INDICE: - INFN-LNF

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Cremona Fabio
Tutori: “Giovanni Corradi” e “Paolo Ciambrone”
Stages Estivi LNF – INFN
“Relazione”
INDICE:
Filtri RC e CR
1. Analisi nel dominio della frequenza
1.1. Filtro PASSA BASSO
1.2. Filtro PASSA ALTO
1.3. Filtro PASSA ALTO + PASSA BASSO
1.4. Filtri PASSA BASSO IN CASCATA
2. Analisi nel dominio del tempo
2.1. Filtro PASSA ALTO with PULSE
2.2. Filtro PASSA BASSO with PULSE
2.3. Filtro PASSA BASSO + PASSA ALTO with pulse
Circuiti risonanti e antirisonanti: filtri RLC
3. Circuiti risonanti: RLC serie
1
Cremona Fabio
Tutori: “Giovanni Corradi” e “Paolo Ciambrone”
Stages Estivi LNF – INFN
“Relazione”
3.1. RLC nel dominio della frequenza (analisi
parametrica)
3.2. RLC nel dominio del tempo
3.3. RLC analizzato con tre segnali di input nel dominio
del tempo
3.4. RLC with PULSE (analisi parametrica)
4. Circuiti antirisonanti: RLC parallelo
4.1. RLC nel dominio della frequenza
Amplificatori Operazionali
5. Analisi di circuiti operazionali
5.1. OP_AMP invertente
5.2. OP_AMP non invertente
5.3. OP_AMP integratore
ORCAD
6. SW di simulazione
6.1. Pspice
INTRODUZIONE:
In introduzione a questo corso, è stato effettuato un ripasso generale del corso di
elettronica affrontato durante l’anno scolastico.
Sono stati analizzati in particolare i filtri, i circuiti risonanti, gli amplificatori
operazionali e i transistor.
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L’analisi di questi circuiti, è stata effettuata con l`ausilio del simulatore (ORCAD
Pspice), con il quale è stato possibile ricostruire i segnali di uscita dei circuiti in
esame, affrontando l`nalisi sia nel dominio del tempo, sia nel dominio della frequenza
La simulazione in ogni caso è stata preceduta da una veloce spiegazione introduttiva al
circuito da analizzare.
Filtri RC e CR
I filtri sono dei quadripoli che hanno la proprieta` di lasciare passare i segnali di
determinate frequenze e di eliminare quelli di altre frequenze.
La banda entro cui si ha trasmissione di segnale, viene chiamata banda passante,e
viene determinata dal progettista.
La transizione dalla banda passante alla banda di frequenza in cui il segnale risulta
attenuato, non e` immediata ma avviene secondo delle curve ben definite; la pendenza
di tali curve, viene anche essa determinata dal progettista.
Esistono tre tipologie di filtri, che si differiscono tra di loro per la banda di
frequenza che lasciano passare: filtri passa basso, filtri passa banda, filtri passa alto.
Questi quadripoli, sono caratterizzati da una frequenza di taglio che determina la
banda passante, ovvero la frequenza entro cui la funzione di trasferimento non scende
al di sotto del 70,7% del suo valore massimo. (VOUT/VIN= 1/√2 = 0.707); cio`equivale
anche a dire che il guadagno entro l`intervallo considerato, non diminuisce di piu` di
3dB rispetto al valore massimo (20 log 1/√2 = -3dB).
I filtri del primo ordine, ossia con un solo polo, sono inoltre caratterizzati da
un`attenuazione di 20dB per decade. Questa pendenza, e` data proprio dal fattore di
compressione “20” che compare nella formula per il calcolo dell’attenuazione del filtro
in “dB”.
L`analisi di questi filtri, viene effettuata su scala logaritmica, cosi` da poter
apprezzare l`andamento completo della funzione di trasferimento.
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1 Analisi nel dominio della frequenza
V
1.1
R1
1k
1Vac
0Vdc
V1
C1
1n
0
-0d
-25d
-50d
SEL>>
-90d
P(V(R1:2))
1.0
0.5
0
1.0Hz
10Hz
V(R1:2) /
100Hz
V(V1:+)
1.0KHz
10KHz
100KHz
1.0MHz
10MHz
100MHz
Frequency
Si e` voluto analizzare l`andamento della funzione di trasferimento di un filtro passa
basso. Si nota come vengono lasciate passare solo le frequenza al di sotto della
frequenza di taglio, mentre le altre vengono attenuate di 20dB per decade.
E’ possibile calcolare la frequenza di taglio utilizzando la seguente formula:
ft = (2πRC)-1
Avendo R= 1kΩ, e C= 1ηF, risulta che ft~ 16KHz.
Nel primo grafico, è possibile osservare la variazione della fase all’aumentare della
frequenza, e come a f = ft P = - 45°.
E’ possibile calcolare il valore della fase per qualsiasi valore della frequenza tramite
questa formula:
ϕ = - arctg (ωRC)
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1.2
V
C2
10p
1Vac
0Vdc
V2
R2
100k
0
90d
SEL>>
0d
P(V(C2:2))
1.0
0.5
0
10Hz
1.0Hz
V(R2:2) / V(V2:+)
100Hz
1.0KHz
10KHz
100KHz
1.0MHz
10MHz
100MHz
1.0GHz
Frequency
Si nota come nei filtri passa alto vengono lasciate passare soltanto le frequenze ad di
sopra della frequenza di taglio, mentre quelle al di sotto vengono attenuate di 20dB
per decade.
La frequenza di taglio può essere calcolata come nei filtri passa basso con la seguente
formula:
ft = (2πRC)-1
Quindi, nel nostro caso, ft= 16KHz.
Da notare il differente andamento della fase che varia da 0° a +90°, e che af = ft , ϕ =
+ 45°. Infatti in questo caso la fase vale:
ϕ = arctg (ωRC).
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V
1.3
V
C6 10p
R5
1Vac
0Vdc
1k
V4
C5
1n
R6
100k
0
90d
0d
SEL>>
-90d
P(V(C5:2))
P(V(R6:2))
1.0
0.5
0
1.0Hz
10Hz
V(R5:2) / V(C6:1)
100Hz
1.0KHz
V(C6:2) / V(C6:1)
10KHz
100KHz
1.0MHz
10MHz
100MHz
1.0GHz
Frequency
In questa simulazione, sono stati analizzati contemporaneamente un filtro passa alto,
e un filtro passa basso.
Essendo i due filtri caratterizzati dalla stessa frequenza di taglio, le due funzioni di
trasferimento si intersecano proprio ad f= ft. Questo punto di incrocio, viene
chiamato punto di corner.
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1.4
R3
R4
1k
1Vac
0Vdc
100k
V
V3
V
C3
C4
1n
10p
0
-0d
-50d
-100d
SEL>>
-180d
P(V(R4:2))
P(V(R3:2))
1.0
0.5
0
1.0Hz
10Hz
100Hz
V(R4:2) / V(R3:1)
1.0KHz
10KHz
100KHz
V(R3:2) / V(R3:1)
Frequency
1.0MHz
10MHz
100MHz
In questo caso, di due filtri RC posti in cascata si ottiene una attenuazione doppia
rispetto ai precedenti casi, paria a 40dB per decade, in quanto il fattore di
compressione di uscita, equivale alla somma di quello del primo filtro, con quello del
secondo.
Si noti il valore della resistenza R4 molto maggiore di R3 per evitare che i due filtri
possano influenzarsi tra di loro.
Si osservi i diversi andamenti della fase: il segnale in uscita al secondo filtro, risulta
sfasato di – 180°, in quanto il segnale subisce un primo sfasamento di 90° in ritardo
all`uscita del primo stadio, per poi subire un`ulteriore sfasamento di 90° sempre in
ritardo all`uscita dal secondo filtro. Infine, quindi, il segnale risulta sfasato di ben
180°.
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2 Analisi nel dominio del tempo
2.1
C3
V
V1 = 0v
V2 = 1v
TD = 0
TR = 1n
TF = 1n
PW = 50us
PER = 1
V
1n
R3
V3
10k
0
Si puo` vedere in grossetto la tensione di ingresso applicata, e
in verde la tensione ai capi della resistenza.
1.0V
0.5V
0V
-0.5V
-1.0V
0s
10us
20us
V(C3:1)
V(V3:+)
30us
40us
50us
60us
70us
80us
90us
100us
Time
In questo grafico, e` possibile osservare l`andamento della tensione sulla resistenza,
in funzione del tempo.
Si puo` vedere come t= 0s la tensione sulla resistenza e` uguale a VPULSE, in quanto la
tensione sul condensatore e` VC= 0V, mentre a t= 50µs (tempo di carica del circuito:
τ ≥ 5RC = 50µs), la tensione sulla resistenza si porta a zero. Questo, accade perche` a
t= 50µs la tensione sul condensatore raggiunge il valore di VPULSE, e quindi tutta la
tensione del generatore cade tutta sul condensatore stesso.
Si puo` vedere, invece, come per t> 50µs la tensione su R3 diventi negativa. Questo
accade perche` termina l`impulso del generatore e la corrente scorre nel verso
opposto in quanto il condensatore tende a scaricarsi sulla resistenza: la tensione su R3
assume un valore massimo negativo (la tensione sul condensatore che ha raggiunto la
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tensione del generatore), per poi tendere di nuovo a zero man mano che il
condensatore si scarica.
Analisi analitica dell`andamento della tensione d`uscita in funzione del tempo:
per 0< t >50µs: vu= V3 - vc = V3 – V3(1 – e-t/RC)= V3 e-t/RC
per t >50µs: vu= - vc= -V3 e-t/RC
Si osservi anche dal grafico, come la curva di carica e quella di scarica del
condensatore siano uguali ed opposte.
2.2
R5
V1 = 0v
V2 = 1v
TD = 0s
TR = 1ns
TF = 1ns
PW = 10us
PER = 1
1Vac
0Vdc
V6
V
10k
V
C5
1n
V5
0
1.0V
0.5V
0V
0s
10us
V(C5:2)
20us
V(R5:1)
30us
40us
50us
60us
70us
80us
90us 100us
Time
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Con questa simulazione, è stato possibile osservare l’andamento di una curva di carica
di un condensatore.
La funzione rappresentata in verde, infatti, mostra l’andamento della tensione sul
condensatore nel tempo.
Come si puo` osservare, il condensatore, non si carica completamente. Questo è
dovuto al fatto che il tempo (PW) per il quale il segnale “Vpulse” è stato attivo, non è
sufficiente ad effettuare la completa carica del condensatore.
Il tempo necessario per effettuare completamente la carica della capacità, è pari ad
almeno ‘5τ’.
Essendo ‘τ’ la costante di tempo del circuito, uguale a ‘RC’, risulta facile calcolare il
tempo necessario al condensatore per caricarsi:
T > 5RC = 5⋅ (104) ⋅(10-9) = 500µs
Risulta evidente la differenza tra il tempo impostato (PW =10µs) e il tempo necessario
( T > 500µs).
Se avessimo voluto quindi visualizzare l`andamento della tensione sul condensatore
fino alla sua completa carica, avremmo dovuto impostare un “PW” relativo al
generatore VPULSE pari a 500µs.
2.3
C2 10p
V
R1
V1 = 0v
V2 = 1v
TD = 10ns
TR = 10ns
TF = 1ns
PW = 1us
PER = 1
1Vac
0Vdc
V2
V
1k
V
R2
C1
V1
100k
1n
0
10
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1.0V
0.5V
0V
-0.5V
-1.0V
0s
V(R1:2)
0.5us
V(R2:2)
1.0us
V(V2:+)
1.5us
2.0us
2.5us
3.0us
Time
Qui vengono analizzati contemporaneamente i due circuiti precedenti.
Valgono le osservazioni precedentemente fatte.
Circuiti risonanti e antirisonanti: filtri RLC
Sono dei filtri composti da tre elementi: un induttore, una capacita` e un componente
sesistivo.
Sono dei filtri molto selettivi, in quanto ci permettono di selezionare determinate
frequenze del segnale presente in ingresso.
Esisto due tipi di circuiti RLC: RLC serie (circuiti risonanti), e RLC parallelo (circuiti
antirisonanti).
La differenza tra i due, sta nel fatto che alla frequenza di risonanza, hanno un
comportamento opposto:
-
per f= fr, i circuiti risonanti l`impedenza e` minima.
per f= fr, i circuiti antirisonanti l`impedenza e` massima.
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3 Circuiti risonanti: RLC serie
3.1
PARAMETERS:
R1 = 100k
R4
I
1Vac
0Vdc
1
{R1}
L4
2
10uH
V6
C4
1n
0
100mA
50mA
0A
1.0Hz
10Hz
100Hz
I(V6)
1.0KHz
10KHz
100KHz
1.0MHz
10MHz
100MHz
Frequency
Analizziamo ora un circuito risonante.
E’ possibile vedere come l’andamento della corrente, sia caratterizzato da una forma a
campana, tanto più stretta quanto più piccolo è il valore di R4.
Questo andamento, è dovuto al fatto che a f= fr (frequenza di risonanza), la reattanza
capacitiva, e la reattanza induttiva si compensano tra di loro. In questa condizione
l’unica impedenza vista dal generatore, e` soltanto il carico resistivo.
E’ possibile calcolare la frequenza di risonanza tramite la seguente formula:
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fr = (2π ⋅ √LC)-1
Il comportamento del circuito risonante può essere spiegato dal fatto che alle alte
frequenza predomina la reattanza induttiva e quindi la corrente è piccola ed è in
ritardo di 90° rispetto alla tensione applicata; alle basse frequenza predomina la
reattanza capacitiva e quindi la corrente è piccola ed è in anticipo di 90° rispetto alla
tensione applicata. Alla frequenza di risonanza, invece la corrente e` massima, e vale:
“Vi/R”.
3.2
R1
1
5
VOFF = 0
VAMPL = 1
FREQ = 50
V1
L1
202m
V
2
V
C1 V
50u
0
1.0V
Andamento
della
tensione
d`ingresso
0V
SEL>>
-1.0V
V(V1:+)
Andamento
delle tensioni
sull`induttor
e (in
grassetto) e
sul
condensatore
(tratto fine)
20V
0V
-20V
0s
V(C1:2)
50ms
100ms
V(L1:1,L1:2)
150ms
200ms
250ms
300ms
350ms
400ms
Time
Si può osservare l’andamento nel tempo delle tensioni sul condensatore e
sull’induttanza.
Si vede subito come le due tensioni siano sfasate tra loro di 180°, in quanto la
tensione sul condensatore e` di 90° in ritardo, mentre la tensione sull`induttanza e`
di 90° in anticipo.
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Alla frequenza di risonanza, le tensioni VL e VC (tensione sull’induttore e sul
condensatore) sono apprezzabilmente superiori a V1, infatti:
VLr= VCr= Q V1
il parametro “Q”, è detto coefficiente di sovratensione. I valori di VLr e VCr molto
maggiori della tensione di ingresso V1 sono possibili in quanto VLr e VCr sono sfasati di
180° tra di loro ed hanno la stessa ampiezza: la loro somma pertanto, è nulla.
Il transitorio iniziale, è dovuto alla carica del condensatore e dell`induttore.
3.3
V
R2
V4
5
V
FREQ = 100
VAMPL = 1
VOFF = 0
1
L2
V3
202m
2
VOFF = 0
VAMPL = 1
FREQ = 50
V
V
VOFF = 0
VAMPL = 1
FREQ = 10
V2
C2
50u
0
Andamento
delle tre
tensioni di
ingresso a
frequenze
diverse
1.0V
0V
SEL>>
-1.0V
V(V2:+)
V(V3:+,V3:-)
V(V4:+,V4:-)
20V
Andamen
to della
tensione
d`uscita.
0V
-20V
50ms
0s
100ms
150ms
200ms
250ms
300ms
V(C2:2)
Time
Si noti come il segnale di uscita abbia la stessa frequenza del generatore V2 con frequenza di
risonanza
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In questa simulazione, si sono voluti verificare i concetti espressi sui circuiti
risonanti.
Si è realizzato un circuito inserendo in serie tre generatori di tensione sinusoidali a
frequenze diverse tra di loro.
Si è calcolata la frequenza di risonanza del circuito, e abbiamo impostato questo
valore come frequenza di lavoro del generatore V2.
Si può ora osservare come la tensione di uscita del circuito, abbia la stessa frequenza
del generatore V2, ossia la frequenza di risonanza: questo significa che le altre tensioni
a frequenze diverse da quella di risonanza sono state fortemente attenuate.
3.4
PARAMETERS:
R = 100k
R3
1
2
10uH
{R}
V1 = 0
V2 = 1
TD = 0
TR = 1n
TF = 1n
PW = 100u
PER = 1
L3
V5
C3 V
1n
0
1000mV
500mV
0V
0s
50us
100us
V(C3:2)
150us
200us
250us
300us
350us
400us
450us 500us
Time
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A regime impulsivo, il circuito risonante può essere paragonato ad un più semplice
circuito RC, in quanto in regime continuo la reattanza induttiva ha valore zero.
Con questa analisi parametrica, osserviamo l’andamento della tensione di carica e
scarica del condensatore per valori diversi della resistenza R3.
Si nota come al diminuire della costante di tempo del circuito (5RC), il valore della
tensione sul condensatore assume valori sempre più vicini a V2 di VPULSE. Questo
perché τ si avvicina al valore PW (Pulse Width: larghezza d’impulso) del generatore,
così da permettere la completa carica della capacità.
4 Circuiti antirisonanti: RLC parallelo
4.1
1Vac
0Vdc
V1
R1
R2
5
5
1
L1
I
202m
C1
I
50u
2
0
500
Andamento
dell`imped
enza
250
SEL>>
0
V(V1:+) / I(V1)
200mA
Andamento
della
corrente
100mA
0A
1.0Hz
I(V1)
3.0Hz
10Hz
30Hz
100Hz
300Hz
1.0KHz 2.5KHz
Frequency
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In questo circuito antirisonante, è stato messo in evidenza l’andamento della corrente
e dell’impedenza, in maniera tale da mettere in contrasto il differente comportamento
di questo circuito rispetto ai circuiti risonanti.
L’analisi viene effettuata come per il circuito risonante serie, analizzando il
comportamento dei componenti reattivi al variare della frequenza.
Abbiamo che alle alte frequenze la reattanza induttiva è alta, e la reattanza
capacitiva è circa zero: la corrente in questo caso è alta e vale “Vi/R2”.
Alle basse frequenza, invece, la reattanza capacitiva è alta, e la reattanza induttiva è
circa zero: la corrente anche in questo caso è alta e vale “Vi/R1”.
La frequenza di risonanza, viene calcolata come per il circuito RLC serie:
fr = (2π ⋅ √LC)-1
A questa frequenza, l’impedenza complessiva è massima, e la corrente risulta essere
bassa: da qui il nome antirisonante.
Amplificatori Operazionali
5 Analisi di circuiti operazionali
In questa parte verranno analizzati alcuni circuiti con amplificatori operazionali.
Questi integrati, sono degli amplificatori a transistor che presentano
un’amplificazione molto elevata, una resistenza d’ingresso anche essa molto elevata,
un’ampia larghezza di banda, ecc…
Verrà introdotto per l’analisi di questi circuiti, il concetto di feedback negativo: parte
del segnale di uscita amplificato, viene riportato in ingresso tramite una resistenza al
morsetto “V-“.
Questa configurazione risulta a noi molto utile, in quanto potremo variare
l’amplificazione semplicemente variando il valore della resistenza di reazione.
Concetto molto importante per analizzare i circuiti con amplificatore operazionale, è il
fatto che la tensione differenziale tra i due morsetti V+ - V- è uguale a zero, e che i
due ingressi non assorbono corrente.
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-
OS1
V
5
6
1
uA741
4
VCC_ARROW
V4
2
OS2
OUT
V-
V
VOFF = 0
VAMPL = 1
FREQ = 50
0
R6
1k
+
V+
U3
3
7
VCC_CIRCLE
5.1
0
R5
{Rr1}
PARAMETERS:
Rr1 = 1k
1.0V
Andamento
della
tensione di
ingresso
0V
SEL>>
-1.0V
V(R6:1)
10V
Andamento (in
controfase) delle
tensioni di uscita
per diversi valori
dell`amplificazion
e (analisi
parametrica)
0V
-10V
0s
10ms
V(R5:2)
20ms
30ms
40ms
50ms
60ms
70ms
80ms
Time
In questo caso, viene analizzato un amplificatore operazionale in configurazione
invertente.
Possiamo determinare la tensione di uscita, applicando semplicemente il secondo
teorema di Kirchhoff. ⇒ VU = -(RR/RI) Vi.
Osservando il grafico, risulta evidente come il segnale di uscita sia sfasato di 180°
rispetto all’ingresso.
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V3
15Vdc
V2
uA741
U1
3
+
V
OS2
OUT
2
0
-
R1
VCC_ARROW
0
5
6
1
4
VCC_ARROW
0
OS1
1k
V
VOFF = 0
VAMPL = 1
FREQ = 50
V1
V+
15Vdc
V-
VCC_CIRCLE
7
VCC_CIRCLE
5.2
R2
{Rr}
PARAMETERS:
Rr = 2k
1.0V
0V
SEL>>
-1.0V
V(V3:+)
20V
0V
-20V
0s
10ms
20ms
V(U1:OUT)
30ms
40ms
50ms
60ms
70ms
80ms
Time
Nella configurazione non invertente, si può osservare la corrispondenza tra le fasi del
segnale di ingresso, e di quello di uscita.
In questo circuito, la determinazione del segnale di uscita, risulta:
A = VU/VI =
(RI + RR) I
RII
=
RI + RR
RI
=1+
RR
RI
⇒ VU = AVi
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“Relazione”
7
VCC_CIRCLE
5.3
V
R4
V6
0
2
OS2
OUT
-
OS1
0
V
5
6
1
R3
1k
C1
4
VCC_ARROW
V1 = 0
V2 = 2
TD = 10n
TR = 10n
TF = 10n
PW = 20u
PER = 2
1k
+
V-
3
V+
uA741
U2
0
1n
15V
10V
5V
0V
0s
V(R3:2)
5us
10us
V(V6:+)
15us
20us
25us
30us
35us
40us
45us
50us
Time
Si puo` notare il segnale a gradino posto in ingresso al circuito, ed il relativo integrale che si ha in uscita.
Il circuito integratore, è caratterizzato dal fatto che la resistenza di reazione viene
sostituita da una capacità.
⇒RR = (jωC)-1
Questo cambiamento, comporta un diverso comportamento del circuito in frequenza:
il circuito, esegue un integrale della tensione di ingresso.
VU = (RC)-1 ∫vi dt
Abbiamo quindi che la tensione di uscita è l’integrale della tensione di ingresso,
moltiplicato per un fattore (RC)-1.
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Cremona Fabio
Tutori: “Giovanni Corradi” e “Paolo Ciambrone”
Stages Estivi LNF – INFN
“Relazione”
ORCAD
6 SW di simulazione
6.1
Il software di simulazione Pspice, ci ha permesso di effettuare accurate analisi per
studiare il comportamento dei circuiti analizzati.
Sono state possibili effettuare simulazioni nel dominio della frequenza e nel dominio
del tempo.
E’ stata introdotta poi l’analisi parametrica, grazie alla quale è stato possibile
analizzare il comportamento dei circuiti al variare di alcuni parametri indicati da noi.
Analisi nel dominio del tempo
Con questa analisi, sono stati osservati i comportamenti dei vari circuiti nel
tempo.
In particolare, sono stati possibile visualizzare i transitori dei circuiti RC, CR
e RLC.
Questa modalità, viene impostata dal SW Capture CIS, che ci ha permesso in
particolar modo la realizzazione dei circuiti.
Analisi nel dominio della frequenza
Con questa analisi è stato possibile visualizzare il comportamento dei circuiti
al variare della frequenza. Questa analisi ci ha consentito in particolare di
osservare l’andamento delle impedenze e delle correnti e di calcolare le
funzioni di trasferimento nei circuiti risonanti e antirisonanti.
Questa modalità di analisi, viene anche essa impostata sul SW Capture CIS.
E’ possibile determinare il range di analisi, è in particolare la risoluzione (il
numero di punti per decade necessari per tracciare il grafico della funzione).
Analisi parametrica
L`analisi parametrica, ci permette di eseguire delle simulazioni nel
nella frequenza al variare di alcuni parametri da noi impostati.
E` possibile ad esempio, eseguire un`analisi parametrica di un
risonante al variare della resistenza, e quindi vedere su un
l`andamento della corrente per diversi valori del parametro “R”.
Le operazioni necessarie ad impostare l`analisi parametrica, vengono
dal SW Capture CIS.
tempo e
circuito
grafico,
eseguite
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Cremona Fabio
Tutori: “Giovanni Corradi” e “Paolo Ciambrone”
Stages Estivi LNF – INFN
“Relazione”
Per eseguire questo tipo di analisi, e` necesserio per prima cosa, rinominare il
valore del vomponente del quale si vuole variare il valore durante la
simulazione, impostando il nome tra parentesi graffe: es. {R} .
A questo punto verra` inserito nel circuito, il componente “PARAM” presente
nella libreria “SPECIAL” di Pspice. Questo componente, ci permettera` di
definire il parametro che noi vogliamo fa variare.
Bisogna ora sulle proprieta` del componente PARAM inserire una nuova
colonna, impostando il nome del parametro senza le parentesi graffe, ed il suo
valore di default qualora non si ritenga piu` necessaria l`analisi parametrica.
Fatto cio`, basta spuntare sulla finestra < Pspice → Edit Simulation Profile >
l`opzione “Parametric Sweep”. Impostiamo ora il tipo di variabile (nel caso
della resistenza impostiamo Global parameter), ed il suo nome senza parentesi
graffe. E` possibile a questo punto impostare i valori di start, di end e
l`incremento relativi al parametro.
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