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ottobre 31, 2014 • Cultura e Spettacolo
Rocco Quaglia, Il senso della vita dalla madre al padre, Teoria dei
sistemi relazionali. Collana: Psicologia (Armando editore, Roma,
2014).
Il volume offre una diversa visione dello sviluppo, spostando l’accento dalle
prime relazioni del bambino con la figura materna, da cui deriverebbero il
funzionamento affettivo, sociale e comportamentale, alla relazione intesa
come sostanza generativa dell’esperienza umana capace di riorganizzare la
personalità del soggetto. L’individuo è biologicamente predisposto, oltre alla
relazione con la madre, a quella con il padre, con il partner e con il figlio e, in
ognuna di esse, cambia, con l’oggetto, la qualità del rapporto, capace di tirar
fuori inattese risorse interne.
Rocco Quaglia, psicologo e psicoterapeuta, è professore ordinario di
psicologia dinamica all’Università degli Studi di Torino.Roma, Rocco Quaglia la
nuova psicologia infantile
*Recensione di Roberto Guerra
Da Armando editore, casa editrice romana, specializzata da sempre, anni 50,
su Psicologia, Psicoanalisi e Psicopedagogia (o Scienze dell’educazione), e
molti volumi ben noti nelle sole facoltà di Padova, Roma, Bologna (Cesena),
un gran libro innovativo su tali scenari conoscitivi. Scenari fondamentali piu
che mai nella nostra epoca, direbbero gli stessi King Crimson (gruppo storico
pop progressive, album 21 ), viralizzata da una sorta di schiofrenia inedita
socialmente condivisa (quindi apparentemente innocua), da cui derivano
anche certamente la crisi attuale generale socioeconomica ed esistenziale, il
nichilismo minimale liquido (Baumann) dominante (e anche
autocompiaciuto), nonostante da sempre psicologia e altri saperi conoscitivi
scientifico sociali indichino nuove rotte creative e risoluitve (almeno a livello
individuale). Ma si sa, in Italia, fin da Freud, la psicologia sempre stoltamente
marginalizzata.
L’autore, come accennato, brillantemente, focus la prima infanzia e lo
sviluppo evolutivo, riformatta quasi la microstoria della psicologia infantile,
ricombinandola alla luce di nuovi paradigmi o approcci piu contemporanei.
Sullo sfondo spiccano gli input storici di Freud e Anna Freud e
Melanie Klein, Sullivan, Piaget e Spitz e Winnicott, la stessa Alice
Miller, persino gli “estremisti” Cooper e Laing (antipsichiatri) e
filosofi destrutturalisti (dopo lo stesso Lacan, Deleuze e Guattari),
ecc.. gli stessi (contemporaneo di Freud), Janet e il celebre Gregory
Bateson ( rivoluzionario dal punto vista sistemico, cibernetico e
ecologico) ma articolati in prospettive piu attuali e espanse in interfaccia
parentali (e implicitamente sociali, la famiglia agente della società) piu
complesse, non ultimo un sano ancoraggio a visioni socio biologiche,
fondamentali per relativizzare certo psicologismo limite dei pur immensi quasi
Padri fondatori della psicologia infantile moderna.
O con le parole stesse dell’autore con riferimento anche significatio a altri eo nuovi ricercatori, tutti dowlaod nel discorso globale innovatore:
“Punto di partenza restano le relazioni oggettuali, con riferimento non
all’oggetto ma alla coppia oggettuale in cui è da sempre inserito il bambino.
Alla base di questo costrutto concettuale non vi è, pertanto, una corrente di
pensiero, ma il problema della relazione del figlio con e figure genitoriali.
‘Confrontare le opere dei teorici odierni – scrivono Greenberg e
Mitchell – è come guardare differenti rappresentazioni pittoriche
dello stesso paesaggio, eseguite da artisti di diverse tradizioni
stilistiche ed estetiche” (Greenberg, Mitchell, 1983….)’.
Oltre a Stephem Mitchell e Greenberg , .Quaglia evidenzia, appunto, il ruolo
critico e esplorativo degli stessi (a volte in controluce) Trevarthen,
Rizzolatti,Damasio, LeDoux, Greenspan, Gallese, Stern stesso,
Gardner, ; Goleman, Greenspan, Benderly, Daniel Siegel, Kenneth
Dodge, Siegel, Salovey, Mayer, Kohu, tra ricerhe psicologiche
“umanistiche” e piu strettamente scientifiche che evidenziano (qua peraltro
riprendendo proprio Freud e la psicanalisi sul ruolo della pulsione e del
Desiderio)
Riassumendo in sintesi: alla luce specifica del metodo “sottomenu”
postpsicanalitico epostcibernetico/cognitivista ” Teoria dei sistemi relazionali”,
Quaglia rilancia e puntualizza “storicamente” con forza di bellezza, non solo
rigore scientifico, sia il grande valore del cosiddetto Sentimento fondamentale
anche a livello biologico, sia – e non spesso così flagrante- certa autonomia o
attività meno eteronoma del bambino stesso, feedback, , soprattutto, fin dalla
nascita (per registro di sistema genetico e poi memetico) già interfaccia
fondamentale nel configurare, le cosiddette relazioni genitoriali, il figlio come
quasi neurone specchio del sistema PadreMadre…
E – poi – ulteriore diversamente specchio transgenerazionale, futuribile e-o
futuro anteriore, con il partner o i figli stessi…
INFO
http://www.armando.it/schedalibro/23064/Il-senso-della-vita-dalla-madre-alpadre
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