IL TRAPIANTO DI RENE, PANCREAS ED ISOLE AL SAN RAFFAELE

Istituto di Ricovero e Cura
C
a Carattere
C tt
S
Scientifi
i tifico
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
A cura dell’ Unita’ di Medicina
dei Trapianti e del Dipartimento
di Chirurgia
In caso di necessità può
sempre trovare un medico
del centro trapianti telefonando al:
Tel. 02/2643.2575
Segreteria
dalle ore 8.30 alle ore 16.30
Tel. 02/2643.2612
Reparto
Medicina Trapianti 1c
Tel. 02/2643.2822
Reparto
Medicina Trapianti 2dimer
[email protected]
Raccomandiamo di segnalare di essere un
paziente trapiantato e
chiedere di essere messi
in contatto con il medico
reperibile trapianti.
2
Gentile Signora/e
Prof. Antonio Secchi
Direttore
Unità operativa Medicina Interna e dei Trapianti
Ospedale San Raffaele
Dott. Carlo Socci
Coordinatore Chirurgia Trapianti
Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica
Ospedale San Raffele
Lei si è rivolto al nostro Centro per avere informazioni relative alla possibilità
di essere sottoposto ad un trapianto di
rene, combinato rene e pancreas, pancreas isolato od insule del Langerhans.
Scopo di queste pagine è informarla
sulle procedure necessarie per
l’inserimento in lista di trapianto, sugli
aspetti relativi all’intervento chirurgico,
al periodo postoperatorio ed alle terapie
immunosoppressive. Troverà inoltre
informazioni relative ai controlli che
nel tempo, di anno in anno, dovranno
essere effettuati dopo il trapianto.
Per ogni dubbio che nascerà dalla lettura di queste pagine Lei potrà fare riferimento ai medici del Centro Trapianti
del San Raffaele.
Riteniamo inoltre utile informarla
che i LIONS supportano una iniziativa
finalizzata alla raccolta di fondi per
finanziare la ricerca nel campo dei
trapianti, con particolare riferimento al
trapianto di rene. Maggiori informazioni
su questa iniziativa le potra’ trovare nel
sito www.OSRtrapianti.org
Questo volumetto e’ quindi dedicato a
Voi.
Grazie per la fiducia di cui ci onorate.
3
Introduzione
Il trapianto di rene rappresenta l’unica
alternativa alla dialisi per i pazienti affetti da insufficienza renale in trattamento
dialitico sostitutivo. Anche il trapianto di
pancreas rappresenta una modalità ottimale di trattamento del Diabete mellito insulino dipendente permettendo
di ripristinare un sistema di secrezione
insulinica che si autoregola in base alle
concentrazioni ematiche del glucosio e
porta alla completa insulino-indipendenza. Sino ad oggi sono stati eseguiti
oltre 40.000 trapianti di pancreas nel
mondo con risultati oramai molto simili
tra i diversi centri che riportano, dopo
un anno dal trapianto, sopravvivenze del
95% dei pazienti, del 85% dei pancreas
e del 90% dei reni trapiantati. Importanti sono anche gli effetti del trapianto di
pancreas sulle complicanze del diabete
che hanno dimostrato un miglioramento della neuropatia, una minor incidenza di ipertensione, una prevenzione o
regressione della nefropatia diabetica
ed una stabilizzazione della retinopatia.
Un’altra opzione terapeutica è il trapianto di insule del Langerhans in grado
anch’esso di ripristinare la secrezione
insulinica e l’insulino-indipendenza.
4
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
BILANCIO
PRE TRAPIANTO
Per valutare se un paziente possa o
meno essere inserito in lista di trapianto è necessario eseguire il “Bilancio
Pre-Trapianto”. Si tratta di una serie di
esami ematochimici e strumentali volti
a definire se esistano controindicazioni
all’esecuzione del trapianto o comunque volti a quantizzare eventuali rischi
che il paziente potrebbe correre in relazione all’intervento chirurgico ed alla
terapia immunosoppressiva.
I criteri di esclusione dal programma di
trapianto di rene e pancreas o solo rene
sono generalmente una grave patologia cardiaca (cardiomiopatia dilatativa o
cardiopatia ischemica), una grave patologia a carico delle arterie (cerebrali ed
arti inferiori), malattie infettive severe o
pregressa storia di tumore. Si tratta di
condizioni che potrebbero peggiorare
bruscamente dopo il trapianto mettendo a grave rischio la vita del paziente.
Nel caso di trapianto di isole del Langerhans i criteri di esclusione sono prevalentemente quelli relativi alle patologie infettive e tumorali.
Riportiamo qui di seguito gli esami del
“Bilancio Pre-Trapianto”.
5
Esami ematochimici ed
urinari, tests
Valutazione delle condizioni generali e della presenza di infezioni in atto o
pregresse (epatite A-B-C, HIV, Herpes
virus, Ebstein Barr virus, Citomegalovirus, virus Herpes Varicella Zooster)
Intradermoreazione alla tubercolina
Test glucagone: viene effettuato nei
pazienti diabetici per distinguere tra
diabete di tipo I (o diabete insulinodipendente) e diabete di tipo II (diabete
non insulino-dipendente). Il trapianto
di pancreas ed il trapianto di isole sono
indicati prevalentemente nel diabete di
tipo I
6
Tipizzazione hla
Il sistema HLA è una sorta di codice a
barre che identifica ciascuno di noi dal
punto di vista genetico. Tanto più simile
è il “codice a barre” del ricevente a quello del donatore (compatibilità) tanto minori saranno i rischi di rigetto d’organo
nel postoperatorio. La determinazione
di tale sistema avviene tramite prelievo
di sangue.
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
Esami strumentali generali
Ecografia addominale superiore e inferiore.
In caso di riscontro di calcolosi
della
colecisti
potrebbe
essere
richiesto di eseguire un intervento di
colecistectomia prima del trapianto in
quanto l’insorgenza di una colecistite
(infiammazione
della
colecisti)
potrebbe verificarsi subito dopo il
trapianto, rappresentando una seria
complicanza. In caso di rene policistico
può essere necessario approfondire gli
accertamenti mediante una Risonanza
Magnetica o Tac dell’addome.
Anche in questo caso potrebbe rendersi
necessario un intervento di nefrectomia
(asportazione del rene proprio) prima
del trapianto in quanto la presenza
di un grosso rene potrebbe impedire
la possibilità di effettuare il trapianto
ed inoltre i reni policistici possono
andare incontro, dopo il trapianto, a
complicanze emorragiche, infettive o
tumorali.
Radiografia del Torace.
Gastroscopia: per valutare la presenza
e la severità di una quadro di gastrite o
ulcera preesistente al trapianto.
Visita dermatologica: per escludere
patologie a livello cutaneo.
Visita oculistica.
Visita ginecologica: per escludere, o
trattare se presenti, patologie presenti
a livello ginecologico.
Mammografia: per escludere noduli
dubbi a livello mammario.
Ortopantomografia: per escludere
eventuali ascessi dentari o granulomi.
7
Apparato
cardiovascolare
Valutazione
urologica
Si tratta di esami per valutare eventuali
problemi a carico delle arterie e del
cuore.
Uroflussometria
Cistografia
Doppler tronchi sovra-aortici
Elettrocardiogramma
Studio strutture ossee
Ecocardiogramma
Test cardiologico da sforzo (scintigrafia
Rx cranio - mani- arti inferiori
miocardica o eco stress): se gli esami eseguiti
per Valutare il cuore evidenziano un possibile
quadro di ischemia è necessario eseguire una
coronarografia.
Coronarografia
La Coronarografia è prevista comunque
nei pazienti considerati ad altro rischio
per cardiopatia ischemica
Doppler arti inferiori
Arteriografia asse aorto-iliaco
femorale (questo esame viene eseguito
quando il Doppler arti inferiori sia risultato
patologico o nei pazienti di età superiore ai 50
anni).
Studio neuropatia diabetica
(solo in pazienti diabetici)
EMG
Tests neuropatia autonomica
Potenziali evocati senzoriali
8
Altri esami non pre-definibili potranno
essere necessari in funzione di eventuali
problemi specifici in ciascun paziente.
Tali accertamenti possono essere
eseguiti in parte od in toto presso un
proprio Centro di fiducia o presso il
nostro Istituto.
Il tempo necessario al completamento
di un bilancio pre-trapianto dipende
dalla complessità clinica del singolo
paziente e dalla rapidità dell’esecuzione
degli accertamenti.
Se non emergeranno da tali esami
problemi maggiori il paziente riceverà
una lettera di inserimento definitivo
in lista di trapianto: da quell’istante, in
qualsiasi momento del giorno e della
notte, festivi o meno, potrà essere
convocato per il trapianto.
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
COME AVVIENE L’ASSEGNAZIONE DEGLI ORGANI
L’assegnazione degli organi avviene
in base alle caratteristiche del gruppo
sanguigno (A, B, O) e del sistema
maggiore di istocompatibilità (HLA).
Il tempo d’attesa in lista non è
prevedibile e dipende solo dalla
disponibilità di organi compatibili per
gruppo sanguigno ed HLA del paziente.
Il Centro Interregionale di Riferimento
(CIR), a cui il nostro istituto è affiliato,
che coordina il reperimento degli organi
e la loro successiva assegnazione è il
Nord Italia Transplant (NITp: Ospedale
Maggiore Policlinico di Milano).
Un fattore che può rendere più lungo
il periodo d’attesa è la presenza di
anticorpi linfocitotossici che riduce il
numero di organi compatibili. Questi
anticorpi si possono formare in chi ha
ricevuto trasfusioni, nelle donne dopo la
gravidanza o in pazienti che hanno già
ricevuto un trapianto in precedenza.
Una volta identificati gli organi ed il
possibile ricevente si esegue un ultimo
test che si chiama Cross Match. Questo
test permette di identificare, prima di
effettuare l’intervento, la presenza nel
ricevente di anticorpi contro gli organi
da trapiantare. Un Cross Match positivo
indica la presenza di tali anticorpi e
quindi un rischio elevatissimo di rigetto:
il trapianto non si può fare.
Durante tutto il periodo di attesa del
trapianto è necessario inviare al NITp,
ogni 3 mesi un campione di siero che
verrà utilizzato per valutare il tasso
anticorpale ed eseguire, ogni volta che si
presenterà l’opportunità di un donatore
compatibile, il Cross Match.
9
IL TRAPIANTO
Nel momento in cui sono disponibili organi compatibili il paziente viene convocato presso il nostro Istituto. In genere
è necessario che raggiunga l’Ospedale
nel giro di poche ore. E’ pertanto necessario che il paziente sia reperibile
telefonicamente in qualsiasi momento,
segnalando al nostro centro tutti i numeri telefonici dove lo si possa contattare. Una volta in lista attiva è possibile
essere iscritti presso le Prefetture o la
Protezione Civile nelle liste di pazienti
che necessitano di trasporto urgente
per ragioni sanitarie.
Può accadere che il paziente venga
allertato per un possibile trapianto o
convocato in ospedale prima che siano
disponibili dati definitivi sulla compatibilità’ e/o sulla qualità degli organi da
trapiantare. Questo è reso necessario
dai tempi stretti che intercorrono tra la
segnalazione del potenziale donatore
ed il trapianto stesso. Se da tali esami o
procedure dovessero emergere problemi il paziente verrà rinviato al proprio
domicilio e richiamato in una successiva
occasione.
Una volta arrivato al San Raffaele si
esegue la “preparazione” all’intervento
che consiste nell’eseguire esami ema-
10
tochimici pre-intervento, un elettrocardiogramma ed una radiografia del torace. Se necessario il paziente esegue una
seduta di emodialisi (scambio in caso di
dialisi peritoneale) e viene sottoposto a
visita cardiologica, chirurgica ed anestesiologica.
Viene posizionato un catetere venoso
centrale a livello della vena succlavia:
tale via è necessaria per la rapida infusione di liquidi e farmaci durante l’intervento e nei giorni successivi al trapianto.
Se gli accertamenti eseguiti non rilevano problemi clinici il paziente viene avviato alla sala operatoria.
In caso di trapianto di isole del Langerhans la preparazione è sostanzialmente simile, ad eccezione della dialisi.
Il paziente non viene inviato alla sala
operatoria bensi’ alla sala angiografica
della radiologia (vedi Procedure: il trapianto di isole).
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
PROCEDURE
Rene
Per quanto riguarda il trapianto di rene
si utilizza una tecnica chirurgica oramai
consolidata nel tempo e che consiste
nel collocare il nuovo organo in fossa
iliaca (regione dell’addome subito al di
sopra del pube, lateralmente) collegando i vasi del rene ai vasi iliaci del paziente. L’uretere verrà poi collegato alla
vescica. I reni propri non vengono in genere asportati. Nel caso di rene policistico o grave reflusso vescico-ureterale
è possibile che venga posta l’indicazione
alla nefrectomia che verrà eseguita, a
seconda dei casi, prima dell’inserimento definitivo in lista o al momento del
trapianto.
Pancreas
La tecnica chirurgica prevede l’impiego
della ghiandola intera compreso il
duodeno. La ricostruzione dei vasi
pancreatici, per rendere l’organo
trapiantabile, è eseguita su banco
in condizioni di ischemia fredda
e
completata
prima
dell’inizio
dell’intervento chirurgico di impianto. Il
pancreas viene posizionato all’interno
del peritoneo. L’arteria del pancreas
viene sempre collegata all’arteria iliaca
del ricevente.
La vena del pancreas da trapiantare può
essere collegata alla vena mesenterica
superiore del ricevente, per cui la
secrezione insulinica del pancreas
trapiantato verrà immessa direttamente
nel circolo portale del ricevente
(derivazione portale).
In altri casi la vena porta del pancreas
viene anastomizzata con la vena iliaca
comune od esterna destra (derivazione
sistemica).
La secrezione pancreatica esocrina è
sempre convogliata nell’intestino del
ricevente (derivazione enterica della
secrezione pancreatica esocrina).
Isole del langerhans
Il trapianto di isole del Langerhans non
richiede un intervento chirurgico vero e
proprio e viene effettuato presso la sala
angiografica della radiologia. L’unica
manovra necessaria è l’incannulazione, da parte del medico radiologo, della vena porta del fegato mediante una
puntura transepatica del fianco destro,
procedura che avviene in anestesia locale.
11
Trapianto di rene da donatore
vivente
Il trapianto di rene può essere eseguito
da donatore vivente, una volta accertata
l’idoneità del donatore stesso, che può
essere: familiare consanguineo di I
grado (genitori, figli, fratelli), familiare
non consanguineo (coniuge) o affine.
Il vantaggio del trapianto di rene da
donatore vivente è legato alla sua
programmabilità, ad una maggiore
compatibilità, ad una probabilità di
successo lievemente superiore rispetto
al trapianto da donatore cadavere ed a
tempi di attesa generalmente più brevi
e comunque certi.. E’ importante che
la famiglia del paziente sia al corrente
di questa possibilità e che il potenziale
donatore esprima in assoluta libertà
la propria candidatura alla donazione
di rene. Il familiare che si offre ad una
donazione di rene esegue una serie di
accertamenti che mirano ad escludere
la possibilità che il paziente abbia una
nefropatia latente o una patologia che
favorisca la nefropatia, allo scopo di
non creare un danno con il prelievo del
rene. L’atto chirurgico del prelievo del
rene può essere eseguito in chirurgia
laparoscopica, con minima invasività.
Le probabilità che il donatore di
12
rene possa avere problemi nel corso
della sua vita sono minime: questa
osservazione si base sull’esperienza di
migliaia di trapianti di rene da donatori
viventi eseguiti nel mondo.
Se il proprio familiare o coniuge
fosse idoneo alla donazione ma non
immunologicamente
compatibile
è possibile eseguire, nell’ambito di
un protocollo del Centro Nazionale
Trapianti, un trapianto da donatore
vivente secondo modalità incrociata: in
presenza di un’altra coppia in situazione
analoga, i donatori ed i riceventi,
se biologicamente compatibili, si
“incrociano”.
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
LA TERAPIA
IMMUNOSOPPRESSIVA
Il sistema immunitario agisce contro gli
organi trapiantati in quanto li riconosce
come diversi dall’organismo che li ha
ricevuti e cerca di eliminarli. Per evitare
che ciò accada è necessario assumere
farmaci in grado di ridurre l’attività del
sistema immunitario e quindi ridurre i
rischi di rigetto d’organo.
L’assunzione di tali farmaci viene avviata
al momento del trapianto e dovrà essere
poi continuata per tempo indeterminato,
sino a quando gli organi trapiantati
funzioneranno. La sospensione della
terapia immunosoppressiva, anche a
distanza di anni dall’intervento, può
determinare una riattivazione del
sistema immunitario che “ricorderà”
che quegli organi sono “diversi” e li
rigetterà.
ATG(siero anti linfociti T)
Viene utilizzato nei primi giorni dopo
il trapianto, somministrato per via
endovenosa tramite il catetere venoso
centrale. Tra gli effetti collaterali
possibili di questo farmaco possiamo
citare la febbre, la riduzione dei globuli
bianchi, delle piastrine e dei globuli
rossi.
I farmaci oggi utilizzati in campo
trapiantologico sono molti e possono
essere variabilmente associati fra loro
allo scopo di ridurre eventuali effetti
collaterali, personalizzando il più
possibile il trattamento. Per tutti questi
farmaci le dosi quotidiane potranno
essere nel tempo modificate. In caso
di comparsa di effetti collaterali sarà
necessario avvisare uno dei medici
del Centro Trapianti che provvederà a
modificare adeguatamente la terapia o
a consigliare i necessari provvedimenti.
13
Prednisone
Tacrolimus-fk 506
E’ un cortisonico che viene assunto,
sotto forma di compresse, una volta
sola al giorno, al mattino.
Gli effetti collaterali possibili di questo
farmaco sono: obesità, dolori ossei
(osteoporosi),
acne,
ipertensione,
dolori gastrici, alterazioni glicemiche,
cataratta.
Tale farmaco viene assunto una o
due volte al giorno per via orale. Tra
i possibili effetti collaterali di questo
farmaco ricordiamo la comparsa di
tremori, tossicità renale ed epatica.
La quantità di Tacrolimus viene variata
nel tempo in base alla sua quantità
presente nel sangue, che viene dosata
periodicamente (prelievo di sangue
venoso) e che deve rimanere entro limiti
ben precisi per evitare rigetti (se troppo
bassa) ed effetti collaterali (se troppo
alta).
Ciclosporina
Tale farmaco viene assunto due volte al
giorno per via orale (mattino e sera).
Tra i possibili effetti collaterali di
questo farmaco ricordiamo l’ipertrofia
gengivale (le gengive aumentano di
volume e sanguinano, per cui viene
consigliata un’accurata e quotidiana
igiene orale), un aumento della peluria,
la comparsa di tremori, tossicità renale
ed epatica.
La quantità di ciclosporina viene variata
nel tempo in base alla sua quantità
presente nel sangue, che viene dosata
periodicamente (prelievo di sangue
venoso) e che deve rimanere entro limiti
ben precisi per evitare rigetti (se troppo
bassa) ed effetti collaterali (se troppo
alta).
14
Micofenolato mofetile
Micofenolato sodico
E’ un farmaco che interferisce con la
proliferazione delle cellule responsabili
del rigetto (linfociti). Viene assunto
due volte al giorno al mattino ed alla
sera. Gli effetti collaterali più frequenti
sono la riduzione dei globuli bianchi,
rossi e delle piastrine, nonchè disturbi
gastrointestinali e diarrea.
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
Azatioprina
Inibitori del recettore
dell’interleuchina 2
Questo farmaco ha come effetto
collaterale principale la riduzione dei
globuli bianchi (leucopenia) e pertanto
la sua posologia viene modulata nel
tempo in base ai risultati dell’esame
emocromocitometrico.
Sono anticorpi monoclonali umanizzati
che vengono abitualmente somministrati
per via venosa, in due o più dosi. Sono
utilizzati nella prevenzione del rigetto.
Sono abitualmente ben tollerati.
Rapamicina - rad
Belatacept
Sono sostanziose derivate da prodotti
di fermentazione di un batterio
(Streptomicies Igrosocpicus). Sono
farmaci che bloccano la proliferazione
cellulare dei linfociti T. Tra gli effetti
collaterali di tali farmaci meritano di
essere citati la dislipidemia (aumento di
colesterolo e trigliceridi), la comparsa
di afte nel cavo orale, anemia, e
nefrotossicità qualora associato ad altri
farmaci.
E’ un farmaco che blocca la via della
costimolazione, una via importante per
il messaggio immunologico. Si pone in
alternativa a Ciclosporina e Tacrolimus.
Viene assunto per via venosa per tutta
la durata del trapianto, ad intervalli
inizialmente settimanali ed in seguito
mesili.
15
RISCHIO ONCOLOGICO
IL POST-TRAPIANTO
Un importante aspetto che dobbiamo
ricordare è quello relativo ai tumori.
È noto che il rischio di alcune forme
tumorali è più frequente nei pazienti
sottoposti a terapia immunosoppressiva
(per es. linfomi, tumori cutanei e
neoplasie a livello degli organi genitali
nelle donne). Il paziente eseguirà
esami che hanno tra l’altro lo scopo
di monitorare nel tempo l’eventuale
insorgenza di tumori allo scopo di
permetterne una diagnosi ed una terapia
precoci. Dobbiamo inoltre specificare
che alcune di queste forme tumorali
possono
regredire
sospendendo,
almeno temporaneamente e su
indicazione del Centro Trapianti, la
terapia immunosoppressiva senza che
questo determini necessariamente
la perdita della funzione degli organi
trapiantati.
Dopo l’intervento di trapianto il paziente
viene ricoverato in camere di degenza
normali senza necessità di procedure
protettive particolari. In qualche caso,
in base alla terapia cui il paziente è
sottoposto ed alle condizioni cliniche,
il personale sanitario ed i famigliari
dovranno accostarsi al paziente provvisti
di mascherina. La durata della degenza
è variabile è può essere di circa 2-3
settimane nei casi senza complicazioni
ad oltre un mese e mezzo- due in caso
di problemi.
Le complicanze che si possono verificare
sono:
di natura chirurgica : infezioni della ferita, emorragie, formazioni di raccolte
di siero o linfa nelle sedi di trapianto,
fistole pancreatiche, fistole urinarie,
subocclusioni od occlusioni intestinali
per la derivazione enterica delle secrezioni pancreatiche. Tra le complicanze
più severe dobbiamo ricordare la trombosi a carico del pancreas trapiantato.
Quando questa evenienza si verifica, generalmente durante i primi giorni dopo
l’intervento, è purtroppo necessario
“espiantare” l’organo sottoponendo il
paziente ad un nuovo intervento chirurgico in anestesia generale
di natura immunologica: Il rigetto acuto
è una complicanza immunologica relativamente frequente nell’immediato post
16
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
trapianto e che nella maggior parte dei
casi si risolve dopo un’opportuna terapia. Il rigetto cronico si verifica invece a
distanza di tempo e per cause non ancora del tutto comprese. In caso di rigetto
cronico può essere modificata la terapia
immunosoppressiva di base. Eventuali
altre patologie concomitanti che possano peggiorare la funzione renale (per es.
l’ipertensione arteriosa, le infezioni delle vie urinarie) devono essere trattate.
Come si manifesta il rigetto? Il segno
più evocatore in caso di trapianto di
rene è un aumento della creatinina
plasmatica. Altri segni che possono
verificarsi sono la comparsa di febbre,
il rene può diventare grosso e dolente,
si possono formare edemi alle gambe,
si può ridurre la diuresi. La diagnosi
di rigetto viene confermata mediante
l’esecuzione di una biopsia renale.
L’analisi del materiale ottenuto
permette di confermare o meno la
diagnosi di rigetto. La biopsia renale
può essere eseguita anche in caso
di sospetto di tossicità da farmaci,
infezioni o altre patologie che possano
alterare la funzione del rene. Entrambe
le procedure non sono prive di rischi.
Il rigetto del pancreas o delle isole
del Langerhans si manifesta con un
aumento delle glicemie.
Qualora si manifesti qualcuno dei segni
che abbiamo sopra elencato il paziente
dovrà contattare il Centro Trapianti: un
tempestivo intervento può far regredire
un rigetto, che se non trattato può
comportare la perdita dell’organo.
di natura infettivologica: l’immunosoppressione purtroppo espone il paziente
alle infezioni ed è per tale ragione che
per i primi sei mesi dal trapianto il paziente deve assumere farmaci che lo
proteggano da virus, batteri e miceti.
Una infezione frequente nell’immediato post-operatorio è l’infezione da citomegalovirus, che può manifestarsi con
febbre, riduzione dei globuli bianchi, disturbi gastroenterici e visivi, alterazione
della funzione epatica e renale. Quando viene posta diagnosi di infezione da
citomegalovirus in genere si avvia una
terapia antivirale (ganciclovir) che viene
protratta per alcune settimane.
Un altro evento piuttosto frequente
è l’infezione delle vie urinarie, che si
può manifestare con bruciori durante
la minzione, necessità di urinare
frequentemente, urine scure/ torbide e/o
maleodoranti. Se dovesse presentarsi
tale problema è necessario eseguire
una urinocoltura con antibiogramma,
allo scopo di identificare il germe
responsabile e l’antibiotico più adatto
per eliminarlo.
17
CONTROLLI PERIODICI
Una volta dimesso il paziente dovrà sottoporsi a controlli periodici.
Mensilmente viene richiesta l’esecuzione di esami ematochimici ed urinari.
Annualmente sono previsti invece ricoveri e visite ambulatoriali nei quali si
eseguono tests, esami ematochimici e
strumentali volti a valutare la funzione
degli organi trapiantati, le condizioni cliniche generali e l’eventuale comparsa di
effetti collaterali relativi alle terapie.
18
REGIME ALIMENTARE
E STILE DI VITA
Il medico del centro trapianti stabilirà il
regime alimentare che, salvo casi particolari, è sostanzialmente libero per tipo
degli alimenti, che vanno comunque
contenuti per quantità. Infatti bisogna
evitare di aumentare di peso in quanto
l’obesità e le complicanze ad essa relativa possono alterare lo stato di salute
del paziente e la funzione degli organi.
E’ necessario anche modulare l’assunzione di sale con la dieta perché, in caso
di ipertensione, potrebbe essere necessario continuare una dieta iposodica.
Si consiglia comunque di non abusare di
alcoolici e di non fumare.
Per quanto concerne l’assunzione di liquidi non vi sono limiti all’assunzione di
acqua. E’ buona norma mantenere una
adeguata idratazione (1.5-2 litri al giorno) salvo situazioni particolari. In caso di
febbre, sudorazione importante (estate)
o diarrea è necessario bere di più.
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
Risposte a possibili
domande
COSA DEVO FARE IN CASO DI FEBBRE?
In caso di febbre è necessario eseguire una
visita dal proprio medico curante e contattare
il Centro Trapianti. E’ comunque consigliata
l’assunzione di liquidi e l’uso di paracetamolo
(Tachipirina) per ridurre la temperatura.
COSA FARE IN CASO DI RAFFREDDORE,
BRONCHITE O “MAL DI GOLA”?
Queste infezioni possono essere frequenti nei
pazienti immunodepressi. Nel caso in cui si
verificassero è bene eseguire una visita dal
proprio medico curante e contattare il Centro
Trapianti. Non è comunque necessario ridurre
o sospendere la terapia immunosoppressiva
né assumere antibiotici, senza aver prima
consultato il medico: alcuni antibiotici infatti
potrebbero risultare dannosi per il rene.
COSA FARE IN CASO DI DIARREA? In caso
di diarrea è necessario contattare il Centro
Trapianti. E’ comunque consigliata l’assunzione
di liquidi.
POSSO
FARE
LA
VACCINAZIONE
ANTIINFLUENZALE?
La
vaccinazione
antiinfluenzale non è controindicata.
COSA FARE IN CASO DI FERITE O PIAGHE
CUTANEE? Il vaccino antitetanico non è
controindicato. Nel paziente diabetico eventuali
lesioni ai piedi vanno tempestivamente
segnalate al medico. Il paziente affetto da
molti anni di diabete è soggetto al rischio di
sviluppare lesioni ulcerative a livello degli
arti inferiori in seguito a microtraumi anche
banali. Tali lesioni, se non tempestivamente
curate, possono rapidamente degenerare ed
estendersi. Per evitare questa complicanza
si consiglia una igiene accurata dei piedi,
l’uso di scarpe comode che non costringano il
piede e che lo mantengano asciutto ed areato,
l’ispezione quotidiana dei piedi.
COSA FARE IN CASO DI CURE DEI DENTI?
Prima di ogni estrazione dentaria od interventi
odontoiatrici si consiglia di assumere un
antibiotico non nefrotossico (per es. Velamox 1
grammo due volte al giorno) 3 giorni prima e 3
giorni dopo la cura.
POSSO FARE DELLO SPORT? Non solo è
possibile fare attività sportiva, ma viene anche
consigliata per i benefici che questa può portare
sul compenso glicemico e cardiovascolare. Si
sconsigliano solo attività sportive che possano
favorire possibili traumatismi addominali
mettendo a rischio gli organi trapiantati (per es.
arti marziali, boxe etc.)
POSSO TENERE ANIMALI DOMESTICI?
In generale viene sconsigliata la coabitazione
con animali, per le possibili patologie che
possono essere trasmesse all’uomo. Nel caso
in cui si decidesse comunque di accudire un
animale, si consiglia di mettere in atto tutte le
norme igieniche generali (lavarsi le mani dopo
averlo toccato, non farsi leccare o graffiare,
pulire la lettiera o la cuccia con i guanti, non
farlo salire sul letto ecc.) e di far eseguire
periodiche visite dal proprio veterinario di
fiducia che consiglierà le opportune cure e
vaccinazioni.
POSSO PRENDERE IL SOLE? A causa dei
farmaci immunosoppressori il paziente
trapiantato è più esposto agli effetti nocivi dei
raggi solari (tumori cutanei). Per tali motivi
l’esposizione al sole è controindicata e nei mesi
estivi si consiglia l’uso di creme protettive.
POSSO AVERE FIGLI? Sono stai riportati casi
di gravidanze in donne sottoposte a trapianto
di rene e rene pancreas. Una eventuale
gravidanza è bene comunque valutarla insieme
ai medici del Centro Trapianti, che potranno
fornire tutte le indicazione relative ai rischi che
tale condizione può comportare per la paziente,
per il nascituro e per l’organo trapiantato.
Non vi sono invece controindicazioni per quanto
concerne gli uomini in quanto la condizione di
trapiantato e di immunodepresso non inficia le
possibilità di paternità.
Il riscontro di impotenza nei pazienti che da
molti anni sono affetti da diabete è piuttosto
frequente: dopo il trapianto, se tale complicanza
non dovesse migliorare, sarà comunque
possibile effettuare accertamenti e terapie volte
a tentarne una risoluzione.
19
Istituto di Ricovero e Cura
C
a Carattere
C tt
S
Scientifi
i tifico
IL TRAPIANTO
DI RENE,
PANCREAS
ED ISOLE AL
SAN RAFFAELE
VA
ATI
E
CR
P
G
FAIV arti g
mpa
sta
grap
hic
d
•
Pasceri
OSPEDALE SAN RAFFAELE
raf
ich
es
ign
S
nt
ra p i a i .o rg
franca
Gian
foto
rt
.o s
ww
w
si ringrazia per
la preziosa collaborazione
e