Fraticelli M._parte 5_le apparecchiature Trasdermiche

IL RAGGIUNGIMENTO DEL BENESSE GLOBALE
ATTRAVERSO LA NUTRIZIONE E L’ESTETICA
LE APPARECCHIATURE TRANSDERMICHE
(Parte 5°)
AINUC
(Accademia Internazionale di Nutrizione Clinica)
Hotel Nenni, Roma 11-12 novembre 2010
Prof. Maurizio Fraticelli
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi di Chieti
Alcune delle principali metodiche per trattamenti
estetici sono rappresentate da:
MESOTERAPIA
veicolazione nel tessuto adiposo di vari farmaci
LIPOSUZIONE
inserimento di cannule per l’aspirazione del grasso
in eccesso
Le principali metodiche di veicolazione
transdermica sono rappresentate da:
IONOFORESI
IONTOFORESI
HIDROELETTROFORESI
ULTRASUONI
CRIOTERAPIA
IONOFORESI
Galvanoterapia
Si usa terapia del dolore e in quelle estetiche
Tecnica indolore più utilizzata per introdurre un farmaco nel
nostro organismo attraverso l'epidermide.
1° vantaggio: non assumendo farmaci per via orale avremo
meno effetti collaterali al fegato, allo stomaco, ai reni, ecc.;
2° vantaggio è quello di andare a curare direttamente le zone
interessate dalle affezioni dolorose (algie), cellulite e
l’adiposi ottenendo un rapido risultato.
L’apparecchio di ionoforesi, genera una tensione
continua a corrente costante è corredato da due
piastre in gomma una positiva e l'altra negativa,
ricoperte da una superficie assorbente.
Sfruttando il principio fisico della migrazione ionica
da un polo all'altro, vengono preparati dei farmaci
polarizzati contenenti ioni positivi, ioni negativi o
entrambi (bipolari), che verranno applicati sulle
piastre secondo la loro polarità.
Ad esempio se il farmaco è di polarità positiva andrà
applicato sulla piastra positiva, se di polarità
negativa sulla piastra negativa, se bipolare
indifferentemente.
Applicando la piastra con il farmaco sulla zona da
trattare e l'altra piastra ad una distanza di circa
20/30 cm, la corrente veicolerà il farmaco
all'interno dei tessuti perché gli ioni del farmaco
stesso migreranno verso il polo opposto fino al
completo assorbimento del medicinale.
ULTRASUONI
Gli ultrasuoni sono delle onde con frequenza tale da
non poter essere percepite dall'orecchio umano;
considerato che il range di percezione uditiva è
compreso tra 50 Hz e i 16-20 KHz, si definiscono
ultrasuoni le onde con frequenza superiore ai 16-20
KHz.
La produzione di ultrasuoni avviene sfruttando
l’effetto piezoelettrico che si produce agendo con
un elettrodo su materiali come quarzo e ceramica.
Applicando un campo elettrico su cristalli di
quarzo, si genera un’onda di compressione del
cristallo, invertendone il senso si otterrà un'onda di
espansione, con la produzione di una serie di
vibrazioni meccaniche ad alta frequenza che sono
usate in terapia medica, generalmente ad una
frequenze da 0,5 a 3W/cmq.
Quando l’ultrasuono incontra nel suo
cammino un tessuto perde una quota di
energia (fenomeno dell’attenuazione), una
quota di energia è assorbita dal tessuto, e
della divergenza (dispersione del raggio). In
generale l’assorbimento da parte del tessuto
dell’ultrasuono aumenta con l’aumentare
della frequenza, così un segnale di 1.0 MHz
penetrerebbe più profondamente di un
segnale di 3.0 MHz, a causa della
attenuazione più bassa nel tessuto.
L’energia ultrasonica è impiegata nella
diagnostica:
a) Cardiologica,(doppler, ecocardiografia),
b) Internistica (ecografia),
Recentemente gli ultrasuoni, sono usati per
valutare la cellulite
Gli ultrasuoni sono anche usati in terapia:Terapia
fisica e della riabilitazione
Spasmi muscolari,
Artriti,
Borsiti,
Artrosi,
Radiculiti,
ove si desideri un effetto antalgico.
Nella periartrite scapolo-omerale la terapia
con ultrasuoni è in grado di disgregare le
calcificazioni.
Generatore di corrente alternata (tipicamente 1 MHz
e/o 3 MHz), connesso ad una testa formata da
quarzo che converte l’energia elettrica in energia
meccanica (vibrazioni acustiche) che poi viene
trasmessa ai tessuti. Il “vento” ultrasonico
determina sui tessuti biologici, una variazione
della struttura spaziale tridimensionale delle
molecole, con variazioni sia metaboliche che
strutturali delle cellule sottoposte al trattamento.
Il vento ultrasonico determina 4 effetti:
1) Effetti micro-meccanici;
2) Effetti termici;
3) Effetti chimico-fisici;
4) Effetti di cavitazione.
Effetti micro-meccanici: l’onda, ossia il vento
e la relativa pressione induce, spostamenti,
rotture e variazioni di forma delle particelle
vitali microscopiche.
1) Modificazioni delle strutture proteiche,
2) Formazione di radicali liberi,
3) Variazione della permeabilità membrane
cellulari.
Effetti termici: parziale assorbimento da parte dei
tessuti dell’ onda energetica con incremento
termico.
Effetti chimico-fisici: le particelle di un tessuto
sottoposto all’azione degli ultrasuoni sono
interessate ad una notevole accelerazione, da
questo può derivare una modificazione delle
caratteristiche chimiche del tessuto.
Effetti di cavitazione: con formazioni di micro bolle.
L’effetto di “cavitazione” (formazione di
cavità gassose o micro bolle di gas,
all'interno del liquido), è quel fenomeno
fisico che si genera in un liquido quando
esso è sottoposto ad ultrasuono a bassa
frequenza (frequenze da 20 KHz a 10 MHz).
Se l’intensità dell'ultrasuono è abbastanza
alta, può causare, la formazione, la crescita,
ed una rapida esplosione delle bolle di
vapore (cariche di energia) nel liquido.
La cavitazione è quindi un fenomeno
consistente nella formazione di zone di
vapore (cavità o bolle) all’interno del liquido
che si caricano di energia aumentano il loro
volume, infine esplodono.
Ciò avviene a causa:
↓ pressione locale ad un valore inferiore alla
tensione di vapore del liquido stesso, che
subisce così un cambiamento di fase a gas,
formando cavità contenenti vapore.
Processo è molto simile all’ebollizione.
Nell'ebollizione, a causa dell'aumento
di temperatura, la tensione di vapore
sale fino a superare la pressione del
liquido, creando quindi una bolla
meccanicamente stabile, perché piena
di vapore alla stessa pressione del
liquido circostante.
Nella cavitazione invece è la pressione del
liquido a scendere improvvisamente, mentre
la temperatura e la pressione di vapore
restano costanti. Per questo motivo la
"bolla" da cavitazione “resiste” solo finché
non esce dalla zona di bassa pressione
idrostatica: appena ritorna in una zona del
fluido in quiete, la pressione di vapore non è
sufficiente a contrastare la pressione
idrostatica della bolla e la stessa, carica di
energia, implode immediatamente.
La esplosione determina la cessione di un
vento energetico dalla bolla al mondo
esterno sotto forma di energia termica
(calore) e meccanica (onda d’urto), con
distruzione delle strutture adiacenti.
L’applicazione di questo fenomeno fisico,
ultrasuono dipendente, in estetica, è detto
“dermocavitazione”, in quanto si tende a
circoscrivere il tutto nell’ambito di una parte
ben specifica dell’organo cute.
CAVITAZIONE E TESSUTO ADIPOSO
La continua formazione ed esplosione di
micro bolle e quindi di onde d’urto, nelle
adiacenze degli adipociti, favorisce il
danneggiamento degli stessi, rispetto a
strutture più resistenti come connettivo ed
osso.
CAVITAZIONE TRIDIMESIONALE
CAVITAZIONE MONODIMENSIONALE
L’azione lipoclasica favorita dalla cavitazione
ultrasonica permette, nei pazienti che
rispondono alla terapia, un progressivo
rimodellamento del profilo corporeo, oltre
alla riduzione della consistenza del grasso.
Alcune cellule adipose, sottoposte al
“bombardamento” ultrasonico ed al
relativo effetto di cavitazione, colpite si
“sgonfiano”, liberando in circolo i lipidi: il
fegato provvede, in un primo tempo, a
metabolizzarli ed il rene, in un secondo
tempo, ad allontanarli dall’organismo.
Sarà utile quindi aumentare il
potere depurante del fegato e
quello espulsivo del rene
mediante specifici drenanti.
Un apparecchiatura con potenze non
controllabili può portare a danni del tessuto
adiposo con dolenzia della parte trattata.
Non si deve proporre questa metodica a chi ha
problemi metabolici (ipertrigliceridemia,
ipercolesterolemia) e vascolari, o soffre di
diabete, epatopatie, nefropatie e gravidanza.
Attenzione a non insistere nella zona delle
ovaie o del rene.
ELETTROPORAZIONE
Questa metodica nasce dalla considerazione che la
pelle è la prima barriera del nostro corpo, essa
infatti è deputata alla protezione della cute da
aggressioni esterne (meccaniche, germi ed in
genere sostanze nocive). Il nostro corpo è
avvolto da una pellicola quasi impermeabile. Ne
consegue prodotti idrosolubili non possono
penetrare in toto, ma rimangono confinate agli
stati più esterni della cute.
ELETTOPORAZIONE
L’elettroporazione transdermica è una metodica
che consente, grazie alla produzione di onde
elettromagnetiche modulate e pulsanti con
determinate forma e frequenza (bassa), di
dilatare gli spazi cellulari a causa del fatto che la
pelle abbassa la sua resistenza.
Questo permette di veicolare in profondità,
per via trans-cutanea singoli farmaci o
cosmetici o associazioni degli stessi,
senza dolore.
Si possono veicolare
sostanze di qualunque tipo: sostanza
ionica, non ionica, lipofila, idrofila.
Questa metodica è sfruttata in
campo medico ed in altri
campi, soprattutto in ambito
estetico e nutrizionale.
L’ettroporazione determina un
transitorio aumento della
permeabilità tessutale, causato
da una variazione temporanea
del potenziale di membrana.
Questo si verifica quando in una
cellula, tramite un impulso
elettrico viene generato un
potenziale trans-membrana tra
0,5 – 1,5 volt
Lo strato lipidico della membrana plasmatica, in virtù
di queste correnti, sarebbe sottoposto ad un
temporaneo riassetto, con la formazione di canali
acquosi nella membrana cellulare, detti elettropori,
che consentirebbe il passaggio di alcune molecole
che
altrimenti
non
potrebbero
passare
completamente attraverso lo strato corneo (ad
esempio l’acido jaluronico). Si attivano i fluidi
extracellulari.
Detti anche elettropori, la cui formazione avviene in un
tempo successivo alla induzione dell’impulso
elettrico ed impiega generalmente diversi secondi
tale da permettere il passaggio di molecole. Tali
canali si manterranno aperti per un periodo
direttamente proporzionale alla lunghezza d’onda
dell’impulso stesso e quindi per diversi secondi.
L’effetto di elettroporazione si ottiene nel
momento
dell’impulso
dell’onda
elettromagnetica ed è un fenomeno
reversibile perchè si tratta di un onda
pulsata e non continua: questo permette
alla cellula di tornare al suo stato normale
come in un meccanismo di ON-OFF.
ALTRI EFFETTI
Oltre alla formazione dei pori, si ritiene che in
contemporanea le vibrazioni elettriche stimolino:
a)
I vasi, con impulso positivo alla vascolarizzazione
cellulare.
b) I fibroblasti che producono nuovo collagene ed
acido
jaluronico
che
trattengono
acqua,
indispensabile per l'idratazione naturale della
pelle".
Anticaduta
Antiforfora
Rinforzanti
Ricrescita
CAPELLI
E’ importante che l’apparecchio abbia
programmi specifici per le diverse patologie o
inestetismi da trattare, in considerazione del
fatto che non tutte le pelli sono uguali
(resistenza diversa, spessore diverso).
VISO
Acne
Ipotonia tessutale
Eczemi
Psoriasi
Invecchiamento cutaneo
E’ possibile con buone apparecchiature transdermiche avere una buona concentrazione del
prodotto in profondità e soprattutto maggior
tempo di permanenza .
RUGHE
Con gli anni la cute invecchia compaiono le rughe.
- Riduzione film idrolipidico, che protegge la pelle
dalle aggressioni (radiazioni solari, freddo,
inquinamento);
- Riduzione fibre collagene ed elastiche e l'acido
ialuronico, si riduce l’elasticità.
- Diminuisce inoltre la vascolarizzazione che limita
l'apporto alla pelle di ossigeno e sostanze nutrienti.
ELETTROPORAZIONE
Miglioramento
Circolazione,
Idratazione,
Elasticità cutanea
CORPO
Cellulite
Adiposità localizzata
Smagliature
Ipotonie (seno, glutei)
Cicatrici
Cheloidi
E’ obbligatorio in caso di intervento sull’adipe e
cellulite effettuare una dieta congrua e
adeguata. La sola terapia locale, NON PUO’
SOSTITUIRE una corretta alimentazione.
CELLULITE – ADIPOSITA’ LOCALIZZATA
Un gel contenente prodotti specifici viene disteso
sull’area da trattare, previa disinfezione della cute, si
passa quindi il manipolo sul gel che permette
l’apertura dei pori di membrana e la penetrazione dei
prodotti nell’area trattata. Non producendo calore si
può usare anche su persone che presentano problemi
circolatori, le onde prodotte non sono ne ionizzate, ne
termiche.
TERAPIA DOLORE
Contusioni, distorsioni e contusioni
Strappi e stiramenti muscolari
tendinopatie
Nevriti e neuroradicoliti
Rachialgie
Epicondiliti
E’ fondamentale l’applicazione di principi attivi
prodotti, considerando le caratteristiche
dell’apparecchio.
SVOLGIMENTO SEDUTA
Detersione cute
Normalizzazione ph
Gel con principi attivi
Massaggio gel
Rimozione gel
Applicazione creme specifiche
TERMINATA L’APPLICAZIONE
Dopo la seduta della durata di circa 20-40 minuti
l'area trattata viene infine accuratamente
idratata con apposite creme. Il trattamento è
indolore di solito non lascia tracce evidenti, a
parte un eventuale lieve rossore, dovuto allo
sfregamento, che si risolte entro breve tempo.
Le apparecchiature
sono fornite, in
genere, di manipoli
con riduttori per
lavorare
su
qualsiasi parte del
corpo anche la più
scomoda.
DERMOELETTROPORAZIONE
MICROCRISTALLI DI CORIDONE
(micro-dermo-abrasione superficiale che
elimina lo stato corneo della pelle principale
ostacolo alla veicolazione dei vari principi)
+
IMPULSI ELETTRICI
(per aprire i"canali" tra le cellule)
Arrivederci al prossimo incontro
Prof. Maurizio Fraticelli
RM. 392 – 03.61.586;
338 – 48.24.302.