La meccanica quantistica: un tentativo d’introduzione prima parte Treviso febbraio 2010 la meccanica quantistica è il quadro concettuale per la conoscenza del “microcosmo” fissa le condizioni cui devono necessariamente soddisfare le teorie dei fenomeni e dei processi che coinvolgono enti “microscopici” materie atomo fasi di sviluppo: - quanto d’azione [Planck, 1900] - quanto d’energia [Einstein, 1905] - ”vecchia” teoria dei quanti [1911] - teoria atomica [Bohr, 1913] - meccanica quantistica [1927] - estensione relativistica [Dirac, 1928] - teoria quantistica dei campi [1933-1946] - estensione alla relatività generale [oggi] Grandi successi scientifici: - nasce per descrivere le proprietà microscopiche della radiazione luminosa - si estende agli atomi - vale per l'universo nucleare - regola le particelle, quark e leptoni, nella sua estensione di teoria di campo, fino ai livelli più minuti della materia che siamo riusciti a raggiungere atomo nuclidi protone evento particelle eventolhc Grandi successi scientifici: vale non solo in domini sempre più piccoli, ma anche per strutture più complesse: - processi chimici, molecole, - macromolecole biologiche, - cristalli, materia condensata, - stelle di neutroni e buchi neri - cosmologia quantistica anche proprietà di strutture complesse e fenomeni del meso-mondo e del macromondo possono dipendere dal comportamento individuale dei componenti microscopici della materia e della radiazione cristal dna stelle universo grandi successi tecnologici: - radar e tubi elettronici a vuoto - maser e laser - elettronica a semiconduttori - diffrazione a raggi-X e a neutroni - SQUID - interferometria - analisi non distruttive - bombe nucleari e reattori nucleari - energia da fusione termonucleare - microscopia elettronica e a protoni - risonanza magnetica nucleare - indagini mediche con spect e pet - radiofarmaci - radioterapia - superconduttività - ultracriogenia - telecomunicazioni - calcolatori digitali - computazione quantistica - CCD Charge-Coupled Device sensor ... tecnologia Le sette lontananze della meccanica quantistica: • dall’esperienza immediata • dal senso comune • dai concetti della fisica classica • dal linguaggio della scienza classica • dal metalinguaggio • dalla visualizzazione • dalla tradizione filosofica Lontananza dall’esperienza immediata • fenomeni su scale di lunghezza inferiori a 10-10 m (atomi) o 10-15 m (nuclei) • irraggiungibili dai microscopi ottici • eventi mediati da strumenti che devono percepire il processo microscopico e produrre segnali macroscopici [hic sunt leones] lontananza osser Nernst diceva nel 1911: “è una regola di calcolo ... con proprietà estremamente curiose, perfino grottesche. Tuttavia ... essa ha generato nelle mani di Planck ed Einstein dei frutti così ricchi che ora si è scientificamente obbligati a prendere posizione riguardo a essa e sottoporla a prove sperimentali” le grandezzze fisiche acquistano nuove proprietà ma il corredo semantico rimane inalterato: spazio-tempo, energia, velocità, accelerazione, massa, momento, momento angolare, campo, potenziale, onde, temperatura, entropia ... - il linguaggio è un raffinamento del metalinguaggio corrente aula Il trionfo della meccanica • sistemi discontinui • sistemi continui • teoria cinetica dei gas • termodinamica statistica • luce = ondulazioni dell’etere boltzmann boltzmann Cinetica gas I limiti della meccanica • campo elettromagnetico • inconsistenza dell’etere • invarianza di Lorentz • isotropia del tempo Origine di nuove teorie • nuovi dati empirici • analisi dei fondamenti di teorie esistenti • eliminazione di inconsistenze • fusione di teorie valide in domini diversi Planj Il programma di Planck superare la contraddizione fra - l’isotropia del tempo nella meccanica e nell’elettromagnetismo - e la “freccia del tempo” in termodinamica derivare il secondo principio della termodinamica dalla meccanica statistica, senza ipotesi probabilistiche Il tempo è isotropo? • freccia del tempo • invarianza leggi della meccanica e dell’elettromagnetismo per inversione temporale • teorema H di Boltzmann H boltzmannt Diavolo maxwell Il tempo è isotropo? Il principio di conservazione dell’energia richiede che tutti gli eventi naturali siano conservativi. D’altra parte, il principio dell’incremento di entropia insegna che tutti i mutamenti in natura procedono in una direzione. Da questa contraddizione prende origine il compito fondamentale della fisica teorica, la riduzione di un mutamento unidirezionale a effetti conservativi Max Planck Berna 1905 Il programma di Einstein superare la contraddizione fra - la struttura continua del campo elettromagnetico [da cui la natura ondulatoria della radiazione luminosa] - e la struttura discreta dei sistemi materiali, composti da un numero grande, ma finito, di atomi Pieroequazioni maxwell Esiste una profonda distinzione formale fra i concetti teorici che i fisici hanno formato rispetto ai gas e gli altri corpi ponderabili e la teoria di Maxwell per i processi elettromagnetici nel cosiddetto spazio vuoto. Mentre consideriamo completamente determinato lo stato di un corpo dalle posizioni e velocità di un numero molto grande, ma finito, di atomi ed elettroni, facciamo uso di funzioni spaziali continue per descrivere lo stato elettromagnetico di un dato volume. Secondo la teoria di Maxwell, l'energia deve essere considerata una funzione continua dello spazio nel caso di tutti i fenomeni elettromagnetici, inclusa la luce, mentre l'energia di un oggetto ponderabile dovrebbe venir rappresentata come una somma eseguita sugli atomi e gli elettroni. L'energia di un corpo ponderabile non può venir suddivisa in parti arbitrariamente piccole, mentre l'energia di un fascio luminoso emesso da una sorgente puntiforme si distribuisce con continuità su un volume sempre più grande. Einstein Sia il programma di Planck, che il programma di Einstein portano allo studio delle proprietà della radiazione termica emessa e assorbita da un corpo perfettamente assorbente a tutte le frequenze - il “corpo nero” blackbody La legge di Kirchoff afferma che in una cavità vuota, limitata da pareti totalmente riflettenti, e contenente un numero qualunque di sostanze emittenti e assorbenti, si raggiunge, col passar del tempo, uno stato in cui tutti i corpi hanno la stessa temperatura; e la radiazione con tutte le sue proprietà, compresa la distribuzione spettrale d'energia, dipende non dalla natura dei corpi, ma semplicemente e soltanto dalla temperatura. Planck La via di Planck Planck non accettava l'idea che la sola probabilità potesse determinare lo sviluppo di un sistema. “Credo di dover riconoscere come processo unidirezionale costituito da effetti del tutto conservativi l'influenza di un risonatore che vibri senza attrito o resistenza sull'onda che lo eccita. Il mio suggerimento che l'oscillatore fosse capace di esercitare un effetto unilaterale, e irreversibile, sull'energia del campo circostante, scatenò una vigorosa protesta da parte di Boltzmann, il quale, con la sua maggiore esperienza in questo campo, dimostrò che, secondo le leggi della dinamica classica, ciascuno dei processi che io consideravo poteva aver luogo nella direzione opposta.” Legge Wien Questa distribuzione normale dell'energia spettrale [del corpo nero] rappresenta qualcosa di assoluto; e poiché io avevo sempre considerato la ricerca di qualcosa di assoluto come lo scopo più elevato di tutte le attività scientifiche, mi misi attivamente al lavoro. Planck Si trovò che la relazione fra entropia ed energia data dalla funzione caratteristica R era proporzionale all'energia nel caso della legge di Wien, risultava proporzionale al quadrato dell'energia per alte energie. Quindi il passo ovvio per il caso generale era di porre R eguale alla somma di un termine proporzionale all'energia e di un altro termine proporzionale al quadrato dell'energia, in modo che il primo termine diventasse decisivo per piccoli valori dell'energia e il secondo per grandi valori. In questo modo ottenni una nuova formula per la radiazione, e la presentai all'esame della Società di Fisica di Berlino, alla riunione del 19 ottobre 1900. Planck Corpo nero class Leggi corpo nero lo stesso giorno in cui formulai questa legge mi dedicai al compito di conferirle un vero significato fisico. Questo problema mi condusse allo studio delle relazioni fra entropia e probabilità; postulai semplicemente che S = k log W, con k una costante universale, la costante assoluta dei gas riferita alle vere molecole... Per quel che riguarda la grandezza di W, trovai che, per interpretarla come una probabilità, era necessario introdurre una costante universale, che chiamai h. Poiché aveva le dimensioni di un'azione (energia X tempo), le diedi il nome di “quanto elementare di azione” Planck Mentre il significato del quanto di azione nella correlazione fra entropia e probabilità era stabilito definitivamente, il ruolo di questa nuova costante nell'evoluzione dei processi fisici rimaneva ancora una questione aperta. Tentai di collocare il quanto elementare di azione h in qualche modo entro lo schema della teoria classica. Ma di fronte a ognuno di questi tentativi, questa costante si dimostrò irriducibile. Finchè si poteva considerarla infinitamente piccola, come nel caso di alte energie e di intervalli di tempo piuttosto lunghi, tutto andava perfettamente; ma nel caso generale sorgevano difficoltà in un punto o in un altro, difficoltà che diventavano vieppiù notevoli col crescere delle frequenze considerate. Il fallimento di ogni tentativo volto a superare questo ostacolo rese subito evidente che il quanto elementare di azione aveva una parte fondamentale nella fisica atomica, e che la sua introduzione apriva una nuova era nella scienza. Essa annunciava l'avvento di qualcosa senza precedenti, ed era destinata a rimodellare sostanzialmente le concezioni fisiche e il pensiero dell'uomo, che, da quando Leibniz e Newton posero le basi del calcolo infinitesimale, erano fondati sull'ipotesi che tutte le interazioni causali erano continue. corpo nero legge di Planck del corpo nero I(ν)=2 h ν/ 2 {c [exp(hν/kT)-1]} h = 6,626 0693 (11) 10-34 J s BBexpt La via di Einstein Il mio scopo precipuo era di trovare fatti che confermassero, per quanto era possibile, l'esistenza di atomi di determinate dimensioni finite. Nel corso di questa ricerca scoprii che, in base alla teoria atomica, doveva esserci un movimento di particelle microscopiche sospese (moti browniani) dovuti a fluttuazioni dell'energia, che sono previste dalla meccanica statistica per ogni sistema e che la termodinamica classica ritiene trascurabili in condizioni di equilibrio. Ogni particella browniana avrebbe un'energia cinetica media per i moti traslazionali uguale a 3/2kT, proprio come se fosse una molecola di un gas. Einstein art1 brownmot brownian1 brownian2 La via di Einstein Ho trovato un'equazione per le fluttuazioni energetiche che consentirebbe un'esatta determinazione della costante universale k se fosse possibile determinare la fluttuazione di energia di un sistema. In base all'esperienza possiamo supporre che si verifichi una fluttuazione di energia soltanto per un tipo di sistema fisico. Questo sistema è uno spazio vuoto riempito di radiazione termica. Einstein Einstein vuole dare un senso fisico preciso alla quantizzazione dell’interazione fra radiazione luminosa e corpo nero: - parte dai dati sperimentali (legge di Wien) - si basa sulla termodinamica statistica di Boltzmann - ignora 300 anni di tradizione Dobbiamo riconoscere come fondamentale per la teoria della radiazione di Planck la seguente posizione: l’energia di un risonatore elementare può assumere soltanto valori multipli interi di (R/N) βν. Durante l’assorbimento e l’emissione l’energia di un risonatore varia in modo discontinuo per un multiplo intero di (R/N) βν. Einstein artein La radiazione monocromatica di bassa densità si comporta rispetto ai fenomeni termici come se fosse composta da quanti di energia indipendenti di energia E=(R/N) βν. Albert Einstein 1905 La luce in questi processi si comporta non come un’onda ma come un gas di corpuscoli, i quanti di luce. Ipotesi così rivoluzionaria da suscitare incertezze sulla stessa idea dei quanti anche da parte dei teorici che l’avevano presa sul serio. Nel raccomandare l'ammissione di Einstein all'accademia prussiana Planck, Nerst, Rubens e Warburg nel 1913 concludevano: “In breve, si può dire che difficilmente si possa trovare uno fra i grandi problemi di cui la fisica moderna è così ricca, cui Einstein non abbia contribuito in modo significativo. Al fatto che egli abbia alcune volte sbagliato il bersaglio nelle sue speculazioni, come per esempio nella sua ipotesi dei quanti di luce, non si può in realtà dare troppo peso contro di lui, in quanto non è possibile introdurre idee realmente nuove nelle scienze più esatte senza correre a volte dei rischi” Utilizzando i quanti di luce Einstein affronta problemi che erano in giro da molto tempo: - l’effetto fotoelettrico - la fotoluminescenza - l’effetto fotoelettrico inverso - la fotoionizzazione dei gas (allora marginali) - i calori specifici (allora molto importante) Se la radiazione monocromatica si comporta rispetto alla dipendenza dell'entropia dal volume come un mezzo granulato consistente in quanti di energia, ciò allora suggerisce di esaminare se anche le leggi che regolano la produzione e la trasformazione della luce siano strutturate come se la luce consistesse in quanti d'energia di questo tipo. Einstein fotoelettrico Effetto fotoelettrico Se non possiamo spiegare i processi elementari di scambio di energia fra la radiazione e la materia sulla base della corrente teoria cinetico-molecolare, non dovremmo modificare analogamente le nostre idee riguardo ai fenomeni periodici trattati dalla teoria molecolare del calore? Io penso non ci possa essere alcun dubbio riguardo alla risposta. Se la teoria della radiazione di Planck colpisce il nocciolo della questione, allora dobbiamo aspettarci di trovare contraddizioni anche fra l'attuale teoria cinetico-molecolare e l'esperienza in altre aree della teoria del calore, contraddizioni che possano venir risolte dalla via già indicata Einstein Calore specifico chiave i quanti di luce si comportano come particelle senza massa, con una loro energia e momento i fenomeni di diffrazione della luce la presentano come un fenomeno ondulatorio compare il dualismo onda-particella compton Effetto Compton onde Foton art Foton ident il quanto di azione (grandezza fisica formale) di Planck genera una discontinuità nello spazio astratto delle fasi il quanto d’energia (grandezza fisica concreta) di Einstein genera una discontinuità in ogni fenomeno naturale Rottura con la tradizione scientifica e filosofica Natura non facit saltus principio filosofico e scientifico di continuità - Eudosso di Cnido, Archimede (metodo di esaustione) - Aristotele, Plotino e Porfirio - emanazione della Qabbalah - Alberto Magno “nisi per medium” - Gottfried Leibnitz e Isaak Newton (calcolo infinitesimale) - Charles Darwin e Carl Linnaeus nuovi fenomeni e nuovi protagonisti - l’introduzione dei quanti d’azione e di energia erano venuti da problematiche teoriche - scoperte empiriche generano nuove scosse all’impalcatura della fisica classica * la radioattività * gli spettri atomici * l’interazione di elettroni con gli atomi curie radiotivitat Radioattivita rutherford Scattering 1 Scattering 2 franhover spettro soreli soreli1 solvay11 Bohr 1913 pensieri3 labirinto Postulati di Bohr: 1. In un sistema atomico esiste un certo numero di stati stazionari che possiedono una stabilità incompatibile con la meccanica classica; l’unico possibile cambiamento del sistema consiste in una transizione completa da uno stato in un altro 2. Non vi è radiazione negli stati stazionari; nella transizione fra stati viene emessa radiazione monocromatica di frequenza data da h ν = E’-E” Niels Bohr 1913 Atomo bohr sistema solare alpha alfa quantistico Principio di corrispondenza: per sistemi periodici - partire dalle relazioni classiche nella formulazione di Hamilton-Jacobi - imporre le condizioni di quantizzazione ∫p dq = n h/2π per ogni coppia di variabili canoniche Numeri quantici: in pratica gli stati di un sistema sono caratterizzati dai valori assunti in ogni stato delle grandezze fisiche espressi come multipli del valore fondamentale per gli elettroni in un atomo n numero quantico principale l numero quantico orbitale m numero quantico magnetico Numeri quantici: n misura l’energia n=1,2,… l misura il momento angolare 0 ≤ l ≤ (n-1) m misura la proiezione del momento angolare su un asse di riferimento -l ≤ m ≤ l Sistemi di molti micro-oggetti Gli enti microscopici, elettroni, nuclei, atomi e fotoni sono assolutamente identici e indistinguibili e per il loro trattamento collettivo occorre ricorrere a metodi statistici - due classi di comportamento * statistica di Fermi-Dirac (fermioni) * statistica di Bose-Einstein (bosoni) -statistica di Fermi-Dirac (fermioni) fermioni identici non possono coesistere nello stesso stato - principio di Pauli - statistica di Bose-Einstein (bosoni) uno stesso stato può venir occupato da infiniti bosoni identici boseeinstein Statistiche classica e quantistiche: Simuliano gli stati con bicchieri e le particelle con palline, e prendiamo due stati e due particelle, mettendo a caso le palline nei due bicchieri. Statistica di Boltzmann (particelle distinguibili): ci sono quattro possibilità: · due palline nel bicchiere 1 e nessuna nel bicchiere 2; · due palline nel bicchiere 2 e nessuna nel bicchiere 1; · la pallina A nel bicchiere 1 e la pallina B nel bicchiere 2; · la pallina A nel bicchiere 2 e la pallina A nel bicchiere 1; per cui, detta P(k1,k2) la probabilità che ci siano k1 palline nel bicchiere 1 e k2 nel bicchiere 2, si ha P(2,0)=1/4; P(0,2)=1/4; P(1,1)=1/2. Statistica di Bose-Einstein (bosoni): abbiamo tre sole possibilità: · due palline nel bicchiere 1 e 0 nel bicchiere 2; · due palline nel bicchiere 2 e 0 nel bicchiere 1; · una pallina nel bicchiere 1 e 1 nel bicchiere 2; con probabilità P(2,0)= 1/3; P(0,2)= 1/3; P(1,1)=1/3. Statistica di Fermi-Dirac (fermioni): una sola possibilità · una pallina nel bicchiere 1 e 1 nel bicchiere 2; con probabilità: P(2,0)=0; P(0,2)=0; P(1,1)=1. Successi: - struttura atomica - tavola periodica degli elementi - legami chimici - molecole - spettroscopia - raggi X - assorbimento ed emissione della radiazione - legge dello spostamento radioattivo - radioattività alfa mendeleev gamow tunnel alfa problemi insoluti: - strutture spettrali fine e iperfine - effetti del campo magnetico effetto Zeeman, Stern-Gerlach - radioattività beta - proprietà dei nuclei atomici - i gradi di libertà non classici - processi di diffusione - status ontologico della radiazione: campo elettromagnetico/quanti di luce insoddisfazione dei giovani leoni: - sono regole ad hoc - non estendibili a sistemi non periodici - legame stretto con la meccanica classica - non si vede come incorporare la relatività - modelli nucleari insoddisfacenti - non si estende alle forze nucleari - non formula la radioattività beta - immagini contradditorie della radiazione onde/particelle - manca un principio fondamentale - teoria “brutta” supereroi mistero candelat Mondo strano Pierot Pierot Pierot Pierot test