TEMPI LIBERI Corriere della Sera Venerdì 3 Febbraio 2017 35 # Tecnologie Dating online L’anima gemella può avere diversi interessi o gusti opposti. Ma fondamentale è che le due parti della mela si riuniscano sotto l’insegna dell’odio. Questa, almeno, è l’idea che sta dietro a «Hater», la nuova app di dating il cui obiettivo è creare «match» in base a ciò che gli utenti detestano di più. Che sia il ribrezzo per una vacanza in tenda o il fastidio di vedere Donald Trump seduto Hater, l’app che trova l’amore della tua vita in base a ciò che odi provate Gli studenti con certificazione Dsa (disturbi specifici dell’apprendimento) in Italia nell’anno scolastico 2014-2015 Mappe concettuali Software che consentono di «tradurre» testi in mappe semplificate: organizzano, ordinano e associano immagini, concetti e parole La realtà aumentata che ci invita al cinema 1,6% 44.792 (SuperMappe) Software per la matematica La difficoltà di calcolo è definita discalculia o disgrafia: non consente di incolonnare correttamente le cifre. In aiuto, ci sono programmi sul computer (IncolonnAbili) e applicazioni 4,27% 73.502 Scuola secondaria di II grado (Dragon Naturally Speaking Home) Corriere della Sera / Mirco Tangherlini 2.669.707 Numero totale di iscritti 2,55% Programmi per la dettatura di testi Il computer traduce la voce in testo scritto. Si evita quindi il passaggio dalla scrittura Ocr Programmi che consentono di scansionare documenti che poi possono essere vocalizzati una volta che sono su Pc 67.996 (OmniPage 18) Alunni con certificazione Dsa Audio Libri Testi scolastici digitali che possono essere letti dai comuni programmi già presenti su computer o su smartphone. Esistono (Personal anche software da installare Reader) su chiavetta Usb (Il numero reale è più alto di quello indicato nelle statistiche, poiché non sempre la dislessia e gli altri disturbi sono adeguatamente riconosciuti. Le percentuali risultano più alte nel Nord Italia, dove le diagnosi sono più diffuse) Fonte: Miur Digitale a scuola anti dislessia Quando l’aiuto diventa un limite? Tecnologia alleata dell’apprendimento. Ma c’è chi frena: ogni caso è diverso La scheda Vengono definitivi Disturbi Specifici dell’Apprendimento — Dsa — la dislessia (difficoltà nella decodifica del testo), la disortografia (difficoltà nella competenza ortografica e fonografica), disgrafia (difficoltà nell’abilità motoria della scrittura) e discalculia (difficoltà a comprendere e operare con i numeri) In Italia le stime parlano di almeno 1.900.000 persone con dislessia evolutiva «T sate Drofando Artivicialnete Buelo Ce Aqituanlente Drovano I Ragazi Qislesici Nl Lerege». Non è un errore di stampa, ma la rappresentazione di quello che vede una persona con difficoltà a decodificare il testo nella frase «State provando artificialmente quello che abitualmente provano i ragazzi dislessici nel leggere». La dislessia, ovvero la difficoltà nel trasformare le lettere in suoni, la disgrafia, il disturbo che rende faticoso scrivere in maniera corretta ed intellegibile, e la discalculia, le problematicità con il mondo dei numeri, sono molto più frequenti di quello che si pensi. Questi disturbi specifici dell’apprendimento o Dsa sono diagnosticati nel 2,59% della popolazione scolastica italiana: gli alunni dai 6 ai 18 anni con certificazione Dsa sono 186.290 su un totale di 7.184.070 studenti iscritti. Si tratta di patologie più maschili che femminili e si presentano in soggetti con quoziente intellettivo nella norma o alto. Niente a che vedere, quindi con un ritardo. Le persone con dislessia evolutiva possono leggere e scrivere (a seconda del grado più o meno accentuato di questo), ma riescono a farlo solo impegnando molte risorse ed energie mentali. Ne deriva una lentezza nella comprensione, maggiore stanchezza ed errori frequenti. «Con la © RIPRODUZIONE RISERVATA Old Cinema Brescia Scuola secondaria di I grado 1.721.653 Michela Rovelli Le tecnologie che assistono bambini e ragazzi con diversi gradi di dislessia e compensano le loro difficoltà a scuola Scuola primaria 2.792.710 nello Studio Ovale, non cambia. Gli aspiranti amanti sono invitati a indicare cosa ritengono insopportabile tra 2.000 argomenti (ma aumenteranno). Poi ci penserà l’algoritmo a trovare il compagno d’odio perfetto. L’app è ancora in versione beta. Ma sarà lanciata ufficialmente l’8 febbraio, in tempo per San Valentino. conseguenza che questi bambini hanno fortissime cadute di autostima — racconta Carlotta Jesi, autrice del libro autobiografico I miei bambini hanno i superpoteri. Storia della nostra dislessia —. Si sentono “stupidi” perché commettono più errori dei compagni. E spesso non vengono capiti dagli insegnanti. In realtà il loro cervello lavora in maniera diversa, rappresentando le lettere come immagini tridimensionali. Mio figlio dice — prosegue la giornalista madre di due ragazzi con dislessia — che gli sembra di vivere nel mondo di Minecraft (un videogame in cui la realtà sembra costruita con mattoncini lego tridimensionali)». Le difficoltà incontrate da queste persone possono essere compensate attraverso l’uso di tecnologie, come prevede una legge del 2010. Questi strumenti compensativi sono — spiega il sito dell’Aid, associazione italiana dislessia — software di sintesi vocale dei testi (il testo da studiare non deve più essere letto, ma ascoltato), oppure il registratore, che consente allo studente di non prendere appunti, e ancora i programmi di video scrittu- ra con correttore ortografico, che garantiscono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura, fino a programmi che trasformano i libri in mappe concettuali, ovvero scompongono i testi in immagini e li collegano tra loro in un ordine logico. Soluzioni efficaci? Sì. «Un dato empirico dell’effettivo funzionamento di questi strumenti — spiega Flavio Fogarolo consulente del centro studi Erickson — è il numero, in forte crescita, di studenti con Dsa che riescono ad accedere all’università. Se i software non fossero efficaci i ragazzi non riuscirebbero a giungere ai più alti livelli d’istruzione». Un altro dato indiretto dell’efficacia di questi strumenti è fornito dal numero crescente di libri scolastici disponibili in formato audio. «L’importante — prosegue Fogarolo — è che si apprenda ad usare questi strumenti al massimo della loro potenzialità. Compito della scuola è insegnarlo e definire un progetto personalizzato che sia costruito sulle capacità dello studente e sul suo grado di dislessia». Dello stesso parere Il progetto «Dislessia 2.0» sfrutta la tecnologia per diagnosi precoci e per formare gli insegnanti Strumenti efficaci Il numero di studenti che riescono ad accedere all’università è in forte crescita anche Jesi che, come racconta nel suo libro, ha usato la tecnologia «al bisogno»: «Non volevamo che questi strumenti compensativi spegnessero l’impegno e lo sforzo per raggiungere un obiettivo. Uno dei miei figli soffre di discalculia leggera, sarebbe stato facile dargli fin da subito una calcolatrice. Abbiamo preferito, invece, che si sforzasse a raggiungere i suoi limiti e supplire solo a quel punto. Oggi utilizza solo una tavola pitagorica, che gli risparmia la fatica di calcolo delle tabelline e gli consente di sfruttare la sua energia mentale, per esempio, sull’espressione che sta completando». Ma la tecnologia non è solo quella degli strumenti usati a scuola. Lo dimostra il progetto «Dislessia 2.0 soluzione digitale», (finanziato dalla fondazione Tim e sviluppato dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e dall’Aid) che si articola in tre proposte: una Smart@pp, per lo screening precoce dei disturbi della comunicazione e del neurosviluppo dai 6 ai 36 mesi. Poi, con lo stesso obiettivo, una seconda iniziativa, Dislessia online, che prevede lo sviluppo di prove di lettura online gratuite per «scremare» i pazienti e per una diagnosi più veloce. Infine Dislessia amica, una piattaforma di elearning per docenti e operatori della scuola. Simone Fanti 1881 L’anno in cui il medico Oswald Berkhan ha diagnosticato per la prima volta i sintomi della dislessia. Il termine è stato poi coniato nel 1887. Circa il 3-7% della popolazione mondiale soffre del disturbo, ma la percentuale sale al 20% se si considerano tutti coloro che potrebbero avere uno dei sintomi. Il disturbo, nella maggior parte dei casi, si manifesta nell’infanzia e può essere causato da fattori genetici o ambientali Il biglietto della metropolitana e del bus diventano strumenti interattivi per invitare le persone ad andare al cinema. Tramite la realtà aumentata. È l’esperimento messo sul campo da Brescia Mobilità, il dipartimento dei trasporti della città lombarda, in occasione della seconda edizione di Old Cinema Brescia, la manifestazione che inizierà domani coinvolgendo diversi luoghi della città, dalle sale cittadine alle stazioni metropolitane. L’idea è semplice ed efficace: il biglietto da timbrare sui mezzi di trasporto e quello per entrare al cinema diventano un ticket unico. Che, inquadrato dalla camera del proprio smartphone, fa partire il download e la visione immediati di un trailer cinematografico. In questo caso si tratta di una clip di 45” tratta dal film «Chiamatemi Francesco», la biografia di papa Bergoglio firmata dal regista Daniele Luchetti e prodotta da Pietro Valsecchi di Taodue. Proprio la biopic girata nel 2015 in lingua spagnola dal regista italiano — autore tra gli altri del film record d’incassi «Quo Vado?» e della serie tv «Solo») — è la case history intorno a cui si incentra la giornata introduttiva dell’evento organizzato da Old Cinema. Il progetto nazionale nato nel 2012 infatti vuole dare nuova vita al «vecchio» cinema, e vuole farlo non solo introducendo novità tecnologiche per coinvolgere il pubblico, ma trasformando Brescia in una cittàlaboratorio dove sperimentare nuove forme di produzione cinematografica. Così come lo è stato «Call me Francesco», lungometraggio pensato, girato e prodotto per essere proiettato non solo nelle sale cinematografiche ma anche diffuso — in contemporanea e in tutto il mondo — in televisione e su piattaforme di streaming come Netflix. Un approccio al mercato diverso che ha visto gli italiani Luchetti e Valsecchi protagonisti. La coppia di innovatori a Brescia incontreranno cineasti, imprenditori e investitori per creare possibili progetti comuni, e discutere di cinema come un’industria che genera indotti in altri mercati e, in generale, di nuove forme di finanziamento e produzione del cinema italiano. L’incontro dei due ospiti di Old Cinema con il pubblico verrà trasmesso in diretta video da Corriere Online. Per informazioni: oldcinema.net. Federico Cella @VitaDigitale © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 8727381