FUTURE CUP Liceo Scientifico Statale Galileo

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FUTURE CUP
Concorso SAA per le Scuole Medie Superiori
Liceo Scientifico Statale Galileo Ferraris
Dirigente Scolastico: prof.ssa Stefania Barsottini
Docenti referenti (coach): Barbara Garofani e Rinaldo Previtali
Consultant: Simonetta Genre
Team leader: Carlotta Massera
Team:
Dario Dimaria 4B
Carlotta Massera 4G
Laura Pezzini 4B
Valeria Siesto 4G
Anno scolastico 2008-2009
Presentazione
La scuola e il concorso Future Cup
Nel 1923 nasce a Torino il Galileo Ferraris, primo liceo scientifico istituito in città. In
ottantacinque anni di vita grazie al lavoro di migliaia di studenti e docenti si è
sviluppato nelle sue aule un percorso educativo che è sempre stato patrimonio
comune. L’attenzione al metodo e l’aggiornamento delle competenze, la curiosità
rivolta ai nuovi campi del sapere e alle nuove tecnologie hanno prodotto una continua
metamorfosi al passo con i mutamenti della società. Una società dove per la scuola è
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diventato sempre più necessario curare l’orientamento in uscita dei ragazzi che ogni
anno si diplomano. Comprendere di quali strumenti dotare gli studenti in previsione
della prosecuzione degli studi all’università o degli eventuali obiettivi professionali è
sempre stato parte integrante del progetto didattico del “Galfer”. Per questi motivi,
nel mese di febbraio, quando ha ricevuto la proposta di partecipare al concorso
Future Cup dalla Scuola di Amministrazione Aziendale, la professoressa Barbara
Garofani, docente referente dell’Orientamento in accordo con il Dirigente Scolastico
prof.ssa Stefania Barsottini, ha presentato con entusiasmo nelle classi quarte del liceo
il progetto “Future Cup 2009”.
Diversi ragazzi si sono mostrati interessanti alla proposta, ma i molteplici impegni
scolastici hanno limitato l’adesione a un gruppo non troppo numeroso, ma
particolarmente motivato. La squadra che ha rappresentato il liceo nel concorso è
formata da cinque allievi (poi ridottisi a quattro per il cambio di scuola di una
compagna) delle classi 4B e 4G: Dimaria Dario, Massera Carlotta, Pezzini Laura,
Siesto Valeria.
Da subito questi allievi hanno trovato molto interessante il business game, poiché
sarebbe stata la prima occasione per entrare a diretto contatto con il mondo del
lavoro. Un ulteriore motivo che ha determinato la partecipazione a questo progetto è
stata la voglia di intraprendere un modo nuovo di orientamento per un possibile
futuro universitario.
Fondamentali per il gioco di squadra sono stati lo slancio e l’entusiasmo degli
studenti, supportati dai consigli e dalla competenza della studentessa della Scuola di
Amministrazione Aziendale (S.A.A.) Simonetta Genre.
Unimpiego Confindustria
Il team del Galfer è stato associato a Unimpiego, società di intermediazione tra la
domanda e l’offerta di lavoro, strettamente legata a Confindustria, che, attraverso le
Associazioni industriali convenzionate, offre un servizio di ricerca del personale.
Unimpiego è nata a metà degli anni ’90 come servizio legato a Confindustria. Nel
1999 diventa s.r.l a Torino; in seguito, a causa del grande successo, Confindustria
decide di aprire filiali su tutto il territorio nazionale cominciando dal Veneto e dalla
Lombardia, regioni con una situazione economica molto simile a quella del
capoluogo piemontese, Torino. Per comprendere a fondo la crescita nel tempo di
Unimpiego è probabilmente sufficiente dire che oggi ha ben 36 sedi distribuite su
tutto il territorio nazionale. Lo stretto rapporto con Confindustria è senza dubbio
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un’ulteriore garanzia per il successo di Unimpiego, che può offrire tutta una serie di
servizi accessori alle aziende legate a Confindustria.
Unimpiego è un’azienda autorizzata dal Ministero del Lavoro che si pone l'obiettivo
di facilitare l'incontro fra domanda e offerta di lavoro, garantendo un servizio
efficiente e qualificato, sia nei confronti delle aziende sia verso i possibili candidati in
cerca di lavoro. Questi ultimi sono esaminati con grande attenzione: dopo aver
analizzato con precisione la domanda dell’azienda, Unimpiego vaglia
scrupolosamente il curriculum vitae dei potenziali candidati e in seguito fissa un
primo colloquio con il futuro lavoratore. Uno dei punti di forza di Unimpiego è il
modo in cui si svolgono i colloqui: essi sono molto accurati e precisi; in alcuni casi
prende parte al colloquio del candidato uno psicologo, il quale verifica, attraverso test
e domande, la reale attitudine della persona al tipo di lavoro per cui ha presentato il
proprio curriculum vitae. Il servizio di Unimpiego si basa sull’analisi tecnicoprofessionale della posizione lavorativa richiesta e sulla ricerca personalizzata di
candidature idonee.
L’azienda propone una diversificata gamma di servizi che si estendono a ogni
esigenza di personale professionale e a qualsiasi livello d’impiego: Unimpiego,
infatti, non si occupa soltanto, come in realtà si potrebbe pensare, di ricercare
personale specializzato per il top management aziendale, ma il suo operato si estende
a tutti i livelli dell’organigramma dell’azienda.
Una delle richieste che Unimpiego ha rivolto agli studenti del Galfer, infatti, è stata
proprio quella di poter arrivare, attraverso il piano di comunicazione redatto dal team,
anche al più semplice operaio oppure a “colui che lavora in miniera”, proprio per far
capire che Unimpiego sia presente per qualsiasi tipo di esigenza, dai tirocini e stage
di primo inserimento al lavoro direttivo e dirigenziale, dalle professionalità tecniche
intermedie ai lavoratori in mobilità.
Le richieste e le aspettative di Unimpiego
Il compito che Unimpiego ha chiesto di svolgere al team del Galfer riguardava
l’ambito pubblicitario dell’azienda: bisognava creare un vero e proprio piano di
comunicazione avente il fine di avere maggiore visibilità, con l’uso di diversi media,
e inoltre bisognava trovare un modo per allargare il bacino di utenza sia per quanto
riguarda i servizi rivolti alle aziende sia per il reclutamento di personale, con una
particolare attenzione verso la fascia di età compresa fra i 18 e i 35 anni.
Il budget proposto per il piano di comunicazione è stato di circa 15.000 euro
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Come ha lavorato il team
La prima fase di lavoro è stata quella di studio: ciascun membro del team ha cercato
in internet informazioni su Unimpiego per iniziare a conoscere il soggetto con cui
avremmo dovuto lavorare. Abbiamo cercato di dare delle linee guida per
l’organizzazione del lavoro definendo i compiti all’interno del team e la tempistica.
Durante il primo incontro tutto il team si è prefissato l’obiettivo di scrivere una bozza
di questionario con molteplici domande (successivamente riviste e ridotte a circa
venti) da sottoporre in sede di intervista alle responsabili di Unimpiego per
individuare le esigenze di comunicazione dell’azienda e le possibili linee di
inetrvento. Questo lo schema delle domande sottoposte nel corso dell’intervista:
• Dove e quando è nata Unimpiego?
• Come è cambiato il suo ruolo nel corso degli anni?
• Di che cosa si occupa principalmente?
• Unimpiego risente della concorrenza delle agenzie per il lavoro di natura
pubblica?
• Che cosa può offrire Unimpiego in più rispetto alle altre agenzie?
• Qual è la procedura che segue per la ricerca del personale?
• Vengono accolte tutte le richieste o viene svolta una particolare selezione del
personale?
• Qual è il livello del personale che viene richiesto con maggior frequenza a
Unimpiego?
• Colui che cerca lavoro come fa a mettersi in contatto con Unimpiego?
• E' necessario pagare una certa somma di denaro per il servizio?
• Quali aziende possono fare riferimento a Unimpiego?
• Si ricercano particolari categorie di lavoratori (impiegati, segretarie o
topmanagement)?
• Qual è stata la pubblicità adottata da Unimpiego nei tempi passati?
• Dov'è maggiormente conosciuta?
• Quali media sono stati utilizzati e si usano tuttora?
• Qual è il budget impiegato?
• Quali sono le aspettative di Unimpiego da questo business game?
• Qual è l'obiettivo principale di Unimpiego? Fidelizzare il cliente?
• Unimpiego è disponibile ad aprire nuove sedi sul territorio? A lanciare un nuovo
prodotto, o meglio, ad ampliare il settore in cui opera?
• Qual è il budget fittizio a disposizione del team per il business game?
Il momento dell’intervista è stato molto importante per conoscere a fondo Unimpiego
e comprendere le sue aspettative rispetto al nostro lavoro. Ciascuno di noi ha potuto
intervenire e confrontarsi con le referenti di Unimpiego che sono state molto
disponibili.
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Sono poi seguiti diversi incontri a scuola e varie comunicazioni tramite la posta
elettronica o durante gli intervalli nei corridoi della scuola. Ciascuno ha lavorato
anche individualmente in base alle proprie competenze per ricercare tutto il materiale
necessario ed elaborare le proposte che ci sembravano più adeguate. Sono stati
coinvolti anche altri allievi della scuola, ad esempio per quanto riguarda la grafica.
Le proposte del team
In base alle richieste fatte da Unimpiego, il piano di comunicazione è stato suddiviso
in due differenti parti, ovviamente correlate tra loro: pubblicità verso le aziende e
pubblicità verso i possibili candidati alla ricerca di un lavoro.
Durante gli incontri del team è stato definito un piano per le aziende che prevede la
realizzazione di una brochure (con allegato un modulo di richiesta del personale) da
inviare alle singole società per aumentare la visibilità di Unimpiego e incrementare
l’adesione di nuovi “associati”. Un’altra possibilità per Unimpiego di farsi conoscere
è l’organizzazione di un evento che potrebbe essere sponsorizzato, se possibile, da
Confindustria e dall’Associazione Giovani Imprenditori Industriali, insieme a tutte le
aziende attratte dal marchio di Confindustria. L’evento potrebbe consistere in un
congresso, che si ponga l’obiettivo di far incontrare le aziende e i giovani.
Per aumentare il bacino di utenza dei candidati, con particolare attenzione verso la
fascia di età compresa fra i 18 e i 35 anni, è stato considerato il Direct Marketing
ritenendo particolarmente efficaci alcuni strumenti: la pubblicità all’interno dei mezzi
pubblici (che permetterebbe una grande visibilità verso i giovani che sfruttano
maggiormente tali mezzi), la pubblicità su segway (una novità che si sta diffondendo
e risulta particolarmente conveniente e al tempo stesso efficiente), stand di
rappresentanza (da situare vicino alle università e agli istituti tecnici oppure durante
manifestazioni di categoria o vicino a punti di interesse, come cinema, teatri).
Un’ulteriore idea di pubblicità è rappresentata dall’uso di media generici, tra cui
internet: si potrebbe ampliare il sito già esistente con l’apporto di un webmaster e
fornendolo di indicatori, in modo tale da chiedere come il candidato sia venuto a
conoscenza di Unimpiego e di conseguenza, una volta conosciuti i risultati, si sarebbe
facilitati a capire dove investire in futuro.
Infine, la creazione di una mascotte è sembrata a tutti componenti del team un’ottima
idea per richiamare l’attenzione dei giovani.
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E’ stata anche sviluppata l’idea di creare dei gadget, come portachiavi e accessori
vari, con il logo della mascotte e ovviamente di Confindustria, da regalare durante le
manifestazioni oppure da inviare direttamente alle aziende insieme alla brochure.
I problemi riscontrati
Un primo problema è stato senza dubbio il tempo. All’interno del calendario
scolastico i mesi di febbraio e marzo sono infatti molto impegnativi, a causa della
fine del primo quadrimestre, dei corsi di recupero e delle molteplici attività
extracurricolari che impegnavano gli studenti in giorni diversi. Inoltre le classi di cui
facevano parte gli allievi del team sono andate in viaggio d’istruzione in settimane
differenti e così pure gli insegnanti.
Comunicare via e-mail non sempre è facile: i tempi di lettura sono difficilmente
conciliabili e questo ha talvolta creato un certo rallentamento nel lavoro.
Reperire le informazioni – ad esempio per quanto riguarda i costi delle diverse
attività proposte – ha creato diverse difficoltà, per comprendere prima dove reperire
le informazioni e poi come utilizzare nel modo migliore le informazioni trovate. Per
gli studenti si è trattato di entrare a far parte di un mondo completamente nuovo, con
un linguaggio non sempre accessibile a tutti.
Con una squadra non troppo numerosa può essere per certi versi più facile lavorare,
ma in generale richiede un grande sforzo e un impegno alquanto consistente da parte
di ciascun membro, cosa che non sempre è semplice riuscire a portare avanti.
Osservazioni e riflessioni
Future Cup, il business game sulla comunicazione, ha offerto un’ottima opportunità
di confronto e informazione, coinvolgendo i giovani in prima persona in un settore
dinamico e attuale come quello del mondo del lavoro. Per quanto interessante, è stato
un lavoro abbastanza difficile, poiché, in questo caso, l’oggetto della comunicazione
non era un prodotto, bensì un servizio: il lavoro.
È stato fondamentale l’aiuto di internet e ovviamente di tutte le conoscenze che ogni
partecipante del team ha saputo mettere a disposizione degli altri colleghi.
“E’ stato interessante per aiutarmi a comprendere quale potrà essere il mio indirizzo
universitario e per prendere un primo contatto con il mondo del lavoro. Ho
particolarmente apprezzato l'attenzione e la cura con cui vengono portati avanti i
colloqui da Unimpiego: la cura nei dettagli è un carattere assai raro e credo dia, in
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particolare a noi giovani, una grande sicurezza e quindi voglia di impegnarsi per
ottenere i risultati migliori possibili.” (Pezzini Laura)
“Ho trovato molto impegnativo questo lavoro, poiché è stato necessario fare un piano
di comunicazione per un’azienda che opera in un settore fortemente colpito dalla crisi
che caratterizza questi ultimi tempi. Avere un budget definito per svolgere attività di
comunicazione, mi ha permesso di capire le condizioni a cui un’ azienda come
Unimpiego deve far fronte”. (Dimaria Dario)
“La partecipazione alla Future Cup è stata stimolante, interessante ed impegnativa.
Innanzitutto mi ha permesso di confrontarmi e conoscere da vicino il mondo del
lavoro, rendendomi più consapevole anche della sua complessità. Allo stesso tempo
ho richiesto un maggiore impegno, poiché coincideva con un periodo scolastico
particolarmente faticoso. La considero,in conclusione, un’esperienza utile per il mio
orientamento”. (Massera Carlotta)
“Tramite Future Cup è stato possibile comprendere se l'indirizzo universitario che ci
si propone di seguire è quello giusto. Personalmente considero questa iniziativa un
metodo efficiente e soprattutto pratico per confrontarsi con il proprio eventuale futuro
in ambito lavorativo. Sicuramente è un progetto che richiede impegno e gioco di
squadra, ma d'altronde anche nel "vero” mondo del lavoro questi sono gli ingredienti
basilari per la buona riuscita dell'obiettivo” (Valeria Siesto)
“E’ stata un’occasione importante per lavorare a stretto contatto con i ragazzi e
vedere come hanno saputo impegnarsi e mettersi in gioco in prima persona con
entusiasmo e generosità, nonostante fosse un periodo scolasticamente molto
impegnativo per i corsi di recupero, i viaggi di istruzione e altre attività. Future Cup
ci ha permesso di prendere contatto diretto con il mondo del lavoro e con tutte le sue
implicazioni e difficoltà. I ragazzi hanno avuto la possibilità di familiarizzare con un
linguaggio del tutto nuovo e con problemi per loro sconosciuti, come dover
progettare attività di vario tipo con un budget limitato. Troppe volte l’orientamento si
ferma a un piano puramente informativo, mentre Future Cup ha permesso di
esercitarsi direttamente sul campo, in modo attivo, trasformando i ragazzi da semplici
uditori in protagonisti”. (Barbara Garofani e Rinaldo Previtali)
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