Società Cooperativa per Azioni Sede sociale: Matera (MT), Via Timmari, 25 Direzione Generale: Altamura (BA), Via Ottavio Serena, 13 Capitale Sociale e Riserve al 31 dicembre 2013: Euro 265.654.199 Registro delle Imprese di Matera n. 5585 Cod. Fisc. e P. IVA: 00604840777 Iscritta all'Albo delle Banche al n. 5385.0 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi PROSPETTO INFORMATIVO Redatto in formato tripartito ai sensi della delibera Consob 14 maggio 1999, n. 11971, e successive modifiche e integrazioni e del Regolamento n. 809/2004/CE della Commissione del 29 aprile 2004 recante modalità di esecuzione della Direttiva 2003/71/CE. Relativo: (A) all'offerta in opzione agli azionisti di massime n. 13.910.650 azioni ordinarie "Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A." di nuova emissione (le "Azioni") e all'offerta ai soli azionisti sottoscrittori di massime n. 13.910.650 obbligazioni del prestito denominato "Banca Popolare di Puglia e Basilicata Tasso Fisso 5% 2014/2017" (le "Obbligazioni"); (B) alla contestuale offerta al pubblico indistinto delle Azioni inoptate e non prelate ed ai soli terzi acquirenti le Azioni del citato prestito obbligazionario. Emittente e responsabile del collocamento: BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.p.A. Il Prospetto Informativo è composto dal Documento di Registrazione, dalla Nota Informativa e dalla Nota di Sintesi, ai sensi dell'art. 94, comma 4, del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58. Il Documento di Registrazione è stato depositato presso la Consob in data 18/7/2014, a seguito di approvazione comunicata da quest'ultima con nota protocollo n. 60150/14, del 17/07/2014. La Nota Informativa e la Nota di Sintesi sono state depositate presso la Consob in data 18/07/2014, a seguito di approvazione comunicata da quest'ultima con nota protocollo n. 60148/14, del 17/07/2014. Il Documento di Registrazione, la Nota Informativa e la Nota di Sintesi La Nota di Sintesi devono essere letti congiuntamente. Il Documento di Registrazione, la Nota Informativa e la Nota di Sintesi sono a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede di Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., presso tutte le filiali dell'Emittente nonché sul sito internet www.bppb.it. L'adempimento di pubblicazione del Prospetto non comporta alcun giudizio della Consob sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. __________________________________________________________________________ [Pagina volutamente lasciata in bianco] __________________________________________________________________________ 2 AVVERTENZA AL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Banca Popolare di Puglia e Basilicata, ai sensi dell'art. 94, comma 4, del Testo Unico Finanza, si è avvalsa della facoltà di redigere un prospetto informativo nella forma di documenti distinti, suddividendo le informazioni richieste in un Documento di Registrazione, una nota informativa sugli strumenti finanziari e una nota di sintesi. Gli investitori sono invitati a esaminare le informazioni contenute nella relativa nota informativa nonché le altre informazioni contenute nel prospetto (ivi incluso il presente Documento di Registrazione). Si rinvia al Capitolo 4 (Fattori di Rischio) del presente Documento di Registrazione per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi all'Emittente nonché all’Avvertenza e al Capitolo 2 (Fattori di Rischio) della Nota Informativa per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari oggetto di offerta e alle offerte. Si richiama in particolare l'attenzione dell'investitore sui rischi connessi alle criticità emerse a seguito degli accertamenti ispettivi condotti dalla Banca d'Italia e conclusisi nel corso del 2013 (cfr. Paragrafo 4.1.1 del presente Documento di Registrazione), sui rischi connessi all'adeguatezza patrimoniale della Banca e alle perdite registrate nel corso degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2012 e 2013 (cfr. Paragrafo 4.1.2 del presente Documento di Registrazione), nonché sul rischio di credito (cfr. Paragrafo 4.1.3 del presente Documento di Registrazione). Sul tema dell’adeguatezza patrimoniale si richiama l’attenzione dell’investitore sull’entrata in vigore, a partire dal 1 gennaio 2014, dei nuovi requisiti patrimoniali per le banche previsti dal framework Basilea III, nonché sulla circostanza che Banca d’Italia ha richiesto all’Emittente coefficienti patrimoniali più rigorosi. In particolare, la seguente tabella riporta il raffronto tra i coefficienti minimi di capitale previsti dal framework Basilea III a far data dal 1 gennaio 2104 per l'intero sistema bancario e quelli aggiuntivi richiesti all'Emittente dalla Banca d'Italia, nonché i coefficienti fatti registrare dall'Emittente al 31 marzo 2014, prima dell'esecuzione dell'aumento di capitale oggetto di offerta: Indicatori patrimoniali consolidati Soglie regolamentari per il 2014 Requisito minimo di Requisito Capital capitale minimo di Conservation comprensivo capitale Buffer del Capital Conservation Buffer Common Equity Tier 1 Ratio (CET 1) 4,50% Tier 1 Ratio (T 1) 5,50% Total Capital Ratio (TCR) 8,00% 2,50% Requisito minimo di capitale, comprensivo del Capital Conservation Buffer, richiesto all’Emittente Coefficienti dell’Emittente al 31 marzo 2014 7,00% 7,00% 7,91% 8,00% 10,00% (10,5% al 31 dicembre 2014) 7,91% 10,50% 12,50% 12,32% Tenuto conto dei requisiti aggiuntivi specifici richiesti dalla Banca d'Italia, la soglia minima regolamentare in vigore al 31 dicembre 2014 per l'Emittente è pari al 8,00% di Tier 1 Ratio, cui va aggiunto l'ulteriore 2,50% di Tier 1 Ratio quale requisito di conservazione di capitale previsto dalla nuova normativa di riferimento, così per un coefficiente minimo pari al complessivo 10,50%. Al riguardo, si evidenzia che, in conformità alle stime operate con riferimento alla data del 31 dicembre 2014 e tenuto conto della scindibilità dell’aumento di capitale oggetto della presente offerta, anche in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, l’Emittente disporrebbe di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Ove tale circostanza venisse effettivamente confermata alla data del 31 dicembre 2014, l’Emittente sarebbe soggetto alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare 285, che prevede, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi. Si rinvia, in proposito, a quanto precisato nel Capitolo 2, Paragrafo 2.2.6. (Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di distribuzione dei dividendi) della Nota Informativa. Si evidenzia, inoltre, che, non esistendo un consorzio di garanzia per il buon esito dell'aumento di capitale oggetto del presente Documento di Registrazione, né impegni di sottoscrizione, il medesimo potrebbe non essere sottoscritto o chiudersi per un ammontare inferiore rispetto a quanto previsto; tale circostanza potrebbe pregiudicare o consentire di realizzare solo parzialmente l'obiettivo di allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale imponendo all’Emittente di porre in essere nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale, quali aumenti di capitale che, ove non sottoscritti, potrebbero generare, in capo agli investitori, effetti diluitivi. Con riferimento alla predetta ipotesi, si precisa che l’Emittente ha pianificato il ricorso a ulteriori operazioni di ricapitalizzazione, che potranno eventualmente prevedere anche il ricorso all’emissione di strumenti ibridi di capitale computabili nel Tier 1 Capital fino ad un massimo di 30 milioni di Euro. Avvertenza al Documento di Registrazione 3 Con riferimento alla qualità del credito, la seguente tabella riporta la sintesi delle informazioni sulle esposizioni verso la clientela al 31 dicembre 2013, 2012, 2011, a confronto con i corrispondenti dati di sistema: Rischiosità del credito (dati in %) Crediti deteriorati lordi / crediti clientela lordi Crediti deteriorati netti / crediti clientela netti 2013 Banca 2012 Sistema Banca 2011 Sistema Banca Sistema 20,11% 15,90% 14,58% 13,40% 10,11% 11,20% 12,87% 10,00% 8,99% 8,70% 7,49% 7,10% Coverage ratio dei crediti deteriorati 41,61% 41,80% 42,69% 38,80% 28,34% 39,20% Sofferenze lorde / crediti clientela lordi 12,93% 8,70% 7,06% 7,20% 5,46% 6,20% Sofferenze nette / crediti clientela netti 6,01% 4,00% 3,35% 3,50% 3,03% 2,90% Incagli lordi / crediti clientela lordi 4,41% 5,30% 4,52% 4,20% 2,85% 3,30% Incagli netti / crediti clientela netti 4,08% 4,20% 2,94% 3,40% 2,64% 2,70% Coverage ratio sofferenze 57,61% 56,90% 56,70% 54,60% 46,30% 55,70% Sofferenze nette / patrimonio netto 73,25% n.d. 43,73% n.d. 30,40% n.d. 1,41% n.d. 4,16% n.d. 0,45% n.d. 28,60% n.d. 19,90% n.d. 5,20% n.d. Costo del rischio (rettifiche su crediti / crediti clientela netti) Grandi rischi (valore di bilancio) / crediti netti totali Avuto riguardo al rischio di credito, si segnala che la Banca d’Italia ha imposto all’Emittente l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle attività ponderate per il rischio e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%. Si richiama, infine, l'attenzione dell'investitore sulla circostanza che le relazioni della Società di Revisione relative ai bilanci degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 e 2012 contengono dei richiami di informativa concernenti, tra l'altro, il livello dei coefficienti patrimoniali. Per maggiori informazioni si rimanda al Capitolo 2, Paragrafo 2.1 (Revisori legali) del presente Documento di Registrazione e al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.18 (Rischi connessi ai richiami di informativa contenuti nelle relazioni al Bilancio 2013 e 2012). Avvertenza al Documento di Registrazione 4 AVVERTENZA ALLA NOTA INFORMATIVA Banca Popolare di Puglia e Basilicata, ai sensi dell'art. 94, comma 4, del TUF, si è avvalsa della facoltà di redigere un prospetto informativo nella forma di documenti distinti, suddividendo le informazioni richieste in un documento di registrazione, una nota informativa sugli strumenti finanziari e una nota di sintesi. Gli investitori sono invitati a esaminare le informazioni contenute nella presente Nota Informativa nonché le altre informazioni contenute nel Prospetto (ivi incluso il Documento di Registrazione). Si rinvia all’Avvertenza e al Capitolo 4 (Fattori di Rischio) del Documento di Registrazione per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi all'Emittente e al Capitolo 2 (Fattori di Rischio) della Nota Informativa per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari oggetto di offerta e alle offerte. Investimento in Azioni Rischio di illiquidità delle Azioni I destinatari delle Offerte sono invitati a tener conto che le Azioni presentano gli elementi di rischio propri di un investimento in strumenti finanziari non quotati in un mercato regolamentato, né negoziati in un sistema multilaterale di negoziazione o in regime di internalizzazione sistematica. In ragione di quanto precede e tenuto altresì conto che l'Emittente non assume alcun impegno al riacquisto delle Azioni, tanto queste ultime quanto i relativi diritti di opzione non presentano il requisito della liquidità, per cui in sede di disinvestimento potrebbero sorgere difficoltà di smobilizzo. Per i sottoscrittori delle Azioni, infatti, potrebbe essere impossibile o difficile poter vendere le Azioni o poter ottenere, in caso di vendita, un valore uguale o superiore al valore dell'investimento originariamente effettuato. Ai fini della determinazione del prezzo unitario delle Azioni oggetto delle Offerte, il Consiglio di Amministrazione, non si è avvalso del supporto di esperti indipendenti né ha adoperato criteri di valutazione, ma ha tenuto conto esclusivamente di quanto stabilito dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010 che, nel conferire al CdA la facoltà di aumentare in una o più volte il capitale sociale, ha precisato che il prezzo di emissione delle Azioni non potrà essere inferiore al relativo valore nominale, maggiorato di un importo almeno pari al 60% dell'ultimo sovrapprezzo deliberato dall'assemblea ordinaria nell'importo di Euro 3,86. Dall'applicazione di tale criterio è dunque emerso un prezzo di sottoscrizione minimo pari a Euro 4,896, di cui Euro 2,580 a titolo di valore nominale ed Euro 2,316 a titolo di sovrapprezzo. Fermo tale importo minimo, il Consiglio di Amministrazione ha determinato in Euro 5,00 – di cui Euro 2,58 a titolo di valore nominale ed Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo – il prezzo di sottoscrizione delle Azioni. Si evidenzia che tale prezzo risulta inferiore al valore del patrimonio netto contabile per azione dell'Emittente al 31 dicembre 2013, pari a Euro 6,44. Di seguito si riporta il moltiplicatore "Price/Book Value" riferito all'Emittente determinato sulla base del Prezzo di Offerta delle Azioni, unitamente a quello relativo a un campione di banche quotate e di alcune banche non quotate. Multipli per le banche quotate* Avvertenza alla Nota Informativa Price/Book Value Banca Profilo 1,544 Credito Emiliano 0,989 Mediobanca 0,82 Banca FINNAT Euramerica 0,945 Credito Bergamasco 0,727 Banca Popolare di Sondrio 0,692 Intesa Sanpaolo 0,799 Banca Popolare dell'Emilia 0,588 Unicredit 0,745 Ubi Banca 0,535 Banca Carige 0,531 Banca Popolare di Milano 0,629 Banco di Sardegna risp 0,472 Banco Desio e della Brianza 0,44 Credito Valtellinese 0,362 Banca Monte dei Paschi 0,427 5 Multipli per le banche quotate* Price/Book Value Banco Popolare 0,506 Banca Pop. Etruria e Lazio 0,261 Media 0,666 Banca Popolare di Puglia e Basilicata 0,78 * Fonte dati: Bloomberg al 30 giugno 2014 Multipli per le banche non quotate* Price/Book Value Banca Popolare dell'Alto Adige 1,160 Banca di Cividale 1,600 Veneto Banca 1,370 Cassa di Risparmio di Ravenna 1,300 Banca Popolare di Bari 1,070 Cassa di Risparmio di Bolzano 1,580 Media 1,346 Banca Popolare di Puglia e Basilicata 0,78 * Fonte dati: bilancio al 31 dicembre 2013 Dalle tabelle sopra riportate emerge che il multiplo "Price/Book Value" 2013 dell'Emittente è superiore alla media delle banche quotate e inferiore a quello delle banche non quotate. Si evidenzia che non è stato rappresentato il multiplo "Price/Earnings" in ragione del fatto che l'Emittente, negli esercizi 2012 e 2013, ha chiuso il bilancio con un risultato economico negativo. Nell’effettuare il confronto dei multipli, gli investitori devono tener presente che il prezzo delle azioni delle società quotate è un prezzo di mercato mentre quello delle banche non quotate e dell’Emittente è fissato dagli organi sociali. Si evidenzia che le Azioni avranno godimento dal 1 gennaio 2015. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 5, paragrafo 5.3.1 (Prezzo di Offerta) della Nota Informativa. Le Azioni sono offerte direttamente dall'Emittente. La Banca è, dunque, Emittente, offerente e responsabile del collocamento delle Offerte. Sotto tale profilo esiste, dunque, un potenziale conflitto di interessi. Investimento nelle Obbligazioni Subordinatamente alla sottoscrizione delle Azioni, gli investitori avranno, inoltre, la facoltà di sottoscrivere, per un numero massimo pari a quello delle Azioni sottoscritte, le Obbligazioni oggetto delle Offerte. La possibilità di sottoscrivere le Obbligazioni è, dunque, riservata ai sottoscrittori delle Azioni. Le Obbligazioni sono al portatore e possono essere trasferite a qualsiasi soggetto. I destinatari delle Offerte sono invitati, tra l'altro, a tener conto che le Obbligazioni non saranno ammesse a negoziazione su un mercato regolamentato, né su sistemi multilaterali di negoziazione, inoltre l'Emittente non agirà in qualità di internalizzatore sistematico, né assumerà alcun obbligo di riacquisto delle obbligazioni, ferma la possibilità di procedere a eventuali riacquisti alla pari delle Obbligazioni, su base puramente facoltativa e in conformità a quanto previsto dalle proprie policy aziendali rese disponibili sul sito internet dell'Emittente (www.bppb.it). Pertanto, ove l'Emittente non procedesse al riacquisto in conto proprio, l’investitore potrebbe trovarsi nell'impossibilità di rivendere le Obbligazioni prima della scadenza naturale, a meno che ricerchi autonomamente una controparte disposta ad acquistare le stesse. Il prezzo e gli altri termini e condizioni della vendita saranno concordati dalle parti in autonomia. Avvertenza alla Nota Informativa 6 INDICE GENERALE NOTA DI SINTESI................................................................................................................................13 Sezione A – Introduzione e avvertenze .......................................................................................15 Sezione B – Emittente ed eventuali garanti ..............................................................................15 Sezione C – Strumenti finanziari ..................................................................................................19 Sezione D – Rischi ..............................................................................................................................21 Sezione E – Offerta .............................................................................................................................28 DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE..............................................................................................31 1. PERSONE RESPONSABILI ..............................................................................................................41 1.1. Indicazione delle persone responsabili delle informazioni fornite nel Documento di Registrazione .................................................................................41 1.2. Dichiarazione di responsabilità ..................................................................41 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI.........................................................................................................42 2.1. Revisori legali ............................................................................................ 42 2.2. Informazioni sui rapporti con la Società di Revisione ............................... 43 3. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ..............................................................................44 3.1. Premessa .................................................................................................... 44 3.2. Informazioni finanziarie relative agli ultimi tre esercizi ........................... 44 4. FATTORI DI RISCHIO ......................................................................................................................56 4.1. Fattori di rischio relativi a Banca Popolare di Puglia e Basilicata ............ 56 4.1.1. Rischio connesso alle criticità da accertamenti ispettivi ...........................................56 4.1.2. Rischi connessi all'adeguatezza patrimoniale e alle perdite di esercizio ...................58 4.1.3. Rischio di credito ......................................................................................................60 4.1.4. Rischi connessi all'impatto della crisi economico/finanziaria generale ....................62 4.1.5. Rischi connessi alla crisi del debito nell'Eurozona ...................................................63 4.1.6. Rischio correlato alla liquidità dell'Emittente ..........................................................64 4.1.7. Rischio di mercato ....................................................................................................66 4.1.8. Rischio operativo ......................................................................................................67 4.1.9. Rischi connessi ai procedimenti giudiziari in corso ..................................................67 4.1.10. Rischi connessi al contenzioso fiscale in essere ........................................................68 4.1.11. Rischio correlato all'assenza di rating dell'Emittente ...............................................68 4.1.12. Rischio relativo alle operazioni di ripatrimonializzazione della Banca .....................68 4.1.13. Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di distribuzione dei dividendi 70 4.1.14. Rischio riferibile a operazioni con soggetti collegati e a significativi affidamenti diretti erogati in favore di esponenti aziendali ...................................................................................70 4.1.15. Rischio relativo al profilo di indipendenza degli amministratori dell’Emittente .......73 4.1.16. Rischio relativo al debito sovrano .............................................................................73 4.1.17. Rischio connesso alle operazioni di cartolarizzazione ..............................................74 4.1.18. Rischi connessi ai richiami di informativa contenuti nelle relazioni al Bilancio 2013 e 2012 74 4.1.19. Rischio relativo all'elevata remunerazione del Collegio Sindacale ...........................75 4.1.20. Rischio relativo all'affidamento dei servizi informatici in outsourcing.....................75 4.2. Fattori di rischio relativi al settore di attività della Banca ........................ 75 4.2.1. Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario ........................75 4.2.2. Rischi connessi all'evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario 75 4.2.3. Rischi connessi alla riduzione della liquidità............................................................77 5. INFORMAZIONI SULL'EMITTENTE ................................................................................................79 5.1. Storia ed evoluzione dell'attività dell'Emittente ........................................ 79 5.1.1. Denominazione legale e commerciale .......................................................................79 5.1.2. Luogo di registrazione dell'Emittente e suo numero di registrazione .......................79 Indice Generale 7 5.1.3. Data di costituzione e durata dell'Emittente .............................................................79 5.1.4. Domicilio e forma giuridica, legislazione in base alla quale l'Emittente opera, paese di costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale e della principale sede di attività ...79 5.1.5. Fatti importanti nell'evoluzione dell'attività dell'Emittente ......................................79 5.2. Investimenti ............................................................................................... 82 5.2.1. Descrizione dei principali investimenti effettuati dalla Banca negli ultimi tre esercizi e fino alla Data del Documento di Registrazione ...............................................................................82 5.2.2. Descrizione dei principali investimenti dell'Emittente in corso di realizzazione, loro ripartizione geografica e forma di finanziamento ..............................................................................82 5.2.3. Informazioni relative ai principali investimenti futuri dell'Emittente che sono già stati oggetto di un impegno definitivo da parte degli organi di gestione.............................................82 6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ.....................................................................................................83 6.1. Principali attività ....................................................................................... 83 6.1.1. Descrizione delle principali attività dell'Emittente ....................................................83 6.1.2. Nuovi prodotti e/o servizi ..........................................................................................84 6.1.3. Normativa di riferimento ..........................................................................................85 6.2. Principali mercati ...................................................................................... 90 6.3. Eventi eccezionali ....................................................................................... 92 6.4. Dipendenza dell'Emittente da brevetti o licenze, da contratti industriali, commerciali o finanziari, o da nuovi procedimenti di fabbricazione ................... 93 6.5. Posizione concorrenziale dell'Emittente .................................................... 93 6.6. Gestione dei rischi ...................................................................................... 93 7. STRUTTURA ORGANIZZATIVA ..................................................................................................... 105 7.1. Descrizione del gruppo di appartenenza e posizione dell'Emittente .........105 7.2. Società controllate, collegate e altre partecipazioni di rilievo dell'Emittente 105 8. IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI ......................................................................................... 106 8.1. Immobilizzazioni materiali ...................................................................... 106 8.1.1. Beni Immobili ......................................................................................................... 106 8.1.2. Beni mobili ............................................................................................................. 108 8.2. Problematiche ambientali ........................................................................ 108 9. RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA .............................................. 109 Premessa ............................................................................................................ 109 9.1. Situazione Finanziaria ............................................................................. 109 9.2. Gestione operativa ................................................................................... 109 9.2.1. Informazioni riguardanti fattori importanti che hanno avuto ripercussioni significative sul reddito derivante dall'attività dell'Emittente .......................................................... 109 9.2.2. Variazioni delle vendite o delle entrate nette e relative ragioni ............................... 111 9.2.3. Politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale, monetaria o politica che hanno avuto o potrebbero avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull'attività dell'Emittente ................................................................................................................ 111 9.3. Politiche di copertura ................................................................................ 112 10. RISORSE FINANZIARIE............................................................................................................. 113 10.1. Risorse finanziarie dell'Emittente (a breve e lungo termine) .................... 113 10.2. Indicazione delle fonti e degli importi e descrizione dei flussi finanziari .. 114 10.3. Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento ............................... 117 10.4. Limitazioni all'uso delle risorse finanziarie ..............................................124 10.5. Fonti di finanziamento ..............................................................................124 11. RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE......................................................................... 125 11.1. Ricerca e sviluppo ..................................................................................... 125 12. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE........................................................................ 126 12.1. Eventuali cambiamenti sostanziali nelle prospettive dell'Emittente ........126 12.2. Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti per l'esercizio in corso ...............................................................................................126 13. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI .......................................................................................... 128 Indice Generale 8 14. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E VIGILANZA E PRINCIPALI DIRIGENTI ..... 129 14.1. Organi sociali e principali dirigenti ..........................................................129 14.1.1. Consiglio di amministrazione ................................................................................. 129 14.1.2. Direzione Generale ................................................................................................. 137 14.1.3. Collegio Sindacale .................................................................................................. 139 14.2. Conflitti di interessi dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei componenti del Collegio Sindacale e dei principali dirigenti ..............................144 15. REMUNERAZIONI E BENEFICI ................................................................................................. 146 15.1. Compensi ad Amministratori, Sindaci e membri della Direzione Generale 146 15.2. Ammontare degli importi accantonati o accumulati dall'Emittente per la corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici analoghi ....... 147 16. PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE................................................................... 148 16.1. Permanenza nella carica dei componenti degli organi amministrativi, di vigilanza e di direzione ...................................................................................... 148 16.2. Contratti di lavoro stipulati dai componenti del Consiglio di Amministrazione e dai componenti del Collegio Sindacale con Banca Popolare di Puglia e Basilicata che prevedono una indennità di fine rapporto .................... 148 16.3. Informazioni sul comitato nomine e retribuzioni, comitato delle parti correlate e sul comitato di controllo .................................................................. 148 16.4. Recepimento delle vigenti norme in materia di governo societario ..........150 17. DIPENDENTI.............................................................................................................................. 151 17.1. Numero e ripartizione dei dipendenti ....................................................... 151 17.2. Partecipazioni azionarie e stock option .................................................... 151 17.3. Accordi di partecipazione di dipendenti al capitale sociale ...................... 153 18. PRINCIPALI AZIONISTI............................................................................................................. 154 18.1. Azionisti che detengono partecipazioni superiori al 2% del capitale ........ 154 18.2. Diritti di voto diversi in capo ai principali Azionisti dell'Emittente .......... 154 18.3. Indicazione dell'eventuale soggetto controllante ai sensi dell'art. 93 del TUF 154 18.4. Patti parasociali ........................................................................................154 19. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE .................................................................................... 155 20. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL'EMITTENTE..................................... 159 20.1. Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011 ............................................................................................................ 159 20.1.1. Schemi Contabili .................................................................................................... 159 20.1.2. Principi contabili applicati...................................................................................... 167 20.1.3. Riesposizione dati di bilancio.................................................................................. 200 20.1.4. Relazioni della Società di Revisione........................................................................ 201 20.2. Informazioni finanziarie proforma.......................................................... 209 20.3. Bilanci relativi agli esercizi finanziari chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011 209 20.4. Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi finanziari chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011.............................................. 209 20.4.1. Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione ...................................................................................................... 209 20.4.2. Altre informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione che siano state controllate dai Revisori della Società ....................................................................................... 209 20.4.3. Fonte dei dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione ...................... 209 20.5. Data delle ultime informazioni finanziarie .............................................. 209 20.6. Informazioni finanziarie infrannuali e altre informazioni finanziarie ... 209 20.7. Politica dei dividendi................................................................................ 209 20.7.1. Ammontare del dividendo per azione per ogni esercizio finanziario per il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati ............................................. 209 Indice Generale 9 20.8. Procedimenti giudiziari e arbitrali .......................................................... 210 20.9. Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell'Emittente ...................................................................................................... 212 21. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI........................................................................................... 213 21.1. Capitale azionario .....................................................................................213 21.1.1. Ammontare capitale emesso ................................................................................... 213 21.1.2. Strumenti finanziari non rappresentativi del capitale ............................................. 213 21.1.3. Azioni proprie ......................................................................................................... 213 21.1.4. Ammontare delle obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant, con indicazione delle condizioni e modalità di conversione, scambio o sottoscrizione ............................ 213 21.1.5. Esistenza di diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di un impegno all'aumento del capitale ........................................................................................... 213 21.1.6. Esistenza di offerte in opzione aventi a oggetto il capitale di eventuali membri del Gruppo 213 21.1.7. Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi sociali ............................... 213 21.2. Atto costitutivo e statuto sociale ...............................................................213 21.2.1. Oggetto sociale e scopi dell'Emittente ..................................................................... 214 21.2.2. Disposizioni dello Statuto riguardanti i membri degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza .................................................................................................................... 214 21.2.3. Diritti, privilegi e restrizioni connessi a ciascuna classe di azioni esistente ............ 216 21.2.4. Disciplina statutaria della modifica dei diritti dei possessori delle azioni ............... 217 21.2.5. Disciplina statutaria delle assemblee ordinarie e straordinarie dell'Emittente ....... 217 21.2.6. Disposizioni statutarie che potrebbero avere l'effetto di ritardare, rinviare o impedire una modifica dell'assetto di controllo dell'Emittente ....................................................................... 218 21.2.7. Disposizioni statutarie relative alla variazione dell'assetto di controllo o delle partecipazioni rilevanti .................................................................................................................... 218 21.2.8. Previsioni statutarie relative alla modifica del capitale........................................... 218 22. CONTRATTI RILEVANTI ............................................................................................................ 219 23. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI .............................................................................................................................................. 220 23.1. Relazioni e pareri di esperti ..................................................................... 220 23.2. Informazioni provenienti da terzi ............................................................ 220 24. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO................................................................................ 221 25. INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI............................................................................... 222 NOTA INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI ................................................... 223 1. PERSONE RESPONSABILI ............................................................................................................ 230 1.1. Persone Responsabili ............................................................................... 230 1.2. Dichiarazione di responsabilità ............................................................... 230 2. FATTORI DI RISCHIO .................................................................................................................... 231 2.1. Fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari .................................. 231 2.1.1. Fattori di rischio connessi all'investimento in Azioni ............................................. 231 2.1.2. Fattori di rischio connessi all'investimento in Obbligazioni ................................... 233 2.2. Rischi relativi alle Offerte ........................................................................ 234 2.2.1. Rischi connessi alla determinazione del prezzo di emissione .................................. 234 2.2.2. Rischi connessi alla negoziazione dei diritti di opzione........................................... 235 2.2.3. Rischi connessi alla coincidenza del periodo di adesione all'Offerta in opzione agli Azionisti e all'Offerta al Pubblico Indistinto ................................................................................... 235 2.2.4. Rischi connessi a conflitti di interesse dell'Emittente ............................................. 235 2.2.5. Rischi connessi alla mancata o parziale esecuzione dell'Aumento di Capitale ....... 235 2.2.6. Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di limiti alla distribuzione dei dividendi 236 2.2.7. Rischi connessi a eventuali effetti diluitivi .............................................................. 236 2.2.8. Rischio connesso alla mancata acquisizione della qualità di Socio ........................ 236 2.2.9. Esclusione dei mercati nei quali sono consentite le Offerte .................................... 237 2.2.10. Rischio di ritiro/annullamento dell'Offerta ............................................................ 237 Indice Generale 10 2.2.11. Rischio relativo alla disciplina in materia di anatocismo........................................ 237 INFORMAZIONI ESSENZIALI ........................................................................................................ 238 3.1. Dichiarazione relativa al capitale circolante ........................................... 238 3.2. Fondi propri e indebitamento .................................................................. 238 3.3. Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti alle emissioni ........ 238 3.4. Ragioni delle emissioni e impiego dei proventi ........................................ 238 4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE ........................... 241 4.1. Informazioni riguardanti le Azioni ...........................................................241 4.1.1. Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti ....................... 241 4.1.2. Legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati ................ 241 4.1.3. Caratteristiche delle Azioni ..................................................................................... 241 4.1.4. Valuta di emissione................................................................................................. 241 4.1.5. Descrizione dei diritti connessi alle Azioni ............................................................. 241 4.1.6. Indicazione delle delibere in virtù delle quali le azioni saranno emesse ................. 243 4.1.7. Data prevista per l'emissione delle Azioni............................................................... 243 4.1.8. Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità delle Azioni ................ 243 4.1.9. Indicazione dell'esistenza di eventuali norme in materia di obbligo di offerta al pubblico di acquisto e/o di offerta di acquisto e di vendita residuali in relazione alle Azioni ........... 243 4.1.10. Offerte pubbliche di acquisto effettuate da terzi sulle azioni dell'Emittente nel corso dell'ultimo esercizio e dell'esercizio in corso ................................................................................... 244 4.1.11. Aspetti Fiscali ......................................................................................................... 244 4.2. Informazioni riguardanti le Obbligazioni................................................ 253 4.2.1. Tipo di strumenti finanziari oggetto dell'offerta ..................................................... 253 4.2.2. Legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati ................ 254 4.2.3. Forma degli strumenti finanziari e soggetti incaricati della tenuta dei registri....... 254 4.2.4. Valuta di emissione................................................................................................. 254 4.2.5. Ranking degli strumenti finanziari ......................................................................... 254 4.2.6. Diritti connessi agli strumenti finanziari ................................................................ 254 4.2.7. Disposizioni relative agli interessi da pagare .......................................................... 254 4.2.8. Data di scadenza e modalità di ammortamento del Prestito .................................... 255 4.2.9. Rendimento effettivo ............................................................................................... 255 4.2.10. Rappresentanza degli Obbligazionisti ..................................................................... 255 4.2.11. Delibere, autorizzazioni e approvazioni in virtù delle quali le Obbligazioni sono state o saranno create e/o emesse............................................................................................................. 255 4.2.12. Data di emissione delle Obbligazioni ...................................................................... 255 4.2.13. Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità delle Obbligazioni ...... 256 4.2.14. Aspetti fiscali .......................................................................................................... 256 4.2.15. Disposizioni varie concernenti le Obbligazioni ....................................................... 259 5. CONDIZIONI DELLE EMISSIONI................................................................................................... 260 5.1. Condizioni, statistiche relative alle emissioni, calendario previsto e modalità di sottoscrizione delle emissioni ......................................................... 260 5.1.1. Condizioni alle quali le Offerte sono subordinate ................................................... 260 5.1.2. Ammontare totale delle Offerte............................................................................... 260 5.1.3. Periodo di validità delle Offerte e modalità di sottoscrizione .................................. 261 5.1.4. Revoca o sospensione delle Offerte ......................................................................... 262 5.1.5. Descrizione della possibilità di ridurre la sottoscrizione e delle modalità di rimborso dell'ammontare eccedente versato dai sottoscrittori ......................................................................... 263 5.1.6. Ammontare di sottoscrizione minimo e/o massimo ................................................. 263 5.1.7. Ritiro della sottoscrizione ....................................................................................... 263 5.1.8. Modalità e termini per il pagamento e la consegna degli strumenti finanziari ....... 263 5.1.9. Comunicazione dei risultati delle Offerte ............................................................... 263 5.1.10. Procedura per l'esercizio del diritto di prelazione e assegnazione delle Azioni inoptate 264 5.2. Piano di ripartizione e assegnazione ....................................................... 265 5.2.1. Destinatari e mercati dell'offerta ............................................................................ 265 3. Indice Generale 11 5.2.2. Impegni a sottoscrivere le Azioni e le Obbligazioni................................................. 265 5.2.3. Piano di riparto....................................................................................................... 265 5.2.4. Comunicazione ai sottoscrittori dell'ammontare assegnato .................................... 266 5.2.5. Over allotment e greenshoe .................................................................................... 266 5.3. Fissazione del prezzo di emissione delle Azioni e delle Obbligazioni ........ 266 5.3.1. Prezzo di Offerta ..................................................................................................... 266 5.3.2. Comunicazione del Prezzo di Offerta...................................................................... 269 5.3.3. Limitazione del diritto di opzione ............................................................................ 269 5.3.4. Eventuali differenze tra il prezzo dell'offerta al pubblico e l'effettivo costo in denaro per i membri degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza e agli altri dirigenti o persone affiliate ............................................................................................................................... 269 5.4. Collocamento e sottoscrizione .................................................................. 269 5.4.1. Soggetti incaricati del coordinamento e del collocamento ...................................... 269 5.4.2. Organismi incaricati del servizio finanziario e agenti depositari ............................ 269 5.4.3. Garanzia del buon esito dell'operazione e accordi di riacquisto ............................. 269 5.4.4. Data in cui sarà concluso l'accordo di sottoscrizione ............................................. 269 6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE .................................... 270 6.1. Quotazione degli strumenti finanziari ..................................................... 270 6.2. Mercati regolamentati o equivalenti sui quali sono ammessi strumenti finanziari della stessa classe di quelli in offerta ................................................ 272 6.3. Altre operazioni........................................................................................ 272 6.4. Soggetti che hanno assunto l'impegno di agire come intermediari sul mercato secondario ............................................................................................ 272 6.5. Attività di stabilizzazione ......................................................................... 272 7. POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA ......................... 273 7.1. Azionisti venditori .................................................................................... 273 7.2. Strumenti finanziari offerti da ciascun Azionista venditore .................... 273 7.3. Accordi di lock-up..................................................................................... 273 8. SPESE LEGATE ALLE OFFERTE .................................................................................................... 274 8.1. Proventi netti totali e stima delle spese totali legate alle Offerte ............. 274 9. DILUIZIONE ................................................................................................................................... 275 10. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI........................................................................................... 276 10.1. Consulenti legati alle Offerte .................................................................... 276 10.2. Indicazione di informazioni contenute nella presente sezione sottoposte a revisione o a revisione limitata da parte dei revisori legali dei conti ................ 276 10.3. Pareri o relazioni di esperti ...................................................................... 276 10.4. Informazioni provenienti da terzi ............................................................ 276 10.5. Rating....................................................................................................... 276 Indice Generale 12 Società Cooperativa per Azioni Sede sociale: Matera (MT), Via Timmari, 25 Direzione Generale: Altamura (BA), Via Ottavio Serena, 13 Capitale Sociale e Riserve al 31 dicembre 2013: Euro 265.654.199 Registro delle Imprese di Matera n. 5585 Cod. Fisc. e P. IVA: 00604840777 Iscritta all'Albo delle Banche al n. 5385.0 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi NOTA DI SINTESI Redatta ai sensi della delibera Consob 14 maggio 1999, n. 11971, e successive modifiche e integrazioni e del Regolamento n. 809/2004/CE della Commissione del 29 aprile 2004 recante modalità di esecuzione della Direttiva 2003/71/CE. Relativa: (A) all'offerta in opzione agli azionisti di massime n. 13.910.650 azioni ordinarie "Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A." di nuova emissione (le "Azioni") e all'offerta ai soli azionisti sottoscrittori di massime n. 13.910.650 obbligazioni del prestito denominato "Banca Popolare di Puglia e Basilicata Tasso Fisso 5% 2014/2017" (le "Obbligazioni"); (B) alla contestuale offerta al pubblico indistinto delle Azioni inoptate e non prelate ed ai soli terzi acquirenti le Azioni del citato prestito obbligazionario. Emittente e responsabile del collocamento: BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.p.A. La Nota di Sintesi è stata depositata presso la Consob in data 18/07/2014, a seguito di approvazione comunicata da quest'ultima con nota protocollo n. 60148/14, del 17/07/2014. La Nota di Sintesi deve essere letta congiuntamente al Documento di Registrazione di Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., depositato presso la Consob in data 18/07/2014, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione con nota protocollo n. 60150/14 del 17/07/2014, e alla Nota Informativa depositata presso la Consob in data 18/07/2014, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione con nota protocollo n. 60148/14 del 17/07/2014. Il Documento di Registrazione, la Nota Informativa e la Nota di Sintesi sono a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede di Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., presso tutte le filiali dell'Emittente nonché sul sito internet www.bppb.it. L'adempimento di pubblicazione della Nota di Sintesi non comporta alcun giudizio della Consob sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. __________________________________________________________________________ [Pagina volutamente lasciata in bianco] __________________________________________________________________________ Nota di Sintesi 14 NOTA DI SINTESI Le note di sintesi riportano gli elementi informativi richiesti dagli schemi applicabili (gli "Elementi") indicati nelle Sezioni da A a E (A.1 – E.7). La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti dagli schemi applicabili in relazione alle caratteristiche degli strumenti finanziari offerti e dell'Emittente. Poiché non è richiesta l'indicazione nella Nota di Sintesi di Elementi relativi a schemi non utilizzati per la redazione del Prospetto Informativo, potrebbero esservi intervalli nella sequenza numerica degli Elementi. Qualora l'indicazione di un determinato Elemento sia richiesta dagli schemi applicabili in relazione alle caratteristiche degli strumenti finanziari offerti e dell'Emittente, e non vi siano informazioni rilevanti al riguardo, la Nota di Sintesi contiene una sintetica descrizione dell'Elemento astrattamente richiesto dagli schemi applicabili, con l'indicazione "non applicabile". Sezione A – Introduzione e avvertenze A.1 Avvertenza A.2 La presente Nota di Sintesi deve essere letta come un'introduzione al Prospetto, composto del Documento di Registrazione, della Nota Informativa e della Nota di Sintesi. Qualsiasi decisione di investire negli strumenti finanziari oggetto delle offerte dovrebbe basarsi sull'esame completo da parte dell'investitore, oltre che della presente Nota di Sintesi, anche del Documento di Registrazione e della Nota Informativa. Qualora sia presentato un ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nella Nota di Sintesi, nel Documento di Registrazione o nella Nota Informativa, l'investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del Prospetto prima dell'inizio del procedimento. La responsabilità civile incombe solo sulle persone che hanno presentato la Nota di Sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto nei casi in cui detta Nota di Sintesi risulti essere fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione o qualora non offra, se letta insieme con gli altri documenti che costituiscono il Prospetto, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l'opportunità di investire in tali strumenti finanziari. Consenso all'utilizzo del presente Prospetto da parte di intermediari finanziari terzi Banca Popolare di Puglia e Basilicata – S.C.p.A. (la "Banca", l'"Emittente" o la "Società") non acconsente all'utilizzo del Prospetto per la successiva rivendita o il collocamento finale delle Azioni (come di seguito definite) e delle Obbligazioni (come di seguito definite) da parte di intermediari finanziari. Sezione B – Emittente ed eventuali garanti B.1 Denominazione legale e commerciale dell'Emittente La denominazione legale dell'Emittente è Banca Popolare di Puglia e Basilicata Società Cooperativa per Azioni, la denominazione commerciale è Banca Popolare di Puglia e Basilicata. B.2 Domicilio e forma giuridica dell'Emittente, legislazione in base alla quale opera e suo paese di costituzione La Banca è costituita in forma di società cooperativa per azioni ai sensi del diritto italiano. La sede sociale dell'Emittente è sita in Matera (MT), Via Timmari 25, la Direzione Generale è, invece, sita in Altamura (BA), Via Ottavio Serena 13. Il sito internet dell'Emittente è www.bppb.it. B.3 Descrizione della natura delle operazioni correnti dell'Emittente e delle sue principali attività, e relativi fattori chiave, con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati e identificazione dei principali mercati in cui l'Emittente compete La Banca ha per oggetto sociale la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito, nelle sue varie forme, tanto nei confronti dei soci che dei non soci, ispirandosi ai principi del credito popolare. La Società può compiere, con l'osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. L'Emittente è attiva in tutti i comparti dell'intermediazione creditizia e finanziaria e concentra la propria operatività principalmente nel: (i) retail banking, con servizi bancari, finanziari, assicurativi e di credito rivolti ai privati, alle famiglie e alle piccole imprese, (ii) corporate banking, con servizi bancari, finanziari e di credito rivolti alle medie e grandi imprese, nonché tesorerie. Al 31 dicembre 2013 la rete degli sportelli era composta da 146 sportelli. B.4a Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l'Emittente e i settori in cui opera A livello macroeconomico, l'attività bancaria risentirà inevitabilmente dello scenario economico nazionale, ancora fragile. In particolare, un eventuale riacuirsi della crisi potrebbe ripercuotersi negativamente sullo spread di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi e potrebbe avere effetti negativi sia sul margine di interesse per il maggior costo del funding, sia sulla qualità del portafoglio crediti, con conseguente innalzamento dei crediti deteriorati. Per quanto riguarda l'Emittente, si segnala che all'esito degli accertamenti ispettivi condotti tra il novembre 2012 e l'aprile 2013 Banca d'Italia ha formulato diverse osservazioni sulla governance, sulla gestione del credito, sui controlli e sull'assetto organizzativo dell'Emittente, confermando: (i) il divieto all'apertura di nuovi sportelli; (ii) con riferimento al rischio di credito, l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%; (iii) con riferimento al rischio operativo il raddoppio del valore delle attività di rischio Nota di Sintesi 15 riveniente dall’applicazione della metodologia regolamentare "Basic Indicator Approach"; (iv) un livello minimo di Total Capital Ratio pari al 10,0% rispetto a un requisito minimo regolamentare pari all'8,0%; (v) un livello minimo di Tier 1 Ratio pari al 7,50% a fine 2013 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 4,5%% e all’ 8% a fine 2014 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 5,5%. Inoltre Banca d'Italia ha imposto una discontinuità nella composizione degli organi di governo per rimuovere le carenze gestionali e le criticità emerse in sede ispettiva. A fronte di quanto precede, l'Emittente ha: (i) concluso il processo di rinnovo dei propri assetti di governo societario, semplificando i comitati consiliari e avviando il processo di rafforzamento del management; (ii) avviato un progetto di razionalizzazione delle spese amministrative, che ha generato, nell'esercizio 2013, risparmi per circa 3 milioni di Euro, pari all'8% del totale; (iii) intrapreso un percorso di efficientamento della macchina operativa, cui ha fatto seguito, a fine 2013, una riduzione dell'organico per 97 unità; (iv) attivato il nuovo modello distributivo per migliorare la performance della rete; (v) ha avviato il piano di razionalizzazione della rete, con la chiusura di 9 filiali non profittevoli; (vi) rivisitato e regolamentato l'intero processo del credito; (vii) completato l'assessment sul sistema dei controlli interni e avviato il relativo piano di implementazione degli interventi; (viii) condotto un assessment finalizzato a verificare l'adeguatezza sotto il profilo normativo, organizzativo e tecnico-funzionale del modello antiriciclaggio e la corretta tenuta e gestione dell'archivio unico informatico; (ix) avviato l'operazione di ricapitalizzazione oggetto di offerta. Il consiglio di amministrazione della Banca (il "CdA") fornisce periodica informativa alla Banca d'Italia circa lo stato di avanzamento e realizzazione dei menzionati interventi. Il CdA ha inoltre approvato nel mese di febbraio 2014 il piano finanziario e il nuovo piano industriale 2014-2017 (il "Piano Industriale"), che consentirà nel prossimo triennio di incrementare la redditività e produttività della Banca, garantendole un'adeguata crescita patrimoniale. Al 31.12.2013 il Tier 1 Ratio è pari al 7,32%. Tale indice evidenzia un miglioramento rispetto al 6,95% del 31 dicembre 2012, ma non raggiunge il minimo del 7,5% richiesto dall'Autorità. L'incremento dell'indice rispetto all'esercizio precedente è stato ottenuto senza interventi sul capitale. Peraltro, sono entrate in vigore la nuove regole prudenziali che modificano significativamente le modalità di calcolo del patrimonio utile ai fini di vigilanza e prevedono nuovi target di patrimonializzazione, a fronte dei quali la Banca ha deciso di effettuare l'aumento di capitale sociale straordinario oggetto d'offerta. Al riguardo, si evidenzia che, in conformità alle stime operate con riferimento alla data del 31.12.2014, anche in caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale oggetto della presente Nota di Sintesi l’Emittente disporrebbe di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto da Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Ove tale circostanza venisse effettivamente confermata alla data del 31.12.2014, l’Emittente sarebbe soggetto alle misure di conservazione del capitale previste dalla vigente disciplina prudenziale, che prevede, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi. B.5 Descrizione del gruppo a cui appartiene l'Emittente Non applicabile. La Banca non fa parte di alcun gruppo. B.6 Persone che, direttamente o indirettamente, detengono una partecipazione nel capitale o ai diritti di voto dell'Emittente che sia soggetta a notifica; indicazione del soggetto controllante Essendo l'Emittente una banca popolare, ai sensi dell'art. 30 del D.Lgs. 1 settembre 1993, n. 385 (il "TUB"), nessuno può detenere azioni in misura eccedente l'1% del capitale sociale. Lo statuto sociale della Banca (lo "Statuto") ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5%. Il suddetto divieto, tuttavia, non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi. Alla data della presente Nota di Sintesi, sulla base delle risultanze del libro soci, delle comunicazioni ricevute e delle informazioni comunque disponibili, non esistono soggetti che detengono strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto in misura superiore al 2% del capitale sociale dell'Emittente. Alla data della Nota di Sintesi, l'Emittente ha emesso soltanto azioni ordinarie. I principali azionisti dell'Emittente non dispongono di diritti di voto diversi da quelli attribuiti dalle azioni ordinarie di cui sono titolari. Inoltre, sempre con riferimento alla data della Nota di Sintesi, nessun soggetto, sia esso persona fisica ovvero giuridica esercita il controllo sull'Emittente. B.7 Informazioni finanziarie fondamentali selezionate sull'Emittente Nelle seguenti tabelle si riporta una sintesi dei principali dati economici, patrimoniali e finanziari della Banca relativi agli esercizi chiusi al 31.12.2013, 2012 e 2011. Tali informazioni sono estratte dai Bilanci 2013, 2012 e 2011. Dati economici (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var% 31/12/2012 Var% 31/12/2011 Margine di interesse 83.030 -12,75% 95.159 -8,71% 104.237 Margine di intermediazione 162.278 1,65% 159.644 2,52% 155.725 Risultato netto della gestione finanziaria 116.792 658,05% 15.407 -88,80% 137.504 -127.462 -3,62% -132.246 10,63% -119.539 Costi Operativi Nota di Sintesi 16 Utile/Perdita dell'operatività corrente al lordo delle imposte -10.665 -93,90% -174.745 -1.072,64% 17.966 Utile/Perdita dell'operatività corrente al netto delle imposte -9.989 -91,98% -124.578 -1.831,21% 7.196 L'esercizio 2013 registra una perdita di 10 milioni di Euro, dovuta principalmente ai costi degli esodi incentivati del personale, pari a 20 milioni di Euro, in assenza dei quali la Banca, nonostante la sensibile diminuzione della redditività, avrebbe chiuso in utile. La situazione congiunturale ha accentuato il livello di deterioramento dei crediti, con conseguenti rilevanti rettifiche di valore. Il margine d'interesse mostra una diminuzione del 12,75%. Nell'esercizio 2012 la Banca ha registrato un risultato negativo a causa di ingenti svalutazioni di una parte significativa degli avviamenti presenti nell'attivo di bilancio, nonché delle rettifiche di valore condotte sul portafoglio crediti. L'esercizio 2011, nonostante il perdurare della crisi, ha registrato un utile netto di 7,2 milioni di Euro. Dati patrimoniali (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % 31/12/2011 Totale impieghi clientela 2.735.121 -8,85% 3.000.594 -8,69% 3.286.117 Totale impieghi (voce 70) 3.117.224 -9,48% 3.443.497 -8,74% 3.773.481 Totale raccolta diretta clientela 3.510.794 -6,86% 3.769.532 9,46% 3.443.880 Totale raccolta diretta (voci 20 e 30) 3.515.557 -7,90% 3.817.107 7,45% 3.552.565 Totale raccolta indiretta 2.493.806 9,43% 2.278.982 -12,67% 2.609.639 Totale raccolta globale 6.009.363 -1,42% 6.096.089 -1,07% 6.162.204 Totale attivo 4.470.691 -4,30% 4.671.584 4,15% 4.485.316 949.303 21,28% 782.712 207,96% 254.160 Totale attività finanziarie Patrimonio Netto Posizione Interbancaria Netta 255.665 -3,21% 264.145 -29,76% 376.079 -422.050 45,52% -290.025 -99,89% -265.237 La raccolta globale supera i 6 miliardi di Euro e, pur con un lieve decremento, rimane in linea con gli obiettivi di mantenimento del funding a sostegno degli impieghi e dei margini di liquidità attesi. La raccolta diretta da clientela ha registrato un calo a favore di un incremento della raccolta indiretta. Nel complesso gli impieghi hanno registrato un calo, dovuto sia a una politica più selettiva dell'offerta, sia a una riduzione della domanda. Al 31 dicembre 2012, gli impieghi netti verso la clientela hanno subito una flessione rispetto al 2011, mentre la raccolta diretta da clientela è cresciuta di oltre 300 milioni di Euro rispetto al 2011. Ciò ha consentito la riduzione dell'esposizione sull'interbancario, migliorando il rapporto strutturale impieghi/raccolta. Il calo della raccolta indiretta da clientela rispetto al 2011 è sostanzialmente riconducibile al trasferimento verso la raccolta diretta. La raccolta globale è rimasta sostanzialmente invariata, con una lieve flessione rispetto al 2011 e con un riposizionamento verso forme tecniche di raccolta diretta e a maggiore redditività per la clientela. Utile per azione Di seguito è riportato l'utile per azione, rapportato al numero medio (ponderato) di azioni ordinarie, relativo agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. 2013 Utile (perdita) attribuibile Media azioni ordinarie (EPS) Base (9.988.752) (EPS) Diluito (9.101.674) 2012 2011 Euro Utile (perdita) attribuibile Media azioni ordinarie Euro Utile (perdita) attribuibile Media azioni ordinarie Euro 39.221.750 (0,250) (124.577.871) 39.280.869 (3,170) 6.985.840 39.097.394 0,180 42.674.255 (0,210) (123.376.789) 43.591.990 (2,810) 8.225.455 43.765.217 0,190 Crediti verso clientela - qualità del credito Le tabelle seguenti espongono una sintesi delle informazioni sulle esposizioni verso la clientela dell'Emittente relative ai bilanci chiusi al 31.12.2013, 2012, 2011, riportando, in particolare, l'indicazione dei crediti dubbi. Tipologie esposizioni Composizione crediti deteriorati (dati in migliaia di euro) 2013 Incidenza Esposizione percentuale sul Rettifiche di Esposizione lorda totale crediti valore netta clientela 441.774 12,93% 254.494 187.280 57,61% Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute TOTALE DETERIORATE Crediti v/clientela in bonis 150.803 1.417 93.320 687.314 2.729.743 4,41% 0,04% 2,73% 20,11% 79,89% 23.722 213 7.553 285.982 13.850 127.081 1.204 85.767 401.332 2.715.893 15,73% 15,03% 8,09% 41,61% 0,51% TOTALE CREDITI LORDI V/CLIENTELA 3.417.057 100,00% 299.832 3.117.225 8,77% Sofferenze Nota di Sintesi Indice di Copertura (Coverage) 17 Tipologie esposizioni Composizione crediti deteriorati (dati in migliaia di euro) 2012 Incidenza Esposizione percentuale sul Rettifiche di Esposizione lorda totale crediti valore netta clientela Indice di Copertura (Coverage) Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute TOTALE DETERIORATE Crediti v/clientela in bonis 261.768 167.349 1.681 109.339 540.137 3.165.437 7,06% 4,52% 0,05% 2,95% 14,58% 85,42% 148.412 66.335 975 17.055 232.777 31.472 113.356 101.014 706 92.284 307.360 3.133.965 56,70% 39,64% 58,00% 15,60% 43,10% 0,99% TOTALE CREDITI LORDI V/CLIENTELA 3.705.574 100,00% 264.249 3.441.325 7,13% Tipologie esposizioni Composizione crediti deteriorati (dati in migliaia di euro) 2011 Incidenza Esposizione percentuale sul Rettifiche di Esposizione lorda totale crediti valore netta clientela Indice di Copertura (Coverage) Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute TOTALE DETERIORATE Crediti v/clientela in bonis 212.874 111.081 2.209 68.063 394.227 3.504.202 5,46% 2,85% 0,06% 1,75% 10,11% 89,89% 98.562 11.299 372 1.477 111.710 13.238 114.312 99.782 1.837 66.586 282.517 3.490.964 46,30% 10,17% 16,84% 2,17% 28,34% 0,38% TOTALE CREDITI LORDI V/CLIENTELA 3.898.429 100,00% 124.948 3.773.481 3,21% Tanto nel 2012 che nel 2013, la Banca ha subito un sensibile deterioramento del portafoglio crediti, che ha determinato importanti rettifiche. Dati dei rendiconti finanziari Di seguito sono riportati i principali dati consolidati dei rendiconti finanziari relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % Gestione Liqu idità generata/assorbita dalle attiv ità finanziarie Liqu idità generata/assorbita dalle passività finanziarie Liqu idità netta generata/assorbita dall'attiv ità operativa Liqu idità netta generata/assorbita dall'attiv ità di investim ento Liqu idità netta generata/assorbita dall'attiv ità di prov vista Liqu idità netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liqu idità totale netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide alla chiu su ra dell'esercizio 7 9.027 7 5% 45.225 14% 31/12/2011 39.600 132.386 -1 45% -295.833 489% -50.1 94 -221 .020 -1 82% 27 0.666 2164% 1 1.955 -9.607 -1 48% 20.057 1 37 4% 1.361 -263 -66% -7 7 7 16% -669 39 -1 02% -2.484 2054% -1 1 5 -9.831 -1 59% 1 6.7 97 281 1 % 57 7 60.1 7 0 39% 43.37 3 1% 42.980 -9.831 -1 59% 1 6.7 97 281 1 % 57 7 50.339 -1 6% 60.17 0 38% 43.557 Patrimonio di Vigilanza e coefficienti di solvibilità Di seguito sono riportati i dati relativi al Patrimonio di Vigilanza e ai coefficienti di solvibilità dell'Emittente al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. (dati in migliaia di Euro e in percentuale) 31/12/2012 31/12/2011 7 ,32% 6,95% 8,29% T ier 1 Ratio - requ isito m inim o regolam entare 4,50% 4,00% 4,00% T ier 1 Ratio - requ isito m inim o per l'Em ittente im posto dalla Banca d'Italia 7 ,50% 7 ,00% 7 ,00% Core T ier 1 Capital Ratio 7 ,32% 6,95% 8,29% T otal Capital Ratio 1 1,85% 1 1,1 0% 13,06% 8,00% 8,00% 8,00% T otale Capital Ratio - requ isito m inim o regolam entare T otal Capital Ratio - requ isito m inim o per l'Em ittente im posto dalla Banc a d'Italia Patrim onio di v igilanza 10,00% 1 0,00% 10,00% 338.7 13 345.542 440.597 - (Patrimonio di base) 209.232 216.268 27 9.45 7 - (Patrimonio supplementare) 129.222 1 28.968 1 60.384 0 0 0 312 406 7 67 2.858.583 3.1 13.582 3.37 2.7 12 63,94% 66,65% 7 5 ,19% Elementi da dedurre dal Totale del Patrimonio di Base e Supplementare - (Patrimonio di Terzo Liv ello) A ttiv ità di risc hio ponderate Rapporto Att. risc hio ponderate/T otale A ttiv o Nota di Sintesi 31/12/2013 T ier 1 Capital Ratio 18 B.8 Informazioni finanziarie proforma fondamentali selezionate Non applicabile. Il Prospetto non contiene informazioni finanziarie proforma. B.9 Previsioni o stime degli utili Non applicabile. La Banca non espone nel Documento di Registrazione previsioni o stime degli utili futuri. B.10 Descrizione della natura di eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione relativa alle informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Non applicabile. Non sono stati fatti rilievi da parte della società di revisione KPMG S.p.A, con riferimento ai bilanci relativi agli esercizi chiusi al 31.12.2013, 2012 e 2011. Nelle relazioni rilasciate dalla Società di Revisione sui bilanci degli esercizi chiusi al 31.12.2013 e 2012 sono contenuti dei richiami di informativa aventi a in particolare a oggetto, per il Bilancio 2013, la perdita di esercizio e il mancato raggiungimento dei coefficienti patrimoniali definiti dall'Autorità di Vigilanza, e per il Bilancio 2012, la perdita di esercizio, la riduzione del patrimonio netto della Banca, il livello dei coefficienti patrimoniali e la conseguente necessità di un intervento patrimoniale. B.11 Dichiarazione relativa al capitale circolante Alla data della presente Nota di Sintesi l'Emittente ritiene di disporre di un capitale circolante sufficiente per fare fronte alle proprie esigenze attuali per un periodo di almeno 12 mesi. B.17 Informazioni sul rating Non applicabile in quanto all'Emittente e ai suoi titoli non sono stati assegnati rating. Sezione C – Strumenti finanziari C.1 Tipo e classe degli strumenti finanziari offerti Gli strumenti finanziari oggetto delle offerte sono i) massime n. 13.910.650 azioni ordinarie della Banca (le "Azioni") e ii) massime n. 13.910.650 obbligazioni della Banca (le "Obbligazioni"). Subordinatamente alla sottoscrizione delle Azioni, gli investitori potranno sottoscrivere, per un numero massimo pari a quello delle Azioni sottoscritte e assegnate, le Obbligazioni. La possibilità di sottoscrivere le Obbligazioni è, dunque, riservata ai sottoscrittori delle Azioni. Più in particolare per ogni Azione sottoscritta e assegnata, gli investitori avranno la facoltà di sottoscrivere e vedersi assegnata una Obbligazione. Azioni Le Azioni sono azioni ordinarie, nominative e indivisibili, liberamente trasferibili, del valore nominale unitario di Euro 2,58, e hanno le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie già in circolazione, fatta eccezione per il godimento (fissato al 1 gennaio 2015). Le Azioni sono offerte a un prezzo unitario di sottoscrizione pari a Euro 5,00, di cui Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo, avranno il codice ISIN IT0005040636 e saranno immesse nel sistema di gestione accentrata gestito da Monte Titoli S.p.A. in regime di dematerializzazione. Obbligazioni Le Obbligazioni sono titoli di debito al portatore, liberamente trasferibili, del valore nominale unitario di Euro 5,00 e sono offerte a un prezzo di sottoscrizione pari al valore nominale. Le Obbligazioni avranno il codice ISIN IT0005040586 e saranno immesse nel sistema di gestione accentrata gestito da Monte Titoli S.p.A. in regime di dematerializzazione. L'eventuale riduzione del numero delle azioni possedute dall'investitore in un momento successivo alla sottoscrizione non comporterà alcun obbligo di vendita o rimborso anticipato delle Obbligazioni. C.2 Valuta di emissione delle Azioni e delle Obbligazioni Le Azioni e le Obbligazioni saranno denominate in Euro. C.3 Capitale sociale sottoscritto e versato Ai sensi dell'art. 5 dello Statuto, il capitale sociale dell'Emittente è variabile ed è rappresentato da azioni del valore nominale unitario di 2,58 Euro, che possono essere emesse illimitatamente. Alla data del 31 dicembre 2013 il capitale sociale sottoscritto e interamente versato ammontava a Euro 101.686.853 ed era suddiviso in n. 39.413.509 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 2,58, interamente liberate. C.4 Descrizione dei diritti connessi alle Azioni e alle Obbligazioni Azioni Le Azioni avranno le stesse caratteristiche e attribuiranno gli stessi diritti amministrativi e patrimoniali delle azioni in circolazione alla data della Nota di Sintesi, fatta eccezione per il godimento (fissato al 1 gennaio 2015). Si riportano alcune previsioni dello Statuto relative ai diritti amministrativi e patrimoniali connessi alle Azioni. Diritto al dividendo (art. 18 dello Statuto): le Azioni attribuiscono il pieno diritto ai dividendi, ove deliberati dall'assemblea ordinaria dei soci, da distribuirsi in conformità e nei limiti di quanto previsto dall'art. 53 dello Statuto, qualunque sia l'epoca di acquisto delle azioni; i sottoscrittori delle Azioni devono però corrispondere alla Società gli interessi di conguaglio nella misura fissata dal CdA. I dividendi non riscossi entro un quinquennio dal giorno in cui divengono esigibili vengono acquisiti dalla Società e imputati a riserva. Nota di Sintesi 19 Diritto di voto (Art. 23 dello Statuto): hanno diritto di voto in assemblea coloro che risultano iscritti nel libro soci almeno 90 giorni prima di quello fissato per l'assemblea di prima convocazione e siano in grado di esibire la certificazione di partecipazione al sistema di gestione accentrata. Ogni socio ha diritto a un solo voto qualunque sia il numero di azioni possedute. Acquisizione della qualità di socio: possono essere ammesse quali soci della Società, dietro deliberazione del CdA, le persone fisiche, con esclusione di quelle che siano incorse in una causa di inammissibilità, le persone giuridiche, le società di ogni tipo, i consorzi, le associazioni e altri enti, purché non esercitino attività finanziaria o fiduciaria. Sino a quando l'azionista non abbia richiesto e ottenuto l'ammissione a socio può esercitare i soli diritti aventi contenuto patrimoniale. Diritto di opzione e prelazione: ai sensi dell'art. 2441 del Codice Civile, le azioni di nuova emissione e le obbligazioni convertibili in azioni devono essere offerte in opzione agli azionisti in proporzione al numero delle azioni possedute. Coloro che esercitano il diritto di opzione, purché ne facciano contestuale richiesta, hanno diritto di prelazione sulle azioni eventualmente rimaste inoptate. Se vi sono obbligazioni convertibili tali diritti spettano anche ai possessori di queste, in concorso con gli azionisti, sulla base del rapporto di conversione. Limitazioni ai diritti aventi contenuto patrimoniale: ai sensi dell'art. 30 del TUB, nessuno può detenere azioni in una banca popolare in misura eccedente l'1% del capitale sociale. Lo Statuto ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5%. Non appena rileva il superamento di tale limite, la Società contesta al titolare del conto e all'intermediario la violazione del divieto e non provvede all'iscrizione del medesimo nel libro soci. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso tale termine, i diritti patrimoniali attribuiti alle stesse azioni fino alla data della loro alienazione vengono acquisiti dalla Società e destinati a scopi mutualistici, attraverso interventi di carattere sociale e culturale. Obbligazioni Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla normativa vigente per i titoli della stessa categoria e quindi, segnatamente, il diritto alla percezione delle cedole d'interesse alle date di pagamento e al rimborso del capitale alla data di scadenza o a una data di riacquisto da parte dell'Emittente. Più in particolare, gli obbligazionisti avranno il diritto di ricevere, con periodicità trimestrale in ciascun anno di vita delle Obbligazioni, una cedola fissa, pagata in via posticipata, corrispondente al 5,00% nominale annuo lordo. C.5 Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità dei titoli Alla Data della Nota di Sintesi non sono previste limitazioni alla trasferibilità delle Azioni e delle Obbligazioni ai sensi della legge, dello Statuto o derivanti dalle condizioni di emissione. Resta inteso che i titoli non potranno essere offerti, venduti o comunque consegnati, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti d'America, in Canada, Giappone, Australia e in qualsiasi altro Paese nel quale tali atti non siano consentiti in assenza di specifiche esenzioni o autorizzazioni da parte delle competenti autorità. C.6 Eventuali domande di ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato delle Azioni e indicazione dei mercati regolamentati nei quali le Azioni vengono o devono essere scambiati Le Azioni e le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda di ammissione alla negoziazione su un mercato regolamentato, né presso MTF né mediante internalizzatori sistematici, né l’emittente assume impegni di riascquisto. C.7 Politica dei dividendi L'utile netto risultante dal bilancio annuale sottoposto all'approvazione dell'assemblea ordinaria della Società viene ripartito come segue: i) in misura non inferiore a quella prevista dalla legge, alla riserva ordinaria; ii) il 20% alla riserva statutaria; iii) in misura non superiore al 3% per scopi di beneficenza, assistenza e pubblico interesse in favore dei territori serviti; iv) ai soci, nella misura fissata dall'assemblea su proposta del CdA. L'eventuale residuo, su proposta del CdA, può essere destinato a riserva statutaria o alla costituzione o all'incremento di ulteriori riserve, nonché al fondo per l'acquisto o il rimborso di azioni della Società. L'Emittente non ha approvato una politica dei dividendi. Resta salvo il rispetto delle eventuali restrizioni alla distribuzione degli utili derivanti dal mancato rispetto dei requisiti patrimoniali. Inoltre, pur in presenza di utili distribuibili, si ricorda che la Banca d'Italia ha raccomandato a tutte le banche l'adozione di politiche di distribuzione dei dividendi che consentano di mantenere condizioni di adeguatezza patrimoniale idonee a favorire l'allineamento ai requisiti prudenziali stabiliti dal framework Basilea III. C.8 Ranking delle Obbligazioni ed eventuali restrizioni ai diritti Le Obbligazioni rappresentano una forma di indebitamento non garantita dall'Emittente. Non sussistono clausole di subordinazione. Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni a carico dell'Emittente non sono subordinati ad altre passività dello stesso. Ne consegue che il credito degli obbligazionisti verso l'Emittente sarà soddisfatto pari passu con gli altri crediti chirografari cioè non garantiti e non privilegiati dell'Emittente stesso. Non vi sono restrizioni ai diritti indicati al precedente paragrafo C.4 della presente Nota di Sintesi. C.9 Tasso di interesse nominale; data di godimento e di scadenza degli interessi; data di scadenza e modalità di ammortamento delle Obbligazioni; tasso di rendimento; rappresentante degli obbligazionisti Tasso di interesse: le Obbligazioni prevedono il pagamento di cedole trimestrali posticipate, calcolate Nota di Sintesi 20 applicando al relativo valore nominale il tasso di interesse nominale annuo lordo nella misura del 5,00% su base annua, sulla base della convenzione di calcolo 30/360, diviso per il numero delle cedole pagate nell'anno. Data di godimento e scadenza degli interessi: la data di godimento dei titoli è il 01/10/2014. Gli obbligazionisti avranno il diritto di ricevere le cedole, senza deduzione di spese, in via posticipata alle seguenti date di pagamento: 01/01; 01/04; 01/07 e 01/10 di ogni anno fino alla data di scadenza inclusa. Data di scadenza del prestito, modalità di ammortamento e procedure di rimborso: le Obbligazioni saranno rimborsate, in un'unica soluzione, alla data di scadenza il 30/09/2017 alla pari, ossia al prezzo di emissione di Euro 5,00 per ciascuna Obbligazione. Le Obbligazioni cesseranno di essere fruttifere dalla data stabilita per il rimborso. Non sono previste modalità di ammortamento del prestito. Tasso di rendimento: il tasso di rendimento effettivo su base annua, calcolato in regime di capitalizzazione composta e in caso di rimborso alla data di scadenza, risulta pari al 5,031% lordo e al 3,722% al netto dell'effetto fiscale. Il rendimento effettivo viene determinato utilizzando il tasso interno di rendimento (o tasso di rendimento effettivo a scadenza), che è il tasso di attualizzazione che eguaglia il valore attuale dei flussi di cassa dell'emissione al prezzo di emissione. Il tasso interno di rendimento viene calcolato assumendo implicitamente che l'investitore tenga i titoli fino alla scadenza e che i flussi intermedi pagati dalle obbligazioni vengano reinvestiti al medesimo tasso interno di rendimento e in ipotesi di assenza di eventi di credito dell'Emittente. Rappresentante degli obbligazionisti: ai sensi dell'art. 12 del TUB, per le obbligazioni emesse da banche non è prevista alcuna rappresentanza degli obbligazionisti. C.10 Componente derivata per quanto riguarda il pagamento degli interessi Non applicabile. Le Obbligazioni non presentano alcuna componente derivata. C.11 Mercati regolamentati o equivalenti presso i quali gli strumenti finanziari potrebbero essere ammessi alla quotazione Le Obbligazioni non saranno ammesse alla negoziazione su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione, né mediante internalizzatori sistematici. Sezione D – Rischi D.1 Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici e individuali per l'Emittente o per il suo settore AVVERTENZA Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che per l’Emittente non è possibile determinare un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di propria emissione e il tasso interest rate swap di durata corrispondente) atto a consentire un’ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente. Fattori di rischio relativi all'Emittente Rischio connesso alle criticità da accertamenti ispettivi: la Banca è stata oggetto di accertamenti ispettivi da parte della Banca d'Italia dal 26 novembre 2012 al 12 aprile 2013. Le verifiche hanno evidenziato risultanze "in prevalenza sfavorevoli", riportate nel verbale del 9 luglio 2013. La Banca d'Italia ha formulato diverse osservazioni sulla governance, sulla gestione del credito, sui controlli e sull'assetto organizzativo dell'Emittente, confermando: (i) il divieto all'apertura di nuovi sportelli; (ii) con riferimento al rischio di credito, l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%; (iii) con riferimento al rischio operativo il raddoppio del valore delle attività di rischio riveniente dall’applicazione della metodologia regolamentare "Basic Indicator Approach"; (iv) un livello minimo di Total Capital Ratio pari al 10,0% rispetto a un requisito minimo regolamentare pari all'8,0%; (v) un livello minimo di Tier 1 Ratio pari al 7,50% a fine 2013 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 4,5%% e all’ 8% a fine 2014 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 5,5%. La Banca ha tempestivamente avviato le azioni idonee a recepire i rilievi formulati dall'Autorità; alcune di esse sono state già compiutamente adempiute e altre sono in fase di attuazione. Rischi connessi all'adeguatezza patrimoniale e alle perdite di esercizio: l'Emittente ha chiuso l'esercizio 2012 con una perdita netta di 124,6 milioni di Euro, rispetto a un utile netto di 7,2 milioni di Euro dell'esercizio precedente. Il risultato economico a dicembre 2013 registra una perdita netta di 9,989 milioni di Euro. Il segno negativo è principalmente dovuto ai costi per incentivazione all'esodo del personale dipendente. Al 31 dicembre 2013, il Tier 1 Ratio si posiziona al 7,32%, rispetto al 6,95% del 2012 e al 8,29% del 2011. Il limite minimo disposto per la Banca dalla Banca d'Italia è il 7,50% che al 31 dicembre 2014 diventerà l'8,0%. Il Tier 1 Ratio di dicembre 2013, non raggiungendo il livello minimo richiesto dalla Banca d'Italia, comporta una rigorosa politica di contenimento degli assorbimenti patrimoniali. A partire da gennaio 2014, peraltro, sono entrate in vigore le nuove regole prudenziali che modificano significativamente le modalità di calcolo del patrimonio utile ai fini di vigilanza e prevedono nuovi target di patrimonializzazione. La Banca risulta altresì soggetta a specifici requisiti patrimoniali ulteriori richiesti dalla Banca d'Italia. L'integrale esecuzione dell'aumento di capitale costituisce – unitamente all'adozione di iniziative organizzative e procedurali volte al ripristino di un adeguato profilo di redditività – condizione necessaria anche se non Nota di Sintesi 21 sufficiente per allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale – anche in considerazione dei requisiti aggiuntivi richiesti dall'Autorità – e dotare l'Emittente delle risorse necessarie a perseguire gli obiettivi del Piano Industriale. Rischio di credito: l'Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. Pertanto, l'inadempimento da parte dei clienti dei contratti stipulati e delle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'Emittente. Nel corso del 2012 e del 2013 la qualità del credito erogato ha continuato a subire gli effetti della perdurante crisi economica. Gli effetti di tale situazione sono evidenziati dall'incremento delle rettifiche/riprese di valore nette. Si riporta di seguito l'andamento degli indicatori relativi alla rischiosità del credito al 31 dicembre 2013, 2012, 2011, a confronto con i dati medi di sistema, dalla quale si evince il progressivo incremento, negli ultimi tre esercizi, del peso dei crediti deteriorati sul totale portafoglio crediti dell'Emittente: 2013 2012 2011 Rischiosità del credito (dati in %) Banca Crediti deteriorati lordi / crediti clientela lordi 20,11% 15,90% 14,58% Crediti deteriorati netti / crediti clientela netti 12,87% 10,00% 8,99% Coverage ratio dei crediti deteriorati 41,61% 41,80% 42,69% Sofferenze lorde / crediti clientela lordi 12,93% 8,70% 7,06% 7,20% 5,46% 6,20% Sofferenze nette / crediti clientela netti 6,01% 4,00% 3,35% 3,50% 3,03% 2,90% Incagli lordi / crediti clientela lordi 4,41% 5,30% 4,52% 4,20% 2,85% 3,30% Incagli netti / crediti clientela netti 4,08% 4,20% 2,94% 3,40% 2,64% 2,70% Coverage ratio sofferenze 57,61% 56,90% 56,70% 54,60% 46,30% 55,70% Sofferenze nette / patrimonio netto 73,25% n.d. 43,73% n.d. 30,40% n.d. n.d. 4,16% n.d. 0,45% n.d. n.d. 19,90% n.d. 5,20% n.d. Costo del rischio (rettifiche su crediti / crediti clientela netti) Grandi rischi (valore di bilancio) / crediti netti totali 1,41% 28,60% Sistema Banca Sistema Banca Sistema 13,40% 10,11% 11,20% 8,70% 7,49% 7,10% 38,80% 28,34% 39,20% Fonte dati di sistema: Banca d'Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, n.1, maggio 2014, tavola 3.1, pag. 26; Rapporto sulla stabilità finanziaria, n.5, aprile 2013, tavola 3.1, pag. 26; Relazione annuale 2012, maggio 2013, tavola 17.3, pag.218. Rientrano tra i crediti deteriorati i crediti scaduti e/o sconfinati, gli incagli, i crediti ristrutturati e le sofferenze. Rischi connessi all'impatto della crisi economico/finanziaria generale: la capacità reddituale e la stabilità dell'Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell'economia del Paese in cui la Banca opera, nonché dell'Eurozona nel suo complesso. Il deterioramento della dimensione socioeconomica in cui l'Emittente opera può avere effetti negativi sulle attività della Banca, con particolare riferimento alla qualità del credito, alla disponibilità di adeguati flussi di raccolta e al relativo costo, nonché ai livelli di produzione del reddito e, quindi, sugli utili gestionali conseguibili. Rischio correlato alla liquidità dell'Emittente: è il rischio che l'Emittente non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza. La liquidità dell'Emittente potrebbe essere minacciata dall'incapacità di accedere ai mercati dei capitali con emissioni di titoli di debito (garantiti o non) e dall'incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall'obbligo di prestare maggiori garanzie. Rischio di mercato: è il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall'Emittente e delle sue attività, che potrebbe produrre un deterioramento della solidità patrimoniale dell'Emittente. L'Emittente è esposto a cambiamenti di valore dei propri attivi, ivi inclusi i titoli di Stati sovrani, dovuto a fluttuazioni dei tassi di interesse o di cambio, di valute, dei prezzi dei mercati azionari, delle materie prime e degli spread di credito, e/o altri rischi. Rischio operativo: è il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Vi rientrano, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. A seguito delle risultanze emerse in sede ispettiva, la Banca d'Italia ha imposto l’applicazione di specifici "pesi" (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio operativo l'Autorità ha imposto all'Emittente il raddoppio del valore delle Attività di Rischio Ponderate riveniente dall'applicazione della metodologia regolamentare "Basic Indicator Approach" adottata dall'Emittente. Nota di Sintesi 22 Rischi connessi ai procedimenti giudiziari in corso: trattasi di rischi relativi a procedimenti giudiziari e amministrativi da cui potrebbero derivare obblighi risarcitori a carico dell'Emittente. Le più consuete controversie sono relative a revocatorie fallimentari, a cause di anatocismo ovvero azioni di nullità, annullamento o risarcimento danni conseguenti a operazioni di investimento in strumenti finanziari emessi da soggetti successivamente incorsi in "default". I rischi connessi al possibile esito sfavorevole di vertenze legali e giudiziali sono stati attentamente analizzati e dove è stato possibile effettuare un'attendibile valutazione della loro consistenza, si è provveduto a registrare appositi accantonamenti a fondo rischi. I volumi stimati delle potenziali vertenze future non sono tali da compromettere la solvibilità della Banca. La Banca espone nel proprio bilancio un fondo rischi e oneri destinato a coprire, tra l'altro, le potenziali passività che potrebbero derivare dai giudizi in corso (che rappresentano il fisiologico contenzioso connesso allo svolgimento dell'attività bancaria), anche secondo le indicazioni dei legali esterni che gestiscono tale contenzioso. Rischi connessi al contenzioso fiscale in essere: si riportano di seguito i rischi di natura tributaria che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali, pendenti nei confronti dell'Emittente alla Data del Documento di Registrazione. Imposte dirette 2003: l'Ufficio delle Entrate di Matera ha disconosciuto deduzioni per 373 mila Euro relative a costi connessi all'operazione di cartolarizzazione eseguita nel 2000. Contro l'accertamento è stato opposto ricorso, accolto dalla Commissione tributaria provinciale di Matera. La sentenza è stata impugnata dall'Agenzia delle Entrate dinanzi alla Commissione tributaria regionale di Potenza. Attualmente il giudizio è pendente dinanzi alla Suprema Corte. Imposte dirette 2004: la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate della Basilicata ha disconosciuto deduzioni per 638 mila Euro relative a costi connessi alle operazioni di cartolarizzazione eseguite nel 2000 e nel 2004. Contro l'accertamento è stato opposto ricorso, respinto dalla Commissione tributaria provinciale di Potenza e il giudizio è attualmente pendente. Imposte dirette 2005: la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate della Basilicata ha ha disconosciuto deduzioni per 528 mila Euro relative a costi connessi alle operazioni di cartolarizzazione eseguite nel 2000 e nel 2004. Il giudizio è attualmente pendente. Credito d'imposta: l'Amministrazione Finanziaria ha contestato il credito d'imposta usufruito dalla Banca, per complessivi 72 mila Euro, in relazione a investimenti in aree svantaggiate ex art. 8 L. 388/2000, eccependo la mancata presentazione nel 2003 di un modello con l'elencazione dei benefici già maturati. Attualmente si è in attesa della fissazione dell'udienza di discussione. Rischio correlato all'assenza di rating dell'Emittente: il rating attribuito da agenzie indipendenti costituisce una valutazione della capacità di un emittente di assolvere agli impegni finanziari relativi agli strumenti emessi. Alla Banca non è stato assegnato alcun rating. In assenza di rating l'investitore rischia di avere minori informazioni sul grado di solvibilità dell'Emittente. Rischio relativo alle operazioni di ripatrimonializzazione della Banca: il 5 giugno 2014 il CdA della Banca ha deliberato un'operazione di aumento di capitale da realizzarsi nell'ambito delle deleghe già attribuite al CdA dall'assemblea dei soci del 25 novembre 2010. Il progetto prevede un aumento di capitale di Euro 69.553.250 da offrire in opzione agli azionisti. Il perfezionamento dell'aumento di capitale oggetto di offerta costituisce condizione necessaria, anche se non sufficiente, per allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale – anche in considerazione dei requisiti aggiuntivi richiesti dalla Banca d'Italia – e dotare l'Emittente delle risorse necessarie al perseguimento degli obiettivi delineati nel Piano Industriale. Indicatori patrimoniali consolidati Requisito minimo di capitale Common Equity Tier 1 Ratio (CET 1) 4,50% Tier 1 Ratio (T 1) 5,50% Total Capital Ratio (TCR) 8,00% Soglie regolamentari per il 2014 Requisito minimo di capitale comprensivo Capital del capital conservation buffer Conservation Buffer Sistema Banca 2,50% Coefficienti dell’Emittente al 31 marzo 2014 (ante aumento di capitale) 7,00% 7,00% 7,91% 8,00% 10,00% (10,5% al 31 dicembre 2014) 7,91% 10,50% 12,50% 12,32% Al riguardo, si evidenzia che, in conformità alle stime operate con riferimento alla data del 31 dicembre 2014 e tenuto conto della scindibilità dell’aumento di capitale oggetto della presente offerta, anche in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, l’Emittente disporrebbe di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Ove tale circostanza venisse effettivamente confermata alla data del 31 dicembre 2014, l’Emittente sarebbe soggetto alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare 285, che prevede, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi. Si evidenzia, inoltre, che, non esistendo un consorzio di garanzia per il buon esito dell'aumento di capitale Nota di Sintesi 23 oggetto del presente Documento di Registrazione, né impegni di sottoscrizione, il medesimo potrebbe non essere sottoscritto o chiudersi per un ammontare inferiore rispetto a quanto previsto; tale circostanza potrebbe pregiudicare o consentire di realizzare solo parzialmente l'obiettivo di allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale imponendo all’Emittente di porre in essere nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale, quali aumenti di capitale che, ove non sottoscritti, potrebbero generare, in capo agli investitori, effetti diluitivi. Con riferimento alla predetta ipotesi, si precisa che l’Emittente ha pianificato il ricorso a ulteriori operazioni di ricapitalizzazione, che potranno eventualmente prevedere anche il ricorso all’emissione di strumenti ibridi di capitale computabili nel Tier 1 Capital fino ad un massimo di 30 milioni di Euro. Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di distribuzione dei dividendi: in linea con quanto previsto dalla Comunicazione Banca d'Italia 13 marzo 2013 – nella quale si raccomanda alle banche l'adozione di politiche di distribuzione dei dividendi che, pur in presenza di utili distribuibili, consentano di mantenere condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il complesso dei rischi assunti, idonee a favorire l'allineamento ai requisiti prudenziali stabiliti dalla Direttiva CRD IV e dal Regolamento CRR e a garantire la copertura dei livelli di capitale interno calcolati nell'ambito del processo di Internal Capital Adequacy Assessment Process – si segnala che ove la Banca non riuscisse ad allineare i propri coefficienti patrimoniali ai requisiti minimi applicabili la stessa potrebbe, pur in presenza di utili astrattamente distribuibili, non procedere alla distribuzione di dividendi. Rischio riferibile a operazioni con soggetti collegati e a significativi affidamenti diretti erogati in favore di esponenti aziendali: la vicinanza degli esponenti aziendali e di altri soggetti ai centri decisionali della Banca potrebbe compromettere l'oggettività e l'imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti. Al fine di mitigare il rischio in parola, l'Emittente si è dotato di una serie di presidi organizzativi e di controllo coerenti con i requisiti definiti dalla vigente normativa. Si segnala, peraltro, che al 30 giugno 2014, 8 amministratori (sugli 11 componenti il CdA della Banca), un sindaco e un componente della Direzione Generale risultano beneficiari di affidamenti concessi dalla Banca, alcuni dei quali a condizioni vantaggiose, per un ammontare complessivo di 1.718 migliaia di Euro. Alla stessa data risultano deliberati affidamenti per un importo complessivo significativo, pari a 22.386 migliaia di Euro, anche a beneficio di stretti familiari o soggetti connessi agli esponenti aziendali. Rischio relativo al profilo di indipendenza degli amministratori dell’Emittente: la Banca ha definito precisi parametri quantitativi in base ai quali effettuare la valutazione sulla significatività o meno delle relazioni commerciali, creditizie o professionali idonee a compromettere l'indipendenza degli esponenti aziendali, tenendo conto dei criteri di riferimento indicati nell’art. 30 dello Statuto (rilevanza/importanza del rapporto per la Banca ovvero rispetto alla situazione patrimoniale del singolo consigliere). Tenendo conto dei parametri quantitativi in parola, il CdA ha verificato la sussistenza formale del requisito di indipendenza in capo a tutti gli undici componenti del CdA attualmente in carica. L’effettiva indipendenza è in ogni caso un fattore spesso mutevole che è funzione della personalità, dell’esperienza e delle attitudini di ciascun amministratore, il quale potrebbe essere eventualmente condizionato dalla sussistenza di relazioni commerciali/creditizie/professionali dirette o indirette con la Banca, anche nel caso in cui le stesse presentino formalmente un carattere di non significatività. Rischio relativo al debito sovrano: l'Emittente è esposta a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari rappresentati dai titoli emessi dagli stati sovrani, compresi gli Stati dell'Area Euro. Al riguardo, eventuali tensioni sul mercato dei titoli emessi dagli stati sovrani, inclusa l'Italia, e la volatilità degli stessi può esporre la Banca a perdite di valore dell'attivo patrimoniale, ingenerando effetti negativi sui risultati operativi e sulla propria situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria. Nel complesso, a fine esercizio 2013 il valore di bilancio delle esposizioni rappresentate da "titoli di debito" verso stati sovrani ammonta a Euro 922.735 migliaia, di cui il 99,99% (per un valore nominale di Euro 900.292 migliaia) concentrato sul paese Italia e il restante 0,01% su paesi dell'Area Euro. La percentuale di incidenza dell'investimento su titoli del debito sovrano rispetto all'ammontare complessivo delle attività finanziarie è pari a 94,84%. Con riguardo ai finanziamenti verso i governi, la percentuale di incidenza è pari al 28,88% rispetto all'ammontare dei crediti verso la clientela. Sia al 31 dicembre 2013 che al 31 dicembre 2012, la Banca non detiene esposizioni al rischio sovrano dei Paesi "Periferici" dell'Eurozona, a eccezione di quelli relativi al debito pubblico italiano. Rischio connesso alle operazioni di cartolarizzazione: nel corso degli ultimi anni la Banca ha perfezionato quattro operazioni di cartolarizzazione di crediti performing (valore residuo al 31 dicembre 2013 dei portafogli crediti ceduti pari a 829.417 migliaia di Euro) e una di crediti non performing (valore residuo al 31 dicembre 2013 del portafoglio sofferenze ceduto pari a 12.539 migliaia di Euro). Tali operazioni, non hanno comportato il trasferimento dei rischi e dei benefici in capo alla Banca, che continua a esporre gli attivi ceduti nel proprio attivo patrimoniale in contropartita di una posta che esprime i titoli in circolazione emessi dal veicolo. Il mancato trasferimento dei rischi e dei benefici del portafoglio ceduto, la reiscrizione in bilancio degli attivi ceduti e dei relativi effetti economici come se non fossero mai stati trasferiti (ad eccezione della cartolarizzazione di crediti non performing), l'assimilazione della cartolarizzazione a una operazione di provvista, riconduce l'entità dei rischi da cartolarizzazione a quelle situazioni potenzialmente suscettibili di generare oneri/perdite che scaturiscono dall'esistenza stessa dei contratti e dei relativi aspetti giuridici, civilistici e fiscali sottostanti all'operazione. Inoltre, tutte le fasi che portano a perfezionare un'operazione di cartolarizzazione comportano decisioni, previsioni o proiezioni che Nota di Sintesi 24 sono esposte all'alea di potersi o meno puntualmente concretizzare. Rischi connessi ai richiami di informativa contenuti nelle relazioni al Bilancio 2013 e 2012: nelle relazioni rilasciate dalla Società di Revisione sono contenuti dei richiami circa l'informativa fornita dagli amministratori nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione dei bilanci relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 e 2012. Tali richiami hanno a oggetto: per quanto concerne il Bilancio 2013, la perdita di esercizio e il mancato raggiungimento dei coefficienti patrimoniali definiti dalla Banca d'Italia, per quanto concerne il Bilancio 2012, la perdita di esercizio, la riduzione del patrimonio netto della Banca, il livello dei coefficienti patrimoniali e la conseguente necessità di un intervento patrimoniale. Rischio relativo all'elevata remunerazione del Collegio Sindacale: la remunerazione del Collegio Sindacale è determinata in base alla tariffa dei dottori commercialisti, oltre alla medaglia di presenza e al rimborso spese, a differenza di quella degli amministratori che è composta dalle medaglie di presenza, dai rimborsi spese e dai compensi particolari per il Presidente e i vice Presidenti. Per effetto dell'applicazione dei suddetti criteri di determinazione del compenso, nel 2013 i componenti del Collegio Sindacale hanno percepito remunerazioni superiori a quelle erogate in favore dell'insieme degli amministratori nel medesimo periodo di riferimento, nonché a quelle generalmente riconosciute in favore di membri degli organi di controllo di istituti di credito di analoghe dimensioni. Peraltro, per espressa delibera dell'Assemblea dei soci, la remunerazione spettante al Collegio Sindacale, dal 2011 è stata ridotta del 50%. Rischio relativo all'affidamento dei servizi informatici in outsourcing: L'Emittente ha affidato in outsourcing a Cedacri la gestione della propria infrastruttura tecnologica. L'Emittente, di conseguenza, oltre ai rischi tipicamente connessi con l'usuale operatività dell'information technology, è anche potenzialmente esposto al rischio derivante da omissioni, errori o ritardi nel servizio fornito da un outsourcer, che potrebbe determinare una discontinuità del servizio offerto rispetto a quanto previsto contrattualmente. Fattori di rischio relativi al settore di attività della Banca Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario: la Banca opera su un mercato caratterizzato da rilevanti elementi di concorrenza. È pertanto esposta ai rischi connessi alle azioni concorrenziali poste in essere dagli altri soggetti operanti nel mercato bancario, sul territorio nazionale e in particolare nei settori di attività in cui l'Emittente è maggiormente presente. La Banca monitora costantemente i differenti settori di attività in cui opera e valuta nuove azioni in grado di contrastare la concorrenza dei propri competitor. Non vi sono tuttavia garanzie che la Banca riesca a contrastare efficacemente le azioni della concorrenza, con la possibile conseguenza di perdita di quote di mercato e, quindi, di masse e ricavi connessi. Rischi connessi all'evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario: l'esercizio dell'attività bancaria in Italia è soggetto a un'ampia e stringente regolamentazione, nonché alla vigilanza esercitata dalle competenti istituzioni. La regolamentazione applicabile e l'attività di vigilanza sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzione della prassi. L'inosservanza di tale regolamentazione, eventuali mutamenti legislativi o regolamentari, cambiamenti relativi alle modalità di interpretazione e/o applicazione della normativa applicabile potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dalla Banca. Rischi connessi alla riduzione della liquidità: a partire dalla metà del 2011 si è assistito a un intervento rilevante da parte delle Autorità competenti (in particolare la BCE) volto ad assicurare al sistema bancario adeguate condizioni di liquidità, al fine di superare le fasi più acute della crisi che ha interessato l'Eurozona. Non è possibile prevedere la durata e l'intensità con cui le operazioni di sostegno alla liquidità potranno essere riproposte in futuro, con la conseguenza che non è possibile escludere una riduzione, o persino un annullamento di tali supporti. Ciò determinerebbe la necessità per le banche di cercare fonti di provvista alternative, senza escludere la difficoltà di tale ricerca nonché il rischio che i relativi costi possano essere più elevati. La situazione descritta potrebbe quindi incidere negativamente sull'attività, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca. D.3 Fattori di rischio degli strumenti finanziari e delle offerte Fattori di rischio connessi all'investimento nelle Azioni Tra gli strumenti finanziari oggetto delle offerte vi sono azioni ordinarie emesse dalla Banca, le quali hanno le medesime caratteristiche delle azioni in circolazione alla data della presente Nota di Sintesi fatta eccezione per il godimento, che maturerà dal 1 gennaio 2015, pertanto nel caso in cui l'Assemblea dei Soci deliberi la distribuzione di dividendi, questa avverrà, relativamente alle Azioni dall'anno solare 2016. Rischio di liquidità connesso alle Azioni: Le Azioni non sono quotate in un mercato regolamentato, né saranno negoziate su alcun sistema MTF o mediante un internalizzatore sistematico; pertanto gli investitori potrebbero incontrare difficoltà in futuro, ove volessero vendere, in tutto o anche solo in parte, le Azioni. Essi potrebbero, infatti, non trovare controparti disponibili all'acquisto in tempi ragionevolmente brevi o a prezzi in linea con le proprie aspettative, ovvero la vendita potrebbe avvenire in tempi non brevi o a prezzi non ragionevolmente significativi. Tale possibile difficoltà di disinvestimento non appare, peraltro, esclusa integralmente neppure dal fatto che le Azioni qualora scambiate sul MIAB nel caso di una eventuale riattivazione del medesimo. Rischi connessi al funzionamento del MIAB: il MIAB ha per oggetto l'organizzazione e il funzionamento delle attività di compravendita, esclusivamente a valere sulle azioni emesse dalla Banca e sui diritti di opzione sugli strumenti finanziari emessi. La Banca agevola su base mensile l'incontro tra le proposte di segno opposto della propria clientela per dar vita a contratti che si concludono direttamente sul MIAB. È, tuttavia, facoltà della Nota di Sintesi 25 Banca porsi in contropartita diretta con il cliente, svolgendo in tal caso attività di negoziazione per conto proprio. Tale attività è peraltro soggetta a specifici limiti. In proposito, si evidenzia che nel periodo compreso tra l'avvio dell'operatività del MIAB (maggio 2012) e la data della presente Nota di Sintesi la percentuale complessiva di proposte inevase risulta pari al 95,98% del totale delle proposte pervenute, a fronte di un tempo medio di evasione degli ordini di compravendita impartiti dalla clientela pari a 93 giorni (il dato si riferisce a tutti gli ordini evasi dalla data di avvio dell'operatività del MIAB fino alla data della presente Nota di Sintesi). Tenuto conto dell'ampiezza dell'orizzonte temporale di operatività del MIAB, la serie storica dei dati riferita all'intero periodo non appare, peraltro, particolarmente significativa. Lo scorso 31 marzo, la Banca, avvalendosi della facoltà prevista dall'art. 7 del regolamento del MIAB, ha deciso di sospendere temporaneamente, a far data dal 1 aprile 2014, l'inoltro delle proposte di compravendita delle proprie azioni sul MIAB. Tale sospensione è stata assunta allo scopo di apportare al MIAB i correttivi utili per il suo migliore funzionamento e/o per incrementare il livello di liquidità delle azioni della Banca, nonché al fine di valutare la possibilità di negoziare le azioni emesse dalla Banca su un sistema multilaterale di negoziazione gestito da un soggetto abilitato. Rischi connessi alle caratteristiche delle Azioni: ai sensi dell'art. 30 del TUB, nessuno può detenere azioni in una banca popolare per un valore nominale eccedente l'1% del capitale sociale. Lo Statuto ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5%. Tale divieto non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi. Ciascun socio può esprimere in assemblea un solo voto, indipendentemente dall'entità del possesso; l'ammissione nella compagine sociale consegue, a fronte di specifica richiesta del richiedente, al gradimento del CdA della Banca. Rischio connesso alla mancata acquisizione della qualità di socio: ai sensi dello Statuto l'acquisizione della qualità di socio è subordinata al possesso da parte dell'azionista di specifici requisiti soggettivi, quali l'esistenza di uno sperimentato rapporto di clientela con la Banca o la conoscenza dell'azionista medesimo per le proprie capacità imprenditoriali, per le qualità morali e professionali o per gli incarichi ricoperti nel territorio di operatività della Banca. L'accertamento di tali requisiti è riservato al CdA e costituisce presupposto per l'ammissione a socio, in assenza della quale l'azionista può esercitare esclusivamente i diritti a contenuto patrimoniale connessi alla partecipazione. Fattori di rischio connessi all'investimento nelle Obbligazioni Rischio di credito per l'investitore: sottoscrivendo le Obbligazioni l'investitore diviene finanziatore della Banca e titolare di un credito nei confronti della stessa per il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale. L'investitore è esposto al rischio che l'Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere ai propri obblighi di pagamento e rimborso. Rischio di assenza di garanzie: per il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi risponde unicamente l'Emittente con il suo patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale ovvero di alcuna garanzia personale da parte di soggetti terzi. Rischi legati alla scarsa liquidità dei titoli: le Obbligazioni non saranno ammesse a negoziazione su un mercato regolamentato né su sistemi multilaterali di negoziazione, inoltre l'Emittente non agirà in qualità di internalizzatore sistematico, né assumerà alcun obbligo di riacquisto delle Obbligazioni, salva la facoltà dell'Emittente di effettuare eventuali riacquisti alla pari delle Obbligazioni su base puramente facoltativa e in conformità a quanto previsto dalle proprie policy aziendali. Ove l'Emittente non procedesse al riacquisto in conto proprio, l’investitore potrebbe pertanto trovarsi nell'impossibilità di rivendere le Obbligazioni prima della scadenza naturale, a meno che ricerchi autonomamente una controparte disposta ad acquistare le stesse. Rischio correlato all'assenza di rating delle Obbligazioni: alle Obbligazioni non sarà attribuito alcun rating. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della rischiosità degli strumenti finanziari. Rischio connesso alla variazione del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni: il valore netto relativo al rendimento delle Obbligazioni è calcolato sulla base del regime fiscale in vigore alla data della Nota di Sintesi. L'Emittente non è in grado di prevedere se il regime fiscale vigente alla data della presente Nota di Sintesi potrà subire eventuali modifiche durante la vita delle Obbligazioni né può essere escluso che, in caso di modifiche, i valori netti indicati possano discostarsi, anche sensibilmente, da quelli che saranno effettivamente applicati alle Obbligazioni alle varie date di pagamento delle cedole di interessi, incidendo sul rendimento dell'investimento per tutte o talune categorie di investitori. Fattori di rischio connessi alle offerte Rischi connessi alla determinazione del prezzo di emissione: Ai fini della determinazione del prezzo di sottoscrizione delle Azioni, il CdA, non si è avvalerso del supporto di esperti indipendenti né ha adoperato criteri di valutazione, ma ha tenuto conto esclusivamente di quanto stabilito dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010, che – nel conferire al CdA la facoltà di aumentare in una o più volte il capitale sociale – ha precisato che il prezzo di emissione delle azioni non potrà essere inferiore al relativo valore nominale, maggiorato di un importo almeno pari al 60% dell'ultimo sovrapprezzo deliberato dall'assemblea ordinaria nell'importo di Euro 3,86. Dall'applicazione di tale criterio, risulta un prezzo di sottoscrizione minimo di Euro 4,896, di cui Euro 2,580 a titolo di valore nominale ed Euro 2,316 a titolo di sovrapprezzo. Fermo tale importo, il CdA ha pertanto determinato in Euro 5,00 – di cui Euro 2,58 a titolo di valore nominale ed Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo – il prezzo di sottoscrizione delle Azioni. Si evidenzia che tale prezzo Nota di Sintesi 26 risulta inferiore al valore del patrimonio netto contabile per azione dell'Emittente al 31 dicembre 2013, pari a Euro 6,44. Rischi connessi alla negoziazione dei diritti di opzione: i diritti di opzione relativi alle Azioni non saranno negoziabili in alcun mercato regolamentato né in alcun sistema multilaterale di negoziazione né in altri sistemi bilaterali, né l'Emittente svolgerà alcuna attività volta ad accelerare, gestire, realizzare o agevolare gli scambi dei diritti di opzione. Pertanto il soggetto che intende cedere i propri diritti di opzione potrebbe incontrare difficoltà o addirittura non riuscire a cedere a terzi i propri diritti di opzione. Rischi connessi alla coincidenza del periodo di adesione all'Offerta in opzione agli Azionisti e all'Offerta al Pubblico Indistinto: poiché l'Offerta in opzione agli Azionisti e l'Offerta al Pubblico Indistinto sono promosse contestualmente, il quantitativo di Azioni, e conseguentemente di Obbligazioni, eventualmente oggetto di Offerta al Pubblico Indistinto sarà noto solo al termine del Periodo di Offerta. Le adesioni all'Offerta al Pubblico Indistinto saranno, infatti, efficaci solo ove residuino Azioni, e conseguentemente Obbligazioni, non sottoscritte dagli Azionisti. Poiché dunque l'effettiva assegnazione delle Azioni e delle Obbligazioni richieste dai Terzi è subordinata, sia nell'an che nel quantum, alla concreta disponibilità di titoli non sottoscritti dagli Azionisti, non vi è nessuna garanzia che l'Emittente soddisfi le richieste di sottoscrizione manifestate dai Terzi durante il Periodo di Offerta. Rischi connessi a conflitti di interesse dell'Emittente: le Azioni e le Obbligazioni sono offerte direttamente dall'Emittente. La Banca è, dunque, Emittente, offerente e responsabile del collocamento delle offerte. Esiste, pertanto, sotto tale profilo, un potenziale conflitto di interessi. Rischi connessi alla mancata o parziale esecuzione dell'Aumento di Capitale: l'integrale esecuzione dell'Aumento di Capitale costituisce condizione necessaria, ma non sufficiente, per allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale e per dotare la l'Emittente delle risorse necessarie al perseguimento degli obiettivi delineati nel Piano Industriale. Anche in caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale l’Emittente disporrebbe, al 31 dicembre 2014, di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Ove confermata, tale circostanza comporterebbe l'assoggettamento dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalle vigente disciplina prudenziale, che prevedono, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi. In assenza di garanzie o impegni circa il buon esito dell'Aumento di Capitale, il medesimo potrebbe non essere sottoscritto o chiudersi per un ammontare inferiore rispetto a quanto previsto; ciò potrebbe pregiudicare o consentire di realizzare solo parzialmente le finalità delle Offerte, imponendo all’Emittente di porre in essere nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale, quali aumenti di capitale che, ove non sottoscritti, potrebbero generare, in capo agli investitori, effetti diluitivi. Con riferimento alla predetta ipotesi, si precisa che l’Emittente ha pianificato il ricorso a ulteriori operazioni di ricapitalizzazione, che potranno eventualmente prevedere anche il ricorso all’emissione di strumenti ibridi di capitale computabili nel Tier 1 Capital fino a un massimo di 30 milioni di Euro. Rischi connessi a eventuali effetti diluitivi: non vi sono effetti diluitivi derivanti dall'emissione delle Azioni in termini di quota percentuale sul capitale sociale nei confronti degli Azionisti che decideranno di sottoscrivere l'Offerta per la parte di loro competenza. In caso di totale sottoscrizione delle Azioni offerte, gli Azionisti dell'Emittente che decidessero di non sottoscrivere l'Offerta agli Azionisti per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione nel capitale effettivamente emesso di una percentuale massima pari al 5,93%. Gli effetti di tale profilo di rischio, stante il principio del voto capitario applicabile alle banche popolari, aventi natura di cooperativa, sarebbero tuttavia circoscritti ai soli aspetti economici. Rischio connesso alla mancata acquisizione della qualità di Socio: lo Statuto subordina l'acquisizione della qualità di Socio al possesso da parte dell'Azionista di specifici requisiti soggettivi, quali uno sperimentato rapporto di clientela in atto con la Società ovvero la circostanza che lo stesso sia favorevolmente conosciuto nelle aree in cui la Società è attiva attraverso la rete dei propri sportelli per le capacità imprenditoriali, per le qualità morali e professionali o per gli incarichi ricoperti. Il possesso di tali requisiti è accertato dal CdA che è chiamato a esprimersi sull'accoglimento o sul rigetto delle domande di ammissione a Socio che gli vengono sottoposte. L'eventuale rifiuto può essere sottoposto dall'interessato al Collegio dei Probiviri. Il CdA è tenuto a riesaminare la domanda di ammissione su motivata richiesta del Consiglio dei Probiviri e la sua decisione è inappellabile. Si sottolinea che sino a quando l'Azionista non abbia richiesto e ottenuto l'ammissione a Socio non può esercitare i diritti amministrativi, ma solamente quelli aventi contenuto patrimoniale. Esclusione dei mercati nei quali sono consentite le offerte: le offerte sono promosse esclusivamente sul mercato italiano sulla base del Prospetto. Esse, quindi, non sono né saranno estese agli investitori residenti negli Stati Uniti d'America, in Canada, in Giappone e in Australia, nonché negli altri Paesi nei quali tale diffusione non sia consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle competenti autorità. I soggetti non residenti in Italia, quindi, potrebbero non poter esercitare e/o vendere i diritti di opzione loro spettanti (e/o, comunque, non poter sottoscrivere le Azioni) ai sensi della normativa straniera a loro eventualmente applicabile. Rischio di ritiro/annullamento dell'Offerta: l'Emittente potrebbe decidere di non dare inizio alle Offerte, Nota di Sintesi 27 ovvero di ritirarle e ritenerle annullate se, successivamente alla pubblicazione del Prospetto e prima della data di emissione delle Azioni e delle Obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il suo ragionevole giudizio, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza delle Offerte. In tal caso, ove gli investitori abbiano versato l'importo di sottoscrizione delle Azioni e delle eventuali Obbligazioni prima delle comunicazioni di annullamento, non potranno beneficiare dei proventi sulle somme versate che avrebbero altrimenti percepito se non avessero sottoscritto le Azioni e le Obbligazioni e avessero eventualmente effettuato un'altra tipologia di investimento. Rischio relativo alla disciplina in materia di anatocismo: in conseguenza della pronuncia della Corte Costituzionale (sent. 5 aprile 2012, n. 78), in merito all'illegittimità del dies a quo relativo alla decorrenza del termine di prescrizione delle azioni legali relative al rimborso degli interessi indebitamente pagati, il numero complessivo delle cause pendenti in materia di anatocismo potrebbe avere un incremento, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'Emittente. Sezione E – Offerta E.1 Proventi netti totali e stima delle spese totali legate alle offerte, incluse stime di spese imputate all'investitore dall'emittente o dall'offerente L'ammontare dei proventi derivanti dall'emissione delle Azioni e delle Obbligazioni dipende dalla percentuale di sottoscrizione delle Azioni e Obbligazioni: in caso di integrale sottoscrizione, i proventi saranno pari a Euro 139.106.500,00. Le spese stimate in relazione alle Offerte ammontano a circa Euro 200.000. Non sarà addebitata alcuna spesa ai sottoscrittori. E.2 Motivazioni delle offerte, impiego dei proventi e stima dell'importo netto dei proventi a/b L'Aumento di Capitale si innesta tra gli interventi identificati nel Piano Industriale e persegue i seguenti principali obiettivi: i) rafforzamento della struttura patrimoniale della Banca al fine di allineare i coefficienti patrimoniali a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale; ii) rilancio commerciale e recupero di redditività sull'intera rete delle filiali; iii) rafforzamento strutturale del presidio del rischio; iv) efficientamento della macchina operativa. Anche in caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale l’Emittente disporrebbe, al 31 dicembre 2014, di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Ove confermata, tale circostanza comporterebbe l'assoggettamento dell’Emittente alle misure di conservazione del capitale previste dalle vigente disciplina prudenziale, che prevedono, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi. In assenza di garanzie o impegni circa il buon esito dell'Aumento di Capitale, il medesimo potrebbe non essere sottoscritto o chiudersi per un ammontare inferiore rispetto a quanto previsto; ciò potrebbe pregiudicare o consentire di realizzare solo parzialmente le finalità delle Offerte, imponendo all’Emittente di porre in essere nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale, quali aumenti di capitale che, ove non sottoscritti, potrebbero generare, in capo agli investitori, effetti diluitivi. Con riferimento alla predetta ipotesi, si precisa che l’Emittente ha pianificato il ricorso a ulteriori operazioni di ricapitalizzazione, che potranno eventualmente prevedere anche il ricorso all’emissione di strumenti ibridi di capitale computabili nel Tier 1 Capital fino a un massimo di 30 milioni di Euro. L'offerta delle Obbligazioni trova le proprie ragioni nella volontà dell'Emittente di rendere maggiormente appetibile l'adesione all'Aumento di Capitale da parte degli investitori. Pertanto, la mancata integrale sottoscrizione delle Obbligazioni non comporterebbe alcun profilo di criticità per l'Emittente, che non procederebbe, in tale ipotesi, all'ulteriore offerta delle Obbligazioni eventualmente non sottoscritte. E.3 Termini e condizioni delle offerte L'offerta agli azionisti e l'offerta al pubblico indistinto hanno entrambe a oggetto massime n. 13.910.650 Azioni e n. 13.910.650 Obbligazioni per un controvalore massimo di Euro 69.553.250,00 per le Azioni ed Euro 69.553.250,00 per le Obbligazioni. Le Azioni sono offerte: i) in opzione agli azionisti dell'Emittente, al prezzo di Euro 5,00, in ragione di n. 6 Azioni ogni 17 azioni ordinarie possedute; ii) ove non sottoscritte nell'ambito dell'offerta agli azionisti (anche a seguito dell'esercizio del diritto di prelazione), al pubblico indistinto. L'aumento di capitale è scindibile e pertanto, anche qualora non fosse sottoscritto integralmente, le adesioni alle offerte manterranno la loro efficacia e il capitale sociale sarà aumentato di un importo pari alle sottoscrizioni raccolte. Le Obbligazioni sono offerte agli investitori che sottoscrivano Azioni, tanto nel contesto dell'offerta agli azionisti quanto nel contesto dell'offerta al pubblico indistinto, al prezzo di Euro 5,00. Per ciascuna Azione sottoscritta, gli investitori avranno la facoltà di sottoscrivere una Obbligazione. Il periodo di adesione all'offerta agli azionisti e il periodo di adesione all'offerta al pubblico indistinto (il "Periodo di Offerta") decorrono contestualmente dal 21 luglio 2014 (incluso) al 19 settembre 2014 (incluso), salvo proroga. Pertanto, i) l'esercizio da parte degli azionisti dell'Emittente del diritto di opzione e l'eventuale richiesta di esercizio delle prelazione da parte degli stessi, nonché ii) la sottoscrizione da parte del pubblico indistinto delle Azioni e delle Obbligazioni eventualmente non sottoscritte dagli azionisti dovranno essere effettuati, a pena di decadenza, durante il Periodo di Offerta. Gli azionisti dell'Emittente che, nell'ambito dell'offerta agli azionisti, esercitino interamente i diritti di opzione agli stessi spettanti, possono esercitare contestualmente il diritto di prelazione su tutte o parte delle Azioni e, conseguentemente, delle Obbligazioni che al termine del Periodo di Offerta dovessero risultare inoptate. Nota di Sintesi 28 Durante il Periodo di Offerta i terzi potranno richiedere l'assegnazione di Azioni o di Obbligazioni eventualmente non sottoscritte dagli azionisti. Le Azioni e le Obbligazioni saranno conseguentemente attribuite ai terzi solo se alla scadenza del Periodo di Offerta rimarranno Azioni od Obbligazioni non sottoscritte dagli azionisti. La tabella che segue riassume i dati rilevanti delle offerte: Dati rilevanti Numero di Azioni offerte 13.910.650 Numero di Obbligazioni offerte 13.910.650 Rapporto di opzione dell'offerta agli azionisti n. 6 Azioni ogni n. 17 azioni ordinarie possedute Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni n. 1 Obbligazione ogni n. 1 Azione sottoscritta sottoscrivibili Prezzo di offerta dell'offerta agli azionisti e dell'offerta al Euro 5,00 per Azione (Euro 2,58 di valore nominale) pubblico indistinto Euro 5,00 per Obbligazione Controvalore totale dell'aumento di capitale relativo alle Euro 69.553.250,00 Azioni Valore nominale totale delle Obbligazioni Euro 69.553.250,00 La seguente tabella riporta il calendario delle offerte: Calendario delle offerte 21 luglio 2014 19 settembre 2014 (o, in caso di proroga, 25 settembre 2014) Comunicazione dei risultati dell'offerta agli azionisti e Entro 5 giorni di calendario successivi al termine del dell'offerta al pubblico indistinto Periodo di Offerta Data di pagamento e di consegna delle Azioni e delle Entro l'11° giorno di calendario successivo al termine del Obbligazioni assegnate all'esito del Periodo di Offerta Periodo di Offerta (o, in caso di proroga, dalla data che sarà indicata nell'Avviso di Proroga) Inizio del Periodo di Offerta Termine del Periodo di Offerta E.4 Interessi che sono significativi per le emissioni/le offerte compresi interessi confliggenti Le Azioni e le Obbligazioni sono offerte direttamente dall'Emittente. La Banca è, dunque, Emittente, offerente e responsabile del collocamento delle offerte. Esiste, pertanto, sotto tale profilo, un potenziale conflitto di interessi. E.5 Azionisti venditori e accordi di lock-up Le Azioni sono offerte direttamente dall'Emittente. Non sussistono accordi di lock-up. E.6 Diluizione Le Azioni sono preliminarmente offerte in opzione a tutti gli azionisti nell'ambito dell'offerta agli azionisti e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi derivanti dall'emissione di tali strumenti in termini di quota percentuale sul capitale sociale nei confronti degli azionisti che decideranno di sottoscrivere l'offerta per la parte di loro competenza. In caso di totale sottoscrizione delle Azioni, pari a n. 13.910.650, gli azionisti che decidessero di non sottoscrivere l'offerta agli azionisti per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione nel capitale effettivamente emesso di una percentuale massima pari al 5,93%. E.7 Spese stimate addebitate ai sottoscrittori Nessun onere o spesa accessoria è previsto a carico dei sottoscrittori. Nota di Sintesi 29 __________________________________________________________________________ [Pagina volutamente lasciata in bianco] __________________________________________________________________________ Nota di Sintesi 30 Società Cooperativa per Azioni Sede sociale: Matera (MT), Via Timmari, 25 Direzione Generale: Altamura (BA), Via Ottavio Serena, 13 Capitale Sociale e Riserve al 31 dicembre 2013: Euro 265.654.199 Registro delle Imprese di Matera n. 5585 Cod. Fisc. e P. IVA: 00604840777 Iscritta all'Albo delle Banche al n. 5385.0 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Redatto ai sensi della delibera Consob 14 maggio 1999, n. 11971, e successive modifiche e integrazioni e del Regolamento n. 809/2004/CE della Commissione del 29 aprile 2004 recante modalità di esecuzione della Direttiva 2003/71/CE. Depositato presso la Consob in data 18/07/2014 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota protocollo n. 60150/14, del 17/07/2014. Il presente Documento di Registrazione (che comprende le informazioni su Banca Popolare di Puglia e Basilicata - Società Cooperativa per Azioni nella sua veste di Emittente), assieme alla documentazione predisposta per l'offerta degli strumenti finanziari rilevanti, redatta in conformità alla Direttiva Prospetto, i.e. la Nota Informativa sugli strumenti finanziari (che contiene i rischi e le informazioni specifici connessi agli strumenti finanziari) e la Nota di Sintesi (contenente, in breve, i rischi e le caratteristiche essenziali connessi all'emittente e agli strumenti finanziari), costituisce un prospetto d'offerta ai sensi e per gli effetti della Direttiva Prospetto. Un'informativa completa su Banca Popolare di Puglia e Basilicata - Società Cooperativa per Azioni e sull'offerta di strumenti finanziari può essere ottenuta solo sulla base della consultazione congiunta del Documento di Registrazione e della documentazione predisposta per l'offerta degli strumenti finanziari rilevanti. Il presente Documento di Registrazione e gli altri documenti che costituiscono il Prospetto sono a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede di Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., presso le filiali dell'Emittente, nonché nel sito internet www.bppb.it. L'adempimento di pubblicazione del Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della Consob sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. __________________________________________________________________________ [Pagina volutamente lasciata in bianco] __________________________________________________________________________ Documento di Registrazione relativo all'Emittente 32 AVVERTENZA Banca Popolare di Puglia e Basilicata, ai sensi dell'art. 94, comma 4, del Testo Unico Finanza, si è avvalsa della facoltà di redigere un prospetto informativo nella forma di documenti distinti, suddividendo le informazioni richieste in un Documento di Registrazione, una nota informativa sugli strumenti finanziari e una nota di sintesi. Gli investitori sono invitati a esaminare le informazioni contenute nella relativa nota informativa nonché le altre informazioni contenute nel prospetto (ivi incluso il presente Documento di Registrazione). Si rinvia al Capitolo 4 (Fattori di Rischio) del presente Documento di Registrazione per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi all'Emittente nonché all’Avvertenza e al Capitolo 2 (Fattori di Rischio) della Nota Informativa per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari oggetto di offerta e alle offerte. Si richiama in particolare l'attenzione dell'investitore sui rischi connessi alle criticità emerse a seguito degli accertamenti ispettivi condotti dalla Banca d'Italia e conclusisi nel corso del 2013 (cfr. Paragrafo 4.1.1 del presente Documento di Registrazione), sui rischi connessi all'adeguatezza patrimoniale della Banca e alle perdite registrate nel corso degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2012 e 2013 (cfr. Paragrafo 4.1.2 del presente Documento di Registrazione), nonché sul rischio di credito (cfr. Paragrafo 4.1.3 del presente Documento di Registrazione). Sul tema dell’adeguatezza patrimoniale si richiama l’attenzione dell’investitore sull’entrata in vigore, a partire dal 1 gennaio 2014, dei nuovi requisiti patrimoniali per le banche previsti dal framework Basilea III, nonché sulla circostanza che Banca d’Italia ha richiesto all’Emittente coefficienti patrimoniali più rigorosi. In particolare, la seguente tabella riporta il raffronto tra i coefficienti minimi di capitale previsti dal framework Basilea III a far data dal 1 gennaio 2104 per l'intero sistema bancario e quelli aggiuntivi richiesti all'Emittente dalla Banca d'Italia, nonché i coefficienti fatti registrare dall'Emittente al 31 marzo 2014, prima dell'esecuzione dell'aumento di capitale oggetto di offerta: Indicatori patrimoniali consolidati Soglie regolamentari per il 2014 Requisito minimo di Requisito Capital capitale minimo di Conservation comprensivo capitale Buffer del Capital Conservation Buffer Common Equity Tier 1 Ratio (CET 1) 4,50% Tier 1 Ratio (T 1) 5,50% Total Capital Ratio (TCR) 8,00% 2,50% Requisito minimo di capitale, comprensivo del Capital Conservation Buffer, richiesto all’Emittente Coefficienti dell’Emittente al 31 marzo 2014 7,00% 7,00% 7,91% 8,00% 10,00% (10,5% al 31 dicembre 2014) 7,91% 10,50% 12,50% 12,32% Tenuto conto dei requisiti aggiuntivi specifici richiesti dalla Banca d'Italia, la soglia minima regolamentare in vigore al 31 dicembre 2014 per l'Emittente è pari al 8,00% di Tier 1 Ratio, cui va aggiunto l'ulteriore 2,50% di Tier 1 Ratio quale requisito di conservazione di capitale previsto dalla nuova normativa di riferimento, così per un coefficiente minimo pari al complessivo 10,50%. Al riguardo, si evidenzia che, in conformità alle stime operate con riferimento alla data del 31 dicembre 2014 e tenuto conto della scindibilità dell’aumento di capitale oggetto della presente offerta, anche in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, l’Emittente disporrebbe di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Ove tale circostanza venisse effettivamente confermata alla data del 31 dicembre 2014, l’Emittente sarebbe soggetto alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare 285, che prevede, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi. Si rinvia, in proposito, a quanto precisato nel Capitolo 2, Paragrafo 2.2.6. (Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di distribuzione dei dividendi) della Nota Informativa. Si evidenzia, inoltre, che, non esistendo un consorzio di garanzia per il buon esito dell'aumento di capitale oggetto del presente Documento di Registrazione, né impegni di sottoscrizione, il medesimo potrebbe non essere sottoscritto o chiudersi per un ammontare inferiore rispetto a quanto previsto; tale circostanza potrebbe pregiudicare o consentire di realizzare solo parzialmente l'obiettivo di allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale imponendo all’Emittente di porre in essere nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale, quali aumenti di capitale che, ove non sottoscritti, potrebbero generare, in capo agli investitori, effetti diluitivi. Con riferimento alla predetta ipotesi, si precisa che l’Emittente ha pianificato il ricorso a ulteriori operazioni di ricapitalizzazione, che potranno eventualmente prevedere anche il ricorso all’emissione di strumenti ibridi di capitale computabili nel Tier 1 Capital fino ad un massimo di 30 milioni di Euro. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 33 Con riferimento alla qualità del credito, la seguente tabella riporta la sintesi delle informazioni sulle esposizioni verso la clientela al 31 dicembre 2013, 2012, 2011, a confronto con i corrispondenti dati di sistema: Rischiosità del credito (dati in %) Crediti deteriorati lordi / crediti clientela lordi Crediti deteriorati netti / crediti clientela netti 2013 Banca 2012 Sistema Banca 2011 Sistema Banca Sistema 20,11% 15,90% 14,58% 13,40% 10,11% 11,20% 12,87% 10,00% 8,99% 8,70% 7,49% 7,10% Coverage ratio dei crediti deteriorati 41,61% 41,80% 42,69% 38,80% 28,34% 39,20% Sofferenze lorde / crediti clientela lordi 12,93% 8,70% 7,06% 7,20% 5,46% 6,20% Sofferenze nette / crediti clientela netti 6,01% 4,00% 3,35% 3,50% 3,03% 2,90% Incagli lordi / crediti clientela lordi 4,41% 5,30% 4,52% 4,20% 2,85% 3,30% Incagli netti / crediti clientela netti 4,08% 4,20% 2,94% 3,40% 2,64% 2,70% Coverage ratio sofferenze 57,61% 56,90% 56,70% 54,60% 46,30% 55,70% Sofferenze nette / patrimonio netto 73,25% n.d. 43,73% n.d. 30,40% n.d. 1,41% n.d. 4,16% n.d. 0,45% n.d. 28,60% n.d. 19,90% n.d. 5,20% n.d. Costo del rischio (rettifiche su crediti / crediti clientela netti) Grandi rischi (valore di bilancio) / crediti netti totali Avuto riguardo al rischio di credito, si segnala che la Banca d’Italia ha imposto all’Emittente l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle attività ponderate per il rischio e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%. Si richiama, infine, l'attenzione dell'investitore sulla circostanza che le relazioni della Società di Revisione relative ai bilanci degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 e 2012 contengono dei richiami di informativa concernenti, tra l'altro, il livello dei coefficienti patrimoniali. Per maggiori informazioni si rimanda al Capitolo 2, Paragrafo 2.1 (Revisori legali) del presente Documento di Registrazione e al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.18 (Rischi connessi ai richiami di informativa contenuti nelle relazioni al Bilancio 2013 e 2012). Documento di Registrazione relativo all'Emittente 34 DEFINIZIONI Si riportano qui di seguito un elenco dei termini utilizzati e le principali definizioni utilizzate nel presente Documento di Registrazione. Tali definizioni e termini, salvo ove diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. ALM o Asset & Liability Management Gestione integrata dell'attivo e del passivo finalizzata ad allocare le risorse in un'ottica di ottimizzazione del rapporto rischio–rendimento. Asset Management Attività rivolta alla gestione e amministrazione, sotto varie forme, di risorse patrimoniali affidate dalla clientela. Autorità di Vigilanza La Banca d'Italia, la Consob e/o ogni altra autorità e/o amministrazione indipendente a livello nazionale o dell'Unione Europea, individualmente o congiuntamente considerate. Azionisti I soggetti titolari di azioni ordinarie della Banca. Banca d'Italia La banca centrale della Repubblica Italiana. Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Emittente, Società, BPPB o Banca Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., con sede legale in Matera, Via Timmari, n. 25. Basilea II Accordo internazionale del gennaio 2001, sui requisiti patrimoniali delle banche, redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche Centrali dei dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974. Tale accordo prevede, tra l'altro, che le banche dei Paesi aderenti accantonino quote di capitale proporzionali ai tipici rischi bancari assunti. Basilea III Accordo internazionale contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali prevista dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2019. BCE La Banca Centrale Europea, il cui compito principale consiste nel preservare il potere d'acquisto, mantenendo così la stabilità dei prezzi nell'Eurozona. Quest'ultima comprende i 18 Paesi dell'Unione Europea che hanno introdotto la moneta unica a partire dal 1999. Bilancio 2011 Il bilancio di esercizio di Banca Popolare di Puglia e Basilicata relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2011, approvato dall'assemblea ordinaria dei Soci in data 24 marzo 2012. Bilancio 2012 Il bilancio di esercizio di Banca Popolare di Puglia e Basilicata relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2012, approvato dall'assemblea ordinaria dei Soci in data 27 aprile 2013. Bilancio 2013 Il bilancio di esercizio di Banca Popolare di Puglia e Basilicata relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2013, approvato dall'assemblea ordinaria dei Soci in data 29 marzo 2014. Capital Conservation Buffer Cuscinetto di capitale aggiuntivo rispetto ai minimi regolamentari, pari al 2,5 per cento del common equity in rapporto all’attivo a rischio, richiesto alle Banche per fronteggiare futuri periodi di tensione. Le banche che non disporranno di tale cuscinetto aggiuntivo dovranno tuttavia rispettare limiti alla distribuzione dei dividendi e all’attribuzione di bonus, che diverranno tanto più stringenti quanto più il buffer si riduce. (Basilea III) Documento di Registrazione relativo all'Emittente 35 Cartolarizzazione Operazione di trasferimento del rischio relativo ad attività finanziarie o reali a una società veicolo, effettuata mediante la cessione delle attività sottostanti ovvero mediante l'utilizzo di contratti derivati. In Italia la materia è regolata principalmente dalla Legge 30 aprile 1999, n. 130, e sue successive modifiche e integrazioni. Circolare 262 La circolare Banca d'Italia 22 dicembre 2005, n. 262, come successivamente modificata e integrata, concernente gli schemi e le regole di compilazione del bilancio bancario. Circolare 263 o La circolare Banca d'Italia 27 dicembre 2006, n. 263, recante le "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche", come successivamente modificata e integrata. Disposizioni di Vigilanza Circolare 285 La circolare Banca d'Italia 17 dicembre 2013, n. 285, recante le "Disposizioni di vigilanza per le banche", come successivamente modificata e integrata. Codice Civile Il Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262, come successivamente modificato e integrato. Collegio Sindacale Il collegio sindacale dell'Emittente. Common Equity Tier 1 La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea III, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve, dal patrimonio di terzi (computabile entro determinati limiti) e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento UE 575/2013 (c.d. CRR) e dalla Circolare 285 (sia nel periodo transitorio sia a regime). (Basilea III) Common Equity Tier 1 Ratio (Basilea III) È il coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Common Equity Tier 1 e i Risk-Weighted Assets calcolati sulla base della nuova normativa di Basilea III, in applicazione di quanto previsto dal Regolamento UE 575/2013 (c.d. CRR), dalla Direttiva 2013/36/UE (c.d. CRD IV) e dalla Circolare 285. Consiglio di Amministrazione o CdA Il consiglio di amministrazione dell'Emittente. Consob La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, con sede in Roma, in via G.B. Martini, n. 3. Core Tier 1 Capital (Basilea III) Il Core Tier 1 Capital è la componente del Patrimonio di Base o Tier 1 Capital avente i più elevati requisiti di loss absorption, rappresentata dal Patrimonio di Base al netto degli strumenti innovativi di capitale non computabili come Core Tier 1 Capital. Core Tier 1 Ratio Rapporto tra il Core Tier 1 Capital e le Attività di Rischio Ponderate. (Basilea III) Crediti non performing o Non performing loans In conformità alla normativa di Vigilanza i crediti verso la clientela sono classificati, a fini gestionali, contabili e di bilancio, in due macro-comparti rappresentativi dei diversi livelli di rischiosità: crediti in bonis e crediti deteriorati. Le esposizioni deteriorate sono suddivise nelle seguenti categorie: 1. Documento di Registrazione relativo all'Emittente sofferenze: individuano l'area dei crediti formalmente deteriorati, costituiti dall'intera esposizione nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali 36 previsioni di perdita. La valutazione avviene generalmente su base analitica ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfetaria per tipologie di esposizioni omogenee; 2. incagli: definiscono l'area creditizia in cui ricadono i rapporti verso soggetti che si trovano in temporanea difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; 3. esposizioni ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di clienti con i quali siano stati conclusi accordi che prevedono la concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la conversione di parte dei prestiti in azioni e/o eventuali sacrifici in linea capitale e che siano gestiti in ottica non liquidatoria; 4. esposizioni scadute: rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nelle precedenti categorie, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni. Crediti performing o Performing loans Si tratta di crediti non rientranti nella categoria dei Crediti non performing. Data del Documento di Registrazione La data di autorizzazione del Documento di Registrazione. Direttiva Prospetto La Direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successive modifiche e integrazioni, relativa ai prospetti da pubblicare per l'offerta al pubblico e/o l'ammissione a negoziazione degli strumenti finanziari. Direzione Generale La funzione di direzione generale dell'Emittente. Documento di Registrazione Il presente documento di registrazione, che comprende le informazioni su Banca Popolare di Puglia e Basilicata ai sensi dell'art. 5 della Direttiva Prospetto, nella sua veste di Emittente strumenti finanziari. Eurozona L'insieme degli Stati Membri dell'Unione Europea che adotta l'Euro come valuta ufficiale. Alla Data del Documento di Registrazione l'Eurozona è composta da 18 Stati. Fitch Fitch Ratings. IFRS o Principi Contabili Internazionali Tutti gli "International Financial Reporting Standards" (IFRS), tutti gli "International Accounting Standards" (IAS), tutte le interpretazioni dell'"International Reporting Interpretations Committee" (IFRIC), precedentemente denominato "Standing Interpretations Committe" (SIC), adottati dall'Unione Europea. MIAB Il Mercato interno delle azioni emesse dalla Banca. Trattasi di internalizzatore non sistematico. Moody's Moody's Investors Service. Parti Correlate I soggetti individuati sulla base dei criteri definiti dallo IAS 24 ("Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate"), come richiamato dal Regolamento Emittenti, e dalle relative disposizioni della Banca d'Italia. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 37 Patrimonio di Base Il patrimonio di base è costituito da: (Basilea II) a1) il capitale versato; o Tier 1 Capital a2) le riserve, ivi compreso il sovrapprezzo azioni; (Basilea III) a3) gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale; a4) l'utile del periodo; a5) i filtri prudenziali positivi del patrimonio di base, al netto di: b1) le azioni proprie; b2) l'avviamento; b3) le immobilizzazioni immateriali; b4) le rettifiche di valore su crediti; b5) le perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso; b6) le rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza; b7) gli altri elementi negativi; b8) i filtri prudenziali negativi del patrimonio di base. La Banca d'Italia può richiedere che vengano portati in deduzione ulteriori elementi suscettibili, in virtù delle relative caratteristiche, di determinare una "diluizione" del Patrimonio di Base. Patrimonio di Vigilanza (Basilea II) o Total Capital (Basilea III) Il Patrimonio di Vigilanza è costituito dal Patrimonio di Base e dal Patrimonio Supplementare. Sino al 31 dicembre 2014, il Patrimonio Supplementare è computabile nel Patrimonio di Vigilanza nella misura massima pari all'ammontare del Patrimonio di Base. A decorrere dal 1 gennaio 2015 e sino al 31 dicembre dello stesso anno, il Patrimonio Supplementare sarà computabile nel Patrimonio di Vigilanza nella misura massima pari al 75% del Patrimonio di Base. A decorrere dal 1 gennaio 2016 e sino al 31 dicembre dello stesso anno, il Patrimonio Supplementare sarà computabile nel Patrimonio di Vigilanza nella misura massima pari al 50% del Patrimonio di Base. Successivamente a tale data (e dunque dal 1 gennaio 2017) , il Patrimonio Supplementare sarà computabile nel Patrimonio di Vigilanza nella misura massima pari al un terzo del Patrimonio di Base. Il Patrimonio di Vigilanza è un indicatore di particolare rilevanza ai fini della valutazione dei livelli di patrimonializzazione da parte di Banca d'Italia. La dimensione del Patrimonio di Vigilanza deve essere adeguata rispetto alla complessiva dimensione della banca (o del gruppo bancario) e dei relativi rischi. Patrimonio Supplementare Il Patrimonio Supplementare è costituito dai seguenti elementi (nei limiti di computabilità): (Basilea II) a1) le riserve da valutazione; o Tier 2 Capital a2) gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale non computabili nel Patrimonio di Base; (Basilea III) a3) gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate; a4) le plusvalenze nette su partecipazioni; a5) l'eventuale eccedenza delle rettifiche di valore complessive rispetto alle Documento di Registrazione relativo all'Emittente 38 perdite attese; a6) gli altri elementi positivi; a7) i filtri prudenziali positivi del patrimonio supplementare. Da tali elementi vanno dedotte le seguenti componenti negative: b1) le minusvalenze nette su partecipazioni; b2) gli altri elementi negativi; b3) i filtri prudenziali negativi del patrimonio supplementare. La differenza tra la somma degli elementi da a1) ad a7) e la somma di quelli da b1) a b3) costituisce il Patrimonio Supplementare. Piano Industriale o Piano Strategico Il piano industriale 2014-2017 approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'Emittente in data 29 aprile 2014. Raccolta diretta La Raccolta diretta rappresenta le risorse finanziarie acquisite dalla Banca a fronte di un corrispondente obbligo di rimborso. È costituita dall'aggregazione: i) dei depositi della clientela sotto forma di libretti di risparmio, conti correnti, certificati di deposito, assegni circolari e ii) delle emissioni obbligazionarie della Banca. Raccolta indiretta La Raccolta indiretta include tutte le forme di raccolta realizzate attraverso la negoziazione di passività emesse da soggetti diversi. È costituita, in particolare, dalle attività finanziarie (fondi comuni, gestioni patrimoniali, assicurazioni, altri valori) affidate alla Banca in custodia, amministrazione o in gestione dalla clientela. Rating Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o da una banca sulla base di modelli interni Regolamento 809 Il Regolamento n. 809, approvato dalla Commissione Europea in data 29 aprile 2004, così come successivamente modificato e integrato. Regolamento Emittenti Il regolamento di attuazione del Testo Unico Finanza, concernente la disciplina degli emittenti, adottato da Consob con delibera 14 maggio 1999, n. 11971, come successivamente modificato e integrato. Regolamento Parti Correlate Il "Regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate" adottato con delibera 12 marzo 2010, n. 17221, da Consob, come successivamente modificato e integrato. RMBS Residential mortgage-backed security, ovvero titoli obbligazionari rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di prestiti ipotecari. RWA o Risk-Weighted Assets o Attività di Rischio Ponderate Risk Weighted Assets (attività di rischio ponderate) consistono nell'ammontare complessivo delle attività di rischio (di bilancio e fuori bilancio) alle quali è esposta ciascuna banca (o gruppo bancario) e che concorrono all'assorbimento del patrimonio. Dette attività vengono ponderate sulla base delle indicazioni fornite dalle vigenti normative (ad esempio, a un credito garantito viene riconosciuto un "peso" inferiore rispetto a un credito non garantito in termini di assorbimento patrimoniale). S&P Documento di Registrazione relativo all'Emittente Standard & Poor's. 39 Società di Revisione KPMG S.p.A., con sede in Milano, via Vittor Pisani n. 25, iscritta al n. 70623 del Registro dei Revisori Legali istituito presso il Ministero dell'Economia e della Finanze. Socio L'Azionista di Banca Popolare di Puglia e Basilicata che abbia acquistato la qualità di socio ai sensi degli artt. 7, 8, 9, 10 dello Statuto. Statuto Lo statuto sociale dell'Emittente, vigente alla Data del Documento di Registrazione. Testo Unico Bancario o TUB Il Decreto Legislativo 1 settembre 1993, n. 385, e sue successive modifiche e integrazioni. Testo Unico delle Imposte sui Redditi o TUIR Il Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e sue successive modifiche e integrazioni. Testo Unico Finanza o TUF Il Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e sue successive modifiche e integrazioni. Tier 1 Capital Ratio Il coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Patrimonio di Base (Tier 1 Capital) e le Attività di Rischio Ponderate (RWAs). (Basilea II e Basilea III) Total Capital Ratio coefficiente di solvibilità (Basilea II e Basilea III) VAR o Value at Risk Documento di Registrazione relativo all'Emittente Indicatore previsto dalle vigenti normative in tema di vigilanza prudenziale. È determinato dal rapporto tra Patrimonio di Vigilanza e RWA e deve assumere un valore percentuale non inferiore all'8%. La massima perdita possibile per una data posizione o un dato portafoglio in uno specifico orizzonte temporale e con un determinato livello di probabilità. 40 1. PERSONE RESPONSABILI 1.1. Indicazione delle persone responsabili delle informazioni fornite nel Documento di Registrazione Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., con sede legale in Matera, Via Timmari, 25, legalmente rappresentata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, dott. Michele Stacca, in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento, si assume la responsabilità di tutte le informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione. 1.2. Dichiarazione di responsabilità L'Emittente, in qualità di responsabile del Documento di Registrazione, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, attesta che le informazioni contenute nel Documento di Registrazione sono, per quanto a sua conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 41 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1. Revisori legali La Banca Popolare di Puglia e Basilicata, nell'assemblea dei Soci del 25 novembre 2010, ha rinnovato l'incarico per la revisione contabile dei propri bilanci d'esercizio alla società di revisione KPMG S.p.A., con sede legale in Via Vittor Pisani 25, 20124 Milano (MI), iscritta al n. 70623 del Registro dei Revisori Legali istituito presso il Ministero dell'Economia e della Finanze, relativamente ai nove esercizi dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2018. Con riferimento a quanto previsto dalla Comunicazione Consob 7 luglio 2014, n. DCG/0057066 e al Regolamento (UE) 537/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, si evidenzia che la delibera dell'assemblea dei Soci che ha rinnovato l'incarico alla Società di Revisione è stata assunta prima della pubblicazione della Comunicazione Consob 27 marzo 2014, n. 0023665 in tema di durata dell'incarico dei revisori di "Enti di Interesse Pubblico". Conseguentemente, la Società di Revisione manterrà il suo incarico sino alla conclusione del novennio, al termine del quale si procederà all'avvicendamento previsto dall’articolo 17 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39. La Società di Revisione ha revisionato i bilanci d'esercizio dell'Emittente durante il periodo al quale si riferiscono le informazioni finanziarie incluse nel presente Documento di Registrazione, esprimendo, con apposite relazioni, un giudizio senza rilievi per i bilanci d'esercizio e dichiarandone la conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e certificando gli stessi come redatti con chiarezza e rappresentanti in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, i risultati economici e i flussi di cassa della Banca. Nelle relazioni della Società di Revisione sono presenti i seguenti richiami d'informativa: per il Bilancio 2013: «4 Gli amministratori nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione, nel paragrafo sulla "continuità aziendale", indicano che l'esercizio 2013 si chiude con un risultato economico negativo ed evidenziano che nel corso degli ultimi mesi la Banca ha già messo in atto diversi interventi finalizzati al rafforzamento dei controlli sui fattori di rischio, al miglioramento della redditività e al raggiungimento dei ratios patrimoniali minimi previsti dall'Organo di Vigilanza. In particolare, gli amministratori rappresentano che al 31 dicembre 2013 il TIER 1 è pari al 7,32%. Tale indice evidenzia un miglioramento rispetto al 6,95% del 31 dicembre 2012 ma non raggiunge il limite minimo del 7,5% disposto da parte dell'Organo di Vigilanza. Le risultanze e le osservazioni dell'Organo di Vigilanza presenti nel verbale del 9 luglio 2013 e nella lettera contestuale, a seguito delle verifiche ispettive concluse il 12 aprile 2013, sono descritte dagli amministratori nella relazione sulla gestione nel paragrafo "l'accertamento ispettivo della Banca d'Italia". Gli amministratori evidenziano infine, nel paragrafo sulla "continuità aziendale", che l'obiettivo della nuova governance è finalizzato a condurre la Banca lungo un percorso di ripresa della redditività e di consolidamento dei fondamentali. L'approvazione nel mese di febbraio 2014 del piano finanziario contenente le linee guida per il periodo 2014-2018 ha dato avvio al processo di revisione del piano strategico della Banca, propedeutico all'effettuazione dell'operazione di aumento di capitale sociale. Tale aumento, da effettuare entro dodici mesi, è necessario per il raggiungimento dei requisiti minimi patrimoniali previsti dall'Organo di Vigilanza e dalla nuova normativa di riferimento»; per il Bilancio 2012: «4 Si richiama l'attenzione sull'informativa fornita dagli amministratori nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione, sui seguenti aspetti. 4.1 Gli amministratori, nella relazione sulla gestione, a cui la nota integrativa rinvia, descrivono nel paragrafo sulla continuità aziendale le motivazioni sottostanti la significativa perdita dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. In particolare, essi indicano che il perdurare della grave crisi economica e finanziaria ha determinato un grave deterioramento delle posizioni creditizie nei confronti della clientela che ha portato, di riflesso, gli stessi a registrare ingenti rettifiche di valore su crediti, dovute anche a più rigide metodologie di valutazione delle garanzie e dei tempi di recupero, coerenti con l'applicazione di criteri posti a confronto con l'Organo di Vigilanza, la cui ispezione, alla data della presente, è ancora in corso. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 42 4.2 Gli amministratori, nella nota integrativa, evidenziano che è stato approvato un Piano finanziario (costruito a partire dalle linee guida e dai driver strategici individuati nel Piano Industriale 2013-2015) che tiene conto degli scenari prospettici, nonché delle dinamiche reddituali previste in considerazione dell'attuale contesto di mercato. Le previsioni contenute in tale piano hanno indotto gli amministratori a svalutare una parte significativa degli avviamenti e delle immobilizzazioni immateriali a vita utile definita, precedentemente iscritti nell'attivo dello Stato Patrimoniale al 31 dicembre 2012, anche a seguito dell'acquisizione degli sportelli ex MPS, per un importo complessivo pari a circa €66 milioni. 4.3 Come indicato dagli amministratori nella relazione sulla gestione, la perdita dell'esercizio 2012 ha comportato una sensibile diminuzione del patrimonio netto della Banca, passato da €376 milioni del 2011 a €262 milioni al 31 dicembre 2012. Inoltre gli amministratori rappresentano che il patrimonio utile ai fini della vigilanza si attestava a circa €346 milioni, con un Total Capital Ratio pari all'11,10%, rispetto al 13,06% del 2011; il limite minimo disposto per la Banca, da parte dell'Organo di Vigilanza, è pari al 10%, mentre il "Tier I" si posiziona al 6,95%, rispetto al 8,29% del 2011. Di conseguenza, gli amministratori evidenziano la necessità di un incremento patrimoniale, ai fini del raggiungimento del limite minimo del Tier I disposto dall'Organo di Vigilanza pari, nello specifico, al 7%. A seguito di ciò, gli amministratori indicano nella relazione sulla gestione le azioni che saranno poste in essere per il loro raggiungimento. In particolare: - l'incremento del patrimonio netto attraverso il collocamento di nuove azioni e/o di altri strumenti computabili nel patrimonio di base, ai fini di vigilanza, come risultante dal "piano del capitale" deliberato nei primi mesi del 2013 e attuabile sia dal corrente anno; - la contribuzione alla solidità patrimoniale attraverso l'autofinanziamento, in previsione dei positivi risultati già a partire dall'esercizio 2013, anche per effetto di una programmata significativa riduzione delle spese amministrative; - il contenimento degli assorbimenti patrimoniali; - il mantenimento di un equilibrato profilo di liquidità, attualmente attestato dagli indicatori di liquidità operativa e strutturale; - il raggiungimento di obiettivi operativi in linea con il rispetto dei ratios patrimoniali. A parere degli amministratori, il conseguimento delle azioni sopra indicate consentiranno alla Banca il rispetto dei requisiti patrimoniali previsti dalla normativa di vigilanza». Le richiamate relazioni sono riportate nel Capitolo 20, Paragrafo 20.1.5 (Relazioni della Società di Revisione) del Documento di Registrazione. 2.2. Informazioni sui rapporti con la Società di Revisione Durante il periodo al quale si riferiscono le informazioni finanziare relative agli esercizi passati riportate nel Documento di Registrazione e fino alla Data del Documento di Registrazione, non vi sono stati rifiuti di attestazione da parte della Società di Revisione, né la stessa si è dimessa, o ha rinunciato, o è stata rimossa dall'incarico, né è stata revocata la conferma dell'incarico conferito dall'Emittente alla Società di Revisione stessa. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 43 3. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE 3.1. Premessa Di seguito sono riportati i principali dati economici, patrimoniali e finanziari della Banca relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011 estratti dai seguenti documenti: bilancio relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2013, approvato dall'assemblea dei Soci del 29 marzo 2014 e assoggettato a revisione contabile da parte della Società di Revisione, che ha emesso la propria relazione senza rilievi in data 12 marzo 2014; bilancio relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2012, approvato dall'assemblea dei Soci del 27 aprile 2013 e assoggettato a revisione contabile da parte della Società di Revisione che ha emesso la propria relazione senza rilievi in data 10 aprile 2013; bilancio relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2011, approvato dall'assemblea dei Soci del 24 marzo 2012 e assoggettato a revisione contabile da parte della Società di Revisione che ha emesso la propria relazione senza rilievi in data 7 marzo 2012. I documenti summenzionati sono disponibili presso la sede sociale della Società, nonché sul sito internet www.bppb.it. Le informazioni finanziarie di seguito riportate devono essere lette congiuntamente ai Capitoli 4 (Fattori di Rischio), 5 (Informazioni sull'Emittente), 9 (Resoconto della situazione gestionale e finanziaria), 10 (Risorse finanziarie) e 20 (Informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria ed i profitti e le perdite dell'Emittente) del presente Documento di Registrazione. La società incaricata della revisione legale dei conti della Banca è KPMG S.p.A., con sede in Milano, via Vittor Pisani n. 25, iscritta al n. 70623 del Registro dei Revisori Legali istituito presso il Ministero dell'Economia e della Finanze. La suddetta Società di Revisione, rispetto ai bilanci sottoposti a revisione legale durante il periodo al quale si riferiscono le informazioni finanziarie incluse nel presente Documento di Registrazione, ha rilasciato giudizi senza rilievi, ai sensi degli artt. 14 e 16 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39. Si precisa che nelle relazioni rilasciate della Società di Revisione sono contenuti i richiami di informativa meglio descritti al Paragrafo 20.4.1 (Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione) del Documento di Registrazione. 3.2. Informazioni finanziarie relative agli ultimi tre esercizi Si riportano di seguito le informazioni finanziarie selezionate dell'Emittente relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. Si precisa che per il 2013 è stata adottata una nuova modalità di attualizzazione delle sofferenze a tasso variabile. Fino al Bilancio 2012 l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi sulle posizioni a sofferenza è stata calcolata utilizzando l'ultimo tasso presente sul rapporto al momento del passaggio a default. In caso di rapporti a tasso variabile, l'utilizzo nel tempo dell'ultimo tasso presente sul rapporto comporta l'invarianza del valore del tasso utilizzato per l'attualizzazione, che in questo modo non viene più influenzato dalle variazioni del parametro variabile del tasso. Ritenendo che la ratio della norma miri a determinare gli impatti economici del mancato incasso degli interessi che sarebbero stati percepiti se vi fosse stata regolarità nel rimborso del credito, si ritiene più aderente al disposto dello IAS 39 l'utilizzo del tasso di attualizzazione (ovvero del tasso di interesse effettivo originale dell'attività finanziaria) aggiornato ai valori correnti, per i rapporti a sofferenza regolati a tasso variabile prima del passaggio a default. Come previsto dallo IAS 8 "Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori contabili", gli effetti derivanti dalla variazione del criterio di calcolo dell'attualizzazione sui rapporti a tasso variabile sono stati determinati in termini retroattivi. Pertanto, è stata effettuata la rielaborazione della situazione patrimoniale ed economica al 31 dicembre 2012, rendendo così coerente l'esposizione dei valori determinati con il nuovo criterio di calcolo sia nell'esercizio scorso che in quello chiuso al 31 dicembre 2013. Gli effetti patrimoniali ed economici della rielaborazione dei valori del 2012 sono i seguenti: Documento di Registrazione relativo all'Emittente 44 Dati economici Di seguito si riporta una sintesi dei dati economici relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var% 31/12/2012 Var% 31/12/2011 Margine di interesse 83.030 -12,75% 95.159 -8,71% 104.237 Margine di intermediazione 162.278 1,65% 159.644 2,52% 155.725 Risultato netto della gestione finanziaria 116.792 658,05% 15.407 -88,80% 137.504 Costi Operativi -127.462 -3,62% -132.246 10,63% -119.539 Utile/Perdita dell'operatività corrente al lordo delle imposte -10.665 -93,90% -174.745 -1.072,64% 17.966 Utile/Perdita dell'operatività corrente al netto delle imposte -9.989 -91,98% -124.578 -1.831,21% 7.196 Nota: gli effetti derivanti dalla variazione del criterio di calcolo dell'attualizzazione delle sofferenze sui rapporti a tasso variabile sono stati determinati in termini retroattivi in applicazione dello IAS 8. Pertanto, è stata effettuata la rielaborazione della situazione patrimoniale ed economica del 31.12.2012, inclusi i saldi di apertura dell'esercizio 2012 presenti nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto, rendendo così coerente l'esposizione dei valori determinati con il nuovo criterio di calcolo sia nell'esercizio scorso che in quello chiuso al 31.12.2013. 2013 vs 2012 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 45 L'esercizio 2013 si chiude con un risultato economico negativo di 10 milioni di Euro, dovuto principalmente ai rilevanti costi degli esodi incentivati del personale, che ammontano a 20 milioni di Euro. In assenza di tali costi straordinari, la Banca avrebbe chiuso in utile, in un contesto di persistente crisi economico/finanziaria che ha determinato una sensibile diminuzione della redditività, dovuta principalmente alla minore domanda di finanziamenti e della maggiore cautela nella valutazione del merito creditizio. La situazione congiunturale, infatti, ha accentuato il livello di deterioramento dei crediti, continuando a richiedere la rilevazione di rilevanti rettifiche di valore. In questo contesto, i criteri di classificazione e valutazione devono continuare a essere improntati alla massima prudenza, come anche richiesto dalle Autorità di Vigilanza. In dettaglio, il margine d'interesse mostra una diminuzione del 12,75%, passando da 95.159 migliaia di Euro del 2012 a 83.030 migliaia di Euro del 2013, dovuta al calo delle masse di impiego e di raccolta; alla diminuzione delle masse, infatti, è conseguito il calo sia degli interessi attivi, passati da 160.105 migliaia di Euro a 142.833 migliaia di Euro, sia, in minor misura, di quelli passivi, che sono scesi da 64.946 migliaia di Euro a 59.803 migliaia di Euro. Un peso significativo lo hanno avuto i tassi che, per effetto del calo avvenuto già da inizio anno, hanno subìto una lieve contrazione negli impieghi, mentre sono rimasti comunque piuttosto sostenuti nella raccolta. La significativa variazione del Risultato netto della gestione finanziaria, passato da 15 milioni di Euro al 31 dicembre 2012 a 116 milioni di Euro al 31 dicembre 2013, è dovuta unicamente all'incidenza delle Rettifiche su crediti, che, nell'esercizio 2012, ha scontato il pesante deterioramento della qualità del credito; infatti, nel 2012 le rettifiche sono risultate pari a 143,2 milioni di Euro rispetto ai 44 milioni di Euro del 2013. L'incidenza delle rettifiche su crediti è risultata maggiore sulla clientela radicata negli sportelli del centro e del nord. Conseguentemente, sempre nel 2012, si è reso necessario svalutare l'avviamento e altre immobilizzazioni immateriali connesse alle aree del centro nord, per circa 66 milioni di Euro. Nonostante la minor incidenza di tali rettifiche nel corso dell'esercizio 2013, lo stesso si è in ogni caso chiuso con una perdita dell'operatività corrente pari a circa a 10 milioni di Euro, come detto riconducibile principalmente ai costi di riduzione del personale. 2012 vs 2011 Nell'esercizio 2012 la Banca ha registrato un risultato negativo a causa del perdurare della grave crisi economica e finanziaria. Sono state altresì registrate svalutazioni di una parte significativa degli avviamenti presenti nell'attivo di bilancio. Il portafoglio crediti è stato ampiamente rivisitato con l'applicazione dei criteri indicati da Banca d'Italia. La crisi economica e finanziaria ha acuito le difficoltà di famiglie e imprese nel rimborso dei crediti, causando un incremento molto rilevante delle pratiche cosiddette problematiche. Negli ultimi mesi del 2012 è stata avviata un'intensa attività di presidio delle posizioni creditizie che presentavano situazioni di difficoltà nel rientro dell'esposizione debitoria; da fine 2012 l'esame di questi crediti è stato affidato a un gruppo di lavoro dedicato, costituito presso il Servizio Incagli della Banca, la cui attività ha interessato anche i primi mesi del 2013. L'attività svolta dal gruppo di lavoro ha determinato la classificazione a sofferenza e incaglio di numerose posizioni in difficoltà, per le quali si stima problematico il rientro dell'esposizione debitoria. Pertanto, è stato necessario rilevare importanti rettifiche di valore sulle posizioni esaminate, che hanno penalizzato in misura rilevante il risultato economico dell'esercizio. Le rettifiche operate sono state accolte nel risultato di esercizio 2012 in quanto per tali posizioni il deterioramento della qualità del credito si è originato prima della chiusura dell'esercizio. In conseguenza di tali rettifiche, pari a complessivi 143,2 milioni di Euro rispetto ai 17 milioni di Euro del 2011, il Risultato netto della gestione finanziaria ha registrato una significativa riduzione attestandosi al 31 dicembre 2012 a 15,4 milioni di Euro, a fronte dei 137 milioni di Euro fatti registrare nell'esercizio precedente. Nel 2011, nonostante il perdurare della grave crisi economica e finanziaria, la Banca ha sviluppato una gestione equilibrata, producendo un risultato economico soddisfacente; infatti, l'utile netto è stato di 7,2 milioni di Euro e consegue alla crescita ordinaria di tutti i margini operativi. Anche il margine di interesse è risultato in lieve crescita, nonostante le avverse variazioni dei tassi di mercato. Dati patrimoniali La seguente tabella riporta i principali indicatori di adeguatezza patrimoniale dell'Emittente al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 46 Adeguatezza patrimoniale 2013 2012 2011 338.713 345.542 440.597 11,85% 11,10% 13,06% Total capital ratio 7,32% 6,95% 8,29% Principali indicatori patrimoniali 2013 2012 2011 21% 17% 6% Crediti vs banche/totale attivo 3% 3% 3% Crediti vs clientela/totale attivo 70% 74% 84% Crediti vs clientela/totale raccolta diretta da clientela 89% 91% 110% Totale raccolta diretta da clientela/totale passivo e patrimonio netto 79% 81% 77% Titoli in circolazione/totale passivo e patrimonio netto 17% 22% 21% 6% 6% 8% 2013 2012 2011 13% 9% 7% 6% 3% 3% Rapporti di copertura crediti deteriorati 42% 43% 28% Rapporti di copertura sofferenze 58% 56% 46% Rapporti di copertura incagli 16% 40% 10% 8% 16% 2% (dati in migliaia di Euro) Patrimonio di vigilanza Tier 1 ratio Attività finanziarie/tot attivo Patrimonio netto/totale passivo e patrimonio netto Qualità del credito Crediti deteriorati/crediti verso clientela Sofferenze/crediti verso clientela Rapporti di copertura esposizioni scadute Si riporta di seguito una sintesi dei dati patrimoniali dell'Emittente relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % 31/12/2011 Totale impieghi clientela 2.735.121 -8,85% 3.000.594 -8,69% 3.286.117 Totale impieghi (voce 70) 3.117.224 -9,48% 3.443.497 -8,74% 3.773.481 Totale raccolta diretta clientela 3.510.794 -6,86% 3.769.532 9,46% 3.443.880 3.515.557 -7,90% 3.817.107 7,45% 3.552.565 2.493.806 9,43% 2.278.982 -12,67% 2.609.639 6.009.363 -1,42% 6.096.089 -1,07% 6.162.204 Totale raccolta diretta (voci 20 e 30) Totale raccolta indiretta Totale raccolta globale Documento di Registrazione relativo all'Emittente 47 (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % 31/12/2011 4.470.691 -4,30% 4.671.584 4,15% 4.485.316 Totale attività finanziarie 949.303 21,28% 782.712 207,96% 254.160 Patrimonio Netto 255.665 -3,21% 264.145 -29,76% 376.079 Posizione Interbancaria Netta -422.050 45,52% -290.025 -99,89% -265.237 Totale attivo 2013 vs 2012 Nel corso del 2013 non sono purtroppo emersi segnali di miglioramento della congiuntura economica generale, ma la Banca, nonostante tutto, ha saputo alimentare la fiducia dei risparmiatori, ottenendo significativi riscontri, che hanno permesso di consolidare l'azione nelle aree di riferimento. Infatti, la raccolta globale supera i 6 miliardi di Euro e, pur con un lieve decremento dell'1,4%, conferma la tenuta dei volumi complessivi rispetto a fine 2012, rimanendo in linea con gli obiettivi di mantenimento del funding a sostegno dell'attività di impiego e dei desiderati margini di liquidità. La raccolta diretta da clientela ha registrato un calo del 6,9%, passando da 3.769 a 3.511 milioni di Euro, a favore di un incremento del 9,4% della raccolta indiretta, che passa da 2.279 a 2.494 milioni di Euro. La riallocazione della raccolta da diretta a indiretta è stata favorita anche da una politica dei tassi meno aggressiva. Nel difficile contesto economico che ha caratterizzato i territori di insediamento, la Banca ha mantenuto fermo il sostegno alle famiglie e alle strutture produttive dei territori, mirando nel contempo a un'attenta gestione del rischio creditizio. Nel complesso, gli impieghi sono calati del 9,5% con una diversa articolazione tra le forme tecniche che vi hanno contribuito in varia misura. La variazione più significativa in termini di importo è rilevata sui mutui, a cui si affiancano anche i conti correnti e le altre sovvenzioni. La diminuzione degli impieghi è dovuta sia a una politica più selettiva dell'offerta, sia a un calo della domanda, in conseguenza della riduzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese. Il numero delle azioni a fine 2013 è di 39.413.509; il capitale, interamente versato, è costituito da 39.413.509 azioni da 2,58 Euro nominali. Le azioni proprie in portafoglio ammontano a 61.848, per un controvalore di 510 migliaia di Euro. 2012 vs 2011 Al 31 dicembre 2012, gli impieghi netti verso la clientela hanno subìto una flessione rispetto al 2011, risentendo della prolungata fase congiunturale. La composizione per principale forma tecnica mostra una prevalenza dei mutui alla clientela (64%). La raccolta diretta dalla clientela è cresciuta di oltre 300 milioni di Euro rispetto al 2011 (+9,5%), in un contesto fortemente competitivo caratterizzato da una sfiducia generalizzata verso il sistema e da una crescita sensibile dei tassi di interesse sulla raccolta. La crescita della componente diretta, manifestatasi già a partire dal primo semestre 2012, ha consentito la riduzione dell'esposizione sull'interbancario, migliorando il rapporto strutturale impieghi/raccolta, che a inizio anno era pari a oltre il 110% rispetto al livello di equilibrio raggiunto nel 2012. La raccolta indiretta dalla clientela, ai valori di mercato, è pari a 2. 279 milioni di Euro, in calo di 330 milioni di Euro rispetto al 2011, sostanzialmente per trasferimento di masse verso la raccolta diretta. La raccolta globale, che esprime la capacità di risparmio delle famiglie, è rimasta sostanzialmente invariata, con una lieve flessione rispetto al 2011 e con un riposizionamento verso forme tecniche di raccolta diretta e a maggiore redditività per la clientela: significativa è risultata la crescita dei "Time deposit" (depositi a tempo con vincolo al massimo annuale) che presentano un tasso di remunerazione più elevato. Il capitale sociale è lievemente incrementato per la sottoscrizione di nuove azioni a pagamento. Il numero delle azioni a fine 2012 è di 39.317.363. Le azioni proprie in portafoglio ammontano a 6.058. Utile per azione Di seguito è riportato l'utile per azione rapportato al numero medio di azioni ordinarie, relativo agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 48 (dati in unità e unità di Euro) 2013 Utile (perdita) attribuibile Media ponderata azioni ordinarie (EPS) Base (9.988.752) 39.221.750 (0,250) (EPS) Diluito (9.101.674) 42.674.255 (0,210) (dati in unità e unità di Euro) Euro 2012 Utile (perdita) attribuibile Media ponderata azioni ordinarie (EPS) Base (124.577.871) 39.280.869 (3,170) (EPS) Diluito (123.376.789) 43.591.990 (2,810) (dati in unità e unità di Euro) Euro 2011 Utile (perdita) attribuibile Media ponderata azioni ordinarie Euro (EPS) Base 6.985.840 39.097.394 0,180 (EPS) Diluito 8.225.455 43.765.217 0,190 L'utile per azione base è calcolato tenendo conto della quantità media di azioni in circolazione utilizzando il risultato netto di esercizio depurato dell'accantonamento al Fondo di beneficenza. Il calcolo dell’EPS “base” prevede il rapporto tra l’utile netto ridotto della quota per l’accantonamento al fondo beneficenza e la media ponderata delle azioni in circolazione durante l’esercizio. Per il 2011 la quota di utile destinata al fondo beneficenza ammonta a 210,3 mila euro mentre nel 2012 e 2013 non c’è stato alcun accantonamento al fondo beneficenza in quanto il risultato d’esercizio è stato negativo. L'utile per azione diluito, invece, nel calcolo della quantità media di azioni in circolazione, tiene conto anche della possibilità teorica di conversione dei prestiti obbligazionari subordinati in azioni. Crediti verso clientela - qualità del credito La tabella seguente espone una sintesi delle informazioni sulle esposizioni verso la clientela dell'Emittente relative ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011, riportando, in particolare, l'indicazione dei crediti dubbi. L’indice di copertura dei crediti (c.d. coverage ratio) è dato dall’ammontare delle rettifiche di valore in rapporto alla corrispondente esposizione lorda. Nel caso dei crediti in bonis è calcolato come rapporto tra gli accantonamenti generici e i crediti in bonis. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 49 Tipologie esposizioni Composizione crediti deteriorati (dati in migliaia di euro) 2013 Incidenza Esposizione percentuale sul Rettifiche di Esposizione lorda totale crediti valore netta clientela Indice di Copertura (Coverage) 441.774 12,93% 254.494 187.280 57,61% Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute TOTALE DETERIORATE Crediti v/clientela in bonis 150.803 1.417 93.320 687.314 2.729.743 4,41% 0,04% 2,73% 20,11% 79,89% 23.722 213 7.553 285.982 13.850 127.081 1.204 85.767 401.332 2.715.893 15,73% 15,03% 8,09% 41,61% 0,51% TOTALE CREDITI LORDI V/CLIENTELA 3.417.057 100,00% 299.832 3.117.225 8,77% Sofferenze Tipologie esposizioni Composizione crediti deteriorati (dati in migliaia di euro) 2012 Incidenza Esposizione percentuale sul Rettifiche di Esposizione lorda totale crediti valore netta clientela Indice di Copertura (Coverage) Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute TOTALE DETERIORATE Crediti v/clientela in bonis 261.768 167.349 1.681 109.339 540.137 3.165.437 7,06% 4,52% 0,05% 2,95% 14,58% 85,42% 148.412 66.335 975 17.055 232.777 31.472 113.356 101.014 706 92.284 307.360 3.133.965 56,70% 39,64% 58,00% 15,60% 43,10% 0,99% TOTALE CREDITI LORDI V/CLIENTELA 3.705.574 100,00% 264.249 3.441.325 7,13% Tipologie esposizioni Composizione crediti deteriorati (dati in migliaia di euro) 2011 Incidenza Esposizione percentuale sul Rettifiche di Esposizione lorda totale crediti valore netta clientela Indice di Copertura (Coverage) Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute TOTALE DETERIORATE Crediti v/clientela in bonis 212.874 111.081 2.209 68.063 394.227 3.504.202 5,46% 2,85% 0,06% 1,75% 10,11% 89,89% 98.562 11.299 372 1.477 111.710 13.238 114.312 99.782 1.837 66.586 282.517 3.490.964 46,30% 10,17% 16,84% 2,17% 28,34% 0,38% TOTALE CREDITI LORDI V/CLIENTELA 3.898.429 100,00% 124.948 3.773.481 3,21% 2013 vs 2012 Nel 2013 la Banca ha continuato l'attività di verifica sul portafoglio crediti volta a valutare le reali possibilità di recupero delle posizioni debitorie. Il risultato di questa attività ha determinato anche per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 importanti rettifiche sui crediti, per adeguare i valori di bilancio dei crediti agli importi stimati come recuperabili tenendo conto della solvibilità dei debitori e della recuperabilità delle garanzie sottostanti. Tra l'altro, è stata incrementata all'8% la rettifica forfetaria sul portafoglio dei crediti scaduti per ricondurre i valori di bilancio al maggiore rischio sottostante a questa categoria di crediti anomali. 2012 vs 2011 Nel corso del 2012 la qualità del credito ha evidenziato un sensibile deterioramento, complice la crisi economica e finanziaria, che ha reso problematico il rimborso dei finanziamenti da parte dei debitori della Banca. La Banca ha svolto un'attività di verifica rilevante sul portafoglio crediti, volta a valutare le reali possibilità di recupero delle posizioni debitorie. Il risultato di questa attività, che si è protratta oltre dicembre Documento di Registrazione relativo all'Emittente 50 2012, ha portato a rettificare sensibilmente i crediti in funzione degli importi stimati come recuperabili rispetto alla situazione di fine esercizio e alla valutazione di recuperabilità delle garanzie sottostanti. Pertanto la Banca ha provveduto a rilevare all'interno del Bilancio 2012 le maggiori rettifiche di valore su crediti e a rivedere in molti casi la classificazione ai fini delle segnalazioni in centrale dei rischi e per Banca d'Italia. I crediti per i quali nei primi mesi del 2013 è stata valutata una diversa classificazione rispetto al 31 dicembre 2012 sono così sintetizzabili: a sofferenza 129.601 migliaia di Euro di cui 86.327 provenienti dal comparto incagli e 24.545 da crediti scaduti; a incaglio 46.410 migliaia di Euro. La diversa classificazione ha comportato anche una diversa valutazione di recuperabilità dei crediti con conseguente rilevazione di maggiori rettifiche di valore. L'importo delle rettifiche nette operate sul 2012 è stato pari complessivamente a 143.177 migliaia di Euro. La percentuale di copertura delle sofferenze dopo le riclassificazioni è pari al 56,7% rispetto a un valore 2011 di 46,30%. Dati dei rendiconti finanziari Di seguito sono riportati i principali dati consolidati dei rendiconti finanziari relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % Gestione Liquidità generata/assorbita dalle attiv ità finanziarie Liquidità generata/assorbita dalle passiv ità finanziarie Liquidità netta generata/assorbita dall'attiv ità operativ a Liquidità netta generata/assorbita dall'attiv ità di inv estim ento Liquidità netta generata/assorbita dall'attiv ità di prov v ista Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'eserc izio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'eserc izio 7 9.027 7 5% 45.225 1 4% 31/12/2011 39.600 1 32.386 -145% -295.833 489% -50.1 94 -221.020 -182% 27 0.666 21 64% 1 1 .95 5 -9.607 -148% 20.057 137 4% 1.361 -263 -66% -7 7 7 1 6% -669 39 -102% -2.484 205 4% -1 1 5 -9.831 -15 9% 1 6.7 97 281 1 % 57 7 60.1 7 0 39% 43.37 3 1% 42.980 -9.831 -15 9% 1 6.7 97 281 1 % 57 7 50.339 -1 6% 60.1 7 0 38% 43.557 Impieghi (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % 31/12/2011 Conti correnti 245.441 -26,9% 335.767 -13,4% 387.645 Portafoglio 30.897 -14,5% 36.144 -9,9% 40.131 Altre sovv. non reg.in c/c 313.725 -24,7% 416.782 -24,3% 550.734 2.116.056 -9,3% 2.333.023 -6,6% 2.497.624 Crediti in sofferenza 187.278 62,1% 115.522 1,3% 114.056 Altri crediti deteriorati 214.053 10,3% 194.004 15,3% 168.205 3.107.450 -9,4% 3.431.242 -8,7% 3.758.395 9.774 -20,2% 12.255 -18,8% 15.086 3.117.224 -9,5% 3.443.497 -8,7% 3.773.481 Mutui Totale Titolo junior cart. soff. Totale Impieghi La voce altre sovvenzioni non regolate in c/c accoglie le seguenti forme tecniche di impiego: Prestiti personali; Anticipi SBF; Documento di Registrazione relativo all'Emittente 51 Deposito c/o Cassa Compensazione e Garanzia; Credito vs. Società Veicolo da reiscrizione crediti ceduti; Crediti di funzionamento per prestazione di servizi finanziari. Nel difficile contesto economico che ha caratterizzato i territori di insediamento, la Banca ha mantenuto fermo il sostegno alle famiglie e alle strutture produttive dei territori, mirando nel contempo a un'attenta gestione del rischio creditizio. Nel complesso, gli impieghi sono calati del 9% circa sia nel 2013 sia nel 2012 con una diversa articolazione tra le forma tecniche che vi hanno contribuito in varia misura. La variazione più significativa in termini di importo è rilevata sui mutui a cui si affiancano anche i conti correnti e le altre sovvenzioni. La diminuzione degli impieghi è dovuta sia a una politica più selettiva dell'offerta sia a un calo della domanda, in conseguenza della riduzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese. Significativo, e di diverso segno, l'andamento delle sofferenze nette e degli altri crediti deteriorati che sono cresciuti nei due anni considerati, anche se la variazione nei volumi è dovuta prevalentemente alla classificazione a sofferenza effettuata nel primo semestre del 2013 di quelle posizioni che non potevano trovare riscontro già nel Bilancio 2012 e che solo la lavorazione successiva a dicembre ha consentito di esporre formalmente in questo comparto di crediti deteriorati. Raccolta (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % 31/12/2011 827.763 -6,8% 888.259 73,3% 512.699 1.836.052 5,1% 1.747.336 -3,7% 1.813.883 Certificati di deposito 230.556 -35,7% 358.775 13,2% 316.820 Prestiti Obbligazionari subordinati 180.087 -17,7% 218.769 14,8% 190.563 Prestiti Obbligazionari non subordinati 341.551 -20,7% 430.548 0,3% 429.226 Pronti contro termine 74.682 -29,7% 106.214 -31,1% 154.086 Assegni circolari propri 20.103 2,4% 19.631 -26,2% 26.603 4.763 -90,0% 47.575 -42,8% 83.205 0 0,0% 0 -100,0% 25.480 3.515.557 -7,9% 3.817.107 7,4% 3.552.565 Risparmio gestito 449.044 16,1% 386.692 -3,4% 400.482 Altra indiretta 1.395.870 7,6% 1.297.629 -16,4% 1.552.577 Prodotti Assicurativi 648.892 9,1% 594.661 -9,4% 656.580 Raccolta indiretta 2.493.806 9,4% 2.278.982 -12,7% 2.609.639 Raccolta Globale 6.009.363 -1,4% 6.096.089 -1,1% 6.162.204 Depositi a risparmio e Time Deposit Conti Correnti Passività a fronte mutui cartolarizzati Rapporti con Cassa di Comp. e Garanzia passivi Raccolta diretta (voce 20 e 30) Sul fronte della raccolta, nonostante non siano emersi segnali di miglioramento della congiuntura economica generale, la banca ha saputo alimentare la fiducia dei risparmiatori, ottenendo significativi riscontri, che hanno permesso di consolidare l'azione nelle aree di riferimento pur con un lieve decremento dell'1,4%, rimanendo in linea con gli obiettivi di mantenimento del funding a sostegno dell'attività di impiego e dei desiderati margini di liquidità. La raccolta diretta (voci 20 e 30) ha registrato un calo del 7,9% nel 2013, passando da 3.817 a 3.516 milioni di Euro, a favore di un incremento del 9,4% della raccolta indiretta, che passa da 2.279 a 2.494 milioni di Euro. La riallocazione della raccolta da diretta a indiretta è stata favorita anche da una politica dei tassi meno aggressiva. Grandi rischi Di seguito si riportano, con riferimento al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011, le "posizioni di rischio" che costituiscono "Grandi rischi", per tali intendendosi ai sensi della Circolare 263 le posizioni per cassa e per firma le cui esposizioni nominali eccedono il 10% del Patrimonio di Vigilanza. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 52 (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 Importo nominale 1.192.707 865.476 216.693 Valore ponderato 93.228 36.224 0 6 4 2 28,6% 19,9% 5,2% Numero Incidenza Grandi Rischi/Impieghi netti 2013 vs 2012 Al 31 dicembre 2013, il limite è risultato pari a Euro 33.840.081 (10% di Euro 338.400.810) pertanto, secondo la vigente disciplina di vigilanza, sono emerse sei posizioni classificate come grandi rischi. Al 31 dicembre 2012, il limite è risultato pari a Euro 34.513.536 (10% di Euro 345.135.363) pertanto, secondo la vigente disciplina di vigilanza, sono emerse quattro posizioni classificate come grandi rischi. Il totale dei grandi rischi include il portafoglio dei titoli di Stato Italiani. Al 31 dicembre 2011 sono emerse due posizioni classificate come grandi rischi. I grandi rischi emersi sono dovuti all'applicazione dell'attuale disciplina che prende in esame il valore nominale o il fair value delle esposizioni, rispetto alla precedente disciplina che utilizzava il valore ponderato ai fini prudenziali e segnaletici; infatti, secondo la precedente disciplina di calcolo le stesse posizioni non sarebbero rientrate tra i grandi rischi. Nei tre esercizi considerati la prima esposizione di rischio è quella verso il Tesoro dello Stato, il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2013 è pari ad Euro 927 milioni, al 31 dicembre 2012 pari a Euro 698 milioni e al 31 dicembre 2011 pari a Euro 147 milioni, con fattore di ponderazione pari allo zero per cento come previsto dalla normativa di vigilanza. Inoltre tra i grandi rischi al 31 dicembre 2013 sono indicate anche n. 2 esposizioni con controparti bancarie per un valore nominale complessivo di Euro 126 milioni, di cui Euro 86 milioni riferibili alla Banca d'Italia, ponderati allo zero per cento e un'esposizione pari a 60 milioni (7,5 milioni di esposizione ponderata) verso enti pubblici. Di seguito si riporta una tabella di sintesi al 31 dicembre 2013 con l’indicazione delle controparti identificate come “grandi rischi” e relativi valori nominali ed importi ponderati: (importi in migliaia di Euro) Importo nominale Importo ponderato 927.277 0 Banca d'Italia 86.504 0 Comune di Taranto 60.224 7.570 Media Finance Srl 41.569 41.569 Intesa SanPaolo S.p.A. 39.778 14.881 Pa.G.Edil S.p.A. 37.355 29.208 Tesoro dello Stato Con riferimento alle passività della Banca, la raccolta diretta con clientela risulta caratterizzata da un ampia granularità, ragion per cui risulta contenuto il relativo rischio di concentrazione. Al riguardo, infatti, si osserva come i depositi complessivi riferibili ai primi 10 depositanti della Banca al 31 dicembre 2011, al 31 dicembre 2012, al 31 dicembre 2013 e al 30 giugno 2014 si sono sempre mantenuti al di sotto della soglia del 6% della raccolta diretta complessiva della Banca. Patrimonio di Vigilanza e coefficienti di solvibilità Di seguito sono riportati i dati relativi al Patrimonio di Vigilanza e ai coefficienti di solvibilità dell'Emittente al 31 dicembre 2013, 2012, 2011. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 53 (dati in migliaia di Euro e in percentuale) 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 T ier 1 Capital Ratio 7 ,32% 6,95% 8,29% T ier 1 Ratio - requisito m inim o regolam entare 4,50% 4,00% 4,00% T ier 1 Ratio - requisito m inim o per l'Em ittente im posto dalla Banca d'Italia 7 ,50% 7 ,00% 7 ,00% Core T ier 1 Capital Ratio 7 ,32% 6,95% 8,29% T otal Capital Ratio 1 1 ,85% 1 1 ,1 0% 1 3,06% 8,00% 8,00% 8,00% T otale Capital Ratio - requisito m inim o regolam entare T otal Capital Ratio - requisito m inim o per l'Em ittente im posto dalla Banca d'Italia Patrim onio di v igilanza 1 0,00% 1 0,00% 1 0,00% 338.7 1 3 345.542 440.597 - (Patrimonio di base) 209.232 21 6.268 27 9.457 - (Patrimonio supplementare) 1 29.222 1 28.968 1 60.384 0 0 0 Elementi da dedurre dal Totale del Patrimonio di Base e Supplementare - (Patrimonio di Terzo Liv ello) Attiv ità di rischio ponderate Rapporto Att. rischio ponderate/T otale Attiv o 31 2 406 7 67 2.858.583 3.1 1 3.582 3.37 2.7 1 2 63,94% 66,65% 7 5,1 9% Il Patrimonio di Vigilanza e i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 sono stati calcolati secondo i principi previsti dal Secondo Pilastro della normativa prudenziale Basilea II. Per il calcolo dei requisiti patrimoniali la Banca utilizza il metodo "Standardizzato", come definito dalla normativa di vigilanza; pertanto, i risultati delle metodologie e degli strumenti utilizzati a solo fine di gestione e controllo interno, non sono utilizzati per il calcolo dell'assorbimento di capitale ai fini di vigilanza. Per la Banca, tanto a fine 2012 quanto a fine 2013, il Core Tier 1 Capital Ratio coincide con il Tier 1 Capital Ratio in quanto non sono stati emessi strumenti innovativi di capitale computabili nel Patrimonio di Base. Accanto ai requisiti minimi regolamentari previsti dalla disciplina di vigilanza, la Banca d’Italia ha imposto all’Emittente il rispetto dei seguenti requisiti aggiuntivi specifici, che producono un effetto cumulato in termini di dotazione patrimoniale che l’Emittente è chiamato a garantire per fronteggiare le proprie RWA: un livello minimo di Tier 1 Ratio pari al 7,50% a fine 2013 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 4,5% e all’8% a fine 2014 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 5,5%; un livello minimo di Total Capital Ratio pari al 10% rispetto a un requisito minimo regolamentare pari all’8%. Con riferimento alle metodologie di calcolo delle attività ponderate relative al rischio di credito e al rischio operativo (che rappresentano il denominatore dei coefficienti regolamentari Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio), la Banca d’Italia ha inoltre imposto all’Emittente l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio di credito è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%; con riferimento al rischio operativo, la Banca d’Italia ha invece imposto all’Emittente il raddoppio del valore delle attività di rischio riveniente dall’applicazione della metodologia regolamentare “Basic Indicator Approach” adottata dall’Emittente. I dati elaborati conformemente alla disciplina Basilea II al 31 dicembre 2013 esprimono, tenendo conto dei requisiti aggiuntivi sopra richiamati, rispettivamente un Total Capital di 339 milioni di euro, un Total Capital Ratio pari all'11,85% rispetto all'11,10% del 2012, un Tier 1 Ratio del 7,32% che, non garantendo il rispetto del requisito minimo del 7,5% imposto dalla Banca d’Italia comporta una rigorosa politica di contenimento degli assorbimenti patrimoniali. A partire da gennaio 2014 sono entrate in vigore le nuove regole prudenziali Basilea III che modificano significativamente le modalità di calcolo del patrimonio utile ai fini di vigilanza e prevedono nuovi target di patrimonializzazione. Più in dettaglio, per quanto concerne l'innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 54 A regime tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 Ratio pari almeno al 7% delle Attività di Rischio Ponderate, un Tier 1 Capital pari almeno all'8,5% delle Attività di Rischio Ponderate e un Total Capital Ratio pari almeno al 10,5% delle Attività di Rischio Ponderate. Tali livelli minimi includono il Capital Conservation Buffer, ovvero un "cuscinetto" di ulteriore capitalizzazione obbligatoria. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l'altro, l'introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o LCR), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o NSFR) con orizzonte temporale superiore all'anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Inoltre, il framework Basilea III impegna le banche a monitorare accuratamente il proprio indice di leva finanziaria (Leverage Ratio costituito dal rapporto tra Tier 1 Capital ed attivi di bilancio non ponderati), considerando un'ampia gamma di fonti di leva finanziaria sia in bilancio sia fuori bilancio, al fine di contenere l'accumulo di leva finanziaria nel settore bancario. Il valore massimo di leva che le banche potranno sostenere sarà definito nella fase di calibrazione delle diverse misure e tale da rafforzare la ciclicità delle dotazioni patrimoniali; a tal fine, in particolare nelle fasi congiunturali avverse, si terrà conto degli incrementi del grado di leva per effetto delle perdite sul livello del capitale. Nei lavori di definizione del nuovo framework regolamentare, il Comitato di Basilea ha inizialmente ragionato su un requisito minimo del Leverage Ratio pari al 3%. I coefficienti prudenziali elaborati con riferimento alla competenza 31 dicembre 2013 secondo le metriche del framework Basilea II evidenziavano rispettivamente un Common Equity Tier 1 del 7,32%, un Tier 1 del 7,32% ed un Total Capital Ratio dell’11,85%. Con riferimento alla stessa competenza 31 dicembre 2013, le stime dei coefficienti prudenziali elaborate secondo le metriche del framework Basilea III evidenziano un Common Equity Tier 1 del 8,40%, un Tier 1 del 8,40% ed un Total Capital Ratio del 13,36%. I principali elementi qualificanti delle variazioni dei coefficienti prudenziali sottese all’utilizzo regole Basilea III in luogo delle regole Basilea II con riferimento alla competenza 31 dicembre 2013 sono rispettivamente: la capitalizzazione (ex art. 26 del Regolamento UE n. 575/2013, c.d. CRR) a Common Equity Tier 1 di riserve di valutazione (leggi speciali di rivalutazione) per circa 24,5 milioni di Euro; applicazione del PMI Supporting Factor con un effetto positivo per circa 16 milioni di Euro; diverso trattamento della fiscalità differita (DTA – Deferred Tax Asset) con un effetto negativo per circa 8 milioni di Euro, novità intervenute nelle metriche di calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi secondo il metodo BIA (Basic Indicator Approach), con un effetto negativo per circa 2 milioni di Euro. Nella definizione di capitale da utilizzare vengono applicati i margini di flessibilità previsti dal Regolamento UE 575/2013 per quanto riguarda in particolare il regime delle deduzioni e dei filtri prudenziali (cosiddetto "phase-in"). Le banche che non dovessero rispettare il requisito di riserva di capitale non potranno distribuire dividendi, remunerazioni variabili e altri elementi utili a formare il patrimonio regolamentare oltre i limiti prestabiliti e dovranno definire le misure necessarie a ripristinare il livello di capitale richiesto. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 55 FATTORI DI RISCHIO 4. FATTORI DI RISCHIO L'Emittente invita gli investitori, prima di prendere qualsiasi decisione sull'investimento in strumenti finanziari emessi dall'Emittente stessa, a leggere attentamente il presente Capitolo 4 (Fattori di Rischio), che descrive i principali fattori di rischio relativi all'Emittente e al settore di attività in cui essa opera, al fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell'Emittente stessa di adempiere alle obbligazioni relative agli strumenti finanziari che potranno essere emessi dall'Emittente e descritti nella nota informativa a essi relativa. Banca Popolare di Puglia e Basilicata ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell'Emittente di adempiere ai propri obblighi, derivanti dagli strumenti finanziari emessi, nei confronti degli investitori. Tali investitori sono, altresì, invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari stessi. Ne consegue che i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione, ai fattori di rischio concernenti i titoli offerti e indicati nella relativa nota informativa. I rinvii a capitoli e paragrafi si riferiscono ai capitoli e paragrafi del presente Documento di Registrazione. AVVERTENZA Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che per l’Emittente non è possibile determinare un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di propria emissione e il tasso interest rate swap di durata corrispondente) atto a consentire un’ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente. 4.1. Fattori di rischio relativi a Banca Popolare di Puglia e Basilicata 4.1.1. Rischio connesso alle criticità da accertamenti ispettivi La Banca è stata oggetto di attività ordinaria di accertamento ispettivo da parte della Banca d'Italia dal 26 novembre 2012 al 12 aprile 2013. Le verifiche ispettive hanno evidenziato risultanze "in prevalenza sfavorevoli", riportate nel verbale del 9 luglio 2013. Tale valutazione va interpretata tenendo conto della seguente scala di punteggi: Punteggio Valutazione 1 Favorevole 2 In prevalenza favorevole 3 Parzialmente favorevole 4 Parzialmente sfavorevole 5 In prevalenza sfavorevole 6 Sfavorevole In particolare sono state formulate diverse osservazioni sulla governance, sulla gestione del credito, sui controlli e sull'assetto organizzativo e sono stati confermati alcuni provvedimenti del 23 aprile 2010: il divieto all'apertura di nuovi sportelli; con riferimento alle metodologie di calcolo delle attività ponderate relative al rischio di credito e al rischio operativo (che rappresentano il denominatore dei coefficienti regolamentari Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio), l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio di credito è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%; con riferimento al rischio operativo, la Banca d’Italia ha invece imposto all’Emittente il raddoppio del valore delle attività di rischio riveniente dall’applicazione della Documento di Registrazione relativo all'Emittente 56 FATTORI DI RISCHIO metodologia regolamentare “Basic Indicator Approach” adottata dall’Emittente; un livello minimo di Total Capital Ratio pari al 10,0% rispetto a un requisito minimo regolamentare pari all'8,0%; con la previsione di ulteriori limiti quali: un livello minimo di Tier 1 Ratio pari al 7,50% a fine 2013 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 4,5%% e all’ 8% a fine 2014 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 5,5%. Inoltre Banca d'Italia ha imposto una discontinuità nella composizione degli organi di governo per rimuovere le carenze gestionali e le criticità emerse in sede ispettiva. In risposta alle osservazioni ricevute dalla Banca d'Italia, la Banca ha: concluso il processo di rinnovo e stabilizzazione dei propri assetti di governo societario, rivisitando in ottica di semplificazione i comitati consiliari e intraprendendo il processo di rafforzamento del management con l'inserimento di figure provenienti dal mercato; avviato un progetto di razionalizzazione delle spese amministrative, che ha generato, nell'esercizio 2013, risparmi per circa 3 milioni di Euro, pari all'8% del totale; intrapreso un percorso di efficientamento della macchina operativa, cui ha fatto seguito, a fine 2013, una riduzione dell'organico per 97 unità; attivato il nuovo modello distributivo per migliorare la performance della rete; ha avviato il piano di razionalizzazione della rete, con la chiusura di 9 filiali non profittevoli; rivisitato e regolamentato l'intero processo del credito; completato l'assessment sul sistema dei controlli interni e avviato il relativo piano di implementazione degli interventi volti a recepire, entro il 30 giugno 2015, le previsioni della Circolare 263; condotto un assessment finalizzato a verificare l'adeguatezza sotto il profilo normativo, organizzativo e tecnico-funzionale del modello antiriciclaggio e la corretta tenuta e gestione dell'archivio unico informatico; avviato l'operazione di ricapitalizzazione oggetto di offerta. Tra le ulteriori attività programmate, si segnalano, inoltre, gli ulteriori interventi sul complessivo assetto di governo societario volti a recepire le recenti disposizioni in materia di cui alla Circolare 285. Il CdA fornisce periodica informativa alla Banca d'Italia circa lo stato di avanzamento e realizzazione dei menzionati interventi, nonché degli ulteriori "filoni progettuali" attivati dalla Banca ai fini del perseguimento degli obiettivi delineati nel Piano Industriale. In ordine alla continuità aziendale, il Consiglio di Amministrazione ha approvato il piano finanziario nel mese di febbraio 2014, il piano del capitale nel mese di marzo 2013, e il nuovo Piano Strategico aziendale nell'aprile 2014, che, nelle intenzioni della Banca, dovrebbe consentire nel prossimo triennio di incrementare la propria redditività e produttività, garantendo nel contempo una adeguata crescita patrimoniale. L'aumento di capitale oggetto di offerta costituisce una prima condizione essenziale ai fini della realizzazione del Piano. In realtà, il Piano Strategico 2013-2015, benché recentemente approvato, è stato sottoposto a una adeguata revisione coerente con il nuovo piano finanziario approvato dal Consiglio di Amministrazione, per tenere conto sia del nuovo scenario delineatosi da fine 2012, sia dell'intensa attività di gestione delle posizioni creditizie anomale, che delle osservazioni svolte dalla Banca d'Italia nell'ambito dell'attività ispettiva. Con riferimento al 31 dicembre 2013 il Tier 1 Ratio è pari al 7,32%. Tale indice evidenzia un miglioramento rispetto al 6,95% del 31 dicembre 2012, ma non raggiunge il limite minimo del 7,50% disposto da parte della Banca d'Italia e risulta altresì inferiore all'8,29% registrato al 31 dicembre 2011. L'incremento dell'indice rispetto all'esercizio precedente è stato ottenuto senza interventi sul capitale. A partire da gennaio 2014, peraltro, sono entrate in vigore la nuove regole prudenziali, che modificano significativamente le modalità di calcolo del patrimonio utile ai fini di vigilanza e prevedono nuovi target di patrimonializzazione. Il rispetto dei nuovi requisiti sarà possibile soltanto attraverso l'operazione di aumento di capitale oggetto di offerta. Nel caso di non integrale sottoscrizione dell'aumento di capitale, la Banca potrà attivare altre modalità di rafforzamento patrimoniale, tra cui la cessione di ramo d'azienda e/o l'emissione di strumenti Documento di Registrazione relativo all'Emittente 57 FATTORI DI RISCHIO aggiuntivi di patrimonializzazione previsti dalla normativa vigente. Infatti, ai sensi degli artt. 2443 e 2420ter del Codice Civile, il Consiglio di Amministrazione ha facoltà di deliberare in una o più volte un aumento di capitale sociale fino all'importo nominale massimo di 150 milioni di Euro entro il 20 novembre 2015, come approvato dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010 e indicato all'art. 5 dello Statuto sociale. Si rinvia, per una più completa descrizione, al Capitolo 12, Paragrafo 12.2 (Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti per l'esercizio in corso). Per quanto riguarda la gestione del credito, si vedano i relativi rischi di credito e il rischio connesso alle perdite di esercizio. 4.1.2. Rischi connessi all'adeguatezza patrimoniale e alle perdite di esercizio La Banca, nell'attuale difficile contesto congiunturale, uniformandosi all'approccio gestionale dell'intero sistema bancario italiano e in adesione alle indicazioni della Banca d'Italia, ha rafforzato gli accantonamenti a fronte del peggioramento della qualità del credito. L'Emittente ha chiuso l'esercizio 2012 con una perdita netta di 124,6 milioni di Euro, rispetto a un utile netto di 7,2 milioni di Euro dell'esercizio precedente. Gli aspetti che hanno maggiormente influenzato questo risultato sono riconducibili all'incremento delle rettifiche su crediti, che nel 2012 hanno raggiunto il considerevole importo di 143,2 milioni di Euro, e alla rettifica dell'avviamento, pari a 57,9 milioni di Euro. La perdita del 2012 è da considerare straordinaria in quanto frutto di una combinazione di fattori negativi che hanno avuto la massima concentrazione nell'esercizio e sono stati alimentati e amplificati dal contesto di crisi economica e finanziaria in atto ormai da oltre quattro anni. Il risultato economico anche a dicembre 2013 registra una perdita netta di 9,989 milioni di Euro, inferiore rispetto alla perdita netta di 124,6 milioni di Euro del 2012. In realtà, il segno negativo dell'esercizio 2013 si ripropone per effetto principalmente dei costi per incentivazione all'esodo del personale dipendente, che ammontano a 20 milioni di Euro, in assenza dei quali il risultato d'esercizio avrebbe mostrato il ritorno al segno positivo. Dagli esodi incentivati del personale sono attesi significativi risparmi a regime e comunque già a partire dal nuovo anno. Importanti anche le rettifiche su crediti, che nel 2013 hanno contribuito a rafforzare il presidio sui crediti ad andamento anomalo. Sul fronte dei ricavi, contribuisce significativamente al risultato del periodo l'apporto positivo dell'attività di trading con quasi 30 milioni di utili. Nella tabella seguente sono riepilogati, con riferimento agli ultimi tre esercizi, i dati e i coefficienti relativi rispettivamente alla dotazione patrimoniale ed alle attività di rischio dell'Emittente. (dati in migliaia di Euro e in percentuale) 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 T ier 1 Capital Ratio 7 ,32% 6,95% 8,29% T ier 1 Ratio - requisito m inim o regolam entare 4,50% 4,00% 4,00% T ier 1 Ratio - requisito m inim o per l'Em ittente im posto dalla Banca d'Italia 7 ,50% 7 ,00% 7 ,00% Core T ier 1 Capital Ratio 7 ,32% 6,95% 8,29% T otal Capital Ratio 1 1 ,85% 1 1 ,1 0% 1 3,06% 8,00% 8,00% 8,00% T otale Capital Ratio - requisito m inim o regolam entare T otal Capital Ratio - requisito m inim o per l'Em ittente im posto dalla Banca d'Italia Patrim onio di v igilanza 1 0,00% 1 0,00% 1 0,00% 338.7 1 3 345.542 440.597 - (Patrimonio di base) 209.232 21 6.268 27 9.457 - (Patrimonio supplementare) 1 29.222 1 28.968 1 60.384 0 0 0 Elementi da dedurre dal Totale del Patrimonio di Base e Supplementare - (Patrimonio di Terzo Liv ello) Attiv ità di rischio ponderate Rapporto Att. rischio ponderate/T otale Attiv o 31 2 406 7 67 2.858.583 3.1 1 3.582 3.37 2.7 1 2 63,94% 66,65% 7 5,1 9% Il Patrimonio di Vigilanza e i coefficienti di solvibilità riportati nella precedente tabella sono stati calcolati Documento di Registrazione relativo all'Emittente 58 FATTORI DI RISCHIO secondo i principi previsti dal secondo pilastro della normativa prudenziale Basilea II. In particolare, al 31 dicembre 2013, il Tier 1 Ratio si posiziona al 7,32%, rispetto al 6,95% del 2012 e al 8,29% del 2011. Il limite minimo disposto per la Banca dalla Banca d'Italia è il 7,50% che al 31 dicembre 2014 diventerà l'8,0%. Il Tier 1 Ratio di dicembre 2013, non raggiungendo il livello minimo richiesto dalla Banca d'Italia, comporta una rigorosa politica di contenimento degli assorbimenti patrimoniali. In conformità a quanto previsto dalla Circolare 285 e a quanto già previsto dalla Circolare 263, ai fini del calcolo dell'RWA la Banca utilizza la metodologia standardizzata per il rischio di mercato e il rischio di credito e controparte, e la metodologia BIA (Basic Indicator Approach) per il rischio operativo. Si precisa che il metodo standardizzato non necessita e non è pertanto soggetto a una validazione esplicita. A partire da gennaio 2014, peraltro, sono entrate in vigore la nuove regole prudenziali che modificano significativamente le modalità di calcolo del patrimonio utile ai fini di vigilanza e prevedono nuovi target di patrimonializzazione. I coefficienti prudenziali elaborati con riferimento alla competenza 31 dicembre 2013 secondo le metriche del framework Basilea II evidenziavano rispettivamente un Common Equity Tier 1 del 7,32%, un Tier 1 del 7,32% ed un Total Capital Ratio dell’11,85%. Con riferimento alla stessa competenza 31 dicembre 2013, le stime dei coefficienti prudenziali elaborate secondo le metriche del framework Basilea III evidenziano un Common Equity Tier 1 del 8,40%, un Tier 1 del 8,40% ed un Total Capital Ratio del 13,36%. I principali elementi qualificanti delle variazioni dei coefficienti prudenziali sottese all’utilizzo regole Basilea III in luogo delle regole Basilea II con riferimento alla competenza 31 dicembre 2013 sono rispettivamente: la capitalizzazione (ex art. 26 del Regolamento UE n. 575/2013, c.d. CRR) a Common Equity Tier 1 di riserve di valutazione (leggi speciali di rivalutazione) per circa 24,5 milioni di Euro; applicazione del PMI Supporting Factor con un effetto positivo per circa 16 milioni di Euro; diverso trattamento della fiscalità differita (DTA – Deferred Tax Asset) con un effetto negativo per circa 8 milioni di Euro, novità intervenute nelle metriche di calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi secondo il metodo BIA (Basic Indicator Approach), con un effetto negativo per circa 2 milioni di Euro. La Banca risulta altresì tenuta al rispetto dei seguenti requisiti patrimoniali ulteriori richiesti dalla Banca d'Italia: con riferimento alle metodologie di calcolo delle attività ponderate relative al rischio di credito e al rischio operativo (che rappresentano il denominatore dei coefficienti regolamentari Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio), all’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio di credito è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%; con riferimento al rischio operativo, la Banca d’Italia ha invece imposto all’Emittente il raddoppio del valore delle attività di rischio riveniente dall’applicazione della metodologia regolamentare “Basic Indicator Approach” adottata dall’Emittente; a un livello minimo di Total Capital Ratio pari al 10,0% rispetto a un requisito minimo regolamentare pari all'8,0%; un livello minimo di Tier 1 Ratio pari al 7,50% a fine 2013 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 4,5%% e all’ 8% a fine 2014 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 5,5%. L'aumento di capitale si innesta nel più ampio quadro di interventi identificati nel Piano Industriale, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 29 aprile 2014, che persegue i seguenti obiettivi principali: a) rafforzamento della struttura patrimoniale della Banca; b) rilancio commerciale e recupero di redditività sull'intera rete delle filiali; c) rafforzamento strutturale del presidio del rischio; d) efficientamento della macchina operativa. Più in particolare, l'integrale esecuzione dell'aumento di capitale costituisce – unitamente all'adozione di iniziative organizzative e procedurali volte al ripristino di un adeguato profilo di redditività – condizione necessaria, anche se non sufficiente, per allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto Documento di Registrazione relativo all'Emittente 59 FATTORI DI RISCHIO dalla vigente disciplina prudenziale – anche in considerazione dei requisiti aggiuntivi richiesti dalla Banca d'Italia alla Banca – e dotare l'Emittente delle risorse necessarie al perseguimento degli obiettivi delineati nel menzionato Piano Industriale, riconfermando e rafforzando il proprio ruolo di attore chiave a sostegno del tessuto economico del territorio di riferimento. In caso di integrale esecuzione dell'aumento di capitale, i mezzi patrimoniali apportati produrrebbero, infatti, un immediato sensibile incremento del Tier 1 Ratio, che passerebbe dal 7,32% fatto registrare al 31 dicembre 2013 (8,40% il Common Equity Tier 1 Capital Ratio calcolato in applicazione della nuova normativa) al 10,40% stimato al 31 dicembre 2014. Si segnala inoltre che le suesposte considerazioni si basano sull'attuale assetto normativo in materia di capitale regolamentare nonché sul permanere di alcuni requisiti aggiuntivi specifici richiesti dalla Banca d'Italia alla Banca. Per quanto riguarda i principali dati patrimoniali, finanziari ed economici dell'Emittente si rinvia al Capitolo 3, Paragrafo 3.2 (Informazioni finanziarie relative agli ultimi tre esercizi) del presente Documento di Registrazione. 4.1.3. Rischio di credito L'Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. Pertanto, l'inadempimento da parte dei clienti dei contratti stipulati e delle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'Emittente. Più in generale, le controparti, inclusi gli Stati Sovrani, potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell'Emittente a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni. Il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l'Emittente. L'Emittente è inoltre soggetto al rischio, in certe circostanze, che alcuni dei suoi crediti nei confronti di terze parti non siano esigibili. Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l'Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell'Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. A tal proposito si precisa che al 31 dicembre 2013 il portafoglio dei titoli di proprietà dell'Emittente risultava prevalentemente investito in Titoli di Stato italiani a tasso fisso e variabile, con una duration media non superiore a 0,86 anni e 2,27 anni di vita media, beneficiando, così, della riduzione dei rendimenti e determinando pertanto significative plusvalenze. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell'Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell'Emittente stesso. Mentre in molti casi l'Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all'ammontare della garanzia che l'Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione della garanzia aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Si precisa che al 31 dicembre 2013 tale esposizione ammontava a circa 927 milioni di Euro (pari al 20,7% del totale attivo); al 31 dicembre 2012 ammontava a circa 698 milioni di Euro (pari al 14,9% del totale attivo) e al 31 dicembre 2011 ammontava a circa 147 milioni di Euro (pari al 3,27% del totale attivo). L'indice Grandi Rischi/Impieghi netti totali al 31 dicembre 2013 si attestava al 28,6%, mentre al 31 dicembre 2012 si attestava al 19,9%; al 31 dicembre 2011 si attestava al 5,2%. Si precisa che sono considerati "grandi rischi" le posizioni per cassa e per firma le cui esposizioni nominali eccedono il 10% del patrimonio di vigilanza. Nel corso del 2012 la qualità del credito erogato ha subito con maggiore incisività gli effetti della perdurante crisi economica nazionale e internazionale. Gli effetti di tale situazione sono evidenziati dall'incremento delle rettifiche/riprese di valore nette passate da 18,2 milioni di Euro dell'esercizio 2011 a 143,2 milioni di Euro dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, anche a seguito dei maggiori accantonamenti imposti dalla Vigilanza durante l'ispezione ordinaria avviata a fine 2012 e conclusasi ad aprile 2013. Pertanto, l'indicatore "Crediti Deteriorati Lordi/Crediti Lordi", nello stesso periodo, è passato dal 10,11% al 14,58%, mentre l'indicatore "Sofferenze Lorde/Crediti Lordi" è passato dal 5,45% al 7,06%. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 60 FATTORI DI RISCHIO Nel corso del 2013 la qualità del credito erogato ha continuato a subire gli effetti della perdurante crisi economica nazionale e internazionale. Le rettifiche di valore su crediti, sebbene inferiori rispetto ai livelli del dicembre 2012, sono state comunque importanti, raggiungendo l'importo di 44,028 milioni di Euro. Ne consegue un costo del credito in percentuale pari a 1,41% per il 2013 e pari a 4,16% per il 2012. Il calo è dovuto alla contrazione delle rettifiche di valore su crediti passate da 143,2 milioni di Euro a 44 milioni di Euro in dodici mesi. L'indice di rischio "Attività deteriorate nette/Impieghi" è adesso pari al 12,9% rispetto al 9,0% del 2012, mentre il rapporto "sofferenze nette/impieghi" si è attestato al 6,01% rispetto al 3,35% del Bilancio 2012. L'indicatore "Crediti deteriorati/Crediti lordi", nello stesso periodo, è passato dal 14,58% al 20,11%, mentre l'indicatore "Sofferenze lorde/Crediti lordi" è passato dal 7,06% al 12,93%. Nelle sue conclusioni alla verifica ispettiva svolta tra il 2012 e il 2013, la Banca d’Italia ha confermato quanto disposto già dalla precedenze visita ispettiva (2009-2010) con riferimento alle metodologie di calcolo delle attività ponderate relative al rischio di credito (che rappresentano il denominatore dei coefficienti regolamentari Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio). Ciò ha comportato l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio di credito è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%. Si riporta di seguito l'andamento degli indicatori relativi alla rischiosità del credito al 31 dicembre 2013, 2012, 2011, a confronto con i dati medi di sistema: Rischiosità del credito (dati in %) Crediti deteriorati lordi / crediti clientela lordi Crediti deteriorati netti / crediti clientela netti 2013 Banca 2012 Sistema Banca 2011 Sistema Banca Sistema 20,11% 15,90% 14,58% 13,40% 10,11% 11,20% 12,87% 10,00% 8,99% 8,70% 7,49% 7,10% Coverage ratio dei crediti deteriorati 41,61% 41,80% 42,69% 38,80% 28,34% 39,20% Sofferenze lorde / crediti clientela lordi 12,93% 8,70% 7,06% 7,20% 5,46% 6,20% Sofferenze nette / crediti clientela netti 6,01% 4,00% 3,35% 3,50% 3,03% 2,90% Incagli lordi / crediti clientela lordi 4,41% 5,30% 4,52% 4,20% 2,85% 3,30% Incagli netti / crediti clientela netti 4,08% 4,20% 2,94% 3,40% 2,64% 2,70% Coverage ratio sofferenze 57,61% 56,90% 56,70% 54,60% 46,30% 55,70% Sofferenze nette / patrimonio netto Costo del rischio (rettifiche su crediti / crediti clientela netti) Grandi rischi (valore di bilancio) / crediti netti totali 73,25% n.d. 43,73% n.d. 30,40% n.d. 1,41% n.d. 4,16% n.d. 0,45% n.d. 28,60% n.d. 19,90% n.d. 5,20% n.d. Fonte dati di sistema: Banca d'Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, n.1, maggio 2014, tavola 3.1, pag. 26; Rapporto sulla stabilità finanziaria, n.5, aprile 2013, tavola 3.1, pag. 26; Relazione annuale 2012, maggio 2013, tavola 17.3, pag.218. Rientrano tra i crediti deteriorati i crediti scaduti e/o sconfinati, gli incagli, i crediti ristrutturati e le sofferenze. Nella tabella seguente è illustrata la composizione dei crediti deteriorati negli ultimi tre esercizi e la relativa incidenza percentuale rispetto al totale portafoglio crediti clientela. I dati fanno riferimento alle esposizioni per cassa. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 61 FATTORI DI RISCHIO Composizione crediti deteriorati (dati in migliaia di euro) Tipologie esposizioni Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute TOTALE DETERIORATE Crediti v/clientela in bonis TOTALE CREDITI LORDI V/CLIENTELA 2013 2012 2011 Incidenza Incidenza Incidenza Esposizione percentuale sul Esposizione percentuale sul Esposizione percentuale sul lorda totale crediti lorda totale crediti lorda totale crediti clientela clientela clientela 441.774 12,93% 261.768 7,06% 212.874 5,46% 150.803 1.417 93.320 687.314 2.729.743 4,41% 167.349 0,04% 1.681 2,73% 109.339 20,11% 540.137 79,89% 3.165.437 4,52% 111.081 0,05% 2.209 2,95% 68.063 14,58% 394.227 85,42% 3.504.202 2,85% 0,06% 1,75% 10,11% 89,89% 3.417.057 100,00% 3.705.574 100,00% 3.898.429 100,00% La tabella evidenzia il progressivo incremento, negli ultimi tre esercizi, del peso dei crediti deteriorati sul totale portafoglio crediti dell'Emittente. In relazione alla composizione dei Crediti Deteriorati si evidenzia che l'Emittente non applica la definizione di forbearance declinata dall'EBA. L'Emittente provvederà ad applicare tale definizione quando reso obbligatorio dalla disciplina di vigilanza applicabile. Le seguenti tabelle riportano la ripartizione dei grandi rischi per settore e area geografica negli ultimi tre esercizi: Per maggiori informazioni sugli indicatori relativi alla qualità del credito e sul patrimonio di vigilanza si rinvia al Capitolo 3, Paragrafo 3.2 (Informazioni finanziarie relative agli ultimi tre esercizi) e al Capitolo 6, Paragrafo 6.6 (Gestione dei rischi) del presente Documento di Registrazione. 4.1.4. Rischi connessi all'impatto della crisi economico/finanziaria generale Documento di Registrazione relativo all'Emittente 62 FATTORI DI RISCHIO La capacità reddituale e la stabilità dell'Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell'economia del Paese in cui la Banca opera, nonché dell'Eurozona nel suo complesso. Al riguardo, assumono rilevanza significativa l'andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l'inflazione e i prezzi delle abitazioni. La crisi che attraversa da anni il sistema finanziario globale ha avuto inizio nella seconda metà del 2007 e una prima rilevante accelerazione nel settembre 2008, quando la crisi di alcune importanti istituzioni internazionali (in taluni casi sfociata nell'insolvenza) determinò una prima serie di interventi di sostegno da parte delle autorità di diversi Paesi. Ciò ha dato inizio a una fase di elevata volatilità e instabilità dei mercati, con forti tensioni sul fronte della liquidità e rilevanti riflessi sulle dinamiche congiunturali. Negli anni successivi, l'economia mondiale ha subito un progressivo rallentamento, ciò determinando rilevanti riflessi anche di natura sociale, oltre che naturalmente di natura economica. In tale contesto, l'attività ordinaria nel settore bancario ha subìto un deciso rallentamento, determinato evidentemente dalla prolungata fase di crisi internazionale. In particolare, molti istituti creditizi nazionali ed europei hanno risentito in maniera più accentuata delle tensioni che hanno caratterizzato il quadro congiunturale, dando avvio, a seconda del caso, a procedure di insolvenza, a complesse operazioni di ristrutturazione delle proprie passività o di integrazione in altre entità. In alcuni casi, inoltre, è stato richiesto da alcuni istituti creditizi l'intervento delle rispettive autorità governative, della BCE e del Fondo Monetario Internazionale, soggetti che hanno provveduto a più riprese a immettere liquidità e capitali nel sistema, partecipando direttamente, altresì, alla ricapitalizzazione di alcune istituzioni finanziarie. Il deterioramento della dimensione socio-economica in cui l'Emittente opera può avere effetti negativi sulle attività della Banca, con particolare riferimento alla qualità del credito, alla disponibilità di adeguati flussi di raccolta e al relativo costo, nonché ai livelli di produzione del reddito e, quindi, sugli utili gestionali conseguibili. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 6 (Panoramica delle attività di Banca Popolare di Puglia e Basilicata) del presente Documento di Registrazione. 4.1.5. Rischi connessi alla crisi del debito nell'Eurozona Come accennato nel precedente Paragrafo 4.1.4 (Rischi connessi all'impatto della crisi economico/finanziaria generale), il contesto economico nazionale ed europeo nel biennio 2011-2012 è stato caratterizzato dalla crisi del debito sovrano. Tra le maggiori tensioni rilevate in tale contesto si evidenziano, in particolare, quelle manifestatesi nei confronti di Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna e della stessa Italia. Una possibile motivazione di tale fenomeno potrebbe essere individuata nell'elevato squilibrio regionale dovuto a differenti livelli di competitività dei paesi dell'Unione Europea, squilibrio che ha rappresentato sia un ostacolo alla realizzazione di una politica comune europea in materia fiscale ed economica, che una fonte di sfiducia e incertezza per gli investitori internazionali, generando tra l'altro il timore di un possibile default dei suddetti Paesi dell'Eurozona (e, in particolare, della Grecia e di Cipro). Nel quadro generale fin qui descritto, la BCE ha posto in essere, a partire dall'autunno 2011, importanti interventi a sostegno dell'economia europea. Tra i principali interventi si segnalano i seguenti: il programma SMP (Securities Market System) di acquisto di titoli di stato da parte della stessa BCE; l'immissione di liquidità a favore delle banche mediante l'acquisto di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) e prestiti illimitati; con riferimento specifico alla politica monetaria, il taglio al tasso di policy dall'1,25% allo 0,25%; l'ampliamento della gamma di titoli che le banche possono fornire in garanzia come collateral nelle operazioni di rifinanziamento con la stessa BCE; il dimezzamento della riserva obbligatoria dal 2% all'1%. La BCE ha inoltre avviato, a favore di singole banche, il programma di Emergency Liquidity Assistance e ha messo in atto un piano finalizzato a fornire agli istituti di credito europei un quantitativo illimitato di liquidità a 3 anni, per rispondere alle difficoltà diffusamente riscontrate nello svolgimento dell'attività di funding. Spostando l'attenzione sull'Italia, occorre segnalare che l'andamento economico del Paese è stato significativamente condizionato dalla crisi internazionale. In tale contesto, la domanda interna è stata negativamente influenzata dall'austerità fiscale del governo italiano a partire dalla seconda metà del 2011, finalizzata ad aumentare le entrate fiscali, favorire il contenimento della spesa pubblica per enti locali e sanità e rispettare l'obiettivo di deficit di bilancio previsto a livello comunitario. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 63 FATTORI DI RISCHIO In tale contesto economico generale, inoltre, assume rilevanza il rischio che alcuni paesi dell'Eurozona, anche poco rilevanti in termini di "Prodotto Interno Lordo", possano uscire dall'"Unione Monetaria" o che, in uno scenario estremo, si pervenga a uno scioglimento dell'"Unione Monetaria", con conseguenze in entrambi i casi allo stato imprevedibili. Tutti i suddetti fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l'Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Per maggiori informazioni si rinvia al successivo Paragrafo 4.1.15 (Rischio relativo al debito sovrano) e al Capitolo 6 (Panoramica delle attività di Banca Popolare di Puglia e Basilicata) del presente Documento di Registrazione. 4.1.6. Rischio correlato alla liquidità dell'Emittente Si definisce rischio di liquidità il rischio che l'Emittente non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza. La liquidità dell'Emittente potrebbe essere danneggiata dall'incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), e dall'incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall'obbligo di prestare maggiori garanzie. La Banca si è dotata di una Liquidity Risk Management Policy, conforme alle linee guida emanate dalla Banca d'Italia, nella Circolare 263. Al fine di presidiare il profilo strutturale della propria posizione di liquidità, la Banca ha fin qui adottato l'indicatore Loan to Deposit Ratio (LTD) costituito dal rapporto tra gli impieghi a clientela e la raccolta diretta da clientela non bancaria. Tale indicatore è una misura sintetica ma efficace della capacità della Banca di fronteggiare fluttuazioni nelle richieste di liquidazione da parte della clientela; tale capacità è inversamente proporzionale al livello del LTD. Fin dall'adozione dell'indicatore LTD, la logica sottostante è stata quella di rappresentare il rapporto tra impieghi meno liquidi (impieghi clientela) e la fonte di finanziamento più stabile (raccolta diretta con clientela non bancaria). Aderendo a tale logica, l'ammontare dello stock di impieghi clientela è per tempo rettificato della quota di impieghi riferibili alle tranche senior effettivamente collocate sul mercato istituzionale delle RMBS rivenienti dalle operazioni di "securitization" di mutui in bonis della Banca. Al termine degli ultimi tre esercizi, il profilo di liquidità strutturale della Banca è progressivamente migliorato: l'indicatore Loan to Deposit Ratio si è attestato rispettivamente al 108,18% a fine 2011, al 96,2% a fine 2012 e al 95,9% a fine 2013. Il 27 giugno 2013 sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea i testi del Regolamento (UE) n. 575/2013 e della Direttiva 2013/36/UE con i quali vengono introdotte nell'Unione europea le regole del framework Basilea III con l'intento di promuovere un sistema bancario più solido e resistente agli shock finanziari. Il requisito di liquidità operativa previsto in tale quadro (indicatore di breve termine – LCR) entrerà in vigore gradualmente iniziando con una percentuale minima del 60% a gennaio 2015. Per quanto riguarda, invece, l'introduzione del NSFR ("requisito di finanziamento stabile"), la Commissione europea è chiamata a presentare entro dicembre 2016, ove lo ritenga opportuno, una proposta legislativa, dando così avvio all'ordinaria procedura legislativa di "co-decisione", destinata a entrare in vigore dal 2018. In attesa che i requisiti vincolanti in materia di liquidità siano così definiti, il Regolamento 575/2013 impone alle banche di segnalare gli elementi che li compongono, fin dalla competenza 31 marzo 2014. Con riferimento al Liqudity Coverage Ratio che diverrà obbligatorio dal gennaio 2015, la misura gestionale al 31 maggio 2014 mostra un posizionamento Banca al 273%, livello che garantisce un margine di sicurezza rispetto al requisito minimo regolamentare del 60%. La Banca sta attualmente affinando i criteri di rilevazione gestionale, e non è pertanto in grado di determinare, il Net Stable Funding Ratio, la cui data di entrata in vigore è prevista per il 1 gennaio 2018. Il profilo dei disallineamenti delle scadenze contrattuali (contractual maturity mismatch) rileva gli scompensi tra afflussi e deflussi contrattuali di liquidità per determinate fasce temporali. Tali scompensi indicano il volume di liquidità che una banca potrebbe aver bisogno di raccogliere in ciascuna di queste fasce temporali se tutti i deflussi si verificassero alla prima data utile. Questa rilevazione consente di meglio comprendere la misura in cui una banca dipende dalla trasformazione delle scadenze nell'ambito dei Documento di Registrazione relativo all'Emittente 64 FATTORI DI RISCHIO contratti in essere. La tabella seguente evidenzia, con riferimento al 31 dicembre 2013, i disallineamenti tra afflussi e deflussi contrattuali di cassa e in titoli generati da tutte le poste in bilancio dell'Emittente, classificati all'interno di determinate fasce temporali in base alle rispettive scadenze contrattuali. Il disallineamento più significativo è riconducibile allo scaglione a vista, che risente della rilevante dimensione dello stock di raccolta a vista che rappresenta il tradizionale strumento di funding di una banca orientata al retail come l'Emittente. Al riguardo occorre considerare come la raccolta a vista con clientela retail abbia una maturity "comportamentale" statisticamente più lunga rispetto a quella contrattuale. Inoltre, come è possibile rilevare dalla tabella seguente, la Banca dispone di una significativa dotazione di Titoli di stato, caratterizzati da un livello di liquidità elevatissima, che ne consente un tempestivo smobilizzo idoneo a fronteggiare eventuali drenaggi straordinari di raccolta a vista. Dati in migliaia di euro VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI Att ività per cassa a vist a fino a 3 mesi t ra 3 e 12 mesi tra 1 e 5 anni olt re 5 anni 316.098 296.7 01 381.994 1.694.422 1.553.7 50 A.1 Titoli di stato 681 2 6 .2 1 6 93 .401 7 60.1 1 6 2 5.03 6 A.2 Altr i titoli di debito 167 4.964 7 .3 07 45.1 7 9 8.3 7 0 A.3 Qu ote di O.I.C.R. A.4 Finan ziam enti - Banch e - Clientela 2 .865 0 0 3 1 2 .3 85 2 65.52 1 2 81 .2 86 5.07 6 1 0.002 953 889.1 2 7 0 1 .52 0.3 44 - 86.500 307.309 2 55.51 9 2 80.3 3 3 889.1 2 7 1 .43 3 .844 2.284.933 531.642 346.052 847 .115 53.004 2 .2 47 .7 3 1 2 3 5.896 1 89.51 7 71 8.547 440 0 2.239.184 2 3 5.456 1 89.51 7 B.2 Titoli di debito 1 3 .954 1 08.7 63 B.3 Altre passiv ità 2 3 .2 4 8 1 86.983 -1.968.835 -234.941 Passivit à per cassa B.1 Depositi e conti cor renti - Banch e - Clientela Disallineament i delle scadenze cont rat tuali 0 - 0 71 0 1 43 .7 3 1 446.3 1 1 49 .1 57 1 2 .804 400.7 3 3 3 .847 35.942 847 .307 1.500.7 46 Si segnala che l'Emittente ha fatto ricorso alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) presso la BCE per un importo complessivo di circa 400 milioni di Euro con scadenza 29 gennaio 2015 (per 250 milioni di Euro) e 26 febbraio 2015 (per 150 milioni di Euro). I suddetti finanziamenti hanno consentito la costituzione di adeguate riserve necessarie per garantire lo sviluppo degli impieghi e per far fronte a eventuali situazioni di momentanea tensione di liquidità. Ulteriori 100 milioni di Euro si riferiscono a finanziamenti a breve termine presso l'Eurosistema. Delle suddette operazioni LTRO l’Emittente in data 25/6/2014 ha provveduto al rimborso integrale anticipato dell’operazione di 150 milioni di euro scadente il 26 febbraio 2015; pertanto l’ammontare outstanding delle operazioni BCE alla data del presente Documento di Registrazione ammontano complessivamente a 350 milioni di euro di cui 250 milioni della operazione LTRO con scadenza 29 gennaio 2015 e 100 milioni di Euro con scadenza 28 agosto 2014. Le operazioni di rifinanziamento presso la BCE, in essere alla Data del Documento di Registrazione per un ammontare di 350 milioni di Euro, interamente garantite da attività stanziabili, verranno integralmente rimborsate mediante utilizzo dei fondi derivanti dalle scadenze di titoli di Stato italiani presenti nel portafoglio di proprietà dell’Emittente per pari importi e caratterizzati da scadenze prossime a quelle previste contrattualmente dai finanziamenti; pertanto non sono ravvisabili disequilibri sulla posizione di liquidità dell'Emittente. L’Emittente ha previsto che anche l’operazione di LTRO di 250 milioni Euro scadente il prossimo 29 gennaio 2015 venga rimborsata anticipatamente entro il prossimo 31 dicembre 2014. L'ammontare delle attività finanziarie non vincolate disponibili che potrebbero essere stanziate in garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell'ambito di operazioni di rifinanziamento con la stessa BCE sono pari a ca. 801 milioni di Euro al netto degli haircut previsti. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 65 FATTORI DI RISCHIO La composizione delle attività stanziabili impegnate e non impegnate facenti parte del portafoglio titoli vede la presenza prevalente di titoli di Stato italiano con una duration media inferiore ai 12 mesi. Per tale motivo l'Emittente considera il market liquidity risk complessivo sostanzialmente contenuto. La componente del funding liquidity risk si riferisce invece alla circostanza nella quale l'Emittente potrebbe avere difficoltà di approvvigionamento delle fonti di finanziamento necessarie all'ordinaria attività. Per tali motivi, particolare attenzione viene riservata programmando l'attività di emissione di prestiti obbligazionari a medio-lungo termine utile a migliorare il profilo di funding per scadenza dell'Emittente. Il costo del funding complessivo della raccolta della Banca che nel 2012 si attestava all'1,59% si riduce nel 2013 di 15 basis point (1,44%). Per ulteriori informazioni circa il fabbisogno finanziario e la struttura di finanziamento dell'Emittente si rinvia al Capitolo 10, Paragrafo 10.3 del presente Documento di Registrazione. 4.1.7. Rischio di mercato È il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall'Emittente e delle sue attività, che potrebbe produrre un deterioramento della solidità patrimoniale dell'Emittente. L'Emittente è quindi esposto a cambiamenti di valore dei propri attivi, ivi inclusi i titoli emessi da Stati sovrani, dovuto a fluttuazione dei tassi di interesse, dei tassi di cambio e di valute, nei prezzi dei mercati azionari, delle materie prime e degli spread di credito, e/o altri rischi. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti del generale andamento dell'economia, dalla propensione all'investimento degli investitori, da politiche fiscali e monetarie, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale che internazionale e da conflitti bellici e atti di terrorismo. L'attuale crisi finanziaria dell'Eurozona influenza negativamente e in maniera significativa il valore degli attivi degli emittenti bancari europei. La misura regolamentare (attività ponderate per il rischio) del rischio di mercato al 31 dicembre 2013 si è mantenuta ad un livello contenuto pari a 437,9 migliaia di Euro. La misura regolamentare del rischio di mercato può essere considerata contenuta in quanto rappresenta meno dell’1% (0,92%) della misura regolamentare complessiva dei rischi di primo pilastro (rischio di credito, rischio di mercato e rischio operativo). La misura regolamentare del rischio di mercato può essere così scomposta nelle diverse componenti declinate dalla disciplina di vigilanza: rischio di posizione (rischio generico): misura il rischio di perdite determinato da un andamento sfavorevole dei prezzi dei valori mobiliari appartenenti al "portafoglio di negoziazione di vigilanza", distinto tra titoli di debito e titoli di capitale; la valutazione del rischio è ottenuta ripartendo il portafoglio titoli (comprendendo P/T attivi e passivi, Contratti Derivati e operazioni fuori bilancio) in base alla vita residua, e ponderandone il valore nominale con appositi coefficienti regolamentari definiti dalla disciplina di vigilanza Banca d'Italia; a) Rischio generico su titoli di debito: 44,55 migliaia di Euro. b) Rischio generico su titoli di capitale: 103,15 migliaia di Euro rischio di posizione (rischio specifico): misura il rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo determinata dalla situazione dell'emittente; a) Rischio specifico su titoli di debito: 71,49 migliaia di Euro b) Rischio specifico su titoli di capitale: 103,15 migliaia di Euro Rischio di posizione su certificati di partecipazioni a Organismi di Investimento Collettivo del risparmio (O.I.C.R): 115,58 migliaia di Euro. Rischio di cambio: rappresenta il rischio di subire perdite su operazioni in valuta per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere. La posizione netta aperta in cambi al 31 dicembre 2013 risultava ampiamente al di sotto del 2% del Patrimonio di Vigilanza, soglia cui la vigente normativa attribuisce rilevanza ai fini dell'esposizione al rischio di cambio. A fini gestionali, la Banca misura la propria esposizione al rischio di mercato a valere sul portafoglio di negoziazione di vigilanza (trading book) attraverso la metodologia VAR (Value at Risk), che misura la massima perdita possibile per il portafoglio in un orizzonte temporale di 10 giorni e con un livello di probabilità del 99%. Considerando tanto la componente rischio di posizione generico, quanto la componente rischio di posizione specifico, il Value at Risk riferibile al portafoglio di negoziazione di vigilanza misurato gestionalmente a dicembre 2013 ammontava a 742 migliaia di euro e, in funzione delle medesime valutazione Documento di Registrazione relativo all'Emittente 66 FATTORI DI RISCHIO operate con riferimento alla misura regolamentare del rischio di mercato, l’Emittente valuta contenuto il rischio in parola anche sotto il profilo gestionale. Alla data del 31 dicembre 2013, l'indicatore sintetico di esposizione al rischio tasso di interesse sul banking book, costituito dal rapporto tra esposizione complessiva al rischio tasso di interesse sul banking book misurata secondo la metodologia semplificata proposta dalla Circolare 263 e patrimonio di vigilanza, si è attestato al 14,36%, livello di sicurezza rispetto alla soglia di attenzione del 20% fissata dalla Banca d'Italia rispetto all'indicatore in parola. L'esposizione complessiva al rischio tasso di interesse sul banking book, riconducibile prevalentemente allo stock di mutui a tasso fisso presenti nell'attivo della Banca, al 31 dicembre 2013 è risultata pari a 48.608 migliaia di Euro. Per ulteriori informazioni si rinvia al Capitolo 6, Paragrafo 6.6 (Gestione dei rischi) del presente Documento di Registrazione. 4.1.8. Rischio operativo Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Il rischio operativo è un rischio puro, essendo a esso connesse solo manifestazioni negative dell'evento. Tali manifestazioni sono direttamente riconducibili all'attività della Banca e riguardano l'intera struttura della stessa. Con riferimento alle metodologie di calcolo delle attività ponderate relative al rischio operativo (che rappresentano il denominatore dei coefficienti regolamentari Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio), a seguito delle risultanze emerse in sede ispettiva, la Banca d'Italia ha imposto l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio operativo l'Autorità ha imposto all'Emittente il raddoppio del valore delle Attività di Rischio Ponderate riveniente dall'applicazione della metodologia regolamentare "Basic Indicator Approach" adottata dall'Emittente. 4.1.9. Rischi connessi ai procedimenti giudiziari in corso Trattasi di rischi relativi a procedimenti giudiziari e amministrativi da cui potrebbero derivare obblighi risarcitori a carico dell'Emittente. Le più consuete controversie giudiziali sono relative a revocatorie fallimentari, a cause di anatocismo ovvero azioni di nullità, annullamento o risarcimento danni conseguenti a operazioni di investimento in strumenti finanziari emessi da soggetti successivamente incorsi in "default". I rischi connessi al possibile esito sfavorevole di vertenze legali e giudiziali sono stati attentamente analizzati e dove è stato possibile effettuare un'attendibile valutazione della loro consistenza, si è provveduto a registrare un conseguente accantonamento nel fondo apposito. I volumi stimati delle potenziali vertenze future non sono tali da compromettere la solvibilità della Banca. La Banca espone nel proprio bilancio un fondo rischi e oneri destinato a coprire, tra l'altro, le potenziali passività che potrebbero derivare dai giudizi in corso (che rappresentano il fisiologico contenzioso connesso allo svolgimento dell'attività bancaria), anche secondo le indicazioni dei legali esterni che gestiscono tale contenzioso. In particolare al 31 dicembre 2013 a fronte di una richiesta per circa 8,20 milioni di Euro, tra interessi anatocistici e revocatorie fallimentari, risulta una copertura al fondo rischi e oneri pari a circa 2,37 milioni di Euro. Per quanto attiene alle cause passive in corso promosse da privati nei confronti della Banca, per circa 37,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2013, esse riguardano principalmente richieste di risarcimento danni (circa 22,7 milioni di Euro), riconoscimento di crediti e rimborso somme (circa 14,5 milioni di Euro). Per le stesse la copertura a fondo rischi e oneri ammonta a circa 1,8 milioni di Euro. Nei fondi costituiti per controversie legali è presente un accantonamento per eventuali obblighi risarcitori a carico della Banca connessi alle attività poste in essere da due ex promotori finanziari. A fronte delle ulteriori richieste pervenute nell'esercizio 2013 è stato incrementato l'accantonamento di 1,35 milioni di Euro. Per l'intero contenzioso in questione è in essere una copertura assicurativa che prevede un massimale di 1 milione di Euro, mentre l'accantonamento lordo complessivamente stanziato è di 2,569 milioni di Euro. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 67 FATTORI DI RISCHIO Le cause in corso sono riconducibili alla normale attività dell'Emittente e l'eventuale esito negativo non sarebbe comunque tale da compromettere la sua solvibilità e in particolare la sua capacità di adempiere agli obblighi derivanti dall'emissione di prestiti obbligazionari (pagamento degli interessi e rimborso del capitale). L'Emittente ritiene al momento congruo l'accantonamento sino a ora effettuato, in considerazione del limitato rischio di soccombenza dei procedimenti giudiziari in corso. Per maggiori dettagli si rinvia al Capitolo 20, Paragrafo 20.8 (Procedimenti Giudiziari e Arbitrali) del presente Documento di Registrazione. 4.1.10. Rischi connessi al contenzioso fiscale in essere Si riportano di seguito i rischi di natura tributaria che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali, pendenti nei confronti dell'Emittente alla Data del Documento di Registrazione. Imposte dirette 2003 Con atto notificato il 23 dicembre 2008, l'Ufficio delle Entrate di Matera ha emesso un avviso di accertamento con cui disconosce una serie di costi connessi con l'operazione di cartolarizzazione dei crediti eseguita nel 2000. L'accertamento disconosce deduzioni per 373 mila Euro. Contro l'accertamento è stato opposto ricorso, accolto dalla Commissione tributaria provinciale di Matera. La sentenza è stata impugnata dall'Agenzia delle Entrate dinanzi alla Commissione tributaria regionale di Potenza. Attualmente il giudizio è pendente dinanzi alla Suprema Corte. Imposte dirette 2004 Con atto notificato il 2 ottobre 2009, la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate della Basilicata ha emesso un avviso di accertamento con cui disconosce una serie di costi connessi con le operazioni di cartolarizzazione dei crediti eseguite nel 2000 e nel 2004. L'accertamento disconosce deduzioni per 638 mila Euro; contro l'accertamento è stato opposto ricorso, respinto dalla Commissione tributaria provinciale di Potenza e il giudizio è attualmente pendente. Imposte dirette 2005 Con atto notificato il 29 luglio 2010, la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate della Basilicata ha emesso un avviso di accertamento con cui disconosce una serie di costi connessi con le operazioni di cartolarizzazione dei crediti eseguite nel 2000 e nel 2004. L'accertamento disconosce deduzioni per 528 mila Euro, di cui 277 mila per il diniego di costi relativi alla operazione di cartolarizzazione e il giudizio è attualmente pendente. Credito d'imposta Nell'esercizio 2001 la Banca ha usufruito, per complessivi 72 mila Euro, del credito d'imposta previsto per gli investimenti in aree svantaggiate ex art. 8 L. 388/2000; l'Amministrazione Finanziaria ha contestato il beneficio eccependo la mancata presentazione nel 2003 di un modello con l'elencazione dei benefici già maturati. Tenuto conto che tale credito d'imposta era già stato usufruito, la mancata presentazione del modello non può rappresentare causa di decadenza del diritto al credito d'imposta già usufruito. Attualmente si è in attesa della fissazione dell'udienza di discussione. Con riferimento alle sopra citate contestazioni, anche tenendo conto degli andamenti delle stesse, l'Emittente non ha provveduto a effettuare accantonamenti specifici, in quanto stima sufficienti i fondi già accantonati. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 20, Paragrafo 20.8 (Procedimenti Giudiziari e Arbitrali) del presente Documento di Registrazione del presente Documento di Registrazione. 4.1.11. Rischio correlato all'assenza di rating dell'Emittente Il rating attribuito a un emittente da agenzie indipendenti costituisce una valutazione della capacità dello stesso di assolvere agli impegni finanziari relativi agli strumenti emessi. Alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata non è stato assegnato alcun rating. Si evidenzia, in proposito, che in caso di assenza di rating l'investitore rischia di avere minori informazioni sul grado di solvibilità dell'Emittente. 4.1.12. Rischio relativo alle operazioni di ripatrimonializzazione della Banca Documento di Registrazione relativo all'Emittente 68 FATTORI DI RISCHIO Soglie regolamentari per il 2014 Indicatori patrimoniali consolidati Requisito minimo di capitale Common Equity Tier 1 Ratio (CET 1) 4,50% Tier 1 Ratio (T 1) 5,50% Total Capital Ratio (TCR) 8,00% Capital Conservation Buffer Requisito minimo di capitale, comprensivo del Capital Conservation Buffer, richiesto all’Emittente Coefficienti dell’Emittente al 31 marzo 2014* 7,00% 7,00% 7,91% 8,00% 10,00% (10,5% al 31 dicembre 2014) 7,91% 10,50% 12,50% 12,32% Requisito minimo di capitale comprensivo del Capital Conservation Buffer 2,50% * Prima dell'esecuzione dell'aumento di capitale oggetto di offerta. In data 5 giugno 2014, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di procedere all'avvio di un'operazione di aumento di capitale da realizzarsi nell'ambito delle deleghe già attribuite al Consiglio di Amministrazione dall'assemblea dei Soci del 25 novembre 2010. Il progetto prevede un aumento di capitale di Euro 69.553.250 da offrire in opzione agli Azionisti. L'integrale esecuzione dell'aumento di capitale costituisce – unitamente all'adozione di iniziative organizzative e procedurali volte al ripristino di un adeguato profilo di redditività – condizione necessaria, anche se non sufficiente, per allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale – anche in considerazione dei requisiti aggiuntivi richiesti dalla Banca d'Italia alla Banca – e dotare l'Emittente delle risorse necessarie al perseguimento degli obiettivi delineati nel Piano Industriale, riconfermando e rafforzando il proprio ruolo di attore chiave a sostegno del tessuto economico del territorio di riferimento. In caso di integrale esecuzione dell'aumento di capitale di Euro 69.553.250, i nuovi mezzi patrimoniali apportati produrrebbero un immediato e sensibile incremento del Tier 1 Ratio, che passerebbe dal 7,32% fatto registrare al 31 dicembre 2013 (8,40% il Common Equity Tier 1 Capital Ratio calcolato in applicazione della nuova normativa) al 10,40% stimato al 31 dicembre 2014. Al riguardo, si evidenzia che, in conformità alle stime operate con riferimento alla data del 31 dicembre 2014 e tenuto conto della scindibilità dell’aumento di capitale oggetto della presente offerta, anche in caso di integrale sottoscrizione dello stesso l’Emittente disporrebbe di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Ove tale circostanza venisse effettivamente confermata alla data del 31 dicembre 2014, l’Emittente sarebbe soggetto alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare 285, che prevede, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi. Si rinvia, in proposito, a quanto precisato nel Capitolo 2, Paragrafo 2.2.6. (Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di distribuzione dei dividendi) della Nota Informativa. Si evidenzia, inoltre, che, non esistendo un consorzio di garanzia per il buon esito dell'aumento di capitale oggetto del presente Documento di Registrazione, né impegni di sottoscrizione, il medesimo potrebbe non essere sottoscritto o chiudersi per un ammontare inferiore rispetto a quanto previsto; tale circostanza potrebbe pregiudicare o consentire di realizzare solo parzialmente l'obiettivo di allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale imponendo all’Emittente di porre in essere nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale, quali aumenti di capitale che, ove non sottoscritti, potrebbero generare, in capo agli investitori, effetti diluitivi. Con riferimento alla predetta ipotesi, si precisa che l’Emittente ha pianificato il ricorso a ulteriori operazioni di ricapitalizzazione, che potranno eventualmente prevedere anche il ricorso all’emissione di strumenti ibridi di capitale computabili nel Tier 1 Capital fino ad un massimo di 30 milioni di Euro. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 69 FATTORI DI RISCHIO 4.1.13. Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di distribuzione dei dividendi Con comunicazione 13 marzo 2013, pubblicata nel Bollettino di Vigilanza n. 3 del marzo 2013, la Banca d'Italia ha raccomandato a tutte le banche l'adozione di politiche di distribuzione dei dividendi che, pur in presenza di utili distribuibili, consentano di mantenere – a livello individuale e consolidato – condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il complesso dei rischi assunti, idonee a favorire l'allineamento ai requisiti prudenziali stabiliti dalla Direttiva CRD IV e dal Regolamento CRR e a garantire la copertura dei livelli di capitale interno calcolati nell'ambito del processo di Internal Capital Adequacy Assessment Process. In ragione di quanto precede, si evidenzia che ove non riuscisse ad allineare i propri coefficienti patrimoniali ai requisiti minimi applicabili – si vedano, in proposito, il precedente Paragrafo 4.1.12.(Rischio relativo alle operazioni di ripatrimonializzazione della Banca) e il Capitolo 2, Paragrafo 2.2.5 (Rischi connessi alla mancata o parziale esecuzione dell'Aumento di Capitale) della Nota Informativa – la Banca potrebbe, pur in presenza di utili astrattamente distribuibili, non procedere alla distribuzione di dividendi. Si evidenzia, peraltro, che allo stato la Banca non ha adottato alcuna politica in materia di dividendi. 4.1.14. Rischio riferibile a operazioni con soggetti collegati e a significativi affidamenti diretti erogati in favore di esponenti aziendali La vicinanza degli esponenti aziendali e di altri soggetti ai centri decisionali della Banca potrebbe compromettere l'oggettività e l'imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti. Al fine di mitigare il rischio in parola, l'Emittente si è dotato di una serie di presidi organizzativi e di controllo coerenti con i requisiti definiti dal Regolamento Parti Correlate e dalla Circolare 263. L'indicatore di rilevanza del rischio in parola, definito dall'Emittente, è costituito dal rapporto tra esposizione complessiva verso la totalità dei soggetti collegati e Patrimonio di Vigilanza; al 31 dicembre 2013 l'indicatore di esposizione al rischio riferibile ad operazioni con soggetti collegati si è attestato all'1,93%. Al 30 giugno 2014, 8 degli 11 componenti il Consiglio di Amministrazione della Banca (tutti in possesso della qualifica di amministratori indipendenti), un sindaco effettivo e un componente della Direzione Generale risultano beneficiari di affidamenti concessi dalla Banca, alcuni dei quali a condizioni vantaggiose, per un ammontare complessivo di 1.718 migliaia di Euro. Come illustrato in dettaglio nel Capitolo 19 (Operazioni Con Parti Correlate) del presente Documento di Registrazione, cui si fa espresso rinvio, alla stessa data risultano deliberati affidamenti per un importo complessivo significativo, pari a 21.474migliaia di Euro, anche a beneficio di stretti familiari o soggetti connessi agli esponenti aziendali. La tabella seguente illustra, alla data del 30 giugno 2014, rispettivamente gli affidamenti diretti erogati in favore di esponenti aziendali attualmente in carica, l’eventuale garanzia che assiste ciascun finanziamento con indicazione dell’importo garantito ed il “pricing” applicato all’operazione (Tasso nominale annuo). Esponente aziendale Fido accordato (importi in Euro) forma tecnica eventuale parere comitato amm.ri indipendenti affidamento ante nomina garanzie rilasciate Tasso nominale annuo (TAN) Nessuna Tasso fisso: 7,076% Patroni Griffi Leonardo 50.000 apertura di credito in conto corrente Nardulli Salvatore 51.000 apertura di credito in conto corrente affidamento ante nomina Nessuna Tasso fisso a scaglioni: 3,005% da 15 a 36 mila, 2,255% fino 15 mila (convenzione soci BPPB) Tricarico Filippo 26.301 prestito personale formalizzato parere Comitato Amministratori Indipendenti Garanzia personale Tasso variabile: Euribor 3m+4,70% Documento di Registrazione relativo all'Emittente note relative al "pricing" (condizioni di prezzo) delle operazioni pricing allineato con le condizioni accordate al target commerciale del cliente (al momento dell'operazione non rivestiva la carica di esponente aziendale) pricing riservato alla convenzione Soci Banca applicata all'esponente in ragione del suo status di socio (condizioni equipollenti a quelle riservate a tutti gli altri soci) pricing allineato con le condizioni applicate a controparti terze 70 FATTORI DI RISCHIO Esponente aziendale Fido accordato (importi in Euro) forma tecnica eventuale parere comitato amm.ri indipendenti garanzie rilasciate Tasso nominale annuo (TAN) Dileo Pietro 105.000 apertura di credito in conto corrente formalizzato parere Comitato Amministratori Indipendenti Nessuna Tasso fisso: 5,980% Digiesi Domenico 42.021 mutuo residenziale affidamento ante nomina Ipoteca su beni immobili per €765/mila concessa dallo stesso mutuatario Tasso fisso: 3,55% Simone Filippo 382.569 mutuo residenziale affidamento ante nomina Ipoteca su beni immobili per €600/mila concessa dallo stesso mutuatario Tasso variabile: Euribor 3m+2,80% Simone Filippo 30.000 apertura di credito in conto corrente affidamento ante nomina Nessuna Tasso fisso a scaglioni: 3,005% da 15 a 36 mila, 2,255% fino 15 mila (convenzione soci BPPB) Colangelo Giovanni 30.000 apertura di credito in conto corrente applicato iter delibere quadro* Nessuna Tasso fisso a scaglioni: 3,005% da 15 a 36 mila, 2,255% fino 15 mila (convenzione soci BPPB) Colangelo Giovanni 153.913 mutuo agrario applicato iter delibere quadro* Tasso fisso: 4,32% Colangelo Giovanni 109.054 mutuo agrario applicato iter delibere quadro* Ipoteca su beni immobili per €352/mila concessa dallo stesso mutuatario+ garanzia sussidiaria SGFA 75% di €132/mila Ipoteca su beni immobili per €240/mila concessa dallo stesso mutuatario+ garanzia sussidiaria SGFA 75% di €90/mila Documento di Registrazione relativo all'Emittente Tasso fisso: 5,50% note relative al "pricing" (condizioni di prezzo) delle operazioni indipendenti rientranti nel medesimo target commerciale dell'esponente aziendale pricing allineato con le condizioni applicate a controparti terze indipendenti rientranti nel medesimo target commerciale dell'esponente aziendale pricing allineato con le condizioni accordate al target commerciale del cliente (al momento dell'operazione non rivestiva la carica di esponente aziendale) pricing allineato con le condizioni accordate al target commerciale del cliente (al momento dell'operazione non rivestiva la carica di esponente aziendale) pricing riservato alla convenzione Soci Banca applicata all'esponente in ragione del suo status di socio (condizioni equipollenti a quelle riservate a tutti gli altri soci) pricing riservato alla convenzione Soci Banca applicata all'esponente in ragione del suo status di socio (condizioni equipollenti a quelle riservate a tutti gli altri soci) pricing allineato con le condizioni applicate a controparti terze indipendenti rientranti nel medesimo target commerciale dell'esponente aziendale pricing allineato con le condizioni applicate a controparti terze indipendenti rientranti nel medesimo target commerciale dell'esponente aziendale 71 FATTORI DI RISCHIO eventuale parere comitato amm.ri indipendenti applicato iter delibere quadro* Fido accordato (importi in Euro) forma tecnica Colangelo Giovanni 267.015 mutuo agrario Colangelo Giovanni 53.015 prestito agrario applicato iter delibere quadro* Colangelo Giovanni 70.000 anticipazione di portafoglio finanziario applicato iter delibere quadro* Ceglie Benedetto 50.000 apertura di credito in conto corrente Ceglie Benedetto 35.000 Presta Antonello Esponente aziendale garanzie rilasciate Tasso nominale annuo (TAN) Ipoteca su beni immobili per €420/mila concessa dallo stesso mutuatario+ garanzia sussidiaria SGFA 75% di €280/mila Effetto agrario di smobilizzo per €185/mila a firma dello stesso contraente+ garanzia sussidiaria SGFA 55% di €166.800 Nessuna Tasso fisso: 4,93% affidamento ante nomina Nessuna Tasso fisso a scaglioni: 11,75% fino a 42 mila, 14% da 42 a 50 mila. apertura di credito in conto corrente affidamento ante nomina Nessuna Tasso fisso: 14,00% 30.000 apertura di credito in conto corrente affidamento ante nomina Nessuna Tasso fisso a scaglioni: 3,005% da 15 a 36 mila, 2,255% fino 15 mila (convenzione soci BPPB) Presta Antonello 20.000 anticipazione di crediti commerciali affidamento ante nomina Nessuna Tasso fisso: 4,867% Presta Antonello 40.000 anticipazione di crediti commerciali affidamento ante nomina Nessuna Tasso fisso: 4,867% Documento di Registrazione relativo all'Emittente Tasso fisso: 3,39% Tasso fisso: 4,536% note relative al "pricing" (condizioni di prezzo) delle operazioni pricing allineato con le condizioni applicate a controparti terze indipendenti rientranti nel medesimo target commerciale dell'esponente aziendale pricing allineato con le condizioni applicate a controparti terze indipendenti rientranti nel medesimo target commerciale dell'esponente aziendale pricing allineato con le condizioni applicate a controparti terze indipendenti rientranti nel medesimo target commerciale dell'esponente aziendale pricing allineato con le condizioni accordate al target commerciale del cliente (al momento dell'operazione non rivestiva la carica di esponente aziendale) pricing allineato con le condizioni accordate al target commerciale del cliente (al momento dell'operazione non rivestiva la carica di esponente aziendale) pricing riservato alla convenzione Soci Banca applicata all'esponente in ragione del suo status di socio (condizioni equipollenti a quelle riservate a tutti gli altri soci) pricing allineato con le condizioni accordate al target commerciale del cliente (al momento dell'operazione non rivestiva la carica di esponente aziendale) pricing allineato con le condizioni accordate al target commerciale del cliente (al momento dell'operazione non rivestiva la carica di 72 FATTORI DI RISCHIO note relative al "pricing" Esponente forma garanzie Tasso nominale (condizioni di aziendale tecnica rilasciate annuo (TAN) prezzo) delle operazioni esponente aziendale) Acito 20.000 apertura di applicato iter Nessuna Tasso variabile pricing non allineato Francesco credito in delibere quadro* parametrato al Tasso (in quanto riservato ai Paolo conto di Rifinanziamento dipendenti della corrente dell'Eurosistema: Banca) con le T.R.E. - 0,5% con condizioni applicate a floor 1,00% controparti terze (convenzione indipendenti dipendenti) rientranti nel medesimo target commerciale dell'esponente aziendale Note: * come da previsioni di vigilanza, limitatamente alle operazioni tradizionali di impiego/raccolta con controparte un esponente aziendale la Banca adotta, con cadenza annuale, una delibera quadro (soggetta all'iter pre-deliberativo e deliberativo delle operazioni con soggetti collegati) con cui si prevede l'applicazione agli esponenti aziendali delle condizioni previste dalla convenzione dipendenti o, per le forme tecniche non ricomprese nella convenzione, delle condizioni nei poteri delegati ai responsabili delle Direzioni Finanza, Crediti e Marketing. Fido accordato (importi in Euro) eventuale parere comitato amm.ri indipendenti 4.1.15. Rischio relativo al profilo di indipendenza degli amministratori dell’Emittente Al fine della verifica del requisito di indipendenza degli esponenti aziendali, con delibera del 13 febbraio 2014, la Banca ha definito precisi parametri quantitativi in base ai quali effettuare la valutazione sulla significatività o meno delle relazioni commerciali, creditizie o professionali, tenendo conto dei criteri di riferimento indicati nell’art. 30 dello Statuto (rilevanza/importanza del rapporto per la Banca ovvero rispetto alla situazione patrimoniale del singolo consigliere). I parametri in parola sono illustrati in dettaglio al Capitolo 14, Paragrafo 14.2 (Conflitti di interessi dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei componenti del Collegio Sindacale e dei principali dirigenti) del presente Documento di Registrazione. Tenendo conto dei parametri quantitativi in parola, il Consiglio di Amministrazione ha verificato la sussistenza formale del requisito di indipendenza in capo a tutti gli undici componenti del Consiglio di Amministrazione attualmente in carica. L’effettiva indipendenza è in ogni caso un fattore spesso mutevole che è funzione della personalità, dell’esperienza e delle attitudini di ciascun amministratore, il quale potrebbe essere eventualmente condizionato dalla sussistenza di relazioni commerciali/creditizie/professionali dirette o indirette con la Banca, anche nel caso in cui le stesse presentino formalmente un carattere di non significatività. Per l'analitica descrizione degli affidamenti concessi a esponenti aziendali, si rinvia al precedente Paragrafo 4.1.14 (Rischio riferibile ad operazioni con soggetti collegati ed a significativi affidamenti diretti erogati in favore di esponenti aziendali), nonché al Capitolo 19 (Operazioni con parti correlate) del presente Documento di Registrazione. 4.1.16. Rischio relativo al debito sovrano L'Emittente è esposta a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari rappresentati dai titoli emessi dagli stati sovrani, compresi gli Stati dell'Area Euro. Al riguardo, eventuali tensioni sul mercato dei titoli emessi dagli stati sovrani, inclusa l'Italia, e la volatilità degli stessi può esporre la Banca a perdite di valore dell'attivo patrimoniale, ingenerando effetti negativi sui risultati operativi e sulla propria situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria. Nel complesso, a fine esercizio 2013 il valore di bilancio delle esposizioni rappresentate da "titoli di debito" verso stati sovrani ammonta a Euro 922.735 migliaia, di cui il 99,99% (per un valore nominale di Euro 900.292 migliaia) concentrato sul paese Italia ed il restante 0,01% su paesi dell'Area Euro. La percentuale di incidenza dell'investimento su titoli del debito sovrano rispetto all'ammontare complessivo delle attività finanziarie è pari a 94,84%. Con riguardo ai finanziamenti verso i governi, la percentuale di incidenza è pari al 28,88% rispetto all'ammontare dei crediti verso la clientela. Sia al 31 dicembre 2013 che al 31 dicembre 2012, la Banca non detiene esposizioni al rischio sovrano dei Paesi "Periferici" dell'Eurozona, a eccezione di quelli relativi al debito pubblico italiano. Per ciascun Paese, nella seguente tabella sono riportati, per portafoglio di classificazione, il valore nominale, il valore contabile ed il fair value delle relative esposizioni al 31 dicembre 2013 (in migliaia di Euro). suddivise per durata residua. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 73 FATTORI DI RISCHIO Paese/portafoglio di negoziazione (dati in migliaia di Euro) Italia Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Austria Attività finanziare detenute per la negoziazione Valore nominale Consistenza al 31/12/2013 Valore di bilancio Fair value 900.292 292 898.130 293 898.130 293 900.000 897.837 897.837 10 10 9 9 9 9 La generale situazione di crisi del debito dell'Eurozona ha inciso negativamente sul rating attribuito allo Stato Italiano da parte delle principali agenzie di rating. In particolare, un primo downgrading si è verificato nei mesi di settembre/ottobre 2011, quando il rating dell'Italia è stato abbassato da "A+" ad "A" da parte di S&P e da "Aa2" a "A2" da parte di Moody's. Successivamente, nel gennaio 2012, S&P ha ulteriormente abbassato il rating dello Stato Italiano da "A" a "BBB+", Fitch da "A+" ad "A-", mentre Moody's lo ha rivisto al ribasso altre due volte: nel mese di febbraio 2012 da "A2" ad "A3" e nel mese di luglio da "A3" a "Baa2"; mentre agli inizi di marzo 2013 Fitch ha portato il rating da "A-" a "BBB +". Infine a luglio 2013 S&P's ha abbassato il rating da "BBB+" a "BBB". Nella tabella seguente viene fornito un confronto sintetico dei rating al 31 dicembre 2013 forniti dalle società di rating Fitch, Moody's e S&P per lo Stato Italiano: Agenzia di Rating Fitch Moody's S&P Rating dell'Italia BBB+ BAA2 BBB Outlook Stabile Stabile Negativo Si specifica, inoltre, che l'Emittente non detiene titoli di debito strutturati. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 9, Paragrafo 9.2 (Situazione Finanziaria) del presente Documento di Registrazione. 4.1.17. Rischio connesso alle operazioni di cartolarizzazione Nel corso degli ultimi anni la Banca ha perfezionato operazioni di cartolarizzazione di crediti performing (valore residuo al 31 dicembre 2013 dei portafogli crediti ceduti pari a 829.417 migliaia di Euro) e non performing (valore residuo al 31 dicembre 2013 del portafoglio sofferenze ceduto pari a 12.539 migliaia di Euro). L'aspetto più rilevante di una operazione di cartolarizzazione consiste nello stabilire quanto dei rischi sottostanti al portafoglio ceduto siano effettivamente stati trasferiti al cessionario delle attività. Nel caso della BPPB le operazioni di cartolarizzazione effettuate, una su crediti non performing e altre quattro su crediti performing, non hanno comportato il trasferimento dei rischi e dei benefici in capo alla Banca e pertanto, per la prevalenza della sostanza sulla forma, anche ai fini di rappresentazione di bilancio gli attivi ceduti continuano ad essere esposti nell'attivo patrimoniale in contropartita di una posta che esprime i titoli in circolazione emessi dal veicolo. Il mancato trasferimento dei rischi e dei benefici del portafoglio ceduto, la reiscrizione in bilancio degli attivi ceduti e dei relativi effetti economici come se non fossero mai stati trasferiti (ad eccezione della cartolarizzazione di crediti non performing), l'assimilazione della cartolarizzazione ad una operazione di provvista, riconduce l'entità dei rischi da cartolarizzazione a quelle situazioni potenzialmente suscettibili di generare oneri/perdite che scaturiscono dall'esistenza stessa dei contratti e dei relativi aspetti giuridici, civilistici e fiscali sottostanti all'operazione. Inoltre, tutte le fasi che portano a perfezionare un'operazione di cartolarizzazione comportano decisioni, previsioni o proiezioni che sono esposte all'alea di potersi o meno puntualmente concretizzare. Per ulteriori dettagli circa le operazioni di cartolarizzazione poste in essere dalla Banca si rinvia al Capitolo 10, Paragrafo 10.3 (Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento) del presente Documento di Registrazione. 4.1.18. Rischi connessi ai richiami di informativa contenuti nelle relazioni al Bilancio 2013 e 2012 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 74 FATTORI DI RISCHIO Nelle relazioni rilasciate dalla Società di Revisione sono contenuti dei richiami circa l'informativa fornita dagli amministratori nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione dei bilanci relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 e 2012. Tali richiami hanno a oggetto: per quanto concerne il Bilancio 2013, la perdita di esercizio e il mancato raggiungimento dei coefficienti patrimoniali definiti dalla Banca d'Italia, per quanto concerne il Bilancio 2012, la perdita di esercizio, la riduzione del patrimonio netto della Banca, il livello dei coefficienti patrimoniali e la conseguente necessità di un intervento patrimoniale. Per maggiori informazioni si rimanda al Capitolo 20, Paragrafo 20.4.1 (Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione) del presente Documento di Registrazione. 4.1.19. Rischio relativo all'elevata remunerazione del Collegio Sindacale La remunerazione del Collegio Sindacale è determinata in base alla tariffa dei dottori commercialisti, oltre alla medaglia di presenza e al rimborso spese, a differenza di quella degli amministratori che è composta dalle medaglie di presenza, dai rimborsi spese e dai compensi particolari per il Presidente e i vice Presidenti. Per effetto dell'applicazione dei suddetti criteri di determinazione del compenso, nel 2013 i componenti del Collegio Sindacale hanno percepito remunerazioni superiori a quelle erogate in favore dell'insieme degli amministratori nel medesimo periodo di riferimento, nonché a quelle generalmente riconosciute in favore di membri degli organi di controllo di istituti di credito di analoghe dimensioni. Peraltro, per espressa delibera dell'Assemblea dei soci, la remunerazione spettante al Collegio Sindacale, dal 2011 è stata ridotta del 50%. Per maggiori informazioni si rimanda al Capitolo 15, Paragrafo 15.1 (Compensi ad Amministratori, Sindaci e membri della Direzione Generale) del presente Documento di Registrazione. 4.1.20. Rischio relativo all'affidamento dei servizi informatici in outsourcing L'Emittente ha affidato in outsourcing a Cedacri, la gestione della propria infrastruttura tecnologica. L'Emittente, di conseguenza, oltre ai rischi tipicamente connessi con l'usuale operatività dell'information technology, è anche potenzialmente esposto al rischio derivante da omissioni, errori o ritardi nel servizio fornito da un outsourcer, che potrebbe determinare una discontinuità del servizio offerto rispetto a quanto previsto contrattualmente. L’esternalizzazione dei servizi informatici non esclude la piena responsabilità in capo all’Emittente con riferimento alla corretta prestazione dei predetti servizi. 4.2. Fattori di rischio relativi al settore di attività della Banca 4.2.1. Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario La Banca opera all'interno di un mercato caratterizzato da rilevanti elementi di concorrenza. È pertanto esposta ai rischi connessi alle azioni concorrenziali poste in essere dagli altri soggetti operanti nel mercato bancario, sul territorio nazionale e in particolare nei settori di attività in cui l'Emittente è maggiormente presente. Tra i soggetti competitor nel settore bancario si annoverano, tra l'altro, le banche e i gruppi bancari operanti in Italia, appartenenti alle varie fasce dimensionali (maggiori, grandi, medie, piccole e minori), altre istituzioni finanziarie, il Bancoposta. In tale contesto, la Banca adotta un monitoraggio costante nei differenti settori di attività in cui opera, valuta nuove azioni in grado di contrastare la concorrenza dei propri competitor. In uno scenario competitivo come quello in esame la Banca potrebbe non riuscire a contrastare efficacemente le azioni della concorrenza, con la possibile conseguenza di perdita di quote di mercato e, quindi, di masse e ricavi connessi. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 6, Paragrafo 6.2 (Principali mercati) del presente Documento di Registrazione. 4.2.2. Rischi connessi all'evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario La Banca Popolare di Puglia e Basilicata è soggetta a un' articolata regolamentazione e alla vigilanza, tra gli Documento di Registrazione relativo all'Emittente 75 FATTORI DI RISCHIO altri, da parte della Banca d'Italia e della Consob. In particolare, la Banca deve rispettare la normativa in materia di servizi bancari (finalizzata a preservare la sana e prudente gestione e la stabilità e solidità delle banche, limitandone l'esposizione al rischio) e finanziari (che disciplina i servizi e le attività di investimento aventi a oggetto strumenti e prodotti finanziari), nonché le disposizioni applicabili alle società emittenti strumenti finanziari diffusi tra il pubblico in misura rilevante. La vigilanza delle sopracitate Autorità copre vari ambiti di attività dell'Emittente, e può avere tra l'altro a oggetto i livelli di liquidità e di adeguatezza patrimoniale, la prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro, la tutela della privacy, la trasparenza e la correttezza nei rapporti con la clientela, gli obblighi di rendiconto e di registrazione. Il menzionato quadro normativo risulta, alla Data del Documento di Registrazione, in fase di profondo cambiamento. In particolare, anche a seguito della crisi che ha investito i mercati finanziari a partire dal 2008, nell'ultimo quadrimestre del 2010 il Comitato di Basilea ha approvato rilevanti modifiche alla regolamentazione in materia di liquidità degli istituti bancari, che comportano il sostanziale rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi (Basilea III), prevedendo la graduale entrata in vigore dei nuovi requisiti prudenziali, che ha avuto inizio il 1 gennaio 2014, oltre all'implementazione di nuove policy in tema di gestione del rischio di liquidità degli istituti bancari. Più in dettaglio, per quanto concerne l'innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti. A regime tali livelli contemplano per le banche un common equity tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital pari almeno all'8,5% delle Attività di Rischio Ponderate e un Total Capital Ratio pari almeno al 10,5% delle Attività Ponderate per il Rischio. Tali livelli minimi includono il Capital Conservation Buffer, ovvero un "cuscinetto" di ulteriore capitalizzazione obbligatoria. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l'altro, l'introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o LCR), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o NSFR) con orizzonte temporale superiore all'anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Inoltre, il framework Basilea III impegna le banche a monitorare accuratamente il proprio indice di leva finanziaria (Leverage Ratio costituito dal rapporto tra Tier 1 Capital ed Attivi di Bilancio non ponderati), considerando un'ampia gamma di fonti di leva finanziaria sia in bilancio sia fuori bilancio, al fine di contenere l'accumulo di leva finanziaria nel settore bancario. Il valore massimo di leva che le banche potranno sostenere sarà definito nella fase di calibrazione delle diverse misure e tale da rafforzare la ciclicità delle dotazioni patrimoniali; a tal fine, in particolare nelle fasi congiunturali avverse, si terrà conto degli incrementi del grado di leva per effetto delle perdite sul livello del capitale. Nei lavori di definizione del nuovo framework regolamentare, il Comitato di Basilea ha inizialmente ragionato su un requisito minimo del Leverage Ratio pari al 3%. Nel proprio percorso di adeguamento ai nuovi requisiti regolamentari Basilea III, l'Emittente deve al momento tener conto dei requisiti specifici ed ulteriori rispetto ai minimi regolamentari attualmente imposti dalla Banca d'Italia, che portano il livello minimo di Tier 1 Capital comprensivo del Capital Conservation Buffer al 10,5%. L'integrale esecuzione dell'Aumento di Capitale costituisce condizione necessaria, anche se non sufficiente, per allineare i livelli di patrimonializzazione della Banca ai requisiti minimi Basilea III, comprensivi dei requisiti specifici imposti dalla Banca d'Italia. Sul piano dei requisiti Basilea III in tema di presidio del rischio di liquidità e livello di leva finanziaria, l'Emittente mostra fin d'ora un posizionamento coerente con i requisiti minimi regolamentari che progressivamente entreranno in vigore nei prossimi anni. Tra le novità regolamentari in fase di definizione, si segnala la Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio in ordine all'istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD), che s'inserisce nel contesto di una più ampia proposta di fissazione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della BRDD si evidenzia l'introduzione, in caso di insolvenza delle banche, di un meccanismo di "autosalvataggio" da parte delle stesse banche (c.d. bail-in). In particolare, in base a tale Direttiva, in caso di apertura di una procedura concorsuale nei confronti di un istituto di credito, si registra il passaggio da un sistema di superamento della crisi basato su risorse pubbliche Documento di Registrazione relativo all'Emittente 76 FATTORI DI RISCHIO (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di debito junior (strumenti ibridi), ai detentori di titoli di debito senior unsecured (non garantiti), ai prestiti alle piccole medie imprese e infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000 (c.d. bail-in). In caso di necessità ulteriormente eccedenti alle perdite trasferite come sopra indicato, dovrà intervenire un fondo unico di risoluzione, che dovrà essere creato dagli Stati Membri. Tale fondo unico di risoluzione, dovrebbe essere operativo in un orizzonte temporale di circa 10 anni dalla Data del Documento di Registrazione. La BRDD dovrebbe essere recepita negli ordinamenti dei singoli Stati nazionali entro il 31 dicembre 2014. Al fine di operare conformemente a tali normative la Banca ha posto in essere specifiche procedure e policy interne. Tali procedure e policy mitigano la possibilità del verificarsi delle violazioni delle diverse normative che potrebbero avere impatti negativi sull'attività, la reputazione e la situazione patrimoniale, economica e/o finanziaria della Banca. Peraltro, eventuali variazioni della normativa, o anche delle relative modalità di applicazione, nonché l'eventualità che l'Emittente non riesca a operare conformemente a tali normative potrebbero influenzare le attività, la situazione patrimoniale, economica e finanziarie della Banca, nonché i prodotti e i servizi offerti. Un'ulteriore rilevante esigenza di adeguamento a nuovi requisiti regolamentari è quella riferibile all'aggiornamento n. 15 della Circolare 263 avente ad oggetto il sistema dei controlli interni, il sistema informativo e la continuità operativa, con cui è stato dettato un quadro organico di disposizioni in cui trovano spazio sia elementi innovativi rispetto al passato, sia una complessiva razionalizzazione delle previsioni normative sinora vigenti sugli ambiti citati. La Banca d'Italia ha previsto che le banche si conformino alle nuove disposizioni secondo scadenze differenziate a seconda dell'ambito oggetto di riforma. L'Emittente ha colto le nuove disposizioni normative come un'importante opportunità per meglio indirizzare le proprie scelte strategiche e organizzative verso una crescente consapevolezza nella gestione dei rischi aziendali. Pertanto, in considerazione dell'evoluzione del contesto normativo esterno e delle tempistiche di adeguamento, unitamente all'opportunità di far evolvere la propria governance, l'organizzazione e il sistema dei controlli interni nel suo complesso, ha avviato un percorso finalizzato a: delineare ed indirizzare in maniera mirata il processo di adeguamento alle nuove disposizioni, dando attuazione al "principio di proporzionalità" nella pianificazione e realizzazione degli interventi di adeguamento; garantire l'allineamento e la coerenza delle scelte strategiche, organizzative e di corporate & control governance ai nuovi requisiti. Nello specifico, la Banca ha provveduto a identificare puntualmente le esigenze di adeguamento e a pianificare gli interventi che si ritengono funzionali al pieno rispetto delle previsioni normative, tenendo in debita considerazione il principio di proporzionalità e le tempistiche che la Banca ritiene funzionali sia per il disegno delle nuove soluzioni, sia per l'effettiva applicazione delle stesse nell'operatività corrente. 4.2.3. Rischi connessi alla riduzione della liquidità A partire dalla metà del 2011 si è assistito a un intervento rilevante da parte delle Autorità competenti (in particolare la BCE) volto ad assicurare al sistema bancario adeguate condizioni di liquidità, al fine di superare le fasi più acute della crisi che ha interessato l'Eurozona. Si fa in particolare riferimento alle operazioni di finanziamento garantite da titoli e attivi, utilizzate in maniera rilevante dalle banche dei paesi dell'Eurozona. Nei mesi di dicembre 2011 e febbraio 2012 la BCE ha dato corso a due operazioni di emissione di titoli di debito garantiti a medio termine (3 anni), che hanno contribuito a stabilizzare la situazione di liquidità del sistema bancario europeo. Inoltre, con le decisioni del 28 giugno 2012 e del 2 agosto 2012, la BCE ha introdotto ulteriori tipologie di attività utilizzabili dalle banche come collateral in operazioni di finanziamento con l'Eurosistema. Tra tali ulteriori attività si segnalano, tra l'altro, i titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione (ABS) garantiti da prestiti a piccole e medie imprese e aventi in sede di emissione e successivamente due rating pari almeno alla tripla "B". In data 6 settembre 2012 il consiglio direttivo della BCE ha (i) annunciato un piano anti-spread, in virtù del quale la BCE potrà acquistare titoli di Stato, con scadenza tra 1 e 3 anni, senza limiti prefissati e (ii) deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,75%, all'1,50% e allo 0,00%. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 77 FATTORI DI RISCHIO In data 2 maggio 2013 il consiglio direttivo della BCE ha nuovamente deciso di tagliare i tassi d'interesse, dallo 0,75% allo 0,50% sulle operazioni di rifinanziamento principali, dall'1,50% all'1,00% sulle operazioni di rifinanziamento marginale, confermando, invece, allo 0,00% il tasso sui depositi presso la banca centrale. Infine, in data 7 novembre 2013 il consiglio direttivo della BCE ha abbassato ulteriormente i tassi d'interesse, dallo 0,50% allo 0,25% sulle operazioni di rifinanziamento principali, dall'1,00% allo 0,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale, confermando, invece, allo 0,00% il tasso sui depositi presso la banca centrale. Non è possibile prevedere la durata e l'intensità con cui tali operazioni di sostegno alla liquidità potranno essere riproposte in futuro, con la conseguenza che non è possibile escludere una riduzione, o persino un annullamento di tali supporti. Ciò determinerebbe la necessità per le banche di cercare fonti di provvista alternative, senza escludere la difficoltà di tale ricerca nonché il rischio che i relativi costi possano essere più elevati. La situazione descritta potrebbe quindi incidere negativamente sull'attività, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 6 (Panoramica delle attività di Banca Popolare di Puglia e Basilicata) del presente Documento di Registrazione. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 78 5. INFORMAZIONI SULL'EMITTENTE 5.1. Storia ed evoluzione dell'attività dell'Emittente La storia della Banca risale al XIX secolo. Infatti, dalla fusione tra la Banca Agricola di Gravina e la Banca Mutua Popolare di Altamura, rispettivamente fondate nel 1883 e nel 1888, si è data origine nel 1972 alla Banca Popolare della Murgia che nel 1995 con la fusione con la Banca di Credito Agricolo Commerciale di Taranto (poi denominata Banca Popolare di Taranto) ha determinato la nascita della Banca Popolare di Puglia e Basilicata. La Banca può dunque vantare 130 anni di storia, durante i quali essa ha saputo sviluppare un profondo radicamento con il contesto economico e sociale del territorio di insediamento. In tanti anni di storia, l'attività della Banca non si è infatti mai limitata alla pura intermediazione creditizia, ma ha sempre interpretato pienamente i principi mutualistici propri delle banche popolari cooperative, facendosi parte attiva e supporto primario dello sviluppo socio-economico delle zone di presenza. Sotto il profilo della propria "mission" la Banca Popolare di Puglia e Basilicata intende anche per il prossimo futuro mantenere e rafforzare il ruolo di motore dello sviluppo del sistema economico e finanziario di riferimento, servendosi del radicamento territoriale per ricercare e favorire opportunità di business in cui convergano l'interesse degli stakeholders e lo sviluppo del territorio, secondo i principi mutualistici propri delle banche popolari cooperative. La capacità della Banca di "creare valore" a favore dei propri Azionisti, ossia la valorizzazione dell'investimento degli stessi, si persegue con una adeguata politica di remunerazione del capitale e, soprattutto, con la crescita del valore dell'azione; la creazione di valore per il personale si ottiene erogando formazione e offrendo stabilità di impiego e prospettive di crescita professionale e di sviluppo delle competenze per consentire di servire al meglio il cliente, in un clima aziendale positivo e motivante. 5.1.1. Denominazione legale e commerciale La denominazione legale dell'Emittente è Banca Popolare di Puglia e Basilicata. La stessa è stata costituita ai sensi del diritto italiano, in forma di Società Cooperativa per Azioni, in data 20 dicembre 1995. 5.1.2. Luogo di registrazione dell'Emittente e suo numero di registrazione La Banca Popolare di Puglia e Basilicata è iscritta al n. 5585 del Registro delle Imprese di Matera e al n. 52801 della C.C.I.A.A. di Matera. È, inoltre, iscritta nell'albo delle banche tenuto dalla Banca d'Italia ai sensi del TUB, al n. 5385.0. 5.1.3. Data di costituzione e durata dell'Emittente La Banca Popolare di Puglia e Basilicata è stata costituita a seguito della fusione tra la Banca Popolare della Murgia S.c.r.l. e la Banca Popolare di Taranto S.c.r.l. in data 20 dicembre 1995 (con atto rep. 118240 racc. n.32817 del Notaio Berloco in Altamura). La durata della Società é fissata al 31 dicembre 2050, salvo proroga. 5.1.4. Domicilio e forma giuridica, legislazione in base alla quale l'Emittente opera, paese di costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale e della principale sede di attività La Banca Popolare di Puglia e Basilicata è una società cooperativa per azioni costituita in Italia e operante in base al diritto italiano. L'Emittente ha sede legale in Matera, Via Timmari 25 e svolge la sua attività in Altamura (BA) Via Ottavio Serena 13, tel 080/87.10.111, fax 080/311.54.41, numero verde Servizio Soci 800.012511, sito internet www.bppb.it, e-mail [email protected]. 5.1.5. Fatti importanti nell'evoluzione dell'attività dell'Emittente Le origini Il 1 gennaio 1883 è stata fondata la Banca Cooperativa Agraria di Gravina, con sede in via Lelio Orsini, con lo scopo di «combattere l'usura e diffondere, con i principi della mutualità e della cooperazione, i benefici del credito popolare tra gli artigiani, i piccoli agricoltori e i commercianti, valorizzando la capacità di risparmio della cittadinanza a vantaggio del maggior numero degli aderenti alla Società». La Banca Documento di Registrazione relativo all'Emittente 79 Cooperativa Agraria di Gravina è stata la ventiduesima banca popolare fondata in Italia. Il 19 ottobre 1888 è stata fondata la Banca Mutua Popolare Cooperativa di Altamura. Il 14 settembre 1899 è stata costituita la Banca di Credito Agricolo e Commerciale di Taranto con 61 soci e come primo sottoscrittore, con 200 azioni da L. 25 cadauna, lo stesso Arcivescovo di Taranto, mons. P. Jorio, che in base allo statuto fu riconosciuto fondatore della stessa. Il 30 aprile 1972 le assemblee straordinarie della Banca Popolare di Altamura e della Banca Cooperativa Agraria di Gravina hanno deliberato all'unanimità la fusione delle due aziende. Nel 1994 la Banca Popolare della Murgia ha incorporato la Cassa Rurale e Artigiana dell'Icona di Tursi (Matera). Nel 1995 è nata la Banca Popolare di Puglia e Basilicata dalla fusione della Banca Popolare della Murgia con la Banca di Credito Agricolo Commerciale di Taranto (poi denominata Banca Popolare di Taranto). Dal 1996 ad oggi Nel 1996 la Banca Popolare di Puglia e Basilicata ha incorporato la Banca Popolare della Provincia di Foggia. Nel 1997 è stata incorporata la Banca di Credito Cooperativo dell'Alto Bradano di Banzi (PZ). Nel 1999 si è proceduto all'incorporazione della Banca di Credito Cooperativo Vulture Vitalba di Atella (PZ). Nel 2000 la Banca Popolare di Puglia e Basilicata ha acquisito un ramo d'azienda composto da tre sportelli (Bari, Bitritto, Mariotto) della BCC degli Ulivi - Terra di Bari di Palo del Colle. Nel 2001 la Banca Popolare di Puglia e Basilicata ha incorporato la BCC di Corleto Perticara (PZ) e a dicembre ha ottenuto l'autorizzazione dalla Banca d'Italia per l'apertura di 15 nuovi sportelli. Nel 2002 la Banca ha acquisito dal gruppo Capitalia un ramo d'azienda di 10 sportelli ubicati in Puglia, Campania e Molise. Tra il 2003 e il 2005 la Banca ha incrementato il numero dei suoi sportelli sparsi sul territorio nazionale. Il 12 marzo 2006 l'assemblea straordinaria dei Soci della Banca Popolare di Puglia e Basilicata ha conferito mandato, mediante modifica dello Statuto, al Consiglio di Amministrazione della Banca, di deliberare per un periodo massimo di cinque anni in una o più volte un aumento del capitale . Il Consiglio di Amministrazione ha esercitato parzialmente tale delega a luglio dello stesso anno; l'operazione, si è conclusa a dicembre con pieno successo con l'adesione di oltre 9.300 tra Soci e possessori di obbligazioni convertibili. L'operazione era finalizzata a sostenere, attraverso il rafforzamento patrimoniale, la realizzazione degli obiettivi di crescita e di sviluppo continuo e graduale della Banca e la creazione di valore per gli Azionisti, attraverso il continuo miglioramento dei livelli di redditività e della qualità dell'attivo. Con deliberazione del 16 aprile 2008 il Consiglio di Amministrazione ha esercitato parzialmente la delega, conferitagli dall'assemblea straordinaria dei Soci del 12 marzo 2006, ad aumentare il capitale sociale attraverso una operazione di aumento straordinario e di emissione di obbligazioni "Banca Popolare di Puglia e Basilicata 4,25% 2008-2013 convertibile subordinato". La Banca ha collocato con successo tale aumento; è stata infatti interamente sottoscritta l'offerta di nuove azioni ordinarie per un controvalore di circa 27 milioni di Euro. Il prezzo di collocamento, pari a 8,40 Euro per azione è stato considerato vantaggioso dai sottoscrittori in relazione al valore patrimoniale dell'azione, pari a 9,69 Euro, e alla solidità dell'emittente. Positivo anche il riscontro del concomitante collocamento del prestito obbligazionario convertibile. La Banca ha incrementato così i propri mezzi patrimoniali per un importo complessivo di 70 milioni di Euro circa. Il 28 settembre 2009, con efficacia dal 1 ottobre, è stato stipulato dalla Banca il contratto per l'acquisto di 15 sportelli dal Gruppo MPS, ubicati 6 in Piemonte (4 in provincia di Vercelli e 2 in provincia di Biella), 7 in Lombardia (provincia di Mantova) e 2 nel Lazio (provincia di Roma), con una raccolta globale alla data del 30 settembre di circa 580 milioni di Euro, impieghi, che non includono posizioni in sofferenza, di circa 230 milioni, e 75 dipendenti. La crescita, inoltre, è proseguita nel corso del 2009 con l'attuazione del piano sportelli 2006-2008 autorizzato dalla Banca d'Italia, con l'apertura di Rimini e Bassano del Grappa e con i 15 nuovi sportelli ex MPS la Banca passa da 127 a 142 filiali in dodici regioni italiane, di cui 27 tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna; 24 filiali sul versante tirrenico in Campania e Lazio; 12 filiali sulla dorsale adriatica in Molise, Abruzzo e Marche. Nel 2010 la Banca ha collocato interamente l'offerta di nuove azioni ordinarie per un controvalore di circa 46,7 milioni di Euro. Il prezzo di collocamento, pari a Euro 8,80 per azione è stato considerato vantaggioso dai sottoscrittori in relazione al valore patrimoniale dell'azione di Euro 9,81 e alla solidità dell'Emittente. L'operazione si è conclusa con pieno successo con l'adesione di oltre 11.500 tra Soci e possessori di obbligazioni convertibili. La domanda di nuove azioni ha superato l'offerta tanto da rendere necessarie le operazioni di riparto. Inoltre, Documento di Registrazione relativo all'Emittente 80 il 25 novembre 2010 l'assemblea dei Soci della Banca ha rinnovato il mandato al Consiglio di Amministrazione di deliberare in una o più volte un aumento straordinario del capitale per ulteriori 5 esercizi (delega che viene esercita per l'operazione di aumento di capitale oggetto dell'offerta). Nel 2011 la politica di consolidamento della rete sportelli nelle aree di tradizionale insediamento, caratterizzate da piazze a vocazione prevalente di raccolta, ha portato ad aprire le dipendenze di Mola di Bari (BA), Andria ag.1 (BAT), San Nicola la Strada (CE), Altamura ag.4 (BA) e Conversano (BA) e ad accorpare gli sportelli di Napoli ag.2 e Napoli ag.1 (NA), Porto Mantovano e Mantova (MN), Vercelli ag.1 e Vercelli filiale (VC), Roma ag. 3 e Roma filiale (RM), Civitavecchia ag.1 e Civitavecchia filiale (RM). Il totale degli sportelli a fine 2011 è di 146. Nel 2012 la Banca è presente in 12 regioni italiane con 146 sportelli. La politica di consolidamento della rete sportelli ha portato ad aprire la dipendenza di Ruvo di Puglia (Ba) e a trasferire su Cossato i rapporti dello sportello di Biella. Nel 2013 in linea con le raccomandazioni della Banca d'Italia si è proceduto alla razionalizzazione della rete territoriale attraverso la chiusura di alcuni sportelli non profittevoli, localizzati principalmente nel Nord Italia: nei primi mesi del 2014, infatti, sono stati chiusi 9 sportelli quali Roma Ag.2, Castel Goffredo (MN) Borgosesia (VC), Santhià (VC), Bassano del Grappa (VI), Bergamo, Busto Arsizio (VA), San Donà di Piave (VE) e Venezia/Mestre, portando così la rete a 137 sportelli, con contestuale trasferimento dei rapporti in essere su altri sportelli logisticamente vicini. Fatti recenti nella vita dell'Emittente sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità Con provvedimento del 9 luglio 2013, tenuto conto degli esiti dell'ispezione condotta dal 26 novembre 2012 al 12 aprile 2013, la Banca d'Italia ha formulato, ai sensi dell'art.53 comma 3, lettera d), del TUB, diverse osservazioni sulla governance, sulla gestione del credito, sui controlli e sull'assetto organizzativo della Banca. Con lo stesso provvedimento la Banca d'Italia ha confermato il divieto all'apertura di nuovi sportelli e ha imposto alla Banca una discontinuità nella composizione degli organi di governo per rimuovere le carenze gestionali e le criticità emerse in sede ispettiva. Accanto ai requisiti minimi regolamentari previsti dalla disciplina di vigilanza, la Banca d’Italia ha imposto altresì all’Emittente il rispetto dei seguenti requisiti aggiuntivi specifici che producono un effetto cumulato in termini di dotazione patrimoniale che l’Emittente è chiamato a garantire per fronteggiare i propri attivi a rischio: un livello minimo di Tier 1 Ratio pari al 7,50% a fine 2013 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 4,5%% e all’ 8% a fine 2014 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 5,5%; un livello minimo di Total Capital Ratio pari al 10% rispetto ad un requisito minimo regolamentare rispettivamente pari all’8%. Con riferimento alle metodologie di calcolo delle attività ponderate relative al rischio di credito e al rischio operativo (che rappresentano il denominatore dei coefficienti regolamentari Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio), la Banca d’Italia ha inoltre imposto all’Emittente l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio di credito è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%; con riferimento al rischio operativo, la Banca d’Italia ha invece imposto all’Emittente il raddoppio del valore delle attività di rischio riveniente dall’applicazione della metodologia regolamentare “Basic Indicator Approach” adottata dall’Emittente. A fronte di quanto precede, BPPB ha avviato numerosi interventi, tra cui: i) il rinnovamento della governance, che ha trovato il suo completamento nell'assemblea ordinaria dei Soci tenutasi il 29 marzo 2014; ii) la ridefinizione del processo di gestione del credito, con l'istituzione di una nuova filiera dedicata alla gestione del credito problematico, con la ristrutturazione della rete distributiva e la rilevazione nel Bilancio 2012 di significative rettifiche di valore su crediti; iii) la razionalizzazione della rete sportelli; nonché iv) la riduzione delle spese per il personale e di altri costi amministrativi. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il piano finanziario nel mese di febbraio 2014, il piano del capitale nel mese di marzo 2013, e il nuovo Piano Strategico aziendale nell'aprile 2014, che, nelle intenzioni della Banca, dovrebbe consentire nel prossimo triennio di incrementare la propria redditività e produttività, garantendo nel contempo una adeguata crescita patrimoniale. L'aumento di capitale oggetto di offerta costituisce una prima condizione essenziale ai fini della realizzazione del Piano. Al 31 dicembre 2013 il Tier 1 Ratio è pari al 7,32%. Tale indice evidenzia un miglioramento rispetto al 6,95% Documento di Registrazione relativo all'Emittente 81 del 31 dicembre 2012, ma non raggiunge il limite minimo del 7,5% disposto da parte della Banca d'Italia. L'incremento dell'indice rispetto all'esercizio precedente è stato ottenuto senza interventi sul capitale. A partire da gennaio 2014, peraltro, sono entrate in vigore la nuove regole prudenziali che modificano significativamente le modalità di calcolo del patrimonio utile ai fini di vigilanza e prevedono nuovi target di patrimonializzazione, a fronte dei quali la Banca ha deciso di effettuare l'aumento di capitale sociale straordinario oggetto d'offerta. Nel caso di non integrale sottoscrizione dell'aumento di capitale sociale oggetto di offerta, così come previsto dal Piano Strategico, la Banca potrà attivare altre modalità di rafforzamento patrimoniale, tra cui cessioni di rami d'azienda e/o l'emissione di strumenti aggiuntivi di patrimonializzazione previsti dalla normativa vigente. 5.2. Investimenti 5.2.1. Descrizione dei principali investimenti effettuati dalla Banca negli ultimi tre esercizi e fino alla Data del Documento di Registrazione La seguente tabella riporta l'ammontare degli investimenti in attività materiali e immateriali effettuati dall'Emittente negli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. Investimenti (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 Attività materiali - immobili 9 0 124 - mobili 84 368 428 - impianti elettronici 0 29 443 - altre 170 363 502 263 760 1497 Attività Immateriali 0 22 0 Totale Attività Immateriali 0 22 0 Totali Attività Materiali Nel periodo intercorrente tra il 31 dicembre 2013 e la Data del Documento di Registrazione l'Emittente non ha effettuato investimenti di rilievo in attività materiali e immateriali. 5.2.2. Descrizione dei principali investimenti dell'Emittente in corso di realizzazione, loro ripartizione geografica e forma di finanziamento Alla Data del Documento di Registrazione, la Banca non ha investimenti in corso di realizzazione di ammontare significativo. 5.2.3. Informazioni relative ai principali investimenti futuri dell'Emittente che sono già stati oggetto di un impegno definitivo da parte degli organi di gestione Alla Data del Documento di Registrazione, la Banca non ha in programma investimenti futuri di ammontare significativo, o comunque di natura straordinaria che siano stati già oggetto di impegno definitivo da parte dell'organo amministrativo. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 82 6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 6.1. Principali attività 6.1.1. Descrizione delle principali attività dell'Emittente L'Emittente è una banca popolare istituita in forma di società cooperativa per azioni e come tale è soggetta alle disposizioni contenute nel TUB. La Banca Popolare di Puglia e Basilicata ha come oggetto sociale la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito nelle sue varie forme, tanto nei confronti dei Soci che dei non Soci, ispirandosi ai principi tradizionali del Credito Popolare. La Banca è attiva in tutti i comparti dell'intermediazione creditizia e finanziaria, attraverso il sostegno alle economie locali e alle famiglie, imprenditori, professionisti e piccole/medie imprese delle dodici regioni in cui opera. Costante attenzione viene rivolta alla cura delle relazioni instaurate con la clientela e al loro sviluppo nel tempo. La sua operatività si concentra principalmente nel: retail banking, con servizi bancari, finanziari, assicurativi e di credito rivolti ai privati, alle famiglie e alle piccole imprese; corporate banking, con servizi bancari, finanziari e di credito rivolti alle medie e grandi imprese, nonché tesorerie. La gamma dei servizi e prodotti offerta è molto ampia e in grado di rispondere alle esigenze di una clientela vasta e diversificata e in continua crescita. I principali servizi sono: raccolta diretta e indiretta: conti correnti, depositi a risparmio, certificati di deposito, obbligazioni, pronti contro termine passivi, distribuzione di gestioni patrimoniali mobiliari di terzi, collocamento di prodotti di terzi, quali i fondi comuni di investimento e SICAV, prodotti assicurativi rami vita, danni, infortuni e malattie; impieghi e finanziamenti: conti correnti attivi, anticipi salvo buon fine, anticipi e finanziamenti import/export, finanziamenti a breve e a medio termine, prestiti personali, mutui ipotecari e fondiari, crediti di firma; sistemi di pagamento e monetica: carte di debito e di credito abilitate su circuiti nazionali e internazionali, gestione terminali POS e ATM, trasferimento fondi, pagamenti fiscali e previdenziali, accredito pensioni, domiciliazione incassi e pagamenti, negoziazione assegni; servizi vari: cambio e negoziazione valute, negoziazione di valori mobiliari (azioni, obbligazioni, etc.), custodia e amministrazione titoli, cassette di sicurezza per custodia documenti e valori, internet banking, corporate banking interbancario. La pluralità dei luoghi e delle forme di accesso ai servizi (c.d. multicanalità) è frutto di un processo in continua evoluzione che richiede costante aggiornamento e significativi investimenti in termini di organizzazione, tecnologia e formazione. Raccolta Al 31 dicembre 2013, la raccolta globale supera i 6 miliardi di Euro e, pur con un lieve decremento dell'1,4%, conferma la tenuta dei volumi complessivi rispetto a fine 2012, rimanendo in linea con gli obiettivi di mantenimento del funding a sostegno dell'attività di impiego e dei desiderati margini di liquidità. La raccolta diretta (voci 20 e 30) ha registrato un calo del 7,9%, passando da 3.817 a 3.516 milioni di Euro, a favore di un incremento del 9,4% della raccolta indiretta, che passa da 2.279 a 2.494 milioni di Euro. La riallocazione della raccolta da diretta a indiretta è stata favorita anche da una politica dei tassi meno aggressiva. (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % 31/12/2011 827.763 -6,8% 888.259 73,3% 512.699 1.836.052 5,1% 1.747.336 -3,7% 1.813.883 Certificati di deposito 230.556 -35,7% 358.775 13,2% 316.820 Prestiti Obbligazionari subordinati 180.087 -17,7% 218.769 14,8% 190.563 Prestiti Obbligazionari non subordinati 341.551 -20,7% 430.548 0,3% 429.226 Depositi a risparmio e Time Deposit Conti Correnti Documento di Registrazione relativo all'Emittente 83 (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % 31/12/2011 Pronti contro termine 74.682 -29,7% 106.214 -31,1% 154.086 Assegni circolari propri 20.103 2,4% 19.631 -26,2% 26.603 Passività a fronte mutui cartolarizzati Rapporti con Cassa di Comp. e Garanzia passivi 4.763 -90,0% 47.575 -42,8% 83.205 0 0,0% 0 -100,0% 25.480 3.515.557 -7,9% 3.817.107 7,4% 3.552.565 449.044 16,1% 386.692 -3,4% 400.482 1.395.870 7,6% 1.297.629 -16,4% 1.552.577 Prodotti Assicurativi 648.892 9,1% 594.661 -9,4% 656.580 Raccolta indiretta 2.493.806 9,4% 2.278.982 -12,7% 2.609.639 Raccolta Globale 6.009.363 -1,4% 6.096.089 -1,1% 6.162.204 Raccolta diretta (voce 20 e 30) Risparmio gestito Altra indiretta Impieghi (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 Var % 31/12/2012 Var % 31/12/2011 Conti correnti 245.441 -26,9% 335.767 -13,4% 387.645 Portafoglio 30.897 -14,5% 36.144 -9,9% 40.131 Altre sovv. non reg.in c/c 313.725 -24,7% 416.782 -24,3% 550.734 2.116.056 -9,3% 2.333.023 -6,6% 2.497.624 Crediti in sofferenza 187.278 62,1% 115.522 1,3% 114.056 Altri crediti deteriorati 214.053 10,3% 194.004 15,3% 168.205 3.107.450 -9,4% 3.431.242 -8,7% 3.758.395 9.774 -20,2% 12.255 -18,8% 15.086 3.117.224 -9,5% 3.443.497 -8,7% 3.773.481 Mutui Totale Titolo junior cart. soff. Totale Impieghi 6.1.2. Nuovi prodotti e/o servizi La Banca non ha mai cessato di investire nello sviluppo della gamma prodotti e nell'ottimizzazione dei processi di vendita. L'offerta di prodotti e servizi destinati al mercato retail è stata arricchita di una nuova gamma di conti e di servizi accessori denominata "TUTTO", linea di conti correnti declinati secondo le esigenze delle imprese, dei professionisti, della famiglia e del condominio. A eccezione del conto "TUTTO X Te", previsto in un'unica versione, con la formula "TUTTO per Tutti", attraverso prodotti semplici, sicuri e sostenibili, disponibili in tre moduli differenti, il cliente può scegliere la struttura più adatta alle proprie esigenze, contando su un canone già conveniente in partenza, che può azzerarsi o ridursi a seconda del possesso dei prodotti e dei servizi selezionati. Sono previsti quindi: "TUTTO Impresa", studiato per assecondare le esigenze della clientela affari, costituita da imprese operanti sia come ditte individuali che in forma societaria; "TUTTO Professione", in grado di assecondare le esigenze dei liberi professionisti iscritti agli appositi albi e titolari di partita IVA, operanti anche in forma associata; "TUTTO Condominio", progettato per gestire le particolari esigenze delle amministrazioni di condominio; "TUTTO X Te", studiato per rispondere alle esigenze di gestione delle spese personali e familiari. Oltre ai conti della linea "TUTTO", sono stati sviluppati nuovi strumenti, prodotti e servizi che arricchiscono la gamma di offerta alla clientela e ai Soci. La Carta Conto XSCARD è una carta prepagata nominativa ricaricabile, dotata di IBAN, che consente al titolare di compiere operazioni tramite i circuiti di pagamento MasterCard. Impostata come un vero e proprio conto corrente, la XSCARD consente, tra l'altro, di ricevere Documento di Registrazione relativo all'Emittente 84 l'accredito dello stipendio o della pensione, di ordinare bonifici, effettuare pagamenti tramite internet e mobile banking. In occasione del 130° anniversario della BPPB, è stato creato un club, denominato "SUITE1883", dedicato esclusivamente ai Soci che, con un possesso di almeno 200 azioni, possono beneficiare di condizioni economiche vantaggiose e, contemporaneamente, usufruire di convenzioni, sconti e servizi di partner d'eccezione per il tempo libero, la cura di sé, viaggi e altri servizi. Con la sezione dedicata ai convenzionamenti locali, la Suite1883 si presenta come il portale attraverso il quale le aziende, i negozi, i centri benessere e altri operatori economici del territorio riescono ad avere visibilità, offrendo attenzione ai bisogni del cliente Socio ma anche alle istanze delle aziende. Nel comparto assicurativo sono disponibili alcuni interessanti prodotti sia di investimento che di copertura dei rischi. "Eurovita forza 15", "Eurovita Forza 15 Coupon" sono polizze vita a gestione separata con versamento unico, che prevedono a favore del cliente il riconoscimento di un rendimento minimo garantito con il consolidamento del capitale e/o l'erogazione di cedole. In caso di premorienza è riconosciuto ai beneficiari designati un capitale assicurato, pari al capitale iniziale rivalutato. "Eurotime Easy" è una polizza temporanea per il caso premorienza a capitale e a rata costante con l'integrazione di eventuali garanzie complementari. La "Polizza Tutto Tondo" è una polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile sulla circolazione dei veicoli che prevede anche la possibilità di proteggere il conducente in caso di infortunio o decesso o altri danni accessori derivanti dalla circolazione del mezzo. Nell'ambito dei servizi di tesoreria e cassa di Enti Pubblici, aderendo alle indicazioni del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (M.I.U.R.) diverse istituzioni scolastiche per le quali la Banca gestisce il servizio di tesoreria hanno avviato l'utilizzo dell'ordinativo informatico, evidenza elettronica dotata di validità amministrativa e contabile che sostituisce a tutti gli effetti il documento di spesa e di incasso cartaceo prodotto dalla Pubblica Amministrazione. L'introduzione dell'ordinativo informatico con firma digitale consente un sensibile miglioramento degli standard di servizio in termini di rapidità e riduzione dei tempi di esecuzione dei pagamenti, di maggiore affidabilità, sicurezza, razionalizzazione, standardizzazione e snellimento delle procedure operative e di controllo. A tali vantaggi si associa anche un generale miglioramento della redditività del settore, determinato sia dalla previsione di uno specifico compenso per il nuovo servizio, sia dalla riduzione dei costi derivanti dalla eliminazione dei supporti cartacei. Oltre alle aggiudicazioni di nuovi servizi di tesoreria, è stata condotta nel corso del 2013 un'intensa attività di rinegoziazione delle condizioni di svolgimento del servizio, per renderle più adeguate e rispondenti alle mutate condizioni di mercato, determinate anche dall'introduzione di provvedimenti normativi che, con il passaggio alla tesoreria unica, hanno mutato il regime operativo di molti Enti Pubblici. 6.1.3. Normativa di riferimento I paragrafi che seguono riportano una breve descrizione delle principali normative che disciplinano l'attività dell'Emittente. Normativa relativa all'attività bancaria I principi fondamentali che disciplinano lo svolgimento dell'attività bancaria sono contenuti nel TUB e nelle disposizioni di carattere secondario emanate dalla Banca d'Italia tra cui, in particolare, le Istruzioni di Vigilanza per le banche (Circolare 21 aprile 1999, n. 229, come modificata) e la Circolare 263. Inoltre, da ultimo, la Banca d'Italia ha adottato la Circolare 285 che raccoglie le disposizioni di vigilanza prudenziale, adottate in attuazione delle disposizioni di Basilea III, applicabili alle banche e ai gruppi bancari. Autorizzazione allo svolgimento dell'attività bancaria L'art. 10 del TUB stabilisce che la raccolta del risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito costituiscono l'attività bancaria. Ai sensi dell'art. 14 del TUB, la Banca d'Italia autorizza l'attività bancaria quando ricorrano tutte le condizioni indicate nel citato articolo e iscrive, ex art. 13 del TUB, le banche autorizzate in Italia allo svolgimento dell'attività bancaria in un apposito albo. Acquisizione di partecipazioni azionarie in banche popolari Ai sensi dell'art. 30 del TUB, nessuno può detenere azioni in misura eccedente l'1% del capitale sociale. Lo Statuto della Banca ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5%. Tale limite non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla specifica disciplina propria di ciascuno di essi. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 85 La Banca, appena rileva il superamento di tale limite, contesta al detentore la violazione del divieto. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso tale termine, i relativi diritti patrimoniali maturati fino all'alienazione delle azioni eccedenti vengono acquisiti dalla Banca e destinati a scopi mutualistici, attraverso interventi di carattere sociale e culturale. Ogni Socio ha un voto, qualunque sia il numero delle azioni possedute. Autorità di Vigilanza italiane del settore bancario Secondo quanto previsto dal TUB, le seguenti Autorità di Vigilanza sono competenti per la vigilanza e la regolamentazione delle banche italiane: la Banca d'Italia, che è la banca centrale italiana ed è parte del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), dell'Autorità Bancaria Europea (EBA) nonché dell'Eurosistema. Alla Banca d'Italia il TUB demanda le più ampie funzioni di vigilanza informativa, regolamentare e ispettiva; il Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ha ampi poteri normativi in merito i) alla definizione dei requisiti di onorabilità dei titolari delle partecipazioni nelle banche, nonché dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza degli esponenti aziendali; e ii) su richiesta della Banca d'Italia, alla sottoposizione delle banche ad amministrazione straordinaria o a liquidazione coatta amministrativa in caso di gravi irregolarità o perdite; e il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR), composto dal Ministro dell'Economia e delle Finanze e da altri ministri responsabili per le questioni economiche, ha l'alta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio e delibera nelle materie attribuite alla sua competenza dal TUB o da altre leggi. La Banca d'Italia provvede al recepimento delle disposizioni emanate dal CICR mediante l'adozione di regolamenti e istruzioni in materia di: i) adeguatezza patrimoniale; ii) contenimento del rischio nelle sue diverse configurazioni; iii) partecipazioni detenibili; iv) organizzazione amministrativa e contabile e controlli interni; v) informativa da rendere al pubblico sulle citate materie. La Banca d'Italia, inoltre i) autorizza le banche italiane a svolgere attività bancaria e finanziaria; ii) approva lo statuto delle banche e le eventuali modifiche da apportarvi; iii) richiede alle banche di trasmettere bilanci e dati statistici con cadenza mensile. La Banca d'Italia esamina, altresì, i report periodici inoltrati dalle banche per verificare, tra l'altro, il rispetto dei requisiti patrimoniali richiesti. La vigilanza ha anche a oggetto l'accuratezza dei dati trasmessi, la conformità con la regolamentazione bancaria e con le regole relative all'organizzazione interna e alla gestione. La Banca d'Italia agisce anche, unitamente ad altre autorità pubbliche, per la prevenzione dell'usura, predisponendo verifiche trimestrali per misurare il tasso effettivo globale medio addebitato dalle banche e dagli intermediari finanziari. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze pubblica i risultati di tali verifiche poi utilizzate come base per il calcolo del limite oltre il quale i tassi di interesse sono considerati usurari. Inoltre, la Banca d'Italia svolge una funzione di vigilanza in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro o del finanziamento del terrorismo. In materia di antitrust per il settore bancario, invece, la Legge 28 dicembre 2005, n. 262, ha attribuito poteri di vigilanza all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Infine, in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente in materia bancaria, si segnala che la vigilanza sulla prestazione dei servizi di investimento da parte delle banche è demandata alla Consob. Istituzione del Meccanismo di Vigilanza Unico A seguito della recente crisi che ha investito i mercati finanziari, la Commissione europea ha adottato, nel settembre 2012, due proposte legislative volte all'istituzione di un Meccanismo di Vigilanza Unico in Europa (c.d. Single Supervisory Mechanism). La prima proposta era costituita da un Regolamento che conferiva alla BCE compiti specifici di supervisione sugli enti creditizi nell'Eurozona e la seconda era rappresentata da un Regolamento di modifica del Regolamento UE n. 1093/2010 (istitutivo dell'Autorità Bancaria Europea) al fine di allineare le competenze dell'Autorità Bancaria Europea al nuovo Meccanismo di Vigilanza Unico. Il 12 settembre 2013, il Parlamento europeo ha approvato le proposte presentate dalla Commissione. Successivamente, in data 15 ottobre 2013, il Consiglio dell'Unione europea ha approvato il regolamento (UE) n. 1024/2013, che istituisce il Meccanismo di Vigilanza Unico, entrato in vigore il 3 novembre 2013. Nell'ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico sono riconosciuti ampi poteri di vigilanza alla BCE la quale, tra l'altro, avrà il compito di: i) assicurare l'omogenea applicazione delle disposizioni normative dell'Eurozona; ii) supervisionare direttamente i gruppi bancari di notevoli dimensioni; e iii) monitorare la supervisione, da parte delle Autorità competenti degli Stati membri, delle banche di minori dimensioni. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 86 A decorrere dal 3 novembre 2013, in vista dell'assunzione dei suoi compiti, la BCE, in collaborazione con le Autorità nazionali competenti ha avviato il Comprehensive Assessment. La BCE terminerà tale valutazione approfondita del sistema bancario nell'ottobre 2014 per poi assumere i propri compiti di vigilanza nel novembre 2014. Gli obiettivi principali della valutazione sono: trasparenza (migliorare la qualità delle informazioni disponibili sulla situazione delle banche), correzione (individuare e intraprendere le azioni correttive eventualmente necessarie) e rafforzamento della fiducia (assicurare a tutti i soggetti interessati dall'attività bancaria che gli istituti sono fondamentalmente sani e affidabili). Alle banche per le quali dovessero emergere carenze patrimoniali a fronte di uno specifico parametro di riferimento sarà richiesto di adottare misure correttive la cui applicazione sarà seguita e assicurata dalla BCE. Il Fondo Interbancario Il fondo interbancario di tutela dei depositi (c.d. "Fondo Interbancario") è stato costituito nel 1987 al fine di proteggere i depositanti dalla perdita dei propri fondi nel caso di insolvenza delle banche. In conformità con quanto previsto dal TUB, tutte le banche devono aderire al Fondo Interbancario, che copre perdite fino al limite massimo di 100.000 Euro per ciascun depositante, in forma di depositi, assegni circolari e altri titoli assimilabili. Sono, invece, esclusi dalla tutela del Fondo Interbancario, tra l'altro, i depositi e gli altri fondi rimborsabili al portatore, le obbligazioni, i depositi effettuati dalle banche in nome e per conto proprio (inclusi i depositi di talune società appartenenti a gruppi bancari), i depositi delle amministrazioni dello Stato e degli enti locali. Requisiti di adeguatezza patrimoniale A seguito della recente crisi che ha investito i mercati finanziari, a partire dal 2010, il Comitato di Basilea ha approvato rilevanti modifiche alla regolamentazione in materia di patrimonio e liquidità degli istituti bancari, che comportano il sostanziale rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi (Basilea III), prevedendo la graduale entrata in vigore dei nuovi requisiti prudenziali, a partire dal 1 gennaio 2014 e con l'entrata in vigore a pieno regime prevista al 31 dicembre 2019 nel rispetto di una tabella di marcia graduale corredata di disposizioni transitorie. Le regole mirano a fissare requisiti di capitale più elevati e di migliore qualità, migliori strumenti di copertura dei rischi, l'introduzione di un "leverage ratio", misure per assicurare che il capitale sia costituito in modo tale da resistere nei periodi di stress e l'introduzione di due standard di liquidità. L'attuazione delle disposizioni di Basilea III è avvenuta, a livello europeo attraverso l'adozione di un pacchetto legislativo composto dalla Direttiva 2013/36/UE del 26 giugno 2013 (CRD IV) e dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR) (c.d. "Pacchetto CRD IV"). Le relative disposizione si applicano a partire dal 1 gennaio 2014. In particolare, la CRD IV contiene disposizioni in materia di autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi, cooperazione fra autorità di vigilanza, processo di controllo prudenziale, metodologie per la determinazione delle riserve di capitale (buffer), disciplina delle sanzioni amministrative, regole su governo societario e remunerazioni, mentre il CRR, le cui disposizioni sono direttamente vincolanti e applicabili all'interno di ciascuno Stato Membro, definisce le norme in materia di fondi propri, requisiti patrimoniali minimi, rischio di liquidità, leva finanziaria (leverage), informativa al pubblico. Oltre a introdurre nell'Unione europea le regole definite da Basilea III, il Pacchetto CRD IV prevede una serie di importanti modifiche al quadro regolamentare bancario. Sono infatti previste, tra l'altro, nuove regole in materia di remunerazioni, diversificazione della composizione degli organi di gestione, corporate governance e trasparenza bancaria. Il Pacchetto CRD IV introduce inoltre ulteriori buffer per istituti di credito che sono identificati dalla relativa autorità competente quali istituti aventi un'importanza sistemica globale (c.d. "global systemic institution buffer" e "other systemically important institutions buffer") e la possibilità per ciascuno Stato Membro di introdurre un buffer legato al rischio sistemico del settore finanziario al fine di mitigare rischi sistemici non ciclici o i rischi macro prudenziali. Il nuovo quadro normativo introdotto con il Pacchetto CRD IV costituisce l'attuazione del progetto definito nel Consiglio europeo del giugno 2009 relativo all'istituzione di un single rulebook applicabile alle istituzioni finanziarie del mercato unico, ossia di una disciplina unica e di armonizzazione delle normative prudenziali degli Stati membri. Al fine di assicurare l'avvio dell'applicazione del Pacchetto CRD IV, la Banca d'Italia ha emanato la Circolare 285; tale disciplina è strutturata in tre parti. La prima è dedicata al recepimento in Italia della direttiva CRD IV attraverso disposizioni secondarie di competenza della Banca d'Italia. La seconda contiene le norme Documento di Registrazione relativo all'Emittente 87 necessarie a dare applicazione al CRR, in particolare mediante l'esercizio delle discrezionalità nazionali. La terza contiene disposizioni che, seppur non armonizzate a livello europeo, sono necessarie per allineare il sistema regolamentare italiano alle migliori prassi e ai requisiti stabiliti dagli organismi internazionali, tra cui i Core principles del Comitato di Basilea. In termini di requisiti patrimoniali, la nuova disciplina prevede che il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Ratio) sia pari almeno al 4,5% e il coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 Ratio) sia pari almeno al 5,5% (fino al 31 dicembre 2014); il coefficiente di capitale totale deve invece essere pari all'8%. Sono, inoltre, stabilite la riserva di conservazione del capitale (Capital Conservation Buffer) che deve essere almeno pari al 2,5% dell'esposizione complessiva al rischio della banca, la riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer), la riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (global systemically important institution buffer – G-SII buffer) e la riserva per gli altri enti a rilevanza sistemica (other systemically important institution buffer – O-SII buffer). Tali ultime riserve sono fissate sulla base di criteri specifici indicati nel CRR e nella Circolare 285. L'imposizione di riserve di capitale aggiuntive rispetto ai minimi regolamentari ha l'obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito nonché per far fronte ai rischi derivanti dalla rilevanza sistemica a livello globale o domestico di talune banche. Le banche che non detengono le riserve di capitale nella misura richiesta sono soggette ai limiti alle distribuzioni; inoltre esse si devono dotare di un piano di conservazione del capitale che indichi le misure che la banca intende adottare per ripristinare, entro un congruo termine, il livello di capitale necessario a mantenere le riserve di capitale secondo la misura richiesta. La nuova normativa prevede, altresì, in conformità a Basilea III, nuovi requisiti e sistemi di supervisione del rischio di liquidità, incentrati su un requisito in materia di copertura della liquidità (liquidity coverage ratio), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di una riserva di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per trenta giorni in caso di grave stress e sull'introduzione di un requisito su un orizzonte temporale più lungo, il coefficiente netto di finanziamento stabile (net stable funding ratio), finalizzato ad assicurare la stabilità della banca in relazione a uno scenario di lungo periodo. Tale evoluzione regolamentare, che ha sempre come finalità la maggiore stabilità del sistema, nonostante ne sia prevista un'entrata in vigore graduale, potrà comunque avere impatti significativi sulle dinamiche gestionali della Banca. Alla luce di quanto sopra esposto, il rispetto continuativo delle molteplici regolamentazioni, e segnatamente (tenuto conto dei canoni introdotti da Basilea III) la necessità di incrementare la dotazione patrimoniale – a parità di dimensione – e il rispetto dei parametri di liquidità, richiedono un impegno di risorse significativo, nonché l'adozione di norme e policy interne altrettanto complesse che potrebbero determinare maggiori costi e/o minori ricavi in capo all'Emittente. Si segnala, inoltre, che, accanto ai requisiti minimi regolamentari previsti dalla disciplina di vigilanza, Banca d'Italia ha imposto all’Emittente il rispetto dei seguenti requisiti aggiuntivi specifici, che producono un effetto cumulato in termini di dotazione patrimoniale che l’Emittente è chiamato a garantire per fronteggiare i propri attivi a rischio: un livello minimo di Tier 1 Ratio pari al 7,50% a fine 2013 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 4,5%% e all’ 8% a fine 2014 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 5,5%; un livello minimo di Total Capital Ratio pari al 10% rispetto ad un requisito minimo regolamentare rispettivamente pari all’8%. Con riferimento alle metodologie di calcolo delle attività ponderate relative al rischio di credito e al rischio operativo (che rappresentano il denominatore dei coefficienti regolamentari Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio), la Banca d’Italia ha inoltre imposto all’Emittente l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio di credito è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%; con riferimento al rischio operativo, la Banca d’Italia ha invece imposto all’Emittente il raddoppio del valore delle attività di rischio riveniente dall’applicazione della metodologia regolamentare “Basic Indicator Approach” adottata dall’Emittente. Investimenti Alle banche è consentito effettuare investimenti sia in società finanziarie che industriali, nel rispetto delle norme e dei limiti previsti nelle istruzioni dalla Banca d'Italia nell'esercizio delle funzioni di vigilanza Documento di Registrazione relativo all'Emittente 88 regolamentare. In linea generale, le partecipazioni assunte da una banca non possono superare, nel loro insieme, il margine disponibile per investimenti in partecipazioni e in immobili (il margine disponibile è dato dalla differenza tra i fondi propri e la somma delle partecipazioni e degli immobili, comunque detenuti). Le istruzioni di vigilanza emanate dalla Banca d'Italia prevedono inoltre una specifica disciplina relativa alle partecipazioni acquisite, nell'ambito dell'attività di collocamento e garanzia, in imprese in temporanea difficoltà finanziaria e per recupero crediti, nonché con riferimento agli investimenti indiretti in equity. È, inoltre, richiesta la preventiva autorizzazione della Banca d'Italia per l'acquisizione, da parte di banche, di partecipazioni superiori al 10% dei fondi propri consolidati della banca acquirente o che comporti il controllo o l'influenza notevole in relazione a partecipazioni in banche, imprese finanziarie e imprese di assicurazione e l'impresa in cui si intende acquisire la partecipazione sia insediata in un Paese extracomunitario diverso da Canada, Giappone, Svizzera e Stati Uniti d'America. Nel caso di acquisizione di partecipazioni in società strumentali, l'autorizzazione è prevista qualora l'impresa sia insediata in un Paese extracomunitario diverso da quelli indicati in precedenza. Normativa antiriciclaggio L'Emittente è soggetta alle disposizioni della normativa antiriciclaggio dettata dal D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231, recante "Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione". In seguito all'entrata in vigore del D.Lgs. n. 231/2007, sono stati emanati anche i relativi provvedimenti di attuazione volti a specificare in dettaglio il contenuto degli obblighi a carico dei destinatari, tra cui, in particolare, i seguenti provvedimenti della Banca d'Italia: "Provvedimento recante disposizioni attuative in materia di adeguata verifica della clientela" del 3 aprile 2013; "Provvedimento recante disposizioni attuative per la tenuta dell'Archivio Unico Informatico e per le modalità semplificate di registrazione" del 3 aprile 2013; "Provvedimento recante disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni" del 10 marzo 2011; "Provvedimento recante gli indicatori di anomalia per gli intermediari" del 24 agosto 2010. In particolare, ai sensi della disciplina applicabile, le banche sono tenute a: identificare e verificare adeguatamente la clientela (in alcune situazioni, considerate più esposte al rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, con procedure di identificazione e verifica particolarmente rigorose); istituire l'Archivio Unico Informatico; registrare e conservare nell'Archivio Unico Informatico i dati identificativi e le altre informazioni relative ai rapporti e alle operazioni; inviare i dati aggregati all'Unità di Informazione Finanziaria; segnalare le operazioni sospette; istituire misure di controllo interno e assicurare un'adeguata formazione dei dipendenti e dei collaboratori, anche per approfondire la conoscenza dei propri clienti, al fine di prevenire e impedire la realizzazione di operazioni di riciclaggio. Normativa sui Servizi di investimento Ai sensi dell'art. 1, comma 5, del TUF, per servizi di investimento si intendono le seguenti attività, quando hanno a oggetto strumenti finanziari: i) negoziazione per conto proprio; ii) esecuzione di ordini per conto dei clienti; iii) sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo ovvero con assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente; iv) collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente; v) gestione di portafogli; vi) ricezione e trasmissione di ordini; vii) consulenza in materia di investimenti; viii) gestione di sistemi multilaterali di negoziazione. Ai sensi dell'art. 18 del TUF, l'esercizio professionale dei servizi e delle attività di investimento nei confronti del pubblico è riservato alle banche e alle imprese di investimento (ovvero le SIM e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie). L'art. 21 del TUF definisce i criteri generali da osservare nello svolgimento dei servizi e delle attività di Documento di Registrazione relativo all'Emittente 89 investimento, mentre l'art. 22 del TUF disciplina il regime di separazione patrimoniale e, quindi, l'obbligo di tenere separati gli strumenti finanziari e le somme di denaro dei singoli clienti, a qualunque titolo detenuti dal soggetto abilitato, rispetto al patrimonio di quest'ultimo e a quello degli altri clienti. L'art. 23 stabilisce l'obbligo di redigere per iscritto i contratti relativi alla prestazione di servizi di investimento e di consegnarne un esemplare ai clienti. Le regole di comportamento dei soggetti abilitati nei confronti della clientela trovano poi specifica disciplina nel Regolamento Consob adottato con delibera 29 ottobre 2007, n. 16190 (c.d. "Regolamento Intermediari"). Normativa applicabile agli emittenti titoli diffusi presso il pubblico in misura rilevante Pur non essendo le azioni dell'Emittente quotate in un mercato regolamentato, lo stesso, in qualità di "emittente titoli diffusi" è chiamato al rispetto di particolari obblighi di informativa a tutela del pubblico previsti dalla Consob. In particolare alla Banca si applicano le disposizioni di cui all'art.109 del Regolamento Emittenti, che prevedono l'obbligo di diffondere al pubblico un comunicato, inviandolo ad almeno due agenzie di stampa, ovvero avvalendosi di un sistema di diffusione delle informazioni regolamentate e tramite la tempestiva pubblicazione nel proprio sito internet, con le informazioni su eventi e circostanze rilevanti previsti dall'art. 114, comma 1, del TUF. Inoltre, con le medesime modalità, la Banca deve mettere a disposizione del pubblico il bilancio di esercizio approvato nonché le relazioni contenenti il giudizio della società di revisione, contestualmente al deposito presso il registro delle imprese previsto dall'art. 2435 del Codice Civile, tramite pubblicazione nel proprio sito internet. La Banca deve inoltre fornire senza indugio al pubblico, tramite il proprio sito internet, ovvero avvalendosi di un sistema di diffusione delle informazioni regolamentate, le informazioni necessarie affinché i portatori dei loro strumenti finanziari possano esercitare i propri diritti, nonché l'avviso di convocazione dell'assemblea. 6.2. Principali mercati La Banca è una società cooperativa a forte connotazione regionale e opera prevalentemente in Puglia e Basilicata, dove sono localizzati la maggior parte degli sportelli. La Banca intende mantenere e rafforzare il ruolo di motore dello sviluppo del sistema economico e finanziario di riferimento, servendosi del radicamento territoriale per ricercare e favorire opportunità di business in cui convergano l'interesse degli stakeholder e lo sviluppo del territorio, secondo i principi mutualistici propri delle banche popolari cooperative, finalizzati alla creazione di valore. In perfetta sintonia con la mission che da sempre caratterizza l'operato della Banca, il modello del credito cooperativo si è rivelato vincente nell'attuale situazione di crisi economica e finanziaria; infatti, grazie alla prossimità al territorio e all'economia reale, la Banca ha potuto dare adeguato supporto alle imprese e alle famiglie. La capillare presenza della Banca in 12 regioni italiane con 146 sportelli, al 31 dicembre 2013, ha consentito e tuttora consente un reale presidio del territorio e delle variegate realtà economiche dello stesso, alle quali è in grado di offrire risposte efficaci proprio in ragione della approfondita conoscenza della congiuntura economica locale e delle reali istanze della propria clientela, costituita prevalentemente da piccole e medie imprese e famiglie. Nel corso degli ultimi anni la Banca ha trasferito diversi sportelli nelle aree di storico insediamento, per consentire migliori performance soprattutto in termini di raccolta diretta, con positivi riflessi sulla liquidità aziendale. In particolare, le aperture più recenti riguardano in Puglia: Ruvo di Puglia (BA) il 16 aprile 2012, in sostituzione di Biella (BI); Conversano (BA) il 30 dicembre 2011, in sostituzione di Porto Mantovano (MN); Altamura Ag. 4 (BA) il 19 dicembre 2011, in sostituzione di Roma Ag.3 (RM); Andria (BAT) il 13 giugno 2011, in sostituzione di Vercelli Ag.1 (VC); Mola di Bari (BA) il 7 febbraio 2011, in sostituzione di Civitavecchia Ag.1 (RM); in Campania: San Nicola la Strada (CE), il 17 ottobre 2011, in sostituzione di Napoli Ag.1 (NA). In conformità con il Piano Industriale, la Banca sta procedendo con una razionalizzazione della rete territoriale in linea con le raccomandazioni della Vigilanza, attraverso la chiusura di alcuni sportelli non profittevoli, localizzati principalmente nel Nord Italia. Nei primi mesi del 2014, infatti, sono stati chiusi gli sportelli di Roma Ag.2 e Castel Goffredo (MN), con contestuale trasferimento dei rapporti in essere su altri sportelli logisticamente vicini. A marzo sono stati chiusi anche gli sportelli di Borgosesia (VC) e Santhià (VC), mentre entro il primo semestre del 2014 saranno chiuse altre 5 filiali (Bassano del Grappa (VI), Bergamo, Busto Arsizio (VA), San Donà di Piave (VE), Venezia/Mestre), portando così la rete a 137 sportelli. Sempre in tale ottica, si stanno valutando anche ipotesi di cessione di sportelli a fronte di alcune manifestazioni di Documento di Registrazione relativo all'Emittente 90 interesse, di cui si attende una formalizzazione. A partire da gennaio 2003, inoltre, la Banca ha adottato un modello organizzativo fondato anche sulla sinergia Banca/promotori finanziari, attraverso cui è condotta l'attività di retail banking. La rete dei promotori finanziari a fine 2013 è composta da 95 unità ed è presente nelle province di Bari, Foggia, Lecce, Taranto, Brindisi, Matera, Potenza, Napoli, Avellino, Roma, Frosinone, Rieti, Chieti, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata. A partire da febbraio 2013 la Banca ha adottato una nuova policy per la rete dei promotori caratterizzata da una razionalizzazione della rete stessa, rafforzando la promozione di prodotti di raccolta e l'erogazione di servizi di investimento, tra cui il nuovo Servizio di Consulenza Avanzata di Portafoglio. La promozione di prodotti e servizi accessori hanno adesso carattere di sussidiarietà a completamento dell'offerta. L'obiettivo di un miglior posizionamento di mercato della rete ha reso necessario ridurre il numero dei promotori finanziari rendendo così più efficienti le strutture organizzative e commerciali in rapporto al nuovo modello distributivo. I volumi gestiti dalla rete dei promotori finanziari sono pari a 320 milioni di Euro di raccolta e 223 milioni di Euro di impieghi. Attualmente l'offerta di prodotti è multibrand e comprende Arca SGR, Pioneer Asset Management, Pioneer Investment Management, Aletti Gestielle, Banca Aletti, Anima SGR, Threadneedle, Eurizon Investimenti, Franklin Templeton Investiment Funds, Pictet Funds, Invesco Asset Management, BNP Paribas, Carmignac, Eurovita Assicurazioni, Fidelty Worldwide Investment, AcomeA e Skandia Vita Assicurazioni. Inoltre, l'offerta dei prodotti "dedicati" alla Rete dei Promotori è arricchita anche dal collocamento di prestiti personali e cessioni del quinto dello stipendio. Si riporta di seguito la ripartizione delle masse e della redditività complessiva per area geografica per i tre esercizi esaminati. Anno 2013 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 91 Anno 2012 Anno 2011 6.3. Eventi eccezionali Non si ravvisa alcun elemento eccezionale di rilievo che abbia influito su quanto descritto nei Paragrafi 6.1 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 92 (Principali attività) e 6.2 (Principali mercati) del presente Documento di Registrazione. 6.4. Dipendenza dell'Emittente da brevetti o licenze, da contratti industriali, commerciali o finanziari, o da nuovi procedimenti di fabbricazione In considerazione dell'attività svolta, l'operatività e la redditività della Banca non dipendono in modo rilevante dall'utilizzo di brevetti o licenze, da contratti industriali, commerciali o finanziari o da nuovi procedimenti di fabbricazione. 6.5. Posizione concorrenziale dell'Emittente La fonte principale delle informazioni tramite la quale è stata descritta la posizione concorrenziale della Banca è costituita dai dati della Banca d'Italia rapportati ai dati statistici interni. 6.6. Gestione dei rischi La gestione dei rischi coinvolge, con diversi ruoli, tutte le strutture della Banca in particolare la Direzione Generale, gli organi amministrativi e di controllo. La Banca si è dotata di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio. Nel contesto della struttura della Banca, l'organizzazione del governo dei rischi, dei relativi processi e delle funzioni chiave è declinata attraverso il processo ICAAP, finalizzato ai seguenti macro obiettivi: individuare, misurare o, quantomeno, valutare tutti i rischi a cui la Banca è o potrebbe essere esposta; identificare i metodi che meglio si adattano a misurare il capitale interno e utilizzarli per rapportare il capitale complessivo al livello dei rischi; definire gli obiettivi di adeguatezza patrimoniale, attuali e prospettici, alla luce dei rischi individuati e tenendo conto degli obiettivi strategici e operativi; assicurare l'integrità di tutto il processo di gestione (controlli interni, analisi e revisione). Gli attori del processo di governo dei rischi aziendali sono il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, il Direttore Generale e tutte le singole unità operative della Banca interessate alla individuazione, alla misurazione e alla gestione dei rischi, ciascuno per quanto di propria competenza. La responsabilità primaria del processo è collocata in capo al Consiglio di Amministrazione il quale predispone idonei dispositivi di governo societario e adeguati meccanismi di gestione e controllo finalizzati a fronteggiare i rischi a cui la Banca può essere esposta. Di seguito si riportano le informazioni ritenute più rilevanti con riferimento alle attività che la Banca ha posto in essere per quanto concerne la gestione e il monitoraggio dei rischi tipici dell'attività di intermediazione creditizia e finanziaria. Rischio di credito e rischio di concentrazione Il rischio di credito viene definito dalla normativa di Vigilanza come «il rischio di perdita per inadempimento dei debitori» ed è, pertanto, il risultato della capacità della Banca di selezionare la clientela meritevole di affidamento e le iniziative economicamente valide, nonché dell'efficacia del processo di erogazione e gestione dei crediti. In tale ambito rientrano anche il cosiddetto rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di una transazione avente a oggetto determinati strumenti finanziari risulti inadempiente prima dell'effettivo regolamento della stessa, e il rischio di concentrazione, definito come il rischio derivante da una concentrazione delle esposizioni del portafoglio crediti verso controparti/gruppi di controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartenenti alla medesima area geografica. La qualità del credito è misurata dal tasso di decadimento del portafoglio prestiti, dal sistema delle garanzie, dall'ammontare dei dubbi esiti e dagli indicatori di recuperabilità. Il rischio di credito attiene al rischio di default del debitore, ossia all'inadempimento dei contratti di credito da parte dello stesso. Il default rappresenta l'elemento essenziale per la stima del rischio. Indipendentemente dalla possibilità data alle banche di utilizzare il proprio sistema di rating per finalità di vigilanza, a supporto del processo decisionale del credito la Banca ha adottato già da diversi anni una metodologia di internal rating, fornita dall'outsourcer Cedacri e denominata Credit Rating System (CRS). Il CRS è un sistema di rating che permette la classificazione della clientela in un numero di classi in linea con la normativa di vigilanza, in funzione del diverso grado di rischio associato alla clientela analizzata. Obiettivo primario della procedura è quello di valutare le probabilità di default, partendo dal rating del cliente. A Documento di Registrazione relativo all'Emittente 93 ciascuna classe di rating corrisponde una determinata probabilità di insolvenza, che aumenta con il crescere del rischio insito in ogni specifica classe. Il rating è, pertanto, espressione della situazione del cliente al momento dell'analisi che è del tipo point-in-time, cioè con orizzonte temporale breve, in quanto al momento non tiene conto dell'andamento prospettico congiunturale del settore di attività economica, nonché della posizione competitiva dell'impresa analizzata che potrebbero celare rischi indipendenti dalla valutazione statica. L'obiettivo finale dell'intero processo è quello di introdurre nelle procedure un affidabile sistema di rating interno che sia non solo di supporto ai processi di affidamento ma anche strumento di monitoraggio e controllo del credito. Il Credit Rating System suddivide la clientela in base alla segmentazione del portafoglio crediti della Banca in Privati, Small Business, Piccole e Medie Imprese, Corporate, Finanziarie, Istituzionali e traduce tutte le informazioni rilevanti disponibili su un prenditore in un giudizio compatto e sintetico misurato da 11 classi di rating di cui: 8 in bonis (da AAA a CC); 3 in default, rispettivamente C+ (past due), C (incagli) e D (sofferenza). Le classi C+, C, e D vengono acquisite dal sistema attraverso rilevazioni oggettive degli status anagrafici. Il modello concettuale prevede che a tutte le controparti il rating venga assegnato ancor prima che venga originato il prestito sulla base delle seguenti valutazioni: conoscenza del cliente (dati andamentali); modo di operare con terzi (Centrale Rischi); analisi dei documenti contabili; analisi del settore di appartenenza. La procedura elabora, al momento, una Probabilità di Default generica a 12 mesi per ogni classe ordinale di rating intesa come rapporto tra il numero delle posizioni andate in default nel corso dell'anno e il numero di affidati a inizio periodo. La probabilità di insolvenza (default) del singolo cliente è misurata quantitativamente dalla perdita che la Banca potrebbe subire al verificarsi dell'inadempimento. Il rischio di perdita si identifica nelle due macro componenti della perdita attesa e inattesa e viene quantificato attraverso la correlazione dei tre elementi fondamentali di misurazione del rischio per singola contropartita: PD (Probability of Default), che esprime in che percentuale dei casi si rischia la perdita; LGD (Loss Given Default), che misura quanto sarà la perdita all'atto del default; EAD (Exposure at Default), ovvero su quale esposizione effettiva si sosterrà la perdita. La perdita attesa trova copertura con il livello di remunerazione della singola esposizione (prezzo praticato) e con la determinazione delle svalutazioni collettive sui crediti in bonis. La perdita inattesa misura la differenza tra le perdite riscontrate ex-post e quelle preventivate ex-ante dalla Banca, cioè misura la variabilità del tasso di perdita attorno al proprio valore atteso: deve essere fronteggiata da un apposito requisito del patrimonio di vigilanza. Alla Loss Given Default viene applicato un fattore correttivo che rappresenta il tasso di recupero del credito a sofferenza, espresso dal rapporto tra il totale dell'importo recuperato e il totale della esposizione iniziale, in modo da tenere conto delle posizioni che una volta passate in default rientrano in bonis senza causare perdite; questo fattore correttivo è denominato "cure-rate". L'inasprimento dei tassi di decadimento rilevato sia a livello di sistema che della Banca stessa, ha indotto alla rivisitazione integrale del processo e delle risorse dedicate alla gestione e sorveglianza dei crediti problematici. Le persone dedicate a questa specifica attività sono passate da 23 a 46 nel corso del 2013. Questo importante investimento, grazie anche all'approfondimento della matrice di transizione dei rating e alla nuova procedura di monitoraggio crediti completamente rivista in corso d'anno, consente di cogliere sul nascere i sintomi di deterioramento nelle relazioni creditizie e agire tempestivamente per rimuoverli prima che divengano patologici. La nuova procedura di monitoraggio crediti intercetta immediatamente gli eventi che la Banca ha identificato quali sintomi di deterioramento della relazione; in tal modo la relazione viene posta sotto monitoraggio e le viene assegnato un processo di gestione che storicizza ogni intervento effettuato per la rimozione dell'anomalia. Il processo consente di giungere "automaticamente" a un riesame della pratica tenendo conto di tutti gli interventi effettuati in precedenza. Attraverso la procedura di monitoraggio crediti vengono gestite le posizioni in bonis anomale che a seconda dell'anomalia rilevata e dei tempi di rientro eventualmente concordati con il cliente sono suscettibili di essere classificate a incaglio o a sofferenza. La procedura di monitoraggio consente la verifica automatica degli impegni di rientro assunti dal cliente sia per le posizioni in bonis che per quelle classificate a incaglio. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 94 Il gestore della relazione, utilizzando la procedura monitoraggio integrata con le altre procedure informatiche della Banca, è in grado di svolgere l'attività di controllo di primo livello delle relazioni assegnate. Importante novità introdotta nell'esercizio è l'individuazione di una figura professionale dedicata a un controllo di primo livello di seconda istanza ovvero il "Gestore del credito ad andamento anomalo"; esso è inserito in un gruppo di lavoro facente capo alla Direzione Crediti e utilizzando la procedura di monitoraggio condivide con il gestore di rete le azioni intraprese nel processo di monitoraggio, effettuando interventi mirati tutelare il credito. Per ottimizzare l'attività del Gestore del credito ad andamento anomalo la Direzione Crediti ha avviato nel corso del 2013 un percorso di formazione che sarà completato durante il 2014. Mediante un'attività di supervisione, ma con la possibilità di intervenire in procedura monitoraggio per modificare lo status della relazione o il relativo accantonamento, la Direzione Risk Management svolge un'attività di controllo di secondo livello sulle relazioni creditizie mentre la Direzione Audit svolge un'attività di controllo di terzo livello. Al riguardo, è proseguita l'attività di monitoraggio svolta dalla Direzione Risk Management sulle relazioni creditizie classificate "anomale", ossia caratterizzate dalla manifestazione di primi sintomi di irregolarità negli utilizzi, con l'obiettivo di ricondurre a normalità la gestione del rapporto, cioè a ricondurre le "anomalie" all'interno delle soglie di tolleranza fissate dalla Banca. Per questa specifica attività la Direzione Risk Management si avvale anche di specifiche figure professionali, i Risk Controller, dislocati presso ciascuna area territoriale, che hanno il compito di rendere maggiormente incisiva, tempestiva e sistematica l'attività di monitoraggio del rischio di credito. Periodici consuntivi sull'andamento del rischio di credito vengono prodotti dalla Direzione Risk Management a supporto dell'alta direzione e del comitato rischio di credito. Si riporta di seguito l'andamento degli indicatori relativi alla rischiosità del credito al 31 dicembre 2013, 2012, 2011, a confronto con i dati medi di sistema: Rischiosità del credito (dati in %) Crediti deteriorati lordi / crediti clientela lordi Crediti deteriorati netti / crediti clientela netti 2013 Banca 2012 Sistema Banca 2011 Sistema Banca Sistema 20,11% 15,90% 14,58% 13,40% 10,11% 11,20% 12,87% 10,00% 8,99% 8,70% 7,49% 7,10% Coverage ratio dei crediti deteriorati 41,61% 41,80% 42,69% 38,80% 28,34% 39,20% Sofferenze lorde / crediti clientela lordi 12,93% 8,70% 7,06% 7,20% 5,46% 6,20% Sofferenze nette / crediti clientela netti 6,01% 4,00% 3,35% 3,50% 3,03% 2,90% Incagli lordi / crediti clientela lordi 4,41% 5,30% 4,52% 4,20% 2,85% 3,30% Incagli netti / crediti clientela netti 4,08% 4,20% 2,94% 3,40% 2,64% 2,70% Coverage ratio sofferenze 57,61% 56,90% 56,70% 54,60% 46,30% 55,70% Sofferenze nette / patrimonio netto Costo del rischio (rettifiche su crediti / crediti clientela netti) Grandi rischi (valore di bilancio) / crediti netti totali 73,25% n.d. 43,73% n.d. 30,40% n.d. 1,41% n.d. 4,16% n.d. 0,45% n.d. 28,60% n.d. 19,90% n.d. 5,20% n.d. Fonte dati di sistema: Banca d'Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, n.1, maggio 2014, tavola 3.1, pag. 26; Rapporto sulla stabilità finanziaria, n.5, aprile 2013, tavola 3.1, pag. 26; Relazione annuale 2012, maggio 2013, tavola 17.3, pag.218. Rientrano tra i crediti deteriorati i crediti scaduti e/o sconfinati, gli incagli, i crediti ristrutturati e le sofferenze. Nella tabella seguente è illustrata la composizione dei crediti deteriorati negli ultimi tre esercizi e la relativa incidenza percentuale rispetto al totale portafoglio crediti clientela. I dati fanno riferimento alle esposizioni per cassa. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 95 Tipologie esposizioni/valori Composizione crediti deteriorati (dati in migliaia di euro) Incidenza Incidenza percentuale percentuale 2013 2012 sul totale sul totale crediti crediti 2011 Incidenza percentuale sul totale crediti a) Sofferenze 441.7 7 4 1 2,93% 261.7 68 7 ,06% 212.87 4 5,46% b) Incagli 150.803 4,41% 167 .349 4,52% 1 11.081 2,85% c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute T OT ALE DET ERIORAT E T otale crediti lordi v erso clientela 1 .41 7 0,04% 1.681 0,05% 2.209 0,06% 93.320 2,7 3% 109.339 2,95% 68.063 1,7 5% 687.314 20,11% 540.137 14,58% 394.227 10,11% 3.417.057 100,00% 3.705.574 100,00% 3.898.429 100,00% La tabella evidenzia il progressivo incremento, negli ultimi tre esercizi, del peso dei crediti deteriorati sul totale portafoglio crediti dell'Emittente. Le seguenti tabelle riportano la ripartizione dei grandi rischi per settore e area geografica negli ultimi tre esercizi: Importi in migliaia di euro SETTORE Governi Banche Altri enti pubblici Società finanziarie Banche Imprese non finanziarie TOTALE AREA ITALIA CENTRO ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE ITALIA NORD EST ITALIA NORD OVEST ITALIA SUD E ISOLE Importi in migliaia di euro SETTORE Governi Banche Altri enti pubblici Imprese non finanziarie TOTALE AREA ITALIA CENTRO ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE ITALIA SUD E ISOLE Importi in migliaia di euro SETTORE Governi Altri enti pubblici TOTALE AREA ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE 2013 IMPORTO NOMINALE 927.277 86.504 60.224 41.569 39.778 37.355 1.192.707 2012 IMPORTO NOMINALE 698.210 64.669 62.579 40.020 865.477 2011 IMPORTO NOMINALE 147.403 69.292 216.694 IMPORTO PONDERATO 0 0 7.570 41.569 14.881 29.208 93.229 IMPORTO PONDERATO 0 0 7.015 29.210 36.224 IMPORTO PONDERATO 0 7.624 7.624 Numero posizioni 1 1 1 1 1 1 6 Numero posizioni 1 1 1 1 4 Numero posizioni 1 1 2 Rischio di controparte Si definisce rischio di controparte il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione (art. 272 del Regolamento (UE) n. 575/2013). L'IFRS 13 introduce dal 2013 l'obbligo della misurazione del rischio di inadempimento di una controparte in un derivato OTC. Tale rischio include sia le variazioni di merito creditizio della controparte che le variazioni del merito di credito dell'Emittente stesso (own credit risk). I contratti derivati in essere al 31 dicembre 2013 sono stipulati principalmente con controparti internazionali a basso livello di inadempienza, in particolare con Deutsche Bank (rating A+) Commerz Bank (rating A+) BNP Paribas (A+) e una parte da definirsi residuale con MPS (rating BBB di DBRS). Tutti i derivati sono assistiti da un contratto CSA (credit support annex) nell'ambito del Master Agreement (ISDA), stipulato con le controparti sopra descritte, che ne stabilisce una collateralizzazione bilaterale in caso di fair value positivo o negativo; pertanto, non si è proceduto al calcolo del CVA (credit valuation adjustment) in caso di Documento di Registrazione relativo all'Emittente 96 inadempienza della controparte e del DVA (debt valuation adjustment) in caso di inadempienza della Banca, tenuto conto che la valutazione svolta con le citate regole avrebbe generato differenze del tutto irrilevanti. L’attività in strumenti finanziari derivati è prevalentemente concentrata in attività di copertura contabile del rischio di tasso determinata da titoli obbligazionari in carico al portafoglio di proprietà, dall’esposizione monetaria sottesa a portafogli di mutui a tasso fisso e solo marginalmente in negoziazione di contatti diversi di tasso quotati nei mercati regolamentati. Si riportano di seguito le esposizioni della banca in strumenti finanziari derivati, distinti per livello di fair value previsti dalla gerarchia del fair value: Livello di fair value 1 (L1), Livello di fair value 2 (L2) e Livello di fair value 3 (L3. La gerarchia dei fair value attribuisce assoluta priorità ai prezzi disponibili su mercati attivi (Livello 1) e, in mancanza, all’utilizzo di tecniche valutative che prevedano il massimo ricorso a parametri osservabili sul mercato (Livello 2). Il ricorso a tecniche valutative non basate su parametri di mercato osservabili (Livello 3) dovrebbe, invece, assumere un peso marginale. Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione e disponibili per la vendita (dati in migliaia di euro) Derivati di negoziazione attivi Derivati di negoziazione passivi Sbilancio netto per livello di fair value Sbilancio netto totale per anno Derivati di copertura attivi Derivati di copertura passivi 31/12/2013 L1 L2 L3 112 452 (340) (340) 3.301* 31/12/2012 L1 L2 L3 81 125 872 81 (747) (666) 19 3.853 31/12/2011 L1 L2 L3 34 326 1.154 34 (828) (794) 44 2.970 *Tale importo è composto da 3.226 mila euro che rappresenta il fair value negativo di strumenti derivati di copertura di titoli del portafoglio AFS e da 75 mila euro si riferisce al fair value negativo di Irs di copertura di un portafoglio di mutui a tasso fisso. Rischio di mercato Il rischio di mercato è il rischio di subire perdite derivanti dall'operatività sui mercati riguardante gli strumenti finanziari, le valute e le merci. Il rischio di mercato è scomposto a sua volta nelle seguenti sottocategorie: rischio di tasso di interesse, ossia il rischio provocato da fluttuazioni dei tassi di mercato che determinano sia una variazione del margine di interesse atteso, e quindi del profitto atteso di breve periodo, sia una variazione del valore di mercato delle attività e passività e quindi del valore economico del patrimonio netto; rischio di prezzo, ossia il rischio provocato da fluttuazioni dei prezzi dei titoli che determinano sia una variazione del margine di interesse atteso, e quindi del profitto atteso di breve periodo, sia una variazione del valore di mercato delle attività e passività e quindi del valore economico del patrimonio netto; rischio di cambio, dovuto alle fluttuazioni inattese nei rapporti di cambio. Detto rischio si può articolare in relazione al portafoglio di negoziazione e all'intero bilancio della Banca. Nell'ambito della nuova normativa di vigilanza e delle connesse modalità di calcolo del requisito patrimoniale, per la determinazione degli assorbimenti patrimoniali connessi al Rischio di mercato la Banca applica il metodo c.d. standardizzato, come definito dalla normativa di vigilanza. Pertanto, i risultati delle metodologie e degli strumenti utilizzati a solo fine di gestione e controllo interno, non sono utilizzati per il calcolo dell'assorbimento di capitale ai fini di vigilanza. L'operatività dell'Area Finanza viene monitorata con diversi livelli di controllo sui limiti operativi in termini di composizione per emittente (concentration ratio) e Paese di appartenenza, di consistenza del portafoglio, di rischio tasso, di rendimento, disciplinati in una apposita struttura dei limiti che periodicamente viene rivista e sottoposta all'approvazione del CdA. Per la misurazione e la gestione della componente generica del rischio di tasso del portafoglio di negoziazione di vigilanza ci si avvale della procedura VAR (Valore a Rischio) che utilizza la metodologia delle VarianzeCovarianze/Delta- Gamma secondo le indicazioni del Comitato di Basilea, che prevede un intervallo di confidenza del 99% e un holding period di 10 giorni; mentre i fattori di volatilità e le correlazioni dei Documento di Registrazione relativo all'Emittente 97 fattori di rischio necessari per il calcolo del var sono forniti dal prodotto Risk Size di Prometeia. Per il calcolo della componente specifica del rischio di tasso, sempre a fini gestionali, è utilizzata una metodologia sviluppata internamente, che segue le regole utilizzate nella misurazione del rischio di credito ed è basata su ponderazioni differenziate per tipologia di strumenti finanziari e relativa vita residua. In tal modo si evidenzia separatamente il rischio emittente, qualificato come rischio specifico, dalle componenti di rischio proprie del mercato, come il prezzo, il tasso e il cambio (rischio generico) assegnando a ognuna un grado di assorbimento del patrimonio. Anche questa metodologia, con le rispettive regole e ponderazioni, è inserita nella struttura dei limiti delegati dal CdA. Il limite di VAR del portafoglio di negoziazione di vigilanza è formato da due componenti: rischio generico, calcolato con un VAR correlato (intervallo di confidenza del 99%, holding period di 10 giorni); rischio specifico, determinato da parametri di ponderazione diversi a seconda della tipologia del titolo di riferimento e della duration residua, applicati sul controvalore di mercato dei titoli del Portafoglio d'investimento. La funzione di Risk Management elabora un Valore a Rischio che distingue le componenti del Rischio Paese e del Rischio Emittente (rischio specifico) dalle componenti di rischio proprie del mercato, come il prezzo, il tasso e il cambio (rischio generico), controllando che ognuna rientri in un limite ben determinato; con riferimento ai valori di VAR rilevati il Risk Management produce una reportistica periodica per la Direzione Generale, per la Direzione Finanza e Mercati, per il Comitato Rischi ALM/Mercato/Liquidità e per il CdA. A supporto dell'operatività dell'Area Finanza, anche per rispondere a esigenze di automazione delle trading rooms, viene utilizzato l'applicativo OBJFIN che è di ausilio alle decisioni in ambito di Asset/Liability Management operativo e di gestione integrata delle posizioni di pertinenza. Lo strumento OBJFIN consente un controllo sulla posizione assunta dai singoli operatori nel rispetto delle deleghe ricevute ed aggiornata in tempo reale. Il modello interno non viene utilizzato nel calcolo del requisito patrimoniale sui rischi di mercato. La misura regolamentare (attività ponderate per il rischio) del rischio di mercato al 31 dicembre 2013 si è mantenuta ad un livello contenuto pari a 437,9 migliaia di Euro. La misura del rischio di mercato può essere così scomposta nelle diverse componenti declinate dalla disciplina di vigilanza: rischio di posizione (rischio generico): misura il rischio di perdite determinato da un andamento sfavorevole dei prezzi dei valori mobiliari appartenenti al "portafoglio di negoziazione di vigilanza", distinto tra titoli di debito e titoli di capitale; la valutazione del rischio è ottenuta ripartendo il portafoglio titoli (comprendendo P/T attivi e passivi, Contratti Derivati e operazioni fuori bilancio) in base alla vita residua, e ponderandone il valore nominale con appositi coefficienti regolamentari definiti dalla disciplina di vigilanza Banca d'Italia; c) Rischio generico su titoli di debito: 44,55 migliaia di Euro. d) Rischio generico su titoli di capitale: 103,15 migliaia di Euro rischio di posizione (rischio specifico): misura il rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo determinata dalla situazione dell'emittente; c) Rischio specifico su titoli di debito: 71,49 migliaia di Euro d) Rischio specifico su titoli di capitale: 103,15 migliaia di Euro Rischio di posizione su certificati di partecipazioni a Organismi di Investimento Collettivo del risparmio (O.I.C.R): 115,58 migliaia di Euro. Rischio di cambio: rappresenta il rischio di subire perdite su operazioni in valuta per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere. La posizione netta aperta in cambi al 31 dicembre 2013 risultava ampiamente al di sotto del 2% del Patrimonio di Vigilanza, soglia cui la vigente normativa attribuisce rilevanza ai fini dell'esposizione al rischio di cambio. Alla data del 31 dicembre 2013, l'indicatore sintetico di esposizione al rischio tasso di interesse sul banking book, costituito dal rapporto tra esposizione complessiva al rischio tasso di interesse sul banking book misurata secondo la metodologia semplificata proposta dalla Circolare 263 e patrimonio di vigilanza, si è Documento di Registrazione relativo all'Emittente 98 attestato al 14,36%, livello di sicurezza rispetto alla soglia di attenzione del 20% fissata dalla Banca d'Italia rispetto all'indicatore in parola. L'esposizione complessiva al rischio tasso di interesse sul banking book, riconducibile prevalentemente allo stock di mutui a tasso fisso presenti nell'attivo della Banca, al 31.12.2013 è risultata pari a 48.608 migliaia di Euro. Rischio operativo BPPB definisce il rischio operativo come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, di riciclaggio, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. Il rischio operativo, pertanto, si riferisce a varie tipologie di eventi che, allo stato attuale, non sarebbero singolarmente rilevanti se non analizzati congiuntamente e quantificati per l'intera categoria di rischio. L'evoluzione dalla Banca ha accresciuto la sua esposizione a tale categoria di rischio sia per il conseguito incremento dimensionale, sia per l'accresciuta complessità della propria struttura organizzativa e distributiva, e ciò nonostante non operi con strumenti di finanza innovativa e non faccia ricorso a schemi giuridici complessi nell'attività operativa. Per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei Rischi Operativi la Banca utilizza la metodologia BIA (Basic Indicator Approach). In base alla metodologia in parola il requisito patrimoniale è pari al 15% della media delle ultime tre osservazioni riferite a fine esercizio dell'indicatore rilevante, individuato nel margine di intermediazione , come definito dalla Circolare 263. Nello specifico, il requisito patrimoniale della Banca è ottenuto applicando un add-on del 100% al requisito patrimoniale ottenuto con la suddetta metodologia. La Banca, in prospettiva della futura adozione della metodologia standardizzata (TSA – Traditional Standardised Approach) per la gestione dei rischi operativi, ha formalizzato un apposito regolamento in cui sono definiti: l'ambito di applicazione; la governance, chiarendo i ruoli e le responsabilità degli organi societari e delle unità organizzative coinvolte nel quadro di gestione dei rischi operativi; i processi di operational risk management, nei quali è esplicitato il contenuto delle attività operative che concorrono al completamento del processo di identificazione, misurazione, gestione, monitoraggio e reporting dei rischi operativi. Al fine di un miglioramento dei processi interni con particolare criticità, volto a un contenimento delle perdite operative, sono stati definiti e formalizzati i processi di operational risk management, in particolare: i processi di identificazione, che hanno come finalità la raccolta delle informazioni quantitative e qualitative per la valutazione dell'esposizione ai rischi operativi. Ciò attraverso la definizione dei modelli di riferimento (modello degli eventi, modello dei fattori di rischio, modelli degli effetti, modello organizzativo) che consentono tale raccolta mediante l'esecuzione dei processi di Loss Data Collection, per la raccolta delle perdite operative e dei relativi recuperi, e di Risk Self Assessment, per le valutazioni soggettive sugli eventi di perdita in ottica prospettica; il processo di misurazione del requisito patrimoniale secondo la metodologia Traditional Standardised Approach; il processo di monitoraggio e reporting, che è costituito dalle attività di raccolta e organizzazione strutturata dei risultati ottenuti dai processi di identificazione, misurazione e gestione dei rischi operativi, al fine di analizzare e controllare nel tempo l'evoluzione dell'esposizione e garantire un'adeguata informativa sotto il profilo strategico e operativo; il processo di gestione, che consiste nella scelta delle politiche di assunzione, riduzione (mitigazione e prevenzione) o trasferimento del rischio operativo da attuare nel rispetto della propensione al rischio operativo della Banca. La valutazione della qualità del sistema e la sua rispondenza ai requisiti normativi, alle esigenze operative aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento viene effettuata annualmente dalla funzione Risk Management attraverso un processo di autovalutazione i cui esiti vengono sottoposti alla funzione di Revisione Interna. Inoltre, la Banca segnala gli eventi di perdita al Servizio DIPO (Database Italiano Perdite Operative) istituito in sede ABI, a cui aderisce dal 2003. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 99 La prevenzione e la repressione dei comportamenti anomali che possono generare l'insorgenza di perdite operative è assicurata dall'attività svolta dalla Direzione Compliance, dalla Direzione Audit rispettivamente sulle attività bancarie e su quelle di tipo finanziario, ivi compresi i servizi di investimento prestati anche attraverso la rete dei promotori finanziari. Questa attività di controllo viene svolta nell'ambito di un articolato sistema di controlli interni che – oltre a basarsi sui controlli di linea e su quelli accentrati/decentrati presso talune aree territoriali – si avvale di riscontri accentrati presso la Direzione Risk Management, eseguiti "a distanza", e di visite ispettive svolte dalla Direzione Audit presso le unità operative centrali e periferiche, aventi a oggetto o l'attività svolta dalle stesse o l'analisi di specifici processi. In prospettiva della futura adozione della metodologia standardizzata (TSA), la Direzione Audit ha iniziato, nel 2013, le sue verifiche annuali sul sistema di gestione dei rischi operativi e del processo di autovalutazione, al fine di pervenire a un'autonoma valutazione di adeguatezza, in termini di efficacia e conformità con i requisiti di idoneità previsti per l'adozione del metodo standardizzato. Specifiche verifiche vengono condotte anche sulla qualità dei dati raccolti, al fine di valutare la tempestività, la completezza e l'accuratezza delle informazioni trasmesse alla struttura di Risk Management per l'inserimento nel database dei rischi operativi. Inoltre, già da alcuni anni, la Direzione Audit, nell'ambito delle verifiche svolte sulle strutture centrali, effettua un'attività di valutazione qualitativa dei rischi operativi, in ottica di prevenzione del rischio e con l'obiettivo di rafforzare le misure organizzative di controllo presenti nei processi operativi. La valutazione prevede, metodologicamente, di individuare per ciascuna attività il rischio operativo potenziale, di stimarne il peso in termini di probabilità/impatto e di valutarne il grado di "copertura" attuale; proponendo, se necessario, ulteriori interventi di mitigazione. Per quanto riguarda le unità di rete esiste, invece, un sistema di valutazione basato su dei rating interni che vengono assegnati in relazione alle risultanze dell'audit, opportunamente suddivisi a seconda che riguardino il funzionamento (attività non legate al credito) oppure le attività creditizie (considerando sia il rischio operativo sulle attività creditizie che il rischio di credito del portafoglio). Altri presidi organizzativi sulla gestione dei rischi operativi sono indirettamente assicurati dal: "Modello di prevenzione dei reati ex D.Lgs. 231/01" che la Banca ha adottato fin dal 2004 e che rappresenta un insieme di sistemi formalizzati diretti a: disciplinare lo svolgimento delle attività c.d. "sensibili" (ossia a rischio di commissione dei reati comportanti la responsabilità amministrativa della Banca); assicurare l'effettiva applicazione delle disposizioni impartite; diffondere in maniera organica le disposizioni medesime anche mediante una strutturata attività di informazione e formazione degli addetti; "Sistema di gestione qualità ISO 9001" che pure è diretto ad assicurare la standardizzazione qualitativa dei processi operativi a vantaggio della clientela, anche attraverso attività periodiche di controllo. Infine, la Banca ha formalizzato un piano di continuità operativa, un processo di Business Continuity Management e un processo di gestione della crisi; tutti strumenti organizzativi finalizzati alla gestione dei rischi derivanti da eventi di ampia portata che possono comportare l'interruzione dell'operatività aziendale, garantendo, sia pure in condizione degradata, la continuità operativa dei processi critici. Rischio di liquidità Il rischio di liquidità è il rischio, per una Banca, di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk) sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). La Banca è esposta al rischio di liquidità; essa adotta strategie finalizzate a limitare la concentrazione delle fonti e dei canali di finanziamento assicurando un'equilibrata diversificazione delle scadenze residue delle proprie passività. Il processo di gestione del rischio di liquidità è stato formalizzato nel documento denominato "Liquidity Risk Management Policy". Detta policy definisce processi di governo e gestione del rischio di liquidità coerenti con la vigente disciplina di vigilanza prudenziale in materia. Il processo di gestione del rischio di liquidità nella Banca prevede: procedure per l'identificazione del rischio e la misurazione della relativa esposizione; l'individuazione di early warning indicators; Documento di Registrazione relativo all'Emittente 100 l'esecuzione di prove di stress; l'individuazione di appropriati strumenti di attenuazione del rischio (riserve di liquidità, sistema di limiti operativi, diversificazione delle fonti e delle scadenze di rinnovo del funding); strategie e procedure idonee al presidio della liquidità infragiornaliera; la predisposizione di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan); il controllo attraverso la verifica del rispetto dei limiti; il reporting agli organi aziendali. Tale processo è volto ad assicurare nel tempo il mantenimento di un ammontare sufficiente di strumenti liquidi in presenza di scenari di stress connessi con eventi che interessano sia la Banca sia il mercato. La misurazione del livello di esposizione al rischio di liquidità, nel breve termine si fonda sulla quotidiana alimentazione e manutenzione di uno strumento, la Maturity Ladder, idoneo a evidenziare il saldo netto cumulato di liquidità complessivo con riferimento a una serie di fasce temporali predefinite, con riferimento all'orizzonte temporale dei 12 mesi (liquidità operativa). Accanto al monitoraggio quotidiano dei gap di liquidità in ciascuna fascia di scadenza fino a 12 mesi, attesa l'esigenza di garantire un graduale avvicinamento al requisito di liquidità operativa Basilea III (Liquidity Coverage Ratio) che entrerà in vigore nel 2015 e che si presenta particolarmente stringente sul piano delle ipotesi di "stress scenario" sottostanti, la Banca ha scelto di adottare e monitorare a partire dal 2011, indicatori di liquidità operativa coerenti per struttura con l'indicatore LCR Basilea III. Nello specifico, la Banca elabora: con frequenza giornaliera, gli indicatori di liquidità operativa (LCR regolamentare e LCR gestionale), definiti dal rapporto tra "stock di attività liquide di elevata qualità" e "totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi al ricorrere degli eventi di stress LCR"; con frequenza settimanale, un indicatore di liquidità strutturale costituito dal rapporto tra stock impieghi clientela e stock raccolta diretta clientela, al fine di monitorare gli eventuali squilibri strutturali nella composizione delle attività e passività di bilancio oltre l'orizzonte temporale dell'anno. Accanto all'indicatore di liquidità operativa e a quello di liquidità strutturale, la Banca monitora costantemente una serie di ulteriori indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di fattori di vulnerabilità nella propria posizione di liquidità (indicatori di early warning). I limiti operativi costituiscono uno dei principali strumenti di attenuazione del rischio di liquidità sia a breve termine (fino all'anno) sia strutturale (oltre l'anno). A tal proposito, nell'ambito del documento "Struttura dei Limiti della Banca", il Consiglio di Amministrazione definisce i livelli/soglie che individuano i seguenti diversi stati della posizione di liquidità della Banca, quali quello di normale operatività, osservazione, allerta e crisi. I limiti operativi sono costantemente aggiornati anche per tenere conto dei mutamenti della strategia e dell'operatività della Banca. Il piano di emergenza (Contingency Funding Plan) reca la formalizzazione delle procedure e degli interventi idonei a fronteggiare situazioni di tensione sul piano della posizione di liquidità della Banca. Il Contingency Funding Plan (CFP) individua competenze e responsabilità degli organi e funzioni aziendali con riferimento all'individuazione e alla gestione degli scenari di contingency. Nel contesto del piano di emergenza, i competenti organi aziendali valutano e deliberano l'adozione di incisivi interventi idonei a generare/trattenere liquidità e/o a modificare la struttura delle attività/passività della Banca. Relativamente al rischio di liquidità, la funzione di Risk Management elabora report specifici a beneficio dei diversi organi aziendali, con frequenza giornaliera, settimanale e mensile. Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo Il rischio di tasso di interesse è il rischio di subire variazioni negative dei margini economici in conseguenza della variazioni dei tassi. Nell'ambito del portafoglio di negoziazione si fa riferimento al rischio di variazioni indesiderate sul valore dei titoli di debito e del margine di interesse a causa di avverse variazioni dei tassi di mercato. Nel corso del 2013, il portafoglio titoli di negoziazione a fini di vigilanza ha mantenuto un'esposizione al rischio di tasso estremamente contenuta, avendo privilegiato investimenti in titoli di Stato, di emittenti Documento di Registrazione relativo all'Emittente 101 sovranazionali e obbligazioni a tasso fisso di emittenti finanziari in un contesto di bassi tassi di interesse. La duration del portafoglio titoli di negoziazione a fini di vigilanza, infatti, è stata mediamente inferiore all'anno nel corso del 2013. Sotto il profilo dell'esposizione creditizia, il rating medio del portafoglio non è risultato inferiore a BBB, secondo la classificazione dell'agenzia di rating Standard &Poor's. Il portafoglio di negoziazione non è mai stato interessato da esposizioni dirette e/o indirette verso asset finanziari riconducibili ai mutui subprime, mentre gli investimenti nel comparto azionario, la cui consistenza è sempre stata marginale rispetto al totale del portafoglio, si sono concentrati su azioni quotate sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana. I risultati delle metodologie e degli strumenti utilizzati, hanno solo fini di gestione e controllo e non sono utilizzati per il calcolo dell'assorbimento di capitale ai fini di vigilanza. Nell'ambito del "portafoglio di negoziazione di vigilanza", la principale fonte di rischio di tasso di interesse è costituita dai titoli obbligazionari di emittenti governativi e bancari. Per quanto riguarda la gestione del rischio, l'operatività dell'area finanza viene monitorata con diversi livelli di controllo sui limiti operativi in termini di composizione per emittente (concentration ratio), paese di appartenenza, di consistenza del portafoglio, di rischio tasso, di rendimento, disciplinati in una apposita struttura dei limiti che periodicamente viene rivista e sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione. Per la misurazione e la gestione della componente generica del rischio di tasso del portafoglio di negoziazione di vigilanza ci si avvale della procedura VAR (acronimo di Valore a Rischio) che utilizza la metodologia delle VarianzeCovarianze/Delta-Gamma secondo le indicazioni del Comitato di Basilea, che prevede un intervallo di confidenza del 99% e un holding period di 10 giorni; mentre i fattori di volatilità e le correlazioni dei fattori di rischio necessari per il calcolo del VAR sono forniti dal prodotto Risk Size di Prometeia. Per il calcolo della componente specifica del rischio di tasso, sempre a fini gestionali, è utilizzata una metodologia sviluppata internamente, che segue le regole utilizzate nella misurazione del rischio di credito ed è basata su ponderazioni differenziate per tipologia di strumenti finanziari e relativa vita residua. In tal modo si evidenzia separatamente il rischio Emittente, qualificato come rischio specifico, dalle componenti di rischio proprie del mercato, come il prezzo, il tasso e il cambio (rischio generico) assegnando a ognuna un grado di assorbimento del Patrimonio. Anche questa metodologia, con le rispettive regole e ponderazioni, è inserita nella struttura dei limiti delegati dal Consiglio di Amministrazione. Il limite di VAR del portafoglio di negoziazione di vigilanza è formato da due componenti: rischio generico, calcolato con un VAR correlato (intervallo di confidenza del 99%, holding period di 10 giorni); rischio specifico, determinato da parametri di ponderazione diversi a seconda della tipologia del titolo di riferimento e della duration residua, applicati sul controvalore di mercato dei titoli del Portafoglio d'investimento. La Funzione di Risk Management elabora un VAR che distingue le componenti del Rischio Paese e del Rischio Emittente (rischio specifico) dalle componenti di rischio proprie del mercato, come il prezzo, il tasso e il cambio (rischio generico), controllando che ognuna rientri in un limite ben determinato; con riferimento ai valori di VAR rilevati il Risk Management produce una reportistica periodica per la Direzione Generale, per la direzione Finanza e Mercati, per il comitato rischi ALM/Mercato/Liquidità e per il Consiglio di Amministrazione. A supporto dell'operatività dell'Area Finanza, anche per rispondere a esigenze di automazione delle trading room, viene utilizzato l'applicativo OBJFIN che è di ausilio alle decisioni in ambito di Asset & Liability Management operativo e di gestione integrata delle posizioni di pertinenza. Lo strumento OBJFIN consente un controllo sulla posizione assunta dai singoli operatori nel rispetto delle deleghe ricevute e aggiornata in tempo reale. Il modello interno non viene utilizzato nel calcolo del requisito patrimoniale sui rischi di mercato. Attività di rischio verso soggetti collegati Con le delibere del CdA del 28 giugno 2012 e del 19 dicembre 2012 la Banca ha definito la regolamentazione delle operazioni con parti correlate ai sensi sia della disciplina Consob sia delle prescrizioni contenute nel Titolo V, Capitolo 5 della Circolare 263 in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati". Il regolamento adottato dalla Banca disciplina la procedura e la gestione delle operazioni con soggetti collegati in modo da assicurare: Documento di Registrazione relativo all'Emittente 102 la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate; il calcolo dei limiti prudenziali delle attività di rischio nei confronti dei soggetti collegati; l'individuazione delle procedure per la corretta allocazione delle risorse al fine di tutelare adeguatamente i terzi da condotte espropriative; la definizione degli assetti organizzativi e controlli interni che consentano di individuare le responsabilità degli organi e i compiti delle funzioni aziendali, rispetto agli obiettivi di prevenzione e gestione del conflitto di interesse. Il Regolamento è pubblicato sul sito web della Banca (www.bppb.it) nella sezione "Info al Pubblico". Il Regolamento contiene, inoltre, tra i suoi allegati, una policy in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interessi nei confronti dei soggetti collegati come richiesto dalla Circolare 263. Nell'ambito della disciplina è stata anche prevista la possibilità di adottare delibere-quadro, con validità annuale, per categorie di operazioni omogenee e sufficientemente determinate; le singole operazioni compiute a valere su tali delibere-quadro sono esenti dall'iter procedurale previsto dal regolamento (parere amministratori indipendenti nella fase pre-deliberativa), detta operatività non trova applicazione per le delibere ex art. 136 del TUB che vanno sempre assunte dal Consiglio di Amministrazione all'unanimità e con il voto favorevole di tutti i componenti del Collegio Sindacale. Con lo scopo di semplificare l'iter procedurale e deliberativo, il CdA ha adottato una delibera-quadro relativamente agli stretti familiari degli esponenti aziendali, definendo per questi l'applicabilità di condizioni economiche rientranti nell'ambito delle autonomie tempo per tempo vigenti nei poteri della direzione Commercial Banking, Direzione Finanza e Mercati e Direzione Crediti; ciò in quanto equivalenti alle condizioni che la Banca applica normalmente a operazioni con caratteristiche similari e a controparti con lo stesso profilo di rischio. Con il medesimo intento, e in linea con le previsioni regolamentari e normative, il CdA ha approvato una delibera-quadro per cui agli esponenti aziendali sono applicate le stesse condizioni previste dalla convenzione in favore dei dipendenti della Banca tempo per tempo vigenti. Per le operazioni non previste nella "convenzione dipendenti BPPB", agli esponenti aziendali saranno applicabili le condizioni economiche rientranti tempo per tempo nelle autonomie della Direzione Commercial Banking, Direzione Finanza e Mercati e Direzione Crediti. Resta ferma l'applicazione della procedura deliberativa prevista dall'art. 136 del TUB per le operazioni che comportano, per la Banca, assunzione di rischio senza limiti di importo minimo. Il citato "Regolamento delle operazioni con soggetti collegati" disciplina le operazioni con "Soggetti Collegati" (parte correlata e soggetti connessi) che comportano assunzione di attività di rischio nonché trasferimento di risorse, servizi o obbligazioni, indipendentemente dalla previsione di un corrispettivo. In particolare il Regolamento statuisce: l'individuazione delle operazioni di maggiore e minore rilevanza; l'individuazione e descrizione della procedura da applicarsi per i soggetti rientranti nell'art. 136 TUB (informativa al Comitato Amministratori Indipendenti); l'individuazione delle "operazioni omogenee" per la determinazione del cumulo del loro valore ai fini del calcolo dell'indice di rilevanza; la definizione di "operazione ordinaria" in conformità alle disposizioni Banca d'Italia; l'individuazione (attraverso uno schema) dei Soggetti Collegati per le finalità rispettivamente previste dalla disciplina Consob, Banca d'Italia e dal TUB; la definizione del processo deliberativo per le operazioni interessate; l'individuazione delle strutture aziendali cui compete l'identificazione dei Soggetti Collegati diversi dal quelli dichiarati dall'Esponente Aziendale; la definizione di una "propensione al rischio" in termini di misura massima delle attività di rischio assumibili dalla Banca verso Soggetti Collegati, ritenuta accettabile in rapporto al Patrimonio di Vigilanza. BPPB ha anche adottato una procedura interna informatizzata che consente il censimento e l'aggiornamento di tutti i Soggetti Collegati alla Banca, per le finalità di monitoraggio delle operazioni (anche di importo esiguo, ai fini del calcolo del cumulo) e di adempimento delle prescrizioni normative. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 103 Il CdA del 24 novembre 2010 ha istituito il "Comitato degli Amministratori Indipendenti", composto da tre membri effettivi (di cui uno con funzioni di Presidente) tutti nominati dal Consiglio di Amministrazione tra quelli in possesso dei requisiti previsti; il Regolamento disciplina le modalità di funzionamento del Comitato, le sue funzioni, prerogative e attività, per le finalità previste dalle disposizioni tempo per tempo vigenti. Le deliberazioni in materia di operazioni con parti correlate sono assunte dal CdA previo motivato parere, non vincolante, del Comitato degli Amministratori Indipendenti e nel rispetto delle disposizioni normative vigenti. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 104 7. STRUTTURA ORGANIZZATIVA Si riporta di seguito l'organigramma della Banca aggiornato alla Data del Documento di Registrazione. Consiglio di Amministrazione DIREZIONE AUDIT Srv. Internal Audit DIREZIONE COMPLIANCE Segr. Organi Coll. Srv. Relaz.Esterne Srv. Compliance Srv. Funzioni Diverse Direttore Generale Staff di Direzione Generale Servizio Legale Uff. Contenzioso Srv. Pianificazione Uff. Cons. Legale Uff. Pianificazione Vice Direttore Generale DIREZIONE OPERATIONS e BACK OFFICE Serv. Sistemi Inform. Uff. Sicurezza Uff. Sist. Tecn. Tel DIREZIONE CONTABILITA’ e BILANCIO Serv. Organizzaz. e Qualità Srv. Cont. e Bilancio DIR. RISK MANAG. DIREZIONE RISORSE DIR. FINANZA e MERCATI DIREZIONE CREDITI Srv. Risk Manag. Srv. Amm. R.U. Srv. Tesor Integr. Srv. Segret. Crediti Srv. Marketing Srv. Interm. Mobil Srv. Controlli And. Srv. Gest. R.U. Srv. Mutui e Crediti Speciali Srv. Enti e Partnership Srv. Cont. Finanza Srv. Incagli Srv. Condizioni Uff. An./Gest. Pr Srv. Contr. di Gest. Uff. Anagrafe Uff.Estr. e An.dati Uff. Sist. Pagamento Uff. Consulenza Fin Uff. Portafoglio Uff. G.P.M. Uff. Affari Gen. AREE TERRITORIALI Serv. Back Office Uff. Sviluppo Web Serv. Acquisti e Logistica DIREZIONE MARKETING Serv. Cassa Centrale Uff. Middle Office Uff. Prom. Finanz. Srv. Estero TEAM E POLI DEL CREDITO Uff. Bancassic. Serv. Tecnico 7.1. Descrizione del gruppo di appartenenza e posizione dell'Emittente L'Emittente, alla data di pubblicazione del presente Documento di Registrazione, non fa parte di alcun gruppo societario. 7.2. Società controllate, collegate e altre partecipazioni di rilievo dell'Emittente Alla Data del Documento di Registrazione, l'Emittente non detiene partecipazioni in società controllate o collegate allo stesso, né partecipazioni di rilievo e non dipende da altre società. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 105 8. IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI 8.1. Immobilizzazioni materiali Si riportano di seguito le informazioni riguardanti il valore netto delle attività materiali della Banca al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011 tratte dai Bilanci 2013, 2012 e 2011. Attività/Valori (dati in migliaia di Euro) Totale 2013 Totale 2012 Totale 2011 38.725 40.217 41.368 a) terreni 8.469 8.469 8.469 b) fabbricati 27.678 28.361 29.052 c) mobili 1.228 1.547 1.642 267 440 629 1.083 1.400 1.576 38.725 40.217 41.368 369 378 387 369 378 387 369 378 387 39.094 40.595 41.755 A. Attività a uso funzionale 1.1 di proprietà d) impianti elettronici e) altre 1.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati Totale B Totale (A+B) 8.1.1. Beni Immobili Nella tabella che segue vengono riportati gli immobili strumentali come allegati al Bilancio 2013. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 106 DET T AGLIO DEGLI IMMOBILI Costo storico I AS am m .to 2013 2013 I AS Fondo am m orta m ento al 31.12.2013 Valore di bilancio IAS al 31.12.2013 1 00 18 8 25 8 29 2 2 39 4 36 60 28 6 16 1 11 16 6 21 12 2 1 07 3 13 11 1 04 3 692 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 7 5 1 0 1 0 1 0 0 2 0 2 3 1 0 1 0 1 1 0 1 1 0 5 0 1 1 5 0 35 7 65 1 .7 43 129 562 807 942 7 52 1 .51 6 362 892 8.469 - - 1 2 0 1 1 1 1 2 0 1 8 461 9 0 0 43.503 7 01 7 43 Località Ubicazione I m m obili stru m entali Fabbricati A LTA MURA Via O.Serena 4.981 A LTA MURA P.zza Zanardelli 880 A TELLA Corso Papa Giov anni XXIII 41 1 BARI Corso Cav our 1 .25 5 BARI Viale Japigia 421 CORA TO Corso Mazzini/Bov e 1 .447 CORA TO Via Medic i 104 CRISPIA NO Via Montecalv ario 88 FOGGIA Via Matteotti 1 .949 FOGGIA Via dell'A rcangelo Michele 21 0 GIOIA DEL C. Piazza Plebisc ito 1 .7 96 GRAV INA Piazza Cav our, 21 ang. V ia Trieste 3.008 GRAV INA Piazza Cav our, 20 Centro formazione 1 .405 IRSINA Corso Matteotti 299 MANDURIA Piazza Vitt.Emanuele 778 MARIOTTO Piazza Roma 67 MARTINA F. Piazza XX Settembre 55 1 MATERA Via Timmari 81 9 MINERV INO M. Piazza Bov io 299 NOCI Piazza Garibaldi 1 .063 PALA GIANO Piazza Vitt.Emanuele 57 8 STATTE Via Baisizza 11 4 TARA NTO Via Di Palma 5 .35 7 TARA NTO Piazza Orsini 17 3 TARA NTO C.so V .Emanuele-Talsano 637 TARA NTO Viale Liguria 543 TARA NTO Via Battisti(Centro Serv izi)+Ag.5 5 .194 TURSI Via Roma 15 0 T OT ALE 34.57 3 A LTA MURA A LTA MURA A TELLA CORA TO GIOIA DEL C. GRAV INA GRAV INA MARTINA F. TARA NTO TARA NTO Terreno loc.Montedoro Via O.Serena Corso Papa Giov anni XXIII Corso Mazzini/Bov e Piazza Plebisc ito Piazza Cav our, 21 Piazza Cav our, 20 Piazza XX Settembre C.so V .Emanuele-Talsano Viale Liguria I m m obili detenu ti per inv estim ento FOGGIA Via Matteotti T otale im m obili (v oce 110) Documento di Registrazione relativo all'Emittente 107 Alla data del Documento di Registrazione non esistono gravami sui beni immobili dell'Emittente. 8.1.2. Beni mobili Non sussistono contratti di locazione finanziaria rilevanti di beni mobili stipulati dalla Banca alla Data del Documento di Registrazione. 8.2. Problematiche ambientali Alla Data del Documento di Registrazione, anche in considerazione dell'attività svolta dalla Banca, non sussistono problematiche ambientali tali da influire in maniera significativa sull'utilizzo delle immobilizzazioni materiali. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 108 9. RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA Premessa Nel presente Capitolo è riportata l'analisi dell'andamento patrimoniale, finanziario ed economico della Banca per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. Le informazioni incluse nel presente Capitolo sono state estratte dai Bilanci di esercizio dell'Emittente per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. Le informazioni patrimoniali, economiche e finanziarie di seguito riportate devono essere lette congiuntamente ai Capitoli 10 (Risorse finanziarie) e 20 (Informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria ed i profitti e le perdite dell'Emittente) del presente Documento di Registrazione. 9.1. Situazione Finanziaria Per l'illustrazione della situazione finanziaria dell'Emittente si rinvia al Capitolo 10 (Risorse finanziarie) del presente Documento di Registrazione. 9.2. Gestione operativa 9.2.1. Informazioni riguardanti fattori importanti che hanno avuto ripercussioni significative sul reddito derivante dall'attività dell'Emittente Non si sono verificati negli ultimi tre esercizi eventi eccezionali che abbiano influenzato in misura rilevante l'attività della Banca. La seguente tabella riporta le principali voci del conto economico riferite agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011, corredate della descrizione dei principali fattori che ne hanno influenzato l'andamento. 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 Conto Economico (dati in migliaia di Euro) Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell'attività di negoziazione Risultato netto dell'attività di copertura Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Documento di Registrazione relativo all'Emittente 2013 2012 2011 142.833 -59.803 83.030 55.088 -5.576 49.512 76 862 16 28.782 67 27.777 0 938 0 160.105 -64.945 95.159 54.653 -4.996 49.657 121 5.036 0 9.671 -945 8.336 0 2.280 0 152.817 -48.580 104.237 55.121 -4.290 50.830 69 431 -13 170 -796 438 0 529 0 162.278 -45.486 -44.028 -1.146 0 -312 116.792 -142.415 -95.090 -47.325 -2.433 -1.764 -15 159.644 -144.237 -143.177 -7 0 -1.053 15.407 -125.517 -76.080 -49.437 -13.393 -1.915 -8.261 155.725 -18.221 -17.087 -1.162 0 28 137.504 -130.030 -80.452 -49.578 -781 -2.516 -579 109 190 200 230 240 250 260 270 290 Conto Economico (dati in migliaia di Euro) Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Rettifiche di valore dell'avviamento Utili (Perdite) da cessioni di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Utile (Perdita) d'esercizio 2013 2012 2011 19.165 -127.462 0 0 16.839 -132.246 0 0 14.367 -119.539 0 0 0 5 -10.665 -57.902 -5 -174.745 0 1 17.966 676 -9.989 50.168 -124.578 -10.770 7.196 0 0 0 -9.989 -124.578 7.196 2013 vs 2012 L'esercizio 2013 si chiude con un risultato economico negativo di 10 milioni di Euro, dovuto principalmente ai rilevanti costi degli esodi incentivati del personale, che ammontano a 20 milioni di Euro. In assenza di tali costi straordinari, la Banca avrebbe chiuso in utile, in un contesto di persistente crisi economico/finanziaria che ha determinato una sensibile diminuzione della redditività, dovuta principalmente alla minore domanda di finanziamenti e della maggiore cautela nella valutazione del merito creditizio. La situazione congiunturale, infatti, ha accentuato il livello di deterioramento dei crediti, continuando a richiedere la rilevazione di rilevanti rettifiche di valore. In questo contesto, i criteri di classificazione e valutazione devono continuare a essere improntati alla massima prudenza, come anche richiesto dalle Autorità di Vigilanza. In dettaglio, il margine d'interesse mostra una diminuzione del 12,75%, passando da 95.159 migliaia di Euro del 2012 a 83.030 migliaia di Euro del 2013, dovuta al calo delle masse di impiego e di raccolta; alla diminuzione delle masse, infatti, è conseguito il calo sia degli interessi attivi, passati da 160.105 migliaia di Euro a 142.833 migliaia di Euro, sia, in minor misura, di quelli passivi, che sono scesi da 64.946 migliaia di Euro a 59.803 migliaia di Euro. Un peso significativo lo hanno avuto i tassi che, per effetto del calo avvenuto già da inizio anno, hanno subìto una lieve contrazione negli impieghi, mentre sono rimasti comunque piuttosto sostenuti nella raccolta. La significativa variazione del Risultato netto della gestione finanziaria, passato da 15 milioni di Euro al 31 dicembre 2012 a 116 milioni di Euro al 31 dicembre 2013, è dovuta unicamente all'incidenza delle Rettifiche su crediti, che, nell'esercizio 2012, ha scontato il pesante deterioramento della qualità del credito; infatti, nel 2012 le rettifiche sono risultate pari a 143,2 milioni di Euro rispetto ai 44 milioni di Euro del 2013. L'incidenza delle rettifiche su crediti è risultata maggiore sulla clientela radicata negli sportelli del centro e del nord. Conseguentemente, sempre nel 2012, si è reso necessario svalutare l'avviamento e altre immobilizzazioni immateriali connesse alle aree del centro nord, per circa 66 milioni di Euro. Nonostante la minor incidenza di tali rettifiche nel corso dell'esercizio 2013, lo stesso si è in ogni caso chiuso con una perdita dell'operatività corrente pari a circa a 10 milioni di Euro, come detto riconducibile principalmente ai costi di riduzione del personale. 2012 vs 2011 Nell'esercizio 2012 la Banca ha registrato un risultato negativo a causa del perdurare della grave crisi economica e finanziaria. Sono state altresì registrate svalutazioni di una parte significativa degli avviamenti presenti nell'attivo di bilancio. Il portafoglio crediti è stato ampiamente rivisitato con l'applicazione dei criteri indicati da Banca d'Italia. La crisi economica e finanziaria ha acuito le difficoltà di famiglie e imprese nel rimborso dei crediti, causando un incremento molto rilevante delle pratiche cosiddette problematiche. Negli ultimi mesi del 2012 è stata avviata un'intensa attività di presidio delle posizioni creditizie che presentavano situazioni di difficoltà nel rientro dell'esposizione debitoria; da fine 2012 l'esame di questi crediti è stato affidato a un gruppo di lavoro dedicato, costituito presso il Servizio Incagli della Banca, la cui attività ha interessato anche i primi mesi del 2013. L'attività svolta dal gruppo di lavoro ha determinato la classificazione a sofferenza e incaglio di numerose posizioni in difficoltà, per le quali si stima problematico il rientro dell'esposizione debitoria. Pertanto, è stato necessario rilevare importanti rettifiche di valore sulle posizioni esaminate, che hanno penalizzato in misura Documento di Registrazione relativo all'Emittente 110 rilevante il risultato economico dell'esercizio. Le rettifiche operate sono state accolte nel risultato di esercizio 2012 in quanto per tali posizioni il deterioramento della qualità del credito si è originato prima della chiusura dell'esercizio. In conseguenza di tali rettifiche, pari a complessivi 143,2 milioni di Euro rispetto ai 17 milioni di Euro del 2011, il Risultato netto della gestione finanziaria ha registrato una significativa riduzione attestandosi al 31 dicembre 2012 a 15,4 milioni di Euro, a fronte dei 137 milioni di Euro fatti registrare nell'esercizio precedente. Nel 2011, nonostante il perdurare della grave crisi economica e finanziaria, la Banca ha sviluppato una gestione equilibrata, producendo un risultato economico soddisfacente; infatti, l'utile netto è stato di 7 milioni di Euro e consegue alla crescita ordinaria di tutti i margini operativi. Anche il margine di interesse è risultato in lieve crescita, nonostante le avverse variazioni dei tassi di mercato. La seguente tabella riporta i principali indicatori di redditività, produttività ed efficienza dell'Emittente relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. Principali indicatori di redditività, produttività ed efficienza Interessi netti/ margine intermediazione Cost/income Costo del rischio ROE ROAC (Return on Average Capital) ROA 9.2.2. 2013 51% 79% 1,41% -3,76% -3,77% -0,22% 2012 60% 83% 4,16% -46,89% -32,58% -2,79% 2011 67% 77% 0,45% 2,71% 1,93% 0,16% Variazioni delle vendite o delle entrate nette e relative ragioni Non risultano dai bilanci dell'Emittente variazioni sostanziali delle vendite o delle entrate nette. 9.2.3. Politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale, monetaria o politica che hanno avuto o potrebbero avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull'attività dell'Emittente Con riferimento ai dati congiunturali (fonte ABI Monthly Outlook Maggio 2014) riferiti all'Area Euro e all'Italia in particolare, per il quarto trimestre consecutivo, l'economia europea è cresciuta sebbene a un ritmo inferiore rispetto a quanto atteso dagli analisti. Nel primo trimestre del 2014, il Pil dell'Eurozona ha infatti registrato un aumento del +0,8% in termini trimestrali annualizzati, in lieve calo rispetto al +0,9% del trimestre precedente e al +1,2% atteso. A marzo 2014, l'indicatore anticipatore dell'Ocse relativo all'Area Euro è salito a 101,2 da 101,1 del mese precedente (99,3 a marzo 2013), proseguendo il trend di stabilizzazione della crescita iniziato alla fine del 2012. La produzione industriale nel complesso dell'Area Euro, continua a recuperare terreno, registrando, a febbraio, un incremento pari a +1,8% su base tendenziale (+0,3% in termini congiunturali). Le vendite al dettaglio nell'Area Euro a marzo 2014 sono risultate in crescita del +0,3% su base congiunturale e del +1,3% in termini tendenziali. Il tasso di disoccupazione riferito al mese di marzo 2014 è pari al 11,8%, stabile da 4 mesi (la media del 2013 è pari a 12,1% che si confronta con l'11,4% del 2012). Il tasso di occupazione nel quarto trimestre del 2013 è pari al 63,7%, sostanzialmente stabile rispetto al 63,8%del trimestre precedente. A marzo l'inflazione resta su livelli minimi attestandosi al +0,5%, in ulteriore calo rispetto al +0,7% mese precedente (+1,7% un anno prima). Nel 2013, in media, la crescita dei prezzi al consumo si è attestata al +1,4% dal +2,5% medio nel 2012. Anche la componente "core" (depurata dalle componenti più volatili), a marzo, risulta in calo al +0,9% dal +1,1% di febbraio (+1,3% nel 2013 dal +1,8% del 2012). Con riferimento all'Italia, dopo il lieve incremento dell'ultimo trimestre del 2013, il Pil è tornato negativo. Secondo la stima preliminare dell'Istat, infatti, nel primo trimestre del 2014, il prodotto italiano è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013. Il calo congiunturale è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell'agricoltura, di un andamento negativo nell'industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi. Nel 2013 il Pil è diminuito dell'1,8%, contro il -2,4% del 2012. L'indicatore anticipatore dell'Ocse continua, tuttavia, a segnalare leggeri miglioramenti delle prospettive di crescita, salendo, a marzo, a 101,5 da 101,3 del mese precedente (99 a marzo 2013). Documento di Registrazione relativo all'Emittente 111 A marzo 2014 le vendite al dettaglio registrano un calo pari a -0,5% su base tendenziale ed una crescita nulla su base congiunturale. Il trend di miglioramento dell'indice di fiducia delle imprese è proseguito passando da -4,5 di marzo a -4,1 di aprile; nello stesso mese, anche il mood dei consumatori è migliorato passando a -9,6 da -14,4 del mese precedente (-34 ad aprile 2013). Il tasso di disoccupazione, nel mese di marzo 2014 è pari al +12,7% stabile rispetto ai due mesi precedenti e superiore di 0,7 punti nei dodici mesi. Il tasso di disoccupazione medio annuo del 2013 si è attestato al +12,2%, dal +10,7% del 2012. L'indice dei prezzi al consumo, a marzo, è calato ancora attestandosi a +0,3%, dal +0,4% mese precedente (+1,8% un anno prima). In lieve calo anche la componente "core", dal +1% al +0,9%. In un contesto economico di lento miglioramento, l'attività creditizia nel 2014 sarà ancora condizionata dal deterioramento della qualità del credito e dalle incertezze relative agli esiti dell'Asset Quality Review e dagli stress test svolti dalla BCE a livello europeo. Le prospettive del sistema bancario italiano, seppur previsto in lieve miglioramento nel corso del 2014, si dovrebbe attestare su livelli molto contenuti, limitando quindi la capacità delle banche di autofinanziare la crescita patrimoniale promuovendo quindi la necessità di nuove iniziative di aumento di capitale da sottoporre ai propri azionisti. Il 2014 costituisce per la Banca un esercizio ancora impegnativo caratterizzato da una ripresa dell'attività di erogazione del credito orientato in particolare alle piccole e medie imprese ed alle famiglie, privilegiando l'azione di sostegno al territorio, e nel contempo perseverando con l'attività di accantonamento di risorse patrimoniali a beneficio della copertura degli impieghi della clientela. A tal fine la Banca sarà focalizzata sulla realizzazione della nuova iniziativa di rafforzamento patrimoniale, che permetterebbe peraltro di raggiungere i più elevati standard europei in termini di patrimonializzazione e consentire la detenzione di risorse patrimoniali sufficienti ad orientare la crescita degli impieghi commerciale. Sul fronte gestionale, le iniziative commerciali e patrimoniali previste dal Piano Industriale recentemente deliberato potranno, nel corso del 2014, consentire alla Banca di proseguire nel miglioramento della redditività e dell'efficienza operativa. 9.3. Politiche di copertura Le politiche di copertura adottate dall'Emittente nel triennio 2011-2013 al fine di fronteggiare i rischi di tasso di interesse, si inquadrano in una strategia volta ad equilibrare l'esposizione a tale rischio del portafoglio bancario tra attivo e passivo di bilancio. Nel corso del 2013 le attività di copertura di fair value hanno assunto carattere residuale, con particolare riferimento alle coperture di mutui a tasso fisso. Alla data del 31 dicembre 2013, l'indicatore sintetico di esposizione al rischio tasso di interesse sul banking book, misurato secondo la metodologia semplificata proposta nell'allegato C della Circolare 263, si è attestato al 14,36%. A tal fine la Banca monitora costantemente tutte le variabili rilevanti sul piano dell'esposizione complessiva al rischio, in modo da poter promuovere per tempo idonei interventi di mitigazione, comprese eventuali opportunità di ricopertura di parte dell'esposizione monetaria riconducibile ai mutui a tasso fisso. Alla data del presente Documento di Registrazione, è in essere un'operazione di copertura di un portafoglio mutui a tasso fisso. Di seguito si riportano i dettagli relativi alla citata operazione di copertura: Contratto: Interest Rate Swap Plain Vanilla Importo nozionale iniziale: ca. 68/milioni di Euro; nozionale amortizing coerente con il debito residuo dei mutui sottesi all’esposizione monetaria a ciascuna data fixing tasso. Alla data del presente Documento di Registrazione l’ammontare nozionale è pari a circa 63 milioni di Euro. Data di stipula: 30 luglio 2013; Data scadenza: 30 gennaio 2042; Controparte: BNP Paribas SA. L’operazione ha per oggetto lo scambio, con periodicità mensile, dei cash flow rivenienti dai mutui che costituiscono il portafoglio oggetto di copertura regolati al tasso medio fisso del 5,15% con flussi a tasso variabile pagati dalla controparte pari all’Euribor 1 mese + 3,30%. Con tale operazione di interest rate swap l'Emittente intende contenere l'esposizione al rischio tasso di parte della componente fissa del banking book. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 112 10. RISORSE FINANZIARIE 10.1. Risorse finanziarie dell'Emittente (a breve e lungo termine) La Banca ottiene le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento delle proprie attività, attraverso la raccolta tradizionale da clientela, le operazioni di pronti contro termine, l'emissione di prestiti obbligazionari e con il ricorso al mercato interbancario. La tabella seguente illustra il dettaglio delle risorse finanziarie (strumenti di funding) dell'Emittente, nonché l'incidenza di ognuna sul totale complessivo del funding. Le risorse finanziarie complessive, pari a 3,95 miliardi di Euro a fine 2011, hanno registrato rispettivamente una crescita del 7,17% nel 2012, per poi segnare una contrazione del 4,3% nel 2013. Nel corso degli ultimi tre esercizi è progressivamente cresciuto il ricorso al rifinanziamento presso la BCE, che al 31 dicembre 2013 si attestava a 505 milioni di Euro. Sul piano del funding da clientela, a fronte di una sostanziale stabilità dello stock complessivo (debiti + titoli in circolazione) a fine 2013 rispetto al dato di fine 2011 (3,51 miliardi di Euro vs 3,55 miliardi di Euro), si registra un parziale switch (poco meno di 100 milioni di Euro) da raccolta obbligazionaria (medio-lungo termine) a raccolta con scadenza entro l'anno. Tipologia funding Struttura funding em ittente (dati in migliaia di euro) Composizione % Com posizione 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 al 31/12/2013 % al 31/12/2012 Debiti verso banche centrali 505.667 Debiti verso banche conti correnti e depositi liberi depositi vincolati 403.394 350.358 12,47 % 9,52% 8,86% 33.935 16.7 7 9 50.860 0,84% 0,40% 1,29% 8.547 16.7 7 9 22.559 0,21% 0,40% 0,57 % 28.301 0,01% 0,00% 0,7 2% 0,62% 0,00% 0,00% 440 pronti contro termine passivi Com posizione % al 31/12/2011 24.948 Debiti verso clientela 2.7 63.362 2.809.015 2.615.957 68,14% 66,29% 66,16% conti correnti e depositi liberi 2.234.496 426.174 74.682 2.163.874 469.370 106.214 2.276.743 46.936 154.086 25.481 112.711 936.609 619.789 316820 3.953.784 55,10% 51,07 % 57 ,58% 10,51% 11,08% 1,19% depositi vincolati pronti contro termine passivi altri finanziamenti altri debiti T itoli in circolazione obbligazioni certificati di deposito T otale funding 28.010 69.557 752.194 1.008.092 521.638 649.317 230.556 358775 4.055.158 4.237.280 1,84% 2,51% 3,90% 0,00% 0,00% 0,64% 0,69% 1,64% 2,85% 18,55% 23,7 9% 23,69% 12,86% 15,32% 15,68% 5,69% 8,47 % 8,01% 100,00% 100,00% 100,00% Schema di dettaglio delle obbligazioni in scadenza Codice ISIN Data Emissione IT0004888308 14/02/2013 PUGBAS 2.3% 4/02/2015 Senior Data di scadenza titolo 14/02/2015 IT0004906431 19/04/2013 PUGBAS 2,3% 19/04/2015 Senior 19/04/2015 15.000 IT0004657562 03/12/2010 PUGBAS 0 03/12/2015 Senior 03/12/2015 1.654 IT0004867633 03/12/2012 PUGBAS 3% 3/12/2015 Senior 03/12/2015 35.000 IT0004753148 08/08/2011 PUGBAS 4.8% 08/08/2016 Senior 08/08/2016 5.100 IT0004940000 09/08/2013 PUGBAS 2,8% 09/08/2016 Senior 09/08/2016 50.000 IT0004529118 15/10/2009 PUGBAS 3 .5% 15/10/2016 Subordinata 15/10/2016 70.000 IT0004888316 14/02/2013 PUGBAS 2.75% 14/02/2017 Senior 14/02/2017 28.038 IT0004987829 17/02/2014 PUGBAS 2.25% 17/02/2017 Senior 17/02/2017 20.000 IT0004817448 23/07/2012 PUGBAS 3.6% 23/07/2017 Senior 23/07/2017 36.106 IT0004622889 02/08/2010 PUGBAS 3.5% 02/08/2017 Subordinata 02/08/2017 40.000 Documento di Registrazione relativo all'Emittente Descrizione Titolo Tipologia Size/000 20.000 113 Codice ISIN Data Emissione IT0004968902 02/12/2013 PUGBAS 2,75% 2/12/2017 Senior Data di scadenza titolo 02/12/2017 IT0004906399 19/04/2013 PUGBAS 3% 19/04/2018 Senior 19/04/2018 20.000 IT0004688120 01/02/2011 PUGBAS 3.8% 01/02/2018 Senior 01/02/2018 1.428 IT0005022568 03/06/2014 PUGBAS 2,75% 03/06/2018 Senior 03/06/2018 60.000 IT0004767676 04/11/2011 PUGBAS 5.5% 04/11/2018 Subordinata 04/11/2018 40.000 IT0004867641 03/12/2012 PUGBAS 5% 03/12/2019 Subordinata 03/12/2019 25.000 IT0004968993 02/12/2013 PUGBAS 4% 02/12/2020 Subordinata 02/12/2020 16.160 IT0004875859 31/12/2012 PUGBAS 4.7% 31/12/2022 Senior 31/12/2022 10.000 Totale emesso 526.932 Descrizione Titolo Tipologia Size/000 33.446 Passività Subordinate Tra i titoli emessi dalla Banca, tutti non quotati, sono presenti cinque titoli subordinati per complessivi nominali 178.715 migliaia di Euro. Nel corso del 2013 è stato rimborsato il prestito convertibile subordinato "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 4,25% 2008-2013 convertibile subordinato". Il dettaglio dei prestiti in essere al 31 dicembre 2013 è il seguente: "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 3,50% 15/10/2009 - 15/10/2016 subordinata lower TIER II" emesso a ottobre 2009 per 70 milioni di Euro mediante collocamento di n. 70.000 obbligazioni del valore nominale unitario di Euro 1.000. Valore di bilancio 66.679 migliaia di Euro di cui 26.671 migliaia di Euro computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 15 ottobre 2014; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 3,50% 02/08/2010 - 02/08/2017 subordinata lower TIER II" emesso ad agosto 2010 per 40 milioni di Euro mediante collocamento di n. 40.000 obbligazioni del valore nominale unitario di Euro 1.000. Valore di bilancio 36.746 migliaia di Euro di cui 22.047 computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 2 agosto 2015; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 5,50% 04/11/2011 - 04/11/2018 subordinata lower TIER II" emesso a novembre 2011 per 40 milioni di Euro mediante collocamento di n. 40.000 obbligazioni del valore nominale unitario di Euro 1.000. Valore di bilancio 37.360 migliaia di Euro di cui 29.888 computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 4 novembre 2016; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 5% 03/12/2012 - 03/12/2019 subordinata lower TIER II" emesso a novembre 2012 per 25 milioni di Euro mediante collocamento di n. 25.000 obbligazioni del valore nominale unitario di Euro 1.000. Valore di bilancio 23.092 migliaia di Euro interamente computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 3 marzo 2018; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 4% Subordinata Lower TIER II 2013-2020" emesso a dicembre 2013 per 16,16 milioni di Euro mediante collocamento di n. 16.160 obbligazioni del valore nominale unitario di Euro 1.000. Valore di bilancio 16.211 migliaia di Euro interamente computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 2 dicembre 2018. 10.2. Indicazione delle fonti e degli importi e descrizione dei flussi finanziari Le dinamiche dei flussi di cassa e l'indicazione delle fonti sono desumibili dai rendiconti finanziari (metodo indiretto) relativi agli esercizi 2013, 2012 e 2011. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 114 RENDI CONT O FI NANZIARI O (m etodo indiretto) (dati in migliaia di Euro ) 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2012 7 9.027 45.225 39.600 -9.989 -124.57 8 7 .1 96 1 .421 -1 .31 9 404 A. AT T I VIT A' OPERAT I VA 1. Gestione - risultato di esercizio (+/-) - plus/minusv alenze su attiv ità finanziarie detenute per la negoziazione su attiv ità/passiv ità finanziarie v alutate al fair v alue (-/+) - plus/minusv alenze su attiv ità di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di v alore nette per deterio ramento (+/-) - rettifiche/riprese di v alore nette su immobilizzazioni mat. e immat. (+/-) -16 -0 -1 3 51 .594 141 .688 16.658 1 .7 7 9 68.07 7 3.095 - accanto namenti netti a fondi rischi e oneri e altri costi/ricav i (+/-) 1 3.047 14.289 2.028 - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di v alore nette dei gruppi di attiv ità in v ia di dismissio ne al netto dell'effetto fiscale (+/-) 1 1 .562 1 3.063 1 1 .7 07 - - - - altri aggiustamenti (+/-) 9.628 -65.996 -1 .47 5 132.386 -295 .833 -50.194 26.41 1 7 9.924 1 0.692 - - - -197 .808 -580.994 -25.838 -29.093 2. L iquidità generata/assorbita dalle attiv ità finanziarie - attiv ità finanziarie detenute per la negoziazio ne - attiv ità finanziarie v alutate al fair v alue - attiv ità finanziarie disponibili per la v endita - crediti v erso banche: a v ista 20.031 17 .51 1 - crediti v erso banche: altri crediti -7 .837 -1 0.7 64 27 .245 283.047 191 .265 -21.951 -1 1 .248 - crediti v erso clientela - altre attiv ità 3. L iquidità generata/assorbita dalle passiv ità finanziarie - debiti v erso banche: a v ista 8.542 7 .224 -221.020 27 0.666 11.955 -8.231 -5.7 81 -97 .880 - debiti v erso banche: altri debiti 1 25.51 1 22.7 83 21 6.383 - debiti v erso clientela -44.646 189.535 -25 7 .806 - tito li in circolazione -255.132 7 0.1 33 208.933 - passiv ità finanziarie di negoziazione - - - - passiv ità finanziarie v alutate al fair v alue - - - - altre passiv ità -38.522 -6.006 -5 7 .67 5 Liquidità n etta generata/assorbita dall'attiv ità operativ a -9.607 20.057 1.361 1. Liquidità gen erata da 0 6 829 - v endite di partecipazioni 0 - - - div idendi incassati su partecipazioni 0 - - - v endite di attiv ità finanziarie detenute sino alla scadenza 0 - - - v endite di attiv ità materiali 0 6 829 - v endite di attiv ità immateriali 0 - - - v endite di rami d'azienda 0 - - B. AT T I VI T A' DI I NVEST I MENT O 2. L iquidità assorbita da -264 -7 83 -1.498 - acquisti di partecipazioni 0 - - - acquisti di attiv ità finanziarie detenute sino alla scadenza 0 - - -264 -7 61 -1 .498 - acquisti di attiv ità immateriali - -22 - - acquisti di rami d'azienda 0 - - -264 -7 7 7 -669 2.150 - acquisti di attiv ità materiali Liquidità n etta generata/assorbita dall'attiv ità di inv estim ento C. AT T I VI T A' DI PROVVI ST A - emissio ni/acquisti di azioni proprie 39 280 - emissio ni/acquisti di strumenti di capitale - - - - distribuzione div idendi e altre finalità - -2.7 64 -2.265 39 -2.484 -115 -9.831 16.7 97 577 Liquidità n etta generata/assorbita dall'attiv ità di prov v ista LI QUI DIT A' NET T A GENERAT A/ASSORBI T A NELL'ESERCIZIO Documento di Registrazione relativo all'Emittente 115 RICONCILIAZI ONE Voci di Bilancio (dati in m igliaia di Euro) 31/12/2013 V oc i di bilancio 31/12/2012 - 31/12/2012 - - Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 60.17 0 43.37 3 42.980 Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio -9.831 1 6.7 97 57 7 - - - 5 0.339 60.17 0 43.55 7 Cassa e disponibilità liquide: effetti della v ariazione dei c ambi CASSA E DI SPONI BILIT A' LIQUI DE ALLA CHI USURA DELL 'ESERCIZI O La voce “altri aggiustamenti” riporta il saldo delle altre componenti reddituali, positive e negative, non liquidate nell’esercizio (ratei e risconti, interessi maturati su finanziamenti scaduti, competenze al personale maturate e da liquidare nell’esercizio successivo, effetti derivanti dall’applicazione della fiscalità differita, ecc). Sono compresi, inoltre, gli interessi maturati nel precedente esercizio ed incassati in quello di riferimento. 2013 vs 2012 Nell'esercizio 2013 la liquidità netta assorbita dall'attività operativa è pari a -9,607 milioni di Euro (a fronte dei 20,057 milioni di Euro del 2012) ed è la risultante di: liquidità generata dalle attività finanziarie per 132.386 milioni di Euro (a fronte dei 295.833 milioni di Euro assorbiti del 2012); liquidità assorbita dalle passività finanziarie per 221.020 milioni di Euro (a fronte di 270.666 milioni di Euro generati nel 2012); liquidità generata dalla gestione operativa per 79,027 milioni di Euro (45,225 milioni di Euro nel 2012). Nell'esercizio 2013 la liquidità netta assorbita dall'attività di investimento è stata pari a -264 migliaia di Euro (-783 migliaia di Euro nel 2012), relativi all'acquisto di attività materiali (-761 migliaia di Euro nel 2012). Infine, nell'esercizio 2013, la liquidità generata dall'attività di provvista è stata pari a 39 migliaia di Euro, a fronte dei -2,484 milioni di Euro di liquidità netta assorbita nel 2012. Più in particolare, sull’esercizio 2013, nella Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie l’importo di 197.808 mila euro presente sulla voce attività finanziarie disponibili per la vendita è dovuto all’utilizzo della liquidità per l’acquisto di titoli di stato allocati nel portafoglio AFS, mentre l’importo di 283.047 mila euro presente sulla voce crediti verso clientela scaturisce dalla liquidità generata per riduzione degli impieghi verso clientela, rilevata principalmente sui mutui. Nella Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie l’importo di 125.510 migliaia di Euro presente alla voce debiti verso banche: altri debiti è dovuto all’incremento della liquidità riveniente da operazioni di rifinanziamento c/o la BCE (100 milioni di Euro) e da operazioni di PCT passivi con banche (25 milioni di Euro), mentre l’importo di 255.132 mila euro presente alla voce titoli in circolazione è dovuto alla riduzione di liquidità per riallocazione della raccolta diretta (Certificati di deposito e Prestiti Obbligazionari) su quella indiretta (Risparmio gestito e prodotti assicurativi). Nell’esercizio 2012, nella Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie l’importo di 79.924 mila euro presente sulla voce attività finanziarie disponibili per la negoziazione è dovuto alla liquidità generata da rimborsi e cessioni di titoli di debito emessi dallo Stato (49 milioni di Euro) e da banche (30 milioni di Euro) connessi alla riduzione dell'attività sul portafoglio di negoziazione; l’importo di 580.944 mila euro presente sulla voce attività finanziarie disponibili per la vendita scaturisce dalla liquidità utilizzata per l'incremento degli impieghi in titoli di stato destinati al portafoglio AFS. Inoltre, sulla voce crediti verso banche: a vista, l’importo di 17.511 mila euro è determinato dalla liquidità generata da una riduzione degli impieghi in conti correnti e depositi liberi interbancari, mentre l’importo di 191.265 migliaia di Euro presente alla voce crediti verso clientela è dovuto alla liquidità generata da una riduzione degli impieghi verso clientela rilevata principalmente sia sui mutui sia su altre sovvenzioni. Nella Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie l’importo di 22.783 mila euro presente alla voce debiti verso banche: altri debiti è dovuto all’incremento della liquidità riveniente da operazioni di rifinanziamento c/o la BCE (+50 milioni di Euro) parzialmente compensata dalla estinzione di depositi vincolati con banche(-28 milioni di euro), mentre l’importo di 189.535 mila euro presente alla voce debiti verso clientela è dovuto alla maggiore liquidità riveniente dall'incremento della raccolta diretta da clientela soprattutto nelle forme tecniche con vincolo che hanno parzialmente sostituito quelle a breve scadenza o a Documento di Registrazione relativo all'Emittente 116 vista; per quanto riguarda i titoli in circolazione, l’importo di 70.133 mila euro è determinato dalla maggiore liquidità riveniente dall'emissione di nuovi Prestiti Obbligazionari (30 milioni di Euro) e di Certificati di Deposito (40 milioni di Euro) . 2012 vs 2011 Nell'esercizio 2012 la liquidità netta generata dall'attività operativa è pari a 20,057 milioni di Euro (a fronte dei 1,178 milioni di Euro del 2011) ed è la risultante di: liquidità assorbita dalle attività finanziarie per 295,833 milioni di Euro (a fronte di -50,194 milioni di Euro del 2011), di cui -580,994 di Euro relativi all'aumento delle attività finanziarie disponibili per la vendita (-25,838 milioni di Euro nel 2011) e 17,511 milioni di Euro relativi a crediti verso banche (29,093 milioni di Euro nel 2011); liquidità generata dalle passività finanziarie per 270,666 milioni di Euro (a fronte di 11,955 milioni di Euro nel 2011), di cui 189,535 milioni di Euro relativi ai debiti verso clientela (-257,806 milioni di Euro nel 2011); liquidità generata dalla gestione operativa per 45,225 milioni di Euro (39,416 milioni di Euro nel 2011). Nell'esercizio 2012 la liquidità netta assorbita dall'attività di investimento è stata pari a -777 migliaia di Euro (a fronte di -669 migliaia di Euro del 2011), di cui -761 migliaia di Euro relativi all'acquisto di attività materiali (-1,498 milione di Euro nel 2011). Infine, nell'esercizio 2012, la liquidità assorbita dall'attività di provvista è stata pari a -2,484 milioni di Euro (a fronte di -115 migliaia di Euro di liquidità netta generata nel 2011.) In particolare, nell’esercizio 2011, nella Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie l’importo di 25.838 mila euro presente sulla voce attività finanziarie disponibili per la vendita è dovuto alla Liquidità utilizzata per l'incremento degli impieghi in titoli di stato destinati al portafoglio AFS; l’importo di 21.951 mila euro presente sulla voce crediti verso clientela scaturisce dalla liquidità assorbita da variazioni nella composizione degli impieghi a clientela che, in termini percentuali, risultano comunque poco significativi nell'ambito della voce. Nella Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie l’importo di 97.880 mila euro presente alla voce debiti verso banche: a vista è dovuto alla liquidità assorbita dalla chiusura di posizioni di provvista a breve termine sull'interbancario; alla voce debiti verso banche: altri debiti l’importo di 216.383 mila euro è dovuto all’ncremento della liquidità riveniente da operazioni di rifinanziamento c/o la BCE (200 milioni di Euro) e da nuovi depositi vincolati con banche (16 milioni di Euro). Con riguardo ai debiti verso clientela l’importo di 257.806 mila euro è dovuto alla riduzione di liquidità per riduzione di depositi liberi e c/c (-58 milioni di Euro), di operazioni PCT (-96 milioni di Euro) e di contratti di raccolta sul Mercato Interbancario Collateralizzato (-165 milioni di Euro) parzialmente compensata dall'incremento dei depositi vincolati (+35 milioni di Euro) e dal debito verso la Società Veicolo riveniente da una nuova operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis (+26 milioni di Euro).; per quanto riguarda i titoli in circolazione, l’importo di 208.933 mila euro è determinato dalla maggiore liquidità riveniente dall'emissione di nuovi Prestiti Obbligazionari (140 milioni di Euro) e di Certificati di Deposito (69 milioni di Euro). Infine, alla voce altre passività l’importo di 57.675 mila euro scaturisce dalla liquidità assorbita prevalentemente dalla chiusura di contratti derivati di copertura di mutui a tasso fisso (45 milioni di Euro). 10.3. Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento In relazione al fabbisogno finanziario dell'Emittente, di seguito si riportano i dati relativi all'evoluzione della raccolta diretta e degli impieghi rappresentati dai crediti verso clientela al 31 dicembre 2013, 2012, e 2011. (in migliaia di Euro e in %) Raccolta diretta* Crediti verso la clientela Rapporto raccolta diretta/Crediti alla clientela 31/12/201 3 var. % 31/12/2012 3.515.557 3.117.224 112,78% -7,90% -9,47% 1,93% 3.817.107 3.443.497 110,85% var. % 7,45% -8,74% 16,71% 31/12/20 11 3.552.565 3.773.481 94,14% * La voce Raccolta Diretta include le voci "20 Debiti v/clientela" e "30 Titoli in circolazione" Riepilogo dei Titoli in circolazione per scadenza contrattuale Documento di Registrazione relativo all'Emittente 117 Scadenze Ammontare (mln/€) Var% 2014 - - 2015 72 13,66% 2016 125 23,72% 2017 157 29,79% Oltre (dal 2018 al 2022) 173 32,83% Totale 527 100% L'Emittente si propone di sostituire la raccolta diretta rappresentata dalle emissioni in scadenza valutando di volta in volta le migliori condizioni di mercato, sia sulla clientela retail sia presso gli investitori istituzionali. Si riportano di seguito i dati relativi alla composizione dei debiti verso banche dell'Emittente degli ultimi tre esercizi. Voci (dati in migliaia di Euro) Totale 2013 Totale 2012 Totale 2011 Debiti verso banche centrali 505.667 403.394 350.358 Debiti verso banche: 33.935 16.779 50.860 1. Conti correnti e depositi liberi 8.547 16.779 22.559 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 440 28.301 24.948 3.1 locazione finanziaria 3.2 altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 5.1 pronti contro termine passivi 5.2 altre 6. Altri debiti Totale 539.602 420.173 401.218 Fair value 539.551 420.173 401.219 Il profilo dei disallineamenti delle scadenze contrattuali (contractual maturity mismatch) rileva gli scompensi tra afflussi e deflussi contrattuali di liquidità per determinate fasce temporali. Tali scompensi indicano il volume di liquidità che una banca potrebbe aver bisogno di raccogliere in ciascuna di queste fasce temporali se tutti i deflussi si verificassero alla prima data utile. Questa rilevazione consente di meglio comprendere la misura in cui una banca dipende dalla trasformazione delle scadenze nell'ambito dei contratti in essere. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 118 La tabella seguente evidenzia, con riferimento al 31 dicembre 2013, i disallineamenti tra afflussi e deflussi contrattuali di cassa e in titoli generati da tutte le poste in bilancio dell'Emittente, classificati all'interno di determinate fasce temporali in base alle rispettive scadenze contrattuali. Il disallineamento più significativo è riconducibile allo scaglione a vista, che risente della rilevante dimensione dello stock di raccolta a vista che rappresenta il tradizionale strumento di funding di una banca orientata al retail come l'Emittente. Al riguardo occorre considerare come la raccolta a vista con clientela retail abbia una maturity "comportamentale" statisticamente più lunga rispetto a quella contrattuale. Inoltre, come è possibile rilevare dalla tabella seguente, la Banca dispone di una significativa dotazione di Titoli di stato, caratterizzati da un livello di liquidità elevatissima, che ne consente un tempestivo smobilizzo idoneo a fronteggiare eventuali drenaggi straordinari di raccolta a vista. Dati in migliaia di euro VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI Att ività per cassa A.1 Titoli di stato A.2 Altr i titoli di debito A.3 Qu ote di O.I.C.R. A.4 Finan ziam enti - Banch e - Clientela Passivit à per cassa B.1 Depositi e conti cor renti - Banch e - Clientela a vist a fino a 3 mesi t ra 3 e 12 mesi tra 1 e 5 anni olt re 5 anni 316.098 296.7 01 381.994 1.694.422 1.553.7 50 681 2 6 .2 1 6 93 .401 7 60.1 1 6 2 5.03 6 45.1 7 9 167 4.964 7 .3 07 2 .865 0 0 3 1 2 .3 85 2 65.52 1 2 81 .2 86 8.3 7 0 - 889.1 2 7 0 1 .52 0.3 44 5.07 6 1 0.002 953 307.309 2 55.51 9 2 80.3 3 3 889.1 2 7 - 1 .43 3 .844 86.500 2.284.933 531.642 346.052 847 .115 53.004 2 .2 47 .7 3 1 2 3 5.896 1 89.51 7 71 8.547 440 0 0 - 0 2.239.184 2 3 5.456 1 89.51 7 71 0 B.2 Titoli di debito 1 3 .954 1 08.7 63 1 43 .7 3 1 446.3 1 1 49 .1 57 B.3 Altre passiv ità 2 3 .2 4 8 1 86.983 1 2 .804 400.7 3 3 3 .847 -1.968.835 -234.941 35.942 847 .307 1.500.7 46 Disallineament i delle scadenze cont rat tuali Alla data del 31 dicembre 2013 erano presenti presso l'Emittente n.2 operazioni di rifinanziamento (LTRO) effettuate con la BCE per un importo complessivo di 400 milioni di Euro e n.1 operazione a breve termine per 100 milioni di Euro, interamente garantite da un pool di attività costituite in garanzia delle suddette passività presso l'Eurosistema. In data 25 giugno 2014 l'Emittente ha provveduto al rimborso anticipato di LTRO per un importo di 150 milioni di Euro, portando il residuo debito nei confronti della BCE a 350 milioni di Euro. Si segnala peraltro che, in data 19 maggio 2014, la Banca ha segnalato all'Organo di vigilanza l'intenzione di procedere al rimborso complessivo degli LTRO residui, pari a 250 milioni di Euro, entro il prossimo 31 dicembre 2014. Per fronteggiare al rimborso, l'Emittente si avvarrà di attivi stanziabili presso la BCE, al 1 luglio 2014 disponibili, al netto degli haircut, per Euro 801 milioni di Euro prontamente liquidabili, che consentirebbero alla Banca di rimborsare immediatamente i residui finanziamenti LTRO. A questi sono da aggiungersi i flussi attesi da rimborsi di cartolarizzazioni per circa Euro 32 milioni di Euro entro dicembre 2014. Sebbene quindi al momento non siano prevedibili criticità inerenti al rimborso della parte residua di tali finanziamenti essendo già disponibili riserve di liquidità sufficienti, in via generale, non si può tuttavia escludere che eventuali cambiamenti sfavorevoli nelle politiche di finanziamento stabilite dalla BCE o modifiche dei requisiti di accesso al finanziamento, incluse eventuali modifiche dei criteri di individuazione delle tipologie di attivi ammessi a collateral e/o delle relative valutazioni potrebbero incidere sull'attività con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 119 Garanzie rilasciate di natura finanziaria al 30 giugno 2014 (dati in migliaia di Euro) Banche centrali 356.426 Di cui: auto cartolarizzazioni Banche 347.871 454.871 Di cui: auto cartolarizzazioni Pronti c/termine con clientela 11.555 86.630 Le garanzie sono controvalorizzate al fair value decurtate del haircut BCE e di eventuali pool-factor. Le garanzie a Banche centrali sono relative ad operazioni LTRO. Le garanzie a Banche sono costituite da pronti termine passivi in essere, collaterali su operazioni in derivati di copertura e MIC. Le garanzie a clientela sono costituite da pronti contro termine passivi. Operazioni di cartolarizzazione L'aspetto più rilevante di un'operazione di cartolarizzazione consiste nello stabilire quanto dei rischi sottostanti al portafoglio ceduto siano effettivamente stati trasferiti al cessionario delle attività. Nel caso della Banca le operazioni di cartolarizzazione effettuate, una su crediti non performing e altre quattro su crediti performing, non hanno comportato il trasferimento dei rischi e dei benefici in capo alla Banca e pertanto, per la prevalenza della sostanza sulla forma, anche ai fini di rappresentazione di bilancio gli attivi ceduti continuano ad essere esposti nell'attivo patrimoniale in contropartita di una posta che esprime i titoli in circolazione emessi dal veicolo. Il mancato trasferimento dei rischi e dei benefici del portafoglio ceduto, il reinserimento in bilancio degli attivi ceduti e dei relativi effetti economici come se non fossero mai stati trasferiti (a eccezione della cartolarizzazione di crediti non performing), l'assimilazione della cartolarizzazione a una operazione di provvista, riconduce l'entità dei rischi da cartolarizzazione a quelle situazioni potenzialmente suscettibili di generare oneri/perdite che scaturiscono dall'esistenza stessa dei contratti e dei relativi aspetti giuridici, civilistici e fiscali sottostanti all'operazione. Inoltre, tutte le fasi che portano a perfezionare un'operazione di cartolarizzazione comportano decisioni, previsioni o proiezioni che sono esposte all'alea di potersi o meno puntualmente concretizzare. D'altro canto occorre considerare che la Banca è coinvolta, per tutte le operazioni in essere, nella gestione delle posizioni cedute e nel relativo recupero, attività queste che consentono un ampio controllo dell'andamento delle operazioni e di ogni sviluppo ad esse connesso. Tanto premesso, la Banca adotta per tutti i rischi o alee che derivano dalla strutturazione di operazioni di cartolarizzazione la denominazione di "rischi derivanti da cartolarizzazioni", che definisce come il «rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio». Pertanto, questa tipologia di rischio fa riferimento alle operazioni di cartolarizzazione eseguite dalla Banca e in particolare alle attività di valutazione compiute per la strutturazione della cartolarizzazione e alle decisioni assunte per la gestione del relativo rischio; le quali potrebbero non corrispondere alla sostanza economica dell'operazione e, quindi, comportare l'insorgere di perdite non previste sia durante la vita dell'operazione di cartolarizzazione che alla chiusura dell'operazione medesima. Tra i rischi derivanti da cartolarizzazioni non sono compresi i rischi che la Banca si assume entrando nell'operazione di cartolarizzazione come acquirente di una quota di prestito o di una tranche di obbligazioni; detti rischi vanno valorizzati separatamente nell'ambito della quantificazione del rischio di credito. Infatti, per agevolare il positivo accoglimento dell'operazione sul mercato e/o evitare immediate perdite agli acquirenti del prestito, la Banca che cede le attività (originator) acquisisce spesso le tranche di prestito a più elevato rischio di perdita, venendo ad assumersi volontariamente e con consapevolezza una consistente quota del rischio di credito presente nelle attività cartolarizzate, peraltro previamente valorizzato. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 120 Restano, invece, tra i "rischi derivanti da cartolarizzazioni" il rischio di immagine o di reputazione che viene assunto circa la qualità globale della cartolarizzazione perfezionata sul mercato. La figura organizzativa a cui è attribuita la riconduzione a unità della gestione dell'intero rischio - nell'ambito degli indirizzi strategici forniti dal CdA e seguendo i conseguenti indirizzi operativi dettati dal Direttore Generale - è la Direzione Amministrazione e Controllo, il cui responsabile è componente del Comitato rischi. Tale rischio è stato inserito nella "Mappa dei rischi" aziendale e viene sottoposto periodicamente a valutazione, nell'ambito del processo ICAAP, in quanto rientra tra i rischi che presentano nelle banche una particolare sensibilità, a seguito della diffusione che hanno avuto le cartolarizzazioni, quali fonti di provvista a condizioni interessanti. I presidi organizzativi istituiti sono: l'owner del rischio, che ha il compito di ricondurre a unità la gestione del rischio. All'owner è assegnato anche il compito di riferire periodicamente sull'andamento delle operazioni di cartolarizzazioni al CdA, tramite il Direttore Generale; un sistema per la rilevazione dei risultati andamentali delle cartolarizzazioni. Detto sistema viene periodicamente sottoposto a revisione interna, nell'ambito della pianificazione pluriennale degli interventi di audit. Alla data del 31 dicembre 2013 la Banca ha in essere un'operazione di cartolarizzazione di crediti in sofferenza e quattro operazioni di cartolarizzazione di mutui in bonis. Di queste, la prima operazione, effettuata su non performing loans, è stata originata come cartolarizzazione propria, essendo stati collocati sul mercato i titoli senior emessi. Successivamente, nel 2007 sono stati rimborsati integralmente i titoli senior e pertanto l'operazione può essere assimilata ad una auto-cartolarizzazione in quanto il titolo junior residuo è integralmente posseduto dalla Banca. Per quanto riguarda le altre operazioni, sono cartolarizzazioni proprie soltanto due di esse (effettuate nel 2004 e nel 2011) relative a mutui in bonis, in quanto i titoli senior e mezzanine emessi dal veicolo in tutto o in parte sono stati collocati presso investitori istituzionali. La seconda e la terza operazione su mutui in bonis (del 2008 e 2009), invece, sono state originate come autocartolarizzazioni, in quanto la Banca ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dal veicolo. Cartolarizzazione di crediti in sofferenza L'operazione di cartolarizzazione di crediti in sofferenza è stata posta in essere nel 2000 ai sensi della L. 30 aprile 1999, n. 130; essa ha comportato la cessione alla società veicolo Casa Finance Srl, appositamente costituita, di un portafoglio sofferenze per un valore nominale di 155,7 milioni di Euro e un valore di bilancio pari a 84,3 milioni di Euro. Il prezzo di cessione dei crediti ceduti, sostanzialmente erogati in Puglia e Basilicata, è stato di 54,3 milioni di Euro. La differenza tra il valore di bilancio dei crediti ceduti e il prezzo riconosciuto è rappresentata dalla perdita di cessione, pari a 28,7 milioni di Euro al netto dei fondi rischi su crediti esistenti alla data di cessione. Il veicolo ha emesso due tipologie di titoli asset backed per un valore nominale complessivo di 54,3 milioni di Euro così ripartiti: 29 milioni di Euro in titoli di classe A, collocati presso investitori istituzionali e integralmente rimborsata nel 2007; 25,3 milioni di Euro in titoli di classe B, subordinati nel pagamento degli interessi e nel rimborso del capitale all'integrale rimborso della classe A, sottoscritti interamente dalla Banca. I benefici derivanti dall'operazione possono essere così sintetizzati: riduzione del portafoglio sofferenze con contestuale diminuzione della quota di attivo immobilizzata e miglioramento del rapporto sofferenze - impieghi; miglioramento della redditività aziendale per effetto dell'investimento della liquidità generata dall'operazione. L'operazione prevedeva anche una linea di liquidità pari a 23 milioni di Euro nella forma del mutuo a ricorso limitato, finalizzata a regolarizzare i pagamenti sul titolo di classe A; con il rimborso integrale dei titoli senior la linea di liquidità è stata integralmente rimborsata. Dopo i pagamenti relativi al secondo semestre 2013 il rischio teorico massimo sottostante all'operazione è rappresentato dal valore nominale della classe Junior sottoscritta dalla Banca, dai relativi interessi e dai Documento di Registrazione relativo all'Emittente 121 pagamenti correnti anticipati dalla Banca per conto del veicolo, riconducibili sostanzialmente alle spese legali per il recupero dei crediti. Ai sensi del par.27 dell'IFRS 1 in sede di prima applicazione degli IAS/IFRS la Banca non ha riscritto le attività cedute nell'attivo patrimoniale, in quanto l'operazione di cartolarizzazione è stata posta in essere antecedentemente al 1° gennaio 2004. La Banca svolge attività di servicing nei confronti del veicolo, continuando così a gestire le azioni di recupero del portafoglio e il reporting periodico verso il veicolo. In particolare, cura la valutazione delle possibilità di recupero delle singole posizioni, ne pianifica e ne attua gli interventi con l'ausilio dei legali esterni, rimette gli incassi al veicolo ed effettua un monitoraggio costante sulle rilevazioni contabili effettuate, oltre a rendicontare al veicolo i risultati complessivi di periodo. Subito dopo ogni regolamento semestrale, la funzione della Banca che cura la gestione amministrativa dell'operazione informa il CdA sull'andamento complessivo, illustrando gli incassi cumulati e di periodo, i pagamenti a carico del veicolo, il trend di recupero atteso sulle posizioni cedute e le conseguenti stime di recupero del titolo di classe B, dei suoi interessi e delle spese anticipate per conto del veicolo dalla Banca. La funzione di controllo interno della Banca svolge con analoga periodicità le verifiche sull'andamento dell'operazione, informando l'amministrazione della Banca dell'esito dei controlli. La Banca non detiene quote di partecipazione nella società veicolo. Cartolarizzazione di mutui in bonis del 2004 Nel 2004 la Banca ha effettuato la prima cartolarizzazione di crediti performing per un valore di 305 milioni di Euro. I crediti ceduti sono mutui fondiari residenziali in bonis erogati a famiglie residenti prevalentemente in Puglia e Basilicata. Il portafoglio cartolarizzato è assistito da ipoteca di primo grado effettivo per un valore di almeno il 170% dell'importo di ogni singolo mutuo ceduto. L'operazione ha consentito alla Banca di ottenere liquidità a condizioni di mercato particolarmente vantaggiose. L'operazione si è perfezionata con l'emissione da parte della società veicolo appositamente costituita, denominata Media Finance Srl, di 4 classi di titoli asset backed caratterizzati dal seguente rating emesso rispettivamente da Fitch e Standard & Poor's: Classe A ("Senior") con rating AAA/AAA per 277,1 milioni di Euro e rendimento pari a Euribor 3m+0,13%; Classe B ("Mezzanine") con rating A/A per 13 milioni di Euro e rendimento pari a Euribor 3m+0,30%; Classe C ("Mezzanine" ) con rating BBB/BBB per 13,1 milioni di Euro e rendimento pari a Euribor 3m+0,63%; Classe D ("Junior") senza rating per 11,15 milioni di Euro. La valutazione dei titoli è stata modificata nel tempo in particolare da parte dell'agenzia Standard & Poor's come segue: Classe A da AAA a AA;(per Fitch da AAA a AA+) Classe B da A a AA con outlook negativo (per Fitch da A a AA) ; Classe C da BBB a A+ (invariata per Fitch); Le classi Senior e Mezzanine sono quotate alla borsa del Lussemburgo e sono state sottoscritte da investitori istituzionali. La classe Junior è stata sottoscritta dalla Banca e include una riserva di cassa per un valore di 8.490 migliaia di Euro al momento dell'emissione del titolo. La riserva di cassa ha lo scopo di consentire di integrare la liquidità disponibile in talune circostanze, sulla base di specifici algoritmi di calcolo previsti contrattualmente. L'attività di gestione del portafoglio cartolarizzato è affidata alla Banca stessa ed è regolata da un apposito contratto di servicing. L'operazione viene curata quotidianamente dalla Banca in termini di incassi e di gestione dei rapporti con il veicolo, inclusa la rendicontazione periodica. A ogni scadenza trimestrale la struttura interna informa il CdA illustrando l'andamento complessivo degli incassi totali e di periodo, delle posizioni ad andamento anomalo e dei pagamenti effettuati dal veicolo. I crediti cartolarizzati sono seguiti con i medesimi criteri e dalle stesse strutture deputate alla gestione degli altri crediti non cartolarizzati. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 122 Inoltre, la funzione di controllo interno verifica periodicamente l'andamento dell'operazione, informandone conseguentemente l'amministrazione della Banca. La Banca ha la facoltà di riacquistare i residui crediti ceduti dal momento in cui il portafoglio diventi pari o inferiore al 10% del suo valore originario. Con la cessione dei mutui non sono stati sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e i benefici connessi al portafoglio crediti; pertanto, si è proceduto a re-iscrivere i crediti ceduti. La Banca non detiene quote partecipative nel veicolo. Cartolarizzazione di mutui in bonis del 2011 Nel 2011 la Banca ha effettuato la quarta cartolarizzazione di crediti performing per un valore di 412 milioni di Euro. I crediti ceduti sono mutui fondiari residenziali in bonis erogati a famiglie residenti. Il portafoglio cartolarizzato è assistito da ipoteca di primo grado effettivo. L'operazione si è perfezionata con l'emissione da parte della società veicolo Media Finance Srl - la stessa delle altre operazioni su mutui - di 2 classi di titoli asset backed caratterizzati dal seguente rating emesso rispettivamente da Moody's e Standard & Poor's: Classe A1 90.000 migliaia di Euro con rating Aaa/AA+ e quotato alla borsa del Lussemburgo; Classe A2 254.900 migliaia di Euro con rating Aaa/AA+ e quotato alla borsa del Lussemburgo. Inoltre è stato emesso il titolo di Classe B, senza rating e non quotato, per 78.500 migliaia di Euro. La classe Senior A1 è stata sottoscritta da investitori istituzionali. Le classi A2 e B (Junior) sono state sottoscritte dalla Banca. La classe Junior include una riserva di cassa pari a 10.350 migliaia di Euro al momento dell'emissione del titolo. La riserva di cassa ha lo scopo di consentire di integrare la liquidità disponibile in talune circostanze, sulla base di specifici algoritmi di calcolo previsti contrattualmente. L'attività di gestione del portafoglio cartolarizzato è affidata alla Banca stessa ed è regolata da un apposito contratto di servicing. L'operazione viene curata quotidianamente dalla Banca in termini di incassi e di gestione dei rapporti con il veicolo, inclusa la rendicontazione periodica. A ogni scadenza trimestrale la struttura interna informa il CdA illustrando l'andamento complessivo degli incassi totali e di periodo, delle posizioni ad andamento anomalo e dei pagamenti effettuati dal veicolo. I crediti cartolarizzati sono seguiti con i medesimi criteri e dalle stesse strutture deputate alla gestione degli altri crediti non cartolarizzati. Inoltre, la funzione di controllo interno verifica periodicamente l'andamento dell'operazione, informandone conseguentemente l'amministrazione della Banca. La Banca ha la facoltà di riacquistare i residui crediti ceduti dal momento in cui il portafoglio diventi pari o inferiore al 10% del suo valore originario. Con la cessione dei mutui non sono stati sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e i benefici connessi al portafoglio crediti; pertanto, si è proceduto a riscrivere i crediti ceduti. La Banca non detiene quote partecipative nel veicolo. Informazioni di natura quantitativa a. Cartolarizzazione di crediti in sofferenza Il valore di bilancio residuo del portafoglio sofferenze al 31 dicembre 2013 ammonta a 17,4 milioni di Euro. Gli incassi complessivi lordi dall'inizio dell'operazione e fino al 31 dicembre 2013 ammontano a 68.258 migliaia di Euro. In particolare nel 2013 sono state chiuse 206 posizioni, mentre le posizioni complessivamente chiuse da inizio operazione ammontano a 3.198 pari al 73,11% rispetto alle 4.374 posizioni cedute. Il titolo di classe B è classificato nel portafoglio crediti e la sua valutazione è stata effettuata tenendo conto delle previsioni di incasso del portafoglio sofferenze sottostante, attualizzate tenendo conto dei tempi stimati di recupero dei crediti e del tasso originario del titolo. Il valore nominale residuo del titolo junior al 31 dicembre è pari a 10.891 migliaia di Euro prima del rimborso pari a 362 migliaia di Euro conseguente agli incassi del secondo semestre. La valutazione dei flussi di cassa attesi sul portafoglio sofferenze sottostante al titolo ha fatto emergere un valore recuperabile di 12.790 migliaia di Euro pari a 12.539 Euro attualizzato. Gli incassi attesi sono inferiori agli importi da rimborsare a carico del veicolo e pertanto è stata iscritta una rettifica di valore del titolo junior di 1.735 migliaia di Euro. b. Cartolarizzazione di mutui in bonis del 2004 La situazione del portafoglio ceduto è la seguente: Documento di Registrazione relativo all'Emittente 123 Il numero delle posizioni deteriorate a fine esercizio è pari a 141 di cui 45 a sofferenza. Esse sono sottoposte ai medesimi criteri di gestione adottati dalla Banca per tutti gli altri crediti, anche in termini di previsioni di perdita. Gli incassi avvenuti da inizio operazione e fino al 30 settembre 2013 hanno consentito il rimborso di titoli senior (AA) per complessivi 253,2 milioni di Euro, pari al 91%; l'importo complessivo dei titoli senior e mezzanine che residua al 31 dicembre è pari a 50.078 migliaia di Euro. Tenendo conto anche del rimborso dei titoli avvenuto a gennaio 2014, in conseguenza della chiusura del quarto trimestre dell'anno, il residuo da rimborsare è pari a 46.889 migliaia di Euro. L'importo della riserva di cassa è stato adeguato sulla base dei parametri di calcolo previsti contrattualmente ed è passato da 8.489 migliaia di Euro originari a 2.804 migliaia di Euro di fine dicembre 2013. Il flusso degli interessi scambiati con il veicolo è assistito da specifici contratti di swap finalizzati sia alla neutralizzazione del rischio tasso sui rapporti di mutuo a tasso fisso che alla normalizzazione del cash flow in presenza di minori incassi per effetto di rate scadute e non pagate. c. Cartolarizzazione di mutui in bonis del 2011 La situazione del portafoglio ceduto è la seguente: Il numero delle posizioni deteriorate a fine 2011 è pari a 77 di cui 23 a sofferenza. Esse sono sottoposte ai medesimi criteri di gestione adottati dalla Banca per tutti gli altri crediti, anche in termini di previsioni di perdita. Il rimborso dei titoli di classe A1 è cominciato decorsi 18 mesi dalla data di emissione. Gli incassi avvenuti fino al 30 settembre 2013 hanno consentito il rimborso del titolo di classe A1 per complessivi 82.440 migliaia di Euro, pari al 91%; l'importo complessivo dei titoli senior che residua al 31 dicembre è pari a 255.359 migliaia di Euro. Tenendo conto anche del rimborso dei titoli avvenuto a gennaio 2014, in conseguenza della chiusura del quarto trimestre dell'anno, il residuo da rimborsare è pari a 255.359 migliaia di Euro, di cui 459 relativi al titolo A1. Il flusso degli interessi scambiati con il veicolo è assistito da specifici contratti di swap finalizzati sia alla neutralizzazione del rischio tasso sui rapporti di mutuo a tasso fisso che alla copertura di contratti derivati cap a valere sui tassi dei mutui ceduti. 10.4. Limitazioni all'uso delle risorse finanziarie Al 31 dicembre 2013 non ci sono limitazioni all'uso delle risorse finanziarie per l'anno in corso che hanno avuto, o che potrebbero avere direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull'attività della Banca. 10.5. Fonti di finanziamento Allo stato non sono stati assunti impegni significativi ed eccezionali che richiedano fonti di finanziamento alternative all'ordinario utilizzo dei mezzi propri e di quelli già rientranti nelle disponibilità finanziarie sinora acquisite con la raccolta diretta dalla clientela. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 124 11. RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE 11.1. Ricerca e sviluppo La Banca, anche in considerazione dell'attività svolta e del settore di appartenenza, in linea generale non effettua attività di ricerca e sviluppo in senso proprio. Conseguentemente non rileva attività immateriali e oneri di esercizio a tale specifico titolo. Le consuete attività di implementazione e aggiornamento del catalogo prodotti, finalizzate a garantire ai segmenti seguiti un'offerta completa e coerente con quella dei principali competitor, nonché la revisione delle proprie procedure e dei propri processi interni al fine di garantire un adeguato funzionamento della struttura operativa, non si sostanziano in prodotti, servizi e processi nuovi o significativamente migliorativi rispetto a quanto già presente sul mercato, non derivando da attività di ricerca e sviluppo in senso stretto. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 125 12. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 12.1. Eventuali cambiamenti sostanziali nelle prospettive dell'Emittente Si attesta che non si sono verificati sostanziali cambiamenti tali da incidere negativamente sulle prospettive dell'Emittente dalla data dell'ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione. Per ulteriori informazioni si veda il Capitolo 20 del presente Documento di Registrazione. 12.2. Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti per l'esercizio in corso A partire dal 26 novembre 2012 fino al 12 aprile 2013 sono stati compiuti accertamenti ispettivi da parte della Banca d'Italia. Le verifiche ispettive hanno evidenziato risultanze "in prevalenza sfavorevoli". Tale valutazione va interpretata tenendo conto della seguente scala di punteggi: Punteggio Valutazione 1 Favorevole 2 In prevalenza favorevole 3 Parzialmente favorevole 4 Parzialmente sfavorevole 5 In prevalenza sfavorevole 6 Sfavorevole Nel verbale sono state formulate diverse osservazioni sulla governance, sulla gestione del credito, sui controlli e sull'assetto organizzativo e sono stati confermati alcuni provvedimenti del 23 aprile 2010: il divieto all'apertura di nuovi sportelli; con riferimento alle metodologie di calcolo delle attività ponderate relative al rischio di credito e al rischio operativo (che rappresentano il denominatore dei coefficienti regolamentari Tier 1 Ratio e Total Capital Ratio), l’applicazione di specifici “pesi” (add on) che inducono un incremento del valore delle Attività di Rischio Ponderate e, conseguentemente, impongono una maggiore dotazione patrimoniale per fronteggiare le predette attività di rischio; nello specifico, con riferimento al rischio di credito è stata prevista l’applicazione di un fattore di ponderazione del 9% in luogo del fattore regolamentare pari all’8%; con riferimento al rischio operativo, la Banca d’Italia ha invece imposto all’Emittente il raddoppio del valore delle attività di rischio riveniente dall’applicazione della metodologia regolamentare “Basic Indicator Approach” adottata dall’Emittente; un livello minimo di Total Capital Ratio pari al 10,0% rispetto a un requisito minimo regolamentare pari all'8,0%; con la previsione di ulteriori limiti quali: un livello minimo di Tier 1 Ratio pari al 7,50% a fine 2013 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 4,5%% e all’ 8% a fine 2014 a fronte di un requisito minimo regolamentare del 5,5%. Inoltre Banca d'Italia ha imposto una discontinuità nella composizione degli organi di governo per rimuovere le carenze gestionali e le criticità emerse in sede ispettiva. In particolare il 9 luglio 2013 la Banca d'Italia ha presentato il verbale con l'esito dell'ispezione condotta presso la Banca nel periodo novembre 2012 – aprile 2013. In risposta alle osservazioni ricevute dall'Autorità di Vigilanza, la Banca è stata sin da subito impegnata nell'avviare azioni idonee a recepire dette indicazioni; alcune di esse sono state già compiutamente adempiute e altre sono in fase di attuazione. In particolare, la Banca ha: Documento di Registrazione relativo all'Emittente 126 concluso il processo di rinnovo e stabilizzazione dei propri assetti di governo societario, rivisitando in ottica di semplificazione i comitati consiliari e intraprendendo il processo di rafforzamento del management con l'inserimento di figure provenienti dal mercato; avviato un progetto di razionalizzazione delle spese amministrative, che ha generato, nell'esercizio 2013, risparmi per circa 3 milioni di Euro, pari all'8% del totale; intrapreso un percorso di efficientamento della macchina operativa, cui ha fatto seguito, a fine 2013, una riduzione dell'organico per 97 unità; attivato il nuovo modello distributivo per migliorare la performance della rete; ha avviato il piano di razionalizzazione della rete, con la chiusura di 9 filiali non profittevoli; rivisitato e regolamentato l'intero processo del credito; completato l'assessment sul sistema dei controlli interni e avviato il relativo piano di implementazione degli interventi volti a recepire, entro il 30 giugno 2015, le previsioni della Circolare 263; condotto un assessment finalizzato a verificare l'adeguatezza sotto il profilo normativo, organizzativo e tecnico-funzionale del modello antiriciclaggio e la corretta tenuta e gestione dell'archivio unico informatico; avviato l'operazione di ricapitalizzazione oggetto di offerta. Tra le ulteriori attività programmate, si segnalano, inoltre, gli ulteriori interventi sul complessivo assetto di governo societario volti a recepire le recenti disposizioni in materia di cui alla Circolare 285. Il CdA fornisce periodica informativa alla Banca d'Italia circa lo stato di avanzamento e realizzazione dei menzionati interventi. In ordine alla continuità aziendale, il Consiglio di Amministrazione ha approvato il piano finanziario nel mese di febbraio 2014, il piano del capitale nel mese di marzo 2013, e il nuovo Piano Strategico aziendale nell'aprile 2014, che, nelle intenzioni della Banca, dovrebbe consentire nel prossimo triennio di incrementare la propria redditività e produttività, garantendo nel contempo una adeguata crescita patrimoniale. L'aumento di capitale oggetto di offerta costituisce una prima condizione essenziale ai fini della realizzazione del Piano. In realtà, il Piano Strategico 2013-2015, benché recentemente approvato, è stato sottoposto a un'adeguata revisione coerente con il nuovo piano finanziario approvato dal Consiglio di Amministrazione, per tenere conto sia del nuovo scenario delineatosi da fine 2012, sia dell'intensa attività di gestione delle posizioni creditizie anomale, che delle osservazioni svolte dalla Banca d'Italia nell'ambito dell'attività ispettiva. Di tale Piano Strategico, un punto saldo resta invece la mission della Banca, finalizzata al mantenimento e al rafforzamento del ruolo di motore dello sviluppo del sistema economico e finanziario di riferimento servendosi del radicamento territoriale per ricercare e favorire opportunità di business in cui convergano l'interesse degli stakeholder e lo sviluppo del territorio, secondo i principi mutualistici propri delle banche popolari cooperative finalizzati alla creazione di valore. Si procederà pertanto nel corso del 2014 ad avviare tutte le attività necessarie per la realizzazione del nuovo Piano Strategico. Al 31 dicembre 2013 il Tier 1 Ratio è pari al 7,32%. Tale indice evidenzia un miglioramento rispetto al 6,95% del 31 dicembre 2012, ma non raggiunge il limite minimo del 7,5% disposto da parte dell'Autorità di Vigilanza e risulta altresì inferiore all'8,29% registrato al 31 dicembre 2011. L'incremento dell'indice rispetto all'esercizio precedente è stato ottenuto senza interventi sul capitale. A partire da gennaio 2014, peraltro, sono entrati in vigore la nuove regole prudenziali che modificano significativamente le modalità di calcolo del patrimonio utile ai fini di vigilanza e prevedono nuovi target di patrimonializzazione, come dettagliatamente illustrato al Capitolo 3, Paragrafo 3.2 (Informazioni finanziarie relative agli ultimi tre esercizi) del presente Documento di Registrazione. Fatto salvo quanto precede, l'Emittente non è a conoscenza – sulla base delle informazioni disponibili alla Data del Documento di Registrazione – di tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sull'attività e sulle prospettive della Banca per l'esercizio in corso. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 127 13. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI La Banca non espone nel presente Documento di Registrazione una previsione o una stima degli utili futuri, ritenendo sufficiente l'indicazione della serie storica riscontrabile dai bilanci individuali, per fornire ampie informazioni sulla situazione aziendale e sulle prospettive di sviluppo. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 128 14. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E VIGILANZA E PRINCIPALI DIRIGENTI 14.1. Organi sociali e principali dirigenti 14.1.1. Consiglio di amministrazione Il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente in carica alla Data del Documento di Registrazione è composto da 11 membri, nominati dall'assemblea ordinaria degli Soci. I consiglieri durano in carica per tre esercizi e possono essere rieletti. Gli amministratori scadono con l'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica. I componenti dell'attuale Consiglio di Amministrazione sono indicati nella tabella che segue. Nome e cognome Michele Stacca Giuseppe d'Andrea Giovanni Colangelo Benedetto Ceglie Domenico Digiesi Pietro Dileo Salvatore Nardulli Adriano Giannola Leonardo Patroni Griffi Antonello Presta Luogo e data di nascita Carica Data ultima nomina Scadenza del mandato Appartenenza al Comitato Esecutivo Consigliere indipendente Presidente 29/03/2014 31/12/2014 Sì Sì 14/05/1963 Vice Presidente Vicario 29/03/2014 31/12/2016 Sì Sì Gravina in Puglia (BA) Vice Presidente 13/02/2014 31/12/2015 Sì Sì 02/05/1966 Consigliere 27/04/2013 Taranto (TA) Consigliere 29/03/2014 31/12/2016 No Sì Consigliere 29/03/2014 31/12/2014 Sì Sì Consigliere 21/03/2013 31/12/2015 Sì Sì Consigliere 29/03/2014 31/12/2016 No Sì Consigliere 24/03/2012 31/12/2014 No Sì Consigliere 29/03/2014 31/12/2016 Sì Sì Consigliere 21/09/2013 31/12/2015 No Sì Altamura (BA) 11/05/1942 Bari (BA) 21/02/1946 Gravina in Puglia (BA) 04/01/1947 Altamura (BA) 15/09/1961 Matera (MT) 08/05/1954 Fano (PS) 26/12/1943 Bari 10/10/1967 Cosenza (CS) 14/02/1961 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 129 Nome e cognome Filippo Simone Luogo e data di nascita Altamura (BA) Carica Data ultima nomina Scadenza del mandato Appartenenza al Comitato Esecutivo Consigliere indipendente Consigliere 29/03/2014 31/12/2016 No Sì 07/08/1968 Tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione sono in possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità previsti dalla normativa applicabile. Inoltre, gli stessi sono altresì in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 30 dello Statuto. In particolare, ai sensi della menzionata disposizione, sono considerati indipendenti i consiglieri che non si trovino in una delle seguenti situazioni: abbiano in corso o abbiano avuto con la Banca, nell'esercizio precedente, direttamente o indirettamente, relazioni commerciali, creditizie o professionali significative; rivestano la carica di amministratore esecutivo in un'altra società controllata dalla Banca; siano soci o amministratori o abbiano relazioni significative di affari con il soggetto incaricato della revisione legale dei conti della Banca; siano coniugi, parenti o affini entro il terzo grado di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai punti precedenti. La significatività della relazione dovrà essere valutata sia in base alla situazione patrimoniale del singolo consigliere sia in base alla rilevanza/importanza del rapporto stesso per la Banca. Fatto salvo quanto precede, gli Amministratori non sono soggetti al rispetto di requisiti di indipendenza previsti da altre normative o codici di condotta. Ai fini della carica rivestita i membri del Consiglio di Amministrazione, i componenti della Direzione Generale e il Collegio Sindacale sono tutti domiciliati in via Ottavio Serena n.13, 70022 Altamura (BA). Viene di seguito riportato un breve curriculum vitae di ogni amministratore, dal quale emergono la competenza e l'esperienza maturate in materia di gestione aziendale. Nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione ha rapporti di parentela con gli altri membri del CdA, con i componenti del Collegio Sindacale, con i membri della Direzione Generale o con altri dirigenti apicali dell'Emittente. Per quanto a conoscenza della Società, nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione ha, negli ultimi cinque anni, riportato condanne in relazione a reati di frode o bancarotta né è stato associato nell'ambito dell'assolvimento dei propri incarichi a procedure di amministrazione controllata o liquidazione. Inoltre, nessuno di tali soggetti è stato ufficialmente incriminato da parte di autorità pubbliche o di vigilanza (comprese le associazioni professionali designate) nello svolgimento dei propri incarichi, né è stato interdetto dalla carica di amministrazione, direzione o vigilanza di Banca Popolare di Puglia e Basilicata o dalla carica di direzione o gestione di altre società. Ispezioni della Banca d'Italia Quanto all'irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie da parte di Autorità di Vigilanza si rileva quanto segue: con riferimento all'ispezione condotta fra il 2009 e il 2010, è stata irrogata una sanzione amministrativa di Euro 42.000,00 a ciascuno dei seguenti consiglieri: Caso Pasquale, Grippa Michele Raffaele, Moramarco Giuseppe, Saraceno Domenico, Striccoli Carlo, Squicciarini Vito, D'Ayala Valva Arturo; Pennacchia Michele, Giglio Michele, Tucci Antonio Pasquale, D'Ecclesiis Raffaele; con riferimento all'ispezione condotta fra il 2012 e il 2013 sono state irrogate le seguenti sanzioni amministrative: - Euro 48.000,00 al Presidente pro tempore Caso Pasquale; - Euro 36.000,00 a ciascuno dei seguenti consiglieri, allora in carica: Grippa Michele, Moramarco Documento di Registrazione relativo all'Emittente 130 Giuseppe, Saraceno Domenico, Striccoli Carlo, D'Ayala Valva Arturo, Massari Lanfranco; - Euro 24.000,00 a ciascuno dei seguenti consiglieri allora in carica: Squicciarini Vito, De Vito Antonio e ai seguenti consiglieri, tuttora in carica: D'Andrea Giuseppe, Giannola Adriano; - Euro 18.000,00 al consigliere, allora in carica, Marrulli Giuseppe. La seguente tabella indica le società di capitali o di persone in cui i componenti del Consiglio di Amministrazione siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza, ovvero Soci in misura rilevante (ossia in misura superiore al 2% del capitale sociale in società quotate e al 10% del capitale sociale in società non quotate), negli ultimi cinque anni, con l'indicazione circa il loro stato alla Data del Documento di Registrazione. Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Società/ente Cariche ricoperte/ Partecipazioni Stato della carica/ partecipazione Oasi Diagram S.p.a. Presidente In essere Associazione Studi Banca e Borsa Presidente Collegio Sindacale In essere Abi Membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio Cessata ICBPI Vice Presidente, Consigliere, Direttore Generale, Amministratore Delegato Cessata CartaSi SpA Presidente e Consigliere Cessata ICBPI Membro del C.E. Cessata Key Client Card & Solutions Vice Presidente Cda Cessata Help Line SpA Vice Presidente e Consigliere Cessata Siteba SpA Presidente e Amm.tore delegato Cessata Iconcard SpA Presidente Cessata Si Holding SpA Presidente Cessata Si Servizi SpA Presidente Cessata Si Call Spa Presidente Cessata HI-MTF Vice Presidente Cessata Centrosim Spa Consigliere e Cessata Michele Stacca Attività di direzione e amministrazione in società del settore bancario; Attività di amministrazione in società del settore monetica, finanziario e informatico; Rappresentante di Associazioni di Categoria Documento di Registrazione relativo all'Emittente 131 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Società/ente Cariche ricoperte/ Partecipazioni Stato della carica/ partecipazione membro del C.E. Giuseppe d'Andrea Dottore commercialista e Revisore dei conti Help Phone Vice Presidente Cessata Seceti Serv. Centralizzati S.p.A Presidente Cessata Cim Italia Spa Presidente Cessata Banca Popolare di Altamura Direttore Generale Cessata Banca Popolare della Murgia Direttore Generale Cessata Banca Popolare di Puglia e Basilicata Amministratore dal 14/10/2010 e Vice Presidente Vicario dal 24/09/2013 In essere Gruppo Industriale Styling srl Presidente Collegio Sindacale In essere Volkswagen Zentrum Bari srl Componente del Consiglio di Amministrazione In essere Autocity BAT srl Componente del Consiglio di Amministrazione In essere Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari Presidente della Commissione studi Principi Contabili Nazionali e internazionali In essere Scuola di formazione dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari Docente per l'area tecnica bancaria e finanza aziendale In essere Colcos Srl Amministratore In essere Attività di amministrazione in società del settore bancario Attività di consulente di istituti di credito in materia di analisi e contenzioso bancario, come C.T.U e, conciliatore presso la CONSOB, nonché attività di docenza presso gli Ordini Professionali Incarichi di sindaco, revisore contabile e amministratore in società di capitali Giovanni Documento di Registrazione relativo all'Emittente 132 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Società/ente Colangelo Cariche ricoperte/ Partecipazioni Stato della carica/ partecipazione Unico Eco Building Srl Socio In essere Sagis Costruzioni Srl Socio In essere Life3 energy Srl Presidente CdA In essere Altobradano Srl Presidente CdA In essere Basento Greenenergy Srl Consigliere In essere Vulture Energy Srl Vice Presidente CdA In essere Lucania Energy Srl Vice Presidente CdA In essere La Gambarda Sarl Presidente CdA In essere C. G. Building Srl Amministratore Unico In essere Non Performing Loans Spa Sindaco effettivo Cessato Aedes BPM Real Estate sgr Consigliere Cessato AEDES spa Consigliere di Amministrazione In essere NOVA RE spa Presidente Cda In essere Golf Tolcinasco Presidente CdA In essere Acciaierie Valbruna spa Consigliere di Amministrazione e Consigliere Delegato In essere Poeti srl Amministratore Unico In essere Ambrofin Gestione Fiduciarie spa, Fiscambi Componente Collegio Cessato Imprenditore. Attività di amministrazione e gestione in società del settore agricolo e attività di amministrazione in società del settore energetico, bancario e finanziario. Attività di docenza e collaborazione presso le Facoltà di Agraria delle Università di Bari e della Basilicata. Attività di Consulente peritale presso il Gruppo di Assicurazioni Reale Mutua. Benedetto Ceglie Dottore commercialista. Revisore dei Conti - CTU. Attività di amministrazione in società del settore industriale, bancario e finanziario. Attività di amministrazione e gestione in società ed enti Documento di Registrazione relativo all'Emittente 133 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale del settore pubblico. Presidente e componente di molteplici Organismi di Vigilanza. Società/ente Leasing Sud spa, Fiscambi Factoring spa, Caboto Gestioni Sim spa, Unicredit SIM spa del Gruppo Bancario Unicredito Italiano, Cariche ricoperte/ Partecipazioni Stato della carica/ partecipazione Sindacale Intesa Bci Italia Sim spa del Gruppo Bancario Intesa Bci, Banca Caboto spa, Intesa Gestione Crediti spa, Intesa Distribution Services srl del Gruppo Bancario Banca Intesa, Banca Cattolica spa del Gruppo Credito Italiano, Foggia Calcio srl del Gruppo Caripuglia, Comune di Monteiasi, Amministrazione Provinciale di Taranto – Azienda Sanitaria Locale di Taranto – AMAT Azienda municipalizzata per i trasporti pubblici del Comune di Taranto, Confindustria/Federazione dell'industria della Puglia, Finindustria srl, Consorzio Interfidi della Provincia di Taranto, Sistema BIC Basilicata, Cassa Edile della Provincia Ionica, Ente Scuola Edile di Taranto Domenico Digiesi Consiglio Notarile Bari Componente CdA In essere Comitato Regionale Pugliese Componente CdA In essere Cassa Nazionale del Notariato di Roma Rappresentante Regionale Cessato Dileo Pietro Spa Amministratore Unico In essere Notaio. Attività di gestione in società del settore agrario. Esperienza professionale nel settore bancario e finanziario. Rappresentante in associazioni di categoria Pietro Dileo Imprenditore. Attività di amministrazione e gestione in società del settore industriale, Documento di Registrazione relativo all'Emittente 134 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Società/ente Cariche ricoperte/ Partecipazioni Stato della carica/ partecipazione Banca Popolare della Murgia Amministratore Cessato Caseificio Pugliese di Corato Amministratore Cessato Associazione Provinciale Cerealicoltori "Peuceti" Presidente Cessato Società Cooperativa Agricola "Silvium G.nni XXIII" Socio e Presidente In essere Società Agricola NP srl Socio e Amministratore In essere Azienda Agricola Nardulli srl Socio Liquidatore In essere Consorzio Lino Lana Lenticchia di Altamura Socio e componente del Consiglio Direttivo In essere Istituto Banco di Napoli – Fondazione Amministratore In essere Svimez Amministratore In essere Facoltà di Economia dell'Univ. Basilicata Presidente del Comitato coordinatore Cessata Banca del Sud SpA Presidente onorario Cessata Teatro Stabile di Napoli Presidente Cessata Università di Perugia, Calabria, Salerno, Napoli Professore Cessato Banco di Napoli SPA Consigliere Cessato SIOI Presidente del Consiglio Direttivo Cessato Comitato Tecnico Scientifico regione Campania Membro Cessato attività di amministrazione in società del settore bancario. Rappresentante di associazioni di categoria. Salvatore Nardulli Imprenditore. Attività di amministrazione e gestione in società del settore agricolo, attività di amministrazione in società del settore bancario. Rappresentante di associazioni di categoria. Adriano Giannola Docente universitario. Attività di amministrazione e gestione in società del settore bancario e finanziario. Rappresentante di associazioni di categoria. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 135 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Leonardo Patroni Griffi Società/ente Cariche ricoperte/ Partecipazioni Stato della carica/ partecipazione Ass.ne Casse di Risp. Italiane Consigliere Cessato Comitato di Sorveglianza della liquidazione Coatta amministrativa della Banca di Credito Cooperativo di Aversa Componente Cessato BCC di Alberobello e Sammichele di Bari Componente della procedura di amministrazione Straordinaria Cessata Cooperativa Piano della Spina e della Banca di Cosenza Commissario Liquidatore Cessato Collegio di Napoli dell'Organo decidente dell'Arbitro Bancario Finanziario Componente supplente di nomina Banca d'Italia In essere Associazione Bari Advisor specializzata nel Private equity e nelle operazioni di finanza innovativa Socio In essere Cerim, Centro Studi per il Risanamento dell'Impresa Socio e membro del Consiglio Direttivo In essere Bari Bar Association e International Bar Association Membro In essere Studio Legale Patroni Griffi Socio Cessato Saicaf spa Amministratore Cessato BCC Cervino e Durazzano, Banca di Cosenza Componente dei Comitati di Sorveglianza Cessato Banca Popolare Valle d'Itria e Magna Grecia Commissario Liquidatore Cessato Commissione sull'arbitrato Componente designato dall'Ordine degli Avvocati di Bari Cessato Simi Sistemi Spa, Belleli Montaggi Srl; Belleli Ricerche Scpa; Majestic Srl, Italforno Spa; Coop. XIX luglio arl Componente e Presidente di collegi sindacali e di collegi di revisori in società di capitali Cessato Comitato Regionale Fin Puglia Presidente del Cessato Avvocato. Attività di amministrazione in società del settore bancario e finanziario. Attività didattica presso: Università di Bari - Facoltà di Economia, Scuola Forense Barese e altri ordini professionali. Autore di varie pubblicazioni in materie economiche e giuridiche. Antonello Presta Dottore commercialista e revisore legale. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 136 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Attività di amministrazione e gestione in società ed enti del settore industriale, bancario e finanziario. Filippo Simone Stato della carica/ partecipazione collegio dei revisori Associazione Italiana dottori Commercialisti Presidente In essere Edil Project Srl, Complesso FUORI LE MURA; Progetto rigenerazione Urbana Ambito San Paolo promosso IACP Bari Amministratore In essere Maestrale Srl Hotel Boston Socio In essere Puglia e Turismo – Soc. Consortile A.R.L. Amministratore In essere Vele al Vento Srl, Hotel Parco dei Principi Amministratore In essere Bewons Company Srl Socio In essere Imprenditore. Attività di amministrazione e gestione in società del settore edilizio, turistico alberghiero e servizi. Cariche ricoperte/ Partecipazioni Società/ente Attività di amministrazione in società del settore bancario e finanziario. 14.1.2. Direzione Generale La seguente tabella riporta le informazioni concernenti i componenti della Direzione Generale alla Data del Documento di Registrazione. Nome e cognome Luogo e data di nascita Carica Alessandro Maria Piozzi Perugia (PG) Direttore Generale Francesco Paolo Matera (MT) Acito 17/08/1964 Data ultima nomina 01/11/2012 15/05/1957 Vice Direttore Generale 16/05/2014 I suddetti componenti della Direzione Generale non hanno rapporti di parentela con gli amministratori, con i componenti del Collegio Sindacale, con gli altri membri della Direzione Generale o con altri dirigenti apicali dell'Emittente. Per quanto a conoscenza della Società, nessuno dei principali dirigenti ha, negli ultimi cinque anni, riportato condanne in relazione a reati di frode o bancarotta né è stato associato nell'ambito dell'assolvimento dei propri incarichi a procedure di amministrazione controllata o liquidazione. Inoltre, nessuno di tali soggetti è Documento di Registrazione relativo all'Emittente 137 stato ufficialmente incriminato da parte di autorità pubbliche o di vigilanza (comprese le associazioni professionali designate) nello svolgimento dei propri incarichi, né è stato interdetto dalla carica di amministrazione, direzione o vigilanza di Banca Popolare di Puglia e Basilicata o dalla carica di direzione o gestione di altre società. Ispezioni della Banca d'Italia Quanto all'irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie da parte di Autorità di Vigilanza si rileva quanto segue: con riferimento all'ispezione condotta fra il 2009 e il 2010, è stata irrogata una sanzione amministrativa di Euro 49.000,00 all'allora Direttore Generale, Ronzo Errico; con riferimento all'ispezione condotta fra il 2012 e il 2013, è stata irrogata una sanzione amministrativa di Euro 54.000,00 all'allora Direttore Generale, Ronzo Errico; La seguente tabella indica le società di capitali o di persone di cui i componenti della Direzione Generale sono, o sono stati membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza, ovvero Soci, negli ultimi cinque anni, con l'indicazione circa il loro stato alla Data del Documento di Registrazione. Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Alessandro Maria Piozzi Dirigente. Attività di direzione e amministrazione in società del settore bancario. Francesco Paolo Società/ente Cariche ricoperte/Partecipazioni Stato della carica/partecipazione alla Data del Documento di Registrazione Associazione Nazionale Private Banking Consigliere In essere Banca Sara Direttore Generale Cessato Unicredit/Banca di Roma Vice Direttore Generale Cessato Capitalia Direttore Centrale Cessato Banco di Sicilia Vice Direttore Generale Cessato Banca Mediterranea Amministratore Delegato Cessato Banca Popolare di Vicenza Vice Direttore Generale Cessato Banca Popolare Udinese Vice Direttore Generale Cessato BNL BNP Paribas Responsabile Valorizzazione Portafoglio Clienti Cessato BNL BNP Paribas Direttore Territoriale Corporate Cessato Unicredit Corporate Banking Condirettore Regionale Corporate Sud Cessato Banca di Roma Area Manager Corporate Sud Cessato Banca Intesa Direttore Corporate Umbria Cessato Acito Dirigente. Attività di direzione e amministrazione in società del settore bancario. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 138 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Società/ente Cariche ricoperte/Partecipazioni Stato della carica/partecipazione alla Data del Documento di Registrazione Adriatico Centrale Banca Intesa Direttore Centro Corporate Bari Cessato Banca Commerciale Italiana Funzionario Settorista Cessato 14.1.3. Collegio Sindacale Il Collegio Sindacale di Banca Popolare di Puglia e Basilicata è stato nominato dall'assemblea ordinaria dei Soci in data 29 aprile 2014, dura in carica tre esercizi ed è rieleggibile. I componenti del Collegio Sindacale sono indicati nella tabella che segue: Nome e cognome Giovanni Barbara Pasquale Basile Cosimo Damiano Latorre Filippo Tricarico Vincenzo Tucci Luogo e data di nascita Alessano (LE) 19/12/1960 Altamura (BA) 20/06/1971 Taranto (TA) 28/11/1959 Altamura (BA) 29/01/1950 Gioia del Colle (BA) 26/04/1971 Giancarlo Angelo Piizzi Bisceglie (BA) Alessandro Grange 13/05/1960 Roma (RO) 11/09/1950 Carica Data ultima nomina nella carica Scadenza del mandato Presidente 29/03/2014 31/12/2016 Sindaco Effettivo 29/03/2014 31/12/2016 Sindaco Effettivo 29/03/2014 31/12/2016 Sindaco Effettivo 29/03/2014 31/12/2016 Sindaco Effettivo 29/03/2014 31/12/2016 Sindaco Supplente 29/03/2014 31/12/2016 Sindaco Supplente 29/03/2014 31/12/2016 Nessuno dei membri del Collegio Sindacale ha rapporti di parentela con gli altri componenti del Collegio Sindacale, con i componenti del Consiglio di Amministrazione, con i membri della Direzione Generale o con altri dirigenti apicali dell'Emittente. Per quanto a conoscenza della Società, nessuno dei membri del Collegio Sindacale ha, negli ultimi cinque anni, riportato condanne in relazione a reati di frode o bancarotta né è stato associato nell'ambito dell'assolvimento dei propri incarichi a procedure di amministrazione controllata o liquidazione. Inoltre, fatta eccezione per quanto di seguito evidenziato, nessuno di tali soggetti è stato ufficialmente incriminato da parte di autorità pubbliche o di vigilanza (comprese le associazioni professionali designate) nello svolgimento Documento di Registrazione relativo all'Emittente 139 dei propri incarichi, né è stato interdetto dalla carica di amministrazione, direzione o vigilanza di Banca Popolare di Puglia e Basilicata o dalla carica di direzione o gestione di altre società. Quanto all'irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie da parte di Autorità di Vigilanza si rileva quanto segue: con riferimento all'ispezione condotta fra il 2009 e il 2010, la Banca d'Italia ha irrogato una sanzione amministrativa di Euro 21.000,00 a ciascuno dei seguenti sindaci allora in carica: Catapano Giuseppe, Ludovico Claudio, Massari Lanfranco; con riferimento all'ispezione condotta fra il 2012 e il 2013, la Banca d'Italia ha irrogato una sanzione amministrativa di Euro 24.000,00 al sindaco Conca Stefano, allora in carica e di Euro 24.000,00 a ciascuno dei sindaci Tucci Vincenzo e Basile Pasquale, tuttora in carica; con delibera 22 luglio 2009, n.16968, la Consob ha irrogato nei confronti del Presidente del Collegio Sindacale, Giovanni Barbara, la sanzione amministrativa pecuniaria pari a Euro 60.000,00 per irregolarità inerenti al contenuto del prospetto informativo della società Aicon S.p.A., presso la quale lo stesso rivestiva, all'epoca dei fatti contestati, la carica di Presidente del Collegio Sindacale. La seguente tabella indica le società di capitali o di persone in cui i componenti del Collegio Sindacale siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza, ovvero Soci in misura rilevante (ossia in misura superiore al 2% del capitale sociale in società quotate e al 10% del capitale sociale in società non quotate), negli ultimi cinque anni, con l'indicazione circa il loro stato alla Data del Documento di Registrazione. Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Società/ente Cariche ricoperte/Partecipazioni Stato della carica/partecipazione alla Data del Documento di Registrazione Giovanni Barbara Gruppo Alitalia Presidente Collegio Sindacale In essere American Express Service E.L.I. Presidente Collegio Sindacale In essere Gruppo Editoriale L'Espresso Presidente Collegio Sindacale In essere Gruppo Credit Suisse Presidente Collegio Sindacale In essere Presidente dell'Organismo di Vigilanza presso varie società tra cui assicurative e bancarie. Piaggio & C. S.p.A. Presidente Collegio Sindacale In essere Intermarine S.p.A. Presidente Collegio Sindacale In essere Attività di docenza Cattolica del Sacro Cuore di Milano. State Street Bank S.p.A. Presidente Collegio Sindacale In essere State Street Holding S.r.l. Presidente Collegio Sindacale In essere Fondo Investimenti per l'Abitare Presidente del Comitato Consultivo In essere Corporate Governance (Confindustria) Coordinatore In essere Dottore commercialista e revisore legale. Attività di controllo in società del settore bancario e industriale. Autore di varie pubblicazioni in materie economiche e giuridiche. Attività di consulenza legale e Documento di Registrazione relativo all'Emittente 140 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale fiscale per ristrutturazioni di gruppi bancari e industriali. Pasquale Basile Dottore commercialista e revisore legale. Attività di controllo in società del settore bancario e industriale. Attività di amministra-zione e gestione in società ed enti del settore pubblico. Società/ente Cariche ricoperte/Partecipazioni Stato della carica/partecipazione alla Data del Documento di Registrazione Ist. Governo Societario Membro del Comitato Scientifico In essere Banche in Amm.ne Straordinaria Componente del Comitato di Sorveglianza Cessato Rivista Fiscalità Internazionale Componente del Comitato Direttivo In essere Rivista Soc. e Contratti Bilancio e Revisione Componente Comitato Scientifico In essere C.E.D.A. Servizi srl Amministratore Unico In essere Coop. di garanzia di Altamura Scarl Presidente Collegio Sindacale In essere Incanto Group Srl Presidente Collegio Sindacale Cessato Altoni Leather Italy spa Sindaco Effettivo In essere La Martingala srl Sindaco Effettivo Cessato Polo Group srl Sindaco Effettivo In essere Simgest srl Sindaco Effettivo In essere Costruzioni Scarabaggio srl Sindaco Effettivo In essere Altea Divani e Poltrone Srl Sindaco Supplente In essere Villa Milano Srl Sindaco Supplente In essere Costruzioni Elite Srl in liquidazione Sindaco Supplente Cessato Comune di Poggiornsini Revisore Unico Cessato Soc. Im. Co. 2000 Srl Sindaco Effettivo Cessato Digamma Soc. Consortile Sindaco Effettivo Cessato Impresa Montemurno Sindaco Effettivo Cessato Dileo Pietro SpA Sindaco Effettivo Cessato Soc. Cofidi Consigliere Cessato Documento di Registrazione relativo all'Emittente 141 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Cosimo Damiano Latorre Dottore commercialista revisore legale. Cariche ricoperte/Partecipazioni Stato della carica/partecipazione alla Data del Documento di Registrazione LaCaita Pietro Srl Presidente Coll. Sind. In essere Cantina Oleificio Il Muggieri soc. A.r.l. Sindaco In essere CTO Spa Consulente Cessato PrimeConsult Spa Consulente Finanziario Cessato Soc. Immobiliare Edilizia Sole Srl, Opificio Sociale Arl, Edilizia Ionica Srl, Solemar Srl Liquidatore Cessato Coll. Rev. Dei Conti (TA) Componente Cessato BCC di Maruggio, Gruppo Az. Locale, Lacaita Pietro Srl, Consorzio Fidi (Ta) Presidente Coll. Sindacale Cessato Soc. Stilgom Srl, Kumithal Srl, Gruppo Azione Locale, Jet Srl, Studio 100 Tv Srl, Isolcover Srl, Mista Torre Moline Spa, Smarin Spa, "Cantina Ruggieri Arl Sindaco Effettivo Cessato Frucom Sas, Graphika P.B., Diemme Srl, Fruttiitalia Srl, Wine Company, Tribunale di Taranto, La Solidarietà II, Ultral Srl, Marasco Maria, Bongermino L., Principe Franz Srl Curatore Fallimentare Cessato Consorzio sviluppo Industriale Consulente Fiscale Cessato Comune di Pulsano Consulenza esterna Cessato Tribunale di Taranto Penale e Civile Consulente Tecnico e Perito Cessato Cereal Sud Srl Presidente Collegio Sindacale In essere Monti del Nero Srl Presidente Collegio Sindacale In essere e Attività di controllo in società del settore bancario e industriale Attività didattica presso ordini professionali ed enti vari. Filippo Tricarico Dottore commercialista e Società/ente Documento di Registrazione relativo all'Emittente 142 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Società/ente Cariche ricoperte/Partecipazioni Stato della carica/partecipazione alla Data del Documento di Registrazione Gitre Srl Presidente Collegio Sindacale In essere Industria Molitoria Mininni Srl Sindaco Effettivo In essere Trib. Bari CTU in varie cause c/o Trib. Bari Curatore Fallimentare in n.5 procedure In essere Commercial Fidi Scpa Presidente Collegio Sindacale Cessato Censa Spa Componente Collegio Sindacale Cessato Birreria Italiana Spa Componente Collegio Sindacale Cessato Aia Spa Componente Collegio Sindacale Cessato Molino Loizzo Srl Componente Collegio Sindacale Cessato Ist. Oss. Radar Componente Collegio Sindacale Cessato Aleandri Spa Sindaco Effettivo In essere Soc Coop. Agr. SilviumGiovanni XXIII" Sindaco Effettivo In essere Goal s.r.l. Amministratore Unico In essere Per One S.r.l. Amministratore Unico In essere Cerignola TTV Srl Amministratore Unico In essere TNG Group Srl Amministratore Unico In essere La Nuova Energia Distretto Produttivo Regionale Vice Presidente In essere ASFIM Componente del Consiglio e Segretario Nazionale In essere Coop. Sociale Questa Città arl Presidente Coll. Sindacale In essere Coop. Sociale Campo dei Presidente Coll. Sindacale In essere revisore legale CTU. Attività di controllo in società del settore bancario e industriale Attività didattica presso Tecnopolis Vincenzo Tucci Dottore commercialista e revisore legale. Attività di controllo in società del settore bancario e industriale. Attività di consulenza e amm.ne per conto di Pmi, Enti Nazionali e Internazionali Giancarlo Angelo Piizzi Documento di Registrazione relativo all'Emittente 143 Nome, cognome, competenza ed esperienza in materia di gestione aziendale Società/ente Dottore commercialista e revisore legale. Attività di controllo in società del settore bancario e industriale. Miracoli arl Alessandro Grange Dottore commercialista e revisore legale. Cariche ricoperte/Partecipazioni Stato della carica/partecipazione alla Data del Documento di Registrazione Seda Srl Presidente Coll. Sindacale In essere Soc. D'Agostino Presidente Coll. Sindacale In essere Micotec Srl Componente Coll. Sind. In essere Clessidra SGR S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale In essere Anima Holding S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale In essere BCC Giovanni Toniolo Presidente del Collegio Sindacale In essere Fondo Sanità Presidente del Collegio dei Revisori In essere Fondo Pensione Deutsche Bank Presidente del Collegio dei Revisori In essere Anima SGR S.p.A. Sindaco Effettivo In essere BBVA Finanzia S.p.A. Sindaco Effettivo In essere Banco di Napoli Spa Sindaco Effettivo Cessato Banco di Sicilia Sindaco Effettivo Cessato Aeroporti di Roma Sindaco Effettivo Cessato Gruppo Buffetti Sindaco Effettivo Cessato Flex Srl Sindaco Effettivo Cessato Attività di controllo in società del settore bancario e industriale. Attività di docenza Università degli Studi "La Sapienza" – Facoltà di Economia. Incarichi di sindaco, revisore contabile e amministratore in società di capitali ed Enti Pubblici 14.2. Conflitti di interessi dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei componenti del Collegio Sindacale e dei principali dirigenti La Banca gestisce i conflitti di interesse nel rispetto di quanto previsto dall'art. 2391 del Codice Civile e dell'articolo 136 del TUB. Nessuno dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Direzione Generale risulta aver avuto o avere interessi in potenziale conflitto tra gli obblighi nei confronti dell'Emittente e i propri interessi privati e/o altri obblighi in operazioni che possano essere considerate straordinarie, per il loro carattere o le loro condizioni, effettuate dall'Emittente o da società dallo stesso controllate, durante l'ultimo esercizio e durante quello in corso, ovvero in operazioni di uguale genere effettuate nel corso dei precedenti esercizi ma non ancora concluse, salvo quelle eventualmente inerenti le operazioni trattate nel rispetto della normativa vigente e delle procedure previste, in particolare, dall'art. 2391 del Codice Civile, dall'art. 136 del TUB, dal Regolamento Parti Correlate nonché dalla disciplina di Banca d'Italia in materia di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati". Documento di Registrazione relativo all'Emittente 144 Alla luce della normativa emanata dalle Autorità di Vigilanza, il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente, con delibera del 19 dicembre 2012 ha adottato il "Regolamento delle Operazioni con Soggetti Collegati" che ha lo scopo di disciplinare e assicurare le modalità di individuazione, approvazione, esecuzione e comunicazione al mercato delle operazioni con i soggetti collegati poste in essere direttamente ovvero per il tramite di società controllate, e di assicurare il rispetto dei limiti prudenziali per le attività di rischio nei confronti degli stessi. Al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.14 del presente Documento di Registrazione sono illustrati in forma tabellare gli affidamenti diretti erogati in favore di esponenti aziendali attualmente in carica. Per informazioni aggiuntive si rimanda al Capitolo 19, Paragrafo 19.1 (Operazioni con parti correlate) del presente Documento di Registrazione. Al fine della verifica del requisito di indipendenza degli esponenti aziendali, con delibera del 13/02/2014, la Banca ha definito (e comunicato alla Banca d’Italia con apposita comunicazione del 27/02/2014) i seguenti parametri in base ai quali effettuare la valutazione sulla significatività o meno delle relazioni commerciali, creditizie o professionali, tenendo conto dei criteri di riferimento indicati nell’art. 30 dello Statuto (rilevanza/importanza del rapporto per la Banca ovvero rispetto alla situazione patrimoniale del singolo consigliere): relazioni commerciali: sono considerate significative le relazioni dirette ed indirette intrattenute con la Banca che superano il 10% del volume d’affari dell’esponente aziendale; relazioni professionali: sono considerate significative le relazioni dirette ed indirette intrattenute con la Banca che superano il 10 % del volume d’affari dell’esponente aziendale; relazioni creditizie: sono considerati significativi gli affidamenti diretti ed indiretti concessi all’esponente aziendale se superno il 5% del Patrimonio di Vigilanza della Banca. Nella valutazione della significatività della relazione creditizia rispetto alla situazione patrimoniale del singolo consigliere si tiene conto di diversi parametri a seconda della tipologia di relazione. In particolare, per i mutui si considerano il rapporto rata/reddito o rata/cash flow; per i fidi commerciali, la coerenza con l’ordinaria e fisiologica operatività dell’azienda; per i fidi in conto corrente, le fisiologiche necessità di liquidità. Nel valutare la sussistenza del requisito di indipendenza degli esponenti Stacca dott. Michele e Giannola prof. Adriano, anche alla luce delle relazioni commerciali/professionali intercorse nel corso del 2014 rispettivamente tra la Banca e la società Oasi - Outsourcing Applicativo e Servizi Innovativi SpA (nella quale l'esponente aziendale dott. Michele Stacca riveste la carica di Presidente) e tra la Banca ed il prof. Giannola, il Consiglio di Amministrazione ha valutato non significative le relazioni commerciali/professionali con gli esponenti in ragione del mancato superamento delle soglie di significatività della relazione definite nella delibera del 13/02/2014. Eventuali accordi o intese Non sussistono accordi o intese con i principali azionisti, clienti, fornitori o altri, a seguito dei quali le persone di cui al precedente Paragrafo 14.1 (Organi sociali e principali dirigenti) sono state scelte quali membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale o quale Direttore Generale. Eventuali restrizioni Non risultano altresì restrizioni concordate da membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale o dal Direttore Generale per quanto riguarda l'eventuale cessione entro periodi di tempo determinati dei titoli dell'Emittente detenuti dagli stessi in portafoglio. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 145 15. REMUNERAZIONI E BENEFICI 15.1. Compensi ad Amministratori, Sindaci e membri della Direzione Generale Di seguito sono riportati i compensi lordi destinati a qualsiasi titolo e sotto qualsiasi forma, per l'esercizio 2013 dall'Emittente ai componenti del Consiglio di Amministrazione, ai membri del Collegio Sindacale e ai componenti la Direzione Generale (Direttore Generale, Vice-Direttori Generali) della Banca. Consiglio di amministrazione Gli emolumenti attribuiti ai Consiglieri di Amministrazione nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 sono indicati nella tabella che segue: Compenso lordo Contr. prev. INPS carico Banca Grippa 44 0 Caso 185 14 D'Ayala 10 1 Moramarco 10 2 Marrulli 76 10 Saraceno 10 1 Striccoli 4 1 D'andrea 29 0 Giannola 8 1 Massari 7 1 De vito 17 2 Colangelo 7 1 Stacca 2 0 Di Ciommo 11 0 Dileo 5 1 Simone 1 0 Presta 8 0 Totale 436 34 Totale complessivo 470 0 (dati in migliaia di Euro) Collegio Sindacale Nella tabella sottostante sono indicati i compensi (indicati in Euro) corrisposti nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 ai componenti del Collegio Sindacale di Banca Popolare di Puglia e Basilicata. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 146 COMPENSI A SINDACI 2013 importo lordo (dati in migliaia di Euro) Catapano Giuseppe 98 Ludovico Claudio 41 Conca Stefano 73 Basile Pasquale 93 Tucci Vincenzo 99 Latorre Cosimo Damiano 36 Tricarico Filippo 52 Piizzi Giancarlo 3 Marturano Anna Maria 21 Totale 517 Principali dirigenti COMPENSI A DIRIGENTI (dati in migliaia di Euro) Piozzi Alessandro Maria Longo Domenico Monti Andrea Totali Remunerazione fissa 556 246 231 1.032 Bonus e altri incentivi 41 19 18 78 596 265 248 1.110 Descrizione TOTALE 15.2. Ammontare degli importi accantonati o accumulati dall'Emittente corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici analoghi per la Alla data del 31 dicembre 2013 l'ammontare totale degli importi accantonati o accumulati da Banca Popolare di Puglia e Basilicata per la corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici analoghi era pari a 17.363 migliaia di Euro, mentre il valore non sottoposto a valutazione ex IAS 19 è pari a 18.235 migliaia di Euro. Nessun accantonamento è presente per fine mandato agli amministratori. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 147 16. PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Consiglio di Amministrazione è composto da 11 membri eletti dall'assemblea tra i Soci aventi diritto di voto in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, anche regolamentare, tempo per tempo vigente. Con apposito regolamento interno, approvato dall'assemblea ordinaria, sono previsti limiti al cumulo degli incarichi che possono essere contemporaneamente detenuti dagli amministratori, che tengano conto della natura dell'incarico, delle caratteristiche e delle dimensioni della Società. Restano comunque fermi, ove più rigorosi, i limiti al cumulo degli incarichi previsti dalla disciplina legale e regolamentare. Il Consiglio di Amministrazione, con apposito regolamento da adottarsi con il voto favorevole della maggioranza dei suoi componenti disciplina il proprio funzionamento e quello del Comitato Esecutivo se nominato. Con il medesimo regolamento stabilisce la tempistica, le forme e i contenuti della comunicazione da trasmettere ai singoli componenti degli organi ai fini dell'adozione delle delibere sulle materie all'ordine del giorno. Almeno tre consiglieri devono essere non esecutivi. Ai consiglieri non esecutivi non possono essere attribuite deleghe né particolari incarichi e non possono essere coinvolti, nemmeno di fatto, nella gestione esecutiva della Società. Almeno due consiglieri (che possono coincidere con i consiglieri non esecutivi) devono possedere i requisiti di indipendenza stabiliti nello Statuto dell'Emittente. Sono considerati non indipendenti i consiglieri che: i) abbiano in corso o abbiano avuto con la Società nell'esercizio precedente, direttamente o indirettamente, relazioni commerciali, creditizie o professionali significative; ii) rivestano la carica di amministratore esecutivo in un'altra società controllata dalla Banca; iii) siano Soci o amministratori o abbiano relazioni significative di affari con il soggetto incaricato della revisione legale dei conti della Società; iv) siano coniugi, parenti o affini entro il terzo grado di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai punti precedenti. Si precisa, inoltre, che l'Emittente non rientra nella definizione di "banche di maggiori dimensioni e complessità operativa" come definite dalla Circolare 285 e non è pertanto tenuta all'istituzione di un comitato remunerazione. 16.1. Permanenza nella carica dei componenti degli organi amministrativi, di vigilanza e di direzione I membri del Consiglio di Amministrazione della Banca durano in carica per tre esercizi e possono essere rieletti. Gli Amministratori scadono con l'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio dalla loro nomina. Al fine di garantire continuità alla gestione, il Consiglio, all'infuori del presidente e dei vice-presidenti, si rinnova di un terzo ogni anno, eventualmente arrotondato all'unità più vicina. I componenti del Collegio Sindacale durano in carica per tre esercizi, scadano con l'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili. Le date di scadenza del periodo di permanenza nella carica attuale, per ciascuno dei componenti degli organi di amministrazione e controllo, sono riportate nelle tabelle riepilogative riportate al Capitolo 14, Paragrafo 14.1 (Organi sociali e principali dirigenti). 16.2. Contratti di lavoro stipulati dai componenti del Consiglio di Amministrazione e dai componenti del Collegio Sindacale con Banca Popolare di Puglia e Basilicata che prevedono una indennità di fine rapporto Alla Data del Documento di Registrazione non è vigente alcun contratto di lavoro tra la Banca e i membri del Consiglio di Amministrazione o del Collegio Sindacale che preveda un'indennità di fine rapporto. 16.3. Informazioni sul comitato nomine e retribuzioni, comitato delle parti correlate e sul comitato di controllo Comitato remunerazioni Alla Data del Documento di Registrazione non è previsto alcun comitato remunerazioni. Comitato Rischi Recentemente la Banca d'Italia ha posto prima in consultazione e poi pubblicato in data 6 maggio 2014 nuove disposizioni riguardanti modifiche alle Disposizioni sul Governo Societario emanate nel 2008 le quali prevedono, in particolare e tra l'altro, l'obbligo di costituire in capo alle banche di maggiori dimensioni tre comitati endo-consiliari in materia di "nomine" "rischi" e "remunerazione". Documento di Registrazione relativo all'Emittente 148 Il Consiglio di Amministrazione della Banca, in data 17 aprile 2014 ha inteso recepire prontamente gli orientamenti dell'Autorità di Vigilanza deliberando la costituzione di un comitato endo-consiliare denominato "Comitato Rischi" con funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione in materia di rischi e sistema dei controlli interni. Con particolare riferimento ai compiti in materia di gestione e contro rischi, il comitato svolgerà funzioni di supporto in materia di sistema di controlli interni: nella definizione e approvazione degli indirizzi strategici e delle politiche di governo; nella verifica della corretta attuazione delle strategie, delle politiche di governo dei rischi e del RAF; nella definizione delle politiche e dei processi di valutazione delle attività aziendali e in generale svolgerà tutte le attività che saranno individuate dall'Autorità di Vigilanza. Il "Comitato Rischi" è composto dai seguenti tre amministratori indipendenti, non esecutivi: Nome e cognome Carica/funzione Data prima nomina della carica/funzione CEGLIE Benedetto Consigliere 17/04/2014 SIMONE Filippo Consigliere 17/04/2014 PRESTA Antonello Consigliere 17/04/2014 Comitato remunerazioni Alla Data del Documento di Registrazione non è previsto alcun Comitato Remunerazioni. Comitato amministratori indipendenti Il Comitato Amministratori Indipendenti della Banca è costituito ai sensi del regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con Parti Correlate, adottato con delibera Consob 12 marzo 2010, n. 17221, e del titolo V – Capitolo 5 della Circolare 263 e successive modifiche e integrazioni. Il Comitato Amministratori Indipendenti è composto dai seguenti tre Amministratori Indipendenti non esecutivi: Nome e cognome Carica/funzione Data prima nomina della carica/funzione CEGLIE Benedetto Consigliere 29/03/2014 SIMONE Filippo Consigliere 29/03/2014 PRESTA Antonello Consigliere 21/09/2013 Il Comitato Amministratori Indipendenti è chiamato ad assolvere i compiti previsti dalla normativa sulle operazioni con soggetti collegati e riportati nel "Regolamento delle operazioni con i soggetti collegati", approvato dal Consiglio di Amministrazione del 19 dicembre 2012. In particolare, per le operazioni di maggiore rilevanza i componenti partecipano attivamente alle trattative richiedendo informazioni e formulando osservazioni ai soggetti incaricati della conduzione della negoziazione e dell'istruttoria. Al termine dei lavori predispone parere motivato sulla regolarità formale e sostanziale dell'operazione che sarà portato al Consiglio di Amministrazione. Per le operazioni di minore rilevanza, i componenti il Comitato sono chiamati ad esprimere il proprio parere non vincolante sull'interesse della banca al compimento dell'operazione nonché sulla convenienza e sulla correttezza sostanziale delle relative condizioni. Il Comitato Amministratori Indipendenti può eventualmente farsi assistere da uno o più esperti indipendenti di propria scelta nell'ambito di un budget di spesa assegnato dal Consiglio di Amministrazione. Alla luce dei recenti provvedimenti di Banca d'Italia, il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente sta Documento di Registrazione relativo all'Emittente 149 valutando di assegnare i compiti attribuiti agli Amministratori Indipendenti al Comitato Rischi di nuova costituzione. 16.4. Recepimento delle vigenti norme in materia di governo societario La Banca ha adottato un sistema di amministrazione tradizionale conformemente alle disposizioni in materia di governo societario e, in particolare, a quelle previste dal TUF e dalle relative disposizioni di attuazione, alle "Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche" pubblicate dalla Banca d'Italia in data 4 marzo 2008, alle "Disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari" emanate dalla Banca d'Italia con provvedimento del 30 marzo 2011, nonché alle disposizioni "Applicazione delle disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche" di cui al provvedimento di Banca d'Italia dell'11 gennaio 2012. In particolare, al Consiglio di Amministrazione spetta in via esclusiva la supervisione strategica e la gestione dell'impresa, al Collegio Sindacale il controllo sull'amministrazione mentre la revisione legale dei conti è affidata dall'assemblea dei Soci, su proposta motivata del Collegio Sindacale, a una società di revisione, in applicazione delle vigenti disposizioni normative in materia. In particolare, conformemente alle normative specifiche per le banche emanate dall'Autorità di Vigilanza, l'Emittente ha: redatto il "Progetto di Governo Societario" ai sensi delle "Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche" emanate da Banca d'Italia; adottato il codice etico, che indica i principi, i modelli e le norme di comportamento che la Banca si impegna a seguire in ogni attività, nei rapporti interni, nelle relazioni con il mercato e gli stakeholder, e nei confronti dell'ambiente; adottato il "Regolamento Operazioni con Soggetti Collegati"; adottato, fin dal 2004, un modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, concernente la responsabilità amministrativa delle società per i reati commessi da soggetti apicali o sottoposti. Il citato decreto prevede altresì l'istituzione di un Organismo di Vigilanza interno all'ente, dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo. L'Organismo di Vigilanza ha natura collegiale e ha essenzialmente il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza del modello di organizzazione e gestione previsto da tale disposizione legislativa e curare l'aggiornamento dello stesso. Si segnala, infine, che in data 29 marzo 2014, l'assemblea dei Soci dell'Emittente ha approvato le politiche e prassi di remunerazione attualmente in vigore, secondo le attuali normative vigenti in materia. Si segnala, peraltro, che l'assetto statutario e organizzativo adottato dalla Banca potrà subire, nel prossimo futuro talune modifiche in relazione alle previsioni contenute nel Titolo IV (Governo societario, controlli interni, gestione dei rischi), Capitolo 1 (Governo societario) della Circolare 285. Fatto salvo quanto previsto in relazione ad alcune specifiche disposizioni (la cui entrata in vigore è posticipata al 30 giugno 2017), la Banca dovrà procedere entro l'assemblea chiamata ad approvare il bilancio 2014 agli adeguamenti statutari eventualmente necessari e, entro il mese successivo, all'approvazione degli atti conseguenti a tali modifiche statutarie. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 150 17. DIPENDENTI 17.1. Numero e ripartizione dei dipendenti Nella seguente tabella viene riportato il numero medio dei dipendenti della Banca suddiviso per inquadramento contrattuale (IAS) negli esercizi 2011, 2012, 2013 e il dato medio al 31/05/2014. Le variazioni intervenute nel 2013 – e, in misura più limitata, nel corso del corrente esercizio – sono riconducibili a interventi di riduzione delle spese per il personale e di altri costi amministrativi, finalizzati a incentivare gli esodi del personale dipendente e a conseguire un taglio dei costi su tutte le voci di spesa. La perdita 2013 accoglie, infatti, oneri straordinari per 20 milioni di Euro connessi agli esodi incentivati del personale che consentiranno di ridurre sensibilmente i costi di esercizio a partire già dal 2014. (dati in migliaia di Euro) Personale dipendente 31/05/2014 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 1.166 1.216 1.240 1.238 17 22 22 22 - Dirigenti - Quadri direttivi 449 475 482 472 - Restante personale 700 719 736 744 - 16 22 24 1.166 1.232 1.262 1.262 Altro personale Totale Si rappresenta che tra la data del 31 maggio 2014 e la Data del Documento di Registrazione non sono intervenute variazioni di rilievo dei dati sopra riportati. 17.2. Partecipazioni azionarie e stock option Per quanto a conoscenza dell'Emittente, si indicano di seguito le partecipazioni azionarie detenute nella Banca dai membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e dei componenti della Direzione Generale. Cognome e nome e incarico Grado di parentela Stacca Michele N° di azioni 37.664 Presidente Doveri Donatella Moglie 15.665 Stacca Francesca Figlia 1.446 Stacca Federico Figlio 1.446 Totale 56.221 D'andrea Giuseppe 1.513 Vice Presidente Vicario Vicino Maria Severina Totale Colangelo Giovanni Vice Presidente Documento di Registrazione relativo all'Emittente Moglie 200 1.713 1.456 151 Loiodice Luciana Barbara Moglie Totale 200 1.656 Nardulli Salvatore 10.641 Consigliere Pepe Caterina Moglie 2.656 Nardulli Maria Luisa Figlia 1.510 Nardulli Caterina Figlia 1.510 Totale 16.317 Dileo Pietro 2.631 Consigliere Parisi Rosalia Moglie 1.007 Dileo Domenico Figlio 1.744 Dileo Maria Giuseppina Figlia 1.154 Dileo Enrico Figlio 330 Totale 6.866 Digiesi Domenico 26.000 Consigliere Digiesi Giuseppe Figlio 7.000 Digiesi Aldo Figlio 14.000 Totale 47.000 Simone Filippo 6.981 Consigliere Totale 6.981 Ceglie Benedetto 1.084 Consigliere Pomes Ornella Moglie 2.300 Ceglie Gianluca Figlio 881 Ceglie Simona Figlia 881 Totale 5.146 Presta Antonello 300 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 152 Consigliere Alessano Marcella Moglie Totale 606 Patroni Griffi Leonardo 7.962 Consigliere Totale 7.962 Giannola Adriano 500 Consigliere Totale 500 Basile Pasquale 200 Sindaco Effettivo Tancredi Lucia Moglie Totale 100 300 Latorre Cosimo Damiano 200 Sindaco Effettivo Totale 200 Tricarico Filippo 1.131 Sindaco Effettivo Totale 1.131 Tucci Vincenzo 1.205 Sindaco Effettivo Totale 1.205 Piizzi Giancarlo Angelo 278 Sindaco Supplente Latorre Chiara Moglie Totale 17.3. 306 278 556 Accordi di partecipazione di dipendenti al capitale sociale Non sono presenti accordi di partecipazione dei dipendenti della Banca al capitale dell'Emittente. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 153 18. PRINCIPALI AZIONISTI 18.1. Azionisti che detengono partecipazioni superiori al 2% del capitale Banca Popolare di Puglia e Basilicata è una banca popolare costituita in forma di società cooperativa per azioni e, pertanto, Ai sensi dell'art. 30 del TUB, nessuno può detenere azioni in misura eccedente l'1% del capitale sociale. Lo Statuto della Banca ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5%. Conformemente alla disciplina testé citata, la Società, non appena rileva il superamento di tale limite, contesta al titolare del conto e all'intermediario la violazione del divieto e non provvede all'iscrizione del medesimo nel libro soci. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso inutilmente tale termine, i relativi diritti patrimoniali successivamente attribuiti alle stesse azioni fino alla data della loro alienazione vengono acquisiti dalla Società e destinati a scopi mutualistici, attraverso interventi di carattere sociale e culturale. Il suddetto divieto, tuttavia, non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi. Peraltro, alla Data del Documento di Registrazione, nessun organismo di investimento collettivo risulta essere titolare di una partecipazione uguale o superiore al 2% del capitale sociale della Società. Alla Data del Documento di Registrazione, sulla base delle risultanze del libro soci, delle comunicazioni ricevute e delle informazioni comunque disponibili, non esistono soggetti che detengono strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto in misura superiore al 2% del capitale sociale dell'Emittente. Si segnala infine che al 31 dicembre 2013 la compagine sociale della Società è composta da n. 30.019 Soci/Azionisti. 18.2. Diritti di voto diversi in capo ai principali Azionisti dell'Emittente Alla Data del Documento di Registrazione tutti gli Azionisti dispongono dei medesimi diritti di voto, fatta esclusione per coloro non ammessi a Socio ai sensi dell'art. 8 dello Statuto, cui spettano i soli diritti aventi contenuto patrimoniale ai sensi dell'art. 30, comma 6, del TUB. Alla Data del Documento di Registrazione, la Banca non è a conoscenza dell'esistenza di patti in qualsiasi forma stipulati aventi a oggetto l'esercizio del diritto di voto, ovvero che istituiscano obblighi o facoltà di comunicazione per l'esercizio del medesimo, che pongano limiti al trasferimento delle azioni (eccettuato quanto previsto dall'art. 8 dello Statuto riguardante l'acquisizione della qualità di Socio), che prevedano l'acquisto delle azioni o di strumenti finanziari che attribuiscono diritti di acquisto o di sottoscrizione delle stesse o che comunque abbiano per oggetto o per effetto l'esercizio anche congiunto dell'influenza dominante sulla Banca. 18.3. Indicazione dell'eventuale soggetto controllante ai sensi dell'art. 93 del TUF L'art. 30, comma 1, del TUB e l'art.23, comma 3, dello Statuto prevedono che ogni Socio abbia un solo voto in assemblea, qualunque sia il numero delle azioni a lui intestate. Ciascun Socio può rappresentare fino a un massimo di tre Soci. Conseguentemente, alla data del presente Documento di Registrazione, non esiste un soggetto controllante l'Emittente. 18.4. Patti parasociali La Banca non è a conoscenza della presenza di accordi o altri patti parasociali tra gli Azionisti che abbiano a oggetto le azioni della Banca stessa, dalla cui attuazione possa scaturire in futuro una variazione dell'assetto di controllo dell'Emittente. L'Emittente, inoltre, non è a conoscenza di accordi o intese con i principali Azionisti, clienti, fornitori o altri, a seguito dei quali sono stati nominati componenti degli organi di amministrazione, direzione o controllo o principali dirigenti. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 154 19. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE La vicinanza degli esponenti aziendali e di altri soggetti ai centri decisionali della Banca potrebbe compromettere l'oggettività e l'imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti. Al fine di mitigare il rischio in parola, l'Emittente si è dotato di una serie di presidi organizzativi e di controllo coerenti con i requisiti definiti dal Regolamento Parti Correlate e dalla Circolare 263. Il primo di tali presidi è costituito da specifici limiti prudenziali per le attività di rischio nei confronti dei soggetti collegati. Tali limiti, differenziati in funzione delle diverse tipologie di parti correlate, sono rapportati al patrimonio di vigilanza individuale della Banca, rilevato dai dati di bilancio riferiti al 31 dicembre dell'anno precedente. Il complesso delle esposizioni della Banca verso ciascun soggetto collegato non deve superare le seguenti percentuali del patrimonio di vigilanza: Esponenti aziendali Partecipanti di controllo o in grado di esercitare un'influenza notevole Altri partecipanti e soggetti diversi dai partecipanti Altri partecipanti Parti correlate non finanziarie Limiti prudenziali 5% 7,50% 15% 5% Altre parti correlate 7,50% 10% 15% Apposite procedure deliberative "rafforzate" integrano i limiti prudenziali. Le delibere delle operazioni con soggetti collegati di "minore rilevanza" (operazioni con controvalore compreso tra 250 migliaia di Euro ed il 5% del Patrimonio di Vigilanza) e di "maggiore rilevanza" (operazioni con controvalore superiore al 5% del Patrimonio di Vigilanza) sono rimesse alla competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione e prevedono entrambe un parere preventivo non vincolate ad opera del Comitato Amministratori Indipendenti. Le operazioni poste in essere con soggetti collegati rientranti anche nell'ambito di applicazione dell'art. 136 TUB sono sempre deliberate in sede consiliare con le formalità previste dalla citata norma (deliberazione del Consiglio di Amministrazione presa all'unanimità e con il voto favorevole di tutti i componenti del Collegio Sindacale), fermi restando gli obblighi previsti dal Codice Civile in materia di interessi degli amministratori e di operazioni con parti correlate. Ai fini di cui sopra, il "Regolamento delle operazioni con soggetti collegati" adottato dall'Emittente definisce parti correlate: gli "esponenti aziendali" della Banca, per tali intendendosi i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso la Banca medesima. La definizione comprende, per l'attuale struttura della Banca, i componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti del Collegio Sindacale, inclusi quelli supplenti, il Direttore Generale e i Vice Direttori Generali; il "partecipante", vale a dire il soggetto di cui agli artt. 19 e ss. del TUB. Allo stato trattasi di colui che detiene una partecipazione almeno pari al 10% del capitale o delle azioni con diritto di voto, che esercita i diritti a essa inerenti, nonché chi comunque detenga il controllo della Banca, anche congiuntamente con altri, o sia in grado di esercitare un'influenza notevole sulla Banca; "una società o un'impresa", anche costituita in forma non societaria, su cui la Banca è in grado di esercitare il controllo, anche in forma congiunta, o un'influenza notevole; ciascuno dei soggetti che direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciarie o interposte persone: a. controlla la Banca, ne è controllato, o è sottoposto a comune controllo; b. detiene una partecipazione nella Banca tale da poter esercitare un'influenza notevole su quest'ultima; c. esercita il controllo sulla Banca congiuntamente con altri soggetti; Documento di Registrazione relativo all'Emittente 155 i "dirigenti con responsabilità strategiche della Banca", per tali intendendosi i soggetti, diversi dagli esponenti aziendali, che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Banca e anche della società controllante la Banca. Vista l'inclusione del Direttore Generale e dei Vice Direttori Generali tra gli esponenti aziendali, non sono presenti altri dirigenti con responsabilità strategiche all'interno della Banca; le società "collegate della Banca" (entità anche senza personalità giuridica in cui un partecipante di cui al punto 2 eserciti una influenza notevole ma non in controllo o il controllo congiunto); le "joint venture" in cui la Banca è una partecipante; un "fondo pensionistico" complementare, collettivo o individuale, italiano o estero, costituito dalla Banca a favore dei propri dipendenti o di una qualsiasi entità a essa correlata; gli "stretti familiari" dell'esponente aziendale e del soggetto che detiene il controllo della Banca (diretto o indiretto, anche congiuntamente e/o attraverso società fiduciarie o interposta persona) o che esercita un'influenza notevole. Si considerano stretti familiari di un soggetto quei familiari che ci si attende possano influenzare il, o essere influenzati dal, soggetto interessato nei loro rapporti con la Banca; le "entità" nelle quali uno degli esponenti aziendali o degli stretti familiari esercita il controllo, il controllo congiunto o l'influenza notevole o detiene (direttamente o indirettamente) una quota significativa comunque non inferiore al 20% dei diritti di voto; i soggetti, diversi dal "partecipante", in grado di nominare, da soli, il Direttore Generale o uno o più componenti del Consiglio di Amministrazione della Banca, anche sulla base di patti in qualsiasi forma stipulati o di clausole statutarie aventi a oggetto o per effetto l'esercizio di diritti o di poteri. Nel periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie contenute nel presente Documento di Registrazione e sino alla Data del Documento di Registrazione, l'Emittente non ha posto in essere operazioni con proprie parti correlate: che per le relative caratteristiche (significatività, rilevanza, natura delle controparti, oggetto della transazione, modalità di determinazione del prezzo) possano dar luogo a dubbi in ordine alla correttezza del relativo processo decisionale e alla salvaguardia del patrimonio aziendale; qualificabili come operazioni di "maggiore rilevanza"; di "minore rilevanza" a condizioni diverse da quelle ordinarie o in ogni caso a condizioni diverse da quelle applicate per operazioni concluse con clienti terzi indipendenti rientranti nella "clientela primaria". Nelle tabelle che seguono si riepilogano i rapporti intercorsi con parti correlate negli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011, la cui incidenza sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell'Emittente risulta, peraltro, marginale. Si precisa che successivamente al 31 dicembre 2013 e sino alla Data del Documento di Registrazione, l'Emittente non ha posto in essere operazioni significative con parti correlate diverse da quelle che rientrano nell'andamento ordinario delle proprie attività. Nella tabella seguente sono illustrati, con riferimento alla data del 30 giugno 2014 gli affidamenti deliberati a ciascuno degli esponenti aziendali attualmente in carica ed i relativi utilizzi a valere sui predetti affidamenti. Per ciascun esponente aziendale, inoltre, la tabella riepiloga rispettivamente gli affidamenti deliberati a beneficio di stretti familiari o di soggetti connessi all’esponente e i relativi utilizzi. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 156 dati in m igliaia di eu ro al 30/06/2014 Organo Aziendale Esponente CEGLIE DR. BENEDETTO COLANGELO DR. GIOVA NNI DIGIESI NOT. DOMENICO DILEO RAG. PIETRO CONSIGLIO DI NARDULLI DR. SALVATORE A MMINISTRA ZIONE PATRONI GRIFFI AVV. LEONA RDO PRESTA DR. ANTONELLO SIMONE RAG. FILIPPO STA CCA DR. MICHELE BASILE DR. PASQUALE COLLEGIO SINDACALE TRICARICO DR. FILIPPO ACITO DOTT. FRA NCESCO PAOLO DIREZIONE GENERALE PIOZZI ALESSANDRO MARIA T otale com plessivo esponente fidi deliberati 85 683 42 226 51 65 1 00 413 34 20 1.7 18 u tilizzi 67 1 47 47 402 26 1.192 connessi fidi utilizzi deliberati 2.683 2.638 2.497 1 .840 1.937 630 2.367 919 2.7 16 1 .7 22 1 30 100 4.87 0 2.959 50 35 493 488 3.7 05 3.615 26 21.47 4 14.948 T otale deliberato esponente + connessi 85 3.366 2.539 2.162 2.418 2.7 81 230 5.282 50 493 3.7 39 20 26 23.192 T otale u tilizzi esponente + connessi 3.308 1.887 630 91 9 1.7 22 147 3.361 35 488 3.642 16.140 Per ulteriori informazioni in merito alle forme tecniche degli affidamenti richiamati nella tabella che precede, nonché alle garanzie rilasciate, alle principali condizioni praticate e alle procedure deliberative adottate dalla Banca in relazione ai medesimi, si rinvia al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.14 (Rischio riferibile a operazioni con soggetti collegati e a significativi affidamenti diretti erogati in favore di esponenti aziendali) del presente Documento di Registrazione. 31 dicembre 2013 Rapporti in essere con Soggetti Collegati (Parti Correlate e Soggetti Connessi) al 31 dicembre 2013 Per completezza si segnala che nel corso del secondo semestre è stato scritturato a sofferenza, per un totale di 450 migliaia di Euro, il credito vantato nei confronti di soggetto connesso a un esponente aziendale non più in carica alla data del 31 dicembre 2013. 31 dicembre 2012 Tra le attività risultano due posizioni con soggetti connessi a componenti del CdA in stato di sofferenza per complessive 66,2 migliaia di Euro. 31 dicembre 2011 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 157 Contratti di consulenza stipulati con componenti degli organi sociali o con loro parti correlate In data 13 febbraio 2014 il CdA ha deliberato di attribuire al prof. Giannola, consigliere della Banca con profonda esperienza e conoscenza in materia bancaria ed economica, maturata sia in qualità di Presidente della Svimez, l'Associazione per lo sviluppo dell'industria del Mezzogiorno, sia nella veste di docente di economia politica presso l'Università di Napoli, l'incarico di supportare la Presidenza nella definizione delle linee strategiche della Banca, fornendo analisi, studi e ricerche approfondite, da sottoporre di volta in volta all'approvazione del Consiglio. Per tale incarico è stato previsto un compenso di 30.000 Euro annui. In data 13 marzo 2014 il CdA ha deliberato di incaricare la società Oasi - Outsourcing Applicativo e Servizi Innovativi SpA, nella quale l'esponente aziendale dott. Michele Stacca riveste la carica di Presidente, per attività di assesment in materia diantiriciclaggio, funzioni di controllo e sicurezza informatica. Per detta attività è stato previsto un compenso di 61.000 Euro. Si rinvia, inoltre, al Capitolo 16, Paragrafo 16.4 (Recepimento delle vigenti norme in materia di governo societario) per le informazioni circa l'adozione da parte della Banca del Regolamento Operazioni con Soggetti Collegati. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 158 20. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL'EMITTENTE Premessa Nel presente Capitolo sono fornite le informazioni relative alle attività e alle passività, alla situazione finanziaria e ai profitti e alle perdite dell'Emittente relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. Tali informazioni sono state estratte dai seguenti documenti: bilancio di esercizio di Banca Popolare di Puglia e Basilicata relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2013, approvato dall'assemblea ordinaria dei Soci in data 29 marzo 2014.; bilancio di esercizio di Banca Popolare di Puglia e Basilicata relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2012, approvato dall'assemblea ordinaria dei Soci in data 27 aprile 2013; bilancio di esercizio di Banca Popolare di Puglia e Basilicata relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2011, approvato dall'assemblea ordinaria dei Soci in data 24 marzo 2012. La società incaricata della revisione legale dei conti della Banca è KPMG S.p.A., con sede in Milano, via Vittor Pisani n. 25, iscritta al n. 70623 del Registro dei Revisori Legali istituito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. La suddetta Società di Revisione, rispetto ai bilanci della Banca sottoposti a revisione legale durante il periodo al quale si riferiscono le informazioni finanziarie incluse nel presente Documento di Registrazione, ha rilasciato giudizi senza rilievi, ai sensi degli artt. 14 e 16 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39. Si precisa che nelle relazioni rilasciate dalla Società di Revisione sono contenuti dei richiami di informativa, come meglio precisato al successivo Paragrafo 20.4.1 (Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione) del Documento di Registrazione. 20.1. Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011 20.1.1. Schemi Contabili Il presente Paragrafo contiene i dati dello stato patrimoniale, del conto economico, dei prospetti delle variazioni del patrimonio netto e del rendiconto finanziario relativi ai bilanci degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012, 2011, redatti su base individuale secondo i Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS e nel rispetto della Circolare 262. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 159 STATO PATRIMONIALE (dati in migliaia di Euro) Voci dell'attivo 31/12/2013 Var% 31/12/2012 Var% 31/12/2011 10 Cassa e disponibilità liquide 50.339 20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 14.611 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 934.692 60 Crediti verso banche 117.552 -10% 130.148 -4% 135.982 70 Crediti verso clientela 3.117.224 -9% 3.443.497 -9% 3.773.481 19 -58% 44 80 Derivati di copertura 90 Adeguamento di valore delle att.tà finanz.ogg. di copertura -16% -66% 26% 32.208 -13% 60.170 42.695 740.016 37.030 39% -65% 461% -13% 43.373 122.217 131.943 42.452 110 Attività materiali 39.094 -4% 40.595 -3% 41.755 120 Attività immateriali 20.498 0% 20.512 -76% 86.653 20.467 0% 20.467 -74% 78.369 130 Attività fiscali 73.847 -6% 78.691 254% 22.258 a) correnti 17.205 32% 13.020 54% 8.442 b) anticipate 56.643 -14% 65.671 375% 13.816 b1) di cui alla Legge 214/2011 50.298 -13% 57.487 597% 8.250 di cui: - avviamento 140 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismiss. 150 Altre attività Totale dell'attivo Documento di Registrazione relativo all'Emittente 6 0% 6 0% 6 70.620 -10% 78.204 -8% 85.152 4.470.691 -4% 4.671.584 4% 4.485.316 160 STATO PATRIMONIALE (dati in migliaia di Euro) Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2013 Var% 31/12/2012 Var % 31/12/2011 10 Debiti verso banche 539.603 28% 420.173 5% 401.219 20 Debiti verso clientela 2.763.363 -2% 2.809.015 7% 2.615.957 30 Titoli in circolazione 752.194 -25% 1.008.092 8% 936.608 40 Passività finanziarie di negoziazione 452 -48% 872 -25% 1.155 60 Derivati di copertura 3.301 -14% 3.853 30% 2.970 80 Passività fiscali 12.559 -48% 24.031 3% 23.254 a) correnti 11.562 -11% 13.063 49% 8.772 b) differite 997 -91% 10.967 -24% 14.482 100 Altre passività 112.636 8% 104.597 -1% 105.817 110 Trattamento di fine rapporto del personale 17.363 -18% 21.163 8% 19.517 120 Fondi per rischi e oneri 13.555 -13% 15.643 471% 2.739 13.555 -13% 15.643 471% 2.739 25.488 6% 24.076 149% 9.657 683 0% 683 b) altri fondi 130 Riserve da valutazione 150 Strumenti di capitale - 160 Riserve 123.175 -12% 139.716 4% 134.576 170 Sovrapprezzi di emissione 15.814 -87% 122.866 0% 122.619 180 Capitale 101.687 0% 101.439 0% 101.348 -510 787% -58 190 Azioni proprie (-) 200 Utile (perdita) d'esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto Documento di Registrazione relativo all'Emittente -9.989 4.470.691 -92% -4% -124.578 4.671.584 1831% 4% 7.196 4.485.316 161 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 230 240 250 260 270 290 Conto Economico (dati in migliaia di Euro) Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell'attività di negoziazione Risultato netto dell'attività di copertura Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Rettifiche di valore dell'avviamento Utili (Perdite) da cessioni di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Utile (Perdita) d'esercizio 2013 2012 2011 142.833 -59.803 83.030 55.088 -5.576 49.512 76 862 16 28.782 67 27.777 0 938 0 160.105 -64.945 95.159 54.653 -4.996 49.657 121 5.036 0 9.671 -945 8.336 0 2.280 0 152.817 -48.580 104.237 55.121 -4.290 50.830 69 431 -13 170 -796 438 0 529 0 162.278 -45.486 -44.028 -1.146 0 -312 116.792 -142.415 -95.090 -47.325 -2.433 -1.764 -15 19.165 -127.462 0 0 159.644 -144.237 -143.177 -7 0 -1.053 15.407 -125.517 -76.080 -49.437 -13.393 -1.915 -8.261 16.839 -132.246 0 0 155.725 -18.221 -17.087 -1.162 0 28 137.504 -130.030 -80.452 -49.578 -781 -2.516 -579 14.367 -119.539 0 0 0 5 -10.665 -57.902 -5 -174.745 0 1 17.966 676 -9.989 50.168 -124.578 -10.770 7.196 0 0 0 -9.989 -124.578 7.196 Si riportano di seguito i prospetti delle variazioni del patrimonio netto riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 162 Dati in unità di Euro Documento di Registrazione relativo all'Emittente 163 Dati in unità di Euro Documento di Registrazione relativo all'Emittente 164 Dati in unità di Euro Si riporta di seguito il rendiconto finanziario dell'Emittente relativo agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 165 RENDICONT O FINANZIARIO (m etodo indiretto) (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 31/12/2012 31/12/2012 7 9.027 45 .225 39.600 -9.989 -1 24.5 7 8 7 .1 96 1 .421 -1 .31 9 404 -1 6 -0 -1 3 5 1 .5 94 1 41 .688 1 6.658 3.095 A. AT T IVIT A' OPERAT IVA 1. Gestione - risultato di eserc izio (+/-) - plus/minusv alenze su attiv ità finanziarie detenute per la nego ziazione su attiv ità/passiv ità finanziarie v alutate al fair v alue (-/+) - plus/minusv alenze su attiv ità di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di v alore nette per deterio ramento (+/-) - rettifiche/riprese di v alore nette su immobilizzazioni mat. e immat. (+/-) 1 .7 7 9 68.07 7 - accanto namenti netti a fondi rischi e o neri e altri c osti/ricav i (+/-) 1 3.047 1 4.289 2.028 - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di v alore nette dei gruppi di attiv ità in v ia di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) 1 1 .5 62 1 3.063 1 1 .7 07 - - - - altri aggiustamenti (+/-) 9.628 -65.996 -1 .47 5 132.386 -295 .833 -50.194 26.41 1 7 9.924 1 0.692 - - - -1 97 .808 -580.994 -25 .838 -29.093 2. Liqu idità generata/assorbita dalle attiv ità finanziarie - attiv ità finanziarie detenute per la nego ziazione - attiv ità finanziarie v alutate al fair v alue - attiv ità finanziarie disponibili per la v endita - crediti v erso banche: a v ista 20.031 1 7 .51 1 - crediti v erso banche: altri crediti -7 .837 -1 0.7 64 27 .245 283.047 1 91 .265 -21 .951 -1 1 .248 - crediti v erso clientela - altre attiv ità 3. Liqu idità generata/assorbita dalle passiv ità finanziarie - debiti v erso banche: a v ista 8.542 7 .224 -221.020 27 0.666 11.955 -8.231 -5 .7 81 -97 .880 - debiti v erso banche: altri debiti 1 25 .51 1 22.7 83 21 6.383 - debiti v erso clientela -44.646 1 89.535 -257 .806 - titoli in circo lazione -25 5.1 32 7 0.1 33 208.933 - passiv ità finanziarie di negoziazione - - - - passiv ità finanziarie v alutate al fair v alue - - - - altre passiv ità -38.522 -6.006 -57 .67 5 Liqu idità netta generata/assorbita dall'attiv ità operativ a -9.607 20.057 1.361 1. Liquidità generata da 0 6 829 - v endite di partecipazio ni 0 - - - div idendi incassati su partecipazioni 0 - - - v endite di attiv ità finanziarie detenute sino alla scadenza 0 - - - v endite di attiv ità materiali 0 6 829 - v endite di attiv ità immateriali 0 - - - v endite di rami d'azienda 0 - - -264 -7 83 -1.498 - acquisti di partecipazioni 0 - - - acquisti di attiv ità finanziarie detenute sino alla scadenza 0 - - -264 -7 61 -1 .498 - acquisti di attiv ità immateriali - -22 - - acquisti di rami d'azienda 0 - - -264 -7 7 7 -669 2.1 5 0 B. AT T IVIT A' DI I NVEST IMENT O 2. Liqu idità assorbita da - acquisti di attiv ità materiali Liqu idità netta generata/assorbita dall'attiv ità di inv estim ento C. AT T IVIT A' DI PROVVIST A - emissioni/acquisti di azioni proprie 39 280 - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - - - - distribuzio ne div idendi e altre finalità - -2.7 64 -2.265 39 -2.484 -115 -9.831 16.7 97 577 Liqu idità netta generata/assorbita dall'attiv ità di prov v ista LIQUIDIT A' NET T A GENERAT A/ASSORBIT A NELL'ESERCIZIO RICONCILIAZIONE Voci di Bilancio (dati in m igliaia di Euro) 31/12/2013 31/12/2012 - - Vo ci di bilancio 31/12/2012 - Cassa e dispo nibilità liquide all'inizio dell'esercizio 60.1 7 0 43.37 3 42.980 Liquidità totale netta generata/assorbita nell'eserc izio -9.831 1 6.7 97 57 7 - - - 50.339 60.17 0 43.55 7 Cassa e dispo nibilità liquide: effetti della v ariazio ne dei cambi CASSA E DISPONIBILI T A' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO Documento di Registrazione relativo all'Emittente 166 20.1.2. Principi contabili applicati Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il bilancio è redatto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di redazione dello stesso, emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario 1606 del 19 luglio 2002 della stessa, nonché alle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC). Non sono effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS. Principi generali di redazione Il bilancio è predisposto sulla base della Circolare 262. Tali Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota integrativa. La Banca d'Italia ha pubblicato il secondo aggiornamento della Circolare 262 con il quale vengono recepite le novità in materia di principi contabili internazionali IAS/IFRS, come omologate dalla Commissione Europea, che entrano in vigore dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2013. Le novità introdotte nei principi contabili riguardano: emendamenti allo IAS 1 "Presentation of Items in Other Comprehensive Income" e all'IFRS 7 "Offsetting Financial Assets and Financial Liabilities"; nuova versione dello IAS 19 "Employee Benefits"; nuovo IFRS 13 "Fair Value Measurement"; "Annual Improvements to IFRSs 2009-2011 Cycle". Le principali innovazioni introdotte nella Circolare 262 sono: a) la suddivisione delle voci incluse nel "Prospetto della redditività complessiva" in due tipologie, distinte in base alla caratteristica di poter rigirare o meno la riserva patrimoniale in conto economico in un esercizio successivo; b) le informazioni di natura qualitativa e quantitativa sulle attività e passività finanziarie (ad esempio, strumenti derivati, operazioni pronti contro termine) rientranti in accordi quadro di compensazione (master netting agreement) o accordi similari, indipendentemente dal rispetto dei requisiti per la compensazione in bilancio previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, inseriti nella Parte B della Nota integrativa; c) le nuove evidenze informative sui piani a benefici definiti introdotte nella Parte B e Parte C della Nota integrativa; d) le informazioni di natura qualitativa e quantitativa sul fair value e relativi livelli gerarchici, distintamente per le attività valutate al fair value in maniera ricorrente o non ricorrente oppure valutate con criteri di misurazione diversi dal fair value (es. costo ammortizzato) inserite nella Parte A e Parte B della Nota integrativa. Per quanto riguarda le variazioni agli IAS/IFRS di maggiore interesse per la Banca si ricorda che le modifiche introdotte allo IAS 19, che hanno l'obiettivo di favorire una maggiore comprensibilità e comparabilità dei bilanci soprattutto con riferimento ai piani a benefici definiti, sono state recepite già nel Bilancio 2012, avendo la Banca optato per l'applicazione anticipata. Relativamente al nuovo standard IFRS 13, omologato con il Regolamento n. 1255 del 2012, esso, pur non ampliando l'ambito di applicazione del fair value, fornisce una guida su come deve essere misurato il fair value degli strumenti finanziari e delle attività e passività non finanziarie, già previsto da altri principi contabili, concentrando così in un unico principio le regole di misurazione del fair value. Il bilancio è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario, da una nota illustrativa ed è introdotto dalla relazione degli amministratori sulla gestione. Gli importi relativi alle attività e passività nonché ai costi e ricavi non sono compensati tra di loro a meno che tale prassi sia indicata da un principio contabile o da una relativa interpretazione. Il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale e in applicazione del principio della contabilizzazione per competenza economica. Le situazioni finanziarie ed economiche sono redatte in unità di Euro mentre la Nota integrativa è redatta in migliaia di Euro. Informazioni comparative Documento di Registrazione relativo all'Emittente 167 Nella predisposizione del bilancio la Banca opta per la produzione di un solo anno di comparazione dei dati contabili. 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione A. Criteri di classificazione In questa categoria sono classificati i titoli di debito e di capitale detenuti con finalità di negoziazione ed il valore positivo dei contratti derivati inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto: le loro caratteristiche economiche ed i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche e ai rischi del contratto sottostante; gli strumenti incorporati soddisfano la definizione di derivato anche se separati dal contratto principale; gli strumenti finanziari a cui appartengono non sono valutati al fair value con rilevazione a conto economico delle relative variazioni. Inoltre, sono classificate in questa categoria le attività finanziarie designate al momento della rilevazione iniziale come attività finanziarie detenute per la negoziazione. B. Criteri di iscrizione L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da titoli di debito o di capitale avviene alla data di regolamento, mentre per i contratti derivati l'iscrizione avviene alla data di sottoscrizione. Al momento della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value, non includendo i costi o proventi di transazione connessi allo strumento stesso che sono registrati a conto economico. Eventuali derivati impliciti non strettamente correlati allo strumento principale ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati ed iscritti al fair value. C. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value con gli effetti della valutazione imputati nel conto economico. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate le quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali, ad esempio, valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. Qualora per i titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate la valutazione rimane al costo. D. Criteri di cancellazione In applicazione del principio della prevalenza della sostanza sulla forma, le attività finanziarie detenute per la negoziazione cedute vengono eliminate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Nei casi in cui, invece, sia stata mantenuta una rilevante quota parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché la titolarità giuridica delle attività stesse sia stata trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici, le attività finanziarie vengono eliminate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. La conservazione, anche parziale, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo. Infine, le attività finanziarie cedute vengono eliminate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa purché vi sia la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita A. Criteri di classificazione Documento di Registrazione relativo all'Emittente 168 Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie non derivate che non sono diversamente classificate come Crediti, Attività detenute per la negoziazione o Attività detenute sino a scadenza o che sono designate come disponibili per la vendita. Sono incluse in questa voce anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili come partecipazioni di controllo, collegamento e controllo congiunto, e gli investimenti di private equity ed in fondi di private equity. B. Criteri di iscrizione Per i titoli di debito o di capitale l'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento. Alla rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. C. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value con la rilevazione al conto economico degli effetti del costo ammortizzato. Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l'attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. Al momento della dismissione, l'utile o la perdita vengono riversati a conto economico. Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. I titoli di capitale inclusi in questa categoria e gli strumenti derivati ad essi correlati, per i quali la gamma di stime ragionevoli di fair value è significativa e le probabilità delle varie stime non possono essere valutate ragionevolmente, sono mantenuti al costo. Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte ad una verifica volta ad individuare l'esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. La verifica avviene considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel rimborso del debito da parte dell'emittente, ulteriori indicatori di perdite in bilancio, rilevante e persistente declino del valore del fair value al di sotto del costo, variazioni avverse nell'ambiente in cui opera l'impresa. In presenza di tali evidenze l'importo della perdita viene determinato come differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario, o attraverso specifiche metodologie valutative per quanto riguarda i titoli azionari. La riduzione di valore è rilevata a conto economico. Nel caso in cui su titoli di capitale si rilevi una perdita di valore questa viene rilevata a conto economico qualora questa superi il 35% del costo storico oppure la perdita di valore si protrae da più di diciotto mesi. Qualora vengano meno i motivi che hanno determinato la rilevazione della riduzione di valore, viene effettuata una ripresa di valore con imputazione a conto economico, se si tratta di crediti o di titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L'ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. D. Criteri di cancellazione In applicazione del principio della prevalenza della sostanza sulla forma le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono eliminate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Nei casi in cui, invece, sia stata mantenuta una rilevante quota parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché la titolarità giuridica delle attività stesse sia stata trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici, le attività finanziarie vengono eliminate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. La conservazione, anche parziale, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo. Infine, le attività finanziarie cedute vengono eliminate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa purché vi sia la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza A. Criteri di classificazione In questa categoria sono classificati i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili e con scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. Qualora per effetto di un cambiamento di volontà Documento di Registrazione relativo all'Emittente 169 o di capacità non risultasse più appropriato mantenere un investimento come "detenuto sino a scadenza", questo verrebbe riclassificato tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita. B. Criteri di iscrizione L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria in questa categoria avviene al fair value, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili, alla data di regolamento. C. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale le Attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo. Gli utili o le perdite riferiti a queste attività sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate o hanno subito una riduzione di valore, oltre agli effetti del processo di ammortamento della differenza tra il valore di iscrizione iniziale e il valore rimborsabile alla scadenza. Le attività detenute sino alla scadenza sono sottoposte ad una verifica volta ad individuare l'esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. In presenza di tali evidenze l'importo della perdita, misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati scontati al tasso di interesse effettivo originario, viene rilevato nel conto economico. Qualora a seguito di un evento successivo vengano meno i motivi della perdita, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico. La ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. D. Criteri di cancellazione In applicazione del principio della prevalenza della sostanza sulla forma le attività finanziarie detenute sino alla scadenza vengono eliminate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Nei casi in cui, invece, sia stata mantenuta una rilevante quota parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché la titolarità giuridica delle attività stesse sia stata trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici, le attività finanziarie vengono eliminate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. La conservazione, anche parziale, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo. Infine, le attività finanziarie cedute vengono eliminate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa purché vi sia la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. 4. Crediti A. Criteri di classificazione In questa categoria sono classificati gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all'origine tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita. Tali impieghi possono essere sia erogati direttamente che acquistati da terzi. Nella voce Crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine e i titoli con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi, acquistati in sottoscrizione o collocamento privato. B. Criteri di iscrizione In sede di prima iscrizione di un credito, che avviene alla data di sottoscrizione del contratto che normalmente coincide con la data di erogazione, il suo valore è pari al fair value che corrisponde all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi e proventi determinabili sin dall'origine dell'operazione e direttamente riconducibili al singolo credito, ancorché liquidati in un momento successivo. Tali costi non includono quelli che, pur avendo le suddette caratteristiche, vengono rimborsati dalla controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. C. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato che è pari al valore di prima iscrizione diminuito o aumentato, a seconda dei casi, dei rimborsi di capitale, delle rettifiche e delle riprese di valore e dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 170 Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito per capitale ed interesse all'ammontare erogato, tenendo conto dei costi e dei proventi ricondotti al credito. In questo modo i costi e i proventi ricondotti al credito sono distribuiti lungo la vita residua attesa del credito stesso secondo un criterio di tipo finanziario. Tutti i crediti sono sottoposti ad un'analisi finalizzata all'individuazione di obiettive evidenze di una possibile perdita di valore sorta a seguito di eventi intervenuti dopo la loro iscrizione iniziale. I crediti che presentano tali evidenze sono classificati, secondo le attuali regole di Banca d'Italia, come sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto. I crediti classificati a sofferenza e gli altri crediti deteriorati ritenuti significativi sono sottoposti ad una valutazione analitica e l'importo della loro rettifica di valore è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) e il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario al momento del passaggio a default. L'attualizzazione viene comunque applicata qualora i flussi di cassa futuri siano attesi oltre il breve termine. I crediti deteriorati per i quali la valutazione analitica non ha determinato una rettifica di valore sono sottoposti a valutazione collettiva. I flussi di cassa futuri previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché, quando attendibilmente stimabili, dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga sostanzialmente infruttifero di interessi contrattuali. Gli importi delle rettifiche di valore sono iscritti a conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengono meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e appostata tra le riprese di valore essa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e i crediti deteriorati non ritenuti significativi sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore che viene effettuata per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito. Anche le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. La determinazione degli accantonamenti sui crediti vivi è effettuata secondo un approccio coerente, per quanto consentito dalla normativa, con quello previsto ai fini di vigilanza dalle disposizioni denominate "Basilea II". D. Criteri di cancellazione I crediti ceduti vengono eliminati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una parte rilevante dei rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano a essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. È il caso delle operazioni di cartolarizzazioni di mutui in bonis per le quali le attività cedute sono state esposte nell'attivo. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono eliminati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti e alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine, i crediti ceduti vengono eliminati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. 5. Attività finanziarie valutate al fair value La Banca non si è avvalsa della possibilità di valutare al fair value ("fair value option"), con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico, attività finanziarie diverse da quelle per le quali lo IAS 39 richiede l'applicazione del criterio del fair value in virtù della specifica destinazione funzionale. Pertanto, la valutazione al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico avviene Documento di Registrazione relativo all'Emittente 171 esclusivamente per le attività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione, quelle oggetto di copertura di fair value ed i contratti derivati di copertura. 6. Operazioni di copertura A. Tipologia di coperture Le operazioni di copertura dei rischi hanno la finalità di neutralizzare potenziali effetti rilevabili su un determinato strumento o un insieme di strumenti finanziari, nel caso in cui il rischio dovesse effettivamente concretizzarsi. Le tipologie di copertura sono le seguenti: copertura di fair value, finalizzata a coprire l'esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio; essa viene principalmente utilizzata con la finalità di coprire il rischio di mercato sulle emissioni obbligazionarie a tasso fisso o strutturate; copertura di flussi finanziari, che copre l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio; copertura di un investimento in valuta, finalizzata alla copertura dei rischi di un investimento espresso in valuta estera. B. Criteri di valutazione I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare: nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Le variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura, vengono rilevate nel conto economico. L'eventuale differenza, frutto della possibile parziale inefficacia della copertura, ne rappresenta l'effetto economico netto; nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a patrimonio netto per la quota efficace della copertura, ed a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta la variazione dei flussi di cassa da compensare o se la copertura risulta inefficace. Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari. Lo strumento derivato può essere designato di copertura se esiste formalmente la documentazione della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura; inoltre la copertura deve essere efficace nel momento in cui essa ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value o dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano, nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia della copertura è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando: test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano la sua efficacia attesa; test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono misurando di quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta. Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura la contabilizzazione delle operazioni di copertura precedentemente esposta viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto torna ad essere valutato sulla base dei criteri di valutazione corrispondenti alla sua classificazione di bilancio. 7. Partecipazioni La Banca non detiene quote partecipative di controllo, di collegamento e controllo congiunto. 8. Attività materiali Documento di Registrazione relativo all'Emittente 172 A. Criteri di classificazione Sono classificati tra le attività materiali i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Tali attività materiali sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per essere affittate a terzi. B. Criteri di iscrizione Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che, oltre al prezzo di acquisto, comprende tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. C. Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Esse sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Il valore ammortizzabile è dato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. La quota di ammortamento annua rappresenta il deperimento dei cespiti nel tempo per effetto del loro utilizzo, tenendo conto degli interventi di manutenzione di carattere straordinario volti a preservare nel tempo i cespiti stessi. Non vengono invece ammortizzati i terreni in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, come nel caso degli immobili detenuti "cieloterra" per i quali la Banca ha la piena disponibilità del terreno, sono considerati beni separabili dall'edificio e la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato è ottenuta sulla base di dettagliate perizie di tecnici della Banca. Nel caso in cui relativamente ad una attività materiale si evidenzino elementi che mostrino la presenza di una perdita di valore, questa viene rilevata come differenza tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero e imputata a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene effettuata una ripresa di valore, che comunque non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore. D. Criteri di cancellazione La cancellazione di un'immobilizzazione materiale viene effettuata al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. 9. Attività immateriali A. Criteri di classificazione Sono classificate in questa categoria le attività non monetarie, identificabili, prive di consistenza fisica ed utilizzate nell'espletamento dell'attività. Esse includono, tra gli altri, l'avviamento ed il software applicativo. B. Criteri di iscrizione e di valutazione Un'attività immateriale può essere iscritta come avviamento quando la differenza positiva tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto (comprensivo degli oneri accessori) è rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione o della singola unità generatrice di flussi acquisita (goodwill). Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell'ipotesi in cui il goodwill non trovi giustificazione nelle capacità reddituali future della partecipata o della singola unità generatrice di flussi acquisita, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico. Con periodicità annuale, e comunque ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, viene effettuato un test di verifica dell'adeguatezza del valore dell'avviamento. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 173 Le altre attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto. Il costo delle attività immateriali, a parte l'avviamento, è ammortizzato in quote costanti, sulla base della relativa vita utile, che per il software applicativo non supera i cinque anni. Se esiste qualche indicazione che un'attività possa avere subito una perdita di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile. C. Criteri di cancellazione La cancellazione di un'immobilizzazione immateriale dallo stato patrimoniale avviene al momento della dismissione o qualora non siano più attesi benefici economici futuri. 10. Attività non correnti in via di dismissione Sono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" le attività non correnti o i gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico e il loro fair value al netto dei costi di cessione. I proventi e gli oneri, riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel conto economico in voce separata al netto dell'effetto fiscale. 11. Fiscalità corrente e differita L'accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell'onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Le imposte anticipate e quelle differite vengono rilevate quando la deducibilità o l'imponibilità fiscale di un valore contabile è differito rispetto alla fiscalità corrente di un determinato esercizio. In particolare, le attività per imposte anticipate, relative a differenze temporanee deducibili o a benefici fiscali futuri ottenibili dal riporto a nuovo di eventuali perdite fiscali, vengono iscritte in bilancio qualora vi sia un'elevata probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Banca di generare con continuità redditi imponibili nei futuri esercizi. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio con riferimento a tutte le differenze temporanee imponibili, con la sola eccezione delle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che ne comportino la tassazione. Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate nello stato patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, rispettivamente nella voce Attività fiscali e nella voce Passività fiscali. Esse vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. Gli effetti relativi alle imposte correnti e alla fiscalità differita attiva e passiva sono rilevati applicando le aliquote di imposta per tempo vigenti. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a poste addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto. In applicazione della Legge 214 del 2011, in caso di perdita di esercizio o di perdita fiscale le imposte anticipate originate dalla differenza tra valore contabile e valore fiscale degli avviamenti e dalle rettifiche su crediti la cui deduzione è rinviata agli esercizi futuri (art.106 TUIR) sono trasformate in crediti d'imposta in base al rapporto tra la perdita di esercizio e la somma di capitale e riserve. Il credito d'imposta così ottenuto è utilizzabile immediatamente per il pagamento delle imposte oppure è cedibile o ottenibile in rimborso per la quota non utilizzata. A partire dall'esercizio in cui le imposte anticipate sono state trasformate in crediti d'imposta non potranno essere portate in deduzione del reddito gli importi connessi alle suddette imposte anticipate trasformate, al fine di evitare la duplicazione del beneficio. 12. Fondi per rischi ed oneri A. Criteri di classificazione e di iscrizione Sono classificati in questa voce gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali, connesse a rapporti di lavoro, a contenziosi, anche fiscali, per i quali sia probabile l'esborso di somme di denaro per l'adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare. Qualora l'elemento temporale relativo al momento in cui si verificherà il probabile esborso sia significativo, Documento di Registrazione relativo all'Emittente 174 gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a conto economico. B. Criteri di cancellazione L'utilizzo o l'eliminazione di un fondo per rischi ed oneri avviene al verificarsi o al venir meno dell'evento a fronte del quale il fondo stesso è stato costituito. 13. Debiti e titoli in circolazione A. Criteri di classificazione Sono classificati tra i debiti e i titoli in circolazione, le varie forme di provvista interbancaria e con la clientela, quali le operazioni pronti contro termine con obbligo di riacquisto e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari ed altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto dei riacquisti. Essi sono allocati in bilancio alle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione. B. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento dell'incasso delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. Essa è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi o proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Non sono invece inclusi i costi interni di carattere amministrativo. C. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo ad eccezione delle passività a breve termine che rimangono iscritte per il valore incassato in quanto il fattore temporale è considerato trascurabile. D. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche per effetto del riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per il riacquisto viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento. 14. Passività finanziarie di negoziazione È classificato in questa voce il valore negativo dei contratti derivati di trading, nonché il valore negativo dei derivati impliciti presenti in contratti complessi ma non strettamente correlati agli stessi. Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico. 15. Passività finanziarie valutate al fair value La Banca non si è avvalsa della possibilità di valutare al fair value ("fair value option"), con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico, passività finanziarie diverse da quelle per le quali lo IAS 39 richiede l'applicazione del criterio del fair value in virtù della specifica destinazione funzionale. Pertanto, vengono valutati al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico esclusivamente le passività finanziarie di copertura di fair value ed i contratti derivati di copertura. 16. Operazioni in valuta Al momento della rilevazione iniziale le operazioni in valuta estera sono registrate in Euro, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura; le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione; le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 175 Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla valutazione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio. 17. Altre informazioni A. Azioni proprie Le azioni proprie sono portate in riduzione del patrimonio netto. Il valore collocato e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto. B. Spese per migliorie su beni di terzi I costi sostenuti per la ristrutturazione di immobili non di proprietà per l'avvio di una nuova unità operativa vengono capitalizzati in quanto, per la durata del contratto di affitto, la Banca detiene il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. Tali costi sono classificati tra le Altre attività come previsto dalle Istruzioni della Banca d'Italia e vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto. C. Fondi per trattamento di fine rapporto Il Fondo per il trattamento di fine rapporto maturato sino alla data del 31 dicembre 2006 si qualifica come piano a benefici definiti. La passività relativa a tale piano viene determinata sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito"; essa prevede la stima degli esborsi futuri, la loro proiezione sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica nonché l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. Il trattamento di fine rapporto in maturazione dal 1 gennaio 2007 è considerato piano a contribuzione definita ed è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali. D. Accantonamenti per garanzie rilasciate e impegni Gli accantonamenti su base analitica e collettiva, relativi alla stima dei possibili esborsi connessi al rischio di credito relativo alle garanzie ed impegni, determinati applicando i medesimi criteri precedentemente esposti con riferimento ai crediti, sono appostati tra le Altre passività, come previsto dalla Circolare 262. E. Ricavi I ricavi sono rilevati nel momento in cui vengono conseguiti o, comunque, nel caso di vendita di beni o prodotti, quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile, nel caso di prestazioni di servizi, nel momento in cui gli stessi vengono prestati. In particolare: gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato; gli interessi di mora previsti in via contrattuale sono contabilizzati a conto economico al momento del loro effettivo incasso, fatta eccezione per quelli ritenuti recuperabili; i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento dell'incasso; le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati, per la quota maturata; i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, a meno che la Banca abbia mantenuto la maggior parte dei rischi e benefici connessi con l'attività. F. Nuova modalità di attualizzazione delle sofferenze a tasso variabile Fino al Bilancio 2012 l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi sulle posizioni a sofferenza è stata calcolata utilizzando l'ultimo tasso presente sul rapporto al momento del passaggio a default. In caso di rapporti a tasso variabile, l'utilizzo nel tempo dell'ultimo tasso presente sul rapporto comporta la invarianza del valore del tasso utilizzato per l'attualizzazione, che in questo modo non viene più influenzato dalle variazioni del parametro variabile del tasso. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 176 Ritenendo che la ratio della norma miri a determinare gli impatti economici del mancato incasso degli interessi che sarebbero stati percepiti se vi fosse stata regolarità nel rimborso del credito, si ritiene più aderente al disposto dello IAS 39 l'utilizzo del tasso di attualizzazione (ovvero del tasso di interesse effettivo originale dell'attività finanziaria) aggiornato ai valori correnti, per i rapporti a sofferenza regolati a tasso variabile prima del passaggio a default. Commenti di dettaglio Di seguito sono commentati gli scostamenti più significativi occorsi nelle voci dell’attivo di stato patrimoniale. Si precisa che le tabelle riportate nel seguito sono le stesse di nota integrativa di bilancio. 2013 vs 2012 Nel 2013 vi è stata una ulteriore diminuzione del portafoglio di trading (voce 20), riscontrabile già nel confronto tra l’esercizio 2012/2011, che è passato da 42,7 mln del 2011 a 14,6 mln del 2013. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 177 Analogamente a quanto avvenuto nel 2012 anche nel 2013 il portafoglio AFS è cresciuto raggiungendo la consistenza di 934,7 mln di euro rispetto ai 740 del 2012, e l’incremento è dovuto alla componente dei Titoli di Stato. Per ciascun Paese, nella seguente tabella sono riportati, per portafoglio di classificazione, il valore nominale, il valore contabile ed il fair value delle relative esposizioni al 31 dicembre 2013 (in migliaia di Euro). suddivise per durata residua. Paese/portafoglio di negoziazione (dati in migliaia di Euro) Italia Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Austria Attività finanziare detenute per la negoziazione Consistenza al 31/12/2013 Valore nominale Valore di bilancio Fair value 900.292 898.130 898.130 292 293 293 900.000 897.837 897.837 10 9 9 10 9 9 Nel 2013 la massa degli impieghi registra una contrazione su tutte le forme tecniche in bonis dovuta a una ridotta domanda di finanziamento da parte di famiglie e imprese che non ha consentito di compensare integralmente il fisiologico ammortamento del debito residuo degli impieghi a scadenza esistenti. Le classificazioni tra i deteriorati delle posizioni con andamento anomalo mostrano un importante incremento di cui, comunque, buona parte rinviene dalle decisioni di classificazione tra i deteriorati già operate nei primi mesi del 2013 in sede di redazione del bilancio 2012 e le cui rettifiche hanno già trovato rilevazione nello stesso bilancio.La composizione per principale forma tecnica mostra sempre una netta prevalenza dei mutui a clientela, che da soli, considerando solo le posizioni in bonis, rappresentano il 68% del totale degli impieghi a clientela. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 178 I crediti deteriorati rappresentano il 12,9% del totale crediti rispetto al 9% di dicembre scorso. Gli avviamenti pagati riportati nella tabella sottostante non sono riconducibili alle masse dell’attivo né in termini nominali né in termini di fair value, bensì rappresentano il corrispettivo riconosciuto per l’acquisizione dei vari rami d’azienda, determinato applicando alle masse di raccolta specifiche aliquote in linea con quelle rilevate su altre operazioni avvenute tempo per tempo da parte di altri Istituti. A seguito dell’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS a partire dal 2005, l’allocazione dell’avviamento sugli elementi “intangibili presenti nel complesso elle attività e passività rilevate, quale valore intrinseco del ramo aziendale acquisito potenzialmente generatore di redditività, è stato effettuato soltanto sulla operazione relativa agli sportelli acquisiti da Banca MPS, mentre gli avviamenti delle operazioni avvenute fino al 2003 sono state oggetto di ammortamento fino alla transizione agli IAS. Purchase Price Allocation Core overdraft 2.301 Core Deposit 6.325 Asset under management 899 Crediti a medio e lungo termine 2.260 Totale 11.785 attività immateriali anno di acquisizione 2000 2001 2002 2003 2009 BANCA CEDENTE BCC degli Ulivi Criterio di determinazione 12,85% della globale BCC di Corleto Perticara 5% della diretta 0,5% della indiretta Capitalia 11% della diretta, 7% della indiretta e 1,5% dei prod. Ass. BCC della Val Fortore 11% della diretta Banca MPS 12,96% della raccolta globale TOTALI valore di valore iniziale bilancio svalutazione 2012 dell'avviamento residuo 2013 4.145 298 22.000 736 57.902 85.081 0 0 0 0 -57.902 1.520 119 18.188 640 0 20.467 importi in migliaia di euro La tabella che precede elenca le acquisizioni di rami d’azienda dalle quali è emerso un valore di avviamento. Rispetto ai valori iniziali i valori di bilancio di tutti gli avviamenti, ad eccezione di quello relativo al ramo d’azienda ex Banca MPS acquisito nel 2009, sono stati nel tempo ridotti a seguito degli ammortamenti civilistici effettuati in base ai criteri contabili ex D.LGS 87/92 fino alla transizione ai nuovi principi contabili IAS/IFRS effettuata dalla banca nel 2005, come già accennato precedentemente. Infatti, in base ai nuovi principi contabili IAS/IFRS gli avviamenti non sono soggetti ad ammortamento ma solo a verifica di tenuta del loro valore. Per quanto riguarda invece il ramo d’azienda acquisito da Banca MPS la variazione che ha comportato l’azzeramento del suo valore è dovuta alla rettifica di valore effettuata nel bilancio 2012 a seguito di test di impairment. Le operazioni di acquisizione dei vari rami d’azienda non hanno richiesto alcuna forma di finanziamento ed i prezzi sono stati determinati d’intesa tra le parti facendo riferimento alle condizioni di mercato rilevate su operazioni similari. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 179 Il test di impairment (valutazione degli attivi immateriali –avviamento) viene effettuato , in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio e sottoposto all’approvazione del consiglio di Amministrazione. Le valutazioni di impairment per il 2013 sono state approvate dal CDA del 27/2/2014. Nel bilancio 2013 la Banca presenta un valore di avviamento pari a 20,5 mln di euro, allocato nell’unica Cash Generating Unit (CGU) Area Sud (composta di 106 sportelli). Gli avviamenti delle aree centro nord sono stati interamente svalutati nell’esercizio 2012. La rappresentazione per area geografica è in linea anche con l’Informativa di settore – (Parte L del Bilancio d’esercizio). Risultanze del modello Le risultanze dell’impairment test sono riportate nella tabella riportata di seguito. Area geografica (CGU) Sud avviamento valore valore allocato (a) capitale impairment contabile recuperabile ante allocato (b) (e=d-c) CGU (c=a+b) (d) impairment test20.467 156.270 176.737 383.430 0 avviamento allocato post impairment test 20.467 (a) Avviamento allocato ante impairment: corrisponde all’avviamento iscritto nel bilancio. (b) Capitale allocato: corrisponde al capitale necessario per far fronte ai rischi di credito (c) Valore contabile della CGU: somma dell’avviamento e del patrimonio allocato, necessario per far funzionare la CGU stessa. Infatti nel caso di una azienda bancaria la CGU rappresentata dagli attivi e passivi trasferiti, necessita di un patrimonio minimo per poter funzionare. Detto livello di patrimonio deve essere allocato sulla CGU. (d) Valore recuperabile: Il valore recuperabile è il maggiore tra il fair value (valore di scambio dedotti i costi di dismissione) e il valore d’uso (il valore che deriva dall’utilizzo dell’attività in questione). (e) Impairment: qualora il valore recuperabile sia maggiore del valore contabile si registra impairment Il test di impairment ha evidenziato che il valore dell’avviamento allocato alla CGU Sud non necessita di svalutazione in quanto il valore recuperabile (il maggiore tra fair value e valore d’uso) della CGU Sud è più alto del suo valore contabile. Il valore d’uso della CGU è stato determinato sulla base del piano finanziario Banca, propedeutico alla stesura del prossimo Piano Industriale. Il valore d’uso attribuibile alla CGU Sud è pari a 383 mln circa. A conferma del test, anche il fair value della CGU Sud è maggiore del suo valore contabile. Analisi di sensitività e stress test Poiché il valore d’uso viene determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza, sono state svolte specifiche analisi finalizzate a verificare la sensibilità dei risultati ottenuti al variare di taluni parametri. In particolare si è verificato l’impatto sul valore d’uso delle seguenti ipotesi: 1. incremento del tasso di attualizzazione di 200 bp 2. riduzione del 50% sia del margine di contribuzione per i prossimi 5 anni sia del valore terminale. L’incremento del tasso di attualizzazione e la riduzione del 50% del margine di contribuzione non determinerebbe alcun impairment per la CGU Sud. Sono state, inoltre, eseguite ulteriori analisi di sensitività volte ad evidenziare i valori limite al fine di eguagliare il valore recuperabile della CGU al valore contabile. Detti valori sono: un tasso di attualizzazione pari a circa il 16,5%, invece del 9,15%; la riduzione del margine di contribuzione del 53,6% circa. Oltre questi valori si registrerebbe una svalutazione dell’avviamento e la conseguente imputazione a conto economico. Si riportano di seguito i criteri di determinazione del valore di avviamento. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 180 Determinazione delle Unità Generatrici di Cassa (CGU) In merito alla definizione delle CGU si ricorda che la Banca presenta un assetto commerciale univoco per l’intera rete sportelli, in quanto le principali decisioni strategiche e organizzative vengono prese nella sua interezza. Ciò non ha escluso la possibilità attraverso l’individuazione delle aree geografiche di definire strategie “di territorio”, più rispondenti alla connotazione territoriale ed economica delle aree territoriali considerate. Allocazione dell’avviamento alle Unità Generatrici di Cassa (CGU) L’avviamento iscritto nel bilancio della Banca al 31 dicembre 2013 è stato allocato alla sola CGU Sud, in quanto gli avviamenti delle aree centro nord sono stati interamente svalutati nell’esercizio 2012. Illustrazione del criterio di stima del valore recuperabile La verifica della tenuta del valore contabile dell’avviamento è stata effettuata comparando lo stesso con il valore recuperabile. La Banca ha stimato il valore recuperabile sia con il metodo del fair value sia con il metodo del valore d’uso. Modalità di determinazione del Fair Value Il fair value è stato calcolato utilizzando il metodo dei multipli di valore, il quale si basa sull’ipotesi che il valore di una società sia determinabile assumendo come riferimento le indicazioni fornite dal mercato con riguardo a società aventi caratteristiche analoghe a quella oggetto di valutazione. L’applicazione di tale criterio si articola in 4 fasi: 1. Selezione di un panel di società comparabili a quella oggetto di valutazione; 2. Determinazione dell’orizzonte temporale per la rilevazione delle grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie; 3. Identificazione delle grandezze economiche/patrimoniali e finanziarie; 4. Calcolo dei multipli di valore e il relativo valore medio, che deve essere applicato alla grandezza aziendale della CGU al fine di stimarne il fair value. Il multiplo in questione è il rapporto tra prezzo pagato per l’acquisizione e la raccolta globale. FAIR VALUE Transazioni Comparabili (Euro '000) Acquirente cedente Data n sportelli raccolta prezzo di globale cessione prezzo / prezzo / Raccolta Sportello totale Banca Versilia Banca Apuana gen-14 2 98 3 3,2% 1,6 C Bolzano Banca Sella giu-13 26 733 19 2,6% 0,7 Banca di Forlì lug-11 2 101 5 5,3% 2,7 Credit agricole Banca Romagna Cooperativa Intesa SanPaolo feb-10 96 8.500 452 5,3% 4,7 Carige Banca Monte dei Paschi di Siena gen-10 22 1.537 130 8,5% 5,9 giu-10 50 15 2.255 531 200 68 8,9% 12,8% 4,0 4,5 IntesaSanpaolo Banca Monte dei Paschi di Siena Banca Popolare di Puglia e Basilicata Banca Monte dei Paschi di Siena (BPPB) UBI Banca IntesaSanpaolo Bpm, Credem, Bper, Carige, Bpel, Bap UniCredit (UniCredit, BdR, BdS, Bipop) Ragusa, S.Angelo, BCC Credem Banco Popolare Media Campione transazioni recenti (2011/2014) set-09 nov-08 13 1.050 60 5,7% 4,6 mag-08 184 5.933 747 12,6% 4,1 mar-08 33 1.153 155 13,5% 4,7 3,7% 1,65 Il multiplo di valore (prezzo di cessione/raccolta totale) medio delle transazioni bancarie del periodo 20112014 è pari al 3,7%. Applicando il valore del multiplo alle grandezze patrimoniali della CGU Sud, si ottiene un fair value della CGU dedotti i costi di dismissione (circa 50 mila a sportello) di 182 milioni di euro. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 181 Fair value attribuibile alla CGU CGU - SUD Raccolta diretta Raccolta Indiretta Raccolta Totale Numero sportelli Costi di dismissione (circa 50 mila euro per sportello) Fair value su transazioni recenti (2011/2014) 3.014,8 2.072,3 5.087,0 106 6 182 Modalità di determinazione del Valore d’uso Per la determinazione del valore d’uso è stata utilizzata la metodologia del "Dividend Discount Model nella variante excess capital". Tale metodologia si fonda sull’assunzione che il valore di un’azienda sia pari al valore attuale dei flussi finanziari che la Banca è in grado di produrre in un periodo di previsione esplicita cui viene sommato il valore attuale dei flussi ottenibili oltre il periodo di previsione esplicita ("valore terminale"). La metodologia del valore d’uso necessita della definizione di un piano finanziario Banca quinquennale da cui estrarre il piano finanziario relativo alla CGU Sud. Detto piano deve essere sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione. Gli elementi di calcolo del valore d’uso possono riassumersi nei seguenti punti: Proiezioni dei flussi finanziari futuri: i flussi di cassa attesi relativi all'orizzonte temporale esplicito (pari a 5 anni) sono stati determinati sulla base del piano finanziario approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca nel mese di febbraio 2014, contenente le linee guida per il periodo 20142018 alla base del processo di revisione del piano strategico di recente avviato, e in considerazione dell'attuale contesto di mercato di riferimento; il piano finanziario è stato quindi articolato a livello di singola CGU al fine di individuarne i flussi finanziari generati, nello specifico pari ai relativi margini netti di contribuzione attesi. Le assunzioni sottostanti il citato documento sono riassumibili in: - mantenimento di uno scenario macroeconomico sfavorevole del sistema bancario in generale; - evoluzione dei volumi e dinamica dei tassi di mercato in linea con proiezioni di fonte Prometeia; - previsioni dell’andamento del costo del rischio in linea con la media delle banche italiane; - previsione di contenimento dei costi del personale (stimati in base agli effetti dell'accordo sindacale) e dei costi amministrativi (con mantenimento progettualità attuale per riduzione dei costi, già avviata); - identificazione del set di leve di intervento e dei fattori abilitanti da attivare contestualmente, con stima degli impatti utilizzando come benchmark banche simili che hanno attivato tali leve di intervento. Tasso di crescita: in relazione al tasso di crescita nel lungo periodo, tasso "g", esso è stato stimato sulla base delle previsioni di crescita di lungo termine del settore bancario nella misura del 2%. Tasso di attualizzazione: la Banca ha utilizzato un tasso di attualizzazione Ke (Cost of Equity) stimato, attraverso l'applicazione interna del Capital Asset Pricing Model (CAPM), nella misura del 9,15% (10,89% nel 2012). Detto tasso tiene conto dei seguenti elementi: Tasso del BTP decennale (3,80%, rispetto al 5,45% del 2012) + Beta di settore (1,07, rispetto al 1,087 del 2012) *Market premium risk (5%, invariato rispetto al 2012). Risultanze del modello Le risultanze dell'impairment test sono riportate nella tabella riportata di seguito. Il test di impairment ha pertanto evidenziato che il valore dell'avviamento allocato alla CGU Sud non necessita di svalutazione, in quanto il valore recuperabile (determinato sulla base del valore d'uso, pari a 399 mln circa) è risultato più alto del suo valore contabile. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 182 In base alle indicazioni fornite dall’Organismo Italiano di Valutazione nel documento “Impairment test dell’avviamento in contesti di crisi finanziaria e reale” del 14 giugno 2012, è stata ottenuta una ulteriore conferma anche dalla effettuazione del cosiddetto test di secondo livello. Analisi di sensitività e stress test Poiché il valore d'uso viene determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza, sono state svolte specifiche analisi finalizzate a verificare la sensibilità dei risultati ottenuti al variare di taluni parametri. In particolare si è verificato l'impatto sul valore d'uso delle seguenti ipotesi: 1. incremento del tasso di attualizzazione di 200 bp 2. riduzione del 50% sia del margine di contribuzione per i prossimi 5 anni sia del valore terminale. L'incremento del tasso di attualizzazione e la riduzione del margine di contribuzione non determinerebbe alcun impairment per la CGU Sud. Sono state, inoltre, eseguite ulteriori analisi di sensitività volte ad evidenziare i valori limite al fine di eguagliare il valore recuperabile della CGU al valore contabile. Detti valori sono: un tasso di attualizzazione pari al 16,5%, invece del 9,15%; la riduzione del margine di contribuzione del 53,6% circa. Oltre questi valori si registrerebbe una svalutazione dell'avviamento e la conseguente imputazione a conto economico. Rispetto al totale di 55.951 mila euro relativi a tutta la fiscalità differita attiva, le DTA trasformabili in crediti d'imposta sono le seguenti: da avviamento 5.242 da attività immateriali 1.756 da rettifiche su crediti verso clientela 43.300 Totale 50.298 In base all’attuale disciplina fiscale in vigore e alla struttura dei redditi della banca, basata sul piano finanziario approvato dal CDA, non emergono difficoltà nel recupero della fiscalità anticipata non trasformabile in credito d’imposta. Infatti, con le attuali regole anche in caso di perdita di esercizio è sempre presente una rilevante quota di redditi imponibili per i quali la deducibilità fiscale è rinviata, generando pertanto quote di reddito dalle quali scomputare la fiscalità anticipata in essere. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 183 A seguito della rilevazione della perdita di esercizio nel bilancio 2012 è stata applicata la disciplina prevista dalla L.214/11 in materia di trasformazione delle imposte differite attive (Deferred Tax Asset o DTA) in crediti d'imposta. L’applicazione di detta disciplina ha comportato la trasformazione di 18,2 mln di credito d’imposta interamente utilizzato nell’esercizio 2013. 2012 vs 2011 Nel 2012 c’è stata una significativa diminuzione nella consistenza del portafoglio di trading dovuta a rimborsi e cessioni di titoli e alla più generale diminuzione dell’attività di negoziazione. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 184 Nel 2012 emerge un significativo incremento da imputare prevalentemente all'attività di investimento in titoli governativi italiani a seguito del ricorso alle operazioni LTRO (Long Term Refinancing Operation) della BCE, per circa 400 milioni di euro, oltre alla migliorata posizione di liquidità dell'Istituto per effetto dell'incremento dei depositi della clientela. Nel 2012 la banca ha effettuato una ricomposizione delle masse di attivo e passivo portando il rapporto raccolta/impieghi vicino al 100 % rispetto ad una prevalenza dei volumi di impiego sulla raccolta che ha caratterizzato il bilancio 2011. La variazione delle masse ha interessato quindi sia la raccolta, che è cresciuta nella componente diretta, che gli impieghi che si sono contratti a causa della diminuita richiesta di finanziamenti e della maggiore attenzione della banca verso il merito creditizio dei richiedenti. I valori esposti in tabella rivengono dal bilancio 2012. Nel 2013 come già riportato nel presente documento di registrazione, a seguito della variazione del criterio di calcolo dell’attualizzazione delle sofferenze sui rapporti a tasso variabile, è stato rideterminato il valore netto delle sofferenze 2012 che è passato da 198.303 a 199.608 migliaia di euro per i mutui e da 64.719 a 65.587 migliaia di euro per i conti correnti. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 185 Determinazione delle unità generatrici di cassa (CGU) La Banca, in considerazione della sua articolazione territoriale storica, presentava un assetto commerciale univoco per l’intera rete sportelli, le cui principali decisioni strategiche e organizzative venivano prese e indirizzate con riferimento alla sua interezza. L’attuale struttura commerciale a carattere pluriregionale ha reso necessario individuare aree geografiche omogenee per connotazione territoriale ed economica sulle quali promuovere una più efficace organizzazione operativa e delle risorse allocate, rispetto ad un approccio indifferenziato al livello complessivo Banca. Si è optato pertanto nel corso del 2011 verso la definizione di tre unità generatrici di cassa (CGU) Nord, Centro e Sud, ossia aggregazioni di sportelli omogenei per territorio e relativo tessuto economico, coincidenti, tra l’altro, con l’individuazione dei segmenti geografici oggetto di informativa nel Bilancio d’Esercizio della Banca. Allocazione dell’avviamento alle unità generatrici di cassa (CGU) e relativo valore contabile L’avviamento iscritto nel bilancio della Banca è stato allocato alle tre CGU come di seguito esposto. 44,3 mln nella CGU Area Nord 13,6 mln nella CGU Area Centro 20,5 mln nella CGU Area Sud Il valore contabile di ciascuna CGU è stato determinato come sommatoria dell’avviamento allocato e del patrimonio minimo richiesto dalla normativa prudenziale in relazione alle relative attività di rischio ponderate. Illustrazione del criterio di stima del valore recuperabile La verifica della tenuta del valore contabile dell’avviamento è stata effettuata comparando lo stesso con il valore recuperabile. In assenza di recenti transazioni aventi ad oggetto acquisizioni di sportelli bancari realizzate tra controparti indipendenti, e pertanto potenzialmente comparabili, la Banca ha optato per la stima del valore recuperabile esclusivamente attraverso il metodo del valore d’uso. Modalità di determinazione del valore d’uso Per la determinazione del valore d’uso è stata utilizzata la metodologia del "Dividend Discount Model nella variante excess capital". Tale metodologia si fonda sull’assunzione che il valore di un’azienda sia pari al valore attuale dei flussi finanziari che la Banca è in grado di produrre in un periodo di previsione esplicita (“dividendi”), cui viene sommato il valore attuale dei flussi ottenibili oltre il periodo di previsione esplicita ("valore terminale"), ottenuto tramite il ricorso a formule di rendita perpetua. Secondo il modello utilizzato, ai valori descritti è necessario aggiungere la redistribuzione figurativa agli azionisti della porzione di patrimonio eccedente il livello minimo richiesto dalla normativa di Vigilanza (“excess capital”). I principali elementi di calcolo del valore d’uso possono riassumersi nei seguenti punti: Proiezioni dei flussi finanziari futuri: i flussi di cassa attesi relativi all’orizzonte temporale esplicito (pari a 5 anni) sono stati determinati sulla base di un piano finanziario approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca, costruito a partire dalle linee guida e dai driver strategici individuati nel Documento di Registrazione relativo all'Emittente 186 Piano Industriale 2013- 2015 e in considerazione dell’attuale contesto di mercato di riferimento; il piano finanziario è stato quindi articolato a livello di singola CGU al fine di individuarne i flussi finanziari generati, nello specifico pari ai relativi margini netti di contribuzione attesi. Tasso di crescita: in relazione al tasso di crescita nel lungo periodo, tasso “g”, esso è stato stimato sulla base delle previsioni di crescita di lungo termine del settore bancario nella misura del 2%. Tasso di attualizzazione: la Banca ha utilizzato un tasso di attualizzazione Ke (Cost of Equity) stimato, attraverso l’applicazione interna del Capital Asset Pricing Model (CAPM), nella misura del 10,89%. Detto tasso tiene conto dei seguenti elementi: Tasso del BTP decennale (5,45%) + Beta di settore (1,087) *Market premium risk (5%) Risultanze del modello Le risultanze del modello sono riportate nel seguito. Il test di impairment ha evidenziato: per la CGU Nord un valore d’uso (28,2 mln) significativamente inferiore al valore contabile della CGU (80,1 mln), evidenziando la necessità di azzerare il valore contabile dell’avviamento allocato (44,3 mln). Il test ha inoltre evidenziato la necessità di registrare un impairment anche sugli interi intangibili iscritti nell’ambito del processo di allocazione del prezzo pagato per l’acquisizione degli sportelli ex MPS (cosiddetta Purchase Price Allocation - PPA), effettuato ai sensi dell’IFRS 3, per un valore pari a circa 8,2 mln di euro; per la CGU Centro un valore d’uso sostanzialmente pari al solo capitale allocato (26 mln), con la conseguente necessità di azzerare l’intero valore dell’avviamento allocato alla CGU (13,6 mln); nessun impairment per la CGU Sud avente un valore d’uso (327,5 mln) significativamente superiore al rispettivo valore contabile (203,4 mln). Il risultato del test di secondo livello effettuato in base alle indicazioni fornite dall’Organismo Italiano di Valutazione nel documento “Impairment test dell’avviamento in contesti di crisi finanziaria e reale” del 14 giugno 2012, ha sostanzialmente confermato la necessità di svalutare integralmente le immobilizzazioni immateriali a vita utile definita iscritte nell’ambito dell’acquisizione degli sportelli ex MPS. Analisi di sensitività e stress test Poiché il valore d’uso viene determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza, sono state svolte specifiche analisi finalizzate a verificare la sensibilità dei risultati ottenuti al variare di taluni parametri. In particolare si è verificato l’impatto sul valore d’uso delle seguenti ipotesi: 1. incremento del tasso di attualizzazione di 200 bp; 2. riduzione stabile del 50% del margine di contribuzione per i prossimi 5 anni. Avendo già registrato un impairment per le CGU Nord e Centro, con l’azzeramento totalmente del valore di avviamento allocato sulle rispettive CGU, l’analisi di sensitività viene riferita alla sola CGU Sud. L’incremento del tasso di attualizzazione non determinerebbe sulla CGU Sud alcun impairment. La riduzione del 50% del margine di contribuzione, invece, provocherebbe un impairment di circa 36 mln, superiore allo stesso avviamento allocato sulla stessa. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 187 Sono state, inoltre, eseguite analisi di sensitività volte ad evidenziare i valori limite al fine di eguagliare il valore recuperabile delle CGU al valore contabile. Detti valori sono: un tasso di attualizzazione pari al 15,6%, invece del 10,9% per l’area Sud; la riduzione del margine di contribuzione del 37% circa. Il notevole incremento delle imposte anticipate nel 2012 è dovuto sia all'importo delle rettifiche di valore su crediti che, per la quota eccedente quella fiscalmente deducibile nell'esercizio ex art.106 Tuir, saranno dedotte nei diciotto esercizi successivi, sia alla svalutazione dell’avviamento e degli altri intangibili. È presente anche l'imposta anticipata per 497 mila euro riveniente dell'adesione all'accertamento della Guardia di Finanza svolto nell'esercizio a valere sull'anno d'imposta 2010. L'importo finale comprende 18.708 mila euro relativi alla quota di imposte anticipate stimate come trasformabili in crediti d'imposta in applicazione della L.214/2011. A seguito della rilevazione della perdita di esercizio viene applicata la disciplina prevista dalla L.214/11 in materia di trasformazione delle imposte differite attive (Deferred Tax Asset o DTA) in crediti d'imposta. La citata legge prevede che, in presenza di perdita di esercizio o di perdita fiscale, le banche trasformino le DTA scaturite dalla svalutazione dei crediti o dal regime fiscale degli avviamenti e delle altre attività immateriali in crediti d'imposta, smobilizzando di fatto tale posta dell'attivo attraverso la compensazione dei crediti d'imposta in sede di pagamento delle imposte o la cessione a terzi di detti crediti. La normativa ha anche lo Documento di Registrazione relativo all'Emittente 188 scopo di evitare alle banche di dover dedurre le DTA dal patrimonio di vigilanza all'entrata in vigore di Basilea III. In questo modo, infatti, viene eliminata la differenza esistente tra l'Italia e gli altri paesi europei in tema di conseguenze dei limiti alla deducibilità delle rettifiche su crediti che in Italia è particolarmente penalizzante in quanto genera la rilevazione di consistenti imposte anticipate. La trasformazione delle DTA in crediti d'imposta incide anche sul c.d. "probability test" di cui allo IAS 12, in base al quale in presenza di una differenza temporanea deducibile può essere iscritta una imposta anticipata in bilancio solo se e nella misura in cui è probabile che vi saranno redditi imponibili futuri a fronte dei quali poter utilizzare le differenze temporanee deducibili; la normativa rende detto test automaticamente soddisfatto, avendo conferito certezza al recupero della fiscalità differita attiva. In caso di perdita di esercizio la trasformazione opera sulle DTA iscritte a fronte delle future variazioni in diminuzione originatesi dal differimento della deduzione delle svalutazioni dei crediti e dell'ammortamento e svalutazione dell'avviamento e delle altre attività immateriali; essa opera in misura pari alla moltiplicazione delle imposte anticipate per il rapporto tra la perdita di esercizio e la somma del capitale e delle riserve. Come conseguenza della trasformazione, a partire dal periodo d'imposta in corso alla data di approvazione del bilancio in cui è stata rilevata la perdita, non sono però più deducibili le variazioni in diminuzione corrispondenti alle attività per imposte anticipate trasformate in credito d'imposta. Di seguito sono commentati gli scostamenti più significativi occorsi nelle voci del passivo di stato patrimoniale. 2013 vs 2012 Al punto 5 - "Altri debiti" sono rilevate le passività relative alla reiscrizione dei mutui cartolarizzati. Dettaglio della voce "Obbligazioni- Altre- Titoli subordinati” Documento di Registrazione relativo all'Emittente 189 Tra i titoli emessi dalla Banca, tutti non quotati, sono presenti cinque titoli subordinati per complessivi nominali 178.715 mila euro. Nel corso del 2013 è stato rimborsato il prestito convertibile subordinato presente "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 4,25% 2008-2013 convertibile subordinato". Il dettaglio dei prestiti in essere al 31.12.2013 è il seguente: "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 3,50% 15/10/2009 - 15/10/2016 subordinata lower TIER II" emesso ad ottobre 2009 per 70 milioni di euro mediante collocamento di n. 70.000 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 66.679 mila di cui 26.671 mila computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 15/10/2014; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 3,50% 02/08/2010 - 02/08/2017 subordinata lower TIER II" emesso ad agosto 2010 per 40 milioni di euro mediante collocamento di n. 40.000 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 36.746 mila di cui 22.047 computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 02/08/2015; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 5,50% 04/11/2011 - 04/11/2018 subordinata lower TIER II" emesso a novembre 2011 per 40 milioni di euro mediante collocamento di n. 40.000 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 37.360 mila di cui 29.888 computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 04/11/2016; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 5% 03/12/2012 - 03/12/2019 subordinata lower TIER II" emesso a novembre 2012 per 25 milioni di euro mediante collocamento di n. 25.000 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 23.092 mila interamente computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 03/03/2018; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 4% Subordinata Lower TIER II 2013-2020" emesso a dicembre 2013 per 16,16 milioni di euro mediante collocamento di n. 16.160 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 16.211 mila interamente computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La Banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 02/12/2018. Nel 2013 non è sorta nuova fiscalità differita passiva con contropartita a conto economico. L'ammontare del fondo per rischi e oneri su controversie legali rappresenta il valore attuale degli oneri stimati a valere sulle cause passive e sulle azioni revocatorie in corso. L'attualizzazione è stata calcolata, per ciascuna posizione, tenendo conto della data di presumibile definizione della controversia e di una curva tassi "risk free" rilevata al 31.12.2013. La durata massima stimata dei contenziosi in essere non supera i 6 anni mentre la media rilevata si aggira sui 3 anni con un effetto di attualizzazione complessivo pari a 331 mila euro. Nei fondi costituiti per controversie legali è presente un accantonamento per eventuali obblighi risarcitori a carico della Banca connessi alle attività poste in essere da due ex promotori finanziari. A fronte Documento di Registrazione relativo all'Emittente 190 delle ulteriori richieste pervenute nell'esercizio è stato incrementato l'accantonamento di 1,35 milioni di euro. Per l'intero contenzioso in questione è in essere una copertura assicurativa che prevede un massimale di un milione di euro, mentre l'accantonamento lordo complessivamente stanziato è di 2.569 mila euro. Ad agosto 2013 la Banca ha sottoscritto con le sigle sindacali un accordo finalizzato alla riduzione del costo del personale che prevede, tra l'altro, l'esodo incentivato del personale che ha maturato i requisiti per accedere al fondo di solidarietà. Nel 2013 hanno aderito alla proposta di esodo 64 dipendenti per i quali la permanenza nel fondo di solidarietà prima dell'accesso alla pensione variava da 1 a 5 anni. Successivamente, la Banca ha sottoscritto un'appendice all'accordo citato che consente a tutti i dipendenti che matureranno i requisiti di accesso al fondo entro il 30 giugno 2015 di aderire su base volontaria all'esodo incentivato. I dipendenti interessati sono: Anno Costo Banca Costo attualizzato 2014 24 7,9 milioni 7,7 milioni 2015 17 5,0 milioni 4,8 milioni 41 12,9 milioni 12,5 milioni Totale L'accordo di novembre con i sindacati comporta la necessità di tenere conto già nel bilancio 2013 del costo che si presume di sostenere. Al riguardo vi è una notevole difficoltà di definire il numero di possibili adesioni tenuto conto che le circostanze - la disdetta del CCNL da parte dell'Abi e l'assenza di certezze riguardo al rinnovo del fondo di solidarietà – che hanno portato ad una adesione massiccia nel 2013 non sono più presenti; pertanto, un'uscita anticipata, che comporterebbe delle rinunce in termini di retribuzione lorda, TFR, previdenza integrativa, polizza sanitaria, ticket restaurant, premio aziendale, etc, è sicuramente molto meno appetibile tenuto anche conto che, rispetto alle adesioni del 2013, le rinunce citate sono relative ad un periodo di 5 anni, quindi ben più lungo rispetto alla media della permanenza nel fondo da parte degli aderenti 2013. Ritenendo, comunque, possibile un certo residuo interesse alla proposta di esodo incentivato volontario, rimessa alla valutazione del singolo dipendente, prudenzialmente si è ritenuto corretto accantonare un importo pari al 50% del costo complessivo attualizzato, pari a 6.247 mila euro. Sovrapprezzi di emissione Nel 2013 i sovrapprezzi di emissione scendono da 122,9 mln a 15,8 in conseguenza dell’utilizzo di detta riserva a copertura della perdita di esercizio 2012. 2012 vs 2011 Nel 2012 è stata rafforzata la raccolta da clientela per riequilibrare il rapporto raccolta/impieghi. Le forme tecniche più gradite sono state quelle con vincolo che sono cresciute sensibilmente rispetto al 2011 e hanno parzialmente sostituito quelle a breve scadenza o a vista. Nella sottovoce 3.2.- "Finanziamenti - Altri" nella colonna relativa al 2011 è rilevato l'importo in deposito presso la Cassa di compensazione e garanzia. Al punto 5 - "Altri debiti" sono rilevate le passività relative alla reiscrizione dei mutui cartolarizzati. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 191 Dettaglio della voce "Obbligazioni- Altre- Titoli subordinati” Tra i titoli emessi dalla Banca, tutti non quotati, sono presenti quattro titoli subordinati per complessivi nominali 174.763 mila euro e un prestito convertibile subordinato del valore nominale di 42.298 mila euro. I dettagli dei quattro prestiti sono i seguenti: "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 4,25% 2008-2013 convertibile subordinato" emesso nel 2008 per 42,8 milioni di euro mediante collocamento di n. 16.612.375 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 2,58. A partire dal 1° ottobre 2010 ai sottoscrittori del prestito è consentita la conversione delle obbligazioni in azioni, in rapporto di 2 azioni ogni 7 obbligazioni possedute; valore di bilancio 42.761 mila euro non computabile nel Patrimonio di Vigilanza; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 3,50% 15/10/2009 - 15/10/2016 subordinata lower TIER II" emesso ad ottobre 2009 per 70 milioni di euro mediante collocamento di n. 70.000 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 70.331 mila di cui 42.199 mila computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 15/10/2014; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 3,50% 02/08/2010 - 02/08/2017 subordinata lower TIER II" emesso ad agosto 2010 per 39,9 milioni di euro mediante collocamento di n. 39.983 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 40.418 mila di cui 32.334 computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 02/08/2015; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 5,50% 04/11/2011 - 04/11/2018 subordinata lower TIER II" emesso a novembre 2011 per 40 milioni di euro mediante collocamento di n. 40.000 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 40.271 mila interamente computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 04/11/2016; "Banca Popolare di Puglia e Basilicata tasso fisso 5% 03/12/2012 - 03/12/2019 subordinata lower TIER II" emesso a novembre 2012 per 25 milioni di euro mediante collocamento di n. 25.000 obbligazioni del valore nominale unitario di euro 1.000. Valore di bilancio 25.090 mila interamente computabili nel Patrimonio di Vigilanza. La banca ha la facoltà di esercitare il rimborso anticipato a partire dal 03/03/2018. I titoli lower tier II formalmente non sono classificabili come debito ma come capitale. Hanno la struttura di un titolo di debito tradizionale ma con una scadenza prestabilita. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 192 La svalutazione dell'avviamento effettuata nel 2012 ha reso necessario rigirare l'intera fiscalità differita maturata finora per effetto dell'ammortamento fiscale che abbassava il relativo valore residuo rispetto al valore di bilancio dell'avviamento. Infatti la svalutazione in bilancio ha ridotto il valore dell'avviamento al di sotto del valore fiscale di questo generando peraltro la relativa fiscalità anticipata. L'importo di 155 mila euro tra gli aumenti e di 811 mila euro tra le diminuzioni è conseguente alle variazioni rese necessarie con la redazione della dichiarazione dei redditi. L'ammontare del fondo per rischi e oneri su controversie legali rappresenta il valore attuale degli oneri stimati a valere sulle cause passive e sulle azioni revocatorie in corso. L'attualizzazione è stata calcolata, per ciascuna posizione, tenendo conto della data di presumibile definizione della controversia e di una curva tassi "risk free" rilevata al 31.12.12. La durata massima stimata dei contenziosi in essere non supera i 6 anni mentre la media rilevata si aggira sui 2 anni con un effetto di attualizzazione complessivo pari a 572 mila euro. Nei fondi costituiti per controversie legali è presente un accantonamento per eventuali obblighi risarcitori a carico della Banca connessi alle attività poste in essere da due ex promotori finanziari. Alla data del 31.12.12 risultano incardinati contro la Banca 46 contenziosi per un petitum complessivo pari a 7,7 milioni di euro, a fronte del quale sono stati accantonati, anche sulla base del parere dei propri legali, 1,2 milioni di euro per rischio condanna. Occorre evidenziare che per l'intero contenzioso in questione è in essere una copertura assicurativa che prevede un massimale di un milione di euro. Negli altri fondi è presente l'accantonamento a fronte di eventuali pretese risarcitorie derivanti dal collocamento di polizze Index Linked con sottostanti titoli emessi e/o garantiti da Banche Islandesi o dal gruppo Lehman Brothers, attualmente in default, effettuato nell'ambito dell'attività di offerta di prodotti assicurativi di ramo III emessi dalla Compagnia Eurovita Assicurazioni Spa. Come esposto nei bilanci precedenti, a fronte della situazione descritta la società di assicurazioni Eurovita ha proposto ai sottoscrittori un piano di ristrutturazione che prevede la conversione delle polizze scadute e non rimborsate con una polizza mista di ramo I, non rivalutabile, con capitale garantito alla scadenza pari al 70% del premio versato. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 193 Tale piano di ristrutturazione è stato proposto anche ai sottoscrittori di polizze in scadenza nel corso del 2012, per 15 milioni di euro. Pur ritenendo di aver agito correttamente nella sua qualità di istituto collocatore, a tutela degli interessi della clientela in comune e in considerazione della prossima scadenza (prevista nel mese di aprile del 2013) di ulteriori due polizze similari per complessivi 28 milioni di euro, la banca intende supportare la stessa Eurovita nella sua attività di ristrutturazione, sino ad una quota del 30% dell'importo relativo alle polizze scadute e non rimborsate, compatibilmente con l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte della compagnia assicurativa. La stima dell'importo massimo a carico della banca, determinata in considerazione sia dei piani commerciali di supporto a concordarsi con la società di assicurazione sia di un arco temporale stimato in oltre 5 anni, ha richiesto un apposito accantonamento di 10,3 milioni di euro al fondo rischi. Tale accantonamento è da riferire per 4 milioni di euro alle polizze già scadute e per ulteriori 6,3 milioni quale quota stimata dalla banca per far fronte alla fase di ristrutturazione delle polizze di prossima scadenza. In relazione alla residuale presenza di azioni giudiziali incardinate contro la compagnia Eurovita e la Banca da parte dei sottoscrittori di polizze Index Linked che nel tempo hanno ritenuto di non aderire ai piani di ristrutturazione proposti a loro tutela, la banca ha stimato di dover accantonare esclusivamente euro 92 mila per le relative spese legali. Riserve da valutazione Nel 2012 le riserve da valutazione si sono incrementate di 14,4 mln in conseguenza dell’incremento della riserva da valutazione titoli AFS. Di seguito sono commentati gli scostamenti più significativi occorsi nelle voci del conto economico. Si fa presente che i valori esposti e oggetto dei commenti che seguono riferiti all’esercizio 2012 sono stati adeguati nell’esercizio 2013 rispetto a quanto rappresentato nel 2012 per tenere conto della variazione del criterio di calcolo dell’attualizzazione dei rapporti a sofferenza con tasso variabile. 2013 vs 2012 Il risultato economico a dicembre 2013 registra una perdita netta di 9.989 mila euro. Il segno negativo si ripropone per effetto principalmente dei costi per incentivazione all’esodo del personale dipendente, che ammontano a oltre 20 milioni di euro, in assenza dei quali il risultato d’esercizio avrebbe mostrato il ritorno al segno positivo. Dagli esodi incentivati del personale sono attesi significativi risparmi a regime e comunque già a partire dal nuovo anno. Importanti anche le rettifiche su crediti, che nel 2013 hanno contribuito a rafforzare il presidio sui crediti ad andamento anomalo. Sul fronte dei ricavi, contribuisce significativamente al risultato del periodo l’apporto positivo dell’attività di trading con quasi 30 milioni di utili. Alcune voci del conto economico 2012 sono state modificate in applicazione dello IAS 8 per tenere conto del diverso criterio di calcolo dell’attualizzazione dei rapporti in stato di sofferenza adottato nel 2013 sulle posizioni originariamente regolate con tasso variabile. Infatti, per queste posizioni dal 2013 il tasso di attualizzazione tiene conto dell’ultimo valore del parametro variabile del tasso, mentre precedentemente il tasso di attualizzazione utilizzato era l’ultimo tasso effettivo alla data di passaggio a sofferenza. Per omogeneità di confronto anche le voci di rettifica su crediti e di imposte dell’esercizio 2012 sono state modificate per tenere conto del nuovo criterio di calcolo a partire dal 2012. (migliaia di euro) Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse 2013 2012 differ differ.% 142.833 160.105 (17.272 ) -10,79% (59.803 ) (64.946 ) 5.143 -7,92% 83.030 95.159 (12.129) -12,75% Entrando nel dettaglio, il margine d'interesse mostra una diminuzione del 12,75 %, passando da 95.159 mila euro del 2012 a 83.030 mila euro attuali, dovuta al calo delle masse di impiego e di raccolta; alla diminuzione delle masse, infatti, è conseguito il calo sia degli interessi attivi, passati da 160.105 mila euro a 142.833 mila euro, sia, in minor misura, di quelli passivi che sono scesi da 64.946 mila euro a 59.803 mila euro. Un peso Documento di Registrazione relativo all'Emittente 194 significativo lo hanno avuto i tassi che, per effetto del calo avvenuto già da inizio anno, hanno subìto una lieve contrazione negli impieghi, mentre sono rimasti comunque piuttosto sostenuti nella raccolta. (migliaia di euro) 2013 2012 differ differ.% Commissioni attive 55.088 54.653 435 0,80% Commissioni passive (5.576 ) (4.996 ) (580 ) 11,61% 49.512 49.657 (145 ) -0,29% Commissioni nette Le commissioni attive passano da 54.653 mila a 55.088 mila euro ed esprimono la tenuta dell’attività di vendita di prodotti e servizi; crescono invece le commissioni passive che passano da 4.996 mila a 5.576 mila euro del 2013, prevalentemente per effetto delle commissioni su emissioni di obbligazioni garantite dallo stato ex DL 201/2011. Le commissioni nette rimangono sostanzialmente stabili. (migliaia di euro) Risultato netto dell'attività di negoziazione Risultato netto dell'attività di copertura Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie 2013 2012 differ differ.% 862 5.036 (4.174) -82,88% 16 0 16 28.782 9.671 19.111 197,61% 67 (945 ) 1.012 -107,09% 27.777 8.336 19.441 233,21% 938 2.280 (1.342 ) -58,86% Come già anticipato, significativo è stato il risultato dell'attività di trading su titoli che ha beneficiato delle favorevoli oscillazioni dei prezzi, consentendo nel 2013 la realizzazione di plusvalenze complessive per quasi 30 milioni di euro rispetto ai 15,6 milioni del 2012, composti da 5,03 milioni di Euro quale Risultato netto dell’attività di negoziazione e da 8,33 e 2,28 milioni di Euro quali utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita e da passività finanziarie. Le plusvalenze su titoli sono parzialmente corrette dall’esito della valutazione e compravendita dei titoli (AFS), che ha comportato una correzione negativa della redditività complessiva per 2,5 milioni di euro rilevati, però, tra le riserve del patrimonio netto. (migliaia di euro) Margine di intermediazione 2013 2012 differ differ.% 162.278 159.644 2.634 1,65% Pertanto, il margine di intermediazione cresce di 2,6 milioni di euro grazie al consistente apporto del risultato della compravendita di titoli che ha ampiamente compensato la flessione, pur significativa, del margine di interesse. (migliaia di euro) 2013 2012 differ differ.% Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (45.486) (144.237) 98.751 -68,46% a) crediti (44.028) (143.177) 99.149 -69,25% (1.146) (7) (1.139 ) 16271,43% (312) (1.053) 741 -70,37% b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) altre operazioni finanziarie Documento di Registrazione relativo all'Emittente 195 Le rettifiche di valore su crediti, nettamente inferiori rispetto ai livelli del dicembre 2012, sono state comunque importanti, raggiungendo l’importo di 44.028 mila euro. L’effetto delle rettifiche complessive sul portafoglio crediti è stato appena mitigato dalle riprese di valore sui crediti di firma rilevate alla voce “d) altre operazioni finanziarie” per 688 mila euro. Sempre alla stessa voce è stato rilevato l’accantonamento per 1 milione di euro a fronte dell’intervento deliberato dal FITD in favore di Banca Tercas in amministrazione straordinaria. L'indice di rischio "attività deteriorate nette/impieghi" è adesso pari al 12,9% rispetto al 9% del 2012, mentre il rapporto "sofferenze nette/impieghi" si e' attestato al 6,01% rispetto al 3,35% del bilancio 2012. Di rilievo anche la rettifica sul portafoglio AFS per 1.146 mila euro, dovuta prevalentemente all’impairment sulla partecipata Cassa di Risparmio di Ferrara, commissariata nel 2013. (migliaia di euro) Risultato netto della gestione finanziaria 2013 2012 differ differ.% 116.792 15.407 101.385 658,06% Riepilogando la prima parte delle voci economiche, il risultato netto della gestione finanziaria esprime un ritorno a valori ordinari, ben superiori ai 15.407 mila euro del 2012, nonostante la pressione di tassi e volumi sul margine di interesse e le rettifiche operate sui crediti, mitigate dal buon risultato dell’operatività in titoli. (migliaia di euro) 2013 2012 differ differ.% Spese amministrative (142.415 ) (125.517 ) (16.898 ) 13,46% a) spese per il personale (95.090 ) (76.080 ) (19.010 ) 24,99% b) altre spese amministrative (47.325 ) (49.437 ) 2.112 -4,27% Le spese del personale sono pari a 95.090 mila euro, in forte crescita rispetto ai 76.080 mila euro del 2012. L’incremento è dovuto agli accantonamenti effettuati per gli esodi volontari e incentivati connessi all’accordo sindacale stipulato tra Banca e Organizzazioni sindacali il 2 agosto 2013. Detto accordo ha inteso favorire il recupero della redditività aziendale mediante il contenimento dei costi derivante dagli esodi incentivati di quel personale che ha già maturato i requisiti pensionistici e del personale che maturerà i requisiti entro cinque anni e l’ottimizzazione dei processi in conseguenza delle uscite. L’accordo, che si applica anche ai dipendenti che ne facciano richiesta negli anni 2014 e 2015, ha impattato anche sulla contrattazione di secondo livello, in quanto è stata prevista la sospensione del Contratto Integrativo Aziendale, ad eccezione di alcuni istituti. Le spese del personale, quindi, accolgono sia l’effetto delle adesioni avvenute nel 2013 da parte dei dipendenti al piano di esodi incentivati sia la stima del costo per possibili adesioni nel 2014 e 2015. La maggiore spesa rilevata nel bilancio 2013 può essere così riepilogata: (migliaia di euro) pensionamenti incentivati 700 costo complessivo attualizzato esodi 2013 13.145 costo stimato attualizzato per potenziali esodi 2014 e 2015 6.248 costo complessivo esodi imputato nel 2013 20.093 A fronte della maggiore spesa sostenuta nel 2013 la Banca si attende sensibili risparmi già a partire dal 2014 stimabili in circa 5,8 milioni di euro, a cui sono da aggiungere i costi per premio di produttività che, sempre in base all’accordo del 2 agosto 2013, non saranno sostenuti nel 2014, mentre per l’esercizio 2015 dovranno essere valutate, di concerto con le Organizzazioni sindacali, le condizioni per una eventuale erogazione. Le altre spese amministrative, invece, si sono ridotte da 49.437 a 47.325 mila euro, per effetto dell’azione di contenimento delle spese generali che nel 2013 ha avuto una notevole accelerazione, generando già visibili economie che nel prossimo esercizio sono attese ancora più marcate. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 196 (migliaia di euro) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 2013 2012 differ differ.% (2.433 ) (13.393 ) 10.960 -81,83% Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono nettamente inferiori rispetto al 2012, esercizio nel quale vennero effettuati importanti accantonamenti per presidiare il piano di ristrutturazione di polizze emesse dalla società Eurovita aventi come sottostanti titoli di debito emessi da Lehman Brothers e da alcune banche islandesi, ora in default. Gli accantonamenti 2013 sono relativi a controversie in corso e azioni revocatorie mosse contro la banca. (migliaia di euro) 2013 2012 differ differ.% Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (1.764 ) (1.915 ) 151 -7,89% Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (15 ) (8.261 ) 8.246 -99,82% (57.901) 57.901 n.s. Rettifiche di valore dell’avviamento Leggermente in calo le rettifiche di valore su attività materiali mentre sono quasi azzerate le rettifiche su attività immateriali; queste ultime lo scorso esercizio hanno accolto gli effetti della svalutazione integrale degli “intangibili“ rilevati nel 2009 dall’acquisizione degli sportelli ex Banca MPS, rettifica collegata alla svalutazione degli avviamenti relativi alle aree Centro e Nord per 57.901 mila euro. (migliaia di euro) Altri oneri/proventi di gestione 2013 2012 differ differ.% 19.165 16.839 2.326 13,81% Gli altri proventi di gestione netti passano da 16.839 a 19.165 mila euro, principalmente per effetto della rilevazione della commissione di istruttoria veloce (CIV), assente nel primo semestre 2012. (migliaia di euro) Costi operativi 2013 2012 differ differ.% (127.462 ) (190.148 ) 62.686 -32,97% Complessivamente, i costi operativi mostrano una flessione di oltre 62.686 mila euro, nonostante le rilevanti voci straordinarie, quali i costi per gli esodi incentivati del personale, grazie all’incremento significativo dei proventi di gestione e ad una effettiva diminuzione delle altre voci di spesa, ma soprattutto per l’assenza di rettifiche dell’avviamento che nel 2012 ammontavano a 57.902 mila euro. (migliaia di euro) Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 2013 2012 differ differ.% (10.665 ) (174.746 ) 164.081 -93,90% Il risultato d'esercizio al lordo delle imposte presenta ancora un valore negativo di 10.665 mila euro. La perdita 2013, comunque, è espressione di una forte discontinuità rispetto all’attività svolta e ai valori espressi nel bilancio del passato esercizio. Nel 2012 la Banca ha operato per adeguare la valutazione dei crediti anomali ai mutati valori delle garanzie e alle situazioni potenziali e conclamate di inadempienza da parte dei debitori, conseguenza del pessimo scenario economico e dei connessi potenziali rischi di aggravamento delle condizioni finanziarie di famiglie e imprese; nel 2013, invece, senza allentare l’attenzione ai rischi sugli impieghi, sono state poste le basi per il rilancio dell’attività e della redditività attraverso una pianificata contrazione delle masse di crediti, finalizzata ad alleggerire la pressione sui coefficienti patrimoniali, la riduzione dei costi (già attuata e a regime dal 2014) e la razionalizzazione dell’operatività della rete, attraverso la nuova policy del credito e il nuovo modello distributivo. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 197 (migliaia di euro) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 2013 2012 differ differ.% 676 50.168 (49.492) -98,65% Le imposte stimate del periodo sono pari a 676 mila euro positive. Come già visto per le rettifiche su crediti, anche per questa voce l’importo del 2012 è stato modificato diminuendone l’importo di 353 mila euro per tenere conto dell’effetto fiscale connesso alla diversa modalità di calcolo dell’attualizzazione sofferenze con tasso variabile. Contribuiscono in misura significativa a penalizzare le imposte le spese per il personale che, rappresentando una quota rilevante degli importi che concorrono al risultato dell’esercizio, non sono deducibili dall’IRAP. Infatti, l’IRES complessiva è stata calcolata in 3.425 mila euro positivi, di cui 6.134 per IRES corrente e 9.559 mila euro positivi per incremento della fiscalità differita attiva IRES, mentre l’IRAP complessiva è stata stimata in 2.748 mila euro, di cui 4.830 per imposte correnti e 2.082 per incremento della fiscalità differita attiva IRAP. L’onere per imposte tiene conto dei nuovi criteri di rilevanza fiscale delle rettifiche su crediti che a partire dal 2013 sono deducibili anche ai fini IRAP. (migliaia di euro) Utile (Perdita) d'esercizio 2013 2012 differ differ.% (9.989 ) (124.578 ) 114.589 -91,98% Il risultato netto del periodo esprime una perdita di 9.989 mila euro di cui se ne propone la copertura con l’utilizzo della riserva statutaria. 2012 vs 2011 Il risultato d'esercizio 2012 registra una perdita netta di 124,6 milioni di euro. Gli aspetti che hanno maggiormente influenzato questo risultato sono riconducibili all’incremento delle rettifiche su crediti, che nel 2012 hanno raggiunto il considerevole importo di 143,2 milioni di euro, e alla rettifica dell'avviamento, pari a 57,9 milioni di euro. Come anticipato in relazione all’evoluzione degli aggregati patrimoniali, le rilevanti rettifiche su crediti trovano origine principalmente nell’adozione dei più prudenti criteri di classificazione e valutazione richiesti dai regulators internazionali, come espressamente richiamato dalla Banca d’Italia, in un contesto di marcato e prolungato deterioramento della situazione economica e finanziaria, che ha reso più problematico il recupero delle esposizioni creditizie e necessario presidiare maggiormente il rischio di credito. In particolare, è stato necessario tenere conto dei riflessi del negativo andamento del mercato immobiliare sul valore degli immobili a garanzia di una fetta rilevante dell'attivo della Banca. Infatti, il consistente calo dei prezzi nelle compravendite immobiliari e la più marcata difficoltà nel riuscire a vendere gli immobili ha reso indispensabile rivedere i margini di recuperabilità delle garanzie sottostanti al portafoglio mutui. La situazione descritta ha influenzato significativamente le stime sottostanti la valutazione della recuperabilità del valore degli avviamenti attribuiti alle aree centro e nord, rendendo necessaria la loro integrale svalutazione Dall'analisi dei principali margini emerge quanto segue: Il margine d'interesse mostra una flessione dell'8,7 %, passando da 104,2 a 95,2 milioni di euro. Nonostante l'incremento degli interessi attivi, passati da 152,8 a 160,1 milioni di euro, il margine ha risentito della rilevante crescita degli interessi passivi, passati da 48,6 a 64,9 milioni di euro nel 2012, conseguenza sia della crescita dei volumi di raccolta diretta, specialmente nelle sue forme tecniche più onerose per effetto della presenza di vincoli temporali al rimborso dei depositi, sia del maggior costo del funding, in linea con l'intero sistema bancario. Le commissioni attive si mantengono sostanzialmente stabili passando da 55,1 a 54,6 milioni di euro mentre crescono del 16,4% le commissioni passive, che passano da 4,3 del 2011 a 5 milioni di euro del 2012. Significativo l'incremento del risultato dell'attività di negoziazione che ha beneficiato delle favorevoli oscillazioni dei prezzi dei titoli, consentendo nel 2012 la realizzazione di plusvalenze complessive per 5 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 198 milioni di euro rispetto ai 431 mila euro del 2011. Buon risultato riviene anche dalla negoziazione dei titoli del comparto disponibile per la vendita, che evidenzia utili complessivi per 8,3 milioni di euro contro i 437 mila euro del 2011. Anche la movimentazione delle passività finanziarie ha determinato un buon risultato grazie al riacquisto di titoli senior e mezzanine originati dalla prima operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis e al collocamento di obbligazioni della banca già precedentemente riacquistate, che hanno generato una plusvalenza complessiva pari a 2,3 milioni di euro. Come riportato in premessa, rilevante è l'importo delle rettifiche di valore su crediti che nell'esercizio ha raggiunto i 143,2 milioni di euro. Le spese del personale sono pari nel 2012 a 76,1 contro 80,4 milioni di euro del 2011. La riduzione è dovuta al mancato riconoscimento per il 2012 del premio di produttività ai dipendenti che nel 2011 era pari a 4,5 milioni di euro, oltre agli effetti della mancata corresponsione del compenso cui hanno rinunciato gli amministratori. Le altre spese amministrative, invece, sono rimaste sostanzialmente stabili a 49,5 milioni di euro. Un rilevante scostamento rispetto al 2011 è presente anche nelle rettifiche di valore su attività immateriali, che accolgono nel 2012 la svalutazione delle attività immateriali definite per l'applicazione dell'IFRS 3, in conseguenza dell'acquisto degli sportelli dal Gruppo MPS avvenuto nel 2009. La svalutazione consegue al test di impairment degli avviamenti che ha reso necessario svalutare, oltre all’avviamento allocato sulle aree nord e centro, derivante principalmente dalla citata acquisizione, anche le attività immateriali emerse in applicazione dei principi internazionali. Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a 13,4 milioni, rispetto a 780 mila euro del 2011. L'incremento è conseguente all’intenzione della banca di supportare la compagnia di assicurazioni Eurovita, nell’interesse della comune clientela, nella ristrutturazione di polizze scadute o in scadenza con sottostanti titoli in default. L'onere complessivo stimato a carico della banca è di 10,3 milioni di euro. gli accantonamenti sono inoltre cresciuti per meglio garantire il presidio di controversie insorte a seguito dell'attività svolta da ex promotori finanziari della banca. Pertanto il risultato d'esercizio al lordo delle imposte presenta una perdita di 174,7 milioni di euro. Le imposte stimate sono di segno positivo e sono pari a 50,2 milioni di euro. Patrimonio 2013 vs 2012 A dicembre 2013 il patrimonio contabile è pari a 255.665 migliaia di Euro, compresa la perdita di periodo. Rispetto a dicembre 2012 si registra una variazione in diminuzione di 8.480 migliaia di Euro determinata sostanzialmente dalla perdita netta di periodo. La variazione più significativa nella composizione delle poste di patrimonio netto è rappresentata dall'utilizzo della riserva da sovrapprezzo azioni per 107.295 migliaia di Euro per copertura della perdita dell'esercizio 2012. Le riserve da valutazione, la cui variazione netta dell’esercizio 2013 comporta un incremento di 1.412 migliaia di Euro comprende principalmente: la diminuzione di 2.514 migliaia di Euro della riserva da valutazione dei titoli del portafoglio "disponibile per la vendita" in conseguenza delle vendite dei titoli e della loro valutazione a fine esercizio; l’incremento per 3.866 migliaia di Euro della riserva da rivalutazione immobili originata in sede di first time adoption dei principi contabili internazionali a seguito dell'adozione del fair value degli immobili come sostituto del costo. La variazione della riserva consegue al riallineamento del valore fiscale degli immobili al valore contabile, in applicazione della possibilità offerta dalla legge di stabilità 2014 che ripropone la possibilità di rivalutare i beni d'impresa. L'affrancamento è possibile con il pagamento di una imposta sostitutiva del 16% sui fabbricati e del 12% sui terreni. La variazione della riserva scaturisce dall'eliminazione della fiscalità differita passiva per 7,5 milioni di Euro, originariamente rilevata in riduzione della riserva, e dalla rilevazione dell'imposta sostitutiva da affrancamento per 3,6 milioni di Euro, entrambe contabilizzate in contropartita della riserva da rivalutazione. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 199 Nel 2013 sono cresciute le azioni proprie in portafoglio da 6.058 a 61.848, per un controvalore di bilancio di poco più di 510 migliaia di Euro. Si segnala il giro contabile a riserva statutaria della riserva negativa di 14.082 migliaia di Euro originata in occasione della transizione agli IAS/IFRS. Tale riserva, fino al 2012 era allocata tra le "altre riserve" insieme, tra le altre, alla riserva ex Fondo per rischi bancari. Con l'azzeramento del Fondo per rischi bancari generali e della riserva ex art. 22 D.Lgs. n. 153/1999, portate a copertura della perdita dell'esercizio 2012, si è determinato un saldo netto negativo delle "altre riserve" non più gestibile ai fini espositivo/contabili e di segnalazioni di vigilanza. Il patrimonio utile ai fini della vigilanza si attesta sui 338.713 migliaia di Euro, in lieve flessione rispetto ai 345.542 migliaia di Euro di dicembre scorso, con un Total Capital Ratio pari all'11,85% rispetto al 11,10% di dicembre scorso (il limite minimo disposto per la Banca dalla vigilanza è il 10%). Il Tier 1 si posiziona 7,32% rispetto al 6,95% del 2012. Il limite minimo disposto per la Banca dalla vigilanza è il 7,5% che al 31 dicembre prossimo diventerà l'8%. 2012 vs 2011 La perdita dell'esercizio 2012 ha comportato una sensibile diminuzione del patrimonio contabile della Banca, passato dai 376 milioni di Euro del 2011 a 264 milioni di Euro. ll capitale sociale è lievemente incrementato per la sottoscrizione di nuove azioni a pagamento. Il numero delle azioni a fine 2012 è di 39.317.363, con l' incremento di oltre 35 mila nuove azioni rispetto al 2011. Le azioni proprie in portafoglio al 31 dicembre sono 6.058. Il valore dell'azione al patrimonio è pari a 6,56 Euro. Nel corso del 2012 è stato collocato un prestito obbligazionario subordinato per un ammontare di nominali 25 milioni di Euro, computabile nel patrimonio di vigilanza supplementare. Il patrimonio utile ai fini della vigilanza, si attesta sui 346 milioni di Euro con un Total Capital Ratio pari all’11,10%, rispetto al 13,06% del 2011 (il limite minimo disposto per la Banca dalla vigilanza è il 10%). Il Tier 1 si posiziona al 6,95%, rispetto all’8,29% del 2011, evidenziando la necessità di un incremento patrimoniale di soli 2 milioni di Euro, ai fini del raggiungimento del limite minimo disposto dalla vigilanza per l’Emittente, pari al 7%. 20.1.3. Riesposizione dati di bilancio Gli effetti derivanti dalla variazione del criterio di calcolo dell'attualizzazione delle sofferenze sui rapporti a tasso variabile sono stati determinati in termini retroattivi in applicazione dello IAS 8. Pertanto, è stata effettuata la rielaborazione della situazione patrimoniale ed economica del 31 dicembre 2012, inclusi i saldi di apertura dell'esercizio presenti nel Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, rendendo così coerente l'esposizione dei valori determinati con il nuovo criterio di calcolo sia nell'esercizio scorso che in quello chiuso al 31 dicembre 2013. Gli effetti patrimoniali ed economici della rielaborazione dei valori del 2012 sono i seguenti: Voci dell'attivo (valori in migliaia di Euro) 70 31/12/2012 riclassifica per ricalcolo attualizzazione sofferenze 2011 Crediti verso clientela 3.441.325 887 Totale dell'attivo 4.669.412 887 Voci del passivo 80 Passività fiscali 31/12/2012 riclassifica per ricalcolo attualizzazione sofferenze 2011 23.433 244 Documento di Registrazione relativo all'Emittente g/c utile 2011 a riserva 0 g/c utile 2011 a riserva riclassifica per ricalcolo attualizzazione sofferenze 2012 31/12/2012 riclassificato totale riclassifiche 2011+2012 1.285 3.443.497 2.172 1.285 4.671.584 2.172 riclassifica per ricalcolo attualizzazione sofferenze 2012 353 totale 31/12/2012 riclassifiche riclassificato 2011+2012 24.031 597 200 b) differite 10.370 160 Riserve 139.073 200 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) -125.509 643 -643 Totale del passivo e del patrimonio netto 4.669.412 887 0 Voci del conto economico 244 353 10.967 597 139.716 643 931 -124.578 931 1.285 4.671.584 2.172 643 riclassifica per riclassifica per g/c ricalcolo ricalcolo totale utile 31/12/2012 31/12/2012 attualizzazione attualizzazione riclassifiche 2011 a riclassificato sofferenze sofferenze 2011+2012 riserva 2011 2012 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: -145.522 887 -887 1.285 -144.237 a) crediti -144.462 887 -887 1.285 -143.177 1.285 250 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte -176.030 887 -887 1.285 -174.745 1.285 260 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 50.521 -244 244 -353 50.168 -353 290 Utile (Perdita) d'esercizio -125.509 643 -643 931 -124.578 931 130 20.1.4. Relazioni della Società di Revisione Si allegano di seguito le relazioni al bilancio rilasciate dalla Società di Revisione con riferimento agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 201 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 202 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 203 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 204 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 205 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 206 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 207 Documento di Registrazione relativo all'Emittente 208 20.2. Informazioni finanziarie proforma Il presente Documento di Registrazione non contiene informazioni finanziarie proforma ai sensi del Regolamento. 20.3. Bilanci relativi agli esercizi finanziari chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011 Nel presente Prospetto Informativo non vi sono dati e informazioni diversi da quelli presenti nei bilanci dell'Emittente certificati dalla Società di Revisione. 20.4. Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi finanziari chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011 20.4.1. Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione Le informazioni finanziarie relative al triennio 2013-2011, riportate nel presente Documento di Registrazione, sono state estratte dai relativi bilanci individuali sottoposti a revisione contabile. Con riferimento a detti esercizi la società di revisione ha sempre espresso giudizi senza rilievi, non ha mai espresso giudizi negativi e non ha mai rilasciato una dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio. Si precisa che nelle relazioni rilasciate della Società di Revisione sono contenuti dei richiami circa l'informativa fornita dagli amministratori nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione dei bilanci relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 e 2012. Tali richiami, riportati testualmente nel Capitolo 2, Paragrafo 2.1 (Revisori legali) del presente Documento di Registrazione, hanno a oggetto: per quanto concerne il Bilancio 2013, in particolare, la perdita di esercizio e il mancato raggiungimento dei coefficienti patrimoniali definiti dall'Autorità di Vigilanza; per quanto concerne invece il Bilancio 2012, in particolare, la perdita di esercizio, la riduzione del patrimonio netto della Banca, il livello dei coefficienti patrimoniali e la conseguente necessità di un intervento patrimoniale. 20.4.2. Altre informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione che siano state controllate dai Revisori della Società Nel presente Documento di Registrazione non vi sono altre informazioni, diverse da quelle relative alle informazioni finanziarie degli esercizi passati, che siano state controllate dalla Società di Revisione. 20.4.3. Fonte dei dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione I dati finanziari contenuti nel presente Documento di Registrazione sono estratti dai bilanci al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011 dell'Emittente sottoposti a revisione legale. 20.5. Data delle ultime informazioni finanziarie I dati economico-finanziari più recenti inclusi nel presente Documento di Registrazione e sottoposti a revisione contabile completa si riferiscono al bilancio dell'Emittente per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2013. 20.6. Informazioni finanziarie infrannuali e altre informazioni finanziarie L'Emittente non ha pubblicato informazioni finanziarie trimestrali o semestrali dalla data del bilancio per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2013. 20.7. Politica dei dividendi 20.7.1. Ammontare del dividendo per azione per ogni esercizio finanziario per il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Ai sensi dell'art.53 dello Statuto, l'utile netto risultante dal bilancio viene ripartito come segue: a) in misura non inferiore a quella stabilita dalla legge, alla riserva legale; b) il 20% alla riserva statutaria; c) in misura non superiore al 3% per scopi di beneficenza, assistenza e pubblico interesse in favore dei territori serviti; Documento di Registrazione relativo all'Emittente 209 d) ai soci, nella misura che, su proposta del Consiglio, viene fissata dall'Assemblea. L'eventuale residuo, pure su proposta del Consiglio di Amministrazione, può essere destinato alla riserva statutaria o alla costituzione o all'incremento di ulteriori riserve, nonché al fondo per l'acquisto o rimborso di azioni della Società. Il Bilancio 2013 si chiude con una perdita che non consente di erogare il dividendo agli Azionisti. La perdita 2013 è conseguenza di una improcrastinabile e intensa opera di riorganizzazione dei processi e di presidio dei rischi iniziata due anni fa e continuata con impegno e tenacia nel 2013. Essa accoglie, altresì, oneri straordinari per 20 milioni di Euro connessi agli esodi incentivati del personale che consentiranno di ridurre sensibilmente i costi di esercizio a partire già dal 2014. Anche il Bilancio 2012 si chiude con un risultato negativo, ma la perdita è da considerarsi un evento straordinario. Le risultanze del Bilancio 2011 hanno consentito di formulare la proposta di assegnare un dividendo di 6,5 centesimi di Euro per azione e realizzare un costante rafforzamento patrimoniale. Si attesta che l'Emittente non ha approvato una politica dei dividendi e che non sussistono restrizioni di natura contrattuale, regolamentare o di altra natura, alla distribuzione dei dividendi nei prossimi esercizi. Resta salvo il rispetto delle eventuali restrizioni alla distribuzione degli utili derivanti dal mancato rispetto dei requisiti patrimoniali. In particolare, pur in presenza di utili distribuibili si ricorda che con comunicazione del 13 marzo 2013, pubblicata nel Bollettino di Vigilanza n. 3, marzo 2013, la Banca d'Italia, ha raccomandato a tutte le banche l'adozione di politiche di distribuzione dei dividendi che consentano di mantenere – a livello individuale e consolidato – condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il complesso dei rischi assunti, idonee a favorire l'allineamento ai requisiti prudenziali stabiliti dalla Direttiva CRD IV e dal Regolamento CRR. Nella menzionata comunicazione, l'Autorità richiama l'attenzione delle banche sulla necessità di mantenere lo sforzo intrapreso di adeguamento dei presidi a fronte del persistere della recessione economica e del deterioramento della qualità delle attività detenute, e di proseguire gli sforzi intrapresi per accrescere la capacità di autofinanziamento. 20.8. Procedimenti giudiziari e arbitrali Durante i 12 mesi precedenti la Data del Documento di Registrazione non vi sono stati, né sono stati minacciati procedimenti legali, governativi o arbitrali a carico della Banca, che possano avere, o abbiano avuto nel recente passato, un effetto significativo sulla posizione finanziaria o sulla redditività della Banca. I principali procedimenti giudiziari in corso riguardano cause passive di modesta entità concernenti contestazioni in tema di applicazione di interessi anatocistici, ultralegali e commissioni di massimo scoperto, e azioni di revocatoria fallimentare. In particolare al 31 dicembre 2013 a fronte di una richiesta per circa 8,20 milioni di Euro, tra interessi anatocistici e revocatorie fallimentari, risulta una copertura al fondo rischi e oneri pari a circa 2,37 milioni di Euro. Per quanto attiene alle cause passive in corso promosse da privati nei confronti della Banca, per circa 37,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2013, esse riguardano principalmente richieste di risarcimento danni (circa 22,7 milioni di Euro), riconoscimento di crediti e rimborso somme (circa 14,5 milioni di Euro). Per le stesse la copertura a fondo rischi e oneri ammonta a circa 1,8 milioni di Euro. Nei fondi costituiti per controversie legali è presente un accantonamento per eventuali obblighi risarcitori a carico della Banca connessi alle attività poste in essere da due ex promotori finanziari. A fronte delle ulteriori richieste pervenute nell'esercizio 2013 è stato incrementato l'accantonamento di 1,35 milioni di Euro. Per l'intero contenzioso in questione è in essere una copertura assicurativa che prevede un massimale di 1 milione di Euro, mentre l'accantonamento lordo complessivamente stanziato è di 2,569 milioni di Euro. Le cause in corso sono riconducibili alla normale attività dell'Emittente e l'eventuale esito negativo non sarebbe comunque tale da compromettere la sua solvibilità e in particolare la sua capacità di adempiere agli obblighi derivanti dall'emissione di prestiti obbligazionari (pagamento degli interessi e rimborso del capitale). L'Emittente ritiene al momento congruo l'accantonamento sino a ora effettuato, in considerazione del limitato rischio di soccombenza dei procedimenti giudiziari in corso. La variazione in diminuzione del fondo per rischi e oneri è in gran parte dovuta all'utilizzo dell'accantonamento di 9.871 migliaia di Euro, effettuato nel 2012, riguardante la stima degli oneri a carico della Banca a supporto all'attività di ristrutturazione delle polizze index linked, emesse dalla società Eurovita, con sottostanti titoli emessi da Banche Islandesi e dal Gruppo Lehman Brothers, attualmente in default. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 210 L'utilizzo consegue a un accordo in base al quale la Banca riconosce a Eurovita in forma anticipata e attualizzata il costo complessivo a suo carico delle ristrutturazioni, evitando così l'adesione di volta in volta ai singoli piani di ristrutturazione. Gli accantonamenti per rischi e oneri sono nettamente inferiori rispetto al 2012, esercizio nel quale vennero effettuati importanti accantonamenti per presidiare il piano di ristrutturazione di polizze emesse dalla società Eurovita aventi come sottostanti titoli di debito emessi da Lehman Brothers e da alcune banche islandesi, ora in default. Gli accantonamenti 2013 sono relativi a controversie in corso e azioni revocatorie mosse contro la banca. Si riportano di seguito i rischi di natura tributaria che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali, pendenti nei confronti dell'Emittente alla Data del Documento di Registrazione. Imposte dirette 2003 Con atto notificato il 23 dicembre 2008, assorbendo le indicazioni del processo verbale della Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate della Basilicata, l'Ufficio delle Entrate di Matera ha emesso un avviso di accertamento con cui disconosce una serie di costi connessi con l'operazione di cartolarizzazione dei crediti che la Banca pose in essere nel 2000. L'accertamento muove dalla considerazione che i costi dovevano essere sostenuti dalla società veicolo utilizzata per la cartolarizzazione e non dall'Originator. L'accertamento disconosce deduzioni per 373 mila Euro con conseguente liquidazione di imposte e sanzioni. Contro l'accertamento è stato opposto ricorso, accolto dalla Commissione tributaria provinciale di Matera. La sentenza è stata impugnata dall'Agenzia delle Entrate dinanzi alla Commissione tributaria regionale di Potenza. La trattazione è stata riunita con quella relativa alle cause relative alle annualità 2004 e 2005. La Commissione tributaria regionale ha accolto l'appello dell'Ufficio e la sentenza è stata impugnata dalla Banca dinanzi alla Corte di Cassazione. Il giudizio è attualmente pendente dinanzi alla Suprema Corte. Imposte dirette 2004 Con atto notificato il 2 ottobre 2009, assorbendo le indicazioni del processo verbale precedentemente emesso, la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate della Basilicata ha emesso un avviso di accertamento con cui disconosce una serie di costi connessi con le operazioni di cartolarizzazione dei crediti che la Banca pose in essere nel 2000 e nel 2004. L'accertamento muove dalla considerazione che i costi dovevano essere sostenuti dalle società veicolo utilizzate per le cartolarizzazioni e non dall'Originator. L'accertamento disconosce deduzioni per 638 mila Euro con conseguente liquidazione di imposte e sanzioni. Contro l'accertamento è stato opposto ricorso, respinto dalla Commissione tributaria provinciale di Potenza. La sentenza è stata impugnata dalla Banca dinanzi alla Commissione tributaria regionale di Potenza. La trattazione è stata riunita con quella relativa alle cause relative alle annualità 2003 e 2005. La Commissione tributaria regionale ha accolto l'appello dell'Ufficio e la sentenza è stata impugnata dinanzi alla Corte di Cassazione e il giudizio è attualmente pendente. Imposte dirette 2005 Con atto notificato il 29 luglio 2010, assorbendo le indicazioni del processo verbale precedentemente emesso, la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate della Basilicata ha emesso un avviso di accertamento con cui disconosce una serie di costi connessi con le operazioni di cartolarizzazione dei crediti che la Banca pose in essere nel 2000 e nel 2004. L'accertamento muove dalla considerazione che i costi dovevano essere sostenuti dalle società veicolo utilizzate per le cartolarizzazioni e non dall'Originator. L'accertamento peraltro contiene ulteriori contestazioni per la presunta violazione dei principi di competenza e inerenza. L'accertamento disconosce deduzioni per 528 mila Euro, di cui 277 mila per il diniego di costi relativi alla operazione di cartolarizzazione, con conseguente liquidazione di imposte e sanzioni. Contro l'accertamento è stato opposto ricorso, respinto dalla Commissione tributaria provinciale di Potenza. La sentenza è stata impugnata dalla Banca dinanzi alla Commissione tributaria regionale di Potenza. La Commissione tributaria ha riunito in un'unica udienza le cause relative alle annualità 2003, 2004 e 2005 e ha accolto l'appello dell'Ufficio La sentenza è stata impugnata dinanzi alla Corte di Cassazione e il giudizio è attualmente pendente. Credito d'imposta Nell'esercizio 2001 la Banca ha usufruito, per complessivi 72 mila Euro, del credito d'imposta previsto per gli investimenti in aree svantaggiate ex art. 8 L. 388/2000, in particolare riferito all'apertura di nuovi sportelli; l'Amministrazione Finanziaria ha contestato il beneficio eccependo la mancata presentazione nel 2003 di un modello (mod. CVS ex art. 62, comma 1, lett.a), L. 289/2002) con l'elencazione dei benefici già maturati. Tenuto conto che tale credito d'imposta era già stato usufruito alla data di emanazione della L. 289/2002, la mancata presentazione del citato modello non può rappresentare causa di decadenza del diritto al credito Documento di Registrazione relativo all'Emittente 211 d'imposta già usufruito. In tal senso si sono pronunciate diverse commissioni tributarie provinciali. Il giudizio di primo grado è comunque risultato sfavorevole alla Banca che ha proposto ricorso ritenendo del tutto insussistenti le eccezioni mosse. La Commissione Tributaria Regionale di Potenza ha accolto le ragioni della Banca e l'Amministrazione Finanziaria ha ritenuto di proporre ricorso in Cassazione. La Banca ha presentato la propria difesa in Cassazione e attualmente si è in attesa della fissazione dell'udienza di discussione. Con riferimento alle sopra citate contestazioni, anche tenendo conto degli andamenti delle stesse, l'Emittente non ha provveduto a effettuare accantonamenti specifici, in quanto stima sufficienti i fondi già accantonati. 20.9. Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell'Emittente Dalla chiusura dell'ultimo esercizio, per il quale sono state pubblicate informazioni finanziarie sottoposte a revisione, non si sono verificati cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell'Emittente. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 212 21. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 21.1. Capitale azionario 21.1.1. Ammontare capitale emesso Il capitale sociale di Banca Popolare di Puglia e Basilicata, in quanto società cooperativa, è variabile. Alla data del 31 dicembre 2013, il capitale sociale sottoscritto e interamente versato ammontava a Euro 101.686.853 ed era suddiviso in n. 39.413.509 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 2,58, interamente liberate. Il numero delle azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 2013 era pari a 39.317.363. 21.1.2. Strumenti finanziari non rappresentativi del capitale Alla data del 31 dicembre 2013 e alla Data del Documento di Registrazione, l'Emittente non ha emesso azioni diverse dalle azioni rappresentative del capitale. 21.1.3. Azioni proprie Alla data del 31 dicembre 2013 l'Emittente deteneva n. 61.848 azioni proprie. 21.1.4. Ammontare delle obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant, con indicazione delle condizioni e modalità di conversione, scambio o sottoscrizione Alla Data del Documento di Registrazione l'Emittente non ha in essere alcun prestito obbligazionario convertibile, scambiabile o con warrant. 21.1.5. Esistenza di diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di un impegno all'aumento del capitale Salvo quanto di seguito descritto, alla data del 31 dicembre 2013, non sussistevano diritti e/o obblighi di acquisto su capitale deliberato, ma non emesso. Con deliberazione dell'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010 è stata attribuita al Consiglio di Amministrazione la facoltà, ai sensi degli artt. 2443 e 2420-ter del Codice Civile, di deliberare entro il 20 novembre 2015, in una o più volte, l'aumento di capitale sociale scindibile a pagamento oppure anche misto con l'emissione gratuita di azioni, e/o in alternativa l'emissione di obbligazioni convertibili in azioni anche subordinate sino all'importo nominale massimo di Euro 150.000.000 da offrire in opzione a tutti gli aventi diritto. Il prezzo di emissione della azioni, comprese quelle derivanti dalla conversione delle obbligazioni, non potrà essere inferiore al valore nominale delle azioni maggiorato di un importo pari ad almeno il 60% dell'ultimo soprapprezzo. 21.1.6. Esistenza di offerte in opzione aventi a oggetto il capitale di eventuali membri del Gruppo Alla Data del Documento di Registrazione, Banca Popolare di Puglia e Basilicata non fa parte di alcun gruppo. 21.1.7. Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi sociali L'Emittente è una società cooperativa a capitale aperto. Negli ultimi tre anni, il capitale sociale dell'Emittente ha avuto la seguente evoluzione: Esercizio Numero Soci Numero azioni Capitale sociale (in unità di euro) 21.2. 2011 29.726 39.282.358 101.348.484 2012 29.862 39.317.363 101.438.797 2013 30.019 39.413.509 101.686.853 Atto costitutivo e statuto sociale Documento di Registrazione relativo all'Emittente 213 21.2.1. Oggetto sociale e scopi dell'Emittente L'oggetto sociale della Società è definito nell'art. 3 dello Statuto, che dispone come segue: «La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito, nelle sue varie forme, tanto nei confronti dei propri soci che dei non soci, ispirandosi ai principi del Credito Popolare. La Società può compiere, con l'osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. Nella concessione di fido la Società, a parità di condizioni, dà preferenza ai soci ed alle operazioni di più modesto importo, con esclusione di ogni operazione di mera speculazione La società destina in ogni esercizio una somma fino al 3% dell'utile netto dell'esercizio precedente a quello di riferimento, da determinare da parte dell'Assemblea e da devolvere, secondo le determinazioni del Consiglio di Amministrazione, a scopi di beneficienza, assistenza e di pubblico interesse in favore dei territori serviti. La Società può, inoltre, sempre nel rispetto della normativa vigente e previo ottenimento della iscrizione nell'albo nazionale dei concessionari, svolgere attività di gestione del servizio di accentramento e riscossione dei tributi comunali, con l'espresso impegno della non contemporanea attività di concessionario e di commercializzazione di pubblicità sia in forma diretta che indiretta». 21.2.2. Disposizioni dello Statuto riguardanti i membri degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza Si riportano di seguito le principali disposizioni statutarie riguardanti i membri del Consiglio di Amministrazione, i componenti del Collegio Sindacale e della Direzione Generale dell'Emittente. Per ulteriori informazioni, si rinvia allo Statuto dell'Emittente e alla normativa applicabile. Consiglio di Amministrazione Ai sensi dell'art. 30 dello Statuto, l'amministrazione della Società è affidata a un Consiglio di Amministrazione composto da un minimo di 9 e un massimo di 13 membri, secondo le determinazioni dell'assemblea, eletti dall'assemblea tra i Soci aventi diritto di voto in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente. Ai sensi dell'art. 36 dello Statuto, con apposito regolamento interno, approvato dall'assemblea ordinaria, sono previsti limiti al cumulo degli incarichi che possono essere contemporaneamente ricoperti dagli amministratori, che tengano conto della natura dell'incarico e delle caratteristiche e dimensioni della Società. Restano comunque fermi, ove più rigorosi, i limiti al cumulo degli incarichi eventualmente previsti dalla disciplina legale e regolamentare. Almeno tre consiglieri devono essere non esecutivi. Ai consiglieri non esecutivi non possono essere attribuite deleghe né particolari incarichi e non possono essere coinvolti, nemmeno di fatto, nella gestione esecutiva della Società. Almeno due Consiglieri (i quali possono coincidere con quelli summenzionati) devono possedere i requisiti di indipendenza. Sono considerati non indipendenti i Consiglieri che: abbiano in corso o abbiano avuto con la Società nell'esercizio precedente, direttamente o indirettamente, relazioni commerciali, creditizie o professionali significative; rivestano la carica di amministratore esecutivo in un'altra società controllata dalla Banca; siano soci o amministratori o abbiano relazioni significative di affari con il soggetto incaricato della revisione legale dei conti della Società; siano coniugi, parenti o affini entro il terzo grado di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai punti precedenti. Il venir meno del requisito di indipendenza quale sopra definito in capo a un amministratore non ne determina la decadenza se i requisiti permangono in capo al numero minimo di amministratori che secondo lo Statuto, nel rispetto della normativa vigente, devono possedere tale requisito. Ai sensi dell'art. 30 dello Statuto, i consiglieri durano in carica per tre esercizi e possono essere rieletti. I consiglieri scadono alla data dell'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 214 Il Consiglio, all'infuori del Presidente e dei Vice Presidenti, si rinnova di un terzo ogni anno, eventualmente arrotondato all'unità più vicina. Fino a che la scadenza non possa essere determinata per anzianità di carica essa viene stabilita mediante sorteggio. Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i suoi membri il Presidente e due Vice Presidenti, di cui uno con funzioni di Vicario, che restano in carica fino al termine del loro mandato consiliare. Sostituzione degli Amministratori Se nel corso dell'esercizio vengono a mancare, per qualsiasi motivo, uno o più amministratori, gli altri provvedono alla loro sostituzione per cooptazione purché la maggioranza sia sempre costituita da amministratori nominati dall'assemblea. Gli amministratori cooptati restano in carica fino alla successiva assemblea. Gli amministratori eletti in sostituzione di quelli venuti a mancare ne assumono l'anzianità. Venendo a mancare la maggioranza degli amministratori nominati dall'assemblea, quelli rimasti in carica devono convocare l'assemblea per la nomina dei nuovi amministratori. Collegio Sindacale Ai sensi dell'art. 42 dello Statuto, l'assemblea ordinaria nomina cinque sindaci effettivi e due supplenti, in possesso dei prescritti requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza, nomina il presidente del Collegio Sindacale, determina l'emolumento annuale dei sindaci valido per l'intero periodo di durata del loro mandato. Oltre a quanto previsto dalla legge, costituisce causa di ineleggibilità o di decadenza dalla carica di componente il Collegio Sindacale l'essere membro di organi amministrativi o di controllo di altre banche o aziende che svolgano attività in concorrenza con quella della Società, salvo si tratti di organismi di categoria. I componenti del Collegio Sindacale non possono comunque assumere cariche diverse da quelle di controllo presso altre società appartenenti al gruppo nonché nelle società partecipate di rilievo strategico anche se non appartenenti al gruppo. I Sindaci non possono, inoltre, assumere incarichi di amministrazione e controllo presso società ed enti in numero superiore a quello stabilito dalla normativa. I Sindaci possono essere revocati con deliberazione dell'assemblea ordinaria solo in presenza di una giusta causa. La deliberazione di revoca deve essere approvata dal Tribunale, sentito l'interessato. Oltre all'emolumento spetta ai membri effettivi del Collegio Sindacale il rimborso delle spese sostenute per l'espletamento delle loro funzioni. Durata in carica e sostituzione dei Sindaci I sindaci restano in carica per tre esercizi, scadono alla data dell'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica e sono rieleggibili. La cessazione dei sindaci per scadenza del termine ha effetto dal momento in cui il Collegio Sindacale è ricostituito. Nel caso di morte, rinunzia o decadenza di Sindaci, subentrano i supplenti secondo le modalità previste dalla legge. Se viene a mancare il presidente del Collegio Sindacale, fino alla successiva assemblea ne esercita le funzioni il più anziano di età dei sindaci effettivi nominati dall'assemblea. Direzione Generale Ai sensi degli artt. 49 e 50 dello Statuto, la Direzione Generale è composta dal Direttore Generale e dagli altri componenti nominati dal Consiglio di Amministrazione che ne determina le attribuzioni. Le deliberazioni concernenti la nomina dei componenti la Direzione Generale sono assunte dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta dei suoi membri. Il Direttore Generale sovrintende al funzionamento della Banca, allo svolgimento delle operazioni e dei servizi, esercita i poteri in materia di erogazione del credito, di spesa e di operazioni finanziarie nei limiti assegnatigli e secondo le direttive del Consiglio di Amministrazione, avvia autonomamente le azioni giudiziarie urgenti e opportune per assicurare il recupero dei crediti sottoponendole per la ratifica agli organi competenti. Il Direttore Generale è il capo del personale. Ha il potere di proposta in materia di assunzioni, promozioni e revoche, esercita i poteri delegatigli dal Consiglio di Amministrazione in materia di gestione delle risorse Documento di Registrazione relativo all'Emittente 215 umane e sospende provvisoriamente qualunque dipendente, riferendone tempestivamente al Presidente per eventuali deliberazioni. Il Direttore Generale prende parte, con voto consultivo, alle adunanze del Consiglio di Amministrazione, nonché a quelle del Comitato Esecutivo; coadiuvato dagli altri componenti della Direzione Generale dà esecuzione alle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo, e assume quelle in via d'urgenza ai sensi dello Statuto. In caso di assenza o impedimento, il Direttore Generale è sostituito, in tutte le facoltà e funzioni che gli sono attribuite, dal Vice Direttore vicario designato dal Consiglio di Amministrazione. 21.2.3. Diritti, privilegi e restrizioni connessi a ciascuna classe di azioni esistente Tutte le azioni dell'Emittente sono ordinarie, nominative, liberamente trasferibili e indivisibili e ciascuna di esse dà diritto a un voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie della Società, nonché agli altri diritti patrimoniali e amministrativi a esse connessi, secondo le disposizioni di legge applicabili. La Società può emettere, ai sensi di legge, obbligazioni, anche convertibili in azioni ovvero cum warrant, in base alla competenza stabilita dalle disposizioni di legge applicabili. Non esistono altre categorie di azioni che attribuiscano diritti patrimoniali e amministrativi diversi da quelli attribuiti dalle sopra descritte azioni ordinarie. Le Azioni non sono quotate su alcun mercato regolamentato, né su altre piattaforme di negoziazione. Le Azioni potranno essere tuttavia trattate nel MIAB, istituito dall'Emittente. Tale sistema di negoziazione, temporaneamente sospeso dal 1 aprile 2014, ha per oggetto le azioni emesse dalla Banca così come i diritti di opzione su strumenti finanziari dalla stessa emessi. Si riportano di seguito alcune previsioni dello Statuto relative ai diritti amministrativi e patrimoniali connessi a tutte le azioni dell'Emittente. Diritto al dividendo Ai sensi dell'art. 18 dello Statuto, le Azioni attribuiscono il pieno diritto ai dividendi, ove deliberati dall'assemblea ordinaria dei Soci per l'esercizio in corso, qualunque sia l'epoca di acquisto delle azioni; i sottoscrittori delle azioni devono però corrispondere alla Società gli interessi di conguaglio nella misura fissata dal Consiglio di Amministrazione. I dividendi non riscossi entro un quinquennio dal giorno in cui divengono esigibili vengono acquisiti dalla Società e imputati alla riserva statutaria. Diritto di voto Ai sensi dell'art. 23 dello Statuto, hanno diritto di voto in assemblea coloro che risultano iscritti nel libro soci almeno novanta giorni prima di quello fissato per l'assemblea di prima convocazione e siano in grado di esibire la certificazione di partecipazione al sistema di gestione accentrata. La Società, verificata la sussistenza dei requisiti prescritti, emette un biglietto di ammissione nominativo valevole per l'esercizio del diritto di voto. Ogni Socio ha diritto a un solo voto qualunque sia il numero di azioni possedute. Acquisizione della qualità di Socio Ai sensi degli artt. 7, 8, 9, 11 e 12 dello Statuto possono essere ammesse quali Soci della Società le persone fisiche, con esclusione di quelle che si trovino nelle condizioni previste dall'art. 11 dello Statuto, le persone giuridiche, le società di ogni tipo, i consorzi, le associazioni e altri enti, purché non esercitino attività finanziaria o fiduciaria. Ai fini dell'ammissione a Socio è inoltre necessario che l'aspirante Socio abbia uno sperimentato rapporto di clientela in atto con la Società stessa ovvero che sia favorevolmente conosciuto nelle aree in cui la Società è attiva attraverso la rete dei propri sportelli per le capacità imprenditoriali, per le qualità morali e professionali o per gli incarichi ricoperti. Ai sensi dell'art. 8 dello Statuto, chi intende diventare Socio deve esibire al Consiglio di Amministrazione il certificato di partecipazione al sistema di gestione accentrata e presentare al Consiglio stesso una domanda scritta contenente, oltre all'indicazione del numero delle azioni sottoscritte o acquistate, le generalità, il domicilio e ogni altra informazione e/o dichiarazione dovute per legge o per Statuto o richieste dalla Società in via generale. Ai sensi dell'art. 9 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione delibera sull'accoglimento o sul rigetto della Documento di Registrazione relativo all'Emittente 216 domanda di ammissione a Socio. La deliberazione di ammissione deve essere comunicata agli interessati e annotata a cura del Consiglio di Amministrazione sul libro soci. L'eventuale rifiuto può essere sottoposto dall'interessato, a pena di decadenza, nel termine di trenta giorni dal ricevimento della notizia, al Collegio dei Probiviri che decide entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta. Il Consiglio di Amministrazione è tenuto a riesaminare la domanda di ammissione su motivata richiesta del Consiglio dei Probiviri e la sua decisione è inappellabile. Sino a quando l'Azionista non abbia richiesto e ottenuto l'ammissione a Socio può esercitare i soli diritti aventi contenuto patrimoniale. Diritto di opzione Ai sensi dell'art. 2441, comma 1, del Codice Civile, le azioni di nuova emissione e le obbligazioni convertibili in azioni devono essere offerte in opzione agli Azionisti in proporzione al numero delle azioni possedute. Se vi sono obbligazioni convertibili il diritto di opzione spetta anche ai possessori di queste, in concorso con gli Azionisti, sulla base del rapporto di conversione. Diritto di prelazione Ai sensi dell'art. 2441, comma 3, del Codice Civile, in caso di offerta di azioni di nuova emissione in opzione agli Azionisti, coloro che esercitano il diritto di opzione, purché ne facciano contestuale richiesta, hanno diritto di prelazione sulle azioni eventualmente rimaste inoptate. Diritto alla partecipazione agli utili dell'Emittente Ai sensi dell'art. 53 dello Statuto, l'utile netto risultante dal bilancio annuale sottoposto all'approvazione dell'assemblea ordinaria della Società viene ripartito come segue: in misura non inferiore a quella prevista dalla legge, alla riserva ordinaria; il 20% alla riserva statutaria; in misura non superiore al 3% per scopi di beneficenza, assistenza e pubblico interesse in favore dei territori serviti; ai Soci, nella misura che, su proposta del Consiglio di Amministrazione viene fissata dall'Assemblea. L'eventuale residuo, pure su proposta del Consiglio di Amministrazione, può essere destinato alla riserva statutaria o alla costituzione o all'incremento di ulteriori riserve, nonché al fondo per l'acquisto o il rimborso di azioni della Società. Diritto di partecipazione all'eventuale residuo attivo in caso di liquidazione Ai sensi dell'art. 54 dello Statuto, al termine della liquidazione il riparto delle somme disponibili tra i titolari delle azioni ha luogo in proporzione delle rispettive partecipazioni azionarie. 21.2.4. Disciplina statutaria della modifica dei diritti dei possessori delle azioni Ai sensi dell'art. 15 dello Statuto, il recesso è ammesso nei casi consentiti dalla legge, con le modalità e gli effetti da essa previsti. È in ogni caso escluso il recesso nel caso di proroga della durata della Società e nel caso di modificazione e rimozione di vincoli alla circolazione delle azioni. 21.2.5. Disciplina statutaria delle assemblee ordinarie e straordinarie dell'Emittente Si riportano di seguito le principali disposizioni statutarie contenenti la disciplina delle assemblee dell'Emittente. Per ulteriori informazioni, si rinvia allo Statuto dell'Emittente e alla normativa applicabile. Convocazioni Ai sensi dell'art. 21 dello Statuto, l'assemblea dei Soci è convocata, nei modi e nei termini di legge, dal Consiglio di Amministrazione – oppure, occorrendo, dal Collegio Sindacale, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione – nel Comune dove ha sede la Società o in ogni altro luogo indicato nell'avviso di convocazione. Il Consiglio di Amministrazione deve convocare l'assemblea, oltre che nei casi previsti dalla legge, entro trenta giorni da quando ne è fatta domanda scritta, con firme autenticate nei modi di legge, contenente gli Documento di Registrazione relativo all'Emittente 217 argomenti da trattare, da almeno un decimo dei Soci aventi diritto di intervenire all'assemblea alla data della domanda stessa; la convocazione su richiesta dei Soci non è ammessa per argomenti sui quali l'assemblea delibera su proposta o sulla base di progetti del Consiglio di Amministrazione. L'assemblea viene convocata mediante pubblicazione, almeno quindici giorni prima di quello fissato per la riunione, dell'avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Diritto di intervento e rappresentanza Ai sensi dell'art. 23 dello Statuto, hanno diritto di intervenire alle assemblee ed esercitarvi il diritto di voto solo coloro che risultano iscritti nel libro soci da almeno novanta giorni prima di quello fissato per l'assemblea di prima convocazione e siano in grado di esibire la certificazione di partecipazione al sistema di gestione accentrata. La Società, verificata la sussistenza dei requisiti prescritti, emette un biglietto di ammissione nominativo valevole per l'esercizio del diritto di voto. Ogni Socio ha un voto, qualunque sia il numero delle azioni di cui è titolare. È ammessa la rappresentanza di un Socio da parte di altro Socio che non sia amministratore, sindaco o dipendente della Società. Le deleghe, compilate a norma di legge e degli eventuali regolamenti disciplinanti lo svolgimento delle assemblee della Società, valgono tanto per la prima che per la seconda convocazione. Ciascun Socio può rappresentare sino a un massimo di tre Soci. Non è ammessa la rappresentanza da parte di persona non socia, anche se munita di mandato generale. Le limitazioni anzidette non si applicano ai casi di rappresentanza legale. 21.2.6. Disposizioni statutarie che potrebbero avere l'effetto di ritardare, rinviare o impedire una modifica dell'assetto di controllo dell'Emittente Poiché l'Emittente è una banca popolare, ai sensi dell'art. 30 del TUB, nessuno può detenere, direttamente o indirettamente, azioni in misura eccedente l'1% del capitale sociale. Lo Statuto della Banca ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5% del capitale sociale. Tale limite non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla specifica disciplina propria di ciascuno di essi. La Società, appena rileva il superamento di tale limite, contesta al titolare del conto e all'intermediario la violazione del divieto. Il divieto può essere derogato solo nei casi previsti dalla legge. Le azioni eccedenti, per le quali non si procede all'iscrizione nel libro soci, devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso inutilmente tale termine, i relativi diritti patrimoniali successivamente attribuiti alle stesse azioni fino alla data della loro alienazione vengono acquisiti dalla Società e destinati a scopi mutualistici, attraverso interventi di carattere sociale e culturale. 21.2.7. Disposizioni statutarie relative alla variazione dell'assetto di controllo o delle partecipazioni rilevanti Non vi sono disposizioni dello Statuto dell'Emittente volte a disciplinare la soglia di possesso al di sopra della quale vi è l'obbligo di comunicazione al pubblico della quota di azioni posseduta. Restano salve le disposizioni di legge applicabili. 21.2.8. Previsioni statutarie relative alla modifica del capitale Lo Statuto dell'Emittente non contiene disposizioni relative alla modifica del capitale sociale che siano più restrittive di quelle previste dalla applicabili disposizioni di legge. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 218 22. CONTRATTI RILEVANTI Nei tre anni immediatamente precedenti la Data del Documento di Registrazione non sono stati conclusi, dall'Emittente, contratti importanti diversi da quelli afferenti al normale svolgimento dell'attività. Nel corso degli ultimi anni, la Banca ha pefezionato operazioni di cartolarizzazione di crediti performing (valore residuo al 31 dicembre 2013 dei portafogli crediti ceduti pari a 829.417 migliaia di Euro) e non performing (valore residuo al 31 dicembre 2013 del portafoglio sofferenze ceduto pari a 12.539 migliaia di Euro); la Banca non ha ceduto il rischio sottostante ai portafogli di crediti ceduti, per i quali continua a svolgere attività di servicing concernente la gestione operativa dei portafogli e la reportistica periodica sull’andamento delle operazioni. Solo per l'ultima operazione di crediti performing effettuata nel 2011 risulta collocata presso investitori istituzionali una parte del titolo senior, pari a 100 milioni di Euro, mentre tutti gli altri titoli emessi dai veicoli sono stati sottoscritti dalla Banca. Quindi, fatta eccezione per questa tranche di titoli collocata a investitori istituzionali, la Banca ha sottoscritto tutte le classi di titoli emessi dai veicoli delle cartolarizzazioni mantenendo ogni rischio connesso a possibili mancati rimborsi dei predetti titoli in conseguenza di potenziali default sui portafogli crediti ceduti. Peraltro, l’esposizione al rischio sui portafogli performing ceduti è rappresentata attraverso la reiscrizione di tutti i crediti cartolarizzati nell'attivo dello stato patrimoniale della Banca, che si traduce nella valutazione e nella rettifica di valore dei crediti in presenza di difficoltà nel rimborso da parte dei debitori; per quanto riguarda l'operazione non performing la Banca espone in bilancio il titolo junior per un valore di 9.221 migliaia di Euro, determinato comunque sulla base dell'effettiva recuperabilità del portafoglio crediti sottostante. Quindi anche per questa operazione la banca rappresenta pienamente il rischio che si esprime nella rettifica di valore del titolo junior in presenza di possibili minori incassi stimati sulle posizioni a sofferenza cedute rispetto all’ammontare degli impegni di pagamento del veicolo. Per maggiori dettagli si rinvia al Capitolo 10, Paragrafo 10.3. (Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento) del presente Documento di Registrazione nel quale detti contratti sono descritti più analiticamente. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 219 23. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI 23.1. Relazioni e pareri di esperti Nel Documento di Registrazione non sono inseriti pareri o relazioni di esperti, ad eccezione delle relazioni della Società di Revisione che ha effettuato la revisione legale del Bilancio 2013, del Bilancio 2012 e del Bilancio 2011. La società incaricata della revisione legale dei conti della Banca è KPMG S.p.A., con sede in Milano, via Vittor Pisani n. 25, iscritta al n. 70623 del Registro dei Revisori Legali istituito presso il Ministero dell'Economia e della Finanze. La suddetta Società di Revisione non è portatrice di interessi rilevanti nei confronti dell'Emittente. 23.2. Informazioni provenienti da terzi Le informazioni provenienti da fonti terze (quali i dati forniti da Banca d'Italia riportati al Paragrafo 4.1.3 (Rischio di credito) del presente Documento di Registrazione) sono state riprodotte fedelmente dall'Emittente e, per quanto a conoscenza dell'Emittente, anche sulla base di informazioni pubblicate dai terzi in questione, non sono stati omessi fatti che potrebbero rendere tali informazioni inesatte o ingannevoli. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 220 24. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO Per tutta la durata di validità del Documento di Registrazione l'Emittente si impegna a mettere a disposizione del pubblico per la consultazione presso la sede sociale in Matera, Via Timmari 25 e presso la Direzione Generale in Altamura (BA), Via Ottavio Serena 13, la seguente documentazione: atto costitutivo e statuto sociale vigente dell'Emittente; bilanci dell'Emittente relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013, 2012 e 2011, corredati di nota integrativa nonché degli ulteriori allegati, delle relazioni del Consiglio di Amministrazione sulla gestione, del Collegio Sindacale e della Società di Revisione; Documento di Registrazione; regolamento del "Mercato Interno delle Azioni emesse dalla Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.c.p.A." (MIAB); verbali di approvazione dei bilanci relativi al triennio 2011-2013. I suddetti documenti, a eccezione dell'atto costitutivo, possono altresì essere consultati anche in formato elettronico sul sito internet dell'Emittente, all'indirizzo www.bppb.it. Si invitano i potenziali investitori a leggere la documentazione a disposizione del pubblico al fine di ottenere maggiori informazioni in merito alle condizioni economico-finanziarie e all'attività dell'Emittente. Per ogni altra informazione societaria rilevante per la valutazione dell'Emittente successiva alla pubblicazione del presente Documento di Registrazione, nonché le pubblicazioni relative alle informazioni semestrali degli ultimi due esercizi e il Regolamento delle Operazioni con Soggetti Collegati, gli investitori sono invitati a consultare la documentazione messa a disposizione dall'Emittente, in conformità alla normativa vigente, sul proprio sito internet www.bppb.it. Documento di Registrazione relativo all'Emittente 221 25. INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI La Banca non detiene quote rilevanti di capitale di altre imprese, tali da avere un'incidenza notevole sulla valutazione delle attività e passività e sulla situazione finanziaria ed economica della Banca stessa. Fermo quanto precede, si riportano per completezza le principali informazioni inerenti le interessenze azionarie detenute dalla Banca al 31 dicembre 2013. INT ERESSENZE AZI ONARIE al 31dic2013 dati in m igliaia di euro nr quote detenute v alore nom unitario BANCHE ns v alore nominale (dati in migliaia di euro ) 1.389 costo sto rico 201 3 v alore bilancio 201 3 Quota % di (dati in partecipaz (dati in migliaia migliaia di di euro) euro) 4.041 2.909 Istituto Centrale Banc he Popolari S.p.A. Banca del Sud Cassa di Risparmio di Ferrara SpA Cassa di Risparmio di Bolzano SpA Cassa di Risparmio di Cesena SpA IMPRESE NON FINANZIARIE 32.350 2.5 00 97 .499 3.000 55 .000 3,00 1 00,00 5 ,1 6 7 7 ,00 5,60 97 250 5 03 231 308 121 1 62 25 0 2.000 630 998 142 1 62 250 890 630 97 6 7 0,23% 1 ,38% 0,23% 0,07 % 0,20% Conso rzio sv iluppo Conca Barese Soc.Cons. a r.l. Cooperativ a "Luigi Luzzatti" a r.l GA L Luoghi del Mito scrl [Leader+Puglia] GA L Murgia più Soc .Co ns. a r.l. Osserv atorio Banche-Imprese di Eco nomia e Finanza Patto Territoriale Area Metropolitana Bari S.p.A . Patto Territoriale Polis Sud-Est Barese (in liquidazione) PattodiFoggia Soc. Cons. per A zio ni Taranto Sv iluppo Soc. Co ns. per Azioni (in liquidazione) IMPRESE A SSICURATIVE Eurov ita A ssic urazio ni S.p.A . IMPRESE FINANZIA RIE 3 3 9.000 280 8.621 57 2 1 .000 8 1 5 .000 500,00 51 6,46 1 ,00 27 ,00 1 ,00 1 8,00 0,51 51 6,45 5 ,1 6 45,02 2 2 9 14 5 29 1 4 77 7 .666 7 .666 65 8 0 2 0 0 5 0 0 0 0 6.059 6.05 9 75 1 ,50% 1 ,20% 7 ,05% 6,29% 5,26% 5 ,20% 0,34% 4,00% 1 5,00% 1 38.7 1 9 2 2 9 8 9 10 1 4 77 6.245 6.245 1.7 7 8 7 9.5 00 8.5 7 0 252.000 1 05.264 7 36.067 25.290 40 5 ,1 6 5,50 5 ,1 6 0,51 1 86,69 41 1 47 1 .300 0 0 13 7 134 0 41 0 75 526 0 15 1.006 0 41 0 4 30 0 0 1.006 0,66% 0,7 9% 28,57 % 0,01 % 0,7 2% 0,02% 2,47 % 1 1 31 .247 1 30 1 25,00 1 0,00 0,1 3 1 .000,00 0 0 4 1 30 9.667 1 0 4 1 .001 13.5 12 1 0 4 1 .001 10.055 0,00% PARFIN S.p.A. (fallita) Unione Fiduciaria S.p.A. Leasing Lev ante S.p.A . (in liquidazione) AEDES S.p.A . (azioni ordinarie) AEDES S.p.A . (azioni "C") ISVEIMER S.p.A. (in liquidazione) PROMEM Sud Est S.p.A . IMPRESE STRUMENTALI S.W.I.F.T. s.c. Visa Europe Limited SIA S.p.A . Cedacri SpA TOTALE Documento di Registrazione relativo all'Emittente 5,49% 0,02% 1 ,03% 222 Società Cooperativa per Azioni Sede sociale: Matera (MT), Via Timmari, 25 Direzione Generale: Altamura (BA), Via Ottavio Serena, 13 Capitale Sociale e Riserve al 31 dicembre 2013: Euro 265.654.199 Registro delle Imprese di Matera n. 5585 Cod. Fisc. e P. IVA: 00604840777 Iscritta all'Albo delle Banche al n. 5385.0 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi NOTA INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI Redatta ai sensi della delibera Consob 14 maggio 1999, n. 11971, e successive modifiche e integrazioni e del Regolamento n. 809/2004/CE della Commissione del 29 aprile 2004 recante modalità di esecuzione della Direttiva 2003/71/CE. Relativa: (A) all'offerta in opzione agli azionisti di massime n. 13.910.650 azioni ordinarie "Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A." di nuova emissione (le "Azioni") e all'offerta ai soli azionisti sottoscrittori di massime n. 13.910.650 obbligazioni del prestito denominato "Banca Popolare di Puglia e Basilicata Tasso Fisso 5% 2014/2017" (le "Obbligazioni"); (B) alla contestuale offerta al pubblico indistinto delle azioni inoptate e non prelate ed ai soli terzi acquirenti le azioni del citato prestito obbligazionario. Emittente e responsabile del collocamento: BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.p.A. La Nota Informativa è stata depositata presso la Consob in data 18/07/2014, a seguito di approvazione comunicata da quest'ultima con nota protocollo n. 60148/14, del 17/07/2014. La Nota Informativa deve essere letta congiuntamente al Documento di Registrazione di Banca Popolare di Puglia e Basilicata - Società Cooperativa per Azioni, depositato presso la Consob in data 18/07/2014, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione con nota protocollo n. 60150/14, del 17/07/2014, e alla Nota di Sintesi depositata presso la Consob in data 18/07/2014, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione con nota protocollo n. 60148/14, del 17/07/2014. La presente Nota Informativa e gli altri documenti che costituiscono il Prospetto sono a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede di Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., presso le filiali dell'Emittente, nonché nel sito internet www.bppb.it. L'adempimento di pubblicazione della Nota Informativa non comporta alcun giudizio della Consob sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. __________________________________________________________________________ [Pagina volutamente lasciata in bianco] __________________________________________________________________________ Nota Informativa sugli strumenti finanziari 224 AVVERTENZA Banca Popolare di Puglia e Basilicata, ai sensi dell'art. 94, comma 4, del TUF, si è avvalsa della facoltà di redigere un prospetto informativo nella forma di documenti distinti, suddividendo le informazioni richieste in un documento di registrazione, una nota informativa sugli strumenti finanziari e una nota di sintesi. Gli investitori sono invitati a esaminare le informazioni contenute nella presente Nota Informativa nonché le altre informazioni contenute nel Prospetto (ivi incluso il Documento di Registrazione). Si rinvia all’Avvertenza e al Capitolo 4 (Fattori di Rischio) del Documento di Registrazione per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi all'Emittente e al Capitolo 2 (Fattori di Rischio) della Nota Informativa per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari oggetto di offerta e alle offerte. Investimento in Azioni Rischio di illiquidità delle Azioni I destinatari delle Offerte sono invitati a tener conto che le Azioni presentano gli elementi di rischio propri di un investimento in strumenti finanziari non quotati in un mercato regolamentato, né negoziati in un sistema multilaterale di negoziazione o in regime di internalizzazione sistematica. In ragione di quanto precede e tenuto altresì conto che l'Emittente non assume alcun impegno al riacquisto delle Azioni, tanto queste ultime quanto i relativi diritti di opzione non presentano il requisito della liquidità, per cui in sede di disinvestimento potrebbero sorgere difficoltà di smobilizzo. Per i sottoscrittori delle Azioni, infatti, potrebbe essere impossibile o difficile poter vendere le Azioni o poter ottenere, in caso di vendita, un valore uguale o superiore al valore dell'investimento originariamente effettuato. Ai fini della determinazione del prezzo unitario delle Azioni oggetto delle Offerte, il Consiglio di Amministrazione, non si è avvalso del supporto di esperti indipendenti né ha adoperato criteri di valutazione, ma ha tenuto conto esclusivamente di quanto stabilito dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010 che, nel conferire al CdA la facoltà di aumentare in una o più volte il capitale sociale, ha precisato che il prezzo di emissione delle Azioni non potrà essere inferiore al relativo valore nominale, maggiorato di un importo almeno pari al 60% dell'ultimo sovrapprezzo deliberato dall'assemblea ordinaria nell'importo di Euro 3,86. Dall'applicazione di tale criterio è dunque emerso un prezzo di sottoscrizione minimo pari a Euro 4,896, di cui Euro 2,580 a titolo di valore nominale ed Euro 2,316 a titolo di sovrapprezzo. Fermo tale importo minimo, il Consiglio di Amministrazione ha determinato in Euro 5,00 – di cui Euro 2,58 a titolo di valore nominale ed Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo – il prezzo di sottoscrizione delle Azioni. Si evidenzia che tale prezzo risulta inferiore al valore del patrimonio netto contabile per azione dell'Emittente al 31 dicembre 2013, pari a Euro 6,44. Di seguito si riporta il moltiplicatore "Price/Book Value" riferito all'Emittente determinato sulla base del Prezzo di Offerta delle Azioni, unitamente a quello relativo a un campione di banche quotate e di alcune banche non quotate. Multipli per le banche quotate* Price/Book Value Banca Profilo 1,544 Credito Emiliano 0,989 Mediobanca 0,82 Banca FINNAT Euramerica 0,945 Credito Bergamasco 0,727 Banca Popolare di Sondrio 0,692 Intesa Sanpaolo 0,799 Banca Popolare dell'Emilia 0,588 Unicredit 0,745 Ubi Banca 0,535 Banca Carige 0,531 Banca Popolare di Milano 0,629 Banco di Sardegna risp 0,472 Banco Desio e della Brianza 0,44 Credito Valtellinese 0,362 Banca Monte dei Paschi 0,427 Nota Informativa sugli strumenti finanziari 225 Multipli per le banche quotate* Price/Book Value Banco Popolare 0,506 Banca Pop. Etruria e Lazio 0,261 Media 0,666 Banca Popolare di Puglia e Basilicata 0,78 * Fonte dati: Bloomberg al 30 giugno 2014 Multipli per le banche non quotate* Price/Book Value Banca Popolare dell'Alto Adige 1,160 Banca di Cividale 1,600 Veneto Banca 1,370 Cassa di Risparmio di Ravenna 1,300 Banca Popolare di Bari 1,070 Cassa di Risparmio di Bolzano 1,580 Media 1,346 Banca Popolare di Puglia e Basilicata 0,78 * Fonte dati: bilancio al 31 dicembre 2013 Dalle tabelle sopra riportate emerge che il multiplo "Price/Book Value" 2013 dell'Emittente è superiore alla media delle banche quotate e inferiore a quello delle banche non quotate. Si evidenzia che non è stato rappresentato il multiplo "Price/Earnings" in ragione del fatto che l'Emittente, negli esercizi 2012 e 2013, ha chiuso il bilancio con un risultato economico negativo. Nell’effettuare il confronto dei multipli, gli investitori devono tener presente che il prezzo delle azioni delle società quotate è un prezzo di mercato mentre quello delle banche non quotate e dell’Emittente è fissato dagli organi sociali. Si evidenzia che le Azioni avranno godimento dal 1 gennaio 2015. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 5, paragrafo 5.3.1 (Prezzo di Offerta) della Nota Informativa. Le Azioni sono offerte direttamente dall'Emittente. La Banca è, dunque, Emittente, offerente e responsabile del collocamento delle Offerte. Sotto tale profilo esiste, dunque, un potenziale conflitto di interessi. Investimento nelle Obbligazioni Subordinatamente alla sottoscrizione delle Azioni, gli investitori avranno, inoltre, la facoltà di sottoscrivere, per un numero massimo pari a quello delle Azioni sottoscritte, le Obbligazioni oggetto delle Offerte. La possibilità di sottoscrivere le Obbligazioni è, dunque, riservata ai sottoscrittori delle Azioni. Le Obbligazioni sono al portatore e possono essere trasferite a qualsiasi soggetto. I destinatari delle Offerte sono invitati, tra l'altro, a tener conto che le Obbligazioni non saranno ammesse a negoziazione su un mercato regolamentato, né su sistemi multilaterali di negoziazione, inoltre l'Emittente non agirà in qualità di internalizzatore sistematico, né assumerà alcun obbligo di riacquisto delle obbligazioni, ferma la possibilità di procedere a eventuali riacquisti alla pari delle Obbligazioni, su base puramente facoltativa e in conformità a quanto previsto dalle proprie policy aziendali rese disponibili sul sito internet dell'Emittente (www.bppb.it). Pertanto, ove l'Emittente non procedesse al riacquisto in conto proprio, l’investitore potrebbe trovarsi nell'impossibilità di rivendere le Obbligazioni prima della scadenza naturale, a meno che ricerchi autonomamente una controparte disposta ad acquistare le stesse. Il prezzo e gli altri termini e condizioni della vendita saranno concordati dalle parti in autonomia. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 226 DEFINIZIONI Si riportano qui di seguito le principali definizioni utilizzate nella presente Nota Informativa. Tali definizioni e termini, salvo ove diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. Altri Paesi Qualsiasi Paese, diverso dall'Italia, nel quale le Offerte non siano consentite in assenza di autorizzazioni da parte delle competenti autorità o di applicabili esenzioni di legge o regolamentari. Aumento di Capitale L'aumento scindibile a pagamento del capitale sociale della Banca, per un controvalore complessivo massimo di Euro 69.553.250,00 (comprensivo di sovrapprezzo), da realizzarsi mediante emissione di massime n. 13.910.650 Azioni, e deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare di Puglia e Basilicata in data 5 giugno 2014, a valere sulla delega conferita, ai sensi degli artt. 2443 e 2420-ter del Codice Civile, dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010 e riportata nell'art. 5 dello Statuto. Avviso di Proroga L'avviso sul quotidiano "Il Giornale" con cui l'Emittente comunicherà al mercato e alla Consob l'eventuale volontà di prorogare il Periodo di Offerta (come di seguito definito). Azioni Le massime n. 13.910.650 azioni ordinarie Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., godimento 1 gennaio 2015, ciascuna del valore nominale di Euro 2,58, rivenienti dall'Aumento di Capitale, oggetto delle Offerte. Autorità di Vigilanza La Banca d'Italia, la Consob e/o ogni altra autorità e/o amministrazione indipendente a livello nazionale o dell'Unione Europea, individualmente o congiuntamente considerate. Azionisti I soggetti titolari di azioni ordinarie della Banca. Banca d'Italia La banca centrale della Repubblica Italiana. Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Emittente, Società, BPPB o Banca Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., con sede legale in Matera (MT), Via Timmari, 25. Codice Civile Il Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262, come successivamente modificato e integrato. Collocatore Banca Popolare di Puglia e Basilicata, anche in qualità di responsabile del collocamento. Consob La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, con sede in Roma, in via G.B. Martini, n. 3. Data della Nota Informativa La data di autorizzazione della Nota Informativa. Direttiva Prospetto La Direttiva 2003/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, e successive modifiche e integrazioni, relativa ai prospetti da pubblicare per l'offerta al pubblico e/o l'ammissione a negoziazione degli strumenti finanziari. Documento di Registrazione Il documento di registrazione che comprende le informazioni su BPPB ai sensi dell'art. 5 della Direttiva Prospetto, nella sua veste di Emittente le Azioni e le Obbligazioni oggetto delle Offerte, depositato presso la Consob Nota Informativa sugli strumenti finanziari 227 in data 18/07/2014, a seguito di approvazione comunicata con nota del 17/07/2014, protocollo n. 60150/14. Giorno Lavorativo Bancario Qualunque giorno di calendario diverso dal sabato e dalla domenica nel quale le banche sono aperte in Italia per l'esercizio della loro attività. IFRS o Principi Contabili Internazionali Tutti gli "International Financial Reporting Standards" (IFRS), tutti gli "International Accounting Standards" (IAS), tutte le interpretazioni dell'"International Reporting Interpretations Committee" (IFRIC), precedentemente denominato "Standing Interpretations Committe" (SIC), adottati dall'Unione Europea. Intermediari Aderenti Gli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli. IRES Imposta sul reddito delle società disciplinata dal D.Lgs. 12 dicembre 2003, n. 344. IRAP Imposta regionale sulle attività produttive disciplinata dal D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446. MIAB Il Mercato interno delle azioni emesse dalla Banca. Trattasi di internalizzatore non sistematico. Monte Titoli Monte Titoli S.p.A., con sede legale in Milano, Piazza degli Affari, n. 6. Nota di Sintesi La nota di sintesi relativa alle Offerte depositata presso la Consob il 18/07/2014 a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione della Consob con nota del 17/07/2014, protocollo n. 60148/14. Nota Informativa La presente nota informativa sugli strumenti finanziari oggetto delle Offerte. Obbligazioni Le massime n. 13.910.650 obbligazioni al portatore, liberamente trasferibili, dematerializzate e accentrate presso Monte Titoli, oggetto delle Offerte. Obbligazionisti I sottoscrittori delle Obbligazioni. Offerta al Pubblico Indistinto L'offerta al Pubblico Indistinto delle Azioni e delle Obbligazioni che risultassero non sottoscritte dagli Azionisti (anche a seguito dell'esercizio del diritto di prelazione) durante il Periodo di Offerta. Offerta agli Azionisti L'offerta agli Azionisti delle Azioni e delle Obbligazioni. Offerte Congiuntamente, l'Offerta agli Azionisti e l'Offerta al Pubblico Indistinto. Piano Industriale o Piano Strategico Il piano industriale 2014-2017 approvato dal Amministrazione dell'Emittente in data 29 aprile 2014. Periodo di Offerta Il periodo di adesione alle Offerte, compreso tra il 21 luglio 2014 (incluso) e il 19 settembre 2014 (incluso), salvo proroga. Prestito Obbligazionario o Prestito Il prestito obbligazionario denominato "Banca Popolare di Puglia e Basilicata Tasso Fisso 5% 2014/2017", del valore nominale complessivo massimo pari a Euro 69.553.250,00 e costituito da massime n. 13.910.650 Obbligazioni, del valore nominale unitario pari a Euro 5,00. Prezzo di Offerta Il prezzo al quale ciascuna Azione e Obbligazione è offerta nell'ambito Nota Informativa sugli strumenti finanziari Consiglio di 228 delle Offerte, ovvero Euro 5,00 per ciascuna Azione ed Euro 5,00 per ciascuna Obbligazione. Prospetto Il prospetto, composto dal Documento di Registrazione, dalla Nota Informativa e dalla Nota di Sintesi avente a oggetto le Offerte. Pubblico Indistinto o Terzi Soggetti terzi diversi dagli Azionisti che potranno concorrere a sottoscrivere, durante il Periodo di Offerta, le Azioni e le Obbligazioni eventualmente non sottoscritte dagli Azionisti. Rating Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o da una banca sulla base di modelli interni. Regolamento 809 Il regolamento n. 809, approvato dalla Commissione europea in data 29 aprile 2004, così come successivamente modificato e integrato. Schede di Adesione Il modulo di adesione relativo alla sottoscrizione delle Azioni e il modulo di adesione relativo alla sottoscrizione delle Obbligazioni, predisposti dall'Emittente ai fini dell'adesione all'Offerta agli Azionisti o all'Offerta al Pubblico Indistinto. Socio L'azionista di Banca Popolare di Puglia e Basilicata che abbia acquistato la qualità di Socio ai sensi degli artt. 7, 8, 9 e 10 dello Statuto. Società di Revisione KPMG S.p.A., con sede in Milano, via Vittor Pisani n. 25, iscritta al n. 70623 del Registro dei Revisori Legali istituito presso il Ministero dell'Economia e della Finanze. Statuto Lo statuto sociale dell'Emittente, vigente alla Data della Nota Informativa. TUF Il D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, e sue successive modifiche e integrazioni. TUB Il D.Lgs. 1 settembre 1993, n. 385, e sue successive modifiche e integrazioni. Testo Unico delle Imposte sui Redditi o TUIR Il D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, e sue successive modifiche e integrazioni. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 229 1. PERSONE RESPONSABILI 1.1. Persone Responsabili Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.C.p.A., con sede legale in Matera, Via Timmari 25, legalmente rappresentata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, dott. Michele Stacca, in qualità di Emittente, offerente e responsabile del collocamento, si assume la responsabilità di tutte le informazioni contenute nella presente Nota Informativa. 1.2. Dichiarazione di responsabilità L'Emittente, in qualità di responsabile della Nota Informativa, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, attesta che le informazioni contenute nella Nota Informativa sono, per quanto a sua conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 230 FATTORI DI RISCHIO 2. FATTORI DI RISCHIO Al fine di comprendere i fattori di rischio relativi all'Emittente, si invitano gli investitori a leggere attentamente le informazioni fornite negli specifici fattori di rischio relativi all'Emittente e al settore di attività in cui esso opera, come descritti nel capitolo 4 (Fattori di Rischio) del Documento di Registrazione. I fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari oggetto delle Offerte devono essere letti congiuntamente alle altre informazioni contenute nella presente Nota Informativa e nel Documento di Registrazione. 2.1. Fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari 2.1.1. Fattori di rischio connessi all'investimento in Azioni Tra gli strumenti finanziari oggetto delle Offerte vi sono azioni ordinarie emesse da Banca Popolare di Puglia e Basilicata, le quali hanno le medesime caratteristiche delle azioni in circolazione alla Data della Nota Informativa fatta eccezione per il godimento, che maturerà dal 1 gennaio 2015, pertanto, nel caso in cui l'assemblea dei Soci deliberi la distribuzione di dividendi, questa avverrà, relativamente alle Azioni, a partire dall'anno solare 2016. Alla Data della Nota Informativa le azioni ordinarie dell'Emittente non sono quotate in alcun mercato regolamentato italiano o estero e l'Emittente non intende, né prevede di richiedere l'ammissione alla negoziazione ad alcuno di tali mercati. Si evidenzia, inoltre, che le azioni ordinarie dell'Emittente non sono negoziate su alcun sistema multilaterale di negoziazione e che la Banca non opera quale internalizzatore sistematico di tali strumenti finanziari. La sottoscrizione delle Azioni implica, pertanto, l'assunzione dei rischi tipici connessi a un investimento in azioni non negoziate su un mercato regolamentato. In particolare: il valore economico delle Azioni, al pari di un qualsiasi altro strumento rappresentativo del capitale di rischio dell'Emittente, dipende essenzialmente dalla consistenza del patrimonio dell'Emittente e dalle valutazioni circa le sue prospettive di utili futuri, per cui non vi è alcuna certezza che il valore economico delle Azioni in futuro possa essere uguale al Prezzo di Offerta a cui possono essere sottoscritte le Azioni nell'ambito delle presenti Offerte; in caso di indebolimento della consistenza patrimoniale dell'Emittente e/o di modifica delle prospettive circa gli utili futuri della stessa, il valore economico delle Azioni potrebbe subire riduzioni significative, anche al di sotto del Prezzo di Offerta (per maggiori dettagli si rinvia al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.2 (Rischi connessi all'adeguatezza patrimoniale e alle perdite di esercizio) del Documento di Registrazione; le suddette variazioni potrebbero non essere conosciute tempestivamente dall'Azionista, in quanto, non essendo le Azioni quotate su alcun mercato regolamentato, non sono costantemente disponibili informazioni sui relativi valori; si tenga, inoltre, conto del fatto che gli obblighi informativi previsti dalle norme di legge e regolamentari per gli emittenti titoli diffusi, le cui azioni non sono quotate su mercati regolamentati, quale l'Emittente, sono più limitati rispetto a quelli previsti per emittenti con titoli quotati sui predetti mercati, per cui eventuali accadimenti significativi inerenti la Società potrebbero non essere conosciuti dagli Azionisti in maniera tempestiva; in sede di disinvestimento, non essendo disponibile un mercato di scambi regolamentato, si potrebbero incontrare difficoltà a trovare una controparte disposta ad acquistare le azioni che si intendono vendere, come meglio illustrato al paragrafo "Rischio di liquidità connesso alle Azioni" che segue. Rischio di liquidità connesso alle Azioni Le Azioni non sono quotate in un mercato regolamentato, né saranno negoziate su alcun sistema MTF o mediante un internalizzatore sistematico; pertanto gli investitori potrebbero incontrare difficoltà in futuro, ove volessero vendere, in tutto o anche solo in parte, le Azioni. Essi potrebbero, infatti, non trovare controparti disponibili all'acquisto in tempi ragionevolmente brevi o a prezzi in linea con le proprie aspettative, ovvero la vendita potrebbe avvenire in tempi non brevi o a prezzi non ragionevolmente significativi. Tale possibile difficoltà di disinvestimento non appare, peraltro, esclusa integralmente neppure dal fatto che le Azioni saranno scambiate sul MIAB nel caso di una eventuale riattivazione del medesimo. Le caratteristiche di funzionamento del MIAB, dettagliatamente indicate nel successivo Capitolo 6, Paragrafo 6.1 (Quotazione degli strumenti finanziari), non consentono, infatti, di garantire all'investitore con assoluta certezza il pronto smobilizzo dell'investimento. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 231 FATTORI DI RISCHIO Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 5, paragrafo 5.3.1 (Prezzo di Offerta) della presente Nota Informativa. Rischi connessi al funzionamento del MIAB Il MIAB ha per oggetto l'organizzazione e il funzionamento delle attività di compravendita, esclusivamente a valere sulle azioni emesse dalla Banca (non quotate in mercati regolamentati e/o negoziate in MTF) e sui diritti di opzione sugli strumenti finanziari emessi. La Banca favorisce su base mensile l'incontro tra le proposte di segno opposto della propria clientela per dar vita a contratti che si concludono direttamente sul MIAB. È, tuttavia, facoltà della Banca porsi in contropartita diretta con il cliente, svolgendo in tal caso attività di negoziazione per conto proprio. In tale attività, la Banca osserva i seguenti limiti: ogni intervento non può superare la differenza, in termini quantitativi, tra le proposte di acquisto e di vendita presenti al momento dell'intervento; ogni intervento mensile non può comunque superare, in termini di controvalore teorico, la soglia dell'1,5% dell'ammontare della "riserva per acquisto azioni proprie disponibile" risultante dall'ultimo bilancio d'esercizio approvato (pari, alla data della presente Nota Informativa, a 2.981 migliaia di Euro) e comunque l'ammontare massimo annuale di utilizzo della riserva per acquisto di azioni proprie non può superare il 18% della dimensione del "fondo per acquisto di azioni proprie"; il valore nominale delle azioni oggetto di acquisto da parte della Banca, sommato al valore nominale delle azioni proprie in quel momento detenute dalla stessa Banca, deve essere contenuto nell'ammontare massimo della consistenza del "fondo per acquisto di azioni proprie" tempo per tempo determinatasi. In proposito, si evidenzia che nel periodo compreso tra l'avvio dell'operatività del MIAB (maggio 2012) e la data della presente Nota Informativa la percentuale complessiva di proposte inevase risulta pari al 95,98% del totale delle proposte pervenute, a fronte di un tempo medio di evasione degli ordini di compravendita impartiti dalla clientela pari a 93 giorni (il dato si riferisce a tutti gli ordini evasi dalla data di avvio dell'operatività del MIAB fino alla data della presente Nota Informativa). Tenuto conto dell'ampiezza dell'orizzonte temporale di operatività del MIAB, la serie storica dei dati riferita all'intero periodo non appare, peraltro, particolarmente significativa. Le contrattazioni sul MIAB vengono svolte secondo le modalità dell'asta a chiamata, esclusivamente con riferimento alle quantità e al prezzo. Le aste hanno frequenza mensile. Le proposte possono essere inserite esclusivamente con prezzo limite compreso in un range di oscillazione pari al 15% in più o in meno rispetto al prezzo (pari alla somma tra il valore nominale dell'azione ed il sovraprezzo di emissione) stabilito annualmente dall'assemblea ordinaria dei Soci della Banca, che approva il bilancio, su proposta degli Amministratori, ai sensi di quanto stabilito dall'art. 6 dello Statuto (il prezzo non comprende gli interessi di conguaglio). Gli scostamenti di prezzo sono quelli previsti dal regolamento di Borsa Italiana. Per il 2014 il prezzo di riferimento è stato stabilito in Euro 6,44 ed il prezzo minimo e massimo delle contrattazioni sul MIAB è conseguentemente pari, rispettivamente, a Euro 5,474 ed Euro 7,406. Il regolamento del MIAB prevede l'interruzione del servizio nel mese di marzo di ciascun anno precedente lo svolgimento dell'Assemblea ordinaria convocata per l'approvazione del Bilancio d'esercizio; inoltre in occasione di eventuali aumenti straordinari di capitale sociale le contrattazioni su tale sistema sono sospese per il tempo previsto dal calendario dell'operazione. In ogni caso è prevista per l'Emittente la facoltà di disporre la temporanea sospensione delle contrattazioni. Lo scorso 31 marzo, la Banca, avvalendosi della facoltà prevista dall'art. 7 del regolamento del MIAB, ha deciso di sospendere temporaneamente, a far data dal 1 aprile 2014, l'inoltro delle proposte di compravendita delle proprie azioni sul MIAB. Tale sospensione è stata assunta allo scopo di apportare al MIAB i correttivi utili per il suo migliore funzionamento e/o per incrementare il livello di liquidità delle azioni della Banca, nonché al fine di valutare la possibilità di negoziare le azioni emesse dalla Banca su un sistema multilaterale di negoziazione gestito da un soggetto abilitato. Si prevede che, a conclusione delle attività connesse all'esecuzione dell'Aumento di Capitale oggetto della presente offerta, si possa procedere con la riapertura delle contrattazioni sul MIAB. Rischi connessi alle caratteristiche delle Azioni L'Emittente è una banca popolare e, pertanto, ai sensi dell'art. 30 del TUB, nessuno può detenere azioni in misura eccedente l'1% del capitale sociale. Lo Statuto della Banca ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5%. Tale limite non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla specifica disciplina propria di ciascuno di essi. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 232 FATTORI DI RISCHIO Ciascun Socio può esprimere in assemblea un solo voto, indipendentemente dall'entità della partecipazione detenuta; l'ammissione nella compagine sociale consegue, a fronte di specifica richiesta del richiedente, al gradimento del Consiglio di Amministrazione della Società. 2.1.2. Fattori di rischio connessi all'investimento in Obbligazioni Rischio di credito per l'investitore Sottoscrivendo le Obbligazioni l'investitore diviene finanziatore dell'Emittente e titolare di un credito nei confronti della stessa per il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale. L'investitore è esposto al rischio che l'Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere ai predetti obblighi di pagamento e di rimborso. Non si può peraltro escludere che tale rischio sia ulteriormente aggravato nel caso di mancata integrale esecuzione dell'Aumento di Capitale, in linea con quanto evidenziato al Capitolo 2, Paragrafo 2.2.5 (Rischi connessi alla parziale esecuzione dell'Aumento di Capitale) della presente Nota Informativa al quale si rinvia. Come precisato al successivo Capitolo 3, Paragrafo 3.4. (Ragioni delle emissioni e impiego dei proventi) al quale si rinvia, anche in caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale l’Emittente disporrebbe, sulla base dei valori stimati alla data del 31 dicembre 2014, di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Per un corretto apprezzamento del rischio di credito relativo all'investimento si rinvia al Documento di Registrazione e, in particolare, al relativo Capitolo 4 (Fattori di Rischio). Rischio di assenza di garanzie Per il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi risponde unicamente l'Emittente con il suo patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale ovvero di alcuna garanzia personale da parte di soggetti terzi e non sono coperte dalla garanzia del Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi. Rischi legati alla scarsa liquidità dei titoli Le Obbligazioni non saranno ammesse a negoziazione su un mercato regolamentato, né su sistemi multilaterali di negoziazione, inoltre l'Emittente non agirà in qualità di internalizzatore sistematico, né assumerà alcun obbligo di riacquisto delle Obbligazioni, salva la facoltà dell'Emittente di effettuare eventuali riacquisti alla pari delle Obbligazioni su base puramente facoltativa e in conformità a quanto previsto dalle proprie policy aziendali rese disponibili sul sito internet dell'Emittente (www.bppb.it). Al fine di garantire la parità di trattamento tra i richiedenti, ove la Banca decida di procedere al riacquisto, dà esecuzione alle relative operazioni nel rispetto dell'ordine di priorità temporale di inserimento delle proposte di vendita e su base anonima. Ove l'Emittente non procedesse al riacquisto in conto proprio, l’investitore potrebbe pertanto trovarsi nell'impossibilità di rivendere le Obbligazioni prima della scadenza naturale, a meno che ricerchi autonomamente una controparte disposta ad acquistare le stesse. Il prezzo e gli altri termini e condizioni della vendita delle Obbligazioni saranno concordati tra le parti in autonomia. Per ulteriori informazioni in merito a quanto precede si rinvia al Capitolo 6, Paragrafo 6.1 (Quotazione degli strumenti finanziari) della presente Nota Informativa. Rischio correlato all'assenza di rating delle Obbligazioni Alle Obbligazioni non sarà attribuito alcun rating. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della rischiosità degli strumenti finanziari. Rischio connesso alla variazione del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni Il valore netto relativo al rendimento delle Obbligazioni é calcolato sulla base del regime fiscale in vigore alla Data della Nota Informativa. L'Emittente non è in grado di prevedere se il regime fiscale vigente alla Data della Nota Informativa potrà subire eventuali modifiche durante la vita delle Obbligazioni, né può essere escluso che, in caso di modifiche, i valori netti indicati possano discostarsi, anche sensibilmente, da quelli che saranno effettivamente applicati alle Obbligazioni alle varie date di pagamento delle cedole di interessi, incidendo sul rendimento dell'investimento per tutte o talune categorie di investitori. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 233 FATTORI DI RISCHIO Si evidenzia, inoltre, che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dal 20% al 26% dell'aliquota dell'imposta sostitutiva di tassazione degli interessi dei titoli obbligazionari, con effetto a partire dagli interessi maturati dal 1 luglio 2014. Sono comunque a carico del titolare delle Obbligazioni le imposte e le tasse, presenti e future, che per legge colpiscano le Obbligazioni e/o i relativi interessi, premi e altri frutti. 2.2. Rischi relativi alle Offerte 2.2.1. Rischi connessi alla determinazione del prezzo di emissione Ai fini della determinazione del prezzo di sottoscrizione delle Azioni, il Consiglio di Amministrazione, non si è avvalso del supporto di esperti indipendenti né ha adoperato criteri di valutazione, ma ha esclusivamente tenuto conto di quanto stabilito dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010, che – nel conferire al CdA la facoltà di aumentare in una o più volte il capitale sociale – ha precisato che il prezzo di emissione delle azioni non potrà essere inferiore al relativo valore nominale, maggiorato di un importo almeno pari al 60% dell'ultimo sovrapprezzo. Dall'applicazione di tale criterio all'ultimo sovrapprezzo deliberato dall'assemblea ordinaria ai sensi dell'art. 6, comma 1, dello Statuto (pari a Euro 3,86), risulta un prezzo di sottoscrizione minimo di Euro 4,896, di cui Euro 2,580 a titolo di valore nominale ed Euro 2,316 a titolo di sovrapprezzo. Tenuto conto di quanto precede, il Consiglio di Amministrazione ha pertanto determinato in Euro 5,00 – di cui Euro 2,58 a titolo di valore nominale ed Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo – il prezzo di sottoscrizione delle Azioni. Si evidenzia che tale prezzo risulta inferiore al valore del patrimonio netto contabile per azione dell'Emittente al 31 dicembre 2013, pari a Euro 6,44. Di seguito si riportano i principali moltiplicatori riferiti all'Emittente determinati sulla base del Prezzo di Offerta delle Azioni, pari a Euro 5,00, unitamente a quelli relativi a un campione di banche quotate (sulla base dei dati al 30 giugno 2014) e di alcune banche non quotate (sulla base dei dati al 31 dicembre 2013). Multipli per le banche quotate* Banca Profilo Credito Emiliano Mediobanca Banca FINNAT Euramerica Credito Bergamasco Banca Popolare di Sondrio Intesa Sanpaolo Banca Popolare dell'Emilia Unicredit Ubi Banca Banca Carige Banca Popolare di Milano Banco di Sardegna risp Banco Desio e della Brianza Credito Valtellinese Banca Monte dei Paschi Banco Popolare Banca Pop. Etruria e Lazio Media Banca Popolare di Puglia e Basilicata Price/Book Value 1,544 0,989 0,82 0,945 0,727 0,692 0,799 0,588 0,745 0,535 0,531 0,629 0,472 0,44 0,362 0,427 0,506 0,261 0,666 0,78 * Fonte dati: Bloomberg al 30 giugno 2014 Multipli per le banche non quotate* Banca Popolare dell'Alto Adige Banca di Cividale Veneto Banca Cassa di Risparmio di Ravenna Banca Popolare di Bari Nota Informativa sugli strumenti finanziari Price/Book Value 1,160 1,600 1,370 1,300 1,070 234 FATTORI DI RISCHIO Multipli per le banche non quotate* Cassa di Risparmio di Bolzano Media Banca Popolare di Puglia e Basilicata Price/Book Value 1,580 1,346 0,78 * Fonte dati: bilancio al 31 dicembre 2013 Dalla tabella sopra riportata emerge che il multiplo "Price/Book Value" 2013 dell'Emittente è superiore alla media delle banche quotate e inferiore a quello delle banche non quotate. Si precisa che ai fini del confronto con le società quotate è stato assunto il prezzo di mercato rilevato alla data del 30 giugno 2014; il prezzo riferito alle società non quotate è invece stabilito dall’assemblea dei soci. Nell’effettuare il confronto dei multipli, gli investitori devono tener presente che il prezzo delle azioni delle società quotate è un prezzo di mercato mentre quello delle banche non quotate e, quindi, dell’Emittente è fissato dagli organi sociali. Si evidenzia che non è stato rappresentato il multiplo "Price/Earnings" in ragione del fatto che l'Emittente, negli esercizi 2012 e 2013, ha chiuso il bilancio con un risultato economico negativo. Per maggiori informazioni circa le procedure di determinazione del prezzo di emissione delle Azioni e le modalità di applicazione dei criteri utilizzati a tal fine dal CdA si rinvia al Capitolo 5, Paragrafo 5.3.1 (Prezzo di Offerta). 2.2.2. Rischi connessi alla negoziazione dei diritti di opzione I diritti di opzione relativi alle Azioni non saranno negoziabili in alcun mercato regolamentato né in alcun sistema multilaterale di negoziazione né in altri sistemi bilaterali, né l'Emittente svolgerà alcuna attività volta ad accelerare, gestire, realizzare o agevolare gli scambi dei diritti di opzione. Pertanto, pur essendo possibile per i titolari dei diritti di opzione cedere tali diritti sulla base dei principi che regolano l'autonomia negoziale dei privati, tuttavia il soggetto che intende cedere i propri diritti di opzione potrebbe incontrare difficoltà o addirittura non riuscire a cedere a terzi i propri diritti di opzione. I diritti di opzione relativi alle Azioni non saranno negoziabili sul MIAB gestito dalla Banca, la cui operatività, a decorrere dal 1 aprile 2014, è stata temporaneamente sospesa. 2.2.3. Rischi connessi alla coincidenza del periodo di adesione all'Offerta in opzione agli Azionisti e all'Offerta al Pubblico Indistinto Poiché l'Offerta in opzione agli Azionisti e l'Offerta al Pubblico Indistinto sono promosse contestualmente, il quantitativo di Azioni, e conseguentemente di Obbligazioni, eventualmente oggetto di Offerta al Pubblico Indistinto sarà noto solo al termine del Periodo di Offerta. Le adesioni all'Offerta al Pubblico Indistinto saranno, infatti, efficaci solo ove residuino Azioni, e conseguentemente Obbligazioni, non sottoscritte dagli Azionisti. Poiché dunque l'effettiva assegnazione delle Azioni e delle Obbligazioni richieste dai Terzi è subordinata, sia nell'an che nel quantum, alla concreta disponibilità di titoli non sottoscritti dagli Azionisti, non vi è nessuna garanzia che l'Emittente soddisfi le richieste di sottoscrizione manifestate dai Terzi durante il Periodo di Offerta. 2.2.4. Rischi connessi a conflitti di interesse dell'Emittente Si segnala che le Azioni e le Obbligazioni sono offerte direttamente dall'Emittente. La Società è, dunque, Emittente, offerente e responsabile del collocamento delle Offerte. Esiste, pertanto, sotto tale profilo, un potenziale conflitto di interessi su cui si richiama l'attenzione degli investitori. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 3, paragrafo 3.3 (Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all'emissione) e al Capitolo 5, paragrafo 5.4.1 (Soggetti incaricati del coordinamento e del collocamento) della presente Nota Informativa. 2.2.5. Rischi connessi alla mancata o parziale esecuzione dell'Aumento di Capitale L'integrale esecuzione dell'Aumento di Capitale costituisce, unitamente all'adozione di iniziative organizzative e procedurali volte al ripristino di un adeguato profilo di redditività, condizione necessaria, ma non sufficiente, per allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale – anche in considerazione dei requisiti aggiuntivi richiesti dalla Banca d'Italia alla Banca – e per Nota Informativa sugli strumenti finanziari 235 FATTORI DI RISCHIO dotare l'Emittente delle risorse necessarie al perseguimento degli obiettivi delineati nel Piano Industriale, come meglio illustrato nel Capitolo 4, Paragrafo. 4.1.2 (Rischi connessi all'adeguatezza patrimoniale e alle perdite di esercizio) del Documento di Registrazione. Al riguardo, si evidenzia che, in conformità alle stime operate con riferimento alla data del 31 dicembre 2014, anche in caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale l’Emittente disporrebbe di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Nonostante tale differenza non sia stata ritenuta dalla Banca d'Italia ostativa al rilascio (con nota prot. n. 0578915/14 del 05 giugno 2014) dell'autorizzazione all'esecuzione dell'Aumento di Capitale, si segnala che l’Emittente sarebbe soggetto alle misure di conservazione del capitale previste dalle Disposizioni di Vigilanza per le Banche emanate da Banca d'Italia, che prevedono, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi, come meglio precisato nel Paragrafo 2.2.6 (Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di distribuzione dei dividendi) che segue. Si evidenzia, inoltre, che, non esistendo un consorzio di garanzia per il buon esito dell'Aumento di Capitale, né impegni di sottoscrizione, il medesimo potrebbe non essere sottoscritto o chiudersi per un ammontare inferiore rispetto a quanto previsto; tale circostanza potrebbe pregiudicare o consentire di realizzare solo parzialmente le finalità delle Offerte, imponendo all’Emittente di porre in essere nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale, quali aumenti di capitale che, ove non sottoscritti, potrebbero generare, in capo agli investitori, effetti diluitivi ulteriori rispetto a quelli richiamati nel Paragrafo 2.2.6 (Rischi connessi a eventuali effetti diluitivi) che segue. Con riferimento alla predetta ipotesi, si precisa che l’Emittente ha pianificato il ricorso a ulteriori operazioni di ricapitalizzazione, che potranno eventualmente prevedere anche il ricorso all’emissione di strumenti ibridi di capitale computabili nel Tier 1 Capital fino ad un massimo di 30 milioni di Euro. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 3, Paragrafo 3.4 (Ragioni delle emissioni e impiego dei proventi) e al Capitolo 5, paragrafo 5.2.2 (Impegni a sottoscrivere le Azioni e le Obbligazioni) della presente Nota Informativa. 2.2.6. Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di limiti alla distribuzione dei dividendi Con comunicazione 13 marzo 2013, pubblicata nel Bollettino di Vigilanza n. 3 del marzo 2013, la Banca d'Italia ha raccomandato a tutte le banche l'adozione di politiche di distribuzione dei dividendi che, pur in presenza di utili distribuibili, consentano di mantenere – a livello individuale e consolidato – condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il complesso dei rischi assunti, idonee a favorire l'allineamento ai requisiti prudenziali stabiliti dalla Direttiva CRD IV e dal Regolamento CRR e a garantire la copertura dei livelli di capitale interno calcolati nell'ambito del processo di Internal Capital Adequacy Assessment Process. In ragione di quanto precede, si evidenzia che ove la Banca non riuscisse ad allineare i propri coefficienti patrimoniali ai requisiti minimi applicabili – si veda, in proposito, il Paragrafo 2.2.5 (Rischi connessi alla mancata o parziale esecuzione dell'Aumento di Capitale) che precede – la stessa potrebbe, pur in presenza di utili astrattamente distribuibili, non procedere alla distribuzione di dividendi. Si evidenzia, peraltro, che allo stato la Banca non ha adottato alcuna politica in materia di dividendi. 2.2.7. Rischi connessi a eventuali effetti diluitivi Le Azioni sono preliminarmente offerte in opzione a tutti gli Azionisti nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi derivanti dall'emissione di tali strumenti in termini di quota percentuale sul capitale sociale nei confronti degli Azionisti che decideranno di sottoscrivere l'Offerta per la parte di loro competenza. In caso di totale sottoscrizione delle massime n. 13.910.650 Azioni offerte, gli Azionisti dell'Emittente che decidessero di non sottoscrivere l'Offerta agli Azionisti per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione nel capitale effettivamente emesso di una percentuale massima pari al 5,93%. Gli effetti di tale profilo di rischio, stante il principio del voto capitario applicabile alle banche popolari, aventi natura di cooperativa, sarebbero tuttavia circoscritti ai soli aspetti economici. 2.2.8. Rischio connesso alla mancata acquisizione della qualità di Socio Nota Informativa sugli strumenti finanziari 236 FATTORI DI RISCHIO L'art. 7 dello Statuto subordina la possibilità di acquisire la qualità di Socio al possesso da parte dell'Azionista di specifici requisiti soggettivi. In particolare, è necessario che lo stesso abbia uno sperimentato rapporto di clientela in atto con la Società ovvero che sia favorevolmente conosciuto nelle aree in cui la Società è attiva attraverso la rete dei propri sportelli per le capacità imprenditoriali, per le qualità morali e professionali o per gli incarichi ricoperti. Il possesso di tali requisiti è accertato dal Consiglio di Amministrazione. che è chiamato a esprimersi sull'accoglimento o sul rigetto delle domande di ammissione a Socio che gli vengono sottoposte. L'eventuale rifiuto può essere sottoposto dall'interessato, a pena di decadenza, nel termine di trenta giorni dal ricevimento della notizia, al Collegio dei Probiviri, che decide entro trenta giorni dalla richiesta. Il Consiglio di Amministrazione è tenuto a riesaminare la domanda di ammissione su motivata richiesta del Consiglio dei Probiviri e la sua decisione è inappellabile. Si sottolinea che sino a quando l'Azionista non abbia richiesto e ottenuto l'ammissione a Socio non può esercitare i diritti amministrativi, ma solamente quelli aventi contenuto patrimoniale. Per un'analisi più approfondita si rimanda al Capitolo 21, Paragrafo 21.2.3 (Diritti, privilegi e restrizioni connessi a ciascuna classe di azioni esistente) del Documento di Registrazione. 2.2.9. Esclusione dei mercati nei quali sono consentite le Offerte Le Offerte sono promosse esclusivamente sul mercato italiano sulla base del Prospetto. Esse, quindi, non sono né saranno estese agli investitori residenti negli Stati Uniti d'America, in Canada, in Giappone e in Australia, nonché negli Altri Paesi nei quali tale diffusione non sia consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle competenti autorità, con alcun mezzo, non utilizzando quindi né i servizi postali, né alcun altro strumento di comunicazione o di commercio interno o internazionale (ivi inclusi, a titolo esemplificativo, la rete postale, il fax, la posta elettronica, il telefono e internet) degli Altri Paesi, né attraverso alcuno dei mercati regolamentati nazionali degli Altri Paesi, né in alcun altro modo. Ogni adesione alle Offerte descritte nel Prospetto posta in essere, direttamente o indirettamente, in violazione delle limitazioni di cui sopra sarà considerata non valida. I soggetti non residenti in Italia, quindi, potrebbero non poter esercitare e/o vendere i diritti di opzione loro spettanti (e/o, comunque, non poter sottoscrivere le Azioni) ai sensi della normativa straniera a loro eventualmente applicabile. Tali soggetti, pertanto, dovrebbero avvalersi di specifici pareri legali in materia prima di intraprendere qualsiasi azione. L'Emittente si riserva il diritto di non consentire a tali soggetti l'esercizio e/o la vendita dei suddetti diritti di opzione (e/o, comunque, la sottoscrizione delle Azioni e delle Obbligazioni), qualora dovesse riscontrare che ciò viola leggi e/o regolamenti applicabili negli Altri Paesi. Per maggiori informazioni si rinvia al Capitolo 5, paragrafo 5.2.1 (Destinatari e mercati dell'offerta) della presente Nota Informativa. 2.2.10. Rischio di ritiro/annullamento dell'Offerta Qualora, successivamente alla pubblicazione del Prospetto e prima della data di emissione delle Azioni e delle Obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell'Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza delle Offerte, l'Emittente avrà la facoltà di non dare inizio alle Offerte, ovvero di ritirarle e ritenerle annullate. In tale ipotesi, ove gli investitori abbiano versato l'importo di sottoscrizione delle Azioni e delle eventuali Obbligazioni prima delle comunicazioni di annullamento delle Offerte, non potranno beneficiare dei proventi sulle somme versate che avrebbero altrimenti percepito se non avessero sottoscritto le Azioni e le Obbligazioni e avessero eventualmente effettuato un'altra tipologia di investimento. 2.2.11. Rischio relativo alla disciplina in materia di anatocismo In conseguenza della pronuncia della Corte Costituzionale (sent. 5 aprile 2012, n. 78), in merito all'illegittimità del dies a quo relativo alla decorrenza del termine di prescrizione delle azioni legali relative al rimborso degli interessi indebitamente pagati, il numero complessivo delle cause pendenti in materia di anatocismo potrebbe avere un incremento, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell'Emittente. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 237 3. INFORMAZIONI ESSENZIALI 3.1. Dichiarazione relativa al capitale circolante Alla Data della Nota Informativa, la Banca dispone di un capitale circolante sufficiente per fare fronte alle proprie esigenze per un periodo di dodici mesi. Per capitale circolante, ai sensi delle raccomandazioni contenute nel documento ESMA/2013/319 del 20 marzo 2013, si intende il mezzo mediante il quale la Banca ottiene le risorse liquide necessarie a soddisfare le obbligazioni in scadenza. Per informazioni circa le risorse finanziarie dell'Emittente si rinvia al Capitolo 10 (Risorse finanziarie) del Documento di Registrazione. 3.2. Fondi propri e indebitamento Le seguenti tabelle riportano il totale della provvista e dei mezzi propri della Banca alla data del 30 maggio 2014. Si precisa che le suddette informazioni sono tratte da elaborazioni gestionali e non sono state sottoposte a revisione contabile. (dati in migliaia di Euro) Debiti verso Banche Raccolta diretta - Debiti verso clientela - Titoli in circolazione Totale Indebitamento 30 maggio 2014 912.174 3.663.349 3.211.654 451.695 4.575.523 (dati in migliaia di Euro) Crediti verso Banche Debiti verso Banche Interbancario Netto provvista 30 maggio 2014 203.041 912.174 -709.133 Patrimonio netto (dati in migliaia di euro) Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve negative di valutazione attività AFS Altre riserve (Azioni proprie) Sub Totale Riserve positive di valutazione attività AFS Quota utile/perdita netto a riserva Totale Capitale + Riserve 30 maggio 2014 101.686. 15.715 0,00 136.562 0,00 253.963 3.435 0,00 257.399 Per ulteriori informazioni si rinvia ai Capitoli 9 (Resoconto della situazione gestionale e finanziaria), 10 (Risorse finanziarie) e 20 (Informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria e i profitti e le perdite dell'Emittente) del Documento di Registrazione. 3.3. Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti alle emissioni Poiché le Azioni e le Obbligazioni sono offerte direttamente dall'Emittente, la Società assume contestualmente, in relazione alle Offerte, la veste di Emittente, offerente e responsabile del collocamento. Esiste, pertanto, sotto tale profilo, un potenziale conflitto di interessi su cui si richiama l'attenzione degli investitori. Fatto salvo quanto precede, alla data della Nota Informativa, la Società non è a conoscenza di interessi significativi in relazione alle emissioni da parte di altre persone fisiche o persone giuridiche. 3.4. Ragioni delle emissioni e impiego dei proventi L'Aumento di Capitale si innesta nel più ampio quadro di interventi identificati nel Piano Industriale e persegue i seguenti principali obiettivi: Nota Informativa sugli strumenti finanziari 238 a) rafforzamento della struttura patrimoniale della Banca; b) rilancio commerciale e recupero di redditività sull'intera rete delle filiali; c) rafforzamento strutturale del presidio del rischio; d) efficientamento della macchina operativa. Più in particolare, l'integrale esecuzione dell'Aumento di Capitale costituisce – unitamente all'adozione di iniziative organizzative e procedurali volte al ripristino di un adeguato profilo di redditività – condizione necessaria ma non sufficiente per allineare i coefficienti patrimoniali della Banca a quanto previsto dalla vigente disciplina prudenziale – anche in considerazione dei requisiti aggiuntivi richiesti dalla Banca d'Italia– e di dotare l'Emittente delle risorse necessarie al perseguimento degli obiettivi delineati nel Piano Industriale, riconfermando e rafforzando il proprio ruolo di attore chiave a sostegno del tessuto economico del territorio di riferimento. La seguente tabella riporta il raffronto tra i coefficienti minimi di capitale previsti dal framework Basilea III a far data dal 1 gennaio 2104 per l'intero sistema bancario e quelli aggiuntivi richiesti all'Emittente dalla Banca d'Italia, nonché i coefficienti fatti registrare dall'Emittente al 31 marzo 2014: Indicatori patrimoniali consolidati Soglie regolamentari per il 2014 Requisito minimo di Requisito Capital capitale minimo di Conservation comprensivo capitale Buffer del Capital Conservation Buffer Common Equity Tier 1 Ratio (CET 1) 4,50% Tier 1 Ratio (T 1) 5,50% Total Capital Ratio (TCR) 8,00% 2,50% Requisito minimo di capitale, comprensivo del Capital Conservation Buffer, richiesto all’Emittente Coefficienti dell’Emittente al 31 marzo 2014 (ante aumento di capitale) 7,00% 7,00% 7,91% 8,00% 10,00% (10,5% al 31 dicembre 2014) 7,91% 10,50% 12,50% 12,32% Tenuto conto dei requisiti aggiuntivi specifici richiesti dalla Banca d'Italia, la soglia minima regolamentare in vigore al 31 dicembre 2014 per l'Emittente è pari al 8,00% di Tier 1 Ratio, cui va aggiunto l'ulteriore 2,50% di Tier 1 Ratio quale requisito di conservazione di capitale previsto dalla nuova normativa di riferimento, così per un coefficiente minimo pari al complessivo 10,50%. Al riguardo, si evidenzia che, in conformità alle stime operate con riferimento alla data del 31 dicembre 2014, anche in caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale l’Emittente disporrebbe di un coefficiente pari al 10,40%, inferiore di 10 basis point rispetto al requisito minimo di capitale (comprensivo del capital conservation buffer) richiesto dal framework Basilea III alla medesima data (pari al 10,50%). Nonostante tale differenza non sia stata ritenuta dalla Banca d'Italia ostativa al rilascio (con nota prot. n. 0578915/14 del 5 giugno 2014) dell'autorizzazione all'esecuzione dell'Aumento di Capitale, si segnala che l’Emittente sarebbe soggetto alle misure di conservazione del capitale previste dalle Disposizioni di Vigilanza per le Banche emanate da Banca d'Italia, che prevedono, tra l'altro, anche limitazioni alla distribuzione di dividendi. Si rinvia, in proposito, a quanto precisato nel Capitolo 2, Paragrafo 2.2.6. (Rischi connessi alle indicazioni di Banca d'Italia in tema di distribuzione dei dividendi) della presente Nota Informativa. Si segnala, in proposito, che le suesposte considerazioni si basano sull'attuale assetto normativo in materia di capitale regolamentare, nonché sul permanere dei requisiti aggiuntivi specifici richiesti dall'Autorità di Vigilanza alla Banca. Si auspica, peraltro, che il miglioramento atteso della congiuntura economica per il prossimo triennio e l'attuazione del Piano Industriale possano consentire la rimozione di tali requisiti aggiuntivi, con la conseguente possibilità di rimodulare la politica di remunerazione a oggi ipotizzata. Si evidenzia, inoltre, che, non esistendo un consorzio di garanzia per il buon esito dell'Aumento di Capitale, né impegni di sottoscrizione, il medesimo potrebbe non essere sottoscritto o chiudersi per un ammontare inferiore rispetto a quanto previsto; tale circostanza potrebbe pregiudicare o consentire di realizzare solo Nota Informativa sugli strumenti finanziari 239 parzialmente le finalità delle Offerte, imponendo all’Emittente di porre in essere nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale, quali aumenti di capitale che, ove non sottoscritti, potrebbero generare, in capo agli investitori, effetti diluitivi. Con riferimento alla predetta ipotesi, si precisa che l’Emittente ha pianificato il ricorso a ulteriori operazioni di ricapitalizzazione, che potranno eventualmente prevedere anche il ricorso all’emissione di strumenti ibridi di capitale computabili nel Tier 1 Capital fino ad un massimo di 30 milioni di Euro. Quanto all'offerta delle Obbligazioni, la stessa trova le proprie ragioni nella volontà dell'Emittente di rendere maggiormente appetibile l'adesione all'Aumento di Capitale da parte degli investitori incrementando la redditività attesa del complessivo investimento. Pertanto, la mancata integrale sottoscrizione delle Obbligazioni non comporterebbe per l'Emittente alcun profilo di criticità. In ragione di quanto precede non è intenzione della Banca procedere, in tale ipotesi, all'ulteriore offerta delle Obbligazioni eventualmente non sottoscritte. Per quanto riguarda i proventi, le risorse ottenute dalle Offerte consentiranno flessibilità nella gestione del costo della raccolta, sostituendo altri finanziamenti sul mercato interbancario e alimenteranno, nella normale gestione, l'attività creditizia della Banca, orientata, in ogni caso e pur in un contesto macroeconomico difficile e incerto, al rispetto di una prudente erogazione del credito, nell'ambito delle prospettive di sviluppo complessive riportate nel Piano Industriale. Nel breve termine la liquidità riveniente dalle Offerte, fermo restando quanto sopra evidenziato relativamente agli obiettivi che si intendono perseguire nel medio/lungo termine, sarà gestita nell'ambito complessivo della tesoreria della Banca nell'ottica generale di massimizzare i proventi e/o ridurre gli oneri finanziari. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 240 4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE 4.1. Informazioni riguardanti le Azioni 4.1.1. Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti Le Azioni oggetto dell'Offerta agli Azionisti e dell'Offerta al Pubblico Indistinto sono le massime n. 13.910.650 Azioni, ciascuna del valore nominale di Euro 2,58, aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione alla Data della Nota Informativa, fatta eccezione per il godimento, che decorrerà dal 1 gennaio 2015. Il prezzo di emissione delle Azioni è pari a Euro 5,00 (di cui Euro 2,58 di valore nominale ed Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo), determinato in data 5 giugno 2014 dal Consiglio di Amministrazione dell'Emittente in forza della delega conferita dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010. Le Azioni avranno il codice ISIN IT0005040636. 4.1.2. Legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati Le Azioni saranno emesse sulla base della legge italiana. 4.1.3. Caratteristiche delle Azioni Le Azioni saranno ordinarie, nominative e indivisibili, liberamente trasferibili e assoggettate al regime di dematerializzazione di cui agli artt. 83-bis e ss. del TUF e dei relativi regolamenti di attuazione e saranno immesse nel sistema di gestione accentrata gestito da Monte Titoli. Conseguentemente, sino a quando le Azioni saranno gestite in regime di dematerializzazione presso Monte Titoli, il trasferimento delle Azioni e l'esercizio dei relativi diritti potranno avvenire esclusivamente per il tramite degli Intermediari Aderenti. 4.1.4. Valuta di emissione Le Azioni sono denominate in Euro. 4.1.5. Descrizione dei diritti connessi alle Azioni Le Azioni avranno le stesse caratteristiche e attribuiranno gli stessi diritti amministrativi e patrimoniali delle azioni in circolazione alla Data della Nota Informativa. Le Azioni avranno godimento dal 1 gennaio 2015. Le Azioni non sono quotate in un mercato regolamentato, né saranno negoziate su alcun sistema MTF o mediante un internalizzatore sistematico; pertanto gli investitori potrebbero incontrare difficoltà in futuro, ove volessero vendere, in tutto o anche solo in parte, le Azioni. Le Azioni potranno essere tuttavia trattate nel MIAB, istituito dall'Emittente. Come chiarito al successivo Paragrafo 6.1. (Quotazione degli strumenti finanziari), tale sistema di negoziazione, temporaneamente sospeso dal 1 aprile 2014, ha per oggetto le azioni emesse dalla Banca. Si riportano, di seguito, alcune previsioni dello Statuto relative ai diritti amministrativi e patrimoniali connessi alle azioni dell'Emittente. Diritto al dividendo Ai sensi dell'art. 18 dello Statuto, le Azioni attribuiscono il pieno diritto ai dividendi, ove deliberati dall'assemblea ordinaria dei Soci per l'esercizio in corso, qualunque sia l'epoca di acquisto delle azioni; i sottoscrittori delle azioni devono però corrispondere alla Società gli interessi di conguaglio nella misura fissata dal Consiglio di Amministrazione. I dividendi non riscossi entro un quinquennio dal giorno in cui divengono esigibili, vengono acquisiti dalla Società e imputati alla riserva statutaria. Diritto di voto Ai sensi dell'art. 23 dello Statuto, hanno diritto di voto in assemblea coloro che risultano iscritti nel libro soci almeno novanta giorni prima di quello fissato per l'assemblea di prima convocazione e siano in grado di esibire la certificazione di partecipazione al sistema di gestione accentrata. La Società, verificata la sussistenza dei requisiti prescritti, emette un biglietto di ammissione nominativo valevole per l'esercizio del diritto di voto. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 241 Ogni Socio ha diritto a un solo voto qualunque sia il numero di azioni possedute. Acquisizione della qualità di Socio Ai sensi degli artt. 7, 8, 9, 11 e 12 dello Statuto possono essere ammesse quali Soci della Società le persone fisiche, con esclusione di quelle che si trovino nelle condizioni previste dall'art. 11 dello Statuto, le persone giuridiche, le società di ogni tipo, i consorzi, le associazioni e altri enti, purché non esercitino attività finanziaria o fiduciaria. Ai fini dell'ammissione a Socio è inoltre necessario che l'aspirante Socio abbia uno sperimentato rapporto di clientela in atto con la Società stessa, ovvero che sia favorevolmente conosciuto nelle aree in cui la Società è attiva attraverso la rete dei propri sportelli per le capacità imprenditoriali, per le qualità morali e professionali o per gli incarichi ricoperti. Ai sensi dell'art. 8 dello Statuto, chi intende diventare Socio deve esibire al Consiglio di Amministrazione il certificato di partecipazione al sistema di gestione accentrata e presentare al Consiglio stesso una domanda scritta contenente, oltre all'indicazione del numero delle azioni sottoscritte o acquistate, le generalità, il domicilio e ogni altra informazione e/o dichiarazione dovute per legge o per Statuto o richieste dalla Società in via generale. Ai sensi dell'art. 9 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione delibera sull'accoglimento o sul rigetto della domanda di ammissione a Socio. La deliberazione di ammissione deve essere comunicata agli interessati e annotata a cura del Consiglio di Amministrazione sul libro soci. L'eventuale rifiuto può essere sottoposto dall'interessato, a pena di decadenza, nel termine di trenta giorni dal ricevimento della notizia, al Collegio dei Probiviri, che decide entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta. Il Consiglio di Amministrazione è tenuto a riesaminare la domanda di ammissione su motivata richiesta del Consiglio dei Probiviri e la sua decisione è inappellabile. Sino a quando l'Azionista non abbia richiesto e ottenuto l'ammissione a Socio può esercitare i soli diritti aventi contenuto patrimoniale. Diritto di opzione Ai sensi dell'art. 2441, comma 1, del Codice Civile, le azioni di nuova emissione e le obbligazioni convertibili in azioni devono essere offerte in opzione agli Azionisti in proporzione al numero delle azioni possedute. Se vi sono obbligazioni convertibili il diritto di opzione spetta anche ai possessori di queste, in concorso con gli Azionisti, sulla base del rapporto di conversione. Diritto di prelazione Ai sensi dell'art. 2441, comma 3, del Codice Civile, in caso di offerta di azioni di nuova emissione in opzione agli Azionisti, coloro che esercitano il diritto di opzione, purché ne facciano contestuale richiesta, hanno diritto di prelazione sulle azioni eventualmente rimaste inoptate. Diritto alla partecipazione agli utili dell'Emittente Ai sensi dell'art. 53 dello Statuto, l'utile netto risultante dal bilancio annuale sottoposto all'approvazione dell'assemblea ordinaria della Società viene ripartito come segue: in misura non inferiore a quella prevista dalla legge, alla riserva ordinaria; il 20% alla riserva statutaria; in misura non superiore al 3% per scopi di beneficenza, assistenza e pubblico interesse in favore dei territori serviti; ai Soci, nella misura che, su proposta del Consiglio di Amministrazione viene fissata dall'assemblea. L'eventuale residuo, pure su proposta del Consiglio di Amministrazione, può essere destinato alla riserva statutaria o alla costituzione o all'incremento di ulteriori riserve, nonché al fondo per l'acquisto o il rimborso di azioni della Società. Diritto di partecipazione all'eventuale residuo attivo in caso di liquidazione Ai sensi dell'art. 54 dello Statuto, al termine della liquidazione il riparto delle somme disponibili tra i titolari delle azioni ha luogo in proporzione delle rispettive partecipazioni azionarie. Limitazioni ai diritti aventi contenuto patrimoniale Nota Informativa sugli strumenti finanziari 242 Banca Popolare di Puglia e Basilicata è una banca popolare costituita in forma di società cooperativa per azioni e, pertanto, ai sensi di quanto disposto dall'art. 30, comma 2, del TUB, nessuno può detenere azioni in misura eccedente l'1% del capitale sociale. Lo Statuto della Banca ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5%. Tale limite non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla specifica disciplina propria di ciascuno di essi. Conformemente alla disciplina testé citata, la Società, non appena rileva il superamento di tale limite, contesta al titolare del conto e all'intermediario la violazione del divieto e non provvede all'iscrizione del medesimo nel libro soci. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso inutilmente tale termine, i relativi diritti patrimoniali successivamente attribuiti alle stesse azioni fino alla data della loro alienazione vengono acquisiti dalla Società e destinati a scopi mutualistici, attraverso interventi di carattere sociale e culturale. 4.1.6. Indicazione delle delibere in virtù delle quali le azioni saranno emesse Con deliberazione dell'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010 è stata attribuita al Consiglio di Amministrazione la facoltà, ai sensi degli artt. 2443 e 2420-ter del Codice Civile, di deliberare entro il 20 novembre 2015, in una o più volte, l'aumento di capitale sociale scindibile a pagamento oppure anche misto con l'emissione gratuita di azioni, e/o in alternativa l'emissione di obbligazioni convertibili in azioni anche subordinate sino all'importo nominale massimo di Euro 150.000.000, da offrire in opzione a tutti gli aventi diritto. Il 5 giugno 2014 il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente ha quindi approvato l'Aumento di Capitale scindibile a pagamento del controvalore complessivo massimo di Euro 69.553.250,00 – di cui Euro 35.889.477,00 a titolo di capitale ed Euro 33.663.773,00 a titolo di sovrapprezzo, e così dagli attuali Euro 101.686.853,00 sino a un massimo di Euro 137.576.330,00 – da realizzare mediante l'emissione di massime n. 13.910.650 nuove azioni ordinarie a un prezzo di sottoscrizione unitario di Euro 5,00, di cui Euro 2,58 a titolo di valore nominale ed Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo, da offrire in opzione agli Azionisti della Banca nel rapporto di 6 nuove azioni ogni 17 azioni possedute ante aumento e, quanto all'eventuale inoptato, al Pubblico Indistinto, conseguentemente approvando le metodologie valutative proposte ai fini della determinazione del prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione. L'Aumento di Capitale e le connesse modificazioni statutarie sono stati preventivamente sottoposti, ai sensi dell'art. 56 del TUB, all'esame della Banca d'Italia, che ha accertato con nota prot. n. 0578915/14 del 05/06/2014 che i medesimi non contrastano con la sana e prudente gestione della Banca. La delibera consiliare relativa all'Aumento di Capitale, redatta con atto rep. 79345 racc. 25511 del Notaio dott.ssa Patrizia Speranza, è stata iscritta in data 6 giugno presso il Registro delle Imprese di Matera con prot. n. 9598. Nessun'altra delibera, autorizzazione o approvazione è richiesta ai fini dell'emissione delle Azioni. 4.1.7. Data prevista per l'emissione delle Azioni Le Azioni oggetto delle Offerte verranno messe a disposizione degli Intermediari Aderenti e, comunque, agli aventi diritto entro l'11° giorno di calendario successivo al termine del Periodo di Offerta (ovvero, in caso di esercizio da parte dell'Emittente della facoltà di proroga, dalla data che sarà indicata nell'Avviso di Proroga). 4.1.8. Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità delle Azioni Non sono previste limitazioni alla trasferibilità delle Azioni ai sensi della legge, dello Statuto o derivanti dalle condizioni di emissione. Le Azioni non sono state né saranno registrate ai sensi dello United States Securities Act del 1933 e successive modifiche, vigente negli Stati Uniti d'America, né ai sensi delle corrispondenti normative in vigore in Canada, Giappone, Australia o in qualsiasi Altro Paese nel quale tali atti non siano consentiti in assenza di specifiche esenzioni o autorizzazioni da parte delle competenti autorità e non potranno conseguentemente essere offerte, vendute o comunque consegnate, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti d'America, in Canada, Giappone, Australia e in qualsiasi Altro Paese nel quale tali atti non siano consentiti in assenza di specifiche esenzioni o autorizzazioni da parte delle competenti autorità. 4.1.9. Indicazione dell'esistenza di eventuali norme in materia di obbligo di offerta al pubblico di acquisto e/o di offerta di acquisto e di vendita residuali in relazione alle Azioni Non esistono norme che stabiliscono un obbligo di offerta al pubblico di acquisto e/o di offerta di acquisto e Nota Informativa sugli strumenti finanziari 243 di vendita residuali che abbiano a oggetto le Azioni, in quanto le Azioni medesime non sono ammesse a quotazione in un mercato regolamentato. 4.1.10. Offerte pubbliche di acquisto effettuate da terzi sulle azioni dell'Emittente nel corso dell'ultimo esercizio e dell'esercizio in corso Nel corso dell'ultimo esercizio, chiuso il 31 dicembre 2013, e dell'esercizio in corso, non sono state promosse offerte pubbliche di acquisto o scambio sulle Azioni, né l'Emittente ha mai assunto la qualità di offerente nell'ambito di tali operazioni. 4.1.11. Aspetti Fiscali Le informazioni fornite di seguito sintetizzano alcuni aspetti del regime fiscale applicabile all'acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Azioni, ai sensi della legislazione tributaria italiana vigente alla Data della Nota Informativa e relativamente a specifiche categorie di investitori. Il regime fiscale applicabile all'acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Azioni, di seguito riportato, si basa sulla legislazione e sulle prassi esistenti alla Data della Nota Informativa, fermo restando che le stesse rimangono soggette a eventuali future modifiche di legge o di prassi che potrebbero avere anche effetti retroattivi. Qualora successivamente alla Data della Nota Informativa intervengano modifiche di legge o di prassi aventi ad oggetto il regime fiscale descritto di seguito, l'Emittente non provvederà ad aggiornare il presente paragrafo, per dare conto delle modifiche intervenute anche nel caso in cui, a seguito di tali modifiche, le informazioni presenti in questo paragrafo non risultassero più valide. Quanto segue non intende costituire un'analisi esauriente di tutte le problematiche fiscali connesse alla sottoscrizione, all'acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Azioni per tutte le possibili categorie di investitori ma fornisce un'analisi indicativa delle principali conseguenze fiscali. Gli investitori sono, quindi, tenuti a rivolgersi ai propri consulenti al fine di individuare il regime tributario rilevante con riferimento alla sottoscrizione, all'acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Azioni. A. Definizioni Ai fini del presente paragrafo, i termini definiti hanno il significato di seguito riportato. "Cessione di Partecipazioni Qualificate": cessione a titolo oneroso di azioni, diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite azioni, che eccedano, nell'arco di un periodo di dodici mesi, le percentuali previste dalla legge per le Partecipazioni Qualificate. Il termine di dodici mesi decorre dalla data in cui le azioni, i titoli e i diritti posseduti rappresentano una percentuale di diritti di voto o di partecipazione al capitale o al patrimonio superiore alle predette percentuali. Per i diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite partecipazioni si tiene conto delle percentuali di diritti di voto o di partecipazione al capitale potenzialmente ricollegabili alle partecipazioni; "Cessione di Partecipazioni Non Qualificate": cessione a titolo oneroso di azioni, diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite azioni, diverse dalle Cessioni di Partecipazioni Qualificate; "Partecipazioni Non Qualificate": le partecipazioni sociali diverse dalle Partecipazioni Qualificate; "Partecipazioni Qualificate": le partecipazioni sociali aventi a oggetto partecipazioni (diverse dalle azioni di risparmio), nonché diritti o titoli, attraverso cui possono essere acquisite le predette partecipazioni, che rappresentino, complessivamente, una percentuale di diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria superiore al 2 o al 20% ovvero una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 5 o al 25%, secondo che si tratti di titoli negoziati in mercati regolamentati o di altre partecipazioni. B. Trattamento ai fini delle imposte dirette dei dividendi I dividendi derivanti dalle Azioni dell'Emittente saranno soggetti al trattamento fiscale ordinariamente applicabile ai dividendi corrisposti da società fiscalmente residenti in Italia. Sono previste le seguenti differenti modalità di tassazione relativamente alle diverse categorie di Azionisti. B.1. Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia sulle azioni possedute al di fuori dell'esercizio d'impresa e costituenti Partecipazioni Non Qualificate, immesse nel sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli, sono soggetti a un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota del 20%. Non sussiste l'obbligo da parte dei soci di indicare tali dividendi nella dichiarazione dei Nota Informativa sugli strumenti finanziari 244 redditi. L'imposta sostitutiva è applicata dai soggetti residenti presso i quali i titoli sono depositati, aderenti al sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli nonché dai soggetti (depositari) non residenti che aderiscono al sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito accentrato aderenti al sistema Monte Titoli, mediante un rappresentante fiscale nominato in Italia (in particolare, una banca o una SIM residente in Italia, una stabile organizzazione in Italia di banche o di imprese di investimento non residenti, ovvero una società di gestione accentrata di strumenti finanziari autorizzata ai sensi dell'articolo 80 del TUF). Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dell'aliquota di tassazione dal 20% al 26%, con effetto a partire dai dividendi percepiti dal 1 luglio 2014. I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia sulle azioni possedute al di fuori dell'esercizio d'impresa e costituenti Partecipazioni Qualificate non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva a condizione che gli aventi diritto, all'atto della percezione, dichiarino che i dividendi percepiti sono relativi a Partecipazioni Qualificate. Tali dividendi concorrono parzialmente alla formazione del reddito imponibile complessivo dell'Azionista, assoggettato all'imposta sul reddito delle persone fisiche ("IRPEF"), prelevata con aliquote comprese tra il 23% e il 43%, in ragione delle seguenti percentuali: (i) 40%, in caso di distribuzione di utili prodotti fino all'esercizio in corso al 31 dicembre 2007, (ii) 49,72% negli altri casi. Agli effetti dell'imposizione in capo al percettore, i dividendi distribuiti in esecuzione di delibere successive a quella avente ad oggetto l'utile relativo all'esercizio in corso al 31 dicembre 2007 si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a tale data. B.2. Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa che detengono le partecipazioni nell'ambito del regime del risparmio gestito I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori dell'esercizio d'impresa e costituenti Partecipazioni Non Qualificate, immesse in un rapporto di gestione patrimoniale intrattenuto con un intermediario autorizzato, in relazione al quale sia stata esercitata l'opzione per il regime del risparmio gestito di cui all'articolo 7 del D.Lgs. 21 novembre 1997, n. 461, non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva e concorrono alla formazione del risultato maturato di gestione, da assoggettare a imposta sostitutiva del 20%. Per ulteriori dettagli sul regime del risparmio gestito, si veda infra il paragrafo relativo alla tassazione delle plusvalenze realizzate da persone fisiche residenti mediante Cessione di Partecipazioni Non Qualificate. Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dell'aliquota di tassazione dal 20% al 26%, con effetto a partire dal risultato di gestione maturato dal 1 luglio 2014. B.3. Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia esercenti attività di impresa I dividendi corrisposti a persone fisiche residenti in Italia ai fini fiscali e afferenti azioni relative all'impresa non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva a condizione che gli aventi diritto, all'atto della percezione, dichiarino che i dividendi riscossi sono relativi a partecipazioni attinenti all'attività d'impresa. Tali dividendi concorrono alla formazione del reddito imponibile complessivo dell'Azionista in ragione delle seguenti percentuali: (i) 40%, in caso di distribuzione di utili prodotti fino all'esercizio in corso al 31 dicembre 2007, (ii) 49,72% negli altri casi. Agli effetti della tassazione del percettore, i dividendi distribuiti in esecuzione di delibere successive a quella avente ad oggetto l'utile dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2007 si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a tale data. B.4. Società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all'articolo 5 del TUIR, società ed enti di cui all'articolo 73, comma primo, lettere a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia I dividendi corrisposti a società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all'art. 5 del TUIR, a società ed enti di cui all'art. 73, comma primo, lett. a) e b), del TUIR, ovverosia a società per azioni e in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, enti pubblici e privati e trust che hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali , fiscalmente residenti in Italia, non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva e concorrono alla formazione del reddito imponibile del percipiente secondo le seguenti modalità: i dividendi distribuiti a favore di società in nome collettivo e società in accomandita semplice, concorrono alla formazione del reddito imponibile complessivo in ragione delle seguenti percentuali: (i) 40%, in caso di distribuzione di utili prodotti fino all'esercizio in corso al 31 dicembre 2007, (ii) 49,72% negli altri casi. Agli effetti della tassazione del percettore, i dividendi distribuiti in esecuzione di delibere successive a quella avente a oggetto l'utile dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2007 si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a tale data; Nota Informativa sugli strumenti finanziari 245 i dividendi distribuiti a favore di soggetti IRES (e.g. società per azioni, società a responsabilità limitata, società in accomandita per azioni, nonché enti diversi dalle società e trust residenti fiscalmente in Italia che svolgono in via esclusiva o prevalente un'attività commerciale), concorrono a formare il reddito imponibile complessivo limitatamente al 5% del loro ammontare, ovvero per l'intero ammontare se relativi a titoli detenuti per la negoziazione da soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS di cui al Regolamento 1606/2002/CE. Per alcuni tipi di società ed enti e a certe condizioni, i dividendi percepiti concorrono a formare anche il relativo valore della produzione netta (nella misura del 50% del loro ammontare), soggetto a IRAP. B.5. Enti di cui all'art. 73, comma 1, lett. c) del TUIR, fiscalmente residenti in Italia Gli utili corrisposti agli enti di cui all'art. 73, comma primo, lett. c), del TUIR, ovverosia agli enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché trust fiscalmente residenti in Italia, non aventi ad oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali, non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva e concorrono generalmente a formare il reddito complessivo del percettore da assoggettare a IRES limitatamente al 5% del loro ammontare. B.6. Soggetti esenti e Soggetti esclusi I dividendi corrisposti a soggetti residenti esenti da IRES su azioni immesse nel sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli (quali le Azioni), sono soggetti a un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota del 20%, con obbligo di rivalsa, applicata dal soggetto residente (aderente al sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli) presso il quale le Azioni sono depositate, ovvero dal soggetto (depositario) non residente che aderisca al sistema Monte Titoli o a sistemi esteri di deposito accentrato aderenti al sistema Monte Titoli, mediante un rappresentante fiscale nominato in Italia. I dividendi corrisposti a soggetti esclusi dall'IRES ai sensi dell'art. 74 del TUIR (i.e. organi e amministrazioni dello Stato, compresi quelli a ordinamento autonomo, anche se dotati di personalità giuridica, comuni, consorzi tra enti locali, le associazioni e gli enti gestori di demanio collettivo, le comunità montane, le province e le regioni) non sono soggetti a ritenuta o imposta sostitutiva. Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dell'aliquota di tassazione dal 20% al 26%, con effetto a partire dai dividendi percepiti dal 1 luglio 2014. B.7. Fondi pensione italiani e O.I. C.R. italiani I dividendi corrisposti a fondi pensione italiani soggetti al regime di cui all'art. 17, D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252 (il "Decreto 252"), non sono soggetti a ritenuta alla fonte né a imposta sostitutiva. Tali utili concorrono per intero alla formazione del risultato della gestione maturato al termine di ciascun esercizio, assoggettato a imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota dell'11 %. I dividendi corrisposti agli organismi di investimento collettivo del risparmio ("OICR") istituiti in Italia non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte né a imposta sostitutiva. B.8. Fondi comuni di investimento immobiliare italiani Ai sensi del D.L. 25 settembre 2001, n. 351 (il "D.L. 351/2001"), convertito con modificazioni dalla L. 23 novembre 2001, n. 410, e a seguito delle modifiche apportate dall'art. 41-bis del D.L. 30 settembre 2003, n. 269 (il "Decreto 269"), convertito con modificazioni dalla L. 24 novembre 2003, n. 326, i dividendi percepiti dai fondi comuni di investimento immobiliare istituiti ai sensi dell'art. 37 del TUF ovvero dell'art. 14-bis della L. 25 gennaio 1994 n. 86 (la "Legge 86"), non sono soggetti a ritenuta a titolo di imposta né a imposta sostitutiva. B.9. Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che detengono le Azioni per il tramite di una stabile organizzazione nel territorio dello Stato I dividendi percepiti da soggetti fiscalmente non residenti in Italia che detengono la partecipazione attraverso una stabile organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, non sono soggetti in Italia ad alcuna ritenuta né a imposta sostitutiva e concorrono a formare il reddito complessivo della stabile organizzazione da assoggettare a imposizione secondo le regole ordinarie nella misura del 5% del loro ammontare, ovvero per l'intero ammontare se relative a titoli detenuti per la negoziazione da soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS di cui al Regolamento 1606/2002/CE. In alcuni casi e a certe condizioni, i dividendi percepiti concorrono a formare anche il relativo valore della produzione netta della stabile organizzazione (nella misura del 50%), soggetto a IRAP. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 246 B.10. Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che non detengono le Azioni per il tramite di una stabile organizzazione nel territorio dello Stato I dividendi corrisposti a soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato cui le azioni o titoli similari siano riferibili, immesse nel sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli, sono soggetti a una imposta sostitutiva del 20%. Tale imposta sostitutiva è applicata dai soggetti residenti presso i quali i titoli sono depositati, aderenti al sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli, nonché dai soggetti non residenti che aderiscono al sistema Monte Titoli o a sistemi esteri di deposito accentrato aderenti al sistema Monte Titoli, mediante un rappresentante fiscale nominato in Italia (in particolare, una banca o una SIM residente in Italia, una stabile organizzazione in Italia di banche o di imprese di investimento non residenti, ovvero una società di gestione accentrata di strumenti finanziari autorizzata ai sensi dell'articolo 80 del TUF). Gli Azionisti fiscalmente non residenti in Italia, diversi dagli azionisti di risparmio, dai fondi pensione istituiti negli Stati membri dell'Unione Europea ovvero negli Stati aderenti all'Accordo sullo Spazio Economico Europeo (SEE) inclusi nella lista di cui al decreto ministeriale da emanarsi ai sensi dell'art. 168bis del TUIR e dalle società soggette a ritenuta nella misura dell'1,375% hanno diritto, a fronte di istanza di rimborso da presentare secondo le condizioni e nei termini di legge, al rimborso, fino a concorrenza di un quarto dell'imposta sostitutiva subita in Italia, dell'imposta che dimostrino di aver pagato all'estero in via definitiva sugli stessi utili, previa esibizione alle competenti autorità fiscali italiane della relativa certificazione dell'ufficio fiscale dello Stato estero. Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dell'aliquota di tassazione dal 20% al 26%, con effetto a partire dai dividendi percepiti dal 1 luglio 2014. Lo stesso decreto, inoltre, ha modificato la misura del rimborso dell'imposta sostitutiva portandola da un quarto a undici ventiseiesimi. I soggetti residenti in Stati con i quali siano in vigore convenzioni per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito possono chiedere l'applicazione dell'imposta sostitutiva sugli utili nella misura prevista dalla convenzione di volta in volta applicabile. A tal fine i soggetti presso cui le azioni sono depositate, aderenti al sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli, debbono acquisire tempestivamente: una dichiarazione del soggetto non residente effettivo beneficiario degli utili, dalla quale risultino i dati identificativi del soggetto medesimo, la sussistenza di tutte le condizioni alle quali è subordinata l'applicazione del regime convenzionale e gli eventuali elementi necessari a determinare la misura dell'aliquota applicabile ai sensi della convenzione; un'attestazione dell'autorità fiscale competente dello Stato ove l'effettivo beneficiario degli utili ha la residenza, dalla quale risulti la residenza nello Stato medesimo ai sensi della convenzione. Questa attestazione produce effetti fino al 31 marzo dell'anno successivo a quello di presentazione. Nell'ipotesi in cui trovi applicazione l'imposta sostitutiva sui dividendi nella misura prevista dalla convenzione per evitare le doppie imposizioni, non spetta il rimborso fino a concorrenza di un quarto dell'imposta sostitutiva subita in Italia. Se la documentazione non è presentata al soggetto depositario precedentemente alla messa in pagamento dei dividendi, l'imposta sostitutiva è applicata con aliquota del 20%. L'aliquota dell'imposta sostitutiva è elevata al 26% con riferimento agli utili percepiti dal 1 luglio 2014. In tal caso, il beneficiario effettivo dei dividendi può comunque richiedere all'Amministrazione finanziaria il rimborso della differenza tra l'imposta sostitutiva applicata e quella applicabile ai sensi della convenzione tramite apposita istanza di rimborso, corredata da idonea documentazione, da presentare secondo le condizioni e nei termini di legge. In relazione a partecipazioni non relative a stabili organizzazioni nel territorio dello Stato, l'imposta sostitutiva è applicata con aliquota dell'1,375% sugli utili corrisposti a società ed enti che siano: soggetti a un'imposta sul reddito delle società in uno degli Stati membri dell'Unione Europea ovvero in uno degli Stati aderenti all'Accordo sullo Spazio Economico Europeo (SEE) e inclusi nella lista di cui al decreto ministeriale da emanarsi ai sensi dell'articolo 168-bis del TUIR e ivi fiscalmente residenti. Fino all'emanazione del predetto Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, gli Stati aderenti all'Accordo sullo Spazio Economico Europeo che rilevano ai fini dell'applicazione dell'imposta sostitutiva nella citata misura dell'1,375% sono quelli inclusi nella lista di cui al Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 4 settembre 1996 e successive modifiche. Ai sensi dell'art. 1, comma 68 della L. 24 dicembre 2007, n. 244, l'imposta sostitutiva dell'1,375% si applica ai soli dividendi derivanti da utili formatisi a partire dall'esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Ai fini dell'applicazione dell'imposta Nota Informativa sugli strumenti finanziari 247 sostitutiva nella misura dell'1,375%, i beneficiari non residenti dovranno tempestivamente formulare specifica richiesta al soggetto depositario delle azioni tenuto al prelievo dell'imposta sostitutiva, corredata da idonea documentazione, inclusa una certificazione di residenza e di status fiscale rilasciata dalle competenti autorità dello Stato di residenza. Ai sensi dell'art. 27-bis del DPR 600/1973, nel caso in cui i dividendi siano percepiti da una società beneficiaria: (a) che riveste una delle forme previste nell'allegato alla stessa Direttiva n. 435/90/CEE, (b) che è fiscalmente residente in uno Stato membro dell'Unione Europea senza essere considerata, ai sensi di una convenzione in materia di doppie imposizioni sui redditi con uno Stato terzo, residente al di fuori dell'Unione Europea, (c) che è soggetta, nello Stato di residenza, senza fruire di regimi di opzione o di esonero che non siano territorialmente o temporalmente limitati, a una delle imposte indicate nella predetta Direttiva e (d) che detiene una partecipazione diretta nell'Emittente non inferiore al 10% del capitale sociale, per un periodo ininterrotto di almeno un anno, tale società ha diritto a richiedere alle autorità fiscali italiane il rimborso dell'imposta sostitutiva applicata sui dividendi da essa percepiti. A tal fine, la società non residente deve produrre (i) una certificazione, rilasciata dalle competenti autorità fiscali dello Stato estero, che attesti che la società non residente soddisfa i requisiti di cui ai precedenti punti (a), (b), (c) nonché (ii) idonea documentazione attestante la sussistenza della condizione di cui al precedente punto (d). Inoltre, in base a quanto disposto dallo stesso articolo 27-bis del DPR 29 settembre 1973, n. 600 e alla luce delle indicazioni fornite dalle autorità fiscali italiane, al verificarsi delle predette condizioni e in alternativa alla presentazione di una richiesta di rimborso successivamente alla distribuzione del dividendo, e purché il periodo minimo annuale di detenzione della partecipazione nell'Emittente sia già trascorso al momento della distribuzione del dividendo medesimo, la società non residente può direttamente richiedere all'intermediario depositario delle Azioni la non applicazione dell'imposta sostitutiva presentando tempestivamente all'intermediario in questione la stessa documentazione sopra indicata. In relazione alle società non residenti che risultano direttamente o indirettamente controllate da soggetti non residenti in Stati dell'Unione Europea, il suddetto regime di rimborso o di non applicazione dell'imposta sostitutiva può essere invocato soltanto a condizione che le medesime società dimostrino di non detenere la partecipazione allo scopo esclusivo o principale di beneficiare del regime in questione. Sui dividendi di pertinenza di enti o organismi internazionali che godono dell'esenzione dalle imposte in Italia per effetto di leggi o di accordi internazionali resi esecutivi in Italia non si applica l'imposta sostitutiva. B.11. Distribuzione di riserve di cui all'art. 47, comma 5, del TUIR Le informazioni di seguito fornite sintetizzano il regime fiscale applicabile alla distribuzione da parte dell'Emittente – in occasione diversa dal caso di riduzione del capitale esuberante, di recesso, di esclusione, di riscatto o di liquidazione – delle riserve di capitale di cui all'art. 47, comma 5, del TUIR, ovverosia, tra l'altro, delle riserve o altri fondi costituiti con sovrapprezzi di emissione, con interessi di conguaglio versati dai sottoscrittori, con versamenti fatti dai soci a fondo perduto o in conto capitale e con saldi di rivalutazione monetaria esenti da imposta ("Riserve di Capitale"). Indipendentemente dalla delibera assembleare, si presumono distribuite in via prioritaria le riserve costituite con utili e le riserve diverse dalle Riserve di Capitale (fatta salva la quota di essi accantonata in sospensione di imposta). In presenza e fino a capienza di tali riserve, le somme distribuite si qualificano quali dividendi e rimangono soggette al regime descritto nei paragrafi che precedono. Persone fisiche non esercenti attività d'impresa fiscalmente residenti in Italia Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto dell'importo eventualmente qualificabile come utile, non costituiscono reddito per il percettore e riducono di pari ammontare il costo fiscalmente riconosciuto delle azioni. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, costituiscono utili distribuiti per la parte che eccede il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione. Società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all'art. 5 del TUIR, società di persone, società ed enti di cui all'art. 73, comma primo, lett. a) e b) del TUIR e persone fisiche esercenti attività d'impresa, fiscalmente residenti in Italia. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto dell'importo eventualmente qualificabile come utile, riducono il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, per la parte eccedente il costo fiscale della partecipazione, costituiscono plusvalenze e, come tali, sono assoggettate al regime evidenziato al successivo paragrafo C. Enti di cui all'art. 73, comma primo, lett. c) del TUIR, residenti in Italia ai fini fiscali Le somme percepite dagli enti di cui all'art. 73, comma primo, lett. c), del TUIR, vale a dire enti pubblici e Nota Informativa sugli strumenti finanziari 248 privati diversi dalle società, nonché i trust residenti in Italia ai fini fiscali, non aventi ad oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali, a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto dell'importo qualificabile come utile, non costituiscono reddito per il percettore e riducono di pari ammontare il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale costituiscono utili distribuiti per la parte che eccede il costo fiscale della partecipazione e, come tali, sono assoggettate al regime descritto nel punto B.5. del presente paragrafo. Soggetti esenti da IRES Le somme percepite da soggetti residenti in Italia ai fini fiscali ed esenti da IRES a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto dell'importo qualificabile come utile, non costituiscono reddito per il percettore e riducono di pari ammontare il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale costituiscono utili distribuiti per la parte che eccede il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione e, come tali, sono assoggettate al regime descritto al punto B.6 del presente paragrafo. Fondi pensione italiani e OICR italiani Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale dai fondi pensione italiani soggetti al regime di cui al Decreto 252, in base a una interpretazione sistematica delle norme, concorrono a formare il risultato netto di gestione maturato relativo al periodo d'imposta in cui è avvenuta la distribuzione, soggetto a un'imposta sostitutiva dell'11%. Le somme percepite da OICR a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale non sono imponibili in capo all'OICR. Fondi comuni di investimento immobiliare italiani Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale da fondi comuni di investimento immobiliare istituiti ai sensi dell'art. 37 del TUF ovvero dell'art. 14-bis della Legge 86 , non sono soggette a imposta in capo ai fondi stessi. Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che detengono le Azioni per il tramite di una stabile organizzazione ne territori dello Stato. Relativamente ai soggetti non residenti che detengono la partecipazione attraverso una stabile organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, la distribuzione di Riserve di Capitale è soggetta al medesimo regime tributario previsto per la distribuzione delle medesime riserve a società enti di cui all'art. 73 comma primo, lett. a) e b) del TUIR. Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che non detengono le Azioni per il tramite di una stabile organizzazione ne territori dello Stato. Per la qualificazione ai fini fiscali delle somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale da soggetti non residenti in Italia ai fini fiscali (siano essi persone fisiche o società di capitali), privi di stabile organizzazione in Italia cui la partecipazione sia riferibile, valgono i criteri descritti in relazione alle medesime somme percepite da persone fisiche residenti in Italia ai fini fiscali. Al pari di quanto evidenziato per le persone fisiche e per le società di capitali residenti in Italia, ai fini fiscali le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto dell'importo eventualmente qualificabile come utile, riducono il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione di pari ammontare. C. Trattamento ai fini delle imposte dirette delle plusvalenze derivanti dalla cessione di Azioni Le plusvalenze derivanti dalla cessione delle azioni dell'Emittente sono soggette al trattamento fiscale ordinariamente applicabile alle plusvalenze realizzate su azioni di società fiscalmente residenti in Italia. Di seguito si illustrano le differenti modalità di tassazione relativamente alle diverse categorie di investitori. C.1. Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia Le plusvalenze, diverse da quelle conseguite nell'esercizio di attività commerciale, realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante la cessione a titolo oneroso di Azioni, sono soggette al seguente regime fiscale. Cessione di Partecipazioni Non Qualificate Le plusvalenze realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia e non esercenti attività di impresa, se riferite a una cessione di Partecipazioni Non Qualificate, sono soggette a un'imposta sostitutiva del 20%. In tal caso, il cedente potrà decidere di assoggettare le plusvalenze al regime della dichiarazione ovvero del risparmio amministrato o del risparmio gestito, rispettivamente ai sensi degli artt. 5, 6 e 7 del D. Lgs. 21 Nota Informativa sugli strumenti finanziari 249 novembre 1997, n. 461. Si evidenzia che il recente D.L: 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dell'aliquota di tassazione dal 20% al 26%, con effetto a partire dalle plusvalenze realizzate dal 1 luglio 2014. Gli Investitori possono optare per uno dei tre diversi criteri di applicazione dell'imposta sostitutiva di seguito elencati. Secondo il c.d. regime della dichiarazione, che è il regime ordinario applicabile in Italia alle plusvalenze realizzate dalle persone fisiche ivi residenti che detengono azioni non in regime d'impresa, l'imposta sostitutiva è applicata cumulativamente sulle plusvalenze realizzate nel corso dell'esercizio, al netto delle relative minusvalenze. Le plusvalenze realizzate, al netto delle relative minusvalenze, devono essere distintamente indicate nella dichiarazione annuale dei redditi di ciascun Azionista. L'imposta sostitutiva deve essere corrisposta da ciascun Azionista mediante versamento diretto. Se l'ammontare complessivo delle minusvalenze è superiore all'ammontare complessivo delle plusvalenze, l'eccedenza può essere portata in deduzione, fino a concorrenza, dalle plusvalenze dei periodi d'imposta successivi, ma non oltre il quarto. In alternativa al regime della dichiarazione, le persone fisiche italiane che detengono azioni non in regime d'impresa possono optare per l'assoggettamento a imposta sostitutiva di ciascuna plusvalenza realizzata in occasione di ciascuna operazione di cessione o rimborso (c.d. "regime del risparmio amministrato"). La tassazione separata di ciascuna plusvalenza secondo il regime del risparmio amministrato è consentita a condizione che: (i) le azioni siano in custodia o amministrazione presso banche italiane, società di intermediazione mobiliare (SIM) o altri intermediari finanziari autorizzati; e (ii) il contribuente opti per il regime del risparmio amministrato con una comunicazione scritta. L'intermediario finanziario, sulla base delle informazioni comunicate dal contribuente, applica l'imposta sostitutiva sulle plusvalenze realizzate in occasione di ciascuna operazione di vendita o rimborso di azioni, al netto delle minusvalenze o perdite realizzate, trattenendo l'imposta sostitutiva dovuta dai proventi realizzati e spettanti al portatore dei titoli. Secondo il regime del risparmio amministrato, qualora siano realizzate minusvalenze, perdite o differenziali negativi, gli importi delle predette minusvalenze, perdite o differenziali negativi sono computati in deduzione, fino a loro concorrenza, dall'importo delle plusvalenze, differenziali positivi o proventi realizzati nelle successive operazioni poste in essere nell'ambito del medesimo rapporto, nello stesso periodo d'imposta e nei successivi, ma non oltre il quarto. Il contribuente non è tenuto a esporre nella propria dichiarazione annuale dei redditi le plusvalenze realizzate. Ulteriore regime opzionale attivabile dalle persone fisiche residenti in Italia che detengono azioni non in regime di impresa è il c.d. "risparmio gestito", il quale può trovare applicazione per le Azioni in relazione alle quali sia stato conferito un incarico di gestione a un intermediario autorizzato. In tale regime, l'imposta sostitutiva è applicata dall'intermediario al termine di ciascun periodo d'imposta sull'incremento del valore del patrimonio gestito maturato nel periodo d'imposta, anche se non percepito, al netto di determinati redditi maturati nel periodo. Nel regime del risparmio gestito, le plusvalenze realizzate mediante cessione di Partecipazioni Non Qualificate concorrono a formare l'incremento del patrimonio gestito maturato nel periodo d'imposta, soggetto a imposta sostitutiva. Il risultato negativo della gestione conseguito in un periodo d'imposta può essere computato in deduzione del risultato della gestione dei quattro periodi d'imposta successivi per l'intero importo che trova capienza in ciascuno di essi. Il contribuente non è tenuto a esporre nella propria dichiarazione annuale dei redditi le plusvalenze realizzate. Cessione di Partecipazioni Qualificate Le plusvalenze derivanti dalla cessione di una Partecipazione Qualificata conseguita al di fuori dell'esercizio di imprese commerciali da persone fisiche residenti in Italia ai fini fiscali concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF del soggetto percipiente limitatamente al 49,72% del loro ammontare. Qualora dalla cessione delle partecipazioni si generi una minusvalenza, la stessa è riportata in deduzione, fino a concorrenza del 49,72% dell'ammontare delle plusvalenze dei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto, a condizione che tale minusvalenza sia indicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta nel quale è stata realizzata. Per tali plusvalenze, la tassazione avviene unicamente in sede di dichiarazione annuale dei redditi, in quanto le plusvalenze da Cessione di Partecipazioni Qualificate non possono essere soggette né al regime del risparmio amministrato né al regime del risparmio gestito previsti esclusivamente per le Partecipazioni Non Qualificate. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 250 C.2. Persone fisiche esercenti attività d'impresa, società in nome collettivo, società in accomandita semplice ed equiparate ai sensi dell'articolo 5 del TUIR Le plusvalenze realizzate da persone fisiche in regime di impresa, società in nome collettivo, società in accomandita semplice ed equiparate di cui all'art. 5 del TUIR mediante cessione a titolo oneroso di azioni, concorrono per il loro intero ammontare alla determinazione del reddito d'impresa rilevante ai fini delle imposte sui redditi (e, in alcuni casi, anche della base imponibile IRAP). Ai sensi dell'art. 86, comma 4 del TUIR, nel caso in cui le Azioni siano state possedute per un periodo non inferiore a tre anni, le plusvalenze possono, a scelta del contribuente, concorrere alla determinazione dell'imponibile in quote costanti nell'esercizio di realizzo e nei successivi, ma non oltre il quarto. Tuttavia, laddove siano soddisfatte le condizioni evidenziate ai punti (a), (b), (c) e (d) del successivo punto (iii), le plusvalenze concorrono alla formazione del reddito d'impresa imponibile limitatamente al 49,72% del loro ammontare. C.3. Società ed enti di cui all'art. 73, comma 1, lett. a) e b), del TUIR Le plusvalenze realizzate dalle società ed enti di cui all'art. 73, comma 1, lett. a) e b), del TUIR, vale a dire da società per azioni e società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, enti pubblici e privati che hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali, mediante cessione a titolo oneroso delle Azioni concorrono a formare il reddito d'impresa imponibile per il loro intero ammontare. Ai sensi dell'arti. 86, comma 4 del TUIR, nel caso in cui le Azioni siano state possedute per un periodo non inferiore a tre anni, le plusvalenze possono, a scelta del contribuente, concorrere alla determinazione dell'imponibile in quote costanti nell'esercizio di realizzo e nei successivi, ma non oltre il quarto. Tuttavia, ai sensi dell'art. 87 del TUIR, tali plusvalenze non concorrono alla formazione del reddito imponibile del cedente in quanto esenti nella misura del 95%, se le suddette azioni presentano i seguenti requisiti: a) ininterrotto possesso dal primo giorno del dodicesimo mese precedente quello dell'avvenuta cessione considerando cedute per prime le azioni o quote acquisite in data più recente; b) classificazione nella categoria delle immobilizzazioni finanziarie nel primo bilancio chiuso durante il periodo di possesso. ; c) residenza fiscale della società partecipata in uno Stato o territorio di cui al decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze emanato ai sensi dell'art. 168-bis del TUIR, o, alternativamente, l'avvenuta dimostrazione, a seguito dell'esercizio dell'interpello secondo le modalità di cui al comma 5, lettera b), dell'art. 167 del TUIR, che dalle partecipazioni non sia stato conseguito, sin dall'inizio del periodo di possesso, l'effetto di localizzare i redditi in Stati o territori diversi da quelli individuati nel medesimo decreto di cui all'art. 168-bis del TUIR; d) la società partecipata esercita un'impresa commerciale secondo la definizione di cui all'art. 55 del TUIR. I requisiti di cui ai punti c) e d) devono sussistere ininterrottamente, al momento del realizzo delle plusvalenze, almeno dall'inizio del terzo periodo di imposta anteriore al realizzo stesso. Le cessioni delle azioni o quote appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni finanziarie e di quelle appartenenti alla categoria dell'attivo circolante vanno considerate separatamente con riferimento a ciascuna categoria. In presenza dei requisiti menzionati, le minusvalenze realizzate dalla cessione di partecipazioni sono indeducibili dal reddito d'impresa. Le minusvalenze realizzate sulle azioni che non possiedono i requisiti per l'esenzione previsti dall'art. 87 del TUIR, non rilevano fino a concorrenza dell'importo non imponibile dei dividendi, ovvero dei loro acconti, percepiti nei trentasei mesi precedenti il loro realizzo. Per alcuni tipi di società e a certe condizioni, le plusvalenze realizzate mediante cessione di azioni concorrono a formare anche il valore netto della produzione, soggetto a IRAP. C.4. Enti di cui all'art. 73, comma 1, lett. c) del TUIR fiscalmente residenti in Italia Le plusvalenze realizzate da soggetti di cui all'art. 73, comma 1, lettera c), del TUIR, ovverosia da enti pubblici e privati fiscalmente residenti in Italia, diversi dalle società, non aventi ad oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali, sono soggette a imposizione sulla base delle stesse regole previste per le plusvalenze realizzate da persone fisiche su partecipazioni detenute non in regime d'impresa. C.5. Fondi pensione italiani e OICR. Le plusvalenze relative a partecipazioni detenute da fondi pensione italiani di cui al Decreto 252 sono incluse nel risultato della gestione, maturato al termine di ciascun esercizio, soggetto a imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota dell'11%. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 251 Le plusvalenze relative a partecipazioni detenute da OICR istituiti in Italia non scontano alcuna imposizione in capo a tali organismi di investimento. C.6. Fondi comuni di investimento immobiliare italiani Le plusvalenze realizzate da fondi comuni di investimento immobiliare istituiti ai sensi dell'art. 37 del TUF ovvero dell'art. 14-bis della L. 25 gennaio 1994, n. 86, non sono soggette ad alcuna imposizione in capo al fondo. C.7. Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, dotati di stabile organizzazione nel territorio dello Stato Relativamente ai soggetti non residenti che detengono la partecipazione attraverso una stabile organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, le plusvalenze realizzate mediante cessione della partecipazione concorrono alla formazione del reddito della stabile organizzazione secondo il regime impositivo applicabile alle plusvalenze realizzate da società ed enti di cui all'art. 73, comma 1, lett. a) e b) del TUIR, fiscalmente residenti in Italia. In alcuni casi, le plusvalenze realizzate dai suddetti soggetti mediante cessione di azioni concorrono a formare anche il relativo valore della produzione netta, soggetta a IRAP. C.8. Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato In base a quanto disposto dall'articolo 23 del TUIR, le plusvalenze realizzate da soggetti non residenti in Italia e privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato non sono soggette a tassazione in Italia a condizione che le azioni rappresentino una partecipazione non qualificata e siano negoziate in mercati regolamenti regolamentati in Italia o all'estero. Qualora le azioni non siano negoziate in mercati regolamentati in Italia o all'estero, il regime applicabile è il seguente. Partecipazioni Non Qualificate Le plusvalenze derivanti dalla cessione di Azioni che rappresentano una Partecipazione Non Qualificata in società residenti in Italia non negoziate in mercati regolamentati, non sono soggette ad alcuna imposizione in Italia, qualora siano realizzate da: a) soggetti residenti in Stati o territori inclusi nella lista di cui al decreto ministeriale da emanare ai sensi dell'arti. 168-bis del TUIR ovvero, sino alla pubblicazione ed entrata in vigore del predetto decreto, da soggetti residenti in Paesi che consentono un adeguato scambio d'informazioni con l'Italia come indicati nel D.M. 4 settembre 1996 e successive integrazioni e modificazioni; b) enti o organismi internazionali costituiti in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia; c) investitori istituzionali esteri, ancorché privi di soggettività tributaria, costituiti in Paesi di cui alla precedente lettera (a); d) banche centrali e organismi che gestiscono anche riserve ufficiali dello Stato. Rimane comunque ferma la possibilità di applicare le disposizioni contenute nelle convenzioni internazionali per evitare le doppie imposizioni. Partecipazioni Qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione in Italia, derivanti dalla cessione a titolo oneroso di Azioni che si riferiscano a una Partecipazione Qualificata concorrono alla formazione del reddito imponibile del cedente per il 49,72% del loro ammontare e sono soggette a tassazione con le aliquote applicabili a seconda che si tratti di una persona fisica ovvero di società o ente. Tali plusvalenze non sono soggette a imposizione in Italia nel caso in cui il soggetto cedente risieda in uno Stato che ha concluso con l'Italia una Convenzione contro le doppie imposizioni ai sensi della quale la tassazione è riservata in via esclusiva allo Stato di residenza del soggetto cedente. D. Imposta sulle transazioni finanziarie La legge 24 dicembre 2012, n. 228 (la "Legge 228/2012") ha introdotto una nuova imposta sulle transazioni finanziarie. Le modalità di attuazione dell'imposta sulle transazioni finanziarie sono contenute nel Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 21 febbraio 2013, come successivamente modificato dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 16 settembre 2013. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 252 L'imposta si applica, fra le altre fattispecie, ai trasferimenti, conclusi a far data dal 1 marzo 2013, aventi ad oggetto: a) la proprietà di azioni e di altri strumenti finanziari partecipativi di cui al sesto comma dell'art. 2346 del Codice Civile., emessi da società residenti nel territorio dello Stato Italiano; b) la proprietà di titoli rappresentativi dei predetti strumenti indipendentemente dalla residenza del soggetto emittente i titoli. Ai sensi dell'art. 1, comma 491, della Legge 228/2012 è soggetto all'imposta anche il trasferimento della proprietà di azioni che avvenga per effetto della conversione di obbligazioni nonché quello derivante dallo scambio o dal rimborso delle obbligazioni, con azioni o altri strumenti finanziari partecipativi o titoli rappresentativi. L'imposta è dovuta dal soggetto in favore del quale avviene il trasferimento, indipendentemente dal luogo di conclusione della transazione e dallo Stato di residenza delle parti contraenti, con l'aliquota: (i) dello 0,20% sul valore della transazione; (ii) dello 0, 10% sul valore della transazione, per i trasferimenti che avvengono in mercati regolamentati e sistemi multilaterali di negoziazione. Ai sensi dell'art. 15, del Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 21 febbraio 2013, sono escluse dall'ambito di applicazione dell'imposta, fra le altre, le seguenti operazioni: a) le operazioni su obbligazioni o titoli di debito che contengono l'obbligazione incondizionata di pagare alla scadenza una somma non inferiore a quella in essi indicata; b) le operazioni su obbligazioni e titoli di debito in materia di adeguatezza patrimoniale ai sensi della normativa comunitaria e delle discipline prudenziali nazionali, emessi da intermediari vigilati dalla Banca d'Italia o da soggetti vigilati dall'IVASS; c) le operazioni di emissione e di annullamento degli strumenti di cui all'art. 1, comma 491 della Legge 228/2012 e dei valori mobiliari di cui all'art. 1, comma 492 della medesima legge, ivi incluse le operazioni di riacquisto dei titoli da parte dell'emittente; d) l'acquisto della proprietà di azioni di nuova emissione anche qualora avvenga per effetto della conversione, dello scambio o del rimborso di obbligazioni o dell'esercizio di un diritto di opzione spettante in qualità di socio, ovvero costituisca una modalità di regolamento delle operazioni di cui all'art. 1, comma 492, della Legge 228/2012; e) il trasferimento della proprietà di azioni negoziate in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione emesse dalle società indicate nella lista di cui all'arti. 17 del Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 21 febbraio 2013 (contenente l'elenco degli emittenti italiani aventi azioni ammesse a quotazione su mercati regolamentati con capitalizzazione media inferiore a 500 milioni di Euro). E. Imposta di bollo Ai sensi dell'art. 13, comma 2-ter, della Tariffa, Parte I, allegata al D.P.R: 26 ottobre 1972, n. 642, sulle comunicazioni periodiche inviate alla clientela e relative a prodotti finanziari si applica l'imposta di bollo. Tale imposta è dovuta nella misura proporzionale del 2 per mille su base annua ed è applicata sul valore di mercato o, in mancanza, sul valore nominale o di rimborso dei prodotti finanziari. L'imposta trova applicazione anche per i prodotti che non presentano un valore di mercato, nominale o di rimborso. In tal caso occorre far riferimento al valore di acquisto dei prodotti finanziari. La comunicazione si considera in ogni caso inviata almeno una volta nel corso dell'anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche l'importo massimo dell'imposta annuale non può essere superiore a Euro 14.000. 4.2. Informazioni riguardanti le Obbligazioni 4.2.1. Tipo di strumenti finanziari oggetto dell'offerta Le Obbligazioni sono titoli di debito al portatore dematerializzati e accentrati presso Monte Titoli, che danno diritto al rimborso del 100% del valore nominale a scadenza. Le Obbligazioni sono strumenti di investimento del risparmio e danno diritto al pagamento di interessi trimestrali posticipati del 5,00% nominale annuo sulla base della convenzione di calcolo 30/360. La data di emissione delle Obbligazioni sarà il 1 ottobre 2014. Le Obbligazioni avranno il codice ISIN IT0005040586 Nota Informativa sugli strumenti finanziari 253 4.2.2. Legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati Le Obbligazioni sono regolate dalla legge italiana. Per qualsiasi controversia connessa con le Obbligazioni sarà competente, in via esclusiva, il Foro di Bari, ovvero, ove l'Obbligazionista rivesta la qualifica di consumatore ai sensi e per gli effetti dell'art. 33, comma 2, del D.Lgs. 6 novembre 2005, n. 206, e successive modifiche e integrazioni (c.d. "Codice del Consumo"), il foro di residenza o domicilio elettivo di quest'ultimo. 4.2.3. Forma degli strumenti finanziari e soggetti incaricati della tenuta dei registri Le Obbligazioni sono al portatore, assoggettate alla disciplina di dematerializzazione di cui agli artt. 83-bis e ss. del TUF e dei relativi regolamenti di attuazione e sono accentrate presso Monte Titoli. Conseguentemente, sino a quando le Obbligazioni saranno gestite in regime di dematerializzazione in Monte Titoli, il trasferimento delle Obbligazioni e l'esercizio dei relativi diritti potrà avvenire esclusivamente per il tramite degli Intermediari Aderenti. 4.2.4. Valuta di emissione Le Obbligazioni saranno emesse in Euro. 4.2.5. Ranking degli strumenti finanziari Le Obbligazioni rappresentano una forma di indebitamento non garantita dall'Emittente. Non sussistono clausole di subordinazione. Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni a carico dell'Emittente non sono subordinati ad altre passività dello stesso. Ne consegue che il credito degli Obbligazionisti verso l'Emittente sarà soddisfatto pari passu con gli altri crediti chirografari, cioè non garantiti e non privilegiati dell'Emittente stesso. 4.2.6. Diritti connessi agli strumenti finanziari Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla normativa vigente per i titoli della stessa categoria e quindi, segnatamente, il diritto alla percezione delle cedole d'interesse alle date di pagamento e al rimborso del capitale alla data di scadenza o a una data di riacquisto da parte dell'Emittente. 4.2.7. Disposizioni relative agli interessi da pagare Tasso di interesse nominale Le Obbligazioni prevedono il pagamento di cedole trimestrali posticipate, calcolate applicando al valore nominale delle stesse il tasso di interesse nominale annuo lordo nella misura del 5,00% su base annua, sulla base della convenzione di calcolo 30/360, diviso per il numero delle cedole pagate nell'anno. In particolare il valore lordo di ogni cedola sarà calcolato secondo la seguente formula: Le cedole saranno pagate posticipatamente con frequenza trimestrale (4 cedole annue). Data di godimento degli interessi La data di godimento degli interessi delle Obbligazioni è il 1 ottobre 2014. Data di scadenza degli interessi Dalla data di godimento le cedole saranno corrisposte con periodicità trimestrale, senza deduzione di spese, in via posticipata alle seguenti date di pagamento: 1 gennaio, 1 aprile, 1 luglio e 1 ottobre di ogni anno fino alla data di scadenza o alla data di riacquisto da parte dell'Emittente inclusa. Qualora la data prevista per il pagamento delle cedole non sia un Giorno Lavorativo Bancario, il relativo pagamento sarà effettuato il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo, senza che ciò comporti il riconoscimento di ulteriori interessi. Il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale avranno luogo presso gli Intermediari Aderenti. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 254 Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere dalla data stabilita per il rimborso, vale a dire dal 30 settembre 2017. Termine di prescrizione degli interessi e del capitale I diritti degli Obbligazionisti si prescrivono, per quanto concerne gli interessi, decorsi cinque anni dalla data di pagamento delle cedole e, per quanto riguarda il capitale, decorsi dieci anni dalla data in cui l'Obbligazione è divenuta rimborsabile. L'Emittente trarrà vantaggio dal verificarsi di eventi di prescrizione degli interessi e del capitale. Descrizione dell'impatto della presenza della componente derivativa Le Obbligazioni non presentano una componente derivativa in relazione al pagamento degli interessi. 4.2.8. Data di scadenza e modalità di ammortamento del Prestito Il Prestito ha una durata di 3 anni dalla data di emissione del 1 ottobre 2014 e data di scadenza al 30 settembre 2017. Le Obbligazioni cesseranno di essere fruttifere dalla data stabilita per il rimborso. Non è previsto l'ammortamento del Prestito. Il rimborso delle Obbligazioni avviene in un'unica soluzione alla data di scadenza alla pari, ossia al prezzo di emissione di 5,00 Euro per ciascuna Obbligazione. I rimborsi saranno effettuati tramite gli Intermediari Aderenti. Qualora la data di scadenza non coincida con un Giorno Lavorativo Bancario, il relativo pagamento sarà effettuato il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo, senza che ciò comporti il riconoscimento di ulteriori interessi. Si precisa che in un momento successivo alla sottoscrizione, la riduzione del numero di Azioni possedute dall'investitore non comporterà alcun obbligo di vendita o rimborso anticipato delle Obbligazioni. 4.2.9. Rendimento effettivo Il tasso di rendimento effettivo su base annua, calcolato in regime di capitalizzazione composta e in caso di rimborso alla data di scadenza, risulta pari al 5,031% lordo e al 4,025% al netto dell'effetto fiscale. Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dal 20% al 26% dell'aliquota dell'imposta sostitutiva di tassazione degli interessi dei titoli obbligazionari, con effetto a partire dagli interessi maturati dal 1 luglio 2014, ne consegue che da tale data il rendimento effettivo risulta pari al 5,031% lordo e al 3,722% al netto dell'effetto fiscale. Il rendimento effettivo viene determinato utilizzando il tasso interno di rendimento (o tasso di rendimento effettivo a scadenza), che è il tasso di attualizzazione che eguaglia il valore attuale dei flussi di cassa della specifica emissione al prezzo di emissione. Il tasso interno di rendimento viene calcolato assumendo implicitamente che l'investitore tenga i titoli fino alla scadenza e che i flussi intermedi pagati dalle obbligazioni vengano reinvestiti al medesimo tasso interno di rendimento e in ipotesi di assenza di eventi di credito dell'Emittente. 4.2.10. Rappresentanza degli Obbligazionisti Per le obbligazioni emesse da banche non è prevista alcuna rappresentanza degli obbligazionisti, ai sensi dell'art. 12 del TUB. 4.2.11. Delibere, autorizzazioni e approvazioni in virtù delle quali le Obbligazioni sono state o saranno create e/o emesse Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato in data 5 giugno 2014 – contestualmente all'approvazione dell'Aumento di Capitale di cui al precedente paragrafo 4.1.6 – l'emissione del Prestito Obbligazionario del valore nominale complessivo massimo pari a 69.553.250,00 Euro, costituito dall'emissione di massime n. 13.910.650 obbligazioni al portatore del valore nominale unitario pari a Euro 5,00 da offrire ai sottoscrittori dell'Aumento di Capitale che ne facciano richiesta. Nessun'altra delibera, autorizzazione o approvazione è richiesta ai fini dell'emissione delle Obbligazioni. 4.2.12. Data di emissione delle Obbligazioni Nota Informativa sugli strumenti finanziari 255 La data di emissione delle Obbligazioni è il 1 ottobre 2014. Le Obbligazioni verranno messe a disposizione degli Intermediari Aderenti e, comunque, degli aventi diritto entro l'11° giorno di calendario successivo al termine del Periodo di Offerta (ovvero, in caso di esercizio da parte dell'Emittente della facoltà di proroga, dalla data che sarà indicata nell'Avviso di Proroga). Si veda il Capitolo 5, paragrafo 5.1.3 (Periodo di validità delle Offerte e modalità di sottoscrizione) della presente Nota Informativa. 4.2.13. Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità delle Obbligazioni Non sono previste restrizioni alla libera trasferibilità delle Obbligazioni in Italia. Le Obbligazioni non sono state né saranno registrate ai sensi dello United States Securities Act del 1933 e successive modifiche, vigente negli Stati Uniti d'America, né ai sensi delle corrispondenti normative in vigore in Canada, Giappone, Australia o negli Altri Paesi e non potranno conseguentemente essere offerte, vendute o comunque consegnate, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti d'America, in Canada, Giappone, Australia e negli Altri Paesi. L'Emittente ha la facoltà di effettuare eventuali riacquisti alla pari delle obbligazioni, su base puramente facoltativa. 4.2.14. Aspetti fiscali Le informazioni fornite di seguito riassumono alcuni aspetti del regime fiscale relativo alle Obbligazioni ai sensi della legislazione italiana vigente e delle prassi esistenti alla Data della Nota Informativa, fermo restando che le stesse rimangono soggette a eventuali future modifiche di legge o di prassi che potrebbero avere anche effetti retroattivi. Qualora successivamente alla Data della Nota Informativa intervengano modifiche di legge o di prassi aventi ad oggetto il regime fiscale descritto di seguito, l'Emittente non provvederà ad aggiornare il presente paragrafo, per dare conto delle modifiche intervenute anche nel caso in cui, a seguito di tali modifiche, le informazioni presenti in questo paragrafo non risultassero più valide. Quanto segue non intende costituire un'analisi esauriente di tutte le problematiche fiscali connesse alla sottoscrizione, all'acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Obbligazioni per tutte le possibili categorie di investitori ma fornisce un'analisi indicativa delle principali conseguenze fiscali. Gli investitori sono, quindi, tenuti a rivolgersi ai propri consulenti al fine di individuare il regime tributario rilevante con riferimento alla sottoscrizione, all'acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Obbligazioni. A. Trattamento ai fini delle imposte dirette degli interessi, premi e altri proventi delle Obbligazioni Gli interessi, i premi e gli altri proventi relativi alle Obbligazioni sono assoggettati al trattamento fiscale ordinariamente applicabile agli interessi, premi e altri proventi relativi a obbligazioni emesse dalle banche ai sensi del Decreto Legislativo 1 aprile 1996, n. 239 (il "D.Lgs. 239/1996"). Investitori residenti in Italia Gli interessi, i premi e gli altri proventi relativi alle Obbligazioni sono soggetti a un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, nella misura del 20%, se percepiti dai seguenti soggetti residenti nel territorio dello Stato (i c.d. "nettisti") : a) persone fisiche che non svolgano un'attività di impresa alla quale le Obbligazioni siano connesse (salvo che non abbiano optato per il c.d. regime del risparmio gestito di cui all'art. 7 del D.Lgs. 21 novembre n. 461); b) società semplici, società di fatto non aventi per oggetto l'esercizio di attività commerciali e associazioni per l'esercizio in forma associata di arti e professioni; c) enti pubblici e privati, diversi dalle società, non aventi per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali, di cui all'art. 73, comma 1, lett. c), del TUIR; d) soggetti esenti dall'IRES. Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dell'aliquota dell'imposta sostitutiva dal 20% al 26%, con effetto a partire dagli interessi maturati dal 1 luglio 2014. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 256 Qualora i soggetti di cui ai precedenti punti a) e c) detengano le Obbligazioni in relazione a un'attività commerciale alla quale le Obbligazioni siano effettivamente connessi, l'imposta sostitutiva si applica a titolo di acconto. L'imposta sostitutiva è applicata, tra gli altri, da banche, società fiduciarie, società di intermediazione mobiliare, agenti di cambio e altri intermediari finanziari residenti nel territorio dello Stato, indicati in appositi decreti del Ministro dell'Economia e delle Finanze, presso cui le Obbligazioni sono depositate ovvero da stabili organizzazioni in Italia di intermediari non residenti, che comunque intervengono nella riscossione degli interessi, premi e altri proventi ovvero, anche in qualità di acquirenti, nei trasferimenti delle Obbligazioni. Ai sensi dell'art. 5, comma 2, D.Lgs. 239/1996, qualora le Obbligazioni non siano depositate presso i predetti intermediari autorizzati, l'imposta sostitutiva è applicata dall'intermediario che comunque interviene nella erogazione degli interessi, dei premi e degli altri proventi delle Obbligazioni ovvero dall'emittente stesso. L'imposta sostitutiva non è applicata sugli interessi, premi e altri proventi derivanti da Obbligazioni percepiti dai seguenti soggetti residenti nel territorio dello Stato (i c.d. "lordisti"): a) le società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società cooperative e le società di mutua assicurazione; b) gli enti pubblici e privati, diversi dalle società, che hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali; c) gli organismi di investimento collettivo del risparmio, diversi dai fondi immobiliari, di cui all'art. 73, comma 5-quinquies del TUIR, i fondi pensione di cui al D. Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252. Rientrano nella categoria dei soggetti "lordisti" anche le stabili organizzazioni in Italia di società o enti commerciali non residenti, alle quali le Obbligazioni siano effettivamente connesse. In aggiunta ai requisiti di carattere soggettivo di cui sopra, perché gli interessi, i premi e gli altri proventi delle Obbligazioni possano essere percepiti dai suddetti soggetti al "lordo", ossia senza l'applicazione dell'imposta sostitutiva, è in generale necessario che le stesse siano depositate presso i predetti intermediari autorizzati. Gli interessi, i premi e gli altri proventi delle Obbligazioni, percepiti da società di capitali italiane, enti pubblici e privati diversi dalle società che detengono le Obbligazioni in connessione con la propria attività commerciale nonché da stabili organizzazioni in Italia di società non residenti in relazione alle quali le Obbligazioni sono effettivamente connesse, concorrono a formare la base imponibile IRES. Investitori non residenti in Italia Ai sensi dell'articolo 6, D.lgs. 239/1996, non sono soggetti all'applicazione dell'imposta sostitutiva, al ricorrere di determinate condizioni, gli interessi, i premi e gli altri proventi delle Obbligazioni percepiti da: a) soggetti residenti in Stati o territori inclusi nella lista di cui al decreto ministeriale da emanare ai sensi dell'art. 168-bis del TUIR ovvero, sino alla pubblicazione ed entrata in vigore del predetto decreto, se percepiti da soggetti residenti in Paesi che consentono un adeguato scambio d'informazioni con l'Italia, come indicati nel D.M. 4 settembre 1996 e successive integrazioni e modificazioni; b) enti o organismi internazionali costituiti in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia; c) investitori istituzionali esteri, ancorché privi di soggettività tributaria, costituiti in Paesi di cui alla precedente lettera (a); d) banche centrali e organismi che gestiscono anche riserve ufficiali dello Stato. Il regime di esonero dall'imposta sostitutiva trova applicazione a condizione che le obbligazioni siano depositate presso un intermediario autorizzato (i.e. una banca o una società di intermediazione mobiliare residente, ovvero una stabile organizzazione in Italia di banca o società di intermediazione mobiliare non residente che intrattiene rapporti diretti in via telematica con il Ministero dell'Economia e delle Finanze). Affinché il regime di esonero possa trovare applicazione diretta è altresì necessario, ma solo con riguardo ai soggetti di cui alle precedenti lettere (a) e (c), che la banca o la società di intermediazione mobiliare depositaria acquisisca un'autocertificazione dell'effettivo beneficiario che attesti di essere residente in un Paese che consente un adeguato scambio di informazioni con l'Italia utilizzando lo schema approvato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'autocertificazione produce effetti sino a revoca. Qualora non siano verificate le predette condizioni sostanziali e documentali, ai proventi di cui trattasi si applica l'imposta sostitutiva nella misura del 20%. Resta salva, comunque, l'applicazione delle disposizioni Nota Informativa sugli strumenti finanziari 257 più favorevoli contenute nelle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni stipulate dall'Italia ove applicabili. Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dal 20% al 26% dell'aliquota dell'imposta sostitutiva di tassazione degli interessi dei titoli obbligazionari, con effetto a partire dagli interessi maturati dal 1 luglio 2014. B. Trattamento ai fini delle imposte dirette delle plusvalenze realizzate sulle Obbligazioni Investitori residenti in Italia Le plusvalenze derivanti dalla vendita o dal rimborso delle Obbligazioni concorrono a determinare il reddito imponibile, se realizzate da società o enti commerciali italiani (ivi incluse le stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti in Italia alle quali le Obbligazioni siano connessi) o soggetti imprenditori residenti in Italia che svolgano attività d'impresa alla quale le Obbligazioni siano connessi. Qualora l'investitore residente sia una persona fisica che detiene le Obbligazioni al di fuori dell'esercizio di un'attività d'impresa le plusvalenze realizzate in occasione della vendita o del rimborso delle Obbligazioni saranno soggette a imposta sostitutiva con aliquota del 20%. Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dal 20% al 26% dell'aliquota dell'imposta sostitutiva di tassazione degli interessi dei titoli obbligazionari, con effetto a partire dagli interessi maturati dal 1 luglio 2014. Gli investitori possono optare per uno dei tre diversi criteri di applicazione dell'imposta sostitutiva di seguito elencati. Secondo il c.d. regime della dichiarazione, che è il regime ordinario applicabile in Italia alle plusvalenze realizzate dalle persone fisiche ivi residenti che detengono obbligazioni non in regime d'impresa, l'imposta sostitutiva è applicata cumulativamente sulle plusvalenze realizzate nel corso dell'esercizio, al netto delle relative minusvalenze. Le plusvalenze realizzate, al netto delle relative minusvalenze, devono essere distintamente indicate nella dichiarazione annuale dei redditi di ciascun obbligazionista. L'imposta sostitutiva deve essere corrisposta da ciascun obbligazionista mediante versamento diretto. Se l'ammontare complessivo delle minusvalenze è superiore all'ammontare complessivo delle plusvalenze, l'eccedenza può essere portata in deduzione, fino a concorrenza, dalle plusvalenze dei periodi d'imposta successivi, ma non oltre il quarto. In alternativa al regime della dichiarazione, le persone fisiche italiane che detengono obbligazioni non in regime d'impresa possono optare per l'assoggettamento a imposta sostitutiva di ciascuna plusvalenza realizzata in occasione di ciascuna operazione di cessione o rimborso (c.d. "regime del risparmio amministrato"). La tassazione separata di ciascuna plusvalenza secondo il regime del risparmio amministrato è consentita a condizione che: (i) le Obbligazioni siano in custodia o amministrazione presso banche italiane, società di intermediazione mobiliare (SIM) o altri intermediari finanziari autorizzati; e (ii) il contribuente opti per il regime del risparmio amministrato con una comunicazione scritta. L'intermediario finanziario, sulla base delle informazioni comunicate dal contribuente, applica l'imposta sostitutiva sulle plusvalenze realizzate in occasione di ciascuna operazione di vendita o rimborso di obbligazioni, al netto delle minusvalenze o perdite realizzate, trattenendo l'imposta sostitutiva dovuta dai proventi realizzati e spettanti al portatore dei titoli. Secondo il regime del risparmio amministrato, qualora siano realizzate minusvalenze, perdite o differenziali negativi, gli importi delle predette minusvalenze, perdite o differenziali negativi sono computati in deduzione, fino a loro concorrenza, dall'importo delle plusvalenze, differenziali positivi o proventi realizzati nelle successive operazioni poste in essere nell'ambito del medesimo rapporto, nello stesso periodo d'imposta e nei successivi, ma non oltre il quarto. Il contribuente non è tenuto a esporre nella propria dichiarazione annuale dei redditi le plusvalenze realizzate. Ulteriore regime opzionale attivabile dalle persone fisiche residenti in Italia che detengono obbligazioni non in regime di impresa è il c.d. "risparmio gestito", il quale può trovare applicazione per le obbligazioni in relazione alle quali sia stato conferito incarico di gestione a un intermediario autorizzato. In tale regime, l'imposta sostitutiva è applicata dall'intermediario al termine di ciascun periodo d'imposta sull'incremento del valore del patrimonio gestito maturato nel periodo d'imposta, anche se non percepito, al netto di determinati redditi maturati nel periodo. Nel regime del risparmio gestito, le plusvalenze realizzate mediante cessione di obbligazioni concorrono a formare l'incremento del patrimonio gestito maturato nel periodo d'imposta, soggetto a imposta sostitutiva. Il risultato negativo della gestione conseguito in un periodo d'imposta può essere computato in deduzione del risultato della gestione dei quattro periodi d'imposta successivi per l'intero importo Nota Informativa sugli strumenti finanziari 258 che trova capienza in ciascuno di essi. Il contribuente non è tenuto a esporre nella propria dichiarazione annuale dei redditi le plusvalenze realizzate. Investitori non residenti in Italia Le plusvalenze conseguite dalla vendita o dal rimborso delle Obbligazioni negoziate in mercati regolamentati, se realizzate da soggetti non residenti in Italia privi di stabile organizzazione alla quale le Obbligazioni siano connesse, non sono soggette a imposta sostitutiva. Se le Obbligazioni non sono negoziate in un mercato regolamentato, le relative plusvalenze non sono soggette a imposta sostitutiva qualora l'investitore sia il beneficiario effettivo dei pagamenti e sia altresì: a) residente in Stato o territorio incluso nella lista di cui al decreto ministeriale da emanare ai sensi dell'articolo 168-bis del TUIR ovvero, sino alla pubblicazione ed entrata in vigore del predetto decreto, se percepiti da soggetti residenti in Paesi che consentono un adeguato scambio d'informazioni con l'Italia come indicati nel D.M. 4 settembre 1996 e successive integrazioni e modificazioni; b) ente o organismo internazionale costituito in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia; c) investitore istituzionale estero, ancorché privo di soggettività tributaria, costituito in un Paese di cui alla precedente lettera (a); d) banca centrale e organismo che gestisce anche riserve ufficiali dello Stato. I soggetti di cui al punto a) devono consegnare, al fine di vedersi riconosciuta l'esenzione, un'autocertificazione redatta in conformità al Decreto Ministeriale 12 dicembre 2001. Se nessuna delle suddette condizioni è realizzata, le plusvalenze saranno soggette a un'imposta sostitutiva applicata nella misura del 20 %, ferma restando l'applicazione delle più favorevoli disposizioni contenute in trattati contro le doppie imposizioni eventualmente applicabili. Si evidenzia che il recente D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89, ha previsto l'aumento dell'aliquota di tassazione dal 20% al 26%, con effetto a partire dalle plusvalenze realizzate dal 1 luglio 2014. C. Imposta di bollo Ai sensi dell'art. 13, comma 2-ter, della Tariffa, Parte I, allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642, sulle comunicazioni periodiche inviate alla clientela e relative a prodotti finanziari si applica l'Imposta di bollo. Tale imposta è dovuta nella misura proporzionale del 2 per mille su base annua ed è applicata sul valore di mercato o, in mancanza, sul valore nominale o di rimborso dei prodotti finanziari. L'imposta trova applicazione anche per i prodotti che non presentano un valore di mercato, nominale o di rimborso. In tal caso occorre far riferimento al valore di acquisto dei prodotti finanziari. La comunicazione si considera in ogni caso inviata almeno una volta nel corso dell'anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche l'importo massimo dell'imposta annuale non può essere superiore a Euro 14.000. 4.2.15. Disposizioni varie concernenti le Obbligazioni La titolarità delle Obbligazioni comporta la piena accettazione di tutte le condizioni fissate nel Prospetto, così come riprodotte nella presente Nota Informativa. Per quanto non espressamente previsto dalla presente Nota Informativa si applicano le norme di legge. Senza necessità del preventivo assenso degli Obbligazionisti, la Società potrà apportare modifiche che essa ritenga necessarie ovvero anche solo opportune al fine di eliminare errori materiali, ambiguità o imprecisioni nel testo, a condizione che tali modifiche non pregiudichino i diritti e gli interessi degli Obbligazionisti, e con riferimento alle disposizioni di cui alla presente Nota Informativa che dovranno essere conseguentemente integrate o modificate, procederà alla pubblicazione di un supplemento, ove ne ricorrano i presupposti ai sensi dell'art. 97, comma 7, del TUF. Ove non diversamente disposto dalla legge, tutte le comunicazioni della Società agli Obbligazionisti saranno effettuate mediante pubblicazione di un avviso sul quotidiano "Il Giornale" e sul sito internet dell'Emittente, www.bppb.it. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 259 5. CONDIZIONI DELLE EMISSIONI 5.1. Condizioni, statistiche relative alle emissioni, calendario previsto e modalità di sottoscrizione delle emissioni 5.1.1. Condizioni alle quali le Offerte sono subordinate Le Obbligazioni, nell'ambito sia dell'Offerta agli Azionisti sia dell'Offerta al Pubblico Indistinto, sono riservate agli investitori che hanno aderito all'Aumento di Capitale, che avranno la facoltà di sottoscrivere un numero di Obbligazioni pari, nel massimo, al numero di Azioni sottoscritte e assegnate. Le Azioni e le Obbligazioni eventualmente non sottoscritte dagli Azionisti e richieste in sottoscrizione dai Terzi durante il Periodo di Offerta saranno assegnate a questi ultimi solo se alla scadenza del Periodo di Offerta rimarranno Azioni od Obbligazioni disponibili. Si evidenzia dunque che l'adesione alle Offerte da parte del Pubblico Indistinto è condizionata all'effettiva esistenza, al termine del Periodo di Offerta, di Azioni inoptate e su cui non sia stato esercitato il diritto di prelazione da parte degli Azionisti, ai sensi dell'art. 2441, comma 3, del Codice Civile. Fatto salvo quanto precede, le Offerte non sono subordinate ad alcuna condizione. 5.1.2. Ammontare totale delle Offerte L'Offerta agli Azionisti e l'Offerta al Pubblico Indistinto hanno entrambe a oggetto massime n. 13.910.650 Azioni e n. 13.910.650 Obbligazioni per un controvalore massimo di Euro 69.553.250,00 per le Azioni ed Euro 69.553.250,00 per le Obbligazioni. Le Azioni sono offerte: a) in opzione agli Azionisti dell'Emittente, al prezzo di Euro 5,00 sulla base del seguente rapporto di opzione: n. 6 Azioni ogni 17 azioni ordinarie possedute prima dell'avvio dell'Offerta agli Azionisti; b) ove non sottoscritte nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti (anche a seguito dell'esercizio del diritto di prelazione), al Pubblico Indistinto; secondo le modalità descritte al paragrafo 5.1.3 (Periodo di validità delle Offerte e modalità di sottoscrizione) della presente Nota Informativa. Si precisa che l'Aumento di Capitale è scindibile, pertanto anche qualora non fosse sottoscritto integralmente le adesioni alle Offerte manterranno la loro efficacia e il capitale sociale sarà aumentato di un importo pari alle sottoscrizioni raccolte. Le Obbligazioni sono offerte agli investitori che sottoscrivano Azioni, tanto nel contesto dell'Offerta agli Azionisti quanto nel contesto dell'Offerta al Pubblico Indistinto, al prezzo di Euro 5,00 secondo le modalità descritte al paragrafo 5.1.3 (Periodo di validità delle Offerte e modalità di sottoscrizione) della presente Nota Informativa. Per ciascuna Azione sottoscritta, gli investitori avranno la facoltà di sottoscrivere una Obbligazione. In proposito, si evidenzia che: a) la sottoscrizione delle Obbligazioni è meramente facoltativa, non sussitendo alcun obbligo, in capo ai sottoscrittori delle Azioni, di sottoscrivere anche le Obbligazioni; b) in un momento successivo alla sottoscrizione, la riduzione del numero di azioni possedute dall'investitore non comporterà alcun obbligo di vendita o rimborso anticipato delle Obbligazioni. La tabella che segue riassume i dati rilevanti delle Offerte: Dati Rilevanti Numero di Azioni offerte 13.910.650 Numero di Obbligazioni offerte 13.910.650 Rapporto di assegnazione dell'Offerta agli n. 6 Azioni ogni n. 17 azioni ordinarie possedute Azionisti prima dell'avvio dell'Offerta agli Azionisti Rapporto tra Azioni sottoscritte e n. 1 Obbligazione ogni n. 1 Azione sottoscritta Obbligazioni sottoscrivibili Prezzo di Offerta dell'Offerta agli Azionisti Euro 5,00 per Azione (di cui Euro 2,58 di valore e dell'Offerta al Pubblico Indistinto nominale) Nota Informativa sugli strumenti finanziari 260 Dati Rilevanti Euro 5,00 per Obbligazione Controvalore totale dell'Aumento di Euro 69.553.250,00 Capitale relativo alle Azioni Valore nominale totale delle Obbligazioni Euro 69.553.250,00 5.1.3. Periodo di validità delle Offerte e modalità di sottoscrizione Periodo di validità e calendario delle Offerte Il periodo di adesione all'Offerta agli Azionisti e il periodo di adesione all'Offerta al Pubblico Indistinto decorrono contestualmente dal 21 luglio 2014 (incluso) al 19 settembre 2014 (incluso), salvo proroga. Pertanto, (i) l'esercizio da parte degli Azionisti dell'Emittente del diritto di opzione (che dà diritto alla sottoscrizione delle Azioni e, di conseguenza, delle Obbligazioni) e l'eventuale richiesta di esercizio delle prelazione da parte degli stessi, nonché (ii) la sottoscrizione da parte del Pubblico Indistinto delle Azioni e delle Obbligazioni eventualmente non sottoscritte dagli Azionisti dovranno essere effettuati dai rispettivi aventi diritto, a pena di decadenza, durante il Periodo di Offerta. La seguente tabella riporta il calendario delle Offerte: Calendario delle Offerte 21 luglio 2014 19 settembre 2014 (ovvero, in caso di proroga, 25 Termine del Periodo di Offerta settembre 2014) Comunicazione dei risultati dell'Offerta agli Entro 5 giorni di calendario successivi al termine del Azionisti e dell'Offerta al Pubblico Indistinto Periodo di Offerta Entro l'11° giorno di calendario successivo al termine Data di pagamento e di consegna delle Azioni del Periodo di Offerta (ovvero, in caso di esercizio da e delle Obbligazioni assegnate all'esito del parte dell'Emittente della facoltà di proroga, dalla Periodo di Offerta data che sarà indicata nell'Avviso di Proroga) Inizio del Periodo di Offerta L'Emittente si riserva la facoltà di prorogare il periodo di adesione all'Offerta agli Azionisti e il periodo di adesione all'Offerta al Pubblico Indistinto di ulteriori massimi 6 (sei) giorni di calendario, dandone tempestiva comunicazione alla Consob e al mercato mediante la pubblicazione su un quotidiano a diffusione nazionale dell'Avviso di Proroga entro l'ultimo giorno del Periodo di Offerta. Nell'Avviso di Proroga saranno indicati: (i) il termine finale del Periodo di Offerta, (ii) la data di assegnazione delle Azioni e delle Obbligazioni, nonché (iii) la data di pagamento (che corrisponderà, in ogni caso, al 30 settembre 2014). Modalità di sottoscrizione delle Offerte Gli Azionisti che intendano aderire all'Offerta agli Azionisti e i Terzi che intendano aderire all'Offerta al Pubblico Indistinto dovranno presentare le Schede di Adesione presso le sedi e tutte le filiali della Banca o gli Intermediari Aderenti entro l'ultimo giorno del Periodo di Offerta. L'Emittente si riserva, inoltre, la possibilità di effettuare l'Offerta fuori sede e a distanza, anche per il tramite del sito internet della Banca, ai sensi degli artt. 30 e 32 del TUF. Si precisa, per completezza, che l'adesione all'offerta avente a oggetto le Obbligazioni da parte degli Azionisti e dei Terzi potrà avvenire anche non contestualmente purché successivamente all'adesione all'offerta avente a oggetto le Azioni, purché entro il Periodo di Offerta. Nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti, ciascun avente diritto potrà, a propria discrezione: a) b) esercitare integralmente il proprio diritto di opzione sulle Azioni e il diritto di prelazione sulle eventuali Azioni inoptate, sottoscrivendo: tutte le Obbligazioni spettanti in applicazione del Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni sottoscrivibili; parte delle Obbligazioni spettanti in applicazione del Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni sottoscrivibili; nessuna Obbligazione; esercitare integralmente il proprio diritto di opzione sulle Azioni ma non il diritto di prelazione sulle eventuali Azioni inoptate, sottoscrivendo: Nota Informativa sugli strumenti finanziari 261 c) tutte le Obbligazioni spettanti in applicazione del Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni sottoscrivibili; parte delle Obbligazioni spettanti in applicazione del Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni sottoscrivibili; nessuna Obbligazione; esercitare solo in parte il proprio diritto di opzione sulle Azioni (non spettando in tal caso il diritto di prelazione ai sensi dell'art. 2441, comma 3, del Codice Civile), sottoscrivendo: tutte le Obbligazioni spettanti in applicazione del Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni sottoscrivibili; parte delle Obbligazioni spettanti in applicazione del Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni sottoscrivibili; nessuna Obbligazione. Nell'ambito dell'adesione all'Offerta al Pubblico Indistinto, i Terzi sottoscrittori delle Azioni potranno, a loro discrezione sottoscrivere: a) tutte le Obbligazioni spettanti in applicazione del Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni sottoscrivibili; b) parte delle Obbligazioni spettanti in applicazione del Rapporto tra Azioni sottoscritte e Obbligazioni sottoscrivibili; c) nessuna Obbligazione. Se l'adesione alle Offerte avviene tramite una filiale della Banca o tramite un altro Intermediario Aderente, questi ultimi dovranno inviare all'Emittente le Schede di Adesione, regolarmente compilate e sottoscritte, entro il termine del Periodo di Offerta. La verifica della regolarità e della correttezza delle adesioni pervenute alla Banca per il tramite degli Intermediari Aderenti sarà effettuata da questi ultimi. In ogni caso l'Emittente si riserva di verificare la regolarità delle adesioni, avuto riguardo alle modalità e condizioni delle Offerte. Ulteriori informazioni relative alle Offerte Presso le sedi e le filiali della Banca, nonché sul sito internet dell'Emittente www.bppb.it sarà disponibile un fac-simile delle Schede di Adesione. Le Schede di Adesione conterranno quantomeno gli elementi identificativi delle Offerte e le seguenti informazioni riprodotte con un carattere che ne consenta un'agevole lettura: a) l'avvertenza che l'aderente potrà richiedere gratuitamente copia del Prospetto; b) il richiamo al capitolo "Fattori di Rischio" contenuto nella presente Nota Informativa. 5.1.4. Revoca o sospensione delle Offerte L'Emittente si riserva la facoltà di ritirare e ritenere annullate le Offerte qualora, successivamente alla pubblicazione del Prospetto e prima della data di emissione delle Azioni e delle Obbligazioni, ove dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell'Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza delle Offerte stesse (quali, a titolo meramente esemplificativo, gravi mutamenti negativi riguardanti la situazione politica, finanziaria, economica, normativa, valutaria, di mercato a livello nazionale o internazionale ovvero eventi negativi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale della Banca). Nel caso in cui l'Emittente si avvalga della facoltà di ritiro, ne darà comunicazione tramite apposito avviso trasmesso alla Consob e pubblicato sul sito internet dell'Emittente www.bppb.it e reso disponibile in forma stampata gratuitamente presso le sedi e le filiali della stessa. Ove l'Emittente si sia avvalso della facoltà di ritirare le Offerte, tutte le domande di adesione saranno per ciò da ritenersi nulle e inefficaci e le parti saranno libere da ogni obbligo reciproco, senza necessità di alcuna ulteriore comunicazione da parte dell'Emittente, fatto salvo l'obbligo per la Banca di restituire il capitale ricevuto, senza corresponsione di interessi, nel caso in cui questo fosse già stato versato da alcuno dei sottoscrittori. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 262 5.1.5. Descrizione della possibilità di ridurre la sottoscrizione e delle modalità di rimborso dell'ammontare eccedente versato dai sottoscrittori Ai sottoscrittori delle Offerte non è concessa la possibilità di ridurre, neppure parzialmente, la propria sottoscrizione. 5.1.6. Ammontare di sottoscrizione minimo e/o massimo L'Offerta agli Azionisti è destinata agli Azionisti della Banca in proporzione al numero di azioni dell'Emittente possedute. In particolare, la sottoscrizione delle Azioni nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti potrà essere effettuata mediante la sottoscrizione di n. 6 Azioni ogni n. 17 azioni ordinarie possedute. Gli Azionisti che sottoscrivano Azioni nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti potranno altresì sottoscrivere un numero di Obbligazioni pari nel massimo al numero di Azioni sottoscritte. Le Azioni e le Obbligazioni residue, derivanti dagli arrotondamenti sottesi all'applicazione del rapporto di sottoscrizione, al pari delle Azioni e delle Obbligazioni rimaste eventualmente non sottoscritte, saranno assegnate in prelazione a coloro che ne abbiano fatto richiesta al momento dell'esercizio integrale del diritto di opzione sulle Azioni. Le eventuali Azioni e Obbligazioni non sottoscritte nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti verranno assegnate ai Terzi che ne abbiano fatto richiesta durante il Periodo di Offerta. Resta inteso che anche i Terzi potranno sottoscrivere un numero di Obbligazioni pari nel massimo al numero di Azioni sottoscritte. 5.1.7. Ritiro della sottoscrizione L'adesione alle Offerte è irrevocabile, salvo i casi previsti dalla legge. Ai sottoscrittori, pertanto, non è concessa la possibilità di ritirare la sottoscrizione delle Azioni e delle Obbligazioni, fatta salva l'ipotesi di revoca prevista dall'art. 95-bis, comma 2, del TUF. Al riguardo, l'art. 95-bis, comma 2, del TUF prevede che gli investitori che abbiano già aderito alle Offerte prima della pubblicazione di un supplemento «hanno il diritto, esercitabile entro due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione, sempre che i nuovi fatti, errori o imprecisioni previsti dall'articolo 94, comma 7, siano intervenuti prima della chiusura definitiva dell'offerta al pubblico o della consegna dei prodotti finanziari. Tale termine può essere prorogato dall'emittente o dall'offerente. La data ultima entro la quale il diritto di revoca è esercitabile è indicata nel supplemento». A tale scopo, i sottoscrittori dovranno far pervenire apposita richiesta scritta all'Emittente o all'Intermediario Aderente presso il quale hanno formalizzato la propria sottoscrizione. Si precisa che qualora il termine ultimo per l'esercizio del recesso sia successivo alla data di emissione dei titoli, la Banca provvederà a stornare l'assegnazione dei titoli agli investitori che abbiano esercitato il diritto di revoca, con conseguente restituzione ai medesimi delle somme addebitate senza alcun onere o spesa accessoria. 5.1.8. Modalità e termini per il pagamento e la consegna degli strumenti finanziari Per coloro che aderiranno alle Offerte mediante presentazione delle Schede di Adesione presso le sedi o le filiali della Banca sarà costituito un vincolo, non remunerato, sul conto corrente presso l'Emittente e/o le filiali della Banca, pari al controvalore della relativa sottoscrizione, impegnando l'importo dalla data di pubblicazione dei risultati di offerta fino alla data di regolamento. Tale vincolo potrebbe non essere adottato, ovvero differentemente adottato e gestito dagli Intermediari Aderenti (diversi dall'Emittente) presso i quali gli investitori abbiano presentato le Schede di Adesione. Le Azioni e le Obbligazioni sottoscritte, accentrate in regime di dematerializzazione presso Monte Titoli, saranno messe a disposizione presso il conto di deposito indicato nelle Schede di Adesione entro i termini indicati al paragrafo 5.1.3 (Periodo di validità delle Offerte e modalità di sottoscrizione) che precede. Non sono previsti oneri o spese accessorie a carico dei sottoscrittori. 5.1.9. Comunicazione dei risultati delle Offerte Il soggetto tenuto a comunicare al pubblico e alla Consob i risultati delle Offerte è l'Emittente. L'Emittente comunicherà, entro 5 giorni di calendario successivi alla conclusione del Periodo di Offerta, i risultati dell'offerta con apposito annuncio da pubblicare sul sito internet dell'Emittente. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 263 5.1.10. Procedura per l'esercizio del diritto di prelazione e assegnazione delle Azioni inoptate Ai sensi dell'art. 2441 del Codice Civile, coloro che abbiano esercitato interamente i diritti di opzione agli stessi spettanti, purché ne facciano contestuale richiesta, hanno la facoltà di esercitare, a pena di decadenza, entro il Periodo di Offerta, il diritto di prelazione sulle Azioni che, eventualmente, siano rimaste inoptate. Le Azioni che rimangono non optate verranno, pertanto, assegnate a coloro che ne avranno fatto esplicita richiesta all'Emittente, contestualmente all'esercizio del diritto di opzione, mediante esercizio del diritto di prelazione, durante il Periodo di Offerta. In linea con quanto evidenziato nel precedente Paragrafo 5.1.1 (Condizioni alle quali le Offerte sono subordinate), gli aderenti all'Offerta agli Azionisti avranno la facoltà di sottoscrivere un numero di Obbligazioni pari, nel massimo, al numero di Azioni richieste in sottoscrizione, sia in opzione che in prelazione. Le eventuali Azioni e Obbligazioni non sottoscritte nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti saranno assegnate ai Terzi che ne abbiano fatto esplicita richiesta all'Emittente nel Periodo di Offerta. In assenza di un mercato organizzato, i diritti di opzione relativi alle Azioni non saranno negoziabili in alcun mercato regolamentato, né in un sistema multilaterale di negoziazione, né in altri sistemi bilaterali, né l'Emittente svolgerà alcuna attività volta ad accentrare, gestire, realizzare o agevolare gli scambi dei diritti di opzione. Pertanto, pur essendo astrattamente possibile per gli aventi diritto cedere o trasferire i propri diritti di opzione sulla base dei principi che regolano l'autonomia negoziale dei privati, tuttavia, il soggetto cedente potrebbe incontrare difficoltà o addirittura non riuscire a cedere a terzi i propri diritti di opzione. I diritti di opzione relativi alle Azioni non saranno negoziabili sul MIAB gestito dalla Banca, la cui operatività, a decorrere dal 1 aprile 2014, è stata temporaneamente sospesa. Il diritto di prelazione sulle eventuali Azioni rimaste inoptate non è negoziabile. Le Azioni e le Obbligazioni saranno assegnate secondo il seguente ordine: a) Azioni derivanti dall'esercizio del diritto di opzione e Obbligazioni contestualmente richieste dagli Azionisti; b) Azioni derivanti dall'esercizio del diritto di prelazione e Obbligazioni contestualmente richieste dagli Azionisti; c) Azioni e Obbligazioni derivanti dalla sottoscrizione da parte dei Terzi. Sarà effettuato il riparto nelle ipotesi in cui: le richieste di assegnazione in prelazione di Azioni, pervenute da parte degli Azionisti, dovessero eccedere il quantitativo di Azioni rimaste inoptate a seguito dell'esercizio del diritto di opzione; le richieste di sottoscrizione pervenute da pare dei Terzi dovessero eccedere il quantitativo di Azioni rimaste inoptate a seguito dell'esercizio del diritto di opzione e del diritto di prelazione. In particolare, nell'ipotesi in cui le richieste di assegnazione in prelazione dovessero eccedere il quantitativo di Azioni rimaste inoptate, si procederà all'assegnazione ai richiedenti sulla base dei criteri di riparto indicati nel successivo paragrafo 5.2.3 (Piano di riparto) della presente Nota Informativa. Qualora le richieste di sottoscrizione presentate dai Terzi dovessero eccedere il quantitativo di Azioni e di Obbligazioni disponibili (i.e. non sottoscritte nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti), l'assegnazione delle stesse da parte dell'Emittente avverrà sulla base dei criteri di riparto meglio descritti al successivo paragrafo 5.2.3 (Piano di riparto) della presente Nota Informativa. Poiché le Obbligazioni sono offerte esclusivamente ai sottoscrittori dell'Aumento di Capitale nel rapporto di n. 1 Obbligazione ogni n. 1 Azione sottoscritta, il quantitativo massimo di Obbligazioni assegnabile a ciascun investitore sarà pari al numero di Azioni effettivamente sottoscritte e assegnate e non si renderà, dunque, necessario procedere al riparto in relazione alle Obbligazioni. Si segnala peraltro che, essendo l'Emittente una banca popolare, ai sensi dell'art. 30 del TUB, nessuno può detenere azioni in misura eccedente l'1% del capitale sociale. Lo Statuto della Banca ha ulteriormente ridotto tale limite allo 0,5%. Tale limite non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla specifica disciplina propria di ciascuno di essi. La Banca, appena rileva il superamento di tale limite, contesta al detentore la violazione del divieto. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso tale termine, i relativi diritti patrimoniali maturati fino all'alienazione delle azioni eccedenti vengono acquisiti dalla Banca e destinati a Nota Informativa sugli strumenti finanziari 264 scopi mutualistici, attraverso interventi di carattere sociale e culturale. 5.2. Piano di ripartizione e assegnazione 5.2.1. Destinatari e mercati dell'offerta L'Offerta agli Azionisti è rivolta indistintamente agli Azionisti dell'Emittente senza limitazione o esclusione del diritto di opzione sulla base del rapporto di conversione. Le eventuali Azioni e Obbligazioni non sottoscritte nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti verranno assegnate ai Terzi che ne abbiano fatto richiesta durante il Periodo di Offerta. Le Offerte sono promosse sul mercato italiano sulla base del Prospetto. Il Prospetto non costituisce offerta di strumenti finanziari negli Stati Uniti d'America, Canada, Australia, Giappone o negli Altri Paesi. In particolare, le Offerte non sono rivolte, direttamente o indirettamente, e non potranno essere accettate, direttamente o indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, la posta elettronica, il telefono, internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). Parimenti, in relazione ai Paesi sopra indicati, non saranno accettate adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Né il Prospetto né qualsiasi altro documento afferente le Offerte viene spedito e non deve essere spedito o altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d'America, in o dal Canada, in o dall'Australia e in o dal Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi; tale limitazione si applica anche ai titolari di azioni dell'Emittente con indirizzo negli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché negli Altri Paesi, nonché a persone che l'Emittente o i suoi rappresentati sono consapevoli essere fiduciari, delegati o depositari in possesso di azioni dell'Emittente per conto di detti titolari. Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l'altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, la posta elettronica, il telefono, internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). La distribuzione, l'invio o la spedizione di tali documenti negli o dagli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, o tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché degli Altri Paesi, tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Giappone, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, la posta elettronica, il telefono, internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico) non consentiranno di accettare adesioni alle Offerte in virtù di tali documenti. Le Azioni, i relativi diritti di opzione e le Obbligazioni non sono stati e non saranno registrati ai sensi dello United States Securities Act del 1933 e sue successive modifiche, vigente negli Stati Uniti d'America, né ai sensi delle corrispondenti normative in vigore in Canada, Australia, Giappone o negli Altri Paesi. 5.2.2. Impegni a sottoscrivere le Azioni e le Obbligazioni Per quanto a conoscenza dell'Emittente né i principali Azionisti, né i membri degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza dell'Emittente, né altre persone hanno assunto impegni di sottoscrizione delle Azioni e delle Obbligazioni nell'ambito delle Offerte di cui alla presente Nota Informativa. 5.2.3. Piano di riparto Nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti, nel caso in cui le Azioni rimaste inoptate non siano sufficienti a soddisfare tutte le richieste di assegnazione in prelazione pervenute, l'assegnazione delle stesse avverrà sulla base di un meccanismo di riparto proporzionale alle Azioni richieste in prelazione alla chiusura del Periodo di Offerta, arrotondate all'unità inferiore. L'eventuale quantitativo di Azioni residue all'esito del suindicato arrotondamento verrà assegnato, fino a esaurimento delle Azioni disponibili, ai richiedenti il maggior Nota Informativa sugli strumenti finanziari 265 quantitativo in prelazione, nel rispetto di quanto indicato nelle Schede di Adesione. Nell'ambito dell'Offerta al Pubblico Indistinto, qualora le richieste di sottoscrizione presentate dai Terzi dovessero eccedere il quantitativo di Azioni rimaste inoptate (i.e. non sottoscritte tramite l'esercizio dei diritti di opzione e di prelazione), l'assegnazione delle stesse avverrà sulla base di un meccanismo di riparto proporzionale alle Azioni richieste, arrotondate all'unità inferiore. L'eventuale quantitativo di Azioni residue all'esito del suindicato arrotondamento verrà assegnato, fino a esaurimento delle Azioni disponibili, ai richiedenti il maggior quantitativo, nel rispetto di quanto indicato nelle Schede di Adesione. Poiché le Obbligazioni sono offerte esclusivamente ai sottoscrittori dell'Aumento di Capitale nel rapporto di n. 1 Obbligazione ogni n. 1 Azione sottoscritta, il quantitativo massimo di Obbligazioni assegnabile a ciascun investitore sarà pari al numero di Azioni effettivamente sottoscritte e assegnate e non si renderà, dunque, necessario procedere al riparto in relazione alle Obbligazioni. 5.2.4. Comunicazione ai sottoscrittori dell'ammontare assegnato Non sono previste comunicazioni ai sottoscrittori delle Offerte prima della assegnazione delle Azioni e delle Obbligazioni. La comunicazione di avvenuta assegnazione delle Azioni e delle Obbligazioni verrà effettuata alla rispettiva clientela dagli Intermediari Aderenti o dall'Emittente (per il tramite delle filiali dell'Emittente). 5.2.5. Over allotment e greenshoe La presente disposizione non trova applicazione alle Offerte descritte nella presente Nota Informativa. 5.3. Fissazione del prezzo di emissione delle Azioni e delle Obbligazioni 5.3.1. Prezzo di Offerta Prezzo di Offerta delle Azioni e delle Obbligazioni Il Prezzo di Offerta degli strumenti finanziari è pari a: Euro 5,00 per ciascuna Azione (di cui Euro 2,58 di valore nominale ed Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo), determinato in data 5 giugno 2014 dal Consiglio di Amministrazione dell'Emittente in forza della delega conferita dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010; Euro 5,00 per ciascuna Obbligazione, pari al 100% del valore nominale senza aggravio di spese o commissioni a carico dei sottoscrittori. Non sono previsti oneri, spese accessorie o imposte a carico dei sottoscrittori. Metodo di determinazione del Prezzo di Offerta relativo alle Azioni Ai fini della determinazione del prezzo di sottoscrizione delle Azioni, il Consiglio di Amministrazione, non si è avvalso del supporto di esperti indipendenti né ha adoperato criteri di valutazione, ma ha tenuto esclusivamente conto di quanto stabilito dall'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010, che – nel conferire al CdA la facoltà di aumentare in una o più volte il capitale sociale – ha precisato che il prezzo di emissione delle azioni non potrà essere inferiore al relativo valore nominale, maggiorato di un importo almeno pari al 60% dell'ultimo sovrapprezzo. Dall'applicazione di tale criterio all'ultimo sovrapprezzo deliberato dall'assemblea ordinaria ai sensi dell'art. 6, comma 1, dello Statuto (pari a Euro 3,86) risulta un prezzo di sottoscrizione minimo di Euro 4,896, di cui Euro 2,580 a titolo di valore nominale ed Euro 2,316 a titolo di sovrapprezzo. Tenuto conto di quanto precede, il Consiglio di Amministrazione ha pertanto determinato in Euro 5,00 – di cui Euro 2,58 a titolo di valore nominale ed Euro 2,42 a titolo di sovrapprezzo – il prezzo di sottoscrizione delle Azioni. Si evidenzia che tale prezzo risulta inferiore al valore del patrimonio netto contabile per azione dell'Emittente al 31 dicembre 2013, pari a Euro 6,44. Fermo tale importo, il CdA ha comunque ritenuto opportuno, nonostante i profili di incertezza e aleatorietà connessi a valutazioni di carattere previsionale e ai potenziali impatti che il perdurare della crisi potrebbe generare sui tempi di realizzazione degli obiettivi economici e patrimoniali stimati e sui relativi valori economici, considerare gli interventi identificati nel Piano Industriale ai fini del rilancio della Banca. Conseguentemente, il CdA ha ritenuto utile assumere, quali criteri di controllo del prezzo di sottoscrizione delle Azioni, il metodo del "Dividend Discount Model" nella variante "excess capital" e il metodo dei Nota Informativa sugli strumenti finanziari 266 "Multipli di mercato". Il primo dei menzionati criteri si fonda sull'assunzione che il valore di un'azienda sia pari al valore attuale dei flussi finanziari che la stessa è in grado di produrre in un periodo di previsione esplicita, a cui viene sommato il valore attuale dei flussi ottenibili oltre il periodo di previsione esplicita ("valore terminale"), ottenuto tramite il ricorso a formule di rendita perpetua. A tali valori è quindi necessario aggiungere anche la redistribuzione figurativa agli azionisti della porzione di patrimonio eccedente il livello minimo richiesto dalla normativa di vigilanza ("excess capital"). I principali elementi del "Dividend Discount Model", quali applicati nel caso di specie, possono riassumersi nei seguenti punti: Proiezioni dei flussi finanziari futuri: i flussi di cassa attesi relativi all'orizzonte temporale esplicito (pari a 5 anni) sono stati determinati sulla base del Piano Industriale. I flussi di cassa attesi nel 2018 sono stati invece stimati in maniera inerziale. Tasso di crescita: in relazione al tasso di crescita nel lungo periodo (tasso "g"), esso è stato stimato sulla base delle previsioni di crescita di lungo termine del settore bancario nella misura del 2%. Tasso di attualizzazione: la Banca ha utilizzato un tasso di attualizzazione Ke ("Cost of Equity") stimato, attraverso l'applicazione interna del Capital Asset Pricing Model ("CAPM"), nella misura del 9,15%. Detto tasso tiene conto dei seguenti elementi: Tasso del BTP decennale (3,80%) + Beta di settore (1,07) * Market premium risk (5%). Dall'applicazione delle menzionate metodologie di valutazione sono emersi i seguenti risultati: Dividend Discount Model Multipli di Mercato Price/Book Value Media Prezzo fissato dall'assemblea Minimo 4,22 4,77 4,495 4,896 Massimo 5,39 6,31 5,85 -- Entrambi i menzionati criteri hanno, peraltro, un'esclusiva valenza di controllo, in ragione delle seguenti circostanze: nella determinazione del prezzo di sottoscrizione delle Azioni il CdA non avrebbe, in ogni caso, potuto stabilire un importo inferiore a quello deliberato dall'assemblea che ha conferito la delega (Euro 4,896), basato esclusivamente sull'ultimo sovrapprezzo determinato dal medesimo organo ai sensi dello Statuto; il "Dividend Discount Model", la cui applicazione ha dato origine a un valore minimo (4,22 Euro) inferiore a quello deliberato dall'assemblea (4,896 Euro), poggia sul valore attuale dei flussi finanziari previsti nel Piano Industriale, la cui realizzabilità è fortemente condizionata dall'integrale sottoscrizione dell'Aumento di Capitale, che costituisce condizione necessaria, anche se non sufficiente, per allineare i coefficienti patrimoniali della Banca ai livelli minimi imposti dalla Banca d'Italia in seguito all'ispezione del 2013 e dotare l'Emittente delle risorse necessarie al perseguimento degli obiettivi delineati nel Piano Industriale approvato dal CdA e trasmesso alla Banca d'Italia; il metodo dei "Multipli di mercato" appare scarsamente significativo in relazione alle caratteristiche dell'Aumento di Capitale, non avendo lo stesso a oggetto l'acquisizione della maggioranza, o comunque del controllo della Banca. Di seguito si riportano i principali moltiplicatori riferiti all'Emittente determinati sulla base del Prezzo di Offerta delle Azioni, pari a Euro 5,00, unitamente a quelli relativi a un campione di banche quotate (sulla base dei dati al 23 maggio 2014) e di alcune banche non quotate (sulla base dei dati al 31 dicembre 2013). In proposito, si precisa che il campione di banche quotate considera l’intero panorama di istituti bancari quotati presso Borsa Italiana S.p.A., mentre quello delle banche non quotate è stato selezionato tenendo conto di a) modello di business principalmente retail, b) classe dimensionale, c) ambito geografico di riferimento. Multipli per le banche quotate* Banca Profilo Credito Emiliano Mediobanca Banca FINNAT Euramerica Credito Bergamasco Nota Informativa sugli strumenti finanziari Price/Book Value 1,544 0,989 0,82 0,945 0,727 267 Multipli per le banche quotate* Banca Popolare di Sondrio Intesa Sanpaolo Banca Popolare dell'Emilia Unicredit Ubi Banca Banca Carige Banca Popolare di Milano Banco di Sardegna risp Banco Desio e della Brianza Credito Valtellinese Banca Monte dei Paschi Banco Popolare Banca Pop. Etruria e Lazio Media Banca Popolare di Puglia e Basilicata Price/Book Value 0,692 0,799 0,588 0,745 0,535 0,531 0,629 0,472 0,44 0,362 0,427 0,506 0,261 0,666 0,78 * Fonte dati: Bloomberg (dati al 30 giugno 2014) Multipli per le banche non quotate* Banca Popolare dell'Alto Adige Banca di Cividale Veneto Banca Cassa di Risparmio di Ravenna Banca Popolare di Bari Cassa di Risparmio di Bolzano Media Banca Popolare di Puglia e Basilicata Price/Book Value 1,160 1,600 1,370 1,300 1,070 1,580 1,346 0,78 * Fonte dati: Bilanci al 31 dicembre 2013 Dalle tabelle sopra riportate emerge che il multiplo "Price/Book Value" 2013 dell'Emittente è superiore alla media delle banche quotate e inferiore a quello delle banche non quotate. Si evidenzia che non è stato rappresentato il multiplo "Price/Earnings" in ragione del fatto che l'Emittente, negli esercizi 2012 e 2013, ha chiuso il bilancio con un risultato economico negativo. Si precisa che ai fini del confronto con le società quotate è stato assunto il prezzo di mercato rilevato alla data del 30 giugno 2014; il prezzo riferito alle società non quotate è invece stabilito dall’assemblea dei soci. Nell’effettuare il confronto dei multipli, gli investitori devono tener presente che il prezzo delle azioni delle società quotate è un prezzo di mercato mentre quello delle banche non quotate e, quindi, dell’Emittente è fissato dagli organi sociali. Per ulteriori informazioni circa i profili di rischio connessi ai criteri di determinazione del prezzo si rimanda al Capitolo 2, Paragrafo 2.2.1 (Rischi connessi alla determinazione del prezzo di emissione). Prezzi e volumi scambiati nel corso degli ultimi due esercizi Con riferimento alle transazioni aventi a oggetto le azioni dell'Emittente, la tabella seguente indica i volumi scambiati e i prezzi medi delle transazioni avvenute nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2012 e il 31 dicembre 2013. Trimestre I 2012 II 2012 Nota Informativa sugli strumenti finanziari Numero azioni Controvalore (€) Acquisti Vendite Acquisti Vendite 345.167 131.241 345.167 131.241 2.816.918 1.159.721 2.816.918 1.159.721 Prezzo Medio (€) 8,16 8,83 268 Acquisti Vendite Acquisti Vendite III 2012 41.263 41.263 389.531 389.531 Prezzo Medio (€) 9,44 IV 2012 280.670 274.612 2.490.923 2.433.372 8,87 Totale 2012 798.341 792.283 6.857.093 6.799.542 8,59 I 2013 199.248 185.748 1.657.320 1.547.835 8,33 II 2013 235.424 220.724 2.081.007 1.961.790 8,86 III 2013 134.121 119.771 877.325 760.948 6,45 IV 2013 92.674 79.434 656.643 549.273 7,01 661.467 605.677 5.272.295 4.819.846 7,96 Trimestre Totale 2013 Numero azioni Controvalore (€) Metodo di determinazione del Prezzo di Offerta relativo alle Obbligazioni Poiché la sottoscrizione delle Obbligazioni è riservata agli aderenti all'Aumento di Capitale, il Prezzo di Offerta è stato individuato in Euro 5,00 per ciascuna Obbligazione, allineandolo al Prezzo di Offerta delle Azioni (comprensivo di sovrapprezzo) determinato dal Consiglio di Amministrazione, come meglio descritto al precedente paragrafo. 5.3.2. Comunicazione del Prezzo di Offerta Il Prezzo di Offerta è indicato nella presente Nota Informativa 5.3.3. Limitazione del diritto di opzione L'Offerta agli Azionisti delle Azioni è rivolta ai possessori delle azioni ordinarie dell'Emittente e non sono previste limitazioni ai diritti di opzione spettanti agli aventi diritto. 5.3.4. Eventuali differenze tra il prezzo dell'offerta al pubblico e l'effettivo costo in denaro per i membri degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza e agli altri dirigenti o persone affiliate Per quanto consta all'Emittente, i membri del Consiglio di Amministrazione, i soggetti che, all'interno dell'Emittente, svolgono funzioni di direzione e di vigilanza, gli alti dirigenti e le persone strettamente legate agli stessi, non hanno acquistato, nell'ultimo anno, azioni dell'Emittente a un prezzo differente dal prezzo di riferimento deliberato dal Consiglio di Amministrazione. 5.4. Collocamento e sottoscrizione 5.4.1. Soggetti incaricati del coordinamento e del collocamento Le Azioni e le Obbligazioni saranno collocate direttamente dall'Emittente, anche in qualità di responsabile del collocamento. 5.4.2. Organismi incaricati del servizio finanziario e agenti depositari La raccolta di adesioni alle Offerte avverrà attraverso le sedi dell'Emittente, le filiali, ovvero presso gli Intermediari Aderenti, i quali non agiranno tuttavia in veste di collocatori. Ogni pagamento a qualsiasi titolo a favore degli investitori sarà effettuato presso le sedi e le filiali dell'Emittente, ovvero per il tramite degli Intermediari Aderenti. 5.4.3. Garanzia del buon esito dell'operazione e accordi di riacquisto Per quanto a conoscenza dell'Emittente, alla Data della Nota Informativa, non sono previsti impegni di sottoscrizione né alcuna garanzia del buon esito del collocamento. 5.4.4. Data in cui sarà concluso l'accordo di sottoscrizione Non applicabile alle Offerte. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 269 6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE 6.1. Quotazione degli strumenti finanziari Azioni Le Azioni non saranno oggetto di domanda di ammissione alla negoziazione su un mercato regolamentato, né saranno negoziate su alcun sistema MTF o mediante un internalizzatore sistematico; pertanto gli investitori potrebbero incontrare difficoltà in futuro, ove volessero vendere, in tutto o anche solo in parte, le Azioni. Si evidenzia, in proposito, che le Azioni potranno essere trattate nel MIAB, istituito dall'Emittente al fine di fare fronte alle richieste di smobilizzo delle azioni da parte dei soci della Banca nell’ambito del quale comunque l’emittente non assume impegni di riacquisto ma svolge prevalentemente un ruolo di mediatore tra proposte di acquisto e vendite. Il MIAB ha per oggetto l'organizzazione e il funzionamento delle attività di compravendita, esclusivamente a valere sulle azioni emesse dalla Banca (non quotate in mercati regolamentati e/o negoziate in MTF) e sui diritti di opzione sugli strumenti finanziari emessi. Tale attività di compravendita viene svolta in regime di "internalizzazione non sistematica", in virtù della quale la Banca si impegna a esporre, su propria iniziativa o su richiesta del cliente, proposte di negoziazione in conto proprio, in acquisto e/o in vendita, di strumenti finanziari di propria emissione, senza assumere la qualifica di market maker. Le proposte possono essere immesse dai clienti della Banca titolari di un dossier titoli ed eccezionalmente da non clienti della Banca con azioni depositate presso altri intermediari. In tal caso, gli intermediari devono preventivamente accendere un dossier titoli a proprio nome e trasferire le azioni presso la Banca. La Banca favorisce su base mensile l'incontro tra le proposte di segno opposto della propria clientela per dar vita a contratti che si concludono direttamente sul MIAB. È, tuttavia, facoltà della Banca porsi in contropartita diretta con il cliente, svolgendo in tal caso attività di negoziazione per conto proprio. In tale attività, la Banca osserva i seguenti limiti: ogni intervento non può superare la differenza, in termini quantitativi, tra le proposte di acquisto e di vendita presenti al momento dell'intervento; ogni intervento mensile non può comunque superare, in termini di controvalore teorico, la soglia dell'1,5% dell'ammontare della "riserva per acquisto azioni proprie disponibile" risultante dall'ultimo bilancio d'esercizio approvato (pari, alla data della presente Nota Informativa, a 2.981 migliaia di Euro) e comunque l'ammontare massimo annuale di utilizzo della riserva per acquisto di azioni proprie non può superare il 18% della dimensione del "fondo per acquisto di azioni proprie"; il valore nominale delle azioni oggetto di acquisto da parte della Banca, sommato al valore nominale delle azioni proprie in quel momento detenute dalla stessa Banca, deve essere contenuto nell'ammontare massimo della consistenza del "fondo per acquisto di azioni proprie" tempo per tempo determinatasi. Al fine di garantire la parità di trattamento tra i richiedenti, ove la Banca decida di operare in contropartita diretta, dà esecuzione alle relative operazioni nel rispetto dell'ordine di priorità temporale di inserimento delle proposte di vendita e su base anonima. Nel regolamento del MIAB sono state definite dall'Emittente regole finalizzate a consentire, al maggior numero possibile di soci, di pervenire in tutto o in parte all'alienazione delle proprie azioni. Più in particolare, tali regole prevedono: lo svolgimento delle contrattazioni secondo le modalità dell'asta a chiamata, esclusivamente con riferimento alle quantità e al prezzo. Le aste hanno frequenza mensile. Le proposte possono essere inserite esclusivamente con prezzo limite compreso in un range di oscillazione pari al 15% in più o in meno rispetto al prezzo (pari alla somma tra il valore nominale dell'azione e il sovraprezzo di emissione) stabilito annualmente dall'assemblea ordinaria dei Soci della Banca, che approva il bilancio, su proposta degli Amministratori, ai sensi di quanto stabilito dall'art. 6 dello Statuto (il prezzo non comprende gli interessi di conguaglio). Gli scostamenti di prezzo sono quelli previsti dal regolamento di Borsa Italiana. Per il 2014 il prezzo di riferimento è stato stabilito in Euro 6,44 e il prezzo minimo e massimo delle contrattazioni sul MIAB è conseguentemente pari, rispettivamente, a Euro 5,474 ed Euro 7,406; la definizione di un quantitativo minimo negoziabile pari a n. 1 azione; Nota Informativa sugli strumenti finanziari 270 le proposte di vendita devono essere immesse per la totalità del pacchetto azionario detenuto dal socio e comunque per un quantitativo non superiore, per ciascuna asta mensile, a n. 2.000 azioni. In caso di possesso di una partecipazione superiore a n. 2.000 azioni, l'azionista potrà vendere la propria partecipazione in via frazionata in più aste. In caso di proposte di vendita solo per una parte del pacchetto azionario, la quantità residua di azioni, ove l'ordine venga eseguito integralmente, dovrà essere pari o superiore al lotto minimo stabilito per l'iscrizione di nuovi soci a Libro Soci; l'inserimento delle proposte di acquisto/vendita nel sistema ha una durata massima di 60 giorni, utile a consentire la partecipazione a 2 aste mensili. Se tali proposte dovessero risultare ineseguite dopo la liquidazione mensile, le stesse mantengono la loro priorità temporale per l'asta successiva. In caso di proposta inevasa per 2 aste mensili successive occorre formulare una nuova proposta di acquisto/vendita da inserire nel sistema. Per quanto concerne, in particolare, il prezzo di riferimento utilizzato nell'ambito del MIAB (pari, per il 2014, a Euro 6,44), si segnala che il medesimo costituisce altresì la base di calcolo utilizzata ai fini della determinazione del prezzo di emissione delle Azioni. Come precisato nel precedente Capitolo 5, Paragrafo 5.3.1 (Prezzo di Offerta) della presente Nota Informativa, l'assemblea straordinaria dei Soci del 25 novembre 2010, nel conferire al CdA la facoltà di aumentare in una o più volte il capitale sociale, ha infatti precisato che il prezzo di emissione delle Azioni non potrà essere inferiore al relativo valore nominale, maggiorato di un importo almeno pari al 60% dell'ultimo sovrapprezzo deliberato dall'assemblea ordinaria nell'importo di Euro 3,86. Alle negoziazioni effettuate su tale sistema non vengono applicate commissioni di alcuna natura. Circa i tempi medi di contrattazione, si segnala che il sistema è operativo solo a partire dal maggio 2012 e pertanto la serie storica dei dati rilevabili fino alla data della presente Nota Informativa non appare particolarmente significativa; nel periodo considerato la percentuale complessiva delle proposte di negoziazione inevase risulta pari al 95,98% del totale delle proposte pervenute, a fronte di un tempo medio di evasione degli ordini di compravendita impartiti dalla clientela pari a 93 giorni (il dato si riferisce a tutti gli ordini evasi dalla data di avvio dell'operatività del MIAB fino alla data della presente Nota Informativa). Il regolamento del MIAB prevede l'interruzione del servizio nel mese di marzo di ciascun anno precedente lo svolgimento dell'assemblea ordinaria convocata per l'approvazione del Bilancio d'esercizio; inoltre in occasione di eventuali aumenti straordinari di capitale sociale le contrattazioni su tale sistema sono sospese per il tempo previsto dal calendario dell'operazione. In ogni caso è prevista per l'Emittente la facoltà di disporre la temporanea sospensione delle contrattazioni. Lo scorso 31 marzo, la Banca, avvalendosi della facoltà prevista dall'art. 7 del regolamento del MIAB, ha deciso di sospendere temporaneamente, a far data dal 1 aprile 2014, l'inoltro delle proposte di compravendita delle proprie azioni sul MIAB. Tale sospensione è stata assunta allo scopo di apportare al MIAB i correttivi utili per il suo migliore funzionamento e/o per incrementare il livello di liquidità delle azioni della Banca, nonché al fine di valutare la possibilità di negoziare le azioni emesse dalla Banca su un sistema multilaterale di negoziazione gestito da un soggetto abilitato. Si prevede che, a conclusione delle attività connesse all'esecuzione dell'Aumento di Capitale oggetto della presente offerta, si possa procedere con la riapertura delle contrattazioni sul MIAB. Si riporta di seguito dettaglio dei volumi e dei prezzi applicati sugli scambi nel periodo a partire dalla data di avvio dell'operatività del MIAB fino alla data del presente documento: Periodo di riferimento Maggio 2012 Giugno 2012 Luglio 2012 Agosto 2012 Settembre 2012 Ottobre 2012 Novembre 2012 Dicembre 2012 Gennaio 2013 Febbraio 2013 Maggio 2013 Giugno 2013 Nota Informativa sugli strumenti finanziari Numero contratti eseguiti 9 18 25 10 28 43 59 40 27 68 48 45 Prezzo d'asta 9,50 9,50 9,50 9,50 9,50 9,50 9,50 8,075 8,075 8,075 5,58 5,58 Quantità eseguita 5.224 7.307 8.907 5.377 11.227 13.055 21.120 13.596 10.205 15.417 12.406 12.439 Controvalore in Euro 49.628,00 69.416,50 84.616,50 51.081,50 106.656,50 124.022,50 200.640,00 109.787,70 82.405,375 124.492,275 69.225,48 69.409,62 271 Periodo di riferimento Luglio 2013 Agosto 2013 Settembre 2013 Ottobre 2013 Novembre 2013 Dicembre 2013 Gennaio 2014 Febbraio 2014 Numero contratti eseguiti 40 16 17 20 7 12 9 17 Prezzo d'asta 5,58 5,58 5,58 5,58 5,58 5,58 5,58 5,58 Quantità eseguita 13.282 6.574 7.432 6.586 4.434 6.427 6.130 7.646 Controvalore in Euro 74.113,56 36.682,92 41.470,56 36.749,88 24.741,72 35.862,66 34.205,40 42.664,8 Per ulteriori informazioni circa i profili di rischio connessi all'illiquidità delle Azioni si fa rimando al Capitolo 2, Paragrafo 2.1.1. (Fattori di rischio connessi all'investimento in Azioni) della presente Nota Informativa. Obbligazioni Le Obbligazioni non saranno oggetto di domanda di ammissione alla negoziazione su un mercato regolamentato né su sistemi multilaterali di negoziazione. Inoltre, l'Emittente non agirà in qualità di internalizzatore sistematico, né assumerà alcun obbligo di riacquisto delle Obbligazioni. Fatto salvo quanto precede, resta ferma la possibilità per la Banca di procedere a eventuali riacquisti alla pari delle Obbligazioni, su base puramente facoltativa e in conformità a quanto previsto dalle proprie policy aziendali rese disponibili sul sito internet dell'Emittente (www.bppb.it). Al fine di garantire la parità di trattamento tra i richiedenti, ove la Banca decida di procedere al riacquisto, dà esecuzione alle relative operazioni nel rispetto dell'ordine di priorità temporale di inserimento delle proposte di vendita e su base anonima. Per ulteriori informazioni circa i profili di rischio connessi all'illiquidità delle Obbligazioni si fa rimando al Capitolo 2, Paragrafo 2.1.2. (Fattori di rischio connessi all'investimento in Obbligazioni) della presente Nota Informativa. 6.2. Mercati regolamentati o equivalenti sui quali sono ammessi strumenti finanziari della stessa classe di quelli in offerta Alla Data della Nota Informativa, l'Emittente non possiede strumenti finanziari della stessa classe di quelli oggetto delle Offerte ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato o equivalente. 6.3. Altre operazioni Non applicabile. 6.4. Soggetti che hanno assunto l'impegno di agire come intermediari sul mercato secondario Non applicabile. 6.5. Attività di stabilizzazione Non è previsto lo svolgimento di alcuna attività di stabilizzazione da parte dell'Emittente o di soggetti dallo stesso incaricati. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 272 7. POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA 7.1. Azionisti venditori Le Azioni e le Obbligazioni saranno offerte direttamente dall'Emittente. Pertanto, per tutte le informazioni riguardanti la Società, si fa espressamente rinvio ai dati e alle informazioni forniti nel Documento di Registrazione. 7.2. Strumenti finanziari offerti da ciascun Azionista venditore Non applicabile. 7.3. Accordi di lock-up Non applicabile. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 273 8. SPESE LEGATE ALLE OFFERTE 8.1. Proventi netti totali e stima delle spese totali legate alle Offerte L'ammontare dei proventi derivanti dall'emissione delle Azioni e delle Obbligazioni dipende dalla percentuale di sottoscrizione delle Azioni e Obbligazioni: in caso di integrale sottoscrizione, i proventi saranno pari a Euro 69.553.250,00 quanto alle Azioni e a Euro 69.553.250,00 quanto alle Obbligazioni, per un totale complessivo di Euro 139.106.500,00. L'ammontare complessivo stimato delle spese in relazione alle Offerte è pari a circa 200.000,00 Euro. Non sarà addebitata alcuna spesa ai sottoscrittori. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 274 9. DILUIZIONE Le Azioni sono preliminarmente offerte in opzione a tutti gli Azionisti nell'ambito dell'Offerta agli Azionisti e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi derivanti dall'emissione di tali strumenti in termini di quota percentuale sul capitale sociale nei confronti degli Azionisti che decideranno di sottoscrivere l'Offerta per la parte di loro competenza. In caso di totale sottoscrizione delle massime n. 13.910.650 Azioni offerte, gli Azionisti dell'Emittente che decidessero di non sottoscrivere l'Offerta agli Azionisti per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione nel capitale effettivamente emesso di una percentuale massima pari al 5,93%. A tale riguardo, si ricorda che la possibilità che vengano a determinarsi effetti diluitivi sul capitale sociale detenuto da ciascun Azionista, consistenti nella riduzione della quota di capitale detenuta per l'effetto dell'ingresso di nuovi Azionisti o, nei limiti previsti dalla legge, della sottoscrizione di ulteriori Azioni da parte di Azionisti esistenti sono insiti nella forma sociale dell'Emittente che, in quanto cooperativa, è una società a capitale variabile. Gli effetti di tale profilo di rischio, stante il principio del voto capitario applicabile alle banche popolari, aventi natura di cooperativa, sarebbero tuttavia circoscritti ai soli effetti economici. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 275 10. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 10.1. Consulenti legati alle Offerte Nella presente Nota Informativa non sono menzionati consulenti legati alle Offerte. 10.2. Indicazione di informazioni contenute nella presente sezione sottoposte a revisione o a revisione limitata da parte dei revisori legali dei conti La presente Nota Informativa non contiene informazioni aggiuntive, rispetto a quelle contenute nel Documento di Registrazione, che siano state sottoposte a revisione contabile completa o limitata. 10.3. Pareri o relazioni di esperti Nella presente Nota Informativa non sono inseriti pareri o relazioni di esperti. 10.4. Informazioni provenienti da terzi Nella presente Nota Informativa non sono inserite informazioni provenienti da terzi. 10.5. Rating Alle Obbligazioni non sarà attribuito alcun rating. Nota Informativa sugli strumenti finanziari 276