curricolo d`istituto

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ISTITUTO
COMPRENSIVO
DI CHIUDUNO (BG)
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CURRICOLO
DISCIPLINARE
DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI
CHIUDUNO
Scuole Primarie e Secondarie
di 1^ grado
dall’a.s. 2008/2009
aggiornato nell’a.s. 2012/2013
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LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO
Il primo ciclo dell’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado,
già elementare e media. Esso ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e per la
costruzione dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si sviluppano le competenze
indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita.
La finalità del primo ciclo è la promozione del pieno sviluppo della persona. Per realizzarla la
scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso
facilitato per gli alunni con disabilità, previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la
dispersione; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.
In questa prospettiva la scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria
esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti
di base della cultura.
Il senso dell’esperienza
Fin dai primi anni del percorso formativo, la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di
orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per capire se stesso, per prendere consapevolezza
delle sue potenzialità e risorse, per progettare percorsi esperienziali e verificare gli esiti conseguiti
in relazione alle attese.
La scuola favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni
e a gestirle, per rappresentarsi obiettivi non immediati e perseguirli.
Promuove inoltre quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio lavoro
e nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia
naturali sia sociali.
Sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di individuare quegli
atteggiamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reciproco, li orienta a sperimentare
contesti di relazione dove sviluppare atteggiamenti positivi e realizzare pratiche collaborative.
Segue con attenzione le diverse condizioni di sviluppo e di elaborazione dell’identità di genere, che
nella preadolescenza ha la sua stagione cruciale.
Facilita le condizioni di fruizione e produzione della comunicazione tra coetanei e dei messaggi
provenienti dalla società nelle loro molteplici forme.
Crea contesti in cui gli alunni sono indotti a riflettere per comprendere la realtà e se stessi,
diventano consapevoli che il proprio corpo è un bene da rispettare e tutelare, trovano stimoli al
pensare analitico e critico, coltivano la fantasia e il pensiero divergente, si confrontano per ricercare
significati ed elaborare mappe cognitive.
Di fronte alla complessa realtà sociale, la scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti non
episodici o dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e continuo.
La consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nella società e nella scuola richiede la messa in atto
di un rinnovato rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie, in cui con il dialogo si
costruiscano cornici di riferimento condivise e si dia corpo a una progettualità comune.
L’alfabetizzazione culturale di base
Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso
l’acquisizione dei linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un
orizzonte allargato alle altre culture con cui conviviamo.
Si tratta di una alfabetizzazione culturale e sociale, che include quella strumentale e la potenzia con
un ampliamento e un approfondimento della prospettiva attraverso i linguaggi delle varie discipline.
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei
diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano va offerta l’opportunità di
sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di
acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti delle
discipline, permette di esercitare differenti potenzialità di pensiero, ponendo così le premesse per lo
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sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e
responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo.
La padronanza degli alfabeti di base è ancor più importante per bambini che vivono in situazioni di
svantaggio: più solide saranno le strumentalità apprese nella scuola primaria, maggiori saranno le
probabilità di inclusione sociale e culturale attraverso il sistema dell’istruzione.
La scuola secondaria di primo grado rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle discipline
come punti di vista sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e
rappresentazione del mondo.
La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano
culturale, quello della frammentazione dei saperi; sul piano didattico, quello della impostazione
trasmissiva. Rispetto al primo, le discipline non vanno presentate come territori da proteggere
definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative. I problemi complessi richiedono, per essere
esplorati, che i diversi punti di vista disciplinari interessati dialoghino e che si presti attenzione alle
zone di confine e di cerniera fra discipline. Le esperienze interdisciplinari sono finalizzate a trovare
interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze disciplinari e a formulare in modo
adeguato i problemi complessi dalla condizione umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere. La
comprensione di specifici temi e problemi, infatti, non si realizza soltanto con l’introduzione ai
quadri teorici e metodologici propri di ciascuna disciplina, ma anche mediante approcci integrati,
atti a meglio focalizzare la complessità del reale e a promuovere modalità di elaborazione
progressivamente più complesse.
Nella scuola secondaria di primo grado vengono favorite una più approfondita padronanza delle
discipline e una articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva della elaborazione di
un sapere integrato.
Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla
promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per
la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, nella misura in cui
sono orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l’esercizio
della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le attività di
apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può
offrire.
La cittadinanza
È compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva,
potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia.
L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di
apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme
di cooperazione e di solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo
sviluppo di un’adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi
che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile.
Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e
lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo
consapevole e che implicano l’impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al
miglioramento continuo del proprio contesto di vita.
Gli allievi imparano a riconoscere e a rispettare i valori sanciti nella Costituzione della Repubblica
Italiana, in particolare i diritti inviolabili di ogni essere umano (art. 2), il riconoscimento della pari
dignità sociale (art. 3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita della società
(art. 4), la libertà di religione (art. 8), le varie forme di libertà (articoli 13-21).
Parte integrante dei diritti costituzionali e di cittadinanza è il diritto alla parola (art. 21). Attraverso
la parola si negoziano i significati e si opera per sanare le divergenze prima che sfocino in conflitti.
È compito ineludibile del primo ciclo garantire un adeguato livello di uso e di controllo della lingua
italiana, in rapporto di complementarità con gli idiomi nativi e le lingue comunitarie. La lingua
italiana costituisce il primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi. La lingua scritta, in
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particolare, rappresenta un mezzo importante per l’organizzazione del pensiero e della riflessione e
per l’accesso ai beni culturali.
Così intesa, la scuola diventa luogo privilegiato di confronto libero e pluralistico.
L’ambiente di apprendimento
Il primo ciclo, nella sua articolazione di scuola primaria e secondaria di primo grado, persegue
efficacemente le finalità che le sono assegnate nella misura in cui si costituisce come un contesto
idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli
alunni.
A tal fine è possibile individuare, nel rispetto della libertà di insegnamento, alcune impostazioni
metodologiche di fondo.
- Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti. Nel
processo di apprendimento l’alunno porta la ricchezza di esperienze e conoscenze, mette in
gioco aspettative ed emozioni, si presenta con una dotazione di informazioni, abilità,
modalità di apprendere, che l’azione didattica può opportunamente richiamare, esplorare,
problematizzare. In questo modo l’allievo riesce a dare senso e significato a quello che va
imparando.
- Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino
disuguaglianze. Le classi scolastiche sono oggi caratterizzate da molteplici diversità, legate
alle differenze nei modi di apprendere, ai livelli di apprendimento raggiunti, alle specifiche
inclinazioni e ai personali interessi, ma anche a condizioni particolari, che possono essere
causa di difficoltà nell’apprendimento, oppure a particolari stati emotivi e affettivi. La
scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni
educativi degli allievi. Particolare attenzione va rivolta agli alunni con cittadinanza non
italiana i quali, al di là dell’integrazione sociale, devono affrontare sia il problema di
acquisire un primo livello di padronanza della lingua italiana per comunicare, sia un livello
più avanzato per proseguire nel proprio itinerario di istruzione. L’integrazione degli alunni
con disabilità nelle scuole comuni, inoltre, anche se è da tempo un fatto culturalmente e
normativamente acquisito e un’esperienza consolidata nella pratica, richiede maggiori
attenzioni e una rinnovata progettualità, utilizzando anche le varie forme di flessibilità
previste dall’autonomia e le opportunità offerte dalle tecnologie.
- Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione per la ricerca di
nuove conoscenze. In questa prospettiva, la problematizzazione svolge una funzione
insostituibile: sollecita gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in
discussione le mappe cognitive già elaborate, a trovare piste d’indagine adeguate ai
problemi, a cercare soluzioni anche originali attraverso un pensiero divergente e creativo.
- Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Imparare non è solo un processo individuale.
La dimensione comunitaria dell’apprendimento svolge un ruolo significativo. In tal senso,
molte sono le forme di interazione e collaborazione che possono essere introdotte (dall’aiuto
reciproco all’apprendimento nel gruppo cooperativo, all’apprendimento tra pari…), sia
all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi e
di età diverse.
- Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”. Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle,
prendere atto degli errori commessi, ma anche comprendere le ragioni di un insuccesso,
conoscere i propri punti di forza, sono tutte competenze necessarie a rendere l’alunno
consapevole del proprio stile di apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello
studio. Occorre che l’alunno sia attivamente impegnato nella costruzione del suo sapere, sia
sollecitato a riflettere su quanto impara, sia incoraggiato a esplicitare i suoi modi di
comprendere e a comunicare ad altri i traguardi raggiunti. Ogni alunno va posto nelle
condizioni di capire il compito assegnato, valutare le difficoltà e stimare le proprie abilità,
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-
imparando così a riflettere sul proprio comportamento, valutare gli esiti delle proprie azioni
e trarne considerazioni per migliorare.
Realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il
dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio è una modalità di lavoro che
incoraggia la sperimentazione e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare-realizzarevalutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri, e che può essere attivata
sia all’interno sia all’esterno della scuola, valorizzando il territorio come risorsa per
l’apprendimento. L'acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile e polivalente degli
spazi usuali della scuola, ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino il
processo di esplorazione e di ricerca: per le scienze, l'informatica, le lingue comunitarie, la
produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche, la motricità…. Particolare importanza
assume la biblioteca scolastica, da intendersi come luogo deputato alla lettura ma anche
all'ascolto e alla scoperta di libri, che sostiene l'apprendimento autonomo e continuo; un
luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie,
agevola i percorsi di integrazione delle famiglie immigrate, crea ponti tra lingue, linguaggi,
religioni e culture.
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DISCIPLINE E AREE DISCIPLINARI
AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA
L’apprendimento delle lingue e dei linguaggi non verbali si realizza con il concorso di più
discipline: lingua italiana; lingue comunitarie; musica; arte-immagine; corpo-movimento-sport.
Tutte queste discipline, pur mantenendo un ambito di apprendimento proprio, storicamente e
convenzionalmente organizzato intorno a specifici temi e problemi, a metodi e a linguaggi propri,
concorrono a definire un’area sovradisciplinare, in cui esse ritrovano una comune matrice
antropologica nell’esigenza comunicativa dell’uomo e nell’esplicazione di facoltà uniche e peculiari
del pensiero umano. Gli esseri umani, infatti, con i linguaggi verbali, iconici, sonori e corporei
hanno da sempre attuato la loro propensione a narrare e a descrivere spazi, personaggi e situazioni
sia reali sia virtuali, a elaborare idee e a rappresentare sentimenti comuni creando l’immaginario
collettivo, attraverso il quale è stato elaborato e trasmesso il patrimonio di valori estetici, culturali,
religiosi, etici e civili di una comunità. Nel delineare un curricolo dell’area, la dimensione
trasversale e quella specifica di ogni disciplina vanno tenute entrambe presenti; si devono favorire
gli apprendimenti disciplinari specifici e l’integrazione dei linguaggi per ampliare la gamma di
possibilità espressive.
L’alunno sarà guidato alla scoperta delle potenzialità comunicative ed espressive che le discipline
offrono e all’apprendimento sempre più autonomo delle forme utili a rappresentare la sua
personalità e il mondo che lo circonda. È utile che egli abbia l’occasione di riflettere sul diverso
significato che messaggi simili possono assumere, privilegiando i codici tipici di una disciplina o
quelli di un’altra, allo scopo di apprezzare, valutare e utilizzare la varietà di espressioni a sua
disposizione.
Il linguaggio del corpo collabora alla comunicazione artistica (nella mimica, nelle gestualità
teatrale, nel balletto) e alla comunicazione quotidiana, con la gestualità, ma anche con le diverse
modalità attraverso le quali il corpo occupa lo spazio.
La realizzazione guidata di operazioni di traduzione da un codice a un altro darà la possibilità
all’alunno di conoscere sia gli elementi comuni dei vari linguaggi sia nello stesso tempo la
specificità da loro assunta all’interno di un particolare codice. L’alunno apprenderà, altresì, a
sperimentare le possibilità espressive della commistione di più linguaggi attraverso la comprensione
e la produzione di ipertesti.
L’alunno sarà guidato a riflettere sul fatto che nella realtà quotidiana raramente un solo linguaggio
assolve il compito di realizzare una comunicazione efficace. Infatti, non solo nella comunicazione
espressiva, ma anche in quella funzionale, propria della realtà quotidiana, i vari linguaggi si
supportano e si integrano a vicenda, allo scopo di creare forme di comunicazione potenziata.
La presenza delle lingue comunitarie nella stessa area della lingua italiana darà l’occasione
all’alunno di esplorare i caratteri specifici del linguaggio verbale e di avviare riflessioni sulla lingua
che sfruttino le conoscenze e le competenze linguistiche già acquisite, individuando omogeneità e
differenze, stabilità e variabilità delle lingue. Le lingue, quella nativa e le altre, valorizzano le
possibilità specifiche del linguaggio verbale di essere usato come strumento di riflessione e di
metacognizione.
Nel progettare le attività di apprendimento si terrà conto nel tempo che le diverse esperienze
culturali degli alunni condizionano la percezione, la sensibilità, la gestione del corpo e la gestione
dello spazio. È necessario quindi che i curricoli siano sempre pensati in una prospettiva
interculturale e comunque attenta ai reali punti di partenza degli alunni.
Nella crescita delle capacità espressive giocano un ruolo importante le nuove tecnologie, il cui
sviluppo rappresenta uno dei caratteri originali della società dell’informazione. Esse forniscono
nuovi linguaggi multimediali per l’espressione, la costruzione e la rappresentazione delle
conoscenze, sui quali è necessario che lo studente maturi competenze specifiche.
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ITALIANO
Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per la
crescita della persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza, per l’accesso critico a tutti gli ambiti
culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio. Per realizzare
queste finalità estese e trasversali, è necessario che l’apprendimento della lingua sia oggetto di
specifiche attenzioni da parte di tutti i docenti, che in questa prospettiva coordineranno le loro
attività.
Nel nostro paese, l’apprendimento della lingua avviene oggi in uno spazio antropologico
caratterizzato da un varietà di elementi: la persistenza, anche se quanto mai ineguale e diversificata,
della dialettofonia; la ricchezza e la varietà delle lingue minoritarie; la compresenza di più lingue
anche extracomunitarie. Tutto questo comporta che nell’esperienza di molti studenti l’italiano
rappresenti una seconda lingua. È necessario, pertanto, che l’apprendimento della lingua italiana
avvenga sempre a partire dalle competenze linguistiche e comunicative che gli alunni hanno già
maturato nell’idioma nativo.
Nel primo ciclo grande importanza ha lo sviluppo del linguaggio orale in forme via via più
controllate. La pratica delle abilità linguistiche orali nella comunità scolastica passa attraverso la
predisposizione di ambienti sociali di apprendimento idonei allo scambio linguistico, all'interazione,
alla costruzione di significati, alla condivisione di conoscenze, alla negoziazione di punti di vista. È
nell'interazione che si sviluppa l'identità linguistica di ogni soggetto e si creano le premesse per
elaborare significati accettati dall’intera comunità.
La lettura va praticata su una grande varietà di testi, per scopi diversi e con strategie funzionali al
compito, per permettere all’alunno l’accesso ai testi anche in modo autonomo. La consuetudine con
i libri pone le basi per una pratica di lettura come attività autonoma e personale che duri per tutta la
vita. Per questo occorre assicurare le condizioni (biblioteche scolastiche, accesso ai libri, itinerari di
ricerca, ecc.) da cui sorgono bisogni e gusto di esplorazione dei testi scritti.
La pratica della lettura è proposta come momento di socializzazione e di discussione
dell’apprendimento di contenuti, ma anche come momento di ricerca autonoma e individuale, in
grado di sviluppare la capacità di concentrazione e di riflessione critica, quindi come attività
particolarmente utile per favorire il processo di maturazione dell’alunno.
Obiettivo strategico per la scuola primaria diviene non soltanto insegnare la strumentalità del
leggere, ma attivare i numerosi e complessi processi cognitivi sottesi al comprendere. Ogni
insegnante favorirà con apposite attività il superamento degli ostacoli alla comprensione dei testi
che possono annidarsi a livello lessicale o sintattico oppure al livello della strutturazione logicoconcettuale.
Ruolo primario assume il leggere per soddisfare il piacere estetico dell'incontro con il testo
letterario e il gusto intellettuale della ricerca di risposte a domande di senso. La lettura connessa con
lo studio e l'apprendimento e la lettura più spontanea, legata ad aspetti estetici o emotivi, vanno
parimenti praticate in quanto rispondono a bisogni presenti nella persona.
L’alunno apprenderà la scrittura attraverso la lettura e la produzione, prima guidata poi autonoma,
di una grande varietà di testi funzionali e creativi, sempre finalizzati ai bisogni comunicativi degli
alunni e inseriti in contesti motivanti. L'acquisizione della competenza strumentale della scrittura,
entro i primi due anni di scuola, non esaurisce la complessità dell’insegnare e dell’imparare a
scrivere testi. Vista nel suo compiersi, la scrittura di un testo si presenta come un processo
complesso nel quale si riconoscono fasi, dall’ideazione agli abbozzi di pianificazione, alla prima
stesura, alla revisione, ecc.. Ogni fase richiede specifiche strategie di apprendimento – sempre
aperte alla creatività e all’imprevedibilità degli apporti individuali degli allievi – e pratica.
L'obiettivo primario (che non esclude il raggiungimento di traguardi più complessi, sempre
possibili) sarà quello di portare gli allievi a scrivere in modo chiaro, preciso e semplice; gli allievi
dovrebbero poter controllare, oltre alle scelte lessicali e sintattiche, anche gli elementi relativi
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all'organizzazione logico-concettuale del testo, e quindi sviluppare la capacità di ordinare,
raggruppare, esplicitare tutte le informazioni necessarie al raggiungimento dello scopo.
La scrittura sarà appresa con gradualità, dalla produzione iniziale di testi brevi e semplici, fino alla
realizzazione di frasi complesse. Particolare cura sarà dedicata all’apprendimento della scrittura
come strumento per conoscere e rappresentare gli aspetti della propria personalità e del mondo
circostante, individuando nelle forme di scrittura narrative e autobiografiche un modo per ordinare e
dare un senso alle proprie esperienze.
Lo sviluppo del senso estetico e del gusto letterario avverrà sin dai primi anni della scuola primaria
su testi scelti tra esempi culturalmente validi della letteratura per l’infanzia. L’acquisizione precoce
della capacità di interrogare i testi, per cercare in essi risposte che contribuiscano all’arricchimento
culturale e alla maturazione della personalità dell’alunno, sarà la premessa di una buona educazione
linguistica e letteraria, che dovrà consolidarsi nel tempo.
Nella scuola secondaria di primo grado la lettura di alcuni testi del patrimonio letterario italiano e
dialettale, opportunamente selezionati in ragione dell’età e della maturità dei ragazzi, deve indurre
alla discussione, a ipotesi interpretative, al confronto dei punti di vista. Si attingerà alle opere della
nostra più alta tradizione letteraria, come a esempio alcuni versi tratti da Dante, per costruire una
solida base culturale.
La frequentazione assidua di testi di diverso genere permetterà all’alunno di individuare i modelli
che ne sono alla base e di assumerli come riferimenti nelle proprie produzioni comunicative.
Ogni tipo testuale sarà appreso come una forma comunicativa storicamente determinata dalle
convenzioni, dalle tradizioni culturali, letterarie e linguistiche, quindi variabile nel tempo.
Attenzione va posta all’arricchimento del patrimonio lessicale dell’alunno, il cui ampliamento è
obiettivo condiviso da tutti i docenti per la parte di vocabolario di base e di parole comuni alle varie
discipline; inoltre, gradualmente e in stretto raccordo con i contenuti, ogni area curerà
l’apprendimento dei termini specifici di ogni disciplina come chiave per il possesso dei concetti. La
riflessione sulla lingua partirà dall’osservazione degli usi linguistici per giungere a generalizzazioni
astratte. Essa contribuirà ad apprendere a riformulare frasi e testi e a una maggiore duttilità nel
capire e produrre enunciati e testi; contribuirà altresì all’apprendimento di altre lingue europee,
fornendo la base per riferimenti e per confronti che hanno lo scopo di individuare similitudini e
differenze, relazioni. Essa si concreterà nella progressiva capacità di nominare e riconoscere nei
testi le diverse categorie grammaticali presenti in italiano (articolo, sostantivo, aggettivo, verbo,
avverbio, ecc.), e infine le categorie sintattiche essenziali (frasi semplici e complesse, soggetto,
predicato, oggetto diretto, ecc.).
La lettura di testi e la riflessione sulle forme espressive porteranno l’alunno a cogliere lo sviluppo
storico della lingua italiana, a interessarsi alla sua evoluzione nel tempo e nello spazio determinata
dai suoi forti legami con le trasformazioni sociali e culturali, con gli sviluppi scientifici, economici,
tecnologici. Una sensibilizzazione agli apporti che all’italiano provengono da altre lingue e culture,
europee in primo luogo, ma anche della più vasta area del Mediterraneo, costituisce un’importante
risorsa per l’educazione interculturale. La percezione dei tratti più caratteristici della propria varietà
regionale della lingua italiana agevolerà il legame con i dialetti e ne farà scoprire la vitalità
espressiva. L’alunno sarà guidato al riconoscimento della ricchezza idiomatica presente sul suo
territorio come premessa alla scoperta delle lingue minoritarie presenti in Italia.
Incanalando la naturale disposizione dell’alunno al gioco e all’invenzione, si avrà cura di favorire la
scoperta graduale dei mezzi di cui la lingua dispone per sviluppare una sempre più piena
consapevolezza della ricchezza, della flessibilità e della creatività della lingua stessa. Attraverso la
fruizione e la produzione di testi fantastici e ludici, l’alunno sperimenterà fin dai primi anni le
potenzialità espressive della lingua italiana (e più in generale del linguaggio verbale). Egli
apprenderà inoltre le possibilità della lingua di fondersi con altri linguaggi e con altri mezzi, in
forme di comunicazione interdisciplinari e multimediali. Una particolare attenzione sarà dedicata,
per la rilevanza assunta nella nostra cultura, al legame fra la lingua e la musica in ambito artistico.
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L’uso della lingua è espressione delle facoltà intellettive e aiuterà l’alunno a rendere rigoroso il suo
pensiero. In questa prospettiva metacognitiva, anche la riflessione sulla lingua servirà per sviluppare
le capacità di categorizzare, di connettere, di analizzare.
Nel curare l’apprendimento della lingua, gli insegnanti terranno conto delle fasi dello sviluppo
cognitivo dell’alunno, impegnandolo con gradualità in attività adeguate alla sua età.
L’eventuale presenza di alunni con disabilità sarà l’occasione per accrescere la qualità
dell’apprendimento dell’intero gruppo classe. Le nuove strategie adottate possono diventare un
contributo straordinario perché tutti maturino competenze metacognitive e organizzative.
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ITALIANO SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L’alunno partecipa a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione, discussione,
scambi epistolari…) attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti, formulati in un registro il più
possibile adeguato alla situazione.
Comprende testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o svago, di studio,
ne individua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali
agli scopi.
Legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura dell’infanzia, sia a voce alta, con
tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi
semplici pareri personali.
Produce testi (di invenzione, per lo studio, per comunicare) legati alle diverse occasioni di scrittura
che la scuola offre, rielabora testi manipolandoli, parafrasandoli, completandoli, trasformandoli
(parafrasi e riscrittura).
Sviluppa gradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando dai testi scritti informazioni su un
dato argomento utili per l'esposizione orale e la memorizzazione, acquisendo un primo nucleo di
terminologia specifica, raccogliendo impressioni personali e/o collettive, registrando opinioni
proprie o altrui.
Svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge,
mostra di cogliere le operazioni che si fanno quando si comunica e le diverse scelte determinate
dalla varietà di situazioni in cui la lingua si usa.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Ascoltare e parlare
- Prestare attenzione ai messaggi orali degli insegnanti e dei compagni.
- Comprendere il significato globale di una conversazione.
- Ascoltare, comprendere ed eseguire istruzioni, consegne ed incarichi gradualmente più
complessi.
- Esprimersi con pronuncia corretta e linguaggio comprensibile.
- Partecipare ad una conversazione rispettando le principali regole della comunicazione orale
ed intervenire in modo appropriato.
- Seguire la narrazione di brevi testi mostrando di saperne cogliere il senso globale.
- Raccontare oralmente le proprie esperienze rispettando l’ordine cronologico e logico.
Leggere
- Acquisire la strumentalità di base della lettura.
- Leggere semplici testi dando prova di averne compreso le informazioni fondamentali.
- Eseguire la lettura a voce alta rispettando le pause principali.
- Intuire che esistono testi di tipo diverso in relazione allo scopo comunicativo.
Scrivere
- Acquisire la competenza tecnica necessaria alla traduzione grafica del linguaggio orale.
- Scrivere parole, frasi e semplici didascalie.
- Produrre un testo con il supporto di immagini.
- Scrivere parole e frasi sotto dettatura, rispettando le convenzioni ortografiche conosciute.
- Comunicare per iscritto brevi vissuti e semplici messaggi.
Riflettere sulla lingua
- Riconoscere e rispettare le convenzioni di scrittura presentate.
- Comprendere la funzione dei principali segni di punteggiatura.
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Eseguire il controllo ortografico di quanto scritto servendosi anche di supporti esterni.
Applicare le regole di concordanza tra articoli, nomi, voci verbali.
Riordinare le parole di una frase in modo logico.
Sviluppare la capacità di riflettere sul significato delle parole per arricchire il lessico.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Ascoltare e parlare
- Interagire in una conversazione formulando domande e dando risposte pertinenti su
argomenti di esperienza diretta.
- Comprendere l’argomento e le informazioni principali di discorsi affrontati in classe.
- Seguire la narrazione di testi ascoltati o letti mostrando di saperne cogliere il senso globale.
- Raccontare oralmente una storia personale o fantastica rispettando l’ordine cronologico e/o
logico.
- Comprendere e dare semplici istruzioni su un gioco o un'attività che conosce bene.
Leggere
- Leggere testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l'argomento centrale, le
informazioni essenziali, le intenzioni comunicative di chi scrive.
- Comprendere testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, pratici, di intrattenimento e/o
di svago.
- Leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi, mostrando di saperne cogliere
il senso globale.
Scrivere
- Produrre semplici testi di vario tipo legati a scopi concreti (per utilità personale, per stabilire
rapporti interpersonali) e connessi con situazioni quotidiane (contesto scolastico e/o
familiare).
- Produrre testi legati a scopi diversi (narrare, descrivere, informare).
- Comunicare per iscritto con frasi semplici e compiute, strutturate in un breve testo che
rispetti le fondamentali convenzioni ortografiche.
Riflettere sulla lingua
- Compiere semplici osservazioni su testi e discorsi per rilevarne alcune regolarità.
- Attivare semplici ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi.
- Conoscere le parti variabili del discorso e gli elementi principali della frase semplice.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Ascoltare e parlare
- Cogliere l'argomento principale dei discorsi altrui.
- Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione)
rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti.
- Riferire su esperienze personali organizzando il racconto in modo essenziale e chiaro,
rispettando l'ordine cronologico e/o logico e inserendo elementi descrittivi funzionali al
racconto.
- Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria
opinione su un argomento con un breve intervento preparato in precedenza.
- Comprendere le informazioni essenziali di un’esposizione, di istruzioni per l’esecuzione di
compiti, di messaggi trasmessi dai media (annunci, bollettini...).
- Organizzare un breve discorso orale su un tema affrontato in classe o una breve esposizione
su un argomento di studio utilizzando una scaletta.
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Leggere
- Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l'invenzione
letteraria dalla realtà.
- Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea
del testo che si intende leggere.
- Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un
argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere.
- Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza per scopi pratici e/o
conoscitivi applicando semplici tecniche di supporto alla comprensione (come, ad esempio,
sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi ecc.).
- Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere
un'attività, per realizzare un procedimento.
- Leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi mostrando di riconoscere le
caratteristiche essenziali che li contraddistinguono (versi, strofe, rime, ripetizione di suoni,
uso delle parole e dei significati) e di esprimere semplici pareri personali su di essi.
- Leggere ad alta voce un testo noto e, nel caso di testi dialogati letti a più voci, inserirsi
opportunamente con la propria battuta, rispettando le pause e variando il tono della voce.
Scrivere
- Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di
un’esperienza.
- Produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri e che contengano le
informazioni essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni.
- Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie).
- Scrivere una lettera indirizzata a destinatari noti, adeguando le forme espressive al
destinatario e alla situazione di comunicazione; esprimere per iscritto esperienze, emozioni,
stati d'animo sotto forma di diario.
- Realizzare testi collettivi in cui si fanno resoconti di esperienze scolastiche, si illustrano
procedimenti per fare qualcosa, si registrano opinioni su un argomento trattato in classe.
- Compiere operazioni di rielaborazione sui testi (parafrasare un racconto, riscrivere
apportando cambiamenti di caratteristiche, sostituzioni di personaggi, punti di vista,
riscrivere in funzione di uno scopo dato…).
- Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano
rispettate le funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi.
Riflettere sulla lingua
- Riconoscere e denominare le parti principali del discorso e gli elementi basilari di una frase;
individuare e usare in modo consapevole modi e tempi del verbo; riconoscere in un testo i
principali connettivi (temporali, spaziali, logici); analizzare la frase nelle sue funzioni
(predicato e principali complementi diretti e indiretti).
- Conoscere i principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole (parole
semplici, derivate, composte, prefissi e suffissi).
- Comprendere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei
significati.
- Comprendere e utilizzare il significato di parole e termini specifici legati alle discipline di
studio.
- Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri
dubbi linguistici.
- Riconoscere la funzione dei principali segni interpuntivi.
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INDICAZIONI METODOLOGICHE
Il carattere trasversale e interdisciplinare proprio della lingua intesa come “strumento o esperienza
di comunicazione” fa obbligo di parlare di un codice linguistico multimediale a cui mirare nel
percorso d'insegnamento-apprendimento fin dalla classe prima.
Le indicazioni metodologiche che si propongono sono le seguenti:
Valorizzare l'esperienza e le conoscenze degli alunni.
- Partire dai bisogni, dalle esperienze e dalle conoscenze pregresse degli alunni, su cui
ancorare le nuove conoscenze.
- Favorire nel gruppo ripetute occasioni di comunicazione e confronto a livello orale.
- All'interno di una proposta didattica programmata, valorizzare l'apporto di ogni alunno al
fine di rendere più coinvolgente il percorso di apprendimento.
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
- Elaborare proposte didattiche diversificate, rapportate alle diverse competenze dei singoli
alunni.
- Attuare la flessibilità oraria al fine di personalizzare l'intervento nel gruppo.
- Favorire l'apprendimento collaborativo tra alunni dotati di competenze diverse.
- Utilizzare canali diversi per favorire la molteplicità di forme di apprendimento.
Favorire l'esplorazione e la scoperta
Proporre la metodologia della ricercazione abituando gli alunni a:
- osservare
- problematizzare
- formulare ipotesi
- elaborare soluzioni
- confrontare le proprie idee con quelle degli altri.
Incoraggiare l'apprendimento collaborativo
- Organizzare gruppi diversamente strutturati dal punto di vista numerico e delle competenze.
- Assegnare compiti e ruoli diversi all'interno del gruppo.
- Favorire il sostegno reciproco fra pari.
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere
- Guidare la comprensione delle consegne.
- Correggere e divenire consapevole dell'errore.
- Riflettere su quanto imparato e sui traguardi raggiunti.
Realizzare percorsi in forma di laboratorio
- Favorire l'operatività attraverso esperienze concrete, uscite sul territorio, utilizzo di
strumenti didattici specifici e supporti informatici, materiale librario.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Al fine di trarre alcune indicazioni rispetto alla situazione di partenza degli alunni potranno essere
somministrate alcune prove e attuate osservazioni sistematiche.
Tali prove e osservazioni potranno essere utili a verificare i prerequisiti e le relazioni tra i bambini.
Nel corso dell'anno verranno proposte prove che permetteranno al docente di verificare in itinere gli
obiettivi prefissati e di adeguare periodicamente la programmazione didattica.
Le prove avranno tipologie diverse: questionari, verifiche lunghe o brevi, conversazioni aperte,
esposizioni orali in gruppo.
I criteri valutativi verranno condivisi da tutti gli insegnanti del team pedagogico. Accanto al voto
espresso in decimi, si esprimerà un commento relativo al processo di lavoro.
Prima di una verifica l’insegnante lascerà del tempo agli alunni per prepararsi ad essa (confronto a
piccoli gruppi ad es. evidenziando le parole chiave)
La somministrazione di una prova di verifica viene preceduta dall’esplicitazione degli obiettivi che
si andranno a valutare, delle competenze richieste al termine dell’unità di apprendimento.
13
Nel corso della prova l’insegnante fornirà dei feedback che contengano informazioni riguardanti le
competenze dell’alunno in quel momento.
Al termine della prova l’insegnante espliciterà i criteri di valutazione e al contempo incoraggerà gli
alunni all’autovalutazione.
L’insegnante fornisce agli alunni alcuni esempi di “come può essere un buon lavoro”.
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ITALIANO SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le
proprie idee con testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri.
Egli ha maturato la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha
anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su
problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.
Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri, per esempio nella
realizzazione di giochi, nell’elaborazione di progetti e nella valutazione dell’efficacia di diverse
soluzioni di un problema.
Nelle attività di studio, personali e collaborative, usa i manuali delle discipline o altri testi di studio,
al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazioni, i concetti e le esperienze
necessarie, anche con l’utilizzo di strumenti informatici.
Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti
personali per quanto riguarda opere, autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con
compagni e con insegnanti.
Alla fine di un percorso didattico produce con l’aiuto dei docenti e dei compagni semplici ipertesti,
utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori.
Ha imparato ad apprezzare la lingua come strumento attraverso il quale può esprimere stati
d’animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali.
È capace di utilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e
scritta.
Varia opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli
interlocutori; riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso.
OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Ascoltare e parlare
- Ascoltare testi individuando: scopo, argomento, informazioni principali.
- Prendere appunti, individuare parole chiave usando segni convenzionali; dopo l’ascolto
saper ripetere il contenuto globale per riutilizzarlo anche a distanza di tempo.
- Riconoscere, all’ascolto, elementi sonori del testo poetico, quali le rime.
- Intervenire in una conversazione e/o in una discussione rispettando tempi, turni di parola e
le opinioni altrui.
- Raccontare oralmente esperienze personali, ordinandole in base a un criterio logicocronologico.
- Riferire oralmente su un argomento di studio presentandolo in modo chiaro ed utilizzando
un lessico specifico.
Leggere
- Leggere ad alta voce ed in modo espressivo testi di varia natura e provenienza, usando pause
e intonazioni per permettere a chi ascolta di capire.
- Leggere in modalità silenziosa, applicando tecniche di supporto alla comprensione
(sottolineature, note a margine).
- Ricavare informazioni esplicite ed implicite dai testi informativi ed espositivi per
documentarsi su un argomento specifico e/o per realizzare scopi pratici.
- Riformulare in modo sintetico le informazioni selezionate da un testo in modo personale
(riassunti schematici, mappe).
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-
Comprendere testi letterari e descrittivi di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi,
poesie), individuando personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni, motivazioni delle loro
azioni ed il genere di appartenenza.
Scrivere
- Conoscere ed applicare procedure per isolare ed evidenziare negli appunti concetti
importanti (sottolineature, utilizzo di segnali grafici, ecc.), uso di abbreviazioni, sigle,
disegni, mappe, uso della punteggiatura come elemento di registrazione.
- Scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale.
- Scrivere, riscrivere e manipolare in modo creativo un testo narrativo.
- Produrre testi scritti espositivi, epistolari, espressivi, poetici, regolativi, informativi, testi
d’uso a seconda degli scopi e dei destinatari
- Svolgere progetti tematici (relazioni di ricerca, monografie frutto di lavoro di gruppo; ecc.) e
produrre testi adeguati sulla base di un progetto stabilito (pianificazione, revisione,
manipolazione).
- Produrre forme diverse di scrittura creativa, in prosa ed in versi.
- Scrivere sintesi di testi letti ed ascoltati e saperle poi riutilizzare per propri scopi.
Riflettere sulla lingua
- Conoscere ed analizzare le strutture grammaticali e sintattiche.
- Conoscere e saper utilizzare il lessico (famiglie di parole, campi semantici, legami semantici
tra le parole, impieghi figurati); usare strumenti di consultazione.
- Riconoscere le caratteristiche dei principali tipi testuali e dei generi.
- Sviluppare le conoscenze grammaticali e lessicali per migliorare l’uso orale e scritto della
lingua.
- Conoscere le principali tappe evolutive della lingua italiana, valorizzandone, in particolare,
l’origine latina.
- Conoscere il rapporto esistente tra evoluzione della lingua e contesto storico-sociale.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
Ascoltare e parlare
- Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo da ascoltare mettendo in atto strategie
differenziate (ad esempio se si tratta di una relazione, di una conferenza o di una spiegazione
cogliere le espressioni che segnalano le diverse parti del testo).
- Ascoltare testi prodotti e/o letti da altri, in situazioni scolastiche e/o trasmessi dai media,
riconoscendone la fonte e individuando: scopo, argomento e informazioni principali, punto
di vista dell’emittente.
- Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione durante l’ascolto (presa di
appunti per seguire lo sviluppo di un discorso utilizzando abbreviazioni, parole-chiave, brevi
frasi riassuntive, segni convenzionali) e dopo l’ascolto (rielaborazione degli appunti presi
per riutilizzarli anche a distanza di tempo).
- Riconoscere, all'ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo poetico.
- Intervenire in una conversazione e/o in una discussione rispettando tempi e turni di parola,
tenendo conto del destinatario ed eventualmente riformulando il proprio discorso in base alle
reazioni altrui.
- Raccontare oralmente esperienze personali selezionando informazioni significative in base
allo scopo, ordinandole in base a un criterio logico-cronologico, esplicitandole in modo
chiaro ed esauriente e usando un registro adeguato all'argomento e alla situazione.
- Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo e presentando in modo
chiaro l’argomento: esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare
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un registro adeguato all'argomento e alla situazione, controllare il lessico specifico,
precisando fonti e servendosi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle,
grafici).
Leggere
- Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti raggruppando le parole legate dal
significato e usando pause e intonazioni per seguire lo sviluppo del testo e permettere a chi
ascolta di capire.
- Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza applicando tecniche di
supporto alla comprensione (sottolineature, note a margine, appunti) e mettendo in atto
strategie differenziate (lettura orientativa, selettiva, analitica).
- Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi informativi ed espositivi per
documentarsi su un argomento specifico e/o per realizzare scopi pratici.
- Confrontare, su uno stesso argomento, informazioni ricavabili da più fonti, selezionando
quelle ritenute più significative.
- Riformulare in modo sintetico le informazioni selezionate e riorganizzarle in modo
personale (liste di argomenti, riassunti schematici, mappe, tabelle).
- Usare in modo funzionale le varie parti di un manuale di studio: indice, capitoli, titoli,
sommari, testi, riquadri, immagini, didascalie, apparati grafici.
- Comprendere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie)
individuando personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazione delle loro
azioni; ambientazione spaziale e temporale; relazioni causali, tema principale e temi di
sfondo; il genere di appartenenza e le tecniche narrative usate dall’autore.
- Comprendere testi descrittivi, individuando gli elementi della descrizione, la loro
collocazione nello spazio, le caratteristiche essenziali, il punto di vista dell'osservatore.
- Comprendere tesi centrale, argomenti a sostegno e intenzione comunicativa di semplici testi
argomentativi su temi affrontati in classe.
Scrivere
- Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo
a partire dall’analisi del compito di scrittura. Servirsi di strumenti per la raccolta e
l’organizzazione delle idee: liste di argomenti, mappe, scalette; utilizzare criteri e strumenti
per la revisione del testo in vista della stesura definitiva; rispettare le convenzioni grafiche:
utilizzo dello spazio, rispetto dei margini, titolazione, impaginazione.
- Scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale. Scrivere testi
dotati di coerenza e organizzati in parti equilibrate fra loro.
- Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo)
adeguati a: situazione, argomento, scopo, destinatario, registro. Sulla base di modelli
sperimentati scrivere testi di forma diversa (avvisi, biglietti, istruzioni per l’uso, lettere
private e pubbliche, diari personali e di bordo, schede informative, relazioni su argomenti di
studio, trafiletti, articoli di cronaca, recensioni, commenti).
- Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi (ad esempio giochi
linguistici, riscritture con cambiamento del punto di vista).
- Utilizzare nei propri testi, sotto forma di citazione esplicita e/o di parafrasi, parti di testi
prodotti da altri e tratti da fonti diverse.
- Scrivere sintesi (lineari e non lineari, ad esempio sotto forma di schemi) di testi letti e
ascoltati e saperle poi riutilizzare per i propri scopi.
- Scrivere testi utilizzando programmi di videoscrittura e curando l’impostazione grafica e
concettuale.
Riflettere sulla lingua
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-
-
Conoscere la costruzione della frase complessa (distinguere la principale dalle subordinate)
e riconoscere i principali tipi di proposizioni subordinate (relative, temporali, finali, causali,
consecutive, ecc.).
Analizzare la frase complessa e visualizzare i rapporti fra le singole proposizioni
rappresentandoli anche graficamente.
Stabilire relazioni tra situazione di comunicazione, interlocutori e registri linguistici.
Stabilire relazioni tra campi di discorso e forme di testo, lessico specialistico, ecc.
Riconoscere in un testo i principali connettivi e la loro funzione.
Conoscere le principali relazioni fra significati (sinonimia, contrarietà, polisemia,
gradazione, inclusione).
Conoscere i principali meccanismi di derivazione per arricchire il lessico.
Utilizzare strumenti di consultazione (riconoscere e capire il tipo di informazioni fornite da
un dizionario per ogni voce).
Riconoscere le caratteristiche dei principali tipi testuali (narrativi, regolativi, descrittivi,
argomentativi) e dei generi.
Applicare le conoscenze metalinguistiche per monitorare e migliorare l’uso orale e scritto
della lingua.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
L'attività didattica sarà organizzata in unità di lavoro di lunghezza non eccessiva. Preliminarmente
si cercherà di suscitare la motivazione nei ragazzi per l'argomento da affrontare; gli obiettivi da
raggiungere saranno adeguatamente esplicitati ed infine si guideranno gli studenti verso una
costante pratica di autovalutazione.
Per favorire l’interculturalità si utilizzeranno in maniera trasversale alle attività proposte, metodi
didattici quali: il metodo narrativo, il metodo comparativo, il metodo decostruttivo attraverso un
processo di revisione, di relativizzazione, di storicizzazione, di decentramento delle proprie
categorie concettuali.
L’obiettivo fondamentale di questa didattica è quello di sviluppare il principio della reciprocità:
ognuno può dare e ricevere qualcosa dall’incontro con l’altro.
Per rendere gli allievi protagonisti del percorso didattico, la metodologia sarà flessibile e
rispondente ai ritmi e agli stili di apprendimento degli stessi. I contenuti selezionati saranno
proposti per mezzo di strategie di intervento comprendenti il metodo deduttivo, il metodo induttivo
ed il metodo della ricerca.
L’attività didattica potrà essere condotta utilizzando le seguenti strategie:
- lezione frontale
- lezione dialogata
- lavoro in "coppie d'aiuto"
- lavoro di gruppo
- lavoro individuale
- ricerca
- uso del manuale
- uso di strumenti multimediali
- uscite guidate e visite di istruzione
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le verifiche, predisposte al termine di ogni proposta didattica o comunque alla conclusione di un
percorso formativo-culturale, saranno strettamente connesse all'attività svolta, in modo da costituire
la naturale conclusione del lavoro.
Le verifiche saranno attuate sulle varie fasi della programmazione come riflessione periodica.
Tenderanno ad accertare:
- l’acquisizione e l’utilizzazione del metodo di lavoro specifico delle quattro abilità;
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il livello di padronanza delle abilità testuali;
la comprensione e l’acquisizione dei contenuti;
l’acquisizione e l’utilizzazione dei linguaggi specifici;
il riutilizzo in modo autonomo delle competenze orali e scritte acquisite;
quali ulteriori esercizi siano necessari per raggiungere gli obiettivi programmati, sia da
un punto di vista del recupero che da quello del potenziamento,
- i progressi rispetto alla situazione di partenza e agli obiettivi prefissati.
Saranno predisposte prove di diverso tipo:
prove scritte:
- quesiti aperti
- completamento
- vero/falso
- abbinamento
- scelta multipla
- produzione di testi
-
prove orali:
- interrogazione
- discussione
- intervento
- ascolto
- dialogo
- prove di lettura
- rielaborazione orale
prove pratiche:
- osservazioni sistematiche del quaderno
- comprensione di messaggi iconici
- ricerca del significato delle parole
- esercitazioni a scuola e a casa
- uso del vocabolario.
La valutazione formativa sarà effettuata durante i processi di apprendimento e, quindi, durante lo
svolgimento delle unità didattiche, per accertare le abilità conseguite e per controllare la reale
validità dei metodi adottati.
Saranno programmate attività individuali e collettive allo scopo di verificare i seguenti obiettivi:
1) capacità di analisi, rielaborazione e di riflessione sulle conoscenze acquisite
2) capacità di progettazione per sviluppare negli alunni riflessioni critiche e collegamenti logici
3) capacità di sintesi
4) capacità di autovalutazione delle proprie conoscenze
La valutazione sommativa sarà effettuata considerando le misurazioni effettuate al termine di ogni
verifica, tenendo conto della situazione cognitiva e socio-affettiva di partenza, della situazione
familiare e delle osservazioni sistematiche riferite agli obiettivi trasversali.
Il giudizio sintetico sarà stabilito in ottemperanza alle direttive ministeriali.
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LINGUE COMUNITARIE
L’apprendimento di almeno due lingue europee, oltre alla lingua materna, permette all’alunno di
acquisire una competenza plurilingue e pluriculturale e di esercitare la cittadinanza attiva oltre i
confini del territorio nazionale. Con la padronanza di più lingue, l’alunno riconosce che esistono
differenti sistemi linguistici e diviene consapevole che i concetti veicolati attraverso lingue diverse
possono essere, di volta in volta, analoghi oppure no.
È necessario che all’apprendimento delle lingue venga assicurata sia continuità in “verticale”, dalla
scuola primaria alla scuola secondaria, sia trasversalità in “orizzontale” con l’integrazione tra lingua
materna e lingue straniere.
Con l’apprendimento di due lingue europee, la prima a partire dalle prime classi della scuola
primaria e la seconda dal primo anno della scuola secondaria di primo grado, l’alunno sviluppa non
solo la capacità di imparare più lingue, ma anche di imparare con le lingue a fare esperienze, ad
affrontare temi e problemi e a studiare altre discipline.
Nella scuola primaria l’insegnante terrà conto della plasticità neurologica e della ricettività
sensoriale del bambino, sfrutterà la sua maggiore capacità di appropriarsi spontaneamente di
modelli di pronuncia e intonazione per attivare più naturalmente un sistema plurilingue. Nella
scuola secondaria di primo grado aiuterà l’alunno a sviluppare il pensiero formale e a riconoscere
gradualmente, rielaborare e interiorizzare modalità di comunicazione e regole della lingua che
applicherà in modo sempre più autonomo e consapevole.
L’apprendimento delle lingue straniere si innesta su un’iniziale motivazione intrinseca, sulla
spontanea propensione dell’alunno verso la comunicazione verbale, sul suo desiderio di socializzare
e interagire con l’ambiente circostante. Per l’apprendimento di altre lingue sarà piuttosto necessario
far leva sulla motivazione estrinseca a “fare con la lingua”, a giocare con i compagni e a simulare
giochi di ruolo. Canzoni, filastrocche, la risposta corporea a indicazioni verbali e il gioco
consentiranno all’alunno, sin dai primi stadi dell’apprendimento, di esplorare suoni e significati e di
appropriarsene per poi riutilizzarli in modo creativo. La scoperta di storie e tradizioni di altri paesi,
l’analisi di materiali autentici (immagini, oggetti, testi, ecc.), l’interazione in forma di
corrispondenza epistolare o virtuale con coetanei stranieri, la partecipazione a progetti con scuole di
altri paesi possono contribuire ad aumentare la motivazione ad apprendere le lingue.
L’uso di tecnologie informatiche, inoltre, consente di ampliare spazi, tempi e modalità di contatto e
interazione sociale tra individui, comunità scolastiche e territoriali. L’alunno potrà così più
facilmente passare progressivamente da una interazione centrata essenzialmente sui propri bisogni a
una comunicazione attenta all’interlocutore fino a sviluppare competenze socio-relazionali adeguate
a interlocutori e contesti diversi.
In questa prospettiva alle attività didattiche finalizzate a far acquisire all’alunno la capacità di usare
la lingua il docente affiancherà gradualmente attività di riflessione che lo aiuteranno a riconoscere
sia le convenzioni in uso in quella determinata comunità linguistica sia le regole della lingua.
Per la progettazione didattica e la valutazione degli apprendimenti è opportuno tenere presente il
Quadro Comune Europeo di Riferimento, del Consiglio d’Europa.
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LINGUA STRANIERA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenza al termine della scuola primaria per la lingua
straniera
L’alunno riconosce se ha o meno capito messaggi verbali orali e semplici testi scritti, chiede
spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante,
stabilisce relazioni tra elementi linguistico-comunicativi e culturali appartenenti alla lingua materna
e alla lingua straniera.
Collabora attivamente con i compagni nella realizzazione di attività collettive o di gruppo,
dimostrando interesse e fiducia verso l’altro; individua differenze culturali veicolate dalla lingua
materna e dalla lingua straniera senza avere atteggiamenti di rifiuto.
Comprende frasi ed espressioni di uso frequente, relative ad ambiti familiari (ad esempio
informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro).
Interagisce nel gioco e comunica in modo comprensibile e con espressioni e frasi memorizzate in
scambi di informazioni semplici e di routine.
Descrive in termini semplici, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si
riferiscono a bisogni immediati.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Ricezione orale (ascolto)
- Comprendere semplici comandi e facili espressioni e frasi di uso quotidiano pronunciate
chiaramente e lentamente.
Interazione orale
- Interagire con un compagno per presentarsi, rispondere all'insegnante usando semplici
vocaboli o parole e frasi anche se formalmente difettose.
Produzione scritta
- Copiare parole abbinate all'immagine.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Ricezione orale (ascolto)
- Comprendere istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano pronunciate chiaramente e
lentamente.
Ricezione scritta (lettura)
- Comprendere cartoline, biglietti di auguri, brevi messaggi, accompagnati preferibilmente da
supporti visivi, cogliendo parole e frasi con cui si è familiarizzato oralmente.
Interazione orale
- Interagire con un compagno per presentarsi, giocare e soddisfare bisogni di tipo concreto
utilizzando espressioni e frasi memorizzate adatte alla situazione, anche se formalmente
difettose.
Produzione scritta
- Copiare e scrivere parole e semplici frasi attinenti alle attività svolte in classe.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Ricezione orale (ascolto)
- Comprendere istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano se pronunciate chiaramente e
lentamente. (esempio: consegne brevi e semplici) e identificare il tema generale di un
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discorso in cui si parla di argomenti conosciuti (esempio: la scuola, le vacanze, i passatempi,
i propri gusti…).
Ricezione scritta (lettura)
- Comprendere testi brevi e semplici (esempio: cartoline, messaggi di posta elettronica, lettere
personali, storie per bambini…) accompagnati preferibilmente da supporti visivi, cogliendo
nomi familiari, parole e frasi basilari.
Interazione orale
- Esprimersi linguisticamente in modo comprensibile utilizzando espressioni e frasi adatte alla
situazione e all’interlocutore, anche se a volte non connesse e formalmente difettose, per
interagire con un compagno, un adulto con cui si ha familiarità; scambiare semplici
informazioni afferenti alla sfera personale (gusti, amici, attività scolastica, giochi,
vacanze…), sostenendo ciò che si dice o si chiede con mimica e gesti e chiedendo
eventualmente all’interlocutore di ripetere.
Produzione scritta
- Scrivere messaggi semplici e brevi, liste, biglietti, brevi lettere personali (per fare gli auguri,
per ringraziare o invitare qualcuno, per chiedere notizie, per raccontare proprie
esperienze…) anche se formalmente difettosi, purché siano comprensibili.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
Si parla di approccio metodologico anziché di metodo, poiché un insegnamento efficace deve essere
flessibile, non rigidamente legato ad un metodo unico, ma riferito ad un' ampia gamma di
metodologie di cui utilizzare tecniche e strumenti da adattare alle esigenze e alle situazioni
didattiche che via via si presentano.
In questo senso la metodologia adottata coinvolge e attiva tutti i canali sensoriali; l' apprendimento
può dirsi stabile solo quando coinvolge tutta la persona a livello visivo, acustico e corporeo. In
particolar modo, questo permetterà anche agli alunni in difficoltà di apprendimento, di rispondere
attivamente agli stimoli e di essere quindi gratificati dai loro successi.
Il riferimento principale è comunque l' approccio comunicativo, che considera la lingua come
strumento essenziale di comunicazione e che si basa sullo sviluppo integrato delle quattro abilità,
opportunamente graduate :
− ascoltare
− parlare
− leggere
− scrivere
Partendo dal presupposto che i bambini e le bambine devono essere protagonisti attivi del proprio
apprendimento, si farà in modo di stimolarli a usare la seconda lingua per comunicare con i
compagni attraverso attività motivanti che si svolgeranno in grande e/o piccolo gruppo, in coppia
e/o individualmente.
Considerato inoltre che prima di arrivare ad esprimersi in una seconda lingua, i bambini devono
poter sviluppare delle intenzioni comunicative in quella lingua, si provvederà a creare un contesto
motivante che faciliti l' apprendimento, basato su un approccio ludiforme.
Le unità avranno una struttura pianificata che:
• comincia con una chiara focalizzazione degli obiettivi di apprendimento;
• si sviluppa suggerendo agli alunni le strategie per migliorare il loro lavoro e imparare in
modo migliore;
• si conclude con un round up (revisione) di quanto appreso.
Verranno utilizzati giochi di vario tipo, filastrocche, canzoni, flashcards, pupazzi, libri, materiale
audio-video, giochi di ruolo, giochi di movimento (TPR), drammatizzazioni, sussidi informatici...
22
Le attività saranno brevi, diversificate e ripetute nel tempo, per consolidare l' apprendimento di
lessico e strutture via via presentate in un procedimento a spirale.
VALUTAZIONE
La valutazione dei processi di apprendimento, se collegata con l’autovalutazione, consente agli
alunni di analizzare il progredire del proprio apprendere e di assumersene la responsabilità.
Stimolare i bambini, sin dalle prime esperienze scolastiche, a riflettere sulle attività svolte vuol dire
motivarli alla scoperta di “chi sono come alunno, che cosa so fare, dove posso arrivare” ossia
renderli più autonomi e consapevoli del proprio processo di apprendimento.
L’autovalutazione, con bambini del primo ciclo, consisterà nel pensare se l’unità è piaciuta loro, se
hanno capito o se sono invece preoccupati e hanno incontrato delle difficoltà; mentre, con gli alunni
del secondo ciclo, l’autovalutazione permetterà di identificare i punti di forza e/o di debolezza, di
capire gli obiettivi di apprendimento e le strategie per la loro realizzazione.
VERIFICA
Le prove di verifica adottate saranno costituite da attività varie e diversificate, finalizzate a
verificare i livelli di apprendimento conseguiti nelle quattro abilità; ad esempio:
− test a scelta binaria (vero/falso);
− test a scelta multipla;
− test di abbinamento (due liste di parole e immagini o di sole parole, o di sole frasi da
accoppiare);
− riordino di elementi (immagini o parole);
− test performativi (esecuzioni di istruzioni attraverso cui il bambino dimostra di avere capito
messaggi orali o scritti, svolgendo correttamente i compito assegnatogli).
Ogni prova farà riferimento all' obiettivo da verificare, presentando una consegna chiara e completa.
Ampio spazio sarà dedicato anche ad una costante attività di osservazione delle reazioni dei
bambini in classe, dando loro un feedback riferito in particolare agli atteggiamenti motivazionali.
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LINGUE STRANIERE SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
per la prima e la seconda lingua straniera
L’alunno organizza il proprio apprendimento; utilizza lessico, strutture e conoscenze apprese per
elaborare i propri messaggi; individua analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti;
rappresenta linguisticamente collegamenti e relazioni fra fenomeni, eventi e concetti diversi;
acquisisce e interpreta informazioni valutandone l’attendibilità e l’utilità.
Individua e spiega le differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalle lingue straniere,
spiegandole senza avere atteggiamenti di rifiuto.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
per la prima lingua straniera
In contesti che gli sono familiari e su argomenti noti, l’alunno discorre con uno o più interlocutori,
si confronta per iscritto nel racconto di avvenimenti ed esperienze personali e familiari, espone
opinioni e ne spiega le ragioni mantenendo la coerenza del discorso.
Comprende i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che
affronta normalmente a scuola e nel tempo libero.
Descrive esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni; espone brevemente ragioni e dà
spiegazioni di opinioni e progetti.
Nella conversazione, comprende i punti chiave del racconto ed espone le proprie idee in modo
inequivocabile anche se può avere qualche difficoltà espositiva.
Riconosce i propri errori e a volta riesce a correggerli spontaneamente in base alle regole
linguistiche e alle convenzioni comunicative che ha interiorizzato.
OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE
SECONDARIA DI PRIMO GRADO PER LA PRIMA LINGUA STRANIERA
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Ricezione orale (ascolto)
- Capire i punti essenziali di un breve discorso relativo ad argomenti conosciuti, al tempo
libero, al proprio vissuto, ecc.
- Individuare l'informazione principale di brevi e semplici programmi televisivi e radiofonici
e altri materiali multimediali.
Ricezione scritta (lettura)
- Leggere e individuare informazioni concrete e prevedibili in semplici e brevi testi di uso
quotidiano e in lettere personali.
- Leggere e capire testi riguardanti istruzioni per l'uso e/o la costruzione di un oggetto.
Produzione orale non interattiva
- Essere in grado di articolare con scioltezza e con una pronuncia adeguata, secondo criteri di
comprensibilità del messaggio, brevi presentazioni di persone, descrizioni di esperienze e
progetti personali.
- Leggere testi di media lunghezza per dimostrare la capacità di corretta pronuncia ed
intonazione.
Interazione orale
- Interagire con uno o più interlocutori in modo semplice e comprensibile in conversazioni
guidate dall'insegnante.
Produzione scritta
24
-
Scrivere avvenimenti ed esperienze del proprio vissuto utilizzando strutture e lessico
adeguati.
OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO PER LA PRIMA LINGUA STRANIERA
Ricezione orale (ascolto)
- Capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e che
si parli di argomenti familiari, inerenti alla scuola, al tempo libero, ecc.
- Individuare l'informazione principale di programmi radiofonici o televisivi su avvenimenti
di attualità o su argomenti che riguardano la propria sfera di interessi, a condizione che il
discorso sia articolato in modo chiaro.
Ricezione scritta (lettura)
- Leggere e individuare informazioni concrete e prevedibili in semplici testi di uso quotidiano
(per esempio un annuncio, un prospetto, un menu, un orario…) e in lettere personali.
- Leggere globalmente testi relativamente lunghi (opuscoli, articoli di giornale…) per trovare
informazioni specifiche relative ai propri interessi.
- Leggere e capire testi riguardanti istruzioni per l’uso di un oggetto.
Produzione orale non interattiva
- Descrivere o presentare in modo semplice persone, condizioni di vita o di studio, compiti
quotidiani, indicare che cosa piace o non piace, motivare un’opinione, ecc. con espressioni e
frasi connesse in modo semplice anche se con esitazioni e con errori formali che non
compromettano però la comprensibilità del messaggio.
Interazione orale
- Interagire con uno o più interlocutori, comprendere i punti chiave di una conversazione ed
esporre le proprie idee in modo chiaro e comprensibile, purché l’interlocutore aiuti se
necessario.
- Gestire senza sforzo conversazioni di routine, facendo domande e scambiando idee e
informazioni in situazioni quotidiane prevedibili.
Produzione scritta
- Raccontare per iscritto avvenimenti ed esperienze, esponendo opinioni e spiegandone le
ragioni con frasi semplici.
- Scrivere semplici biografie immaginarie e lettere personali semplici, adeguate al
destinatario, che si avvalgano di lessico sostanzialmente appropriato e di sintassi elementare
anche se con errori formali che non compromettano però la comprensibilità del messaggio.
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
per la seconda lingua straniera
L’alunno affronta situazioni familiari per soddisfare bisogni di tipo concreto e riesce a comprendere
frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad esempio
informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro).
Comunica in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su
argomenti familiari e abituali.
Descrive in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si
riferiscono a bisogni immediati.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE
SECONDARIA DI PRIMO GRADO PER LA SECONDA LINGUA STRANIERA
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Ricezione orale (ascolto).
- Comprendere espressioni e frasi di uso quotidiano pronunciate lentamente e chiaramente e
identificare il tema generale di un discorso basato su argomenti appresi.
Ricezione scritta (lettura).
- Comprendere semplici testi di contenuto concreto trovandone le informazioni specifiche
(esempio: opuscoli, posta elettronica, ecc.).
Interazione orale
- Esprimersi in modo comprensibile utilizzando semplici espressioni adatte alla situazione,
anche se a volte formalmente difettose, allo scopo di soddisfare bisogni e scambiare
informazioni aiutandosi con la gestualità.
- Leggere e a volte memorizzare semplici testi scritti rispettando l'intonazione e la fonetica.
Produzione scritta
- Scrivere brevi e semplici testi secondo i modelli acquisiti anche con errori formali che non
compromettano però la comprensibilità del messaggio (esempio: biglietti, cartoline,
promemoria ecc.).
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO PER LA SECONDA LINGUA STRANIERA
Ricezione orale (ascolto)
- Comprendere espressioni e frasi di uso quotidiano se pronunciate chiaramente e lentamente
(esempio: consegne brevi e semplici) e identificare il tema generale di un discorso in cui si
parla di argomenti conosciuti (esempio: la scuola, le vacanze, i passatempi, gli amici, i
propri gusti…).
Ricezione scritta (lettura)
- Comprendere testi semplici di contenuto familiare e di tipo concreto (esempio: cartoline,
messaggi di posta elettronica, lettere personali, brevi articoli di cronaca …) e trovare
informazioni specifiche in materiali di uso corrente (menu, prospetti, opuscoli…).
Interazione orale
- Esprimersi linguisticamente in modo comprensibile utilizzando espressioni e frasi adatte alla
situazione e all’interlocutore, anche se a volte formalmente difettose, per interagire con un
compagno o un adulto con cui ha familiarità per soddisfare bisogni di tipo concreto,
scambiare semplici informazioni afferenti alla sfera personale (gusti, amici, attività
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scolastica, giochi, vacanze…), sostenendo ciò che si dice o si chiede con mimica e gesti e
chiedendo eventualmente all’interlocutore di ripetere.
Produzione scritta
- Scrivere testi brevi e semplici (biglietti, messaggi di posta elettronica, cartoline, promemoria, brevi lettere personali per fare gli auguri, ringraziare o invitare qualcuno, per
chiedergli notizie, per parlare e raccontare le proprie esperienze…) anche se con errori
formali che non compromettano però la comprensibilità del messaggio.
INDICAZIONI MEDOTOLOGICHE
Si adotterà un approccio metodologico di tipo funzionale comunicativo finalizzato alla concreta
acquisizione di abilità operative ma anche alla formazione culturale, sociale e umana (sapere, saper
fare e saper essere), facendo esplicito riferimento, inoltre, ai criteri dell’ assessment for learning.
Tale scelta metodologica si concretizzerà con:
- focalizzazione degli obiettivi di apprendimento e sintesi conclusiva del lavoro effettuato;
- esplicitazione delle modalità da seguire nel lavoro a casa e in classe per ottenere gli obiettivi
condivisi;
- organizzazione delle unità didattiche in termini di funzioni e attività comunicative;
- scelta di materiali autentici e contenuti che rispondano ai bisogni comunicativi degli allievi;
- utilizzo di tecniche di role play, games, drammatizzazioni, lavori di gruppo al fine di
motivare gli studenti ad una produzione linguistica realistica e piacevole;
- scelta di argomenti di cultura e di attualità basata sugli interessi dei ragazzi e/o curiosità
indotta, finalizzata all’acquisizione di un senso di consapevolezza interculturale;
- identificazione se possibile, di obiettivi multidisciplinari e interdisciplinari (L1-L2-L3);
- lavoro regolare di recupero e di consolidamento, soprattutto in fase di preparazione delle
verifiche scritte;
- utilizzo della pratica di prendere appunti;
- raggiungimento di un efficace e personale metodo di studio con l’utilizzo delle strategie
indicate.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le prove di accertamento della competenza linguistico-comunicativa conseguita dagli alunni
saranno somministrate al termine delle unità di lavoro. I test saranno di tipo “oggettivo” e
“soggettivo”, a seconda delle necessità, ma sempre strutturati sugli elementi/argomenti presentati
durante le lezioni.
Verifiche scritte: Verranno somministrate con regolarità e saranno composte da mini dialoghi,
scelta multipla, vero / falso, risposte a domande aperte, stesura di lettere, completamenti,
trasformazioni grammaticali, abbinamenti, stesura di brevi testi/dialoghi, risposte ad un
questionario.
Saranno considerati accettabili testi il cui contenuto sia adeguato alla situazione comunicativa e
sufficientemente corretti dal punto di vista lessicale, ortografico e sintattico. In particolare per le
prove strettamente strutturali, un’acquisizione sufficiente corrisponderà al 60% di strutture
affrontate corrette.
Verifiche orali: essendo gli alunni parte attiva della lezione, la verifica del loro apprendimento e
quindi della partecipazione, dell’impegno, dell’autonomia, della capacità di analisi e di sintesi e
della memorizzazione verrà costantemente attuata anche se registrata periodicamente.
Le tipologie di verifiche orali saranno le seguenti:
role play (drammatizzazioni), interventi insegnante/alunno, alunno/alunno,
gruppi di alunni, esercizi vero/falso, scelta tra opzioni, reperimento dati
espliciti, attribuzione di dati, risposte a domande aperte, lettura di testi noti.
27
I fattori chiave per la valutazione della produzione orale saranno: fluidità, ritmo, intonazione,
correttezza fonetica, grammaticale e lessicale e importante anche una generale disinvoltura e vivace
coinvolgimento emotivo alla situazione da interpretare.
Per le verifiche orale la soglia di accettabilità si attesta al 60%.
Infine la valutazione terrà conto del livello di partenza di ogni alunno, della capacità individuale,
dell’impegno personale e dei progressi conseguiti.
Si considereranno altresì: partecipazione al lavoro di classe, collaborazione con compagni ed
insegnanti e raggiungimento degli obiettivi comportamentali.
Autovalutazione: verrà attuata la pratica dell’autovalutazione in concomitanza con tutti i tipi di
verifica, con eventuale utilizzo di questionari guida.
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MUSICA
La musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza e dell’intelligenza umana, offre
uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e
socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza e autodeterminazione, alla
valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una
comunità, nonché all’interazione fra culture diverse.
L’apprendimento della musica consta di pratiche e di conoscenze, e nella scuola si articola su due
livelli esperienziali:
a) il livello della produzione, mediante l’azione diretta (esplorativa, compositiva, esecutiva) con e
sui materiali sonori, in particolare attraverso l’attività corale e di musica d’insieme;
b) quello della fruizione consapevole, che implica la costruzione e l’elaborazione di significati
personali, sociali e culturali, relativamente a fatti, eventi, opere del presente e del passato.
Il canto, la pratica degli strumenti musicali, la produzione creativa, l’ascolto e la riflessione critica
favoriscono lo sviluppo della musicalità che è in ciascuno; promuovono l’integrazione delle
componenti percettivo-motorie, cognitive e affettivo-sociali della personalità; contribuiscono al
benessere psicofisico in una prospettiva di prevenzione del disagio, dando risposta a bisogni,
desideri, domande, caratteristiche delle diverse fasce d’età. In particolare, attraverso l’esperienza
del far musica insieme, ognuno apprenderà a leggere e a scrivere musica, a comporla e a
improvvisarla, laddove con “improvvisazione” si intende quel gesto che sintetizza in un unico
istante-istinto creativo le diverse fasi del comporre: conoscenza, pensiero, decisione.
L’apprendimento della musica esplica specifiche funzioni formative, tra loro interdipendenti.
Mediante la funzione cognitivo-culturale gli alunni esercitano la capacità di rappresentazione
simbolica della realtà, sviluppano un pensiero flessibile, intuitivo, creativo e partecipano al
patrimonio di diverse culture musicali; utilizzano le competenze specifiche della disciplina nella
costruzione dell’universo di significati che stanno alla base della concezione del mondo, della
mentalità, dei modi di vita e dei valori della comunità a cui fanno riferimento. Mediante la funzione
linguistico-comunicativa la musica educa gli alunni all’espressione e alla comunicazione attraverso
gli strumenti e le tecniche specifiche del proprio linguaggio. Mediante la funzione emotivo-affettiva
gli alunni, nel rapporto con l’opera d’arte, sviluppano la riflessione sulla formalizzazione simbolica
delle emozioni e sono indotti a decentrarsi rispetto a esse. Mediante la funzioni identitaria e
interculturale la musica induce gli alunni a prendere coscienza della loro appartenenza a una
tradizione culturale e nel contempo fornisce loro gli strumenti per la conoscenza, il confronto e il
rispetto di altre tradizioni culturali e religiose. Mediante la funzione relazionale essa instaura
relazioni interpersonali e di gruppo, fondate su pratiche compartecipate e sull’ascolto condiviso.
Mediante la funzione critico-estetica essa sviluppa negli alunni una sensibilità artistica basata
sull’ascolto critico e sull’interpretazione sia di messaggi sonori sia di opere d’arte, eleva la loro
autonomia di giudizio e il livello di fruizione estetica del patrimonio culturale.
In quanto mezzo di espressione e di comunicazione, la musica interagisce costantemente con le altre
arti e è aperta agli scambi e alle interazioni con i vari ambiti del sapere.
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MUSICA SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in
riferimento alla loro fonte.
Gestisce diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando
ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate.
Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue
con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica; le trasforma in
brevi forme rappresentative.
Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture
differenti.
Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare
anche nelle proprie prassi esecutive; sa apprezzare la valenza estetica e riconoscere il valore
funzionale di ciò che si fruisce; applica varie strategie interattive e descrittive (orali, scritte,
grafiche) all’ascolto di brani musicali, al fine di pervenire a una comprensione essenziale delle
strutture e delle loro funzioni, e di rapportarle al contesto di cui sono espressione, mediante percorsi
interdisciplinari.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
- Analizzare le sonorità di ambienti conosciuti.
- Cogliere la differenza tra suono e rumore.
- Percepire ed individuare la fonte sonora e la direzione del suono.
- Discriminare e rappresentare le componenti del suono (altezza, intensità, timbro e durata )
utilizzando un sistema grafico intuitivo e personale.
- Utilizzare il proprio corpo, oggetti o semplici strumenti didattici per eseguire ritmi e/o effetti
sonori.
- Scoprire le possibilità timbriche ed espressive della propria voce.
- Eseguire semplici canti e filastrocche per imitazione.
- Interpretare una musica ascoltata attraverso il corpo, il disegno, la parola.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
- Usare la voce, gli strumenti, gli oggetti sonori per produrre, riprodurre, creare e
improvvisare fatti sonori ed eventi musicali di vario genere.
- Eseguire in gruppo semplici brani vocali e strumentali curando l’espressività e l’accuratezza
esecutiva in relazione ai diversi parametri sonori.
- Riconoscere e discriminare gli elementi di base all’interno di un brano musicale.
- Cogliere all’ascolto gli aspetti espressivi e strutturali di un brano musicale, traducendoli con
parola, azione motoria e segno grafico.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
- Utilizzare voce, strumenti e nuove tecnologie sonore in modo creativo e consapevole,
ampliando le proprie capacità di invenzione sonoro-musicale.
- Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/strumentali anche polifonici,
curando l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione.
- Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile, in relazione al
riconoscimento di culture di tempi e luoghi diversi.
- Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale all’interno
di brani esteticamente rilevanti, di vario genere e provenienza.
- Rappresentare gli elementi sintattici basilari di eventi sonori e musicali attraverso sistemi
simbolici convenzionali e non convenzionali.
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INDICAZIONI METODOLOGICHE
La musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza e dell’intelligenza umana, offre
uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e
socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza e autodeterminazione, alla
valorizzazione della creatività e della partecipazione ,allo sviluppo del senso di appartenenza a una
comunità, nonché all’interazione fra culture diverse.
L'insegnante non mira ad un puro accumulo di dati e nomi, ma suggerisce metodi che portano
all'acquisizione d'abilità e conoscenze.
Nello studio del testo vengono date delle indicazioni relative al metodo di studio (leggere con
attenzione, sottolineare, ricercare le parole-chiave, comprendere i termini, ripetere a mente e a voce
alta) e alla creazione di mappe o schemi iniziali e\o finali dei concetti, realizzati a livello personale
o di classe.
La lezione frontale è solo una delle modalità di lavoro, infatti vengono utilizzati: il lavoro
personale, in coppia, in cooperative learning, con l’utilizzo di strumenti diversi quali il libro di
testo, il quaderno,gli strumenti musicali, le fotocopie, i cd, la LIM, il computer e il videoproiettore, i
programmi di videoscrittura e internet.
Le esperienze e le attività sono concrete e partono dall’esperienza degli alunni con un esplicito
richiamo al metodo induttivo secondo processi d'apprendimento non univoci ma vari: ludico,
pratico, teorico, lessicale, grafico e analitico. Il modello adottato è d'organizzazione delle attività a
spirale, con ritorni ciclici che approfondiscono nel triennio tutti gli aspetti del fare musica,
escludendo così una successione dei contenuti di tipo lineare e rigidamente consequenziale. Largo
spazio viene dato alla creatività ed espressività dei ragazzi come importante momento comunicativo
ed educativo.
Pertanto l’insegnante:
- Suscita la curiosità dei ragazzi verso il mondo sonoro;
- Sostiene la motivazione e promuove la partecipazione attiva dell'allievo all'esperienza della
musica nel suo duplice aspetto espressivo-comunicativo (il saper fare) e di ricezione (il saper
ascoltare);
- Comunica gli obiettivi delle unità didattiche in modo chiaro e precisando anche obiettivi intermedi
e non solo finali;
- Valorizza ed arricchisce il codice sonoro dell'allievo, dalle esperienze grafiche (dal codice non
convenzionale al codice convenzionale) alla produzione;
- Promuove esperienze di traduzione tra i diversi linguaggi (dal sonoro al motorio-gestuale, al
grafico-pittorico, al verbale) ;
- Radica ogni nuovo apprendimento sulle precedenti competenze favorendo l’approccio disciplinare
partendo da esperienze operative e dai bisogni dei ragazzi;
- Collega la musica alla più generale esperienza umana e culturale, potenziando atteggiamenti di
disponibilità ed apertura verso musiche di culture diverse e arricchendo il gusto estetico, raffinando
la percezione dei fatti sonori;
- Insegna ad usare il linguaggio musicale in modo creativo facendo sperimentare ai ragazzi il
piacere di far musica;
- Presta attenzione all’attività di ciascun alunno, facendolo prendere coscienza dei risultati raggiunti
riferiti agli obiettivi prefissati, promuovendo la pratica dell’autovalutazione;
-Dedica sufficiente tempo in classe agli studenti per farli riflettere sul proprio processo di
apprendimento (cosa e come stanno imparando) per consentire loro il riutilizzo delle conoscenze;
- Promuove nei ragazzi la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”. Il ragazzo riconosce le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle, prende
atto degli errori commessi, ma anche comprende le ragioni di un insuccesso e conosce i propri
punti di forza: competenze necessarie a rendere l'alunno consapevole del proprio stile
d'apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio.
-Prima di una verifica dedica un po’ di tempo per aiutare gli studenti a prepararsi ad essa ;
31
- Verifica l’acquisizione di tecniche, procedimenti, abilità ripercorrendo l’iter didattico per valutare
eventuali carenze, osservando lo studio dei ragazzi per coglierne i punti deboli e le difficoltà per
offrire suggerimenti e/o supporti partendo dagli elementi di forza dell’alunno( annotazioni
diaristiche, osservazioni sistematiche, resoconti verbali, dialogo pedagogico, feed back positivo,
dettagliato e chiaro).
VERIFICA E VALUTAZIONE
Per assicurare un’effettiva valutazione dei punti di partenza e di arrivo dei processi di
apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e degli interventi compensativi attuati, si
raccolgono sistematicamente e continuativamente le informazioni relative allo sviluppo delle
conoscenze e delle abilità degli alunni.
Viene data particolare importanza ai progressi individuali rispetto alla situazione di partenza ed i
ragazzi stessi vengono coinvolti nella valutazione per una presa di coscienza obiettiva delle loro
prove (autovalutazione e co-valutazione)
Al termine di ciascuna unità didattica, si somministrano verifiche diversificate che tengano conto di
alcuni punti di riferimento:
A) La situazione di partenza (preconoscenze, precedenti esperienze ecc.);
B) Le capacità musicali fondamentali come ascoltare, esprimersi e comunicare (con mezzi vocali,
strumentali e corporei), leggere, scrivere, capire e criticare.
Vengono condivisi chiaramente i criteri di valutazione e gli standard attraverso i quali verrà valutato
il lavoro dei ragazzi.
Dopo una verifica, vengono forniti agli studenti informazioni per sapere quali sono i loro errori e
come migliorare il loro lavoro.
Viene dato sufficiente tempo in classe agli studenti per riflettere sul loro processo di
apprendimento (cosa e come stanno imparando) per il riutilizzo delle conoscenze.
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MUSICA SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e
l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Fa uso di
diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’apprendimento e alla riproduzione di brani
musicali. È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso modalità improvvisative o partecipando
a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con
modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici.
Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di
comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione al
contesto storico- culturale. Sa analizzare gli aspetti formali e strutturali insiti negli eventi e nei
materiali musicali, facendo uso di un lessico appropriato e adottando codici rappresentativi diversi,
ponendo in interazione musiche di tradizione orale e scritta.
Valuta in modo funzionale ed estetico ciò di cui fruisce, riesce a raccordare la propria esperienza
alle tradizioni storiche e alle diversità culturali contemporanee.
Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di
appropriati codici e sistemi di codifica.
Orienta lo sviluppo delle proprie competenze musicali, nell’ottica della costruzione di un’identità
musicale che muova dalla consapevolezza delle proprie attitudini e capacità, dalla conoscenza delle
opportunità musicali offerte dalla scuola e dalla fruizione dei contesti socio-culturali presenti sul
territorio.
Per le competenze specifiche relative allo studio dello strumento musicale nelle scuole secondarie
di primo grado, in attesa di una definitiva attuazione della Riforma degli studi musicali, del
conseguente avvio dei Liceo Coreutico e Musicale e della definizione dei livelli di entrata e uscita
di quel settore, restano in vigore le indicazioni contenute nell’Allegato A del DM 201/99.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
-
-
-
-
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Eseguire con precisione collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di media
difficoltà, monodici e/o polifonici anche avvalendosi di basi musicali e sviluppando una
capacità di autovalutazione e di ascolto critico.
Realizzare semplici frasi musicali utilizzando i principi fondamentali della notazione
musicale( chiave di violino , tempo, valori delle note e delle pause, segni di prolungamento
del suono, alterazioni, legatura di frase) e scoprire le proprie capacità creative attraverso
l’invenzione di sequenze ritmiche e melodiche improvvisate o scritte.
Riconoscere visivamente e timbricamente gli strumenti musicali e saperli classificare in base
alla famiglia di appartenenza, al materiale costitutivo, alla modalità di utilizzo ed
all’imboccatura.
Riconoscere e analizzare con terminologia specifica le fondamentali strutture formali del
linguaggio musicale e la loro valenza espressiva anche in relazione ad altri linguaggi,
mediante l’ascolto di opere musicali, di generi, forme e stili storicamente rilevanti.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
-
Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di
diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche.
Improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e/o strumentali, utilizzando sia
strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici.
Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del
linguaggio musicale.
33
-
Conoscere e interpretare in modo critico opere d’arte musicali e progettare/realizzare eventi
sonori che integrino altre forme artistiche, quali danza, teatro, arti plastiche e multimediali.
Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura.
Orientare la costruzione della propria identità musicale valorizzando le proprie esperienze, il
percorso svolto e le opportunità offerte dal contesto.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
La musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza e dell’intelligenza umana, offre
uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e
socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza e autodeterminazione, alla
valorizzazione della creatività e della partecipazione ,allo sviluppo del senso di appartenenza a una
comunità, nonché all’interazione fra culture diverse.
L'insegnante non mira ad un puro accumulo di dati e nomi, ma suggerisce metodi che portano
all'acquisizione d'abilità e conoscenze.
Nello studio del testo vengono date delle indicazioni relative al metodo di studio (leggere con
attenzione, sottolineare, ricercare le parole-chiave, comprendere i termini, ripetere a mente e a voce
alta) e alla creazione di mappe o schemi iniziali e\o finali dei concetti, realizzati a livello personale
o di classe.
La lezione frontale è solo una delle modalità di lavoro, infatti vengono utilizzati: il lavoro
personale, in coppia, in cooperative learning, con l’utilizzo di strumenti diversi quali il libro di
testo, il quaderno,gli strumenti musicali, le fotocopie, i cd, la LIM, il computer e il videoproiettore, i
programmi di videoscrittura e internet.
Le esperienze e le attività sono concrete e partono dall’esperienza degli alunni con un esplicito
richiamo al metodo induttivo secondo processi d'apprendimento non univoci ma vari: ludico,
pratico, teorico, lessicale, grafico e analitico. Il modello adottato è d'organizzazione delle attività a
spirale, con ritorni ciclici che approfondiscono nel triennio tutti gli aspetti del fare musica,
escludendo così una successione dei contenuti di tipo lineare e rigidamente consequenziale. Largo
spazio viene dato alla creatività ed espressività dei ragazzi come importante momento comunicativo
ed educativo.
Pertanto l’insegnante:
- Suscita la curiosità dei ragazzi verso il mondo sonoro;
- Sostiene la motivazione e promuove la partecipazione attiva dell'allievo all'esperienza della
musica nel suo duplice aspetto espressivo-comunicativo (il saper fare) e di ricezione (il saper
ascoltare);
- Comunica gli obiettivi delle unità didattiche in modo chiaro e precisando anche obiettivi intermedi
e non solo finali;
- Valorizza ed arricchisce il codice sonoro dell'allievo, dalle esperienze grafiche (dal codice non
convenzionale al codice convenzionale) alla produzione;
- Promuove esperienze di traduzione tra i diversi linguaggi (dal sonoro al motorio-gestuale, al
grafico-pittorico, al verbale) ;
- Radica ogni nuovo apprendimento sulle precedenti competenze favorendo l’approccio disciplinare
partendo da esperienze operative e dai bisogni dei ragazzi;
- Collega la musica alla più generale esperienza umana e culturale, potenziando atteggiamenti di
disponibilità ed apertura verso musiche di culture diverse e arricchendo il gusto estetico, raffinando
la percezione dei fatti sonori;
- Insegna ad usare il linguaggio musicale in modo creativo facendo sperimentare ai ragazzi il
piacere di far musica;
- Presta attenzione all’attività di ciascun alunno, facendolo prendere coscienza dei risultati raggiunti
riferiti agli obiettivi prefissati, promuovendo la pratica dell’autovalutazione;
-Dedica sufficiente tempo in classe agli studenti per farli riflettere sul proprio processo di
apprendimento (cosa e come stanno imparando) per consentire loro il riutilizzo delle conoscenze;
34
-Promuove nei ragazzi la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”. Il ragazzo riconosce le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle, prende
atto degli errori commessi, ma anche comprende le ragioni di un insuccesso e conosce i propri
punti di forza: competenze necessarie a rendere l'alunno consapevole del proprio stile
d'apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio.
-Prima di una verifica dedica un po’ di tempo per aiutare gli studenti a prepararsi ad essa;
-Verifica l’acquisizione di tecniche, procedimenti, abilità ripercorrendo l’iter didattico per valutare
eventuali carenze, osservando lo studio dei ragazzi per coglierne i punti deboli e le difficoltà per
offrire suggerimenti e/o supporti partendo dagli elementi di forza dell’alunno( annotazioni
diaristiche, osservazioni sistematiche, resoconti verbali, dialogo pedagogico, feed back positivo,
dettagliato e chiaro)
VERIFICA E VALUTAZIONE
Per assicurare un’effettiva valutazione dei punti di partenza e di arrivo dei processi di
apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e degli interventi compensativi attuati, si
raccolgono sistematicamente e continuativamente le informazioni relative allo sviluppo delle
conoscenze e delle abilità degli alunni.
Viene data particolare importanza ai progressi individuali rispetto alla situazione di partenza ed i
ragazzi stessi vengono coinvolti nella valutazione per una presa di coscienza obiettiva delle loro
prove (autovalutazione e co-valutazione).
Al termine di ciascuna unità didattica, si somministrano verifiche diversificate che tengano conto di
alcuni punti di riferimento:
A) La situazione di partenza (preconoscenze, precedenti esperienze ecc.);
B) Le capacità musicali fondamentali come ascoltare, esprimersi e comunicare (con mezzi vocali,
strumentali e corporei), leggere, scrivere, capire e criticare.
Vengono condivisi chiaramente i criteri di valutazione e gli standard attraverso i quali verrà valutato
il lavoro dei ragazzi.
Dopo una verifica, vengono forniti agli studenti informazioni per sapere quali sono i loro errori e
come migliorare il loro lavoro.
Viene dato sufficiente tempo in classe agli studenti per riflettere sul loro processo di
apprendimento (cosa e come stanno imparando) per il riutilizzo delle conoscenze.
PROVE OGGETTIVE DI VERIFICA
Interrogazioni, verifiche scritte intermedie o finali ( a risposte chiuse o aperte),prove pratiche di
strumento o vocali
Prove d’ascolto per :
distinguere i fenomeni acustici
riconoscere la fonte sonora
distinguere i parametri del suono
riconoscere i timbri strumentali o vocali
individuare gli elementi costitutivi dei brani musicali
Prove oggettive per lo studio della parte teorica:
vero – falso / scelta multipla /completamento
Esecuzioni di pratica strumentale e vocale:
individuali, a coppie, a gruppi
Dettati ritmici e melodici
Questionari, vero/falso, domande aperte
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ARTE E IMMAGINE
Lo studio della disciplina arte e immagine ha la finalità di sviluppare e di potenziare nell’alunno la
capacità di leggere e comprendere le immagini e le diverse creazioni artistiche, di esprimersi e
comunicare in modo personale e creativo, di acquisire sensibilità e consapevolezza nei confronti del
patrimonio artistico.
Il percorso formativo della disciplina dovrà di conseguenza riconoscere, valorizzare e ordinare
l’insieme di conoscenze acquisite e di esperienze precedentemente realizzate dall’alunno nel campo
espressivo e multimediale fuori dalla scuola, anche in modo frammentario. La disciplina
contribuisce così in modo rilevante a far sì che la scuola si apra al mondo, portandola a confrontarsi
criticamente con “la cultura giovanile” e con le nuove modalità di apprendimento proposte dalle
tecnologie della comunicazione.
Attraverso il percorso formativo di tutto il primo ciclo, l’alunno impara a fruire ed utilizzare il
linguaggio visuale e dell’arte.
In particolare il percorso permette all’alunno di leggere e interpretare in modo critico e attivo i
linguaggi delle immagini e quelli multimediali; di comprendere le opere d’arte; di conoscere e
apprezzare i beni culturali e il patrimonio artistico; di esprimersi e comunicare sperimentando
attivamente le tecniche e i codici propri del linguaggio visuale e audiovisivo. L’alunno può così
sviluppare le proprie capacità creative attraverso l’utilizzo di codici e linguaggi espressivi e la
rielaborazione di segni visivi.
Con l’educazione all’arte e all’immagine, soprattutto attraverso un approccio operativo di tipo
laboratoriale, l’alunno sviluppa le capacità di osservare e descrivere, di leggere e comprendere
criticamente le opere d’arte. Lo sviluppo di queste capacità è una condizione necessaria per creare
un atteggiamento di curiosità e di interazione positiva con il mondo artistico. È importante infatti
che l’alunno apprenda, a partire dal primo ciclo, gli elementi di base del linguaggio delle immagini
(linea, colore, superficie, forma, volume, composizione, ecc.) e allo stesso tempo sperimenti diversi
metodi di lettura delle opere d’arte, anche attraverso esperienze dirette nel territorio e nei musei. È
necessario inoltre che abbia una conoscenza dei luoghi e dei contesti storici, degli stili e delle
funzioni che caratterizzano la produzione artistica.
Imparare a leggere le immagini e le opere d’arte sensibilizza e potenzia nell’alunno le capacità
estetiche ed espressive, rafforza la preparazione culturale, ma serve anche a sviluppare il senso
civico. L’alunno, infatti, si educa alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico e
ambientale e scopre i beni culturali presenti nella realtà del proprio territorio, che impara a
contestualizzare nell’ambito nazionale, europeo ed extraeuropeo.
Le immagini, le opere d’arte e la musica sono linguaggi universali che costituiscono strumenti
potenti per favorire e sviluppare processi di educazione interculturale, basata sulla comunicazione,
la conoscenza e il confronto tra culture diverse.
Per far sì che la disciplina contribuisca allo sviluppo di tutti gli aspetti della personalità dell’alunno
è necessario che il suo apprendimento sia realizzato attraverso i nuclei costituitivi del suo impianto
epistemologico: sensoriale (sviluppo delle dimensioni: tattile, olfattiva, uditiva, visiva intesa come
vedere-osservare); linguistico-comunicativo (il messaggio visivo, i segni dei codici iconici e non
iconici, le funzioni, ecc.); storico-culturale (l’arte come documento per comprendere la storia, la
società, la cultura, la religione di un’epoca); espressivo/comunicativa (produzione e
sperimentazione di tecniche, codici e materiali diversificati, incluse le nuove tecnologie);
patrimoniale (il museo, i beni culturali e ambientali presenti nel territorio).
36
ARTE SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L’alunno utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere
e leggere immagini statiche (quali fotografie, manifesti, opere d’arte) e messaggi in movimento
(quali spot, brevi filmati, video clip, ecc.).
Utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le
immagini attraverso molteplici tecniche, di materiali e di strumenti diversificati (grafico-espressivi,
pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).
Legge gli aspetti formali di alcune opere; apprezza opere d’arte e oggetti di artigianato provenienti
da altri paesi diversi dal proprio.
Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio, e mette in atto pratiche di
rispetto e salvaguardia.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Percettivo visivo
- Scoprire immagini, forme e oggetti presenti nell'ambiente utilizzando le capacità visive,
uditive, olfattive, gestuali, tattili e cinestetiche.
- Intuire immagini statiche e in movimento.
- Cogliere ed esprimere verbalmente le impressioni percettivo-emozionali di immagini
statiche e in movimento (suoni, gesti, espressioni di personaggi, forme, luci, colori e altro).
Leggere
- Scoprire il linguaggio dell'immagine (linee, colori, forme, volume) attraverso un approccio
laboratoriale.
- Scoprire le diverse tipologie espressive delle immagini: fumetto, film e audiovisivo.
- Avvicinarsi ad un'opera d'arte, sia antica che moderna, dando spazio alle proprie sensazioni
ed emozioni.
- Scoprire nel proprio ambiente i principali monumenti e beni artistico-culturali.
Produrre
- Esprimere sensazioni, emozioni, pensieri in produzioni di vario tipo (grafiche, plastiche,
multimediali...) utilizzando materiali e tecniche diverse e integrando diversi linguaggi.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE SECONDA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Percettivo visivo
- Cominciare ad esplorare immagini, forme e oggetti presenti nell'ambiente utilizzando le
capacità visive, uditive, olfattive, gestuali, tattili e cinestetiche.
- Guardare e distinguere immagini statiche e in movimento, descrivendo verbalmente le
impressioni percettivo-emozionali di immagini statiche e in movimento (suoni, gesti,
espressioni di personaggi, forme, luci, colori e altro).
Leggere
- Conoscere ed utilizzare gli elementi del linguaggio visivo (linee, colori, forme, volume e
spazi grafici) attraverso un approccio laboratoriale.
- Individuare in forma elementare nel liguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo le diverse
tipologie di codice e le sequenze narrative.
- Guardare un'opera d'arte, sia antica che moderna appartenente a culture diverse, esprimendo
le proprie sensazioni ed emozioni.
37
-
Scoprire nel proprio ambiente i principali monumenti e beni artistico-culturali.
Produrre
- Esprimere sensazioni, emozioni, pensieri in produzioni di vario tipo (grafiche, plastiche,
multimediali...) utilizzando materiali e tecniche diverse e integrando diversi linguaggi.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Percettivo visivi
- Esplorare immagini, forme e oggetti presenti nell’ambiente utilizzando le capacità visive,
uditive, olfattive, gestuali, tattili e cinestetiche.
- Guardare con consapevolezza immagini statiche e in movimento descrivendo verbalmente le
emozioni e le impressioni prodotte dai suoni, dai gesti e dalle espressioni dei personaggi,
dalle forme, dalle luci e dai colori e altro.
Leggere
- Riconoscere attraverso un approccio operativo linee, colori, forme, volume e la struttura
compositiva presente nel linguaggio delle immagini e nelle opere d’arte.
- Individuare nel linguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo le diverse tipologie di codici,
le sequenze narrative e decodificare in forma elementare i diversi significati.
- Descrivere tutto ciò che vede in un’opera d’arte, sia antica che moderna, dando spazio alle
proprie sensazioni, emozioni, riflessioni.
- Riconoscere nel proprio ambiente i principali monumenti e beni artistico-culturali.
Produrre
- Esprimere sensazioni, emozioni, pensieri in produzioni di vario tipo (grafiche, plastiche,
multimediali…) utilizzando materiali e tecniche adeguate e integrando diversi linguaggi.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUARTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Percettivo visivi
- Guardare con consapevolezza un'immagine e gli oggetti presenti nell'ambiente attraverso
una prima conoscenza delle regole della percezione visiva e dell'orientamento spaziale.
- Conoscere gli elementi del linguaggio visuale (linee, colori, forme, volume, spazio) e il loro
significato espressivo.
Leggere
- Conoscere gli elementi del linguaggio audio-visivo (piani, campi, sequenze, struttura
narrativa, movimento) e il loro significato espressivo.
- Operare una prima semplice lettura di alcune opere d'arte di diverse epoche storiche e
provenienti da diversi paesi, cogliendo i principali elementi compositivi, espessivi e
comunicativi.
- Riconoscere e apprezzare i principali beni culturali ed artigianali presenti nel territorio.
Produrre
- Produrre immagini grafiche, pittoriche, plastiche tridimensionali, utilizzando strumenti,
materiali e tecniche diverse, applicando le regole del linguaggio visuale.
- Esprimere sensazioni ed emozioni attraverso l’uso delle tecnologie della comunicazione
audiovisiva.
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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Percettivo visivi
- Guardare e osservare con consapevolezza un’immagine e gli oggetti presenti nell’ambiente
descrivendo gli elementi formali e utilizzando le regole della percezione visiva e
l’orientamento nello spazio.
Leggere
- Riconoscere in un testo iconico-visivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio
visuale (linee, colori, forme, volume, spazio) e del linguaggio audiovisivo (piani, campi,
sequenze, struttura narrativa, movimento ecc.)individuando il loro significato espressivo.
- Leggere in alcune opere d’arte di diverse epoche storiche e provenienti da diversi Paesi i
principali elementi compositivi, i significati simbolici, espressivi e comunicativi.
- Riconoscere e apprezzare i principali beni culturali, ambientali e artigianali presenti nel
proprio territorio, operando una prima analisi e classificazione.
Produrre
- Utilizzare strumenti e regole per produrre immagini grafiche, pittoriche, plastiche
tridimensionali, attraverso processi di manipolazione, rielaborazione e associazione di
codici, di tecniche e materiali diversi tra loro.
- Sperimentare l’uso delle tecnologie della comunicazione audiovisiva per esprimere, con
codici visivi, sonori e verbali, sensazioni, emozioni e realizzare produzioni di vario tipo.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
Le immagini e le opere d'arte sono linguaggi universali.
Lo studio della disciplina arte e immagine ha la finalità di sviluppare e di potenziare nell'alunno la
capacità di leggere e comprendere le immagini e le diverse creazioni artistiche, di esprimersi e
comunicare in modo personale e creativo, di acquisire sensibilità e consapevolezza nei confronti del
patrimonio artistico, sviluppando il senso civico e promuovendo l'educazione alla cittadinanza.
A tal fine è possibile individuare, nel rispetto della libertà d'insegnamento, alcune impostazioni
metodologiche di fondo:
- dedicare particolare cura alla formazione della classe come gruppo;
- suscitare la curiosità dei ragazzi;
- sostenere la motivazione ad apprendere attraverso stimoli adeguati, condividendo gli obiettivi di
apprendimento con gli studenti in modo che l’alunno abbia chiaro cosa gli viene chiesto e
diversificando le modalità di presentazione della lezione;
- riconoscere e valorizzare l' insieme di conoscenze acquisite e di esperienze precedentemente
realizzate dall'alunno anche al di fuori della scuola, seppur in modo frammentario, per ancorarvi i
nuovi contenuti;
- verificare che gli studenti stiano imparando utilizzando: ceck list, annotazioni diaristiche,
osservazioni sistematiche, resoconti verbali, “buone domande”, dialogo pedagogico, , ecc.;
- promuovere legami cooperativi suggerendo agli studenti alcune strategie per la gestione dei
conflitti indotti dalla socializzazione: feed back positivo, dettagliato e chiaro, cooperative learning;
- attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per far in modo che non diventino
disuguaglianze: particolare attenzione dovrà essere rivolta alle differenze nei modi di apprendere, ai
livelli di apprendimento raggiunti, alle specifiche inclinazioni e personali interessi, ma anche a
condizioni particolari, che possono essere causa di difficoltà nell'apprendimento, oppure a
particolari stati emotivi e affettivi;
- riconoscere e valorizzare il patrimonio culturale delle diverse provenienze etniche;
- favorire l'esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove
conoscenze;
- promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”. Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle, prendere atto
39
degli errori commessi, ma anche comprendere le ragioni di un insuccesso e conoscere i propri punti
di forza: sono tutte competenze necessarie a rendere l'alunno consapevole del proprio stile
d'apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio. Promuovere la pratica
dell’autovalutazione degli studenti sulle loro verifiche(autovalutazione e co-valutazione ).
Verificare che gli studenti abbiano sufficienti informazioni per sapere quali sono i propri errori e
migliorare il loro lavoro. Dedicare sufficiente tempo in classe agli studenti per riflettere sul proprio
processo di apprendimento (cosa e come stanno imparando);
- realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l'operatività e allo stesso tempo il dialogo e
la riflessione su quello che si fa.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva valutazione dei
punti di partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate
e degli interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli alunni e delle alunne.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o saranno
somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte dei bambini e delle bambine,
dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
per la formazione dei gruppi classe,
per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
per la precoce individuazione di alcuni casi di difficoltà,
per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno, verranno proposte prove di verifica intermedie, di norma a
conclusione delle Unità di lavoro che:
- consentiranno di valutare in modo attendibile i livelli raggiunti da ciascun alunno rispetto agli
obiettivi formativi e ai livelli di partenza
- offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per riflettere
sull'adeguatezza del percorso progettato.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri e rappresenteranno un utile strumento in grado di ottenere e fornire
informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante l'intero anno
scolastico.
Si adotteranno verifiche differenziate: elaborati grafici con l’utilizzo di varie tecniche,
manipolazione di materiali differenti, conversazioni aperte, esposizioni orali in gruppo, questionari
.Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinanti le scelte di
obiettivi individualizzati, personalizzati.
Si comunicherà chiaramente i criteri e gli standard attraverso i quali verrà valutato il lavoro.
40
ARTE SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i
significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali.
Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea,
sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale
di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio.
Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio
territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione.
Realizza un elaborato personale e creativo, applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando
tecniche e materiali differenti anche con l’integrazione di più media e codici espressivi.
Descrive e commenta opere d’arte, beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il
linguaggio verbale specifico.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Percettivo visivi
- Maturare le capacità percettivo-visive.
- Osservare e descrivere, con linguaggio verbale appropriato, utilizzando più metodi.
Leggere e comprendere
- Riconoscere i codici e le regole compositive ( linee, colori, forma, spazio, peso – equilibrio )
presenti nelle opere d’arte.
- Conoscere e utilizzare gli elementi della comunicazione visiva, i suoi codici e in forma
essenziale le immagini e i linguaggi integrati.
- Possedere una conoscenza delle linee fondamentali della produzione storico artistica del
periodo Rinascimentale.
Produrre e rielaborare
- Consolidare le capacità di produzione tenendo conto dell’espressività maturata.
- Riprodurre elaborati utilizzando immagini fotografiche e dal vero, applicando le tecniche
acquisite.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
Percettivo visivi
- Osservare e descrivere, con linguaggio verbale appropriato e utilizzando più metodi, tutti gli
elementi significativi formali presenti in opere d’arte, in immagini statiche e dinamiche.
Leggere e comprendere
- Riconoscere i codici e le regole compositive (linee, colori, forma, spazio, peso-equilibrio,
movimento, inquadrature, piani, sequenze, ecc.) presenti nelle opere d’arte, nelle immagini
statiche e in movimento e individuarne i significati simbolici, espressivi e comunicativi.
- Conoscere e utilizzare gli elementi della comunicazione visiva, i suoi codici e le funzioni
per leggere a livello denotativo e connotativo messaggi visivi, e in forma essenziale le
immagini e i linguaggi integrati.
- Leggere e interpretare criticamente un’opera d’arte, mettendola in relazione con alcuni
elementi del contesto storico e culturale.
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Riconoscere e confrontare in alcune opere gli elementi stilistici di epoche diverse.
- Possedere una conoscenza delle linee fondamentali della produzione storico-artistica
dell’arte antica, paleocristiana, medioevale, rinascimentale, moderna e contemporanea.
- Individuare le tipologie dei beni artistici, culturali e ambientali presenti nel proprio
territorio, sapendo leggerne i significati e i valori estetici e sociali.
- Elaborare ipotesi e strategie di intervento per la tutela e la conservazione dei beni culturali
coinvolgendo altre discipline.
Produrre e rielaborare
- Rielaborare immagini fotografiche, materiali di uso comune, elementi iconici e visivi, scritte
e parole per produrre immagini creative.
- Produrre elaborati, utilizzando le regole della rappresentazione visiva, materiali e tecniche
grafiche, pittoriche e plastiche per creare composizioni espressive, creative e personali.
- Sperimentare l’utilizzo integrato di più codici, media, tecniche e strumenti della
comunicazione multimediale per creare messaggi espressivi e con precisi scopi
comunicativi.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
Le immagini e le opere d'arte sono linguaggi universali.
Lo studio della disciplina arte e immagine ha la finalità di sviluppare e di potenziare nell'alunno la
capacità di leggere e comprendere le immagini e le diverse creazioni artistiche, di esprimersi e
comunicare in modo personale e creativo, di acquisire sensibilità e consapevolezza nei confronti del
patrimonio artistico, sviluppando il senso civico e promuovendo l'educazione alla cittadinanza.
A tal fine è possibile individuare, nel rispetto della libertà d'insegnamento, alcune impostazioni
metodologiche di fondo:
- dedicare particolare cura alla formazione della classe come gruppo;
- suscitare la curiosità dei ragazzi;
- sostenere la motivazione ad apprendere attraverso stimoli adeguati, condividendo gli obiettivi di
apprendimento con gli studenti in modo che l’alunno abbia chiaro cosa gli viene chiesto e
diversificando le modalità di presentazione della lezione;
- riconoscere e valorizzare l' insieme di conoscenze acquisite e di esperienze precedentemente
realizzate dall'alunno anche al di fuori della scuola, seppur in modo frammentario, per ancorarvi i
nuovi contenuti;
- verificare che gli studenti stiano imparando utilizzando: ceck list, annotazioni diaristiche,
osservazioni sistematiche, resoconti verbali, “buone domande”, dialogo pedagogico, , ecc.;
- promuovere legami cooperativi suggerendo agli studenti alcune strategie per la gestione dei
conflitti indotti dalla socializzazione: feed back positivo, dettagliato e chiaro, cooperative learning;
- attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per far in modo che non diventino
disuguaglianze: particolare attenzione dovrà essere rivolta alle differenze nei modi di apprendere, ai
livelli di apprendimento raggiunti, alle specifiche inclinazioni e personali interessi, ma anche a
condizioni particolari, che possono essere causa di difficoltà nell'apprendimento, oppure a
particolari stati emotivi e affettivi;
- riconoscere e valorizzare il patrimonio culturale delle diverse provenienze etniche;
- favorire l'esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove
conoscenze;
- promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”. Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle, prendere atto
degli errori commessi, ma anche comprendere le ragioni di un insuccesso e conoscere i propri punti
di forza: sono tutte competenze necessarie a rendere l'alunno consapevole del proprio stile
d'apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio. Promuovere la pratica
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dell’autovalutazione degli studenti sulle loro verifiche(autovalutazione e co-valutazione ).
Verificare che gli studenti abbiano sufficienti informazioni per sapere quali sono i propri errori e
migliorare il loro lavoro. Dedicare sufficiente tempo in classe agli studenti per riflettere sul proprio
processo di apprendimento (cosa e come stanno imparando);
- realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l'operatività e allo stesso tempo il dialogo e
la riflessione su quello che si fa.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva valutazione dei
punti di partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate
e degli interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli alunni e delle alunne.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o saranno
somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte dei bambini e delle bambine,
dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
per la formazione dei gruppi classe,
per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
per la precoce individuazione di alcuni casi di difficoltà,
per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno, verranno proposte prove di verifica intermedie, di norma a
conclusione delle Unità di lavoro che:
- consentiranno di valutare in modo attendibile i livelli raggiunti da ciascun alunno rispetto agli
obiettivi formativi e ai livelli di partenza
- offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per riflettere
sull'adeguatezza del percorso progettato.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri e rappresenteranno un utile strumento in grado di ottenere e fornire
informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante l'intero anno
scolastico.
Si adotteranno verifiche differenziate: elaborati grafici con l’utilizzo di varie tecniche,
manipolazione di materiali differenti, conversazioni aperte, esposizioni orali in gruppo, questionari
.Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinanti le scelte di
obiettivi individualizzati, personalizzati.
Si comunicherà chiaramente i criteri e gli standard attraverso i quali verrà valutato il lavoro.
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CORPO MOVIMENTO SPORT
Nel primo ciclo “corpo-movimento-sport” promuovono la conoscenza di sé, dell’ambiente e delle
proprie possibilità di movimento. Contribuiscono, inoltre, alla formazione della personalità
dell’alunno attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea, nonché
della necessità di prendersi cura della propria persona e del proprio benessere.
In particolare, lo “stare bene con se stessi” richiama l’esigenza che nel curricolo dell’educazione al
movimento confluiscano esperienze che riconducono a stili di vita corretti e salutari, che
comprendono la prevenzione di patologie connesse all’ipocinesia, la valorizzazione delle esperienze
motorie e sportive extrascolastiche, i principi essenziali di una corretta condotta alimentare, nonché
una puntuale informazione riguardante gli effetti sull’organismo umano di sostanze che inducono
dipendenza.
Le attività motorie e sportive forniranno all’alunno le occasioni per riflettere sui cambiamenti
morfo-funzionali del proprio corpo, per accettarli come espressione della crescita e del processo di
maturazione di ogni persona; offriranno altresì occasioni per riflettere sulle valenze che l’immagine
di sé assume nel confronto col gruppo dei pari. L’educazione motoria sarà quindi l’occasione per
promuovere esperienze cognitive, sociali, culturali e affettive.
Attraverso il movimento, con il quale si realizza una vastissima gamma di gesti che vanno dalla
mimica del volto alle più svariate performance sportive, l’alunno potrà esplorare lo spazio,
conoscere il suo corpo, comunicare e relazionarsi con gli altri.
La conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono
fonte di gratificazione che incentivano l’autostima dell’alunno e l’ampliamento progressivo della
sua esperienza, arricchendola di stimoli sempre nuovi.
L’attività motoria e sportiva, soprattutto nelle occasioni in cui fa sperimentare la vittoria o la
sconfitta, contribuisce all’apprendimento della capacità di modulare e controllare le proprie
emozioni.
Attraverso la dimensione corporeo-motoria l’alunno esprime istanze comunicative e, a volte,
manifesta disagi di varia natura che non riesce a comunicare con il linguaggio verbale.
Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di
gruppo, promuovendo l’inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il
valore della cooperazione e del lavoro di squadra. Il gioco e lo sport sono, infatti, mediatori e
facilitatori di relazioni e “incontri”. In questo modo le varie forme di diversità individuali vengono
riconosciute e valorizzate e si evita che le differenze si trasformino in disuguaglianze.
L’attività sportiva promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici
che sono alla base della convivenza civile. I docenti sono impegnati a trasmettere e a far vivere ai
ragazzi i principi di una cultura sportiva portatrice di rispetto per sé e per l’avversario, di lealtà, di
senso di appartenenza e di responsabilità, di controllo dell’aggressività, di negazione di qualunque
forma di violenza.
L’esperienza motoria deve connotarsi come “vissuto positivo”, mettendo in risalto la capacità di
fare dell’alunno, rendendolo costantemente protagonista e progressivamente consapevole delle
competenze motorie via via acquisite. Deve inoltre realizzarsi come un’attività che non discrimina,
non annoia, non seleziona, permettendo a tutti gli alunni la più ampia partecipazione nel rispetto
delle molteplici diversità.
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CORPO MOVIMENTO SPORT SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, la
padronanza degli schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili spaziali e temporali.
Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche
attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali.
Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di conoscere e apprezzare molteplici
discipline sportive. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa,
diverse gestualità tecniche.
Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri.
Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del
proprio corpo e a un corretto regime alimentare.
Comprende all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport il valore delle regole e l’importanza
di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti
irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il corpo e le funzioni senso-percettive
- Conoscere e denominare i principali segmenti del corpo su di sé e saperli rappresentare
graficamente.
- Avviare al riconoscimento di destra e sinistra su di sé.
- Riconoscere e differenziare le informazioni provenienti dagli organi di senso.
Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
- Conoscere gli schemi motori più comuni e le loro possibili applicazioni (camminare, saltare,
correre, afferrare, lanciare, strisciare, rotolare, arrampicarsi, calciare).
- Conoscere e praticare semplici posizioni di equilibrio statico-dinamico.
- Organizzare il proprio movimento, in uno spazio definito, in rapporto agli altri e/o agli
oggetti.
- Conoscere i concetti topologici in relazione allo spazio.
- Conoscere semplici successioni temporali.
Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva
- Sperimentare il proprio movimento con finalità espressive e comunicative.
- Guidare ad un linguaggio del corpo personale e spontaneo.
Il gioco, lo sport, le regole e il fair play
- Conoscere alcuni semplici giochi individuali, collettivi, di squadra e tradizionali, rispettando
e applicando le regole.
- Assumere un atteggiamento positivo acquisendo fiducia nelle proprie potenzialità.
- Attraverso il gioco sperimentare il valore della relazione in forma cooperativa.
Sicurezza e prevenzione, salute e benessere
- Conoscere i principali attrezzi e utilizzarli in sicurezza.
- Percepire e socializzare il senso di benessere derivato dall’attività motoria e ludicoespressiva.
- Promuovere la cura del proprio del corpo.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
45
Il corpo e le funzioni senso-percettive
- Riconoscere e denominare le varie parti del corpo su di sé e sugli altri e saperle
rappresentare graficamente; riconoscere, classificare, memorizzare e rielaborare le
informazioni provenienti dagli organi di senso (sensazioni visive, uditive, tattili,
cinestetiche).
Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
- Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro (correre / saltare, afferrare /
lanciare, ecc).
- Sapere controllare e gestire le condizioni di equilibrio statico-dinamico del proprio corpo.
- Organizzare e gestire l’orientamento del proprio corpo in riferimento alle principali
coordinate spaziali e temporali (contemporaneità, successione e reversibilità) e a strutture
ritmiche.
- Riconoscere e riprodurre semplici sequenze ritmiche con il proprio corpo e con attrezzi.
Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva
- Utilizzare in modo personale il corpo e il movimento per esprimersi, comunicare stati
d’animo, emozioni e sentimenti, anche nelle forme della drammatizzazione e della danza.
- Assumere e controllare in forma consapevole diversificate posture del corpo con finalità
espressive.
Il gioco, lo sport, le regole e il fair play
- Conoscere e applicare correttamente modalità esecutive di numerosi giochi di movimento e
presportivi, individuali e di squadra, e nel contempo assumere un atteggiamento positivo di
fiducia verso il proprio corpo, accettando i propri limiti, cooperando e interagendo
positivamente con gli altri, consapevoli del “valore” delle regole e dell’importanza di
rispettarle.
Sicurezza e prevenzione, salute e benessere
- Conoscere e utilizzare in modo corretto e appropriato gli attrezzi e gli spazi di attività.
- Percepire e riconoscere “sensazioni di benessere” legate all’attività ludico-motoria.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il corpo e le funzioni senso-percettive
- Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio-respiratorie e muscolari) e dei
loro cambiamenti in relazione e conseguenti all’esercizio fisico, sapendo anche modulare e
controllare l’impiego delle capacità condizionali (forza, resistenza, velocità) adeguandole
all’intensità e alla durata del compito motorio.
Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
- Organizzare condotte motorie sempre più complesse, coordinando vari schemi di
movimento in simultaneità e successione.
- Riconoscere e valutare traiettorie, distanze, ritmi esecutivi e successioni temporali delle
azioni motorie, sapendo organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli
oggetti, agli altri.
Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva
- Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso
forme di drammatizzazione, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali.
46
-
Elaborare semplici coreografie o sequenze di movimento utilizzando band musicali o
strutture ritmiche.
Il gioco, lo sport, le regole e il fair play
- Conoscere e applicare i principali elementi tecnici semplificati di molteplici discipline
sportive.
- Saper scegliere azioni e soluzioni efficaci per risolvere problemi motori, accogliendo
suggerimenti e correzioni.
- Saper utilizzare numerosi giochi derivanti dalla tradizione popolare applicandone
indicazioni e regole.
- Partecipare attivamente ai giochi sportivi e non, organizzati anche in forma di gara,
collaborando con gli altri, accettando la sconfitta, rispettando le regole, accettando le
diversità, manifestando senso di responsabilità.
Sicurezza e prevenzione, salute e benessere
- Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza nei
vari ambienti di vita.
- Riconoscere il rapporto tra alimentazione, esercizio fisico e salute, assumendo adeguati
comportamenti e stili di vita salutistici.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
E’ fondamentale lavorare in un clima di disponibilità e partecipazione attiva da parte degli alunni.
Innanzitutto è necessaria un'attenzione empatica nei confronti degli alunni: si tratta cioè di
prendere consapevolezza della loro personalità, delle loro attese, delle loro potenzialità e delle
difficoltà che incontrano.
Ciascun alunno e alunna deve trovare nell'attività motoria una risposta ai propri bisogni, e un
impulso a nuovi traguardi: si tratta cioè di far leva sulle caratteristiche ludiche della disciplina, che
corrispondono a un'esigenza naturale in bambini e adolescenti, privilegiando quelle attività che
consentono di imparare divertendosi e di affrontare con successo gli ostacoli e le inibizioni.
L'utilizzo del gioco produrrà effetti ancora più apprezzabili se sarà indirizzato opportunamente
dall'insegnante in modo che tutti possano trovarvi spazio e ruolo, scambiandolo con i compagni e
le compagne per sperimentare in prima persona le potenzialità e gli impedimenti di ciascuno.
Largo spazio va dato al lavoro in gruppo, che per le sue caratteristiche ha un grande valore
didattico (ricerca di strategie comuni) e formativo (senso di appartenenza, confronto e
condivisione) consentendo di migliorare la socializzazione all'interno della classe. Tutto deve
naturalmente svolgersi sotto la supervisione del docente per evitare che si producano atteggiamenti
di emarginazione, autoesclusione o addirittura di bullismo; è necessario che si favorisca una
partecipazione attiva e positiva da parte di tutti, facendo attenzione che ognuno abbia un compito
adeguato alle sue caratteristiche e possibilità, condizione essenziale per garantire l'efficacia del
lavoro svolto.
Riassumendo, si possono così puntualizzare alcuni fra i principali interventi da effettuare:
- adeguare il livello degli obiettivi alle potenzialità di ciascun elemento della classe;
- semplificare ulteriormente le attività in presenza di alunni in difficoltà o quando i tempi
sono ristretti;
- esplicitare e condividere le consegne e gli obiettivi in modo semplice e chiaro,
verificandone la comprensione da parte della classe;
- prevedere lo scambio dei ruoli, prestando attenzione alle effettive capacità di ciascuno, in
modo da limitare le situazioni di insuccesso che generano frustrazione;
- preferire attività rivolte all'intera classe e, comunque, organizzare il lavoro in modo che non
vi siano tempi morti;
- incoraggiare gli alunni e assisterli nel loro compito con strategie utili per migliorarsi;
47
-
-
fornire i feedback funzionali a promuovere un’adeguata crescita motoria;
coinvolgere tutti gli alunni e in modo particolare quelli esonerati, con disagi o disabilità,
cercando di valorizzarne gli aspetti operativi;
stimolare la collaborazione tra i gruppi di lavoro in campo organizzativo, di giuria e
arbitraggio, promuovendo situazioni di responsabilità e autocontrollo;
proporre attività di gruppo dove vi sia un alto livello di collaborazione fra i compagni,
cercando di evitare l'instaurarsi di gruppetti abitudinari (effettuare uno scambio di squadre o
una distribuzione pilotata dei componenti);
dare adeguato spazio ai giochi presportivi e ludici per favorire l'inserimento di tutti gli allievi, e avviarli alla comprensione e al rispetto delle regole;
favorire l'aggregazione e abituare gli alunni a comunicare e sostenere le proprie idee,
mediante giochi di animazione…;.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Uno dei compiti fondamentali degli insegnanti è guidare gradualmente gli alunni alla capacità di
autovalutarsi, prendendo coscienza del proprio livello di abilità e potenzialità.
Ciò promuove un atteggiamento critico nei confronti di sé e della realtà circostante, facilita delle
scelte autonome e rende più consapevole il proprio operare nella vita quotidiana.
La valutazione formativa sarà effettuata durante i processi di apprendimento e, quindi, durante lo
svolgimento delle unità di apprendimento, per accertare le abilità conseguite e per controllare la
reale validità dei metodi adottati.
Il raggiungimento degli obiettivi da parte degli alunni sarà misurato sia attraverso l'osservazione
sistematica del loro comportamento motorio e relazionale, sia attraverso la ripetizione periodica
delle prove d'ingresso sulle singole capacità.
Strumenti di verifica:
- Osservazione dell’alunno durante la lezione pratica: partecipazione, impegno,
socializzazione, collaborazione e fair play.
- Confronto dei test motori iniziali (sett.) con quelli di fine quadrimestre
Criteri di valutazione
- Raggiungimento degli obiettivi
- Rilevazione dei progressi nei test motori
- Rispetto delle regole e dei comportamenti corretti
Considerando le misurazioni effettuate al termine di ogni verifica, tenendo conto della situazione
cognitiva e socio-affettiva di partenza, della situazione familiare e delle osservazioni sistematiche
riferite agli obiettivi trasversali, alla fine dei due quadrimestri, sarà effettuata la valutazione
sommativa che verrà riportata nella scheda.
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CORPO MOVIMENTO SPORT SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo, che sono esperienze privilegiate dove si
coniuga il sapere, il saper fare e il saper essere, ha costruito la propria identità personale e la
consapevolezza delle proprie competenze motorie e dei propri limiti.
Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motorio-sportivo, oltre allo
specifico della corporeità, delle sue funzioni e del consolidamento e dello sviluppo delle abilità
motorie e sportive.
Possiede conoscenze e competenze relative all’educazione alla salute, alla prevenzione e
alla promozione di corretti stili di vita.
È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e
rispettare l’altro.
È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene
comune.
Sperimenta i corretti valori dello sport (fair play) e la rinuncia a qualunque forma di violenza,
attraverso il riconoscimento e l’esercizio di tali valori in contesti diversificati.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Il corpo e le funzioni senso – percettive
- Saper controllare i segmenti corporei in situazioni complesse;
- Riconoscere e controllare le modificazioni cardio - respiratorie durante il movimento;
- Saper utilizzare consapevolmente le procedure proposte dall’insegnante per l’incremento
delle capacità condizionale (forza, rapidità, resistenza, mobilità articolare) e realizzare
propri piani di lavoro;
- Riconoscere e utilizzare il ritmo nell’elaborazione motoria.
Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
- Utilizzare efficacemente le proprie capacità durante le attività proposte (accoppiamento e
combinazione, differenziazione, equilibrio, orientamento, ritmo, reazione, trasformazione,
ecc….);
- Essere in grado di utilizzare le posizioni più adatte dei diversi segmenti corporei per
affrontare situazioni complesse di disequilibrio su oggetti di difficile controllo ;
- Utilizzare le variabili spazio - temporali nella gestione di ogni azione;
- Realizzare movimenti e sequenze di movimenti su strutture temporali sempre più complesse.
Il linguaggio del corpo come modalita’ comunicativo - espressiva
- Usare consapevolmente il linguaggio del corpo utilizzando i vari codici espressivi,
combinando la componente comunicativa e quella estetica;
- Rappresentare idee, stati d’animo e storie mediante gestualità e posture, individualmente, a
coppie, in gruppo.
- Reinventare la funzione degli oggetti (scoprire differenti utilizzi, diverse gestualità)
Il gioco, lo sport, le regole e il fair play
- Gestire in modo consapevole abilità specifiche riferite a situazioni tecniche e tattiche
semplificate negli sport di squadra e individuali;
- Utilizzare le conoscenze tecniche per svolgere funzioni di giuria e arbitraggio;
- Inventare nuove forme di attività ludico – sportive;
- Relazionarsi positivamente con il gruppo rispettando le diverse capacità, le esperienze
49
pregresse, le caratteristiche personali.
Sicurezza e prevenzione, salute e benessere
- Ai fini della sicurezza, utilizzare in modo responsabile spazi, attrezzature sia
individualmente sia in gruppo;
- Prendere coscienza e riconoscere che l’attività realizzata e le procedure utilizzate migliorino
le qualità coordinative e condizionali facendo acquisire uno stato di benessere;
- Sperimentare piani di lavoro personalizzati.
- Rispettare le regole del fair play.
OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
Il corpo e le funzioni senso-percettive
- Essere in grado di rilevare i principali cambiamenti morfologici del corpo e applicare
conseguenti piani di lavoro per raggiungere una ottimale efficienza fisica, migliorando le
capacità condizionali (forza, resistenza, rapidità, mobilità articolare).
- Mantenere un impegno motorio prolungato nel tempo, manifestando autocontrollo del
proprio corpo nella sua funzionalità cardio-respiratoria e muscolare.
Il movimento del corpo e gli aspetti coordinativi
- Saper utilizzare e trasferire le abilità coordinative acquisite per la realizzazione dei gesti
tecnici dei vari sport.
- Saper applicare schemi e azioni di movimento per risolvere in forma originale e creativa un
determinato problema motorio, riproducendo anche nuove forme di movimento.
- Utilizzare e correlare le variabili spazio-temporali funzionali alla realizzazione del gesto
tecnico in ogni situazione sportiva.
- Sapersi orientare nell’ambiente naturale attraverso la lettura e decodificazione di mappe.
Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva
- Conoscere e applicare semplici tecniche di espressione corporea.
- Rappresentare idee, stati d’animo e storie mediante gestualità e posture svolte in forma
individuale, a coppie, in gruppo.
- Saper decodificare i gesti arbitrali in relazione all’applicazione del regolamento di gioco.
Il gioco, lo sport, le regole e il fair play
- Padroneggiare molteplici capacità coordinative adattandole alle situazioni richieste dal gioco
in forma originale e creativa, proponendo anche varianti.
- Partecipare in forma propositiva alla scelta di strategie di gioco e alla loro realizzazione
(tattica) adottate dalla squadra mettendo in atto comportamenti collaborativi.
- Conoscere e applicare correttamente il regolamento tecnico dei giochi sportivi, assumendo
anche il ruolo di arbitro e/o funzioni di giuria.
- Saper gestire in modo consapevole gli eventi della gara (le situazioni competitive) con
autocontrollo e rispetto per l’altro, accettando la “sconfitta”.
Sicurezza e prevenzione, salute e benessere
- Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche e dei loro cambiamenti conseguenti
all’attività motoria, in relazione ai cambiamenti fisici e psicologici tipici della
preadolescenza.
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-
Assumere consapevolezza della propria efficienza fisica sapendo applicare principi
metodologici utili e funzionali per mantenere un buono stato di salute (metodiche di
allenamento, principi alimentari, ecc).
INDICAZIONI METODOLOGICHE
E’ fondamentale lavorare in un clima di disponibilità e partecipazione attiva da parte degli alunni.
Innanzitutto è necessaria un'attenzione empatica nei confronti degli alunni: si tratta cioè di
prendere consapevolezza della loro personalità, delle loro attese, delle loro potenzialità e delle
difficoltà che incontrano.
Ciascun alunno e alunna deve trovare nell'attività motoria una risposta ai propri bisogni, e un
impulso a nuovi traguardi: si tratta cioè di far leva sulle caratteristiche ludiche della disciplina, che
corrispondono a un'esigenza naturale in bambini e adolescenti, privilegiando quelle attività che
consentono di imparare divertendosi e di affrontare con successo gli ostacoli e le inibizioni.
L'utilizzo del gioco produrrà effetti ancora più apprezzabili se sarà indirizzato opportunamente
dall'insegnante in modo che tutti possano trovarvi spazio e ruolo, scambiandolo con i compagni e
le compagne per sperimentare in prima persona le potenzialità e gli impedimenti di ciascuno.
Largo spazio va dato al lavoro in gruppo, che per le sue caratteristiche ha un grande valore
didattico (ricerca di strategie comuni) e formativo (senso di appartenenza, confronto e
condivisione) consentendo di migliorare la socializzazione all'interno della classe. Tutto deve
naturalmente svolgersi sotto la supervisione del docente per evitare che si producano atteggiamenti
di emarginazione, autoesclusione o addirittura di bullismo; è necessario che si favorisca una
partecipazione attiva e positiva da parte di tutti, facendo attenzione che ognuno abbia un compito
adeguato alle sue caratteristiche e possibilità, condizione essenziale per garantire l'efficacia del
lavoro svolto.
Riassumendo, si possono così puntualizzare alcuni fra i principali interventi da effettuare:
- adeguare il livello degli obiettivi alle potenzialità di ciascun elemento della classe;
- semplificare ulteriormente le attività in presenza di alunni in difficoltà o quando i tempi
sono ristretti;
- esplicitare e condividere le consegne e gli obiettivi in modo semplice e chiaro,
verificandone la comprensione da parte della classe;
- prevedere lo scambio dei ruoli, prestando attenzione alle effettive capacità di ciascuno, in
modo da limitare le situazioni di insuccesso che generano frustrazione;
- preferire attività rivolte all'intera classe e, comunque, organizzare il lavoro in modo che non
vi siano tempi morti;
- incoraggiare gli alunni e assisterli nel loro compito con strategie utili per migliorarsi;
- fornire i feedback funzionali a promuovere un’adeguata crescita motoria;
- coinvolgere tutti gli alunni e in modo particolare quelli esonerati, con disagi o disabilità,
cercando di valorizzarne gli aspetti operativi;
- stimolare la collaborazione tra i gruppi di lavoro in campo organizzativo, di giuria e
arbitraggio, promuovendo situazioni di responsabilità e autocontrollo;
- proporre attività di gruppo dove vi sia un alto livello di collaborazione fra i compagni,
cercando di evitare l'instaurarsi di gruppetti abitudinari (effettuare uno scambio di squadre o
una distribuzione pilotata dei componenti);
- dare adeguato spazio ai giochi presportivi e ludici per favorire l'inserimento di tutti gli allievi, e avviarli alla comprensione e al rispetto delle regole;
- favorire l'aggregazione e abituare gli alunni a comunicare e sostenere le proprie idee,
mediante giochi di animazione.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Uno dei compiti fondamentali degli insegnanti è guidare gradualmente gli alunni alla capacità di
autovalutarsi, prendendo coscienza del proprio livello di abilità e potenzialità.
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Ciò promuove un atteggiamento critico nei confronti di sé e della realtà circostante, facilita delle
scelte autonome e rende più consapevole il proprio operare nella vita quotidiana.
La valutazione formativa sarà effettuata durante i processi di apprendimento e, quindi, durante lo
svolgimento delle unità di apprendimento, per accertare le abilità conseguite e per controllare la
reale validità dei metodi adottati.
Il raggiungimento degli obiettivi da parte degli alunni sarà misurato sia attraverso l'osservazione
sistematica del loro comportamento motorio e relazionale, sia attraverso la ripetizione periodica
delle prove d'ingresso sulle singole capacità.
Strumenti di verifica:
- Osservazione dell’alunno durante la lezione pratica: partecipazione, impegno,
socializzazione, collaborazione e fair play.
- Confronto dei test motori iniziali (sett.) con quelli di fine quadrimestre
Per la secondaria di primo grado:
- Composizione di esercizi o di giochi elaborati dagli alunni
- Test scritti su argomenti di teoria
- Verifiche orali su terminologia, finalità ed utilità degli esercizi
Criteri di valutazione
- Raggiungimento degli obiettivi
- Rilevazione dei progressi nei test motori
- Rispetto delle regole e dei comportamenti corretti
Per la secondaria di primo grado:
- Negli esercizi proposti individualmente dagli alunni vengono valutati: la
corretta terminologia, la pertinenza e l’esecuzione degli esercizi scelti
- Precisione nei test di teoria
Considerando le misurazioni effettuate al termine di ogni verifica, tenendo conto della situazione
cognitiva e socio-affettiva di partenza, della situazione familiare e delle osservazioni sistematiche
riferite agli obiettivi trasversali, alla fine dei due quadrimestri, sarà effettuata la valutazione
sommativa che verrà riportata nella scheda.
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AREA STORICO-GEOGRAFICA
L'area storico-geografica è composta dalle scienze che si occupano dello studio delle società umane,
nello spazio e nel tempo: la storia e la geografia, strettamente collegate fra loro e in continuità fra
primaria e secondaria.
Al loro interno, si articolano i temi relativi agli studi sociali, il cui scopo è quello di consentire,
anche ai docenti della scuola primaria, di costruire percorsi strutturati su questioni della modernità e
della contemporaneità, socialmente vive e spazialmente differenziate. Questa apertura costante al
mondo attuale è necessaria, dal momento che uno degli obiettivi centrali di quest’area è lo sviluppo
delle competenze relative alla cittadinanza attiva, come la comprensione del significato delle regole
per la convivenza nella società e della necessità di rispettarle; la consapevolezza di far parte di una
comunità territoriale organizzata a garanzia dei diritti delle persone; la conoscenza dei principi
fondamentali della Costituzione e dei principali aspetti dell'ordinamento dello Stato; la conoscenza
dei diritti della persona riconosciuti dal consesso internazionale.
Per altro verso, il continuo legame con il mondo antico è assicurato dallo studio del patrimonio
storico, artistico e culturale. Questa risorsa permette, anche nella scuola secondaria di primo grado,
la possibilità di riprendere momenti di preistoria e di storia antica.
L’area storico-geografica è aperta alla collaborazione con le altre discipline. Infatti, oltre ai
linguaggi verbali, numerici e artistici che le discipline dell’area condividono con tutte le altre, gli
alunni imparano a utilizzare il linguaggio della geo-graficità, che è l’espressione grafica
dell’intelligenza visivo-spaziale e, quindi, apprendono a usare grafici e modelli, per la descrizione e
l’interpretazione sia di sistemi territoriali, sia di fenomeni storico/sociali.
Il processo di insegnamento/apprendimento è concepito come coinvolgente, spinge l'alunno a
interrogarsi, è basato su questioni inerenti l'attualità e su conoscenze significative. Esso tiene conto
del sapere e dell'esperienza degli alunni come punto di partenza e di arrivo dei percorsi di
apprendimento. Si sviluppa grazie a uno strumentario diversificato: manuali, fonti di genere
diverso, atlanti, testi storici divulgativi e scientifici, i media, strumenti multimediali, l'ambiente e il
territorio, il patrimonio storico/artistico. In questo processo di formazione, la lezione, lo strumento
tradizionale di insegnamento, si combina con i momenti di laboratorio, frutto di una tradizione più
recente, ma ugualmente ricca di esempi e “buone pratiche”. Questo insegnamento/apprendimento,
intenso e partecipato, guida gli allievi ad apprezzare il valore e i prodotti del lavoro scientifico
professionale. Così, essi cominciano a rendersi conto del fatto che la conoscenza della storia,
nazionale, europea e mondiale, aiuta a capire e ad affrontare molte questioni della vita sociale
odierna.
53
STORIA
Obiettivo della storia è comprendere e spiegare il passato dell'uomo, partendo dallo studio delle
testimonianze e dei resti che il passato stesso ci ha lasciato. La conoscenza storica si forma e
progredisce attraverso un incessante confronto fra punti di vista e approcci metodologici diversi
(storici, archeologici, geografici, ecc). L'apprendimento della storia contribuisce all’educazione
civica della nazione, perché permette agli allievi di conoscere il processo di formazione della storia
italiana, europea e mondiale e di capire come si sono formati la memoria e il patrimonio storici
nazionali. Al tempo stesso, la storia favorisce negli alunni la formazione di un “abito critico”,
fondato sulla capacità di interpretare le fonti e le conoscenze acquisite.
Nei tempi più recenti, infatti, il passato e in particolare i temi della memoria, dell'identità e delle
radici hanno fortemente caratterizzato il discorso pubblico e dei media sulla storia. In tale contesto,
la padronanza degli strumenti critici permette di evitare che la storia venga usata strumentalmente e
in modo improprio. Inoltre, la formazione di una società multietnica e multiculturale ha portato con
sé la tendenza a trasformare la storia da disciplina di studio a luogo di rappresentanza delle diverse
identità, con il rischio di comprometterne il carattere scientifico e, conseguentemente, di diminuire
la stessa efficacia formativa del curricolo. Per tale motivo, è opportuno sottolineare come proprio la
storia offra una base solida per ragionare sulle diversità dei gruppi umani che hanno popolato il
pianeta, a partire dall'unità del genere umano. In questo ambito acquisisce un rilievo centrale la
trattazione di argomenti la cui conoscenza è imprescindibile per tutti gli alunni, da qualsiasi luogo
provengano: dal Neolitico alla Rivoluzione industriale, dalla storia dell'ambiente a quella dei
processi di globalizzazione.
Ma anche il ragionamento critico sui fatti essenziali relativi alla storia italiana ed europea, in questo
contesto, si rivela altamente positivo e costituisce una buona base per avviare il dialogo fra le
diverse componenti di una società multiculturale e multietnica e permette di aprire la scuola a un
confronto sereno ed educativo sui temi delle identità e delle differenze culturali.
Infatti, la storia europea e italiana mostra, fin dalle fasi più antiche del popolamento, un continuo
rimescolamento di genti e di culture. Questa dinamica, nel corso del suo sviluppo – dalle prime
società organizzate del protostorico alla colonizzazione greca e fenicia, al processo di unificazione
del Mediterraneo, realizzato dall’Impero Romano – consente di capire i profondi intrecci che si
stabiliscono fra le genti del Mediterraneo e le popolazioni dei continenti europei, asiatici e africani.
Gli studi più recenti sul Medioevo mettono in evidenza la formazione di una società aperta,
inclusiva, nella quale i diversi apporti culturali ed etnici favoriscono l’emersione di modelli di
controllo politico del territorio particolarmente efficaci, come i domini signorili e gli stati moderni.
È su questa base che si sviluppano le città, medievali e moderne, e i processi culturali che hanno
caratterizzato vicende che sono state prima europee e poi mondiali: dalla nascita e dalla diffusione
del Cristianesimo all’esordio dell’Umanesimo e del Rinascimento, alla Rivoluzione scientifica e
all’Illuminismo.
In questo modo, l’Europa si costituisce come un’area economica e culturale ben individuata, che,
come l’India e la Cina, ha caratterizzato la dinamica, a volte pacifica e di scambi, a volte violenta e
di conquiste, del mondo moderno e contemporaneo. La conoscenza degli aspetti fondamentali di
questa storia è dunque essenziale per orientarsi nella nostra società. E, fra questi aspetti, va
sottolineata l’importanza della formazione degli stati ottocenteschi e, sicuramente con particolare
attenzione, quella dello Stato italiano. Questo modo di studiare la storia fornisce agli alunni
l'opportunità di costruire un fondamento storico a questioni che, altrimenti, sarebbero interamente
schiacciate nella dimensione del presente. I due poli - il passato e il presente - devono entrambi
avere il loro giusto peso nel curricolo e è opportuno che si richiamino continuamente.
Tuttavia, l’analisi del mondo contemporaneo reclama un suo spazio educativo preciso: le guerre
mondiali, il fascismo, il comunismo, la liberaldemocrazia, la decolonizzazione e le complesse
vicende – economiche, sociali, politiche e culturali – che caratterizzano il mondo attuale; la
formazione dell’Unione Europea; la nascita e le vicende della Repubblica italiana, sono da
considerarsi decisive, se osservate dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi di
cittadinanza e della capacità di orientarsi nella complessità del mondo attuale e di progettare il
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futuro. Per questo motivo, l'ultimo anno del primo ciclo viene riservato allo studio della storia del
Novecento.
La complessità della storia è lo sfondo ineludibile del curricolo. Essa dipende dalla diversa natura
dei soggetti che la costituiscono (il genere, il censo, i gruppi sociali, le religioni, gli stati e così via),
dall'intervento intenzionale degli individui, dalla molteplicità delle scale e dei punti di vista a partire
dai quali può essere ricostruita. Una didattica plurale, che sappia praticare strade diverse di
insegnamento, sembra la risposta più corrispondente a questa fisionomia della disciplina. L'alunno
impara a confrontare società, a studiare la portata di fatti di grande ampiezza temporale e
geografica; si sofferma su una biografia, emblematica per la comprensione di un'epoca; studia
eventi epocali, impara a usare la cronologia per scoprire l'andamento di una guerra o di un ciclo
economico oppure per dare sistematicità alle conoscenze studiate. Apprende dai libri, ma anche
dall'osservazione diretta di elementi concreti: un castello, una piazza, una fabbrica, una chiesa. Ogni
volta deve imparare a usare scale temporali e spaziali diverse.
La disciplina, per questa sua complessità, richiede la formulazione di un percorso ben articolato,
con una progressione di attività e di conoscenze adatta alle diverse fasi dell'apprendimento e che
permetta di distribuire lungo tutto l’arco della primaria e della secondaria di primo grado i diversi
compiti di apprendimento. Nella fase del primo insegnamento, i docenti cureranno la formazione
dei concetti di base del ragionamento storico e si soffermeranno su aspetti di storia locale, esperibili
da vicino, ma anche su fatti e racconti di storie lontane nel tempo e nello spazio, dalla preistoria ai
giorni nostri, purché presentati in forme comprensibili e utilizzabili dagli allievi. La storiografia,
infatti, ha accumulato, nella sua plurimillenaria tradizione, racconti affascinanti che vanno
considerati una risorsa preziosa per avvicinare i bambini alla conoscenza del passato.
La conoscenza sistematica e diacronica della storia verrà realizzata fra il secondo biennio della
primaria e la fine della secondaria di primo grado. Si inizierà focalizzando l'attenzione degli alunni
sugli aspetti della vita sociale, culturale e materiale delle società preistoriche, protostoriche e del
mondo antico, e si passerà, man mano che le capacità degli allievi crescono, allo studio di processi
più complessi. La scansione fra primaria e secondaria di primo grado è costituita dalla Caduta
dell'impero Romano d’Occidente, mentre nel primo biennio della scuola secondaria di primo grado
il percorso sarà compreso fra il Tardo Antico e la fine dell'Ottocento. L’ultimo anno della scuola
secondaria di primo grado viene dedicato allo studio della storia del Novecento.
55
STORIA SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L'alunno conosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.
Conosce gli aspetti fondamentali della preistoria, della protostoria e della storia antica.
Usa la linea del tempo, per collocare un fatto o un periodo storico.
Conosce le società studiate, come quella greca e romana, e individua le relazioni tra gruppi umani e
contesti spaziali.
Organizza la conoscenza, tematizzando e usando semplici categorie (alimentazione, difesa, cultura).
Produce semplici testi storici, comprende i testi storici proposti; sa usare carte geo-storiche e inizia
a usare gli strumenti informatici con la guida dell’insegnante.
Sa raccontare i fatti studiati.
Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l'importanza del patrimonio artistico
e culturale.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Organizzazione delle informazioni
- Cogliere i più evidenti mutamenti prodotti dal trascorrere del tempo nella realtà
circostante.
- Riconoscere relazioni di successione e di contemporaneità di azioni, fatti, esperienze.
- Costruire e ordinare sequenze temporali sempre più complesse.
- Individuare fatti ed avvenimenti che si ripetono ciclicamente.
- Distinguere la diversa durata di azioni e fatti.
- Conoscere e utilizzare alcuni strumenti, convenzionali e non, di misurazione del tempo.
- Comunicare situazioni ed esperienze usando adeguati indicatori temporali.
Uso dei documenti
- Individuare le tracce e usarle come fonti per ricavare conoscenze sul passato personale,
familiare e del proprio ambiente di vita.
- Ricostruire situazioni attraverso tracce e indizi.
Strumenti concettuali e conoscenze
- Acquisire gradualmente la consapevolezza della propria identità.
- Sviluppare il senso di appartenenza a una comunità.
- Confrontarsi con la diversità nei diversi contesti quotidiani.
Produzione
- Rappresentare conoscenze e concetti appresi con linguaggi e tecniche diverse…
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE SECONDA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Organizzazione delle informazioni
- Consolidare la capacità di ordinare in successione azioni, fatti, esperienze.
- Cogliere nel presente e nel passato più recente la contemporaneità di due o più fatti.
- Rilevare relazioni di causa-effetto e di interdipendenza.
- Costruire e ordinare sequenze temporali sempre più complesse.
- Consolidare la capacità di individuare fatti ed avvenimenti che si ripetono ciclicamente.
- Distinguere la diversa durata di azioni e fatti.
- Conoscere e utilizzare alcuni strumenti, convenzionali e non, di misurazione del tempo.
- Comunicare situazioni ed esperienze usando adeguati indicatori temporali.
Uso dei documenti
56
-
Individuare le tracce e usarle come fonti per ricavare conoscenze sul passato personale,
familiare e del proprio ambiente di vita.
Sapere cos’è una fonte, conoscerne le caratteristiche principali e comprenderne
l’importanza nel processo di ricostruzione storica.
Ricavare da fonti di tipo diverso conoscenze semplici su momenti del passato.
Strumenti concettuali e conoscenze
- Sviluppare la consapevolezza della propria identità.
- Capire che l’uomo tramanda i ricordi degli eventi importanti della propria storia.
- Rilevare le trasformazioni di uomini e oggetti, ambienti connesse al trascorrere del
tempo.
- Individuare somiglianze e differenze tra la vita di ieri e quella di oggi.
- Acquisire una prima consapevolezza del concetto di storia come passato ricostruito.
Produzione
- Rappresentare conoscenze e concetti appresi con linguaggi e tecniche diverse.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Organizzazione delle informazioni
- Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati, definire
durate temporali e conoscere la funzione e l'uso degli strumenti convenzionali per la
misurazione del tempo.
- Riconoscere relazioni di successione e di contemporaneità, cicli temporali,
mutamenti, permanenze in fenomeni ed esperienze vissute e narrate.
Uso dei documenti
- Individuare le tracce e usarle come fonti per ricavare conoscenze sul passato
personale, familiare e della comunità di appartenenza.
- Ricavare da fonti di tipo diverso conoscenze semplici su momenti del passato, locali e
non.
Strumenti concettuali e conoscenze
- Avviare la costruzione dei concetti fondamentali della storia: famiglia, gruppo,
regole, agricoltura, ambiente, produzione, ecc.
- Organizzare le conoscenze acquisite in
- quadri sociali significativi (aspetti della vita sociale, politico- istituzionale,
economica, artistica, religiosa,…).
- Individuare analogie e differenze fra quadri storico-sociali diversi, lontani nello
spazio e nel tempo (i gruppi umani preistorici, o le società di cacciatori/raccoglitori
oggi esistenti).
Produzione
- Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi, racconti orali,
disegni.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Uso di documenti
Ricavare informazioni da documenti di diversa natura utili alla comprensione di un
fenomeno storico.
Rappresentare in un quadro storico-sociale il sistema di relazioni tra i segni e le
testimonianze del passato presenti sul territorio vissuto.
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Organizzazione delle informazioni
Confrontare i quadri storici delle civiltà studiate.
Usare cronologie e carte storico/geografiche per rappresentare le conoscenze studiate.
Strumenti concettuali e conoscenze
- Usare la cronologia storica secondo la periodizzazione occidentale (prima e dopo Cristo) e
conoscere altri sistemi cronologici.
- Elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate, mettendo in rilievo le relazioni
fra gli elementi caratterizzanti.
Produzione
- Confrontare aspetti caratterizzanti le diverse società studiate anche in rapporto al presente.
- Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle, carte storiche, reperti iconografici e
consultare testi di genere diverso, manualistici e non.
- Elaborare in forma di racconto - orale e scritto - gli argomenti studiati.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
I processi di insegnamento e di apprendimento devono avere un legame con il mondo esperienziale
degli alunni e delle alunne, tener conto delle loro conoscenze e degli schemi cognitivi pregressi, e
proporre conoscenze significative, cioè utilizzabili sia nell’avanzamento scolastico, sia nella vita.
Dal punto di vista metodologico la scelta è orientata a permettere a ciascuno di costruire il proprio
sapere attraverso proposte che sostengano la possibilità di essere cognitivamente attivi e di iniziare
ad appropriarsi degli strumenti concettuali e operativi propri delle discipline, oltre che a individuare
connessioni tra esse.
L'alunno viene incoraggiato a utilizzare le procedure della ricerca e quindi a individuare il tema e i
problemi, delimitando il campo della ricerca, a usare le fonti di diverso tipo, adeguate all'oggetto
dell'indagine, a produrre informazioni da organizzare in testi.
Nel lavoro si alternano momenti individuali ad altri di confronto e dialogo, in cui sviluppare le
fondamentali disposizioni ad affrontare un impegno, ad ascoltare gli altri in quanto portatori di
saperi diversi dal proprio, a rispettare le diverse posizioni e a negoziare soluzioni e significati condivisi. Fondamentale, anche come abito di cittadinanza, risulta la consapevolezza che le informazioni
sono fondate su fonti, da interrogare e far parlare, e che il sapere storiografico non coincide con
tutto il passato, ma con quello ricostruito.
Durante le attività si incontrano problemi semplici, risolvibili individuando le informazioni che
mancano e altri, complessi, per cui ogni soluzione è sempre tempoìranea e può, in futuro,
modificarsi.
Oltre al reperimento e alla comprensione delle informazioni va curata la loro organizzazione nella
forma dei grafici temporali, che favorisce il confronto fra civiltà diverse, in base ai temi indagati e,
nelle forme condivise con le altre discipline, di schemi, grafici e carte geografiche.
Per quanto riguarda l'aspetto concettuale, gli alunni elaborano e organizzano le informazioni che costituiscono i concetti fondamentali della disciplina e li utilizzano nella costruzione dei quadri di
civiltà del presente del proprio territorio, di altre parti del mondo contemporaneo, delle civiltà
antiche colte in un momento del loro sviluppo, per riconoscere differenze, analogie, processi di
trasformazione.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva valutazione dei
punti di partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e
degli interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli alunni e delle alunne.
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All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o saranno
somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte degli bambini e delle
bambine, dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione di alcuni casi di difficoltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno, verranno proposte prove di verifica intermedie, di norma a
conclusione delle Unità di lavoro che:
- consentiranno di valutare in modo attendibile i livelli raggiunti da ciascun
alunno rispetto agli obiettivi formativi e ai livelli di partenza
- offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per
riflettere sull'adeguatezza del percorso progettato.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri delle insegnanti e rappresenteranno un utile strumento in grado di ottenere e
fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante
l'intero anno scolastico.
Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinati anche i punteggi e le
modalità di valutazione.
L’insegnante coinvolgerà l’alunno nel processo della valutazione, comunicandogli con un linguaggio
comprensibile:
• gli obiettivi
• i criteri della valutazione
• tenendo conto dei livelli di partenza di ciascun alunno
• incoraggiandolo a migliorare le sue prestazioni
• aiutandolo a prendere consapevolezza dei suoi progressi
In questo modo si evidenzieranno i livelli contemplati nelle scala di giudizi prevista dal Documento
di Valutazione.
In sede di programmazione e verifica verranno prese le decisioni conseguenti e relative alla
presentazione delle successive Unità di apprendimento.
La comunicazione dei risultati alle famiglie documenterà anche quanto il gruppo docente si impegna
a fare " in ordine allo sviluppo del singolo e del gruppo".
59
STORIA SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato. Si informa in modo autonomo
su fatti e problemi storici.
Conosce i momenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di potere
medievali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica.
Conosce i processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea.
Conosce i processi fondamentali della storia mondiale, dalla civilizzazione neolitica alla rivoluzione
industriale, alla globalizzazione.
Conosce gli aspetti essenziali della storia del suo ambiente.
Conosce e apprezza aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell'umanità.
Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava informazioni storiche da
fonti di vario genere e le sa organizzare in testi.
Sa esporre le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e sa argomentare le proprie
riflessioni.
Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprendere opinioni e
culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
Uso dei documenti
- Saper ricavare informazioni da documenti di diversa natura utili alla comprensione di un
fenomeno storico.
- Riconoscere le tracce storiche presenti sul territorio.
Organizzazione delle informazioni
- Confrontare i quadri storici delle civiltà studiate.
- Usare cronologie e carte storico-geografiche per rappresentare le conoscenze studiate.
Strumenti concettuali e conoscenze
- Utilizzare schemi e mappe concettuali per riassumere un testo.
- Conoscere aspetti e strutture dei momenti storici studiati.
- Elaborare le informazioni acquisite legate ai problemi interculturali e di convivenza civile
studiati.
Produzione
- Produrre elaborati e testi utilizzando le conoscenze acquisite secondo la tipologia del
linguaggio specifico della disciplina.
- Produrre semplici interventi in modo analitico
OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Uso dei documenti
- Saper interpretare documenti di diversa natura utili alla comprensione di un fenomeno
storico.
- Riconoscere le tracce storiche presenti sul territorio.
Organizzazione delle informazioni
- Confrontare sistematicamente i quadri storici delle civiltà studiate.
60
-
Costruire in modo adeguato grafici e mappe spazio-temporali per collocare un periodo
storico.
Mettere in relazione gli elementi storici locali con quelli multiculturali e multietnici.
Strumenti concettuali e conoscenze
- Utilizzare ed elaborare in modo discorsivo schemi e mappe concettuali per riassumere un
testo.
- Conoscere aspetti e strutture dei momenti storici italiani, europei e mondiali studiati.
- Elaborare le conoscenze acquisite per organizzare informazioni collegate a problematiche
interculturali e di convivenza civile.
Produzione
- Produrre elaborati e testi utilizzando le conoscenze acquisite secondo la tipologia del
linguaggio specifico della disciplina.
- Produrre interventi opportuni e pertinenti
OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
Uso di documenti
- Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche, narrative, materiali, orali, ecc.)
per ricavare conoscenze su temi definiti.
- Conoscere alcune procedure e tecniche di lavoro nei siti archeologici, nelle biblioteche e
negli archivi.
Organizzazione delle informazioni
- Formulare problemi sulla base delle informazioni raccolte.
- Costruire grafici e mappe spazio-temporali, per organizzare le conoscenze studiate.
- Collocare la storia locale in relazione alla storia italiana, europea, mondiale.
Strumenti concettuali e conoscenze
- Selezionare, schedare e organizzare le informazioni con mappe, schemi, tabelle e grafici
dai quali far scaturire un’esposizione chiara, completa e corretta.
- Conoscere aspetti e strutture dei momenti storici italiani, europei e mondiali studiati.
- Conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi studiati.
- Usare le conoscenze apprese per comprendere problemi ecologici, interculturali e di
convivenza civile.
Produzione
- Produrre testi, utilizzando conoscenze, selezionate e schedate da fonti di informazione
diverse, manualistiche e non.
- Intervenire nelle esposizioni con domande pertinenti e considerazioni personali.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
Il lavoro di metodologia storica consisterà in una serie di operazioni, quali il reperimento e la
consultazione di fonti, la formulazione di ipotesi, la selezione di dati, l’analisi di documenti anche
non scritti, l’individuazione di raccordi con altri fatti contemporanei o successivi che possono essere
riprodotti a fini didattici a un livello di sperimentazione semplice.
Escludendo ogni forma di enciclopedismo, l’insegnante punterà a trasmettere il gusto della ricerca,
che potrà proseguire anche fuori dalla scuola, parallelamente all’esperienza di vita.
61
In particolare il docente, delineando gli obiettivi dell’unità, guiderà all’individuazione dei fatti che
connotano diverse epoche storiche, facendo cogliere e collegare tali fatti con relativi riferimenti
cronologici.
Guiderà a mettere in relazione i fatti, per cogliere analogie e differenze e per individuare i rapporti
fondamentali tra i fatti.
Il docente condurrà la classe nell’analisi dei documenti, verso una selezione di dati e una
formulazione di ipotesi, che possa essere di stimolo alla formulazione di esposizioni organiche ed
esaurienti; si concentrerà particolarmente nell’uso del lessico specifico, che verrà raccolto e
spiegato sistematicamente al fine di arricchire il bagaglio espressivo e permettere una rielaborazione
più appropriata dei contenuti.
Il docente inviterà gli alunni ad approfondire gli aspetti della disciplina che suscitano maggiormente
il loro interesse, continuando il lavoro di avvio alla ricerca individuale o di gruppo intrapreso nel
corso del primo anno, stimolando la curiosità personale anche con l'utilizzo di strumenti audiovisivi
e di mezzi di comunicazione di massa (riviste, quotidiani, pubblicazioni varie...). I ragazzi verranno
sollecitati a una partecipazione costruttiva e critica al momento dell'interrogazione, vista come
occasione di approfondimento e di confronto.
Al termine di ogni unità, sarà essenziale soffermarsi sulla parte di programma svolto, per
riprenderne i contenuti essenziali e verificare che siano stati sufficientemente assimilati dalla
globalità della classe.
Le strategie metodologiche rilevate dal Piano dell'Offerta Formativa (metodo scientifico e
operativo, metodo induttivo e deduttivo, metodo della ricerca, dialogo, discussione, dibattito, lavoro
di gruppo) saranno così attivate in aderenza alle dinamiche psicologiche della preadolescenza e
individualizzando, per quanto possibile, gli itinerari di crescita e di apprendimento.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva valutazione dei
punti di partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e
degli interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e continuativamente, anche
attraverso test di autovalutazione, le informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle
abilità degli alunni e delle alunne.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o saranno
somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte degli bambini e delle
bambine, dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione di alcuni casi di difficoltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno, verranno proposte prove di verifica intermedie, di norma a
conclusione delle Unità di lavoro che:
- consentiranno di valutare in modo attendibile i livelli raggiunti da ciascun alunno rispetto
agli obiettivi formativi e ai livelli di partenza
- offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per riflettere
sull'adeguatezza del percorso progettato.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri delle insegnanti e rappresenteranno un utile strumento in grado di ottenere e
fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante
l'intero anno scolastico.
Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinati anche i punteggi e le
modalità di valutazione.
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In questo modo si evidenzieranno i livelli contemplati nelle scala di giudizi prevista dal Documento
di Valutazione.
In sede di programmazione e verifica verranno prese le decisioni conseguenti e relative alla
presentazione delle successive Unità di apprendimento.
La comunicazione dei risultati alle famiglie documenterà anche quanto il gruppo docente si impegna
a fare " in ordine allo sviluppo del singolo e del gruppo".
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GEOGRAFIA
La geografia è scienza che studia l'umanizzazione del nostro pianeta e, quindi, i processi attivati
dalle collettività nelle loro relazioni con la natura. Tali processi nel corso del tempo hanno
trasformato l'ambiente e hanno “costruito” il territorio nel quale oggi viviamo. La storia della natura
e quella dell'uomo si svolgono con tempi diversi: i tempi lunghi della natura si intrecciano spesso
con quelli molto più brevi dell'uomo, con ritmi che a volte si fanno più serrati in seguito a
trasformazioni assai rapide, dovute a nuove prospettive culturali o all'affermarsi di tecnologie
innovative.
Per questi motivi la geografia è attenta al presente, che studia nelle varie articolazioni spaziali e nei
suoi aspetti demografici, socio-culturali ed economici. Ma poiché lo spazio non è statico, la
geografia non può prescindere dalla dimensione del tempo, da cui trae molte delle sue possibilità di
leggere e interpretare i fatti che proprio nel territorio hanno lasciato testimonianza. È importante
partire, nei primi anni di scuola primaria, dall'approccio senso-percettivo all'ambiente circostante,
attraverso un'esplorazione consapevole del contesto. In questa fase la geografia opera in stretta
connessione con le scienze motorie, per consolidare il rapporto del corpo con lo spazio.
Dopo aver costruito le proprie “geografie”, anche attraverso le testimonianze di adulti nella veste di
referenti culturali (familiari, insegnanti, testimoni privilegiati), gli allievi possono avvicinarsi alla
dimensione sistematica della disciplina gradualmente, dagli ultimi due anni della scuola primaria
fino al terzo anno della secondaria di primo grado. È soprattutto alla geografia, infatti, che spetta il
delicato compito di conferire il senso dello spazio, accanto a quello del tempo: gli allievi devono
attrezzarsi di coordinate spaziali per orientarsi in un territorio. Occorre che, fin dalla scuola
primaria, siano abituati ad analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale, a partire da quello
locale fino ad arrivare ai contesti mondiali. Il raffronto della realtà locale con quella globale, e
viceversa, è possibile attraverso la continua comparazione di spazi, letti e interpretati a scale
diverse, servendosi anche di carte geografiche, fotografie aeree e immagini da satellite.
Altra irrinunciabile opportunità formativa che la geografia offre è quella di abituare a osservare la
realtà da diversi punti di vista.
Il rispetto del patrimonio culturale ereditato da chi ci ha preceduto, che si traduce in una varietà di
“segni” leggibili sul territorio, è obiettivo che conduce agli stretti legami della geografia con la
storia e con le scienze sociali. Con queste discipline, la geografia condivide anche la progettazione
di azioni di salvaguardia e di recupero del patrimonio naturale, affinché le generazioni future
possano giovarsi di una natura non avvelenata ed esaurita nelle sue risorse non rinnovabili.
Riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, lotta all'inquinamento, sviluppo delle tecniche di produzione
delle energie rinnovabili, tutela della biodiversità: sono tutti temi di forte rilevanza geografica, in
cui è essenziale il raccordo con altre discipline scientifiche e tecniche. Il punto di convergenza
sfocia necessariamente nell'educazione all'ambiente e allo sviluppo, compatibile con le esigenze
degli uomini e dei popoli, purché queste si mantengano entro la capacità di carico degli ecosistemi.
Fare geografia a scuola vuol dire formare cittadini del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e
critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e
sostenibile, guardando al futuro.
64
GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti
topologici, punti cardinali e coordinate geografiche.
Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e
antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.
Individua, conosce e descrive gli elementi caratterizzanti dei paesaggi (di montagna, collina,
pianura, costieri, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani.
È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti, fiumi, laghi,…) e
antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Italia.
Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e per realizzare semplici
schizzi cartografici e carte tematiche.
Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, fotografiche,
artistico-letterarie).
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Orientamento
- Approfondire la conoscenza dello schema corporeo, della posizione e dei movimenti del
corpo nello spazio.
- Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, sapendosi orientare attraverso punti
di riferimento e utilizzando gli organizzatori topologici.
Carte mentali
- Prendere coscienza che ogni elemento occupa uno spazio e che esiste una relazione tra
sé, le altre persone e gli oggetti.
- Acquisire la consapevolezza di muoversi e orientarsi nello spazio grazie alle proprie
carte mentali, che si strutturano e si ampliano attraverso l’esplorazione.
Linguaggio della geo-graficità
- Rappresentare oggetti e ambienti noti.
- Ricostruire percorsi precedentemente effettuati con tecniche diverse.
- Leggere e interpretare rappresentazioni grafiche di spazi vicini e noti.
- Comunicare oralmente le osservazioni effettuate e le conoscenze acquisite.
Paesaggio
- Muoversi e analizzare lo spazio utilizzando tutti i canali sensoriali.
- Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano i vari tipi di ambiente.
- Conoscere alcuni ambienti e distinguerli secondo caratteristiche e funzioni.
- Cogliere gli elementi di interdipendenza che intercorrono tra alcuni elementi del
paesaggio.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE SECONDA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Orientamento
- Consolidare la conoscenza dello schema corporeo, della posizione e dei movimenti del
corpo nello spazio.
- Riconoscere la propria posizione e quella degli oggetti nello spazio vissuto, rispetto a
diversi punti di riferimento (posizione relativa e assoluta, localizzazione).
Carte mentali
65
-
Prendere coscienza che ogni elemento occupa uno spazio e che esiste una relazione tra
sé, le altre persone e gli oggetti.
Acquisire la consapevolezza di muoversi e orientarsi nello spazio grazie alle proprie
carte mentali, che si strutturano e si ampliano attraverso l’esplorazione.
Linguaggio della geo-graficità
- Rappresentare oggetti e ambienti noti.
- Rappresentare graficamente posizioni di oggetti e persone nello spazio, utilizzando
simboli diversi.
- Ricostruire percorsi precedentemente effettuati con tecniche diverse.
- Leggere e interpretare rappresentazioni grafiche di spazi vicini e noti.
- Comunicare oralmente le osservazioni effettuate e le conoscenze acquisite.
Paesaggio
- Muoversi e analizzare lo spazio utilizzando tutti i canali sensoriali.
- Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano i vari tipi di ambiente.
- Conoscere alcuni ambienti e distinguerli secondo caratteristiche e funzioni.
- Cogliere gli elementi di interdipendenza che intercorrono tra alcuni elementi del
paesaggio.
- Riconoscere che alcune modifiche ambientali avvengono sia ad opera degli agenti
naturali, sia in seguito ad interventi umani.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Orientamento
- Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, sapendosi orientare attraverso punti
di riferimento e utilizzando gli organizzatori topologici (sopra, sotto, avanti, dietro,
sinistra, destra, ecc.).
Carte mentali
- Acquisire la consapevolezza di muoversi e orientarsi nello spazio grazie alle proprie
carte mentali, che si strutturano e si ampliano man mano che si esplora lo spazio
circostante.
Linguaggio della geo-graficità
- Rappresentare in prospettiva verticale oggetti e ambienti noti (pianta dell'aula, di una
stanza della propria casa, del cortile della scuola, ecc.) e rappresentare percorsi esperiti
nello spazio circostante.
- Leggere e interpretare la pianta dello spazio vicino, basandosi su punti di riferimento
fissi.
Paesaggio
- Esplorare il territorio circostante attraverso l'approccio senso-percettivo e l'osservazione
diretta.
- Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano i vari tipi di paesaggio.
- Conoscere e descrivere gli elementi fisici e antropici che caratterizzano l’ambiente di
residenza e la propria regione.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Orientamento
- Orientarsi nello spazio e sulle carte geografiche, utilizzando la bussola e i punti
cardinali.
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Carte mentali
- Estendere le proprie carte mentali al territorio italiano e a spazi più lontani, attraverso gli
strumenti dell'osservazione indiretta (filmati e fotografie, documenti cartografici e
immagini da satellite, ecc.).
Linguaggio della geo-graficità
- Analizzare fatti e fenomeni locali e globali, interpretando carte geografiche a diversa
scala, carte tematiche, grafici, immagini da satellite.
- Localizzare sulla carta geografica dell'Italia la posizione delle regioni fisiche e
amministrative.
Paesaggio
- Conoscere e descrivere gli elementi caratterizzanti i principali paesaggi italiani, europei
e mondiali, individuando le analogie e le differenze (anche in relazione ai quadri sociostorici del passato) e gli elementi di particolare valore ambientale e culturale.
Regione
-
Conoscere e applicare il concetto polisemico di regione geografica (fisica, climatica,
storico-culturale, amministrativa), in particolar modo, allo studio del contesto italiano.
Territorio e regione
- Comprendere che il territorio è costituito da elementi fisici e antropici connessi e
interdipendenti e che l'intervento dell'uomo su uno solo di questi elementi si ripercuote a
catena su tutti gli altri.
- Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e
culturale, analizzando le soluzioni adottate e proponendo soluzioni idonee nel contesto
vicino.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
I processi di insegnamento e di apprendimento devono avere un legame con il mondo esperienziale
degli alunni e delle alunne, tener conto delle loro conoscenze e degli schemi cognitivi pregressi, e
proporre conoscenze significative, cioè utilizzabili sia nell’avanzamento scolastico, sia nella vita.
Dal punto di vista metodologico la scelta è orientata a permettere a ciascuno di costruire il proprio
sapere attraverso proposte che sostengano la possibilità di essere cognitivamente attivi e di iniziare
ad appropriarsi degli strumenti concettuali e operativi propri delle discipline, oltre che a individuare
connessioni tra esse.
Le proposte didattiche tengono conto che non è più sufficiente denominare, descrivere e
cartografare ciò che esiste nelle varie parti dello spazio terrestre, ma che bisogna indagare le
relazioni tra uomo-società-spazio-tempo, considerando le funzioni fondamentali (residenziale,
produttiva, comunicativa...).
Lo spazio è considerato come un sistema di cui individuare le componenti, le connessioni e le
interdipendenze. Si procede dagli spazi occupati dal corpo degli alunni e da quelli più vicini e
vissuti, perché è possibile percepirli, maneggiarli, osservali direttamente, per arrivare alle prime
sintesi concettuali.
Il possesso dei concetti così conquistati sostiene l'ampliamento delle carte mentali, che via via si
articolano e si arricchiscono anche mediante l'utilizzo degli strumenti dell'osservazione indiretta, su
cui le proposte insistono, così come insistono sull'uso di una vasta gamma di fonti d'informazione.
Le proposte didattiche presentano attività per lo sviluppo della comprensione e comunicazione
d'informazioni spaziali e della consapevolezza spaziale, invitando a comprendere ciò che si vede in
termini di ubicazione, distribuzione e relazioni.
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VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva valutazione dei
punti di partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e
degli interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli alunni e delle alunne.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o saranno
somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte degli bambini e delle
bambine, dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione di alcuni casi di difficoltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno, verranno proposte prove di verifica intermedie, di norma a
conclusione delle Unità di lavoro che:
- consentiranno di valutare in modo attendibile i livelli raggiunti da ciascun alunno rispetto
agli obiettivi formativi e ai livelli di partenza.
- offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per riflettere
sull'adeguatezza del percorso progettato.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri delle insegnanti e rappresenteranno un utile strumento in grado di ottenere e
fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante
l'intero anno scolastico.
Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinati anche i punteggi e le
modalità di valutazione.
In questo modo si evidenzieranno i livelli contemplati nelle scala di giudizi prevista dal Documento
di Valutazione.
In sede di programmazione e verifica verranno prese le decisioni conseguenti e relative alla
presentazione delle successive Unità di apprendimento.
La comunicazione dei risultati alle famiglie documenterà anche quanto il gruppo docente si
impegna a fare " in ordine allo sviluppo del singolo e del gruppo".
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GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani.
Utilizza opportunamente concetti geografici (ad esempio: ubicazione, localizzazione, regione,
paesaggio, ambiente, territorio, sistema antropofisico...), carte geografiche, fotografie e immagini
dallo spazio, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali sull'ambiente
che lo circonda.
È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti, fiumi, laghi,…) e
antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Europa e del Mondo.
Sa agire e muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa in modo
significativo attingendo all'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze.
Sa aprirsi al confronto con l'altro, attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e socioculturali, superando stereotipi e pregiudizi.
Riconosce nel paesaggio gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche
e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare.
Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell'uomo sui sistemi territoriali alle diverse
scale geografiche.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
Carte mentali
- Saper organizzare la carta mentale degli ambienti e dei territori studiati
Concetti geografici e conoscenze
- Analizzare fatti e fenomeni interpretando le varie carte geografiche
- Conoscere e comprendere i concetti fondamentali della disciplina: ambiente, territorio,
sistema antropofisico
Ragionamento spaziale
- Individuare problematiche relative alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e
culturale
Linguaggio della geo-graficità
- Leggere e interpretare i vari tipi di carte geografiche e la diversa simbologia
- Utilizzare il linguaggio specifico della disciplina
Metodi, tecniche, strumenti propri della disciplina
- Leggere e interpretare piante e carte del territorio circostante, nazionale ed europeo
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Carte mentali
- Organizzare in modo completo la carta mentale degli ambienti e dei territori italiani ed
europei
Concetti geografici e conoscenze
- Analizzare fatti e fenomeni locali e globali interpretando carte geografiche, tematiche e
immagini da satellite
- Conoscere e comprendere i concetti fondamentali della disciplina: ambiente, territorio,
sistema antropofisico
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Ragionamento spaziale
- Individuare i più evidenti collegamenti spaziali e ambientali per la tutela del patrimonio
naturale e culturale
- Valutare i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell’uomo sui sistemi territoriali
Linguaggio della geo-graficità
- Leggere e interpretare vari tipi di carte utilizzando consapevolmente punti cardinali,m
scale e coordinate geografiche, simbologia
- Leggere e comunicare attraverso il linguaggio specifico della disciplina, adoperando
termini geografici, immagini, dati statistici
Metodi, tecniche, strumenti propri della disciplina
- Leggere e interpretare carte stradali, piante territoriali per orientarsi in modo adeguato
nello spazio
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
Carte mentali
- Arricchire e organizzare in modo significativo la carta mentale dell’ambiente vicino,
della regione amministrativa di appartenenza, dell'Italia, dell'Europa e del Mondo.
Concetti geografici e conoscenze
- Conoscere, comprendere e utilizzare per comunicare e agire nel territorio alcuni
concetti-cardine delle strutture logiche della geografia: ubicazione, localizzazione,
regione, paesaggio, ambiente, territorio, sistema antropofisico.
- Ragionamento spaziale
- Individuare nella complessità territoriale, alle varie scale geografiche, i più evidenti
collegamenti spaziali e ambientali: interdipendenza di fatti e fenomeni e rapporti fra
elementi.
Linguaggio della geo-graficità
- Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella topografica al planisfero),
utilizzando consapevolmente punti cardinali, scale e coordinate geografiche, simbologia.
- Leggere e comunicare consapevolmente in relazione al sistema territoriale, attraverso il
linguaggio specifico della geo-graficità, ovvero attraverso termini geografici, carte,
grafici, immagini (anche da satellite), schizzi, dati statistici.
Immaginazione geografica
- “Vedere” in modo geograficamente corretto e coerente, paesaggi e sistemi territoriali
lontani (anche nel tempo) nei diversi aspetti, utilizzando carte, grafici, immagini, dati
statistici, relazioni di viaggiatori, testi descrittivi, ecc.
Metodi, tecniche, strumenti propri della Geografia
- Leggere carte stradali e piante, utilizzare orari di mezzi pubblici, calcolare distanze non
solo itinerarie, ma anche economiche (costo/tempo), per muoversi in modo coerente e
consapevole.
- Utilizzare nuovi strumenti e metodi di rappresentazione dello spazio geografico
(telerilevamento e cartografia computerizzata).
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INDICAZIONI METODOLOGICHE
Ogni argomento verrà presentato con la tradizionale lezione frontale (illustrazione dei fenomeni
ambientali e umani e delle loro relazioni) e servendosi degli strumenti della disciplina (carte,
grafici, tabelle...). Si inviteranno gli alunni a lavorare specificamente sul testo per ricavarne dati e
informazioni e si procederà, quando possibile, alla lettura guidata in classe.
Si forniranno o si costruiranno insieme schemi strutturati in modo semplice, ma esaustivo, per
discriminare le informazioni essenziali, memorizzarle più facilmente e permetterne un più agevole
confronto. Si guideranno gli alunni a ragionare sui fenomeni geografici e sulle problematiche che si
affronteranno, rendendoli, attraverso il dibattito, scopritori attivi del sapere geografico.
Gli aspetti generali della disciplina si alterneranno con l'approfondimento di alcune aree
continentali o di Paesi extraeuropei particolarmente rappresentativi, in modo da verificare
concretamente quanto appreso. Ci si soffermerà sull'individuazione del lessico specifico, che verrà
raccolto e spiegato sistematicamente al fine di arricchire il bagaglio espressivo e permettere una
rielaborazione più appropriata dei contenuti.
Si inviteranno gli alunni ad approfondire gli aspetti della disciplina che suscitano maggiormente il
loro interesse, continuando il lavoro di avvio alla ricerca individuale o di gruppo intrapreso nel
corso del primo anno e stimolando la curiosità personale anche con l'utilizzo di strumenti
audiovisivi e di mezzi di comunicazione di massa (riviste, quotidiani, pubblicazioni varie...). Si
solleciteranno i ragazzi a una partecipazione costruttiva e critica al momento dell'interrogazione,
vista come occasione di approfondimento e di confronto.
Al termine di ogni unità ci si soffermerà sulla parte di programma svolto per riprenderne i contenuti
essenziali e verificare che siano stati sufficientemente assimilati dalla globalità della classe.
Le strategie metodologiche rilevate dal Piano dell'Offerta Formativa (metodo scientifico e
operativo, metodo induttivo e deduttivo, metodo della ricerca, dialogo, discussione, dibattito, lavoro
di gruppo) saranno così attivate in aderenza alle dinamiche psicologiche della preadolescenza e
individualizzando, per quanto possibile, gli itinerari di crescita e di apprendimento.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva valutazione dei
punti di partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e
degli interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli alunni e delle alunne.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o saranno
somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte degli bambini e delle
bambine, dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione di alcuni casi di difficoltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno, verranno proposte prove di verifica intermedie, di norma a
conclusione delle Unità di lavoro che:
- consentiranno di valutare in modo attendibile i livelli raggiunti da ciascun alunno rispetto
agli obiettivi formativi e ai livelli di partenza
- offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per riflettere
sull'adeguatezza del percorso progettato.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri delle insegnanti e rappresenteranno un utile strumento in grado di ottenere e
fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante
l'intero anno scolastico.
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Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinati anche i punteggi e le
modalità di valutazione.
In questo modo si evidenzieranno i livelli contemplati nelle scala di giudizi prevista dal Documento
di Valutazione.
In sede di programmazione e verifica verranno prese le decisioni conseguenti e relative alla
presentazione delle successive Unità di apprendimento.
La comunicazione dei risultati alle famiglie documenterà anche quanto il gruppo docente si
impegna a fare " in ordine allo sviluppo del singolo e del gruppo".
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AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA
Nella formazione di base, l’area matematico-scientifico-tecnologica comprende argomenti di
matematica, di scienze dell'uomo e della natura, di tecnologia sia tradizionale sia informatica. Si
tratta di discipline che studiano e propongono modi di pensare, artefatti, esperienze, linguaggi, modi
di agire che oggi incidono profondamente su tutte le dimensioni della vita quotidiana, individuale e
collettiva: è perciò necessario che la formazione si confronti in modo sistematico anche con
l’esperienza comune (in senso lato) di ragazzi e adulti. Le conoscenze matematiche, scientifiche e
tecnologiche contribuiscono in modo determinante alla formazione culturale delle persone e delle
comunità, sviluppando le capacità di mettere in stretto rapporto il "pensare" e il "fare" e offrendo
strumenti adatti a percepire, interpretare e collegare tra loro fenomeni naturali, concetti e artefatti
costruiti dall'uomo, eventi quotidiani. I principi e le pratiche delle scienze, della matematica e delle
tecnologie sviluppano infatti le capacità di critica e di giudizio, la consapevolezza che occorre
motivare le proprie affermazioni, l‘attitudine ad ascoltare, comprendere e valorizzare
argomentazioni e punti di vista diversi dai propri. Lo sviluppo di un’adeguata competenza
scientifica, matematica, tecnologica di base consente inoltre di leggere e valutare le informazioni
che la società di oggi offre in grande abbondanza. In questo modo consente di esercitare la propria
cittadinanza attraverso decisioni motivate, intessendo relazioni costruttive fra le tradizioni culturali
e i nuovi sviluppi delle conoscenze. L'area è articolata in tre filoni curricolari - matematica, scienze
naturali e sperimentali, tecnologia che dal punto di vista didattico si devono intendere collegati e
interagenti fra loro, ma anche con le altre aree culturali; e che devono essere sviluppati in continuità
costruttiva attraverso percorsi coerenti tra scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria.
Tutte le discipline dell'area hanno come elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia come
luogo fisico (aula, o altro spazio specificamente attrezzato) sia come momento in cui l'alunno è
attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e
argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati e a confrontarli con le ipotesi formulate,
negozia e costruisce significati interindividuali, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture
la costruzione delle conoscenze personali e collettive. In tutte le discipline dell’area, inclusa la
matematica, avrà cura di ricorrere ad attività pratiche e sperimentali e a osservazioni sul campo, con
un carattere non episodico e inserendole in percorsi di conoscenza. A ogni livello scolastico, il
risolvere problemi, anche con strumenti e risorse digitali, offre occasioni per acquisire nuovi
concetti e abilità, per arricchire il significato di concetti già appresi e per verificare l’operatività
degli apprendimenti realizzati in precedenza. Componenti necessarie di questo comune approccio
sono l’impostare e il risolvere problemi, l’utilizzo delle sensazioni e delle percezioni, la capacità di
costruire storie e schemi interpretativi e di sviluppare argomentazioni, l’affinare il linguaggio
naturale e la capacità di organizzare il discorso, con una speciale attenzione all’uso della lingua, in
particolare della lingua italiana. Soprattutto nella scuola primaria si potrà utilizzare il gioco, che ha
un ruolo cruciale nella comunicazione, nell’educazione al rispetto di regole condivise,
nell’elaborazione di strategie adatte ai contesti. Riflettere sui propri percorsi di conoscenza, sia in
tempo reale sia a lungo termine; rendersi conto che ogni percorso di apprendimento può essere
precisato e approfondito da passi successivi; apprezzare i nuovi strumenti di indagine e di
rappresentazione, anche in quanto potenziano e modificano le conoscenze che già si possiedono:
tutte queste dimensioni della relazione di insegnamento / apprendimento permetteranno di
approfondire la comprensione, sperimentandone in prima persona l’aspetto dinamico, e di
accrescere la motivazione ad apprendere ancora. Al tempo stesso potranno anche aprire alla
consapevolezza, sollecitata da esempi adatti, che tutte le conoscenze scientifiche sono, al pari di
quelle delle arti e delle lettere, prodotti non statici della cultura umana e, in quanto tali, in continua
evoluzione; contribuirà, al pari delle conoscenze relative alle discipline delle altre aree, a formare le
basi per un pensiero critico, che superi i vincoli dati da stereotipi e pregiudizi e in grado di leggere il
presente e di prevedere alternative future. È importante che la competenza in “discorsi” di scienza
cresca in coerenza con altre competenze e ad altri “discorsi”. Il senso culturale di un’efficace
separazione e autonomia delle discipline si sviluppa infatti gradualmente, attraverso la
73
consapevolezza sia della comune origine radicata nella complessità del mondo e della conoscenza,
sia degli intrecci reciproci che sono comunque necessari per dare senso a ogni nuovo (“creativo”)
passo di interpretazione, intervento o progetto.
74
MATEMATICA
In questo quadro, la matematica ha uno specifico ruolo nello sviluppo della capacità generale di
operare e comunicare significati con linguaggi formalizzati e di utilizzare tali linguaggi per
rappresentare e costruire modelli di relazioni fra oggetti ed eventi. In particolare, la matematica dà
strumenti per la descrizione scientifica del mondo e per affrontare problemi utili nella vita
quotidiana; inoltre contribuisce a sviluppare la capacità di comunicare e discutere, di argomentare in
modo corretto, di comprendere i punti di vista e le argomentazioni degli altri. La costruzione del
pensiero matematico è un processo lungo e progressivo nel quale concetti, abilità, competenze e
atteggiamenti vengono ritrovati, intrecciati, consolidati e sviluppati a più riprese; è un processo che
comporta anche difficoltà linguistiche e che richiede un’acquisizione graduale del linguaggio
matematico. Per questo motivo i traguardi per la terza classe della scuola secondaria di primo grado
sono presentati come un’evoluzione di quelli per la quinta classe della scuola primaria e gli obiettivi
per ciascun livello comprendono in ogni caso anche quelli del livello precedente, naturalmente
intesi con un grado maggiore di complessità delle situazioni considerate e di padronanza da parte
dell’alunno.
Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come
questioni autentiche e significative, legate spesso alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere
ripetitivo o quesiti ai quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola.
Gradualmente, stimolato dalla guida dell’insegnante e dalla discussione con i pari, l’alunno
imparerà ad affrontare con fiducia e determinazione situazioni-problema, rappresentandole in
diversi modi, conducendo le esplorazioni opportune, dedicando il tempo necessario alla precisa
individuazione di ciò che è noto e di ciò che si intende trovare, congetturando soluzioni e risultati,
individuando possibili strategie risolutive. Già nei primi anni di scuola l’alunno comincia ad avere
un controllo sul processo risolutivo e a confrontare i risultati con gli obiettivi.
In particolare nella scuola secondaria di primo grado si svilupperà un’attività più propriamente di
matematizzazione, formalizzazione, generalizzazione. L’alunno analizza le situazioni per tradurle
in termini matematici, riconosce schemi ricorrenti, stabilisce analogie con modelli noti, sceglie le
azioni da compiere (operazioni, costruzioni geometriche, grafici, formalizzazioni, scrittura e
risoluzione di equazioni,…) e le concatena in modo efficace al fine di produrre una risoluzione del
problema. Una attenzione particolare andrà dedicata allo sviluppo della capacità di esporre e di
discutere con i compagni le soluzioni e i procedimenti seguiti.
L’uso consapevole e motivato di calcolatrici e del computer deve essere incoraggiato
opportunamente fin dai primi anni della scuola primaria, ad esempio per verificare la correttezza di
calcoli mentali e scritti e per esplorare i fenomeni del mondo dei numeri e delle forme.
Di estrema importanza è lo sviluppo di un atteggiamento corretto verso la matematica, inteso anche
come una adeguata visione della disciplina, non ridotta a un insieme di regole da memorizzare e
applicare, ma riconosciuta e apprezzata come contesto per affrontare e porsi problemi significativi e
per esplorare e percepire affascinanti relazioni e strutture che si ritrovano e ricorrono in natura e
nelle creazioni dell’uomo.
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MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L’alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a
molte esperienze in contesti significativi, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici
che ha imparato siano utili per operare nella realtà.
Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare
l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.
Percepisce e rappresenta forme, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create
dall’uomo, utilizzando in particolare strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra)
e i più comuni strumenti di misura.
Utilizza rappresentazioni di dati adeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare
informazioni.
Riconosce che gli oggetti possono apparire diversi a seconda dei punti vista.
Descrive e classifica figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di
vario tipo anche costruiti o progettati con i suoi compagni.
Affronta i problemi con strategie diverse e si rende conto che in molti casi possono ammettere più
soluzioni.
Riesce a risolvere facili problemi (non necessariamente ristretti a un unico ambito) mantenendo il
controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e spiegando a parole il procedimento seguito.
Impara a costruire ragionamenti (se pure non formalizzati) e a sostenere le proprie tesi, grazie ad
attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i
compagni.
Impara a riconoscere situazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando a usare le
espressioni "è più probabile", “è meno probabile” e, nei casi più semplici, dando una prima
quantificazione.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Numeri
- Contare oggetti o eventi, con la voce e mentalmente, in senso progressivo e regressivo.
- Leggere e scrivere i numeri naturali sia in cifre, sia in parole, entro il venti.
- Ordinare i numeri e collocarli sulla retta.
- Confrontare i numeri usando i simboli > < =.
- Riconoscere il valore posizionale delle cifre.
- Comprendere le relazioni tra operazioni di addizione e sottrazione.
- Eseguire semplici operazioni di addizione e sottrazione con i numeri naturali.
- Esplorare e risolvere situazioni problematiche che richiedono addizioni o sottrazioni,
mediante rappresentazioni grafiche.
Spazio e figure
- Comunicare la posizione di oggetti nello spazio fisico, sia rispetto al soggetto, sia rispetto ad
altre persone o oggetti, usando termini adeguati ( sopra/sotto, davanti/dietro, destra/sinistra,
dentro/fuori).
- Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno.
- Osservare gli oggetti dell’ambiente circostante per rilevarne la forma.
- Riconoscere, denominare e rappresentare le principali figure geometriche.
Relazioni, misure, dati e previsioni
- Classificare oggetti e figure in base a una o due proprietà, utilizzando adeguate
rappresentazioni.
- Stabilire e rappresentare semplici relazioni.
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-
Effettuare semplici indagini, raccogliere dati e rappresentarli iconicamente con opportune
modalità.
Osservare oggetti e fenomeni, individuare grandezze misurabili.
Compiere confronti diretti di grandezze.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Numeri
- Contare oggetti o eventi, con la voce e mentalmente, in senso progressivo e regressivo e per
salti di due, tre.
- Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale, con la consapevolezza del valore
che le cifre hanno a seconda della loro posizione; confrontarli e ordinarli, anche
rappresentandoli sulla retta.
- Eseguire mentalmente semplici operazioni con i numeri naturali e verbalizzare le procedure
di calcolo.
- Conoscere con sicurezza le tabelline della moltiplicazione dei numeri fino a 10.
- Eseguire le operazioni con i numeri naturali con gli algoritmi scritti usuali.
- Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali, rappresentarli sulla retta ed eseguire
semplici addizioni e sottrazioni, anche con riferimento alle monete o ai risultati di semplici
misure.
Spazio e figure
- Comunicare la posizione di oggetti nello spazio fisico, sia rispetto al soggetto, sia rispetto ad
altre persone o oggetti, usando termini adeguati (sopra/sotto, davanti/dietro, destra/sinistra,
dentro/fuori).
- Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno, descrivere
un percorso che si sta facendo e dare le istruzioni a qualcuno perché compia un percorso
desiderato.
- Riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche.
- Disegnare figure geometriche e costruire modelli materiali anche nello spazio, utilizzando
strumenti appropriati.
Relazioni, misure, dati e previsioni
- Classificare numeri, figure, oggetti in base a una o più proprietà, utilizzando
rappresentazioni opportune, a seconda dei contesti e dei fini.
- Argomentare sui criteri che sono stati usati per realizzare classificazioni e ordinamenti
assegnati.
- Rappresentare relazioni e dati con diagrammi, schemi e tabelle.
- Misurare segmenti utilizzando sia il metro, sia unità arbitrarie e collegando le pratiche di
misura alle conoscenze sui numeri e sulle operazioni.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Numeri
- Conoscere la divisione con resto fra numeri naturali; individuare multipli e divisori di un
numero.
- Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali ed eseguire le quattro operazioni con
sicurezza, valutando l’opportunità di ricorrere al calcolo mentale, scritto o con la calcolatrice
a seconda delle situazioni.
- Dare stime per il risultato di una operazione.
- Conoscere il concetto di frazione e di frazioni equivalenti.
- Utilizzare numeri decimali, frazioni e percentuali per descrivere situazioni quotidiane.
- Interpretare i numeri interi negativi in contesti concreti.
77
-
Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta e utilizzare scale graduate in contesti
significativi per le scienze e per la tecnica.
Conoscere sistemi di notazioni dei numeri che sono o sono stati in uso in luoghi, tempi e
culture diverse dalla nostra.
Spazio e figure
- Descrivere e classificare figure geometriche, identificando elementi significativi e
simmetrie, anche al fine di farle riprodurre da altri.
- Riprodurre una figura in base a una descrizione, utilizzando gli strumenti opportuni (carta a
quadretti, riga e compasso, squadre, software di geometria).
- Utilizzare il piano cartesiano per localizzare punti.
- Costruire e utilizzare modelli materiali nello spazio e nel piano come supporto a una prima
capacità di visualizzazione.
- Riconoscere figure ruotate, traslate e riflesse.
- Riprodurre in scala una figura assegnata (utilizzando ad esempio la carta a quadretti).
- Determinare il perimetro di una figura.
- Determinare l’area di rettangoli e triangoli e di altre figure per scomposizione.
Relazioni, misure, dati e previsioni
- Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per
ricavare informazioni, formulare giudizi e prendere decisioni.
- Usare le nozioni di media aritmetica e di frequenza.
- Rappresentare problemi con tabelle e grafici che ne esprimono la struttura.
- Conoscere le principali unità di misura per lunghezze, angoli, aree, volumi/capacità,
intervalli temporali, masse/pesi e usarle per effettuare misure e stime.
- Passare da un’unità di misura a un'altra, limitatamente alle unità di uso più comune, anche
nel contesto del sistema monetario.
- In situazioni concrete, di una coppia di eventi intuire e cominciare ad argomentare qual è il
più probabile, dando una prima quantificazione, oppure riconoscere se si tratta di eventi
ugualmente probabili.
- Riconoscere e descrivere regolarità in una sequenza di numeri o di figure.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
Nella formazione di base, l’area logico matematica richiede una didattica attiva e dinamica, che faccia
appello all’iniziativa e alla creatività degli alunni.
Inoltre, per meglio sviluppare le potenzialità di ogni alunno, è importante creare un ambiente di
apprendimento dove dalla problematizzazione della realtà quotidiana, si giungerà gradualmente
all’astrazione di concetti e regole e alle operazioni formali.
A tal fine, si ritiene opportuno proporre la seguente serie di principi o criteri, utile a garantire il successo
formativo per tutti gli alunni:
- Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni.
- Favorire l’esplorazione e la scoperta di nuove conoscenze attraverso fasi di apprendimento aventi
la seguente scansione:
esperienza concreta di una situazione;
verbalizzazione;
rappresentazione grafica;
operatività logica a livello simbolico;
verbalizzazione dei procedimenti seguiti e delle scoperte effettuate;
acquisizione.
- Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
- Attuare interventi adeguati nel rispetto dei diversi livelli e stili di apprendimento
78
-
Pianificare le lezioni, focalizzando il più chiaramente possibile gli obiettivi di apprendimento e
terminando con un riassunto di ciò che si è imparato
Dare esempi semplici e chiari su come ottenere un “buon lavoro”.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva valutazione dei
punti di partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e
degli interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli alunni e delle alunne.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o saranno
somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte degli bambini e delle
bambine, dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione di alcuni casi di difficoltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno, verranno proposte prove di verifica intermedie, di norma a
conclusione delle Unità di lavoro che:
- consentiranno di valutare in modo attendibile i livelli raggiunti da ciascun alunno rispetto
agli obiettivi formativi e ai livelli di partenza
- offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per riflettere
sull'adeguatezza del percorso progettato.
La valutazione degli studenti si avvale di modalità diverse: questionari, verifiche lunghe o brevi,
conversazioni aperte, vero/falso.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri delle insegnanti e rappresenteranno un utile strumento in grado di ottenere e
fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante
l'intero anno scolastico.
Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinati anche i punteggi e le
modalità di valutazione; dopo le prove verranno analizzati gli errori con gli alunni e si dedicherà
tempo per riflettere su come stanno imparando.
In questo modo si evidenzieranno i livelli contemplati nelle scala di giudizi prevista dal Documento
di Valutazione.
In sede di programmazione e verifica verranno prese le decisioni conseguenti e relative alla
presentazione delle successive Unità di apprendimento.
La comunicazione dei risultati alle famiglie documenterà anche quanto il gruppo docente si
impegna a fare " in ordine allo sviluppo del singolo e del gruppo".
79
MATEMATICA SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica e, attraverso esperienze in
contesti significativi, ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni
per operare nella realtà.
Percepisce, descrive e rappresenta forme relativamente complesse, relazioni e strutture che si
trovano in natura o che sono state create dall’uomo.
Ha consolidato le conoscenze teoriche acquisite e sa argomentare (ad esempio sa utilizzare i
concetti di proprietà caratterizzante e di definizione), grazie ad attività laboratoriali, alla discussione
tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni.
Rispetta punti di vista diversi dal proprio; è capace di sostenere le proprie convinzioni, portando
esempi e controesempi adeguati e argomentando attraverso concatenazioni di affermazioni; accetta
di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta.
Valuta le informazioni che ha su una situazione, riconosce la loro coerenza interna e la coerenza tra
esse e le conoscenze che ha del contesto, sviluppando senso critico.
Riconosce e risolve problemi di vario genere analizzando la situazione e traducendola in termini
matematici, spiegando anche in forma scritta il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia
sul processo risolutivo, sia sui risultati.
Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un
problema specifico a una classe di problemi.
Usa correttamente i connettivi (e, o, non, se... allora) e i quantificatori (tutti, qualcuno, nessuno) nel
linguaggio naturale, nonché le espressioni: è possibile, è probabile, è certo, è impossibile.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Numeri
- Riconoscere frazioni equivalenti, confrontare numeri razionali e rappresentarli sulla retta
numerica.
- Risolvere problemi con le frazioni e semplificare espressioni.
- Eseguire operazioni con i numeri razionali in forma decimale.
- Eseguire calcoli con numeri razionali usando metodi e strumenti diversi ( calcolo mentale,
carta e penna, calcolatrice).
- Eseguire semplici operazioni ed espressioni con i radicali.
- Usare in modo ragionato la calcolatrice.
- Esplorare situazioni rappresentabili tramite rapporti e proporzioni e utilizzare correttamente
tali rapporti e proporzioni per risolvere problemi.
Spazio e figure
- Esplorare figure per riconoscere invarianti rispetto a trasformazioni geometriche assegnate.
- Riconoscere trasformazioni isometriche di figure date.
- Individuare, tramite modelli materiali, gli elementi caratterizzanti le isometrie.
- Costruire figure isometriche secondo richiesta.
- Utilizzare le trasformazioni per osservare, classificare ed argomentare le proprietà delle
figure.
- Riconoscere grandezze proporzionali in vari contesti; riprodurli in scala.
- Calcolare aree e perimetri di figure piane relativi a contesti concreti e anche come parti di
solidi.
- Riconoscere figure simili in vari contesti.
- Identificare gli invarianti di una similitudine.
- Costruire figure simili dato il rapporto di similitudine.
80
Relazioni e funzioni
- Rappresentare sul piano cartesiano punti, segmenti, figure.
- Rappresentare su un piano cartesiano alcune relazioni direttamente ed inversamente
proporzionali.
Misure, dati e previsioni.
- Rappresentare graficamente ed analizzare gli indici adeguati alle caratteristiche.
- Riconoscere eventi complementari ed eventi incompatibili.
- Prevedere, in semplici contesti, i possibili risultati di un esperimento e le loro probabilità.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
Numeri
- Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni e confronti tra i numeri conosciuti
(numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali), quando possibile a mente
oppure utilizzando gli usuali algoritmi scritti, le calcolatrici e i fogli di calcolo e valutando
quale strumento può essere più opportuno, a seconda della situazione e degli obiettivi.
- Dare stime approssimate per il risultato di una operazione, anche per controllare la
plausibilità di un calcolo già fatto.
- Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta.
- Utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e per la tecnica.
- Descrivere rapporti e quozienti mediante frazioni.
- Utilizzare frazioni equivalenti e numeri decimali per denotare uno stesso numero razionale
in diversi modi, essendo consapevoli di vantaggi e svantaggi che le diverse rappresentazioni
danno a seconda degli obiettivi.
- Calcolare percentuali.
- Interpretare un aumento percentuale di una quantità data come una moltiplicazione per un
numero maggiore di 1.
- Individuare multipli e divisori di un numero naturale e multipli e divisori comuni a più
numeri.
- Comprendere il significato e l'utilità del multiplo comune più piccolo e del divisore comune
più grande, in matematica e in diverse situazioni concrete.
- Scomporre numeri naturali in fattori primi e conoscere l’utilità di tale scomposizione per
diversi fini.
- Utilizzare la notazione usuale per le potenze con esponente intero positivo, consapevoli del
significato.
- Usare le proprietà delle potenze anche per semplificare calcoli e notazioni.
- Conoscere la radice quadrata come operatore inverso dell’elevamento al quadrato.
- Dare stime della radice quadrata utilizzando solo la moltiplicazione.
- Sapere che non si può trovare una frazione o un numero decimale che elevato al quadrato dà
2.
- Eseguire mentalmente semplici calcoli, utilizzando le proprietà associativa e distributiva per
raggruppare e semplificare le operazioni.
- Descrivere con una espressione numerica la sequenza di operazioni che fornisce la soluzione
di un problema.
- Eseguire semplici espressioni di calcolo con i numeri conosciuti, essendo consapevoli del
significato delle parentesi e delle convenzioni sulla precedenza delle operazioni.
Spazio e figure
81
-
Riprodurre figure e disegni geometrici, utilizzando in modo appropriato e con accuratezza
opportuni strumenti (riga, squadra, compasso, software di geometria).
In particolare, rappresentare punti, segmenti e figure sul piano cartesiano.
Conoscere definizioni e proprietà significative delle principali figure piane (triangoli,
quadrilateri, poligoni regolari, cerchio).
Descrivere figure complesse e costruzioni geometriche al fine di comunicarle ad altri.
Riprodurre figure e disegni geometrici in base a una descrizione e codificazione fatta da
altri.
Riconoscere figure piane simili in vari contesti e riprodurre in scala una figura assegnata.
Conoscere il Teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e in situazioni
concrete.
Calcolare l’area di semplici figure scomponendole in figure elementari, ad esempio
triangoli.
Stimare per difetto e per eccesso l’area di una figura delimitata da linee curve.
Conoscere il numero π, ad esempio come area del cerchio di raggio 1, e alcuni modi per
approssimarlo.
Conoscere le formule per trovare l’area del cerchio e la lunghezza della circonferenza,
conoscendo il raggio.
Rappresentare oggetti e figure tridimensionali in vario modo tramite disegni sul piano.
Visualizzare oggetti tridimensionali a partire da rappresentazioni bidimensionali.
Calcolare il volume delle figure tridimensionali più comuni e dare stime di quello degli
oggetti della vita quotidiana.
Risolvere problemi utilizzando le proprietà geometriche delle figure.
Relazioni e funzioni
- Costruire, interpretare e trasformare formule che contengono lettere per esprimere in forma
generale relazioni e proprietà.
- Esprimere la relazione di proporzionalità con una uguaglianza di frazioni e viceversa.
- Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni, e per conoscere in
particolare le funzioni del tipo y=ax, y=a/x, y=ax2, y=2n e i loro grafici.
- Collegare le prime due al concetto di proporzionalità.
- Esplorare e risolvere problemi utilizzando equazioni di primo grado.
Misure, dati e previsioni
- Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di un foglio elettronico. In situazioni
significative, confrontare dati al fine di prendere decisioni, utilizzando le distribuzioni delle
frequenze e delle frequenze relative e le nozioni di media aritmetica e mediana.
- In semplici situazioni aleatorie, individuare gli eventi elementari, discutere i modi per
assegnare a essi una probabilità, calcolare la probabilità di qualche evento, decomponendolo
in eventi elementari disgiunti.
- Riconoscere coppie di eventi complementari, incompatibili, indipendenti.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
METODI:
Empirici
Oggettivo intuitivo
È basato sull'osservazione esteriore e sullo sperimentare direttamente; i1 soggetto apprende ciò che
vede, tocca, sente, ecc.
Naturale o globale
Si procede da esperienze particolari o globali e, attraverso l'analisi, si inducono a scoprire le parti e
poi strutturarle (sintesi) osservare associare esprimere.
82
Soggettivo o psicologico
E' basato sull'osservazione e sull'analisi di sé, del proprio io conscio ( sentimenti, affetti, fantasie ...)
e del proprio inconscio (pulsioni ...)
Scientifici
Induttivo scientifico
E' il metodo delle scienze sperimentali; si articola in
a) esplorazione ( individuare il problema);
b) osservazione ( analisi dei dati );
c) costruzione dell'ipotesi;
d) esperimento;
d) teoria, legge.
Logico deduttivo
E' il metodo della logica e della matematica, quindi delle scienze pure; si articola in teorie come
strutture logiche e/o paradigmi (modelli)
Socio-oggettivo
Si elimina ogni soggettività: la prassi reale oggettiva è base di ogni teoria scientifica sia delle
scienze sociali, sia delle scienze naturali, sia di quelle storiche.
Comunicazione
Intercomportamentale: Corporea, gestuale, mimica.
Iconica: Disegno, modellaggio, immagini. films.
Verbale: Conversazione, relazione, discussione, dialogo, assemblea, audizione.
Grafica: Relazioni scritte, cronache, testi liberi, composizioni, rielaborazioni, interpretazioni.
Ricerca
Preventiva
Realtà: conoscenza dell'ambiente, ricerca di documentazione specifica, esplorazione preventiva sul
campo.
Razionalità: concretezza operativa.
Socialità: consulenza tecnico scientifico, partecipazione, modalità di lavoro scolastico.
Pubblicità: diffusione dei risultati, disponibilità per terzi del materiale, estensione dell' interesse.
Programmatica
Esaminati i dati del problema individuato, docenti ed alunni lo collocano nella programmazione.
I docenti orientano e guidano gli allievi ad esaminare il problema oggetto della ricerca ed a
formulare ipotesi risolutive sulla base dei dati.
Docenti ed allievi selezionano gli obiettivi per evitare dispersioni.
Operativa
Raccolta di tutto ciò che si sa e di ciò che si vuoi sapere.
Formulazione di ipotesi.
Distribuzione dei compiti.
Formazione gruppi.
Elaborazioni dati: consultazione, interviste, questionari, esplorazioni sul campo, visite di istruzione.
Tabulazioni dati: cartelloni, grafici.
Verifica anche sperimentale delle ipotesi formulate per individuare quella (o quelle) che risolve il
problema.
Formulazione del giudizio.
Intervento qualora il problema sia di ordine sociale.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Gli/le insegnanti del nostro istituto, al fine di assicurare una valutazione efficace dei punti di
partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e degli
83
interventi compensativi attuati, raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli/lle alunni/e.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e saranno
somministrate delle prove strutturate in ingresso, al fine di raccogliere dati circa il possesso dei
prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione dei casi in oggettiva difficoltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno verranno proposte prove di verifica strutturate e non, insieme a prove
di livello definite per l'intero istituto organizzate di concerto con l'area di riferimento.
L'insegnante si impegna a dedicare del tempo per aiutare gli studenti a prepararsi alle prove di
verifica suddette. I risultati di ogni prova saranno registrati e rappresenteranno un utile strumento in
grado di fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno
durante l'anno scolastico. Allo stesso tempo, dopo ogni verifica, gli studenti avranno sufficienti
informazioni per sapere quali sono gli errori e come migliorare il loro lavoro.
Le verifiche avranno lo scopo non di classificare, bensì di ricavare informazioni utili per
individuare e valutare errori ed equivoci nell’apprendimento. Dall'esito delle stesse si trarrà spunto
per suggerire agli studenti le opportune strategie per migliorare il loro lavoro.
La valutazione infine sarà di tipo formativo, in cui l'insegnante aiuta e guida gli studenti nella
pratica dell'autovalutazione e della valutazione del lavoro dei compagni, e di tipo sommativo
rispetto all'acquisizione del programma di studio.
FASI DI UNA LEZIONE TIPO
Oggi parleremo di...
1. Condivisione degli obiettivi della lezione;
2. Argomento da trattare inserito nella quotidianità dell'alunno con esempi e osservazioni;
3. Recupero dei prerequisiti e delle conoscenze pregresse per permettere agli alunni di capire se
l'impegno che mettono nel lavoro in autonomia sia sufficiente o necessita di consigli e/o stimoli per
migliorare;
4. Feedback: durante la lezione con delle semplici domande mirate si possono avere dei riscontri
sulla efficacia della lezione;
5. Alla fine della lezione per verificare la comprensione si richiede per esempio la realizzazione, nel
piccolo gruppo, di una mappa;
6. Proposta di lavoro in autonomia con esercitazioni a casa e successiva verifica di tale lavoro.
84
SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI
Presupposto di un efficace insegnamento/apprendimento delle scienze è un’interazione diretta degli
alunni con gli oggetti e le idee coinvolti nell’osservazione e nello studio, che ha bisogno sia di spazi
fisici adatti alle esperienze concrete e alle sperimentazioni, sia di tempi e modalità di lavoro che
diano ampio margine alla discussione e al confronto. Infatti il coinvolgimento diretto, individuale e
in gruppo con i fenomeni rafforza e sviluppa la comprensione e la motivazione, attiva il lavoro
operativo e mentale che deve essere prima progettato e poi valutato; aiuta a individuare problemi
significativi a partire dal contesto esplorato e a prospettarne soluzioni; sollecita il desiderio di
continuare ad apprendere. Al tempo stesso, in questo modo si stimola e sostiene la riflessione
metacognitiva. È opportuno darsi il tempo necessario per riflettere sul percorso compiuto, sulle
competenze acquisite, sulle strategie poste in atto, sulle scelte effettuate e su quelle da compiere.
Particolare cura dovrà essere dedicata all’acquisizione di linguaggi e strumenti appropriati,
funzionali a dare adeguata forma al pensiero scientifico e necessari per descrivere, argomentare,
organizzare, rendere operanti conoscenze e competenze. I processi di apprendimento delle scienze
naturali e sperimentali procederanno quindi attraverso percorsi, progressivi e ricorrenti, fatti di
esperienze, riflessioni e formalizzazioni: percorsi progettati in modo da guidare i ragazzi dal
pensiero spontaneo fino a forme di conoscenza sempre più coerenti e organizzate, di cui i ragazzi
stessi possano verificare concretamente efficacia ed efficienza.
Le scienze naturali e sperimentali sono fra loro profondamente diverse: per i loro "oggetti" di studio
(che peraltro in tempi recenti si stanno rivelando sempre più interconnessi); per il peso che vi hanno
diversi metodi di indagine e diversi strumenti tecnologici; per il tipo e il livello di linguaggio
simbolico e formale utilizzato per rappresentare e interpretare i fenomeni. D'altra parte, molte altre
dimensioni sono comuni alle diverse discipline scientifiche: osservare i fenomeni nel loro
verificarsi, sia nell’esperienza quotidiana sia in situazioni controllate di laboratorio (imparare a
guardare - imparare a vedere); descrivere e registrare quanto si vede e si fa accadere, dandogli
forma attraverso linguaggi appropriati; interpretare fatti e processi attraverso modelli e quadri
teorici, anche schematici; fare previsioni riguardo a quanto può (esser fatto) accadere e controllare
la loro attendibilità; arricchire e rivedere le interpretazioni in base a nuovi strumenti sperimentali e
interpretativi.
Inoltre le diverse discipline scientifiche condividono un approccio alla conoscenza che, pur
assumendo forme e significati specifici nei diversi ambiti, caratterizza fin dall'inizio i percorsi di
apprendimento. Per questo è importante che i ragazzi siano gradualmente avviati e aiutati a
padroneggiare alcuni grandi organizzatori concettuali che si possono riconoscere in ogni contesto
scientificamente significativo: le dimensioni spazio-temporali e le dimensioni materiali; la
distinzione tra stati (come le cose sono) e trasformazioni (come le cose cambiano); le interazioni,
relazioni, correlazioni tra parti di sistemi e/o tra proprietà variabili; la discriminazione fra casualità
e causalità… In questo modo si può giungere a far emergere esplicitamente, al termine della scuola
di base, alcuni organizzatori cognitivi di grande impatto concettuale e culturale, quali energia,
informazione, trasduzione e trasformazione, stabilità e instabilità di strutture e processi, e così via.
È importante infine guidare i ragazzi ad apprezzare, sulla base sia della propria esperienza di
sviluppo cognitivo sia di esempi adeguati, affinità e diversità significative nell'evoluzione storica di
saperi così diversi, eppure fra loro interdipendenti.
Si prospetta, in definitiva, un percorso di avvio alla conoscenza scientifica di base che parte fin dai
primi anni. All’inizio si evidenzieranno, in situazioni concretamente accessibili, gli aspetti comuni
alle diverse scienze, come pure i primi elementi caratterizzanti. Negli anni successivi si guideranno
gli alunni alla appropriazione graduale di contenuti esemplari e metodi di indagine via via più
specifici. Il percorso dovrà comunque mantenere un costante riferimento ai fenomeni, sia
dell’esperienza quotidiana sia scelti come casi emblematici, nel loro realizzarsi a diverse scale
spaziali, temporali e causali.
La necessità del concorso di molteplici modi di guardare reciprocamente integrati (sguardo da
fisico, da biologo, da chimico...), per interpretare se stessi e il mondo attraverso modelli sempre più
85
raffinati, condurrà alla consapevolezza metacognitiva della necessità di procedere sempre per
separazioni e ricomposizioni degli aspetti diversi dei fenomeni.
D'altra parte, poiché i saperi caratteristici delle scienze naturali e sperimentali sono di per sé a
carattere enciclopedico, è opportuno selezionare alcuni temi (campi di esperienza) sui quali lavorare
a scuola in modo diretto e progressivamente approfondito, in continuità attraverso gli anni della
scuola. A questi temi-guida si potranno affiancare argomenti trattati in modo indiretto, ma in cui sia
sempre possibile riconoscere sia le idee caratteristiche delle diverse discipline sia quelle più
generali e da tutte condivise. Pertanto i contenuti specifici che in seguito saranno suggeriti vanno
intesi come esempi di scelte possibili, da effettuarsi nell'ambito dell’autonomia scolastica e di una
progettazione complessiva e a lungo termine del percorso di apprendimento.
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SCIENZE SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L’alunno ha capacità operative, progettuali e manuali, che utilizza in contesti di esperienzaconoscenza per un approccio scientifico ai fenomeni.
Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, e in particolare all’esperienza che fa in classe, in
laboratorio, sul campo, nel gioco, in famiglia, per dare supporto alle sue considerazioni e
motivazione alle proprie esigenze di chiarimenti.
Impara a identificarne anche da solo gli elementi, gli eventi e le relazioni in gioco, senza
banalizzare la complessità dei fatti e dei fenomeni.
Si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare a partire dalla propria
esperienza, dai discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti.
Con la guida dell’insegnante e in collaborazione con i compagni, ma anche da solo, formula ipotesi
e previsioni, osserva, registra, classifica, schematizza, identifica relazioni spazio/temporali, misura,
utilizza concetti basati su semplici relazioni con altri concetti, argomenta, deduce, prospetta
soluzioni e interpretazioni, prevede alternative, ne produce rappresentazioni grafiche e schemi di
livello adeguato.
Analizza e racconta in forma chiara ciò che ha fatto e imparato.
Ha atteggiamenti di cura, che condivide con gli altri, verso l’ambiente scolastico in quanto ambiente
di lavoro cooperativo e finalizzato, e di rispetto verso l’ambiente sociale e naturale, di cui conosce e
apprezza il valore.
Ha cura del proprio corpo con scelte adeguate di comportamenti e di abitudini alimentari.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DI SCUOLA PRIMARIA
Sperimentare con oggetti e materiali
- Cogliere l’importanza dei sensi e la loro specifica funzione.
- Scoprire e sperimentare le possibilità delle percezioni sensoriali.
- Classificare oggetti in base a caratteristiche osservabili.
- Cogliere il rapporto fra struttura e funzione di semplici oggetti.
Osservare e sperimentare sul campo
- Osservare e cogliere le periodiche trasformazioni ambientali durante i cicli stagionali.
- Rilevare le variazioni meteorologiche.
L’uomo, i viventi e l’ambiente
- Distinguere e classificare esseri viventi e non viventi cogliendo somiglianze, differenze e
relazioni.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DI SCUOLA PRIMARIA
Sperimentare con oggetti e materiali
- Attraverso interazioni e manipolazioni individuare qualità e proprietà di oggetti e materiali
e caratterizzarne le trasformazioni, riconoscendovi sia grandezze da misurare sia relazioni
qualitative tra loro (all’aumentare di …, ….aumenta o diminuisce); provocare
trasformazioni variandone le modalità, e costruire storie per darne conto: “che cosa succede
se…”, “che cosa succede quando…”; leggere analogie nei fatti al variare delle forme e degli
oggetti, riconoscendo “famiglie” di accadimenti e regolarità (“è successo come…”)
all’interno di campi di esperienza.
Osservare e sperimentare sul campo
- Osservare, descrivere, confrontare, correlare elementi della realtà circostante: per esempio
imparando a distinguere piante e animali, terreni e acque, cogliendone somiglianze e
87
-
-
differenze e operando classificazioni secondo criteri diversi; acquisire familiarità con la
variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.) e con la periodicità su
diverse scale temporali dei fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del sole, fasi della luna,
stagioni, ecc.).
Riconoscere i diversi elementi di un ecosistema naturale o controllato e modificato
dall’intervento umano, e coglierne le prime relazioni (uscite esplorative; allevamento di
piccoli animali in classe, orticelli, costruzione di reti alimentari).
Riconoscere la diversità dei viventi (intraspecifica e interspecifica), differenze/somiglianze
tra piante, animali, altri organismi.
L’uomo i viventi e l’ambiente
- Percepire la presenza e il funzionamento degli organi interni e della loro organizzazione nei
principali apparati (respirazione, movimento, articolazioni, senso della fame e della sete,
ecc.) fino alla realizzazione di semplici modelli.
- Individuare il rapporto tra strutture e funzioni negli organismi osservati/osservabili, in
quanto caratteristica peculiare degli organismi viventi in stretta relazioni con il loro
ambiente.
- Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali sia di tipo stagionale, sia in seguito
all’azione modificatrice dell’uomo.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA
Oggetti, materiali e trasformazioni
- Costruire operativamente in connessione a contesti concreti di esperienza quotidiana i
concetti geometrici e fisici fondamentali, in particolare: lunghezze, angoli, superfici,
capacità/volume, peso, temperatura, forza, luce, ecc.
- Passare gradualmente dalla seriazione in base a una proprietà (ad esempio ordinare oggetti
per peso crescente in base ad allungamenti crescenti di una molla), alla costruzione, taratura
e utilizzo di strumenti anche di uso comune (ad esempio molle per misure di peso, recipienti
della vita quotidiana per misure di volumi/capacità), passando dalle prime misure in unità
arbitrarie (spanne, piedi, …) alle unità convenzionali.
- Indagare i comportamenti di materiali comuni in molteplici situazioni sperimentabili per
individuarne proprietà (consistenza, durezza, trasparenza, elasticità, densità, …); produrre
miscele eterogenee e soluzioni, passaggi di stato e combustioni; interpretare i fenomeni
osservati in termini di variabili e di relazioni tra esse, espresse in forma grafica e aritmetica.
- Riconoscere invarianze e conservazioni, in termini proto-fisici e proto-chimici, nelle
trasformazioni che caratterizzano l’esperienza quotidiana.
- Riconoscere la plausibilità di primi modelli qualitativi, macroscopici e microscopici, di
trasformazioni fisiche e chimiche. Avvio esperienziale alle idee di irreversibilità e di
energia.
Osservare e sperimentare sul campo
- Proseguire con osservazioni frequenti e regolari a occhio nudo, con la lente di
ingrandimento e con lo stereomicroscopio, con i compagni e da solo di una porzione
dell’ambiente nel tempo: un albero, una siepe, una parte di giardino, per individuare
elementi, connessioni e trasformazioni.
- Indagare strutture del suolo, relazione tra suoli e viventi; acque come fenomeno e come
risorsa.
- Distinguere e ricomporre le componenti ambientali, anche grazie all’esplorazione
dell’ambiente naturale e urbano circostante.
- Cogliere la diversità tra ecosistemi (naturali e antropizzati, locali e di altre aree geografiche)
88
-
Individuare la diversità dei viventi (intraspecifica e interspecifica) e dei loro comportamenti
(differenze / somiglianze tra piante, animali, funghi e batteri).
Accedere alla classificazione come strumento interpretativo statico e dinamico delle
somiglianze e delle diversità.
Proseguire le osservazioni del cielo diurno e notturno su scala mensile e annuale avviando,
attraverso giochi col corpo e costruzione di modelli tridimensionali, all’interpretazione dei
moti osservati, da diversi punti di vista, anche in connessione con l’evoluzione storica
dell’astronomia.
L’uomo i viventi e l’ambiente
- Studiare percezioni umane (luminose, sonore, tattili, di equilibrio, …) e le loro basi
biologiche.
- Indagare le relazioni tra organi di senso, fisiologia complessiva e ambienti di vita (anche
confrontando diversi animali appartenenti a gruppi diversi, quali vermi, insetti, anfibi, ecc).
- Confrontare con i sensori artificiali e il loro utilizzo nella vita quotidiana.
- Proseguire lo studio del funzionamento degli organismi e comparare la riproduzione
dell’uomo, degli animali e delle piante.
- Rispettare il proprio corpo in quanto entità irripetibile (educazione alla salute,
alimentazione, rischi per la salute).
- Proseguire l’osservazione e l’interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese
quelle globali, in particolare quelle conseguenti all’azione modificatrice dell’uomo.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
Un percorso di apprendimento delle “scienze sperimentali” che intende educare gli alunni e le
alunne ad osservare il mondo in modo attento e attivo, deve tenere presenti gli elementi caratteristici
della “metodologia della ricerca” comuni a tutte le discipline:
osservazione della realtà;
descrizione di oggetti e fenomeni;
raccolta di dati e loro ordinamento/classificazione;
formulazione di ipotesi;
verifica mediante simulazioni, controlli fattuali e logici;
semplici misure o ulteriori osservazioni;
elaborazione di semplici modelli di spiegazione della realtà.
Prima della lezione condividere gli obiettivi d’apprendimento con gli studenti;
suggerire alcune strategie per migliorare il lavoro e imparare in modo più efficace;
prima di una verifica dedicare un po’ di tempo alla preparazione ad essa;
stimolare la riflessione sui propri processi d’apprendimento (come e cosa stanno imparando)
Si tratta di osservare e identificare oggetti e fenomeni arrivando a una descrizione verbale o grafica.
Lo scopo è quello di esplorare situazioni partendo dal vissuto del bambino, valorizzando e
orientando la sua curiosità naturale.
A tal fine si darà ampio spazio alle conversazioni per abituare gli alunni a verbalizzare utilizzando il
linguaggio specifico della disciplina.
Questo aspetto verrà particolarmente curato, soprattutto, durante il primo quadrimestre, quando gli
alunni non sono ancora in possesso dello strumento scrittura (la comunicazione potrà avvenire
attraverso disegni, tabelle e relazioni orali).
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva valutazione dei
punti di partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate
e degli interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli alunni e delle alunne.
89
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o saranno
somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte degli bambini e delle
bambine, dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
per la formazione dei gruppi classe,
per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
per la precoce individuazione di alcuni casi di difficoltà,
per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
•
Iniziare la lezione spiegando agli studenti che cosa occorre per ottenere una buona
valutazione nella materia;
•
proporre diversi modi di valutare il lavoro degli studenti (es. questionari, conversazioni
aperte..);
•
fornire sufficienti informazioni per individuare gli errori e sapere come migliorare il loro
lavoro;
•
promuovere l’autovalutazione degli studenti sulle loro verifiche.
Durante tutto l’arco dell’anno, verranno proposte prove di verifica intermedie, di norma a
conclusione delle Unità di lavoro che:
consentiranno di valutare in modo attendibile i livelli raggiunti da ciascun alunno rispetto
agli obiettivi formativi e ai livelli di partenza
offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per riflettere
sull'adeguatezza del percorso progettato.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri delle insegnanti e rappresenteranno un utile strumento in grado di ottenere e
fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante
l'intero anno scolastico.
Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinati anche i punteggi e le
modalità di valutazione.
In questo modo si evidenzieranno i livelli contemplati nelle scala di giudizi prevista dal Documento
di Valutazione.
In sede di programmazione e verifica verranno prese le decisioni conseguenti e relative alla
presentazione delle successive Unità di apprendimento.
La comunicazione dei risultati alle famiglie documenterà anche quanto il gruppo docente si
impegna a fare " in ordine allo sviluppo del singolo e del gruppo".
90
SCIENZE SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno ha padronanza di tecniche di sperimentazione, di raccolta e di analisi dati, sia in situazioni
di osservazione e monitoraggio sia in situazioni controllate di laboratorio.
Utilizza in contesti diversi uno stesso strumento matematico o informatico e più strumenti insieme
in uno stesso contesto.
Esplicita, affronta e risolve situazioni problematiche sia in ambito scolastico che nell’esperienza
quotidiana; interpreta lo svolgersi di fenomeni ambientali o sperimentalmente controllati; è in grado
di decomporre e ricomporre la complessità di contesto in elementi, relazioni e sottostrutture
pertinenti a diversi campi disciplinari; pensa e interagisce per relazioni e per analogie, formali e/o
fattuali.
Sviluppa semplici schematizzazioni, modellizzazioni, formalizzazioni logiche e matematiche dei
fatti e fenomeni, applicandoli anche ad aspetti della vita quotidiana.
È in grado di riflettere sul percorso di esperienza e di apprendimento compiuto, sulle competenze in
via di acquisizione, sulle strategie messe in atto, sulle scelte effettuate e su quelle da compiere.
Ha una visione organica del proprio corpo come identità giocata tra permanenza e cambiamento, tra
livelli macroscopici e microscopici, tra potenzialità e limiti.
Ha una visione dell’ambiente di vita, locale e globale, come sistema dinamico di specie viventi che
interagiscono fra loro, rispettando i vincoli che regolano le strutture del mondo inorganico;
comprende il ruolo della comunità umana nel sistema, il carattere finito delle risorse, nonché
l’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta atteggiamenti responsabili verso i modi di vita e l’uso
delle risorse.
Conosce i principali problemi legati all’uso delle scienza nel campo dello sviluppo tecnologico e è
disposto a confrontarsi con curiosità e interesse.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Fisica e chimica
- Fare forza e deformare; osservare gli effetti del peso; trovare situazioni di equilibrio.
- Misurare forze (dinamometro, bilancia ).
- Stimare il peso specifico di diversi materiali d'uso comune.
- Eseguire, compatibilmente con le attrezzature disponibii, semplici reazioni chimiche (per
esempio, acidi e basi con alcuni metalli e carbonato di calcio) e descriverle ordinatamente.
- Illustrare l’importanza delle proporzioni fra le sostanze che prendono parte ad una reazione
(per esempio, usando gli indicatori)
Biologia
- Attraverso esempi della vita pratica illustrare la complessità del funzionamento del corpo
umano nelle sue varie attività (nutrimento, movimento, respirazione)
- Raccogliere dati ( per esempio sulla frequenza cardiaca e su quella respiratoria, curva di
crescita, ecc..)
- Individuare, spiegare e riproporre con semplici modelli che cosa accade nel movimento del
corpo umano
- Individuare analogie e differenze nella comparazione anatomica e funzionale dei vertebrati
- Descrivere e rappresentare il percorso evolutivo dei vegetali e degli animali.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
Fisica e chimica
91
-
-
Affrontare concetti fisici quali: velocità, densità, concentrazione, forza ed energia,
temperatura e calore, effettuando esperimenti e comparazioni, raccogliendo e correlando dati
con strumenti di misura e costruendo reti e modelli concettuali e rappresentazioni formali di
tipo diverso (fino a quelle geometriche-algebriche).
Completare la costruzione del concetto di trasformazione chimica, effettuando esperienze
pratiche diversificate, utilizzando alcuni indicatori, ponendo l’attenzione anche sulle
sostanze di impiego domestico (ad esempio: reazioni di acidi e basi con metalli, soluzione
del carbonato di calcio, alcune reazioni di neutralizzazione, combustione di materiali diversi,
ecc.).
Astronomia e Scienze della Terra
- Proseguire l’elaborazione di idee e modelli interpretativi dei più evidenti fenomeni celesti
attraverso l’osservazione del cielo diurno e notturno nel corso dell’anno.
- Interpretarne i fenomeni osservati anche con l’aiuto di planetari e/o simulazioni al computer.
In particolare precisare l’osservabilità e l’interpretazione di latitudine e longitudine, punti
cardinali, sistemi di riferimento e movimenti della Terra, durata del dì e della notte, fasi
della luna, eclissi, visibilità e moti osservati di pianeti e costellazioni.
- Continuare ad approfondire la conoscenza, sul campo e con esperienze concrete, di rocce,
minerali, fossili per comprenderne la storia geologica ed elaborare idee e modelli
interpretativi della struttura terrestre. Considerare il suolo come ecosistema come una risorsa
e comprendere altresì che la sua formazione è il risultato dei climi e della vita sulla terra, dei
processi di erosione-trasporto-deposizione. Correlare queste conoscenze alle valutazioni sul
rischio geomorfologico, idrogeologico, vulcanico e sismico della propria regione e
comprendere la conseguente pianificazione della protezione da questo rischio.
- Conoscere i meccanismi fondamentali dei cambiamenti globali nei sistemi naturali e nel
sistema Terra nel suo complesso, e il ruolo dell’intervento umano nella trasformazione degli
stessi.
Biologia
- Individuare la rete di relazioni e i processi di cambiamento del vivente introducendo il
concetto di organizzazione microscopica a livello di cellula (per esempio: respirazione
cellulare, alimentazione, fotosintesi; crescita e sviluppo; coevoluzione tra specie).
- Individuare l’unità e la diversità dei viventi, effettuando attività a scuola, in laboratorio, sul
campo e in musei scientifico-naturalistici.
- Comprendere il senso delle grandi classificazioni.
- Riconoscere gli adattamenti e la dimensione storica della vita, intrecciata con la storia della
Terra e dell’uomo.
- Comparare le idee di storia naturale e di storia umana.
- Apprendere una gestione corretta del proprio corpo; interpretare lo stato di benessere e di
malessere che può derivare dalle sue alterazioni; vivere la sessualità in modo equilibrato;
attuare scelte per affrontare i rischi connessi con una cattiva alimentazione, con il fumo, con
le droghe.
- Condurre a un primo livello l’analisi di rischi ambientali e di scelte sostenibili (per esempio
nei trasporti, nell’organizzazione delle città, nell’agricoltura, nell’industria, nello
smaltimento dei rifiuti e nello stile di vita).
- Comprendere la funzione fondamentale della biodiversità nei sistemi ambientali.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
METODI:
Empirici
Oggettivo intuitivo
92
È basato sull'osservazione esteriore e sullo sperimentare direttamente; 11 soggetto apprende ciò che
vede, tocca, sente, ecc.
Naturale o globale
Si procede da esperienze particolari o globali e, attraverso l'analisi, si inducono a scoprire le parti e
poi strutturarle (sintesi) osservare associare esprimere.
Soggettivo o psicologico
E' basato sull'osservazione e sull'analisi di sé, del proprio io conscio ( sentimenti, affetti, fantasie ...)
e del proprio inconscio (pulsioni ...)
Scientifici
Induttivo scientifico
E' il metodo delle scienze sperimentali; si articola in
a) esplorazione ( individuare il problema);
b) osservazione ( analisi dei dati );
c) costruzione dell'ipotesi;
d) esperimento;
d) teoria, legge.
Logico deduttivo
E' il metodo della logica e della matematica, quindi delle scienze pure; si articola in teorie come
strutture logiche e/o paradigmi (modelli)
Socio-oggettivo
Si elimina ogni soggettività: la prassi reale oggettiva è base di ogni teoria scientifica sia delle
scienze sociali, sia delle scienze naturali, sia di quelle storiche.
Comunicazione
Intercomportamentale: Corporea, gestuale, mimica.
Iconica: Disegno, modellaggio, immagini. films.
Verbale: Conversazione, relazione, discussione, dialogo, assemblea, audizione.
Grafica: Relazioni scritte, cronache, testi liberi, composizioni, rielaborazioni, interpretazioni.
Ricerca
Preventiva
Realtà: conoscenza dell'ambiente, ricerca di documentazione specifica, esplorazione preventiva sul
campo.
Razionalità: concretezza operativa.
Socialità: consulenza tecnico scientifico, partecipazione, modalità di lavoro scolastico.
Pubblicità: diffusione dei risultati, disponibilità per terzi del materiale, estensione dell' interesse.
Programmatica
Esaminati i dati del problema individuato, docenti ed alunni lo collocano nella programmazione.
I docenti orientano e guidano gli allievi ad esaminare il problema oggetto della ricerca ed a
formulare ipotesi risolutive sulla base dei dati.
Docenti ed allievi selezionano gli obiettivi per evitare dispersioni.
Operativa
Raccolta di tutto ciò che si sa e di ciò che si vuoi sapere.
Formulazione di ipotesi.
Distribuzione dei compiti.
Formazione gruppi.
Elaborazioni dati: consultazione, interviste, questionari, esplorazioni sul campo, visite di istruzione.
Tabulazioni dati: cartelloni, grafici.
Verifica anche sperimentale delle ipotesi formulate per individuare quella (o quelle) che risolve il
problema.
Formulazione del giudizio.
Intervento qualora il problema sia di ordine sociale.
VERIFICA E VALUTAZIONE
93
Gli/le insegnanti del nostro istituto, al fine di assicurare una valutazione efficace dei punti di
partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e degli
interventi compensativi attuati, raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli/lle alunni/e.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e saranno
somministrate delle prove strutturate in ingresso, al fine di raccogliere dati circa il possesso dei
prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione dei casi in oggettiva difficoltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno verranno proposte prove di verifica strutturate e non, insieme a prove
di livello definite per l'intero istituto organizzate di concerto con l'area di riferimento.
L'insegnante si impegna a dedicare del tempo per aiutare gli studenti a prepararsi alle prove di
verifica suddette. I risultati di ogni prova saranno registrati e rappresenteranno un utile strumento in
grado di fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno
durante l'anno scolastico. Allo stesso tempo, dopo ogni verifica, gli studenti avranno sufficienti
informazioni per sapere quali sono gli errori e come migliorare il loro lavoro.
Le verifiche avranno lo scopo non di classificare, bensì di ricavare informazioni utili per
individuare e valutare errori ed equivoci nell’apprendimento. Dall'esito delle stesse si trarrà spunto
per suggerire agli studenti le opportune strategie per migliorare il loro lavoro.
La valutazione infine sarà di tipo formativo, in cui l'insegnante aiuta e guida gli studenti nella
pratica dell'autovalutazione e della valutazione del lavoro dei compagni, e di tipo sommativo
rispetto all'acquisizione del programma di studio.
FASI DI UNA LEZIONE TIPO
Oggi parleremo di...
1. Condivisione degli obiettivi della lezione;
2. Argomento da trattare inserito nella quotidianità dell'alunno con esempi e osservazioni;
3. Recupero dei prerequisiti e delle conoscenze pregresse per permettere agli alunni di capire se
l'impegno che mettono nel lavoro in autonomia sia sufficiente o necessita di consigli e/o stimoli per
migliorare;
4. Feedback: durante la lezione con delle semplici domande mirate si possono avere dei riscontri
sulla efficacia della lezione;
5. Alla fine della lezione per verificare la comprensione si richiede per esempio la realizzazione, nel
piccolo gruppo, di una mappa;
6. Proposta di lavoro in autonomia con esercitazioni a casa e successiva verifica di tale lavoro.
94
TECNOLOGIA
La tecnologia da un lato studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che sostengono
l’organizzazione della vita sociale; dall’altro studia e progetta nuove forme di controllo e gestione
dell'informazione e della comunicazione (informatica in senso lato).
Nella prima accezione, dispositivi, macchine e apparati (dai computer alle abitazioni, alle reti
dell’energia) vengono esplorati e studiati nei loro aspetti costruttivi e progettuali: per questo si fa
ricorso a concetti, elementi e processi che sono singolarmente desunti dalle diverse discipline
scientifiche, ma che vengono di volta in volta riorganizzati e riconfigurati per assolvere in modo
efficace ed efficiente a specifiche funzioni.
Nella seconda accezione, la tecnologia esplora le potenzialità dell'informatica (in senso lato) come
strumento culturale transdisciplinare che introduce nuove dimensioni e nuove possibilità nella
realizzazione, nella comunicazione e nel controllo di ogni tipo di lavoro umano, compreso
l'insegnamento/apprendimento di tutte le discipline (matematico-scientifiche e non). In particolare il
supporto informatico agisce sia facilitando diverse rappresentazioni della conoscenza, sia
facilitando l’accesso ad ambienti di “realtà virtuale”. In un tale contesto, attraverso la simulazione
esplicita delle conseguenze di un modello interpretativo diviene possibile realizzare nuovi tipi di
“esperienza” diretta, dando concretezza operativa, rappresentativa e comunicativa anche a concetti
altrimenti recepiti come puramente astratti.
In questa doppia accezione gli ambiti di applicazione della tecnologia sono potenzialmente assai
vasti e i percorsi formativi che vi si possono riferire sono i più diversi. Infatti una selezione e un
reciproco intreccio di fenomeni fisici e chimici di base permette di progettare e costruire strumenti e
macchine, catene di produzione e di trasporto, e così via. Ma altrettanto si può dire rispetto alle
strutture biologiche di base: queste infatti costituiscono l'ossatura concettuale e operativa di tutti i
sistemi di agricoltura, allevamento e produzione alimentare, di mantenimento e cura della salute
umana, di monitoraggio e controllo ambientale, e così via.
Al tempo stesso è particolarmente rilevante, dal punto di vista didattico, il fatto che i primi, incisivi
contatti-interazioni fra conoscenze comuni e conoscenze scientifiche organizzate vengano sempre
più mediate da realizzazioni tecnologiche; e che queste tanto più incidono sull’immaginario
dei ragazzi (come del resto degli adulti) quanto più oggettivamente complesse si presentano nella
loro interpretazione e realizzazione (dai viaggi interplanetari agli organismi transgenici).
È necessario perciò che anche in questo ambito siano compiute scelte di metodo e contenuto che
facciano parte di progetti didattici e culturali ampi e a lungo termine, basati su esempi significativi e
accessibili, coerentemente sviluppati, attraverso i diversi livelli di scolarità.
Per esempio, è importante offrire agli alunni, fin dai primi anni, significative opportunità di
progettazione, costruzione e utilizzazione di oggetti e procedimenti operativi, sottoposti a vincoli
via via più stringenti di efficacia e funzionalità. All’inizio saranno coinvolti materiali e strumenti di
lavoro di facile reperibilità, nell'ambito della vita quotidiana, e in questo modo i ragazzi saranno
avviati all’uso della manualità, al passaggio continuo e non artificioso tra pratica e teoria,
all'applicazione di competenze acquisite anche in contesti diversi dal lavoro in aula. È altrettanto
importante avviare gli alunni a comprendere, anche in modo inizialmente semplice, i principi di
funzionamento di apparecchiature di uso quotidiano, sulla base delle competenze “scientifiche” via
via acquisite: a partire dagli schemi operativi e costruttivi dei distributori automatici fino a quelli di
un computer, da un metodo di cura del corpo a una tecnica di coltivazione.
In tutti questi contesti, la graduale competenza nell’uso di specifici strumenti informatici e di
comunicazione potrà consentire agli alunni di sviluppare le proprie idee presentandole con
accuratezza a sé e agli altri, di trovare, interpretare e scambiare informazioni, di organizzarle, di
elaborarle, di ritrovarle, di archiviarle e riutilizzarle. Lo sviluppo di capacità di critica e di
valutazione, obiettivo di validità generale, sarà poi particolarmente importante anche rispetto alle
informazioni che sono sempre più disponibili nella rete, ma che richiedono, per un loro uso
significativo e pertinente, di essere inserite in adeguati quadri di riferimento e di organizzazione.
95
TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di una
semplice macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni e ha acquisito i
fondamentali principi di sicurezza.
Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e
valutando il tipo di materiali in funzione dell’impiego.
Esamina oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambiente e rileva segni e simboli
comunicativi analizzando i prodotti commerciali.
Rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative
della storia della umanità, osservando oggetti del passato.
È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in
più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative.
Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione
con gli altri.
ESPLORARE IL MONDO FATTO DALL’UOMO
Materiali ed oggetti d’uso
Il computer
Individuazione di parti, funzioni e
procedure d’uso
Nella scuola primaria gli obiettivi specifici di apprendimento dell’area “tecnologia” presentano
aspetti multidisciplinari e sono maggiormente riconducibili all’ambito scientifico.
Il percorso per la classe prima parte da semplici classificazioni di oggetti, dei quali il bambino
individua i materiali costitutivi ed impara a riconoscere le caratteristiche principali. Prevede anche
l’analisi del funzionamento di strumenti di uso comune, compreso il computer.
In particolare per il primo anno gli obiettivi di TECNOLOGIA possono essere:
- osservare e comprendere relazioni tra materiale e uso;
- osservare e comprendere relazioni tra forma e uso;
- conoscere le parti e le funzioni di un semplice manufatto;
- comprendere l’utilità di alcuni strumenti tecnologici che ampliano la portata conoscitiva dei
cinque sensi nella conoscenza del mondo.
Già a partire dal primo anno della scuola primaria, qualora esistano le condizioni per la loro
attuazione (possibilità di utilizzare il laboratorio di informatica e condivisione di progetti
96
multidisciplinari), è possibile affrontare il primo approccio al computer in modo divertente, senza
mirare ad un puro apprendimento strumentale.
A questo scopo si propone una serie di attività di disegno e/o giochi e/o videoscrittura che
permettano di avvicinare l’alunno all’uso della macchina e stimolare la cooperazione.
In particolare per il primo anno gli obiettivi di INFORMATICA possono essere:
- accendere e spegnere il computer;
- usare il mouse e la tastiera;
- utilizzare il computer per eseguire semplici giochi anche didattici;
- usare alcune funzioni di un programma di disegno;
- usare alcune funzioni di un programma di videoscrittura.
Per gli obiettivi di INFORMATICA degli anni successivi, visto il carattere generico con cui sono
stati espressi nelle Indicazioni per il curricolo, si propone di suddividere la progettazione della
disciplina in due livelli: il primo per chi deve imparare le procedure basilari e il secondo, più
avanzato, per chi ha già acquisito le abilità fondamentali.
PRIMO LIVELLO
- conoscere le principali parti di un computer;
- accendere e spegnere correttamente il computer;
- iniziare a gestire i files e le cartelle;
- utilizzare un programma di disegno;
- utilizzare un programma di videoscrittura;
SECONDO LIVELLO
- conoscere il sistema operativo e svolgere alcune operazioni su di esso (cestino, risorse,
documenti, desktop, pannello di controllo, ...);
- approfondire l'utilizzo di un programma di videoscrittura;
- utilizzare un programma di presentazione;
- utilizzare alcune funzioni del foglio di calcolo;
- usare diversi programmi in maniera integrata;
- conoscere internet e comprenderne alcune potenzialità e pericoli.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA
- Esplorare il mondo fatto dall’uomo.
- Distinguere, descrivere con le parole e rappresentare con disegni e schemi elementi del
mondo artificiale, cogliendone le differenze per forma, materiali, funzioni e saperli collocare
nel contesto d’uso riflettendo sui vantaggi che ne trae la persona che li utilizza.
- Usare oggetti, strumenti e materiali coerentemente con le funzioni e i principi di sicurezza
che gli vengono dati.
- Prevedere lo svolgimento e il risultato di semplici processi o procedure in contesti
conosciuti e relativamente a oggetti e strumenti esplorati.
- Seguire istruzioni d’uso e saperle fornire ai compagni.
- Conoscere e raccontare storie di oggetti e processi inseriti in contesti di storia personale.
- Utilizzare semplici materiali digitali per l’apprendimento e conoscere a livello generale le
caratteristiche dei nuovi media e degli strumenti di comunicazione.
OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA
PRIMARIA
-
Interpretare il mondo fatto dall’uomo.
97
-
Individuare le funzioni di un artefatto e di una semplice macchina, rilevare le caratteristiche
e distinguere la funzione dal funzionamento.
Esaminare oggetti e processi rispetto all’impatto con l’ambiente.
Comporre e scomporre oggetti nei loro elementi.
Riconoscere il rapporto fra il tutto e una parte e la funzione di una certa parte in un oggetto.
Rappresentare oggetti e processi con disegni e modelli.
Riconoscere le caratteristiche di dispositivi automatici.
Elaborare semplici progetti individualmente o con i compagni valutando il tipo di materiali
in funzione dell’impiego, realizzare oggetti seguendo una definita metodologia progettuale.
Osservando oggetti del passato, rilevare le trasformazioni di utensili e processi produttivi e
inquadrarli nelle tappe evolutive della storia della umanità.
Comprendere che con molti dispositivi di uso comune occorre interagire attraverso segnali e
istruzioni ed essere in grado di farlo.
Utilizzare le Tecnologie della Informazione e della Comunicazione (TIC) nel proprio lavoro.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
“La tecnologia da un lato studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che
sostengono l’organizzazione della vita sociale; dall’altro studia e
progetta nuove forme di controllo e gestione dell’informazione e della
comunicazione (informatica in senso lato).
Nella prima accezione, dispositivi, macchine e apparati vengono esplorarti e studiati nei loro
aspetti costruttivi e progettuali”.
Sarà compito dell’insegnante, partendo dalla spontaneità e dalla naturale curiosità dei
bambini per il mondo tecnologico, far acquisire gli strumenti operativi
attraverso i quali interagire consapevolmente con il mondo materiale e
virtuale costruito dall’uomo.
Occorre innanzitutto tener presenti le impostazioni metodologiche di fondo elencate nelle
indicazioni per il curricolo, quali:
 illustrare, all’inizio di ogni attività, gli obiettivi di apprendimento delle varie unità
didattiche come dell’intero percorso annuale;
 attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità;
 valorizzare l'esperienza e le conoscenze degli alunni;
 favorire l'esplorazione e la scoperta;
 incoraggiare l'apprendimento collaborativo;
 promuovere nell’alunno la consapevolezza del proprio modo di apprendere ed
intervenire, dove e se necessario, con esempi di lavoro ben riusciti.;
 realizzare percorsi in forma di Laboratorio.
Al termine di ogni attività porre domande che possano promuovere l’abilità di riflessione in
merito alle conoscenze acquisite da operare successivamente e
favorire la rielaborazione collettiva al fine di accertare l’acquisizione
dei contenuti proposti.
“E' importante offrire agli alunni significative opportunità di progettazione, costruzione e
utilizzazione di oggetti e procedimenti operativi. All'inizio saranno
coinvolti materiali e strumenti di lavoro di facile reperibilità,
nell'ambito della vita quotidiana, e in questo modo i ragazzi saranno
avviati all'uso della manualità, al passaggio continuo e non artificioso
tra pratica e teoria, all'applicazione di competenze acquisite anche in
contesti diversi dal lavoro in aula.”
In questo contesto l’alunno assume un ruolo attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla
le conseguenze, progetta e sperimenta, discute/argomenta/confronta le
98
proprie scelte, impara a raccogliere dati e a confrontarli con le ipotesi
formulate, arriva a conclusioni che permettono la costruzione di nuove
conoscenze.
“Nella seconda accezione, la tecnologia esplora le potenzialità dell’informatica come
strumento culturale transdisciplinare.”
Per quanto riguarda il laboratorio di informatica come ambiente di apprendimento, non può
essere presente e vissuto in ambito scolastico unicamente nell’aspetto
alfabetizzante; anzi, la cosiddetta “alfabetizzazione informatica di
base” non può realizzarsi se non parallelamente ad un percorso
motivato e motivante, all’interno cioè di un con-testo significativo che
si fa pre-testo di apprendimento.
Le attività che verranno proposte si pongono come occasione di scoperta delle procedure
informatiche, in un’ottica interattiva, affinché siano gli alunni, nel
rispetto dello stile di apprendimento di ciascuno, a governare il PC e
non viceversa.
Le abilità e le conoscenze messe in gioco nel laboratorio di informatica interagiscono
contemporaneamente su più livelli:
 senso-percettivo (coordinazione oculo-manuale, orizzontale e verticale; lateralità;
controllo della motricità fine; discriminazione visiva; elaborazione dei
dati provenienti dallo schermo; …);
 cognitivo (discriminazione di informazioni, lettura, scrittura, utilizzo di procedure,
problem solving, …);
 socio-affettivo (didattica dell’errore, superamento degli insuccessi, aumento
dell’autostima, superiorità della propria intelligenza sulla macchina,
controllo emotivo, valorizzazione del proprio stile di apprendimento,
…).
VERIFICA E VALUTAZIONE
Le insegnanti e gli insegnanti del nostro Istituto, al fine di "assicurare un'effettiva
valutazione dei punti di partenza e di arrivo dei processi di
apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e degli
interventi compensativi attuati", raccoglieranno sistematicamente e
continuativamente le informazioni relative allo sviluppo delle
conoscenze e delle abilità degli alunni e delle alunne, comunicando
loro con un linguaggio comprensibile i criteri e gli standards
attraverso i quali sarà valutato il loro lavoro.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e/o
saranno somministrate delle prove d’ingresso.
Esse avranno la funzione di raccogliere dati circa il possesso, da parte degli bambini e delle
bambine, dei prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del
lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione di alcuni casi di diffi¬coltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
In itinere l’insegnante effettuerà osservazioni costanti e darà un feedback che supporterà
l’apprendimento (ad esempio un feedback che contiene informazioni
riguardanti la competenza dell’alunno in quel momento) ed
informazioni che aiuteranno l’alunno a migliorare le prestazioni e lo
99
incoraggino. Inoltre aiuterà e guiderà gli alunni nella pratica
dell’autovalutazione e della valutazione dei compagni.
- consentiranno di valutare in modo attendibile i li¬velli raggiunti da ciascun alunno
rispetto agli obiettivi formativi e ai livelli di partenza
- offriranno dati utili per compilare la scheda personale di valutazione e per riflettere
sull'adeguatezza del percorso progettato.
I risultati di ogni prova verranno sintetizzati e registrati sulle tabelle relative alle diverse aree
riportate nei registri delle insegnanti e rappresenteranno un utile
strumento in grado di ottenere e fornire informazioni sullo sviluppo
delle abilità e delle competenze di ciascun alunno durante l'intero anno
scolastico.
Al momento della scelta del contenuto e del tipo di prova, saranno determinati anche i
punteggi e le modalità di valutazione.
In questo modo si evidenzieranno i livelli contemplati nelle scala di giudizi prevista dal
Documento di Valutazione.
In sede di programmazione e verifica verranno prese le decisioni conseguenti e relative alla
presentazione delle successive Unità di apprendimento.
La comunicazione dei risultati alle famiglie documenterà anche quanto il gruppo docente si
impegna a fare " in ordine allo sviluppo del singolo e del gruppo".
100
TECNOLOGIA SCUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno è in grado di descrivere e classificare utensili e macchine cogliendone le diversità in
relazione al funzionamento e al tipo di energia e di controllo che richiedono per il funzionamento.
Conosce le relazioni forma/funzione/materiali attraverso esperienze personali, anche se molto
semplici, di progettazione e realizzazione.
È in grado di realizzare un semplice progetto per la costruzione di un oggetto coordinando risorse
materiali e organizzative per raggiungere uno scopo.
Esegue la rappresentazione grafica in scala di pezzi meccanici o di oggetti usando il disegno
tecnico.
Inizia a capire i problemi legati alla produzione di energia e ha sviluppato sensibilità per i problemi
economici, ecologici e della salute legati alle varie forme e modalità di produzione.
È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per supportare il proprio lavoro,
avanzare ipotesi e valicarle, per autovalutarsi e per presentare i risultati del lavoro.
Ricerca informazioni e è in grado di selezionarle e di sintetizzarle, sviluppa le proprie idee
utilizzando le TIC e è in grado di condividerle con gli altri.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
-
-
AL
TERMINE
DELLA
CLASSE
SECONDA
DELLA
SCUOLA
Riconoscere ed analizzare il settore produttivo di provenienza di oggetti, la loro
utilizzazione e l’impatto ambientale.
Riconoscere l’importanza che i diversi materiali hanno sempre avuto nelle varie epoche
storiche per lo sviluppo e l’evoluzione della società.
Riconoscere, analizzare e descrivere oggetti, utensili, macchine, impianti nelle loro
procedure costruttive e nelle loro parti.
Utilizzare correttamente gli attrezzi per il disegno tecnico.
Rappresentare graficamente un oggetto in modo intuitivo o con il supporto di mezzi
tecnologici, applicando le regole delle proiezioni ortogonali.
Individuato un bisogno, realizzare un modello seguendo la procedura di:
ideazione;
progettazione;
rappresentazione;
realizzazione;
collaudo;
produzione;
dismissione;
riciclo.
Individuare e praticare esperienze di design e tessitura per scopi funzionali ed estetici.
Costruire modelli riferiti ad oggetti d’uso comune utilizzando materiali elementari e di facile
uso.
Esercitare attività di decorazione e grafica.
Utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi ed immagini e
produrre documenti in diverse situazioni.
Giungere ad una padronanza minima, ma consapevole delle TIC.
Conoscere l’utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio delle informazioni.
OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
101
-
-
-
-
Riflettere sui contesti e i processi di produzione in cui trovano impiego utensili e macchine,
con particolare riferimento a quelli per la produzione alimentare, l’edilizia, la medicina,
l’agricoltura.
Coglierne l’evoluzione nel tempo nonché i vantaggi e gli eventuali problemi ecologici.
Rilevare le proprietà fondamentali dei principali materiali e il ciclo produttivo con cui sono
ottenuti.
Partendo dall’osservazione, eseguire la rappresentazione grafica idonea di pezzi meccanici o
di oggetti, applicando anche le regole della scala di proporzione e di quotatura.
Usando il disegno tecnico, seguire le regole dell’assonometria e successivamente quelle
delle proiezioni ortogonali, nella progettazione di oggetti semplici,\ da realizzare in
laboratorio con materiali di facile reperibilità.
Iniziare a comprendere i problemi legati alla produzione di energia utilizzando appositi
schemi e indagare sui benefici e sui problemi economici ed ecologici legati alle varie forme
e modalità di produzione.
Eseguire rilievi sull’ambiente scolastico o sulla propria abitazione.
In relazione alla propria abitazione, a un ufficio o a un’azienda produttiva, rilevare come
viene distribuita, utilizzata e quali trasformazioni subisce l’energia elettrica.
Utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e
produrre documenti in diverse situazioni.
Descrivere segnali, istruzioni e brevi sequenze di istruzioni da dare a un dispositivo per
ottenere un risultato voluto.
Comprendere alcune idee base, ad esempio feedback, nel caso di dispositivi dotati di
sensori/attuatori.
Conoscere gli elementi basilari che compongono un computer e le relazioni essenziali fra di
essi.
Collegare le modalità di funzionamento dei dispositivi elettronici con le conoscenze
scientifiche e tecniche che ha acquisito.
Conoscere l’utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio delle informazioni.
INDICAZIONI METODOLOGICHE
La programmazione curriculare prevede l’alternanza di unità di apprendimento a lunga durata con
brevi unità di raccordo, lasciando spazio ad eventuale recupero dei prerequisiti.
Il metodo per la comunicazione didattica è quello induttivo:
- percorso prescelto di un problema che comporta la scelta di una soluzione e la sua analisi
critica, la realizzazione pratica e la verifica;
- analisi tecnica finalizzata alla scoperta degli elementi fondamentali e all’ acquisizione delle
conoscenze;
- prove sperimentali;
- analisi geografica, storica ed ambientale di realtà produttive anche locali.
MEZZI
I mezzi tecnici impiegati (strumenti, attrezzature, materiale strutturato e non) sono implicitamente
suggeriti dai temi e dalle modalità di svolgimento delle Unità di Apprendimento. Sono comunque
disponibili, presso la biblioteca scolastica e quella comunale altri libri di testo. Si farà uso anche di
materiale audiovisivo, in particolar modo di videocassette preregistrate con programmi didattici.
Verranno anche effettuate, nel limite del possibile visite guidate a laboratori artigiani e piccole
industrie della zona con possibilità di riprese fotografiche e registrazioni.
Le attività pratico-manuali, tipiche della disciplina terranno presenti gli effettivi interessi degli
alunni e verranno svolte preferibilmente in classe in piccoli gruppi seguendo precise indicazioni
forniti dall’insegnante. Si cercherà di assicurare la massima disponibilità anche nei momenti in cui
si opera con l’intera classe pur nella consapevolezza che è problematico far eseguire attività
102
manuali con adeguate garanzie di assistenza e possibilità di controllo, ci si affiderà pertanto, in
massima parte al livello di autonomia raggiunto.
VERIFICHE E VALUTAZIONI
Gli/le insegnanti del nostro istituto, al fine di assicurare una valutazione efficace dei punti di
partenza e di arrivo dei processi di apprendimento e di sviluppo, delle difficoltà riscontrate e degli
interventi compensativi attuati, raccoglieranno sistematicamente e continuativamente le
informazioni relative allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli/lle alunni/e.
All’inizio dell’anno scolastico verranno effettuate delle osservazioni sistematiche e saranno
somministrate delle prove strutturate in ingresso, al fine di raccogliere dati circa il possesso dei
prerequisiti necessari per accedere alle diverse forme del lavoro scolastico.
Tali informazioni risulteranno preziose:
- per la formazione dei gruppi classe,
- per la conoscenza obiettiva delle situazioni di partenza,
- per la precoce individuazione dei casi in oggettiva difficoltà,
- per la progettazione delle Unità di Apprendimento.
Durante tutto l’arco dell’anno verranno proposte prove di verifica strutturate e non, insieme a prove
di livello definite per l'intero istituto organizzate di concerto con l'area di riferimento.
L'insegnante si impegna a dedicare del tempo per aiutare gli studenti a prepararsi alle prove di
verifica suddette. I risultati di ogni prova saranno registrati e rappresenteranno un utile strumento in
grado di fornire informazioni sullo sviluppo delle abilità e delle competenze di ciascun alunno
durante l'anno scolastico. Allo stesso tempo, dopo ogni verifica, gli studenti avranno sufficienti
informazioni per sapere quali sono gli errori e come migliorare il loro lavoro.
Le verifiche avranno lo scopo non di classificare, bensì di ricavare informazioni utili per
individuare e valutare errori ed equivoci nell’apprendimento. Dall'esito delle stesse si trarrà spunto
per suggerire agli studenti le opportune strategie per migliorare il loro lavoro.
La valutazione infine sarà di tipo formativo, in cui l'insegnante aiuta e guida gli studenti nella
pratica dell'autovalutazione e della valutazione del lavoro dei compagni, e di tipo sommativo
rispetto all'acquisizione del programma di studio.
FASI DI UNA LEZIONE TIPO
Oggi parleremo di...
1. Condivisione degli obiettivi della lezione;
2. Argomento da trattare inserito nella quotidianità dell'alunno con esempi e osservazioni;
3. Recupero dei prerequisiti e delle conoscenze pregresse per permettere agli alunni di capire se
l'impegno che mettono nel lavoro in autonomia sia sufficiente o necessita di consigli e/o stimoli per
migliorare;
4. Feedback: durante la lezione con delle semplici domande mirate si possono avere dei riscontri
sulla efficacia della lezione;
5. Alla fine della lezione per verificare la comprensione si richiede per esempio la realizzazione, nel
piccolo gruppo, di una mappa;
6. Proposta di lavoro in autonomia con esercitazioni a casa e successiva verifica di tale lavoro.
103
CURRICOLO degli OBIETTIVI EDUCATIVI
dell’ISTITUTO COMPRENSIVO di CHIUDUNO
(DALL’ANNO 2005)
OBIETTIVI EDUCATIVI DELL’ISTITUTO
Autonomia
Identità nell’appartenenza
Responsabilità
Socialità
Creatività
Definizione
Si fa riferimento, oltre che al dizionario della lingua italiana, all’articolo “OBIETTIVI EDUCATIVI”
di Rocco Bello, Dirigente Scolastico, da “L’Educatore”.
-
-
-
-
Autonomia: capacità di esprimere giudizi, di operare scelte, di assumere impegni sia sul
versante personale che su quello delle relazioni interpersonali e della vita comunitaria.
E’ un obiettivo che si esprime anche con significati più operativi e concreti, legati alla
capacità di auto-organizzazione del bambino e del ragazzo in rapporto ai propri compiti
ed oggi assume valenze nuove con riferimento al saper ricercare ed integrare
informazioni, orientandosi nella complessità.
Identità nell’appartenenza: implica un percorso mai compiuto di conoscenza e
scoperta di sé, di confronto, di riflessione ed interiorità verso il raggiungimento di un
soddisfacente e dinamico equilibrio socio-affettivo e di una positiva immagine di sé; si
suppone che tale percorso avvenga entro la consapevolezza di appartenere a un gruppo
sociale che dall’ambito familiare si estende fino a comprendere il concetto di umanità.
Socialità: intesa come capacità di inserimento attivo nel mondo delle relazioni, sulla
base della consapevolezza/conoscenza di sé e dell’accettazione dell’altro; implica
l’acquisizione dei valori e comportamenti della convivenza democratica: il rispetto, il
dialogo, l’accoglienza, la cooperazione, la solidarietà, il senso del bene comune.
Responsabilità: si tratta di consapevolezza rispetto alle conseguenze di azioni, scelte,
impegni, ma anche alla capacità di far riferimento, nella costruzione di risposte (responsabilità), a criteri di condotta, a principi interiorizzati, a valori riconosciuti.
Creatività: è la capacità/possibilità di apprendere ed agire facendo operare in modo
integrato le diverse abilità e conoscenze per accostarsi a situazioni nuove o in modo
nuovo a situazioni note; implica la consapevolezza dell’uso delle conoscenze sul piano
personale e sociale.
104
AUTONOMIA
Strategia educativa o didattica
Declinazione
•
Capacità di esprimere giudizi, di operare
scelte, di assumere impegni sia sul versante
personale che su quello delle relazioni
interpersonali e della vita comunitaria.
E’ un obiettivo che si esprime anche con
significati più operativi e concreti, legati alla
capacità di auto-organizzazione del bambino e
del ragazzo in rapporto ai propri compiti.
Oggi assume valenze nuove con riferimento al
saper ricercare ed integrare informazioni,
orientandosi nella complessità.
•
•
•
•
•
PRIMA ELEMENTARE
E.1.1. Predisporre gli strumenti di lavoro adatti
alla richiesta
•
•
E.1.2. Utilizzare adeguatamente gli strumenti di
lavoro
•
E.1.3. Essere autonomi nelle prassie di
abbigliamento e di cura della persona
•
E.1.4. Orientarsi negli spazi della scuola
•
E.1.5. Orientarsi nei tempi della scuola
•
Predisporre l’aula in modo da favorire il
graduale aumento dei livelli di autonomia:
per esempio disporre i banchi a ferro di
cavallo per massimizzare la possibilità di
imparare anche guardando gli altri;
disporre il materiale di uso comune su
scaffali facilmente accessibili anche ai
bambini….;
utilizzare una comunicazione chiara,
semplice;
non rispondere immediatamente alle
richieste ma stimolare una risposta da
parte dell’alunno;
favorire l’espressione delle idee e delle
osservazioni personali;
chiedere
di
spiegare
risposte
“inusuali”prima di censurarle come
sbagliate;
chiedersi come sviluppare l’autonomia
attraverso la propria specifica disciplina o
ambito disciplinare.
Fornire
delle
indicazioni
chiare
sulla
denominazione e sull’uso corretto degli strumenti
(es. matita,quaderno….)
Identificare ogni disciplina con un colore o simbolo
per facilitare il riconoscimento del quaderno
corrispondente.
Guidare, anche fisicamente, gli alunni,
riducendo progressivamente i livelli di
aiuto e utilizzando l’aiuto dei compagni
più autonomi.
Chiedere la collaborazione delle famiglie
affiancando all’esercizio delle prassie la
spiegazione del come e perché fare una
determinata cosa.
Far conoscere gli ambienti della scuola,
illustrarne l’uso, identificare i percorsi
anche con l’aiuto di punti di riferimento.
Costruire il tabellone delle attività
105
•
•
E.1.6. Gestire
dell’intervallo
correttamente
il
tempo
•
•
•
E.1.7. Eseguire la consegna assegnata
SECONDA ELEMENTARE
(ripresa degli obiettivi della classe prima).
E.2.1. Saper tenere in ordine il materiale
E.2.2. Riconoscere il proprio materiale ed
averne cura
E.2.3.
Evitare la presenza di materiale
superfluo o di disturbo durante l’attività
•
•
•
•
•
E.2.4. Portare a termine semplici consegne
•
settimanali, associare alle attività il nome
dell’insegnante che la gestisce.
Spiegare i significati del suono della
campanella.
Anticipare, anche attraverso forme ludiche
e del canto mimato, la scansione della
giornata scolastica.
Spiegare e far scoprire l’inizio e la fine
dell’intervallo nonché le attività che in
esso vanno collocate.
Far scoprire le regole che permettono il
buon funzionamento dell’intervallo.
Mettere a disposizione giochi e suggerire
attività.
Dare indicazioni chiare, assicurarsi che
tutti gli alunni posseggano i requisiti
necessari. In caso contrario provvedere a
fornire
ulteriori
indicazioni
e/o
insegnamenti prerequisiti.
Individuare il materiale in base all’attività
del momento.
Chiedere la collaborazione delle famiglie
perché ogni bambino sappia cosa ha nello
zaino e sia in grado di riconoscere le
caratteristiche del proprio materiale (anche
ricorrendo alle etichette col nome).
Far raccogliere e consegnare il materiale
caduto a terra.
Gestire il controllo dei materiali invitando
ogni alunno a verificarne il possesso nello
zaino o nell’astuccio, fino alla totale
attribuzione dei materiali ritrovati.
Inizialmente guidare gli alunni in tutte le
fasi di esecuzione e progressivamente
ridurre gli aiuti.
106
TERZA ELEMENTARE
•
E.3.1. Preparare lo zaino secondo l’orario
scolastico
E.3.2. Usare il diario in modo funzionale allo
scopo
•
•
•
•
E.3.3. Predisporre il materiale necessario
all’attività specifica da svolgere
E.3.4. Partecipare al riordino di materiali di uso
comune
•
•
•
•
E.3.5. Eseguire autonomamente un lavoro
assegnato
•
E.3.6. Portare a termine le attività iniziate
prima di passare ad altro
E.3.7.Assumere posizioni funzionali alle
attività.
•
•
Vedi strategie dei punti 1.5, 2.1, 2.2 e
concordare con le famiglie, in sede di
assemblea, l’applicazione autonoma delle
strategie apprese nel tempo.
Spiegare e far scoprire la struttura del
diario, tramite l’azione concreta.
Spiegare le funzioni e l’utilizzo del diario
nelle sue diverse parti
Spiegare il corretto uso anche attraverso
gli errori commessi.
Dettare o far copiare compiti e avvisi e
controllare correttezza e comprensibilità di
quanto scritto, anche attraverso il controllo
reciproco degli alunni stessi.
Selezionare il materiale eliminando ciò che
non serve.
Abituare gli alunni a riordinare il materiale
utilizzato
Assegnare degli incarichi a rotazione
Predisporre adeguatamente lo spazio per il
materiale.
Inizialmente guidare gli alunni in tutte le
fasi di esecuzione e progressivamente
ridurre gli aiuti.
Dare indicazioni chiare sulle fasi del
lavoro da svolgere.
Suggerire le posture adeguate.
QUARTA ELEMENTARE
E.4.1. Porre domande adeguate, pertinenti,
funzionali alla situazione di
lavoro (evitare domande disfunzionali)
•
•
E.4.2. Dedicare tutto il tempo necessario ad
ogni fase di lavoro
E.4.3. Eseguire con puntualità le consegne
assegnate per casa
•
•
•
Incoraggiare il dialogo, la conversazione, il
contributo che arricchisce di dati e
informazioni .
Scoraggiare le domande disfunzionali non
rispondendo direttamente ma ri-volgendo
la domanda a chi l’ha posta (Tu cosa ne
dici?.. Secondo te?…)
Abituare al rispetto dei tempi e alla qualità
del prodotto.
Controllare sistematicamente il lavoro.
Chiedere collaborazione alle famiglie.
107
E.4.4. Concentrarsi sul compito.
•
•
Fissare tempi di esecuzione,
Eliminare materiali superflui o di disturbo
durante l’attività.
•
Abituare l’alunno a predisporre per tempo
il materiale necessario.
Fornire indicazioni chiare, diminuire
gradualmente gli aiuti.
Fissare la durata dell’attività.
Ved. strat.5.2, 5.3.
QUINTA ELEMENTARE
E.5.1. Organizzare il materiale di lavoro
E.5.2. Lavorare senza bisogno di sollecitazioni
E.5.3. Eseguire le consegne nel tempo stabilito
E.5.4. Usare il tempo assegnato in modo
funzionale alla richiesta
E.5.5. Saper esprimere un parere personale e
argomentarlo
•
•
•
•
•
Incoraggiare ad esprimere il proprio parere
considerandolo sempre importante.
Accogliere le idee espresse dagli alunni.
PRIMA MEDIA
M.1.1. Portare puntualmente tutto il materiale
necessario
M.1.2.Mostrare autonomia di spostamento
nell’organizzazione delle attività e dei materiali
M.1.3. Saper impiegare il tempo libero senza
disturbare
M.1.4. Arrivare da solo alla soluzione di
problemi chiedendo di essere
aiutato solamente dopo aver fatto egli
stesso dei tentativi
M.1.5. Saper esprimere un’idea personale nel
giusto contesto.
•
•
•
•
•
•
•
•
Controllare sistematicamente il materiale.
Formulare un contratto con gli alunni (es.
dopo tre mancanze comunicazione sul
diario…).
Fornire indicazioni chiare sulle attività e
sui materiali.
Suggerire attività alternative inerenti alla
disciplina.
Aiutare i compagni.
Diminuire
gradualmente
l’intervento
dell’insegnante.
Stimolare gli alunni ad esprimere sempre
un parere personale.
Conversazioni guidate –rispetto dei tempi.
SECONDA MEDIA
M.2.1. Saper impiegare il tempo libero in modo
costruttivo
M.2.2. Saper esprimere la propria opinione
M.2.3. Saper esprimere un parere sul proprio
elaborato
M2.4. Individuare autonomamente le fasi di
lavoro
•
Predisporre materiale da utilizzare nel
tempo libero.
•
Abituare gli alunni a riflettere.
•
Abituare gli alunni ad osservare e ad
esprimere osservazioni.
Fornire indicazioni di lavoro chiare e
complete.
Abituare a lavorare autonomamente.
•
•
108
TERZA MEDIA
M.3.1. Esprimere la
accettando il confronto
propria
opinione
M.3.2. Saper organizzare gli spazi e i tempi del
lavoro scolastico
M.3.3. Saper decodificare autonomamente le
consegne
M.3.4. Saper ricercare e integrare informazioni
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Creare momenti di confronto tra gli alunni.
Abituare gli alunni all’ascolto.
Valorizzare le opinioni degli alunni.
Stabilire delle regole funzionali.
Fissare il tempo di esecuzione.
Suddividere l’attività in fasi di lavoro.
Fornire indicazioni chiare.
Far ripetere le consegne per verificarne la
comprensione.
Far individuare le fasi di lavoro.
Fornire tutte le informazioni necessarie.
Abituare a selezionare le informazioni
identificando quelle necessarie e quelle
superflue.
IDENTITA’ / APPARTENENZA
Declinazione
Capacità di conoscenza e scoperta di sé, di confronto, di riflessione ed interiorità verso il
raggiungimento di un soddisfacente e dinamico equilibrio socio-affettivo e di una positiva
immagine di sé. Si suppone che tale percorso avvenga entro la consapevolezza di appartenere
a un gruppo sociale che dall’ambito familiare si estende fino a comprendere il concetto di
umanità.
109
PRIMA ELEMENTARE
E.1.1. Prendere coscienza del proprio sé corporeo
E.1.2. Riconoscere e verbalizzare le caratteristiche fisiche del proprio corpo
E.1.3. Riconoscere e verbalizzare le caratteristiche di un compagno
E.1.4. Prendere coscienza che il proprio sé corporeo è diverso da quello del compagno
E.1.5. Raccontare il proprio vissuto
E.1.6. Ascoltare il vissuto di un compagno
E.1.7. Riconoscere le proprie emozioni
SECONDA ELEMENTARE
E.2.1. Esprimere le proprie preferenze in ambiti diversi (giochi, attività, cibi...)
E.2.2. Scoprire e rispettare le preferenze dell’altro
E.2.3. Riconoscere situazioni che suscitano stati d’animo diversi
E.2.4. Identificarsi nel proprio gruppo classe.
TERZA ELEMENTARE
E.3.1. Scoprire le uguaglianze e le differenze tra i coetanei in ambiti diversi
E.3.2. Riconoscere le proprie attitudini
E.3.3. Valorizzare le attitudini dell’altro
E.3.4. Prendere coscienza che ognuno di noi ha una storia unica rispetto a quella degli altri
E.3.5. Sentirsi parte attiva del proprio gruppo classe
QUARTA ELEMENTARE
E.4.1. Riconoscere trasformazioni e cambiamenti legati alle fasi della crescita
E.4.2. Essere coscienti della diversità come elemento che arricchisce
E.4.3 Riflettere sui propri stati d’animo
E.4.4. Riconoscere i propri limiti
E.4.5. Operare con i coetanei per il raggiungimento di un obiettivo comune
QUINTA ELEMENTARE
E.5.1. Individuare le caratteristiche di culture diverse per rispettarle
E.5.2. Comunicare le proprie emozioni
E.5.3. Capire la situazione emozionale di un compagno
E.5.4. Individuare i propri limiti per superarli e accettarli
E.5.5. Avere e sostenere il proprio punto di vista
E.5.6. Ricavare maggior fiducia nelle proprie capacità da una situazione di successo
RESPONSABILITÁ
Declinazione
Consapevolezza rispetto alle conseguenze di azioni, scelte, impegni, ma anche capacità di far riferimento, nella
costruzione di risposte (respons –abilità), a criteri di condotta, a principi interiorizzati, a valori riconosciuti.
110
PRIMA ELEMENTARE
E.1.1. Aver cura del proprio materiale
E.1.2. Aver cura del materiale comune
E.1.3. Portare a termine un semplice incarico
E.1.4. Aspettare il proprio turno nell’intervenire
E.1.5. Non giocare durante l’attività
SECONDA ELEMENTARE
E.2.1. Rispettare gli oggetti dei compagni
E.2.2. Curare l’esecuzione del lavoro
E.2.3. Mantenere un comportamento adeguato durante la momentanea assenza dell’insegnante
E.2.4. Spostarsi in modo idoneo all’interno dell’edificio scolastico
E.2.5. Durante l’intervallo rispettare le regole stabilite
E.2.6. Portare il materiale di lavoro ed averne cura
E.2.7. Eseguire i compiti assegnati
E.2.8. Imparare a chiedere aiuto
111
TERZA ELEMENTARE
E.3.1. Portare a termine semplici richieste/impegni/consegne, non scritte
E.3.2. Sapersi organizzare, in modo efficace, nell’esecuzione dei compiti assegnati nell’arco della
settimana
E.3.3. In caso di assenza, documentarsi sui lavori svolti ed assegnati
E.3.4. Lavorare senza bisogno di continue sollecitazioni
E.3.5. Dedicare impegno all’attività proposta
E.3.6. Mantenere un comportamento di rispetto nei confronti dell’ambiente
QUARTA ELEMENTARE
E.4.1. Evitare sprechi e uso improprio del materiale personale e non
E.4.2. Evitare di svolgere attività che interferiscono in modo inopportuno
E.4.3. Saper riconoscere le conseguenze delle proprie azioni
E.4.4. Partecipare all’attività proposta, apportando anche contributi personali
E.4.5. Rivedere il proprio lavoro per controllare la presenza di errori
QUINTA ELEMENTARE
E.5.1. Assumere comportamenti coerenti con i diversi momenti della vita scolastica
E.5.2. Riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni senza autogiustificarsi e scaricare le
responsabilità sugli altri
E.5.3. Portare a temine un impegno assunto o assegnato
E.5.4. Chiedere spontaneamente aiuto agli altri quando si è in difficoltà
E.5.5. Chiedere spiegazioni
E.5.6. Dare il proprio contributo nel lavoro di gruppo
E.5.7. Operare scelte nel rispetto delle regole
PRIMA MEDIA
M.1.1. Conoscere e rispettare il nuovo ambiente scolastico (spazi – strutture - persone)
M.1.2. Analizzare regole e regolamenti, valutandone i principi
M.1.3. Sapersi controllare in classe durante il cambio dell’insegnante
M.1.4. Conoscere ed avvalersi in modo corretto e costruttivo dei servizi della scuola
M.1.5. Richiedere le informazioni e i chiarimenti di cui si ha bisogno
SECONDA MEDIA
M.2.1. Saper ricercare e integrare le informazioni
M.2.2. Saper ispirare il proprio comportamento a principi
M.2.3. Saper ricoprire e gestire ruoli all’interno della classe
M.2.4. Assumersi le responsabilità delle proprie azioni
112
TERZA MEDIA
M.3.1. Saper valutare gli svantaggi e i vantaggi di una decisione
M.3.2. Ispirare il proprio comportamento a valori
M.3.3. Assumere un comportamento adeguato alla situazione
M.3.4. Saper motivare una scelta
SOCIALITÁ
Declinazione
Capacità d’inserimento attivo nel mondo delle relazioni, sulla base della
consapevolezza/conoscenza di sé e dell’accettazione dell’altro; implica l’acquisizione dei valori e
dei comportamenti della convivenza democratica: il rispetto, il dialogo, l’accoglienza, la
cooperazione, la solidarietà, il senso del bene comune.
L’esperienza scolastica fornisce al bambino l’occasione per incontrare gli altri e le regole.
Le regole assumono una connotazione positiva e formativa se sono poste in modo corretto in un
contesto educativo valido.
Per essere colta come valore, la regola deve avere alcune caratteristiche:
-scaturire da esigenze concrete e verificabili
-essere coerente con le altre regole
-investire tutti, adulti e bambini
-essere costante nel tempo
-essere confermata dal mondo degli adulti significativi
-essere al di sopra dei singoli, delle opportunità
-essere rispettata da tutti
L’adulto diventa il garante delle regole, quindi sia a scuola sia in famiglia gli adulti presenti
vengono riconosciuti come figure di riferimento significative e contribuiscono alla formazione
sociale del bambino.
113
PRIMA ELEMENTARE
E.1.1. Salutare i compagni, gli insegnanti, i bidelli
E.1.2. Saper ascoltare gli altri
E.1.3. Accettare di giocare o lavorare nel gruppo assegnato
E.1.4. Collaborare per portare a termine piccoli compiti
E.1.5. Esprimere le proprie ragioni senza aggredire l’altro
E.1.6. Aiutare, su richiesta, un compagno in difficoltà
E.1.7. Non deridere i compagni
SECONDA ELEMENTARE
E.2.1. Instaurare rapporti positivi con i compagni
E.2.2. Accettare il ruolo assegnato in una situazione ludica o di lavoro
E.2.3. Ascoltare gli insegnanti e seguire le indicazioni date
E.2.4. Accorgersi quando un compagno è in difficoltà
E.2.5. Lasciare puliti gli ambienti utilizzati
E.2.6. Prestare il proprio materiale
E.2.7. Giocare con tutti
TERZA ELEMENTARE
E.3.1. Instaurare rapporti costruttivi con i coetanei
E.3.2. Collaborare con tutti i compagni
E.3.3. Non deridere e non sottolineare gli errori
E.3.4. Accettare l’opinione dell’altro
E.3.5. Sapersi rapportare in modo adeguato con tutti
E.3.6. Utilizzare con cura il materiale comune
E.3.7. Accorgersi quando un compagno è in difficoltà e aiutarlo
114
QUARTA ELEMENTARE
E.4.1. Collaborare con gli altri
E.4.2. Instaurare rapporti corretti/positivi con tutti
E.4.3. Imparare a risolvere semplici conflitti
E.4.4. Dimostrare un atteggiamento di fiducia verso gli insegnanti
E.4.5. Accettare i richiami e i consigli dell’insegnante
E.4.6. Essere solidale con chi è in difficoltà
QUINTA ELEMENTARE
E.5.1. Rispettare le regole di convivenza
E.5.2. Confrontarsi lealmente con i compagni
E.5.3. Saper portare aiuto adeguato a chi ne ha bisogno
E.5.4. Interagire correttamente con persone conosciute e non
E.5.5. Ascoltare e rispettare opinioni diverse
PRIMA MEDIA
M.1.1. Riconoscere importanza alle regole di convivenza stabilite
M.1.2. Instaurare rapporti positivi in contesti diversi
M.1.3. Sapersi confrontare lealmente con i compagni e con gli adulti
M.1.4. Lavorare insieme con un obiettivo comune
M.1.5. Riconoscere punti di vista diversi
M.1.6. Riconoscere ed accettare che esistono culture ed esperienze diverse
SECONDA MEDIA
M.2.1. Individuare le regole di comportamento adeguate alle varie situazioni
M.2.2. Accettare consigli e osservazioni
M.2.3. Contribuire attivamente alla realizzazione di un obiettivo comune
M.2.4. Accettare e confrontarsi con punti di vista diversi
M.2.5. Manifestare il proprio punto di vista e le proprie esigenze personali in forma corretta
TERZA MEDIA
M.3.1. Reagire in modo non violento alle situazioni che creano disagio
M.3.2. Cercare le possibili soluzioni nelle situazioni di disaccordo
M.3.3. Sensibilizzare all’accoglienza e alla solidarietà
M.3.4. Impegnarsi personalmente in iniziative di solidarietà
115
CREATIVITA’
Declinazione
Capacità/possibilità di apprendere ed agire, facendo operare in modo integrato le diverse
abilità e conoscenze per accostarsi a situazioni nuove o in modo nuovo a situazioni note;
implica consapevolezza dell’uso delle conoscenze sul piano personale e sociale.
PRIMA ELEMENTARE
E.1.1. Saper osservare in contesti diversi
E.1.2. Saper assumere ruoli diversi nel gioco
E.1.3. Esprimersi con spontaneità
E.1.4. Rielaborare in modo personale, nel gioco simbolico, ruoli conosciuti
SECONDA ELEMENTARE
E.2.1. Utilizzare in modo libero materiale non strutturato
E.2.2. Utilizzare in modo inusuale materiale strutturato
E.2.3. Dimostrare curiosità in esperienze di apprendimento
E.2.4. Apportare una conclusione personale ad una situazione data
E.2.5. Modificare situazioni già definite
TERZA ELEMENTARE
E.3.1. Raggiungere un obiettivo utilizzando strategie diverse
E.3.2. Spiegare la strategia adottata
E.3.3. Scoprire soluzioni diverse
E.3.4. Illustrare le soluzioni adottate
116
QUARTA ELEMENTARE
E.4.1. Motivare la strategia scelta
E.4.2. Motivare le soluzioni utilizzate
E.4.3. Capire soluzioni individuate da altri
E.4.4. Utilizzare le soluzioni proposte da altri
E.4.5. Porre domande sulle esperienze di apprendimento
QUINTA ELEMENTARE
E.5.1. Applicare in contesti diversi le soluzioni individuate
E.5.2. Scegliere la strategia più efficace
E.5.3. Trovare una soluzione alternativa
E.5.4. Riconoscere in una situazione l’aspetto problematico
E.5.5. Utilizzare le conoscenze acquisite in contesti diversi
PRIMA MEDIA
M.1.1. Utilizzare con fantasia materiale di recupero
M.1.2. Realizzare un progetto partendo dal materiale a disposizione
M.1.3. Saper risolvere una situazione problematica
SECONDA MEDIA
M.2.1. Esprimere con un codice diverso uno stesso messaggio
M.2.2. Cogliere gli aspetti diversi di una realtà
M.2.3. Saper usare similitudini
TERZA MEDIA
M.3.1. Formulare giudizi autonomi e indipendenti
M.3.2. Riorganizzare e ridefinire schemi convenzionali
M.3.3. Trasferire percorsi conosciuti in contesti nuovi
117
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CHIUDUNO
GRUPPO DI LAVORO UNITARIO PER LA CONTINUITA’
coordinato dall’insegnante con FUNZIONE STRUMENTALE prof. Airoldi Luigi
ANNO SCOLASTICO 2006-2007
CURRICOLO D’ISTITUTO
SUL METODO DI STUDIO
PRESENTAZIONE DEL LAVORO
Dopo i lavori sugli obiettivi educativi, sulle abilità di matematica e su quelle di lingua italiana, lo
scorso anno il docente FS e la Commissione GLUC hanno iniziato un percorso mirante a creare un
nuovo strumento di continuità didattico-metodologica relativo al metodo di studio. Ne è nato un
documento provvisorio presentato al Collegio dei docenti nel giugno 2006.
Nella programmazione del lavoro di quest'anno scolastico, si è deciso di condividere tale bozza in
modo capillare nei plessi, così da raccogliere le osservazioni e le riflessioni di tutti i docenti. Queste
ultime sono state analizzate in commissione ed integrate alla proposta originaria. Ne è risultato un
documento pregevole, equilibrato e agile, che andiamo a presentare, dopo aver enunciato alcuni
aspetti di rilevante importanza.
Si precisa che il documento consta di due tabelle: nella prima si è fatta un'analisi comparativa dei
due diversi ordini di scuola, confrontando quanto già viene attuato; nella seconda si è provveduto a
redigere un progetto di continuità relativamente alle abilità del metodo di studio. Questo secondo
percorso è il cuore del nostro lavoro, che ci auguriamo possa trovare non solo l'approvazione del
Collegio (che ci è parso interessato a quanto si andava svolgendo), ma che dal prossimo anno
scolastico trovi una effettiva applicazione.
Per una migliore lettura/utilizzazione dello percorso, si specifica che esso riguarda essenzialmente
la parte “teorica” delle discipline e che il termine “testo” (più volte ricorrente) indica quello scritto;
ciò non significa che documenti di altro tipo (iconici, ecc) siano da escludere nel processo di
apprendimento. Siamo consapevoli, a tal proposito, che ogni codice espressivo richiede
metodologie di apprendimento specifiche, che non abbiamo indagato in questo percorso, ma sulle
quali si potrebbe tornare in futuro. Resta chiaro inoltre che le fonti da cui attingere le informazioni e
le nozioni debbano essere delle più varie (libri a stampa, file multimediali, internet, cd-rom, dvd,
ecc.).
Il procedimento suggerito assegna grande importanza al lavoro svolto a scuola, ma anche a casa, in
continuità con il metodo proposto dai docenti. Di esso, sarebbe opportuno ad inizio anno informare
i genitori (riuniti in assemblea di classe/fascia), oltre che negoziarne con gli alunni, che devono
essere attivamente partecipi al loro percorso di apprendimento.
L'aspetto della personalizzazione dello studio è determinante; ciò vale in particolare, ma non solo,
per alunni con diverse abilità, svantaggiati, stranieri, ecc.
L'intento del nostro lavoro è anche quello di favorire negli alunni l'acquisizione di un metodo di
autovalutazione di carattere cognitivo e metacognitivo. Questo stile di valutazione speriamo sia
assunto anche dal docente, portato così a valorizzare nell'alunno conoscenze, competenze, abilità.
Il docente FS e la Commissione GLUC
118
119
TABELLA SINOTTICA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
Leggere, sottolineare, ricercare le parole- Leggere, sottolineare, ricercare le parole-chiave,
chiave, comprendere i termini, ripetere a voce comprendere i termini, ripetere “a mente” e a
alta. Tale lavoro è graduato nel tempo.
voce alta. Tale lavoro è graduato nel tempo, ma
generalmente più corposo nel contenuto. La
ripetizione orale assume un peso importante
anche ai fini della valutazione
Ricorrere al brainstorming per introdurre un
argomento.
Utilizzare la sottolineatura del testo e
individuare parole-chiave in esso contenute.
Creare mappa/schema iniziale e/o finale dei
concetti, realizzati a livello personale o di
classe.
Attivare metodi diversi, in base al contesto del
gruppo classe.
Ricorrere al brainstorming per introdurre
argomento.
Utilizzare la sottolineatura del testo
individuare parole-chiave in esso contenute.
Creare mappa/schema iniziale e/o finale
concetti, realizzati a livello personale o
classe.
Attivare metodi diversi, in base al contesto
gruppo classe.
Lezione
frontale
nell'apprendimento
trasmissibili anche
comunicativi, come
lettura iconografica,
ecc.
Lezione frontale frequente; essa non è ritenuta
l'unico metodo d'insegnamento e apprendimento
dei saperi e di conseguenza i docenti ricorrono
ad altre modalità.
non
determinante
dei
saperi,
ritenuti
attraverso altri canali
la drammatizzazione, la
la didattica per progetto,
un
e
dei
di
del
Modalità di lavoro che coinvolgono gli alunni Modalità di lavoro differenti: lavoro personale,
nella scelta dell'organizzazione: lavori in in coppia, microgruppo, macrogruppo, ecc.
coppia,
microgruppo,
macrogruppo,
cooperative learning, ecc.
Ampio utilizzo di strumenti diversi: sussidiario
(unico o diviso per discipline), quaderno,
fotocopie,
vocabolari,
audiovisivi,
testimonianze dirette, pc, rete telematica,
strumentazione adeguata.
Utilizzo di strumenti diversi: libro di testo,
quaderno, fotocopie, vocabolari, audiovisivi,
testimonianze dirette, pc, rete telematica,
strumentazione adeguata. Il libro ha una parte
determinante nel percorso di studio.
Puntare ad una personalizzazione del metodo Puntare ad una personalizzazione del metodo da
da parte di ogni alunno.
parte di ogni alunno.
Verificare conoscenze/competenze/abilità con
diverse
modalità:
ripetizione,
ripasso,
interrogazioni, verifiche scritte intermedie o
finali ( a risposte chiuse o aperte).
Verificare conoscenze/competenze/abilità con
diverse
modalità:
ripetizione,
ripasso,
interrogazioni, verifiche scritte intermedie o
finali ( a risposte chiuse o aperte).
120
PERCORSO DI CONTINUITA'
ANNUALITA’
ABILITA’ RELATIVE AL METODO DI STUDIO,
da acquisire alla fine di ogni anno scolastico
1° e 2° anno Biennio propedeutico:
consolidare la capacità di ascolto individuale e promuovere quella di gruppo.
Scuola primaria
rafforzare i prerequisiti spazio-temporali di apprendimento, attenzione,
memorizzazione, comprensione, rilettura del lavoro svolto, narrazione, ecc.
3° anno Scuola
primaria
saper leggere. Tale abilità dovrà essere gradualmente approfondita fino al terzo
anno della scuola secondaria di 1° grado.
saper dividere un testo in capoversi e in sequenze.
avviare in modo adeguato alla schematizzazione del testo, alla collocazione
sulla linea del tempo, all'utilizzazione dei testi iconici, ecc.
saper comprendere le microparti di un testo.
saper verbalizzare autonomamente le microparti di un testo.
saper acquisire la terminologia specifica delle discipline.
saper rispondere in modo adeguato a domande inerenti il testo, formulate con
diverse modalità (vero/falso, scelta multipla, ecc).
4° anno Scuola
primaria
saper comprendere completamente un breve testo.
saper dividere un testo in microparti ed estrapolarne i “concetti-chiave”.
attuare in modo guidato la schematizzazione e/o la mappatura.
saper verbalizzare in modo scritto ed orale quanto appreso.
saper utilizzare autonomamente la terminologia specifica delle discipline.
avviare alla ricerca personale/di gruppo fornendo metodi e strumenti. Tale
abilità dovrà essere gradualmente approfondita fino al terzo anno della scuola
secondaria di 1° grado.
5° anno Scuola
primaria
- saper comprendere completamente il testo, il cui contenuto tende ad essere più
corposo e più complesso.
- saper schematizzare e/o costruire mappe, possibilmente in modo autonomo.
- saper verbalizzare in modo sempre più completo ed articolato con l’aiuto
visivo di schemi e/o mappe, cartine, immagini.
121
1° anno Scuola
secondaria di 1°
grado
- saper riconoscere che il manuale è lo strumento di studio basilare, insieme
all'uso di altri strumenti. (I docenti dedichino le prime settimane ad un
approccio propedeutico al libro disciplinare. Tengano anche conto che il testo
da studiare tende a farsi da subito più corposo rispetto a quelli precedenti, per
cui è bene predisporre per le prime settimane testi simili per quantità a quelli
della Scuola primaria).
- saper comprendere il testo ricorrendo ad un adeguato metodo cognitivo,
utilizzando diverse strategie.
- saper utilizzare tecniche diverse: sottolineatura, lettura e ripetizione a voce
alta, uso di “parole chiave”, chiosatura dei testi, creazione di un piccolo
glossario delle nuove parole, costruzione di schemi e/o mappe possibilmente
in modo autonomo, ecc.
- saper memorizzare e verbalizzare adeguatamente, valorizzando i linguaggi
specifici delle discipline.
2° anno Scuola
secondaria di 1°
grado
- saper comprendere completamente il testo ricorrendo ad un adeguato metodo
cognitivo e metacognitivo, utilizzando strumenti diversi e ricorrendo a
differenti strategie.
- favorire nell'alunno un processo di personalizzazione nell'uso delle tecniche di
studio.
- avviare una prima rielaborazione delle conoscenze apprese.
- migliorare la memorizzazione e la verbalizzazione, valorizzando i linguaggi
specifici delle discipline ed ampliando il proprio bagaglio lessicale.
3° anno Scuola
secondaria di 1°
grado
- saper comprendere completamente il testo ricorrendo ad un adeguato metodo
cognitivo e metacognitivo, utilizzando strumenti diversi e ricorrendo a
differenti strategie.
- utilizzare la pratica del prendere appunti durante la lezione come attività
propedeutica alla scuola secondaria di 2° grado.
- rielaborare le conoscenze apprese in modo interdisciplinare anche ricorrendo a
mappe concettuali adeguate.
- valorizzare la criticità come approccio ai saperi.
- esporre in modo pertinente e sempre più ricco.
- possedere un metodo di studio personalizzato.
122
PROGETTO PREVENZIONE DIPENDENZE
Anno 2009-2010
PERCORSI DI PREVENZIONE DEL CONSUMO E DELL’ABUSO
DI SOSTANZE LECITE ED ILLECITE IN PREADOLESCENZA
Premessa
Nel corso dell’anno scolastico 2008-2009, è stato proposto in tutte le Scuole Medie dei 4 Istituti
Comprensivi dell’Ambito Territoriale di Grumello un percorso, articolato su più livelli, che ha
coinvolto tutti i ragazzi delle classi III, i loro docenti, i genitori e altre agenzie educative del
territorio.
Tale percorso era centrato sulla proposta di 3 incontri formativi realizzati nelle singole classi ed
accompagnati dalla doppia somministrazione di un questionario sulla percezione dei rischi di uso e
abuso di sostanze lecite (alcol e sigarette) ed illecite (LSD, ecstasy, hashish, marijuana, eroina,
cocaina).
Parallelamente, è stato proposto un percorso formativo che ha coinvolto una ventina di docenti
dei 4 Istituti Comprensivi finalizzato ad approfondire la conoscenza del fenomeno ed esplorare le
possibilità di realizzare azioni e percorsi di prevenzione all’interno della Scuola stessa centrate sul
ruolo e sulle azioni dei docenti e coerenti con i principi di efficacia e scientificità riconosciuti dalla
comunità scientifica internazionale.
Il lavoro coi docenti è proseguito con un gruppo ristretto che ha ulteriormente approfondito le
ipotesi di lavoro per l’anno scolastico 2009-2010 e ha abbozzato una proposta che coinvolge il
triennio delle scuole medie.
Il presente documento raccoglie tutti gli elementi teorici e pratici e emersi da questo lavoro e
ritenuti utili al fine di dare continuità al percorso ed è proposto come riferimento per la
programmazione che i singoli Istituti Comprensivi svilupperanno con il supporto tecnico messo a
disposizione dall’Ambito Territoriale.
Stili di vita e stili di consumo
Prima di entrare nel merito della questione prevenzione, si ritiene importante proporre una
riflessione preliminare sul tema del consumo.
123
Quella dell’uso e abuso di sostanze è una questione particolarmente sensibile per quanti si
occupano dell’educazione di preadolescenti e adolescenti.
Di fronte a questi problemi, il mondo adulto reagisce con modalità contraddittorie: a volte si
dimostra disarmato, rinunciatario o indifferente, altre sembra spaventato o addirittura
terrorizzato, altre volte ancora chiuso, oppure diventa direttivo o medicalizzante.
Quando parliamo di consumi di sostanze in età preadolescenziale e adolescenziale, le dimensioni
in gioco sono diverse e correlate: culturali (cultura del consumo, cultura del bere), sociali
(percezione di normalità associata ad un determinato comportamento, modelli prevalenti,
influenza dei media, impatto dei nuovi mezzi di comunicazione), personali (lo stile di vita proprio e
della propria famiglia, la propria storia), psicologiche (la transizione dall’età dell’infanzia a quella
adulta, il percorso di costruzione dell’autonomia, il livello della stima di se), relazionali
(l’importanza e il ruolo del gruppo dei pari, la qualità del rapporto con gli adulti e il conflitto
intergenerazionale), economiche (gli interessi che muovono il mercato delle sostanze lecite ed
illecite, la maggiore disponibilità di risorse economiche)
Consumare, peraltro, non è una questione problematica solo per adolescenti e giovani: sempre più
adulti (molti genitori) convivono con situazioni di uso, abuso e dipendenza patologica da sostanze
e non solo.
A partire da questo quadro generale e per affrontare adeguatamente una riflessione sul tema
dell’abuso di sostanze, ci sembra importante allargare l’analisi al tema del consumo ed in
particolare dell’uso “problematico” e/o patologico di qualsiasi prodotto/oggetto/relazione.
È un buon metodo quello di analizzare quelle abitudini di consumo che riteniamo problematiche e
che creano tensioni, fatiche e conflitti a livello educativo.
Questa operazione è necessaria perché il problema dell’abuso di sostanze e della dipendenza non
nascono improvvisamente e in maniera avulsa dal resto della vita (e delle abitudini di consumo) di
un adolescente.
L’attuale assetto socio-culturale è portatore di cambiamento e innovazione continui. Questo
comporta una varietà di possibilità di scelta molto ampia non è riconducibile ad una logica causaeffetto, alimentando così l’incertezza e la superficialità delle decisioni .
Per un giovane costruirsi una personalità all’insegna dell’innovazione e dell’originalità non è più
una via facilmente percorribile.
Le ideologie oramai sono cadute dai loro piedistalli e non concorrono più ad essere paletti
identificatori della propria personalità.
Così pure la via “valoriale” per trovare la propria identità è difficile da percorrere: se dal punto di
vista teorico i giovani sono tutti d’accordo su famiglia, affetto, amicizia, nella pratica del
comportamento quotidiano pesa fare i conti con l’aspetto conformistico del consumismo,
l’influenza della cultura della dipendenza, la paura dell’originalità perché vissuta come differenza
emarginante e non come ricchezza, risorsa.
Un tempo esibire oggetti, i cosiddetti status symbol, era sinonimo di appartenenza ad una certa
posizione sociale. Oggi, si è perso lo status e ciò che conta è solo il symbol: l’oggetto in sé che ti
normalizza, ma anche il comportamento che ti fa “stare dentro” la società, al passo con le esigenze
di buone performance sociali.
Inoltre, la parcellizzazione dell’offerta dei prodotti e la frenetica obsolescenza alla quale sono
soggetti li rende sempre più inadatti e velocemente superati.
124
Un oggetto appena comprato è già stato superato da un nuovo modello, soprattutto nel campo
dell’elettronica dove i giovani sono i maggiori consumatori (telefonia, videogiochi, lettori
multimediali): non basta più possederne uno ma deve essere l’”ultimo modello”.
È sempre il “next buy”, il prossimo acquisto quello che sembra definitivo ed appagante la sete di
identificazione: questa propensione al consumo è sintomo di della ricerca di una soddisfazione
immediata di un bisogno, di una gratificazione del subito, eterodiretta. Ma diventa un
trabocchetto che porta ad un apparente benessere materiale caratterizzato però da una “non
quiete” soggettiva di fondo.
Questi oggetti non sono più simboli di appartenenza distintiva o di superiorità ma sono diventati
tag (etichette) che aiutano i giovani a sentirsi normali, anche se omologati, e che vengono subito
superati da altri “più evoluti”. Quindi, anche la normalità è diventata faticosa da raggiungere e
mantenere, normalità non è più sinonimo di tranquillo essere sé, ma è divenuta una pressante
lotta quotidiana verso qualcosa di “irraggiungibile”: l’energia psichica che viene assorbita per
simulare l’essere uguale agli altri, per rientrare nella norma, per somigliare ai modelli prevalenti, è
molto alta rispetto al passato.
L’irraggiungibile e, per questo, insopportabile normalità alimenta la ricerca di scorciatoie per
allentare la pressione. Scorciatoie di gratificazione immediata e risoluzione del problema
contingente con il conseguente modellamento di uno stile di vita definibile “cultura della
dipendenza” (moda, oggetti, gioco, sostanze) o nelle sempre più diffuse de-pressioni.
Occorre però prestare attenzione al fatto che, nel condurre questa riflessione, è importante non
concentrare l’attenzione solo sugli aspetti particolarmente problematici per non assecondare
un’immagine negativa e problematica dell’adolescente e dell’adolescenza in sé che spesso fa da
cornice alle notizie e alle informazioni che su questa età vengono date ed enfatizzate: occorre
rivolgere lo sguardo sulle potenzialità e non solo sui “mali da guarire”, si acquista così il gusto di
promuovere condizioni favorenti un pieno sviluppo personale.
La crescita e la formazione di un’identità, con tutti i conflitti, le difficoltà, le gioie e i dolori che la
caratterizzano, deve ri-acquisire quel sapore di avventura, sfida evolutiva, “chiamata diretta”, sia
per chi la sta vivendo sia per chi la sta riconoscendo nell’altro.
Diverrà allora un momento di cambiamento condiviso e con-vissuto.
Principi di fondo per promuovere interventi di prevenzione efficace
I Programmi di Prevenzione dovrebbero avere come obiettivo di fondo quello di accrescere i
fattori di protezione ed eliminare o ridurre quelli di rischio.
Il potenziale impatto dei rischi specifici e dei fattori protettivi cambia con l’età.
125
Un intervento precoce sui fattori di rischio (per es., comportamenti aggressivi ed autocontrollo
insufficiente) spesso ha un impatto maggiore che non un intervento operato successivamente,
modificando il percorso di vita di un ragazzo per portarlo dai problemi verso comportamenti
positivi.
I più significativi tra questi fattori sono stati presentati e discussi durante il percorso rivolto ai
docenti:
-
legami familiari forti e positivi;
monitoraggio da parte dei genitori dei comportamenti dei figli e delle attività che conducono
con i pari;
regole di condotta chiare che la famiglia fa rispettare;
coinvolgimento dei genitori nella vita dei loro figli;
successo scolastico; forte legame con le istituzioni, come ad esempio la scuola e le
organizzazioni religiose;
ricorso a norme convenzionali sull’uso di sostanze.
-
Fattori Protettivi:
Fattori di rischio:
ambiente familiare disordinato, in particolare i familiari che abusano di sostanze o soffrono
di disturbi mentali;
genitorialità inefficace, in particolare nei confronti di bambini con difficoltà caratteriali e
problemi comportamentali;
mancanza del legame di attaccamento fra genitore e figlio;
comportamento in classe inappropriato in quanto timido o aggressivo;
fallimento scolastico;
scarse abilità sociali;
affiliazione con pari caratterizzati da comportamenti devianti;
percezione che in ambito familiare, scolastico, dei pari e della comunità vi sia approvazione
nei confronti del consumo di sostanze psicoattive.
L’elenco sopra riportato, in particolare i fattori sottolineati, evidenzia il fatto che la scuola, di ogni
ordine e grado, agisce in senso preventivo ogni qual volta intraprende azioni, sviluppa percorsi,
utilizza strumenti didattici, implementa stili educativi e relazionali in grado di aumentare i fattori
protettivi e diminuire quelli di rischio.
È, di conseguenza, importante e imprescindibile rilanciare il compito, il ruolo e le potenzialità della
scuola e dei docenti in campo preventivo.
Un’ulteriore riflessione di fondo riguarda il fatto che quanto più i ragazzi/alunni sono coinvolti in
maniera attiva, hanno occasioni per essere protagonisti dentro i percorsi di apprendimento,
incontrano adulti capaci di ascoltare, tanto più migliorerà il loro ben-essere a scuola, il legame con
gli insegnanti e le probabilità di successo scolastico e relazionale.
È utile richiamare una serie di “assunti” che evidenziano ciò che è ritenuto più efficace e tracciano
alcune linee di fondo su ciò che è possibile/opportuno sviluppare nel mondo della scuola.
•
Possono essere messi a punto Programmi di Prevenzione per intervenire già in età
prescolare, indirizzandoli verso fattori di rischio per l’abuso delle droghe quali:
comportamento aggressivo, scarse abilità sociali, difficoltà di apprendimento.
126
•
Dovrebbero essere posti come obiettivo Programmi di Prevenzione per i bambini della
scuola elementare che perfezionino l’apprendimento scolastico e socio-emotivo, indirizzati
verso fattori di rischio quali: aggressività precoce, fallimenti scolastici e abbandono
scolastico.
In questa fase, l’educazione dovrebbe focalizzarsi sulle seguenti capacità:
•
autocontrollo;
consapevolezza emotiva;
comunicazione;
soluzione di problemi sociali;
supporto scolastico, specialmente nella lettura.
I Programmi di Prevenzione per studenti della scuola media e superiore dovrebbero mirare
ad aumentare le competenze scolastiche e sociali, per mezzo delle seguenti capacità:
attitudine allo studio e supporto scolastico;
comunicazione;
relazioni con i pari;
auto-efficacia e affermazione di sé;
capacità di resistere all’uso di droghe (lecite ed illecite);
rafforzamento delle attitudini antidroga;
potenziamento dell’impegno personale contro l’abuso di droga.
•
I programmi di prevenzione mirati ai momenti di transizione, come il passaggio tra i vari
ordini di scuola, possono produrre effetti vantaggiosi anche in famiglie e ragazzi ad alto
rischio.
Tali interventi non separano i gruppi a rischio dalla popolazione generale e, quindi, riducono
l’etichettamento e promuovono il legame con la scuola e la comunità.
•
A livello scolastico, la strategia ritenuta più efficace è definita educativo-promozionale.
I programmi di prevenzione universale basati su tale strategia sono quelli maggiormente
studiati e valutati nel campo dell’educazione all’uso di sostanze.
Per essere efficaci devono essere collocati all’interno di una azione a lungo termine (3-4
anni) e ripetuti nel tempo, all’interno di un più ampio curriculum di educazione alla salute
che coinvolge tutta la scuola.
Ciascun insegnante dovrebbe implementare azioni specifiche nella propria materia di studio
in collegamento con gli altri insegnati e le altre materie. In altre parole, gli interventi di
prevenzione delle dipendenze devono essere inseriti all’interno di un percorso curriculare e
avere come formatori privilegiati gli insegnanti stessi.
Il ruolo degli esperti dovrebbe essere prevalentemente quello di consulenza agli insegnanti.
Dovrebbero essere incorporate nei programmi quelle che vengono definite “variabili
mediatrici”, cioè fattori che si connettono a cambiamenti nei comportamenti di consumo
delle sostanze (es. un atteggiamento contrario all’uso di sostanze, conoscenze connesse alle
modalità di consumo, correzione di giudizi erronei circa la normalità e l’accettabilità di tale
comportamento).
Ciò anche perché un intervento di prevenzione delle dipendenze dovrebbe sviluppare la
capacita di resistere alle pressioni sociali, al conformismo, ai messaggi pubblicitari, ecc.
127
L’efficacia di un intervento aumenta se viene coinvolto tutto il contesto scolastico nelle sue
varie componenti (docenti e non docenti, genitori e studenti) che devono conoscerlo,
sostenerlo, co-realizzarlo.
Sono da evitare interventi a forte impatto emotivo, o allarmistici, o che utilizzino testimonial,
perché si sono dimostrati inefficaci se non addirittura controproducenti a causa del rischio di
produrre reazioni di allontanamento da sé, rifiuto o, al contrario, di imitazione proprio nelle
persone maggiormente a rischio. Si dovrebbe inoltre sviluppare la capacità di assunzione di
un ruolo consapevole, attivo e propositivo all’interno del gruppo per contrastare l’uso di
sostanze, anche attraverso una riflessione sui significati e sulle funzioni che l’uso di sostanze
ha in adolescenza.
•
I Programmi di Prevenzione dovrebbero includere la formazione degli insegnanti sulle prassi
per una buona gestione della classe, come premiare comportamenti appropriati dello
studente.
Tali tecniche aiutano ad incoraggiare il comportamento positivo degli studenti, i risultati, le
motivazioni scolastiche e il collegamento con la scuola.
Inoltre, i Programmi di Prevenzione sono molto efficaci quando impiegano tecniche
interattive, quali ad esempio i gruppi di discussione fra pari, o situazioni nelle quali i ragazzi
interpretano genitori/coetanei/insegnanti in giochi di ruolo che consentono un
coinvolgimento attivo nell’apprendimento sull’abuso di droghe. Occorre prevedere una forte
interazione fra pari piuttosto che metodi basati sulla lezione frontale.
•
I Programmi di Prevenzione dovrebbero essere indirizzati a tutte le forme di abuso di
droghe, singole o in associazione, incluso l’utilizzo di sostanze legali da parte di minorenni
(per es. tabacco o alcol), l’uso di droghe illegali (per es. marijuana o eroina), l’uso
inappropriato di sostanze ottenute legalmente (per es. prodotti da inalare), prescrizione di
medicamenti o farmaci da banco.
•
I programmi di prevenzione di comunità che combinano due o più programmi efficaci, come
i programmi per le famiglie e i programmi in ambito scolastico, possono essere più efficaci di
un singolo programma.
I programmi di prevenzione di comunità che raggiungono i destinatari in ambienti multipli,
ad esempio scuole, club, organizzazioni religiose, media, sono molto più efficaci quando
sono coerenti tra loro e viene mandato lo stesso messaggio.
Ciò significa che, se la scuola promuove percorsi di prevenzione, è importante il
collegamento e lo scambio con le famiglie e con le altre agenzie educative territoriali.
I Programmi per la Prevenzione dovrebbero essere a lungo termine, con interventi ripetuti
(per es.: momenti di richiamo) per rinforzare gli scopi preventivi originali.
La ricerca scientifica mostra che i benefici ottenuti dai programmi di prevenzione per la
scuola media diminuiscono in mancanza di programmi di follow-up nella scuola superiore.
A partire dagli assunti teorici appena esposti e prima di entrare nel merito della proposta
operativa per il nuovo anno scolastico, vale la pena sottolineare che, evidentemente, i 4 Istituti
Comprensivi realizzano già numerose azioni ed iniziative a forte carattere preventivo.
Ciò avviene nelle singole scuole, di diverso ordine e grado, in modo più o meno sistematico e
continuativo, con risultati diversi e non sempre con un’adeguata consapevolezza della valenza
preventiva di tali interventi.
•
128
Ecco allora che una prima semplice ma importante proposta a dirigenti, collegi docenti e singoli
consigli di classe riguarda la necessità di rileggere, confermare e sviluppare tutte quelle esperienze
ed iniziative scolastiche già in atto che rientrano a pieno titolo nell’area degli interventi di
prevenzione delle dipendenze, sin dalla scuola dell’infanzia.
Un tema chiave è quello della cura delle “transizioni”: quali meccanismi/progetti accompagnano i
passaggi da una scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dalla primaria alla secondaria di primo
grado e da questa a quella di secondo grado?
Una seconda questione è la valutazione di cosa si fa rispetto ai fattori di protezione e di rischio e
quindi alle abilità e competenze specifiche che, per ciascuna età, sono più significative:
fondamentalmente si tratta di ragionare sulle azioni che mirano al ben-essere individuale e di
gruppo dei ragazzi che frequentano la scuola e alla qualità delle relazioni tra loro e con il mondo
degli adulti.
Un terzo tema riguarda l’analisi di quanto i progetti della scuola abbiano ricadute e collegamenti
con i genitori e con le altre agenzie educative e, quindi, come e dove sia possibile migliorare
l’interazione tra scuola e territorio.
Un argomento forse non ancora sufficientemente considerato nella letteratura internazionale ma
emergente, anche per ragioni economiche contingenti, riguarda gli stili di consumo e, più in
generale, gli stili di vita. Ci sono diverse iniziative, soprattutto nella scuola primaria, legate
all’educazione alla salute che mirano a modificare gli stili di alimentazione (per esempio
promuovendo l’utilizzo di merende sane e naturali, frutta, ecc.) o gli stili di mobilità (per esempio
promuovendo il piedibus). Tali iniziative, che solitamente mirano ad incidere anche sui
comportamenti degli adulti, possono assumere una valenza crescente anche in merito alla
prevenzione dell’utilizzo di sostanze nella misura in cui cercano di sviluppare uno spirito critico in
tema di consumi.
Infine, e nasce qui la proposta operativa per il prossimo futuro, è importante ridefinire il percorso
triennale della scuola secondaria di primo grado con l’obiettivo, a partire dalle singole azioni che
già si realizzano ma che non sempre sono collegate tra loro, di costruire una proposta curriculare
che coinvolga tutti i docenti e promuova, sia a livello contenutistico che metodologico, un azione
specifica di prevenzione dell’uso e abuso di sostanze lecite e illecite.
PROPOSTA DI PROGETTAZIONE TRIENNALE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO
GRADO
Obiettivi generali del progetto sono:
•
Rinforzare le abilità personali utilizzando metodologie che richiedono partecipazione attiva
degli studenti. In particolare si intende stimolare:
o Il senso di autoefficacia e l’autostima.
129
•
•
•
o La capacità di gestire le relazioni nel gruppo.
o La capacità di analisi e senso critico.
o La capacità di resistere alle pressioni.
Conoscere e comprendere gli effetti sui comportamenti dei miti dei modelli culturali di
riferimento.
Conoscere e comprendere il modo in cui i nostri comportamenti e stili di vita sono
influenzati da condizionamenti e pressioni esterne.
Conoscere e comprendere i rischi legati all’assunzione di sostanze lecite ed illecite che
hanno effetti sul piano psicofisico.
La proposta ha valenza triennale e dal punto di vista operativo prevede che i singoli Consigli delle
Classi prime, seconde e terze, o eventualmente i docenti nei Consigli di fascia, considerando i
curricoli delle singole discipline, condividano relativamente al tema della prevenzione:
•
•
•
•
OBIETTIVI
TEMPI E RUOLI
CONTENUTI E MATERIALI
METODOLOGIE
finalizzandoli alla costruzione di Progetti Interdisciplinari in cui far confluire e riorganizzare i
contenuti curricolari e le attività spesso svolte in modo non unitario con conseguente dispersione
di risorse e tempi e non sempre efficaci rispetto alla promozione dei fattori di protezione.
Tali progetti permetterebbero di rivedere il curricolo locale dell’Istituto (i progetti esterni).
È opportuno che per ciascun Progetto Interdisciplinare sia individuata la figura di un docente
coordinatore referente del progetto che dovrà essere individuato da ciascun consiglio di classe.
Il ruolo degli esperti esterni sarà quello di offrire sostegno alla progettazione dei docenti e
supervisione della stessa, ad esempio relativamente alla relazione educativa, alla metodologia e ad
eventuali strumenti operativi.
Inoltre, è prevista la realizzazione di un intervento specifico nelle classi III (3 incontri di due ore sul
modello degli interveti realizzati negli anni passati) strettamente collegato al lavoro svolto dai
docenti e sul modello degli interventi già realizzati negli anni precedenti.
I Progetti Interdisciplinari o la modalità di progettazione potrebbero essere poi proposti al Collegio
Docenti per essere approvati ed inseriti nel Piano dell’Offerta Formativa e quindi presenti ai
genitori.
POSSIBILI CONTENUTI/TEMATICHE ARTICOLATI PER ANNO
In maniera correlata agli obiettivi generali, l’ipotesi è che a livello contenutistico siano sviluppate
le seguenti tematiche:
• Classi Prime: MITI E MODELLI
• Classi Seconde: DAI MODELLI AI CONSUMI: I MESSAGGI PUBBLICITARI (alimentazione,
alcool, fumo, abbigliamento, cellulari, dispositivi elettronici, ecc.).
• Classi Terze: LA COSTRUZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA’ (gli effetti delle sostanze
psicoattive, i consumi di sostanze che creano dipendenza).
130
Il progetto propone quindi la realizzazione di un percorso triennale finalizzato all’analisi dei
meccanismi che sottendono i consumi e allo sviluppo di un atteggiamento più consapevole e
critico nei confronti degli stessi.
Partendo dallo studio dei miti e dei modelli di riferimento e del loro modo di influire sui
comportamenti in genere e su quelli di consumo in particolare, si passerà ad analizzare le pressioni
esercitate dalla pubblicità e dalla cultura, per arrivare a considerare il consumo specifico di
sostanze con effetti sul piano psicofisico.
Il lavoro prevede l’utilizzo di metodologie interattive e del gruppo di lavoro, in modo da favorire la
messa in gioco dei ragazzi, il confronto e il rinforzo delle loro abilità.
È importante che sia esplicitato agli studenti il collegamento tra le attività realizzate nelle diverse
materie.
Sarà altresì importante individuare modalità di interazione/restituzione/presentazione dei percorsi
realizzati all’interno delle singole classi che coinvolgano la scuola stessa, i genitori ed il territorio.
Nella costruzione del Progetto Interdisciplinare viene lasciata facoltà ai docenti decidere le
modalità operative specifiche (docente coordinatore, modalità di lavoro in equipe, modalità di
verifica del percorso, metodologie da utilizzare,ecc.) e tempi (in che periodo dell’anno scolastico
inserire la proposta, quanto tempo farla durare, quando proporre momenti di
restituzione/presentazione, ecc.) a partire dalla presente proposta e in modo coordinato col
referente tecnico dell’Ambito Territoriale.
Idealmente, tutte le discipline sono coinvolgibili: lettere, storia, geografia, arte, musica, scienze
motorie, lingue straniere, informatica, religione (con attenzione però alla questione di chi,
straniero o italiano, sceglie di non fare l’ora di religione), ecc.
Il coinvolgimento delle singole discipline può riguardare il livello dei contenuti e delle tematiche
specifiche (es. i miti nella storia, testi specifici di antologia, ecc.) e/o modalità operative e tecniche
di rielaborazione (es. realizzazione CD-ROM o presentazioni multimediali, rielaborazione statistica
di questionari, traduzione di testi inglesi o francesi, realizzazione di cartelloni, ecc.).
È comunque importante che tutti i docenti siano coinvolti e informati sul percorso.
CLASSI PRIME: MITI E MODELLI
Il tema di fondo è riflettere su come i miti e i modelli influiscono e condizionano i nostri
comportamenti e quali valori o disvalori si celano dietro ai modelli e ai miti.
Questo prima tappa del percorso si colloca nelle classi prime della scuola secondaria di primo
grado, in classi che si stanno quindi formando, con un gruppo di ragazzi che sta imparando a
conoscersi e convivere.
131
Per questo, Il lavoro previsto deve tenere conto della dimensione relazionale e sociale maturata
dal gruppo classe, formato da persone diverse, in grado di interagire tra loro grazie all’affettività e
all’accettazione della diversità.
Per questo il tipo di percorso potrebbe prevedere, collegarsi e/o seguire percorsi paralleli
finalizzati a costituire il gruppo classe e attenti alle problematiche dell’inserimento nel nuovo
contesto scolastico.
Metodologia:
Per dare l’avvio al percorso si ritiene utile un lavoro finalizzato a favorire l’emersione delle
rappresentazioni dei ragazzi sul tema, questa parte del percorso potrebbe essere condotto
dall’insegnate di lettere (o da altro insegnate se il gruppo dei docenti ritiene opportuno,
prevedendo un ruolo dell’insegnate di matematica per eventuali rielaborazioni statistiche).
Proponiamo poi una fase di approfondimento e di confronto, condotta a livello multidisciplinare e
privilegiando il lavoro in piccoli gruppi.
A ciò farà seguito un momento di confronto tra le cose emerse nella fase iniziale e quelle
evidenziate nella fase di approfondimento (teoricamente sempre a cura dell’insegnante di lettere).
Infine, l’idea è di produrre del materiale di sintesi che presenti il percorso realizzato (sempre a
livello multidisciplinare e in base alle modalità e tecniche utilizzate).
1) Le rappresentazioni
Il lavoro iniziale prevede una fase in cui si chiede ai ragazzi (possibilmente con momenti in piccoli
gruppi) di esprimersi sul loro modo di intendere il mito e sui loro modelli di riferimento.
Per esempio, si potrebbe utilizzare una sagoma umana su cui appiccicare dei post-it con le loro
descrizioni oppure realizzare una piccola indagine preliminare, il “totomiti”, tramite
un’intervista/questionario da somministrare ai propri coetanei (ma anche agli adulti volendo) e
rielaborare statisticamente.
In un caso o nell’altro, potrebbe essere stimolante realizzare delle interviste video da visionare e
discutere insieme.
Questo consentirà di costruire una rappresentazione dei modelli e dei personaggi per loro “mitici”.
Il materiale raccolto potrebbe essere sintetizzato su cartelloni.
Domande stimolo:
• Cosa è un mito?
• Cosa consente che un personaggio diventi mito?
• Quali sono miti e modelli di riferimento dei ragazzi di oggi?
• Cosa rappresentano per loro?
• Cosa trovano in loro?
• Che genere di messaggi passano a loro questi modelli?
• I modelli di riferimento tendono ad influenzare i consumi e i comportamenti delle persone?
Come?
2) L’approfondimento
Nelle diverse discipline verranno realizzati lavori di ricerca attiva in gruppo sul tema.
Le indicazioni per orientare il lavoro possono essere:
• Cosa consente che un personaggio diventi mito?
• Che caratteristiche ha un mito?
132
•
•
•
Quali aspetti positivi e negativi dell’essere mito?
Quali elementi ricorrenti caratterizzano il mito?
Come cambiano i miti nel tempo?
A titolo esemplificativo e non esaustivo, i lavori di gruppo potranno coinvolgere le seguenti
discipline:
• Lettere e storia: miti e modelli nella storia, nella letteratura, nei film
• Arte: miti e modelli nei cartoons (Es.: Cars, Hercules, …)
• Musica: miti e modelli nella musica
• Lingua straniera e geografia: miti e modelli nelle diverse culture del mondo
• Scienze motorie: miti e modelli nello sport
3) Il confronto
Sempre attraverso l’utilizzo di una metodologia interattiva, che stimoli l’espressione dei ragazzi
attraverso lavori di gruppo, verranno confrontate le rappresentazione iniziali con i risultati del
lavoro di approfondimento, analizzando analogie e differenze. Uno degli obiettivi è quello di
restituire ai miti e ai modelli dei ragazzi la loro dimensione reale, stimolando un’azione di critica
nei loro confronti.
4) La costruzione di un prodotto
Tutto il lavoro realizzato verrà raccolto in materiale da utilizzare per un evento conclusivo di
presentazione del lavoro svolto (mostra, poster, CD ROM, rappresentazione teatrale, fumetto,
video…..) che potrebbero essere presentato in occasione della festa di fine anno scolastico o
creando un evento ad hoc che coinvolga la scuola e/o i genitori.
A seconda del tipo di prodotto che si intenderà realizzare (è importante coinvolgere i ragazzi in
questa scelta), potranno essere attivate diverse discipline.
È importante individuare modalità che consentano anche il coinvolgimento della comunità
territoriale.
CLASSI SECONDE: DAI MODELLI AI CONSUMI
Il tema di fondo è riflettere sul rapporto tra modelli e consumi e su come vari messaggi (in primis
quelli pubblicitari) e dinamiche relazionali e sociali (rapporti nel gruppo dei pari, ecc.) influenzano i
nostri stili di vita e di consumo.
Questo secondo intervento può offrire valide possibilità di aggancio con attività inerenti il
percorso sull’affettività e sull’educazione sessuale, che di norma prendono l’avvio nel secondo
anno della Scuola Media.
133
Metodologia:
Le fasi dell’intervento e le modalità di fondo sono le stesse proposte per la prima annualità e
prevedono 4 momenti successivi: l’emersione delle rappresentazioni dei ragazzi sul tema,
l’approfondimento condotto a livello multidisciplinare, un momento di confronto tra le cose
emerse nella fase iniziale e quelle evidenziate nella fase di approfondimento, la produzione di
materiale di sintesi che presenti il percorso realizzato.
1) Le rappresentazioni
Il lavoro iniziale prevede di stimolare i ragazzi ad esprimersi sul loro modo di
intendere i consumi. Le aree esplorabili sono diverse ed occorrerà focalizzare
l’attenzione sui consumi che ci sembrano più significativi e rappresentativi dei
ragazzi: alimentazione, abbigliamento, alcool, fumo, cellulari, computer, internet,
dispositivi elettronici….
Anche in questo caso può essere utile iniziare con una fase di indagine/intervista,
realizzare statistiche e raccogliere dati.
Il materiale emerso verrà raccolto su cartelloni.
Domande stimolo:
•
•
•
•
•
Perché comprate quello che comprate?
Quali sono gli oggetti “simbolo” dei ragazzi di oggi?
Di cosa non potreste fare a meno?
Cosa vi evocano i messaggi pubblicitari?
Che desideri e fantasie stimolano?
2) L’approfondimento
Nelle diverse discipline, in integrazione con le attività didattiche (la comunicazione, l’analisi dei
messaggi, ….), verranno realizzati lavori di ricerca in gruppo sul tema, a partire dall’analisi dei
messaggi pubblicitari.
Le diverse discipline coinvolgibili, sempre a titolo esemplificativo:
•
•
•
•
•
•
Lettere (analisi degli spot e dei messaggi pubblicitari):
Quali pubblicità, in quali programmi televisivi e o riviste, con quali tempi?
Quali messaggi passa la pubblicità?
Cosa ci porta ad acquistare un prodotto?
Come vengono presentati i concetti di limite e prestazione nella pubblicità?
La pubblicità di bibite, bibite stimolanti ed alcolici: analogie e differenze.
La pubblicità negativa: il fumo uccide…è efficace?
Scienze:
• Studio delle etichette e analisi delle caratteristiche e dei contenuti reali dei prodotti.
• Bibite, bibite stimolanti ed alcolici: confronto tra come viene presentato il prodotto nel
messaggio pubblicitario e come è realmente.
134
•
Effetti e rischi per la salute dell’uso di alcol, fumo, dispositivi elettronici, ecc.
•
•
•
Musica (gli spot pubblicitari e la musica):
Cosa evoca la musica utilizzata?
Quali sentimenti suscita?
La musica influenza il desiderio di acquistare il prodotto?
Arte (la comunicazione visiva negli spot pubblicitari):
• Cosa evocano le immagini utilizzate?
• Quali strategie comunicative sottendono?
• Cosa ci porta ad acquistare il prodotto?
Lingua straniera: la pubblicità in altri paesi e in altre culture
Informatica: La pubblicità sul web
3) Il confronto
Sempre attraverso l’utilizzo di una metodologia interattiva, che stimoli l’espressione dei ragazzi
attraverso lavori di gruppo, verranno confrontate le rappresentazione iniziali con i risultati del
lavoro di approfondimento analizzando analogie e differenze. Uno degli obiettivi è quello di
rendere i ragazzi più critici nei confronti dei messaggi pubblicitari e più consapevoli dei
condizionamenti e della loro natura.
4) La costruzione di un prodotto
Tutto il lavoro realizzato verrà raccolto in materiale da utilizzare per un evento conclusivo di
presentazione del lavoro svolto (mostra, poster, CD ROM, rappresentazione teatrale, fumetto,
video…..) che potrebbero essere presentato in occasione della festa di fine anno scolastico o
creando un evento ad hoc che coinvolga la scuola e/o i genitori.
A seconda del tipo di prodotto che si intenderà realizzare (è importante coinvolgere i ragazzi in
questa scelta), potranno essere attivate diverse discipline.
È importante individuare modalità che consentano anche il coinvolgimento della comunità
territoriale.
CLASSI TERZE: IL CONSUMO DI SOSTANZE NEL PERCORSO DI COSTRUZIONE DELL’IDENTITÁ
PERSONALE (farmaci, tabacco,alcolici, sostanze dopanti, droghe)
Il tema di fondo è riflettere sulle analogie e il rapporto tra i consumi in genere e questo particolare
tipo di consumi e sul significato del consumo di sostanze nella costruzione dell’identità personale e
nelle relazioni interpersonali.
Nella terza annualità è previsto anche l’intervento degli esperti esterni che dovrebbe essere
collocato dopo il percorso interdisciplinare anche per offrire un’occasione di verifica e
approfondimento ulteriore.
135
Inoltre, si dovrà tener conto della fase di transizione verso le scuole superiori per cui la
preparazione a questo passaggio (i percorsi di orientamento) deve tener conto anche dell’impatto
del nuovo ambiente e delle nuove relazioni sui comportamenti di uso di sostanze lecite e illecite.
Metodologia:
Le fasi dell’intervento e le modalità di fondo sono le stesse proposte per le precedenti annualità e
prevedono 4 momenti successivi: l’emersione delle rappresentazioni dei ragazzi sul tema,
l’approfondimento condotto a livello multidisciplinare, un momento di confronto tra le cose
emerse nella fase iniziale e quelle evidenziate nella fase di approfondimento, la produzione di
materiale di sintesi che presenti il percorso realizzato.
Inoltre, giunti al terzo anno del percorso e in considerazione dei molteplici collegamenti che si
possono instaurare tra il lavoro proposto e quello disciplinare ministeriale preventivato, si possono
creare delle vere e proprie mappe di argomenti che potranno rivelarsi utili ai fini dell’esame di
licenza, per il quale gli alunni dovranno dimostrare padronanza dei contenuti ma soprattutto
abilità nel mettere in collegamento le loro conoscenze acquisite.
1) Le rappresentazioni
Lavoro con i gruppi in cui si chiede di esprimersi sul loro modo di intendere i
consumi di sostanze lecite ed illecite.
Anche in questo caso può essere utile iniziare con una fase di indagine/intervista
(che coinvolgano anche il mondo degli adulti rispetto al fumo e all’alcol), realizzare
piccole statistiche, raccogliere dati.
Il materiale emerso verrà raccolto su cartelloni.
Domande stimolo:
•
•
•
•
•
•
•
Quali sostanze si usano e perché?
In quali situazioni si usano?
Chi le usa?
Che effetti hanno?
Le diverse sostanze sono pericolose? Creano dipendenza?
Che rischi fanno correre?
Esistono forme di pressione all’uso di queste sostanze? Quali?
2) L’approfondimento
Nelle diverse discipline, in integrazione con le attività didattiche, verranno realizzati lavori di
ricerca e approfondimento in gruppo sul tema.
Lettere:
• Visione di film centrati sui consumi delle differenti sostanze (alcol, doping,
droghe, …) e lavoro in gruppi sull’analisi dei messaggi contenuti nel film e
delle pressioni e dei condizionamenti al consumo che vi si evidenziano.
136
• Role playing focalizzato su una situazione di pressione al consumo: il gioco di
ruolo viene costruito dai gruppi, ognuno dei quali rappresenterà la scena al
resto della classe.
Musica e lingua straniera: come viene presentato l’uso delle sostanze nei testi delle
canzoni.
Scienze: definizione della parola droga, effetti e rischi dell’assunzione delle differenti
sostanze, gli effetti sui comportamenti e sulla guida.
Scienze motorie: il doping, effetti e rischi dell’assunzione di sostanze dopanti.
Geografia: i paesi produttori di droghe, la dimensione economica del fenomeno, le
mafie.
3) Il confronto
Sempre attraverso l’utilizzo di una metodologia interattiva, che stimoli l’espressione dei ragazzi
attraverso lavori di gruppo, verranno confrontate le rappresentazione iniziali con i risultati del
lavoro di approfondimento analizzando analogie e differenze. Uno degli obiettivi è quello di
rendere i ragazzi più critici nei confronti dell’approccio alle sostanze e più consapevoli della
pericolosità (immediata e in prospettiva) e dei rischi ad esse connesse. Si intende incidere sulla
propensione all’uso di sostanze e far riflettere sui meccanismi della dipendenza fisica e psicologica
e sui condizionamenti sociali.
4) La costruzione di un prodotto
Tutto il lavoro realizzato verrà raccolto in materiale da utilizzare per un evento conclusivo di
presentazione del lavoro svolto (mostra, poster, CD ROM, rappresentazione teatrale, fumetto,
video…..) che potrebbero essere presentato in occasione della festa di fine anno scolastico o
creando un evento ad hoc che coinvolga la scuola e/o i genitori.
A seconda del tipo di prodotto che si intenderà realizzare (è importante coinvolgere i ragazzi in
questa scelta), potranno essere attivate diverse discipline.
È importante individuare modalità che consentano anche il coinvolgimento della comunità
territoriale.
137
La scuola si impegna:
Gli alunni si impegnano:
I genitori si impegnano:
Gli insegnanti:
-a far conoscere agli alunni e alle famiglie la
propria offerta formativa, gli obiettivi del
curricolo e il percorso per raggiungerli, le
modalità di verifica e i criteri di valutazione
-a promuovere la cultura dell’integrazione e
della convivenza civile con interventi
educativi e didattici mirati e coerenti
-a condividere con le famiglie gli interventi
educativi e a valorizzare gli interventi di
collaborazione da parte dei genitori
-a creare e mantenere con gli alunni, con gli
operatori scolastici e con i genitori un clima
di fiducia e di cordialità nel rispetto dei
reciproci ruoli
-ad assumere atteggiamenti rispettosi della
personalità e della dignità degli alunni
valorizzando
gli
aspetti
positivi,
incoraggiando gli sforzi per migliorare e
gratificando i successi scolastici, anche
quelli limitati e modesti
-a considerare con la massima attenzione
situazioni di disagio e individuare strategie
capaci di ricostruire dinamiche gratificanti,
motivanti e socializzanti
-a rilevare motivi di disagio nelle relazioni
tra i compagni per chiarire situazioni e
dinamiche di conflitto e per intervenire in
caso di abusi o di episodi di aggressività
-a verificare e graduare collegialmente i
carichi settimanali, l’orario delle attività, gli
impegni e i compiti
-a richiedere il rispetto delle consegne e dei
doveri degli alunni
-a promuovere atteggiamenti franchi, leali e
responsabili di fronte all’errore o alle
inadempienze
-a rilevare periodicamente comportamenti e
abilità acquisite dandone comunicazione e
chiarimento anche ai genitori
-ad essere disponibili a confrontarsi
serenamente con alunni e genitori su fatti e
atteggiamenti
Il Dirigente Scolastico:
-a farsi garante del rispetto del contratto
educativo e a favorire l’incontro e la
negoziazione tra le parti
I collaboratori scolastici e il personale
amministrativo:
-ad accogliere e supportare con i servizi di
propria competenza gli utenti della scuola
-a rispettare compagni ed
insegnanti e tutto il personale
scolastico
nelle
diverse
situazioni
dell’esperienza
scolastica
-ad
assumere
un
atteggiamento responsabile
ed educato nelle varie
situazioni
-a collaborare con compagni
e insegnanti
-a non reagire in modo
violento alle situazioni che
creano disagio
-ad
essere
sinceri
e
ammettere i propri errori
-a seguire attentamente le
lezioni e a parteciparvi
attivamente
-a lavorare con impegno e
continuità nelle attività svolte
in classe
-ad esprimere le proprie
opinioni nelle discussioni in
classe,
cercando
di
intervenire
in
modo
pertinente
-a rispettare i turni durante le
discussioni
-a portare tutto e solo il
materiale occorrente e ad
averne cura
-ad aver cura e rispetto di
arredi, sussidi e materiali
altrui
-ad aver cura della propria
persona e a vestire un
abbigliamento consono
-ad annotare gli impegni sul
libretto scolastico e a far
firmare
puntualmente
comunicazioni e giudizi
-a cercare di portare a
termine il lavoro assegnato,
anche di fronte a difficoltà
-ad eseguire i compiti a casa
regolarmente e al meglio
delle proprie possibilità
-a studiare con impegno e
costanza
-ad
attribuire
all’esperienza
scolastica
un
ruolo
molto
importante tra tutti gli impegni e le
attività del figlio
-a sostenere nel figlio un
atteggiamento
positivo,
una
buona motivazione e volontà di
impegno nei confronti della scuola
-a capire e valorizzare il figlio
nella sua personalità e nel suo
bisogno di autonomia e di
indipendenza
-a riconoscerne i limiti e le
possibilità, le debolezze e i punti
di forza e aiutarlo ad affrontare
serenamente
e
con
spirito
costruttivo le valutazioni degli
insegnanti
-a condividere con gli insegnanti
gli interventi educativi in funzione
formativa per l’alunno
-a non assumere davanti al figlio
posizioni denigratorie nei confronti
degli insegnanti o della scuola in
generale, ma piuttosto
-a cercare sempre un colloquio
franco,
chiaro
e
autentico
direttamente con gli operatori
scolastici interessati
-a parlare spesso con i figli
informandosi delle loro esperienze
scolastiche
-a controllare regolarmente il
libretto scolastico, a verificare che
il figlio abbia svolto con ordine i
propri compiti e predisposto
correttamente il materiale, a
firmare comunicazioni e giudizi
-a promuovere nei figli la cura
della persona e dell’abbigliamento
-a limitare il consenso ad
assenze, ritardi, uscite anticipate
o inadempienze scolastiche solo
per validi e verificati motivi
-a
partecipare
agli
incontri
informativi e formativi organizzati
dalla Scuola e dal Comitato
genitori
138
INDICE
La scuola del primo ciclo
2
Area linguistica-espressiva
6
Italiano
7
Lingue comunitarie
20
Musica
29
Arte e immagine
36
Corpo, movimento e sport
44
Area storico-geografica
53
Storia
54
Geografia
64
Area matematico-scientifico-tecnologica
73
Matematica
75
Scienze
85
Tecnologia
95
Curricolo educativo
104
Metodo di studio
118
Curricolo per la prevenzione delle dipendenze
123
Patto educativo scuola-famiglia
138
139
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