La violenza sessuale

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CRIMINI SESSUALI
Valentina Sambrotta
www.valentinasambrotta.it
www.icorsidimilano.it
[email protected]
3403531266
In ambito psichiatrico, psicopatologico e sessuologico, con parafilia (dal
greco para pa.. = "presso", "accanto", "oltre" e filia f...a = "amore",
"affinità") si intende quell'insieme di manifestazioni della sessualità
umana, rivolte a comportamenti o situazioni non direttamente connessi al
fine riproduttivo tipico del sesso tradizionale.
Solitamente tali attività vengono considerate soltanto inusuali, senza
necessariamente implicare che esse siano "sbagliate" o "malate", al
contrario se si manifestano in forme di violenza fisico/psicologica,
comportando la pratica di tali perversioni su soggetti non consenzienti e/o
manifestandosi in modo ossessivo-compulsivo vengono attribuite ad un
quadro patologico. Il termine parafilia è stato coniato per sostituire,
all'interno di una classificazione scientifica più rigorosa, la vecchia
definizione di perversioni o deviazioni sessuali, fra le quali erano state
incluse anche l'omosessualità e altre forme di sessualità.
Le parafilie possono essere classificate in base all’atto che sostituiscono o
all’oggetto verso cui si indirizzano. Un’ulteriore suddivisione riguarda il
canale sensoriale che viene sollecitato. Nella parte dell'atto vi è una
sostituzione del coito o dell’attività sessuale, con pratiche di altro tipo.
Nella parte d'oggetto vi è una surrogazione dell'oggetto normativo o uno
spostamento della meta: l'oggetto normativo è costituito dal partner
sessuale (eterosessuale o omosessuale)la meta è rappresentata dal
raggiungimento del piacere sessuale (orgasmo).
Condizioni:
1)Ricorrenti (per un periodo di almeno 6 mesi) e intensi impulsi sessuali e
fantasie o comportamenti eccitanti sessualmente che si riferiscono a
oggetti o esseri viventi non umani, ricevere e/o infliggere un’autentica
sofferenza fisica o morale (umiliazione) a se stessi o al proprio partner,
bambini o altre persone non consenzienti;
2)Viene posta la diagnosi di pedofilia, voyeurismo, esibizionismo e
froutterismo se la persona ha agito sulla base di questi impulsi o le
fantasie sessuali causano considerevole disagio o difficoltà interpersonali.
Per il sadismo sessuale, viene formulata la diagnosi se la persona ha
agito sulla base di questi impulsi con una persona non consenziente o gli
impulsi o le fantasie sessuali o i comportamenti causano considerevole
disagio o difficoltà interpersonali. Per le restanti parafilie, la diagnosi viene
posta se il comportamento, i desideri sessuali, o le fantasie causano
disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale,
lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento.
Robert Sadoff, professore di psichiatria clinica, distingue tra Sexual
Deviance aggressive e anonymous, nel primo gruppo ci sono il sadismo e
la pedofilia, mente nel secondo forme come il feticismo e il froutterismo.
I canali sensoriali implicati nelle parafilie
- canale visivo, l'eccitazione sessuale viene ricercata nell'esibizione del
corpo o parti di esso (esibizionismo), nell'osservazione di altri soggetti
impegnati in attività sessuali (voyeurismo, mixoscopia) o di funzioni
corporee fisiologiche (coprofilia, urofilia);
- canale acustico/verbale, l'eccitazione è ottenuta mediante la pratica del
turpiloquio, l’ascolto o il pronunciamento di parole scurrili o volgari
attinenti alla sessualità (scatologia telefonica, coprolalia, pornolalia,
mixacusi);
- canale olfattivo, esistono collegamenti neurofisiologici tra l’organo
vomero-nasale e determinate aree del cervello, quali il sistema limbico
(emozionale) e il nucleo BNST (nucleo della stria terminale); l'eccitazione
sessuale è data dalla percezione di odori, anche sgradevoli, come l’urina,
le feci, le flatulenze (flatulofilia), il sudore (ospressiofilia), ciò può essere
connesso ai ferormoni escreti con queste sostanze;
- canale gustativo, l’eccitazione sessuale è perseguita tramite
l’ingestione/irrorazione di escrezioni corporee (coprofagia, spermatofagia,
pissing)
- canale tattile, il piacere sessuale è dato dalla pratica di attività corporee
inusuali: stuffing (penetrazione con oggetti), percossofilia, spanking
(sculacciare con violenza), clismafilia (pratica del clistere), nasofilia,
rinolagnia, uretrolagnia (stimolazione di parti del corpo non classicamente
erogene, come le narici o l'uretra).
Cultura, perversione e crimine – Gli honour killing
L’Osservatorio per i diritti umani definisce i crimini per onore come atti di
violenza, soprattutto omicidi, commessi da membri di una famiglia di
sesso maschile, contro i membri femminili, perché ritenuti responsabili
d’aver portato disonore al gruppo. Vi sono molte ragioni per le quali una
donna può diventare bersaglio per i propri familiari: rifiutando di accettare
un matrimonio combinato, essendo vittima di uno stupro per il fatto di
essersi esposta al rischio di violenza, chiedendo il divorzio, commettendo
adulterio o comportandosi in modo “sconveniente”.
- Rapporto uomo-donna: Ogni anno vengono uccise almeno cinquemila
donne perché hanno disonorato la propria famiglia. In Pakistan dove la
pratica è più conosciuta si calcolano 1957 omicidi tra il 2004 e il 2007. Le
Nazioni Unite segnalano casi di honour killing in Egitto, Giordania, Libano,
Marocco, Siria, Yemen, Iran, Iraq, Turchia, Francia, Germania, Gran
Bretagna, Italia, Stati Uniti e Canada. Ancora esistono paesi in cui
l’uccisione anche se premeditata di una donna adultera non prevedono
alcuna punizione per l’assassino.
Zoofilia o zooerastia
La zoofilia è definita come affinità o attrazione sessuale (orientamento
psicosessuale autentico) di un essere umano nei confronti di un animale,
si distingue dalla mera attività zoosessuale che può essere praticata
anche da individui non zoofili, per ragioni di assenza di partner umani o
per lucro di fonte pornografica. Viene considerata psicopatologica solo se
connotata da compulsività o se danneggia seriamente altre aree di
funzionamento dell’individuo. L’incidenza non è facile da stimare a causa
delle difficoltà degli zoofili a rivelare un comportamento o un’ attitudine
che possa incontrare la riprovazione altrui.
Possibili motivazioni:
- Traumi infantili
- Quadri sadomasochisti
- Zone poco sviluppate del cervello
Una ricerca sulla sessualità condotta su internet in maniera anonima, a
cui hanno partecipato circa 76.500 persone fra l’ottobre del 2000 e il
dicembre 2006, ha rilevato che l’11,3% dei rispondenti si è dichiarato
“Bestiality curious” , il 6% Bestiality-mild e il 4,1% Bestiality-heavy. I
rispondenti sono per il 67% maschi, per il 31% femmine, il 12.1% è sotto i
18 anni, il 55.0% ha un età compresa fra i 18 e i 30 anni, il 32.9% ha più
di 31 anni. Secondo il Rapporto Hunt del 1974 il 5% dei maschi e il 2%
delle donne sarebbe zoofilo.
La zoofilia come orientamento sessuale insorgerebbe in età pre-pubere e
pubere, senza differenza fra maschi e femmine. Come per l’attrazione
umana gli zoofili possono essere attratti solo da particolari specie, aspetti,
personalità o individui e queste preferenze possono variare nel tempo.
Tendono a percepire le differenze fra animali ed esseri umani meno
significative e spesso attribuiscono agli animali tratti positivi di cui gli
uomini difettano come l’onestà. Quello che è importante comprendere è
che la zoofilia ha una componente sessuale, ma anche una componente
affettivo sentimentale.
La licantropia
La licantropia è la patologia che porta chi ne è affetto a credersi un lupo
nell’aspetto e nella condotta e che nei casi più gravi può spingere al
bisogno di sangue e di carne umana. Secondo alcuni la forma sarebbe
imparentata con l’isteria, secondo altri sarebbe una psicosi, secondo altri
ancora un disturbo autonomo.
Il vampirismo
Il primo studio dedicato al vampirismo è opera di Richard Noll, che nel
1992 introduce il termine sindrome di Renfield per indicare la patologia,
dal nome del servitore del conte Dracula. Noll avanza l’ipotesi che la
sindrome proceda attraverso tappe intermedie, partendo dal succhiare il
proprio sangue, condizione che chiama auto-vampirismo, passando poi a
quello animale. Per poter parlare di vampirismo clinico occorre però che la
pratica sia accompagnata da un vero e proprio piacere sessuale. E’
probabile che l’origine del disturbo sia da ricercare in un’esperienza
infantile.
ll cannibalismo
Scientificamente, il termine cannibalismo indica la pratica di mangiare
carne di animali della stessa specie. Per l’uomo si parla di antropofagia,
anche se è comune utilizzare in maniera più generica il termine
cannibalismo anche per l’essere umano. Nel mondo animale il
cannibalismo è comune: le ragioni risiedono solitamente nella
sovrappopolazione, nella scarsità di risorse alimentari, nella necessità di
eliminare giovani imperfetti che trasmetterebbero alla specie un
patrimonio genetico inadatto, oppure preliminare la discendenza che la
femmina ha avuto da un differente maschio, imponendo la propria (alcuni
esempi: api, ragni e la più celebre, la mantide religiosa).
Ma oltre al mito, anche nella realtà è ben documentata la prassi di
assumere carne umana durante i riti sacrificali. Spesso, in molte culture
primitive, esisteva la convinzione che ogni parte del corpo racchiudesse in
sé una propria virtù, per cui ingerendola era possibile anche far proprie le
migliori qualità della vittima.
E’ possibile trovare il cannibalismo tra le perversioni di molti assassini
seriali. In realtà, il cannibalismo è un fenomeno presente in tutte le
epoche e culture, che compare sia in forma di rituale religioso che in
situazioni estreme di sopravvivenza. Le prime testimonianze sul
cannibalismo si riscontrano nei miti dell’antica Grecia: Crono, padre di
Zeus, spaventato dalla possibilità di essere ucciso da uno dei suoi figli,
decide di divorare gli eredi alla nascita.
Esistono poi altre due situazioni di cannibalismo: quella collegata alla
necessità di sopravvivere alla morte per fame e quella legata alla malattia
mentale o al piacere perverso del killer. I primi casi registrati di
cannibalismo per sfuggire alla fame vengono fatti risalire alle grandi
carestie che colpirono l’Europa tra il 1315 e il 1316, pur non essendoci
prove materiali.
I primi casi documentati in epoca moderna partono dal naufragio della
Medea, nel 1816 quando 139 marinai e soldati rimasero bloccati su una
zattera per 13 giorni, praticando l'antropofagia per sopravvivere, per
arrivare al 1972, quando, in seguito ad un incidente aereo, una squadra di
rugby uruguayana rimase isolata per 72 giorni su un ghiacciaio delle
Ande, prima di ricevere soccorsi. I 16 sopravvissuti sopravvissero
cibandosi dei loro compagni morti nell’impatto al suolo.
Il cannibalismo è da diversi secoli un argomento di interesse per la
letteratura, come dimostrano i casi inventati da Dante all’interno della
Divina Commedia, o alcune opere del teatro Barocco, di Rebelais e di
Defoe.
La necrofilia
La necrofilia è una rara perversione sessuale nella quale viene raggiunto
l’orgasmo mediante atti, eterosessuali od omosessuali, compiuti su un
cadavere. La necrofilia è in genere considerata eticamente inaccettabile e
un atto sessuale con un cadavere viene normalmente considerato simile a
uno stupro. Sono conosciuti rari casi in cui il morto aveva, prima di morire,
dato il consenso a un rapporto sessuale dopo la sua morte: tali casi
pongono difficili quesiti etici sulla loro liceità. Difficilmente la necrofilia si
presenta come perversione isolata: solitamente, si accompagna al
sadismo oppure al cannibalismo, e come quest’ultimo, alcune sue tracce
si ritrovano già nell’antica Grecia. La comunità scientifica non ha ancora
raggiunto l’unanimità sugli aspetti patologici della necrofilia: da una parte
c’è chi sostiene che le origini della perversione siano da ricercare in
anomalie del lobo temporale con tutta una serie di parafilie, mentre le
teorie psicoanalitiche spaziano da un’ostilità inconscia verso la figura dei
genitori, accompagnata da impulsi sadici a esplorare il corpo materno,
all’interiorizzazione degli atteggiamenti familiari che vedono nel sesso
qualcosa di sporco e pericoloso.
Anil Aggrawal, psichiatra indiano, riconosce nove categorie di necrofilia:
- Role Players
La necrofilia è simbolica e l’eccitamento viene raggiunto fingendo che uno
dei partner sia morto e che magari risorga tramite una prestazione
sessuale. Esistono persino servizi specializzati nell’offrire prostitute
truccate e agghindate come cadaveri, adagiate su un catafalco. Possono
subentrare aspetti vampiristici.
- Necrofili romantici
- Necrofilia latente
La necrofilia latente è propria di soggetti che fantasticano rapporti con un
cadavere, non perdono un funerale, una tumulazione, frequentano
assiduamente i cimiteri. A costoro la vicinanza di un corpo in una bara
provoca un’immediata eccitazione.
- I necromutilomaniaci
Ottengono la gratificazione erotica praticando la masturbazione mentre
mutilano un cadavere.
- I Necrofili opportunisti
Sono soggetti che hanno normali rapporti sessuali ma possono arrivare
ad avere rapporti completi con un cadavere, approfittando di situazioni
particolari.
- I necrofili classici
Cercano la disponibilità di un rapporto con un cadavere perché per loro
preferenziale.
- Gli assassini necrofili
Uccidono per procurarsi un cadavere con cui intrattenere rapporti
sessuali.
-I necrofili esclusivi
Non possono avere altra vita sessuale se non con i defunti.
Il feticismo
I feticisti, classicamente intesi, sono persone che raggiungono
l'eccitazione sessuale solo attraverso l'uso di un oggetto inanimato. I
feticisti, quasi sempre maschi, hanno impulsi sessuali ricorrenti nei
confronti di oggetti inanimati, detti "feticci" (per esempio, scarpe da
donna), e la presenza del feticcio è marcatamente preferita o addirittura
necessaria per l'eccitazione sessuale.
Belle scarpe, calze velate, articoli da toletta, pellicce e, in particolare,
biancheria intima, sono fonti comuni di eccitazione per i feticisti. Alcuni
agiscono il loro feticismo in privato, altri hanno bisogno che il partner
sessuale indossi il feticcio come fonte di eccitazione per il rapporto
sessuale. Talvolta i feticisti sono soprattutto interessati a collezionare gli
oggetti desiderati, e possono commettere effrazioni continue per
procurarsi nuovi esemplari da aggiungere al loro bottino.
L'attrazione provata dal feticista verso l'oggetto è involontaria e
irresistibile.
Il feticista attratto da stivali deve vedere e toccare uno stivale per
eccitarsi, e quando il feticcio è presente l'eccitazione è irresistibilmente
forte. Quando un uomo si eccita sessualmente indossando abiti femminili,
pur continuando a considerarsi un uomo, si parla di feticismo di
travestimento, o travestitismo.
Un travestito può provare soddisfazione nell'apparire in pubblico in
sembianze femminili; alcuni, che impersonano ruoli femminili, si
esibiscono in locali notturni per il divertimento di quelle persone di
abitudini sessuali convenzionali che amano gli spettacoli di travestitismo.
Tuttavia, a meno che il travestimento non sia associato con l'eccitazione
sessuale, questi intrattenitori non sono considerati travestiti.
Tra gli altri:
- Robot fetishism : Chiedono alla partner di simulare la trasformazione in
umanoide
- Agalalmatofilici : Provano attrazione sessuale per statue e manichini
- Fat fetishism: Prediligono una compagna decisamente obesa
- Skinny girls: Prediligono ragazze fortemente anoressiche
Gerontofilia
Viene definita gerontofilia l'attrazione sessuale verso persone anziane da
parte di soggetti più giovani.
Il sadismo e il BDSM
Il termine ‘sadismo’ indica una perversione sessuale in cui il soggetto trae
godimento dalla sofferenza che infligge agli altri. Può essere anche un
tratto del carattere: sadico è infatti chi si compiace del suo essere crudele.
Il termine fu introdotto da Krafft-Ebing, che lo derivò dal nome del
marchese de Sade. Il termine ‘masochismo’ indica invece una perversione
sessuale in cui il soggetto trae godimento dalla sofferenza che riceve
dall’altro. Anche in questo caso ‘masochista’ può essere un tratto del
carattere, di persone cioè che si procurano maltrattamenti, umiliazioni e
sofferenze. Il termine fu introdotto da Kraft-Ebing che lo derivò dal nome
di Leopold von Sacher Masoch, un romanziere austriaco, i cui personaggi
traevano piacere erotico da maltrattamenti e umiliazioni.
Oggi viene definito sadismo sessuale un insieme di fantasie e
comportamenti che si convertono in azioni reali, in cui la sofferenza fisica
o psicologica, inclusa l’umiliazione della vittima, è sessualmente eccitante
per il soggetto. Il masochismo sessuale viene descritto come fantasie e
comportamenti che si realizzano nell’umiliazione del masochista, che può
essere picchiato, legato o fatto soffrire in qualche altro modo.
Ciò che va più di ogni altra cosa messo in rilevo è che c’è una relazione
complementare e simmetrica fra sadismo e masochismo, che sono in
pratica due facce della stessa medaglia, i due versanti della stessa
perversione, le cui forme attive e passive si incontrano nello stesso
individuo.
La soddisfazione del sadico nel vedere soffrire la sua vittima si spiega, in
senso psicodinamico classico, con la sua identificazione con la vittima: il
sadico quindi gode nel far soffrire sé stesso.
I dati epidemiologici ci dicono che il sadomasochismo oggi è
prevalentemente maschile e che c’è una prevalenza di masochisti rispetto
ai sadici. La preferenza sadica o masochista può cambiare nel corso della
vita: in genere passando dal masochismo al sadismo.
Dal punto di vista clinico il quadro più grave è quello del sadismo sessuale
associato a Disturbo Antisociale di Personalità, perché in questo caso il
soggetto potrebbe cercare partners non consenzienti e provare piacere
nel controllo della vittima, terrorizzata dall’atto sadico imminente.
Nel sadico c’è una totale identificazione con la sua vittima, per cui
punendo lei il sadico punisce in realtà sé stesso. Il masochismo potrebbe
invece essere un bisogno di arrendersi di fronte alle richieste sociali di
prese di posizione e di responsabilità oppure una dimostrazione di forza
nel riuscire a sopportare il dolore, da parte di chi ha bisogno di avere
questo tipo di conferme per la sua autostima.
ll BDSM si caratterizza e si distingue dal sadomasochismo per diverse
ragioni:
• La consensualità
• L'uso della "safe word" (parola di sicurezza)
• La flessibilità nei ruoli
• La soddisfazione reciproca
Alcuni praticanti il BDSM prediligono la formula RACK ai principi del SSC;
in questo caso, il consenso può riguardare anche attività che comportano
rischi fisici per le parti, purché ci sia consapevolezza e accettazione degli
stessi. Il piacere tratto da un rapporto BDSM è legato allo scambio di
potere che intercorre fra sottomesso e dominante, dove l'umiliazione del
sottomesso esalta il dominante, gratificato dalla sensazione di potere; il
sottomesso invece viene gratificato dall'assenza di potere, cioè dalla
sensazione di impotenza e dall'assenza di scelta, sottolineate e
dimostrate dagli stimoli che il dominante infligge o elargisce.
Il piacere tratto da un rapporto BDSM è legato allo scambio di potere che
intercorre fra sottomesso e dominante, dove l'umiliazione del sottomesso
esalta il dominante, gratificato dalla sensazione di potere; il sottomesso
invece viene gratificato dall'assenza di potere, cioè dalla sensazione di
impotenza e dall'assenza di scelta, sottolineate e dimostrate dagli stimoli
che il dominante infligge o elargisce.
In ogni caso, in un rapporto BDSM ci sono sempre dei momenti di grande
tenerezza in cui non c'è né dolore né tensione emotiva ma solo grande
rilassamento per entrambi i partner. Nei rapporti non continuativi è la
"riappacificazione" alla fine di una scena di dominazione, in rapporti più
continuativi questi momenti possono essere più casuali e non collegati a
qualche specifica situazione. Il sesso nella sua forma tradizionale è
presente in misura minoritaria nel rapporto.
Erotomania
L’erotomania consiste in una follia amorosa non corrisposta, una
esasperazione patologica di una passione, anche erotica, che può
arrivare, nei casi più gravi, ad un vero e proprio delirio sessuale.
L’erotomane, che può essere un soggetto di sesso maschile o femminile,
tende ad idealizzare una figura dell’altro sesso, che a volte neanche
conosce personalmente, convincendosi che anche l’altro/a lo/a ami o
condivida il suo stesso interesse sessuale.
A volte le persone oggetto di queste attenzioni sono dei semplici
conoscenti, oppure possono essere dei personaggi noti, che godono del
rispetto sociale. Qualsiasi tipo di risposta da parte della vittima alle
avances della persona che soffre del disturbo di erotomania, compresi i
maltrattamenti e gli insulti, vengono interpretati come un segnale di
incoraggiamento. La follia amorosa si spinge, in questi casi, a non fare
accettare all’interessato l’idea che non si sia ricambiati.
Quando non si tratta di un disturbo psicotico, alla base dell’erotomania vi
è sicuramente uno stato di ansia, timidezza cronica, vulnerabilità. La
mancanza di relazioni sociali, l’assenza di confronti con la realtà, il vivere
solamente della propria immaginazione e dei propri pensieri, può portare
a proiettare questo materiale all’esterno, su un’altra persona, che viene
dunque percepita in modo diverso da come è ed i suoi comportamenti
vengono interpretati solo nella direzione desiderata dall’erotomane.
La scatologia
Il termine scatologia deriva dal greco ed è l’unione di logos= “ragionare
intorno, parlare di” e scatos= “escrementi”, l’eccitamento nel disturbo è
infatti prodotto dal “parlare sporco”. La parafilia si estende non solo al
parlato face to face ma anche a sms, e-mail e nuovi strumenti mediatici.
La causa non è facilmente individuabile: c’è chi pensa sia una forma di
terrorismo verso il genere femminile, per altri deriva dalla frustrazione e
dalla rabbia.
La teoria più convincente è quella che parla di un “disturbo del
corteggiamento”, base comune di un gruppo di parafilie quali
l’esibizionismo (inteso come disturbo del comportamento sessuale ,come
bisogno ossessivo di denudarsi in pubblico e mostrare parti intime o i
propri genitali), il voyeurismo(atteggiamento e pratica sessuale di chi, per
ottenere l'eccitazione e il piacere sessuale, desidera e ama guardare o
spiare persone seminude, nude o intente a spogliarsi, o altresì persone
impegnate in un rapporto sessuale), il froutterismo (eccitamento legato
allo sfregarsi con il corpo di un soggetto non consenziente) e la biastofilia
(propria di chi ottiene il piacere solo in un contesto di sopraffazione
sessuale).
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