Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 P A B Probabilità di A dato B PB detta Ai una partizione di S P A | B PB PB Ai PB | Ai P Ai i Teorema della probabilità totale i Formula di Bayes per passare dalla priorità a priori a quella a posteriori PB | Ai P Ai PB | Ai P Ai P Ai | B PB PB | Ai P Ai i Formula di Bernoulli di k successi su n eventi n p n ,k p k q n k k Funzione di distribuzione cumulativa o ripartizione di probabilità F x P x Proprietà 1) F x è non decrescente 2) è continua a destra 3) F x lim 0 5) F 0 x f x dx 4) 0 F x 1 6) F 1 Probabilità di trovarsi in un intervallo a, b Pa b F b F a Funzione densità di probabilità dF x Proprietà f x dx b 2) f x dx F b F a 1) f x 0 a 3) f x dx F 1 Densità normale f x 1 ba a 0 x a F x b a 1 1 x a, b f x b a 0 altrove b xa x a, b xb x Densità normale o gaussiana (usata per modellare il rumore). f x f x 1 e x 2 2 2 2 1 x 1 x x F x 1 erf erfc Q 2 2 2 2 erfcx Q x x 2 e 2 x 1 x erfc 2 2 d erf x 2 x e 2 d 0 erfcx 1 erf x 1 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 Q x erfcx erf x Distribuzione di Laplace che modella il segnale vocale f x a xa f x e 2 1 ax x0 e F x 2 1 1 e ax x 0 2 Distribuzione esponenziale che modella i guasti e x x 0 positivo f x 0 x0 Distribuzione binomiale =# successi in un esperimento bernoulliano di n prove n P k p k q n k k f x p k q nk x k k 0 Distribuzione geometrica =# di volte che devo eseguire un esperimento per avere successo P k q k 1 p f x q k 1 p x k k 0 Media o valore atteso o momento del primo ordine E x xf x dx se continua in generale E g x E x xk p xk se discreta k g x f x dx 2 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 Si definisce la varianza come la differenza tra il valore quadratico medio e la media quadratica 2 E x 2 E x 2 Funzione di distribuzione cumulativa congiunta F x, y P x, y Le distribuzioni marginali si ricavano come segue F x F x, F y F , y Densità di probabilità congiunta 2 F x, y f x, y xy se ed sono statisticamente indipendenti F x, y F x .F y f x, y f x f y TEORIA DELL’INFORMAZIONE quantità di informazione associata al simbolo i e si misura in bit 1 I xi log 2 pi Entropia di informazione M M M 1 H x I xi pi pi log 2 pi log 2 pi pi i 1 i 1 i 1 l’uguaglianza vale solo nel caso di equiprobabilità H x log 2 M Un codice è univocamente decodificabile e non viola la regola del prefisso e vale la disuguaglianza di Kraft M 2 ni 1 i 1 # medio di bit M n E n ni pi i 1 n H x se ni log 2 1 ossia se il # di bit del simbolo i simo è proprio I xi pi TEORIA DEI SEGNALI 1 t ,, n t con supporto a, b si dice che i t è ortogonale a j t se k se i j t t dt 0 se i j k b i a * j i i ij 1 se i j con ij detta simbolo o delta di Kronecker 0 se i j se k i 1 i allora le i t si dicono ortronormali Un segnale wt ad energia finita o a potenza media finita definito su a, b si può rappresentare su a, b come combinazione lineare dei segnali i t come segue n wt a j j t con a j j 1 1 kj wt t dt b * j a Considerazioni energetiche E w wt dt b a 2 b a n 2 n ai i t dt ai ki i 1 i 1 2 ove k i i t *j t dt b a 3 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 Un insieme di segnali è completo se l’errore quadratico medio è nullo, in formule 2 n wt a j j t dt 0 a j 1 b Procedimento di ortonormalizzazione di Gram-Schmidt Si parte da un insieme generico di segnali s1 t ,, s h t a supporto su 0, T Si definiscono i segnali i t e i segnali i t che sono rispettivamente i segnali ortogonali e ortonormali. 1° segnale) 1 t s1 t 2° segnale) 2 t s2 t s2 t 1 t 1 t k1 1 t 1* t dt 1 t T 0 k1 k 2 2 t 2* t dt 2 t T 0 dove s2 t 2 t s2 t *2 t dt T 0 k 1 k k k t k* t dt T 0 k t T 0 i 1 dove sk t i t sk t *i t dt 2 t k2 è la proiezione di s2 t su 2 t k t s k t s k t i t i t k ° segnale) 1 t k t kk è la proiezione di s k t su i t SVILUPPO IN SERIE DI FOURIER wt segnale ad energia finita o a potenza media finita su a, a T0 sia f n t e wt j 2n c e n 1 t T0 j 2n la base di Fourier, allora wt si può scrivere come segue 1 t T0 n con cn 1 T0 a T0 a wt e j 2n 1 t T0 si ricorda che 0 2f 0 dt 2 T0 se wt è reale il suo sviluppo in serie è reale e i coefficienti sono generici con c n c * n se wt è reale e pari il suo sviluppo in serie è reale e anche i coefficienti, dove c n c n se wt è reale e dispari il suo sviluppo in serie è reale e i coefficienti immaginari puri, dove cn cn per l’energia del segnale si ha Ew a T0 a wt dt 2 a T0 a c e n n 2 j 2nf0t dt T0 c n 2 n TRASFORMATA DI FOURIER X f xt e j 2ft dt xt X f e j 2ft df Proprietà della Trasformata di Fourier F F axt byt aX f bY f F xt Td X f e jTd 1 f X a a F xt e j 2f ct X f f c F xt * yt X f Y f F xt yt X f * Y f d n F n xt j 2f X f dt t Xf f F x d X 0 j 2f 2 F xat 4 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 Se xt è reale pari X f è reale Se xt è reale dispari X f è immaginaria pura ALCUNE IMPORTANTI RELAZIONI xdx 1 wx x x dx wx Definizioni della di Dirac: wx x dx w0 t * wt xt d wt 0 0 t t 0 * xt xt t 0 x e j 2xy dy Prodotto di convoluzione f t * g t f g t d T T Energia di un segnale wt definito su , 2 2 T 2 T T 2 E w lim Densità spettrale di energia : E f W 2 f wt w* t dt Teorema di Parseval (per i segnali ad energia finita e a potenza media finita) che mi dice che trasformando o sviluppando in serie di Fourier io non perdo alcuna informazione sul segnale T n Ew 1 a T0 2 2 E w lim 2T wt w* t dt W 2 f df oppure wt dt cn T T0 T0 a i 1 2 Formulazione generale del Teorema di Parseval per segnali ad energia finita (o periodici a potenza media finita) se w1 t w2 t wt allora Ew wt dt W f df w1 t w2* t dt W1 f W2* f df 2 Potenza media (normalizzata) di un segnale wt 2 T Pw w 2 t lim 1 2 2 T w t dt T T 2 Spettro di potenza o densità spettrale di potenza WT2 f Pw f lim è reale, non negativo e pari T T Pw Pw f df potenza normalizzata Se wt è periodico si può scrivere come wt cn e j 2nf0t e Wf n c f nf n wt t 0, T0 posto wT0 t 0 altrove quindi W f 0 allora wt f0WT0 nf0 f nf0 n allora la potenza di wt si esprime come c f nf n n Pw Pw f 0 c n c n 2 n w t nT w t * t nT n ed il suo spettro di potenza come n T0 0 n T0 0 da cui c n f 0WT0 nf 0 2 n f nf 0 5 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 Definizioni di decibel Se la grandezza in esame è una potenza allora il decibel è g in dB 10 log 10 g Se la grandezza in esame è una tensione o una corrente allora il decibel è g in dB 20 log 10 g g Si definisce decibel al milliwatt dBm 10 log 10 3 10 j Formula trigonometrica di Eulero e cos j sen TEORIA DEI SISTEMI Un sistema è lineare se ad una combinazione lineare degli ingressi corrisponde una combinazione lineare delle uscite. ax1 t Sistema Lineare bx2 t Sistema Lineare y1 t yt y1 t y2 t y 2 t xt ax1 t bx2 t + Sistema Lineare yt Un sistema si dice tempo invariante o invariante per traslazioni temporali se l’uscita yt ritardata di una quantità coincide con l’uscita y t ottenuta inviando in ingresso il segnale xt ritardato della stessa quantità. yt xt xt yt yt y t La risposta all’impulso caratterizza un sistema LTI (Linear Time Invariant) yt x ht d xt * ht facendo la trasformata di Fourier Y f X f H f dove H f dove ht è la risposta del sistema LTI quando all’ingresso c’è t Y f è detta funzione di trasferimento Xf Densità Spettrale di Energia dell’ingresso Ex f X 2 f Densità Spettrale di Energia dell’uscita E y f H 2 f Ex f Un sistema LTI è non distorcente se il modulo dell’uscita è costante e la fase varia in maniera lineare con f Scritto Y f X f e jX f X f lineare con f X f lineare con f PROCESSI CASUALI Stazionario dell’ N simo ordine f x xt1 ,, xt N f x xt1 t 0 ,, xt N t 0 Stazionario del primo ordine f x xt1 f x xt1 t 0 6 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 Un processo casuale (p.c.) che dipende dal tempo in maniera periodica è detto ciclostazionario Media temporale di un p.c. xt T0 2 T T0 0 2 xt lim xt dt p.c. stazionari Media statistica o media di insieme di un p.c. xt xt Ext xt f x t dt Se un p.c. stazionario è tale che xt xt il processo si dice ergodico Funzione di autocorrelazione p.c. ergodici Rx t1 , t 2 xt1 xt 2 xt1 xt 2 f x1x2 x1 , x2 dx1dx2 se il p.c. è stazionario del secondo ordine la media congiunta non dipende dal tempo, posto t1 t 2 xt R x 0 2 R x xt xt R x F 1 Px f 1 lim T T T 2 T 2 xt xt d Rx Rx Rx 0 Rx Rx 0 Px Spettro di potenza di un segnale numerico sotto l’ipotesi di stazionarietà S2f Px f Rk e jkTs con Rk n nk R k e n simbolo nesimo Ts k S2f Px f R 0 Rk coskTs Ts k 1 POSSIBILI FORME D’ONDA ELEMENTARI NRZ (non return to zero) st NRZ unipolare NRZ antipodale Ts RZ (return to zero) st Ts -A 0 A 0 A 0 A 0 A è detto duty cycle RZ unipolare Ts RZ antipodale -A 7 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO UN SISTEMA DI TRASMISSIONE R è la velocità di trasmissione espressa in bit s D è la velocità di segnalazione espressa in simboli s B è la banda (unilatera) occupata dal segnale espressa in Hz R è l’efficienza espressa in bit Hz B SEGNALE D R B NRZ binario 1 R R 1 Ts = D = R RZ (50%) binario R 0,5 R 2 Ts = 2 D = 2 R NRZ quaternario R bit Memoria profonda l R R2 l 1 Ts = D = R 2 Mappatore D simboli n M B INTERFERENZA INTERSIMBOLICA (ISI) xt yt x t ht n st nTs 1 R R R D ; l Ts l B Rl yt n st nTs * ht n n posto r t nTs st nTs * ht 2 segue y t r t nT n n s detto t 0 l’istante di campionamento y t 0 0 r t 0 n r t nTs n 0 segnale utile ISI Distorsione di picco n r t nTs n0 Dp con t 0 : D p è minima. Bisogna che D p 0,1 altrimenti si hanno errori sistematici 0 r t 0 Primo teorema di Nyquist che ci dice come deve comportarsi la trasformata di Fourier di un segnale elementare affinché questo segnale elementare ci assicuri ISI nulla. 1 R f nf s cost. dove r t è il segnale elementare T0 n SEGNALE A COSENO RIALZATO 1 se f f 1 f f 1 f f 1 se f 1 f B R f 1 cos con f B s e f1 s f 2 2 2 2 f 0 se f B R f graficamente: fs è la banda minima 2 f f f inizio e fine raccordo B banda totale (unilatera) f B fs 2 f1 f1 fs 2 B 8 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 Coefficiente di ROLL-OFF f f rapporto tra la banda aggiuntiva f e la banda minima richiesta s fs 2 2 se è zero mi trovo nel caso di una porta e non ho banda aggiuntiva, se è uno vuol dire che ho f f s 2 quindi 0,1. Conoscendo si calcola B come f 1 D segue detta D la velocità do segnalazione in simboli sec e f s B s 1 Ts 2 D 2B B 1 ossia D e se ho una banda B , siccome 0,1 segue che B D 2 B simboli sec 2 1 IL RUMORE Sia vt un p.c. stazionario, ergodico, gaussiano, la densità spettrale del suo valore quadratico medio vale h f hf Pv f 2 R h f kT e 1 2 con R in , h 6.2 10 34 J s è la costante di Plank k 1.38 10 23 J K è la costante di Boltzman Se ci si trova ad operare con f 1THz e T 373,13K allora l’espressione del valore quadratico medio di vt si approssima come Pv f 2kTR Pd è la potenza disponibile (siamo in situazione di adattamento) che si distribuisce a valle e vale v 2 t (N.B. la resistenza non ha pedice perchè siamo in adattamento) Pd Pd 4R Rg La densità spettrale della potenza di rumore termico disponibile di una resistenza Rg Rc a vuoto sarà Rg B P f kT con Pd Pd f df kTB che è la potenza di rumore Pd f v vt B 4R 2 CIFRA DI RUMORE Pn f densità spettrale della potenza di rumore all ' uscita del bipolo F f *u Pnu f densità spettrale della potenza di rumore all ' uscita del bipolo in assenza di rumore generato dal bipolo T0 290K Il sistema è lineare e supponiamo il guadagno g d costante kT0 g d Pn f P f F f 2 1 n 1 R Ri R kT0 kT0 gd gd 2 2 Notare che Pn f è costante perchè generato internamente al bipolo. Integrando sulla banda si ha per F la seguente espressione gd , B B kT 0 g P f df d n B 2 N du F dove N du è la potenza di rumore disponibile all’uscita. B kT kT0 Bg d 0 B 2 g d df Nel caso in cui il doppio bipolo fosse una linea si ha che F 1 g d L ,ossia la cifra di rumore coincide con l’attenuazione della linea. gd + nt rumore interno 9 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 Riepilogando:la cifra di rumore è il rapporto tra la densità spettrale della potenza di rumore all’uscita del doppio bipolo e la densità spettrale della potenza di rumore alluscita del doppio bipolo ne caso che il doppio bipolo non introduca rumore. N questa è la definizione operativa di cifra di runore. F du * N du TEMPERATURA EQUIVALENTE DI RUMORE T0 Te T0 290K per convenzione. kT0 Bg d kTe Bg d T0 Te kT0 Bg d T0 Rg Essendo kTe Bg d il termine che tiene conto della generazione interna di rumore del doppio bipolo. Si vede facilmente che vt Te Te T0 F 1 e che F 1 T0 Cifra di rumore equivalente e temperatura equivalente di una cascata di n doppi bipoli Fn 1 F 1 F3 1 Feq F1 2 Rg g1 , F1 g 2 , F2 g1 g1 g 2 g1 g 2 g n Si ha F Te 2 T Ten e3 g1 g 1 g 2 g1 g 2 g n Teq T0 Feq 1 CANALE HERTZIANO Te1 Teq Te1 La potenza ricevuta è PRX g AR g AT g SL PTX g AR g AT Con Te 2 gd , F, B g 3 , F3 Rc RL Te3 2 P 4d 2 TX g AR guadagno dell’antenna ricevente e g AT guadagno dell’antenna trasmittente g SL 2 guadagno di propagazione nello spazio libero 4d 2 PTX potenza trasmessa c f è la lunghezza d’onda ed f è la frequenza a cui stiamo operando d è la distanza tra le due antenne Detta Pni f kT0 2 la densità spettrale della potenza di rumore disponibile all’ingresso di un canale, la densità spettrale della potenza di rumore disponibile all’uscita dello stesso canale sarà Pn f Feq Pni f T Te kT0 g d Feq k 0 gd 2 2 Un processo casuale gaussiano è detto bianco o non colorato, quando non dipende dalla frequenza, ossia N quando la sua densità spettrla edi potenza è costante e vale per convenzione Pn f const 0 , il fattore ½ 2 tiene conto del fatto che le bande in genere sono unilatere.Con N 0 k T0 Te g d kFeq g d PROBABILITA’ DI ERRORE SUL SIMBOLO E SUL BIT (2-ASK, BPSK, 2-PSK) d 2 1 Detta d 2 la quantità in figura, la probabilità di errore di un simbolo vale Ps e erfc 2 2 m Ossia Pn f 10 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 CASO NRZ ANTIPODALE BINARIO m2 N 0 B con B 1 Ts banda del segnale (unilatera) ed N 0 come già definito 1 d2 1 d2 d2 d Ts E s Ts 4 2 2 4 2 4 Es Es B Ts st Ts -A 0 A 1 erfc dove E s è il rapporto segnale rumore S N (all’uscita). Se il 2 2 N0 segnale è binario si ha Ps e Pb e , ossia la probabilità di errore sul simbolo coincide con quella sul bit, quindi Si ha Ps e Es 1 erfc 2N 2 0 E 1 con b . Si userà l’espressione più adatta in base al contesto. erfc 2 N0 2 CASO NRZ UNIPODALE BINARIO m2 N 0 B con B 1 Ts banda del segnale (unilatera) ed N 0 come già definito E s Eb e Pb e Es 1 d2 d 1 E s d 2 0 Ts Ts 2 2 2 2Ts 2 Es B 2 st Ts 0 A 1 dove Eb è il rapporto segnale rumore S N (all’uscita). erfc 2 2 N0 Siamo nel caso di segnale è binario. Notare che a causa della presenza della nel mezzo della banda l’energia del segnale è dimezzata. FILTRO ADATTATO (esalta il segnale ma non il rumore) Sia st un segnale ed nt un p.c. (rumore) Le ipotesi sono: 1) st è limitato nel tempo, es. 0, Ts 2) N f è nota Segue che il filtro adattato ha la seguente Funzione di Trasferimento (FdT) Es 1 1 S * f jt0 erfc dove E s Si ha Ps e erfc H f e 2 N0 N f N0 2 Si ha Pb e Eb 1 erfc 2 2 2N 0 Quindi utilizzando un filtro adattato ho un guadagno di 3dB , perché a parità di probabilità uso metà energia ovvero a parità di energia dimezzo la probabilità di errore. 11 Abbundo Francesco Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 4-ASK s1 s3 s2 s4 Probabilità di errore sul simbolo in una costellazione equispaziata (indipendente dal segnale elementare). d 2 1 (una sola coda accavallata) Per i segnali alle estremità vale Ps 2 e Ps1 e erfc 2 2 m d 2 (entrambe le code accavallate) Per i segnali centrali invece vale Ps3 e Ps4 e erfc 2 m d 2 3 , in generale, con costellazioni equispaziate di m La probabilità media vale invece Ps e erfc 4 2 m d 2 m 1 erfc simboli si ha Ps e 2 . La probabilità di errore sul bit si ricava, nota Ps e , come m m 1 Pb e Ps e , con m numero dei simboli. log 2 m Probabilità di errore sul simbolo in una costellazione equispaziata (segnale NRZ antipodale). 1 1 d2 9d 2 5 Ts d 2Ts , da Fissata l’origine tra s2 ed s 3 , l’energia media E s E s1 E s2 E s3 E s4 2 2 4 4 4 4 4 cui Es Es 3 d e quindi Ps e erfc 4 2 5Ts 10 N 0 . Eb 3 1 1 3 erfc Ps e Ps e e log 2 mEb E s 2Eb si ha. Pb e erfc 5 5N 8 log 2 m 2 8 0 INVILUPPO COMPLESSO vt e g t e j ct , con c pulsazione istantanea, vt segnale modulato, reale, la cui Pv f è centrata in 0 Siccome Pb e La densità spettrale di potenza di vt si può scrivere come 1 Pv f Pg f f c Pg* f f c , notare che g t può essere complesso 4 MODULAZIONE DI AMPIEZZA :segnale modulante. mt :segnale di portante Ac cos2f c t c Ac mt cos2f c t c :segnale modulato In questo caso g t mt 1 e quindi vt 1 mt cos2f c t Efficienza E m 2 t 1 m 2 t 1. Per l’utilizzo di un demodulatore coerente deve essere mt 1 0 PROBABILITA’ DI ERRORE DI UN 4-PSK Detta p p s eBPSK pb eBPSK la probabilità di errore sul simbolo e sul bit di un BPSK si ha in generale 1 p2 p s e 4 PSK p 2 2 ma se il demodulatore del 4-PSK è composto di due demodulatori BPSK indipendenti si ha: p s e 4 PSK 2 p p 2 pb e 4 PSK 12 Abbundo Francesco p s e4 PSK 2 p Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 pb e 4 PSK 1 p s e 4 PSK p e quindi il BPSK ed il 4-PSK hanno la 2 stessa probabilità di errore sul bit. PROBABILITA’ DI ERRORE DI UN 16-QAM 9 p s e media 3 p p 2 4 NUMERO MEDIO DI RITRASMISSIONI IN UN SISTEMA CON CRC 1 n dove p rit indica la probabilità di ritrasmettere 1 p rit PCM Canale BSC con probabilità di errore p , quantizzatore con n bit Livelli di quantizzazione M 2 n 2V V passo di quantizzazione M V 2 potenza associata all’errore di quantizzazione Nq 12 V 2 S M 2 1 potenza di segnale all’uscita del quantizzatore 12 S 2 rapporto segnale rumore all’uscita del quantizzatore, numero puro M 1 N q S rapporto segnale rumore all’uscita del quantizzatore in dB 2n log 10 2 6n N q dB S 2 rapporto segnale rumore all’ingresso del quantizzatore, numero puro M N q 4 M 2 1 potenza associata all’errore sul bit in trasmissione eb2 N b V 2 p 3 M2 3M 2 S rapporto segnale rumore massimo all’ingresso del ricevitore 2 N out MAX 1 4M 1 p M2 S rapporto segnale rumore medio all’ingresso del ricevitore 2 N out 1 4M 1 p in dB ed in corrispondenza di p * vale 6n 3dB S S relazione tra massimo e medio 3 N out MAX N out M2 1 S 2 N b 4M 1 p 4 p S 10 log 10 4 p N b rapporto segnale rumore sul bit all’uscita del canale BSC rapporto segnale rumore sul bit all’uscita del canale BSC in dB S S p * è la probabilità di soglia che si ricava ugluagliando e ottenendo N b N q p* M2 4 M 1 2 2 1 4M 2 valore della probabilità di soglia 13 Abbundo Francesco 1 n log 2 * 4p Formulario di Comunicazioni Elettriche gen. 1997/98 è il numero massimo di bit del quantizzatore per un afissata p * g 10 10 Dato il guadagno g in dB , allora si può scrivere p * 4 S dB N out 3dB n 6n dB Sopra Soglia plog 10 p* Se n aumenta p * si sposta a sinistra e viceversa. 1 Ps S 2 Rapporto segnale rumore all’ingresso del ricevitore N k T0 Te 2 B dove: k 1.379 * 10 23 è la costante di Boltzmann è la potenza di segnale all’ingresso della linea Ps 1 questo fattore è dovuto alla modulante che è una sinusoide 2 Il rapporto segnale rumore all’uscita del demodulatore raddoppia o in dB si somma 3 14