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L’ANEMIA
conoscerla, prevenirla, curarla
Che cos’è
L’anemia è una diminuzione della quantità dell’emoglobina nel sangue al di sotto di 12,5 gr/dl
nell’uomo e 11,5 gr nella donna. (tabella classificazione)
L’emoglobina è una proteina ricca di ferro e costituisce la componente più importante dei globuli
rossi (o eritrociti); attraverso il circolo sanguigno viene veicolata nei polmoni, dove si lega
all’ossigeno che trasporta a tutti gli organi e tessuti del corpo. L’ossigeno è indispensabile per la
vita e la salute di tutti i tessuti.
L'anemia si verifica quando la quantità di emoglobina nel sangue scende al di sotto del minimo
necessario. In termini pratici, una diminuzione dell’emoglobina pari a 1 g/dL equivale alla perdita
di circa 500 mL o mezzo litro di sangue.
Cause principali
Esistono vari tipi di anemia, che riconoscono cause diverse: è molto importante capire che tipo di
anemia abbiamo davanti, per scoprirne la causa e quindi iniziare la cura adeguata.
Schematicamente possiamo distinguere le anemie in 4 gruppi:
1. anemie da ridotta produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo.
I globuli rossi sono cellule particolari (infatti sono prive di nucleo) e derivano da precursori presenti
nel midollo osseo, gli eritroblasti. Le anemie di questo gruppo sono solitamente forme severe e sono
caratterizzate da una riduzione di produzione da parte del midollo degli eritroblasti. Fanno parte di
questo gruppo l’aplasia midollare, ma anche l’anemia in corso di tumori interessanti il midollo
osseo (leucemie, linfomi, ecc.).
2. anemie da difetto di maturazione dei globuli rossi
In questo caso gli eritroblasti sono presenti in numero normale o, talvolta, anche superiore alla
norma, ma non sono in grado di maturare e dare origine agli eritrociti talvolta per cause congenite
(anemie diseritropoietiche congenite), talvolta per mancanza delle vitamine necessarie per questa
maturazione, cioè la vitamina B 12 e l’acido folico e questo può avvenire per una ridotta assunzione
di queste sostanze con gli alimenti, ma anche in corso di alcune malattie intestinali che limitano
l’assorbimento di queste vitamine.
3. anemie da ridotta produzione di emoglobina
In queste forme i globuli rossi sono presenti in numero normale o, talvolta, addirittura aumentato (e
sono caratteristicamente più “piccoli”), ma hanno un minore contenuto di emoglobina e quindi di
ferro. Fa parte di questo gruppo l’anemia di più frequente riscontro (anemia sideropenica, ossia da
carenza di ferro) che è dovuta ad una perdita anche di piccolissime quantità di sangue, ma
prolungata nel tempo (ad esempio nella donna con mestruazioni abbondanti e frequenti, in chi ha
emorroidi sanguinanti, o anche per un’ulcera dello stomaco o per polipi gastrici che perdano anche
poche gocce di sangue al giorno).
4. anemie da marcata riduzione della vita degli eritrociti
I globuli rossi hanno una vita media, una volta immessi nel circolo sanguigno, di circa 120 gg.
Questo gruppo di anemie si sviluppa quando i globuli rossi vengono distrutti ad un ritmo tanto
veloce da non permettere al midollo osseo di rimpiazzarli.
In genere, perché si sviluppi questo tipo di anemia (anemia emolitica), è necessario che la vita
media dei globuli rossi scenda al di sotto dei 20 gg. Le cause possono essere svariate: alcuni
farmaci, in persone predisposte, possono causare la formazione di “autoanticorpi”, cioè anticorpi
che causano la morte prematura dei gr del soggetto stesso; lo stesso meccanismo si può presentare
in corso di malattie “autoimmuni” (per es. l’artrite reumatoide), di malattie tumorali o di infezioni.
Alcune forme particolari di anemia
Anemia da carenza di ferro
L’anemia in assoluto più frequente è quella da carenza di ferro (anemia sideropenica). Il midollo
osseo, come abbiamo detto, ha bisogno di ferro per produrre emoglobina. Senza il ferro necessario,
poca emoglobina sarà prodotta per i globuli rossi. Il risultato è l'anemia da deficienza di ferro. Il
ferro è riciclato da globuli rossi invecchiati, così che il sangue contiene ferro. Perdere sangue,
dunque, significa perdere ferro. Donne con mestruazionii abbondanti ogni mese sono a rischio di
anemia da deficienza di ferro. Anche una lenta ma cronica perdita di sangue dal corpo - così come
avviene in un ulcera, in un polipo al colon o anche in un cancro al colon - può portare ad una perdita
di ferro e quindi ad un anemia da deficienza di ferro.
Il sangue può ottenere il ferro anche dal cibo che si ingerisce. Un dieta povera di ferro o una
incapacità ad assorbirlo, causato da un problema intestinale (come ad esempio nella malattia di
Crohn o nel morbo celiaco) o da un intervento chirurgico, può portare a questo tipo di anemia.
Nelle donne incinta lo svilupparsi del feto può sottrarre ferro alle riserve della madre, sempre
portando alla anemia da deficienza di ferro
Anemia da malattie croniche
Certi tipi di malattie croniche, come ad esempio l'AIDS, il cancro, l'epatite e malattie da
infiammazioni croniche, possono interferire con la produzione di globuli rossi, risultando in una
anemia cronica. Anche problemi ai reni possono essere causa di anemia. I reni producono un
ormone chiamato eritropoietina, che stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi. Un livello
basso di eritropoietina - che può essere causato da malattie renali croniche - può determinare un
abbassamento del numero dei globuli rossi. In alcune persone con l'artrite reumatoide, il midollo
osseo non riesce ad usare efficacemente l'eritropoietina, causando così questo tipo di anemia.
Anemia mediterranea
E’ una affezione ereditaria che interessa indifferentemente i due sessi e che ha una distribuzione
geografica caratteristica, in quanto interessa con elevata frequenza le popolazioni mediterranee. In
Italia è molto diffusa in Sardegna, nelle regioni meridionali e nel delta padano. Si calcola che solo
nel nostro paese, oltre 2 milioni di persone siano portatori di questa malattia. La caratteristica è la
ridotta o anormale produzione di emoglobina, causata da un difetto genetico. Esistono diversi gradi
di gravità della malattia, da forme molto gravi (Morbo di Cooley) che necessitano di frequenti
trasfusioni di sangue, fino al trapianto del midollo, a forme molto lievi, che non hanno praticamente
alcuna manifestazione clinica e vengono diagnosticate unicamente per alcune caratteristiche dei
globuli rossi (che sono generalmente numerosi ma molto piccoli). E’ comunque molto importante
riconoscere anche i portatori di forme lievi, poiché dall’unione di due di questi soggetti può nascere
un figlio malato di Morbo di Cooley.
Sferocitosi ereditaria
E’ una malattia caratterizzata da una emolisi (cioè distruzione degli eritrociti) cronica ed è dovuta
ad una malformazione della membrana dei globuli rossi. E’ una malattia ereditaria che colpisce tutte
le razze ed è abbastanza frequente anche in Italia. Il difetto della membrana comporta che gli
eritrociti assorbano una maggiore quantità di sodio, assumendo una caratteristica forma sferica (da
qui il nome), anzichè la classica forma biconcava (a biscotto Pavesino). I globuli rossi così
modificati, allorché passano attraverso la milza, vengono intrappolati e distrutti in quantità più o
meno grandi. L’anemia può essere da molto lieve (ci possono anche essere portatori senza anemia),
a molto grave (con emoglobina inferiore a 4 gr). L’unica terapia possibile è la “splenectomia”, ossia
l’asportazione della milza: ciò non comporta la guarigione in quanto l’alterazione dei globuli rossi
rimane, ma ne permette una più lunga sopravvivenza in quanto si rimuove l’organo che ne causa
l’accelerata distruzione
Favismo
E’ una malattia ereditaria dovuta alla mancanza di un enzima (molecola che permette il regolare
svolgimento di reazioni chimiche ben definite) all’interno del globulo rosso. In Italia è molto
frequente in Sardegna e, in numero più limitato, in Sicilia ed in altre regioni meridionali.
La mancanza dell’enzima determina una distruzione massiccia degli eritrociti solo quando il
soggetto malato ingerisce alcuni farmaci particolari (tabella) o le fave; anzi, anche il solo transitare
in un campo di fave o nelle sue vicinanze può essere pericoloso! La morte massiva dei globuli rossi
porta ad un’anemia acuta, con febbre, dolori lombari ed emissione di urine color coca-cola. L’unica
terapia è astenersi dal consumare fave e i farmaci potenzialmente pericolosi
Sintomi
Ci sono vari sintomi che possono far pensare ad un’anemia, ma è importante ricordare che oltre ai
livelli di emoglobina, la gravità dei sintomi dipende dalla rapidità con cui si instaura l’anemia.
Infatti si possono ben tollerare anche forme severe, se queste sono dovute a processi molto lenti
(come per esempio un piccolo sanguinamento gastrico e intestinale), in quanto l’organismo ha la
possibilità di adattarsi a questa nuova situazione. Viceversa un’emorragia acuta porta sempre ad una
sintomatologia importante, proprio perchè avviene rapidamente.
Il sintomo principale della maggior parte delle anemie è l’affaticamento, anche se molte altre
malattie possono dare affaticamento, senza anemia. Altri sintomi possono essere l’accelerazione dei
battiti cardiaci, l’affanno dopo sforzi anche modesti, un insolito pallore della cute, le vertigini, la
diminuzione della memoria e della concentrazione, un’anormale caduta dei capelli,
un’infiammazione della lingua. Naturalmente i sintomi dipendono in gran parte dalla malattia che
ha causato l’anemia.
Quando rivolgersi al medico
Sarebbe bene rivolgersi al medico in presenza di uno stato di affaticamente persitente e non
spiegabile
Quando l'anemia è abbastanza grave, potrebbe interferire con le abitudini quotidiane del paziente.
L'affaticamento potrebbe essere tale da impedire il normale lavoro o il gioco dei bambini. Anche in
presenza degli altri sintomi sopra elencati è meglio consultare il proprio medico.
La storia clinica del soggetto, una visita accurata ed un semplice prelievo di sangue può far capire al
medico non solo se è presente l’anemia, ma anche di che tipo di anemia si tratta, e ciò sarà molto
importante per una giusta terapia.
Come prevenirla e come curarla
Non essendo una malattia a se stante, ma una conseguenza di numerose malattie diverse, è ovvio
che la terapia dovrà deve essere mirata verso la causa dell’anemia. Per esempio, bisogna
somministrare ferro, acido folico, o vitamina B12 se ci troviamo in presenza di carenza di uno di
questi fattori, ma anche scoprire ed intervenire sul motivo di questa carenza.
Se la causa sono malattie croniche bisogna individuare e curare tali patologie; in queste casi, per
esempio, l’assunzione di ferro è inutile e, talora, anche dannosa.
In alcune situazioni, come nell’anemia da insufficienza renale o da sindromi mielodisplastiche, può
essere indicato utilizzare l’eritropoietina. Infine nelle forme più gravi, generalmente con valori di
emoglobina inferiori ad 8 gr/dl, si rendono spesso necessarie le trasfusioni di sangue, o, addirittura,
come in alcuni tipi di talassemia e di anemia aplastica, è indicato il trapianto di midollo osseo.
Bisogna comunque sempre evitare l’assunzione di ferro, di vitamine o di altri preparati solo perché
conoscenti o amici ne hanno tratto giovamento, senza aver preventivamente consultato il medico.
Molti tipi di anemie non possono essere prevenute. Comunque ci si può aiutare ad evitare quelle da
deficienze di ferro o vitamine seguendo una dieta sana e variegata che includa cibi ricchi di ferro,
acido folico e vitamina B12. Cibi ricchi di ferro includono la carne, sia rossa che bianca, il fegato, il
pesce, il tuorlo d’uovo, legumi, piselli, cereali, pane e pasta integrali, verdure a foglie verde-scuro,
frutta secca, nocciole e semi. L'acido folico si trova in frutta e verdura fresche, carne, prodotti
caseari, uova, cereali per la colazione rinforzati e fagioli. La vitamina B12 si trova
abbondantemente nelle carni, nelle uova e nei prodotti caseari. Una dieta ricca di ferro è
particolarmente importante per individui con grandi bisogni di questo elemento, come i bambini e le
donne incinta: il ferro infatti è maggiormente necessario nei periodi di crescita e durante la
gravidanza.
In conclusione se si sospetta di avere l’anemia è bene rivolgersi al medico per un’esatta
diagnosi ed un adeguato trattamento. Potrebbe essere infatti la spia della presenza di altre
patologie e se non curata potrebbe portare a complicazioni anche gravi, come per esempio allo
scompenso cardiocircolatorio.
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