ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI PROCESSI DI SPIN -OFF ANTONIO COSTA (PROFESSORE ASSOCIATO DI ECONOMIA AZIENDALE, UNIVERSITA ’ DEGLI STUDI DI LECCE) 1 1. LA NASCITA DI UN ’IMPRESA AD OPERA DI UNA IMPRESA PRE-ESISTENTE. Negli ultimi anni il fenomeno della formazione di nuove imprese ha assunto una crescente importanza sia dal punto di vista quantitativo, derivante dal notevole incremento delle unità operative, sia da un punto di vista qualitativo, a causa delle diverse modalità di genesi delle imprese stesse. Tradizionalmente la formazione di una nuova realtà imprenditoriale (Massari, 1995) è il frutto di “atto creativo” nato dal nulla grazie ad un imprenditore che scommette su un’idea, la realizza e la sottopone al giudizio del mercato; oggi, affianco a tale procedura, vi sono ulteriori iniziative che concorrono attivamente e proficuamente alla formazione delle nuove realtà attraverso il contributo di imprese già esistenti. Le iniziative imprenditoriali infatti scaturiscono da diverse operazioni quali: ristrutturazioni, fusioni, management buy out, scissioni e spin-off. In particolare si vuole approfondire il fenomeno dello spin-off che consiste nelle separazione di una specifica attività nell’ambito di un’azienda e la formazione di un’impresa autonoma avente come business fondamentale l’attività oggetto della separazione. L’impresa d’origine vuole, attraverso la creazione di una nuova impresa, attuare la propria flessibilità (Bertini, 1991), ossia cogliere le opportunità di innovazione e raggiungere i propri obiettivi strategici derivanti dall’attuale complessità gestionale. 2. TIPOLOGIE DI SPIN -OFF . Il termine spin-off viene, di solito, impiegato per rappresentare indifferentemente due casi distinti: 1. spin-off da ricerca; 2. spin-off di imprese. Nel primo caso le iniziative di spin-off configurano la nascita di nuove imprese da parte dei singoli individui (o gruppi di individui) che hanno concepito o parzialmente sviluppato un’idea di business ritenuta commercialmente sostenibile anche grazie alle conoscenze direttamente o 2 indirettamente accumulate nell’ambito della loro esperienza lavorativa. Nell’ambito dello spinoff da ricerca rientrano a pieno titolo i cosiddetti spin-off accademici (Brett, Gibson, Smilor, 1991). Si tratta di quel particolare tipo di filiazione in cui la figura imprenditoriale è rappresentata da professori e ricercatori universitari, da ricercatori del CNR o di altri Enti pubblici e di ricerca. Tale tipologia di spin-off è tanto più preziosa quanto più l’accademico o il ricercatore evita il distacco completo dall’Università o dal centro di origine, ciò perché il collegamento degli ideatori con la struttura madre mette nelle condizioni migliori di operatività la neo-costituita impresa. Il sostegno ad iniziative di spin-off di questo tipo trova, in particolare, esempi concreti nei programmi dei laboratori di ricerca e dei centri universitari dell’Europa e del Nord America (Università di Twente in Olanda, Università di Montpellier in Francia, Università dell’Ulster in Gran Bretagna, Consorzia Catania Ricerche in Italia, Massachusetts Institute of Technology e Università di Harvard in USA). L’attuazione di tali programmi (Arata, 1998) ha posto le condizioni per il conseguimento di importanti risultati in termini di nuove entità produttive e di posti di lavoro direttamente ottenuti a seguito delle nascita delle imprese e, non in misura trascurabile, indotti. Nel secondo caso le iniziative di spin-off configurano la nascita di una impresa con il contributo determinante di un’altra impresa presistente. Tale creazione avviene allorché un’impresa per focalizzarsi sul core business decide di affidare ad una nuova società particolari attività considerate non strategiche che in precedenza erano svolte all’interno, oppure, di assegnare ad una nuova impresa, appositamente costituita, compiti di tipo innovativo. Nasce la cosiddetta “impresa spin-off”, in altri termini, un’ impresa che è parzialmente posseduta da un’impresa madre, anche se gestita in modo autonomo. Di fatto viene dunque mantenuto un legame informale tra l’impresa di origine e l’impresa generata operante ormai in una situazione di mercato. Le esperienze relative ai processi di spin-off di impresa consentono una ulteriore classificazione con distinzione tra spin-off a caldo e spin-off a freddo ( Aielli, 1994; IMPRENDITORIA GIOVANILE SpA, 1999). I primi caratterizzano i processi alimentati da crisi aziendali e da 3 eccedenze occupazionali soprattutto di elevate competenze, in grado pertanto di gestire una nuova realtà imprenditoriale. La situazione di crisi può fortemente aumentare la motivazione delle risorse umane a cambiare lavoro e avviare una propria attività. I secondi, invece, caratterizzano quelle evoluzioni alimentate, da un lato, da una forte crescita, dall’altro, da esigenze di sviluppo e ricognizione delle imprese di origine. Lo spin-off puro vero e proprio ( Costa, 2000) si ha quando un’impresa, di solito in forma societaria, distribuisce, per effetto di processi di ristrutturazione, una parte delle attività aziendali indirettamente ai suoi soci in relazione al capitale posseduto. In altri termini l’impresa stessa trasferisce alcune delle sue attività ad un’ impresa di nuova costituzione senza ricevere in contropartita denaro, ma le quote o le azioni corrispondenti gratuite da distribuire ai suoi soci, come dividendo. Dopo il processo di spin-off la nuova impresa, generalmente in forma di SpA, è separata e diviene una società commerciale costituita simultaneamente con una base di azionisti inizialmente identica a quella dei soci dell’azienda di origine. Questi ultimi ricevono le azioni della nuova società su base proporzionale senza pagare oneri aggiuntivi. Gli spin-off dunque risultano essere una assegnazione gratuita di azioni e, in riferimento a ciò, si differenziano dagli split-off. In altri termini a spin-off ultimato gli azionisti possiedono un valore di azioni suddiviso tra due persone giuridiche, ma, ognuno mantiene inalterata la sua percentuale di possesso delle azioni rispetto agli altri (Habib, Johnsen, Naik, 1996). Conseguentemente i rapporti di forza nell’ambito della compagine sociale del nuovo soggetto giuridico sono identici a quelli esistenti nella prima società. Vi sono poi dei fenomeni assimilati allo spin-off quali (Cornell, 1998): Ø il majority spin, con il quale, in presenza delle stesse condizioni, la società di origine, dopo aver gemmato un’altra società in cui sviluppare attività e potenzialità inespresse e successivamente all’ottenimento delle azioni di questa, dismette dall’80 al 90% delle azioni della società affiliata trattenendo il rimanente 20 o 10% per mantenere il 4 controllo sull’impresa o con l’intenzione di vendere poi ad un prezzo migliore i restanti titoli. Ø Il carve-out che è un particolare caso di spin-off, a metà strada tra lo spin-off puro, e la dismissione; infatti, successivamente alla costituzione di una nuova impresa ad opera dell’impresa di origine ed al trasferimento di alcune sue attività, l’impresa iniziale vende una parte dei corrispettivi titoli, ottenuti gratuitamente dalla società nascente, con un’offerta di sottoscrizione al pubblico e gli acquirenti o investitori potranno essere anche i dipendenti. Infine, una ulteriore forma di spin-off è rappresentata dallo split-off (Ramu Shiva, 1999). In questo caso l’impresa d’origine trasferisce alcune sue attività aziendali ad un’impresa di nuova costituzione, i vecchi azionisti ricevono, in cambio delle loro quote azionarie della società d’origine, azioni della nuova società. 3. SULLE MOTIVAZIONI CHE GUIDANO I PROCESSI DI SPIN -OFF DI IMPRESA. Cosa spinge l’impresa di origine a generare nuove imprese? Accanto a motivazioni di carattere strettamente economico, se ne possono aggiungere altre di tipo organizzativo. L’importanza del fenomeno di creazione di nuove imprese con processi di spin-off si è accentuata anche in relazione ad altri due fattori: l’accessibilità della piccola e media impresa alle nuove tecnologie, un tempo appannaggio esclusivo delle grandi imprese; la crisi della grande impresa e il venir meno della tesi secondo la quale nell’economia moderna la dimensione media dell’impresa deve necessariamente aumentare per consentire alla stessa di essere competitiva sui mercati. Come risposta alla domanda potremmo dire una “rinnovata cultura aziendale ” attraverso la quale, dal punto di vista organizzativo, possono essere conseguiti tre principali vantaggi: a) un incremento del tasso di innovazione, b) una maggiore motivazione per il management e i 5 dipendenti; c) un riassetto organizzativo dinamico che va a sostituire la forte burocratizzazione che oramai provoca rigidità, inefficacia ed inefficienza ( Costa, 1999). Dal punto di vista strategico si deve anche considerare che le imprese a struttura giuridica societaria distaccando alcune attività meno redditizie dal proprio nucleo cercano di conseguire l’ulteriore vantaggio legato all’aspettativa di un aumento di valore della società stessa. In particolare snellendo la struttura dell’impresa si può consentire un aumento del valore di mercato delle attività rimanenti. Lo sviluppo delle imprese spin-off non dipende solo dalla capacità di innovazione in senso strettamente scientifico-tecnologico, ma dal livello di competitività esistente nel settore e soprattutto dalla loro abilità e volontà di stabilire validi contatti con tutti i possibili stake-holders dell’impresa (Stanway and others, 1980). Gli azionisti, per esempio, sono più interessati al rendimento nel breve periodo, e sono più propensi all’incremento del valore del loro investimento articolato in partecipazioni di due società e al conseguente frazionamento del rischio. Gli Istituti di credito sicuramente preferiscono finanziare i dipendenti per l’acquisto di un ramo aziendale o per lo sviluppo di uno di essi piuttosto che finanziare il risanamento dell’intera impresa. Ai dipendenti viene data la possibilità di sviluppare e valorizzare le proprie capacità. Si aprono in tal modo prospettive di carriera per quei potenziali manager e per quelle risorse umane che nell’impresa madre non avrebbero potuto avere i giusti riconoscimenti. La nascita di nuove imprese può dunque alimentare in tali soggetti aspettative di maggiori profitti mantenendo alte le motivazioni nel tempo. Anche gli Stati influenzano i processi di spin-off attraverso l’emanazione di leggi in materia fiscale e di lavoro. In Francia, per esempio, il legislatore ha posto attenzione in materia di lavoro fornendo un sostegno alla realizzazione di iniziative di spin-off dettando una serie di norme che consentono 6 al dipendente di ritornare nell’impresa di origine senza subire ritorsioni qualora la propria iniziativa dovesse fallire ( Milone, 1995). Negli Stati Uniti, in presenza di alcune condizioni, le norme fiscali incentivano i processi di spin-off esentando dal pagamento delle tasse sia l’impresa d’origine sia gli azionisti beneficiari dei nuovi titoli. In Italia, invece, l’unità di nuova costituzione paga autonomamente imposte e tasse godendo pertanto dei benefici concessi nei casi di neo-imprenditorialità. 4. A LCUNI CASI ITALIANI E STRANIERI. Una ricognizione di casi sia italiani che stranieri permette di dire che un elevato numero di conglomerati ha avviato nell’ultimo quinquennio processi di spin-off che hanno consentito il raggiungimento di un successo globale relativo, cioè, ad entrambe le società coinvolte, permettendo, in particolare, di mettere a fuoco le loro attività principali. In Italia una tipologia di spin-off che si è andata maggiormente diffondendo è quella legata al settore immobiliare. Nel tempo l’acquisto di proprietà immobiliari è stato considerato un buon investimento e pertanto, negli anni, gli Investitori Istituzionali hanno accumulato un ingente patrimonio di questo tipo. A lungo andare però quel patrimonio si è contraddistinto per gli elevati costi di gestione e per la limitata capacità di reddito imponendo in tal modo l’adozione di scelte gestionali maggiormente improntate a criteri di efficienza e di redditività. La spin-off immobiliare ha presentato una grossa difficoltà: quella di definire il reale valore del patrimonio costituito dagli immobili. La valutazione, infatti, dipende dalle opinioni professionali di chi effettua la stima e dalle istruzioni date circa la base di valutazione della stessa è pertanto è largamente soggettiva. Pur con motivazioni diverse molte organizzazioni, ad esempio: INA, FF.SS, San Paolo IMI, TELECOM, operanti in settori diversi – assicurativo, trasporti, bancario, telecomunicazioni – hanno manifestato la necessità di effettuare interventi razionali e coerenti nel processo di gestione con l’obiettivo di dismettere i beni immobili non strumentali al fine di conseguire un 7 più elevato profitto, da un lato e, consentire la valorizzazione degli stessi beni immobili, dall’altro. Nelle imprese assicurative, per esempio, il patrimonio immobiliare presenta caratteristiche sostanzialmente diverse essendo il frutto di scelte di investimento (Di Cagno, Adamo, 1994). Tra l’altro, sino al 1994 l’esistenza di un vincolo normativo obbligava le compagnie di assicurazione a investire il 4% delle riserve tecniche in immobili incrementando esercizio dopo esercizio la consistenza dei cespiti anche e soprattutto di natura non strumentale (Ferrero, 1995). Con il processo di spin-off l’INA ha ritenuto di poter conseguire i risultati prefissati: ridurre il patrimonio immobiliare favorendo la focalizzazione sul core business, valorizzare a beneficio degli azionisti gli investimenti fin ora effettuati dalla compagnia assicurativa. Il processo di spin-off ha dato ad UNIM (la società neo-costituita) l’opportunità di raggiungere una dimensione adeguata sul mercato che ha permesso la quotazione del suo titolo presso la Borsa Valori di Milano con i relativi vantaggi per gli azionisti. Anche nel settore delle telecomunicazioni la TELECOM ha voluto, nell’ambito di una complessiva strategia di riassetto delle tlc (Morgan, 1995), distaccare il ramo immobiliare d’azienda Sirti SpA, quotarlo in borsa e utilizzarlo come strumento per la valorizzazione degli immobili. La nascita di Immsi Spa ha dato luogo al cosiddetto spin-off completo (Sorrentino, 1996), in cui l’impresa madre Sirti SpA (controllata da Telecom) e le neo impresa Immsi SpA operano in settori differenti. La prima nel settore dell’ impiantistica legata al settore delle telecomunicazioni, la seconda nel settore immobiliare. Il Gruppo Ferrovie dello Stato nel 1998 ha avviato una riflessione organica tesa a valutare la praticabilità di una significativa azione di spin-off immobiliare orientata a maggiori ritorni economico-finanziari e alla semplificazione di talune operazioni di valorizzazione patrimoniale. Con tale progetto si è voluto contribuire: 1) alla ristrutturazione dell’azienda, 2) ad ottenere la progressiva separazione tra patrimonio immobiliare strumentale e non , collocando una parte di quest’ultimo in Fs Realty, 3) a riposizionare Metropolis quale società di gestione delle FF.SS. con crescente apertura al mercato e con il compito di fornire servizi e, tra l’altro, di focalizzarsi 8 sulle capacità di espansione nei settori ritenuti strategici come per esempio quello del traffico merci. Infine, nel settore bancario, il caso più significativo di spin-off è stato realizzato dal San Paolo IMI con le finalità di: ridurre il patrimonio immobiliare con particolare riferimento alla parte non funzionale all’attività bancaria; sistematizzare le attività immobiliari in relazione alla consistenza del patrimonio immobiliare ed all’articolazione del network partecipativo immobiliare; focalizzare cespiti e management sul core business per consentire al gruppo di incrementare il suo ROE; attribuire agli azionisti del San Paolo IMI la possibilità di diventare contemporaneamente azionisti di una società (Beni Stabili SpA) quotata in borsa capace di gestire e sviluppare in modo specifico gli elementi patrimoniali trasferiti per effetto dello spinoff. Relativamente al contesto statunitense non sono mancati esempi di ristrutturazione, con processi di spin-off, di grandi gruppi in tutti i settori più significativi: da quello delle telecomunicazioni con AT&T e Sprint, a quello assicurativo con ITT Corporation; a quello automobilistico con General Motors e Ford; a quello dell’industria di consumo con 3M; a quello alimentare con Marriot Corporation e a quello dell’informatica con IBM. Lo spin-off per gli americani è divenuto la strumento per aumentare il valore di un’azienda in forma societaria ed, al tempo stesso, per trarre delle agevolazioni dalle leggi sulle imposte, godendo sia l’impresa d’origine che gli azionisti dell’esenzione dal pagamento delle tasse. CONCLUSIONI Negli anni appena trascorsi le iniziative di spin-off, nelle sue varie tipologie e con diverse motivazioni, si sono incrementate notevolmente. Per gli investitori fin ora gli spin-off si sono rivelati investimenti a potenziale alto rendimento, ma, anche ad alto rischio. Per i manager lo spin-off ha rappresentato lo strumento utile per accrescere i profitti dei rami aziendali in via di autonomia ed per affermare il proprio ruolo all’interno della neo-impresa. 9 Si ha motivo di ritenere che in futuro non vi saranno segni di rallentamento nell’utilizzo di questa forma di gemmazione aziendale anche alla luce dei contrastanti risultati delle prime iniziative di spin-off. Infatti, non tutti i conglomerati che hanno avviato processi di spin-off hanno raggiunto un successo globale, ma hanno, senza dubbio, messo a fuoco le loro attività. 10 BIBLIOGRAFIA AIELLI P., 1994, “Ristrutturazione delle imprese e promozione di nuove attività imprenditoriali”, in Economia Pubblica, anno 24 n.12. ARATA M., 1998, Spin off impresa, INFM. BERTINI U.,1991, Scritti di politica aziendale, II Edizione ampliata, Giappichelli, Torino. BRETT A., GIBSON D. 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