Trasferimento tecnologico all`università di Perugia

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MA DE I N I TA LY
Trasferimento tecnologico all'università di Perugia
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energetica
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Lighting Medicale
Sistemi wireless di trasmissione dati, RF Mems, dispositivi per
microonde, tecniche di energy harvesting, applicazioni del grafene,
memorie nanomagnetiche, video e cinema digitali: l’ateneo umbro offre
alle aziende elettroniche italiane una vasta gamma di competenze
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Roberto Frazzoli - Selezione di Elettronica
22 A p ri l e 2013
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Le università rappresentano una risorsa
importante per le aziende elettroniche
italiane che intendono sviluppare prodotti
innovativi. Molti dei nostri atenei
possiedono competenze tecnologiche di
grande valore e hanno già dimostrato di
poter condurre con successo i processi di
trasferimento tecnologico che sono
indispensabili per passare dalla ricerca a
una vera attività produttiva. Questo tipo
di competenze ed esperienze non è una
prerogativa esclusiva dei grandi
politecnici; spesso anche le università di
medie dimensioni offrono interessanti
opportunità di trasferimento tecnologico.
È il caso, ad esempio, dell'università di
Perugia.
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Cinque gruppi di ricerca
All'interno dell'ateneo umbro operano ben
cinque gruppi di ricerca specializzati nelle
tecnologie elettroniche; tre di essi fanno
capo al Dipartimento di Ingegneria
Elettronica e dell'Informazione, uno al
Dipartimento di Ingegneria Industriale e il
quinto al Dipartimento di Fisica. I gruppi
facenti capo al Dipartimento di Ingegneria
Elettronica e dell'Informazione, guidati
rispettivamente dai professori Fabrizio
Frescura, Luca Roselli e Roberto
Sorrentino, offrono una vasta gamma di
competenze su numerose tecnologie
elettroniche, tra cui i sistemi wireless e
l'elaborazione di immagini e video ad alta
e altissima risoluzione; il gruppo del prof.
Roselli, inoltre, si occupa da quattro anni di elettronica ecocompatibile (“green
electronics”) su materiali poveri (carta) e organici (grafene e nanotubi in carbonio),
mentre quello del prof. Sorrentino si interessa in specie di innovativi sistemi
microelettromeccanici per radiofrequenze (RF Mems). Il gruppo afferente al Dipartimento
di Ingegneria Industriale è guidato dal professor Pietro Burrascano, operante nel Polo
Scientifico Didattico di Terni, ed è attivo, tra l'altro, nei campi dell'elaborazione dei
segnali per diagnostica non distruttiva ad altissima risoluzione e delle memorie
nanomagnetiche. Il gruppo facente capo al Dipartimento di Fisica, guidato dal professor
Luca Gammaitoni, opera - tra l'altro - nel campo dell'energy harvesting.
L'aspetto più interessante è che questi ricercatori sono già stati protagonisti di processi di
trasferimento tecnologico che hanno portato alla creazione di otto aziende “spin-off”
operanti nel settore elettronico, un numero di tutto rispetto per un'università di medie
dimensioni come quella di Perugia. Uno sguardo alle attività di questi spin-off ci
consentirà di comprendere meglio quali siano le competenze tecnologiche che l'ateneo
umbro è in grado di offrire all'industria elettronica italiana.
Otto aziende spin-off
Iniziamo dalle due aziende spin-off nate dal gruppo di ricerca guidato dal prof. Frescura,
Digilab2000 e Mediatech, entrambe confluite nella società Art, con sede a Passignano
sul Trasimeno. Art opera nel campo dei sistemi di acquisizione, trasmissione,
memorizzazione e visualizzazione di dati, immagini e segnali video, rivolti ad
applicazioni nei settori digital-media, digital-cinema, ferroviario, automobilistico, agricolo
e spaziale. Art può vantare alcune realizzazioni di eccellenza tra cui sistemi elettronici
attualmente in uso su tutte le vetture di Formula 1 per incrementarne la sicurezza;
sistemi elettronici di gestione dell'alimentazione, delle immagini e della telemetria di
bordo del razzo vettore di satelliti Vega; apparati di gestione e decodifica dei contenuti
per i nuovi proiettori per il cinema digitale; sistemi elettronici per la sicurezza sui treni
ad alta velocità; apparati per l'utilizzo della tecnologia satellitare nel campo agricolo.
Attualmente occupa un centinaio di persone. Il gruppo di ricerca guidato dal prof. Roselli
(High Frequency Electronics Lab) ha invece generato le aziende spin-off WiS e DiES. La
società WiS, fondata nel 2000, ha operato con successo nel settore della progettazione,
sviluppo e realizzazione di circuiti elettronici ad alta frequenza. I prodotti più significativi
di WiS sono stati i sistemi di telemetria per le vetture di Formula 1, che con i vecchi
regolamenti equipaggiavano oltre la metà dei team, comprese le vetture Ferrari e
Renault; vanno inoltre ricordati gli impianti di ricetrasmissione per le infrastrutture di
sicurezza aeroportuali e i sensori radar per il controllo del traffico. Anche WiS è confluita
nella Art. DiES, nata nel 2005, era specializzata nella realizzazione di sistemi basati su
logiche programmabili ed è stata assorbita dalla società CBL Electronics di Todi, che si
occupa di progettazione custom di sistemi di test automatici e di monitoraggio impianti. Il
gruppo di ricerca guidato dal prof. Sorrentino (il Microwave Engineering Laboratory) ha
creato nel 2007 la società spin-off RF Microtech, oggi operante a San Sisto, la quale
utilizza varie tecnologie innovative - come RF Mems, Ltcc (Low Temperature Cofired
Ceramics) e Siw (Substrated Integrated Waveguide) - per progettare e realizzare una
varietà di dispositivi e sistemi a microonde e radiofrequenze che si applicano non solo ai
moderni sistemi per radar e telecomunicazioni, ma anche in ambienti industriali (ad
esempio per la radiolocalizzazione o il controllo di parametri dei processi produttivi). RF
Microtech - che annovera tra i suoi soci la Fondazione Bruno Kessler, una delle più
avanzate fonderie di RF Mems in Europa - ha un ampio portafoglio prodotti che include
anche antenne e circuiti a riconfigurabilità elettronica, sensori elettromagnetici di
processo e apparati di identificazione a radiofrequenza. Dalle attività del Gruppo di
Ricerca di Ingegneria Elettrica del prof. Burrascano è nata la società spin-off CadetLab,
che utilizza le più avanzate tecniche di elaborazione del segnale al servizio della
diagnostica non distruttiva dei materiali. Cadet Lab produce il sistema Inspector, uno
strumento di misura compatto che racchiude le funzioni di gestione dei sensori per
l'analisi ad altissima risoluzione di prodotti industriali di diversa natura (sensori acustici,
ad ultrasuoni, meccanici, laser, ecc.), di presentazione dei dati e di preparazione dei
report di misura. Le applicazioni già sperimentate sono nei settori del controllo dei
prodotti da forno, dei fucinati di grandi dimensioni e dell'acustica ambientale. Il gruppo
sta attualmente definendo la commercializzazione del suo più recente brevetto, legato a
una metodologia per la scrittura delle memorie nanomagnetiche, con affidabilità
adeguata agli standard commerciali. Dal gruppo di ricerca guidato dal prof. Gammaitoni
(il “Noise in Physical System Laboratory”) è nata nel 2007 la società spin-off
Wisepower, tuttora operante come azienda indipendente con sede a Fabro. Wisepower
progetta generatori basati su una speciale tecnologia di energy harvesting che impiega
una dinamica non-lineare. I generatori della società possono sfruttare diverse forme di
energia presenti nell'ambiente e si caratterizzano per un'efficienza di conversione
particolarmente elevata; inoltre - nel caso dello sfruttamento delle vibrazioni - non
richiedono sintonizzazione rispetto a una particolare frequenza di vibrazione e possono
essere miniaturizzati senza perdite di efficienza.
Le modalità di trasferimento tecnologico
Le aziende elettroniche italiane interessate alle tecnologie sviluppate all'università di
Perugia possono rivolgersi a un apposito “Industrial Liaison Office”, guidato dal professor
Loris Nadotti. Le principali modalità di trasferimento tecnologico sono tre: stipula di
contratti, acquisizione di brevetti, creazione di aziende spin-off. Per quanto riguarda la
prima delle tre modalità, sono disponibili diversi tipi di contratto: attività in convenzione,
tramite le quali l'azienda commissiona all'università un determinato lavoro fissando
tempi, modi e compensi; finanziamento di borse di ricerca o assegni di ricerca dedicati,
con un importo minimo di 24.000 euro all'anno; finanziamento di borse di dottorato, con
una durata di tre anni e un importo minimo di 37.000 euro. In tutti i casi le spese
sostenute dall'azienda sono fiscalmente deducibili. Nella seconda modalità di
collaborazione l'azienda accede alle tecnologie acquistando un brevetto - o il relativo
diritto di utilizzo - direttamente dall'università. Il prezzo dei brevetti europei o
internazionali può raggiungere i 35.000 euro. La terza modalità, la creazione di spin-off,
è più complessa e articolata, poiché consiste nella creazione di una nuova azienda con la
partecipazione dei ricercatori che hanno sviluppato una particolare tecnologia. Le
aziende possono individuare l'interlocutore accademico più adatto alle loro necessità,
utilizzando il motore di ricerca contenuto nel sito web www.uni2b.it.
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