che
collegano la corrente della psicologia umanistica
esperienze,
sviluppatesi
a
partire
ad un più vasto movimento di idee e di
dall’antipsichiatria,
dall’analisi
istituzionale
e
dalla
sperimentazione di nuove forme di gruppo.
Punti di convergenza Quali sono dunque i principali elementi che accomunano tutti questi modelli?
Se ne elencano i principali:

Riconoscimento della dignità della persona (cliente) e dallo sviluppo del suo potenziale
latente.

L'elemento primario è il cliente, accolto nella sua interezza, e la comprensione della sua
esperienza.

Si valorizzano l'autorealizzazione, la creatività, le scelte autonome del soggetto.

Si rivolge una attenzione privilegiata al “qui ed ora”. Cioè a una visione particolare del
tempo e dello spazio concentrata sul cogliere l’istante e il vivere presente.

Ciò che avviene nel qui ed ora tra operatore e cliente richiede una buona “competenza
comunicativa”, riconducibile a tre fattori : 1. empatia, 2. capacità di restituire e dare senso
alle espressioni dell’altro, 3. capacità di condurre, sostenere e indirizzare l’interazione (vedi
Bateson e soprattutto di Watzlawick).

L’attenzione alla totalità della persona comporta una particolare rilevanza dedicata al corpo
e alla comunicazione non verbale.

La scelta di privilegiare il ruolo attivo del cliente spiega anche il ricorso preferenziale ad un
linguaggio “da profano”, diretto, semplificato, lontano dal gergo specialistico dei terapeuti.


Vengono proposti trattamenti brevi, contenuti nel tempo, collocati in setting flessibili.
Si dà ampio spazio – oltre ai colloqui individuali – ai percorsi di gruppo, dove l’incontro è
favorito dalla proposta di esercizi, giochi di ruolo e simulazioni. 2
IL COUNSELLING.
Dentro a questa ampia corrente di pensiero e di sperimentazione si colloca la pratica del
counselling. L’intento da cui ha mosso i primi passi la ricerca di Carl Rogers, e che ha guidato molti
studiosi della corrente umanistica, era legato inizialmente al miglioramento dei percorsi terapeutici.
Colpisce, in queste definizioni, il proporsi di un approccio - potremmo dire - più naturale alla cura
dell'altro, alla relazione d'aiuto, più naturale rispetto a quello codificato dalla psicoanalisi e da tutte
2
Cfr. Schutzenberger A., Sauret M.J. (1978) cit.
le forme tradizionali di psicoterapia, che mutuano dalla medicina la relazione medico paziente e
quindi la profonda asimmetria che la caratterizza e che postulano setting rigidi, nettamente separati
dalla vita quotidiana.
Ci troviamo di fronte, in questo caso, a due persone impegnate a co-costruire significati sulla base
di informazioni presentate nel colloquio dal cliente e integrate dalle competenze del counsellor.
Come ricordava Folgheraiter, sintetizzando l’intuizione di Rogers - “se una persona si trova in
difficoltà, il modo migliore di venirle in aiuto non è quello di dirle cosa fare (…) quanto piuttosto
quello di aiutarla a comprendere la sua situazione e a gestire il problema prendendo da sola e
pienamente le responsabilità delle scelte eventuali” (Folgheraiter, 1983, p.10).
Rogers era convinto assertore dell’espressione “aiutare le persone ad aiutarsi”.
Non c'è quindi una persona che passivamente si affida ad un esperto, ma ci sono due persone che
intraprendono insieme un percorso di crescita. E’ nella qualità di questo rapporto a due che si
manifesta evidente la scelta non direttiva del counselling.
Nell’approccio direttivo il terapeuta ha il controllo totale della relazione e tutta l’attenzione si
focalizza sul problema, sulle sue cause, sul suo trattamento.
Nell’approccio non direttivo l’attenzione è posta sul diritto di ogni individuo ad essere
psicologicamente indipendente e a mantenere la sua integrità.
Il counsellor non dà consigli, non polemizza, non fa domande e non parla se non per aiutare la
persona a ridimensionare paure e angosce.
Aspetti sistemico – relazionali del counselling
per l'individuo, la coppia, la famiglia, i gruppi
Il Counselling è un intervento breve, strutturato e circoscritto nel tempo che si propone di
sostenere il cliente nella ricerca e nell’attivazione delle proprie risorse e potenzialità ai fini
del cambiamento e della crescita.
In particolare si configura come un processo relazionale nel quale un professionista,
adeguatamente formato, aiuta il cliente a risolvere problemi, a prendere decisioni, a
gestire situazioni di crisi e di conflitto, a migliorare i rapporti interpersonali e a sviluppare
una maggiore consapevolezza di sé e della propria vita di relazione.
Il Counselling a orientamento Sistemico-Relazionale riconosce la sua matrice teorica di
riferimento nei principi del paradigma sistemico e nella teoria della complessità e pone,
alla base del proprio modello operativo, la ricerca delle connessioni tra disagio individuale
e caratteristiche specifiche del contesto in cui esso si manifesta (citazione da LogosGenova).
Per sistema si intende “insieme delle parti”, complesso di elementi che non sono
semplicemente raggruppati o ammucchiati casualmente, ma costituiscono un tutto
organico e funzionalmente unitario. Ogni elemento o parte del sistema è in relazione con
gli altri elementi.
Questo presupposto base, ovvero che ogni persona è in relazione permanente con altre
persone o altri sistemi, può essere chiaramente traslato nei diversi ambiti, o contesti
(famiglie, gruppi, istituzioni, etc.) in cui l’essere umano si trova a vivere. Quando il cliente è
un individuo, l’obiettivo del counseling sistemico è lo sviluppo del soggetto nei suoi sistemi
significativi, inteso come raggiungimento del miglior livello di chiarezza di sé e delle
proprie risorse personali e relazionali, a fronte di una transizione evolutiva vissuta come
critica o difficoltosa. Quando il cliente è un sistema (coppia, famiglia, gruppo, etc.) il
counseling sistemico ha come obiettivo principale lo sviluppo del sistema, inteso come
evoluzione verso le migliori condizioni relazionali possibili per attivare le risorse e far fronte
a una transizione evolutiva vissuta come gravosa o critica. Il counseling sistemico
relazionale è mirato all’esplorazione e alla chiarificazione sia delle possibilità che dei
vincoli del cliente*, presenti in quella data fase del ciclo di vita ed utili o meno per la
gestione delle difficoltà attuali.
(Articolo pubblicato il 23/04/2009 | da Studio Diapason
Pavia Snc)*
La cibernetica influenza il pensiero sistemico.
Ma cos'è la cibernetica? E' una sorta di parola chiave, di parola simbolo, quindi, la cui
nominalizzazione sta ad indicare un nuovo ambito scientifico, una nuova epistemologia,
interfaccia fra varie discipline, i cui concetti centrali sono circolarità, autoregolazione e
comunicazione.
Essa studia l'organizzazione degli eventi neurologici, psicologici, comportamentali e sociali
e a differenza della scienza classica che si occupa degli eventi e delle loro cause, si
occupa dei collegamenti tra gli eventi: così ogni elemento del sistema considerato, opera
una serie di aggiustamenti in risposta alle perturbazioni esterne e simultaneamente un
adattamento
retroattivo,
che
forma
un
sistema
permanente
di
adattamento-
apprendimento: il rapporto tra stabilità e processi di cambiamento nell'evoluzione dei
sistemi sono, quindi, due aspetti di un'unica Gestalt (forma, figura, configurazione, ed
allude a quei processi mentali, in particolare dell'esperienza percettiva, che si organizzano
in configurazioni unitarie la cui totalità, come già sostenevano Platone ed Aristotele, è
qualitativamente differente dai singoli elementi, che la compongono ed è irriducibile ad
essi).
FAMIGLIA: UN GRUPPO CON STORIA, ELEMENTI DI UN CIRCUITO IN INTERAZIONE
Mara
Palazzoli Selvini ed altri autori, non a caso, ridefinivano così i membri della famiglia. I
membri del circuito non hanno alcun potere unidirezionale sull'insieme . Ogni membro
influenza gli altri e ne è influenzato e ciò non significa, che si possa fare riferimento a
principi di causalità lineare, identificando il comportamento di un membro, come causa del
comportamento degli altri.
Questo concetto può essere traslato anche all’ambiente
scolastico e ad altre istituzioni in cui le persone hanno significative relazioni.
I sistemi sono in continuo mutamento e concetti come non equilibrio, instabilità, non
linearità, indeterminazione, connotati negativamente dalla scienza tradizionale, possono
portare, all'emergere spontaneo di un ordine che è il risultato di effetti combinati
dell'irreversibilità, del non equilibrio, degli anelli di retroazione (feedback) e dell'instabilità.
Nell'incremento del disordine si verifica una rielaborazione creativa.
Ne consegue che i sistemi viventi nei momenti di peggiore disordine possono rigenerarsi e
trovare soluzioni più funzionali e creative.
Cosa intendiamo per creatività? La creatività è stata definita, da K. Krippendorff, politologo
tedesco, come capacità di vedere le cose da una prospettiva inusuale e di produrre,
dall'insight ottenuto (riconfigurazione dello spazio del problema, una ristrutturazione
concettuale degli elementi disponibili e conseguente salto verso la soluzione), una nuova
organizzazione degli elementi, qualcosa che non esisteva prima, qualcosa di originale.
Per approfondire maggiormente gli aspetti sistemico-relazionali del counselling si veda lo specifico file
allegato:
Cinzia Gamba L’APPROCCIO SISTEMICO-RELAZIONALE E IL COUNSELLING
3 - Interventi individuali: l’orientamento in uscita e il colloquio dedicato alle
specifiche difficoltà psicoeducative (verranno presentai due situazioni tipo).
-
Veronica, 12 anni, classe 1^ Scuola secondaria di primo grado
Segnalazione della docente coordinatrice e della psicologa
che ha effettuato un intervento in classe finalizzato alla
creazione del gruppo classe.
INVIANTE: “Ti do alcune info su Veronica G. assunte nel lavoro in classe”:
- difficile da coinvolgere
- poca attenzione
- scatti di aggressività (verso i compagni; urla)
- presta attenzione sull'argomento "madre"
nel colloquio individuale:
- soffre per l'abbandono della madre ma soprattutto per il rifiuto (Le hanno detto che la
madre l'ha abbandonata...perchè non la voleva)
- a casa vive con la nonna
- il padre le ha detto che a causa del suo comportamento farà ammalare la nonna
- il padre le ha detto che la porta in collegio
- dopo un approccio violento in cui il padre la picchiava per i brutti voti a scuola, ora c'è
l'indifferenza
- non le interessa essere bocciata visto che il cugino è stato alle medie fino a 17 anni e
nemmeno il padre ha proseguito negli studi
Nel complesso: ho trovato Katiuscia peggiorata a distanza dei due colloqui.
è assente. riporta disinteresse verso tutto e apparente sembra non toccarla nulla.
Riporta una lite avvenuta in skype con alcune sue compagne in cui insultava
pesantemente una di queste dicendole che sarebbe dovuta morire quando era ricoverata
all'ospedale per un tumore (fatto realmente accaduto).
Secondo il mio parere avrebbe bisogno di una terapia costante accompagnata a un
sostegno alla genitorialità.
4 - Interventi di classe: progetto di educazione affettiva, relazionale e
sessuale nelle sue diverse fasi (dedicato a una seconda classe della scuola
secondaria di primo grado).
 Incontro con la Referente per l’EDUCAZIONE affettiva relazionale e
sessuale per assumere informazioni relative al contesto scolastico, al
clima educativo e per concordare le linee di progetto
 incontro con i Docenti coordinatori di classe
 incontro con le famiglie degli allievi
 spettacolo teatrale sul tema dell’educazione affettiva, relazionale e
sessuale
 la bibliotecaria porta a Scuola il banchetto delle proposte librarie
inerenti alla tematica
 interventi nelle classi (tre incontri di due ore)
 incontro di restituzione ai docenti e ai genitori
(su questa esperienza relazionerà anche Paola Calcagno, docente di
matematica e tirocinante della Scuola di Counselling Sintema – Bergamo,
che proporrà il suo sguardo sull’intervento).
C S P - CENTRO SERVIZI PSICOPEDAGOGIGI 24125 Bergamo, via Borgo Palazzo, 93
Dott.ssa Cinzia Gamba - Psicologa e Mediatrice Familiare, coordinatrice dell’équipe
Dott.ssa Roberta Carraraa - Psicologa e Mediatrice Familiare
Dott.ssa Manuela Locatelli - Ostetrica
Bando: Progetto sulla sessualità
Scuola secondaria di primo grado “Angelini” di Almenno San Bartolomeo (Bg).
Interventi di educazione all’affettività e alla sessualità nelle classi seconde
INTRODUZIONE E LINEE DI PROGETTO
Il progetto è stato ideato a partire da una specifica formazione teorica e dalle esperienze maturate nel
campo educativo dalla responsabile dell’équipe, dott.ssa Cinzia GAMBA e con la collaborazione con la Vs.
Referente per l’Educazione all’Affettività e alla sessualità, prof.ssa Giovanna Scimone nel corso dei due
ultimi anni scolastici. La nostra sintonia progettuale parte dalla consapevolezza che l’educazione alla
sessualità è parte integrante dell’educazione globale dell’individuo e ha luogo in interazione con l’ambiente
sociale in cui i ragazzi vivono la loro esperienza di vita.
A questo proposito mi fa piacere ricordare che lo scorso anno scolastico il progetto dedicato agli allievi è
stato inserito in una cornice culturale speciale che ci ha visti tutti interagire col territorio attraverso il
validissimo spettacolo teatrale “VIRGINIA” della compagnia teatrale LA PULCE e il lavoro di rete con la
bibliotecaria del Comune, dott.ssa Moira Signori, esperienza che sarebbe auspicabile continuare ed
implementare.
Il programma prevede la partecipazione degli insegnanti e dei genitori ad alcuni incontri con gli esperti
del corso per i seguenti motivi:
- migliore persistenza, nel lungo periodo, di un intervento esterno e quindi inevitabilmente limitato nel
tempo, se accompagnato e seguito da un dialogo con gli adulti di riferimento stabile, in particolare con i
genitori e i docenti, sulle tematiche affrontate;
- perché i genitori non si trovino impreparati ad affrontare i primi interrogativi sessuali dei loro figli, ma
sappiano porsi, invece, come interlocutori privilegiati per loro, dal momento che hanno la potenzialità di
intervenire al momento giusto e secondo le modalità più adatte alle esigenze individuali dei figli.
Finalità:

crescita armonica della personalità degli
alunni per star bene con se stessi e con gli altri nel
reciproco rispetto.
Obiettivi:

Fornire agli allievi un’immagine positiva della sessualità, intesa come patrimonio individuale,
armoniosamente inserita nello sviluppo complessivo della persona

Acquisire sempre più consapevolezza della propria crescita fisica-psichica-emozionale-sociale

Offrire corrette informazioni scientifiche che permettano agli alunni, futuri adulti, di operare delle
scelte e d’essere attori consapevoli della propria esistenza

Favorire l’aprirsi alla conoscenza degli altri, capire e rispettare la diversità come risorsa

Stimolare una riflessione sugli stereotipi culturali relativi al maschile e al femminile

Comunicare in modo assertivo con l'altro sesso
Destinatari:

studenti di tutte le classi 2^
Contenuti:
La scelta e l'organizzazione dei contenuti integra il curricolo, quindi la normale programmazione delle classi.
Alcune scelte saranno operate rispettando criteri base, quali l'interesse dei ragazzi e la significatività dei
temi.
Solo scegliendo contenuti adatti alla struttura cognitiva e affettiva degli alunni e che evidenzino un legame
con le esperienze di vita di ciascuno possiamo infatti, promuovere un reale apprendimento.

Il corpo che cambia e la scoperta della sessualità

Sviluppo fisico e sue risonanze psicologiche

Nuove potenzialità, nuove emozioni

Preadolescenza e realtà esterna

Apparato riproduttore maschile e femminile

Il rapporto sessuale: un incontro tra due "persone"

Riproduzione e generazione

Contraccezione e malattie a trasmissione sessuale

Sessualità tra natura e cultura: l’essere femmina, l’essere maschio

L' importanza dell'essere autori e consapevoli delle proprie scelte.
Per quanto riguarda la contraccezione e le malattie a trasmissione sessuale, si prevede un incontro con
un medico dell' U.S.L. o l’ostetrica.
Metodologie utilizzate:
La trattazione dei vari argomenti verrà calibrata tenendo conto dei livelli di apprendimento già raggiunti dagli
allievi nelle tematiche in oggetto.
Utilizzo del messaggio visivo attraverso l’imput derivato dallo spettacolo teatrale, da filmati o da immagini
tratte dalla carta stampata, per attivare l'attenzione e la curiosità, per aprire la strada alla comunicazione
verbale.
Eventuale utilizzo dell’aula multimediale.
- Aspetti informativi: prendendo spunto dalle domande degli alunni, formulate o individualmente o per gruppi
spontanei.
- Aspetti formativi: attraverso circle-time, colloqui individuali, lavori di gruppo divisi per sesso

attivazioni di gruppo

eventuali proiezioni di filmati/diapositive

questionari e schede di lavoro

discussioni guidate

contributi teorici.
Testi e materiali video di riferimento:
Testi

“Educazione sessuale e relazionale-affettiva” Giorgio Del Re e Giuseppe Bazzo Ed. Erickson

"Programma di educazione sessuale" Giommi-Perrotta ed.Mondadori

"Educazione sessuale e socio - affettiva" Ed. Piccolo

“Educazione sessuale e relazionale - affettiva” Ed.Erickson

“La sessualità nel progetto persona” Ed.Dehoniane Roma

“Educazione alla sessualità e prevenzione dell’AIDS nella scuola” Ed. Piccolo

“Scoprire l’amore” Sei Torino

“Dalla parte delle bambine” Gianini Belotti Ed. Feltrinelli

“Il primo bacio” – L’educazione sentimentale ai tempi di Facebook - Alberto PELLAI Ed. KOWALSKI
Video

" L' albero della vita "

" Da dove vengo " e " Cosa mi succede " filmati di animazione il cui contenuto affronta alcuni dei
temi sopra citati. Videobox distr. CGD .

“Il corteggiamento” QUARK 1985
Tempi:

Un incontro di un’ora con i coordinatori di ogni classe, all’inizio e alla fine dell’anno scolastico per
acquisire informazioni sul gruppo classe e per illustrare le attività svolte e le dinamiche osservate
durante le attività (impegno totale 10 ore).

Un incontro di un’ora con i genitori di ogni classe, all’inizio e alla fine dell’anno scolastico per
illustrare le attività previste e per una reciproca restituzione/comunicazione sui contenuti relazionali,
affettivi ed emotivi emersi in classe e in famiglia (impegno totale 10 ore).

Percorsi laboratorio nelle cinque classi seconde (6 ore per classe, suddivise in tre moduli di due ore
l’uno, con impegno totale, sulle cinque classi, di 30 ore).
Periodo:
Primavera, subito dopo l’eventuale spettacolo teatrale con conclusione prevista prima delle vacanze
pasquali.
Attività con i genitori
Assemblea con i genitori degli alunni per delle classi seconde in orari da definire. :

presentazione reciproca e del progetto

somministrazione di un questionario individuale anonimo riguardante l’atteggiamento educativo
nei confronti della sessualità dei figli

visione del materiale da utilizzare nelle classi

dibattito, riflessione su timori, aspettative riguardanti la sessualità

Assemblea conclusiva per relazionare, riflettere sul lavoro svolto con gli alunni.
Criteri di verifica:

La verifica degli obiettivi
in campo cognitivo, relativi alla parte informativa sarà svolta dalle
insegnanti curricolari, partecipanti al progetto, in particolare di Lettere e di Scienze, all’interno del
proprio programma disciplinare, mediante prove oggettive consuete.

Più complessa risulta la verifica degli obiettivi in campo psicologico - affettivo - relazionale, relativi
alla parte formativa (come possiamo misurare, infatti, il grado di incidenza del nostro intervento sul
comportamento sessuale futuro degli allievi?
Sarebbe forse utile predisporre un monitoraggio/osservazione longitudinale dopo la scuola media).
In ogni caso è attuabile l’osservazione della modificata espressione di pensieri, sentimenti, opinioni,
esperienze personali, in casa e a scuola in seguito alle attività.
Preventivo di spesa:
(INVARIATO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO SCOLASTICO)
A.S. 2013-14 Attività classi seconde
EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ E ALLA SESSUALITA’
Ai Sigg. Docenti e
ai Sigg. Genitori degli studenti delle classi seconde
L’intervento per l’educazione all’affettività e alla sessualità, previsto dal P.O.F. d’Istituto nell’ambito delle
attività formative, dedicato agli studenti di tutte le classi seconde, avrà luogo nei mesi di MARZO e APRILE
2014 e si auspica possa essere preceduto, come lo scorso anno dallo spettacolo teatrale “Virginia – una
storia di baci e bugie” messo in scena dalla Compagnia teatrale LA PULCE.
L’attività psico-educativa sarà curata dalla dott.ssa Cinzia Gamba, psicologa referente del progetto, e da altri
collaboratori dello studio CSP di Bergamo.
Sono previsti interventi, in orario scolastico, così suddivisi:

2 ore: attivazioni a cura della psicologa. Gli interventi saranno finalizzati alla riflessione sull’immagine
che i preadolescenti hanno di sé, dell’affettività e della sessualità. S’intende anche promuovere una
riflessione riguardante gli stereotipi presenti nella società e proposti dai mass media.

2 ore: intervento dell’ostetrica dedicato alle informazioni anatomo-fisiologiche, della contraccezione e
della prevenzione di patologie a trasmissione sessuale. Ampio spazio verrà lasciato alle domande che gli
alunni vorranno porre all’ostetrica.

2 ore: dibattito conclusivo, a cura della psicologa.
Quest’ultimo incontro sarà dedicato agli approfondimenti richiesti dalle allieve e dagli allievi.
Tutti gli interventi si svolgeranno nelle rispettive aule.
Trattandosi di un progetto interdisciplinare è auspicabile la condivisione dello stesso con i Docenti dei
consigli di classe, quindi, SI PROPONE AI DOCENTI:
nel periodo durante il quale si svolgeranno le attività sopra descritte, i Colleghi delle classi seconde potranno
aderire a un progetto allargato, così come avviene in altre realtà scolastiche e orientare il proprio programma
verso contenuti disciplinari coerenti con l’educazione all’affettività e alla sessualità.
Una macro tematica, trasversale alle varie discipline, potrebbe essere:
Maschile e femminile nella letteratura italiana e straniera, nelle scienze, nelle Sacre scritture, nello sport.
La scrivente è a disposizione dei Colleghi interessati per eventuali precisazioni e/o confronti sull’argomento.
Da questa nuova esperienza si potrebbero raccogliere spunti che confluiranno in un opuscolo che potrà
essere riutilizzato e integrato nei futuri anni scolastici.
Segue calendario nella 2^ pagina
Calendario degli incontri
MARZO - APRILE 2014
Appuntamento con i Docenti coordinatori classi seconde
Il giorno …………………. marzo 2014, dalle ore 15.00 alle 16.40, la psicologa, dott.ssa Cinzia Gamba, titolare del
progetto “Educazione all’affettività e alla sessualità” incontrerà i Docenti coordinatori di classe per l’acquisizione di
informazioni sulle classi e per concordare contenuti e strategie d’intervento, per ogni classe seconda, secondo la
scansione sotto riportata. Al termine degli interventi con gli allievi vi sarà un secondo appuntamento tra la psicologa e i
Docenti coordinatori per la restituzione; la data prevista per questo secondo incontro è ………………….. aprile 2014,
dalle ore …… alle ……... L’incontro restituivo, avrà carattere generale e si svolgerà nel rispetto della riservatezza
dovuta ai ragazzi.
Data: …………… 2014
Dalle ore 15 alle ore 15.20 2D
Dalle ore 15.20 alle ore 15.40 2E
Dalle ore 15.40 alle ore 16.00 2C
Dalle ore 16 alle ore 16.20 2B
Dalle ore 16.20 alle ore 16.40 2A
Data: …………… 2014
Dalle ore 15 alle ore 15.20 2A
Dalle ore 15.20 alle ore 15.40 2C
Dalle ore 15.40 alle ore 16.00 2B
Dalle ore 15 alle ore 15.20 2D
Dalle ore 16.20 alle ore 16.40 2E
CALENDARIO DEGLI INCONTRI NELLE CLASSI
CLASSE
AULA INCONTRO
2A
propria 1° attivazione con la psicologa
2A
propria 2° ostetrica
2A
propria 3° dibattito con la psicologa
2B
2B
propria 1° attivazione con la psicologa
propria 2° ostetrica
2B
propria 3° dibattito con la psicologa
2C
2C
propria 1° attivazione con la psicologa
propria 2° ostetrica
2C
propria 3° dibattito con la psicologa
2D
2D
propria 1° attivazione con la psicologa
propria 2° ostetrica
2D
propria 3° dibattito con la psicologa
2E
2E
propria 1° attivazione con la psicologa
propria 2° ostetrica
2E
propria 3° dibattito con la psicologa
DATA
ORA
RELATORE
Dott.ssa Cinzia Gamba
Dott.Ostetrica
Manuela Locatelli
Dott.ssa Cinzia Gamba
Dott.ssa Roberta Carrara
Dott.Ostetrica
Manuela Locatelli
Dott.ssa Roberta Carrara
Dott.ssa Cinzia Gamba
Dott.Ostetrica
Manuela Locatelli
Dott.ssa Cinzia Gamba
Dott.ssa Cristiana Bosio
Dott.Ostetrica
Manuela Locatelli
Dott.ssa Cristiana Bosio
Dott.ssa Cinzia Gamba
Dott.Ostetrica
Manuela Locatelli
Dott.ssa Cinzia Gamba
Appuntamento con i genitori degli studenti delle classi seconde
Il giorno … marzo 2014, dalle ore 17.00 alle 18.30, nell’aula Magna dell’Istituto, la psicologa, dott.ssa Cinzia Gamba,
titolare del progetto “Educazione all’affettività e alla sessualità” e la professoressa Giovanna SCIMONE, referente per
l’Educazione all’affettività dell’istituto, incontreranno i genitori delle studentesse e degli studenti delle classi seconde per
la presentazione dell’attività che sarà prossimamente svolta con gli allievi e per uno scambio d’idee sull’argomento.
Al termine degli interventi con gli allievi nelle classi ci sarà un secondo appuntamento tra tutti i genitori degli allievi, le
psicologhe, i docenti che hanno presenziato alle attività; la data prevista per questo appuntamento è ………… aprile,
dalle ore 17.00 alle 18.30. L’incontro restituivo, avrà carattere generale e si svolgerà nel rispetto della riservatezza dovuta
ai ragazzi.
Si sottolinea l’importanza della partecipazione dei genitori affinché gli incontri divengano l’occasione per una condivisione
degli obiettivi educativi e culturali tra famiglie e scuola.
- - --- - - - -da riportare firmato al Docente coordinatore di classe (che lo renderà alla prof.ssa…..) - - -- - - Io,
sottoscritto………………………………………….,
genitore
dell’alunna/o
……………………………………………... ho ricevuto in data ……………….. il comunicato relativo all’Attività:
Educazione all’affettività e alla sessualità per le classi seconde e all’appuntamento di martedì … marzo 2014,
dalle ore 17.00 alle 18.30, riservato ai GENITORI, cui
intendo / non intendo partecipare (cancellare la
voce che non interessa).
Firma di un genitore o di che ne fa le veci