Il sistema di allerta pericolo incendi della Regione Piemonte e il

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Il sistema di allerta pericolo incendi della Regione Piemonte e il sistema operativo dell’Area
Alpina
Pelosini Renata1, Cane Daniele1, Ricaldone Cristina2, Sergio Pirone3
1
Arpa Piemonte, Sistemi Previsionali
Regione Piemonte, Settore Protezione civile e Sistema Antincendi Boschivi
3
Corpo Antincendi Boschivi della Regione Piemonte
2
A partire dal 1 Giugno 2007, nell’ambito della Convenzione tra la Regione Piemonte e Arpa Piemonte, in
collaborazione con IPLA s.p.a., è stato realizzato un servizio informativo quotidiano per la previsione del
pericolo di incendi boschivi sul territorio regionale, strumento fondamentale nella gestione operativa del
servizio di protezione dagli incendi. Esso si realizza con il monitoraggio e la previsione delle condizioni
meteorologiche favorevoli allo sviluppa ed alla propagazione di incendi attraverso il calcolo giornaliero di
appositi indici di pericolo, a cui corrisponde la probabilità che in quell’intervallo di tempo l’incendio
boschivo abbia inizio e si diffonda.
Il territorio piemontese è stato suddiviso in 60 aree-base, che costituiscono, a tutti gli effetti, le aree soggette
al piano antincendi. Tali aree sono state definite dalla Regione Piemonte e dal Corpo Volontari Antincendi
Boschivi regionale sia in funzione dei confini di amministrativi, in particolare delle comunità montane, sia
dall’analisi statistica degli incendi relativamente al periodo storico più recente. Le aree base rappresentato
l’elemento territoriale su cui è stato realizzato il sistema di previsione del pericolo di incendi boschivi.
Il combustibile, la topografia e le condizioni meteorologiche sono tre componenti che interagiscono tra di
loro e la somma delle loro interazioni determina il comportamento dell’incendio. La quantità di
combustibile, atta a bruciare, dipende dall’umidità del combustibile, che è a sua volta fortemente influenzata
dall’umidità relativa atmosferica e dalla precipitazione, passata e presente. Pertanto le condizioni
meteorologiche agiscono direttamente ed in modo determinante sul comportamento dell’incendio (innesco,
dispersione ed estinzione), per questo motivo e per ragioni legate alla disponibilità dei dati e delle previsioni
locali, il sistema di previsione del pericolo realizzato è sostanzialmente basato sulle condizioni
meteorologiche. Senza trascurare che la semplicità dei processi rappresentati è un elemento importante dei
sistemi di early warning.
L’indice Fire Weather Index FWI (Van Wagner, 1984) utilizzato fornisce una indicazione della possibilità di
innesco di un incendio in base allo stato di idratazione degli strati di combustile forestali e dalla variabilità
climatica in atto. Il sistema è costituito da sei componenti: tre sottoindici primari rappresentano l’umidità del
combustibile e seguono i cambiamenti giornalieri dei contenuti di umidità di tre classi di combustibile con
diversi tassi di essiccamento; due sottoindici intermedi rappresentano il tasso di dispersione ed il consumo
del combustibile disponibile; l’indice finale rappresenta l’intensità dell’incendio come tasso di energia
uscente per unità di lunghezza del fronte dell’incendio.
Le sue componenti sono ottenute ogni giorno sulla base di osservazioni meteorologiche registrate alle ore 12
UTC da stazioni meteorologiche: temperatura, umidità relativa, velocità del vento e precipitazione cumulata
nelle 24 ore precedenti. Per le previsioni nelle 72 ore successive si utilizzano variabili corrette con tecniche
di post-processing Multimodel per meglio descrivere le condizioni meteorologiche in un’area dalla
topografia complessa quali sono le vallate alpine piemontesi.
Il livello di allerta per il pericolo di incendi boschivi viene espresso in classi di intensità per ognuna delle 60
aree di base in cui è suddiviso territorio regionale. Per ogni area di base e per ogni mese sono state calcolate
soglie diverse per la migliore rappresentatività dei livelli di allerta.
Ai fini operativi è stato deciso di suddividere il livello di pericolo in 5 classi di allerta, in accordo con la
Scala di Pericolo di Incendi Boschivi nell’Area Alpina: molto basso, basso, moderato, elevato, molto elevato.
Le previsioni sono emesse ogni giorno entro le 9:00, con l’indicazione della situazione osservata il giorno
precedente e della previsione per il giorno in corso e i due giorni successivi. E’ inoltre in fase di
sperimentazione un bollettino con previsioni del pericolo incendi a 10 giorni e la tendenza a lungo periodo
(tre settimane) sulla base delle previsioni meteorologiche probabilistiche.
Le caratteristiche peculiari del sistema sono:
• essere stato disegnato con gli utilizzatori in termini di aree, livelli di pericolo, periodicità di
aggiornamento e validità
• basarsi su algoritmi semplici e pochi dati in ingresso ben valutati (non previsioni automatiche) tenendo
conto della variabilità forestale e climatica alpina attraverso l’utilizzo di soglie calibrate ad hoc
• basare la definizione delle soglie su un sistema costi/benefici
• essere sottoposto a verifiche periodiche e feedback da parte degli utilizzatori
Lo sviluppo di questo sistema ed il confronto con altre realtà regionali ha portato alla presentazione del
progetto ALPFFIRS (Alpine Forest Fire Warning System), coordinato da Arpa Piemonte, nell’ambito del
Programma Interreg Spazio Alpino 2007-2013, nel quale le tecniche di calcolo del pericolo meteorologico di
incendi boschivi sono state confrontate con altre esperienze disponibili in ambito alpino ed estese a tutte le
regioni dell’area.
E’ stata realizzata una mappa forestale dell’area alpina e sono stati confrontati diversi indici di pericolo
indici incendi, con la predisposizione di un sistema operativo che raccoglie le valutazioni dei livelli di allerta
dei partners dell’arco alpino secondo una Scala di Pericolo di Incendi Boschivi nell’Area Alpina condivisa.
Tale scala è uno dei frutti più importanti del progetto ALPFFIRS, perché permette il confronto di livelli di
allerta ottenuti con tecniche diverse ma garantisce il significato comune dei vari livelli, indipendentemente
dal tipo di calcolo e dalla lingua della regione emittente. Per ogni livello sono stati realizzati dei casi studio
di incendi rappresentativi di tali condizioni di pericolo.
Nell’ambito del progetto sono stati inoltre sviluppate iniziative comuni per la comunicazione delle iniziative
di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi, è stato realizzato un data base unico di dati meteo e di
incendi ed è stato operato un programma di esercitazioni comuni, ai quali hanno partecipato squadre AIB di
diverse regioni, per gettare le basi di accordi di collaborazione permanenti per il mutuo sostegno al contrasto
degli incendi di confine.
Infine, all’interno del progetto è stata portata avanti un’attività sperimentale per la determinazione di modelli
di combustibile adatti alle associazioni vegetali alpine e un’analisi dell’evoluzione del pericolo incendi
boschivi negli scenari climatici per valutare l’impatto dei cambiamenti climatici su questo tipo di rischio.
Grazie al sistema previsionale fin qui illustrato, la Regione Piemonte organizza azioni di prevenzione incendi
boschivi, attivando le componenti del proprio sistema operativo.
Sulla base di quanto descritto giornalmente (e quanto previsto per i giorni successivi), dal bollettino, viene
attivato e disattivato il pattugliamento preventivo del territorio.
La Regione Piemonte non possiede sistemi di monitoraggio tecnologici, ma affida la sorveglianza alle
squadre del Corpo Volontari AIB del Piemonte (5200 Volontari, distribuiti su tutto il territorio montano e
pedemontano), che, sulla base dell’indice di pericolo previsto, organizzano turni di pattugliamento diurni e
notturni, coniugando l’azione di pronta segnalazione ed intervento a quella di deterrente.
Grazie alla previsione dell’indice di pericolo inoltre, la Regione Piemonte attiva e disattiva la disponibilità
continua del servizio elicotteristico convenzionato, andando in questo modo ad ottenere efficacia ed
economicità delle prestazioni.
Infine, in questi anni il Piemonte sta seguendo con particolare attenzione la tecnica preventiva del fuoco
prescritto.
Nel 2010, in collaborazione con l’Università di Torino di Scienze forestali, il prof. Bovio, la Regione
Piemonte ha organizzato un corso sul fuoco prescritto, rivolto ad alcuni operatori del proprio sistema
antincendi boschivi (CFS e Volontari AIB), che si è concluso con un’esercitazione sul campo, che ha visto la
collaborazione di Arpa Piemonte, per la parte previsionale.
La necessità di confrontarci con altri sistemi operativi, che praticano questo tipo di prevenzione da molto più
tempo, e con efficacia di risultati, ha portato, nel marzo scorso, una rappresentanza del Sistema antincendi
boschivi del Piemonte, a partecipare al seminario/esercitazione, tenutosi nelle Alpes-Maritimes (Francia),
nell’ambito del progetto ALPFFIRS, dove, è stata organizzata una dimostrazione sul campo delle strategie e
tecniche di fuoco prescritto, applicate dai Vigili del fuoco e dalla Forza forestale francesi, con l’obiettivo
prioritario di scambiare informazioni e creare ponti di collaborazione con le regioni confinanti.
Altresì, poche settimane or sono, una delegazione del Sistema antincendi boschivi del Piemonte, ha preso
parte al XXIII Rencontres du Réseau Brûlage Dirigé (NICE – 17 au 19 octobre 2012), Conferenza annuale,
durante la quale vengono illustrate e messe a confronto le esperienze di fuoco prescritto prodotte durante
l’anno, dalle squadre di tecnici ed operativi.
Infine sono state svolte negli ultimi 4 anni diverse attività esercitative tra le strutture operative AIB del
Piemonte e le omologhe francesi e svizzere nelle quali si sono potuti confrontare procedure e modelli
operativi nell’ottica di un’ottimizzazione ed omogeneizzazione a livello transfrontaliero.
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