Percorso vittime violenza 2.3.3. Percorso assistenziale rivolto alle donne vittime di violenza, abuso, maltrattamento e ai loro figli/e Gruppo percorsi assistenziali Partecipanti al gruppo - Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza, Unità Funzionale Salute Mentale Adulti, Associazione Casa della Donna; Ass.ne Donne In Movimento, Coop Soc Il Progetto, UC Immigrazione Zona Pisana, Azienda Ospedaliera- Pronto Soccorso, UF Assistenza Sociale Territoriale, UC Infanzia e Adolescenza Staff Direttore Servizi Sociali UC Alta Marginalità Coop Soc “Il Simbolo” U.O di Psicologia Società della Salute Zona Pisana 1 Percorso vittime violenza Fase 1) Informazione e Orientamento Possono svolgere funzioni di Punti di Informazione e Orientamento tutti i servizi (servizi sociali,sanitari del territorio ed ospedalieri, Associazioni ed altri Soggetti del terzo Settore, Forze dell’Ordine se: - Sono luoghi di erogazione di informazioni aggiornate, condivise, puntuali sia sulle risorse che sui processi del territorio Condividono procedure e metodologie concorrendo a definire la rete dei servizi Gli orari e le modalità di funzionamento dei servizi dovranno essere capillarmente pubblicizzati presso tutti i luoghi significativi del territorio della zona pisana. I servizi si impegnano a garantire la massima accoglienza ed il rispetto della privacy sia attraverso personale formato che attraverso la disponibilità di spazi idonei per i colloqui di primo contatto e di segretariato sociale. Devono essere garantite tutte le condizioni e gli strumenti per una operatività improntata sulla efficienza e l’efficacia . Tutti i firmatari pubblici e privati individuano al proprio interno uno o più referenti e si impegnano a garantire una comunicazione efficace. Fase 2) Accesso Il requisito per l’accesso ai servizi è la residenza. Nel caso in cui una donna non sia residente, viene garantita un’accoglienza breve nel tempo, utile ad attivare i servizi di residenza. Per le donne Straniere presenti sul territorio ma sprovviste di titolo di soggiorno vengono attivati eventuali percorsi di regolarizzazione. In relazione a questo si deve far riferimento a procedure chiare che regolino il pronto accoglimento L’accesso avviene attraverso tutte quelle porte di ingresso territorialmente definite dove è possibile realizzare un incontro positivo tra il problema e la risposta. Pur essendo funzione di più luoghi, l’accesso deve essere unitario: obiettivo delle linee guida è quindi integrare e rendere patrimonio condiviso le procedure, di orientamento, di invio, di accoglienza. Tutti gli operatori/trici di primo accesso svolgono una funzione di raccolta ed analisi iniziale della domanda che dovrà essere la base di partenza per una corretta procedura di invio o per l’attivazione di risposte semplici. Gli obiettivi dell’analisi della domanda così come viene espressa dalla donna, sono quelli di costruire una prima comprensione della condizione iniziale della donna ed una primissima formulazione delle ipotesi di invio. Poiché in prima battuta si tratta di una funzione monoprofessionale, deve essere il più presto possibile condivisa con il gruppo multiprofessionale integrato. La raccolta delle informazioni deve essere registrata in modo puntuale e completo da parte dell’operatore. Società della Salute Zona Pisana 2 Percorso vittime violenza Lo strumento di raccolta delle informazioni appositamente predisposto è la scheda di rilevazione Fase 3) Invio Una puntuale e professionale analisi della domanda è presupposto inscindibile per una corretta azione di invio alla rete dei servizi. Le modalità di invio devono essere improntate sulla tempestività, sulla personalizzazione dell’intervento, sulla efficacia della comunicazione. In generale si ritiene corretto un invio quando è seguito da azioni strutturate di accompagnamento; perciò le modalità di invio devono anche essere caratterizzate da un contatto diretto tra l’operatore inviante e il servizio a cui si invia. Lo strumento maggiormente efficace, raccomandato nelle situazioni particolarmente complesse è quello della riunione; in ogni caso è necessario un passaggio scritto delle prime informazioni raccolte fra il servizio che ha effettuato il segretariato e il servizio a cui si invia. Una particolare attenzione nella funzione di invio deve essere dedicata nel momento in cui si accerta la presenza di minori o di gravi situazioni di disabilità, ove è obbligatorio dare tempestiva comunicazione al servizio sociale distrettuale al fine di attivare gli strumenti di tutela. Fase 4) Presa in carico Attivazione del servizio sociale territoriale che assume la regia dell’intervento. Ha il compito di effettuare la presa in carico entro 4 giorni lavorativi dalla segnalazione e di facilitare apporti integrati di altre figure professionali coinvolte, così come definito nei seguenti documenti : 1. Piano Sanitario Regionale 2005/07: “la definizione di un progetto assistenziale personalizzato, attraverso un apposito momento valutativo multiprofessionale, con riferimento al criterio dell’unitarietà della gestione, cui concorrono apporti professionali sanitari e sociali in una condivisione di obbiettivi, responsabilità e risorse, ed individuazione della figura dell’operatore di riferimento che ne è il responsabile organizzativo” (Cap.4 “Gli strumenti di sistema” Cap. 4.3 “L’organizzazione dell’offerta”, Cap 4.3.4 “L’integrazione socio-sanitaria”, Cap. 4.3.4.3 “L’individuazione delle area di integrazione socio-sanitaria ed i livelli di assistenza socio-sanitaria”) 2. L.R.T n°41/2005 art.59: “Politiche per il contrasto della violenza contro le donne, i minori e in ambito familiare”: comma 2: “sono compresi tra gli interventi e i servizi per il contrasto della violenza contro le donne , i minori ed in ambito familiare: lett. a) interventi multidisciplinari integrati di tutela e di cura, azioni di contrasto contro lo sfruttamento, la violenza e il maltrattamento dei minori e delle donne. Società della Salute Zona Pisana 3 Percorso vittime violenza Fase 5) Valutazione Multiprofessionale e Formulazione dell’ipotesi Scopo della valutazione multiprofessionale è connettere i diversi punti di vista dati dalle professionalità che compongono il gruppo multiprofessionale e restituire quindi un’immagine unitaria e complessa della donna, della sua storia, delle sue relazioni. Il processo di presa in carico e di valutazione è strutturato come descritto di seguito : - - il soggetto che ha il primo contatto con la donna vittima di violenza effettua un primo colloquio e segnala il caso all’U.F. Servizio Sociale Territoriale con una breve relazione via fax, previa telefonata. L’assistente sociale individuata dalla Responsabile dell’U.F. Servizio sociale Territoriale effettua il colloquio con la donna entro 4 giorni lavorativi La psicologa si attiva entro 5 giorni dalla richiesta dell’assistente sociale che le invia un fax c/o la sede di via Rossellini. L’assistente sociale e la psicologa convocano il gruppo multiprofessionale composto da : assistente sociale competente per territorio psicologo/a operatrici del Centro Antiviolenza eventuali operatori/operatrici che si ritiene opportuno coinvolgere - Il gruppo multiprofessionale nel corso della prima riunione decide il piano di valutazione e comunque effettua la valutazione entro 15 giorni utilizzando una scheda comune. Elaborazione Progetto Individualizzato e Piano Operativo Il gruppo multiprofessionale elabora, coinvolgendo la donna, il progetto personalizzato. In questa fase è fondamentale la centralità della donna e la sua presa di responsabilità nel percorso. Il progetto individualizzato ed integrato è lo strumento che guida la presa in carico. Tale progetto deve basarsi sulla centralità della donna, ed indicare al suo interno i punti di forza e di debolezza della donna, del suo mondo vitale, delle risorse, dei servizi, della comunità e di tutti coloro che possono assumere responsabilità rispetto al problema. Il progetto deve contenere: 1. 2. 3. 4. 5. 6. gli obiettivi specifici, le azioni, tempi,, risultati attesi i vincoli e le responsabilità di ciascun componente l’equipe multiprofessionale le risorse La partecipazione della donna è prevista in tutta la fase di elaborazione del progetto, e il momento focale si concretizza nella firma del contratto di aiuto. Società della Salute Zona Pisana 4 Percorso vittime violenza Fase 6) Attuazione del Progetto Individualizzato Il gruppo multiprofessionale segue il Progetto in tutte le sue fasi ed effettua le necessarie verifiche con modalità e tempi definiti nel progetto stesso. Per garantire una piena applicazione del Progetto Individualizzato è fondamentale definire all’interno del Piano Operativo, una chiara divisione dei ruoli e delle funzioni svolte dai diversi soggetti che compongono il gruppo multiprofessionale: Assistente sociale 1) coordinamento progetto individuale; 2) monitoraggio con verifiche del progetto 3) attuazione degli interventi di propria competenza; • contributi economici • assistenza educativa • interventi a tutela del minore 4) attivazione della rete istituzionale e del sistema pubblico dei servizi 5) coinvolgimento nel progetto di aiuto delle reti informali dei soggetti comunitari 6) elaborazione del progetto educativo individualizzato dei minori (se presenti) Associazione Casa della Donna – Centro Antiviolenza L’ Associazione Casa della Donna assicura i servizi, previsti dal Progetto “Diventare Cittadine” e certificati, secondo le norme UNI-ISO 9000, per la “Definizione e realizzazione di programmi individualizzati di accoglienza, consulenza, sostegno, protezione a favore di donne vittime di maltrattamenti ed abusi”. Centro Ascolto e Accoglienza Telefono Donna: • • • • • • • • Ascolto telefonico Colloqui di accoglienza Colloqui psicologici Informazione legale Consulenza di orientamento al lavoro Colloqui per l’individuazione del percorso di inserimento nella casa rifugio Orientamento ai servizi del territorio Lavoro di rete Centro di seconda accoglienza (casa rifugio) per donne maltrattate L’ospitalità temporanea per le donne è finalizzata a percorsi individuali integrati di uscita dal maltrattamento e alla costruzione di percorsi di autonomia e si attua attraverso le seguenti azioni: a) b) c) d) e) f) Colloqui di accoglienza Prima definizione del progetto individuale Definizione del progetto individualizzato integrato con la rete pubblico-privato Colloquio di entrata e contratto Inserimento nella casa e ospitalità temporanea per la donna e i/le figli/e Consulenza e supporto legale Società della Salute Zona Pisana 5 Percorso vittime violenza g) h) i) j) k) l) m) Consulenza e sostegno psicologico Gruppo delle donne ospitate Consulenza e servizio pedagogico per il sostegno genitoriale Realizzazione progetti educativi mirati Colloqui di verifica in itinere Lavoro con la rete pubblico-privato Svolgimento di procedure burocratiche, per motivi di salute, ricerca della casa, del lavoro, di una nuova scuola per i figli se presenti L’ingresso nella casa rifugio viene deciso dal Centro Antiviolenza – Associazione Casa della Donna ed è vincolato: alla definizione di un programma individualizzato che deve essere sottoscritto dalla donna, al regolamento e alla disponibilità della struttura. Inoltre collabora con l’Associazione Donne in Movimento nella stesura e nell’attuazione del progetto individualizzato delle donne immigrate vittime di violenza accolte nel Centro antiviolenza . Associazione D.I.M (Donne In Movimento) Considerato che, l’associazione Donne in Movimento gestisce sul territorio in favore delle donne immigrate vittime di violenza i seguenti servizi: 1) Consulenza legale e accompagnamento ai servizi amministrativi 2) Orientamento e Accompagnamento alla rete dei servizi pubblici e privati; • • Sostegno nella ricerca del lavoro, supporto nell’accesso ai servizi per la casa ed ai servizi socio-sanitari Sostegno se necessario nei percorsi di autonomia personale 3) Interventi di mediazione linguistico/culturale e di prima alfabetizzazione 4) Attività di Counseling (Ascolto e Sostegno) interviene a sostegno e in collaborazione nella stesura e nella attuazione del progetto individualizzato delle donne immigrate vittime di violenza accolte nel Centro antiviolenza gestito dall’Associazione Casa della Donna Fase 7: La Verifica e la valutazione finale del Progetto Individualizzato Le verifiche devono essere previste in tutto il ciclo del processo di aiuto. Le verifiche previste devono essere necessariamente di: Efficacia: ottenuta con la comparazione tra i risultati attesi e quelli ottenuti Efficienza: grazie alla comparazione tra i risultati attesi e le risorse impiegate Anche durante le verifiche deve essere promossa e potenziata la partecipazione delle/degli utenti Nella valutazione finale deve essere esaminato Se gli interventi attuati hanno raggiunto l’obiettivo Se ha risposto alle aspettative del/della utente Società della Salute Zona Pisana 6 Percorso vittime violenza Se il Piano di lavoro è stato rispettato Se nel corso del progetto c’è stata bisogno di una nuova progettazione Fase 7: Valutazione complessiva sui Percorsi Assistenziali Si costituisce un Gruppo Tecnico di monitoraggio e di sostegno, dell’operatività e all’operatività dei percorsi presi in carico e dell’applicazione complessiva delle linee guida, che si riunisce almeno 3 volte all’anno e comunque ogni qualvolta si ritiene necessario. Del Gruppo Tecnico fanno parte: 1. La Responsabile dell’U.F. Servizio Sociale Territoriale; 2. La Responsabile dell’U.C. Infanzia Adolescenza 3. La Responsabile U.C. Immigrazione 4. La Responsabile Ufficio di Programmazione SDS Settore Materno Infantile 5. La Direttrice del U.O di Psicologia; 6. La Coordinatrice dell’Associazione Casa della donna; 7. La Coordinatrice dell’Associazione Donne In Movimento Società della Salute Zona Pisana 7 Percorso vittime violenza Flusso presa in carico Soggetti Servizi di primo accesso ( servizio sociale, Telefono Donna, Sportello Donne in Movimento) Flusso Raccolta della domanda Analisi della domanda Condizione iniziale Ipotesi sul problema Definizio ne degli obiettivi Condizio ne alla conclusio ne Formalizzazione presa in carico servizio sociale Primo colloquio da parte del servizio sociale entro 4 giorni Equipe Multiprofessionale Coordinata dal servizio sociale Uso comune griglia di valutazione Uso di strumenti e metodologie condivise Risult ati attesi Veri fica Equipe Multiprofessionale Coordinata dal servizio sociale Elaborazione Contratto di aiuto Elaborazione Progetto Individualizzato entro 15 giorni Previsione di strumenti di verifica chiari Risultati Ottenuti Veri fica Risorse utilizza te Elaborazione Progetto Individualizzato Efficacia e qualità Attuazion e degli interven Equipe Multiprofessionale Coordinata dal servizio sociale Coordinatore sociale Partecipazione utente Efficacia Program mazione degli interventi Modalità Requisiti minimi Operatori con Colloquio e compilazione scheda di competenze specifiche primo ingresso Rispetto Privacy Società della Salute Zona Pisana 8 Percorso vittime violenza Società della Salute Zona Pisana 9