Personal Gioielli ■ Per gli scaramantici e amanti dell’eleganza, Marinella propone il simbolo portafortuna in un gioiello da indossare. I gemelli, in argento smaltato e lucidato, riprendono sia la forma sia il colore della coccinella per sdrammatizzare con un tocco di ironia anche l’abito più formale. Prezzo: 330 euro. Info: 081.7644214 Investire nella Qualità della Vita ■ ■ ■ Collezionismo Bambole, trenini, aerei e peluche antichi diventano oggetti di valore da ricercare Giochi non solo per bambini I preferiti sono Goldrake e Mazinga, ma per un orso si pagano 20 mila euro di Elena Correggia I Stile ■ Il nuovo giubbotto Doriani, in pelle lavata con colletto e polsi in cashmere, è sportivo e funzionale con dettagli ricercati di raffinata eleganza. Pratico e versatile è adatto anche alle temperature più rigide, grazie all’imbottitura interna, foderata in maglia di cashmere. Prezzo: 890 euro. Info: 02.76008012 Accessori ■ Tradizione di altri tempi e attualità si fondono in questa cartella firmata Zippo, dotata di cinturini e rinforzi con finiture in nikel. Dallo stile rètro, è realizzata in pelle di vitello caratterizzata da una speciale lavorazione. È capiente e i divisori interni assicurano una buona organizzazione degli spazi. Prezzo: 242 euro. Info: 800.900331 l fascino di bambole, automobiline e peluche, compagni di ore liete e spensierate, rimanda a piacevoli e forse un po’ nostalgici ricordi del tempo che fu. Il mondo dei giocattoli tuttavia non rimane territorio riservato all’età dell’infanzia, ma diventa occasione di appassionata ricerca per chi ama acquistare oggetti antichi e curiose testimonianze del passato. «Questo settore collezionistico si divide in tre grandi categorie: bambole, giocattoli e peluche, che rappresentano anche i temi classici intorno ai quali vengono organizzate specifiche vendite dalle case d’asta», spiega Giorgio Crippa, esperto collezionista che gestisce insieme alla moglie un negozio-laboratorio a Milano dedicato ai balocchi antichi (www.ricordiebalocchi.com). «L’universo delle bambole annovera fra le più antiche e pregiate quelle in biscuit del periodo fra metà ’800 e gli anni 30 del ’900, soprattutto di case francesi come Bru, Jumeau, Steiner». Si tratta di articoli prodotti in numero limitato, di notevole qualità e ben conservati, il cui valore può oscillare da qualche migliaio di euro per i modelli più comuni fino a cifre che in qualche caso eccezionale arrivano a 50 mila euro. Fra le bambole del ’900 le tedesche in biscuit di marchi molto noti come la Armand Marseille trovano buoni riscontri, ma il collezionismo italiano apprezza anche le celebri Lenci di Torino, in feltro, espressive e molto ben confezionate nella cura sartoriale degli abiti. La produzione Lenci migliore va dal 1920 fino alla metà circa degli anni 30 e i prezzi oscillano dai 1.000 euro fino ai 8-10 mila per i pezzi più interessanti. Fra i modelli del dopoguerra la Barbie ha un po’ saturato il mercato, mentre sta crescendo la richiesta per la bambola italiana soprattutto di Furga, che negli anni 60 ha proposto esemplari in materie plastiche e poi in vinile. Fra queste piacciono molto le Furga serie S «Al- ta Moda» (Susanna, Sylvie, Sheila e Simona), con un ricco guardaroba da collezionare e prezzi che non superano 300-400 euro. «Il campo del giocattolo di latta è dominato invece dalla tipologia dei mezzi di trasporto, come treni, aerei, auto, navi, camion, che non rientrano nella modellistica in quanto non riproducono fedelmente la realtà, ma lasciano più spazio alla fantasia e all’interazione», afferma Crippa. Si tratta per lo più di produzioni tedesche caratterizzate dal movimento a carica meccanica, realizzate da ditte quali Marklin, Lehmann, Carette, con punte di eccellenza fra le due guerre. I prezzi vanno da poche centinaia di euro per un articolo degli anni 50 fino a un massimo di 10 mila euro per le rarità. Il genere spaziale stile missile, robot o navicella degli anni 50 in latta sta invece conoscendo un momento di arresto, poiché i collezionisti preferiscono la tipologia dei mostri anni 70 in plastica o metallo fuso, come Goldrake o Mazinga. «Tra i peluche a spopolare sono gli orsacchiotti, specie quelli della tedesca Steiff, che li produce dal 1903 e li contraddistingue per il bottoncino con l’etichetta in tessuto giallo posta sull’orecchio dell’animale», continua Crippa. Un orso discreto degli anni 50 può valere 500-700 euro, ma i prezzi salgono per gli articoli storici molto rari e gli amanti del genere sono disposti a spendere vere follie, anche per peluche un po’consumati dal tempo, con cifre che arrivano fino a 1520 mila euro. Gli esperti della casa d’aste Dorotheum confermano che marchi famosi, condizioni perfette ed estrema rarefazione sono le doti che fanno la differenza per i giocattoli d’epoca. Proprio da Dorotheum il 21 dicembre a Vienna verrà proposta una selezione che propone fra i lotti di spicco un orsetto Steiff degli anni 20 (prezzo di partenza 800 euro), un gatto Steiff degli anni 30 (base da 700 euro) e fra le bambole un modello «Hilda» della ditta tedesca J.D. Kestner, prodotto dopo il 1914 (base da 1.200 euro). (riproduzione riservata) ■ ■ Turismo Sulle tratte brevi, le compagnie aeree non offrono più bevande e pasti caldi gratuiti Se si viaggia in classe economica anche il caffè diventa un optional di Galeazzo Santini D a quando le compagnie aeree americane hanno eliminato i classici vantaggi costituiti da pasti gratuiti, alcolici e cuscini extra, molti viaggiatori hanno cominciato a volare con compagnie europee. Purtroppo però anche queste ultime si sono adeguate puntando sugli stessi risparmi. Così dal mese scorso la Scandinavian Airlines concede ai passeggeri che viaggiano in classe economica sui voli transatlantici solo una bevanda alcolica gratuita, mentre su quel- li europei è in vigore già da tempo la regola di pasti e bevande a pagamento. Anche la Austrian Airlines esige il pagamento per i pasti caldi in classe economica sui voli inferiori alle due ore e mezza, solo caffè, acqua, tè e cioccolata rimangono ancora gratuiti. La Aer Lingus, compagnia irlandese, ha fissato un prezzo per pasti e bevande sulle rotte europee e tutti gli alcolici consumati lungo i voli transatlantici sono a pagamento. Ma non è tutto. Da quest’anno la SAS impone un pagamento extra per bagagli voluminosi, oltre alle 100 corone (circa 14 dollari) per ogni paio di sci. La British Airways ha aumentato da due a tre sterline il sovrapprezzo per i viaggiatori che pagano con carta di credito per voli interni. La Air Lingus per i viaggi in Europa non offre più gratuitamente i giornali, ma li vende ai passeggeri. La maggior parte di questi cambiamenti riguarda l’Europa, ma deriva dalla situazione delle linee americane, molte delle quali hanno stretto accordi con quelle del Vecchio continente. Ecco perché, per esempio, i passeggeri che volano in classe economica con Air France- KLM pen- sano di ricevere una quantità illimitata di bevande gratuite, mentre possono berne solo una, perché la compagnia francese deve seguire le limitazioni della Delta Airlines statunitense. Perfino la Swiss International Airlines aveva tentato di far pagare i pasti ai passeggeri, ma di fronte alla loro reazione negativa, ha deciso di tornare a renderli gratuiti, anche se la qualità è decisamente inferiore rispetto a quella di un tempo. (riproduzione riservata) “ Lampi nel buio Grandi principi hanno grandi giocattoli William Cowper ”