Istituto di Ricovero e Cura C a Carattere C tt S Scientifi i tifico IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE A cura dell’ Unita’ di Medicina dei Trapianti e del Dipartimento di Chirurgia In caso di necessità può sempre trovare un medico del centro trapianti telefonando al: Tel. 02/2643.2575 Segreteria dalle ore 8.30 alle ore 16.30 Tel. 02/2643.2612 Reparto Medicina Trapianti 1c Tel. 02/2643.2822 Reparto Medicina Trapianti 2dimer [email protected] Raccomandiamo di segnalare di essere un paziente trapiantato e chiedere di essere messi in contatto con il medico reperibile trapianti. 2 Gentile Signora/e Prof. Antonio Secchi Direttore Unità operativa Medicina Interna e dei Trapianti Ospedale San Raffaele Dott. Carlo Socci Coordinatore Chirurgia Trapianti Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica Ospedale San Raffele Lei si è rivolto al nostro Centro per avere informazioni relative alla possibilità di essere sottoposto ad un trapianto di rene, combinato rene e pancreas, pancreas isolato od insule del Langerhans. Scopo di queste pagine è informarla sulle procedure necessarie per l’inserimento in lista di trapianto, sugli aspetti relativi all’intervento chirurgico, al periodo postoperatorio ed alle terapie immunosoppressive. Troverà inoltre informazioni relative ai controlli che nel tempo, di anno in anno, dovranno essere effettuati dopo il trapianto. Per ogni dubbio che nascerà dalla lettura di queste pagine Lei potrà fare riferimento ai medici del Centro Trapianti del San Raffaele. Riteniamo inoltre utile informarla che i LIONS supportano una iniziativa finalizzata alla raccolta di fondi per finanziare la ricerca nel campo dei trapianti, con particolare riferimento al trapianto di rene. Maggiori informazioni su questa iniziativa le potra’ trovare nel sito www.OSRtrapianti.org Questo volumetto e’ quindi dedicato a Voi. Grazie per la fiducia di cui ci onorate. 3 Introduzione Il trapianto di rene rappresenta l’unica alternativa alla dialisi per i pazienti affetti da insufficienza renale in trattamento dialitico sostitutivo. Anche il trapianto di pancreas rappresenta una modalità ottimale di trattamento del Diabete mellito insulino dipendente permettendo di ripristinare un sistema di secrezione insulinica che si autoregola in base alle concentrazioni ematiche del glucosio e porta alla completa insulino-indipendenza. Sino ad oggi sono stati eseguiti oltre 40.000 trapianti di pancreas nel mondo con risultati oramai molto simili tra i diversi centri che riportano, dopo un anno dal trapianto, sopravvivenze del 95% dei pazienti, del 85% dei pancreas e del 90% dei reni trapiantati. Importanti sono anche gli effetti del trapianto di pancreas sulle complicanze del diabete che hanno dimostrato un miglioramento della neuropatia, una minor incidenza di ipertensione, una prevenzione o regressione della nefropatia diabetica ed una stabilizzazione della retinopatia. Un’altra opzione terapeutica è il trapianto di insule del Langerhans in grado anch’esso di ripristinare la secrezione insulinica e l’insulino-indipendenza. 4 IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE BILANCIO PRE TRAPIANTO Per valutare se un paziente possa o meno essere inserito in lista di trapianto è necessario eseguire il “Bilancio Pre-Trapianto”. Si tratta di una serie di esami ematochimici e strumentali volti a definire se esistano controindicazioni all’esecuzione del trapianto o comunque volti a quantizzare eventuali rischi che il paziente potrebbe correre in relazione all’intervento chirurgico ed alla terapia immunosoppressiva. I criteri di esclusione dal programma di trapianto di rene e pancreas o solo rene sono generalmente una grave patologia cardiaca (cardiomiopatia dilatativa o cardiopatia ischemica), una grave patologia a carico delle arterie (cerebrali ed arti inferiori), malattie infettive severe o pregressa storia di tumore. Si tratta di condizioni che potrebbero peggiorare bruscamente dopo il trapianto mettendo a grave rischio la vita del paziente. Nel caso di trapianto di isole del Langerhans i criteri di esclusione sono prevalentemente quelli relativi alle patologie infettive e tumorali. Riportiamo qui di seguito gli esami del “Bilancio Pre-Trapianto”. 5 Esami ematochimici ed urinari, tests Valutazione delle condizioni generali e della presenza di infezioni in atto o pregresse (epatite A-B-C, HIV, Herpes virus, Ebstein Barr virus, Citomegalovirus, virus Herpes Varicella Zooster) Intradermoreazione alla tubercolina Test glucagone: viene effettuato nei pazienti diabetici per distinguere tra diabete di tipo I (o diabete insulinodipendente) e diabete di tipo II (diabete non insulino-dipendente). Il trapianto di pancreas ed il trapianto di isole sono indicati prevalentemente nel diabete di tipo I 6 Tipizzazione hla Il sistema HLA è una sorta di codice a barre che identifica ciascuno di noi dal punto di vista genetico. Tanto più simile è il “codice a barre” del ricevente a quello del donatore (compatibilità) tanto minori saranno i rischi di rigetto d’organo nel postoperatorio. La determinazione di tale sistema avviene tramite prelievo di sangue. IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE Esami strumentali generali Ecografia addominale superiore e inferiore. In caso di riscontro di calcolosi della colecisti potrebbe essere richiesto di eseguire un intervento di colecistectomia prima del trapianto in quanto l’insorgenza di una colecistite (infiammazione della colecisti) potrebbe verificarsi subito dopo il trapianto, rappresentando una seria complicanza. In caso di rene policistico può essere necessario approfondire gli accertamenti mediante una Risonanza Magnetica o Tac dell’addome. Anche in questo caso potrebbe rendersi necessario un intervento di nefrectomia (asportazione del rene proprio) prima del trapianto in quanto la presenza di un grosso rene potrebbe impedire la possibilità di effettuare il trapianto ed inoltre i reni policistici possono andare incontro, dopo il trapianto, a complicanze emorragiche, infettive o tumorali. Radiografia del Torace. Gastroscopia: per valutare la presenza e la severità di una quadro di gastrite o ulcera preesistente al trapianto. Visita dermatologica: per escludere patologie a livello cutaneo. Visita oculistica. Visita ginecologica: per escludere, o trattare se presenti, patologie presenti a livello ginecologico. Mammografia: per escludere noduli dubbi a livello mammario. Ortopantomografia: per escludere eventuali ascessi dentari o granulomi. 7 Apparato cardiovascolare Valutazione urologica Si tratta di esami per valutare eventuali problemi a carico delle arterie e del cuore. Uroflussometria Cistografia Doppler tronchi sovra-aortici Elettrocardiogramma Studio strutture ossee Ecocardiogramma Test cardiologico da sforzo (scintigrafia Rx cranio - mani- arti inferiori miocardica o eco stress): se gli esami eseguiti per Valutare il cuore evidenziano un possibile quadro di ischemia è necessario eseguire una coronarografia. Coronarografia La Coronarografia è prevista comunque nei pazienti considerati ad altro rischio per cardiopatia ischemica Doppler arti inferiori Arteriografia asse aorto-iliaco femorale (questo esame viene eseguito quando il Doppler arti inferiori sia risultato patologico o nei pazienti di età superiore ai 50 anni). Studio neuropatia diabetica (solo in pazienti diabetici) EMG Tests neuropatia autonomica Potenziali evocati senzoriali 8 Altri esami non pre-definibili potranno essere necessari in funzione di eventuali problemi specifici in ciascun paziente. Tali accertamenti possono essere eseguiti in parte od in toto presso un proprio Centro di fiducia o presso il nostro Istituto. Il tempo necessario al completamento di un bilancio pre-trapianto dipende dalla complessità clinica del singolo paziente e dalla rapidità dell’esecuzione degli accertamenti. Se non emergeranno da tali esami problemi maggiori il paziente riceverà una lettera di inserimento definitivo in lista di trapianto: da quell’istante, in qualsiasi momento del giorno e della notte, festivi o meno, potrà essere convocato per il trapianto. IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE COME AVVIENE L’ASSEGNAZIONE DEGLI ORGANI L’assegnazione degli organi avviene in base alle caratteristiche del gruppo sanguigno (A, B, O) e del sistema maggiore di istocompatibilità (HLA). Il tempo d’attesa in lista non è prevedibile e dipende solo dalla disponibilità di organi compatibili per gruppo sanguigno ed HLA del paziente. Il Centro Interregionale di Riferimento (CIR), a cui il nostro istituto è affiliato, che coordina il reperimento degli organi e la loro successiva assegnazione è il Nord Italia Transplant (NITp: Ospedale Maggiore Policlinico di Milano). Un fattore che può rendere più lungo il periodo d’attesa è la presenza di anticorpi linfocitotossici che riduce il numero di organi compatibili. Questi anticorpi si possono formare in chi ha ricevuto trasfusioni, nelle donne dopo la gravidanza o in pazienti che hanno già ricevuto un trapianto in precedenza. Una volta identificati gli organi ed il possibile ricevente si esegue un ultimo test che si chiama Cross Match. Questo test permette di identificare, prima di effettuare l’intervento, la presenza nel ricevente di anticorpi contro gli organi da trapiantare. Un Cross Match positivo indica la presenza di tali anticorpi e quindi un rischio elevatissimo di rigetto: il trapianto non si può fare. Durante tutto il periodo di attesa del trapianto è necessario inviare al NITp, ogni 3 mesi un campione di siero che verrà utilizzato per valutare il tasso anticorpale ed eseguire, ogni volta che si presenterà l’opportunità di un donatore compatibile, il Cross Match. 9 IL TRAPIANTO Nel momento in cui sono disponibili organi compatibili il paziente viene convocato presso il nostro Istituto. In genere è necessario che raggiunga l’Ospedale nel giro di poche ore. E’ pertanto necessario che il paziente sia reperibile telefonicamente in qualsiasi momento, segnalando al nostro centro tutti i numeri telefonici dove lo si possa contattare. Una volta in lista attiva è possibile essere iscritti presso le Prefetture o la Protezione Civile nelle liste di pazienti che necessitano di trasporto urgente per ragioni sanitarie. Può accadere che il paziente venga allertato per un possibile trapianto o convocato in ospedale prima che siano disponibili dati definitivi sulla compatibilità’ e/o sulla qualità degli organi da trapiantare. Questo è reso necessario dai tempi stretti che intercorrono tra la segnalazione del potenziale donatore ed il trapianto stesso. Se da tali esami o procedure dovessero emergere problemi il paziente verrà rinviato al proprio domicilio e richiamato in una successiva occasione. Una volta arrivato al San Raffaele si esegue la “preparazione” all’intervento che consiste nell’eseguire esami ema- 10 tochimici pre-intervento, un elettrocardiogramma ed una radiografia del torace. Se necessario il paziente esegue una seduta di emodialisi (scambio in caso di dialisi peritoneale) e viene sottoposto a visita cardiologica, chirurgica ed anestesiologica. Viene posizionato un catetere venoso centrale a livello della vena succlavia: tale via è necessaria per la rapida infusione di liquidi e farmaci durante l’intervento e nei giorni successivi al trapianto. Se gli accertamenti eseguiti non rilevano problemi clinici il paziente viene avviato alla sala operatoria. In caso di trapianto di isole del Langerhans la preparazione è sostanzialmente simile, ad eccezione della dialisi. Il paziente non viene inviato alla sala operatoria bensi’ alla sala angiografica della radiologia (vedi Procedure: il trapianto di isole). IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE PROCEDURE Rene Per quanto riguarda il trapianto di rene si utilizza una tecnica chirurgica oramai consolidata nel tempo e che consiste nel collocare il nuovo organo in fossa iliaca (regione dell’addome subito al di sopra del pube, lateralmente) collegando i vasi del rene ai vasi iliaci del paziente. L’uretere verrà poi collegato alla vescica. I reni propri non vengono in genere asportati. Nel caso di rene policistico o grave reflusso vescico-ureterale è possibile che venga posta l’indicazione alla nefrectomia che verrà eseguita, a seconda dei casi, prima dell’inserimento definitivo in lista o al momento del trapianto. Pancreas La tecnica chirurgica prevede l’impiego della ghiandola intera compreso il duodeno. La ricostruzione dei vasi pancreatici, per rendere l’organo trapiantabile, è eseguita su banco in condizioni di ischemia fredda e completata prima dell’inizio dell’intervento chirurgico di impianto. Il pancreas viene posizionato all’interno del peritoneo. L’arteria del pancreas viene sempre collegata all’arteria iliaca del ricevente. La vena del pancreas da trapiantare può essere collegata alla vena mesenterica superiore del ricevente, per cui la secrezione insulinica del pancreas trapiantato verrà immessa direttamente nel circolo portale del ricevente (derivazione portale). In altri casi la vena porta del pancreas viene anastomizzata con la vena iliaca comune od esterna destra (derivazione sistemica). La secrezione pancreatica esocrina è sempre convogliata nell’intestino del ricevente (derivazione enterica della secrezione pancreatica esocrina). Isole del langerhans Il trapianto di isole del Langerhans non richiede un intervento chirurgico vero e proprio e viene effettuato presso la sala angiografica della radiologia. L’unica manovra necessaria è l’incannulazione, da parte del medico radiologo, della vena porta del fegato mediante una puntura transepatica del fianco destro, procedura che avviene in anestesia locale. 11 Trapianto di rene da donatore vivente Il trapianto di rene può essere eseguito da donatore vivente, una volta accertata l’idoneità del donatore stesso, che può essere: familiare consanguineo di I grado (genitori, figli, fratelli), familiare non consanguineo (coniuge) o affine. Il vantaggio del trapianto di rene da donatore vivente è legato alla sua programmabilità, ad una maggiore compatibilità, ad una probabilità di successo lievemente superiore rispetto al trapianto da donatore cadavere ed a tempi di attesa generalmente più brevi e comunque certi.. E’ importante che la famiglia del paziente sia al corrente di questa possibilità e che il potenziale donatore esprima in assoluta libertà la propria candidatura alla donazione di rene. Il familiare che si offre ad una donazione di rene esegue una serie di accertamenti che mirano ad escludere la possibilità che il paziente abbia una nefropatia latente o una patologia che favorisca la nefropatia, allo scopo di non creare un danno con il prelievo del rene. L’atto chirurgico del prelievo del rene può essere eseguito in chirurgia laparoscopica, con minima invasività. Le probabilità che il donatore di 12 rene possa avere problemi nel corso della sua vita sono minime: questa osservazione si base sull’esperienza di migliaia di trapianti di rene da donatori viventi eseguiti nel mondo. Se il proprio familiare o coniuge fosse idoneo alla donazione ma non immunologicamente compatibile è possibile eseguire, nell’ambito di un protocollo del Centro Nazionale Trapianti, un trapianto da donatore vivente secondo modalità incrociata: in presenza di un’altra coppia in situazione analoga, i donatori ed i riceventi, se biologicamente compatibili, si “incrociano”. IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE LA TERAPIA IMMUNOSOPPRESSIVA Il sistema immunitario agisce contro gli organi trapiantati in quanto li riconosce come diversi dall’organismo che li ha ricevuti e cerca di eliminarli. Per evitare che ciò accada è necessario assumere farmaci in grado di ridurre l’attività del sistema immunitario e quindi ridurre i rischi di rigetto d’organo. L’assunzione di tali farmaci viene avviata al momento del trapianto e dovrà essere poi continuata per tempo indeterminato, sino a quando gli organi trapiantati funzioneranno. La sospensione della terapia immunosoppressiva, anche a distanza di anni dall’intervento, può determinare una riattivazione del sistema immunitario che “ricorderà” che quegli organi sono “diversi” e li rigetterà. ATG(siero anti linfociti T) Viene utilizzato nei primi giorni dopo il trapianto, somministrato per via endovenosa tramite il catetere venoso centrale. Tra gli effetti collaterali possibili di questo farmaco possiamo citare la febbre, la riduzione dei globuli bianchi, delle piastrine e dei globuli rossi. I farmaci oggi utilizzati in campo trapiantologico sono molti e possono essere variabilmente associati fra loro allo scopo di ridurre eventuali effetti collaterali, personalizzando il più possibile il trattamento. Per tutti questi farmaci le dosi quotidiane potranno essere nel tempo modificate. In caso di comparsa di effetti collaterali sarà necessario avvisare uno dei medici del Centro Trapianti che provvederà a modificare adeguatamente la terapia o a consigliare i necessari provvedimenti. 13 Prednisone Tacrolimus-fk 506 E’ un cortisonico che viene assunto, sotto forma di compresse, una volta sola al giorno, al mattino. Gli effetti collaterali possibili di questo farmaco sono: obesità, dolori ossei (osteoporosi), acne, ipertensione, dolori gastrici, alterazioni glicemiche, cataratta. Tale farmaco viene assunto una o due volte al giorno per via orale. Tra i possibili effetti collaterali di questo farmaco ricordiamo la comparsa di tremori, tossicità renale ed epatica. La quantità di Tacrolimus viene variata nel tempo in base alla sua quantità presente nel sangue, che viene dosata periodicamente (prelievo di sangue venoso) e che deve rimanere entro limiti ben precisi per evitare rigetti (se troppo bassa) ed effetti collaterali (se troppo alta). Ciclosporina Tale farmaco viene assunto due volte al giorno per via orale (mattino e sera). Tra i possibili effetti collaterali di questo farmaco ricordiamo l’ipertrofia gengivale (le gengive aumentano di volume e sanguinano, per cui viene consigliata un’accurata e quotidiana igiene orale), un aumento della peluria, la comparsa di tremori, tossicità renale ed epatica. La quantità di ciclosporina viene variata nel tempo in base alla sua quantità presente nel sangue, che viene dosata periodicamente (prelievo di sangue venoso) e che deve rimanere entro limiti ben precisi per evitare rigetti (se troppo bassa) ed effetti collaterali (se troppo alta). 14 Micofenolato mofetile Micofenolato sodico E’ un farmaco che interferisce con la proliferazione delle cellule responsabili del rigetto (linfociti). Viene assunto due volte al giorno al mattino ed alla sera. Gli effetti collaterali più frequenti sono la riduzione dei globuli bianchi, rossi e delle piastrine, nonchè disturbi gastrointestinali e diarrea. IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE Azatioprina Inibitori del recettore dell’interleuchina 2 Questo farmaco ha come effetto collaterale principale la riduzione dei globuli bianchi (leucopenia) e pertanto la sua posologia viene modulata nel tempo in base ai risultati dell’esame emocromocitometrico. Sono anticorpi monoclonali umanizzati che vengono abitualmente somministrati per via venosa, in due o più dosi. Sono utilizzati nella prevenzione del rigetto. Sono abitualmente ben tollerati. Rapamicina - rad Belatacept Sono sostanziose derivate da prodotti di fermentazione di un batterio (Streptomicies Igrosocpicus). Sono farmaci che bloccano la proliferazione cellulare dei linfociti T. Tra gli effetti collaterali di tali farmaci meritano di essere citati la dislipidemia (aumento di colesterolo e trigliceridi), la comparsa di afte nel cavo orale, anemia, e nefrotossicità qualora associato ad altri farmaci. E’ un farmaco che blocca la via della costimolazione, una via importante per il messaggio immunologico. Si pone in alternativa a Ciclosporina e Tacrolimus. Viene assunto per via venosa per tutta la durata del trapianto, ad intervalli inizialmente settimanali ed in seguito mesili. 15 RISCHIO ONCOLOGICO IL POST-TRAPIANTO Un importante aspetto che dobbiamo ricordare è quello relativo ai tumori. È noto che il rischio di alcune forme tumorali è più frequente nei pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva (per es. linfomi, tumori cutanei e neoplasie a livello degli organi genitali nelle donne). Il paziente eseguirà esami che hanno tra l’altro lo scopo di monitorare nel tempo l’eventuale insorgenza di tumori allo scopo di permetterne una diagnosi ed una terapia precoci. Dobbiamo inoltre specificare che alcune di queste forme tumorali possono regredire sospendendo, almeno temporaneamente e su indicazione del Centro Trapianti, la terapia immunosoppressiva senza che questo determini necessariamente la perdita della funzione degli organi trapiantati. Dopo l’intervento di trapianto il paziente viene ricoverato in camere di degenza normali senza necessità di procedure protettive particolari. In qualche caso, in base alla terapia cui il paziente è sottoposto ed alle condizioni cliniche, il personale sanitario ed i famigliari dovranno accostarsi al paziente provvisti di mascherina. La durata della degenza è variabile è può essere di circa 2-3 settimane nei casi senza complicazioni ad oltre un mese e mezzo- due in caso di problemi. Le complicanze che si possono verificare sono: di natura chirurgica : infezioni della ferita, emorragie, formazioni di raccolte di siero o linfa nelle sedi di trapianto, fistole pancreatiche, fistole urinarie, subocclusioni od occlusioni intestinali per la derivazione enterica delle secrezioni pancreatiche. Tra le complicanze più severe dobbiamo ricordare la trombosi a carico del pancreas trapiantato. Quando questa evenienza si verifica, generalmente durante i primi giorni dopo l’intervento, è purtroppo necessario “espiantare” l’organo sottoponendo il paziente ad un nuovo intervento chirurgico in anestesia generale di natura immunologica: Il rigetto acuto è una complicanza immunologica relativamente frequente nell’immediato post 16 IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE trapianto e che nella maggior parte dei casi si risolve dopo un’opportuna terapia. Il rigetto cronico si verifica invece a distanza di tempo e per cause non ancora del tutto comprese. In caso di rigetto cronico può essere modificata la terapia immunosoppressiva di base. Eventuali altre patologie concomitanti che possano peggiorare la funzione renale (per es. l’ipertensione arteriosa, le infezioni delle vie urinarie) devono essere trattate. Come si manifesta il rigetto? Il segno più evocatore in caso di trapianto di rene è un aumento della creatinina plasmatica. Altri segni che possono verificarsi sono la comparsa di febbre, il rene può diventare grosso e dolente, si possono formare edemi alle gambe, si può ridurre la diuresi. La diagnosi di rigetto viene confermata mediante l’esecuzione di una biopsia renale. L’analisi del materiale ottenuto permette di confermare o meno la diagnosi di rigetto. La biopsia renale può essere eseguita anche in caso di sospetto di tossicità da farmaci, infezioni o altre patologie che possano alterare la funzione del rene. Entrambe le procedure non sono prive di rischi. Il rigetto del pancreas o delle isole del Langerhans si manifesta con un aumento delle glicemie. Qualora si manifesti qualcuno dei segni che abbiamo sopra elencato il paziente dovrà contattare il Centro Trapianti: un tempestivo intervento può far regredire un rigetto, che se non trattato può comportare la perdita dell’organo. di natura infettivologica: l’immunosoppressione purtroppo espone il paziente alle infezioni ed è per tale ragione che per i primi sei mesi dal trapianto il paziente deve assumere farmaci che lo proteggano da virus, batteri e miceti. Una infezione frequente nell’immediato post-operatorio è l’infezione da citomegalovirus, che può manifestarsi con febbre, riduzione dei globuli bianchi, disturbi gastroenterici e visivi, alterazione della funzione epatica e renale. Quando viene posta diagnosi di infezione da citomegalovirus in genere si avvia una terapia antivirale (ganciclovir) che viene protratta per alcune settimane. Un altro evento piuttosto frequente è l’infezione delle vie urinarie, che si può manifestare con bruciori durante la minzione, necessità di urinare frequentemente, urine scure/ torbide e/o maleodoranti. Se dovesse presentarsi tale problema è necessario eseguire una urinocoltura con antibiogramma, allo scopo di identificare il germe responsabile e l’antibiotico più adatto per eliminarlo. 17 CONTROLLI PERIODICI Una volta dimesso il paziente dovrà sottoporsi a controlli periodici. Mensilmente viene richiesta l’esecuzione di esami ematochimici ed urinari. Annualmente sono previsti invece ricoveri e visite ambulatoriali nei quali si eseguono tests, esami ematochimici e strumentali volti a valutare la funzione degli organi trapiantati, le condizioni cliniche generali e l’eventuale comparsa di effetti collaterali relativi alle terapie. 18 REGIME ALIMENTARE E STILE DI VITA Il medico del centro trapianti stabilirà il regime alimentare che, salvo casi particolari, è sostanzialmente libero per tipo degli alimenti, che vanno comunque contenuti per quantità. Infatti bisogna evitare di aumentare di peso in quanto l’obesità e le complicanze ad essa relativa possono alterare lo stato di salute del paziente e la funzione degli organi. E’ necessario anche modulare l’assunzione di sale con la dieta perché, in caso di ipertensione, potrebbe essere necessario continuare una dieta iposodica. Si consiglia comunque di non abusare di alcoolici e di non fumare. Per quanto concerne l’assunzione di liquidi non vi sono limiti all’assunzione di acqua. E’ buona norma mantenere una adeguata idratazione (1.5-2 litri al giorno) salvo situazioni particolari. In caso di febbre, sudorazione importante (estate) o diarrea è necessario bere di più. IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE Risposte a possibili domande COSA DEVO FARE IN CASO DI FEBBRE? In caso di febbre è necessario eseguire una visita dal proprio medico curante e contattare il Centro Trapianti. E’ comunque consigliata l’assunzione di liquidi e l’uso di paracetamolo (Tachipirina) per ridurre la temperatura. COSA FARE IN CASO DI RAFFREDDORE, BRONCHITE O “MAL DI GOLA”? Queste infezioni possono essere frequenti nei pazienti immunodepressi. Nel caso in cui si verificassero è bene eseguire una visita dal proprio medico curante e contattare il Centro Trapianti. Non è comunque necessario ridurre o sospendere la terapia immunosoppressiva né assumere antibiotici, senza aver prima consultato il medico: alcuni antibiotici infatti potrebbero risultare dannosi per il rene. COSA FARE IN CASO DI DIARREA? In caso di diarrea è necessario contattare il Centro Trapianti. E’ comunque consigliata l’assunzione di liquidi. POSSO FARE LA VACCINAZIONE ANTIINFLUENZALE? La vaccinazione antiinfluenzale non è controindicata. COSA FARE IN CASO DI FERITE O PIAGHE CUTANEE? Il vaccino antitetanico non è controindicato. Nel paziente diabetico eventuali lesioni ai piedi vanno tempestivamente segnalate al medico. Il paziente affetto da molti anni di diabete è soggetto al rischio di sviluppare lesioni ulcerative a livello degli arti inferiori in seguito a microtraumi anche banali. Tali lesioni, se non tempestivamente curate, possono rapidamente degenerare ed estendersi. Per evitare questa complicanza si consiglia una igiene accurata dei piedi, l’uso di scarpe comode che non costringano il piede e che lo mantengano asciutto ed areato, l’ispezione quotidiana dei piedi. COSA FARE IN CASO DI CURE DEI DENTI? Prima di ogni estrazione dentaria od interventi odontoiatrici si consiglia di assumere un antibiotico non nefrotossico (per es. Velamox 1 grammo due volte al giorno) 3 giorni prima e 3 giorni dopo la cura. POSSO FARE DELLO SPORT? Non solo è possibile fare attività sportiva, ma viene anche consigliata per i benefici che questa può portare sul compenso glicemico e cardiovascolare. Si sconsigliano solo attività sportive che possano favorire possibili traumatismi addominali mettendo a rischio gli organi trapiantati (per es. arti marziali, boxe etc.) POSSO TENERE ANIMALI DOMESTICI? In generale viene sconsigliata la coabitazione con animali, per le possibili patologie che possono essere trasmesse all’uomo. Nel caso in cui si decidesse comunque di accudire un animale, si consiglia di mettere in atto tutte le norme igieniche generali (lavarsi le mani dopo averlo toccato, non farsi leccare o graffiare, pulire la lettiera o la cuccia con i guanti, non farlo salire sul letto ecc.) e di far eseguire periodiche visite dal proprio veterinario di fiducia che consiglierà le opportune cure e vaccinazioni. POSSO PRENDERE IL SOLE? A causa dei farmaci immunosoppressori il paziente trapiantato è più esposto agli effetti nocivi dei raggi solari (tumori cutanei). Per tali motivi l’esposizione al sole è controindicata e nei mesi estivi si consiglia l’uso di creme protettive. POSSO AVERE FIGLI? Sono stai riportati casi di gravidanze in donne sottoposte a trapianto di rene e rene pancreas. Una eventuale gravidanza è bene comunque valutarla insieme ai medici del Centro Trapianti, che potranno fornire tutte le indicazione relative ai rischi che tale condizione può comportare per la paziente, per il nascituro e per l’organo trapiantato. Non vi sono invece controindicazioni per quanto concerne gli uomini in quanto la condizione di trapiantato e di immunodepresso non inficia le possibilità di paternità. Il riscontro di impotenza nei pazienti che da molti anni sono affetti da diabete è piuttosto frequente: dopo il trapianto, se tale complicanza non dovesse migliorare, sarà comunque possibile effettuare accertamenti e terapie volte a tentarne una risoluzione. 19 Istituto di Ricovero e Cura C a Carattere C tt S Scientifi i tifico IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE VA ATI E CR P G FAIV arti g mpa sta grap hic d • Pasceri OSPEDALE SAN RAFFAELE raf ich es ign S nt ra p i a i .o rg franca Gian foto rt .o s ww w si ringrazia per la preziosa collaborazione e