ROSMARINO ROSMARINUS OFFICINALIS FAM. LABIATE Il

ROSMARINO ROSMARINUS OFFICINALIS FAM. LABIATE
Il Rosmarino è una pianta cespugliosa comune in Italia e nelle regioni mediterranee,
vegeta nei terreni calcarei delle colline di media altezza in particolare in Francia e in Africa
del nord. Può raggiungere due metri di altezza. Le foglie sono sessili, strette, opposte,
coriacee e sempre verdi, ma biancastre nella pagina inferiore e con i bordi rivoltati
inferiormente. I fiori, raccolti in grappoli alle ascelle delle foglie, sono azzurro pallido o lilla
chiaro, hanno corolla tubolosa, bilobata superiormente e trilobata inferiormente. Tutta la
pianta emana un odore aromatico che fa pensare all’incenso e alla canfora Il nome latino
Rosmarinus vuol dire rosa di mare ma alcuni sostengono che ros derivi rhus arbusto,
quindi arbusto di mare in effetti il colore del fiore rammenta l’azzurro del mare.
Nel linguaggio dei fiori vuol dire cuor felice e chi lo offre vuol trasmettere il messaggio:
sono felice di vederti.
Questa pianta fin dall’antichità ha ispirato leggende e tradizioni. Per gli Egizi era simbolo di
immortalità, infatti usavano metterne una manciata di foglie nelle mani di defunti per
facilitarne il viaggio nell’oltre tomba. I Romani decoravano le statuette dei Lari con corone
di Rosmarino, lo usavano anche con il mirto e l’alloro per preparare le corone funerarie.
Questa pianta era sempre coltivata nei giardini e negli orti medievali perché si riteneva che
potenziasse la memoria infatti nell’Amleto di Shakespeare Ofelia, mentre ne dona un
rametto a Laerte, dice: ”Ecco del Rosmarino questo è per la rimembranza”
Il rosmarino faceva parte di molti antichi rimedi come il balsamo di Opodeloch e il balsamo
Tranquille contro i reumatismi l’aceto dei quattro ladri di cui è stato già detto. a proposito
della vite. Molto famosa è l’acqua della Regina(semplice alcolato di Rosmarino).La regina
Isabella d’Ungheria ne ebbe la ricetta da un eremita sconosciuto per curare la gotta da cui
era affetta, la regina, ci si lavava anche il viso e visse fino a 80 anni mantenendosi sana e
giovanile; anche Mme Fouquet nel suo libro “Recueil des remedes faciles et domestiques”
riferisce che la regina Isabella a 72 anni fu richiesta in sposa dal re di Polonia che si era
innamorato della sua gioventù ritrovata.
Le leggende e le credenze sul Rosmarino sono veramente tante e non credo sia opportuno
dilungarsi ulteriormente.
Anche oggi a questa pianta vengono riconosciute molte proprietà; nell’Algeria meridionale
con le foglie polverizzate si usa disinfettare la ferita prodotta dalla circoncisione.
La recente sperimentazione ha permesso di confermare le proprietà antisettiche,
antireumatiche e stimolanti che la tradizione ha da sempre attribuito al Rosmarino.
Principi attivi.
Questa pianta contiene numerosi composti: tannini, steroli, ac.grassi, idrocarburi
polifenoli, ac.rosmarinico, flavonoidi, composti terpenici e un olio essenziale ricco di
cineolo, canfora, pinene e borneolo.La droga è costituita dalle foglie e dai rametti giovani.
Proprietà farmacologiche.
Il Rosmarino ha proprietà
aromatizzanti, aperitive, digestive, antisettiche, stimolanti, antireumatiche e coleretiche.
Soprattutto i giovani germogli hanno attività coleretica, epato protettrice e rilassante sullo
sfintere di Oddi
Sono stati fatti approfonditi studi sui principi del Rosmarino e così si sa che l’attività
antispastica è dovuta al borneolo agonista parziale dell’acetilcolina e che l’effetto
antiossidante, antinfiammatorio eantisettico è dovuto all’acido rosmarinico.
Preparazioni.
Infuso: g 2 di foglie in 200 cc di acqua bollente si lascia intiepidire, si filtra e si addolcisce
con miele, una tazza dopo i pasti.
Tintura: g 20 di giovai rami si mettono a macerare in 100 cc di alcool a 60°per 20 giorni
in un barattolo di vetro scuro poi si filtra e si conserva in bottiglietta di vetro scuro, 30
gocce dopo i pasti.
Tintura vinosa:50 g di droga in 1000 cc di ottimo vino bianco si lasciano a macero per una
settimana in recipiente di vetro scuro poi si filtra, un bicchierino dopo i pasti principali.
Per uso esterno si può preparare un infuso con g 30 di sommità fiorite in un litro di acqua
bollente che usato per impacchi sul viso dà una carnagione fresca, rassoda la pelle e
attenua le rughe. Si può preparare anche un oleolito utille per frizioni antireumatiche, si
mettono in un barattolo di vetro scuro g 10 di foglie essiccate di Rosmarino, g 10 di
sommità essiccate di Lavanda e un peperoncino essiccato, si copre il tutto con olio di
olivo e si lasciano a macero per un mese poi si filtra e si conserva in bottiglietta di vetro
scuro.
Una buona lozione contro la forfora e la caduta dei capelli si prepara lasciando macerare
per 20 giorni g 70 di Rosmarino g 70 di radice di Bardana e g70 di radice di ortica in un
litro di alcool a 90°.Frizionare ogni sera il cuoio capelluto.