ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA E OFFERTA FORMATIVA

ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA E OFFERTA FORMATIVA
Coerentemente con il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione Italiana e
con la normativa vigente, l’azione della scuola è finalizzata alla rimozione degli ostacoli che
impediscono il pieno sviluppo della persona umana. L’organizzazione scolastica è quindi articolata
in modo da garantire il diritto all’educazione, all’istruzione, all’integrazione e il successo scolastico
a tutti gli studenti, compresi gli alunni in situazione di disabilità, quelli in possesso di diagnosi di
Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) o individuati dal team docenti nell’area dei Bisogni
Educativi Speciali (BES).
A tal fine il Collegio Docenti ogni anno individua i docenti coordinatori (Funzione Strumentale) per
l’Integrazione Scolastica e per i Bisogni Educativi Speciali, con il compito di elaborare soluzioni per
un efficace svolgimento delle attività didattiche; raccordare l’attività dei docenti di cattedra, di
sostegno e degli assistenti educatori; procedere alla compilazione della documentazione e della
modulistica e alla sua tempestiva trasmissione presso l’Ufficio Scolastico; garantire una corretta
gestione dei rapporti con le istituzioni scolastiche, gli enti locali e comprensoriali, le équipe psicopedagogiche e le famiglie.
Il Collegio individua inoltre i docenti che compongono il Gruppo di Lavoro per l’Integrazione
Scolastica (G.L.I.S.) assieme ai genitori e agli assistenti educatori, al fine di formulare proposte al
Collegio Docenti stesso con lo scopo di:
1. garantire un’efficace comunicazione scuola-famiglia;
2. favorire la creazione di una rete di supporto e aiuto reciproco tra le famiglie;
3. fornire un’adeguata informazione e strumenti per l’aggiornamento;
4. realizzare attività di sensibilizzazione verso i temi della disabilità e del disagio scolastico;
5. favorire l’adozione di prassi per migliorare l’integrazione scolastica e l’organizzazione
didattica;
6. proporre l’acquisto di supporti e strumentazione necessari all’attività didattica;
7. proporre attività e specifici progetti per l’integrazione.
Una volta approvate dal Collegio Docenti, le attività proposte trovano possibilità di attuazione
grazie all’individuazione delle risorse disponibili nel piano economico annuale, mediante i fondi per
il Diritto allo Studio, il Fondo di Istituto o, qualora necessario, il reperimento di finanziamenti
pubblici o privati.
All’interno della scuola è inoltre attivo uno sportello di consulenza psico-pedagogica incaricato di
svolgere attività specialistica di supporto per famiglie, docenti e alunni; prevenzione alle situazione
di disagio; osservazione del contesto didattico; prima individuazione di disturbi e difficoltà di
apprendimento e comportamento e eventuale invio presso le strutture specialistiche competenti.
RESPONSABILITÀ EDUCATIVA
Il piano delle attività didattiche ed educative coinvolge in forma collegiale l’intero team degli
insegnanti che provvedono a co-progettare in collaborazione con la famiglia e l’équipe psicopedagogica il Piano Educativo Individualizzato (PEI) per gli alunni con certificazione di disabilità; il
Piano Didattico Personalizzato (PDP) per gli alunni DSA e BES.
Nell’ambito della corresponsabilità scuola-famiglia-équipe specialistica:
1. la famiglia si impegna a depositare tempestivamente presso la scuola la documentazione
necessaria; favorire la comunicazione delle informazioni utili allo svolgimento delle attività
didattiche; collaborare attivamente alla progettazione e alla realizzazione degli interventi
formativi;
2. la scuola si impegna a custodire la documentazione secondo quanto previsto dalla vigente
normativa sulla privacy, inoltrando presso l’Ufficio Scolastico la modulistica richiesta per
l’assegnazione degli organici dei docenti; a partecipare agli incontri con l’équipe
specialistica; ad attuare interventi didattici coerenti con la progettazione condivisa.
Le strategie individualizzate possono attuarsi secondo modalità differenziate (di volta in volta
individuate nel momento della progettazione) prevedendo attività in classe, in piccolo gruppo o
individualizzate e, in base all’Autonomia scolastica, possono comportare l’eventuale superamento
del gruppo classe. Le attività didattiche devono comunque essere finalizzate a favorire
l’integrazione degli alunni nel gruppo dei pari e la dimensione sociale dell’apprendimento, in un
contesto che stimoli il realizzarsi di relazioni significative e durature; il potenziamento delle
capacità cognitive; le competenze sociali e pratiche; lo sviluppo della sfera emotiva e relazionale e
la piena realizzazione della persona.
La responsabilità della programmazione individualizzata compete al Consiglio di Classe che
provvede alla sua attuazione in un clima di collaborazione e di condivisione degli obiettivi e nel
rispetto dei reciproci ruoli.
PROGETTI PER L’INCLUSIONE
Negli ultimi anni il nostro istituto ha attivato molteplici progetti specificamente mirati all’inclusione,
in collaborazione con il CTRH di zona (ora confluito nel Centro Territoriale per l’Inclusione).
La caratteristica comune a tutti i progetti è la costituzione di gruppi eterogenei di compagni per
favorire la socializzazione e la dimensione sociale dell’apprendimento.
Tra i progetti realizzati negli ultimi anni si segnalano:
- Il progetto Biblioteca della scuola secondaria che affida la gestione del prestito
bibliotecario, dell’archiviazione, della cura e della promozione ad alunni con certificazione di
disabilità assieme a compagni ed altri alunni della scuola;
- L’orchestra stabile Bequadro (vedi sezione dedicata in home page
- Insieme con Trasporto
- I progetti di vela (con l’associazione Disvela) e di pattinaggio su ghiaccio
- Il progetto di Onoterapia con la cooperativa sociale “A passo di Asino”
CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO
La scuola, in accordo con la famiglia e l’unità multidisciplinare, progetta ed attua tutte le iniziative
necessarie a garantire la continuità nel passaggio a diverso ordine di scuola (mediante appositi
progetti-ponte), nonché un efficace orientamento in uscita dalla Scuola Secondaria di Primo
Grado, attivando apposite convenzioni e progetti-ponte, garantendo il passaggio delle informazioni
e richiedendo apposite consulenze specialistiche.
La scuola si impegna inoltre a favorire l’acquisizione delle informazioni relativamente alle risorse e
alle strutture presenti sul territorio, al fine di partecipare attivamente all’elaborazione di un progetto
di vita coerente con i bisogni dell’alunno e della famiglia e con le indicazioni dell’équipe
psicopedagogica.
VALUTAZIONE
La valutazione dei progressi e degli apprendimenti dell’alunno (iniziale, in itinere e finale) ha
carattere formativo ed è condotta congiuntamente dagli insegnanti disciplinari e di sostegno sulla
base degli obiettivi stabiliti dal PEI. e sotto la responsabilità collegiale del Consiglio di Classe. Per
gli alunni con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) la scuola attua tutte le misure
dispensative e gli strumenti compensativi previsti dalla normativa vigente, al fine di garantire la
piena uguaglianza nel diritto allo studio e di impedire discriminazioni anche in sede di valutazione.
ALUNNI CON CERTIFICAZIONE DI DISABILITA’
IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)
Il PEI viene predisposto e approvato entro il mese di novembre dell’anno scolastico in corso, sulla
base della Diagnosi Funzionale predisposta dall’unità multidisciplinare dell’A.S.L. (prevista dal
DPR 24 febbraio 1994) e del Profilo Dinamico Funzionale.
Il PEI comprende:
1. definizione del profilo dell’alunno al momento del suo ingresso nella scuola che si ottiene
raccogliendo:
- dati della diagnosi funzionale rilasciata dall' ASL
- informazioni delle programmazioni e verifiche precedenti se esiste una scolarità pregressa
- indicazioni dai docenti, dagli operatori e dalla famiglia
2. predisposizione di un’attività specifica di osservazione durante il primo periodo di frequenza
scolastica, per valutare gli aspetti generali comportamentali, i livelli di apprendimento, le abilità già
acquisite
3. definizione degli obiettivi generali e specifici da raggiungere.
IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)
Viene predisposto congiuntamente dall’Equipe Socio Sanitaria, dalla scuola e dalla famiglia nel
primo periodo dell’anno scolastico frequentato dall’alunno. Il PDF pone in evidenza il profilo
dell’alunno dal punto di vista fisico, sociale, affettivo e comportamentale ed evidenzia lo sviluppo
potenziale dell’alunno nei tempi brevi e medi (6 mesi e 2 anni).
ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
Per l’inclusione scolastica degli alunni con DSA la scuola accoglie e a proprie le le disposizioni
della Legge 170 del 8 ottobre 2010, D.M. 12 luglio 2010 e dell’accordo stato-regione del 24 luglio
2012 attraverso il seguente “Protocollo per disturbi specifici dell’apprendimento” .
PROTOCOLLO PER I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO (DSA)
Individuazione del problema
1. Individuazione del caso sospetto a cura del team docente.
2. Stesura da parte del team docente di una relazione per evidenziare le difficoltà manifestate
dall’alunno (alla relazione è opportuno allegare la scheda di osservazione per l’individuazione dei
DSA-allegato 1)
Dialogo con la famiglia
1. Convocazione dei genitori: confronto sulle difficoltà rilevate nel bambino sia a scuola sia a casa.
2. Richiesta di valutazione per alunno con difficoltà di apprendimento (allegato 2).
Approfondimento con uno specialista
1. Dietro suggerimento dei docenti, i genitori, possono rivolgersi:
• ad un Ente pubblico (ASL) o accreditato;
• ad uno specialista privato (psicologo, neuropsichiatra).
2. Gli insegnanti compilano la scheda informativa della scuola per la consultazione diagnostica
(allegato 3) e la consegnano alla famiglia che la porterà al neuropsichiatra durante il primo incontro
di valutazione.
Qualora la diagnosi rilasciata dallo specialista privato confermi la presenza di disturbi specifici di
apprendimento deve essere validata dall’ASL territoriale.
- I genitori consegnano copia della diagnosi in segreteria della scuola e la fanno protocollare.
- I genitori richiedono alla scuola la compilazione del piano didattico personalizzato (allegato 4).
- La segreteria informa gli insegnanti interessati e i referenti DSA della certificazione consegnata
perché ne prendano visione.
Intervento educativo-didattico
1. Il team docente redige per l’alunno il PDP entro 3 settimane dalla richiesta del genitore.
2. Il team docente si confronta con lo specialista che ha redatto la diagnosi in un'apposita riunione
concordata fra le parti.
3. Il PDP viene presentato dal team docenti ai genitori entro il primo trimestre dell’anno scolastico
di riferimento.
4. I genitori ne prendono visione, firmano e ne trattengono una copia.
5. Il docente della classe consegna copia del PDP alla segreteria che lo inserisce nel fascicolo
personale dell’alunno.
6. Il team docente programma incontri periodici specifici con i genitori e lo specialista, per un
eventuale aggiornamento del PDP.
La documentazione prodotta segue costantemente l’alunno nel suo percorso scolastico; in caso di
variazioni all’interno del team, un docente si incarica di informare i nuovi colleghi circa il percorso
svolto.
Inoltre la scuola pianifica le seguenti azioni al fine di individuare eventuali difficoltà che potrebbero
esitare in DSA :
- dettato di 16 parole del protocollo Stella da somministrare all’inizio di febbraio e alla fine di
maggio.
- attività fonologiche a seguito della prima somministrazione del dettato per potenziare\recuperare
le abilità di base di letto-scrittura.
- prova finale MT di lettura e comprensione da somministrare a discrezione dell’insegnante a tutta
la classe o agli alunni per i quali si sono già rilevate difficoltà di apprendimento.
- Intervento della psicopedagogista dell’istituto sulla classe o sull’alunno previa richiesta da parte
del team docente o del genitore.
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DSA NEGLI ESAMI DI STATO
Negli esami di stato gli alunni DSA possono utilizzare tutti gli strumenti compensativi indicati nel
proprio PDP, già utilizzati per le verifiche in corso d’anno o comunque ritenuti giovevoli nello
svolgimento dell’esame.
L’accesso alla decodifica delle consegne delle prove scritte può avvenire in due modi: i candidati
possono usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova registrati in formato “mp3” o, in
alternativa, la commissione può prevedere di individuare un proprio componente che possa
leggere i testi delle prove scritte.
Gli alunni hanno diritto a:
1. tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove
2. una particolare attenzione nella predisposizione della terza prova scritta, con particolare
riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera
3. adozione di criteri valutativi attenti più al contenuto che alla forma
4. nel caso in cui ci sia stata dispensa dalla lingua straniera scritta, nel corso della seconda
prova scritta di lingua o eventualmente nel corso della 3a prova ci dovrà essere
sostituzione della prova scritta di lingua/e straniera/e con prova orale la cui modalità e i cui
contenuti saranno definiti dalla Commissione
Dispensa dalla lingua straniera scritta
La dispensa dalle lingue straniere scritte può essere data sia in corso d’anno sia in sede di esame
di Stato. Devono però ricorrere le seguenti condizioni:
1. certificazione di DSA, attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa
dalle prove scritte di lingua straniera;
2. richiesta di dispensa dalle prove scritte presentata dalla famiglia o dallo studente, se
maggiorenne;
3. approvazione da parte del CdC confermante la dispensa, in forma temporanea o permanente,
tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base degli interventi di natura pedagogicodidattica.
In sede di esami di Stato, conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, modalità e contenuti delle
prove orali, sostitutive delle prove scritte, sono stabiliti dalla Commissione d’esame, presieduta dal
Presidente, sulla base della documentazione fornita dai CdC.
Esonero dalla lingua straniera
L’esonero è previsto nei casi di particolare gravità anche in comorbilità con altri disturbi e altre
patologie. Lo studente può essere esonerato dall’insegnamento della lingua straniera se
sussistono le seguenti condizioni:
1. certificazione di DSA, attestante la particolare gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di
esonero;
2. richiesta di esonero presentata dalla famiglia;
3.approvazione dell’esonero dall’insegnamento della lingua straniera da parte del Cdc con la
conseguente previsione di seguire un percorso didattico personalizzato.
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
L’area dei BES interessa lo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. La Direttiva Min.
27/2/2012, a tale proposito, ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può
manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata
risposta”.
Lo strumento privilegiato per dare risposta a questi bisogni educativi speciali è il PDP, che può
avere anche carattere temporaneo, attraverso il quale la scuola prende in carico l’alunno nella sua
globalità: per tutti gli alunni con BES il team docenti redige il PDP in accordo con la famiglia, con la
funzione di strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti e di documentazione alle famiglie delle
strategie di intervento programmate.
VALUTAZIONE ALUNNI BES
Secondo la normativa vigente non sono previste prove in qualche modo differenziate né per prove
INVALSI né per esami finali: non è prevista una riduzione degli obiettivi didattici curricolari, ma una
riduzione delle difficoltà di approccio nel rispetto delle regole generali e delle disposizioni
specifiche per fornire allo studente il metodo di studio e l’utilizzo degli strumenti per lui più idonei.
In sede di esame di Stato per questi alunni non sono attualmente previste modalità
differenziate di verifica degli apprendimenti, anche se ciò potrebbe essere auspicabile. L’uso
temporaneo di dispense, di compensazioni e di flessibilità didattica è utile al fine di porre l’alunno e
lo studente nelle condizioni di sostenere, al termine del percorso di studi, l’esame di licenza e
l’esame di Stato con le stesse modalità e i medesimi tempi degli studenti che non vivono situazioni
di BES.
In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in
presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6
del DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate Linee guida.