L’atteso ritorno di Max Pezzali Il secondo album dei Finley Il calendario di tutti i festival estivi Arriva l’estate, ma noi non vi lasciamo soli Eccoci, l’estate è ormai arrivata ma noi non ci riposiamo nemmeno un secondo e torniamo puntuali anche questo mese a tenervi compagnia con un numero veramente ricco e interessante. Ebbene sì, perché nonostante il periodo suggerirebbe un momento di calma piatta, nelle ultime settimane si sono susseguite una serie di uscite discografiche veramente ghiotte e imperdibili. Anche per questo usciamo, e ci perdonerete, con un paio di giorni di ritardo, ma l’abbiamo fatto per poter aspettare fino all’ultimo momento l’uscita di album veramente interessanti che abbiamo ascoltato appena usciti per voi. E poi, nella fase di chiusura del numero, abbiamo raccolto con preoccupazione le notizie che sono arrivate direttamente da Venezia, dal Jammin’ Festival, che per fortuna non hanno avuto conseguenze gravi per nessuno. Vi aspettano una serie di articoli veramente interessanti, dal ritorno degli idoli dei più giovani Finley, a quello attesissimo di Max Pezzali, di cui riviviamo i momenti più interessanti della carriera. Il nuovo album dei Negramaro e “Instant Karma”: un’iniziativa lodevole e un interessantissimo progetto musicale. Poi la prima parte della storia della Dance e un’imperdibile “Anderview” con gli Scorpions, gruppo icona degli anni ‘80, che hanno parlato della loro lunga e sfaccettata carriera in esclusiva per i lettori di Andergraund. E poi le nostre solite interessantissime rubriche che siete abituati a conoscere ormai da quasi un anno e un nuovo angolo dedicato totalmente a voi in cui potete parlare di tutto quello che vi passa per la testa: entrate anche voi nel nostro “Spicher Corner”, dite la vostra e ascoltate quello che gli altri hanno da dire. Non aggiungiamo altro per ora e vi diamo appuntamento al prossimo mese con il nostro numero estivo dopo il quale ci prenderemo anche noi un periodo di meritato (speriamo) riposo. Ciao a tutti e Buona lettura. Anno 1 - numero 10 Direttore generale Roberto Virgilio Responsabile musica Mr Bugs! [email protected] Responsabile spettacoli Dj HnF [email protected] Responsabile rubriche sir3n3tta [email protected] Hanno Collaborato: Chef Mene Valeriano Giovanni Si ringrazia per l’estrema disponibilità: Gli Scorpions, e in particolar modo Klaus Meine Servizio abbonamenti [email protected] Web editor Valeriano Redazione [email protected] Manoscritti, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto. News............................................... pag 6 Tutte le ultime novità dal pianeta musica Instant Karma ……………….…... pag 10 Progetto musicale per le popolazione del Darfur Scoprendo Max Pezzali …………. pag 14 In viaggio con Max alla scoperta delle sue radici Una scarica di Adrenalina……..... pag 20 Il tanto atteso nuovo lavoro dei Finley Anderview...................................... pag 26 Faccia a faccia con gli SCORPIONS Il ritorno dei Bon Jovi................... pag 34 E’ uscito il nuovo album della band americana Storia della Dance....................... pag 34b Prima Puntata I Negramaro alla finestra ……….. pag 36 Vi presentiamo il loro nuovo disco On the Road - Festiva Estivi......... pag 40 I concerti più interessanti del mese Classifiche..................................... pag 44 I dischi più venduti nelle ultime settimane Recensioni..................................... pag 46 Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi Testo del mese.............................. pag 50 Le parole delle canzoni più ascoltate Ai - Tek......................................... pag 62 Scopri tutti i segreti della Tecnologia Notizie dal Web........................... pag 63 Le curiosità più interessanti dalla rete Le risposte ai vostri dubbi............. pag 63 Il suggerimento che migliora la vita tecnologica Il Gioco del mese.......................... pag 64 Botteghino..................................... pag 52 I film più visti negli ultimi giorni News.............................................. pag 53 L’uscita più interessante Spuntino........................................ pag 66 Come sorprendere in cucina col minimo sforzo Notizie dal mondo dello spettacolo S.O.S. Cuoco................................. pag 67 Recensioni..................................... pag 54 Chef Mene dà una soluzione ai vostri problemi culinari Gli ultimi film usciti in sala visti per voi Coming Soon................................. pag 57 Casa arriverà a breve nei cinema Telecomando................................. pag 58 Le ultime novità dal tubo catodico Teledipendente............................. pag 60 Reality nell’occhio del ciclone FM................................................. pag 60 I programmi più belli da seguire in radio In bianco e nero............................ pag 61 La tv dei ricordi: Giochi senza frontiere DiAry............................................. pag 68 Cosa accadeva nel mondo in questo mese Cronache Marziane....................... pag 70 Notizie assurde ma realmente accadute C’è post@ per Ary......................... pag 72 Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce Spicher’s Corner............................ pag 74 Diamo voce ai nostri lettori Mercatino...................................... pag 76 Curiosità, idee regalo, oggettistica varia I Rolling Stones rubano un traghetto Fan inferociti costretti a ore di attesa I fan sono letteralmente infuriati con i Rolling Stones. Perlomeno quelli che la sera dell’11 giugno erano andati a vederli suonare in concerto sull'Isola di Wight, in Inghilterra, li hanno applauditi e osannati, ma poche ore dopo si sono ritrovati sulla banchina di un porto nella vana attesa di un traghetto. Il loro era stato utilizzato dalla band per tornare sulla terra ferma, in esclusiva ovviamente, anche se si trattava di un nave da 512 posti. I fan bloccati sull’isola hanno dovuto aspettare diverse ore, fino a tarda notte, prima di poter prendere un altro traghetto. Del resto cosa non perdona un fan ai propri idoli? Manson VS My Chemical Romance Il reverendo definisce 'tristi e pietosie” le canzoni del gruppo Nuova faida nel mondo del rock crepuscolare? Possibile. Marilyn Manson ha lanciato un'invettiva contro i My Chemical Romance, definendoli una band "triste e pietosa", in una recente intervista. "Per me è imbarazzante vedere una band che fa quello che facevo io anni fa in maniera veramente triste", ha detto il Reverendo del Rock. Per il momento, nessuna risposta dalla band americana. Tuttavia Gerard Way e soci divideranno il palco con Manson diverse volte nel corso dell’estate, la prima volta sarà in occasione del Download Festival, in UK. Vedremo se ci saranno scintille. Via De Andrè - Poeta Spice reunion, ci siamo! In una traversa di Via dei Missaglia, in zona Rozzano, l’Amministrazione Comunale di Milano ha ufficializzato l¹intitolazione di una via intitolata a Fabrizio De André Poeta. La cerimonia è stata presieduta dall’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi. È romantico vedere che un pezzo di questa città diventa motivo di ricordo e sorriso per tutti gli amici e gli estimatori del grandissimo cantautore. Un giusto e doveroso tributo a lui che a Milano ha vissuto e in Milano oggi rivive. La reunion delle Spice Girls è più imminente che mai. Anche Mel C, che fino a oggi si era dimostrata restia alle proposte ricevute da Emma, Geri e Victoria - ha confermato che la reunion si farà. "Sono sempre stata contraria a questo progetto", ha detto, "Ma ora non vedo l'ora di prendervi parte. Sarà una reunion nostalgica; ci esibiremo in tutte le vecchie hit, ma non ci saranno nuovi brani come hanno fatto i Take That". "Sicuramente", ha concluso, "NON ci sarà un seguito al film 'Spice World'!". .A questo punto si tratta solo di convincere Mel B, attualmente impegnata in una battaglia legale con l'ex fidanzato E d d i e Murphy, per il riconoscimento della bambina che la cantante sostiene di aver avuto da lui. Concerto a casa Baglioni Live improvvisato dal balcone di casa Tutto come ventun'anni fa. Claudio Baglioni si è affacciato dal balcone di casa sua, in via dei Noci 46, a Centocelle, e ha improvvisato un concerto per i suoi fan nello stesso luogo che scelse per una delle sue prime esibizioni live. La performance è avvenuta alla vigilia del ritorno al Palalottomatica per "Tutti qui-Gran Finale", uno degli ultimi concerti del "Record tour 2006- 2007", fatto di 70 date. Baglioni è tornato a Centocelle dove nel 1966 debuttò la prima volta, per un mini live a sorpresa nel quale ha eseguito, in un'inedita versione domestica, alcune tra le canzoni più amate del suo repertorio. "A pensarci - ha dichiarato il musicista romano - resto ancora adesso senza parole. Un'emozione indescrivibile. Era come un lancio di bungee-jumping senza elastico. Era la prima volta che suonavo per un pubblico e, anche se si trattava della gente del mio quar- tiere, mi sentivo al centro del Maracanà, davanti a una giuria sconfinata che avrebbe deciso del mio futuro". "Le mani sudavano - ha ricordato ancora Baglioni - il cuore era sul punto di esplodere, mentre la voce sembrava non volerne sapere di uscire. Ricordo che tenevo le dita inchiodate sul primo accordo, perche' temevo che, se avessi mollato la presa, non sarei più stato in grado di cominciare a suonare. Ma poi, con le prime note, ho sentito che il sangue ritornava a circolare e la musica cominciava a riempire strade e pensieri". "Da allora - ha concluso Baglioni - ogni volta che salgo su un palco, stadio, palasport o teatro che sia, penso al ragazzo che ero, a quanto di lui abita ancora dentro di me, al balcone di via dei Noci, chiudo gli occhi, spalanco le braccia e mi lancio, senza rete, nel cuore della musica". La carriera delle giovanissime e discusse T.A.T.U. diventerà presto un film. A raccontare la storia del pseudo-lesbo duo russo sarà il regista Roland Joffe, mentre ad interpretarla sarà la giovane e sempre più patinata Mischa Barton, direttamente dal telefilm O.C. "Finding T.A.T.U.'", questo il titolo, racconterà la storia di una solitaria teenager statunitense a Mosca, che fa amicizia con una ragazza russa grazie al comune amore per il duo. Le riprese dovrebbero iniziare in russia già alla fine di giugno. Se ne era parlato tempo fa e ora è finalmente realtà. Justin Timberlake e i Duran Duran hanno registrato finalmente un duetto. "Night Runner", questo il titolo del brano, sarà il primo singolo del prossimo album dei Duran Duran (ancora senza titolo), a cui JT ha collaborato. Timberlake non è il solo ospite d'eccezione. Anche l'onnipresente Timbaland ha dato una mano, producendo tre brani. Non vediamo l'ora di ascoltare i frutti di questi nuovi incontri musicali. Il nuovo, attesissimo album uscirà intonro alla fine dell'anno, ma alcuni nuovi brani di Kylie Minogue sono già apparsi in rete. Da mesi, la cantante australiana è al lavoro su un nuovo disco, ma già in questi giorni in largo anticipo sulla release - tre pezzi sono stati postati illegalmente in rete. I brani in questione si chiamano "Fall For You", "Stars" e "Sensitized" e si preannunciano come hit future dal sapore pop e danzereccio. Tragedia sfiorata al Jammin’ Festival Una tromba d’aria fa crollare otto torri del palco. Diversi i feriti, nessuno grave. Manifestazione interrotta VENEZIA - Un violentissimo scroscio di grandine e vento ha travolto l'Heineken Jammin' Festival al Parco San Giuliano di Mestre lo scorso 14 giugno, appena prima dell’esibizione degli idoli dei più giovani, i “My Chemical Romance”, provocando il crollo delle otto torri che sostenevano luci e amplificazione. Secondo la questura di Venezia sono una trentina i feriti: 10-12 all'ospedale di Mestre, altrettanti negli ospedali di Dolo e Mirano, ma nessuno in pericolo di vita. Una decina sono stati dimessi dopo poche ore. Intanto, viabilità bloccata da Venezia verso Mestre e il luogo dell’incidente per il crollo di oltre una decina d'alberi, provocato dalla tromba d'aria che si è abbattuta su Venezia. Tra i feriti anche gli automobilisti le cui vetture sono state centrate da alberi mentre si immettevano o lasciavano il ponte translagunare che unisce il centro insulare alla terraferma. Sul posto, dopo l'incidente, è arrivato anche il sindaco di Venezia Massimo Cacciari. dine e vento violentissime. Nell'area del concerto c'erano all'incirca 30 mila persone e i ragazzi hanno cercato riparo sotto le torri, fatte di tubi innocenti, coperti con teli, e dove erano montate le luci e degli schermi per ritrasmettere le immagini dal palco. Di queste sei sono crollate del tutto mentre due, quelle più vicine al palco, si sono ripiegate su se stesse. I feriti sono proprio tra coloro che hanno cercato riparo sotto le torri, che sono rimasti schiacciati quando il vento le ha rovesciate. Alcuni tra gli infermieri intervenuti nei soccorsi hanno parlato di fratture alle gambe e traumi cranici. L'atmosfera è inquietante e la paura si legge sul volto di tutti. Oltre alle torri della zona dei concerti, sono volate anche alcune delle strutture adibite a bar-catering, ombrelloni e persino il tetto di legno di un bar del casinò di Venezia ha rischiato di essere portato via. TORRI SOTTO SEQUESTRO - Sono state messe sotto sequestro le torri dell'Heineken Jammin' FestiSPOSTATO TUTTO IL PUBBLICO - L'intera area val. Lo si è appreso dalla Questura di Venezia. Merdel Festival è stata sconvolta, diverse installazioni coledì scorso era stata fatta un'ispezione della Comsono state rovesciate dal vento missione Provinciale di Vigie dall'acqua, e il concerto, ovlanza Locale Pubblico Spettaviamente sospeso. Il servizio colo e tutto era risultato regolad'ordine ha fatto poi spostare re. Alcuni testimoni hanno tutto il pubblico sulla collina riferito che i teloni fissati sulle più in alto rispetto al palcoscetorri hanno avuto un effetto nico, dove avrebbero dovuto "vela" e hanno contribuito a esibirsi i My Chemical Romanfar cadere le strutture per le ce. Il disastro è avvenuto in un forti raffiche di vento. E’ stato momento di pausa appena doreso noto dall’organizzazione po l'esibizione del gruppo "Le che naturalmente il resto della Mani". Un'ambulanza è stata manifestazione, che sarebbe trasformata in infermeria da terminata domenica con campo, dove sono stati prestati l’attesissima esibizione di Vai primi soccorsi. sco Rossi, è stata annullata. Un brutto modo per celebrare il NELL'AREA 30MILA PERdecimo compleanno della maSONE - La bufera si è abbatnifestazione musicale più imtuta improvvisa su Parco San portante in Italia. Giuliano con raffiche di gran- E’ uscito nei negozi “INSTANT KARMA - The Amnesty International Campaign to Save Darfur”, una raccolta dei più grandi e indimenticabili successi di John Lennon reinterpretati dai big della musica internazionale per aiutare le popolazioni martoriate dalla guerra in Darfur. Decine di artisti tra i più importanti e famosi al mondo. Rockstar riunite sotto un’inica bandiera per una giusta causa. La Warner Bros Record ha lanciato lo scorso 15 giugno in Italia, un nuovo interessantissimo progetto musicale intitolato “Instant Karma: The Amnesty International Campaign To Save Darfur”. All’iniziativa hanno dato la loro adesione artisti importantissimi del calibro di Green Day, R.E.M., U2, Christina Aguilera, Aerosmith, Lenny Kravitz, Jakob Dylan, Black Eyed Peas, Avril Lavigne, Ben Harper, Jack Johnson, Snow Patrol, e molti altri con lo scopo di sensibilizzare e informare la popolazione sui disastri che la guerra civile ha causato nel Darfour, e che molto spesso vengono taciuti o messi in secondo piano dai mezzi di informazione tradizionali, e per raccogliere dei fondi che saranno devoluti per aiutare Amnesty International nel suo benefico compito in quell’area del pianeta. Il conflitto del Darfur è un conflitto armato attualmente in corso nella regione del Darfur situata nell'ovest del Sudan, stato dell'Africa centro-orientale e delimitata da Ciad, Egitto, Etiopia, Libia, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Repubblica Centroafricana e Kenia. Il conflitto, iniziato nel febbraio del 2003, vede contrapposti i Janjaweed, un gruppo di miliziani reclutati fra i membri delle locali tribù nomadi dei Baggara, e la popolazione non Baggara della regione (principalmente composta da tribù dedite all'agricoltura). Il governo sudanese, pur negando pubblicamente di supportare i Janjaweed, ha fornito loro armi e assistenza e ha partecipato ad attacchi congiunti rivolti sistematicamente contro i gruppi etnici Fur, Zaghawa e Masalit. Le stime delle vittime del conflitto variano a seconda delle fonti da 50.000 (Organizzazione Mondiale della Sanità) alle 450.000 (secondo Eric Reeves). La maggior parte delle Organozzazioni Non Governative impegnate sul territorio reputa credibile la cifra di 400.000 morti fornita dalla Coalition for International Justice e da allora sempre citata dalle Nazioni Unite. I mass media hanno utilizzato, per definire il conflitto, sia i termini di "pulizia etnica" sia quello di "genocidio". A seguito della recrudescenza degli scontri durante i mesi di luglio e agosto del 2006, il 31 agosto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 1706, che prevede che una nuova forza di pace, composta da 20.000 caschi blu dell'ONU, sostituisca o affianchi i 7.000 uomini dell'Unione Africana attualmente presenti sul campo. Il Sudan ha avanzato forti obiezioni nei confronti della risoluzione e ha dichiarato che le forze ONU che dovessero entrare in Darfur sarebbero considerate alla stregua di invasori stranieri. Il giorno seguente i militari sudanesi hanno dato il via ad un'imponente offensiva nella regione. Diversamente da quanto accadde per la seconda guerra civile sudanese, che vide contrapposti il nord, prevalentemente musulmano, e il sud, cristiano e animista, nel Darfur la maggior parte della popolazione è musulmana, come gli stessi Janjaweed. Sono state finora approvate diverse risoluzioni dal Consiglio di Sicurezza, inviata sul posto una missione dell' Unione Africana (AMIS) e discusso il caso presso la Corte penale internazionale dell'Aja. Le aree più critiche sono i territori del Darfur occidentale, lungo il confine con il Ciad e oltre, dove l'assenza di condizioni di sicurezza hanno ostacolato anche l'accesso degli aiuti umanitari. È difficile calcolare esattamente il numero dei morti, in parte a causa degli insormontabili ostacoli che il governo sudanese innalza contro i giornalisti per cercare di nascondere il conflitto. Nel settembre 2004 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) valutò che fossero morte 50.000 persone in Darfur dall'inizio del conflitto, in un periodo cioè di 18 mesi, la maggior parte delle quali per fame. Un rapporto più recente del Parlamento britannico ha valutato che siano morte più di 300.000 persone ed altri hanno fatto stime anche superiori. Nel marzo 2005 il Coordinatore per il Soccorso d'emergenza dell'ONU, Jan Egeland, valutò che 10000 persone morissero ogni mese, escludendo le morti dovute alla violenza etnica. Si ritiene che nello stesso periodo due milioni di persone abbiano dovuto abbandonare le proprie case, la maggior parte di esse in cerca di rifugio nei campi profughi delle città più grandi del Darfur . Duecentomila sono fuggite nel vicino Ciad. Inoltre "circa 4 milioni di persone dipendono da un aiuto esterno". Questi sono adesso i dati ufficiali delle Nazioni Unite. Sensibile a questa situazione e consapevole degli ideali di giustizia e pace che hanno sempre mosso l’attività del marito, la controversa Yoko Ono ha accettato di cedere i diritti di Lennon per questa nobile causa. Secondo Larry Cox, direttore esecutivo della sede americana di Amnesty International, “La musica ha un potere speciale che spinge verso i cambiamenti sociali e le canzoni di Lennon hanno sempre spinto la gente a combattere in favore della giustizia e a adoperarsi per la pace come nessun altro artista aveva fatto prima”. “Con questo straordinario dono di Yoko Ono – ha aggiunto Cox – Amnesty International spera di avvicinare il più possibile, la sensibilità della gente alla visione globale della pace e della giustizia che aveva lo stesso Lennon”. Il primo singolo tatto dalla compilation Instant Karma è la cover del brano #9 Dream, eseguita dai R.E.M. Ricordiamo che la cover in questione era stata registrata lo scorso settembre con i quattro membri originali della formazione riuniti per la speciale occasione. #9 Dream è già disponibile da qualche mese nei principali negozi on-line per lo scaricamento legale, come il nuovo singolo che è in rotazione radiofonica ormai da qualche settimana: una bellissima versione di “Working Class Hero” eseguita dai Green Day. Un occasione non solo per ascoltare dell’OTTIMA musica, del resto stiamo parlando di brani di John Lennon(!), ma anche per dare una mano a chi, ed è un eufemismo, se la passa molto peggio di noi. Per una volta abbiamo l’occasione di fare qualcosa di importante, quindi, per favore, non scaricate il disco. COMPRATELO NUMEROSI! TRACKLIST Disco 1: U2, Instant Karma R.E.M., 9 Dream Christina Aguilera, Mother Aerosmith, Give Peace a Chance Lenny Kravitz, Cold Turkey Los Lonely Boys, Whatever Gets You Thru the Night Corinne Bailey Rae, I'm Losing You Jakob Dylan featuring Dhani Harrison, Gimme Some Truth Jackson Browne, Oh My Love Big & Rich, Nobody Told Me Disco 2: Green Day, Working Class Hero Black Eyed Peas, Power to the People Jack Johnson, Imagine Snow Patrol, Isolation Matisyahu, Watching the Wheels Ben Harper, Beautiful Boy The Postal Service, Grow Old With Me Jaguares, Gimme Some Truth Avril Lavigne, Imagine The Flaming Lips, (Just Like) Starting Over Regina Spektor, Real Love Solo in Rete: Duran Duran, Instant Karma Ozzy Osbourne, How? Deftones, Jealous Guy Gavin Rossdale, Mind Games Yellowcard, Oh My Love Widespread Panic, Crippled Inside O.A.R., Borrowed Time Ben Jelen, Woman Me'Shell Ndegeocello, Imagine Rocky Duwani, Well, Well, Well Emmanuel Jal, Mother The Fab Faux, I Don't Wanna Face It La storia degli 883 inizia tra i banchi di scuola di un liceo di Pavia negli anni 80: Pezzali ripete la terza e si ritrova come compagno di banco Repetto: i due diventano amici e cominciano a scrivere canzoni sognando l'America e il successo. La prima occasione per mettersi in mostra arriva nel 1989, quando i due partecipano alla trasmissione "1-2-3 Jovanotti", condotta dall'allora emergente Jovanotti. I due, che si fanno chiamare col nome di "I Pop", cantano dei loro pezzi in inglese (uno di questi intitolato Live in the music) dalle sonorità piuttosto rap, ma l'esperienza si conclude lì, e apparentemente anche la loro avventura nel mondo della musica. Il successo Dopo un tour la formazione originale degli 883 cambia: Repetto decide di tentare la carriera cinematografica (forse sentendosi trascurato dai media, che lo identificano solo come "quello che balla degli 883"), e si trasferisce a Los Angeles. Non avrà molta fortuna. Pubblicherà un album "ZuccheroFilatoNero", che vendendo solo 23.000 copie lo distaccherà completamente dal mondo della musica. Pezzali si ritrova da solo, così dopo alcune collaborazioni con altri cantanti prodotti da Cecchetto (scrive "Aeroplano" per l'allora sedicenne Caterina Rappoccio e "L'ultimo bicchiere" per Nikki), torna nel 1995 accompagnato da un gruppo di giovani musicisti, tra cui spicca la presenza delle coriste Paola e Chiara Iezzi. Il primo passo della nuova vita degli 883 è la partecipazione alla 45° edizione del Festival di Sanremo: Pezzali (da solo) porta in gara il pezzo "Senza averti qui" e partecipa anche come autore (sebbene ancora con Repetto) di "Finalmente tu", interpretata da Fiorello. L'album che segue questa avventura sanremese si intitola "La donna, il sogno e il grande incubo". Lo stile di Pezzali si affina, e anche in questo caso l'album arriva al numero 1 in classifica, oltre alla vittoria del Festivalbar. In realtà qualche tempo dopo entrano sotto l'ala protettrice di Claudio Cecchetto, col cui staff i due iniziano a lavorare sui pezzi, non prima di aver cambiato il nome del gruppo dal poco originale "I Pop" a 883, nome che prende origine dall'omonimo modello di moto della Harley Davidson, di cui sono grandi appassionati. Il primo passo di Pezzali e Repetto è la partecipazione al Festival di Castrocaro del 1991, in cui presentano il pezzo "Non me la menare". Gli 883 non vincono, ma si fanno finalmente notare, Pezzali (l'unico dei due a cantare) per la sua voce, Repetto per il suo Grazie al fatto di poter finalmente eseguire i pezzi con una modo di tenere la scena. Qualche tempo dopo esce il se- band che suona dal vivo (in precedenza si usavano le basi condo singolo, 6 1 sfigato. registrate), il gruppo inizia un tour che lo porta in giro per l'Italia. Passa un anno, ed esce il primo album del gruppo, intitolato Hanno ucciso l'uomo ragno. Il singolo omonimo è il primo a venire pubblicato dopo l'uscita del disco, con il risultato di divenire in poco tempo uno dei pezzi più ascoltati dell'estate del 1992. Grazie a questo traino e agli altri pezzi i cui testi sono molto vicini al pubblico giovanile e le cui melodie sono una sapiente miscelazione di pop e rock, l'album d'esordio degli 883 arriva a vendere 600.000 copie, conquistando anche la posizione numero uno tra gli album più venduti in Italia. Con il passare dei mesi verranno scelti diversi altri brani da pubblicare come singoli, con numerose versioni remix adatte anche alle discoteche. La conferma Per contratto Pezzali e Repetto (che firmano in coppia la maggior parte dei pezzi) devono uscire con un album anche nel 1993, così prende forma Nord sud ovest est, album che vede delle sonorità più pop rispetto all'esordio. Lanciato da pezzi come "Sei un mito" e "Come mai", l'album bissa il successo del precedente con 1.300.000 copie vendute. Gli 883 post Repetto La discografia i1992 - Hanno ucciso l'uomo ragno i1993 - Nord sud ovest est i1995 - La donna il sogno & il grande incubo i1994 - Remix 94 (raccolta remix) i1997 - La dura legge del gol! i1998 - Gli anni (con 1 inedito) i1999 - Mille grazie (uscita solo in Austria, Svizzera e Germania) i1999 - Grazie mille i2001 - Uno in più i2002 - Love/Life: l'amore e la vita al tempo degli 883 (con 2 inediti di Max) i2004 - Il mondo insieme a te i2005 - Tuttomax i2007 - Time Out Non solo musica La band cambia parzialmente nel frattempo, ed è il 1997 quando negli scaffali dei negozi esce La dura legge del gol!, album dalle sonorità marcatamente pop, in cui a pezzi spensierati come "La regola dell'amico" o "Innamorare tanto" trovano spazio anche pezzi malinconici come "Nessun rimpianto" o "Se tornerai". L'album ha un ottimo gradimento tra il pubblico e arriva ancora una volta in vetta alle classifiche di vendita. Pezzali è uno dei personaggi più amati dai giovani (come dimostrerà un sondaggio lanciato nel 2001), e dopo un libro, (Stessa storia, stesso posto, stesso bar, in cui Pezzali parla delle sue esperienze ricollegandole ai testi delle sue canzoni), Claudio Cecchetto ha l'idea di un film basato sulle canzoni degli 883 sul modello dei film musicali degli anni 60. Così nel 1998 esce nelle sale dei cinema italiani Jolly Blu;il lancio del film è preceduto dalla prima raccolta di successi del gruppo, intitolata Gli anni, contenente oltre alle hit dei 4 album precedenti, l'inedito "Io ci sarò" (che è anche il singolo di lancio dell'album), una versione riarrangiata de "Gli Anni", oltre a 2 pezzi tradotti in spagnolo pensati per il mercato iberico; e da un grande concerto gratuito tenutosi in Piazza Duomo a Milano il 21 Luglio 1998, a cui assistono 100.000 persone. senta invece una performance live del gruppo che esegue "Leggero", canzone di Luciano Ligabue. In entrambe le versioni c'è una versione di "Andrà Tutto Bene" che prende il titolo di "Andrà Tutto Bene (1958)". L'album era disponibile con due copertine differenti L'evoluzione e la fine del gruppo Pezzali non si ferma, e nel 1999 esce Grazie mille, album in cui si comincia a vedere un Pezzali (ormai più che trentenne) più maturo nei testi e negli argomenti, quasi a voler crescere col suo pubblico. Il pubblico apprezza, e gli 883 escono con una raccolta dei loro pezzi più famosi nel centro Europa. Dopo un altro tour (che lo porta anche all'estero), Pezzali torna in sala d'incisione, e nell'estate del 2001 esce Uno in più, lavoro in cui la maturazione di Pezzali come interprete e autore è ancora più evidente, e a cui collaborano molti personaggi della musica italiana, come Jovanotti, Alex Britti, Syria e gli Articolo 31. L'album si dimostra scarno di idee e poco apprezzato dalla critica. L'anno seguente esce una seconda raccolta di successi, Love/Life, contentente le ballate e le canzoni d'amore scritte dagli 883, più due inediti, "Ci sono anch'io" (colonna sonora del film Disney Il pianeta del tesoro), e "Quello che capita". Da notare che l'album esce anche con il nome Max Pezzali in coEsiste anche un'altra versione dell'album Gli anni, pertina, come a voler preannunciare cosa capiterà in senza i due brani demo in lingua spagnola, ma preseguito. Nella discografia degli 883 esistono anche numerose canzoni mai pubblicate su CD, e che hanno trovato posto, come bonus track, nelle "Edizioni Straordinarie" dei primi 4 album pubblicate nel 2000: Il problema, Lasciala stare, Aeroplano, L'ultimo bicchiere, Non 6 Bob Dylan, Chiuditi nel cesso, Dimmi perché, TPS. Infatti nel 2004 Pezzali decide che è giunto il momento di abbandonare lo storico nome del gruppo che lo ha lanciato, per dedicarsi a una carriera da solista. È la fine degli 883, anche se nei lavori solisti che Pezzali realizzerà in seguito si possono ritrovare molte delle sonorità che hanno contrassegnato questo gruppo. nostante, il doppio cd resta per ben 10 settimane consecutive in vetta alle classifiche italiane nel periodo estivo, stabilendo un grande record per l'Italia, e ricevendo ben 4 dischi di platino per le oltre 320mila copie vendute. L'album contiene anche Me la caverò (anche questa contenuta nell'album precedente) e il 21 ottobre 2005 esce in una speciale edizione "Digipak" contenente i due singoli Eccoti e Me la caverò più i live di Bella vera Come Mai e Nessun Rimpianto. Il 25 novembre dello stesso anno esce anche Tuttomax video un dvd che contiene 34 dei video delle canzoni realizzate dal cantante con l'aggiunta delle domande poste più frequentemente a Max Pezzali (le F.A.Q., ovvero Frequently Asked Questions) Il 24 dicembre 2005 viene mandato in onda su Italia 1 uno special di un'ora del concerto del cantante tenuto al Forum di Assago (MI) il 31 ottobre 2005. Molti fan invece ritengono che "l'era 883" fosse conclusa con l'addio di Repetto: non c'era piu senso chiamare un solo componente con il nome di un gruppo, ne tantomeno riempirlo di altri musicisti e cambiare radicalmente il progetto. Inoltre Repetto era fondamentale per quanto riguardava i testi degli 883. Dopo la sua partenza infatti, anche quelli perderanno quel pizzico di aggressività che li fece sfondare e proseguire nel successo. Il 30 giugno 2006 esce l'album di cover di Lucio Battisti Innocenti evasioni 2006 per il quale Max Pezzali incide il pezzo La metro eccetera assieme al gruppo degli Stylophonic. Sempre nell'estate 2006 Max Pezzali collabora con i Flaminio Maphia nel singolo di lancio del loro album. Il pezzo si intitola La mia banda suona il rap, e lo stesso Pezzali è l'autore e l'esecutore dell'orecchiabilissimo ritornello. Nel 2001 un sondaggio dell'Abacus definisce Max Pezzali come "il personaggio più amato dai giovani", davanti a star internazionali del calibro di Madonna. Nel 2004 Max oltre a pensionare lo storico nome 883 Max decide di cambiare etichetta (passa alla Warner Music) per esibirsi con il suo nome: il primo lavoro che realizza come Max Pezzali esce nell'estate di quell'anno, e si intitola Il mondo insieme a te. L'album è un successo, che riceve 2 dischi di platino, per le sue 250mila copie vendute. Pezzali spiegherà di aver voluto trasmettere con questo disco le sensazioni di un viaggio sulle strade americane, con il sound tipico delle radio locali in sottofondo. A Lampedusa partecipa nel mese di settembre, al festival O' Scià, chiamato da Claudio Baglioni con il quale duetta. Nel 2005, esce una raccolta di successi suoi e degli 883, intitolata TuttoMax. 6 milioni di dischi in due cd. Nessun brano inedito, ma solo il riarrangiamento di E c c o t i (contenuta nell'album precedente). Ciò no- Il 25 maggio 2007 è stato pubblicato l’attesissimo nuovo album di Max Pezzali, Time Out, il primo disco di inediti dal 2004, diventato disco di platino ancora prima dell'uscita nei negozi per le 80.000 prenotazioni registrate. Attendiamo novità... Le curiosità su MAX ! Prima di diventare cantante lavorava come fattorino nel negozio di fiori dei suoi genitori a Pavia; una volta consegnò dei fiori a Maria De Filippi da parte di Maurizio Costanzo. Max ha scritto nel suo libro che se non avesse intrapreso la carriera di cantante avrebbe probabilmente lavorato come Autista Soccorritore della Croce Rossa Italiana a Pavia, dove già era Volontario. Max compone utilizzando le tastiere, ma non suona mai dal vivo poiché non si ritiene abbastanza bravo. Attualmente vive a Roma con la moglie Martina, sposata il 2 aprile 2005. È un appassionato di moto, ama le Harley Davidson (da cui il nome 883) al punto da averne aperto un concessionario a Pavia, la sua città natale. Periodicamente appare su Internet la leggenda metropolitana secondo la quale Max Pezzali sia affetto da malattie incurabili e in procinto di morire. A tal proposito per smentire la notizia lo stesso Pezzali ha scritto un post sul proprio blog Le collaborazioni di MAX ! Max Pezzali ha collaborato con vari artisti fin dall'inizio della sua carriera. con Caterina Rappoccio - Aeroplano, uscita nel 1994 e pubblicata da Pezzali nella riedizione del 2000 di Nord sud ovest est. con Nikki - L'ultimo bicchiere, pezzo di punta dell'album Rock normale (1994) del dj e musicista milanese. Una demo della canzone è stata pubblicata nella riedizione del 2000 di Nord Sud Ovest Est. con Fiorello - Finalmente tu, canzone con cui l'artista siciliano partecipa al Festival di Sanremo 1995. Max, che ne è l'autore assieme a Repetto, la reinterpreta all'interno di La dura legge del gol!;oltretutto i due cantanti producono un video (raccolto in "Nord, sud, ovest, est") dove interpretano la canzone "Come Mai", scritta col vecchio socio Mauro Repetto. con i B-Nario - La musica che piace a noi pubblicata nell'omonimo album del 1996 dei B-Nario con i Boyzone - You needed me/Tenendomi pubblicata nel loro album del 1999 By Request. con gli Elio e le Storie Tese - Shpalman pubblicata nell'album del 2003 degli EelST Cicciput. con Edoardo Bennato - La televisione che felicità pubblicata nell'album del 2005 di Bennato La fantastica storia del Pifferaio Magico. con Jovanotti - Cloro e con J Ax - Noi - parte 2 pubblicate nell'album del 2001 Uno in più. con Syria e Alex Britti - Essere in te pubblicata nell'album del 2001 Uno in più, e che è stata poi inserita nell'album Le mie favole della cantante romana. con Dj Francesco - Il mondo di Francesca pubblicata nell'omonimo album di Dj Francesco del 2005 ed eseguita in duetto dal vivo durante il Festival di Sanremo 2005. con i Flaminio Maphia - La mia banda suona il rap per il quale Max ha collaborato alla stesura del testo e della musica oltre a cantarne il ritornello. con gli Stylophonic - La metro eccetera, cover della canzone di Lucio Battisti con Gli Atroci - testi e musica per Lasciala stare pubblicata nell'album 2004 de Gli Atroci L'Armata del Metallo. con Paola & Chiara - nell'album "La donna il sogno e il grande incubo" facevano da coriste con Tiziano Ferro - nell'ultimo album "Time out" Tiziano Ferro partecipa ai cori nella canzone che dà il titolo all'album. Fino a un anno fa erano dei perfetti sconosciuti nel panorama musicale nazionale, ma in pochi mesi la loro vita si è trasformata radicalmente. Il loro primo singolo “Tutto è Possibile” è stato un messaggio profetico indirizzato a tutti, giovani artisti ma non solo: grazie alla forza di volontà non è una missione impossibile realizzare i propri sogni nella vita, e la loro storia ne è l’esempio più eclatante. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cos’è successo a questi quattro ragazzi della provincia milanese che in poco più di un dodici mesi sono passati dalle prove nella cantina di casa a suonare nei festival più importanti d’Europa, si sono imposti come band rivelazione dello scorso anno diventando uno dei fenomeni musicali italiani più importanti degli ultimi tempi, amati, anzi venerati specialmente dai più giovani e che adesso si apprestano ad uscire con il loro secondo album. Siamo a Legnano, hinterland nord di Milano, dove i quattro vivono e cominciano ad avere i primi contatti con la musica. All'inizio della storia i Finley ancora non si conoscono tutti tra di loro: Ka, nome di battesimo Carmine Ruggiero, nato a Castellammare di Stabia il 30 maggio del 1985, batterista, in realtà conosce già Dani, Danilo Calvio, nato a Cerignola il 17 ottobre del 1985, chitarrista, con il quale suonava in un gruppo rock che aveva come quartier generale una cantina di Legnano; invece Ste, all’anagrafe Stefano Mantegazza, nato a Saronno il 7 agosto 1985 e Pedro (Marco Pedretti, Magenta 22 settembre 1985), amici fin dall'infanzia, all’epoca si dedicavano maggiormente al grunge. Nel 2000, quando i ragazzi hanno all’incirca quindici anni, avviene l’incontro decisivo sui banchi dell'Accademia Della Musica di Legnano; è lì che Ka e Dani incontrano per la prima volta Pedro. Da qui nasce l’idea vincente. Naturalmente attraverso Pedro anche Ste conosce gli altri due futuri componenti del gruppo, finché il progetto non si concretizza seriamente, e due anni dopo, nel 2002 nascono ufficialmente i Finley. La band prende il nome da Michael Finley, giocatore di basket nell'NBA. Cominciano le prove, le prime esibizioni dal vivo, specialmente nel corso di feste e concorsi, in cui i quattro si cimentano principalmente in cover di Green Day, Blink 182 e in particolare di tutta quella corrente punk californiana, composta da gruppi come Nofx, Rufio e Yellow Card di cui i ragazzi erano convinti estimatori. Tutto regolare finché non decidono di iniziare a produrre e suonare pezzi propri; nel 2004 incidono una demo di "Make Up Your Own Mind", versione in lingua inglese del primo fortunatissimo singolo “Tutto è possibile” (inizialmente infatti i loro pezzi venivano scritti prevalentemente in inglese, e la maggior parte di questi sono stati poi tradotti in italiano per essere pubblicati, e sul disco sono presenti entrambe le versioni dei pezzi, sia quella in inglese che quella in italiano). Il singolo esce in versione inglese, accompagnato da un video low-cost, riscuotendo un discreto interesse da parte del pubblico, tanto che il pezzo viene anche utilizzato come tappeto musicale per lo spot di una nota casa automobilistica tedesca. Nel 2005 il pezzo capita tra le mani di un produttore che di sicuro negli anni è stato capace di fiutare grandi talenti, Claudio Cecchetto, che li mette sotto contratto con la Capitol EMI, ed è sotto la sua guida esperta che viene ultimato il primo album della band, intitolato per l’appunto “Tutto è Possibile”. Le cose sembrano andare per il meglio per i ragazzi, ma è nel 2005 che gli avvenimenti prendono una piega del tutto inaspettata. Con l’uscita del singolo in versione italiana i ragazzi cominciano a farsi conoscere al grande pubblico e nel giro di pochi mesi diventano uno dei gruppi italiani più amati dai giovani. Quando il loro video entra per la prima volta nella classifica di TRL i quattro si presentano sotto lo studio del programma con un cartello per ringraziare tutti coloro che li avevano supportati. Da quel momento in poi la strada sarà tutta in discesa, e negli studi di Mtv ci torneranno parecchie volte, ma entrando dall’ingresso principale, scortati da numerose guardie del corpo per scampare agli attacchi di fan in preda ad attacchi di euforia estrema. Il loro disco di debutto esce il 31 marzo 2006, e venderà decine di migliaia di copie in pochi mesi. Tutti i vari singoli estratti dall’album diventano veri e propri tormentoni radiofonici: “Diventerai una star” sarà uno dei pezzi più ascoltati dell’estate 2006, “Sole di Settembre”, “Fumo e Cenere”, ma anche il fortunatissimo “Dentro una Scatola” frutto della collaborazione col rapper Mondo Marcio. Inoltre poi, in occasione della vittoria della nazionale di calcio ai mondiali, i quattro realizzano un pezzo al volo, intitolato 9 luglio 2006, fruibile da tutti gli utenti del web. Partecipano con enorme successo all’edizione ‘06 di Festivalbar e dell’Heineken Jammin’ Festival, palchi che li vedranno protagonisti anche nei prossimi mesi; per tutta la durata dello scorso anno e nei primi mesi del 2007 la loro attività live è stata incessante. Il botto è tale che viene ristampato "Tutto È Possibile" e, a novembre, esce anche una special edition che comprende il disco e un DVD. Numerosi poi sono stati i premi e i riconoscimenti pervenuti in questi mesi; sicuramente per loro la maggior soddisfazione è stata la vittoria nella categoria “Best Italian Act” agli MTV Europe Music Awards 2006 di Copenaghen, battendo colleghi del calibro di Jovanotti, Tiziano Ferro, Lacuna Coil e Mondo Marcio, oltre ad aver fatto incetta di numerose statuette agli scorsi MTV TRL Awards che si sono tenuti nel mese di aprile. E’ stata in questa occasione che i Finley hanno annunciato al mondo l’uscita del loro secondo album, e hanno presentato in anteprima uno dei pezzi che in esso sarà contenuto intitolato “Niente da Perdere”. Fin dal primo ascolto del brano si riscontra che i numerosi fan dei Finley hanno da dormire sonni tranquilli: niente sorprese, niente cambi repentini di rotta, come va molto di moda in questi ultimi tempi, ma la collaudata e sicura formula vincente che li ha consacrati col primo album: semplicemente hard-pop, come ribattezzato da loro stessi: melodie intense e trascinanti su una musica carica di energia; ascoltandoli si ha subito l'impressione di avere di fronte una formazione di losangelini scalmanati che ricalca nei suoni e nell’apparenza il tanto celebrato e amato punk rock d'oltreoceano, dai Blink 182 in avanti. Del resto è giusto così; per una band al secondo album c’è ancora molto tempo per le sperimentazioni, e sinceramente, per ora, non ne troveremmo l’utilità. Il secondo attesissimo lavoro dal titolo “Adrenalina”, parola che ben riassume l’essenza della loro musica, è uscito nei negozi il 15 giugno, ed è stato anticipato nelle radio dal singolo che dà il nome all’album, in rotazione già dai primi giorni del mese. Dopo l’uscita del disco comincerà istantaneamente un fittissimo tour che li porterà non solo in giro per l’Italia, ma anche sui palchi di alcuni dei più importanti festival europei. Si parte sabato 16 giugno dall’Heineken Jammin' Festival a Venezia, dove i Finley chiuderanno la terza giornata, quella che vedrà come headliner gli Aerosmith. Prima della parentesi veneziana però, il gruppo ha già provato con successo i pezzi nuovi sui palchi di due festival tedeschi che da sempre rappresentano il principale appuntamento con la musica rock europea: "Rock im Park" il Primo giugno e "Rock Am Ring" il 3. Il 14 giugno la band nostrana è stata anche tra i performer della seconda edizione del neonato, ma già acclamato, "Wireless Festival" a Londra: quattro intensi giorni di musica all'Hyde Park, in cui i Finley hanno diviso la scena con Queens Of The Stone Age, Air, Kelis, Badly Drawn Boy, Klaxons e molti altri. Infine, il primo luglio, i quattro si esibiranno all'interno del festival svedese "Pier Pressure", che quest'anno ospita grandissimi nomi come My Chemical Romance, Avril Lavigne e Billy Talent. Davvero niente male! Per tutte le altre date del tour estivo collegatevi al sito www.finley.it. Green Day Dookie Anno 1994 Nr. Pezzi 14 + 1 Edizioni Reprise Records 1. Burnout 2. Having a blast 3. Chump 4. Longview 5. Welcome to paradise 6. Pulling teeth 7. Basket case 8. She 9. Sassafras roots 10. When I come around 11. Coming clean 12. Emenius sleepus 13. In the end 14. F.O.D. 15. [ghost track] Quando uscì 'Dookie', nel 1994, il mondo riscoprì il punk. Anzi, Mtv riscoprì il punk e di conseguenza lo scoprirono, nella maggior parte dei casi per la prima volta, i ragazzini di tutto il mondo. Prima di questo disco, i Green Day erano una band praticamente sconosciuta al grande pubblico, visto che avevano pubblicato solo un paio di dischi con etichette indipendenti (dischi che arrivarono in Italia in gran parte solo dopo il successo planetario). Un punk meno profondo, forse, meno destabilizzante ma insieme più sarcastico, più divertito e divertente, più giovanile. Un disco che sicuramente ha rappresentato un punto di riferimento per quelle decine e decine di gruppi punk rock che sono nati nel corso degli ultimi quindici anni, e in particolare dal 2000 in poi. Un buon disco, pienamente godibile e bene attento a non scivolare mai nel commerciale, cosa che invece non è sempre riuscita ad altre band dello stesso genere. Tre ragazzi californiani, hanno saputo creare, con un solo album, una musica adolescenziale (negli argomenti), in cui tutti i ragazzini potevano riconoscersi, ma insieme matura (gli arrangiamenti sfiorano in qualche caso la perfezione), aggressiva (contro i genitori, contro il mondo eccetera), ma che in alcuni momenti tende a spiazzare l’ascoltatore sfociando nella ballata più acustica e melodica (tendenza che diverrà più forte coi dischi successivi e soprattutto con l'emblematico 'Good riddance'). La musica e i testi sono spesso molto simili da canzone a canzone e non manca mai un ritornello orecchiabile e quasi pop, ma la leggerezza con cui tutti questi fattori vengono mischiati fa sì che si passi sopra a questi piccoli difetti senza grandissimi problemi. Una pietra miliare del rock anni '90. Terza Puntata Intervista e Traduzione: Chef Mene Testi: Bugs! In questo numero aggiungiamo un mattone importantissimo nel racconto che abbiamo cominciato due mesi fa e che stiamo cercando, con sforzi non indifferenti che speriamo apprezzerete, di portare avanti nel modo più interessante e coinvolgente possibile; infatti abbiamo il piacere e l’onore di parlare della storia di un gruppo che è stato realmente importante nel panorama musicale internazionale; gente che veramente è stata all’apice della popolarità e che ha venduto milioni e milioni di copie in tutto il mondo. Poi a causa del passare del tempo, il cambio dei gusti del pubblico e alcune loro scelte artistiche hanno perso un po’ di popolarità e una buona fetta di pubblico specialmente nel nostro paese, ma il loro racconto per noi si è rivelato preziosissimo per capire come se la passano artisti che, possiamo tranquillamente affermare, hanno raggiunto in pieno i loro obiettivi artistici. E’ con grande gioia e un pizzico di orgoglio che la nostra grandissima redazione questo mese vi propone un’intervista con gli SCORPIONS. Benvenuti alla terza puntata di Anderview. Probabilmente i più giovani non avranno le idee chiarissime sulla storia e sull’evoluzione del gruppo. Cerchiamo allora di chiarire e di inquadrare meglio la situazione. Gli Scorpions nascono ad Hannover, nell’allora Germania Ovest, nel 1965. Anima e fondatore del gruppo è un tale di nome Rudolf Shenker, che all’epoca era anche il contante nonché leader della band. Qualche anno dopo però questi decide di fare un passo indietro per quanto riguarda il ruolo di frontman del gruppo per potersi dedicare con maggior impegno alla composizione e alla scrittura dei pezzi. Siamo nel 1970 ed è in questo momento che entra in scena Klaus Meine, voce graffiante e timbro inconfondibile, leader storico degli Scorpions, che fino ad allora aveva fatto parte di altri gruppi tra cui i Shamrocks, i Mushrooms e i Copernicus, ma con i quali le cose non erano mai veramente decollate. La formazione nel corso degli anni subirà diversi mutamenti, ma dopo una serie di avvicendamenti, uscite e rientri si arriva finalmente al nucleo definitivo, quello che conosciamo ancora oggi, che comprende oltre ai due già citati, il chitarrista Matthias Jabs, il bassista Ralph Rieckermann, e James Kottak, batterista. I ragazzi riescono finalmente ad ottenere il primo contratto discografico, ma problemi con il manager di allora costringono il gruppo ad autoprodurre e finanziare il loro primo lavoro, “Lonesome Crow”, uscito nel 1971 riscuotendo un ottimo successo in madrepatria. I consensi ottenuti gli consentono di avventurarsi nel primo importante tour in giro per l’Europa, che gli permette di cominciare a crearsi un nome anche oltre i confini tedeschi. Nel corso del decennio successivo pubblicheranno diversi altri album di successo, ma è con “BlackOut” del 1982 (dopo un lungo primo periodo di stop dovuto a problemi alle corde vocali di Klaus) che avviene il botto e con cui gli Scorpions ottengono la definitiva consacrazione a livello mondiale. Il disco si piazza nelle top ten di mezzo mondo, arrivando ai primi posti delle chart negli Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Francia e Italia, oltre a diventare un vero e proprio fenomeno commerciale anche in Asia, e in particolar modo in Giappone. Seguiranno altri album e un incessante attività dal vivo in giro per tutto il mondo. E’ veramente un periodo d’oro per Meine e soci, finché altri problemi vocali non costringono il frontman ad un altro lungo periodo di riposo forzato. Ma nel 1988 il gruppo torna sulle scene più in forma che mai, e lo fa con un nuovo album dal titolo “Savage Amusement”, un altro grande successo di vendite e un evidente cambio di rotta nel sound degli Scorpions verso un genere un po’ più melodico, caratterizzato da atmosfere un po’ più rilassate e costellato da suggestive ballate acustiche. Segue un altro lungo tour mondiale che li porterà per la prima volta a suonare in Unione Sovietica, dove si esibiscono davanti a Mikhail Gorbacëv in occasione del Moscow Music Peace Festival, un avvenimento storico che come potete immaginare va ben oltre un discorso di carattere musicale, e darà al gruppo l’ispirazione per quello che si rivelerà il manifesto degli Scorpions, la canzone sicuramente più universalmente conosciuta del gruppo, “Wind of Change”, contenuta nell’album “Crazy World” del 1991. La risposta del pubblico supera tutte le più rosee aspettative e catapulta la band nell’olimpo delle rock band più famose al mondo. L’album in tutto venderà nel mondo oltre otto milioni di copie, mentre il solo singolo di “Wind of Change” ne venderà oltre tredici milioni!!! Ci troviamo sicuramente nel punto più alto della carriera degli Scorpions, lo testimonia il fatto che saranno loro, gruppo tedesco, ad aprire nel 1990 il primo concerto rock nella Germania riunita, lo storico The Wall Live in Berlin organizzato da Roger Waters dei Pink Floyd al quale hanno partecipato i musicisti più importanti del pianeta. Ma nonostante le premesse così brillanti, gli anni ‘90 non si dimostreranno un periodo fortunato per il gruppo. Nel 1993 esce “Face the Heat”, un ritorno brusco e inaspettato al suono hard rock più duro che li aveva caratterizzati a inizio carriera, che però spiazza i fan più recenti, quelli che erano rimasti affascinati dalle loro rock ballad stile “Wind of Change”. Risultato: inizia un periodo di lenta ma inesorabile discesa della band. In Europa le arene dei loro concerti rimangono semi vuote. Anche il successivo “Live Bites”, nel quale si manifesta l’anima più sperimentale del gruppo si rivela un completo fallimento. Ormai il grande pubblico si è dimenticato di loro e tutti i loro successivi lavori stenteranno a decollare. Nel 2000, capito che i gusti della gente erano mutati, gli Scorpions hanno deciso di riguadagnare popolarità puntando sulle grandi hit del passato. Scatta l’operazione revival; la prima mossa è la pubblicazione di “Moment of Glory”, una raccolta dei loro più grandi successi riarrangiati in chiave orchestrale grazie alla collaborazione della Filarmonica di Berlino. L’album, pesantemente criticato dalla stampa, in realtà si rivela un buon lavoro e la dimostrazione di come l’hard rock, come si è sempre potuto verificare in lavori di altre band, si sposa benissimo con la musica classica. Poi nel 2001 esce “Acoustica”, cd e dvd che racchiudono la registrazione di un concerto acustico tenutosi in Portogallo nel febbraio dello stesso anno. Il gruppo sembra ormai avviato verso la fine della sua storia, costretto al sostentamento solo grazie alla pubblicazione di raccolte di rarità e best of finché nel 2004, a distanza di ben cinque anni dalla pubblicazione del loro ultimo album di inediti “Eye to Eye” esce a sorpresa un nuovo disco, “Unbreackable”, a detta di molti il ritorno dei veri Scorpions dopo un lungo periodo di riflessione e sperimentazione. Una vera e propria festa per tutti quei fan che negli anni sono rimasti fedeli. E infine si arriva ai giorni nostri: qualche settimana fa è stato pubblicato “Humanity - Hour I”, il ventunesimo album della carriera del gruppo, un concept album che si preannuncia molto interessante, anche per la collaborazione del leggendario produttore Desmond Child, che ha già firmato successi di artisti del calibro di Aerosmith, Bon Jovi, Alice Cooper e Kiss. Secondo il primo chitarrista Matthias Jabs «“Humanity - Hour I” fonderà alla perfezione le sonorità hard rock tipiche degli Scorpions con elementi più moderni, appartenenti a generi musicali più attuali, per esplorare meglio i lati più oscuri del mondo in cui viviamo». Il disco sicuramente non deluderà le aspettative dei fan irriducibili e magari contribuirà ad avvicinari al sound del gruppo i più giovani che magari fino ad oggi ignoravano la loro esistenza. E’ cominciato subito un tour chiamato “Humanity World Tour 07/08” che porterà la band in giro per Europa, America e Asia; in quest’ultima in particolare, ma anche nell’est Europa, loro sono ancora delle celebrità in grado di riempire gli stadi, ma ultimamente non se la passano male nemmeno nel Regno Unito dove stanno vivendo una seconda giovinezza e dove la richiesta di biglietti per i loro live è di molto superiore ad ogni più rosea aspettativa. Gli Scorpions sono passati anche dal nostro paese lo scorso 2 giugno, in occasione della decima edizione dei “Gods of Metal”. E’ stata una vera fortuna, impegnati come sono col tour e con la promozione del disco, riuscire a ottenere un’intervista telefonica in esclusiva col leader nonché storica voce del gruppo Klaus Meine, per la quale, oltre che l’intervistato naturalmente, teniamo a ringraziare il signor Matthias Quellmann della Sony BMG per la disponibiltà che ha dimostrato e per il tempo che ci ha voluto dedicare. Bene, mi sembra che abbiamo detto tutto quindi non indugiamo oltre e a noi non resta che augurarvi buona lettura e darvi appuntamento al prossimo mese. Ciao Klaus, eccoci qui con le domande per la nostra intervista: Nel 1965 Rudolf Schenker fonda gli Scorpions. In realtà, tu Klaus, cominci a esibirti col gruppo solo qualche anno dopo diventando da subito il primo cantante, ottenendo la posizione di frontman della band. E’ così determinante essere il creatore di una band o è possibile subentrare in un secondo momento e assumere il ruolo di leader? Nel 1965 la band non era ancora conosciuta con il nome “Scorpions” e per ben 4 anni Rudolf fu l’unico leader del gruppo. Io a quei tempi avevo una mia band chiamata i “Copernicus” nella quale uno dei chitarristi che suonava con me, era proprio il fratello di Rudolf: Michael Shenker. Lui non era un ragazzo semplice, mi ricordo che dovetti chiedere ai suoi genitori, con l’aiuto del fratello, il permesso di farlo partecipare come componente della mia band. Ottenni il successo in poco tempo, così come in poco tempo la band si sciolse per l’immaturità dei componenti e io partii per il servizio militare. Qualche anno più tardi, alla fine degli anni ’60, Rudolf mi chiese di entrare a far parte del suo gruppo, così venne rinominato “Scorpions”. Questa esigenza nacque dal fatto che Rudolf stesso aveva problemi con uno dei suoi chitarristi, così con il mio ingresso, lui si poté dedicare di più alla musica e non ai testi delle canzoni che anche cantava. In realtà io non subentrai come leader di una band, ma fummo proprio io e Rudolf che demmo vita agli “Scorpions” lavorando insieme e scrivendo i testi delle canzoni, creammo le basi per il nostro successo futuro. Cosa successe esattamente nel 1971 quando Rudolf e gli altri componenti decisero di autofinanziarsi per produrre il primo album “Lonesome Crow”? Qual’era in quel momento il tuo ruolo nel gruppo e in quella situazione? Prima della pubblicazione del nostro album di debutto come “Scorpions”, io avevo problemi di voce, così che il mio manager del tempo decise di non aiutarci nel finanziamento del disco. Fu proprio la tenacia di Rudolf, che da sempre fu il motore trainante della band, a farci unire tutti i nostri sforzi, non che i risparmi, per la creazione di quello che fu un vero successo internazionale, dipeso anche dal fatto che le nostre canzoni furono da subito cantate in inglese e apprezzate dall’underground hard rock tedesco. Per me fu un vero cambiamento, basti pensare che solo pochi anni prima mi esibivo di fronte al massimo di 500 spettatori, poi con l’avvento degli “Scorpions” mi cominciai a esibire di fronte a folle di persone che riempivano persino gli stadi. Nel 1975, gli Scorpions ottennero un enorme successo anche fuori dai confini Europei grazie agli albums “In Trance” e “Virgin Killer”. Quest’ultimo particolarmente amato dai Giapponesi anche per l’ “originale” copertina: dove nasce l’ispirazione e specialmente qual è l’importanza che date alle vostre copertine che raramente vi hanno come protagonisti? ma: la prima era la mia grande amicizia con Rudolf e il supporto morale che avevo da parte di tutta la band, che attendeva una mia pronta guarigione; la seconda fu il mio odio per l’intolleranza, ossia non sopportavo l’idea di abbandonare le scene musicali così precocemente dopo aver appena ottenuto un successo mondiale, contraddistinto come ricordi, da un tour negli Stati Uniti. La band si fermò per attendere il mio ritorno e così fu. Non solo, tornai così in forma che un giornalista scrisse persino in modo ironico, che durante le mie operazioni, ricevetti delle corde vocali in metallo! Ai tempi di “Virgin Killer” la nostra copertina fece un vero e proprio scandalo, che probabilmente ai giorni nostri non ci sarebbe. E’ bello che tu la definisca come “originale” e in realtà lo è per davvero! L’ispirazione e l’importanza che diamo alle nostre copertine è data dal fatto di crearsi una propria identità, che non dipenda dai nostri volti, ma dalla musica che proponiamo. Queste scelte nacquero inoltre dall’esigenza di inserirsi in Nel 1985 è il momento di “Black Out”, uno degli alquello che un tempo furono le regole del business dell’hard bum più venduti nella storia della musica, dandovi la rock a livello internazionale. definitiva consacrazione a livello Mondiale. Quali sono i tuoi ricordi che hai di quel periodo? Quale fu All’inizio degli anni ’80 avvenne l’ascesa del gruppo, la l’elemento determinante per il successo di quel album? band si arricchì del nuovo chitarrista Matthias Jabs e parte il vostro primo Tour negli Stati Uniti. Tutto sem- Oltre che essere il momento di “Black Out”, quello fu anbra andare bene, quando tu sei costretto ad un lungo che il mio momento. Infatti, fu dopo le operazioni subite stop per alcuni problemi alle tue corde vocali. Come alle corde vocali, che insieme alla band, decisi di tornare alla hai reagito a questa spiacevole situazione e cosa ti ha ribalta con un nuovo album. Ottenemmo il successo grazie aiutato a superarla? ai singoli “Dynamite", "Blackout" e "No one Like You", vincendo anche l’ambitissimo disco di platino, per il numeSicuramente quello fu uno dei periodi più brutti della mia ro di vendite che raggiungemmo con quell’album. Mi sento vita. Ci furono molti pettegolezzi a riguardo, tra i quali un ancora in dovere di ringraziare Don Dokken, che mi supmio possibile addio agli “Scorpions” e a tutto il Mondo portò notevolmente nella parte corale, in modo da non fardella musica in generale. Il mio medico mi consiglio addiritmi sforzare e proseguire le mie cure. Fu una doppia gioia tura di cambiare mestiere. Dopo due interventi subiti alle nel Dicembre dello stesso anno, quando oltre alla fama corde vocali, il riposo fu proprio forzato. Principalmente mondiale, divenni papà di mio figlio Christian Julien. furono due le cose che mi aiutarono a superare questo trau- Un meraviglioso Tour in Russia, poi nel 1991 avete cantato nella Germania Unita esibendovi per la prima volta da soli con la presenza di Mikhail Gorbaÿëv. Ma già l’anno precedente, suonaste come band di apertura di “The Wall” live in Berlino, definito da Roger Waters: “…una celebrazione di senso di libertà tra la popolazione della Germania dell’Est e dell’Ovest…” Come Band Tedesca, come avete vissuto quei momenti importanti per la storia della musica e del vostro Paese? La nostra musica e più in generale la musica rock di quei tempi, fecero da colonna sonora ai cambiamenti del finire degli anni ’80. Mi ricordo quando suonammo al Festival della Pace a Mosca e pochi mesi dopo ci fu la caduta del muro di Berlino. Si poteva sentire come i ragazzi di quell’epoca ne avessero abbastanza della “Guerra Fredda”, così come si avvertiva il bisogno delle nuove generazioni di una società nuova, aperta, che avrebbe reso tutto differente. E’ triste vedere quello che succede oggi in Russia, sembra quasi che si stia tornando indietro… Comunque, quando incontrammo Mikhail Gorbaÿëv nel 1991, 11 giorni prima della fine dell’Unione Sovietica, fu un periodo molto intenso, in quanto questa grossa nazione stava passando attraverso un processo innovativo, al quale non potevo credere. Fummo anche invitati al Cremlino dallo stesso Presidente, probabilmente perché alla sua famiglia piacque la canzone “Wind of Change”, che a suo modo fu la colonna sonora della Perestroika, ma anche perché probabilmente fu un piacere per la popolazione russa che un cantante tedesco, cantò una hit mondiale anche nella loro lingua, così che fu un onore anche per loro poterci incontrare. Dopo alcuni tentativi, nel 2000 venite riscoperti dalle nuove generazioni (anche noi compresi…) con “Moment of Glory”. Questo album fu criticato molto dagli addetti ai lavori, ma in realtà, è un buon sposalizio con la musica classica, come altre famose band heavy-metal fecero in passato. Qual è il motivo per un gruppo del vostro genere musicale di confrontarsi con un così differente tipo di musica? Il progetto di “Moment of Glory” nacque a partire dal 1995, anche se fino al 2000, sfortunatamente, non fu mai realizzato. Sfortunatamente perché ricevemmo molte critiche negative e fummo accusati di aver copiato l’idea della ben più nota band “Metallica”; fui così chiamato in tribunale per diverse ragioni, vincendo in ogni modo le cause che mi riguardavano, anche per la canzone che scrissi in occasione della fiera di Hannover, appunto “Moment of Glory”. Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato il nostro lavoro, che tra le altre cose ci portò via molto del nostro tempo, a discapito di chi negativamente ci criticò. chiarato che 40 nuovi pezzi sono pronti) e l’annunciata partecipazione al “Gods of Metal” a Milano, dopo più di 8 anni lontano dalle scene italiane. Puoi confermarci queste notizie? Vorresti mandare un messaggio ai più audaci fans italiani? Posso pienamente confermarti tutte le nostre notizie a riguardo. Ci stiamo già esibendo in tour per tutta l’Europa e non solo, con i pezzi del nostro nuovo album “Humanity”, con testi riguardanti il nostro futuro e quello delle prossime generazioni create dai nostri figli e quelle che ancora seguiranno. L’idea nasce proprio dalla voglia di guardarsi intorno per ritrovare la via dell’umanità, l’amore e il rispetto del prossimo, cominciando con qualsiasi persona che incontriamo. L’album è caratterizzato da canzoni che parlano dei lati più oscuri della vita di ognuno, ma anche da canzoni di speranza da sempre diffuse dagli “Scorpions”. Posso anche ufficializzare la nostra presenza al “Gods of Metal” a Milano, dove faremo una piccola partecipazione all’avvenimento, con molta gioia dopo così molti anni lontani dall’Italia. Un messaggio ai fans? Beh, quelli più audaci si rechino a Milano, per quella che sarà una nostra esibizione memorabile nel vostro paese, mentre ringrazio di tutto cuore chi da sempre, e chi come te da poco, ci supportano e credono ancora nella nostra voglia di musica, che non importa dove venga sentita, ma bensì che sia ascoltata e discussa, perché è questo che ci da la speranza di continuare a fare musica. Durante il vostro Tour russo nasce l’ispirazione per “Wind of Change”, di sicuro il pezzo più identificativo della vostra produzione, specialmente per il nuovo pubblico. Come è nato il pezzo e qual è il vostro rapporto con esso? E’ troppo riduttivo? “Wind of Change” è un pezzo tratto dall’album “Crazy World”. Non a caso il titolo del Cd vuole rispecchiare il significato dei testi, che si basano sulla vita politica travagliata di quei tempi, appunto di cambiamento. Sicuramente è il pezzo più identificativo di tutta la nostra produzione, che accompagnò la caduta del muro di Berlino e la fine del Comunismo in Russia. Non deve essere riduttivo, quello era un messaggio per gli anni ’90, oggi siamo nel 2007. Nelle nostre nuove canzoni, stiamo continuando a sensibilizzare le persone su fatti spiacevoli che accadono e che possiamo apprendere dai giornali o dalla televisione ogni giorno. Tutto questo mi spaventa e la mia domanda è: Come andremo a finire? 2001: Acustica, raccontaci la tua esperienza con il gruppo durante questo avvenimento importante. Negli anni ’90 cominciate con il miglior album di sempre “Face the Heat”, che non fu molto ben apprezzato, fu un fiasco specialmente in Italia. Per te: perché il pubblico italiano non capì l’album allontanandosi così dagli Scorpions? Tra i vostri progetti, noi sappiamo che state già lavorando per un nuovo album (Rudolf Schenker ha di- Con quest’album e con quelli successivi, decidemmo di sperimentare un nuovo genere musicale, dando alle nostre canzoni un sound molto più metallico e questo purtroppo ci fece perdere molti fans, specialmente in Italia. Verso la fine degli anni ’90 i nostri dischi assunsero uno stile di derivazione pop/techno, che definitivamente in Italia ci fecero perdere la nostra buona fetta di pubblico. Fu probabilmente la nostra scelta stilistica ad allontanare così l’audience, che non era forse pronta per quel nuovo tipo di musica che volevamo proporre. Acustica, fu l’ultimo tentativo per risollevare le sorti del gruppo, ma ottenemmo uno scarso successo, scarso rispetto a quelli ottenuti nella nostra storia precedente. Ne ricavammo comunque un discreto lavoro, rivisitammo per l’occasione molti dei nostri brani per renderli più facili da eseguire in chiave acustica. Pubblicammo un Cd con le tracce più caratteristiche del nostro repertorio musicale e un DVD contenente tutta l’esibizione live integrale. Per saperne di più sugli Scorpions e Klaus Meine: www.the-scorpions.com www.thevoiceofthemotions.cjb.net www.thezoo.it (Cover band italiana) Lo scorso 8 giugno è uscito il nuovo album dei Bon Jovi. Il primo singolo estratto dal nuovo lavoro è "(You want to) make a memory", in rotazione nelle radio americane già dallo scorso 20 marzo; in realtà quì in Italia viene passato solo da qualche settimana. L'album successivo al multi-platino “Have a nice day” è prodotto da Dann Huff, che ha già lavorato con artisti come Keith Urban e Rascal Flatts, e John Shanks (già produttore di “Have a nice day”), che ha lavorato anche con Sheryl Crow, Melissa Etheridge e Chris Isaak. I Bon Jovi hanno presentato dal vivo il primo singolo al 6th Annual CMT Awards, lo scorso 16 aprile a Nashville e su Fox nel corso della finale di uno degli show americani più seguiti in assoluto, American Idol, e alla NBC's Today Show Ou- tdoor Plaza in concomitanza con l’uscita mondiale del disco. Anticipazioni del nuovo album in realtà sono già state date in pasto ai fan: infatti nella colonna sonora del film Wild Hogs è inclusa "Lost Highway", inoltre la theme-song per la stagione di football sulla ESPN "We Got It Goin'on" è sempre un brano che fa parte dell’album appena uscito. Negli ultimi mesi le notizie diffuse riguardanti Lost Highway parlavano di un album dal sapore country tra l'entusiasmo e lo stupore dei fans. Non sarebbe nulla di nuovo se consideriamo l'enorme successo della hit "Who Says You Can't Go Home" dell'album "Have a nice day" che raggiunse il n.1 alla Billboard's Hot Country Songs chart vincendo così anche un Grammy lo scorso febbraio. Ora Jon Bon Jovi ha però chiarito che "Lost Highway" non è un album country ma un "album dei Bon Jovi con influenze di Nashville". Sei delle canzoni sono state prodotte da Jon Shanks e sei, Make a memory inclusa, da Dann Huff, già noto per il suo lavoro con Rascal Flatts e Keith Urban. La sessione di registrazione ha visto Jon collaborare nella produzione anche Hilary Lindsey, Gordie Sampson e Brett James e registrare duetti con Big & Rich e LeAnn Rimes. Il risultato è una collezione di canzoni che crea un perfetto equilibrio tra il rock, per accontentare i fan di vecchia data, e un sapore Nashvilliano per soddisfare anche i fans che si sono avvicinati ai Bon Jovi grazie a "Who Says You Can't Go Home". Insomma, nulla di nuovo o sconvolgente rispetto agli ultimi due precedenti lavori. “Lost Highway” rispecchia comunque il momento particolare vissuto dai membri della band nell'ultimo periodo: "Sono stato vicino ad un amico che ha vissuto un divorzio doloroso e il cui padre stava combattendo con il cancro", ha detto Jon riferendosi al chitarrista Richie Sambora. "Allo stesso modo anche Dave, il nostro tastierista, ha divorziato, e si è svolto tutto intorno a me. Ecco da dove arriva l'idea di Whole Lot Of Leavin'" (un pezzo incluso nell'album). Lo stesso Bon Jovi aggiunge rife- rendosi ad "Until We're Not Strangers", il duetto con LeAnn Rimes: "Volevo qualcuno con una voce decisa che potesse gestire la drammaticità del testo," racconta Jon. "Non volevo una ragazzina che non potesse dare la sensualità che la canzone richiede. Lei ha una voce matura; può essere una donna giovane, ma è in giro da molto tempo e sa bene come si interpreta un testo". Qualche giorno fa è stata anche registrata una puntata di "MTV Unplugged" che andrà in onda contemporaneamente su CMT, MTV e VH1 nei prossimi giorni. Inoltre lo stesso Jon Bon Jovi ha rivelato che il nuovo tour partirà da gennaio 2008. Nei piani della band ci sarebbero pure 10 date nel New Jersey, loro terra natia, oltre alla partecipazione al prossimo Live Earth in programma il prossimo sette luglio, concertone organizzato da Al gore per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del surriscaldamento terrestre, e di cui abbiamo già parlato nei numeri scorsi. Inoltre il gruppo guarda già avanti e starebbe lavorando già sui pezzi del prossimo album, la cui uscita è programmata per la fine del prossimo anno o l’inizio del 2009, attesa inframezzata dall’uscita imminente di una raccolta di successi in programma per il prossimo autunno. Insomma, i fan dei Bon Jovi hanno di che stare Ciao ragazzi, a partire da questo numero, proveremo a rivivere attraverso il ricordo delle vecchie canzoni che hanno fatto la storia della musica dance, il panorama della musica da ballare a partire dagli anni 70. Sarà una storia a puntate in cui troverete sicuramente spunto per rispolverare qualche vecchio vinile o per riascoltare brani che avevate dimenticato in un bauletto in cantina o perché no, vi darà lo spunto per cercare dei nuovi brani che non sapevate nemmeno fossero stati mai scritti…. Grazie a loro tutto il mondo conosce e apprezza un genere musicale fino a quel momento conosciuto da pochi appassionati. E' quindi nel '78 che nasce la Disco Music, e i personaggi che facevano parte di quell'ondata musicale ne hanno ricavato tutti i benefici. Uno su tutti John Travolta, protagonista del film "La febbre del sabato sera" (che come colonna sonora aveva appunto "Stayin' alive"), che gestisce magistralmente il suo momento di popolarità, bissando il successo con un'altro film ed un'altra colonna sonora. John Travolta & Olivia Newton John realizzano, così, due brani di successo, (per la colonna del film "Grease"): You're the one that I want e Summer nights. Altri personaggi sfruttano il buon momento musicale del '78 come Dee D. Jackson (Meteor man), Sheila B Devotion, D.D.Sound, i Fratelli La Bionda, Patrick Juvet, e il primo personaggio che manifesta pubblicamente la sua "ambiguità", il mitico Sylvester, che con You make me feel scrive un capitolo di storia della Disco Music. Gli Anni '70 Il nostro viaggio nel mondo della Disco Music inizia nel 1977, quando non esistevano ancora le discoteche come le conosciamo ora, ma, come erano chiamate una volta, i "Dancing". La musica "dance", se così possiamo chiamarla, era il funky di James Brown, Re indiscusso di quel genere musicale che ha "influenzato" gran parte della Disco Music degli anni 70'. attraverso gli anni della musica Dance, non sia considerato solo un viaggio nella memoria, per chi li ha vissuti, o un rapporto cronologico di posizioni in classifica, ma un invito a chi è appassionato di musica da discoteca, ad ascoltare tutti i brani "citati" in questa storia, perché tutto questo non vada perduto e si continui ad avere la conoscenza ed il massimo rispetto per chi ha fatto la storia, e ci ha dato la possibilità di godere ancora oggi, di notti da passare balIn questo "viaggio" andremo alla riscoperta degli lando tra luci e musica. artisti che sono riusciti a scalare le classifiche di vendita, e che hanno avuto il comune intento di farci Nel panorama Disco Music '70, oltre a James ballare, usando ritmi e le melodie di un genere musi- Brown, Barry White, Gloria Gaynor e Aretha Francale che da vent'anni ci tiene incollati alle Radio e ci klin, altri personaggi ci regalano brani Dance di successo, come Donna Summer, che con le sue hit scala fa compagnia al sabato sera: la musica Dance. le classifiche di vendita di tutto il mondo. Prima di cominciare vorrei che questo "cammino" I feel love è il brano più apprezzato di Donna Summer come dimostra il 4° posto raggiunto in classifica. Cerrone e Giorgio curano magistralmente la fusione tra le sonorità tipiche del genere funky con le sonorità elettroniche dei primi strumenti analogici, mentre altri personaggi indimenticabili della Dance anni '70 fanno la loro comparsa, come i Village People, i Gibson Brothers, i Trammps con il loro mitico Disco inferno, i Santa Esmeralda, con Don't let me be misunderstood (9° posto) e i Boney M, con Ma baker (16° posto). Questo è l'anno magico, l'anno della febbre del sabato sera, un fenomeno tale da coinvolgere tutte le generazioni di giovani dal 1978 in poi. Ancora adesso, nei programmi di Dance Revival, si rende omaggio ad un gruppo storico: i Bee Gees. Con il loro sound hanno scritto a caratteri cubitali il loro nome nella storia della Disco Music. Non si puo' rimanere indifferenti alle note di Stayin' alive, Night fever o More than a woman. Esplode il fenomeno Disco Music. Per citare i protagonisti del '79 non basterebbe lo spazio a disposizione. E' forse l'ultimo anno di gloria dei Bee Gees che con Tragedy, pur rimanendo tra i primi 10 posti nella classifica delle vendite, chiudono un ciclo destinato a rimanere nella storia. Ultimi colpi di coda anche per Donna Summer che con Hot Stuff si guadagna il 16° posto. Mentre i Fratelli La Bionda e D.D. Sound lasciano ancora il segno rispettivamente con Bandido e Cafè. Ma ecco apparire sul panorama della Disco Music di fine anni '70 molti personaggi destinati a lasciare un gran bel ricordo tra gli appassionati (...i più "anziani"). Andiamo con ordine: su tutti, gli Chic con Le freak e Good times, e gli Earth Wind & Fire che con September e Boogie Wonderland. Continua il successo dell'electro-funk con Gino Soccio (Dancer e The visitors), ma le influenze sul genere funky non arrivano solo dai suoni analogici. I Kiss aggiungono sonorità rock e il risultato è I was made for lovin you. Degni di nota anche Frankie Valli Grease, Patrick Hernandez Born to be alive, Amii Stewart Knock on wood, Rod Stewart Do ya think I'm sexy, Gloria Gaynor che ritorna alla grande con I will survive, i Blondie con Heart of glass, Patrick Juvet con Ladies night, i Village People che ci riprovano con In the navy, Dominic Troiano con We all need love, le Sister Sledge con We are family per finire con i Gibson Brothers consacrati dalla loro hit Cuba. Ma attenzione! Il 1979 è un'anno molto importante, perché appare per la prima volta nelle classifiche di vendita, il nome di Michael Jackson . Con Don't stop 'til you get enough inizia la storia musicale della pop-star più famosa del mondo. Beh, non c'è che dire... proprio una bella annata! Sono tornati. A distanza di due anni dal loro “Mentre Tutto Scorre”, album che li ha consacrati tra i gruppi più amati e interessanti della scena rock italiana, i Negramaro sono tornati con un nuovo album intitolato “La Finestra”, uscito nei negozi lo scorso 8 giugno, anticipato dal bellissimo singolo “Parlami d’Amore”, che già da qualche settimana è uno dei pezzi più trasmessi nelle radio italiane. In realtà il loro successo non è stato immediato, infatti il gruppo ha alle spalle una dura E lunga gavetta. I Negramaro infatti esistono da ben otto anni, quando nel 1999 Giuliano Sangiorgi, Emanuele Spedicato, Ermanno Carlà, Danilo Tasco, Andrea Mariano e Andrea De Rocco, un gruppo di giovani musicisti della provincia di Lecce, decidono di suonare insieme. Agli esordi, aiutati dalle esibizioni dal vivo, ottengono un discreto successo, specialmente in ambito locale, fino a guadagnare l'attenzione della produttrice Caterina Caselli. Nel 2001 vincono il Tim Tour e sono tra i finalisti dell'Mtv Brand New Talent. Il primo album, datato 2003, si intitola Negramaro, e contiene canzoni in stile rock tendente all’alternative che a molti ha suggerito una certa affinità con gruppi internazionali del calibro di Muse e Radiohead. Un territorio musicale che in Italia fino ad allora era rimasto ampiamente scoperto, almeno dal punto di vista del mainstream. Il disco è infarcito di validissime ed elaborate canzoni rock, scritte dal frontman Giuliano Sangiorgi e arrangiate da tutti i componenti del gruppo, ma tuttavia l'album non ottiene il successo sperato in ambito nazionale, eccettuato il singolo “Come sempre”, il primo successo della band, aiutato dal fatto che la Rai lo aveva scelto come sottofondo musicale per le pubblicità celebrative del cinquantenario della televisione in Italia. Il gruppo non si arrende, e pochi mesi dopo ripubblica il primo album rivedendo gli arrangiamenti di alcune canzoni, inserendo un inedito e cambiando il titolo; “000577”, a diffeenza di “Negramaro”, presenta un suono che maggiormente si adatta alla fruizione da parte del grande pubblico. Nel 2005 finalmente il meritato exploit: in pochi mesi i Negramaro diventano uno dei gruppi più amati dal pubblico. Tutto parte dalla partecipazione al Festival di Sanremo nella sezione Giovani con il singolo “Mentre tutto Scorre” che ottiene un buon successo, e soprattutto rappresenta per il gruppo la vetrina ideale per farsi conoscere dal grande pubblico. Poi singoli di enorme forza come "Solo 3 minuti" e “Estate”, uno dei tormentoni radiofonici dell’estate 2005 fanno il resto del lavoro e gettano le basi per importanti riconoscimenti, come il premio per il gruppo Rivelazione dell'anno al Festivalbar e la nomination come Miglior band italiana agli MTV Europe Music Awards. E, dopo la pubblicazione di Mtv Live "Negramaro", un dvd che racchiude le immagini del lungo e fortunato tour che è durato tutto il 2005 e parte del 2006, finalmente il gruppo è tornato con il nuovo attesissimo album “La Finestra” , che siamo sicuri sarà uno dei successi dell’estate 2007. Giuliano e soci si sono chiusi insieme per oltre un anno nelle campagne parmigiane, per concentrarsi e dedicarsi pienamente alla composizione del loro terzoattesissimo album. La scelta di condividere questa sorta di ritira spirituale, come spiega lo steso Giuliano in una recente intervista, è nata in modo molto spontaneo. Alla fine del tour di “Mentre tutto scorre” sentivano l'esigenza di ricaricare le batterie e concentrarsi esclusivamente sulla composizione di nuovi brani. Avevano bisogno dunque di un ambiente dove stare rilassati e trovare spazi e tempi per condividere le idee. Ne hanno parlato anche con il team discografico che li segue, ed ora non ci resta che apprezzarne i risultati. In realtà l’album non è nato interamente nelle campagne emiliane; prima Giuliano ha provveduto alla prima stesura di molte melodie e alcuni testi, per sola voce e chitarra. Poi il gruppo ha cominciato a lavorarci su dividendosi tra la casa di campagna e una trasferta dai parenti, a Lecce. Infine la band si è trasferita vicino a San Francisco, dove il produttore Corrado Rustici ha ottimizzato il tutto, selezionando anche le tracce che sarebbero comparse nell'album. Erano 18, ne sono entrare 14. Il disco musicalmente parlando prosegue nella direzione già imboccata con “Tutto Scorre”, come definito degli stessi Negramaro un mix di rock, elettronica, pop ed elementi etnici, anche se, come raccontano loro stessi, il nuovo album è più focalizzato sulle melodie ed è un po’ più essenziale. Come in precedenza, dentro ci sono tutte le loro influenze musicali: tra noi c'è chi ama il prog rock anni '70, chi l'elettronica, chi la musica brasiliana o i Led Zeppelin. Metti insieme tutto questo e hai i Negramaro". Per il gruppo, dopo un lungo periodo di sudore e lavoro per confezionare un album che sicuramente non deluderà il pubblico, di sicuro non sta per arrivare un periodo di riposo. Adesso arriva il bello! Infatti al band partirà per un lungo tour che per qualche mese li porterà a girare in lungo e in largo piazze, anfiteatri e festival di mezza Italia; si comincia da Cuneo il 24 giugno per poi fare tappa in molte location di grande prestigio, come Piazza Castello a Ferrara il 28 giugno, il Teatro Antico di Taormina l’8 luglio, l’Arena di Verona il 23, l’Anfiteatro Romano di Cagliari il 7 Agosto, per concludersi alle Cave del Duca di Lecce il 16 Agosto. Per tutte le informazioni dettagliate sulle date del nuovo tour, sui biglietti e sui costi potete collegarvi al sito www.negramaro.com oppure www.barleyarts.it. Finalmente l’estate è arrivata! Anche quest’anno l’ultima campanella è suonata, gli esami a breve termineranno, ci prenderemo la meritata pausa dal lavoro e sarà relax più completo. E quale maniera migliore per passare le calde serate estive se non in compagnia degli amici e di un po’ di musica dal vivo? E le occasioni non mancheranno di sicuro, perché nonostante nell’ultimo anno i gruppi e gli artisti più importanti siano rimasti un po’ alla finestra ci sono comunque un sacco di occasioni per ascoltare ottima musica. Sì, perché benché nel nostro paese il mercato discografico sia in crisi nera, i biglietti per i grandi dal vivo vanno a ruba forse anche di più rispetto a qualche anno fa. Del resto un emozione così forte come quella che si prova ascoltando i propri idoli dal vivo è una cosa che non è possibile scaricare da internet! E poi il bello dei grandi concerti estivi è che sono molto democratici. Infatti non è per forza necessario spararsi un viaggio di centinaia di chilometri per raggiungere Milano, ma è l’occasione per i grandi artisti di esibirsi in location suggestive e in posti particolari che durante l’anno non si sognerebbero nemmeno di toccare. Estate ricca dunque come dicevamo. Qualche avvenimento su tutti: continuerà il tour di Vasco, di cui abbiamo già parlato nello scorso numero, e di cui quindi non stiamo a ripetere le date. Per informazioni sul calendario e sulla disponibilità dei biglietti (ormai quasi nulla) il sito del rocker di Zocca è sempre a vostra completa disposizione. Imperdibile, come loro ogni data, il concerto dei Red Hot Chili Peppers che si terrà il prossimo 28 giugno allo stadio Friuli di Udine, e il ritorno in Italia di due colonne della storia del rock: i sempre arzilli Rolling Stones che dopo la data di San Siro della scorsa estate questa volta infiammeranno con i loro successi le tribune dello stadio Olimpico di Roma il prossimo 6 luglio; e sempre Roma sarà protagonista dell’unica data italiana dei riuniti Genesis quasi al completo (senza Peter Gabriel), che animeranno l’ormai classico appuntamento del Telecomcerto, evento gratuito che si terrà il 14 luglio al Circo Massimo. Ma soprattutto estate uguale Festival: hanno aperto le danze gli armai classici appuntamenti del Gods Of Metal a Milano e della decima edizione dell’ Heineken Jammin’ Festival, che quest’anno si è tenuto a Venezia e che vi abbiamo ampiamente presentato nel numero di maggio. Bollate, alle porte di Milano, sarà teatro dell’ormai storico Festival di Villa Arconati, giunto alla diciannovesima edizione, che si terrà dal 26 giugno al 25 luglio, un mese fitto di appuntamenti caratterizzati dalla presenza di nomi importanti come Mario Biondi, Simone Cristicchi, Fiorella Mannoia, Henri Salvador, Damien Rice e i Pet Shop Boys. (per maggiori informazioni www.insiemegroane.it). Grandi nomi anche al RomaRock Festival che si terrà dal 30 giugno al 27 luglio all'Ippodromo delle Capannelle della Capitale. Un programma ricco di grandi nomi italiani e stranieri, tra cui il 3 luglio l'esibizione di Peter Gabriel, leader e fondatore della storica band britannica Genesis. Il 2 luglio, invece, è in programma il concerto dei Placebo. Anche i concerti dei Finley (13 luglio) e di Avril Lavigne, rock-star canadese che si esibirà il 18 luglio. Il 20 luglio lo show di Robert Plant, rock-star britannica e cantante dei Led Zeppelin. Non mancheranno i nomi della musica italiana: il 30 giugno dal concerto di Daniele Silvestri. Il 4 luglio, invece, sul palco dell'Ippodromo della Capannelle si esibiranno Le Vibrazioni. Il 27 luglio, invece, toccherà agli Avion Travel. (Info: www.romarockfestival.it). Per gli amanti della musica Jazz tra il 3 al 7 luglio è in programma l’Isola d’Elba Jazz Festival; gli spettacoli tutti ad ingresso libero si terranno presso la Piazza della Chiesa di Marciana Marina e vedranno come protagonisti tra gli altri Gino Paoli, il noto pianista e compositore Giovanni Allevi, Mario Biondi e Sergio Cammariere. (www.elbajazz.it). Il MoonTale Festival si svolgerà dal 7 al 21 luglio nel parco naturale dell’Aringhese a Montale. Una location suggestiva che ospiterà l’11 Luglio Daniele Silvestri, il 20 i Tiromancino, attesissima per il 18 Luglio anche la toscana Irene Grandi che presenterà il suo nuovo album. Un trittico d'eccezione con Max Gazzè, Paola Turci e Marina Rei che farà da apripista sabato 7 luglio. (Infoline: www.moontalefestival.it). E pi due grandi classici del periodo estivo: il Summer Festival di Lucca dall'8 al 28 luglio ospiterà grandi nomi in esclusiva per l’Italia, come Norah Jones, Josse Stone, Steely Dan, e poi ancora George Michael, che sarà in Italia con 3 spettacoli e Elton John accompagnato dalla sua band per l’unico appuntamento italiano, la sensibilità artistica di Elisa, la prima data del tour italiano di Ricky Martin e John Legend, l’astro nascente della musica black, la classe e la splendida voce di Dionne Warwick. L’edizione prenderà il via l’8 luglio con Tormento, una serata gratuita, speciale all’insegna della musica hip hop e soul. (www.summer-festival.com). E poi l’Italia Wave Love Festival, dall 17 al 22 luglio. Dopo 20 anni Arezzo Wave si trasferisce a Firenze (in un'area di 15 ettari vicino a Sesto Fiorentino) e punta a diventare uno dei più grandi festival europei. Cast di prim'ordine: ci saranno Scissor Sisters, MIKA, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Avion Travel, Casino Royale. E poi Bob Geldof e lo spettacolo, portato al festival dalla Fondazione De Andrè, dell'associazione Axè e realizzato con i ragazzi di strada brasiliani. Alla sei giorni di Sesto Fiorentino sono previsti 260 tra spettacoli, eventi e workshop. Gli appuntamenti di ogni giornata inizieranno alle 10 e saranno gratuiti fino alle 21. Dopo, l'ingresso costerà 10 euro (www.arezzowave.com). Saranno i Subsonica gli ospiti “a sorpresa” nella serata conclusiva della quarta edizione del Traffic Torino Festival. La band torinese salirà sul Palco della Pellerina sabato 14 luglio su invito di Franco Battiato durante un happening intitolato dallo stesso Battiato "Ampie vedute nel vuoto”, ad aprire il quale è stato chiamato il cantautore siciliano di "Ampia" Ivan Segreto. La serata inaugurale si terrà mercoledì 11 luglio al Parco della Pellerina, dove andrà in scena lo spettacolo/concerto “Berlin”di Lou Reed. La manifestazione proseguirà quindi il 12, il 13 e il 14 luglio, sempre al Parco della Pelleri- na, col trittico dance formato da Daft Punk, Lcd Soundsystem e Who made Who (giovedì 12 luglio) e il Britpop di Artric Monkeys e The Coral (venerdì 13 luglio) (www.trafficfestival.com). Chiude la stagione l’1 e il 2 settembre l’Idroscalo Rock a Milano che, conclusasi l’esperienza del Rock In Idro propone una nuova kermesse musicale sulle rive del «mare dei milanesi». E così ecco che Milano si prepara ad accogliere i Gossip, la band di Beth Ditto, i Nofx, veterani del punk; i Turbonegro, che presenteranno il nuovo disco «Retox» e un’altra leggenda del punk come i Sick of it All, impegnati in un tour mondiale per celebrare il ventennale della loro carriera. Comunque per scoprire gli altri artisti in arrivo bisognerà aspettare ancora un po': da tenere d’occhio il sito www.hard-staff.com. Prima di lasciarvi però segnaliamo un ultimo evento: un doppio appuntamento estivo in piazza San Marco, a Venezia, a favore di Emergency. Gli artisti si esibiranno per sostenere il Centro Salam di cardiochirurgia di Khartoum, in Sudan. Il 5 luglio si esibirà Franco Battiato mentre il giorno seguente sarà la volta di Peter Gabriel. Che altro aggiungere: auguriamo buone vacanze a tutti, sperando che siano divertenti e spensierate e soprattutto all’insegna della buone musica dal vivo! Rolling Stones A Bigger Bang Tour 07 Dove Roma, Stadio Olimpico Quando 6 luglio Biglietti Ticketone.it (da 68€) Info www.milanoconcerti.net A circa un anno di distanza dalla fortunatissima e memorabile data milanese a San Siro, i Rolling Stones tornano in Italia con un'altra data del loro lunghissimo “A Bigger Bang Tour”. Questa volta la città prescelta è Roma, il luogo lo stadio Olimpico per un altro incredibile ed entusiasmante show che emozionerà e farà scatenare estimatori vecchi e nuovi. Biglietti ancora disponibili. Affrettatevi. George Michael 17/07 Padova, Stadio Euganeo 19/07 Lucca, Stadio Porta Elisa 21/07 Roma, Stadio Olimpico Placebo 21/06 Trieste, Palatrieste 30/06 Brescia, Piazza Duomo 02/07 Roma, RomaRock Festival Ricky Martin Genesis 16/07 Lucca, piazza Napoleone 17/07 Roma, Ippodromo Capannelle 28/07 Salerno, Stadio Arechi 20/07 Catania, Porto Molo di Mezzogiorno 14/07 Roma, Circo Massimo Pink Biagio Antonacci 30/06 Milano, Stadio Meazza 06/07 Palermo, Velodromo Borsellino 25/07 Roma, Cavea Auditorium Chemical Brothers Joe Cocker 15/06 Milano, Idropark 16/07 Roma, Palalottomatica 15/07 Pistoia, Piazza Duomo 17/07 Mantova, Palazzo Te 18/07 Roma, Cavea Auditorium Patti Smith Artic Monkeys 14/07 Ferrara, Piazza Castello Red Hot Chili Peppers 28/06 Udine, Stadio Friuli Avril Lavigne 02/04 Milano, Cascina Monluè 03/04 Roma, Cavea Parco della Musica 06/04 Savona, Compl. Monum. Del Priamar 07/05 Sogliano al Rubicone (FC), P.za Matteotti 08/05 Tortolì (NU), Parco La Sughereta 10/05 Codroipo (UD), Villa Manin 12/05 Asti, Piazza Cattedrale 13/05 Pistoia, Piazza Duomo 13/05 Roseto degli Abruzzi, Arena Quattro Palme 18/07 Roma, RomaRock Festival Jesse McCartney Peter Gabriel 03/07 Roma, RomaRock Festival 03/07 Arezzo, Play Art Festival Avril Lavigne 18/07 Roma, RomaRock Festival 25/06 Collegno (TO), Parco della Certosa 26/06 Padova, tba 27/06 Milano, Alcatraz 29/06 Rimini, 105Stadium 30/06 Napoli, Alcott Arena – Magic World - Licola 01/07 Roma, Cavea Parco della Musica PAPITO - Miguel Bosé - (Carosello) W.M.I. TIME OUT - Max Pezzali - (Atlantic) W.M.I. CALL ME IRRESPONSIBLE - Michael Bublé - (Reprise) W.M.I. MINUTES TO MIDNIGHT - Linkin Park - (Warner Bros) W.M.I. VIVA RADIO2 2007 - Fiorello/Baldini - (RCA) Sony BMG SYSTEMATIC CHAOS - Dream Theater - (Roadrunner) W.M.I. LIVE IN DUBLIN - Bruce Springsteen - (Columbia) Sony BMG Ottimo exploit in classifica per Miguel Bosè, che col suo disco “Papito”, una raccolta di successi dell’artista ricantati e riarrangiati in duetto coi grandi della musica internazionale, riesce a scalzare dalla vetta della classifica album la corazzata Bublè relegandola sul gradino più basso del podio. Ottima prestazione anche per Max Pezzali, che dopo un esordio in terza posizione risale fino al secondo posto, col suo ultimo e attesissimo album Time Out. VASCO EXTENDED PLAY - Vasco Rossi - (Capitol) EMI EVERYTHING - Michael Bublé - (Reprise) W.M.I. BRUCI LA CITTA’ - Irene Grandi - (Atlantic) W.M.I. BEAUTIFUL LIAR - Beyoncé & Shakira - (Columbia) Sony BMG ADRENALINA - Finley - (Capitol) EMI PARLAMI D'AMORE - Negramaro - (Sugar) W.M.I. UMBRELLA - Rihanna & Jay-Z - (Def Jam) Universal IRENE GRANDI.HITS - Irene Grandi - (Atlantic) W.M.I. GRACE KELLY - Mika - (Island/Time) Universal/Self EAT ME DRINK ME - Marilyn Manson - (Interscope) Universal WHAT I'VE DONE - Linkin Park - (Warner Bros) W.M.I. IT WON'T BE SOON BEFORE LONG - Maroon5 -(A&M/Octone)Universal NESSUNO è SOLO - Tiziano Ferro - (Capitol) EMI MILESTONES - Gino Paoli - (Blue Note) EMI PIA COME LA CANTO IO - Gianna Nannini - (Polydor) Universal SOUNDTRACK 96-06 - Elisa - (Sugar) W.M.I. PENSA - Fabrizio Moro - (La Ciliegia) W.M.I. Nella classifica singoli ottima prestazione del Vasco nazionale presente al primo posto conVasco Extendet Play, contenente singolo vecchio e nuovo, “Basta Poco” e “La Compagnia”, ma presente anche al numero diciassette col singolo de “La Compagnia” LA GIUNGLA DEGLI ANIMALI - Bebè Lilly - (New Music) Edel QUE HICISTE - Jennifer Lopez - (Epic) Sony BMG MAKES ME WONDER - Maroon 5 - (A&M) Universal GIRLFRIEND - Avril Lavigne - (RCA) Sony BMG ARE YOU LISTENING? - Dolores O'Riordan - (Sequel) Edel TORNO SUBITO - Max Pezzali - (W.M.I./Atlantic) VICKY LOVE - Biagio Antonacci - (Iris) Universal TI SCATTERO’ UNA FOTO - Tiziano Ferro - (EMI/Capitol) HANDFUL OF SOUL - Mario Biondi - (Schema) Family Affair LA COMPAGNIA - Vasco Rossi - (EMI/Capitol) THE BEST DAMN THING - Avril Lavigne - (RCA) Sony BMG SAY IT RIGHT - Nelly Furtado - (Geffen) Universal FLY - Zucchero - (Polydor) Universal (YOU WANT TO) MAKE A MEMORY - Bon Jovi - (Island) Universal DOPPIO ZERO - Renato Zero - (Tattica) Sony BMG ORDINARY DAY - Dolores O'Riordan - (Sequel) Edel Artisti Vari Instant Karma John Lennon non è la cosa più facile Warner bros del mondo. E di sicuro non siamo qui per dare giudizi sui brani raccolti in questo disco, intitolato “Instant Karma”, il che risulterebbe alquanto presuntuoso e fuori luogo visto che si tratta dei maggiori successi scritti da un cantautore amato, venerato e stimato in tutto il mondo e dagli appassionati di qualsiasi genere musicale. Penso sia l’unico artista Che dire? Trovarsi a recensire can- capace di suscitare un così generazoni scritte da un tale di nome le consenso e ammirazione. Que21 sto è dimostrato dal fatto che artisti così importanti e diversi tra loro abbiano accettato con onore e orgoglio di reinterpretare i successi di Lennon. E i risultati in alcuni casi sono veramente da pelle d’oca! La canzoni da sole sono talmente belle che anche cantate da un qualsiasi passante per strada riuscirebbero a suscitare emozione nell’ascoltatore, ma perle come, una su tutte, un “Working Class Hero” interpretata alla maniera Green Day è una cosa destinata a rimanere nella storia della musica. Fa impressione solo leggere la lista degli artisti che si sono prestati a questa iniziativa per capire che ci troviamo di fronte ad un lavoro veramente importante, che vale proprio la pena avere nella propria personale collezione, anche visto l’intento benefico per cui è nato il progetto. Da comprare, ascoltare, riascoltare e conservare! Bon Jovi Lost Highway 12 Island Records Grande ritorno per i Bon Jovi con un nuovissimo album dal titolo “Lost Highway”. Gli ingredienti del disco più o meno sono gli stessi a cui la formazione ci ha ormai abituato da qualche anno: un rock molto melodico, molto tendente al country e qualche volta al pop, infarcito di piacevoli schitarrate acustiche e ritmi piuttosto coinvolgenti e ritornelli da cantare a perdifiato. Quindi se siete estimatori del classico Bon Jovi ultima maniera questo disco, sicuramente molto piacevole e orecchiabile, è quello che fa al caso vostro! Unico appunto che si può fare alla ormai storica rockband capitanata dal carismatico leader Jon Bon Jovi è quello di aver sfornato un album fotocopia del precedente “Have a Nice Day”... Magari non proprio proprio uguale, ma diciamo molto simile nelle atmosfere e nei suoni. Di sicuro il primo singolo estratto "(You want to) make a memory", può un po’ trarre in inganno l’ascoltatore: una scelta piuttosto particolare e che non rispecchia il resto dell’album, in quanto probabilmente si tratta dell’unica o quasi ballata del disco, lenta, forse fin troppo. Tutto sommato un buon lavoro, specialmente da ascoltare senza troppo impegno, particolarmente adatto per il viaggio, come evidenziato anche dalla foto di copertina. Tuttavia per il prossimo disco ci aspettiamo qualcosa di realmente inedito, magari un ritorno alle origini! Scorpions Humanity - Hour I 12 + 2 Sony BMG I fan lo attendevano da oltre tre anni e probabilmente non ne rimarranno delusi. L’ultimo album degli Scorpions si preannuncia come uno dei più interessanti album pubblicati dal gruppo negli ultimi 15 anni. Il marchio di fabbrica è inconfondibile: la voce intensa e graffiante come sempre di Klaus Meine sottolinea e impreziosisce una tracklist valida e variegata. Gli ingredienti che hanno decretato il successo degli Scorpions nella loro lunga carriera ci sono tutti: non mancano di sicuro i pezzi più potenti ed energici, come il primo singolo estratto dal disco “Humanity”, e poi ci sono anche delle bellis- ssime delle bellissime ballate rock, quelle che hanno contribuito in maniera pesante a far conoscere il gruppo al grande pubblico. In questo senso sono perfette e molto intense le atmosfere che si respirano in pezzi come “Love Will Keep Us Alive” o “Your Last Song”, due tra i brani più belli del disco. Insomma, un buon disco, completo e variegato, che sicuramente sarà apprezzatissimo da chi già conosceva il gruppo, e magari riuscirà a farli conoscere anche a tutti quelli più giovani che non hanno avuto la possibilità di vivere il loro momento d’oro, tra la fine degli anni 80 e i primi 90. Finley Adrenalina Attesissima seconda prova per il gruppo rivelazione dello scorso anno, nato un po’ come una scommessa e diventato in pochi mesi una della realtà più apprezzati dai giovani nel nostro paese. Il loro secondo album “Adrenalina” al primo ascolto si presenta un po’ più maturo e curato, specialmente per quanto riguarda la parte musicale del lavoro. La prima metà del disco è caratterizzata da suoni più elettrici e potenti rispetto a quello che avevamo sentito nel primo album, e ciò non è un male, ma alcune volte i brani perdono un po’ di forza e di impatto. In poche parole latita il ritornello canticchiabile che entra nella testa, mentre nella seconda metà del disco i suoni ricalcano di più le atmosfere più melodiche tipiche del gruppo. Rispetto al primo album le canzoni sono quasi tutte in italiano, eccezion fatta per le due canzoni che chiudono il disco che sono in inglese, e che a mio parere sono anche tra i pezzi più validi dell’album. Buona anche scelta del primo singolo ufficiale estratto “Adrenalina” e del primo singolo ufficioso “Niente da perdere”, sicuramente due tra le canzoni più canticchiabili del disco. Bravi comunque, ma adesso aspettiamo qualcosa in più per il futuro. 12 EMI Music Maroon 5 It Wan’t Be Soon Before Long Max Pezzali Time Out disco i melodici Esserci e Il meglio, inni alla vita di una persona che riflette sul futuro della sua vita (sarà che nonostante le smentite ufficiali la malattia di cui tanto si parla è reale?) Dopo tre quarti d’ora di musica l’album termina manco a dirlo con una canzone ambientata sulla strada, dove Max abbandona l’adorata moto per chiudersi in una scatola con l’impianto hi-fi stretto nella morsa del traffico della capitale. Noi ci auguriamo che il viaggio non termini qui e che questo disco sia solo una ripartenza per la sua gloriosa carriera. Consiglio a tutti di di non perdere una delle tappe del suo nuovo tour che partirà da ottobre dal Forum di Assago. Come dice lo stesso Max in Time Out “quanlità non quantità” per questo album consapevoli che “il meglio deve ancora arrivare”. Premesso: alla fine ascoltandolo e Numero Pezzi riascoltandolo più volte alla fine Edizioni non è sicuramente un brutto album, però, viste le premesse del primo Bugs disco “Songs About Jane”, un disco veramente bello, questa volta devo ammettere che i Maroon 5 mi hanno un po’ deluso. Le atmosfere romantiche e suggestive del loro primo lavoro svaniscono in gran pa rte del disco s o ffoc ate dall’eccessivo uso dell’elettronica e di suoni campionati. Anche la stessa meravigliosa voce di Adam Levine perde moltissimo in efficacia. Chiaro non tutti i pezzi sono da stroncare, alcuni brani che ricalcano le atmosfere più acustiche e melodiche del primo disco salvano il tutto, e anche il primo singolo non è male benché contaminato dall’elettronica, ma purtroppo a mio modesto modo di vedere il caso rimane isolato. Negramaro La Finestra Lui l'ha sempre detto: la G. Morbioli Carrà è un mito senza tempo. Tanto che Tiziano Ferro ha incluso nel suo nuovo album il brano "E Raffaella è mia", lanciato ora come singolo. Sicuramente sarà uno dei tormentoni dell'estate, tanto più che è accompagnato da uno spiritoso videoclip. Nel video Tiziano si fa in tre: oltre che i suoi panni di popstar, veste quelli decisamente anni '60 di un giovane fan, vestito da collegiale sfigato che partecipa ad un concorso per poter finalmente avere in casa propria la sua "icona mondiale". pavese. Al primo ascolto, si capisce subito che lo Warner Music stampo del disco ricorda molto la sua ultima fatica, con melodie molto soft e testi molto sentiti, che dimostrano la maturità dell’ex leader degli 883. Un viaggio incominciato da lontano e culminato con il matrimonio festeggiato lo scorso anno a bordo di un Harley a testimonianza della passione per le moto e le strade; passione che ritroviamo anche sulla copertina oltre che in alcuni testi (vedi Sottosopra ndr). 11 pezzi tra i quali spiccano Torno Subito probabile succesDopo una lunga pausa di riflessio- so dell’estate ormai alle portem, il ne è tornato alla ribalta il cantante retrò Time Out che da il nome al 11 UN COLPO AL CERCHIO, UNO ALLA BOTTE. E TUTTI FELIA&M CI… Avremmo voluto odiare queGiulio Brusati sto disco con tutte le nostre forze. In fondo, i Maroon 5 sarebbero trascurabili a partire dal nome; se ci mettete poi la loro (finta) black music anni 80 mescolata al pop (dei Beatles, senti Better That We Break) e al rock, in una riedizione dei Police con Prince o Michael Jackson alla produzione, risulterebbe difficile amarli. Eppure, non c’è niente da fare: It Won’t Be Soon... è un meccanismo perfetto, una macchina pop che attira consenso, ascolto dopo ascolto. Non ha un suono di tendenza (né emo né r’n’b moderno e neppure indiespocchioso) ma procede con autorevolezza e una dose davvero impressionante di paraculaggine: dai 6 ai 60 anni, accontenta tutti. 12 Tiziano Ferro E Raffaella è Mia 14 Sugar Li stavamo aspettando ed eccoli tornati: i Negramaro, che con il precedente “Mentre tutto scorre” si sono imposti come rivelazione italiana del 2005, escono ora con “La finestra”, album che con le sue 14 nuove canzoni non farà certamente sentire la mancanza di “pesanti” eredità del passato. Prodotto e arrangiato da Corrado Rustici, uno dei produttori italiani più internazionali (dietro i principali dischi di Zucchero c’è lui), collaborazione che ha garantito il successo di Mentre tutto scorre, “La finestra” è stato registrato presso il Plant Studios di San Francisco. I brani, con testi e musiche del solito Giuliano Sangiorgi, uniscono la melodia alle sonorità rock, ingredienti caratterizzanti della musica dei Negramaro fin dagli esordi. Anche se ad aprire il disco è l’incisività di “La distrazione”, in stile elettro rock, l’onore di essere il primo singolo va alla melodica “Parlami d’amore”, questa in perfetta continuità col pasaato. Graditi ospiti dell’album Jovanotti, che in “Cade la pioggia” interviene come commento rap fuori campo, e il coro di Santa Cecilia, che in “E ruberò per te 2007 E poi Ferro versione presentatore, in un'atmosfera da televisione dei nonni, il cantante di Latina apprende che il fortunato sorteggiato per avere la Carrà nel salotto di casa è proprio lui. Così "Raffa" si materializza nello studio tv, e a quel punto il duetto a tutta dance può esplodere. Simpatico e un po' diverso dal solito. Robbie Williams Bongo Bongo and Je Ne T'Aime Plus - Inarrestabile e camalontico, la fabbrica di hits Robbie Williams estrae un'altra chicca dal suo Rudebox. "Bongo Bong and Je Ne T'aime Plus", grandissimo successo di qualche anno fa firmato Manu Chao, è la cover che Robbie ha sempre pensato di fare. Questa specialissima versione vede la partecipazione straordinaria di Lily Allen, insieme creano una misceChrysalis la luna” dà quel tocco di classe che di sicuro non guasta. Ma come sempre è l’agilità della voce di Giuliano Sangiorgi che la fa da padrona e firma, caratterizzandolo, tutto l’album, un po’ più asciutto ed essenziale di “Mentre tutto Scorre”, per quanto riguarda il lato musicale, ma al contempo sempre piacevole e gradevole all’ascolto. la esplosiva. "Non ho scelto questa canzone, lei ha scelto me... un paio di amici mi hanno suonato King of The Bongo e ho sempre pensato: devo farne una cover e adesso era il momento giusto". Il risultato è buono, anche se forse un po' di personalizzazione non avrebbe guastato! PAOLO NUTINI NEGRAMARO New Shoes Parlami d’Amore Paolo Nutini / Matty Benbrook / Jim Doguid These Streets Giuliano Sangiorgi Atlantic Records La Finestra --- Woke up cold one tuesday, i'm looking tired and feeling quite sick, i felt like there was something missing in my day to [day life, so i quickly opened the wardrobe, pulled out some jeans and a T-Shirt that seemed [clean, topped it off with a pair of old shoes, that were ripped around the seams, and i thought these shoes just don't suit me. CHORUS: Hey, I put some new shoes on, and suddenly everything is right, I said, hey, I put some new shoes on and [everybody's smiling, it so inviting, Oh, short on money, but long on time, slowly strolling in the sweet sunshine, and i'm running late, and i don't need an excuse, 'cause i'm wearing my brand new shoes. Woke up late one thursday, and i'm seeing stars as i'm rubbing my eyes, and i felt like there were two days missing, as i focused on the time, and i made my way to the kitchen, but i had to stop from the shock [of what I found, a room full of all my friends dancing round and [round, and i thought hello new shoes, byebye them blues. CHORUS Take me wondering through these streets, where bright lights and angels meet, stone to stone they take me on, I’m walking to the break of dawn. (x2) CHORUS (x2) Mi sono svegliato in un freddo martedì avevo l'aria stanca e mi sentivo quasi ammalato mi sentivo come se ci mancasse qualcosa in quel giorno della mia vita] quindi ho aperto velocemente il mio guardaroba ho tirato fuori dei jeans ed una camicia che sembravano puliti] li ho messi assieme ad un paio di scarpe vecchie che erano squarciate sulle cuciture e ho pensato che quelle scarpe non mi stavano bene. CHORUS: Hey, ho messo delle scarpe nuove e improvviso tutto è andato bene ho detto: hey, ho indossato delle scarpe nuove e tutti stanno sorridendo,] è così invitante mi mancano i soldi ma ho tanto tempo lentamente passeggio alla dolce luce del sole e sto correndo perchè sono in ritardo non ho bisogno di scuse perchè sto indossando le mie scarpe nuove. Mi sono svegliato tardi un giovedì e vedevo le stelle mentre strofinavo i miei occhi e mi sentivo come se fossero saltati due giorni appena mi focalizzavo sul tempo e sono andato in cucina ma mi sono dovuto fermare per lo shock di quel che ho trovato] una stanza piena di miei amici che ballavano ovunque] e ho pensato "ciao, scarpe nuove, addio tristezza" CHORUS mi sono meravigliato per queste strade, dove le luci splendenti e gli angeli si incontrano pietra a pietra loro mi prendono sto camminando tra le prime luci dell'alba (x2) CHORUS (x2) Scarpe Nuove Terzo inedito tratto dal bellissimo album d’esordio “These Streets” del giovane cantautore inglese di origini italiane Paolo Nutini. Il nuovo singolo “New Shoes” è forse il pezzo più allegro e spensierato del disco, e sta riscuotendo un ottimo successo sia per quanto riguarda le vendite, sia per quanto riguarda la programmazione radiofonica. Tornano i Negramaro con un nuovo album a un paio d’anni dallo strepitoso successo del loro disco d’esordio. Primo estratto del loro “La Finestra” un bellissimo pezzo dal titolo “Parlami d’Amore” Come sempre,come sempre capirò non è niente,non è niente passerà un istante una vita in scatola deprimente una scusa basterà chiudendo gli occhi scivoli via da me chiudendo gli occhi scivoli via come sempre ti assicuro capirò come sempre oggi mi accontenterò chiudendo gli occhi scivoli via da me chiudendo gli occhi scivoli via se chiudo gli occhi scivoli via da me chiudendo gli occhi scivoli via.. se chiudo gli occhi scivoli via da me se chiudo gli occhi scivoli via da me, scivoli via da me se chiudo gli occhi scivoli via..da me! MTV Movie Awards ‘07 I Pirati dei Caraibi e il film dell’anno Ocean's 13 1 € 1.622.638 Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo 3 € 971.696 Grindhouse - A prova di morte 2 € 277.818 I Robinson, una famiglia spaziale 1 € 245.109 Spider-Man 3 6 € 126.321 La città proibita € 121.767 Zodiac 3 4 € 118.160 Turistas € 87.854 Il matrimonio di Tuya € 262.038 Le vite degli altri 2 1 10 € 61.995 Box Office del weekend dal 09/06/2007 al 11/06/2007 Settimana molto tranquilla per quanto riguarda gli incassi delle diverse pellicole nelle sale. Unica new entry degna di nota è rappresentata da Ocean’s 13, terzo capitolo della saga dei rapinatori gentiluomini cominciata con Ocean’s 11. Solito cast di stelle tra cui George Clooney, Brad Pitt e Matt Dammon per un film che esordisce direttamente sul gradino più alto della classifica. Al secondo posto del box office si riconferma uno dei blockbuster più attesi della stagione, il terzo e ultimo (almeno per ora) capitolo della saga dei Pirati dei Caraibi, con Johnny Depp e Orlando Bloom, (e la partecipazione straordinaria di Kith Richards dei Rolling Stones), che nonostante sia nelle sale da ormai quasi un mese, continua ad incassare, quasi un milione di euro in un solo week end. Niente male! Dopo i pirati l’abisso, infatti in terza posizione, a grandissima distanza, troviamo Grindhouse - A prova di morte, Horror targato Tarantino, che però non va oltre i 280.000 euro di incasso nel fine settimana. Da segnalare inoltre alla quarta posizione un’altra nuova uscita, il cortone animato I Robinson, una famiglia spaziale, e al quinto resiste ad un mese e mezzo dall’uscita il terzo capitolo di Spider-Man, che si ferma a quota 126.321€, ma il cui incasso totale ha superato abbondamentemente i 17 milioni! Pirotecnici, comici, irriverenti: gli MTV Movie Awards 2007 hanno incendiato la serata dello scorso 3 giugno. Insieme agli Oscar e ai Golden globe, il famoso cestello di pop corn assegnato dall’emittente musicale americana rimane uno dei premi più ambiti dalle star di Hollywood, anche perché in realtà, questo è l’unico premio che rispecchia pienamente i gusti dello spettatore, in quanto i film vengono votati dalla gente comune attraverso internet, e non vengono assegnati da academy o da giurie specializzate. Ma passiamo subito ad elencare vincitori e vinti della serata per ogni singola categoria: prima di tutto Mike Myers ha ricevuto l'MTV Generation Award, riconoscimento che viene assegnato a quegli attori che maggiormente si sono distinti come icone per un intera generazione. BEST KISS BEST MOVIE - Cameron Diaz & Jude Law - "300" "L'Amore Non Va In Vacanza" - "Blades Of Glory" - Will Ferrell & Sacha Baron Cohen - "Borat" "Ricky Bobby" - "Little Miss Sunshine" - "Pirati Dei Caraibi: La Maledizione - Columbus Short & Meagan Good "Stomp The Yard" Del Forziere Fantasma" - Mark Wahlberg & Elizabeth Banks "Invincible" BEST PERFORMANCE - Marlon Wayans & Brittany Daniel - Gerard Butler - "300" - Johnny Depp - "La Maledizione "Quel Nano Infame" Del Forziere Fantasma" BEST VILLAIN - Jennifer Hudson - "Dreamgirls" - Keira Knightley - "La Maledizione - Tobin Bell - "Saw III" - Jack Nicholson - "The Departed" Del Forziere Fantasma" - Bill Nighy - "La Maledizione Del - Beyoncé Knowles - "Dreamgirls" - Will Smith - "La Ricerca Della Feli- Forziere Fantasma" - Rodrigo Santoro - "300" cità" - Meryl Streep - "Il Diavolo Veste BREAKTHROUGH PERFOR- Prada" MANCE - Emily Blunt - "Il Diavolo Veste BEST FIGHT Prada" - Jack Black & Hector Jimenez vs. - Abigail Breslin - "Little Miss Sun- Los Duendes - "Nacho Libre" shine" - Gerard Butler vs. Serse - "300" - Lena Headey - "300" - Sacha Baron Cohen vs. Ken Davi- Columbus Short - "Stomp The tian - "Borat" Yard" - Will Ferrell vs. Jon Heder - "Blades - Jaden Smith - "La Ricerca Della Of Glory" Felicità" - Uma Thurman vs. Anna Faris - Justin Timberlake - "Alpha Dog" "My Super Ex-Girlfriend" BEST COMEDIC PERFORMANCE - Emily Blunt - "Il Diavolo Veste Prada" - Sacha Baron Cohen - "Borat" - Will Ferrell - "Blades Of Glory" - Adam Sandler - "Cambia La Tua Vita Con Un Click" - Ben Stiller - "Una Notte Al Museo" BEST SUMMER MOVIE YOU HAVEN'T SEEN YET - "Un'Impresa Da Dio" - "I Fantastici Quattro E Silver Surfer" - "Hairspray" - "Harry Potter E L'Ordine Della Fenice" - "Rush Hour 3" - "Transformers" Sono passate poche ore dall'uscita italiana dei "Fantastici Quattro E Silver Surfer" e per l'occasione Jessica Alba e Chris Evans sono atterrati a Roma per la tradizionale conferenza stampa di lancio. Ebbene: i due attori confermano di aver firmato insieme ai loro colleghi per un e terzo episodio della serie. Niente ricostruzione in uno studio hollywoodiano: "Angeli E Demoni" sarà girato veramente a Roma, tanto che il regista Ron Howard si trova nella capitale per i sopralluoghi necessari. L'adattamento cinematografico riunisce il team di lavoro che ha portato su grande schermo "Il Codice Da Vinci": in particolare, c'è lo sceneggiatore Akiva Goldsman, il regista Ron Howard e pare certo anche il ritorno di Tom Hanks. Le riprese di "Angeli E Demoni" cominceranno a gennaio del 2007 (l'uscita nelle sale è per il 12 dicembre 2008). Si rinsalda una delle coppie artistiche migliori degli ultimi anni: secondo le notizie spifferate da Variety Matt Damon e Paul Greengrass tornano a lavorare insieme in un nuovo film. Questa volta niente avventure di Jason Bourne: la pellicola sarà ambientata nell'Iraq odierno, a Baghdad, e apparentemente non vedrà coinvolti degli agenti segreti. "Imperial Life In The Emerald City" prende spunto da un reportageche parla della vita all'interno della cosiddetta Zona Verde, vale a dire quella parte di Baghdad in cui vivono gli occidentali e che è presidiata dai soldati dell'esercito statunitense. SCHEDA DEL FILM SCHEDA DEL FILM nazione Usa anno 2007 regia Robert De Niro genere Thriller durata 167 min. distribuzione Medusa Film cast M. Damon (Edward Wilson) • A. Jolie (Clover Wilson) • R. De Niro (Bill Sullivan) • J. Pesci (Joseph Palmi) • B. Crudup (Arch Cummings) • M. Gambon (Dottor Fredericks) • A. Baldwin (Sam Murach) • W. Hurt (Philip Allen) nazione Italia anno 2007 regia Davide Marengo genere Commedia durata 104 min. distribuzione 01 Distribution cast V. Mastandrea (Franz) • G. Mezzogiorno (Leila) • R. Hauer • E. Fantastichini (Matera) • R. Citran (Diolaiuti) • F. Pannofino (Garofano) • I. Franek (Andrea) • A. Catania (Bergamini) fotografia A. Catinari “Notturno bus”, più che una semplice commedia, è un vero e proprio noir all’italiana. Il regista Davide Marengo, all’esordio nel lungometraggio ma con ottime esperienze nel corto e nel mondo dei videoclip, si gioca bene l’arma dell’ironia e, tolti i ‘necessari’ compromessi, si concede una regia televisiva che prova a osare divertendosi. Ne esce un prodotto ibrido ma interessante, leggero e piacevole — che rimanda vagamente ai Manetti Bros. — e si avvale di un cast ben assortito e di primo livello: Valerio Mastandrea è particolarmente azzeccato nella parte di Franz, un sensibile e disilluso trentenne autista di bus notturni; la Mezzogiorno abbandona i ruoli nevrotici e si dedica ai suoi grandi occhioni e a un dinamismo recitativo nel ruolo di Leila, una seducente e bugiarda femme fatale; Ennio Fantastichini si conferma uno dei più grandi attori italiani in circolazione, interpretando con grande personalità Matera, il personaggio probabilmente più importante e complesso nell’ottica dell’amalgama dei generi. Bra- vi anche i comprimari Francesco Pannofino nella parte di Garofano, e Roberto Citran nella parte di Diolaiuti, che danno vita a situazioni paradossali e a divertenti teatrini sul tema poliziotto buono / poliziotto cattivo. Il film risente leggermente del fatto che è un film su commissione e, considerato anche che è un prodotto d’esordio, si avverte la mancanza dell'anima avvolgente ed esuberante tipica di chi è smanioso di esprimersi. Tuttavia il ritmo risulta gradevole, il montaggio giovanile e la sceneggiatura — che gioca bene sui dialoghi e sugli equivoci — un po’ strabordante e caotica, ma briosa. La buona fotografia e la buia ambientazione urbana sono merito di Arnaldo Catinari (“Il caimano”), mentre per la colonna sonora mai stonata i complimenti vanno fatti alla coppia Gabriele Coen - Mario Rivera. Il film, in poche parole, funziona. A prescindere dal valore altalenante dei film a basso costo, è dunque molte interessante vedere come alcuni giovani registi italiani stiano cominciando a sperimentare nei generi e nella regia, vedi Giacomo Martelli (“In ascolto - The listening”) o Libero De Rienzo (“Sangue - La morte non esiste”). Siamo felici di poter aggiungere alla lista anche Davide Marengo, classe 1973. Coraggio. Per diversi anni De Niro ha pensato di girare un film sul mondo dello spionaggio, conducendo diverse ricerche sul tema grazie ad un ex agente segreto della CIA in pensione, ricerche che lo hanno portato a viaggiare fino agli angoli più remoti dell’ Afghanistan o del Pakistan. Quando poi ha avuto l’occasione di avere tra le mani una copia della sceneggiatura di Eric Roth (sceneggiatore anche di Munich, Insider, Alì, Forrest Gump, tra gli altri) che parlava proprio di questi argomenti, e più precisamente della nascita della CIA, non ha esitato a voler girare quello che fino a quel momento veniva considerato da molti uno dei migliori film “non-realizzati” in circolazione. Nasce così The good shepherd, incentrato interamente sulla figura di Edward Wilson, personaggio fittizio che riflette la vita del vero fondatore dell’Agenzia e attraverso il quale assistiamo alla storia (segreta) americana che va dai primi anni quaranta fino all’inizio della guerra fredda. In realtà ben presto si capisce che non stiamo di fronte ad una ricostruzione minuziosa dei fatti, non c’è taglio documentaristico, bensì la volontà di rappresentare la CIA dal punto di vista umano, ovvero seguendo da vicino le persone che la compongono. Questi venti anni di bugie, tradimenti e verità nascoste vengono ri-percorsi attraverso gli occhi lucidi di un solo uomo, un bravissimo, grigio, gelido Matt Damon, che progressivamente perde qualsiasi coinvolgimento emotivo con tutto ciò che lo circonda: la sicurezza della nazione diventa un culto al quale sacrificare la propria identità e la propria coscienza, intesa come privata. In uno dei passaggi più significativi del film, lo stesso Wilson afferma che se se gli italiani fanno perno su chiesa e famiglia, gli irlandesi sulla patria, gli ebrei sulla tradizione, gli americani possono solo credere negli Stati Uniti d'America, perché tutti gli altri non sono altro che ospiti di passaggio. E’ la chiave di lettura di un film crudo, che non tende né al thriller né alla denuncia, ma che vuole semplicemente fare luce sul P o t e r e e l e s u e o m b r e . Sfortunatamente un cast stellare (Jolie, Turturro, Baldwin, Hurt tra gli altri) e una fotografia perfetta dai toni cupi e misteriosi, non riescono ad emozionare fino in fondo: il continuo andare avanti e indietro nel tempo e gli innumerevoli tradimenti che si susseguono senza tregua per quasi tre ore, rischiano solo di confondere e non coinvolgere lo spettatore che a volte resta impassibile come lo sguardo di Matt Damon. Un film senz’altro da vedere, che però in altre mani (come in quelle di Coppola ad esempio, che tra l’altro è uno dei produttori) probabilmente avrebbe potuto convincere molto di più. In attesa degli altri due capitoli della trilogia. SCHEDA DEL FILM SCHEDA DEL FILM nazione Usa anno 2007 regia Gore Verbinski genere Azione / Avventura durata 168 min distribuzione Buena Vista International cast J. Depp (Capitano Jack Sparrow) • O. Bloom (Will Turner) • K. Knightley (Elizabeth Turner) • S. Skarsgård ('Bootstrap' Bill Turner) • C. Yun-Fat (Capitano Sao Feng) • M. Crook (Ragetti) • J. Davenport (Ammiraglo James Norrington) • G. Rush (Barbossa) Dopo due film in fotocopia, il terzo episodio della saga di cui Jack Sparrow è il simbolo porta con sé una ventata, nemmeno troppo leggera, di novità. Non è più il momento dell’uno per il tutto: Lord Cutler Beckett e la sua Compagnia delle Indie occupano stabilmente lo spazio riservato ai ‘cattivi’, ma dall’altro lato Jack e i due amanti-fuggiaschi (che finalmente arriviano all’ultimo stadio della loro trasformazione caratteriale) non sono più soli: scocca l’ora dei pirati, e non solo quelli dei Caraibi. Glissando sulla puerilità di alcune scelte, l’annunciato (dall’immagine finale de “La maledizione del forziere fantasma”) ritorno di Barbossa e il viaggio oltre i confini del mondo sono il preludio alla ‘resurrezione’ di Jack; l’Olandese Volante è alla guida della flotta della Compagnia, chiudendo così il cerchio lasciato aperto dagli avversari dei primi due film (Barbossa a parte, che ha fin dal primo episodio il ruolo che Rasputin ha per Corto Maltese); i pirati non sono tutti uguali, ma nove di loro sono ‘pirati nobili’, e si riuniranno nel IV Consiglio della Fratellanza alla Baia dei Relitti per fronteggiare il problema Beckett-Jones, Consiglio nel quale farà la sua comparsa Keith Richards (chitarrista dei Rolling Stones), cui il personaggio di Johnny Depp deve tutto o quasi. Nonostante le apprezzabili novità, è sempre Jack Sparrow, uno dei personaggi meglio disegnati negli ultimi tempi, a tenere in piedi tutta la costruzione: grazie al suo tocco di follia le nazione Usa anno 2007 regia Billy Ray genere Thriller durata 111 min distribuzione Mikado Film cast C. Cooper (Robert Hanssen) • R. Phillippe (Eric O'Neill) • L. Linney (Kate Burroughs) • C. Dhavernas (Juliana O'Neill) • G. Cole (Rich Garces) • D. Haysbert (Dan Plesac) quasi tre ore del film scorrono facilmente in attesa della prevedibile battaglia finale (ma non di flotte, come si poteva sperare), tra suggestioni da Monkey Island, echi di Morricone nel confronto tre-contro-tre sulla lingua di sabbia, la nuova veste di Keyra in stile Wiliam Wallace (“è il giorno della libertà”, “il coraggio dei nostri cuori”) di “Braveheart”, citazioni da “Alice nel paese delle meraviglie” (ma senza funghi) e da “Le avventure di Peter Pan”, per rimanere all’interno della famiglia Disney, ed un riferimento non casuale (prova ne è la continua ostentazione) all’Odissea in Calypso e nei 10 anni in mare, con Elizabeth che alla fine sembra rimanere su un’isola ad aspettare il suo marinaio.Il condimento di questo minestrone è un misto di ironia tra il sofistico (“questa è pazzia” – “questa è politica”) e il triviale (i due capitani fanno a gara a chi ha il cannocchiale più lungo) e grandi frasi piene d’aria sentenziate come verità rivelata, ma che in bocca a questi pirati possono esser rivoltate e perdonate. Un plauso a Verbinski, tirando le somme, che vende questa volta al pubblico ciò che si aspetta: tre ore di divertimento e di ebbrezza. In attesa che l’America capisca una volta per tutte chi dovrà essere il prossimo nemico da combattere per i futuri dieci anni - come ha già fatto con la Germania nazista, la Russia Comunista, il Vietnam, l’Iran, l’Iraq ecc - ecco un thriller vecchio stampo made in U.S.A.: americani da una parte, russi dall’altra. Nel mezzo i soliti inganni, tradimenti, morti e via dicendo. E’ ancora presto per iniziare una saga su Al Qaeda e Bin Laden (sulla Corea del Nord o sulla Siria…), perciò il regista Billy Ray sceglie di tornare al passato, narrando la storia (vera) di Robert Hanssen, fino all’11 settembre considerato il più grande nemico degli Stati Uniti, colui che riuscì a vendere informazioni top secret ai russi per più di ventidue anni. La sua cattura, nel maggio del 2001, fu resa possibile grazie al lavoro del giovane agente segreto Eric O’Neill, piazzato nell’ufficio di Hanssen con l’incarico di seguire da vicino tutte le sue mosse. Ad essere raccontata è la sottile sfida psicologica tra i due, i loro sguardi e le loro bugie, la capacità di studiarsi a vicenda e di mentire senza mai far trasparire insicu- rezza o paura: due spie una contro l’altra, in un duello senza esclusioni di colpi, ma anche senza sparatorie o inseguimenti spettacolari. La forza del film sta proprio in questo, nel suo essere intimo e lasciare da parte facili scene di inseguimenti e sparatorie, cercando invece di descrivere bene la sensibilità dei protagonisti: l’azione lascia il posto ai dialoghi, che da soli riescono a mantenere sempre alta la suspence, nonostante si sappia già la fine d e l l a s t o r i a … Eppure ci sono troppi aspetti che non convincono di Breach, primo tra tutti proprio il personaggio di Hanssen, che seppur interpretato alla perfezione da Chris Cooper, è descritto solo a metà e non convince fino in fondo: si vede il suo bigottismo e si intuisce il suo Potere, ma non viene mai svelata la ragione per la quale ha tradito il suo Paese che per gli americani, o quantomeno per un agente dell’FBI, è addirittura più importante della propria famiglia. Inoltre la sensazione è quella di aver visto un film sicuramente ben confezionato, ma assolutamente inutile nel suo raccontare una vicenda ancora troppo recente, e con diversi segreti ancora non rivelati, dal poter essere raccontata come si deve. Appuntamento al buio 15 giugno T.M.N.T. 22 giugno Transformers 28 giugno Harry Potter e l’ordine... 11 luglio Nuovi appuntamenti televisivi nell’estate di RaiDue: prima di tutto ritorna, dal 18 giugno, la striscia quotidiana di “Matinée”, la tv che si ascolta, quest’anno con Giampiero Ingrassia e Rossella Brescia. Ma lagrande novità è che quest’anno il programma avrà anche una costola preserale, “Soirée”, che vede in pista Nicola Savino e Flavia Cercato. In seconda serata, Serena Garitta e Alessandro Siani conducono la novità comica, “Tribù”. Addio ad un pezzo di storia della tv E’ finita la storia dei mitici studi Rai della Fiera di Milano proprietà privata e ceduta in affitto per tutti questi anni alla Rai, sarà demolita nell’ambito di riqualifica dell’area dell’ex FieraMilano che si è trasferita nel nuovo avvenieristico polo di Rho. Tutti i programmi che ancora si svolgevano all’interno di questa struttura saranno trasferiti nei nuovi studi di via Mecenate, all’altro capo della città, che stanno per essere ultimati. Chissà, forse è proprio da una Rai rimotivata, come sostiene Pippo Baudo, che sarà possibile partire per costruire un futuro all’altezza del passato! Si è conclusa con questa stagione televisiva anche la storia dei mitici studi Rai della Fiera di Milano. Con l’ultima puntata di “Quelli che il calcio” si è dato l’addio a quei teatri che sono stati testimoni della storia della televisione italiana. All’ultima puntata del programma condotto da Simona Ventura sono intervenuti alcuni dei più importanti personaggi che hanno fatto la storia del piccolo schermo nel nostro paese, da Sandra Mondaini a Paolo Villaggio, da Paolo Limiti a Mike Bongiorno, tutti molto commossi nel dare l’addio a quegli studi nel quale sono nati alcuni dei programmi più importanti, su tutti il Rischiatutto e Lascia o Raddoppia. La struttura, di Questo mese invece che dei classici spot che infestano le televisioni nel periodo estivo, pubblicità di gelati, bibite rinfrescanti o sempre più tecnologicamente avanzati climatizzatori, che non ci sembrano particolarmente degne di nota per quanto riguarda l’aspetto creativo, ci limitiamo semplicemente a fare una cosa che fino ad ora non abbiamo mai fatto: parlare della musica che accompagna gli spot. Sì perchè ormai la musica, come ben sapete, è importantissima per l’efficacia della campagna, perchè se è molto incisiva e ti entra nella testa come un tormentone, il successo dello spot è assicurato. E viceversa, il successo della canzone è assicurato, e può essere un ottimo trampolino di lancio per artisti non ancora celebri. Lo spunto ci è arrivato da una mail giunta in redazione che ci chiedeva quale fosse la canzone che accom- pagnava la messa in onda dell’ultimo spot Enel. Bè, sicuramente non si tratta di un artista emergente o di una canzone recente. Infatti il brano è la bellissima “Wild World” di Cat Stevens, del 1970, estratta dall’album “Tea for the Tillerman”, il disco più bello e importante di Stevens, quello che per intenderci contiene anche l’inno generazionale “Father & Son”. Un ottimo pezzo che naturalmente consigliamo a tutti. Ottima scelta per la Enel. Se avete altri dubbi di questo genere non esitate a contattarci: [email protected] Il presidente Bush torna bambino in versione cartone animato in onda sul canale americano Comedy Central. Il presidente Usa è un discolo che con il suo gruppo musicale, formato da Lil' Condy, Lil' Cheney e Lil' Rummy, suona il rock ed è protagonista di una serie di avventure. Lil' Bush, comprende per ora sei puntate, in cui stelle della musica come i Red Hot Chili Peppers prestano la loro voce ai personaggi. Happy Birt hday MTV!!! Non sembra proprio l’annata giusta per il povero Amadeus. Infatti dopo la chiusura dopo sole due settimane del suo primo progetto “Formula Segreta”, anche il nuovissimo format campione d’ascolti in tutto il mondo “1 contro 100” stenta a decollare. I risultati non sono bassissimi, ma sicuramente al di sotto di quelli registrati da Jerry Scotti col Milionario. Vedremo se con la fine de “L’Eredità” la gente imparerà ad affezionarsi al programma, che durerà gran parte dell’estate. Torna Festivalbar Lo stor ico canale musicale festeggia i l suo primo quarto di secolo Nuovi conduttorie un cast stellare Si è conclusa la prima edizione del programma di Fatima Ruffini con Ale e Franz “Buona la Prima”. E il bilancio degli ascolti è andato oltre più rosea previsione. Partito un po’ in sordina, con poche aspettative, come una sfida, quella di portare il teatro e l’improvvisazione in tv, in realtà si è rivelato fin dalla prima puntata uno dei programmi più interessanti della stagione in corso. E i pubblico ha molto apprezzato, un po’ per il carattere innovativo del format, ma sicuramente fondamentale è stata la bravura e la simpatia che riscuotono i due protagonisti, due fuoriclasse. Si è inaugurata lo scorso quindici giugno la nuova serie di Festivalbar, uno dei programmi più classici e irrinunciabili nelle calde estati italiani. Si preannuncia un cast veramente di tutto rispetto, sin dal galà di apertura che si è svolto a Milano in una gremita piazza Duomo e che andrà in onda il prossimo martedì 19 giugno. Alla serata sono intervenuti nomi del calibro di Macy Grey, Zucchero, Dolores O’riordan, Irene Grandi, Mario Biondi, Miguel Bosè, Elisa, Nek, Neffa, Max Pezzali, Francesco Renga, Finley, Cristicchi, Zero Assoluto, Daniele Silvestri, Tiromancino e molti altri. Nuovi di pacca, come consuetudine degli ultimi anni, anche i nuovi conduttori. Primadonna della kermesse sarà una delle ragazze più amate dal pubblico italiano, Elisabetta Canalis, accompagnata per l’occasione dall’ex vj di mtv Enrico silvestrin e dalla Iena Giulio Golia. Una squadra completamente inedita. Vedremo quale sarà il risultato. Un'estate sul campo per sperimentare nuovi linguaggi e mantenere sull'informazione e l'approfondimento quel presidio conquistato in soli due anni. Niente ferie, insomma, per "Matrix" che, dopo avere chiuso con successo la stagione appena terminata, si prepara ad affrontare la sua lunga estate calda. Lo farà in due modi: da una parte mantenendo in onda la puntata settimanale del venerdì e, dall'altra, intraprendendo la via della sperimentazione. Quest'ultima ha il nome di "docu-fiction" e, come spiega la parola, si propone di documentare, con i modi e il linguaggio della fiction, qualcosa che è successo davvero. Si parte, lunedì 18 giugno (in prima serata su Canale 5), con "Erba, i giorni dell'odio", novanta minuti filmati per ricostruire il prima, il durante e il dopo (almeno fino a questo momento) dell'efferata strage in cui hanno perso la vita Raffaella Castagna, il suo bambino Youssef di due anni, la madre e una vicina di casa intervenuta in loro soccorso. Reality nel ciclone Si riaccende la polemica Si è tornato nelle ultime settimane a discutere nuovamente sul mondo del reality. Tutto il ciclone mediatico è stato scatenato da alcuni recenti episodi verificatisi all’estero. Primo su tutti l’annuncio di una tv olandese che insieme a Endemol avrebbe ideato e trasmesso “De Grote Donorshow” (Il grande donatore show) nel quale il vincitore del reality si sarebbe aggiudicato un rene. Il reality è stato trasmesso lo scorso 1 giugno, una malata terminale doveva decidere a chi dei tre concorrenti donare un rene con l’aiuto del pubblico da casa che avrebbe dovuto votare quello tra i tre che gli sembrava più meritevole di ricevere la donazione. La messa in onda del programma ha ovviamente suscitato moltissime critiche, la stampa mondiale si sbizzarrita con giudizi del tipo “è moralmente sbagliato e da condannare“. In realtà si è trattato di una messa in scena ben organizzata. Lisa, la ragazza ammalata di tumore che doveva donare l'organo a uno dei concorrenti, era in realta' un'attrice. L'annuncio e' stato dato in diretta dal presentatore, precisando però che i tre aspiranti ad un rene nuovo sono veramente malati. 'Lo abbiamo fatto per attirare l'attenzione sul problema' hanno detto i vertici del network. accusa stavolta per non aver rivelato ad una dei residenti della casa che il padre è morto. In realtà Emma Cornell di 24 anni, ex modella e personal trainer, aveva ripreso i contatti con il padre solo di recente, con uno scambio di messaggi sul telefonino, dopo sei anni di distanza. Il padre Raymond Cornell, 53 anni, morto di cancro, aveva espresso la volontà che la figlia continuasse la sua esperienza nel reality, e di non interromperla per andare al funerale, ha riferito il fidanzato della giovane, Tim Stanton. «Da quando Emma e apparsa in Big Brother, lui ha guardato ogni episodio», ha aggiunto il giovane. «Non voleva rovinare quell’esperienza, e pensava che lei avrebbe capito». Indignati molti dei telespettatori, che hanno intasato i blog dedicati al programma. Giudicate voi. Infine farà molto discutere nei prossimi mesi il progetto di una casa di produzione britannica, la Ricochet, che avrebbe in cantiere un reality con protagonisti dei concorrenti sfigurati. Un produttore della società avrebbe infatti contattato il chirurgo plastico Peter Butler, che realizzerà prossimamente il primo trapianto di volto in Gran Bretagna, per trovare pazienti con deformità facciali. Sulle varie polemiche non esprimiamo pareri. A voi giudicare se c’è un limite, un punto oltre il quale non è più possibile andare, o se comunque rientra nelle libertà personali di ognuno partecipare o meno ad un programma a cui comunque si partecipa Qualche giorno dopo poi ha fatto spontaneamente e in quelle del discutere molto una scelta del pubblico se seguire o no il sudGrande Fratello australiano: sotto detto programma. “Ho voglia di ascoltare un po’ di musica d’autore, dove la trovo alle 8 di mattina, in mezzo al traffico della tangenziale?!?” Io la risposta ce l’ho ben memorizzata tra le frequenze della mia autoradio, il mio strumento di relax assoluto a poche ore da un esame importante o da ore ed ore di lezione. La risposta si chiama Radio Capital, radio tra le cui note ho avuto la fortuna di conoscere veri e propri pezzi di musica internazionale introvabili e raramente trasmessi dalle altre frequenze… Come l’ho scoperta? Vi racconto questo aneddoto: era una delle mie solite mattine chiuse tra un tir di mobili ed una Opel Agila sulla Milano-Meda (chi è delle zone capirà di cosa parlo, per gli altri immaginate la SalernoReggio Calabria di dimensioni ridotte il 7 agosto). Come al solito il mio indice preme a velocità supersonica i tasti della vecchia radio e cosa sento di sfuggita? Un Bob Dylan d’annata mi dedica “Mr Tambourine Man”. Su quale altra frequenza poteva capitare?!? :-) Negli ultimi anni ormai la tendenza delle emittenti televisive è quella che nei mesi estivi non deve andare in onda nulla; ci manca ancora qualche anno e probabilmente dalla fine di maggio all’inizio di settembre troveremo 24 ore su 24 un monoscopio che ci avvisa che la televisione è chiusa per ferie. Repliche di vecchi telefilm, film al cinquantesimo passaggio in tv, spezzoni di vecchi varietà (sempre gli stessi) riproposti in montaggi preconfezionati. Sembrano lontani millenni quei programmi allegri e colorati che popolavano la televisione estiva per rallegrare le serate di quei poveri cristi che non si possono permettere quattro mesi di vacanza. Sperimentazione di nuovi quiz preserali, gare canore, giochini vari... Chi non ricorda il quizzone, Beato tra le donne, Bellezze al bagno... Giochi senza Frontiere!!! Ed è proprio di questo che vogliamo parlare oggi. Era il 1965: lo statista francese Charles De Gaulle auspicava l'unità economica Europea ma s'impegnava anche per creare il primo gioco internazionale che unisse le nazioni coinvolte nei suoi progetti, incrementando l'amicizia fra i paesi della neonata istituzione. La formula nasce dall'esperienza italiana di Campanile sera che venne a sua volta copiata in Francia da Guy Lux con il titolo di "Intervilles", per l'allora statale TF1: delle cittadine si confrontavano tra loro giocando, in piazza. A quel punto il passo fu breve: aderirono al progetto Germania, Belgio e l'Italia e nacque "Jeux sans frontieres". Soltanto 4 erano i paesi che presero parte alla prima edizione nel 1965 (Belgio, Francia, Germania e Italia), un numero destinato ad aumentare notevolmente. Dal '65 ad oggi, infatti, 18 sono state le nazioni che hanno preso parte ai giochi, che oltre alle consuete estive ha visto anche 13 edizioni invernali, negli anni che vanno dal '70 al '82 e dal '89 al '91. Pochi sanno che Giochi senza frontiere è la trasmissione che ha inaugurato l'Eurovisione, e che per molti anni il programma è stato abbinato alla lotteria europea, il cui montepremi (circa 5 miliardi) veniva espresso in "Ecu", quando ancora l'Euro era solo un utopia. Il gioco consisteva in una serie di prove che le nazioni dovevano affrontare per guadagnare punti. Nelle prove in cui le nazioni si sentivano più forti potevano giocare il jolly, che faceva raddoppiare il punteggio totalizzato, mentre, a turno, saltavano una prova per giocare il fil rouge. Nel 1994 la squadra che non giocava "scommetteva" su un'altra ottenendo gli stessi suoi punti. In 30 edizioni, prodotte tutte dalla Rai, si sono avute più di 300 puntate dei giochi, con 2.500 città partecipanti (215 quelle italiane) di 18 nazioni. Si sono avute le più diverse ambientazioni e ci si è incontrati nelle piazze più famose d'Europa, come la "Grande Place" di Bruxelles, e davanti alle più belle cattedrali, come quella di Chartres in Francia o di Orvieto, in Umbria. Trasmessa dal secondo canale della Rai, la prima edizione era condotta da Giulio Marchetti ed Enzo Tortora. Nel 1967 si aggiunge Renata Mauro, che solo nel 1969 prende il posto di Enzo Tortora nella conduzione del programma insieme a Giulio Marchetti. Tra i conduttori storici del programma si ricordano maggiormente Claudio Lippi, Milly Carlucci ed Ettore Andenna, che ha condotto il programma nelle sue ultime storiche edizioni, sostituito solo nelle ultime due da Maria Teresa Ruta e Mauro Serio. L'assenza dei Giochi dai palinsesti televisivi europei aveva causato in questi anni non poche proteste. In un'intervista del 2005 Ettore Andenna ha dichiarato: "La Rai ha ricevuto in una sola estate, l'anno dopo che erano finiti i Giochi Senza Frontiere, ben 7.000 lettere di telespettatori che rivolevano i giochi". Ed effettivamente nel 2001 il programma sembrava sul punto di tornare, poi è saltato tutto. Nel 2006, l'EBU aveva comunicato l'intenzione di riprendere le trasmissioni dei Giochi; tuttavia, in seguito, alcuni problemi (in particolare di carattere finanziario) hanno bloccato l'edizione 2007, mentre si spera di poter organizzare quella del 2008. Per approfondimenti: www.giochisenzafrontiere.net Vocabolario Anche l'elettricità arriverà senza fili Assomiglia allo schermo interattivo di Minority Report o vagamente a un vecchio videogame da sala giochi, con il suo ampio display orizzontale, ma in realtà è un vero e proprio computer racchiuso in un tavolo, con tanto di altoparlanti e uno schermo da 30 pollici inglobato nella superficie sensibile al tocco. Basterà infatti toccare lo schermo per interagire con i contenuti digitali. Surface utilizza una complessa rete di sensori infrarossi, touchscreen, RFID e sistemi a retroproiezione. Grazie a tutto ciò sarà possibile, per esempio, scaricare immediatamente le fotografie da una fotocamera digitale, dotata di tecnologia Wi-Fi, semplicemente appoggiandola sullo schermo. Fotografie che potranno essere sfogliate, modificate, rimpicciolite o ingrandite usando le dita. Scambiarsi le immagini con gli amici diventerà un'operazione banale: non si deve fare altro che appoggiare sul tavolo un cellulare o un palmare wireless e trascinarcele sopra. Il tutto senza cavi o driver e senza avere il problema di formati compatibili. Quindi a differenza di un normale touchscreen potrà essere usato contemporaneamente da più utenti. Ciò permetterà alle persone di lavorare su file diversi nello stesso momento. Sarà capace anche di riconoscere codici a barre, tessere, carte di credito. Per questo Steven Ballmer, Ceo della Microsoft, sostiene che Surface in futuro entrerà nelle case di mezzo mondo ma il suo utilizzo sarà inizialmente limitato agli hotel, ai ristoranti, ai casinò, agli uffici pubblici. Voluto fortemente da Bill Gates, Surface è il frutto di sei anni di ricerche. Dovrebbe arrivare sul mercato alla fine del 2007 a un prezzo stimato tra i 5mila e i 10mila dollari e sarà equipaggiato con Windows Vista. Microsoft spera di abbattere gradualmente i costi di questa tecnologia, e maturare abbastanza esperienza da permetterle di creare una vasta gamma di offerte per il pubblico domestico, scolastico e business. Per vedere cosa sarà in grado di fare è disponibile un video sul sito http://www.microsoft.com/surface/ Dopo il wireless arriva la witrcity a suggerire un futuro sempre più senza filo. Gli scienziati americani del Mit sono riusciti ad accendere una lampadina da 60 watt, facendo originare l'elettricità necessaria da una fonte distante sette piedi, vale a dire più di due metri, senza che vi fosse nulla di fisico a unire le due parti. Il principio che sta alla base della witricity è quello della risonanza reciproca di due oggetti differenti, che li fa vibrare quando l'energia viaggia a una certa frequenza. Nella ricerca del Mit l'attenzione si è focalizzata su un tipo di risonanza in particolare, quella magnetica. Grazie a questa tecnologia si potrebbe arrivare a stanze attrezzate in modo tale da ricaricare la batteria di qualunque apparecchio elettronico sia presente al loro interno o addirittura a fornire energia direttamente al portatile, alimentandolo direttamente. Non ultimo, i ricercatori sottolineano che lo scarsissimo impatto dei campi magnetici sugli organismi biologici garantisce anche agli umani l’assenza di minacce alla salute. In Giappone nasce il Robot Bambino Un robot in grado di simulare i comportamenti di un bambino di 18 mesi è stato costruito in Giappone da ricercatori dell'Ente nazionale per la scienza e la tecnologia. E’ alto 1,3 metri e pesa 33 chili. Modellato con silicone in fattezze simili all’ immagine cinematografica di E.T., il robot è stato battezzato CB2, dalle iniziali in inglese di 'automa bambino con corpo biomimetico'. Il robot è dotato di oltre 200 sensori ottici, auditivi e tattili, che lo fanno reagire a stimoli ambientali cambiando le espressioni del viso, su cui risaltano i grandi occhi. I movimenti già alquanto complessi di un bimbo di 18 mesi sono replicati grazie a una cinquantina di simulatori muscolari ad aria compressa. Nokia N73 Luna Rossa Limited Edition per TIM Per tutti gli appassionati da giugno sarà disponibile un'edizione speciale del Nokia N73, definito Luna Rossa Limited Edition, modello ideato in occasione della Luis Vuitton Cup, la competizione veristica più attesa e seguita al mondo. Si distinguerà per una nuova veste e per accessori dedicati agli amanti del mare. Rispetto all'N73 standard le caratteristiche tecniche non cambiano, mentre le differenze sono nell'estetica. L'N73 Luna Rossa è infatti realizzato interamente in nero, con il logo dell'imbarcazione. Non mancano, inoltre, l'auricolare Bluetooth BH-100 ed un portacellulare a tema. Saranno inoltre precaricati sull'apparecchio una serie di video, wallpaper ed un gioco Java, dedicati a Luna Rossa e al mondo della vela. RFID: (acronimo di Radio Frequency IDentification - traducibile in Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per l’ identificazione automatica di oggetti, animali o persone. Il sistema si basa sulla lettura a distanza di informazioni contenute in un tag RFID usando dei lettori RFID. Un tag RFID è costituito da: i un microchip che contiene dati (tra cui un numero univoco universale scritto nel silicio); i una antenna; i può essere dotato o meno di una batteria. Un Tag è in grado di ricevere e di trasmettere via radiofrequenza le informazioni contenute nel chip ad un transceiver (ricetrasmettitore) RFID. Le risposte ai vostri dubbi Ciao, questo mese mi è stato chiesto da Elisa da Cassina De Pecchi se è possibile attraverso Internet guardare canali televisivi esteri. Guardare canali televisivi esteri è possibile e anche gratuitamente. Basta c o l l e g a r s i a l s i t o http://www.coolstreaming.us/ e selezionare la sezione WebTv. Qui sono elencati i canali tv delle tv estere suddivisi per nazionalità; per quanto riguarda le tv italiane, sono raggruppati per genere. Nel sito sono presenti altre sezioni: Video musicali che raccoglie videoclip di artisti italiani e internazionali; Web Radio, invece, dà accesso alle principali radio italiane e ad alcune radio locali. Per avere una buo- na performance delle TV internet inoltre è necessario essere forniti di ADSL almeno a 1024Kb/sec, anche se per gli streaming di alta qualità è forse necessario una linea più veloce. Per domande, suggerimenti Ai-Tek potete inviare un’ e-mail all’indirizzo [email protected] Epic 69,00 € XboX Lo strano caso del Dott. “Cliffy B.” Curioso il documento con cui Epic ha messo su carta il lato tecnico di Gears of War. Dice il teorema dell Dott. Bleszinki che: “date le 30 schermate al secondo costanti, calcolare il numero di poligoni e oggetti in movimento da visualizzare sullo schermo”. Può sembrare uno scherzo, ma non lo è. Il numero di frame al secondo di Gears of War è dato dalla volontà del proprio capo progettista di esaltare al massimo le potenzialità tecniche della console Microsoft, sacrificando sull'altare della bellezza estetica un numero di frame rate che in un altro gioco farebbe storcere il naso ai più. E invece Cliffy B. ha avuto ragione, dando vita ad uno dei titoli che farà da spartiacque per la prossima generazione di titoli su Xbox360 e riscrivendo interi trattati sull'uso delle strutture architettoniche nel mondo dei videogames. Tutto in Gears of War è rappresentato spremendo fino all'ultimo le risorse della console. Texutre ad alta definizione, effetti luminosi e particellari al proprio meglio, ambientazioni riprodotte fin nei minimi particolari, per noi parlare poi delle ottime animazioni dei protagonisti e degli avversari. Certo, i difetti non mancano e qua e là si può assistere a qualche piccola magagna ma si sa, la perfezione non è di questo mondo. E a dare ragione al “muscolo pensante” di casa Epic, arriva anche una fluidità complessiva che, a parte qualche sporadico caso, si conferma stabilmente sulle trenta schermate al secondo, senza infastidire minimamente lo svolgersi del gioco. I primi minuti di Gears of War sono un continuo guardarsi intorno, ammirare lo stile gotico adottato per riprodurre palazzi, strade e ogni singolo elemento dell'ambiente di gioco. Passano quasi in secondo piano i modelli “superpalestrati” dei protagonisti, abilmente riprodotti e mossi dall'Unreal Engine 3. Certo, dimenticatevi gli sconfinati spazi esterni di Oblivion, tanto per fare un titolo, o i panorami “a perdita d'occhio” visti in altri giochi. In Gears of War tutto è concentrato in poche decine di metri di visuale dal vostro personaggio (sempre inquadrato in terza persona o con una visuale “a tre quarti”) ma tale scelta è da ricercare con la precisa volontà di voler concentrare tutto il “succo” del gioco sull'unico elemento scaturito sulle tre righe dedicato al gameplay contro interi tomi destinato alle features tecniche: gli scontri a fuoco. La trama di "Gears of War" ci porterà sul pianeta Sera, una delle tante colonie umane sparse per l'universo, e racconterà le eroiche gesta di un soldato, tale Marcus Fenix, ingiustamente imprigionato per aver disobbedito ad un ordine del suo comandante. Il carcere non è certo un bel posto, ma dal momento in cui la porta della sua cella verrà aperta da Dominic Santiago (Dom per gli amici), il povero Marcus scoprirà che fuori da quelle mura non è che si sta poi tanto meglio. Il pianeta è, infatti, interessato da una sanguinosa guerra tra la razza umana ed i Locust, esseri mostruosi chiamati così per la deprecabile abitudine di uscire fuori dal terreno, e la fastidiosa resistenza a tutti gli insetticidi conosciuti tranne uno; il piombo. Non manca quindi un solido canovaccio narrativo che faccia da collante ai cinque "atti" che compongono l'intero arco di gioco, compreso anche qualche colpo di scena, ma si avverte fin dalle prime ore di gioco che la ripetitività delle situazioni è senza ombra di dubbio la pecca più grave ed evidente di Gears of War. Sebbene in molti potrebbero obbiettare sul fatto che questo è un tratto distintivo di quasi tutti gli sparatutto sul mercato, Gamesurf (appena reduce dall'ultimo Call of Duty), non può far finta di non notare come il pargolo della Epic sia sprovvisto anche di quel carisma che ha contraddistinto il prodotto Activision, ad esempio, né tantomeno possiede quella classe da “sparatutto di trincea” visto in Killzone. GOW è il classico gioco fast-food, fatto per essere compreso in fretta, ingurgitato in fretta e altrettanto velocemente dimenticato. Il reiterato utilizzo del tasto A per nascondersi gli innumerevoli ripari sparsi per tutta la mappa e una struttura di gioco che vorrebbe diperatamente renderlo più “tattico”, si scontra con nemici coriacei ma tutt'altro che furbi, con una team di compagni quasi impossibile da assecondare ai propri voleri e con una linea di gameplay che vuole solo rendere particolarmente furiosi (e divertenti, sia chiaro), i continui scontri a fuoco. Call of Duty (giusto per citarne uno) è stato un gioco capace di afferrarci direttamente per la zona pelvica e trasportarci direttamente “nel” gioco. GOW cerca di farlo ma non riesce a superare quel cristallo che separa il monitor dal giocatore. E' giovane e il carattere magari si formerà con l'andare del tempo, ma al momento dimostra ancora di essere immaturo. Anche il sistema di controllo, per quanto efficace e preciso sia nel momento in cui andremo ad affrontare il nemico “de visu” sia quando invece daremo fondo al versante più tattico del gioco uscendo dal nostro riparo solo quando saremo sicuri di poter colpire agevolmente il nostro avversario. Ottimo anche l'armamentario, che non si abbandona troppo a futuristici voli pindarici ma si affida alle sane e vecchie mitragliatrici accompagnate da shotgun, pistole di varia natura e granate. Unica eccezione il “Martello dell'Alba” che con particolari condizioni climatiche e la disponibilità del satellite, si limita a “Puntare” il nemico di turno (meglio se un boss di fine livello) e a lasciar fare tutto ad un raggio mortale che arriva direttamente dal cielo. Peccato invece per la sciagurata decisione di affidare lo switch delle armi al D-Pad che per definizione è piuttosto lento e impreciso. Da dimenticare anche l'unica sezione del gioco in cui potremo prendere possesso di un mezzo di locomozione. Una inutile parentesi fatta più per rispettare le mode del momento che non per dare all'utilizzo dei mezzi stessi una connotazione ben precisa all'interno del gameplay. Gears of War si rivela quindi un titolo interessante, ma solo a metà da affrontare possibilmente al livello massimo di difficoltà, tenendo ben presente che questo non modificherà di sicuro gli script che regolano l'intelligenza artificiale avveraria, ma che li renderà soltanto più resistenti ai nostri colpi e più precisi nell'utilizzo delle armi. M u l t y G e a r s Appurato il fatto che alla Epic ancora non hanno capito come realizzare un single player veramente degno di nota (Unreal 2, avete presente?), arriva finalmente il momento dei veri onori per il “Bleszinki 's team” dal momento che Gears of War trova nella modalità multigiocatore la massima espressione del gioco in Live. E non è un caso che nel preciso momento in cui scriviamo questa recensione, GOW abbia scalzato dalla vetta dei titoli più giocati su Xbox Live quel mostro sacro che risponde al nome di Halo 2. Effetto novità o effettivamente il costrutto che sta dietro al prodotto Epic è veramente la killer application per il multiplayer? Siamo portati a optare per la seconda opzione, dal momento che la natura “multipla” di GOW sembra trasudare da ogni riga di codice e da ogni singola mappa studiata per il multiplayer. Bastano poche partite per riuscire a dare un senso a tutto il lavoro svolto da Epic e per capire che ancora una volta il gioco in singolo è un piacevole passatempo (mica tanto, poi, dal momento che in 6 ore scarse abbiamo visto i titoli di coda) tra una partita multiplayer e l'altra. Spicca tra le modalità di gioco presenti anche un “Co-Op” che ci permetterà di affiancare un secondo giocatore (o di ospitarlo nella nostra partita) per affrontare assieme le normali missioni del single player. Veramente ottimo, soprattutto se si tiene conto che al contrario di tante altre produzioni, anche il multiplayer presenta le stesse caratteristiche tecniche del versante singolo del gioco, senza nessun visibile decadimento grafico. Realmente impression a n t e . Insomma, è palese dalla nostra recensione. Non siamo completamente soddisfatti di Gears of War. Certo, un buon gioco, un capolavoro tecnico di rara bellezza che segna profondamente la produzione ludica su Xbox360 e innalza di un gradino lo standard qualitativo con cui dovranno confrontarsi le prossime produzioni, Halo 3 compreso. Peccato però che tutto questo non lo salvi dalle immense pecche di un gameplay che in mezzo a questa enorme tech demo viene relegato in un angolo e costretto alla resa. Piatto, monotono e anche di breve durata, il single player di Gears of War si rivela un allenamento per il piatto forte della produzione Epic, ovvero il multiplayer. Ingredienti: (per 5 persone) 500g spaghetti integrali, 200g acciughe sott’olio (o sardine), 200g cipolla bianca, un bicchiere di buon vino bianco, 2 foglie di alloro, 100g di pomodori secchi, olio extra vergine di oliva e pepe. Ho il piacere di presentarVi per il mese di Giugno, una ricetta che richiama all’estate e ai suoi sapori, un piatto tipico della regione Veneto rivisitato da me per l’occasione. La ricetta originale prevede l’utilizzo di un tipo di pasta simile agli spaghetti chiamata “Bigoli”, fatti con il grano saraceno, ma verranno sostituiti con quelli integrali, più facili da reperire. I “Bigoli” in salsa, sono un primo piatto tipico delle località marittime venete e la salsa viene preparata con sardine o acciughe, abbondante cipolla e vino bianco, anche i pomodori secchi saranno una mia aggiunta. Come tutti i piatti tipici regionali, questa ricetta ha ingredienti poveri e non costosi, anche se in molti ristoranti il prezzo di questa specialità si aggira intorno ai 17/20 Euro. ESECUZIONE: Fare sgocciolare le acciughe dal loro olio di conservazione, senza buttarlo, ma conservandolo per creare la salsa successivamente. Se avete acquistato dei pomodori secchi sott’olio eseguire lo stesso procedimento delle acciughe, oppure se li avete acquistati sotto sale, sciacquarli abbondantemente sotto l’acqua. Pelare le cipolle e tagliarle a iulienne, ossia a strisce sottili e lunghe, farle rosolare con l’olio delle acciughe (e dei pomodori, se presente) facendole imbrunire. Aggiungere poi le foglie di alloro e il pesce sgocciolato, sfumare con il vino bianco, continuando la cottura a fuoco lento e sistemare il sapore della salsa aggiungendo solo il pepe se desiderato ed eventualmente dell’acqua. Una volta che il condimento raggiunge una discreta densità, togliere dal fuoco e filtrare la salsa con un passa-verdure o frullare con un mixer a immersione. Tagliare i pomodori secchi a striscioline sottili, che saranno poi la guarnizione finale del piatto. Cucinare gli spaghetti al dente, in acqua non molto salata, cercando di rispettare al massimo la cottura consigliata sulla confezione della pasta. Condire il tutto con la salsa di acciughe calda, guarnire gli spaghetti con le strisce di pomodori secchi e un goccio di olio extra vergine di oliva. Questo piatto che richiama i sapori estivi, Vi consiglio di abbinarlo ad un vino bianco speziato, come quelli del Trentino, servito abbastanza freddo. Se avete notato, durante l’esecuzione della ricetta, non vi è la presenza del sale se non che per l’acqua di cottura della pasta, in quanto i prodotti utilizzati per la salsa sono già molto saporiti per la loro particolare conservazione. In ogni caso, è a Vostra discrezione l’utilizzo di questo prodotto, anche considerando la qualità dei prodotti da Voi acquistati per l’esecuzione di questa preparazione. Non c’è che dire… No, non ci stiamo montando la testa, i Vostri complimenti ci incoraggiano ad andare avanti per la nostra strada continuando così il nostro progetto. Anche dal Mondo della musica internazionale arrivano direttamente ringraziamenti (che si possono leggere sul nostro nuovo spazio on-line in MySpace) a favore della nostra nuova rubrica “Anderview”, che vi consiglio di NON perdere!!! Tra tante notizie di musica e spettacolo, non dimenticateVi durante la Vostra lettura di fare uno spuntino con Chef Mene!!! Questo mese tra le tante E-Mail arrivate al mio indirizzo, segnalo quella di Rita da Altamura, che chiede per quale motivo i cibi una volta riscaldati risultino più saporiti. Prima di tutto colgo l’occasione per salutare tutti gli amici di Altamura, paese noto per la produzione di un pane speciale fatto con il grano duro, tipico in quasi tutta la Puglia. Cara Rita, i cibi riscaldati risultano più saporiti rispetto alla loro origine, in quanto perdono una parte di acqua da essi contenuta, tramite l’evaporazione della medesima durante il processo di riscaldamento. E’ MOLTO importante che i cibi non consumati vengano conservati a una temperatura non superiore ai 5°C, massimo 10°C per le verdure. Durante il processo di rigenerazione (riscaldamento) è importantissimo raggiungere almeno i 65°C per eliminare gli eventuali batteri formatesi per una maldestra conservazione delle pietanze, aggiungendo inoltre l’acqua necessaria per ristabilire il grado giusto di sapidità e umidità del prodotto alla sua origine. Un attento processo di rigenerazione delle vivande è importante in quanto tra i 12°C e i 65°C la prolificazione batterica è attiva, mentre a temperature inferiori è ridotta e invece a quelle maggiori avviene la loro quasi totale eliminazione. Consigli in cucina? Vuoi sorprendere i tuoi amici con una ricetta gustosa? Manda una e-mail a [email protected] sarò lieto di rispondere a tutti. Viene pubblicato il primo fumetto di Superman La Young Men's Christian Association (YMCA) viene fondata a Londra Il DC9 I-TIGI Itavia esplode nei cieli a nord di Ustica. 81 le vittime. Gianluca Pessotto, precipita da un abbaino John Lennon e Paul McCartney si incontrano per la prima volta Paperino appare per la prima volta nel cartone animato di Walt Disney La gallinella saggia (The wise little hen) Negli Stati Uniti esce il film Blues Brothers John Belushi Nasce il Telefono azzurro e Dan Aykroyd. Il logo Della famosa associazione Ultimo concerto di Elvis Presley ROMA, 16 Maggio ‘07 - Denunciate in stato di libertà due sorelle, di 81 e 79 anni, con l'accusa di furto nel negozio Gucci di via Condotti a Roma. Ulteriori indagini dei Carabinieri hanno accertato che le due nonnine, romane di nascita ma residenti rispettivamente a Catania e Perugia, non erano al loro primo furto. Lo scorso anno ne avevano compiuto un altro, sempre nello stesso negozio. Durante la perquisizione sono stati trovati borse, portafogli e portachiavi per un valore di circa settemila euro. (ANSA) Il Giro d'Italia ha scoperto una tresca amorosa: un quarantenne spezzino e' stato mostrato in diretta tv al mare in compagnia di un'amante . E' stato un parente, ignaro, a complimentarsi con la moglie, che credeva essere la bagnante a fianco del consorte, ben ripreso dalle telecamere: lei, purtroppo, e' caduta dalle nuvole, ma ormai la frittata era fatta. E il rientro dell'uomo, con i segni evidenti della tintarella, ha fatto il resto. FOGGIA, 22 Maggio ’07 Un’elettricista di 24 anni, candidato in una lista civica alle amministrative nel Gargano, offre una notte di passione alle elettrici. L'offerta, spiega il candidato, è rivolta a tutte le donne sposate o nubili, che lo voteranno. Come riuscirà - gli è stato chiesto - ad individuare quali donne lo hanno votato? 'Capirò da un semplice sguardo: in certi casi basta poco', ha risposto l'elettricista. (ANSA) Una rendita da 240 euro al giorno, ottenuta dai pagamenti di tre prostitute rumene, cui aveva 'affittato' il suo posto di lavoro. E' quanto guadagnavano un operaio di Poirino e la sua compagna albanese, che da prostituta si era trasformata in imprenditrice. Li hanno arrestati i carabinieri di Villastellone (To), dopo sei mesi di indagini. Sono entrambi accusati di sfruttamento della prostituzione. Intanto da Padova arriva la notizia di una singolare promozione: prestazione gratis ai clienti padovani se dovessero essere multati dai vigili . E' il “bollino rosa dell'amore”. Così la categoria ha risposto all'ordinanza antilucciole del sindaco Flavio Zanonato. All'iniziativa ha aderito oltre l'80% delle ragazze che lavorano in strada. Il bollino rosa dell'amore sarà indossato sopra i vestiti così il cliente saprà che sarà risarcito con una prestazione gratis. Si concordo pienamente: adoro rivedere la televisione italiana dei vecchi splendori, non nego che qualche replica di programmi mi strappa a volte anche un sorriso. Credo sia sempre una questione di attaccamento al passato che generazionalmente colpisce tutti: adulti che ricordano l’adolescenza, adolescenti che ricordano l’infanzia e così via… in un’estenuante divinazione del passato. Che sia il segno dell’insoddisfazione per il presente che viviamo?!? Ciao ragazzi Dopo un’attenta e doverosa osservazione dei palinsesti televisivi degli ultimi giorni ho deciso di scrivervi ciò che penso… C’è sempre chi d’estate vedendo l’ennesima replica di telefilm i cui protagonisti hanno ancora i capelli cotonati e le giacche con le spalline imbottite sbuffa, si lamenta e dice “Basta lo conosco a... Memoria!”. Eppure a me non dispiace, non mi spiace tornare per un’ora o poco più al giorno ai tempi dell’infanzia, ai giorni di spensieratezza in cui si guardava il telefilm di pomeriggio finché non passava il sole in cortile e poi si usciva con gli amici ad imitare i campioni dei mondiali. Mi piacerebbe molto rivedere anche le vecchie trasmissioni estive che di sicuro piacerebbero più di molte fiction o film di importazione strapagati dalle nostre frequenze… La televisione italiana ora tanto bistrattata e ahimè purtroppo molto spesso spenta ha vissuto in passato tempi gloriosi, tempi in cui faceva in più di un’occasione da collante per le famiglie italiane. Come non ricordare i tempi in cui ci si riuniva tutti insieme alla stessa ora perché iniziava quel programma che si aspettava tutta la settimana… E poi le mamme quante volte vi avranno chiesto di cenare in fretta perché dopo iniziava lo sceneggiato che loro tanto volevano vedere… Quando le fiction si chiamavano sceneggiati... Spesso si doveva accendere il videoregistratore perché i programmi da non perdere erano addirit- Concordate con me? tura due. Un abbraccio rinfrescante Ora se si è fortunati si hanno si e no due programmi decenti in un’intera settimana e quasi sicuramente saranno telefilm americani… Mario da Ancona Riflettete gente, riflettete! E se potete fatemi sapere cosa ne pensate a proposito, e qualora il tema vi sia piaciuto potremo continuare anche nei prossimi numeri… Io vi aspetto lì, nel prossimo numero, lucido già la tastiera ed il mouse, perché se non ve ne foste accorti a me l’argomento piace proprio tanto… La vostra affezionatissima Ary Mettetevi in contatto con me anche al numero : 346.7266591 Un grande abbraccio blues e auguroni per la rivista. Joe Valeriano Grazie per le belle parole sulla mia musica.Joe gran bella copertina... I Simpson... Mitici!!!! per... ora ... un saluto... ci risentiremo presto..... Hya Andergr@und Mag@zine, great to hear from you, we`ll pass your page on also - all the best, Joe Sei veramente grande a fare questo per la musica... continua cosi in bocca al lupo!!! Vi aspetto nel prossimo numero!!! Alcuni dei messaggi che ci sono stati lasciati come commenti sul nostro profilo myspace all’indirizzo www.myspace.com/and ergraundmagazine Non prendetemi per un fanatico, sono anni che non lo uso attivamente, dopo anni di uso e abuso e dopo averlo insegnato per un certo periodo. Però l’ho sempre nel cuore e so di avere un grande strumento a disposizione e quando, per lavoro, vado in un paese nuovo apro la guida del telefono e cerco il circolo esperantista locale per fare quattro chiacchiere con persone nuove; non importa se sono a Berlino o Shangay, a Kansas City o a Cracovia, a Rotterdham o a Milano(sì, ci sono anche lì, anche oggi). Da sottoterra … al settimo Cielo Ciao ragazzi, vorrei scambiare con voi qualche parola per togliermi un grande dubbio; vediamo se vi interessa e se potete aiutarmi. Titolo e sottotitolo: vi chiamo dalle pagine di Andergraund e quindi da sottoterra e vorrei che mi aiutaste a raggiungere il settimo cielo: la soluzione del mio dilemma. Il dubbio: siamo sicuri che quello che ci passano per apertura mentale, allargamento delle conoscenze, abbattimento dei limiti spaziali ovvero la GLOBALIZZAZIONE non sia in realtà una maniera subdola di rifilarci schifezze che arrivano da tutto il mondo, inculcarci che solo chi parla inglese è degno di considerazione, toglierci la voglia di approcciare altre culture se non sono loro a presentarsi a noi in inglese? Ovvero: un violenta e pesante INGLOBAZIONE in un meccanismo perverso di soffocamento della nostra libertà di scelta? Da ragazzo, molti anni fa, cercavo di allargare i miei orizzonti culturali, in tutti i modi possibili. Quando dico culturali intendo dal gioco alla storia, dalla fisica alla culinaria (non i sederi delle veline o delle table dance girls di oggi), dal viaggiare allo scambio di idee politiche. Il primo passo è stato la ricerca dell’ abbattimento dei limiti spaziali: ho iniziato a sfruttare lo spazio aperto, l’etere come si chiamava allora. Ovvero mi sono dedicato all’hobby delle radiocomunicazioni sia come Radioamatore Ufficiale che come CB. Sembra molto tempo fa ma sono solo 40 anni e, allora, il filo della radio non poteva essere più lungo di 1.5m e dovevi mandare al Ministero la piantina della casa e dichiarare dove era installata la radio!!!!! Altro che telefonini di oggi..... Ma oggi come la mettiamo con la nostra libertà? ieri sapevo di essere sotto controllo, oggi esiste la privacy; ovvero la libertà degli altri di farsi i fatti miei, di spiarmi, sapere dove sono in ogni istante attraverso il mio cellulare (la tua voce...la tua libertà...) di controllare cosa e quando compero. In cambio di qualche punto premio vogliono comperare la mia vita. Dopo la radio ho scoperto una altro fantastico strumento: l’abbattimento delle barriere linguistiche; secondo punto della comunicazione transnazionale e transculturale. Ho incontrato sulla mia strada l’Esperanto: una lingua artificiale, si; ma una lingua di tutti, non di pochi. Una lingua scelta, non imposta. Uno strumento con cui ho aperto i miei orizzonti oltre limiti impensabili. Avevo raggiunto la piena GLOBALIZZAZIONE. Ero entrato nell’universo che mi circondava, nessuno più poteva porre limiti o barriere al mio conoscere, al mio vivere. Tramite l’Esperanto ho avuto modo di giocare in spiaggia con ragazzi giapponesi, di partecipare a congressi internazionali linguistici e turistici (Congresso in crociera nel Mediterraneo con incontri, menù, spettacoli, visite turistiche in una sola lingua per partecipanti di 52 nazioni). Ho scritto e conversato, ho perfino avuto modo di incontrare alcuni esponenti di movimenti di liberazione di paesi dell’ex blocco sovietico; ho accompagnato per cinque giorni un rappresentante del Ministero dell’Industria Irakeno nel suo viaggio alla Fiera di Milano e da lì a incontrare industriali interessati a commerciare con l’Irak (Nel 1978 esportavamo attrezzature per l’industria, oggi esportiamo DEMOCRAZIA). Con un gruppo di amici abbiamo portato rappresentazioni teatrali a tre congressi internazionali in Jugoslavia (giovani), a Trento (Italiano) e a Madrid (Cattolici). Pensate la gioia di sentirsi tutti uguali, in un ambiente che ci coinvolgeva contemporaneamente tutti, tutti sullo stesso piano grazie a una sola lingua. Non era forse questo un modo per essere veramente GLOBALIZZATO? Per me sì. Oggi mi sento, invece, INGLOBATO in un mondo che non ha nessun rispetto per gli altri. Avete mai provato a scrivere ed esporre le vostre idee ad altri, a giornali, a ministeri, a società di consulenza, ad Aziende? Raramente vi torna un “Conferma di lettura” e molto più raramente vi torna una risposta, fosse anche negativa. Mi sento stretto, in un morsa soffocante, privato del mondo che mi circonda e, soprattutto, privato delle mia individualità e del rispetto di cui tutti abbiamo diritto. ALCUNE CURIOSITA’ : Sotto governi più moderni di questi ultimi, a livello di Ministero dell’Istruzione (si chiamava così) era uscita una legge per cui: se in una scuola si insegnavano almeno tre lingue (di solito Francese, Tedesco, Inglese e Spagnolo andavano per la maggiore) si poteva chiedere l’insegnamento dell’Esperanto. (Legge Segni anni ‘60) ESPERANTO si trova correntemente in uso giornalistico come sinonimo di UNIVERSALE. Nella definizione del linguaggio di programmazione ADA (considerato il linguaggio unificatore dei maggiori linguaggi di programmazione degli anni 80) si dice espressamente che voleva essere l’Esperanto dei linguaggi di programmazione Guardate il sito della MOVADO (nota marca di orologi) e scoprirete che è un nome in Esperanto, che significa movi- mento continuo. Altra marca famosa era la LANCO svizzera. La pronuncia del nome è Lanzo e significa lancetta. A Milano si vendevano gli orologi Esperanto, in Corso Buones Aires. Trovate traccia di tutto questo su Internet. Vi lancio una provocazione: trovate anche voi altri usi poco noti di parole di questo tipo. L’uso dell’inglese NON è sinonimo di libertà ma di omologazione, di sudditanza politica e culturale. Una scelta di un governo miope o suddito delle grandi potenze. Troverete molti figli e derivati dell’Esperanto: purtroppo tutti morti, mentre l’Esperanto vero è vivo e pieno di vita ed energia ancora oggi. Oggi abbiamo la Privacy, il FamilyDay, il login, il Ministero del Welfare, ... ma stiamo svendendo la nostra identità linguistica e culturale. Badate bene, non giudicatemi un autarchico o un nostalgico dell’italianismo a tutti i costi stile mussoliniano; lo ritengo altrettanto sbagliato. Mi piace studiare e conoscere le altre lingue per avvicinarmi “intimamente” alle altre culture, ma senza rinunciare alla mia identità. Un conto è studiare greco antico o aramaico per leggere “in diretta” testi biblici o filosofici; un conto è studiare l’inglese arcaico per leggere e gustare Shakespeare in originale; diverso è convincere una persona che “é degno di essere considerato un individuo” solo se impara a strafalcionare in inglese. Ma scusate, un eritreo o un giapponese o un brasiliano che impara l’italiano e viene a vivere e lavorare in Italia, magari a portare lavoro e innovazione, cosa è? un imbecille? E non dimenticate: la confusione delle lingue è talmente grave, come fatto, da essere stato considerato nella storia come un castigo biblico per punire la superbia dell’uomo. Nel Vangelo, dopo la discesa dello Spirito Santo, gli Apostoli parlavano e tutti li capivano nella loro lingua... certo non parlavano Esperanto, ma nemmeno Inglese o Ebraico; grande segno di civiltà e rispetto verso gli altri, parlavano una lingua che gli altri capivano, non imponevano loro di imparare la lingua di chi parlava. Vero o no, questo è una misura dell’importanza che si è sempre data alla possibilità di comunicare tra tutti gli uomini. Ci siete ancora? Se si, digitate su internet la magica parola ESPERANTO e scoprirete che, a dispetto dell’inglese e di coloro che lo giudicano morto, ci sono migliaia di siti, di radio, di corsi, di congressi locali e internazionali, di opportunità per i giovani, di occasioni di viaggiare, di conoscere, insomma: un universo GLOBALE e GLOBALIZZANTE. Ciao da uno che crede veramente nella GLOBALIZZAZIONE come strumento di apertura, non di sottomissione. MoGi Con questo intervento abbiamo inaugurato la sezione in cui chiunque di voi vuole dire la sua può farlo. Noi diamo spazio a tutte le vostre idee. Il nome “Spicher’s Corner”, deriva dall’antica usanza londinese per la quale tutte le domeniche mattina, in un angolo di Hyde Park, soprannominato “Speaker’s Corner” chiunque può dire ciò che gli passa per la testa (persino insultare la regina) a patto che non tocchi terra mentre parla (ovviamente non lo fa volando ma salendo su piccoli sgabelli). Augurandoci che continuate a seguirci e a scrivere numerosi, vi diamo appuntamento al prossimo numero! Ancora rimedi contro il caldo L’estate si preannuncia particolarmente calda e afosa... NO PROBLEM! Questo è il gadget che risolve tutti i vostri problemi: un cappello munito di pannello solare che alimenta un ventilatorino che fa aria sul viso! Non solo ripara la testa dai raggi del sole, ma dona refrigerio al viso accaldato. Ideale per le giornate in spiaggia senza ombrellone, i picnic, le escursioni e qualsiasi occasione dove è necessario stare sotto il sole cocente. Un’idea geniale e divertente per combattere il caldo! Misura unica con cinturino adattabile dietro. In cotone e plastica. Regalate una stella! Stanchi di regalare sempre le solite cose? Stupite parenti, amici e fidanzati regalandogli una stella! Il certificato che vi arriverà comodamente a casa è il dono originale unico e solo, vostro in tutta la volta celeste, personalizzabile con: la scelta della costellazione, il nome della stella da voi scelto, la dedica speciale, la data memorabile, il vostro nome o uno pseudonimo. Riceverete anche la brochure con la speciale lettera di di benvenuto, la scheda dettagliata della Stella e della Costellazione, il glossario dei termini astronomici e la mappa del cielo del periodo con la costellazione. Design in Cucina Un tocco di design in casa non guasta mai! Nemmeno e soprattutto in cucina, uno dei luoghi del focolare domestico dove per eccellenza la funzionalità regna sovrana. Invece dei soliti ceppi per coltelli in legno, ad esempio, potete stupire i vostri ospiti con questo particolarissimo oggetto, che sembra uscito dalla cucina di un lanciatore di coltelli un po’ distratto. Per coniugare funzionalità, qualità, design e ironia. Ionizzatore multiuso Molto versatile nel suo utilizzo, questo ionizzatore, producendo ioni attivi ed ossigeno puro, è ideale per eliminare i cattivi odori purificando l’aria. Ottimo per piccoli ambienti quali sgabuzzino, bagno, guardaroba o per eliminare cattivi odori, umidità e batteri delle scarpe. Dal design innovativo e compatto, il rumore è praticamente impercettibile. Nella confezione è presente un supporto per muro (viti e tasselli non compresi). Potenza 1.8 W. Funziona con 4 batterie stilo. Dopo la cocente delusione di due anni fa, Milano è tornata a gioire! Notte di festa in centro per la vittoria più sofferta arrivata dopo lo scudetto interista e contro l’avversario dell’incubo di Istanbul. Una vittoria per tutta l’Italia che dopo la vittoria nel mondiale ha portato sull’olimpo anche una squadra per club.