03/04/2012 Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2011-2012 INPUT OUTPUT Performance ECONOMICHE MIGLIORI TQM QUALITA’ Prevenzione Strumenti tecnici e organizzativi Miglioramenti cumulati nel tempo Reale governo dei processi Integrazione tra le persone 7 strumenti statistici e manageriali della qualità 1 03/04/2012 SECONDO MODULO STRUMENTI E METODI DI GESTIONE DELLA QUALITA’ Strumenti manageriali e strumenti statistici; richiamo di nozioni di statistica multivariata Carta di controllo Misurazione e Controllo Il valore attribuito a dati e informazioni è strettamente correlato con l’interpretazione e attuazione del concetto di controllo da parte dell’organizzazione Se CONTROLLARE SIGNIFICA Ispezionare il prodotto o processo I dati hanno una semplice valenza DESCRITTIVA Dominare il processo/prodotto attraverso la pianificazione e il monitoraggio I dati diventano l’elemento di connessione tra attività operativa e decisionale STRUMENTI DI GESTIONE 2 03/04/2012 OGGETTO DELLA LEZIONE Strumenti statistici Strumenti manageriali STRUMENTI STATISTICI 3 03/04/2012 STRUMENTI STATISTICI FOGLIO RACCOLTA DATI ISTOGRAMMA DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO DIAGRAMMA DI PARETO STRATIFICAZIONE CORRELAZIONE/REGRESSIONE CARTA DI CONTROLLO LE FONDAMENTA LE ATTIVITA’ GLI STRUMENTI Raccogliere i dati Foglio raccolta dati Interpretare i dati Istogramma Studiare le relazioni causaeffetto Diagramma causa-effetto Stabilire le priorità Diagramma di Pareto Stratificare i dati Analisi di stratificazione Individuare correlazioni Diagramma di correlazione Definire se un processo è sotto controllo Carta di controllo I PILASTRI GLI STRUMENTI AUSILIARI 4 03/04/2012 LE FONDAMENTA FOGLIO RACCOLTA DATI È uno strumento che serve a raccogliere e catalogare i dati. La raccolta dei dati costituisce la BASE del sistema informativo quindi deve essere fatta in modo accurato sensibilizzando il personale addetto 5 03/04/2012 PROCEDIMENTO DI RACCOLTA DATI N. FASE 1 Stabilire il fenomeno da studiare 2 Individuare le caratteristiche significative del fenomeno 3 Identificare i dati da raccogliere 4 Scegliere la dimensione del campione 5 Registrare sul foglio raccolta dati i risultati dell’osservazione FORMA DI REGISTRAZIONE PRINCIPALI PUNTI SCOPO METODO Fogli standard Impiego tipico: rilievo difettosità - varie modalità: per macchina, per turno, per operatore, … - importante prefissare l'intervallo temporale di raccolta. impiego tipico: - classificazione e rappresentazione distribuzione - comprensione numerosità pezzi fuori specifica 6 03/04/2012 Fogli standard - ispezione visiva del prodotto - rappresentazione schematica del prodotto (disegno stilizzato in scala) - sul foglio si evidenzia il difetto (crocetta o altro), eventuali note - un foglio per pezzo difettoso (o anche difetto riscontrato) foglio impostato come lista di controllo: - check list - utile per controllare l'avvenuta esecuzione di attività FOGLIO RACCOLTA DATI: SINTESI A COSA SERVE Ad inquadrare il fenomeno A parlare basandosi su dati oggettivi e non su sensazioni COME SI APPLICA E' necessario avere ben chiari gli obiettivi di raccolta Va costruito in funzione di questi obiettivi Deve risultare semplice e chiaro Vanno precisate modalita' e durate della raccolta dati QUANDO SI APPLICA Sempre all’avvio di un progetto Sempre anche alla fine per verificare i risultati ERRORI DA EVITARE Pretendere di sapere già a priori il peso del problema Perdersi in dettagli se non si ha ben chiaro l’insieme Non confrontare i dati raccolti con i dati storici 7 03/04/2012 L’ISTOGRAMMA Consente di capire la struttura statistica dei dati raccolti e interpretarne il significato È uno strumento grafico che consente di avere una visione completa e sintetica dei dati raccolti, fornendo anche un indirizzo all’analisi delle cause. 8 03/04/2012 I PILASTRI IL DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO È un diagramma che mostra le relazioni tra una caratteristica e i suoi fattori o cause. È LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DI TUTTE LE POSSIBILI CAUSE RELATIVE AD UN FENOMENO 9 03/04/2012 IL DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO E’ finalizzato all’individuazione dei percorsi che consentono di raggiungere un obiettivo Immaginando l’obiettivo come un EFFETTO, per influenzarlo bisogna conoscere le CAUSE Consente di strutturare le varie cause in modo che siano divise in grandi categorie PROCESSO DEL DIAGRAMMA N SPECIFICHE 1 Definire il problema o l’effetto 2 Individuare le principali cause e classificarle entro tipologie specifiche. Diagramma delle 5 M (Method, Machine, Man, Measurement, Material) 3 Il gruppo completo partecipa ad una sessione di brainstorming e cerca di rintracciare tutte le possibili cause. 4 Le idee raccolte vengono soppesate per indicarne le migliori, identificandone tutti i pro e contro. 5 Le cause più probabili vengono sottoposte ad una nuova valutazione e viene identificata una nuova graduatoria. Si ridiscute su i pro e contro per isolare la causa più probabile. 6 La causa più probabile viene sottoposta a test nel tentativo di verificarla 10 03/04/2012 RAPPRESENTAZIONE DEL DIAGRAMMACausa Sotto causa Man Machine Method EFFETTO PROBLEMA Measuremet Material In modo ordinato si rappresenta tutte le possibili cause che potrebbero determinare il problema, fornendo un’ottima base di partenza per l’indagine di vere cause che influenzano l’effetto in esame. ESEMPIO Machine Method Inclinazioni saldature Forma punta Dimensioni inadatte Manodopera Tempi di attesa Addestramento Abilità CATTIVE SALDANTE Taratura errata Lacca protettiva Tempi Measuremet Terminali Material 11 03/04/2012 Metodi di classificazione della cause Metodo per fasi di processo si suddivide il processo in fasi fondamentali, si esamina l'impatto di ciascuna fase sull'effetto studiato (eventualmente costruendo separatamente un diagrammi a lisca di pesce) Metodo della elencazione delle cause si elencano tutte le cause possibili (braimstorming) si evidenziano le reciproche relazioni fra le cause trovate si ordinano le cause, rispettando le relazioni trovate in un diagramma DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO : SINTESI A COSA SERVE A rappresentare tutte le possibili cause A ricercare le cause più importanti COME SI APPLICA Le cause elencate devono essere molte e analizzate da diversi punti di vista È uno strumento di gruppo Richiede l’utilizzo di 3 caratteristiche fondamentali: 1. LA CREATIVITA’ 2. L’ESPERIENZA 3. L’OGGETTIVITA’ 12 03/04/2012 BRAINSTORMING “TEMPESTA DI CERVELLI” Viene utilizzato per generare una lista di idee in un periodo limitato nel tempo per esempio per consentire di isolare gli elementi in un processo di analisi di un determinato periodo. Il brainstorming, il cui obiettivo è quello di far emergere più idee possibili, si snoda in 3 fasi principali che si sviluppano in un periodo di tempo che può variare dai 10 ai 20 minuti, con l’ausilio di un facilitatore. LE FASI DI UN BRAINSTORMING N. FASI DESCRITTIVA 1 PRELIMINARE Viene descritto l’oggetto del brainstorming a tutti i membri del gruppo 2 CREATIVA I membri del gruppo esprimono un’idea in poche parole 3 FINALE Si ritorna sulle idee generate per gli opportuni chiarimenti, orientandole ed arrivando ad una sintesi delle idee migliori e più votate 13 03/04/2012 DIAGRAMMA DI PARETO È una metodologia grafica per individuare i problemi più importanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. Mette in risalto i fatti importanti rispetto a quelli secondari e guida la scelta prioritaria di un gruppo di lavoro con il principio dell’80/20 La maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause FASI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Decidere come classificare i dati Scegliere il periodo di osservazione Rilevare i dati e ordinarli Preparare gli assi cartesiani del diagramma Disegnare il diagramma Costruire la linea cumulativa Compilare la tabella con le informazioni di base 14 03/04/2012 DIAGRAMMA DI PARETO: UN ESEMPIO MESE DIFETTI GEN FEB MAR APR TOT Guarnizione rotta Pezzi mancanti Pezzi sbagliati Montaggio errato Superficie rugosa Rivestimento graffiato Componente A difettoso Componente B difettoso Componente C difettoso TOTALE DIFETTI PEZZI SBAGLIATI RIVESTIMENTO GRAFFIATO MONTAGGIO ERRATO PEZZI MANCANTI SUPERFICIE RUGOSA ALTRE CAUSE TOTALE N. % 147 112 34 22 16 19 350 42% 32% 10% 6% 5% 5% 1 15 03/04/2012 N° difetti 400 100% 300 83,7% 74% 200 42% 100 Pezzi sbagliati Rivestimento graffiato Montaggio errato Pezzi mancanti Superficie rugosa Altre cause Tipi di difetti DIFETTI 160 N DIFETTI 140 120 100 80 60 40 20 0 PEZZI SBAGLIATI RIVESTIMENTO GRAFFIATO MONTAGGIO ERRATO PEZZI MANCANTI SUPERFICIE RUGOSA ALTRE CAUSE TIPI DI DIFETTI 16 03/04/2012 USI L’analisi di Pareto permette un’immediata verifica dell’efficacia dei tentativi di miglioramento. Infatti confrontando due rappresentazioni dello stesso fenomeno prima e dopo l’intervento si ha una visualizzazione immediata dei progressi compiuti e una misura del miglioramento complessivo , che normalmente si riflette anche in un cambiamento nell’ordine di importanza delle caratteristiche . L’analisi di Pareto è un potente strumento del processo informativo e soprattutto decisionale. DIAGRAMMA DI PARETO: SINTESI A COSA SERVE Ad evidenziare le priorità A facilitare la presa di decisioni COME SI APPLICA Rappresentando graficamente le priorità dei dati Rappresentando la stratificazione più significativa QUANDO SI APPLICA Dopo aver individuato tutti i fattori di stratificazione Se non emergono priorità evidenti ERRORI DA EVITARE Proseguire il progetto su molti fronti in parallelo Dimenticare l’analisi di Pareto per costi 17 03/04/2012 GLI STRUMENTI AUSILIARI LA STRATIFICAZIONE Consente di effettuare analisi approfondite attraverso una suddivisione delle osservazioni ( o delle informazioni) per aree omogenee. Esempi tipici di fattori di stratificazione sono: Tempo (turno, giorno, settimana); Operatori (anzianità, esperienza, sesso); Macchine e/o attrezzature (modello, tipo, età, tecnologia, utensile) Materiale (fornitore, composizione, consegna) Metodo di controllo di misura (tipo di strumento di controllo, addetto alle analisi) 18 03/04/2012 DIAGRAMMA DI DISPERSIONE CORRELAZIONE E REGRESSIONE I diagrammi di dispersione sono utilizzati per visualizzare la relazione intercorrente tra due caratteristiche di un processo ovvero la loro interazione e il loro comportamento congiunto. Prima di poter costruire tale diagramma è necessario introdurre i concetti di CORRELAZIONE E REGRESSIONE Supponiamo di considerare due caratteristiche indicate rispettivamente con X e Y e per convenzione supponiamo che X sia la caratteristica esogena (var. indip.) e Y endogena (var. dipendente): Y=Y(X) LA CORRELAZIONE Nella Teoria della correlazione nessuna delle due determinare il valore dell’altra. assume un ruolo fondamentale nel Obiettivo: conoscere l’esistenza e l’intensità del legame di interdipendenza (dipendenza reciproca) di una rispetto ad un’altra. Coefficiente di correlazione lineare ρ= σxy ______ 1 ≤ ρ ≤ -1 σx σy Se ρ è positivo significa che i due caratteri variano nello stesso senso (le 2 positivamente). Se ρ è negativo significa che i due caratteri variano in senso inverso (le 2 negativamente) sono correlate sono correlate 19 03/04/2012 ρ = 0 non esiste un legame di correlazione e le due sono tra loro indipendenti ρ = ± 1 si ha solo quando i 2 caratteri sono legati da un perfetto legame lineare e quindi quando tutti i dati sono allineati lungo una retta crescente o decrescente Correlazione diretta Correlazione inversa ρ = -1 Correlazione lineare perfetta inversa ρ=0 Correlazione lineare nulla ρ = +1 Correlazione lineare perfetta diretta 20 03/04/2012 “Perfetta correlazione” significa che, se si disegnano i punti su un diagramma di dispersione, tutti i punti sono allineati, ovvero sono disposti su una retta. Il valore numerico di ρ esprime la forza del legame lineare, cioè la misura dell’intensità della relazione lineare tra X e Y. ρ esprime il grado di prevedibilità lineare di una variabile rispetto ad un’altra. La correlazione misura la direzione e la forza del legame lineare tra 2 variabili quantitative. 21 03/04/2012 REGRESSIONE Che cos’è la regressione? Nella teoria della regressione una si suppone che assuma valori predeterminati e l’altra si considera come dipendente dalla prima. Obiettivo: conoscere quale tipo di relazioni lega la seconda alla prima. La retta di regressione riassume la relazione tra due variabili, ma in una direzione specifica: quanto una delle due ( esplicativa o indipendente) aiuta a spiegare o prevedere l’altra ( risposta o di dipendenza) La teoria della regressione viene anche detta teoria della dipendenza di una variabile rispetto ad un’altra Nell’equazione del modello di regressione multipla sono presenti due o più variabili esplicative. Consideriamo il caso a due variabili esplicative: Nel modello di regressione semplice con variabile esplicativa X1, il coefficiente b1 rappresenta la variazione di Y in corrispondenza di una variazione unitaria di X1. Nel modello di regressione multipla con due variabili esplicative b1 tiene conto anche degli effetti della variabile X2. Esso indica di quanto varia Y in seguito ad una variazione unitaria di X1 rimanendo costante il valore di X2. 22 03/04/2012 Y = a + b1X1+ b2X2+ b3X3+ b4X4 Y(CS) = 0,9 + 0,27X1+ 0,13X2+ 0,17X3 + 0,3X4 0 ≤ R2 ≤ 1 Indica quanta parte della variabilità complessiva del fenomeno Y si può spiegare tramite il legame lineare con X. LA CARTA DI CONTROLLO Consente di sorvegliare l’andamento di un processo Il controllo si attua misurando le caratteristiche del prodotto su campioni prelevati dai lotti di produzione. Gli intervalli fra i prelievi sono definiti in un piano di campionamento. La previsione di una uscita dal controllo si deriva dagli andamenti delle medie delle misure effettuate sugli elementi prodotti presenti nei singoli campioni. 23 03/04/2012 LA CARTA DI CONTROLLO La non conformita’ di una unita’ prodotta si manifesta nel suo effetto sulla media del campione di cui provoca uno scostamento rispetto ad un riferimento Il riferimento può essere dato da una prescrizione tratta spesso dalla storia della produzione e assunta come target del campione complessivo Il riferimento viene usato per definire la linea centrale della carta Lo scarto equivale alla misura della variabilita’ dell’unita’ prodotta rispetto al riferimento Si possono avere carte di controllo per attributi o per variabili LA CARTA DI CONTROLLO 24 03/04/2012 STRUMENTI MANAGERIALI STRUMENTI MANAGERIALI DIAGRAMMA DELLE AFFINITA’ DIAGRAMMA DELLE RELAZIONI DIAGRAMMA AD ALBERO DIAGRAMMA A MATRICE ALBERO DELLE DECISIONI DIAGRAMMA A FRECCE ANALISI MATRICE-DATI 25 03/04/2012 Fasi Analizzare e formulare il problema Attività Chiarire una situazione complessa attraverso la classificazione, strutturazione e sintesi di numerose espressioni verbali Individuare e chiarire relazioni causaeffetto in una situazione complessa Definire le misure per risolverlo Pianificare le attività Strumento Diagramma delle affinità Diagramma delle relazioni Dettagliare dal generale al particolare allo scopo di definire le azioni per raggiungere un certo obiettivo Diagramma ad albero Correlare una serie di fattori fra loro per valutare, selezionare, decidere Diagramma a matrice Quantificare e interpretare relazioni espresse con dati numerici Analisi matrice-dati Identificare e selezionare le alternative nello sviluppo di un piano di azione per definire i processi utili al raggiungimento dei risultati Diagramma PDPC Pianificare le attività da svolgere e monitorarle in modo efficace Diagramma a frecce ANALIZZARE E FORMULARE UN PROBLEMA 26 03/04/2012 DIAGRAMMA DELLE AFFINITA’ Riunisce e organizza un gran numero di idee, opinioni e constatazioni relative ad un problema ampio Una volta che le idee sono state generate sono raggruppate sulla base della “affinità” o del grado di relazione esistente tra ciascuna voce. È uno schema sul quale vengono riorganizzate idee ed opinioni riguardanti un argomento oggetto di discussione, raggruppandole in base ad un possibile nesso logico. FASI DI COSTRUZIONE DEL DIAGRAMMA DELLE AFFINITA’ N. DESCRITTIVA 1 Struttura del post-it dei risultati del branstorming, precedentemente chiariti e condivisi dal gruppo di lavoro. 2 Consegna del post-it al gruppo ponendoli in modo casuale su una parete o tavolo in modo tale che siano visibili da tutti i membri del gruppo. 3 Chiedere la gruppo di suddividere in categorie, senza parlare, in modo rapido i post-it 4 Quando i post-it sono stati tutti suddivisi in categorie, il gruppo può discutere le ragioni del raggruppamento e dare un nome alle varie categorie identificate. 5 Ultimata la discussione è possibile disegnare un diagramma che rappresenti graficamente i gruppi identificati. 27 03/04/2012 DIAGRAMMA DELLE AFFINITA’: UN ESEMPIO BASSO LIVELLO DI ASSISTENZA DEL PRODOTTO BASSO COSTO DI PRODUZIONE SODDISFAZIONE DEI LAVORATORI FATTORI DI INNOVAZIONE DEL PRODOTTO ACQUISIZIONE DELL’ORDINE CON CORTESIA ALTO RITORNO DELL’INVESTIMENTO PREZZO BASSO COSTANTE INNOVAZIONE TECNOLOGICA CONSEGNA RAPIDA ALTA QUALITA’ CRESCITA NEL VALORE AZIONARIO LAVORATORI MOTIVATI LAVORO DI GRUPPO PRODOTTI UNICI SUPPORTO TECNICO EFFICIENTE PROGETTAZIONE “LEGGERA” CRESCITA INDIVIDUALE DEL PERSONALE VALORE PER IL CLIENTE PREZZO BASSO BASSO LIV. DI ASS.ZA DEL PROD. ALTA QUALITA’ ROI ALTO RIT. DELL’INVESTIMENTO BASSO COSTO DI PRODUZIONE CRESCITA NEL VAL.AZIONARIO AMBIENTE DI LAVORO TECNOLOGIA LAVORATORI MOTIVATI LAVORO DI GRUPPO CRESCITA INDIVIDUALE DEL PER. SODDISFAZIONE DEI LAVORAT. COSTANTE INNOVAZIONE TECN. SERVIZIO AL CLIENTE INNOVAZIONE DI PRODOTTO SUPPORTO TECNICO EFFICIENTE CONSEGNA RAPIDA ACQ. DELL’ORDINE CON CORT. PRODOTTI UNICI PROGETTAZIONE “LEGGERA” FATTORI DI INN.DEL PRODOTTO 28 03/04/2012 DIAGRAMMA DELLE RELAZIONI Identifica ed esplora le relazioni causali tra i concetti o le idee correlate Ogni idea può essere logicamente collegata con più di un’altra idea alla volta. Permette di isolare i pochi problemi vitali e di identificare le varie relazioni È una rappresentazione della “mappa” di un determinato fenomeno (problema) con tutti i possibili fattori che lo influenzano e le reciproche relazioni. È utile per fornire una panoramica completa ed immediata di tutte le interrelazioni esistenti tra i fattori e tra questi ultimi ed il fenomeno esaminato. DIAGRAMMA DELLE RELAZIONI A B E EFFETTO C D 29 03/04/2012 N. Frecce uscenti N. Frecce entranti Peso (differenza) Causa A 3 2 1 Causa B 1 2 -1 Causa C 1 2 -1 Causa D 4 1 3 Causa E 1 1 0 In questo esempio la causa prioritaria sembrerebbe essere la causa D; la logica che sta alla base di questo sistema è che le causa con il maggior numero di frecce uscenti è la più “condizionante” nei confronti delle altre. Il diametro della causa è proporzionale alla sua importanza nel generare il problema o altre cause sostenenti l’effetto finale. La fase di analisi è condotta in funzione della tipologia e degli obiettivi del diagramma stesso. Se l’analisi è di tipo causa-effetto diventa importante individuare la causa prioritaria /probabile dell’effetto. APPROCCI Tramite votazione o discussione Tramite conta del numero di frecce uscenti ed entranti da ciascun cartellino ed attribuire un peso a ciascuna causa come differenza algebrica fra i due numeri 30 03/04/2012 Diagramma causa-effetto Diagramma delle relazioni Diagramma causa-effetto: È ben strutturato, ad esempio le 4M: Macchine, Metodo, Materiali, Manodopera; È più facile da costruire; Solitamente risulta più complesso (copre tutti gli aspetti). Diagramma delle relazioni: Consente approfondimento continui dell’analisi, cioè successive integrazioni; Permette di evidenziare relazioni anche complesse tra le cause; Consente di utilizzare un approccio di tipo “matematico” (differenza frecce entranti/uscenti) nella ricerca delle cause probabili. DEFINIRE LE MISURE PER RISOLVERLO 31 03/04/2012 DIAGRAMMA AD ALBERO E’ uno strumento che disegna sistematicamente lo spettro completo di percorsi che devono essere seguiti per raggiungere un obiettivo primario e tutti gli obiettivi di ordine inferiore. Consente di individuare tutte le condizioni intermedie che devono essere soddisfatte. DIAGRAMMA AD ALBERO: UN ESEMPIO MIGLIORARE IL PROCESSO DI RICEZIONE DELL’ORDINE SERVIZIO AL CLIENTE RIDUZIONE DEL TEMPO DI CONSEGNA MIGLIORARE IL SUPPORTO TECNICO SVILUPPARE CULTURA DELLA QUALITA’ AMBIENTE DI LAVORO MIGLIORAMENTO DEI GRUPPI DI LAVORO FAVORIRE LO SVILUPPO PERSONALE INSTALLARE UN NUOVO SISTEMA INFORMATICO FORMAZIONE AL SERVIZIO AL CLIENTE RAFFORZARE IL SERVIZIO AL CLIENTE FORNISCE NUOVI BENEFICI EDUCATIVI SVILUPPO DI IDEE CREATIVE 32 03/04/2012 DIAGRAMMA A MATRICE E’ uno strumento che organizza un grande gruppo di caratteristiche, funzioni e compiti in modo che i punti che sono logicamente collegati tra loro sono individuabili graficamente. Consente di individuare l’importanza di ciascun punto di collegamento in relazione ad ogni correlazione DIAGRAMMA A MATRICE: UN ESEMPIO AZIONI OBIETTIVI MIGLIOR.TO AMBIENTE DI LAVORO MIGLIOR.TO TECNOLOGIE DI PRODUZIONE SVILUPPO NUOVI PRODOTTI RIDUZIONE DEI COSTI ALTA QUALITA’ VALORE DELLE AZIONI 33 03/04/2012 DIAGRAMMA DI ANALISI DEI DATI A MATRICE E’ uno strumento che serve ad analizzare i dati presentati in un diagramma a matrice in modo che si riveli la forza delle relazioni fra le variabili E’ preferibile, però, in presenza di grandi quantità di dati, utilizzare tecniche di analisi multivariata VALUTAZIONE “PESO” DEL MIGLIORE VALUTAZIONE REQUISITI ASSEGNATO CONCORRENTE DELL’AZIENDA DIFF. PREZZO .2 6 8 +2 AFFIDABILITA’ .4 7 8 +1 CONSEGNA .1 8 5 -3 SERVIZIO TECNICO .3 7 5 -2 34 03/04/2012 PIANIFICARE LE ATTIVITÁ IL DIAGRAMMA PDPC (PROCESS DECISION PROGRAM CHART) Strumento che consente sia la rappresentazione degli eventi negativi durante l’attuazione di un progetto sia le azioni necessarie alla loro prevenzione Il diagramma PDPC (Process Control Diagram Chart) consente di anticipare ogni possibile serie di eventi indesiderati che si possono verificare in presenza di un obiettivo non familiare Il PDPC trova un fertile campo d’applicazione in: a) Problematiche mai affrontate o arricchimento di un progetto con nuovi obiettivi significativi b) Piani di implementazione complessi e critici con elevate probabilità di insuccesso c) Decisioni non supportate da dati o requisiti di base 35 03/04/2012 IL DIAGRAMMA PDPC (PROCESS DECISION PROGRAM CHART) Questo strumento caratterizza un metodo che disegna ogni evento concepibile e ciò che può accadere quando si va dalla definizione di un problema alle sue soluzioni. E’ molto utile per stabilire le procedure e le azioni più opportune per lo svolgimento di un progetto. IL DIAGRAMMA PDPC un esempio INSTALLA UN NUOVO SISTEMA INFORMATICO AZIONI ANALIZZA I BISOGNI CONFIGURA IL SISTEMA INSTALLA L'HARDWARE FASI CHE COSA ACCADE SE? PIANIFICA LE SESSIONI DI FORMAZIONE STAFF RIDOTTI OVERTIME POSSIBILI CONTROMISURE FORMA GLI UTENTI SVILUPPA CONDUCI I MANUALI I CORSI DI FORMAZIONE DI FORMAZIONE POCO TEMPO AIUTO AIUTO DA UN TEMPORANEO ISTRUTTORE ESTERNO 36 03/04/2012 DIAGRAMMA A FRECCE E’ uno strumento che serve per definire la pianificazione più appropriata per qualsiasi compito e per controllare come progrediscono le azioni Consente di individuare il percorso critico Può essere utilizzato per controllare l’avanzamento dei lavori IL DIAGRAMMA A FRECCE: UN ESEMPIO CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA 1 ANALISI DEI BISOGNI 3 RICHIESTA PREVENTIVI ATTREZZATURA 6 2 PREPARAZIONE DELLA FORMAZIONE 5 ACQUISTO 7 *1 4 8 *2 PIANIFICAZIONE DELLA FORMAZIONE *1 INSTALLAZIONE SISTEMA *2 FORMAZIONE UTENTI 37 03/04/2012 LA MAPPA DEGLI STRUMENTI FOGLIO RACCOLTA DATI ISTOGRAMMA DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO DIAGRAMMA DI PARETO STRATIFICAZIONE CORRELAZIONE REGRESSIONE CARTA DI CONTROLLO DIAGRAMMA DELLE AFFINITA’ DIAGRAMMA DELLE RELAZIONI DIAGRAMMA AD ALBERO DIAGRAMMA A MATRICE ALBERO DELLE DECISIONI DIAGRAMMA A FRECCE ANALISI MATRICE-DATI QUESTIONARIO BRAINSTORMING QUALITY FUNCTION DEPLOYMENT CAMPIONAMENTO INDICI STATISTICI PROCESS CAPABILITY METODO MONTECARLO METODO TAGUCHI DESIGN OF EXPERIMENT ANALISI MULTIVARIATA 38