Bonfanti Fabio II Anno 2009/2010 Canale A Tutor: Paola Alladio Reparto: Medicina D’Urgenza Ospedale Gradenigo (TO) RICERCA BIBLIOGRAFICA METODI NON INVASIVI PER LA DIAGNOSI DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE 1) INDICE 1) INDICE 2) OBIETTIVO 3) STRATEGIA DI RICERCA 4) ANALISI DEGLI ARTICOLI 5) CONCLUSIONI 6) BIBLIOGRAFIA 1) INTRODUZIONE Molte malattie o disfunzioni cardiache si possono diagnosticare tramite l’effettuazione di un Elettrocardiogramma. La fibrillazione atriale è una di queste patologie. Essa è un’aritmia cardiaca caratterizzata da una completa irregolarità nell’attivazione degli atri cardiaci. Il battito cardiaco diventa quindi irregolare e le normali contrazioni atriali diventano caotiche. Essa è la più comune delle aritmie cardiache. La fibrillazione atriale insieme ad altre patologie cardiocircolatorie come l’ipertensione arteriosa può essere molto pericolosa anche se è stata a lungo sottovalutata in passato. Nei pazienti anziani risulta essere una delle cause più comuni di ictus. Se diagnosticata in tempi brevi però può essere curabile. Nella mia ricerca ho trovato tre articoli che mettono a confronto due diverse metodologie per la diagnosi: la palpazione del polso e l’ecg. 2) OBIETTIVO L’obiettivo che mi sono preposto è quello di mettere a confronto due metodologie differenti per la diagnosi della fibrillazione atriale. Nella mia ricerca mi sono concentrato su articoli che prendessero in esame esclusivamente pazienti con più di 65 anni di età perché è proprio nella fascia più anziana che la fibrillazione atriale risulta un fattore di rischio molto più pericoloso. Lo strumento conosciuto più efficace per questo genere di diagnosi al momento è l’elettrocardiogramma. La mia ricerca è volta a scoprire se vi sono metodi alternativi che siano più economici, più veloci e diano risultati precisi e specifici. Dagli studi che ho trovato durante la mia ricerca nelle banche dati il metodo alternativo più usato durante la normale pratica medica e infermieristica è la palpazione del polso. Sentendo tramite le palpazione i battiti del cuore si possono sentire se i battiti sono irregolari o meno. Se risultano non regolari ci sono buone probabilità che il paziente sia affetto da fibrillazione atriale. Ma quanto è efficace questo metodo diagnostico? Può dare dei falsi-positivi? Quali sono le sue caratteristiche? Inoltre la palpazione del polso può essere considerata un metodo alternativo oppure un utile risorsa da associare all’ecg per rendere più precisa ed efficace la diagnosi? Queste sono alcune delle domande alla base della mia ricerca e degli studi da cui ho attinto per completarla. 3) STRATEGIA DI RICERCA P: Pazienti di oltre 65 anni di età a cui è stata diagnosticata la fibrillazione atriale oppure pazienti che potrebbero esserne affetti. Un paziente anziano che presenta la fibrillazione atriale aumenta i rischi di essere colpito da ictus o a altre patologie potenzialmente mortali. I: Elettrocardiogramma. C: Palpazione del polso O: Giungere a metodi alternativi oppure più economici e veloci per la diagnosi della fibrillazione atriale, in modo da evitare complicanze pericolose per coloro che ne sono affetti. Parole Chiavi Fibrillazione atriale, elettrocardiogramma, metodi non invasivi, palpazione del polso, paziente anziano. 4) ANALISI DEGLI ARTICOLI ARTICOLO 1 Titolo Studio randomizzato di due metodi di screening nella pratica normale per la fibrillazione atriale nel Regno Unito Abstract BACKGROUND: La fibrillazione atriale è una causa comune e curabile di ictus, che spesso però non viene riconosciuta. Lo screening è stato suggerito, ma ci sono poche prove riguardanti il metodo ottimale di screening da utilizzare normalmente. OBIETTIVO: Comparare l'assorbimento e l'efficacia dei due metodi di screening per la diagnosi della fibrillazione atriale nella pratica generale dell’infermiere. DISEGNO DI STUDIO: Randomised controlled trial. IMPOSTAZIONE: i pazienti dai 65 ai 100 anni provenienti da quattro pratiche generali con il MCR practice generale framework. METODO: Ciascuna delle quattro pratiche di studio vengono selezionate. La proporzione di pazienti valutati e la percentuale in cui è stata riscontrata la fibrillazione atriale sono stati confrontati. La sensibilità e la specificità della valutazione clinica della palpazione del polso sono stati segnalati. RISULTATI: Sostanzialmente molti dei pazienti hanno subito uno screening sistematico su invito (1.099 / 1.499 [73%]), rispetto a screening opportunistici (439 / 1502 [29%], differenza = 44%, 95% confidence interval [CI] = 41% al 47%). La fibrillazione atriale è stata individuata in 67 (4,5%) e 19 (1,3%) pazienti, rispettivamente (differenza = 3.2%, 95% CI = 2,0-4,4). Lo screening sistematico su invito dell’infermiere ha raggiunto un tasso di valutazione significativamente superiore di quello raggiunto negli altri casi, tuttavia, la proporzione di pazienti valutati dal braccio variava notevolmente tra le pratiche (range = 8% al 52%). Il numero necessario per identificare nello screen un ulteriore paziente con fibrillazione atriale era 31 (95% CI = 23 a 50). La proporzione di pazienti selezionati con fibrillazione atriale che ricevono un trattamento anticoagulante è stata del 25%, anche se nella maggior parte (53/65 [82%]), la fibrillazione atriale era stata diagnosticata in precedenza sulla loro cartella clinica. Se l'infermiera ha utilizzato eventuali irregolarità del polso come criterio di screening, la sensibilità dello screening era del 91% e la specificità era del 74%, la sensibilità è scesa al 54%, ma la specificità è aumentata al 98% se il criterio utilizzato è stato sempre irregolare. CONCLUSIONI: Gli screening per la fibrillazione atriale praticati normalmente dall’infermiere nel Regno Unito sono fattibili ed efficaci e individuano un numero considerevole di pazienti che potrebbero trarre beneficio dalla terapia antitrombotica. Anche se la maggior parte dei pazienti individuati dallo screening potrebbero essere identificati da un attento esame delle cartelle cliniche. ARTICOLO 2 Titolo La palpazione del polso è utile per diagnosticare la fibrillazione atriale? Una revisione sistematica Abstract BACKGROUND: La fibrillazione atriale negli anziani è comune e potenzialmente rischiosa per la vita. Il sintomo classico della fibrillazione atriale è un impulso irregolare del polso. OBIETTIVO: L'obiettivo di questa ricerca era quello di determinare l'accuratezza della palpazione del polso per rilevare la fibrillazione atriale. METODI: Abbiamo trovato documentazione su Medline, Embase e le liste di riferimento riguardanti articoli che recensiscono studi che comparano la palpazione del polso rispetto all'elettrocardiogramma (ECG) per la diagnosi della fibrillazione atriale. Due ospiti indipendenti hanno valutato i risultati della ricerca stabilendo l'ammissibilità degli studi, i dati estratti e la qualità degli studi. RISULTATI: Abbiamo identificato 3 studi (2385 pazienti) che comparano la palpazione del polso rispetto all’ECG. La sensibilità stimata della palpazione del polso variava dal 91% al 100%, mentre la specificità varia dal 70% al 77%. La sensibilità dell’ECG è stata invece del 94% (95% confidence interval [CI], 84% -97%) e la sua specificità era del 72% (IC 95%, 69% -75%). CONCLUSIONI: La palpazione del polso ha una sensibilità elevata, ma ha una relativamente bassa specificità per la fibrillazione atriale. È pertanto utile per escludere la fibrillazione atriale. Può anche essere utile per uno screening che possa riconoscere fibrillazioni striali non diagnosticate in precedenza. Assumendo una prevalenza del 3% per non riscontrate fibrillazioni atriali nei pazienti di età superiore ai 65 anni, e data la sensibilità del test e la specificità, può essere opportuna la palpazione del polso in questa fascia di età perché si rileva un impulso irregolare nel 30% dei pazienti sottoposti, i quali richiedono ulteriori test con ECG. Tra i pazienti sottoposti, 0,2% sarebbe affetto da fibrillazione atriale anche se non rilevata con la palpazione del polso. ARTICOLO 3 Titolo Fibrillazione atriale: un confronto tra i metodi per individuarne i casi nella pratica comune Abstract L'importanza della fibrillazione atriale come fattore di rischio trattabile per ictus è ben consolidata. Meno si sa sul come trovare i casi precedentemente non identificati all'interno di una comunità in modo che il trattamento antitrombotico possa essere offerto ad un gruppo più ampio di pazienti a rischio. Lo scopo del nostro studio era quello di esaminare i modi per migliorare l'efficienza della pratica dello screening per la fibrillazione atriale, comprese le questioni di tempo e di costi finanziari. Abbiamo usato diverse combinazioni di palpazione del polso e l'interpretazione delle 12 derivazioni dell’elettrocardiografo da parte di infermieri professionali. La migliore strategia per l'individuazione della fibrillazione atriale in una popolazione sembra essere lo screening di tutti i soggetti ammissibili con la palpazione del polso, seguita dalla klettura delle 12 derivazione dell’elettrocardiografo in coloro che hanno un polso possibile di fibrillazione atriale. L'interpretazione elettrocardiografo può essere intrapresa in modo efficace da un infermiere professionale. 5) CONCLUSIONI Dalla comparazione dei tre articoli la prima osservazione che si può a fare è che l’elettrocardiogramma rimane lo strumento più preciso per la diagnosi della fibrillazione atriale. E’ in assoluto il metodo che statisticamente riscontra meno falsi positivi. Anche la palpazione del polso denota un’alta sensibilità perché riesce a diagnosticare un elevata percentuale di pazienti malati. Inoltre è più economica e più veloce da effettuare. E’ sulla specificità che è molto inferiore all’ecg. Un altro problema di questo metodo è che tende a un più elevato numero di falsi-positivi. Secondo gli articoli quindi la palpazione sarebbe utile per rilevare i pazienti che necessitano dell’elettrocardiogramma per la diagnosi finale. E’ quindi un utile strumento per “scremare” i possibili malati da coloro che invece sono sani. In questo modo si ha sia un aumento del tempo per la diagnosi, ma anche un risparmio perché non si deve più effettuare un ecg su ogni persona possibilmente affetta da fibrillazione atriale. Nel primo articolo inoltre si ricorda che lo screening per la fibrillazione se eseguita in tempi brevi può migliorarne la cura e individuare chi potrebbe beneficiare della mirata terapia antitrombotica. Quindi si può riassumere che un utilizzo della palpazione del polso e dell’elettrocardiogramma insieme aumenta sia la sensibilità del test sia la sua specificità ed è quindi da consigliare, anche se risulta difficilmente effettuabile nei casi urgenti siccome richiede più tempo per essere svolta. 6) BIBLIOGRAFIA WEB http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1313802 http://www.ncbi.nlm.nih.gov.proxy-medicina.unito.it/sites/entrez