I TRASFORMATORI Il trasformatore viene definito come

TDP
I TRASFORMATORI
Il trasformatore viene definito come una macchina statica ad induzione elettromagnetica nella
quale si ha un trasferimento di energia tra due o più circuiti. Esso è costituito da un nucleo
magnetico nel quale ci sono due avvolgimenti: uno primario, uno secondario.
• L’avvolgimento primario e quello a cui capi viene applicata la tensione
• L’avvolgimento secondario e quello dal quale si preleva la tensione trasformata
Principio di funzionamento
Il principio di funzionamento di un trasformatore si basa all’elettromagnetismo.
Il nucleo forma un circuito magnetico chiuso all’interno dove circola un flusso variabile a
secondo le variazioni della corrente. Con questo flusso variabile si concatenano le spire del
secondo avvolgimento costituendo f.e.m. con la quale consegue una tensione che chiudendo il
circuito circola corrente. Il rapporto di trasformazione è uguale al rapporto inverso delle
correnti.
Caratteristiche e date di targa
Le caratteristiche e date di targa per la scelta di un trasformatore sono:
• La potenza nominale
• Corrente nominale
• Tensione nominale al primario
• Tensione secondaria a vuoto
• Tensione di corto circuito
• Tipo di collegamento e l’indice orario
Potenza nominale
È il valore convenzionale della potenza apparente che serva da base per la costruzione della
macchina.
Corrente nominale
È il valore della corrente che può circolare negli avvolgimenti senza creare sopratemperature
quando assorbe la sua tensione e potenza nominale.
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Tensione nominale al primario
Contraddistingue il sistema elettrico in cui sarà inserita la macchina.
Tensione secondaria a vuoto
Viene misurata ai morsetti del secondario in assenza di carico.
Tensione di corto circuito
Serve per determinare le impedenze interne della macchina le cadute di tensione e le correnti
di corto circuito a valle della macchina.
Tipo di collegamento e l’indice orario
Sono necessarie per fissare il tipo di distribuzione e l’eventuale parallelo con altri trasformatori.
Caratteristiche intrinseche di un trasformatore
•
•
•
•
Perdite nel ferro
Perdite nel rame
Perdite a carico
Rendimento
Perdite nel ferro
Sono dovute all’isteresi magnetica e alle correnti parasite circolanti nel nucleo magnetico.
Perdite nel rame
Rappresentano le perdite per effetto Joule nel avvolgimento primario e secondario.
Perdite a carico
Sono la somma delle perdite nel ferro con le perdite nel rame.
Rendimento
Rappresenta il rapporto tra la potenza resa e la potenza assorbita.
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Il funzionamento del trasformatore è reversibile
Il funzionamento del trasformatore è perfettamente reversibile e per tanto entrambi gli
avvolgimenti possono funzionare indifferentemente come primario o secondario a seconda di
come vengono alimentati.
Gli elementi esenziali di un trasformatore
Elementi esenziali di un trasformatore sono:
• Nucleo magnetico
• Avvolgimenti
Nucleo magnetico
È costituito da sottili lamierini isolati tra di loro è vengono realizzati in ferro legato con silicio. La
presenza del silicio non va oltre al 4,5 per non compromettere la resistenza meccanica. Inoltre
il silicio permette una notevole riduzione delle perdite nel ferro. Lo spessore dei lamierini e di
0,5 mm per i trasformatori di piccola potenza, mentre e di 0,35 mm per i trasformatori di
grande e media potenza. I lamierini sono isolati tra di loro con delle apposite vernici una delle
quale frequentemente utilizzate e la Carlite.Il nucleo costituisce un circuito chiuso che può
essere suddiviso in quattro parti:
1.
2.
3.
4.
giogo inferiore
giogo superiore o traversa
giunti
colonne
Inoltre il nucleo può essere realizzato a colonne o a mantello:
Il nucleo colonne viene utilizzato sia per i trasformatori monofase che per quelli trifase.
Il nucleo a mantello o corazzato assume la forma caratteristica per i trasformatori monofase e
trifase.
Per ridurre a massimo le perdite i lamierini dovrebbero essere realizzati tutti di un pezzo
evitando i giunti che aumento la riluttanza del circuito magnetico. Però questo tipo di
costruzione renderebbe difficoltoso il montaggio degli avvolgimenti.
I giunti
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Vengono realizzati in due modi:
• piallati o piano
• intercalato o sfalsato
Giunti piallati
I pachi di lamierini relative ai gioghi o alle colonne vengono assemblati separatamente per poi
essere serrati insieme con opportuni tiranti. Per ottenere un buon contatto tra i giochi e le
colonne le superfici di appoggio sono piallate e nel giunto viene interposto un sottile cartoncino
isolante. La presenza fa aumentare la corrente magnetizzante e le perdite.
Giunti intercalati
Si realizzano sfalsando i giunti tra i singoli strati di lamierini.
Per rendere il nucleo più compatto le colonne dovrebbero essere realizzate a sezione circolare
ma ciò presenta delle difficoltà costruttive in quanto i lamierini dovrebbero essere realizzati tutti
di diversa misura.
Avvolgimenti
Gli avvolgimenti vengo disposti su una stessa colonna. Essi si distinguono in tre tipi di
realizzazione a secondo della posizione degli avvolgimenti di alta e basa tensione.
• Concentrici
• Doppi concentrici
• A bobine alternate
Tipo Concentrico
Nel tipo concentrico ciascun tipo di avvolgimento è distribuito lungo la colonna. L’avvolgimento
a bassa tensione, isolato dal nucleo mentre quello ad alta tensione da tubi in carta
bachelizzata.
Tipo Doppio Concentrico
Nel tipo doppio concentrico l’avvolgimento a tensione più bassa è diviso in due metà disposte
all’esterno di quello a tensione più alta.
Tipo Bobina Alternata
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Nel tipo bobina alternata gli avvolgimenti a basa e alta tensione sono suddivisi in un certo
numero di bobine che sono disposte sulle colonne in modo alternato. Le bobine esterne sono
quelle a tensione più bassa.
Tipi di collegamento gruppi e parallelo dei trasformatori
Nei trasformatori trifase dopo aver individuato i trinci e la fine delle fasi è possibile seguire i
collegamenti nel seguente modo:
• Stella
• Triangolo
• Zig Zag
Collegamento a Stella
Si realizza collegando le tre estremità inferiori o superiori in modo da formare il centro stella.
Collegamento a Triangolo
Si ottiene collegando la f.e.m. di una fase con l’inizio di una fase successiva.
Sopraelevazione di temperatura – Raffreddamento e Protezione
Un problema importante che si verifica nel trasformatore è quello della sopraelevazione della
temperatura per effetto delle perdite nel rame e nel ferro.
A tal proposito si deve verificare che la sopratemperatura degli avvolgimenti sia compatibile
con la classe di isolamento prescelta per ciò si deve verificare che:
S a = θ + ∆θ ≤ X [C °]
Θ si calcola con la seguente relazione:
θ=
Pp
λ⋅A
in cui:
Sa
è la sopratemperatura degli avvolgimenti rispetto a l’ambiente.
θ
è la sopratemperatura rispetto a all’ambiente
∆θ
è il salto termico all’interno degli avvolgimenti pari a 10 – 20 ° C
X
è il valore della massima temperatura ammissibile in funzione della classe prescelta
è la perdita di potenza totale [ W ]
Pp
λ
 W

è il coefficiente di trasmissione termico  2
 m ⋅ C ° 
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A
è la superficie complessiva disperdente alla superficie dell’avvolgimento Esterno.
Raffreddamento
I trasformatori vengono raffreddati in vari modi i quali:
• A area
• G gas diversi dell’area
• O olio minerale
• L liquido dielettrico diverso dall’olio
• W acqua
• F circolazione forzata
I principali tipi di raffreddamento per i trasformatori sono :
• Raffreddamento naturale
• Raffreddamento forzato
Raffreddamento naturale
Nel raffreddamento naturale i calore è asportato per convenzione dall’area che circola nella
macchina. Questo tipo si usa per i trasformatori con potenza massima 40 – 50 kVA
Raffreddamento forzato
Nel raffreddamento forzato il calore viene asportato dall’area messa in movimento da
ventilatori.
I principali tipi di raffreddamento ad olio sono:
• Raffreddamento naturale
• Raffreddamento forzato con aria forzata
• Raffreddamento forzato a circolazione d’olio
Raffreddamento naturale
Nel raffreddamento naturale l’olio che si riscalda diminuisce di peso specifico e quindi sale
verso la sommità del cassone, mentre l’olio freddo viene spinto verso la parte bassa. L’olio
che si trova a contatto con la sommità del cassone cede calore all’ambiente circostante
raffreddandosi.
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Raffreddamento forzato con aria forzata
Nel raffreddamento forzato con aria forzata l’olio viene inviato tramite una pompa in dei
refrigeratori esterni raffreddandolo tramite l’ausilio di ventilatori.
Raffreddamento forzato a circolazione d’olio
Nel raffreddamento forzato a circolazione d’olio, l’olio caldo e convogliato da una pompa in un
refrigeratore a tubi di rame o ferro e raffreddato tramite acqua corrente.
Protezioni
Nei trasformatori ci sono due tipi di protezioni, le quali si distinguono in :
• Protezioni repressive
• Protezioni preventive
Protezioni repressive
Servono ad evitare che la macchina si danneggi in maniera notevole dopo un eventuale
guasto.
Protezioni preventive
Servono ad evitare che si manifesti un guasto.
Ispezioni Periodiche e Manutenzione
I trasformatori sono macchine elettrica statiche che sono molto robuste e in genere richiedono
una minore manutenzione.
I principali controlli da effettuare sono:
• Sorveglianza e pulizia dei conduttori nudi e delle macchine
• Verifica periodica dello stato d’olio isolante
• Verifica dell’isolamento delle parti attive e delle masse
• Verifica delle connessioni e dello stato di usura delle parti meccaniche
• Rilievi termoscopici misure delle induttanze di corto circuito.
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MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI
Le macchine elettriche rotanti si suddividono in:
• Generatori
• Motori
I Generatori
I generatori sono macchine che ricevano energia meccanica dell’esterno e la trasformano in
energia elettrica.Il funzionamento del generatore si basa sul principio dell’induzione magnetica
il quale dice che ai capi di una spira che si muove all’interno di un campo magnetico si ottiene
una f.e.m il valore di tale forza è dato da e = - dφ / dt . Se la spira e chiusa su un circuito si
genera una corrente I la quale si oppone alla causa che la genera (legge di lenz). Nasce allora
una forza che tenderebbe a tenere ferma la spira rispetto al flusso la formula generata è data
dalla seguente relazione f = B * l *i . Tale si deve vincere con l’energia meccanica che i
generatori ricevono tramite l’albero, cosi si mantiene la f.e.m indotta e la corrente circolante. Il
campo magnetico generato da un circuito elettrico viene chiamato avvolgimento induttore o di
campo, sostenuto da un supporto ferromagnetico. L’insieme dell’avvolgimento induttore e il
circuito magnetico prende il nome di induttore, mentre l’insieme dei conduttori nei quale si
genera la f.e.m ed il circuito magnetico prende il nome di indotto.
Motori
I motori sono macchine che ricevono energia elettrica e la trasformano in energia meccanica. Il
funzionamento di un motore si base su le considerazione che un conduttore percorso da
corrente e immerso in un campo magnetico è costretto a muoversi nella direzione del campo
magnetico e della corrente. L’indotto e l’induttore sono simili ai generatori.
Il funzionamento delle macchine elettriche rotanti può essere:
• In Corrente Alternata
• In Corrente Continua
Corrente Continua
Le macchine in corrente continua sono:
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• Dinamo (generatori)
• Motori
Corrente Alternata
Le macchine a corrente alternata sono:
• Macchine sincrone (generatori o motori)
• Macchine asincrone (motori)
AVVOLGIMENTI INDUTTORI
Gli avvolgimenti induttori servono per creare il campo magnetico in modo che l’avvolgimenti
indotti muovendosi creano una f.e.m dovuto alla variazione di flusso. Conoscendo il valore del
flusso φ, il valore della corrente ed il valore campo magnetico è possibile calcolare il
numero delle spire necessarie per creare il flusso voluto. N = R * φ / I.
Costruttivamente gli avvolgimenti induttori si suddividono in:
•
Avvolgimenti induttori per macchine corrente continua;
nelle macchine a corrente continua gli avvolgimenti induttori sono posti sullo statore e
servono per generare un campo magnetico fisso rispetto al rotore con gli avvolgimenti
indotti. Poiché il verso del flusso dipende dalla direzione della corrente e del senso
dell’avvolgimento delle spire e necessario che gli avvolgimenti intorno ai poli siano
opposti
• avvolgimenti induttori per alternatori a poli salienti;
negli alternatori l’avvolgimento induttore è montato sul rotore. Gli avvolgimento sono
alimentati in continuo. Il flusso prodotto esce dai poli ed entrata nell’avvolgimento
indotto posto nelle cave dello statore. Quando il rotore gira una spira viene interessata
alternativamente dal flusso del polo nord e sud. Poiché il flusso varia da un massimo
negativo ad un massimo positivo ai capi della spira si genera una f.e.m alternata per
farsi che tale f.e.m sia sinusoidale occorre che la scarpa polare abbia una raggio di
curvatura più piccolo rispetto allo statore, rendendo così variabile il traferro.
Curva di campo
La curva di campo rappresenta graficamente la distribuzione dell’intensità del campo
magnetico nel traferro della macchina.
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• Avvolgimento induttore per turboalternatori;
nei turboalternatori l’avvolgimento induttore viene posto nelle cave.
• Avvolgimento induttore per motori asincroni;
nei motori asincroni gli avvolgimenti sono simili a quelli di un alternatore.
AVVOLGIMENTI INDOTTI
Gli avvolgimenti indotti per le macchine rotanti si distinguono in aperti e chiusi.
Il tipo chiuso si utilizza per le macchine a corrente continua ;
Il tipo aperto si adopera per le macchine a corrente alternata.
Considerando macchine, con più di due poli, si può dimostrare che esiste una proporzionalità
tra l’angolo elettrico e l’angolo meccanico. Tale proporzionalità è dato dalla seguente formula
αm = αe / p.
Collegando in serie due conduttori posti in due cave si nota che il valore della f.e.m ai capi dei
conduttori è data dalla somma vettoriale delle due f.e.m indotte nei conduttori. Rispetto al
campo magnetico induttore i due conduttori sono sfasati di un angolo meccanico e le f.e.m
sono sfasate da un angolo elettrico. αe= αm * p. Inoltre, per i calcolo della f.e.m indotta
bisogna calcarsi il passo polare. Il passo polare è quella parte di circonferenza dello statore o
del rotore che risente dell’influsso del campo induttore prodotto da un polo. λ = π D / 2P.
Calcolo della f.e.m
La f.e.m indotta viene calcolata dalla seguente formula E = 2 * N * Kb *Kf *f * φ.
Dove :
Kb = ∑ Ё / ∑ E = sen ³/2 αe / 3 sen αe/ 2
Kf = π / 2 V 2 = 1,11
f =v/2 λ
DISTRUBUZIONE DELL’AVVOLGIMENTO SULLA SUPERFICIE DELL’INDOTTO
Gli avvolgimenti indotti per le macchine a corrente alternata sono del tipo aperto e possono
essere monofase o trifase. Per avvolgimento di tipo aperto si intende un avvolgimento in cui si
distinguono un principio ed una fine. In una macchina monofase si installano un certo numero
10
di conduttori che sono collegati in serie. Per realizzare un avvolgimento di una macchina
trifase occorre disporre l’avvolgimento in modo che le tre f.e.m sono sfasate di 120° elettrici.
I modi di collegare i conduttori si distinguono in due tipi:
• Avvolgimento di tipo A ( o a poli omonimi )
• Avvolgimenti di tipo B ( a poli alterni).
Gli avvolgimenti di tipo A sono realizzati in maniera tale che i conduttori appartenenti ad una
fase e quindi sono un polo, vengono collegati con i corrispondenti conduttori sotto il polo
opposto.
Gli avvolgimenti di tipo B vengono realizzati in maniera che i conduttori, appartenenti alla stesa
fase, che si trovano sotto un polo vengono collegati in parte con il polo che precede ed in aprte
con il polo che segue.
I sottotipi si distinguono:
•
•
•
•
•
Avvolgimento concentrico
Avvolgimento embricato
Avvolgimento a spirale
Avvolgimento ondulato
Avvolgimento americano
Avvolgimento concentrico
L’avvolgimento concentrico è realizzato in modo tale che il conduttore, matassa, di una fase
dell’avvolgimento sono concentriche l’una rispetto all’altra. Dando una forma rettangolare.
Avvolgimento embricato
L’avvolgimento embricato è realizzato in maniera tale che le matasse hanno una forma di
embrice.
Avvolgimento a spirale
L’avvolgimento a spirale è realizzato in modo tale che una matassa sotto un polo va a
collegarsi con quella del polo successivo per poi tornare ad una matassa del polo di partenza.
Avvolgimento ondulato
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L’avvolgimento ondulato si realizza in modo tale che una matassa di un polo viene collegata
con una matassa del polo successivo.
Avvolgimento americano
L’avvolgimento americano è sempre di tipo B e la matassa ha la forma di un trapezio. Viene
anche chiamato avvolgimento a matasse uguali.
AVVOLGIMENTO A PASSO INTERO E A PASSO RACCORCIATO
1. collegando il conduttore 1 con il conduttore 10 la f.e.m si ottiene facendo la somma
delle f.e.m e1 + e10
2. mentre collegando il conduttore 1 con il conduttore 9 la f.e.m si ottiene con la somma
vettoriale della f.e.m.
il primo collegamento viene chiamato passo intero, con una f.e.m in modulo maggiore e
con un maggior consumo di rame, mentre il secondo collegamento viene chiamato passo
raccorciato.
AVVOLGIMENTO A DOPPIO STRATO
Gli avvolgimenti visti fin ora sono realizzati con un solo lato di matassa. Se si dispongono
due lati di matassa per cava si ottengono gli avvolgimenti a doppio strato. Le caratteristiche
di questo avvolgimento è che ogni lato di matassa di uno strato è collegato con un lato di
matassa di strato diverso. Essi si realizzano solamente con il tipo embricato, americano ed
a spirale. Per realizzare un avvolgimento a doppio strato o a passo raccorciato occorre che
un avvolgimento, nelle macchine trifasi, occupi una parte maggiore di un terzo del passo
polare. Collegando in serie due conduttori si ottiene una f.e.m. uguale a:
E = 2 *e * cos 10°
E = 2 cos β / 2
E = 2 * N * Kb * Kf * f * φ * cos β / 2
Essendo cos β / 2 = Kr si otterrà:
E = 2*N * Kb * Kf * Kr * f * φ
dove Kr è il coefficiente di raccorciamento.
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ITALIANO
GIOVANNI PASCOLI
Il pascoli nacque a San Maura di Romagna nel 1855 da una famiglia di modeste condizioni.
La sua fanciullezza venne rattristata da un a grave lutto famigliare, l’uccisione del padre, il 10
agosto 1867. Suo padre era l’amministratore dei principi Torlonia. In seguito ci furono altri lutti
in famiglia, infatti, morirono: la sorella , la madre, due fratelli. Vincendo una borsa di studio
all’Università di Bologna egli incomincia a frequentare la facoltà di lettere però l’abbandona a
causa della morte del fratello Giacomo. In questo periodo si dedicò all’attività politica
partecipando ai moti socialisti, in seguito ai quali trascorsi alcuni mesi in carcere. Quest’ultima
esperienza lo convinse a ritornare ad una vita più tranquilla. Nel 1882 si laureo è vi ricostituì il
nucleo famigliare con le due sorelle. Insegno per diversi anni letteratura Greca e Latina nei
Licei e nell’Università, nel 1905 succedete a Carducci nella cattedra di letteratura italiana
all’Università di Bologna. In questo stesso periodo scrisse le opere in versi e in prosa. Il
Pascoli morì 1912.
La poetica
Pascoli illustra la sua poetica in un saggio, ripubblicato nel 1903, il fanciullino.Qui il poeta
considera la poesia il prodotto della componete irrazionale dell’uomo, anche ormai quando è
cresciuto, facendo di lui un fanciullino che scopre somiglianza e relazioni impensabili anche
nelle cose quotidiane. Infatti, per il Pascoli il poeta deve riconquistare questo atteggiamento
spontaneo dell’infanzia per ritrovare quella visione ingenua della realtà e per risvegliare il
fanciullino che è in se. Si tratta una poesia dell’anima che coglie la voce del cosmo. Da qui
nasce il rifiuto della poesia raffinata . Il poeta afferma che dietro ad ogni cosa c’è un mistero
nascosto che si nasconde dietro le cose, animali, piante ecc….ad esempio un fiore può essere
splendido ed allo stesso tempo velenoso. Contro questi aspetti negativi rivalutò l’età
dell’infanzia. Questa per lui è l’età in cui la famiglia non è stata distrutta e la casa è un nido nel
quale ci si rifugia con fiducia. La casa nido rappresenta il rifiuto della storia della vita sociale
dominata dalla sofferenza e dal male. Di fronte alle lotte sociali il Pascoli denuncio l’inutilità
della scienza, che non seppe dare all’uomo ne la felicità e ne emanciparlo dalla sofferenza e
dalla religione che non era riuscita ad eliminare la malvagità del l’uomo. L’uomo era
condannato ad essere solo e smarrito. L’unica consolazione era la poesia che aveva il compito
di rendere l’umanità più buona per questo il Pascoli aderisce al socialismo. Nella sua vita
scrisse di tutto.
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Mjricae
La prima raccolta di poesie fu Mjricae. La pubblico inizialmente nel 1891, nella quale scrisse
22 poesie, dopo di che la ripubblica per altre 3 volte ( 1892 – 1894 – 1897 ) arricchendola con
la giunta di nuove poesie. Nell’ultima edizione 1903 compose 156 poesie. Il titolo deriva dal
nome latino di un arbusto sempre verde, citato nel Beuchalite di Virgilio. Il nucleo
fondamentale è sempre accompagnato da un senso di serenità e di consolazione. I
componenti sono brevissimi e comunica con rapidità le immagini, le sensazioni i ricordi che
scaturiscano dalla contemplazione della natura considerata come una madre dolcissima. In
questa raccolta si nota anche il ricordo autobiografico delle sventure che colpirono la famiglia
del poeta. A questa novità di contenuti corrisponde una novità formale, cioè i componimenti
sono brevi e pieni di onomatopee, suoni, sintesi e di analogia. Queste poesie vengono anche
chiamate poesie della giovinezza.
I canti di Castelvecchio
I canti di Castelvecchio li pubblico nel 1897. Il Pascoli ci lavorò a lungo tanto che l’ultima
edizione usci postuma. Con la prima raccolta si presentarono numerose comunanze
tematiche: L’esaltazione della vita rurale, la centralità delle umili cose ecc. La componente
simbolica si concentra attorno due nuclei : memoria dell’infanzia, il mistero che aleggia nel
cosmo. Infatti, appaiano temi ossessivi ed inquietanti come: i turbamenti di fronte al mistero del
sesso, la visione consolante della morte, la previsione di catastrofi che distruggeranno
l’universo.
L’ultima produzione
Il Pascoli unendo il giovane socialismo a cattolicesimo e superando le divisioni di classi esaltò
la lotta di coloro che combattevano contro le nazioni ricche, che affermo nel discorso: la
grande proletaria si è mossa, dove il poeta sostiene l’impresa di Libia voluta da Giulietti.
Il Pascoli scrisse :
1. due racconti importai
• l’era nuova
• la grande proletaria si è mossa
2. un saggio
• il fanciullino ( dove il poeta elabora la sua poetica).
I temi delle sue poesie sono:
la poesia delle umile e delle piccole cose, l’età dell’infanzia, la casa- nido , il senso del istero
che ci circonda.
Le uniche certezze della vita sono :
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il dolore, il male , la morte.
La fortuna
La fortuna del Pascoli è dovuta al fatto che hanno conferito alla sua poesia una semplicità
adatta a tutte l’età dei ragazzi. L’influenza della sua poesia ha esercitato sui i maggiori autori
del 900 : Ungheretti, Saba, Montale ecc.
IL DECADENTISMO
Il decadentismo si sviluppo in Francia tra la fine del ‘800 e l’inizi del ‘900. Esso si sviluppo nel
momento in cui entrò il positivismo (1890).Il termine decadentismo compare la prima volta in
Francia quando un gruppo di artisti e poeti capeggiati si imposero il rifiuto per il culto
dell’oggettività e per la fiducia nel positivismo. Un altro punto importante è che nasce una
scienza: la Psicanalisi, grazie all’austriaco Sigmed Frend con “L’interpretazione dei sogni”.
Le differenze e le affinità fra il primo romanticismo ed il Decadentismo furono:
• affinità
senso del mistero e dell’infinito ed il soggettivismo.
•
differenze
Primo Romanticismo
Decadentismo
I romantici sono sorretti dagli ideali di liberta, I decadenti portarono avanti la crisi dei valori,
fratellanza, uguaglianza ecc.
sono antistoricisti, sono atei, considerano la
natura come uno schermo che nasconde la
Credono nella storia, credono in Dio oppure vera realtà.
credono nei valori terreni, credono nella natura
che la considerano come qualcosa di vivo e I decadenti vivono l’incomunicabilità e
palpitante.
l’alienazione.
Nel Romanticismo esiste un legame tra Essi portarono avanti la concezione del poeta
individuo e realtà ed un colloquio tra individuo Veggente.
e individuo.
La poesia decadente non ha nessuno scopo e
Essi portarono avanti la concezione del poeta fine a se stessa “l’arte per l’arte”.
Vate e guida dei popoli.
L’arte Romantica ha una funzione educativa
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Gli scrittori letterari che incarnano al meglio l’eroe decadente furono:
Il francese Joris Karl Huysmans che scrisse il romanzo “A Ritroso” ( Au Rebau), e lo scrittore
inglese Oscar Wilde con il “Ritratto di Darian Gray”.
L’artista decadente si distacco consapevolmente dalla società perché ne rifiutava l’alienazione.
Una conseguenza letteraria fu la sperimentazione di nuovi mezzi e di nuove tecniche
espressive per raccogliere suggestioni provenienti da altre arti, come la musica. Infatti, se la
parola doveva esprimere quello che Baudelare aveva chiamato una vera e propria “ foresta di
simboli” essa non poteva essere più usata in modo tradizionale perché non aveva più il fine di
comunicare ma quello di evocare, infrangendo logica e sintassi, trasformandosi in simboli,
analogie, metafore e cosi via. I decadenti erano convinti di una precisa analogia fra i diversi tip
di sensazione, infatti, esaltarono l’io creativo e si convinsero che la poesia era la più alta
forma di conoscenza. Le filosofie che si svilupparono sono :
• La Filosofia Razionalista
• La Filosofia Neo Hegelismo di Benetto Croce e Giovanni Gentile.
• La Filosofie Irrazionalistiche La Filosofia Schapehaner di Nietzesche e
Biergsque.
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ELETTROTECNICA
RIFASAMENTO
Le reti per la distribuzione per l’energia elettrica sono destinate ad alimentare i 4 servizi
fondamentali dell’illuminazione, del riscaldamento e condizionamento, della forza motrice
ottenuta con l’impiego dei motori elettrici. La maggior parte di queste utenze è spesso
caratterizzata da un consistente assorbimento di energia reattiva che si assomma all’energia
attiva trasferita agli apparecchi utilizzatori. Da qui risulta che il fattore di potenza medio
mensile che si registra nelle reti di distribuzione può variare entro valori che vanno da 0,5 a
0,9. La potenza reattiva comporta un trasporto ozioso di corrente reattiva lungo la linea e
determina in questa maggiori perdite; inoltre impegna inutilmente la linea stessa e le macchine
generatrici della centrale a generare la corrente reattiva. La potenza reattiva si può provvedere
a compensarla direttamente, nello stesso luogo dove è richiesta, con una potenza eguale e di
segno opposto. Precisamnete si potrà ottenere la compensazione voluta allacciando in
derivazione sulla linea una batteria di condensatori la quale preleva una potenza capacitiva
reattiva Qc pari in valore alla potenza reattiva induttiva Q . In ciò consiste il problema noto
come il nome di rifasamento dell’impianto, nel senso che ci si vuole ricondurre la linea
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trasmettere solo la potenza attiva e la corrente attiva solo in fase con la tensione, senza
impegnarla inutilmente a trasmettere potenze e correnti reattive. La linea si può scaricare dal
trasporto ozioso dalla potenza reattiva Q allacciando il parallelo al carico un condensatore C o
una batteria di condensatori. In queste condizioni la linea trasmette all’impianto utilizzatore la
sola potenza attiva, mentre la potenza reattiva induttiva Q richiesta dall’impianto viene
compensata dalla potenza reattiva capacitiva Qc assorbita dal condensatore. Generalmente
non si richiede di conseguire il rifasamento completo, ma si ritiene un rifasamento parziale atto
ad elevare il fattore di potenza risultante in linea dal valore cos φ caratteristico dell’impianto al
valore contrattuale cos φ1 = 0,9.L’ente distributore, per rifarsi delle perdite di potenza nelle
linee dovute al basso f.d.p. applica delle maggiorazioni sulla bolletta nel seguente modo:
cos φ dell’ impianto utilizzatore
Uguale o maggiore a 0.9
Minore di 0.9 ma superiore a 0.7
Minore di 0.7
Maggiorazione percentuale del prezzo
dell’energia elettrica
Nessuna maggiorazione
(0.9- cos φ ) 100
L’ ente distributore può costringere a rifasare
Utilizzatori
Gli utilizzatori che fanno diminuire il fattore di potenza sono:
•
•
•
•
•
•
I motori asincroni
I trasformatori
Le lampade a scarica nei gas
Gli impianti di conversione corrente alternata – corrente continua
I forni ad induzione
L’impianti per la saldatura elettrica
Rifasare vuol dire sopperire a parte della potenza reattiva induttiva mediante l’assorbimento di
potenza reattiva di segno contrario
18
Diagramma delle potenze
A
Q
P
Corrente Alternata Monofase
P= V * I * cos φ [ W ]
Q= V * I * sen φ [ VAR ]
A= V * I [ VA ]
Corrente Alternata Trifase
P=V3 * V * I * cos φ [ W ]
Q= V3 * V * I * sen φ [ VAR ]
A= V3 * V * I [ VA ]
tg φ = Q
cos φ = R
z = V R2 + x2
Caratteristiche Costruttive dei Condensatori di Rifasamento
I condensatori di rifasamento sono realizzati con due sottili fogli di alluminio, tra i quali vi sono
interposti due fogli di prolipropene e al centro un foglio di cellulosa tutto questo è avvolto per
ridurne l’ingombro.
Resistenza di Scarica
Per evitare che al distacco della rete i condensatori trattengono la propria carica, e quindi
risultano pericolosi al contatto, si inserisce una resistenza di scarica. Tale resistenza deve
ridurre il valore di tensione nominale in un tempo minore di un minuto per i condensatori che
hanno tensione nominale minore uguale di 1000 Volt, mentre deve essere minore di cinque
minuti se il valore della tensione nominale e superiore a 1000 Volt.
Un impianto di rifasamento può essere realizzato mediante:
• Rifasamento Singolo distribuito
Viene realizzato istallando un condensatore per ogni singolo utilizzatore che deve
essere rifasato.
19
• Rifasamento per gruppi
Viene utilizzato quando è possibile suddividere gli utilizzatori in gruppi aventi
caratteristiche di funzionamento omogenee.
• Rifasamneto centralizzato a potenza costante
Viene utilizzato quando l’impianto funziona con potenza e fattore di potenza
pressoché costante.
• Rifasamneto centralizzato a potenza modulabile
Viene realizzato quando, durante il funzionamento dell’impianto, la richiesta di
potenza reattiva è variabile.
• Rifasamneto misto
Utilizza tutti o parte dei sistemi precedentemente visti.
DIRITTO
L’IMPRENDITORE
20
L’impresa è l’organismo che combina i fattori della produzione per ottenere un risultato
produttivo. Il fine principale dell’impresa, anche se non l’unico, è il profitto. L’esercizio di un
impresa presuppone l’assunzione di un rischio economico: l’eventualità di non riuscire a
vendere quanto è stato prodotto. Il codice civile disciplina l’impresa in attività agraria e
commerciale distinguendo tra grande, media e piccola impresa. L’impresa si può definire
l’esercizio professionale di un’attività economica organizzata, volta alla produzione e/o allo
scambio di beni o di servizi.E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività
economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Può
considerarsi imprenditore colui che svolge un’attività aventi le seguenti caratteristiche:
1.
•
Deve trattarsi di una attività:
•
Di produzione di beni destinati allo scambio ( attività industriale o agraria)
•
Di produzione di sevizi destinati allo scambio ( attività assicuratrice bancaria o di
trasporto)
Di scambio di beni ( un negoziante al dettaglio ad un commerciante
all’ingrosso)
2. Deve trattarsi di un’attività economica
3. Deve trattarsi di un’attività svolta professionalmente, ossia in modo abituale e non
saltuario. Inoltre l’impresa deve essere esercitata in nome e per conto proprio.
4. Deve infine trattarsi di un’attività organizzata.
Si denomina azienda l’insieme dei beni di produzione organizzata dall’imprenditore
per l’esercizio dell’impresa.
Classificazione dell’Imprese
Le imprese si possono classificare in base alle seguenti tipologie.
A. In base al soggetto che le esercita, esse si distinguono in private e pubbliche
inoltre le imprese possono essere individuali o collettive. Le imprese pubbliche
sono quelle esercitate direttamente o indirettamente.
Direttamente attraverso l’istituzione di una azienda autonomo.
Indirettamente dando in concessione l’esercizio dell’impresa ad un organismo
datato di personalità giuridica.
B In relazione all’oggetto della loro attività, le imprese si distinguono in
commerciali ed agrarie. Le seconde sono quelle che si dedicano alla coltivazione
del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame e alle attività connesse
con quelle precedenti.
21
L’imprenditore Commerciale
Le impresi commerciali sono:
• Le attività industriali dirette alla produzione di beni o di servizi.
• Le attività intermedie nella circolazione dei beni.
• Le attività di trasporto per terra, acqua, per aria.
• Le attività bancarie e assicurative
• Le attività ausiliare delle precedenti.
L’imprenditore Agrario
E’ imprenditore agricolo chi esercita un’attiva diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura,
all’allevamento del bestiame ed attività connesse.
• La coltivazione del fondo è destinata alla produzione di beni agricoli.
• La silvicoltura, ossia la coltura di terreni boschivi.
• L’allevamento del bestiame, ossia l’allevamento di animali da carne, da latte, da lavoro,
da lana.
• Si reputano connesse le attività dirette alla trasformazione o all’alienazione dei prodotti
agricoli.
Piccolo Imprenditore
Il piccolo imprenditore non è obbligato alla tenuta delle scritture contabili e non è sottoposto a
fallimento ed alle altre procedure concorsuali in caso di insolvenza. Va comunque osservato
che in nessun caso vengono considerate piccole imprese le società commerciali ( s.n.c. –
s.a.s. – s.p.a. – s.r.l. – s.a.p.a.). L’elemento che accomuna i piccoli imprenditori è la
prevalenza del lavoro personale dell’imprenditore e dei suoi famigliari rispetto sia al lavoro
altrui e sia al capitale investito.
Impresa Familiare
L’impresa esercitata dall’imprenditore con la collaborazione dei suoi familiari si denomina
impresa familiare. Essa può svolgere sia un’attività commerciale che agraria. L’impresa
familiare si distingue dalle società perché i collaboratori partecipano agli utili ma non anche
alle perdite.
22
L’imprenditore commerciale;la disciplina della concorrenza
Capacità di esercitare un impresa commerciale.
Esistono due requisiti per acquistare la qualità di imprenditore commerciale:
• L’esercizio effettivo ed abituale di un’attività commerciale.
• La capacità di agire
E’ norma generale che per intraprendere ed esercitare un impresa commerciale occorra la
piena capacità di agire, che si acquista con il compimento del 18 anno di età. Tuttavia a tale
regola generale la legge ammette alcune eccezioni a favori sia degli assolutamente incapaci (il
minore e l’interdetto) che dei relativamente incapaci (l’inabilitato ed il minore emancipato).
Su autorizzazione del tribunale il minore e l’interdetto possono continuare l’esercizio di un
impresa commerciale già esistente. L’inabilitato può continuare l’esercizio di un impresa
commerciale già esistente, di cui può acquistare la titolarità e tenuto ad esercitarla con
l’assistenza di un curatore. Il minore emancipato può essere autorizzato ad esercitare
direttamente un impresa commerciale, acquistando la titolarità, senza l’assistenza del
curatore.
Statuto dell’Imprenditore commerciale
Lo statuto dell’imprenditore commerciale riguarda:
• La capacità all’esercizio dell’imprese;
• L’obbligo dell’iscrizione nel pubblico registro delle imprese;
• L’obbligo della regolare tenuta delle scritture contabili;
• L’assoggettamento alle procedure concorsuali in caso di insolvenza;
• Gli speciali poteri di rappresentanza dei collaboratori degli imprenditori.
La rigorosa disciplina a cui è soggetto l’imprenditore commerciale intende tutelare gli interessi
dei terzi creditori.
L’obbligo delle iscrizioni nel registro delle imprese
A lo scopo di rendere conoscibile ai terzi i fatti più rilevanti inerenti all’attività dell’impresa
commerciale, il registro è pubblico e deve essere tenuto dall’ufficio del registro delle imprese.
Sono soggetti all’obbligo di iscrizione:
Gli imprenditori commerciali, i piccoli imprenditori, gli imprenditori agrari;
Le società commerciali (s.n.c. – s.a.s. – s.p.a. – s.a.p.a. – s.r.l.) e le società mutualistiche
Gli Enti Pubblici.
23
Efficacia dell’iscrizione
La pubblicità mediante l’iscrizione dell’imprese ha effetti costitutivi solo per le società di
capitali. In tutti gli altri casi ha effetti dichiarativi.
Tutti i fatti iscritti possono essere fatti valere verso i terzi.
I fatti non iscritti non possono essere opposti ai terzi salvo che questi dimostri che i terzi ne
fossero ugualmente a conoscenza.
L’obbligo della tenuta delle scritture contabili
L’imprenditore commerciale deve tenere e conservare determinate scritture contabili
obbligatorie che documentino il movimento dei singoli affari e la situazione patrimoniale
dell’impresa e le funzioni della contabilità che rispondono a due distinte esigenze giacché i libri
contabili:
consentono all’imprenditore di avere una ordinata documentazione degli affari svolti ed un
controllo sull’andamento dell’impresa.
Permettono di tutelare gli interessi dei terzi in generale.
I Collaboratori subordinati dell’imprenditore commerciale
Essi sono l’institore, il procuratore ed il commesso
L’Institore
L’Institore è colui che è incaricato dall’imprenditore dell’esercizio di un impresa commerciale, di
una sua sede secondaria o di un suo particolare ramo.
Procuratore
Il procuratore è colui che, pur non essendo incaricato dell’esercizio di un impresa , ha il potere
di compiere atti pertinenti al suo esercizio in base ad un rapporto continuativo.
Commesso
Il commesso è un lavoratore subordinato, privo di mansioni direttive, in cui i poteri di
rappresentanza sono limitati al compimento degli atti che ordinariamente comporta il tipo di
operazione a cui è incaricato.
Collaboratori autonomi degli imprenditori commerciali sono:
Le banche, i fornitori, imprese pubblicitarie, società di marketing, società di leasing, ecc.
24
Azienda
Il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio della sua attività prende il
nome di azienda. Gli elementi che costituiscono l’azienda sono:
I Beni materiali si distinguono, in mobili ( materie prime, prodotti finiti, macchinari, autoveicoli)
Immobili ( edifici)
I Beni immateriali sono i segni distintivi dell’azienda.
Ditta (nome sotto cui l’imprenditore svolge la propria attività)
Insegna ( nome che distingue i locali)
Marchio (nome che distingue i prodotti)
L’avviamento è l’attitudine dell’azienda a produrre un reddito.
Trasferimenti degli Elementi Costituenti L’azienda
Essi sono:
Contratti (passano per legge all’acquirente senza il consenso dell’altro contraente)
Contratti personali (non vengono trasferiti)
Crediti (vengono trasferiti dal momento dell’iscrizione nel registro delle imprese)
Debiti (vengono trasferiti se risulta che i creditori vi hanno consentito)
Economia Aziendale
L’economia aziendale è quella scienza che analizza le operazioni svolte dai soggetti economici
e permette loro di svolgere scelte strategiche.
I Soggetti Economici sono:
le famiglie le imprese lo stato il resto del mondo
Il Patrimonio aziendale è l’insieme dei beni economici e dei beni finanziari a disposizione
dell’imprenditore per il conseguimento del fine aziendale. Il Budget è un documento di
programmazione che ha lo scopo di realizzare i fini stabiliti della pianificazione strategica
dell’azienda.
Bilancio di Esercizio
Il bilancio di esercizio è il documento che riepiloga le operazioni di gestione di un periodo
amministrativo ( 1 anno).
Il contenuto del bilancio :
1. Stato Patrimoniale;
2. Stato Economico;
3. Nota Integrativa.
25
Il Bilancio deve essere chiaro, veritiero e corretto.
IMPIANTI ELETTRICI
IMPIANTI DI MESSA A TERRA
Nell’esercizio degli impianti elettrici e nell’impiego delle apparecchiature o macchine elettriche
è norma fondamentale di sicurezza che tutte le parti metalliche che risultano accessibili al
contatto delle persone, siano vincolate a non assumere mai un potenziale elettrico maggiore
di poche decine di Volt. Ovunque si impiegano tensioni di esercizio superiori a questi limiti è
necessario che i circuiti elettrici vengono eseguiti in modo da prevenire qualunque contatto con
le parti metalliche che normalmente non sono sotto tensione. Permane il pericolo che tali parti,
normalmente isolate, possono venire poste in tensione e cioè assumere un potenziale elettrico
diverso da zero. Questo pericolo risulta eliminato o quanto meno ridotto se fra le parti
metalliche e il suolo viene stabilita una adeguata connessione elettrica, denominata presa di
terra o messa a terra, caratterizzata da una resistenza di terra RT di valore sufficientemente
piccolo. Il valore di questa resistenza deve risultare tanto più piccolo quanto più è elevata la
massima intensità di corrente. La resistenza di terra RT viene intesa come il rapporto fra la
tensione verso terra UT e la corrente di terra IT . Le norme CEI n 176 prevedono che un punto
deve essere sufficientemente lontano dall’impianto quando è posto ad una distanza pari ad
almeno cinque volte la lunghezza del dispersore. Per limitare la tensione UT e la correte di
terra IT occorre che il corpo metallico, posto in contatto elettrico con il terreno, abbia una
superficie SD sufficientemente ampia. Il corpo a cui si affida questa funzione prende il nome di
26
dispersore e può essere costituito da un solo elemento o da più elementi, collegati fra loro per
mezzo di un conduttore interrato nel suolo e non isolato. Le caratteristiche funzionali di una
messa a terra considerano anche, le tensione di passo e la tensione di contatto.
La tensione di passo UP viene definita come la tensione che,durante il funzionamento di un
impianto di terra, può risultare applicata fra i piedi di una persona appoggiati al suolo alla
distanza di un metro l’una dall’altra.
La tensione di contatto UC è definita come tensione alla quale il corpo umano è soggetto al
contatto con la carcassa di un utilizzatore normalmente non in tensione. È evidente che sia la
tensione di passo e sia la tensione di contatto risultano pericolose per le persone che per gli
animali. L’ articolo 326 precisa che per gli impianti con tensione sino a 1000 V la resistenza di
terra non deve superare i 20Ω, mentre per tensioni superiori e per cabine e officine elettriche il
dispersore deve presentare una minore resistenza.
Classificazione degli impianti di terra-corrente di terra
Le norme CEI dividono gli impianti di messa a terra nelle seguenti classi:
• Messe a terra di protezione; hanno lo scopo di collegare elettricamente al suolo quelle
parti degli impianti elettrici che non sono soggette a tensione ma possono risultare sotto
tensione a causa di guasti: ad esempio, le carcasse delle macchine elettriche, i
sostegni metallici degli isolatori e delle linee elettriche o dei quadri.
• Messe a terra di funzionamento; hanno lo scopo di stabilire un collegamento a terra in
alcuni punti dei circuiti elettrici o apparecchiature al fine di assicurarne il funzionamento
o una maggiore sicurezza di esercizio. Esse sono: i collegamenti a terra del neutro dei
trasformatori e alternatori, i collegamenti a terra dei parafulmini e delle funi di guardia.
• Messe a terra per lavori; hanno lo scopo di stabilire un collegamento a terra
temporaneo di una sezione di impianto elettrico posta fuori servizio, al fine di renderla
accessibile sia per lavori che per ispezioni. In ogni caso il dimensionamento e
l’esecuzione di un impianto di terra devono essere tali da renderlo idoneo a diffondere
nel suolo la massima corrente senza che si verificano tensioni di contatto o di passo,
che per le centrali e stazioni elettriche non devono essere superiori a:
- 50Volt quando non si provveda alla eliminazione rapida della dispersione di
corrente di terra;
- 125Volt quando si provveda alla eliminazione della dispersione entro un
secondo;
27
- 250Volt quando si provveda alla eliminazione della dispersione entro mezzo
secondo.
Per procedere ad un corretto dimensionamento di un impianto di terra occorre prefissare il
valore massimo della corrente di terra IT . il valore convenzionale della corrente di terra viene
definito con la seguente formula: IT = (0.003— L1+ 0.2—L2) U
Dove:
U è la tensione nominale della rete in kV ;
L1 è la somma delle lunghezze, in chilometri, degli eventuali tronchi delle linee aeree che
compongono la rete;
L2 è l’analoga somma, in chilometri, degli eventuali tronchi di linee in cavo.
L’applicazione della formula vale per le reti con lunghezza non superiore a 800 k M e con
tensione nominale di 30 kV.
All’atto pratico non si pretende di realizzare delle resistenze di terra piccole, ma si tollerano
valori anche maggiori, controllando però che le tensioni di contatto e di passo risultano
contenuti entro i limiti delle norme.
Dimensionamento degli impianti di terra
Il problema del dimensionamento di un impianto di messa a terra consiste nel progettare un
complesso di dispersori con una resistenza di terra pari a:
RT ≤ UT/ IT
La resistenza di terra di un dispersore dipende dalla forma e dalle dimensione dello stesso e
dal valore della resistività del terreno. Il mezzo più disperdente è costituito dall’acqua del mare
che offre una resistenza di 1Ω.
La temperatura determina una variazione della resistività del terreno. Per evitare questi
inconvenienti è opportuno interrare i dispersori ad una certa profondità per sottrarla all’azione
del gelo.
L’ umidità da luogo a variazioni di resistività in quanto la condizione del terreno è di natura
elettrolitica. Per una infissione superiore ai tre metri il dispersore può considerarsi sottratto
all’azione dell’umidità.
Le forme tipiche dei dispersori più comunemente usati per realizzare una resistenza di valore
ammissibile sono:
1. dispersore cilindrico o picchetto tubolare di raggio r infisso verticalmente nel suolo per
una lunghezza L .
2. due tubi affiancati alla distanza s l’uno dall’altra
28
3. conduttore cilindrico di raggio r e lunghezza 2L interrato orizzontalmente alla profondità
S/L.
4. due fili ortogonali formanti una stella a quattro raggi interrata orizzontalmente alla
profondità S/2.
5. filo o tondino di raggio r piegato ad anello di diametro D interrato orizzontalmente alla
profondità S/2.
Nella dispersione multipla non conviene superare il numero di tre o quattro picchetti per gruppi,
perché la riduzione di resistenza risulta bassa. Occorre quindi aumentare la lunghezza di
infissione dei picchetti o realizzare un secondo gruppo costituendo cosi un dispersore
indipendente, da collegarlo poi in parallelo con l’altro gruppo.
Criteri costruttivi degli impianti di terra
• dispersori. Nella esecuzione degli impianti di terra vengono utilizzati dei dispersori
realizzati in rame o in acciaio zincato.Il rame offre il vantaggio di non essere un
materiale non magnetico è offre quindi una bassa impedenza alle correnti oscillatore ed
agli impulsi di corrente .I tubi in acciaio zincato vengono infissi nel suolo mediante un
battipalo, dopo avergli munito una adeguata puntazza in acciaio fucinato .I tubi i rame
non vengono infissi direttamente mediante il battipalo ma mediante l’esecuzione
speciale in copperweld, costituito da un tubo o un tondino bimetallico ottenuto trafilando
un involucro di rame su un anima di acciaio ad alta resistenza.
I dispersori più importanti vengono realizzati in rame e introdotti in fori trivellati. Sui tubi
vengono effettuati dei fori così una volta infisso nel terreno viene riempito, mediante
iniezione sottopressione di una miscela di argilla, bentonite e grafite.Il collegamento di
ciascun dispersore tubolare viene realizzato entro un apposito pozzetto ispezionabile con i
morsetti accessibili e provvisto di chiusino.
Conduttori di terra e conduttori di protezione.
Il conduttore di terra costituisce anche il collettore generale di terra a cui fanno capo i
conduttori di produzione. Il conduttore di protezione serve al collegamento fra le parti da
mettere a terra. I conduttori di produzioni per gli impianti a tensione minore di 1000 Volt
vanno assimilati ai conduttori di terra. Per le sezioni minime per i conduttori di terra e per i
conduttori di protezione valgono le seguenti norme:
29
.
per gli impianti utilizzatori a tensione nominale minore uguale 1000 Volt le
sezioni
minime sono quelli riportati in tabella
Sezione del conduttore di fase mm2 Sezione minima dei conduttori di terra e di protezione
mm2
Minore uguale a 5
Uguale alla sezione del conduttore di fase
5
Maggiore di 5 e minore di 16
Sezione del conduttore di fase
Maggiore di 16
Metà del conduttore di fase con il minimo di 16 16
2. per le affine elettriche a tensione nominale minore uguale 1000 Volt le sezioni
minime sono eguali a quelle riportate nella tabella per la sezione di fase fino a 16
mm2 , mentre per conduttori di fase maggiori di 16 mm2 le sezioni minime sono date
dalle seguenti relazioni:
I/160 con il minimo di 16 per conduttori di rame
I/100 con il minimo di 35 per conduttori di alluminio
I/60 con il minimo di 50 per conduttori di acciaio.
3. per gli impianti con tensione nominale maggiori di 1000 Volt la sezione dei conduttori
dei terra e di protezione non deve essere inferiore ai valori indicati dalle relazioni
riportate qui sopra.
4. per gli scaricatori la sezione dei conduttori di terra non deve essere inferiore a mm2:
24 + 0,4 U per conduttori di rame.
40 + 0,6 U per conduttori di alluminio.
Sui i conduttori di terra e sui conduttori di protezione non sono ammessi ne interruttori ne
fusibili.
Verifiche degli impianti di terra
L’efficienza di un impianto di terra si verifica prima della messa in servizio dell’impianto.
Inoltre, per le officine elettriche la verifica viene effettuata ogni 5 anni e per gli impianti
utilizzatori ogni 2 anni. La verifica comprende il controllo dei conduttori di terra, degli giunti,
facendo attenzioni alle corrosioni, la misura della resistenza di terra e la misura della
tensione di passo e di contatto.
Misura della resistenza di terra.
30
Il metodo più usato della misura della resistenza di una messa a terra è quello basato sulla
misura diretta o indiretta della c.d.t. che si manifesta facendo attraversare la messa a terra da
una corrente opportuna.
Misure delle tensioni di passo
Per la misura delle tensioni di passo si richiede una sonda e due prese ausiliare costituite
ciascuna da una piastra metallica appoggiata al suolo con una superfici di 200 cm2 alla
distanza di 1 m l’una con l’altra e con un peso di almeno 25 Kg. Per l’esecuzione della
misura si deve far disperdere una corrente di 50 A per le centrali elettriche e le sottostazioni e
di 5 A per le cabine e gli impianti utilizzatori. Per la misura della tensione di passo occorre un
voltometro con resistenza interna pari a 3000 Ω.
Misura della tensione di contatto
La tensione di contatto viene misurata potendo le due piastre a contatto fra loro e poste alla
distanza di 1 m dalla struttura metallica. Quindi la tensione viene misurata fra la struttura e le
piastre collegate fra loro in parallelo.
Misura della resistività del terreno.
Il metodo più usato per la misura della resistività del terreno è quello del metodo dei 4
picchetti. Esso consiste nell’infliggere 4 picchetti allineati ad uguale distanza e fatti percorrere
da una tensione U e da una corrente I. Facendo il rapporto tra tensione e corrente si ottiene un
valore di resistenza R che è proporzionale al valore medio della resistività del suolo.
31
SISTEMI ELETTRICI
SISTEMI DINAMICI DEL SECONDO SETTORE
Si definiscono sistemi dinamici del secondo ordine i sistemi caratterizzati da due elementi di
accumulo e da un elemento dissipativo. Sono sistemi di questo tipo i sistemi R-L-C. Tra questi
sistemi conosciamo i sistemi oscillanti.
I sistemi oscillanti sono quei sistemi dotati di due elementi capaci non solo di accumulare
energia, ma anche di scambiarsela tra di loro.
Andiamo adesso a vedere alcuni ingressi che vengono utilizzati nei sistemi dinamici.
Definizione di Gradino
Per gradino si intende un segnale o più in generale una funzione nulla per t <0 e che assume
un valore costante per t>0 se il valore che assume il segnale è 1 il gradino si dice unitario.
Definizione di Impulso
Per impulso si intende una sollecitazione e quindi un segnale di durate brevissima applicato
all’istante t=0 e quindi nullo per t<0 e per t>0.
Sistema elettrico costituito da resistenza capacità e induttanza.
Circuito R-L-C.
Applicando la legge di Kirchoff alla maglia otteniamo la seguente formula:
32
V (t ) = R ⋅ i (t ) + L ⋅
dq
+ Vc
dt
Essendo presente un condensatore ci sarà una carica q, la quale verrà calcolata con la
seguente formula:
q = C ⋅ Vc
Il condensatore richiama anche una corrente:
i=
dq
dt
=
dc ⋅ Vc
dt
=C⋅
dVc
dt
Andiamo adesso a sostituirla nella formula iniziale:
V (t ) = R ⋅ C ⋅
dVc
d 2Vc
+ L⋅C ⋅
+ Vc
dt
dt 2
Lo schema a blocchi sarà il seguente:
X (t ) = R ⋅ C ⋅
dyt
dyt
+ L⋅C ⋅
+ y (t )
dt
dt
33
INGLESE
ELECTRICAL ROTATINE MACHINERY: DYNAMOS AND ALTERNATOS ( GENERATORS),
MOTORS, CONVERTERS.
Electrical rotating machines have a rotating member and are capable of generating,
converting, or modifying electric power.These machines are geneally characterized by the
reversibility of the conversione of mechanical energy into electrical and vice versa.
The machines operate on the principle of electromagnetic induction ( incluced electromotive
force).
They basically consist of two members:
1. the stator, which contains the fixed parts of the magnetic circuit ;
2. the rotor or armature, the rotating part on which the coils ( windigs) are wound. These
parts are arranged in a suitable mechanical structure that also includes cooling and
lubricating systems.
Depemdimg on their specific, these machines are referred to as direct current generators.
(dinamos), alternators, motors, or converters (also spelled convertors).
Direct Current Generators
Dc generators, also know as dynamos. Convert mechanical power into dc power. A generator
operates when it is energized (excited) i.e. when a voltage is applied to produce the required
magnetic field ( excitatiion of the generator).
34
Alternators
These machines, also referred to as alternating current (ac) generators, convert mechanical
energy into ac.
Motors
Motors convert electric energy into mechanical energy.
They have many pratical applications in the production of electrical devices such as lathers,
cranes, compressors, refrigerators, whashing machines, vacuum cleaners, and so on.
Converters
These machines convert ac into dc and vice versa. They also convert electrical energy into
mechanical energy and mechanical energy into electrical energy.
THE ELECTRICAL ROTATINE MACHINERY
Electrical rotating machines have a rotating member and are capable of generating,
converting, or modifying electric power
They basically consist of two members:
1. the stator, which contains the fixed parts of the magnetic circuit ;
2. the rotor, the rotating part.
these machines are direct current generators. Alternators, motors, or converters. Dc
generators Convert mechanical power into dc power. Alternators convert mechanical energy
into ac. Motors Motors convert electric energy into mechanical energy.
They have many applications in the production of electrical devices such as, refrigerators,
whashing machines, and so on. Converters convert ac into dc and vice versa.
35
STORIA
L’ Impresa di Libia
Giolitti, oltre ad imprimere un nuovo indirizzo in politica interna, determinò anche una svolta
nella politica estera. Mentre una serie di rapporti diplomatici garantì all’Italia la possibilità di
agire liberamente in Tripolitania e Cirenaica, terre che facevano parte dell’impero ottomano.
L’impresa di Libia, iniziata 1911, fu sollecitata dall’opposizione di destra, da un ondata di
nazionalismo e da pressioni economiche provenenti da gruppi economici e finanziari. Mediante
quelle conquiste, alcuni settori ritenevano di poter creare nuovi sbocchi per il flusso migratorio.
L’andamento dell’operazioni belliche presentò non poche difficoltà alla vigoroso resistenza
delle tribù berbere e per l’opposizione della Turchia. Per sventare la minaccia Turca, il
Governo Italiano decise di spostare la guerra nell’Egeo, occupando Rodi e Dodecaneso così la
36
Turchia fu costretta alla pace e l’Italia ottenne la Libia e non restituì più alla Turchia ne il
Dodecaneso ne Rodi.
Le Ripercussioni Politiche
LA conquista dell’Italia che aveva raccolto ampi consensi popolari, determinò effetti
destabilizzati nella via italiana. Soprattutto in campo socialista si giunse ad una frattura. Il
gruppo riformista di destra che aveva aderito all’impresa in linea con una concezione
progressista del colonialismo. La maggioranza del partito rimasse fedele al tradizionale
pacifismo socialista, ma l’estrema sinistra massimalista, capeggiata da Mussolini, era riuscita a
riconquistare la maggioranza del partito alla fine di una lunga crisi. La crisi del riformismo
socialista si ripercuoteva anche sulla politica di Giolitti, perché con Turati veniva meno il
principale interlocutore del compromesso politico strategicamente voluto dal leader liberale. A
destra si risentirono le ripercussioni dell’impresa Libica. Infatti si era verificato un
rafforzamento politico del movimento nazionalista. Questo movimento reazionario si era
venuto organizzando in gruppo di pressioni, con propri strumenti di propaganda; dopo la
guerra i nazionalisti se ne servirono per dare nuovo slancio alle loro aspirazioni
espansionistiche, militaristiche e antiliberali.
37