LA PROTEZIONE CIVILE E IL SISTEMA ANTINCENDI BOSCHIVI

LA PROTEZIONE CIVILE E IL SISTEMA
ANTINCENDI BOSCHIVI DELLA REGIONE PIEMONTE
UN PO’ DI STORIA…….
L’alluvione del 1994 che ha interessato la Regione Piemonte ha
contribuito a porre all’attenzione generale il tema della Protezione
Civile, facendo emergere una nuova coscienza collettiva sempre più
propensa a destinare risorse ed interventi verso le misure di
prevenzione, piuttosto che ad interventi nell’emergenza.
La storia della protezione civile ha visto negli anni l’evolversi di
questa nuova cultura della prevenzione.
Il primo tentativo di organizzare la Protezione Civile a livello
nazionale è del 1970 con la legge 996/70 in cui la protezione civile diventa una funzione dello
Stato. Viene introdotto per la prima volta il concetto di “calamita’ naturale” o “pubblica catastrofe”.
Il terremoto dell’Irpinia (1980) mette in evidenza l’inadeguatezza della legge e la mancanza di un
regolamento attuativo che la stessa normativa prevedeva. Lo Stato fa fronte a questa debolezza con
il DPR 66 del febbraio del 1981 che si presenta come un regolamento attuativo della normativa
precedente ma introduce novità importanti (compiti dei singoli organi, attività di prevenzione, il
ruolo del volontariato). La Protezione Civile viene riconosciuta come compito primario dello Stato
ma il modello non cambia. Dovranno passare ancora dieci anni e l’Italia dovrà ancora assistere a
tanti disastri e a tanta inefficienza. Finalmente, con l’introduzione della legge quadro del 225/92, si
considera la protezione civile un “sistema” al quale concorrono tutte le componenti dell'apparato
statale: dai comuni, che rappresentano l’autorità di base in caso di emergenza, all'amministrazione
centrale rappresentata dal Dipartimento Nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri,
passando per i vari livelli della pubblica amministrazione (aggregazioni di comuni, Comunità
montane e collinari, Province, Regioni).
LA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE PIEMONTE
La Regione Piemonte si è dotata nel settembre del 1986 di una
prima legge, la n. 41, che prevedeva lo studio e l’adozione di
un piano poliennale di protezione civile. L’adeguamento alla
legge nazionale 225/92 ha originato la legge regionale 7/2003 a
tutt’oggi in vigore.
I compiti attribuiti alla protezione civile dalla legge regionale
sono i seguenti:
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Programmare e gestire le attività di previsione e prevenzione dei rischi
Programmare e gestire le attività di soccorso garantendo il coordinamento tra le forze in
campo e l'opportuno dispiegamento di mezzi materiali e finanziari
Promuovere e coordinare il Volontariato di Protezione civile
Operare per la diffusione di una cultura di protezione civile
Gestire le attività di competenza per il ritorno alle normali condizioni di vita dopo un evento
calamitoso (post-emergenza)
Dopo l’alluvione del 1994 hanno avuto un notevole impulso le attività di previsione e prevenzione
dell’evento, intese come conoscenza dei rischi e adozione di misure finalizzate alla mitigazione dei
rischi stessi.
In particolare si è avviato un processo per la definizione del sistema di sale operative regionali di
protezione civile, che ha permesso di avviare una nuova metodologia di lavoro più flessibile e
tecnologicamente al passo con le richieste provenienti dal territorio e dalle istituzioni piemontesi,
sia in condizioni ordinarie che durante gli eventi emergenziali.
Non meno importante è stata la definizione, congiuntamente con le Province e le Prefetture, del
nuovo sistema di allertamento regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico, in collaborazione
con l’ARPA Piemonte.
La legge quadro nazionale di riferimento n. 225/92, come modificata ed integrata dalla L. 100/12 e
la L.R. 14 aprile 2003 n. 7, hanno poi stabilito, in maniera puntuale, quali sono i compiti che le
componenti istituzionali e operative devono espletare definendo, contestualmente, anche gli
strumenti mediante i quali perseguire finalità e obiettivi.
In particolare la recente Legge 100/12 ha ridefinito parzialmente gli ambiti di competenza della
Protezione Civile che fanno adesso riferimento alle criticità derivanti da eventi naturali o antropiche
escludendone le emergenze sociali (es. flussi d’immigrazione) e i Grandi Eventi. L’intervento del
Sistema di Protezione Civile è poi previsto per la durata dello stato di emergenza limitato ad un
periodo di 90 giorni, ulteriormente prorogabile di altri 60.
La stessa Legge ha ribadito l’importanza della pianificazione preventiva di protezione civile,
richiamando l’obbligatorietà dei Piani di Protezione Civile comunali e intercomunale e la necessità
del loro costante aggiornamento.
IL SISTEMA ANTINCENDI BOSCHIVI DELLA REGIONE PIEMONTE
Anche il Sistema antincendi boschivi oggi compie 20 anni: è
del 1994 infatti la prima legge regionale sugli incendi boschivi
n. 16/94, e lo stesso anno vede la nascita dell’Associazione
regionale Volontari antincendi boschivi, oggi Corpo AIB: il
braccio operativo della Regione nello spegnimento degli
incendi boschivi,
l’interlocutore unico di Volontariato
antincendi con cui il Sistema AIB si confronta, anche nella
costruzione dei processi fondamentali per la gestione in
sicurezza del Sistema.
Il Sistema antincendi boschivi è normato oggi dalla legge quadro nazionale 353/2000 e dalla recente
legge regionale 21/2013.
La Regione Piemonte, sulla base di quanto attribuito dalla normativa, svolge tutti i compiti in
materia di pianificazione, previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.
Per contrastare e prevenire quelli che sono (storicamente, in media) oltre 300 incendi boschivi/anno,
la Regione Piemonte ha costituito il proprio dispositivo operativo antincendi boschivi attraverso le
convenzioni con il Corpo Volontari AIB Piemonte, Corpo Forestale dello Stato, Corpo nazionale
vigili del fuoco e con contratti con Ditte elicotteristiche private che intervengono nello spegnimento
degli incendi e per l’elitrasporto di Volontari AIB appositamente formati ed addestrati.
Tutto il Sistema operativo antincendi boschivi è regolato dalle “Procedure Operative”.
Questo documento, approvato con delibera di giunta:
• descrive la struttura antincendi boschivi (AIB) della Regione Piemonte ed individua
requisiti, caratteristiche e mansioni dei Soggetti che ne fanno parte;
• definisce modalità d’esecuzione dell’attività AIB e regole generali e particolari che
assicurano efficacia, efficienza e condizioni di sicurezza ottimali.
VOLONTARIATO
Il Volontariato di Protezione Civile e Antincendio boschivo è una
preziosa componente del sistema, sia nell'attività di previsione e
prevenzione, sia negli interventi attivi. Negli ultimi anni, la
Regione Piemonte ha assistito ad una continua e costante crescita
del Volontariato organizzato che, da semplice risposta emotiva, si
è trasformata in protagonista nelle attività di Protezione Civile e
Antincendio boschivo. La Regione sostiene le Associazioni
tramite l'erogazione di contributi per l’acquisizione di attrezzature
e per la dotazione di mezzi, necessari a svolgere un servizio sempre più efficace e integrato con le
istituzioni. Negli ultimi anni la Regione si è impegnata ad una costante attività formativa del
volontariato, in particolare rivolto alla sicurezza degli operatori di protezione civile.
Il Settore Protezione Civile e Antincendio boschivo della Regione gestisce l’applicazione del DPR
194 relativo ai rimborsi dovuti ai datori di lavoro dei volontari impiegati in esercitazioni o
emergenze e ai costi che le associazioni devono sostenere nelle stesse.
In Piemonte ci sono 450 associazioni di volontariato, iscritte al
Registro Regionale nella sezione Protezione Civile, per un totale di
14.000 volontari, dei quali 11.000 convenzionati con la Regione
Piemonte . Ci sono inoltre 6.000 volontari antincendio boschivo che,
oltre a svolgere il loro compito specifico di spegnimento degli incendi,
supportano le attività di protezione civile.
In particolare Il Sistema operativo Antincendi boschivi del Piemonte
può contare sul cuore, sull’entusiasmo e sulla capacità professionale
del Corpo Volontari AIB Piemonte, una realtà organizzata
gerarchicamente e diffusa capillarmente su tutto il territorio regionale,
montano e collinare. Il Corpo è organizzato in 8 ispettorati provinciali,
50 comandi di distaccamento, 242 squadre, circa 4000 volontari
operativi e 1800 volontari di supporto.
MATERIALI E MEZZI
Il Settore Protezione Civile dispone di cinque sedi logisticooperative ubicate sul territorio regionale, denominate Presidi
regionali di 1° livello ed individuate quali sedi di stoccaggio per i
mezzi e materiali facenti parte della Colonna Mobile regionale di
Protezione Civile, gestite con il supporto operativo/amministrativo
del Volontariato.
Tra i materialI e mezzi a disposizione i più significativi sono: 50
autocarri, 250 tende da campo, 2.500 posti letto, 12 cucine da campo, 50 gruppi elettrogeni e torri
faro, 10 km di barriere antinondazione, e 50 attrezzature di pompaggio….. .
Il Settore dispone inoltre di autovetture e mezzi pesanti tra cui 20 autoveicoli per lunghe
percorrenze (autoarticolati, rimorchi), 20 mezzi di sollevamento (sollevatori telescopici, carrelli
elevatori elettrici e diesel), 10 macchine movimento terra (pale cingolate, miniescavatori).
GLI INTERVENTI DELLA PROTEZIONE CIVILE PIEMONTESE IN VENT’ ANNI……..
Evento alluvionale in Piemonte novembre 1994
Disastro aereo San Maurizio C.se ottobre 1996
Terremoto Umbria/Marche settembre 1997
Evento alluvionale Sarno maggio 1998
Intervento umanitario Missione Arcobaleno in Albania aprile 1999
Evento alluvionale in Piemonte giugno-ottobre 2000
Evento alluvionale in Piemonte giugno 2002
Terremoto Castellino del Biferno ottobre 2002
Evento alluvionale ad Arles (Francia) dicembre 2003
Olimpiadi invernali febbraio 2006
Supporto allo spegnimento degli incendi boschivi in Liguria estate 2005 – 2006 - 2007
Supporto allo spegnimento degli incendi boschivi in Puglia estate 2008 – 2009 - 2010
Evento alluvionale in Piemonte maggio 2008
Emergenza neve in Piemonte novembre-dicembre 2008
Terremoto in Abruzzo aprile 2009
Evento alluvionale Liguria e Toscana dicembre 2009
Terremoto Haiti gennaio 2010
Evento alluvionale Liguria e Veneto 2010
Emergenza umanitaria Nord Africa maggio 2011 – dicembre 2012
Evento alluvionale Liguria settembre 2011
Evento alluvionale in Piemonte novembre 2011
Terremoto in Emilia maggio 2012
Super tifone Hayan nelle Filippine novembre 2013