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DISPENSE DI FOTOGRAFIA | S. Tringali
01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 1!
LA LUCE
La Luce nella Fotografia
—
La luce è una forma di energia che irraggia dalle sorgenti luminose e da esse si
propaga in tutte le direzioni alla velocità di 300.000 km/s.
Le superfici colpite dai raggi luminosi si comportano in modi diversi, a seconda che li
riflettano o li assorbano in maggiore o minore misura. Praticamente, tutti i corpi
assorbono la luce, a causa della rugosità della superficie.
RIFLESSIONE E DIFFUSIONE
I corpi perfettamente levigati (come gli specchi) riflettono la luce secondo le leggi della
riflessione geometrica, dove l'angolo del raggio riflesso è uguale a quello del raggio
incidente.
Luce è riflessa quando la superficie è perfettamente levigata.
Se i corpi non perfettamente levigati, invece, riflettono in tutte le direzioni la luce che li
colpisce, provocando una diffusione; anche i mezzi trasparenti provocano la
diffusione della luce, come avviene nel cielo. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO
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01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 2
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Le superfici reali sono tutte più o meno ruvide, quindi la luce incidente viene riflessa
in più direzioni, provocandone la diffusione. Nella comune pratica fotografica, la luce
riflessa generalmente è da evitare (si pensi al sole riflesso da una vetrata o al lampo
riflesso nell'obiettivo da uno specchio).
La diffusione della luce costituisce invece una condizione spesso ricercata
accuratamente, come nel caso della fonte di luce (faro) orientato verso il soffitto.
LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA
In ambito fotografico la luce possiede le
seguenti proprietà:
Può essere classificata in vari
modi:
-
-
Qualità
Direzione
Contrasto
Uniformità
Intensità
Colore
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Diretta
Riflessa
Filtrata
Ambiente
Artificiale
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01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 3
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QUALITÀ: La qualità della luce può essere valutata a secondo delle ombre che fa
proiettare. Possono essere nette o soffuse. Una luce dura può essere data da una
sorgente puntiforme compatta come un faretto o anche il sole. (L'enorme distanza dalla
terra rende pressoché puntiformi anche il sole o la luna). Una luce diffusa, morbida può
essere data ad esempio dal cielo coperto oppure da una sorgente con una grande
superficie riflettente, tipo un pannello diffusore o una parabola per flash di grandi
dimensioni.
DIREZIONE: La direzione della luce influisce sulla forma e sull’aspetto superficiale
del soggetto. Potete fare qualche esperimento, illuminando con una lampada e
provando a cambiarne posizione attorno al soggetto, ad ogni scatto potrete verificare
l’effetto che produce ogni singola posizione della lampada. Siamo di norma abituati ad
avere un’illuminazione dall’alto che è la condizione della luce solare e che
consideriamo naturale. Illuminando il soggetto dal basso, per esempio, potremo sortire
un effetto drammatico cupo, minaccioso, mentre se poniamo la luce lateralmente ne
vedremo esaltarne le ombre superficiali e quindi rugosità della materia di cui è fatto il
soggetto.
Da guardare il video musicale “Sparkles and Wine - Opale” di
Nacho Guzman per capire al meglio l’importanza della direzione
e posizione della luce nello spazio. Usando un lettore di codici
QR per smartphone potrai scansione il codice qui a destra.
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01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 4
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CONTRASTO: Il contrasto in una scena da fotografare è il rapporto tra la zona più
luminosa e quella più buia. In genere però l’occhio umano è in grado di registrare
differenze di luminosità molto di più rispetto a una pellicola o ad un sensore digitale.
Questo perché l’occhio umano è in grado di adattarsi rapidamente alle differenze di
luce. Questo fa si che se esponiamo correttamente le parti più luminose di una scena,
potremmo ritrovarci un fotogramma con dei neri senza dettagli nella parte meno
luminosa della scena ripresa. Viceversa se esponiamo correttamente le parti meno
luminose della scena potremmo ritrovarci le alte luci (i bianchi) bruciate cioè tutto
bianco e privo di informazione (sovraesposto). Bisogna quindi prestare la massima
attenzione mentre fotografiamo al contrasto della scena e se con la nostra macchina
siamo in grado di riprendere la scena completamente o se dobbiamo operare una
scelta tagliando dall’inquadratura le parti più luminose o quelle più scure. Oppure
decidendo se vogliamo comunque una parte bruciata o una parte completamente nera
come nella figura 4. In questa foto scattata in Brasile, la scelta è stata di eliminare
volontariamente i dettagli della stanza e favorire l’ambientazione fuori dalla finestra.
Se disponiamo di una luce aggiuntiva o di un pannello riflettente potremmo ovviare a
precedenti problemi illuminando la parte più scura e quindi sostanzialmente
riequilibrando il contrasto per la nostra macchina fotografica.
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01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 5
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UNIFORMITÀ: Illuminando un soggetto molto esteso con la sola luce del flash,
difficilmente questi sarà illuminato uniformemente su tutta la sua superficie. Questo
dipende da una legge fisica la quale dice che l’intensità della luce diminuisce con il
quadrato della distanza. Quindi vi sarà una differenza di contrasto tra la parte del
soggetto più vicina al flash e quella più lontana. Bisognerà tenere conto di questo
fattore tutte le volte che fotografiamo.
INTENSITÀ: L’intensità luminosa è la quantità di luce emessa da una sorgente
puntiforme in una determinata direzione. Aumentando la distanza della sorgente, per
esempio, di 1 metro, avremo ridotto l’intensità di luce che colpisce il soggetto, ad un
quarto di quella iniziale. In esterni la distanza dal sole non può ovviamente essere
modificata ma possiamo interporre dei pannelli per modificarne l’intensità. Mentre in
studio possiamo o variare la potenza delle lampade oppure avvicinare o
allontanare la fonte luminosa oppure il soggetto dalla fonte. Nei flash avremo un
selettore che ci consentirà di aumentare o diminuire la potenza del lampo.
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01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 6
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COLORE: La luce è formata da onde elettromagnetiche che, a secondo degli elementi
chimici che la producono, ha lunghezze d’onda differenti e quindi anche colori
differenti. La diversa colorazione dei vari tipi di luce viene chiamata temperatura
colore ed è misurata in gradi Kelvin e va dalla luce di una candela a circa 1000-2000 K°
agli 11000-20000 K° di un cielo blu.
Sostanzialmente però quasi tutte le fonti luminose ci sembrano bianche infatti il nostro
cervello compensa qualche colore predominante. La pellicola o il sensore invece
registra queste differenze e dunque dovremo opportunamente usare la pellicola
appropriata o impostare la temperatura colore sulla nostra macchina.
LUCE DIRETTA: L’esposizione del soggetto direttamente alla sorgente luminosa senza
filtri e/o riflessioni.
LUCE RIFLESSA: Come visto nelle schede precedenti, la luce riflessa è la luce che
viene riflessa su superfici più o meno riflettenti a seconda delle esigenze. Il riflettore
che permette di ottenere una luce soffusa e morbida è il pannello bianco. In alcune
situazioni viene sfruttato anche il soffitto o la parete di una stanza, vedi figura 2 a pag 2.
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01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 7
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Avere un pannello è come avere un faretto o un flash. In modo particolare se la sua
superficie è argentata o dorata. Se la superficie, invece, come detto prima, è bianca è
come avere un faretto, o un flash dotato di filtro diffusore.
La luce riflessa dal pannello serve, assieme alla luce principale, a illuminare il
soggetto. Compito della luce principale fornire l'illuminazione generale, compito del
pannello rischiarare le ombre che, altrimenti,
sarebbero troppo scure.
La quantità di luce riflessa dal pannello
dipende dalla distanza tra pannello e fonte di
luce principale, dalla distanza tra pannello e
soggetto, dall'orientamento del pannello
rispetto al soggetto e alla fonte di luce
principale e, infine, dalla sua superficie.
Una superficie bianca riflette luce morbida e
diffusa, una superficie argentata o dorata,
riflette luce più dura e diretta. Usare un tipo di
pannello piuttosto che l'altro dipende dalle
esigenze della fotografia che si deve ottenere.
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01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 8
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La differenza tra la superficie argentata e quella dorata sta solamente nella
temperatura di colore della luce riflessa: più fredda quella del pannello argentato,
più calda quella del pannello dorato.
LUCE FILTRATA: La luce filtrata è la luce che colpisce un oggetto dopo essere stata
attenuata o filtrata attraverso l’impiego di filtri, tratteremo nel dettaglio questa
caratteristica più avanti. I filtri di conversione colore utilizzati per avvicinare le
caratteristiche della fonte luce che illumina la scena alle caratteristiche daylight,
consentono di ottenere immagini di qualità anche con illuminazioni non ideali. In
studio per esempio si potrà usare un filtro blu con illuminazioni tungsteno per
migliorare l'esposizione del canale del blu abbassando l'eccesso di rosso e, nel
contempo, l'infrarosso tipico di quell’illuminazione. Esasperati interventi di
bilanciamento del bianco, quando necessari per bilanciare la cromia, introducono
degrado qualitativo sul canale "sottoesposto" ed oggetto di elevata amplificazione
diversificata dagli altri canali.
LUCE AMBIENTE: La fotografia in luce ambiente è quella fotografia che si esegue
sfruttando l’illuminazione presente sulla scena o nel contesto di ripresa. La luce
ambiente non è dunque necessariamente luce naturale (cioè del sole) ma può
essere luce esterna a seconda della luce che si trova nel luogo di ripresa. Non rientrano
nel concetto di luce ambiente tutti gli espedienti atti a controllare o modificare la luce
esistente, o a creare luce artificiale (ad esempio i flash, i banks diffusori, i pannelli
riflettenti, eccetera). In questi casi si parla di luce artificiale o controllata.
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01 - LA LUCE NELLA FOTOGRAFIA - Pagina 9
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Luce naturale e luce ambiente sono perciò due cose
distinte, ma con un’importante caratteristica comune:
la mancanza di intervento e di controllo da parte del
fotografo sulle condizioni di luce.
Nella figura 8 è possibile vedere un fotogramma del film
“The Revenant” di Alejandro Iñárritu con Leonardo Di
Caprio, girato interamente senza l’utilizzo di luce
artificiale.
Scansione il codice QR a destra per guardare il trailer
italiano del film “The Revenant”.
Chi scatta in luce naturale o ambiente opera la scelta di riprendere la scena con i suoi
pregi e i suoi difetti, senza alterare in alcun modo l’atmosfera del luogo ripreso. È
una scelta che vuole restituire esattamente ciò che il fotografo (meglio, la macchina)
vede, senza altri interventi: la nuda e pura realtà delle cose illuminate. Chi scatta in
luce naturale o ambiente rinuncia quindi a controllare le caratteristiche della luce che
lo circonda.
LUCE ARTIFICIALE: La luce artificiale è la luce che viene utilizzata artificialmente dal
fotografo o direttore della fotografia a seconda esigenze artistiche e comunicative e
delle condizioni della luce ambientale.
Come spiegato precedentemente: la pellicola o nel caso delle fotocamere digitali, il
sensore, viene colpita dai raggi luminosi provenienti dagli oggetti circostanti che
ricevono luce (dal sole o da sorgenti artificiali) e la riflettono in tutte le direzioni. Dal
tipo di luce presente nella scena dipende gran parte del risultato del nostro lavoro, la
luminosità caratterizza l'atmosfera di un'immagine, ne permette diverse letture e
quindi è fondamentale conoscerla per sapere come comportarsi nelle diversissime
situazioni in cui ci possiamo trovare. Cominciamo col dividere principalmente i vari tipi
di luce in due categorie: luce "dura" e luce "morbida" (o “diffusa"). Una luce dura,
come ad esempio quella del sole produce ombre nette e forte contrasto, rende molto
bene la solidità degli oggetti. Al contrario una luce morbida, presente nelle giornate
nuvolose, appiattisce i contrasti cromatici della scena e non produce quasi ombre.
Molto utilizzata per smorzare i colori ed addolcire le forme.
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LUCE DURA
LUCE MORBIDA (o diffusa)
produce ombre nette
non produce quasi ombre
aumenta contrasto
appiattisce i contrasti cromatici
Un altro approccio nella classificazione della luce è quello di studiare l'ombra che essa
produce. Se un oggetto illuminato presenta un'ombra dai contorni netti e definiti
(vedi figura 9) siamo in presenza di una fonte luminosa dura, se individuiamo
un'ombra dai contorni sfumati abbiamo a che fare con una luce morbida (vedi figura
10). Infine se gli oggetti non presentano ombra affatto sono colpiti da una fonte di luce
"grande", spesso lontana i cui raggi arrivano da tutte le direzioni.
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Una differenza importante è quella tra luce naturale ed artificiale, la prima ha il
vantaggio di essere estremamente economica (figura 11) ma ha lo svantaggio di non
poter essere controllata, al contrario della luce artificiale (figura 12) delle lampade o
dei flash, fondamentale per fotografare di notte o in interni.
Esempio di set con luce artificiale nelle foto di Gregory Crewdson:
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