TDP I TRASFORMATORI Il trasformatore viene definito come una macchina statica ad induzione elettromagnetica nella quale si ha un trasferimento di energia tra due o più circuiti. Esso è costituito da un nucleo magnetico nel quale ci sono due avvolgimenti: uno primario, uno secondario. • L’avvolgimento primario e quello a cui capi viene applicata la tensione • L’avvolgimento secondario e quello dal quale si preleva la tensione trasformata Principio di funzionamento Il principio di funzionamento di un trasformatore si basa all’elettromagnetismo. Il nucleo forma un circuito magnetico chiuso all’interno dove circola un flusso variabile a secondo le variazioni della corrente. Con questo flusso variabile si concatenano le spire del secondo avvolgimento costituendo f.e.m. con la quale consegue una tensione che chiudendo il circuito circola corrente. Il rapporto di trasformazione è uguale al rapporto inverso delle correnti. Caratteristiche e date di targa Le caratteristiche e date di targa per la scelta di un trasformatore sono: • La potenza nominale • Corrente nominale • Tensione nominale al primario • Tensione secondaria a vuoto • Tensione di corto circuito • Tipo di collegamento e l’indice orario Potenza nominale È il valore convenzionale della potenza apparente che serva da base per la costruzione della macchina. Corrente nominale È il valore della corrente che può circolare negli avvolgimenti senza creare sopratemperature quando assorbe la sua tensione e potenza nominale. 1 Tensione nominale al primario Contraddistingue il sistema elettrico in cui sarà inserita la macchina. Tensione secondaria a vuoto Viene misurata ai morsetti del secondario in assenza di carico. Tensione di corto circuito Serve per determinare le impedenze interne della macchina le cadute di tensione e le correnti di corto circuito a valle della macchina. Tipo di collegamento e l’indice orario Sono necessarie per fissare il tipo di distribuzione e l’eventuale parallelo con altri trasformatori. Caratteristiche intrinseche di un trasformatore • • • • Perdite nel ferro Perdite nel rame Perdite a carico Rendimento Perdite nel ferro Sono dovute all’isteresi magnetica e alle correnti parasite circolanti nel nucleo magnetico. Perdite nel rame Rappresentano le perdite per effetto Joule nel avvolgimento primario e secondario. Perdite a carico Sono la somma delle perdite nel ferro con le perdite nel rame. Rendimento Rappresenta il rapporto tra la potenza resa e la potenza assorbita. 2 Il funzionamento del trasformatore è reversibile Il funzionamento del trasformatore è perfettamente reversibile e per tanto entrambi gli avvolgimenti possono funzionare indifferentemente come primario o secondario a seconda di come vengono alimentati. Gli elementi esenziali di un trasformatore Elementi esenziali di un trasformatore sono: • Nucleo magnetico • Avvolgimenti Nucleo magnetico È costituito da sottili lamierini isolati tra di loro è vengono realizzati in ferro legato con silicio. La presenza del silicio non va oltre al 4,5 per non compromettere la resistenza meccanica. Inoltre il silicio permette una notevole riduzione delle perdite nel ferro. Lo spessore dei lamierini e di 0,5 mm per i trasformatori di piccola potenza, mentre e di 0,35 mm per i trasformatori di grande e media potenza. I lamierini sono isolati tra di loro con delle apposite vernici una delle quale frequentemente utilizzate e la Carlite.Il nucleo costituisce un circuito chiuso che può essere suddiviso in quattro parti: 1. 2. 3. 4. giogo inferiore giogo superiore o traversa giunti colonne Inoltre il nucleo può essere realizzato a colonne o a mantello: Il nucleo colonne viene utilizzato sia per i trasformatori monofase che per quelli trifase. Il nucleo a mantello o corazzato assume la forma caratteristica per i trasformatori monofase e trifase. Per ridurre a massimo le perdite i lamierini dovrebbero essere realizzati tutti di un pezzo evitando i giunti che aumento la riluttanza del circuito magnetico. Però questo tipo di costruzione renderebbe difficoltoso il montaggio degli avvolgimenti. I giunti 3 Vengono realizzati in due modi: • piallati o piano • intercalato o sfalsato Giunti piallati I pachi di lamierini relative ai gioghi o alle colonne vengono assemblati separatamente per poi essere serrati insieme con opportuni tiranti. Per ottenere un buon contatto tra i giochi e le colonne le superfici di appoggio sono piallate e nel giunto viene interposto un sottile cartoncino isolante. La presenza fa aumentare la corrente magnetizzante e le perdite. Giunti intercalati Si realizzano sfalsando i giunti tra i singoli strati di lamierini. Per rendere il nucleo più compatto le colonne dovrebbero essere realizzate a sezione circolare ma ciò presenta delle difficoltà costruttive in quanto i lamierini dovrebbero essere realizzati tutti di diversa misura. Avvolgimenti Gli avvolgimenti vengo disposti su una stessa colonna. Essi si distinguono in tre tipi di realizzazione a secondo della posizione degli avvolgimenti di alta e basa tensione. • Concentrici • Doppi concentrici • A bobine alternate Tipo Concentrico Nel tipo concentrico ciascun tipo di avvolgimento è distribuito lungo la colonna. L’avvolgimento a bassa tensione, isolato dal nucleo mentre quello ad alta tensione da tubi in carta bachelizzata. Tipo Doppio Concentrico Nel tipo doppio concentrico l’avvolgimento a tensione più bassa è diviso in due metà disposte all’esterno di quello a tensione più alta. Tipo Bobina Alternata 4 Nel tipo bobina alternata gli avvolgimenti a basa e alta tensione sono suddivisi in un certo numero di bobine che sono disposte sulle colonne in modo alternato. Le bobine esterne sono quelle a tensione più bassa. Tipi di collegamento gruppi e parallelo dei trasformatori Nei trasformatori trifase dopo aver individuato i trinci e la fine delle fasi è possibile seguire i collegamenti nel seguente modo: • Stella • Triangolo • Zig Zag Collegamento a Stella Si realizza collegando le tre estremità inferiori o superiori in modo da formare il centro stella. Collegamento a Triangolo Si ottiene collegando la f.e.m. di una fase con l’inizio di una fase successiva. Sopraelevazione di temperatura – Raffreddamento e Protezione Un problema importante che si verifica nel trasformatore è quello della sopraelevazione della temperatura per effetto delle perdite nel rame e nel ferro. A tal proposito si deve verificare che la sopratemperatura degli avvolgimenti sia compatibile con la classe di isolamento prescelta per ciò si deve verificare che: S a = θ + ∆θ ≤ X [C °] Θ si calcola con la seguente relazione: θ= Pp λ⋅A in cui: Sa è la sopratemperatura degli avvolgimenti rispetto a l’ambiente. θ è la sopratemperatura rispetto a all’ambiente ∆θ è il salto termico all’interno degli avvolgimenti pari a 10 – 20 ° C X è il valore della massima temperatura ammissibile in funzione della classe prescelta è la perdita di potenza totale [ W ] Pp λ W è il coefficiente di trasmissione termico 2 m ⋅ C ° 5 A è la superficie complessiva disperdente alla superficie dell’avvolgimento Esterno. Raffreddamento I trasformatori vengono raffreddati in vari modi i quali: • A area • G gas diversi dell’area • O olio minerale • L liquido dielettrico diverso dall’olio • W acqua • F circolazione forzata I principali tipi di raffreddamento per i trasformatori sono : • Raffreddamento naturale • Raffreddamento forzato Raffreddamento naturale Nel raffreddamento naturale i calore è asportato per convenzione dall’area che circola nella macchina. Questo tipo si usa per i trasformatori con potenza massima 40 – 50 kVA Raffreddamento forzato Nel raffreddamento forzato il calore viene asportato dall’area messa in movimento da ventilatori. I principali tipi di raffreddamento ad olio sono: • Raffreddamento naturale • Raffreddamento forzato con aria forzata • Raffreddamento forzato a circolazione d’olio Raffreddamento naturale Nel raffreddamento naturale l’olio che si riscalda diminuisce di peso specifico e quindi sale verso la sommità del cassone, mentre l’olio freddo viene spinto verso la parte bassa. L’olio che si trova a contatto con la sommità del cassone cede calore all’ambiente circostante raffreddandosi. 6 Raffreddamento forzato con aria forzata Nel raffreddamento forzato con aria forzata l’olio viene inviato tramite una pompa in dei refrigeratori esterni raffreddandolo tramite l’ausilio di ventilatori. Raffreddamento forzato a circolazione d’olio Nel raffreddamento forzato a circolazione d’olio, l’olio caldo e convogliato da una pompa in un refrigeratore a tubi di rame o ferro e raffreddato tramite acqua corrente. Protezioni Nei trasformatori ci sono due tipi di protezioni, le quali si distinguono in : • Protezioni repressive • Protezioni preventive Protezioni repressive Servono ad evitare che la macchina si danneggi in maniera notevole dopo un eventuale guasto. Protezioni preventive Servono ad evitare che si manifesti un guasto. Ispezioni Periodiche e Manutenzione I trasformatori sono macchine elettrica statiche che sono molto robuste e in genere richiedono una minore manutenzione. I principali controlli da effettuare sono: • Sorveglianza e pulizia dei conduttori nudi e delle macchine • Verifica periodica dello stato d’olio isolante • Verifica dell’isolamento delle parti attive e delle masse • Verifica delle connessioni e dello stato di usura delle parti meccaniche • Rilievi termoscopici misure delle induttanze di corto circuito. 7 MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI Le macchine elettriche rotanti si suddividono in: • Generatori • Motori I Generatori I generatori sono macchine che ricevano energia meccanica dell’esterno e la trasformano in energia elettrica.Il funzionamento del generatore si basa sul principio dell’induzione magnetica il quale dice che ai capi di una spira che si muove all’interno di un campo magnetico si ottiene una f.e.m il valore di tale forza è dato da e = - dφ / dt . Se la spira e chiusa su un circuito si genera una corrente I la quale si oppone alla causa che la genera (legge di lenz). Nasce allora una forza che tenderebbe a tenere ferma la spira rispetto al flusso la formula generata è data dalla seguente relazione f = B * l *i . Tale si deve vincere con l’energia meccanica che i generatori ricevono tramite l’albero, cosi si mantiene la f.e.m indotta e la corrente circolante. Il campo magnetico generato da un circuito elettrico viene chiamato avvolgimento induttore o di campo, sostenuto da un supporto ferromagnetico. L’insieme dell’avvolgimento induttore e il circuito magnetico prende il nome di induttore, mentre l’insieme dei conduttori nei quale si genera la f.e.m ed il circuito magnetico prende il nome di indotto. Motori I motori sono macchine che ricevono energia elettrica e la trasformano in energia meccanica. Il funzionamento di un motore si base su le considerazione che un conduttore percorso da corrente e immerso in un campo magnetico è costretto a muoversi nella direzione del campo magnetico e della corrente. L’indotto e l’induttore sono simili ai generatori. Il funzionamento delle macchine elettriche rotanti può essere: • In Corrente Alternata • In Corrente Continua Corrente Continua Le macchine in corrente continua sono: 8 • Dinamo (generatori) • Motori Corrente Alternata Le macchine a corrente alternata sono: • Macchine sincrone (generatori o motori) • Macchine asincrone (motori) AVVOLGIMENTI INDUTTORI Gli avvolgimenti induttori servono per creare il campo magnetico in modo che l’avvolgimenti indotti muovendosi creano una f.e.m dovuto alla variazione di flusso. Conoscendo il valore del flusso φ, il valore della corrente ed il valore campo magnetico è possibile calcolare il numero delle spire necessarie per creare il flusso voluto. N = R * φ / I. Costruttivamente gli avvolgimenti induttori si suddividono in: • Avvolgimenti induttori per macchine corrente continua; nelle macchine a corrente continua gli avvolgimenti induttori sono posti sullo statore e servono per generare un campo magnetico fisso rispetto al rotore con gli avvolgimenti indotti. Poiché il verso del flusso dipende dalla direzione della corrente e del senso dell’avvolgimento delle spire e necessario che gli avvolgimenti intorno ai poli siano opposti • avvolgimenti induttori per alternatori a poli salienti; negli alternatori l’avvolgimento induttore è montato sul rotore. Gli avvolgimento sono alimentati in continuo. Il flusso prodotto esce dai poli ed entrata nell’avvolgimento indotto posto nelle cave dello statore. Quando il rotore gira una spira viene interessata alternativamente dal flusso del polo nord e sud. Poiché il flusso varia da un massimo negativo ad un massimo positivo ai capi della spira si genera una f.e.m alternata per farsi che tale f.e.m sia sinusoidale occorre che la scarpa polare abbia una raggio di curvatura più piccolo rispetto allo statore, rendendo così variabile il traferro. Curva di campo La curva di campo rappresenta graficamente la distribuzione dell’intensità del campo magnetico nel traferro della macchina. 9 • Avvolgimento induttore per turboalternatori; nei turboalternatori l’avvolgimento induttore viene posto nelle cave. • Avvolgimento induttore per motori asincroni; nei motori asincroni gli avvolgimenti sono simili a quelli di un alternatore. AVVOLGIMENTI INDOTTI Gli avvolgimenti indotti per le macchine rotanti si distinguono in aperti e chiusi. Il tipo chiuso si utilizza per le macchine a corrente continua ; Il tipo aperto si adopera per le macchine a corrente alternata. Considerando macchine, con più di due poli, si può dimostrare che esiste una proporzionalità tra l’angolo elettrico e l’angolo meccanico. Tale proporzionalità è dato dalla seguente formula αm = αe / p. Collegando in serie due conduttori posti in due cave si nota che il valore della f.e.m ai capi dei conduttori è data dalla somma vettoriale delle due f.e.m indotte nei conduttori. Rispetto al campo magnetico induttore i due conduttori sono sfasati di un angolo meccanico e le f.e.m sono sfasate da un angolo elettrico. αe= αm * p. Inoltre, per i calcolo della f.e.m indotta bisogna calcarsi il passo polare. Il passo polare è quella parte di circonferenza dello statore o del rotore che risente dell’influsso del campo induttore prodotto da un polo. λ = π D / 2P. Calcolo della f.e.m La f.e.m indotta viene calcolata dalla seguente formula E = 2 * N * Kb *Kf *f * φ. Dove : Kb = ∑ Ё / ∑ E = sen ³/2 αe / 3 sen αe/ 2 Kf = π / 2 V 2 = 1,11 f =v/2 λ DISTRUBUZIONE DELL’AVVOLGIMENTO SULLA SUPERFICIE DELL’INDOTTO Gli avvolgimenti indotti per le macchine a corrente alternata sono del tipo aperto e possono essere monofase o trifase. Per avvolgimento di tipo aperto si intende un avvolgimento in cui si distinguono un principio ed una fine. In una macchina monofase si installano un certo numero 10 di conduttori che sono collegati in serie. Per realizzare un avvolgimento di una macchina trifase occorre disporre l’avvolgimento in modo che le tre f.e.m sono sfasate di 120° elettrici. I modi di collegare i conduttori si distinguono in due tipi: • Avvolgimento di tipo A ( o a poli omonimi ) • Avvolgimenti di tipo B ( a poli alterni). Gli avvolgimenti di tipo A sono realizzati in maniera tale che i conduttori appartenenti ad una fase e quindi sono un polo, vengono collegati con i corrispondenti conduttori sotto il polo opposto. Gli avvolgimenti di tipo B vengono realizzati in maniera che i conduttori, appartenenti alla stesa fase, che si trovano sotto un polo vengono collegati in parte con il polo che precede ed in aprte con il polo che segue. I sottotipi si distinguono: • • • • • Avvolgimento concentrico Avvolgimento embricato Avvolgimento a spirale Avvolgimento ondulato Avvolgimento americano Avvolgimento concentrico L’avvolgimento concentrico è realizzato in modo tale che il conduttore, matassa, di una fase dell’avvolgimento sono concentriche l’una rispetto all’altra. Dando una forma rettangolare. Avvolgimento embricato L’avvolgimento embricato è realizzato in maniera tale che le matasse hanno una forma di embrice. Avvolgimento a spirale L’avvolgimento a spirale è realizzato in modo tale che una matassa sotto un polo va a collegarsi con quella del polo successivo per poi tornare ad una matassa del polo di partenza. Avvolgimento ondulato 11 L’avvolgimento ondulato si realizza in modo tale che una matassa di un polo viene collegata con una matassa del polo successivo. Avvolgimento americano L’avvolgimento americano è sempre di tipo B e la matassa ha la forma di un trapezio. Viene anche chiamato avvolgimento a matasse uguali. AVVOLGIMENTO A PASSO INTERO E A PASSO RACCORCIATO 1. collegando il conduttore 1 con il conduttore 10 la f.e.m si ottiene facendo la somma delle f.e.m e1 + e10 2. mentre collegando il conduttore 1 con il conduttore 9 la f.e.m si ottiene con la somma vettoriale della f.e.m. il primo collegamento viene chiamato passo intero, con una f.e.m in modulo maggiore e con un maggior consumo di rame, mentre il secondo collegamento viene chiamato passo raccorciato. AVVOLGIMENTO A DOPPIO STRATO Gli avvolgimenti visti fin ora sono realizzati con un solo lato di matassa. Se si dispongono due lati di matassa per cava si ottengono gli avvolgimenti a doppio strato. Le caratteristiche di questo avvolgimento è che ogni lato di matassa di uno strato è collegato con un lato di matassa di strato diverso. Essi si realizzano solamente con il tipo embricato, americano ed a spirale. Per realizzare un avvolgimento a doppio strato o a passo raccorciato occorre che un avvolgimento, nelle macchine trifasi, occupi una parte maggiore di un terzo del passo polare. Collegando in serie due conduttori si ottiene una f.e.m. uguale a: E = 2 *e * cos 10° E = 2 cos β / 2 E = 2 * N * Kb * Kf * f * φ * cos β / 2 Essendo cos β / 2 = Kr si otterrà: E = 2*N * Kb * Kf * Kr * f * φ dove Kr è il coefficiente di raccorciamento. 12 ITALIANO GIOVANNI PASCOLI Il pascoli nacque a San Maura di Romagna nel 1855 da una famiglia di modeste condizioni. La sua fanciullezza venne rattristata da un a grave lutto famigliare, l’uccisione del padre, il 10 agosto 1867. Suo padre era l’amministratore dei principi Torlonia. In seguito ci furono altri lutti in famiglia, infatti, morirono: la sorella , la madre, due fratelli. Vincendo una borsa di studio all’Università di Bologna egli incomincia a frequentare la facoltà di lettere però l’abbandona a causa della morte del fratello Giacomo. In questo periodo si dedicò all’attività politica partecipando ai moti socialisti, in seguito ai quali trascorsi alcuni mesi in carcere. Quest’ultima esperienza lo convinse a ritornare ad una vita più tranquilla. Nel 1882 si laureo è vi ricostituì il nucleo famigliare con le due sorelle. Insegno per diversi anni letteratura Greca e Latina nei Licei e nell’Università, nel 1905 succedete a Carducci nella cattedra di letteratura italiana all’Università di Bologna. In questo stesso periodo scrisse le opere in versi e in prosa. Il Pascoli morì 1912. La poetica Pascoli illustra la sua poetica in un saggio, ripubblicato nel 1903, il fanciullino.Qui il poeta considera la poesia il prodotto della componete irrazionale dell’uomo, anche ormai quando è cresciuto, facendo di lui un fanciullino che scopre somiglianza e relazioni impensabili anche nelle cose quotidiane. Infatti, per il Pascoli il poeta deve riconquistare questo atteggiamento spontaneo dell’infanzia per ritrovare quella visione ingenua della realtà e per risvegliare il fanciullino che è in se. Si tratta una poesia dell’anima che coglie la voce del cosmo. Da qui nasce il rifiuto della poesia raffinata . Il poeta afferma che dietro ad ogni cosa c’è un mistero nascosto che si nasconde dietro le cose, animali, piante ecc….ad esempio un fiore può essere splendido ed allo stesso tempo velenoso. Contro questi aspetti negativi rivalutò l’età dell’infanzia. Questa per lui è l’età in cui la famiglia non è stata distrutta e la casa è un nido nel quale ci si rifugia con fiducia. La casa nido rappresenta il rifiuto della storia della vita sociale dominata dalla sofferenza e dal male. Di fronte alle lotte sociali il Pascoli denuncio l’inutilità della scienza, che non seppe dare all’uomo ne la felicità e ne emanciparlo dalla sofferenza e dalla religione che non era riuscita ad eliminare la malvagità del l’uomo. L’uomo era condannato ad essere solo e smarrito. L’unica consolazione era la poesia che aveva il compito di rendere l’umanità più buona per questo il Pascoli aderisce al socialismo. Nella sua vita scrisse di tutto. 13 Mjricae La prima raccolta di poesie fu Mjricae. La pubblico inizialmente nel 1891, nella quale scrisse 22 poesie, dopo di che la ripubblica per altre 3 volte ( 1892 – 1894 – 1897 ) arricchendola con la giunta di nuove poesie. Nell’ultima edizione 1903 compose 156 poesie. Il titolo deriva dal nome latino di un arbusto sempre verde, citato nel Beuchalite di Virgilio. Il nucleo fondamentale è sempre accompagnato da un senso di serenità e di consolazione. I componenti sono brevissimi e comunica con rapidità le immagini, le sensazioni i ricordi che scaturiscano dalla contemplazione della natura considerata come una madre dolcissima. In questa raccolta si nota anche il ricordo autobiografico delle sventure che colpirono la famiglia del poeta. A questa novità di contenuti corrisponde una novità formale, cioè i componimenti sono brevi e pieni di onomatopee, suoni, sintesi e di analogia. Queste poesie vengono anche chiamate poesie della giovinezza. I canti di Castelvecchio I canti di Castelvecchio li pubblico nel 1897. Il Pascoli ci lavorò a lungo tanto che l’ultima edizione usci postuma. Con la prima raccolta si presentarono numerose comunanze tematiche: L’esaltazione della vita rurale, la centralità delle umili cose ecc. La componente simbolica si concentra attorno due nuclei : memoria dell’infanzia, il mistero che aleggia nel cosmo. Infatti, appaiano temi ossessivi ed inquietanti come: i turbamenti di fronte al mistero del sesso, la visione consolante della morte, la previsione di catastrofi che distruggeranno l’universo. L’ultima produzione Il Pascoli unendo il giovane socialismo a cattolicesimo e superando le divisioni di classi esaltò la lotta di coloro che combattevano contro le nazioni ricche, che affermo nel discorso: la grande proletaria si è mossa, dove il poeta sostiene l’impresa di Libia voluta da Giulietti. Il Pascoli scrisse : 1. due racconti importai • l’era nuova • la grande proletaria si è mossa 2. un saggio • il fanciullino ( dove il poeta elabora la sua poetica). I temi delle sue poesie sono: la poesia delle umile e delle piccole cose, l’età dell’infanzia, la casa- nido , il senso del istero che ci circonda. Le uniche certezze della vita sono : 14 il dolore, il male , la morte. La fortuna La fortuna del Pascoli è dovuta al fatto che hanno conferito alla sua poesia una semplicità adatta a tutte l’età dei ragazzi. L’influenza della sua poesia ha esercitato sui i maggiori autori del 900 : Ungheretti, Saba, Montale ecc. IL DECADENTISMO Il decadentismo si sviluppo in Francia tra la fine del ‘800 e l’inizi del ‘900. Esso si sviluppo nel momento in cui entrò il positivismo (1890).Il termine decadentismo compare la prima volta in Francia quando un gruppo di artisti e poeti capeggiati si imposero il rifiuto per il culto dell’oggettività e per la fiducia nel positivismo. Un altro punto importante è che nasce una scienza: la Psicanalisi, grazie all’austriaco Sigmed Frend con “L’interpretazione dei sogni”. Le differenze e le affinità fra il primo romanticismo ed il Decadentismo furono: • affinità senso del mistero e dell’infinito ed il soggettivismo. • differenze Primo Romanticismo Decadentismo I romantici sono sorretti dagli ideali di liberta, I decadenti portarono avanti la crisi dei valori, fratellanza, uguaglianza ecc. sono antistoricisti, sono atei, considerano la natura come uno schermo che nasconde la Credono nella storia, credono in Dio oppure vera realtà. credono nei valori terreni, credono nella natura che la considerano come qualcosa di vivo e I decadenti vivono l’incomunicabilità e palpitante. l’alienazione. Nel Romanticismo esiste un legame tra Essi portarono avanti la concezione del poeta individuo e realtà ed un colloquio tra individuo Veggente. e individuo. La poesia decadente non ha nessuno scopo e Essi portarono avanti la concezione del poeta fine a se stessa “l’arte per l’arte”. Vate e guida dei popoli. L’arte Romantica ha una funzione educativa 15 Gli scrittori letterari che incarnano al meglio l’eroe decadente furono: Il francese Joris Karl Huysmans che scrisse il romanzo “A Ritroso” ( Au Rebau), e lo scrittore inglese Oscar Wilde con il “Ritratto di Darian Gray”. L’artista decadente si distacco consapevolmente dalla società perché ne rifiutava l’alienazione. Una conseguenza letteraria fu la sperimentazione di nuovi mezzi e di nuove tecniche espressive per raccogliere suggestioni provenienti da altre arti, come la musica. Infatti, se la parola doveva esprimere quello che Baudelare aveva chiamato una vera e propria “ foresta di simboli” essa non poteva essere più usata in modo tradizionale perché non aveva più il fine di comunicare ma quello di evocare, infrangendo logica e sintassi, trasformandosi in simboli, analogie, metafore e cosi via. I decadenti erano convinti di una precisa analogia fra i diversi tip di sensazione, infatti, esaltarono l’io creativo e si convinsero che la poesia era la più alta forma di conoscenza. Le filosofie che si svilupparono sono : • La Filosofia Razionalista • La Filosofia Neo Hegelismo di Benetto Croce e Giovanni Gentile. • La Filosofie Irrazionalistiche La Filosofia Schapehaner di Nietzesche e Biergsque. 16 ELETTROTECNICA RIFASAMENTO Le reti per la distribuzione per l’energia elettrica sono destinate ad alimentare i 4 servizi fondamentali dell’illuminazione, del riscaldamento e condizionamento, della forza motrice ottenuta con l’impiego dei motori elettrici. La maggior parte di queste utenze è spesso caratterizzata da un consistente assorbimento di energia reattiva che si assomma all’energia attiva trasferita agli apparecchi utilizzatori. Da qui risulta che il fattore di potenza medio mensile che si registra nelle reti di distribuzione può variare entro valori che vanno da 0,5 a 0,9. La potenza reattiva comporta un trasporto ozioso di corrente reattiva lungo la linea e determina in questa maggiori perdite; inoltre impegna inutilmente la linea stessa e le macchine generatrici della centrale a generare la corrente reattiva. La potenza reattiva si può provvedere a compensarla direttamente, nello stesso luogo dove è richiesta, con una potenza eguale e di segno opposto. Precisamnete si potrà ottenere la compensazione voluta allacciando in derivazione sulla linea una batteria di condensatori la quale preleva una potenza capacitiva reattiva Qc pari in valore alla potenza reattiva induttiva Q . In ciò consiste il problema noto come il nome di rifasamento dell’impianto, nel senso che ci si vuole ricondurre la linea 17 trasmettere solo la potenza attiva e la corrente attiva solo in fase con la tensione, senza impegnarla inutilmente a trasmettere potenze e correnti reattive. La linea si può scaricare dal trasporto ozioso dalla potenza reattiva Q allacciando il parallelo al carico un condensatore C o una batteria di condensatori. In queste condizioni la linea trasmette all’impianto utilizzatore la sola potenza attiva, mentre la potenza reattiva induttiva Q richiesta dall’impianto viene compensata dalla potenza reattiva capacitiva Qc assorbita dal condensatore. Generalmente non si richiede di conseguire il rifasamento completo, ma si ritiene un rifasamento parziale atto ad elevare il fattore di potenza risultante in linea dal valore cos φ caratteristico dell’impianto al valore contrattuale cos φ1 = 0,9.L’ente distributore, per rifarsi delle perdite di potenza nelle linee dovute al basso f.d.p. applica delle maggiorazioni sulla bolletta nel seguente modo: cos φ dell’ impianto utilizzatore Uguale o maggiore a 0.9 Minore di 0.9 ma superiore a 0.7 Minore di 0.7 Maggiorazione percentuale del prezzo dell’energia elettrica Nessuna maggiorazione (0.9- cos φ ) 100 L’ ente distributore può costringere a rifasare Utilizzatori Gli utilizzatori che fanno diminuire il fattore di potenza sono: • • • • • • I motori asincroni I trasformatori Le lampade a scarica nei gas Gli impianti di conversione corrente alternata – corrente continua I forni ad induzione L’impianti per la saldatura elettrica Rifasare vuol dire sopperire a parte della potenza reattiva induttiva mediante l’assorbimento di potenza reattiva di segno contrario 18 Diagramma delle potenze A Q P Corrente Alternata Monofase P= V * I * cos φ [ W ] Q= V * I * sen φ [ VAR ] A= V * I [ VA ] Corrente Alternata Trifase P=V3 * V * I * cos φ [ W ] Q= V3 * V * I * sen φ [ VAR ] A= V3 * V * I [ VA ] tg φ = Q cos φ = R z = V R2 + x2 Caratteristiche Costruttive dei Condensatori di Rifasamento I condensatori di rifasamento sono realizzati con due sottili fogli di alluminio, tra i quali vi sono interposti due fogli di prolipropene e al centro un foglio di cellulosa tutto questo è avvolto per ridurne l’ingombro. Resistenza di Scarica Per evitare che al distacco della rete i condensatori trattengono la propria carica, e quindi risultano pericolosi al contatto, si inserisce una resistenza di scarica. Tale resistenza deve ridurre il valore di tensione nominale in un tempo minore di un minuto per i condensatori che hanno tensione nominale minore uguale di 1000 Volt, mentre deve essere minore di cinque minuti se il valore della tensione nominale e superiore a 1000 Volt. Un impianto di rifasamento può essere realizzato mediante: • Rifasamento Singolo distribuito Viene realizzato istallando un condensatore per ogni singolo utilizzatore che deve essere rifasato. 19 • Rifasamento per gruppi Viene utilizzato quando è possibile suddividere gli utilizzatori in gruppi aventi caratteristiche di funzionamento omogenee. • Rifasamneto centralizzato a potenza costante Viene utilizzato quando l’impianto funziona con potenza e fattore di potenza pressoché costante. • Rifasamneto centralizzato a potenza modulabile Viene realizzato quando, durante il funzionamento dell’impianto, la richiesta di potenza reattiva è variabile. • Rifasamneto misto Utilizza tutti o parte dei sistemi precedentemente visti. DIRITTO L’IMPRENDITORE 20 L’impresa è l’organismo che combina i fattori della produzione per ottenere un risultato produttivo. Il fine principale dell’impresa, anche se non l’unico, è il profitto. L’esercizio di un impresa presuppone l’assunzione di un rischio economico: l’eventualità di non riuscire a vendere quanto è stato prodotto. Il codice civile disciplina l’impresa in attività agraria e commerciale distinguendo tra grande, media e piccola impresa. L’impresa si può definire l’esercizio professionale di un’attività economica organizzata, volta alla produzione e/o allo scambio di beni o di servizi.E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Può considerarsi imprenditore colui che svolge un’attività aventi le seguenti caratteristiche: 1. • Deve trattarsi di una attività: • Di produzione di beni destinati allo scambio ( attività industriale o agraria) • Di produzione di sevizi destinati allo scambio ( attività assicuratrice bancaria o di trasporto) Di scambio di beni ( un negoziante al dettaglio ad un commerciante all’ingrosso) 2. Deve trattarsi di un’attività economica 3. Deve trattarsi di un’attività svolta professionalmente, ossia in modo abituale e non saltuario. Inoltre l’impresa deve essere esercitata in nome e per conto proprio. 4. Deve infine trattarsi di un’attività organizzata. Si denomina azienda l’insieme dei beni di produzione organizzata dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. Classificazione dell’Imprese Le imprese si possono classificare in base alle seguenti tipologie. A. In base al soggetto che le esercita, esse si distinguono in private e pubbliche inoltre le imprese possono essere individuali o collettive. Le imprese pubbliche sono quelle esercitate direttamente o indirettamente. Direttamente attraverso l’istituzione di una azienda autonomo. Indirettamente dando in concessione l’esercizio dell’impresa ad un organismo datato di personalità giuridica. B In relazione all’oggetto della loro attività, le imprese si distinguono in commerciali ed agrarie. Le seconde sono quelle che si dedicano alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame e alle attività connesse con quelle precedenti. 21 L’imprenditore Commerciale Le impresi commerciali sono: • Le attività industriali dirette alla produzione di beni o di servizi. • Le attività intermedie nella circolazione dei beni. • Le attività di trasporto per terra, acqua, per aria. • Le attività bancarie e assicurative • Le attività ausiliare delle precedenti. L’imprenditore Agrario E’ imprenditore agricolo chi esercita un’attiva diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame ed attività connesse. • La coltivazione del fondo è destinata alla produzione di beni agricoli. • La silvicoltura, ossia la coltura di terreni boschivi. • L’allevamento del bestiame, ossia l’allevamento di animali da carne, da latte, da lavoro, da lana. • Si reputano connesse le attività dirette alla trasformazione o all’alienazione dei prodotti agricoli. Piccolo Imprenditore Il piccolo imprenditore non è obbligato alla tenuta delle scritture contabili e non è sottoposto a fallimento ed alle altre procedure concorsuali in caso di insolvenza. Va comunque osservato che in nessun caso vengono considerate piccole imprese le società commerciali ( s.n.c. – s.a.s. – s.p.a. – s.r.l. – s.a.p.a.). L’elemento che accomuna i piccoli imprenditori è la prevalenza del lavoro personale dell’imprenditore e dei suoi famigliari rispetto sia al lavoro altrui e sia al capitale investito. Impresa Familiare L’impresa esercitata dall’imprenditore con la collaborazione dei suoi familiari si denomina impresa familiare. Essa può svolgere sia un’attività commerciale che agraria. L’impresa familiare si distingue dalle società perché i collaboratori partecipano agli utili ma non anche alle perdite. 22 L’imprenditore commerciale;la disciplina della concorrenza Capacità di esercitare un impresa commerciale. Esistono due requisiti per acquistare la qualità di imprenditore commerciale: • L’esercizio effettivo ed abituale di un’attività commerciale. • La capacità di agire E’ norma generale che per intraprendere ed esercitare un impresa commerciale occorra la piena capacità di agire, che si acquista con il compimento del 18 anno di età. Tuttavia a tale regola generale la legge ammette alcune eccezioni a favori sia degli assolutamente incapaci (il minore e l’interdetto) che dei relativamente incapaci (l’inabilitato ed il minore emancipato). Su autorizzazione del tribunale il minore e l’interdetto possono continuare l’esercizio di un impresa commerciale già esistente. L’inabilitato può continuare l’esercizio di un impresa commerciale già esistente, di cui può acquistare la titolarità e tenuto ad esercitarla con l’assistenza di un curatore. Il minore emancipato può essere autorizzato ad esercitare direttamente un impresa commerciale, acquistando la titolarità, senza l’assistenza del curatore. Statuto dell’Imprenditore commerciale Lo statuto dell’imprenditore commerciale riguarda: • La capacità all’esercizio dell’imprese; • L’obbligo dell’iscrizione nel pubblico registro delle imprese; • L’obbligo della regolare tenuta delle scritture contabili; • L’assoggettamento alle procedure concorsuali in caso di insolvenza; • Gli speciali poteri di rappresentanza dei collaboratori degli imprenditori. La rigorosa disciplina a cui è soggetto l’imprenditore commerciale intende tutelare gli interessi dei terzi creditori. L’obbligo delle iscrizioni nel registro delle imprese A lo scopo di rendere conoscibile ai terzi i fatti più rilevanti inerenti all’attività dell’impresa commerciale, il registro è pubblico e deve essere tenuto dall’ufficio del registro delle imprese. Sono soggetti all’obbligo di iscrizione: Gli imprenditori commerciali, i piccoli imprenditori, gli imprenditori agrari; Le società commerciali (s.n.c. – s.a.s. – s.p.a. – s.a.p.a. – s.r.l.) e le società mutualistiche Gli Enti Pubblici. 23 Efficacia dell’iscrizione La pubblicità mediante l’iscrizione dell’imprese ha effetti costitutivi solo per le società di capitali. In tutti gli altri casi ha effetti dichiarativi. Tutti i fatti iscritti possono essere fatti valere verso i terzi. I fatti non iscritti non possono essere opposti ai terzi salvo che questi dimostri che i terzi ne fossero ugualmente a conoscenza. L’obbligo della tenuta delle scritture contabili L’imprenditore commerciale deve tenere e conservare determinate scritture contabili obbligatorie che documentino il movimento dei singoli affari e la situazione patrimoniale dell’impresa e le funzioni della contabilità che rispondono a due distinte esigenze giacché i libri contabili: consentono all’imprenditore di avere una ordinata documentazione degli affari svolti ed un controllo sull’andamento dell’impresa. Permettono di tutelare gli interessi dei terzi in generale. I Collaboratori subordinati dell’imprenditore commerciale Essi sono l’institore, il procuratore ed il commesso L’Institore L’Institore è colui che è incaricato dall’imprenditore dell’esercizio di un impresa commerciale, di una sua sede secondaria o di un suo particolare ramo. Procuratore Il procuratore è colui che, pur non essendo incaricato dell’esercizio di un impresa , ha il potere di compiere atti pertinenti al suo esercizio in base ad un rapporto continuativo. Commesso Il commesso è un lavoratore subordinato, privo di mansioni direttive, in cui i poteri di rappresentanza sono limitati al compimento degli atti che ordinariamente comporta il tipo di operazione a cui è incaricato. Collaboratori autonomi degli imprenditori commerciali sono: Le banche, i fornitori, imprese pubblicitarie, società di marketing, società di leasing, ecc. 24 Azienda Il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio della sua attività prende il nome di azienda. Gli elementi che costituiscono l’azienda sono: I Beni materiali si distinguono, in mobili ( materie prime, prodotti finiti, macchinari, autoveicoli) Immobili ( edifici) I Beni immateriali sono i segni distintivi dell’azienda. Ditta (nome sotto cui l’imprenditore svolge la propria attività) Insegna ( nome che distingue i locali) Marchio (nome che distingue i prodotti) L’avviamento è l’attitudine dell’azienda a produrre un reddito. Trasferimenti degli Elementi Costituenti L’azienda Essi sono: Contratti (passano per legge all’acquirente senza il consenso dell’altro contraente) Contratti personali (non vengono trasferiti) Crediti (vengono trasferiti dal momento dell’iscrizione nel registro delle imprese) Debiti (vengono trasferiti se risulta che i creditori vi hanno consentito) Economia Aziendale L’economia aziendale è quella scienza che analizza le operazioni svolte dai soggetti economici e permette loro di svolgere scelte strategiche. I Soggetti Economici sono: le famiglie le imprese lo stato il resto del mondo Il Patrimonio aziendale è l’insieme dei beni economici e dei beni finanziari a disposizione dell’imprenditore per il conseguimento del fine aziendale. Il Budget è un documento di programmazione che ha lo scopo di realizzare i fini stabiliti della pianificazione strategica dell’azienda. Bilancio di Esercizio Il bilancio di esercizio è il documento che riepiloga le operazioni di gestione di un periodo amministrativo ( 1 anno). Il contenuto del bilancio : 1. Stato Patrimoniale; 2. Stato Economico; 3. Nota Integrativa. 25 Il Bilancio deve essere chiaro, veritiero e corretto. IMPIANTI ELETTRICI IMPIANTI DI MESSA A TERRA Nell’esercizio degli impianti elettrici e nell’impiego delle apparecchiature o macchine elettriche è norma fondamentale di sicurezza che tutte le parti metalliche che risultano accessibili al contatto delle persone, siano vincolate a non assumere mai un potenziale elettrico maggiore di poche decine di Volt. Ovunque si impiegano tensioni di esercizio superiori a questi limiti è necessario che i circuiti elettrici vengono eseguiti in modo da prevenire qualunque contatto con le parti metalliche che normalmente non sono sotto tensione. Permane il pericolo che tali parti, normalmente isolate, possono venire poste in tensione e cioè assumere un potenziale elettrico diverso da zero. Questo pericolo risulta eliminato o quanto meno ridotto se fra le parti metalliche e il suolo viene stabilita una adeguata connessione elettrica, denominata presa di terra o messa a terra, caratterizzata da una resistenza di terra RT di valore sufficientemente piccolo. Il valore di questa resistenza deve risultare tanto più piccolo quanto più è elevata la massima intensità di corrente. La resistenza di terra RT viene intesa come il rapporto fra la tensione verso terra UT e la corrente di terra IT . Le norme CEI n 176 prevedono che un punto deve essere sufficientemente lontano dall’impianto quando è posto ad una distanza pari ad almeno cinque volte la lunghezza del dispersore. Per limitare la tensione UT e la correte di terra IT occorre che il corpo metallico, posto in contatto elettrico con il terreno, abbia una superficie SD sufficientemente ampia. Il corpo a cui si affida questa funzione prende il nome di 26 dispersore e può essere costituito da un solo elemento o da più elementi, collegati fra loro per mezzo di un conduttore interrato nel suolo e non isolato. Le caratteristiche funzionali di una messa a terra considerano anche, le tensione di passo e la tensione di contatto. La tensione di passo UP viene definita come la tensione che,durante il funzionamento di un impianto di terra, può risultare applicata fra i piedi di una persona appoggiati al suolo alla distanza di un metro l’una dall’altra. La tensione di contatto UC è definita come tensione alla quale il corpo umano è soggetto al contatto con la carcassa di un utilizzatore normalmente non in tensione. È evidente che sia la tensione di passo e sia la tensione di contatto risultano pericolose per le persone che per gli animali. L’ articolo 326 precisa che per gli impianti con tensione sino a 1000 V la resistenza di terra non deve superare i 20Ω, mentre per tensioni superiori e per cabine e officine elettriche il dispersore deve presentare una minore resistenza. Classificazione degli impianti di terra-corrente di terra Le norme CEI dividono gli impianti di messa a terra nelle seguenti classi: • Messe a terra di protezione; hanno lo scopo di collegare elettricamente al suolo quelle parti degli impianti elettrici che non sono soggette a tensione ma possono risultare sotto tensione a causa di guasti: ad esempio, le carcasse delle macchine elettriche, i sostegni metallici degli isolatori e delle linee elettriche o dei quadri. • Messe a terra di funzionamento; hanno lo scopo di stabilire un collegamento a terra in alcuni punti dei circuiti elettrici o apparecchiature al fine di assicurarne il funzionamento o una maggiore sicurezza di esercizio. Esse sono: i collegamenti a terra del neutro dei trasformatori e alternatori, i collegamenti a terra dei parafulmini e delle funi di guardia. • Messe a terra per lavori; hanno lo scopo di stabilire un collegamento a terra temporaneo di una sezione di impianto elettrico posta fuori servizio, al fine di renderla accessibile sia per lavori che per ispezioni. In ogni caso il dimensionamento e l’esecuzione di un impianto di terra devono essere tali da renderlo idoneo a diffondere nel suolo la massima corrente senza che si verificano tensioni di contatto o di passo, che per le centrali e stazioni elettriche non devono essere superiori a: - 50Volt quando non si provveda alla eliminazione rapida della dispersione di corrente di terra; - 125Volt quando si provveda alla eliminazione della dispersione entro un secondo; 27 - 250Volt quando si provveda alla eliminazione della dispersione entro mezzo secondo. Per procedere ad un corretto dimensionamento di un impianto di terra occorre prefissare il valore massimo della corrente di terra IT . il valore convenzionale della corrente di terra viene definito con la seguente formula: IT = (0.003 L1+ 0.2L2) U Dove: U è la tensione nominale della rete in kV ; L1 è la somma delle lunghezze, in chilometri, degli eventuali tronchi delle linee aeree che compongono la rete; L2 è l’analoga somma, in chilometri, degli eventuali tronchi di linee in cavo. L’applicazione della formula vale per le reti con lunghezza non superiore a 800 k M e con tensione nominale di 30 kV. All’atto pratico non si pretende di realizzare delle resistenze di terra piccole, ma si tollerano valori anche maggiori, controllando però che le tensioni di contatto e di passo risultano contenuti entro i limiti delle norme. Dimensionamento degli impianti di terra Il problema del dimensionamento di un impianto di messa a terra consiste nel progettare un complesso di dispersori con una resistenza di terra pari a: RT ≤ UT/ IT La resistenza di terra di un dispersore dipende dalla forma e dalle dimensione dello stesso e dal valore della resistività del terreno. Il mezzo più disperdente è costituito dall’acqua del mare che offre una resistenza di 1Ω. La temperatura determina una variazione della resistività del terreno. Per evitare questi inconvenienti è opportuno interrare i dispersori ad una certa profondità per sottrarla all’azione del gelo. L’ umidità da luogo a variazioni di resistività in quanto la condizione del terreno è di natura elettrolitica. Per una infissione superiore ai tre metri il dispersore può considerarsi sottratto all’azione dell’umidità. Le forme tipiche dei dispersori più comunemente usati per realizzare una resistenza di valore ammissibile sono: 1. dispersore cilindrico o picchetto tubolare di raggio r infisso verticalmente nel suolo per una lunghezza L . 2. due tubi affiancati alla distanza s l’uno dall’altra 28 3. conduttore cilindrico di raggio r e lunghezza 2L interrato orizzontalmente alla profondità S/L. 4. due fili ortogonali formanti una stella a quattro raggi interrata orizzontalmente alla profondità S/2. 5. filo o tondino di raggio r piegato ad anello di diametro D interrato orizzontalmente alla profondità S/2. Nella dispersione multipla non conviene superare il numero di tre o quattro picchetti per gruppi, perché la riduzione di resistenza risulta bassa. Occorre quindi aumentare la lunghezza di infissione dei picchetti o realizzare un secondo gruppo costituendo cosi un dispersore indipendente, da collegarlo poi in parallelo con l’altro gruppo. Criteri costruttivi degli impianti di terra • dispersori. Nella esecuzione degli impianti di terra vengono utilizzati dei dispersori realizzati in rame o in acciaio zincato.Il rame offre il vantaggio di non essere un materiale non magnetico è offre quindi una bassa impedenza alle correnti oscillatore ed agli impulsi di corrente .I tubi in acciaio zincato vengono infissi nel suolo mediante un battipalo, dopo avergli munito una adeguata puntazza in acciaio fucinato .I tubi i rame non vengono infissi direttamente mediante il battipalo ma mediante l’esecuzione speciale in copperweld, costituito da un tubo o un tondino bimetallico ottenuto trafilando un involucro di rame su un anima di acciaio ad alta resistenza. I dispersori più importanti vengono realizzati in rame e introdotti in fori trivellati. Sui tubi vengono effettuati dei fori così una volta infisso nel terreno viene riempito, mediante iniezione sottopressione di una miscela di argilla, bentonite e grafite.Il collegamento di ciascun dispersore tubolare viene realizzato entro un apposito pozzetto ispezionabile con i morsetti accessibili e provvisto di chiusino. Conduttori di terra e conduttori di protezione. Il conduttore di terra costituisce anche il collettore generale di terra a cui fanno capo i conduttori di produzione. Il conduttore di protezione serve al collegamento fra le parti da mettere a terra. I conduttori di produzioni per gli impianti a tensione minore di 1000 Volt vanno assimilati ai conduttori di terra. Per le sezioni minime per i conduttori di terra e per i conduttori di protezione valgono le seguenti norme: 29 . per gli impianti utilizzatori a tensione nominale minore uguale 1000 Volt le sezioni minime sono quelli riportati in tabella Sezione del conduttore di fase mm2 Sezione minima dei conduttori di terra e di protezione mm2 Minore uguale a 5 Uguale alla sezione del conduttore di fase 5 Maggiore di 5 e minore di 16 Sezione del conduttore di fase Maggiore di 16 Metà del conduttore di fase con il minimo di 16 16 2. per le affine elettriche a tensione nominale minore uguale 1000 Volt le sezioni minime sono eguali a quelle riportate nella tabella per la sezione di fase fino a 16 mm2 , mentre per conduttori di fase maggiori di 16 mm2 le sezioni minime sono date dalle seguenti relazioni: I/160 con il minimo di 16 per conduttori di rame I/100 con il minimo di 35 per conduttori di alluminio I/60 con il minimo di 50 per conduttori di acciaio. 3. per gli impianti con tensione nominale maggiori di 1000 Volt la sezione dei conduttori dei terra e di protezione non deve essere inferiore ai valori indicati dalle relazioni riportate qui sopra. 4. per gli scaricatori la sezione dei conduttori di terra non deve essere inferiore a mm2: 24 + 0,4 U per conduttori di rame. 40 + 0,6 U per conduttori di alluminio. Sui i conduttori di terra e sui conduttori di protezione non sono ammessi ne interruttori ne fusibili. Verifiche degli impianti di terra L’efficienza di un impianto di terra si verifica prima della messa in servizio dell’impianto. Inoltre, per le officine elettriche la verifica viene effettuata ogni 5 anni e per gli impianti utilizzatori ogni 2 anni. La verifica comprende il controllo dei conduttori di terra, degli giunti, facendo attenzioni alle corrosioni, la misura della resistenza di terra e la misura della tensione di passo e di contatto. Misura della resistenza di terra. 30 Il metodo più usato della misura della resistenza di una messa a terra è quello basato sulla misura diretta o indiretta della c.d.t. che si manifesta facendo attraversare la messa a terra da una corrente opportuna. Misure delle tensioni di passo Per la misura delle tensioni di passo si richiede una sonda e due prese ausiliare costituite ciascuna da una piastra metallica appoggiata al suolo con una superfici di 200 cm2 alla distanza di 1 m l’una con l’altra e con un peso di almeno 25 Kg. Per l’esecuzione della misura si deve far disperdere una corrente di 50 A per le centrali elettriche e le sottostazioni e di 5 A per le cabine e gli impianti utilizzatori. Per la misura della tensione di passo occorre un voltometro con resistenza interna pari a 3000 Ω. Misura della tensione di contatto La tensione di contatto viene misurata potendo le due piastre a contatto fra loro e poste alla distanza di 1 m dalla struttura metallica. Quindi la tensione viene misurata fra la struttura e le piastre collegate fra loro in parallelo. Misura della resistività del terreno. Il metodo più usato per la misura della resistività del terreno è quello del metodo dei 4 picchetti. Esso consiste nell’infliggere 4 picchetti allineati ad uguale distanza e fatti percorrere da una tensione U e da una corrente I. Facendo il rapporto tra tensione e corrente si ottiene un valore di resistenza R che è proporzionale al valore medio della resistività del suolo. 31 SISTEMI ELETTRICI SISTEMI DINAMICI DEL SECONDO SETTORE Si definiscono sistemi dinamici del secondo ordine i sistemi caratterizzati da due elementi di accumulo e da un elemento dissipativo. Sono sistemi di questo tipo i sistemi R-L-C. Tra questi sistemi conosciamo i sistemi oscillanti. I sistemi oscillanti sono quei sistemi dotati di due elementi capaci non solo di accumulare energia, ma anche di scambiarsela tra di loro. Andiamo adesso a vedere alcuni ingressi che vengono utilizzati nei sistemi dinamici. Definizione di Gradino Per gradino si intende un segnale o più in generale una funzione nulla per t <0 e che assume un valore costante per t>0 se il valore che assume il segnale è 1 il gradino si dice unitario. Definizione di Impulso Per impulso si intende una sollecitazione e quindi un segnale di durate brevissima applicato all’istante t=0 e quindi nullo per t<0 e per t>0. Sistema elettrico costituito da resistenza capacità e induttanza. Circuito R-L-C. Applicando la legge di Kirchoff alla maglia otteniamo la seguente formula: 32 V (t ) = R ⋅ i (t ) + L ⋅ dq + Vc dt Essendo presente un condensatore ci sarà una carica q, la quale verrà calcolata con la seguente formula: q = C ⋅ Vc Il condensatore richiama anche una corrente: i= dq dt = dc ⋅ Vc dt =C⋅ dVc dt Andiamo adesso a sostituirla nella formula iniziale: V (t ) = R ⋅ C ⋅ dVc d 2Vc + L⋅C ⋅ + Vc dt dt 2 Lo schema a blocchi sarà il seguente: X (t ) = R ⋅ C ⋅ dyt dyt + L⋅C ⋅ + y (t ) dt dt 33 INGLESE ELECTRICAL ROTATINE MACHINERY: DYNAMOS AND ALTERNATOS ( GENERATORS), MOTORS, CONVERTERS. Electrical rotating machines have a rotating member and are capable of generating, converting, or modifying electric power.These machines are geneally characterized by the reversibility of the conversione of mechanical energy into electrical and vice versa. The machines operate on the principle of electromagnetic induction ( incluced electromotive force). They basically consist of two members: 1. the stator, which contains the fixed parts of the magnetic circuit ; 2. the rotor or armature, the rotating part on which the coils ( windigs) are wound. These parts are arranged in a suitable mechanical structure that also includes cooling and lubricating systems. Depemdimg on their specific, these machines are referred to as direct current generators. (dinamos), alternators, motors, or converters (also spelled convertors). Direct Current Generators Dc generators, also know as dynamos. Convert mechanical power into dc power. A generator operates when it is energized (excited) i.e. when a voltage is applied to produce the required magnetic field ( excitatiion of the generator). 34 Alternators These machines, also referred to as alternating current (ac) generators, convert mechanical energy into ac. Motors Motors convert electric energy into mechanical energy. They have many pratical applications in the production of electrical devices such as lathers, cranes, compressors, refrigerators, whashing machines, vacuum cleaners, and so on. Converters These machines convert ac into dc and vice versa. They also convert electrical energy into mechanical energy and mechanical energy into electrical energy. THE ELECTRICAL ROTATINE MACHINERY Electrical rotating machines have a rotating member and are capable of generating, converting, or modifying electric power They basically consist of two members: 1. the stator, which contains the fixed parts of the magnetic circuit ; 2. the rotor, the rotating part. these machines are direct current generators. Alternators, motors, or converters. Dc generators Convert mechanical power into dc power. Alternators convert mechanical energy into ac. Motors Motors convert electric energy into mechanical energy. They have many applications in the production of electrical devices such as, refrigerators, whashing machines, and so on. Converters convert ac into dc and vice versa. 35 STORIA L’ Impresa di Libia Giolitti, oltre ad imprimere un nuovo indirizzo in politica interna, determinò anche una svolta nella politica estera. Mentre una serie di rapporti diplomatici garantì all’Italia la possibilità di agire liberamente in Tripolitania e Cirenaica, terre che facevano parte dell’impero ottomano. L’impresa di Libia, iniziata 1911, fu sollecitata dall’opposizione di destra, da un ondata di nazionalismo e da pressioni economiche provenenti da gruppi economici e finanziari. Mediante quelle conquiste, alcuni settori ritenevano di poter creare nuovi sbocchi per il flusso migratorio. L’andamento dell’operazioni belliche presentò non poche difficoltà alla vigoroso resistenza delle tribù berbere e per l’opposizione della Turchia. Per sventare la minaccia Turca, il Governo Italiano decise di spostare la guerra nell’Egeo, occupando Rodi e Dodecaneso così la 36 Turchia fu costretta alla pace e l’Italia ottenne la Libia e non restituì più alla Turchia ne il Dodecaneso ne Rodi. Le Ripercussioni Politiche LA conquista dell’Italia che aveva raccolto ampi consensi popolari, determinò effetti destabilizzati nella via italiana. Soprattutto in campo socialista si giunse ad una frattura. Il gruppo riformista di destra che aveva aderito all’impresa in linea con una concezione progressista del colonialismo. La maggioranza del partito rimasse fedele al tradizionale pacifismo socialista, ma l’estrema sinistra massimalista, capeggiata da Mussolini, era riuscita a riconquistare la maggioranza del partito alla fine di una lunga crisi. La crisi del riformismo socialista si ripercuoteva anche sulla politica di Giolitti, perché con Turati veniva meno il principale interlocutore del compromesso politico strategicamente voluto dal leader liberale. A destra si risentirono le ripercussioni dell’impresa Libica. Infatti si era verificato un rafforzamento politico del movimento nazionalista. Questo movimento reazionario si era venuto organizzando in gruppo di pressioni, con propri strumenti di propaganda; dopo la guerra i nazionalisti se ne servirono per dare nuovo slancio alle loro aspirazioni espansionistiche, militaristiche e antiliberali. 37