Stagione Teatrale 2011 2011/20 11/2012 /2012 29 9 anni Le Laudi compie 2 Fedele alla propria linea, il Teatro le Laudi presenta la sua ventinovesima Stagione di Prosa della quale inviamo il programma 2011/2012. Quest’anno il Teatro Le Laudi solca il traguardo di ben 29 Stagioni di Prosa, ventinove candeline sopra le tavole del palcoscenico di Via Leonardo da Vinci! In questi anni tanti Amici ci hanno sostenuto con il loro abbonamento e tanti Attori e tante Compagnie ci hanno fatto riflettere, sorridere, comprendere, creando un clima di grande serenità ed un luogo di vero incontro. La Sala di Via Leonardo da Vinci propone una Stagione quanto mai dalle proposte varie e ricca di qualità, dove tradizione, attenzione al territorio, drammaturgia contemporanea e, nello stesso tempo testi classici convivono, trovando un giusto mix che vuole attirare un pubblico vasto e variegato. In occasione della Stagione di Prosa del 29°, abbiamo fatto qualcosa di più, abbiamo rinnovato la Sala e gli spazi comuni credendo nella nostra attività e investendo molte risorse, pur in un momento di difficile congiuntura per tutti. Una scommessa e la fiducia di compiere il nostro lavoro con serietà e credendo nel Teatro e nella cultura.: il Teatro deve attrarre un pubblico sempre più vasto, sia per età che per interessi con un cartellone che comprende, infatti, ben diciannove titoli e con un periodo di programmazione dalla durata maggiore. Quest’anno la Stagione parte già con il 22 di ottobre, presentando, per l’inaugurazione il testo considerato come il capolavoro di Garcìa Lorca e una delle più importanti opere del teatro spagnolo contemporaneo, “ La casa di Bernarda Alba”, commedia in tre atti, venne conclusa a Madrid nel giugno 1936, circa due mesi prima della morte dell’autore ad opera dei falangisti. Per proseguire con “L’alluvione”, dal 29 ottobre al 6 novembre e la presenza di Namasté Teatro che propone per la stagione 2011/2012, in linea con la tradizione del teatro fiorentino d’autore, una “ cronaca” in un prologo e tre quadri del prolifico Caglieri. La commedia fu rappresentata per la prima volta nel febbraio del ’67, quando i drammatici giorni dell’alluvione a Firenze erano ben distanti dall’essere un ricordo in bianco e nero. L’intuizione di Caglieri è quella di mettere in scena ( attraverso il meccanismo di una scrittura scenica che unisce l’esigenza della cronaca al linguaggio della commedia) non solo la narrazione degli eventi, ma anche lo spirito, tutto fiorentino, con cui quei giorni terribili furono vissuti. Nei giorni 11, 12 e 13 novembre una spumeggiante serata in compagnia di Kimera Teatro che presenta “Sottobanco” di Domenico Starnone per la regia di Paolo Santangelo. Scritta appositamente per Silvio Orlando nel 1992 e da lui interpretata anche al cinema con il titolo “ La scuola “ per la regia di Daniele Lucchetti, questa esilarante commedia ritorna sulla scena fiorentina dopo una lunga attesa di quasi venti anni. Si prosegue il 19 e 20 novembre con il regno del musical. Musical Dreamo presenterà il famosissimo “Ci volevano…sette spose per sette fratelli” tratto dal film “ Seven Brides for Seven Brothers ”del 1954 diretto da Stanley Donen, messo in scena per la regia di Renato Raimo. Novembre si chiude con Le Officine della Cultura con un noto testo, tratto da “I Menecmi” di Plauto, dal titolo “I menecmi alla terza” per la attenta regia di Samuele Boncompagni che ne ha curato anche l’adattamento insieme ad Andrea Biagiotti. Undici personaggi più il Prologo, sono le voci dell’originale commedia plautina degli equivoci, in questo spettacolo interpretate da tre attori che del genere comico hanno fatto la loro specializzazione: Samuele Boncompagni, Riccardo Valeriani e William Catania, quest’ultimo siciliano d’origine e toscano d’adozione, vincitore del Festival Nazionale del Comico di Torino, gli altri due conosciuti come duo Noidellescarpediverse visti anche a Zelig Off. Dicembre si apre con uno spettacolo brillante “Come ammazzare la moglie o il marito senza tanti perché” di Antonio Amurri e Francesco Fanuele che sarà rappresentato il 3 ed il 4 dicembre dalla Compagnia Seven Cults di Roma. La comicità di Amurri è costruita su situazioni reali, nelle quali molto spesso rivivono fatti e persone. Il regista vuole far riemergere con allegria una comicità elegante intorno al tema delle relazioni coppia di un tempo in un parallelismo quanto mai attuale con i paradossali comportamenti di chi anche oggi si appresta alla vita di coppia. L’8 dicembre uno spassoso Concerto - spettacolo sull’universo femminile “Lieta delle mie mansioni d’amore” presentato da Le Megliosole sono un sestetto vocale femminile accompagnate al pianoforte Piergiorgio Pirro. Si prosegue il 10 e 11 dicembre con Il “Teatro Scientifico” - Teatro/Laboratorio di Verona che presenta “Il volto velato” di Maricla Boggio. E’ la storia di S. Teresa di Lisieux “Una Santa semplice, ingenua ma convinta, lieve ma profonda, mistica ma non necessariamente sofferente. Il suo stesso desiderio di fare teatro ce la fa amare incondizionatamente e ci riporta, credenti o no, alla possibilità quasi dimenticata, di accostarsi a Dio con l’anima pura di chi è felice di amare” scrive Walter Manfré nelle note di regia. Dal 31 dicembre, con una spumeggiante serata di allegria scoppiettante per la fine d’anno, sino al 8 gennaio Namastè Teatro presenta ”Al cavallino bianco” operetta di H. Müller e E. Charell con le musiche di Ralph Benatzky. Accanto a La Vedova Allegra, quale altra operetta può competere, oggi in Europa, per popolarità con Al Cavallino Bianco? Basti a confermarlo il fatto che, senza risalire alle numerosissime sue ricomparse sulle scene fra le due guerre, il brillante spettacolo è ancora oggi rappresentato nei più importanti teatri d'Europa. "Al Cavallino è l'hotel più bel, è il dolce asilo che invita a farci godere la vita…" In questi versi c'è sicuramente la sintesi dello spettacolo: due ore di puro divertimento, un "dolce asilo" in uno spettacolo che sembra un fuoco d'artificio, una coppa di champagne, un rifugio di armonia e letizia dove anche lo spettatore si sente in vacanza, allietato da belle musiche e da un testo elegante, dal quale scaturisce il successo di questa edizione di Namastè Teatro. Si prosegue, poi con la danza, il 14 e 15 gennaio con “Aesthetica – La danza cerca il bello” presentato da Kaos Balletto di Firenze per la direzione artistica di Roberto Sartori e Katiuscia Bozza. Stile, energia ed emozione sono l’anima di questa nuova produzione della Compagnia Kaos Balletto di Firenze. Tre coreografi, Roberto Sartori, Eugenio Buratti e Cristian Fara, si confrontano con lo scopo comune di generare bellezza. Queste coreografie guardano il bello da punti di vista differenti, con il romanticismo della favola di Amore e Psiche, la vitalità e il ritmo del popolo Rom in Storia Rom-antica e una scomposizione della quotidianità nell’inedito pezzo di Roberto Sartori. Il bello può essere così nascosto negli anfratti più profondi o così palese da essere invisibile, che costringe lo spettatore a cercarlo ed esserne partecipe. “Viaggio in Europa” Tre grandi autori del ‘900 raccontano i generi del teatro europeo; messo in scena il 21 e 22 gennaio, dalla La Compagnia italiana di Prosa di Genova. Lo spettacolo, un vero “Viaggio in Europa“ teatrale, mette in scena tre atti unici di tre autori significativi del novecento, l’italiano Luigi Pirandello, l’irlandese George Bernard Shaw e il francese Georges Courteline. Lo spettacolo affronta e confronta tre diversi generi teatrali: il dramma, la commedia borghese e la farsa. I tre atti unici hanno un comune denominatore: la coppia. Si parte dalla scrittura rigorosa di Luigi Pirandello che ne “La morsa”, scritta nel 1892, esprime un perfetto dramma carico di tensione psicologica che sfocia in un finale forte ed emotivamente scioccante: un triangolo amoroso che rende la quotidianità cupa, difficile e soffocante fino alla tragedia conclusiva. Il secondo atto unico propone la commedia brillante, tipica della scrittura “della buona società”, che Gorge Bernard Shaw sfuma in tratti satirici: “Come lui mentì al marito di lei”, del 1904, è un esilarante rovesciamento del triangolo classico del teatro borghese: il marito, la moglie e l’amante in un divertente gioco di colpi di scena, al cui fondo si avverte la critica graffiante di Shaw contro l’ipocrisia e la vacuità della società del suo tempo. Infine il terzo atto è un raro testo del francese Gorge Courteline, una farsa dai toni grotteschi, che richiama fortemente il grand-guignol e ritrae un quadretto famigliare stravolgendolo fino al delirio comico: “ I signori Boulingrin” del 1899 propone macchiette di personaggi mediocri e ridicoli, di piccolo-borghesi stolti e feroci: una farsa ben congegnata che, fra capitomboli, spade e pistolettate ridicolizza e stravolge il rapporto di coppia. In occasione dei Giorni della Memoria, il 28 e 29 gennaio, il Teatro Le Laudi presenta una “opera prima” di un giovane autore Marco Amato, il cui lavoro è riconducibile alla “ Nuova Drammaturgia”. E’ la storia contemporanea ad irrompere sulla scena vietandoci ogni via di fuga verso l’evasione ed il disimpegno. Il Teatro Le Laudi presenta Rita Serafini in “ Il “Piccolo portinaio “ per la regia di Stefano Tamburini. Nella Roma del 1944 sotto impartisce alle signorine di buona famiglia lezioni, come si dice, di bon ton nonostante i bombardamenti aerei ed i rastrellamenti. Le difficoltà del vivere vengono però allietate dall’arrivo dei nuovi portinai, una giovane coppia con un bambino di 3 anni al quale la signora si affeziona come una buona zia. La famigliola viene però arrestata dalle SS, perché ebrea, per poi morire nei campi di sterminio compreso il piccolo. L’autore racconta la vicenda entrando nell’animo della signora esprimendosi attraverso la sua coscienza, pensando, amando e soffrendo dentro di lei. L’occupazione nazista e una candida signora. Il 4 e 5 febbraio un titolo della grande tradizione. Viene presentato, dalla Compagnia delle Seggiole, “La mandragola” di Niccolò Machiavelli. Composta nel 1518, “La Mandragola” si propone come indiscusso capolavoro del teatro italiano cinquecentesco. La vicenda, originale rispetto agli schemi del nuovo teatro volgare, si svolge a Firenze dove Callimaco, tornato da Parigi dopo vent’anni di assenza, si invaghisce delle grazie di Madonna Lucrezia, bella sposa dell’anziano uomo di legge Messer Nicia. Deciso a coronare il suo desiderio amoroso, Callimaco si confida con il servo Siro per tracciare una strategia che, arginando l’onestà e la ritrosia della donna, sfrutti a proprio vantaggio la dabbenaggine di Nicia, pronto a tutto pur di avere un erede. A tale scopo, Callimaco decide di guadagnarsi, dietro lauta ricompensa, la collaborazione di Ligurio, parassita cinico ed avido alla cui fede può credere soltanto la stoltezza di Messer Nicia. La commedia si chiude con spirito beffardo e irriverente nei confronti dei valori comuni: il sipario cala sulla celebrazione della rinnovata fecondità di Lucrezia e sulla gioia del vecchio Nicia che, beffa suprema, accoglie in casa propria come “compare” Callimaco, ignorando il rapporto ormai instauratosi tra il giovane e la moglie. La regia è firmata da Giovanni Micoli. Seguirà, il 11 ed il 12 febbraio, un testo straordinario che alterna momenti tragicomici a una drammaticità esasperata e soffusa di grande pietà: Si tratta di “I parenti terribili” di Jean Cocteau , presentato da Progetto Teatro. “ I parenti terribili” hanno costituito uno dei più grossi successi ottenuti da Cocteau autore drammatico. E’ una pièce sull’amore: quello morboso di Yvonne, quello mescino di George, il padre, e quello puro dei due giovani. Si prosegue con un altro interessante lavoro messo in scena da Kimerateatro per la regia di Paolo Santangelo: “ Il Dubbio ” di J.P.Shanley. New York 1964. In una scuola cattolica di periferia la vita scorre nel rispetto di regole antiche e rigorose sotto il rigido controllo di Suor Aloysius quando l’arrivo di padre Flynn, un prete moderno e aperto ai cambiamenti, ne sconvolge gli equilibri. Per fermarlo, gli viene mossa un’accusa infamante che potrebbe addirittura portarlo a rinunciare all’abito talare. In mancanza di prove, il dubbio si insinua, dilaga inarrestabile, mina la sua serenità, costringendolo a combattere per salvare la sua reputazione e la sua dignità. E quando lo spettatore crede finalmente di aver afferrato la verità, un finale inatteso ribalterà tutte le sue convinzioni. Vincitrice del Premio Pulitzer, questa strepitosa commedia ha avuto una versione cinematografica nel 2005 con Meryl Streep nel ruolo di Suor Aloysius, che le è valsa una candidatura all’oscar come migliore attrice protagonista. Viene presentato dal 24 al 26 febbraio. Dal 3 al 11 marzo tornano sul palcoscenico de Le Laudi Associazione Cult.le Archè e NamastèTeatro con “Fiorentini si nasce”. Dopo “La veglia sullaia” e “La porti un bacione a Firenze”, ecco la terza parte del nostro “amarcord” che prende vita dagli anni della ricostruzione successivi alla 2^ guerra mondiale, quando ancora nelle strade di Firenze circolavano i barrocci tirati dai cavalli, ci si muoveva con i tram e i filobus e le biciclette erano il principale mezzo di trasporto. “FIORENTINI SI NASCE” è l’occasione per una passerella di piccoli personaggi che ci ricordano gli anni della fortunata trasmissione del “Grillo canterino”, l’arguzia, l’ironia e la sagacia dei fiorentini doc, di cui oggi ci rimane solo un nostalgico ricordo. Struttura portante dello spettacolo sono le “canzonette” del periodo che ne costituiscono lo scheletro e ne scandiscono i tempi. Il Teatro popolare d’arte / Ass.ne Mascara presenta “ Re Lear ” da Shakespeare in anteprima nazionale con riduzione del testo e regia di Gianfranco Pedullà. Un dramma ove le scelte personali si mescolano a questioni di stato, il conflitto tra le generazioni non segue più il suo corso naturale, il vecchio Lear - insieme a tutta l'umanità - perde il senso ultimo delle proprie decisioni smarrendosi in una nebbia esistenziale. Da non perdere, il 24 e 25 marzo. La Stagione si chiude con un ritorno. La Compagnia EsserRe presenta il 31 marzo ed il 1 di aprile “Errante, fino all’orizzonte” omaggio ad Hermann Hesse di Serena Politi e Sara Bini. Quest’ opera nasce ispirata dalla poesia e dal pensiero di Hermann Hesse ripercorrendone i temi e il messaggio essenziale. Errare: andar vagando, senza sapere dove, senza consiglio, come brancolando fra le tenebre. Ma anche deviare dal vero, sbagliare, ingannarsi ed ingannare; l’ abbaglio più grande dell’essere umano tuttavia è considerare l’errore un fallimento. Così il nostro protagonista incrocia sul suo cammino una serie di personaggi che gli permetteranno di perdersi e di ritrovarsi e che a loro volta si ritroveranno e perderanno in lui. La pièce si articola in tre quadri nei quali si muove l’errante, spinto verso un orizzonte ideale non poi così irraggiungibile. La proposta registica inviterà lo spettatore suggestionandolo con un gioco di simboli, colori, musiche e poesia; attraverso l’arte dell’attore il pensiero di Hesse di troverà corpo e manifestazione. Titoli per tutti per un Teatro che si apre a tutti. Campagna abbonamenti dal 13 settembre al 16 ottobre con formule e prezzi per tutti Sono previste due formule di abbonamento per i tradizionali turni di abbonamento (A per il sabato sera, B per la domenica pomeriggio) PER TUTTI I SEDICI SPETTACOLI IN PROGRAMMA • • Abbonamento intero Abbonamento ridotto € 230,00 € 195,00 Ed in più Novità per i giovani ! • Speciale Golden Card € 110,00 (per giovani sino a 24 anni dà diritto all’acquisto di 10 spettacoli a scelta con conferma) Biglietti per tutta la Stagione in vendita dal 18 ottobre presso la Biglietteria del Teatro e presso tutto il circuito Boxoffice. Anche ondine su www.boxol.it . Via Leonardo da Vinci, 2r Tel./fax 055/572831 dal martedì al sabato: ore 11.00 – 13.00 e 15.30 – 19.30 domenica e festivi: ore 11.00 – 12.00 mezz’ora prima dell’inizio degli spettacoli www.teatrolelaudi.it [email protected] teatrolelaudi.it info@