Ordinamento delle preferenze Esercizio: Un consumatore esprime le sue preferenze tramite la funzione di utilità: u( x1 , x2 ) x1 x2 Si determini Z affinchè i panieri p1 (8,24) e p2 (16, Z ) siano, per il consumatore, indifferenti. Soluzione Affinchè i panieri forniscano la stessa utilità, e quindi siano ritenuti indifferenti dal consumatore, occorre che sussista l’eguaglianza: u w1 ( x1 , x 2 ) u w2 ( x1 , x 2 ) * Ossia, l’utilità ritraibile dal consumo del paniere p1 ( x1 , x2 ) deve eguagliare quella che si può ottenere consumando il paniere p2 ( x1 , x2 ) . Pertanto sostituendo nell’espressione * le combinazioni dei beni x1 e x 2 contenute nei panieri p1 ( x1 , x2 ) e p2 ( x1 , x2 ) si avrà: 192 12 16 Quindi affinchè i panieri procurino la stessa utilità, dovranno avere le seguente composizione 8 24 16 Z Z p1 (8,24) e p2 (16,12) . Si può verificare che le funzioni di utilità corrispondenti ai due panieri di consumo sono, rispettivamente: u w1 ( x1 , x 2 ) 8 24 192 e u w2 ( x1 , x 2 ) 16 12 192 Esercizio: le preferenze di un consumatore sono espresse dalla funzione di utilità: u( x1 , x2 ) x1 x2 a) determinare l’insieme dei panieri che risultano indifferenti al paniere p1 (3,4) ; b) posto che l’insieme ammissibile di scelta sia costituito dai seguenti panieri: p1 (3,4) , p2 (7,9) , p3 (5,6) , p 4 (2,1) , p5 (3,2) , stabilire l’ordinamento delle preferenze; c) indicare la scelta ottimale del consumatore. Soluzione Il luogo geometrico dei panieri che forniscono al consumatore uguale utilità forma una curva continua “liscia” detta curva d’indifferenza. Per il consumatore è indifferente scegliere fra i punti della stessa curva d’indifferenza perché l’utilità derivante dal consumo di ciascun paniere è per lui uguale, quindi egli è indifferente alla scelta. a) poiché l’utilità connessa al consumo del paniere p1 (3,4) è: u( x1 , x2 ) x1 x2 3 4 12 i panieri che risultano indifferenti al paniere p1 (3,4) , perché forniscono la stessa utilità, pari a 12, sono i seguenti: p1 (4,3) , p2 (2,6) , p3 (6,2) , p4 (12,1) , p5 (3,4) . b) l’ordinamento delle preferenze dipende dal valore dell’utilità ritraibile dal consumo di ciascun paniere di beni. Quindi nella funzione di utilità u( x1 , x2 ) x1 x2 vanno inseriti i valori di x1 e x 2 pertinenti ciascun paniere. Pertanto sarà: u1 ( x1 , x2 ) x1 x2 3 4 12 u 4 ( x1 , x2 ) x1 x2 2 1 2 u 2 ( x1 , x2 ) x1 x2 7 9 63 u 5 ( x1 , x2 ) x1 x2 3 2 6 u 3 ( x1 , x2 ) x1 x2 5 6 30 L’ordinamento delle preferenze può essere effettuato in senso crescente oppure decrescente.in senso crescente è il seguente: u 4 u 5 u1 u 3 u 2 . c) la scelta ottimale di un consumatore razionale, è pari a 63 (utilità più alta) connessa al consumo del paniere p2 (7,9) . Curve d’indifferenza e saggio marginale di sostituzione Esercizio: Dalla funzione di utilità u( x1 , x2 ) 5x1 x2 , ricavare la funzione della generica curva d’indifferenza. Soluzione La funzione della generica curva d’indifferenza si ottiene esplicitando la funzione di utilità per x 2 , lasciando costante u. Ossia: x2 u( x1 , x 2 ) 5x1 Esercizio: Data la funzione d’utilità: u( x1 , x2 ) x1 x2 2x2 a) Ricavare la funzione della generica curva d’indifferenza; b) Calcolare il saggio marginale di sostituzione. Soluzione a) Esplicitiamo la funzione utilità rispetto ad x 2 x2 u( x1 , x2 ) x1 2 b) Il saggio marginale di sostituzione (SMS) rappresenta la pendenza della curva ed è espresso dal rapporto fra le utilità marginali dei due beni considerati (ossia x1 e x 2 ). In pratica: uM 1 du x2 e dx1 uM 2 du x1 2 dx 2 du dx x2 SMS 1 du x1 2 dx 2 Il vincolo di bilancio Esercizio: Un consumatore dispone di un reddito R=200. Egli può acquistare quantità del bene 1 e del bene 2 aventi, rispettivamente, i prezzi p1 8 e p 2 2 . Determinare la retta di bilancio e l’insieme delle possibilità di consumo. Soluzione Il vincolo di bilancio rappresenta l’ammontare massimo di reddito che il consumatore può destinare all’acquisto di un determinato paniere di beni. Ponendo alcune restrizioni all’analisi è possibile studiare l’andamento del vincolo di bilancio. Si supponga allora che il consumatore possa acquistare solo due beni, il bene 1 e il bene 2, i cui prezzi sono rispettivamente p1 e p2 . Indicando con R il reddito a disposizione, dati i prezzi dei beni, per quanto detto in precedenza, il consumatore può acquistare una combinazione dei due beni ( x1 , x2 ) , tale che la spesa al massimo eguagli il reddito. In formula: p1 x1 p2 x2 R L’espressione su scritta non è altro che il vincolo di bilancio. Nel nostro caso sostituendo i valori: 8x1 2x2 200 Esplicitando l’equazione per x 2 si raccolgono utili informazioni sul valore dell’intercetta sull’asse delle ordinate e sull’inclinazione (coefficiente angolare) della retta stessa: 2x2 200 8x1 x2 100 4x1 * L’inclinazione della retta di bilancio è quindi pari a (-4). Alla stessa conclusione si può pervenire effettuando il rapporto tra i prezzi ossia: p1 8 4 p2 2 Il segno dell’espressione precedente è negativo allora la funzione è decrescente. L’intercetta sull’asse delle ordinate è individuata dal termine noto della * in questo caso 100, oppure utilizzando le seguenti relazioni che rappresentano funzioni di domanda marshalliane e che legano la quantità domandata di un bene con il proprio prezzo: x1 m 200 25 p1 8 e x2 m 200 100 p2 2 Per individuare l’area di scelta occorre tener presente che il vincolo di bilancio deve soddisfare la seguente disuguaglianza: 8x1 2x2 200 quindi, le possibilità di consumo sono tutte le combinazioni dei due beni (panieri di consumo) rientranti nell’area sottostante la retta di bilancio(frontiera della produzione) o al limite sui punti che costituiscono tale retta. Scelta ottima Esercizio: determinare la scelta ottima del consumatore data la funzione di utilità: u( x1 , x2 ) x1 x2 dove x1 e x 2 sono rispettivamente la quantità del bene 1 e del bene 2 acquistate dal consumatore. Si supponga, inoltre, che il reddito sia R=5, il prezzo del bene 1 sia p1 2 e del bene 2 sia p2 3. Soluzione Sia la funzione di utilità: u( x1 , x2 ) x1 x2 Il vincolo di bilancio sia: 2x1 3x2 5 Esplicitando il vincolo di bilancio rispetto ad x 2 , ossia: 5 2 x1 (**) 3 si avrà, pertanto: x2 il valore trovato va inserito nella funzione di utilità; u x1 ( 5 2 x1 5 x 2 x12 ) 1 3 3 Calcoliamo la derivata della funzione di utilità,la poniamo uguale a zero e si ottiene il valore di x1 ovvero l’espressione: du 5 2 2 x1 5 4 x1 5 0 x1 1.25 dx1 3 3 4 Questo valore va sostituito nella (**) cioè si ha che x 2 5 0.83 6 Per verificare se i valori appena trovati costituiscono punti di massimo o minimo occorre calcolare la derivata seconda della funzione di utilità e verificare il segno (condizione del secondo ordine): d 2u dx1 2 4 0 3 Poiché il segno della derivata è negativo, si può concludere che A(1.25;0.83) rappresenta il punto di massimo vincolato, pertanto viene anche detto paniere ottimo o scelta ottima del consumatore. Elasticità della domanda Esercizio : Data la funzione di domanda di un bene q 5000 10 p Calcolare il valore dell’elasticità di domanda quando il prezzo varia da p=150 a p’=200, esporre graficamente il risultato. Soluzione Il valore dell’elasticità è espresso dalla relazione p dq eP q dp Calcoliamo la derivata della funzione di domanda, la dq 10 dp Pertanto il valore di e P sarà: eP 150 1500 (10) 0,42 5000 10(150) 3500 Essendo il valore dell’elasticità compreso nell’intervallo 0 e P 1 la domanda rimane anelastica nonostante la variazione del prezzo, il che fa supporre che il bene di cui si tratta abbia pochi sostituti. Si osservi inoltre che il coefficiente di elasticità dipende solo da p e non da p’. In alternativa l’elasticità, nel caso di funzione i domanda lineare, può essere calcolata nel modo seguente: q'q q q'q p p q'q eP p' p q p' p q p' p p e, per sostituzione, si avrà: eP 5000 10(200) 5000 10(150) 0,42 150 5000 10(150) 200 150 Per rappresentare graficamente la funzione di domanda conviene calcolare le intercette con gli assi cartesiani. Ossia q 5000 10 p q 5000 p 0 q 5000 10 p p 500 q 0 a a e q corrispondono ad un valore e P 1 . Infatti la funzione di domanda 2b 2 linearmente corrispondono ad un valore e P 1 . Infatti la funzione di domanda lineare può essere I valori di p scritta come: q a bp Il valore dell’elasticità è pari a: b essendo e P 1 si avrà p b pb a 1 p 1 a bp pb a 2bp p a bp a bp 2b eP p q a (b che sostituito nella rende a a )q 2b 2 Relazione fra ricavo ed elasticità della domanda Esercizio: Il ricavo totale di un impresa monopolistica è espresso dalla relazione: R 12q 2q 2 Calcolare l’elasticità della domanda e D rispetto al prezzo in corrispondenza del ricavo marginale RMA 4 . Soluzione Possiamo scrivere la relazione R pq p R 12q 2q 2 2q(6 q) 12 2q q q q Poiché RMA dR 12 4q ed essendo RMA 4 , si potrà scrivere: dq 4 12 4q q 2 che sostituendo sopra si ha che p 12 4 8 . Per calcolare il valore di e D in corrispondenza del ricavo marginale RMA 4 utilizziamo la 1 relazione RMA p (1 ) ed inserendo i valori numerici si avrà: eD 4 8(1 e 1 1 ) 4 8( D ) 4eD 8eD 8 eD 2. eD eD Esercizi sull’elasticità della domanda rispetto al prezzo o Esercizio 1 Data la funzione di domanda q 650 5 p p 2 , calcolare il valore dell’elasticità in corrispondenza del prezzo p 10 . Svolgimento Per quanto sappiamo, il valore dell’elasticità si può esprimere con la seguente relazione: eD dq p . dp q Calcoliamo la derivata della funzione di domanda rispetto al prezzo. Si ha: dq 5 2 p . dp Calcoliamo la funzione di domanda per un prezzo p 10 ; sostituiamo allora tale valore del prezzo nell’equazione della funzione di domanda: q 650 5 10 10 2 650 50 100 500. A questo punto sostituiamo il valore di q trovato e il valore della derivata nell’espressione dell’elasticità: e D 5 2 10 10 0.5 . 500 Essendo eD 0.5 1 la domanda sarà anelastica. o Esercizio 2 Noti i seguenti valori: q5 p 10 eD 7 scrivere la funzione di domanda diretta. Svolgimento In base ai dati possiamo impostare il sistema di due equazioni in due incognite per il calcolo dei parametri della funzione: q a bp . p e b D q Sostituendo i valori noti nel sistema otteniamo i valori del parametro b e del parametro a : 5 a b 10 10 7 b 5 da cui: 5 a b 10 7 b 2 3.5 5 a 3.5 10 5 35 a a 40. La funzione di domanda nella forma generale è: q a bp . In base ai parametri ottenuti si può scrivere: q 40 3.5 p . o Esercizio 3 (Interpolazione della curva di domanda) Si ipotizzi che la funzione di domanda di un certo bene sia lineare. Si è osservato che in corrispondenza di un prezzo pari a 5 la quantità domandata è pari a 30. Inoltre si stima che l’elasticità puntuale in corrispondenza di tale punto della curva di domanda sia pari al 40%. Si determini l’equazione della curva di domanda di tale bene. Svolgimento L’equazione della curva di domanda è: q a bp dove a e b sono i parametri incogniti che dobbiamo determinare. Il parametro b, cioè l’opposto della pendenza della curva, può essere ricavato dall’informazione che abbiamo sull’elasticità. In particolare, sappiamo che l’elasticità della domanda è pari in valore assoluto a 0.4, quindi sostituiamo questo valore e quelli di p e q dati nella formula dell’elasticità (poiché si tratta di una funzione lineare, la sua pendenza sarà costante): eD dq p 0.4 dp q b 5 0.4 . 30 Da cui si ottiene b 2.4 . Ora sostituiamo il valore di b, insieme a quelli di p e q, nell’equazione della curva di domanda: 30 a 2.4 5 dalla quale si ottiene a 42 . Una volta determinati i valori di entrambi i parametri a e b, possiamo quindi scrivere l’equazione della curva di domanda come: q 42 2.4 p. o Esercizio 4 Data la seguente funzione di domanda inversa p 12 0.3q stabilire per quali valori di p la domanda è elastica e anelastica. Svolgimento Conviene esplicitare la funzione di domanda rispetto a q in modo da ottenere la funzione di domanda diretta 0.3q 12 p q 40 3.33 p. Esprimiamo l’elasticità della domanda servendoci della relazione: eD b p ; q ipotizzando unitaria l’elasticità della funzione di domanda questa relazione diventa: 12 0.3q 1 3.33 q da cui q 39.96 0.99q; q 0.99q 39.96; q 39.96 20 (quantità domandata in corrispond enza dell' elasticità e D 1). 1.99 Questo valore di q , inserito nella funzione di domanda inversa rende il valore di p : p 12 0.3 20 6. Si può verificare che, per p 6 la domanda è anelastica perché rende 0 eD 1 ; al contrario, per p 6 la domanda è elastica perché 1 eD . Rappresentiamo graficamente la funzione di domanda diretta: si ha: q 40 3.33 p q 40 (intercett a sull' asse delle ascisse) p 0 q 40 3.33 p q 0 0 40 3.33 p q 0 3.33 p 40 40 p 12 (intercett a sull' asse delle ordinate) 3.33 q 0 Dal grafico risulta evidente che a valori di p 6 corrisponde una domanda anelastica e per valori di p 6 corrisponde una domanda elastica. o Esercizio 5 Data la funzione di domanda di un bene q 5000 10 p b) calcolare il valore dell’elasticità di domanda quando il prezzo varia da p 150 a p' 200 ; b) esporre graficamente il risultato. Svolgimento a) Il valore dell’elasticità è espresso dalla relazione eD dq p . dp q Calcoliamo la derivata della funzione di domanda: dq 10 . dp Pertanto il valore di eD sarà eD 10 150 1500 0.42 . 5000 10150 3500 Essendo il valore dell’elasticità compreso nell’intervallo 0 eD 1 , la domanda rimane anelastica nonostante la variazione del prezzo, il che fa supporre che il bene di cui si tratta abbia pochi sostituti. Si osservi, inoltre, che il coefficiente di elasticità dipende solo da p e non da p ' . In alternativa l’elasticità, nel caso di funzione di domanda lineare, può essere calcolata nel modo seguente: q'q q'q p p q'q q eD p' p q p' p q p' p p e, per sostituzione, si avrà: eD 5000 10 200 5000 10 150 ; 150 5000 10 150 200 150 eD eD 5000 2000 5000 1500 ; 150 5000 1500 50 33000 3500 3 500 1500 0.42 . 3500 3500 3500 b) Per rappresentare graficamente la funzione di domanda conviene calcolare le intercette con gli assi cartesiani. Ossia q 5000 10 p q 5000 p 0 q 5000 10 p q 0 0 5000 10 p q 0 10 p 5000 5000 p 500. 10 q 0 a a e q corrispondono ad un valore eD 1 . Infatti la funzione di 2b 2 domanda lineare può essere scritta come: I valori di p q a bp . Il valore dell’elasticità è pari a: eD p ed essendo eD 1 si avrà b ; 1 p a bp pb ; 1 a bp a bp pb ; a bp bp ; a a 2bp p 2b che sostituito nell’equazione generale rende a q a b ; 2b a qa ; 2 2q 2a a ; a 2q a q . 2 b q o Esercizio 6 Elasticità, metodo geometrico Il mercato di un determinato bene è caratterizzato dalle seguenti funzioni (inverse) di domanda e di offerta: 1 p 30 q D 2 1 D p 10 q . 10 Determinare l’equilibrio di mercato e l’elasticità della domanda rispetto al prezzo nel punto di equilibrio individuato. Svolgimento L’equilibrio di mercato si ottiene uguagliando la domanda e l’offerta del mercato del bene, 60 2 p 100 10 p , 40 per cui il prezzo di equilibrio risulta p* . Sostituendo questo valore nella funzione di domanda 3 100 o di offerta si ottiene che q* . (Osserviamo che medesimi risultati si ottengono direttamente 3 dalle funzioni di domanda e di offerta inverse). L’elasticità della domanda rispetto al prezzo e D è il rapporto tra la variazione relativa della quantità domandata e la variazione relativa del prezzo. Nel punto di equilibrio essa diventa, in simboli: q D p * . eD p q * Per calcolare eD utilizziamo il metodo geometrico: eD GB AF EB 4 AG FC EC 5 Esercizi sull’elasticità della domanda rispetto al reddito o Esercizio 1 Le seguenti funzioni di domanda si riferiscono a due beni A e B: qA 30 ; pa qB 60 . pb Calcolare: a) l’elasticità della domanda rispetto al prezzo per ciascun bene; b) l’elasticità della domanda rispetto al reddito delle seguenti funzioni: q A 0.16 Ra e q B 0.70 Rb . Svolgimento a) Per calcolare l’elasticità della domanda del bene A rispetto al prezzo si consideri la relazione: eDA dq A pa . dpa q A Calcoliamo la derivata prima della funzione q A 30 . Si ha: pa dq A 30 2 . dp a pa Sostituendo nella relazione dell’elasticità le espressioni di q A e della sua derivata, si avrà: e DA 30 p a 30 p a 2 1 p a 30 p a 30 pa ovvero eDA 1 . Lo stesso procedimento si seguirà per il bene B: eDB dq B pb . dpb q B Calcoliamo la derivata prima della funzione q B 60 : pb dq B 60 2 . dpb pb Sostituendo i valori trovati: e DB 60 pb 60 pb 2 1 pb 60 pb 60 pb cioè eDB 1 . Essendo eDB 1 vorrà che ad una variazione percentuale del prezzo corrisponde una pari, ma opposta, variazione percentuale della quantità domandata. Quando ciò avviene, la funzione di domanda del bene è detta isoelastica. b) L’elasticità della domanda del bene A rispetto al reddito è espressa dalla relazione: dq A Ra , dRa q A eRa pertanto sarà eRa 0.16 Ra . qA Sostituendo in questa relazione il valore della funzione di domanda, si ottiene: eRa 0.16 Ra 0.16Ra 1 . 0.16Ra 0.16Ra In modo analogo si calcolerà l’elasticità per il bene B: eRb dq B Rb ; dRb q B eRb 0.70 Rb qB eRb 0.70 Rb 1. 0.70Rb ed effettuando la consueta sostituzione si ottiene: o Esercizio 2 Data la funzione di domanda: q 2000 5 p1 2 p2 0.02R posto p1 300 p2 250 R 5000 q 1100 calcolare i valori di elasticità rispetto: a) al prezzo del primo bene; b) al prezzo del secondo bene (elasticità incrociata); c) rispetto al reddito. Svolgimento a) e D1 dq p 300 5 1.36 1.36 ; dp1 q 1100 b) eD 2 dq p2 250 2 0.45 . dp1 q 1100 Poiché il valore dell’elasticità è risultato positivo, i due beni sono succedanei. c) eR dq R 5000 0.02 0.09 . dR q 1100 Esercizi sull’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo o Esercizio 1 Data la funzione di offerta di un prodotto: q 15 3 p a) calcolare il valore dell’elasticità; b) calcolare il valore dell’elasticità se q 42 . Svolgimento a) L’elasticità viene calcolata adoperando la relazione eO dq p . dp q Poiché dq 3 allora possiamo scrivere dp eO 3 p q e, sostituendo in quest’ultima l’espressione della funzione di offerta, avremo: eO 3 Poiché 0 p p 15 3 p 5 p (con p 0 ). p 1 sarà 0 eO 1 . 5 p b) Sostituendo q 42 nella funzione di offerta si avrà 42 15 3 p ; 42 15 3 p ; 27 3 p p 9 valore che, sostituito in eO 3 p darà: q eO 3 9 27 0.64 . 42 42 o Esercizio 2 (Elasticità) In un determinato mercato, la domanda e l’offerta inverse sono rappresentate rispettivamente dalle funzioni: qD p 80 30 p qS 5. 20 a) Determinare l’equilibrio di mercato; b) calcolare l’elasticità della domanda e dell’offerta rispetto al prezzo nel punto di equilibrio; c) calcolare l’elasticità della domanda rispetto al prezzo in corrispondenza del punto in cui il prezzo è pari a 30; d) determinare le coordinate del punto in cui l’elasticità della domanda è pari a 1 (in valore assoluto). Svolgimento a) Per determinare la quantità scambiata sul mercato in equilibrio, uguagliamo le curve di domanda e di offerta inverse: 80 q q 5. 30 20 Otteniamo quindi q* 900 e, per sostituzione, p* 50 . b) Ricordiamo che l’elasticità della quantità domandata rispetto al prezzo è data dalla formula: eD dq D p , dp q D dq D indica la derivata della quantità rispetto al prezzo, cioè la pendenza della curva di dp domanda (diretta). dq D Poiché la curva di domanda in oggetto è lineare, cioè ha pendenza costante, la derivata dp è costante. La pendenza della curva di domanda inversa è: dp 1 . D 30 dq dove dq D 30 ( alternativamente, dp si può ricavare la curva di domanda diretta, che è pari a q D 2400 30 p da cui si vede immediatamente che la derivata rispetto a p è pari a –30 ). Quindi la pendenza della curva di domanda diretta è pari a Il valore dell’elasticità della domanda rispetto al prezzo nel punto di equilibrio è quindi: e D p* 50, q* 900 30 50 5 1.6 . 900 3 Procediamo allo stesso modo per determinare l’elasticità della quantità offerta rispetto al prezzo nel punto di equilibrio. La pendenza della curva di offerta dp dq O 1 20 . inversa è pari a , quindi la pendenza della curva di offerta diretta è dp dq O 20 L’elasticità della curva di offerta nel punto di equilibrio è quindi: eO p* 50, q* 900 20 50 10 1.1 . 900 9 c) Per calcolare l’elasticità della domanda nel punto in cui il prezzo è pari a 30, dobbiamo innanzitutto determinare la quantità corrispondente a tale prezzo sulla curva di domanda. Sostituendo p 30 nell’equazione della curva di domanda diretta: q D 30 2400 30 30 1500 . Quindi l’elasticità in tale punto è: e D p 30, q D 1500 30 30 3 0.6 . 1500 5 d) Per determinare le coordinate del punto in cui l’elasticità della domanda è pari a –1 imponiamo appunto che l’elasticità assuma tale valore (sappiamo già dal punto a) che la pendenza della curva di domanda è costante e pari a –30): p 30 D 1 q da cui q D 30 p . Sostituendo questa espressione nella curva di domanda diretta otteniamo: 30 p 2400 30 p , da cui p 40 e per sostituzione q D 1200 . Abbiamo quindi determinato le coordinate della curva di domanda in cui l’elasticità rispetto al prezzo è unitaria (in valore assoluto). Al fine di vedere come varia l’elasticità puntuale lungo la curva di domanda, può essere utile rappresentare graficamente la curva di domanda e associare i valori dell’elasticità che abbiamo determinato ai vari punti della curva a cui corrispondono. Dalla figura possiamo notare che l’elasticità è più elevata (in valore assoluto) nella parte alta della curva di domanda (fino ad arrivare a nell’intersezione con l’asse verticale), e decresce progressivamente man mano che ci si muove verso il basso lungo la curva di domanda (fino ad arrivare a zero nell’intersezione con l’asse orizzontale). Si noti che in presenza di una funzione lineare il punto di elasticità unitaria è esattamente il punto medio della porzione della curva di domanda che giace nel quadrante positivo. o Esercizio 3 (Funzioni non lineari) Si consideri un mercato in cui la domanda e l’offerta sono rappresentate dalle seguenti funzioni: qD 40 , p q O 10 10 . p a) Si determini l’equilibrio di mercato; b) si calcolino l’elasticità della domanda e dell’offerta rispetto al prezzo nel punto di equilibrio. Svolgimento a) Determiniamo innanzitutto la configurazione di equilibrio: 10 40 . p p Da cui si ottiene p* 5 e quindi q* 8 . 10 b) Ricordiamo che l’elasticità della quantità domandata rispetto al prezzo è data dalla formula: dq D p . eD dp q D Calcoliamo quindi la pendenza della curva di domanda: dq D 40 2 . dp p Si noti che, poiché la funzione di domanda non è lineare, la pendenza non è costante lungo la curva. Quindi l’elasticità della domanda nel punto di equilibrio è pari a: e D p* 5, q* 8 40 p * 40 1 . 2 58 p* q* L’elasticità della quantità offerta rispetto al prezzo è invece: dq O p . eO dp q O Calcoliamo quindi la pendenza della curva di offerta: dq O 10 2 . dp p Come la funzione di domanda, anche la funzione di offerta non è lineare, quindi la pendenza non è costante lungo la curva. Quindi l’elasticità dell’offerta nel punto di equilibrio è pari a: eO p* 5, q* 8 10 p * 10 1 . p *2 q * 5 8 4 Esercizio sull’elasticità incrociata o Esercizio 1 Per due beni, che indichiamo con A e B, si sono verificate le seguenti variazioni di prezzo e quantità: Bene A p a 20 p a' 10 Bene B q A 40 pb 35 q A' 50 p b' 60 q B 50 q B' 20 Calcolare l’elasticità incrociata. Svolgimento L’elasticità incrociata permette di misurare quanto varia la quantità domandata del A al variare del prezzo del bene B: e AB q A qA pb . pb Sostituendo i valori numerici si avrà: e AB 10 25 0.35 . 40 35 Poiché e AB 0 i beni sono succedanei. Equilibrio di mercato Esercizio: Data la funzione di domanda: qD 1000 p e la funzione di offerta: q o 40 2 p Determinare il prezzo d’equilibrio. Soluzione Il modello matematico che esprime l’equilibrio è: D 1000 q p o q 40 2 p q D q o Risolvendo si avrà: 1000 40 2 p 1000 40 p 2 p 2 2 p 2 40 p 1000 0 p Trovando le radici si avrà: p b p1 34.49 e p1 14.49 2a Pertanto, il prezzo di equilibrio sarà p1 34.49 . Il mercato di monopolio e concorrenza monopolistica Esercizio: La funzione q 40 p esprime la domanda di mercato. La funzione di costo del monopolista è: C 4q . Determinare: a) la quantità offerta; b) il prezzo di mercato; c) il profitto del monopolista. Soluzione Conviene trasformare la funzione di domanda diretta,nella funzione di domanda inversa, per cui, sarà: p 40 q La condizione di equilibrio in un mercato monopolistico è espressa dall’uguaglianza fra costo marginale e ricavo marginale: CMA RMA Il costo marginale non è altro che la derivata prima della funzione di costo totale, quindi: dC 4 dq Il ricavo marginale è la derivata prima della funzione del ricavo totale: CMA R pq (40 q)q 40q q 2 la cui derivata è: RMA dR 40 2q dq Pertanto la condizione di equilibrio del mercato sarà: CMA RMA cioè: 4 40 2q q 18 Oligopolio collusivo Esercizio: Un duopolio alla Cournot esprime la funzione inversa di domanda p 400 0,10Q , C A 10q A rappresenta la funzione di costo totale dell’impresa A, C B 0.8q B2 rappresenta la funzione di costo totale dell’impresa B. Determinare il livello di produzione totale, il prezzo di mercato ed il livello di produzione di ciascuna impresa nel caso di collusione. Soluzione Calcoliamo il ricavo totale: RT p Q (400 0,10Q)Q 400Q 0,10Q 2 . Calcoliamo il ricavo marginale: dR RT M T 400 0,20Q dQ Calcoliamo il costo marginale per il l’impresa A e per l’impresa B CMA dC A 10 dq A CMB dC B 1,6q B dq B Poniamo a sistema le condizioni di equilibrio per ciascuna impresa 10 400 0,20(q A q B ) 1,6q 400 0,20(q q ) B A B * q B 6,25 * q A 1934,75 Il prezzo di equilibrio si otterrà inserendo i valori di q *A e q B* nella funzione di domanda inversa di mercato: p 400 0,10(1934,75 6,25) p 400 195 205 Calcoliamo il profitto dell’impresa A PA RA C A pq A 10q A 205(1934,75) 10(1934,75) 379031 Calcoliamo il profitto dell’impresa B PB R B C B pq B 10q B 205(6,25) 0,8(6,25) 2 1250 2 I profitti realizzati dall’industria sono: P PA PB 379031 1250 380281 Da un confronto tra l’equilibrio collusivo e l’equilibrio di Cournot emerge che il livello di produzione totale nell’equilibrio collusivo è minore di quello conseguibile nell’equilibrio di Cournot ed il livello del prezzo è maggiore di quello che si consegue nell’equilibrio di Cournot. I profitti totali nell’equilibrio collusivo sono maggiori di quelli che si verificano nell’equilibrio di Cournot. Le imprese oligopolistiche, fissando quantità e prezzo, si comportano come un’unica impresa monopolistica. Tuttavia ogni impresa troverà conveniente derivare dall’accordo, aumentando la propria quota di mercato e danneggiando i concorrenti. Esercizio 1: Nel paese della CUCCAGNA l’Azienda “Fattitua” realizza i prodotti a e b con le seguenti limitazioni e condizioni: Per ogni unità di prodotto b vengono sempre impiegati 2 unità del prodotto a. La produzione massima mensile del prodotto a è fissata in 2000 unità mentre la produzione massima mensile del prodotto b è fissata in 1000 unità. b è prodotto in regime di concorrenza con una produzione mensile dei concorrenti pari 100 unità, mentre a è prodotto in regime di monopolio. per determinare la legge di domanda dei prodotti a e b è stata sviluppata una indagine statistica che ha fornito le seguenti leggi di domanda: 1 p a ( )a 10 1000 1 p b ( )b 80 2000 I costi fissi mensili della linea di produzione di a sono pari a 600 u.m./mese mentre i costi dei fattori produttivi di a sono pari a 2 u.m. per ogni unità prodotta; I costi fissi mensili della linea di produzione di b sono pari a 900 u.m./mese mentre i costi dei fattori produttivi di b sono pari a 40 u.m. per ogni unità prodotta oltre, naturalmente, i costi dei semilavorati utilizzati nel ciclo di produzione; I costi generali annuali di amministrazione sono pari a 6000 u.m./anno che vanno ripartiti sulle due linee di produzione sulla base del seguente criterio: 20% per la linea a e il resto per la linea b. DETERMINARE: 1. Rappresentare, nello spazio sottostante, sia graficamente che analiticamente il dominio D della produzione, cioè riportare le coordinate dei vertici e le equazioni dei segmenti costituenti la frontiera. 2. Determinare la funzione complessiva dei costi. 3. Determinare le funzioni dei ricavi e del profitto complessivo. 4. Determinare i massimi relativi della funzione profitto su tutto 2 ,all’interno del dominio D (se esistono), e i punti critici sulla frontiera (lati e vertici) del dominio D. 5. Determinare il punto di massimo assoluto teorico in D ed il massimo profitto assoluto teorico in D. 6. Determinare il punto di massimo assoluto raggiungibile in D ed il relativo massimo profitto realizzabile in D. Soluzione 1. Possiamo calcolare l’equazione della frontiera che passa per i due punti (a1 , b1 ) (2000,0) e (a2 , b2 ) (0,1000) . Cioè: b b1 a a1 b0 a 2000 1 1 b (a 2000) b a 1000 b2 b1 a 2 a1 1000 0 0 2000 2 2 Per trovare le coordinate del punto di intersezione tra l’equazione della retta di bilancio e 1 l’equazione della bisettrice b a : 2 1 b 2 a 1000 a 1000 1 1 a 1000 a 2 2 b 500 b 1 a 2 Allora il punto di intersezione è A (1000,500) . Oltre all’equazione della retta di bilancio esistono l’equazioni dei segmenti che costituiscono la frontiera e sono: 0 a 2000 1 : b 0 1000 a 2000 2 : 1 b 2 a 1000 0 a 1000 3 : 1 b 2 a Vediamo graficamente: 2) Calcoliamo la funzione complessiva dei costi, definita come la somma tra i costi totali della linea a, e i costi totali della linea b che contengono anche i costi trasferiti di un prodotto dalla C (a ) linea a alla linea b, e si tratta del costo medio di produzione definito come CMA . a C (a) C F CV 700 2a C (b) C F CV CMA b 1300 40b 2( 700 2a )b a C (a, b) C (a) C (b) 2000 2a 40b 2( 700 2a )b a 3) Per calcolare la funzione dei ricavi si calcolano separatamente i ricavi della linea a e della linea b: R(a) (a 2b) p a (a 2b) CMA b 1 a 2b 10 2 700 2a b a 1000 a 2b 1 1 2 1 700 2a a2 b 10a 20b ab 2 b 1000 250 250 a 1 100 b 80 1 b 2 1599 b R(b) bp b b bp b 100 b b 2000 20 2000 Allora il profitto complessivo è: P(a, b) R(a) R(b) C (a, b) 1 1 2 1 1 1599 700 2a a2 b 10a 20b ab 2 b2 b b 1000 250 250 a 2000 20 700 2a 2000 2a 40b 2( )b a 1 9 399 1 a2 b 2 8a b ab 2000 1000 2000 20 250 4) Cerchiamo ora la coppia ( a , b ) che massimizza il profitto che esiste perché la funzione del profitto è un polinomio ed è una funzione continua. Per avere un massimo facciamo la derivata prima della funzione profitto: 1 1 dP da 500 a 8 250 b 0 aggiungo al doppio della prima la seconda dP 9 399 1 b a0 1000 20 250 db 2 9 399 1 1 399 1 250 a 16 250 b 1000 b 20 250 a 0 1000 b 20 16 9 399 1 9 399 1 b a0 b a0 20 250 20 250 1000 1000 b 35950 a 75900 Abbiamo trovato quindi il punto B (75900,35950) che rappresenta un punto di massimo o minimo relativo dove si annullano le derivate parziali chiamato punto critico. Per vedere se tale punto si trova all’interno dell’area di produzione o meno dobbiamo verificare se soddisfa l’equazione (a 2b) poiché se (a 2b) 0 Il punto è all’esterno dell’area di produzione (a 2b) 0 Il punto di trova sulla retta di bilancio (a 2b) 0 Il punto si trova all’interno dell’area di produzione Sostituendo si ha: (75900 2 35950) 4000 0 Il punto è all’esterno dell’area di produzione Adesso dobbiamo verificare che sia un punto di massimo quindi calcoliamo il determinante dell’Hessiano: P 1 2 P 2 ab 500 det( H (a, b)) a 2 P P 1 ab b 2 250 1 1 9 1 250 0 9 500 1000 62500 1000 Essendo il determinante diverso da zero, in particolare maggiore di zero, e poiché le derivate 2P 2P seconde e sono minori di zero, allora il punto risulta essere un punto di massimo a 2 b 2 relativo. Avendo già visto che all’interno dell’area di produzione non esistono punti di massimo, andiamo a calcolarli lungo la frontiera, ovvero lungo i segmenti 1 , 2 , 3 . lungo 1 0 a 2000 b 0 1 : Sostituisco b 0 nell’equazione del profitto ottenendo: P(a,0) 1 a 2 8a 2000 1000 Adesso cerchiamo gli eventuali punti di massimo e di minimo, calcoliamo cioè la derivata prima: P ' (a,0) 1 a 8 0 a 4000 che D 500 Calcoliamo la derivata seconda P' ' (a,0) 1 0 , allora il punto (4000,0) è un punto di 500 massimo relativo fuori dal dominio. lungo 2 1000 a 2000 2 : 1 b 2 a 1000 1 Sostituisco b a 1000 nell’equazione del profitto ottenendo: 2 1 33 2 261 P(a, a 1000) a a 13450 2 8000 40 Adesso cerchiamo gli eventuali punti di massimo e di minimo, calcoliamo cioè la derivata prima: 1 33 261 26100 P ' (a, a 1000) a 0a 790.91 che D 2 4000 40 33 1 33 P' ' (a, a 1000) 0 , allora il punto 2 4000 (790.91,604.55) è un punto di massimo relativo fuori dal dominio. Calcoliamo la derivata seconda lungo 3 0 a 1000 3 : 1 b 2 a Sostituisco b 1 a nell’equazione del profitto ottenendo: 2 1 1 719 P ( a, a ) a2 a 2000 2 8000 40 Adesso cerchiamo gli eventuali punti di massimo e di minimo, calcoliamo cioè la derivata prima: 1 1 719 P ' ( a, a ) a 0 a 71900 che D 2 4000 40 1 1 0 , allora il punto (71900,35950) è Calcoliamo la derivata seconda P' ' (a, a) 2 4000 un punto di massimo relativo fuori dal dominio. 5) Resta quindi da valutare il profitto nei vertici della frontiera rappresentati dai punti (0,0), (2000,0), (1000,500) quindi P(0,0) 2000 P(2000,0) 10000 P(1000,500) 15850 quindi si può notare che il massimo profitto si ha nel punto (1000,500) che rappresenta il punto di massimo assoluto su D. 6) In questo caso il massimo assoluto raggiungibile ed il massimo assoluto teorico coincidono nel punto (1000,500) . Esercizio L’azienda AREAL produce un bene A impiegando i due fattori produttivi: K = capitali L = lavoro La funzione di produzione è data dalla seguente legge f ( K , L) L K 2 Il prodotto A è venduto in un mercato al cui legge di domanda, supposta lineare, soddisfa alla seguenti condizioni: al prezzo p1 10 la domanda è pari a 0 al prezzo p 2 0 la domanda è pari a 100 Supponiamo che i costi di produzione sono i seguenti: Costi Fissi = 2 Costi Variabili = L 5K DETERMINARE: 1) la domanda corrispondente al prezzo fissato in 7.5 unità di moneta e conseguentemente l’equazione dell’isoquanto corrispondente ad una produzione pari alla domanda così determinata. 2) Disegnare l’isoquanto di cui sopra in un riferimento cartesiano nelle variabili K ed L, commentare la curva di isoquanto e determinare l’intervallo nella variabili K dove la produzione risulta efficiente. 3) Determinare il valore di massimo profitto indicandone il relativo/i punto dell’isoquanto 4) Determinate i maggiori costi nel caso in cui l’azienda vuole mantenere la propria dotazione organica fissata in 15 unità di personale 5) Determinare il massimo profitto ed il relativo punto sull’isoquanto in presenza di vincolo di L K 1 bilancio dato dalla disequazione: 15 10 Svolgimento Sapendo che la funzione di produzione è: f ( K , L) L K 2 possiamo calcolare la legge di domanda che passa per i due punti ( p1 , q1 ) (10,0) e ( p2 , q2 ) (0,100) e supponendo quindi un andamento lineare calcoliamo la retta che la rappresenta: q q1 p p1 q0 p 10 q 2 q1 p 2 p1 100 0 0 10 10q 100( p 10) 10q 100 p 1000 100 p 10q 1000 p(q) 10 1000 1 q q 10 100 100 10 p(q) 1 q 10 10 1)Domanda corrispondenza al prezzo. Consideriamo la legge di domanda sopra calcolata p(q) 1 q 10 esplicitandola in funzione di 10 q: q( p) 100 10 p Sostituendo il prezzo p 7.5 si ottiene la seguente quantità q(7.5) 100 10(7.5) 25 È possibile adesso calcolare l’equazione dell’isoquanto rispetto a q 25 : f 1 (25) f ( K , L) q 25 L K 2 25 L K 2 25 2)Disegnare la curva di isoquanto Al fine di rappresentare graficamente l’isoquanto, rappresentato da una parabola, determiniamo il vertice: dL 2 K 0 K 0 dK Allora L(0) 25 Il vertice sarà quindi V (0,25) Calcoliamo adesso l’intersezione con l’asse delle L al fine di trovare il punto di intersezione della curva di isoquanto con tale asse: L K 2 25 L 25 K 0 Di conseguenza l’unico punto di intersezione sarà: A1 (0,25) Calcoliamo adesso l’intersezione con l’asse delle K al fine di trovare il punto di intersezione della curva di isoquanto con tale asse: 5 L K 25 K 2 25 K L 0 2 5 NON ACCETTABILE La soluzione K 5 non è accettabile in quanto non è possibile considerare, nella realtà, valori negativi per i capitali. Di conseguenza, l’unico punto di intersezione è A2 (5,0) . Affinchè la produzione risulti efficiente, è necessario scegliere l’intervallo in cui la funzione di isoquanto risulta decrescente. Dal grafico si evince che K [0,5] . Tale risultato si può vedere anche analiticamente studiando il segno della derivata prima della funzione di isoquanto: dL 2 K 0 K 0 dK Pertanto se K 0 la funzione è crescente ed i costi risultano crescere, però tale risultato non viene preso in considerazione in quanto ci si trova nel quadrante negativo degli assi cartesiani, che in economia non è realizzabile K 0 la funzione è decrescente e i costi diminuiscono. 3)Determinare il profitto Al fine di determinare l’equazione del profitto che è espressa dalla differenza tra l’equazione dei ricavi è l’equazione dei costi, andiamo a calcolarle singolarmente: L’equazione dei ricavi: L’equazione dei costi: R pq (7.5)( 25) 187.5 C ( K , L) C F CV 2 L 5K Siccome l’equazione dei costi è in funzione dei due fattori di produzione K ed L e a noi serve in funzione della sola variabile K , mettiamo a sistema l’equazione dei costi con quella dell’isoquanto: C ( K , L) 2 L 5K 2 L K 25 C ( K ) 2 ( K 2 25) 5K K 2 5K 27 C ( K ) K 2 5K 27 Allora ora possiamo ricavarci l’equazione del profitto: P( K ) R C ( K ) 187.5 ( K 2 5K 27) K 2 5K 160.5 Quindi per determinare il valore in cui il profitto è massimo, dobbiamo calcolare la derivata prima del profitto e porla uguale a zero: dP 2K 5 0 dK K 5 2 Per verificare se questo punto è di massimo, scopriamo il valore della derivata seconda: d 2P 20 dK 2 K 5 è un punto di minimo 2 Invece a noi serve il punto di massimo, quindi, questo vuol dire che il massimo del profitto si trova in uno dei punti degli estremi dell’intervallo di efficienza in cui K 0,5 , dunque valuto la funzione del profitto: P( K 0) 160.5 P( K 5) 160.5 Allora il massimo profitto si ottiene nei valori di K=0 e K=5 ed è uguale. Valutiamo ora quanto valgono i costi in questi due punti: C ( K 0) 27 C ( K 5) 27 4) Determinare i costi se L=15 Andiamo a calcolare i valori di K per cui L 15 L 15 15 K 2 25 K 2 25 15 0 K 2 10 0 K 2 10 2 L K 25 10 3.16 K 10 NON ACCETTABILE Accettiamo, come prima, solo il valore K 3.16 in quanto è l’unico ad appartenere all’intervallo di efficienza [0,5] . Andiamo, quindi, a calcolare il costo in questo punto cioè K 3.16 e L 15 allora C ( K , L) 2 15 5(3.16) 32.8 unità di moneta, se la dotazione organica è L 15 Dunque, rispetto al punto di massimo profitto in cui i costi valgono 27 unità di moneta, c’è una perdita (o spreco) di 32.8 27 5.8 . 5) Massimo profitto in presenza del vincolo di bilancio Avendo l’equazione del vincolo di bilancio: L K 1 15 10 è possibile riscrivere tale equazione, esplicitandola in funzione di L L K K 3 1 L 151 L 15 K 15 10 2 10 Quest’ultimo risultato rappresenta la retta del vincolo di bilancio. Al fine di rappresentarlo graficamente calcoliamo adesso l’intersezione con l’asse delle L al fine di trovare il punto di intersezione della retta di bilancio con tale asse: 3 L 15 K K=0 2 L 0 Di conseguenza l’unico punto di intersezione sarà: B (10,0) . Analogamente calcoliamo adesso l’intersezione con l’asse delle K al fine di trovare il punto di intersezione della retta di bilancio con tale asse: 3 L 15 K L=15 2 K 0 Di conseguenza l’unico punto di intersezione sarà: C (0,15) . Calcoliamo ora il punto di intersezione tra il vincolo di bilancio e la curva di isoquanto: 3 L 15 K 2 L K 2 25 K 2 25 15 3 K 2 K 2 3K 20 0 2 Calcoliamo la radice di questa equazione di secondo grado 2 K 2 3K 20 0 : 4 K b b 2 4ac 3 9 160 2a 4 2.5 NON ACCETTABILE 3 4 9. 2 Dunque si ha l’unico punto di intersezione tra il vincolo di bilancio e la curva di isoquanto è H (4,9) . Per il valore di K=4 L 15 Guardando il grafico,notiamo che sia il vertice V (0,25) della curva di isoquanto sia A1 (0,25) sono sopra la retta di bilancio, quindi non li considero, quindi non considero neanche il massimo profitto calcolato in essi, allora il massimo profitto deve essere o nel punto H (4,9) o nel punto A2 (5,0) . Calcoliamo: P( A2 (5,0)) 160.5 P( H (4,9)) 156.5 Allora il massimo profitto si ha nel punto A2 (5,0) e vale 160.5 unità di moneta.