Weekly Summary (2) • Centro di massa e baricentro • Momenti di forza, momenti di inerzia e moto rotatorio • Equilibrio di un corpo rigido • Le leve • Elasticità, trazione, torsione e fratture ossee • Esercizi sulle articolazioni Lezione (4) 9/10/11 Statica La statica studia come i corpi rigidi ed estesi stanno in equilibrio. Molto spesso questa condizione è difficile da raggiungere, come dimostra la fotografia del ginnasta! È facile trovare degli esempi in cui un oggetto non si muove perché la somma delle forze agenti sull’oggetto è nulla: un libro su un tavolo Prima condizione di equilibrio: ! ! Fi = 0 Coppia di forze È però possibile trovare dei casi in cui, nonostante la prima condizione sia soddisfatta, un oggetto si muove: Coppia di forze: 2 forze uguali in modulo e direzione ma verso opposto, prima condizione soddisfatta ma il corpo ruota! La prima condizione non è sufficiente per l’equilibrio di corpi rigidi che possono ruotare! "F = 0 i Cosa permette agli oggetti di ruotare? Momento di una forza Quando abbiamo un corpo vincolato a ruotare attorno a un asse occorre introdurre il momento di una forza Μ ! FC Prodotto vettore tra due vettori! ! ! FD ! ! ! M A = rA " FA ra=braccio della forza Fa Prodotto tra rA e la componente della forza perpendicolare ! (in questo caso FA). • FA e FC danno lo stesso momento ! • FD da momento nullo, forza parallela al braccio • FA è più efficace di FB perché il braccio è più lungo Il segno del vettore Ma si trova con la regola della mano destra! Oppure: sento antiorario, positivo; senso orario, negativo ! FB Equilibrio dei corpi rigidi La seconda condizione di equilibrio per i corpi rigidi è la somma dei momenti nulla: ! "M = 0 In questo specifico caso la seconda condizione di equilibrio si scrive ! ! ! Ma + Mb = 0 ! ! ! ! ra ! Fa " rb ! Fb = 0 E per annullare il momento Ma posso: 1. Usare una forza uguale e opposta con lo stesso braccio ra 2. Usare una forza maggiore con braccio minore rb Centro di Massa Per introdurre il centro di massa possiamo pensare a un’asta alle cui estremità ci sono 2 sfere di massa diversa. Il sistema deve essere rigido! In fisica è importante trovare le coordinate del centro di massa, definito come: rCM = m1r1 + m2 r2 m1r1 + m2 r2 = m1 + m2 M Quando abbiamo un corpo rigido occorre utilizzare l’integrale: rCM r dm ! d(r)r dV ! = = M M Significato del Centro di Massa Matematicamente si chiama la media pesata delle distanze rispetto alle masse. Per il sistema a due corpi in figura il punto medio si trova al centro dell’asta, se pesiamo rispetto alle masse il centro (di massa) si trova vicino alla massa più grande: come dice la parola è un punto che ci dice mediamente dove si trova concentrata la massa. È importante per due motivi: 1. è possibile scrivere le equazioni del moto, seconda legge della dinamica, utilizzando le coordinate del centro di massa! 2. rappresenta il punto in cui un sistema può essere posto in equilibrio in un campo gravitazionale costante (si parla anche di baricentro) Seconda legge della dinamica F1 = m1a1; F2 = m2 a2 F1 + F2 = m1a1 + m2 a2 FEXT Sommiamo membro a membro mi!! ri = ! mi ai = ! mi!! ri = M ! = M!! rCM M i i FEXT = MaCM Possiamo scrivere, come per un punto materiale, la seconda legge della dinamica sostituendo alla massa la massa totale, alla forza le forze esterne e all’accelerazione quella del suo centro di massa. Un corpo rigido si muove sotto l’azione di forze esterne come se tutta la massa fosse concentrata nel suo centro di massa. Esempi La tuffatrice si muove lungo una traiettoria parabolica sia quando sta in posizione eretta che quando ruota: la traiettoria del centro di massa dipende dalle forze esterne, qui la forza di gravità. Il CM è all’altezza dell’ombelico. La traiettoria parabolica è quella di un oggetto lanciato verso l’alto. Perché nel salto in alto (con o senza asta) si usa questa tecnica? Pensate alla posizione del CM! Moti rotatori Il momento di una forza è ciò che mette in rotazione un corpo. Cosa caratterizza la rotazione di un corpo? Occorre introdurre alcune nuove grandezze, la velocità angolare ω, il momento di inerzia I e il momento angolare L. Le equazioni per la rotazione di un corpo sono formalmente le stesse che descrivono la sua traslazione (F=ma), con le opportune ridefinizioni delle variabili: F ==> M m ==> I a ==> α Ripartiamo dal moto circolare uniforme Moto circolare uniforme ω=velocità angolare=costante, anche il modulo della velocità è costante, l’accelerazione è nulla? NO. Dove è diretta? Verso il centro: Forza centripeta a=v2/r !S !! v= =R = R" !t !t !v = v!! se angolo piccolo !v !! =v = v" !t !t 2 v 2 aCP = = " R R Costrutto geometrico L’accelerazione e’ la differenza tra i due vettori velocita, v2-v1, diviso il tempo dt Geometricamente i due vettori v1 e v2 se messi con il vertice in comune formano un triangolo isoscele, la cui base e’ quello che cerchiamo, la differenza. L’angolo tra i due vale Δq, esattamente lo stesso angolo che separa i due vettori posizione CA e CB. La base di un triangolo isoscele vale: 2*ipotenusa*sin(Δθ/2) dove ipotenusa e’ il modulo di v, quindi a= 2vsin(!! / 2) 2v!! !! lim = =v !t" > 0 !t 2!t !t !S = r!! !S v 2 a=v = r!t r dove ΔS e’ l’arco di cerchio sotteso a Δθ Energia Cinetica Calcoliamo l’energia cinetica per la sfera che ruota a velocità angolare costante: 1 2 1 EK = mv = mR 2! 2 2 2 I = mR 2 1 2 E K = I! 2 Introducendo il momento di inerzia I possiamo riscrivere l’energia cinetica rispetto alla velocità angolare. Questo è importante perché se anziché avere una sfera abbiamo un disco pieno che ruota, possiamo riscrivere l’energia cinetica calcolando il momento d’inerzia totale (usando un integrale). Da notare che per un disco che ruota ogni porzione considerata ha la stessa velocità angolare ma diversa velocità lineare. Momento d’inerzia Il momento d’inerzia I ha lo stesso ruolo della massa m quando abbiamo moti rotatori: 1 2 EK = mv 2 1 2 E K = I! 2 A parità di velocità angolare ha più energia una particella che ruota lontano dal centro del cerchio, è importante sapere dove sta la massa. Come esempio trovare il momento di inerzia del cilindro in figura, altezza R e base πa2. R I= !r 2 dm = R 2 R 2 2 2 ! r ! dV = ! ! r " a dr = " a ! ! r 0 0 2 0 R " r3 % I = " a !$ ' #3& 2 I=MR2/3 0 R3 R2 R2 2 = "a ! = " a !R =M 3 3 3 2 dr Accelerazione angolare Nel moto circolare uniforme la velocità lineare è costante perché lo è quella angolare. Se invece abbiamo che la velocità angolare cambia allora possiamo definire un’accelerazione tangenziale: v = R! !v = R!! !v !! =R !t !t at = R" Equazione rotazionale Cosa permette un’accelerazione tangenziale? Sicuramente una forza tangenziale! F a= m a != R Combinando le due espressioni possiamo scrivere F R F != = mR R mR Ma il numeratore è il momento della forza rispetto al centro e il denominatore il momento d’inerzia della nostra massa M: M != I Ovvero M=Iα che ha la stessa struttura di F=ma con le opportune redifinizioni! Momento Angolare L’equazione rotazionale si può anche scrivere (regola mano destra): ! !L " ! dL % M = I! = ;$ M = ' !t # dt & ! ! L = I! ; L = I! ( ) Dove abbiamo introdotto il momento angolare L. Questa equazione ci dice che: 1. Se abbiamo un momento di una forza M diverso da zero allora il momento angolare L deve cambiare 2. Se L è costante (M=0) e facciamo variare I allora ω deve cambiare Mentre il primo punto ci dà la seconda condizione di equilibrio per i corpi rigidi, cosa vuole dire il secondo punto? Conservazione Momento Angolare Esempio della ballerina: una ballerina che inizia a ruotare a braccia aperte, richiudendo le braccia riesce ad aumentare la sua velocità angolare! Poiché diminuisce il suo momento d’inerzia I la sua velocità angolare ω deve aumentare! Le leve Momento torcente positivo BR Macchine semplici che compiono lavoro moltiplicando/demoltiplicando le forze O BM FR Momento torcente negativo FM Fulcro Condizione di equilibrio della leva BR=braccio resistente BM=braccio motore FR=forza resistente FM=forza motore BMFM=BRFR Bm FR = FM = G " FM BR G=guadagno meccanico: proprietà geometrica della leva! A parte la definizione di guadagno, bisogna capire se e cosa si sta guadagnando usando una leva ! Esempi Guadagno! A che distanza si deve mettere la bambina (peso minore) per bilanciare il bambino? 30 Kg * 2.5 m = X * 25 Kg X = 30/25 * 2.5 m = 3 m La bambina, nonostante sia più leggera del bambino, mettendosi a una distanza maggiore riesce a equilibrare la leva: guadagno! Dal punto di vista del bambino invece c’è una perdita! Come mai? Classificazione leve BR O BM FR FM 1o tipo BM > BR BR > BM G>1 G<1 Fulcro O FR BM BR FM 2o tipo BM > BR sempre G>1 FR 3o tipo BR > BM sempre G<1 Fulcro O FM BM Fulcro BR Schema 1o tipo: la pinza 2o tipo: lo schiaccianoci 3o tipo: la valvola di sicurezza Esempi Pinza Schiaccianoci (a) (b) Pinzette Nella pinza la forza applicata ai manici viene moltiplicata a livello della forcipe. Ma può succedere anche l’opposto Nello schiaccianoci c’è sempre un guadagno. È meglio (a) o (b)? La leva del 2o tipo è sempre favorevole! Nelle pinzette non c’è mai un guadagno. Non potrete mai rompere una noce! Serve per demoltiplicare la forza. Vedi anche valvola di sicurezza! La leva del 3o tipo è sempre svantaggiosa! Articolazioni Lezione (5) 10/10/11 Articolazioni BM FM FR O BR Fulcro O FM BR BM Fulcro FR FR Denti pluriradicolati Denti monoradicolati corona radice Fulcro Bocca Cosa è meglio fare? Dalle figure a lato la domanda da porsi è quale comportamento si può considerare meno nocivo per le articolazioni. Per rispondere occorre conoscere le leve e saper risolvere i problemi di statica, qualche equazione in più incognite. La cosa più importante è prima di tutto chiedersi cosa si vuole ricavare, di solito non solo forze/ forze resistenti ma anche angoli all’equilibrio! Definizione del modello!!! Il paradosso del guadagno: l’energia Vogliamo sollevare una massa di 50 kg per un metro. Dalla meccanica sappiamo che il lavoro corrisponde a L=F*s In questo caso abbiamo 500 J Ma se usiamo una leva con un fattore di guadagno G=2, la forza applicata risulta essere la metà, vuol dire che in questo caso il lavoro fatto è anch’esso la metà? E allora come la mettiamo con l’energia potenziale U=mgh, dipendente solo dall’altezza h e non dall’uso o no di una leva? Violiamo il teorema di conservazione dell’energia? Ricordare definizione Lavoro!!!!!!! R2 F2 F1 Guadagno! R1 * F1=R2 * F2 F2=R1/R2*F1 Capo Massa 8 kg Peso ~ 80 N Braccio motore 2 cm (muscoli splenici) Braccio resistente 8 cm FRBR=FMBM 8 cm 2 cm 8kg*8cm=2cm*FM FM=32 kg Calcolare la reazione vincolare! Equilibrio tronco-vertebrale Leva del 1o tipo: FP = Forza peso (60 kg*g) che agisce sul baricentro del corpo, all’altezza del ventre e anteriore alla spina dorsale FM = Forza Motrice, forza esercitata dai muscoli dorsali R = Reazione vincolare sul fulcro (la spina dorsale) all’altezza della settima vertebra Equilibrio traslazionale: R= FM+FP Equilibrio rotazionale: a*FM=b*FP FM= b/a* FP = 2 FP = 120 kg*g=1200 Newton R= 2 FP + FP = 3 FP = 180 kg*g=1800 Newton Piede 10 cm Leva del 2o tipo: FT = Forza Motrice, forza muscolare (polpaccio) applicata dal tendine sul calcagno FO = Forza Resistente, forza esercitata dalle forze peso della gamba (tibia e fibula) sul piede FP = reazione vincolare del suolo sulla pianta del piede, causata dalla forza peso del corpo che agisce sul fulcro (punto fermo) Piede 10 cm Equilibri traslazionali Verticale: FT cos(7o) + FP = FO cos(θ) Orizzontale: FT sin(7o)= FO sin(θ) Equilibrio rotazionale, rispetto al punto centrale: 5.6 * FT cos(7o) = 10 * FP da cui si ricava FT=10*FP/(5.6*0.992)=1.8*FP Sostituendo nelle precedenti equazioni si ha: 1.8* FP *0.992+ FP= FO cos(θ) 1.8* FP *0.122= FO sin(θ) tg(θ)=0.2196/2.7856 FP= 0.079 da cui θ=4.5ο FO = 2.8 FP Elasticità e legge di Hooke Sforzo Stiramento F !l =E A l ! = E" Trazione ossa Compressione ossa E=1.8*1010 Nm-2 E=0.9*1010 Nm-2 8 ! MAX = !tibia = 2.13"10 Nm #2 Sforzo compressivo nella caduta Una persona di 80 kg cade rigidamente su una gamba da un’altezza di 1 m. Valutare la compressione sulla gamba sapendo che una volta a terra si ferma in dt=0.005 s F=ma, devo calcolare la decelerazione che subisce il corpo cadendo a=dv/dt= v=sqrt(2gh)=4.5 m/s a=4.5/5*10-3 F=80*4.5/5*10-3=72000 N ~100*massa 4 F 7.2 !10 N 8 "2 != = = 2.18!10 Nm "4 2 A 3.3!10 m COMP 8 #2 ! MAX = !tibia = 2.13"10 Nm Se cade su materassino caduta attenuata, dt aumenta, F diminuisce!!! Flessione di una trave e fratture Se immaginiamo di appoggiare una trave di peso P ai due estremi, ci saranno due reazioni vincolari N=P/2 verso l’alto che equilibrano la forza vincolare e i momenti rispetto al punto O. Se analizziamo la sezione AC della trave (ombreggiata in figura), per avere equilibrio dovro avere che sulla parte destra ci sia una forza verso il basso pari a P/2 e un momento xP/2. Flessione di una trave e fratture La trave si deforma come in figura. La parte superiore si accorcia (compressione) e la parte inferiore si allunga (trazione)! Per il principio di azione e reazione sulla sezione AC agiscono delle forze interne che si oppongono alla deformazione, come le frecce nere in figura, e che tenderebbero a riportare questo piano nella giusta posizione. Se le sollecitazioni esterne sono maggiori delle forze interne la trave si spezza. Flessione di una trave e fratture Detta l la lunghezza della trave, la deformazione porta un allungamento Δl, che secondo la figura vale: ! ! y CC ' = l + !l = OO'+ 2ytg " l + 2y = l + y! = l + l 2 2 R y !l y y y !l = l => = => ! = => " = E! = E R l R R R Frattura sciatore Lo sforzo massimo si ha in corrispondenza della superficie esterna (y=r) ! MAX r =E R E si ha rottura quando: ! MAX r = E > !tibia R nel caso in figura quando viene generato un momento esterno Mf >=70kg*23cm= 1600 kg*cm ovvero quando la linea mediana si sposta di 23 cm (sciatore). Torsione di una trave e fratture Un altro problema è costituito dagli effetti delle torsioni. Quando si applicano delle forse parallele a un piano questo può scorrere nella direzione delle forze, come nella figura sottostante, quando la sua base è bloccata. La legge di Hooke si scrive: F ! =G A h Torsione di una trave e fratture G, detto modulo di scorrimento, vale la meta del modulo di Young. Per un osso lungo G=0.8-1.2 1010 Nm-2 ! = G" ! G# Torsione di una trave e fratture Se pensiamo a una trave come formata da fibre parallele all’asse centrale, una torsione esterna provoca una rotazione delle fibre. Con il calcolo integrale si dimostra che la relazione tra la torsione esterna T e la deformazione delle fibre ϕ vale: G!" r T= 2h 4 Anche qui esistono delle forze interne che si oppongono alla deformazione e c’è la dipendenza dal raggio della trave alla quarta potenza! Fratture per torsione Per ogni tipo di osso è possibile ricavare la torsione esterna e l’angolo di torsione terminale oltre il quale si ha la frattura. Se prendiamo la tibia si ha rottura con un momento torcente di soli 100 Nm (angolo 3.4 gradi). Questo tipo di frattura è tipica degli sciatori per i quali una minima forza sulla punta dello sci provoca una torsione che dà luogo alla frattura. Se lo sci è lungo 1 metro, quanto deve valere la forza sulla punta dello sci in kg per avere la rottura della tibia? 100 Nm=10kg*g*1m! Femore Tibia Fibula Omero Vertebra cervicale Vertebra Torac. media Vertebra lombare T (NM) 140 100 12 60 5 17 44 ϕ (gradi) 1.5 3.4 35.7 5.9 38 24 15 È interessante notare che se si calcola la torsione e la deformazione di un osso cavo all’interno, la cui massa sia uguale a quella di un osso pieno e di uguale densità, si ha: 2 TCAVA = 2! TPIENA dove α=r/R>1 Questo vuole dire che per le ossa cave il punto di rottura è molto maggiore che per le ossa piene, cioè sono più resistenti. Allo stesso tempo, nonostante le dimensioni maggiori di queste ossa, la massa rimane ridotta! Lezione (6) 13/10/11 Chiarimenti su conservazione energia Chiarimenti su legge di Hooke Esercizi analisi dimensionale Esercizi sulle articolazioni Analisi dimensionale Si consideri il moto circolare uniforme Si determini la formula dell’accelerazione centripeta in base all’analisi dimensionale. ! v ! v R Il paradosso del guadagno: l’energia Vogliamo sollevare una massa di 50 kg R2 F2 per un metro. Dalla meccanica sappiamo che il lavoro F1 corrisponde a L=F*s In questo caso abbiamo 500 J Guadagno! R1 * F1=R2 * F2 Ma se usiamo una leva con un fattore di F2=R1/R2*F1 guadagno G=2, la forza applicata risulta R2 essere la metà, vuol dire che in questo h h’ 2α caso il lavoro fatto è anch’esso la metà? R1 E allora come la mettiamo con l’energia h=2*R1*sin(α) potenziale U=mgh, dipendente solo h’=2*R2*sin(α)=h*R2/R1 dall’altezza h e non dall’uso o no di una leva? Violiamo il teorema di L1=F1*h conservazione dell’energia? L2=F2*h’=R1/R2*F1*h*R2/R1= Ricordare definizione Lavoro!!!!!!! L2=F1*h Il paradosso del guadagno: l’energia Lo stesso problema si presenta nel torchio idraulico, quando si chiede di valutare di quanto sale un pistone se l’altro scende di h1. F1/S1=F2/S2 ΔV1=h1*S1=ΔV2=h2S2=ΔV L1=F1*h1=F2*S1/S2*h1=F2/S2*ΔV L2=F2*h2=F2*h1*S1/S2=F2*ΔV/S2 La conservazione dell’energia Il principio di conservazione dell’energia è un principio molto forte che permette di risolvere innumerevoli problemi, anche quando si ha di mezzo l’attrito: EK1+EP1=EK2+EP2+EAtt Quando si ha attrito quasi sempre la forza di attrito viene considerata costante lungo tutto lo spostamento. Se io applico un lavoro su un oggetto, L=FΔS, so che sto cedendo energia a quell’oggetto. Quindi: 1. Deve aumentare la sua energia cinetica (teorema dell’energia cinetica) 2. Deve aumentare la sua energia potenziale 3. Potrebbe non succedere nulla (v=costante), vuol dire che tutta l’energia è andata in attrito La conservazione dell’energia Anche nei casi 1 e 2 è possibile avere una certa energia persa per attrito. Il lavoro per attrito è l’energia che ci viene a mancare dall’applicazione del teorema di conservazione dell’energia. Teorema dell’energia cinetica: !v !s = mv!v !t L = " dL = " mv dv = m " v dv !L = F!s = ma!s = m v2 L = m " v dv = m v1 2 v2 v 2 v1 1 1 = mv 22 # mv12 = !EK 2 2 ΔL=L-ΔEK è il lavoro perso per attrito Se poi il lavoro viene fatto contro le forze del campo, la differenza di energia cinetica sarà negativa, cioè ho acquistato energia potenziale, ma se non ho acquistato quella che mi aspettavo vuol dire che c’è attrito!!! La legge di Hooke e gli apparecchi dentali Lo scopo degli apparecchi dentali è quello di spostare i denti (ma non solo). Siccome i denti non sono liberi di muoversi, sono di per sé inerti, dobbiamo agire sul paradonto indirettamente (zona verde e rossa). Tramite meccanismi biologici di rimodellamento osseo, la regione rossa si ritira e quella verde si espande. Quindi dobbiamo favorire il rimodellamento osseo spingendo sul dente: di solito c’ è bisogno di una forza costante che spinge sul dente verso destra, creando una situazione di nonequilibrio, gli apparecchi fanno questo. Questa è la legge di Hooke nella sua forma più generale: F = !k"x = !k(x ! x0 ) Legge di Hooke La legge di Hooke ci dice proprio quanto vale la forza nel caso di nonequilibrio. All’equilibrio x=x0, ovvero F=0 Se io modifico la condizione di equilibrio avrò sempre una forza di richiamo che mi riporta il sistema verso l’equilibrio. F = !k"x = !k(x ! x0 ) La legge di Hooke F = !k"x = !k(x ! x0 ) Negli apparecchi dentali si usano dei fili elastici per “tirare” i denti. Viene creata una situazione di non equilibrio, x>x0, dove x0 è la condizione di riposo del filo (F=0). Perché periodicamente i fili vanno tirati? Per due motivi: 1. Perché con l’azione della forza di richiamo il dente in oggetto si sposta più vicino alla condizione di equilibrio e la forza diminuisce. Siccome c’è bisogno di una forza di una certa intensità per rimodellare il tessuto, occorre “ricaricare” i fili periodicamente, altrimenti l’effetto sarà nullo. 2. Cosi come le molle sotto sollecitazione per tempi lunghi, anche i fili perdono la loro efficacia di “tirare”, visto che per gli apparecchi si parla di tempi di settimane o mesi!!! Obesità/Sovrappeso FP = 60 kg*g FM = 2 FP = 120 kg*g R = 3 FP = 180 kg*g Nel caso di obesità non solo cambia il peso, ma anche la sua distribuzione. Se il baricentro si sposta in avanti di soli 4 cm abbiamo, con un incremento del peso di 10 kg: BR’=12 cm => aumento 4 cm, +50% FP’=70kg*g=> aumento 10 kg, +16% 4 cm 12 cm È interessante calcolare gli aumenti percentuali rispetto al caso precedente: FM= 3.0 FP’ = 210 kg*g=> +75% R = 4.0 FP’ = 280 kg*g=> +55% Braccio/Avambraccio Si trovino le condizioni di equilibrio nei due casi in figura "M =0 i FM*5=FP*15+FS*35 => FM=41 kg (13 kg) "F = 0 i ! ! FJ+FP+FS=FM FJ=>32 kg (10 kg) Da notare che per una massa di 5 kg il muscolo lavora per 41 kg, x8!!! Se il braccio è inclinato tutte le forze che entrano nell’equazione dei momenti verranno moltiplicate per sin(45) e quindi non cambia nulla! Deltoide: FM tira verso l’articolazione, per reazione uguale e contraria: FA, forza vincolare esercitata x dall’articolazione della spalla sul braccio "M i =0 Spalla y θ Rispetto all’articolazione spalla FA ha momento zero: 24*mg=12*FM*sin(15) FM=25.5 kg*g Fx=24.6 kg*g Fi = 0 Fy=(6.6-3.3) kg*g " Fx=FM*cos(15) Fy+mg=FM*sin(15) m=3.3kg |FA|= 24.8 kg*g θ=7.7o Cosa cambia se aggiungo 1 kg sulla mano? Spalla "M i =0 y 1 kg x Rispetto all’articolazione spalla (24*3.3+48)*kg*g=12*FM*sin(15) FM= 40.9 kg*g (25.5 kg*g,+60%) m=3.3kg θ FA: Forza vincolare esercitata dall’articolazione della spalla sul braccio "F = 0 i Fx=FM*cos(15) Fy+(3.3+1)g=FM*sin(15) Fx=39.5 kg*g Fy=(10.2-4.3) kg*g |FA|= 39.9 kg*g (24.8, +60%) θ=8.1° (7.7, +5%) Cosa cambia se il braccio è raccolto? Spalla? y 1 kg 1 kg x θ m=3.3kg Cambia il muscolo che lavora e il braccio resistente è più piccolo! Masticazione Braccio Motore: 4 cm Braccio Resistente 1 = 6+4 cm Braccio Resistente 2 = 4+6+4 cm FMBM=FRBR FM=BR/BM * FR Ammettiamo una forza di masticazione piccola di 100 N (~ 10 kg): 1o caso: FM= 10/4*10 kg=25 kg 2o caso: FM= 14/4*1 kg= 35 kg Trovare la forza su unita di superficie per i denti anteriori (0.2 cm2) e posteriori (1 cm2) Flessioni Quale forza verrà scaricata sui piedi e sulle mani? FP+FM=P FP*100=FM*60 Soluzione: FP=3/8 P FM=5/8 P Lo sforzo è maggiore per le mani, buona maniera per allenare i muscoli pettorali! Per un soggetto di 60 kg, ogni mano supporta 19 kg, cioè un terzo del peso totale! Anca Studieremo in dettaglio l’articolazione dell’anca in due casi particolari: 1. Equilibrio su una sola gamba 2. Equilibrio su una sola gamba con l’ausilio di un bastone Anca Il primo caso rappresenta una condizione molto comune, tipica di quando camminiamo deambulando, cioè spostando il peso da un piede all’altro. Vedremo quali forze sono in gioco e i valori della resistenza dell’articolazione, cioè tra la testa del femore e l’acetabolo. In caso di indebolimento di muscoli vediamo come usando un bastone si risolvano alcuni problemi. Anca Anca Forze in gioco: F= forza motrice esercitata dai glutei Pg= forza peso gamba, 1/7 FP N = reazione vincolare = FP R = forza di resistenza che agisce sulla testa del femore quando all’interno dell’acetabolo, da confrontare con P-Pg e F (reazione) O = testa del femore, il nostro Fulcro Da dove viene R? Bisogna pensare alla gamba come scorrelata rispetto al bacino. 1) Se la forza dei muscoli F “tira” la gamba verso il bacino, il punto di contatto e’ la testa del femore sull’acetabolo. All’azione di F corrisponde una forza di resistenza sull’acetabolo a cui corrisponde una reazione R dell’acetabolo. 2) Il bacino ha un peso P a cui dobbiamo togliere il peso della gamba Anca Equilibrio Traslazionale: Fx+Pgx+Nx+Rx=0 lungo X Fy+Pgy+Ny+Ry=0 lungo Y Equilibrio Rotazionale attorno a O, quindi MR=0: MF+MPg+MN=0 Incognite del problema: |F| e R (|R| e angolo) Anca θ Fx+Pgx+Nx+Rx=0 F*cos(70)-Rx=0 Fy+Pgy+Ny+Ry=0 F*sin(70)-1/7*P+P-Ry=0 M F+MPg+MN=0 7*F*sin(70)+3/7*P-P*11=0 Anca θ Dall’ultima relazione: 7*F*sin(70)+3/7*P-P*11=0 si ricava: F=1,61*P Dalla prima relazione F*cos(70)-Rx=0 si ricava: Rx=0.55*P e dalla seconda relazione F*sin(70)-1/7*P+P-Ry=0 si ricava: Ry=2.37*P θ=atang(Ry/Rx)=76.9o Commento-1 θ F=1,61*P R= 2.43*P (~ P-1/7P+F verifica!) θ=76.9° Si ricava che: - la forza muscolare è superiore alla forza peso - la forza di resistenza che agisce sulla testa del femore è ben più grande della forza peso! - calcolare l’angolo di questa forza di resistenza è utile perché di solito le ossa crescono nella direzione dove devono sopportare maggiore resistenza, informazione utile per fabbricare le protesi. Commento-2 θ Dalla relazione F*cos(70)-Rx=0 si vede che se F=>0 allora la componente Rx tende anch’essa a zero, cioè R sarà quasi verticale (θ=90). Cosa possiamo dedurre? Se un soggetto ha i muscoli indeboliti allora la resistenza cambierà angolo e la testa del femore crescerà nella direzione del femore, allungando cosi l’osso che causerà problemi di scoliosi. In questi casi l’ausilio del bastone aiuta, vediamo come: Bastone Se si usa un bastone sul quale viene scaricato 1/6 del peso corporeo le forze F e R cambiano in valore cosi come l’angolo θ. Bisogna individuare la nuove forze vincolari del suolo NP e la sua distanza dal baricentro d Reazioni Vincolari Consideriamo lo schema seguente considerando per un attimo l’articolazione rigida, abbiamo solo la gamba, il bastone e il suolo: 30 cm d NP P P/6 NP+P/6=P => NP=5/6*P + rotazione attorno ad A NP*d=P/6*30 => d = 6 cm Bastone Sostituendo i nuovi valori alle equazioni delle forze e dei momenti otteniamo: F*cos(70)-Rx=0 F*sin(70)-1/7*P+5/6*P-Ry=0 7*F*sin(70)+3/7*P-5/6*P*(18-7-6)=0 F=0.57*P R=1,23*P θ=81.1o Riduzione notevole delle forze!!! Questa condizione prevede un uso ridotto della forza muscolare F e allo stesso tempo non modifica l’angolo θ della resistenza, evitando i problemi di scoliosi. Bastone prima con bastone F=1.61 P 0.57*P R=2.43 P 1,23*P θ=76.9 81.1o Abbiamo deambulazione con una riduzione notevole delle forze!!! Questa condizione prevede un uso ridotto della forza muscolare F e allo stesso tempo non modifica l’angolo θ della resistenza, evitando i problemi di scoliosi. Esercizio 1 Un lungo recipiente cilindrico, di raggio esterno 26 cm e che vuoto peserebbe 103 N, contiene al suo interno 20 litri di acqua. Si calcoli a quale profondità si troverà la base del recipiente, se fosse immerso in acqua, una volta raggiunta la condizione di equilibrio. Fp=103N+20kg*g= 299N Equilibrio: Fp=SA=m’g=dV’g Fp=d*26cm*h*g V’ Esercizio 2 Immergendo in acqua due oggetti esteriormente identici come forma e materiale, il primo emerge per il 33% del suo volume ed il secondo, a causa di una cavità interna vuota, emerge per il 55%. Che percentuale del volume totale è occupata dalla cavità? V 1) Sa=Fp m’g=d1Vg dV’g=d1Vg d*0.67*Vg=d1Vg 2) Sa=Fp m’g=d2Vg dV’g=d2Vg d*0.45*Vg=d2Vg d2/d1=0.45/0.67 d2=d1*0.45/0.67<d1 m2=d2*V=d’2*V’ V-V’=cavita (V-V’)/V=1-V’/V=1-d2/d’2 d’2=d1 1-V’/V=1-d2/d1=1-0.45/0.67=0.328 33% Esercizio 3 Nel ramo di sinistra di un tubo ad U può scorrere liberamente uno stantuffo a tenuta, che ha una superficie di 97 cm2, mentre il ramo di destra è del tutto aperto verso l'alto. Quando da destra si versa nel tubo un certo fluido, la colonna nel ramo di sinistra, sotto lo stantuffo, risulta 0.4 cm più bassa di quella nel ramo di destra. Se poi da sinistra, sopra lo stantuffo, si versano 1.8 litri d'acqua, il dislivello tra le 2 colonne del primo fluido diventa di 2.66 cm. Quale è pertanto la densità di questo fluido e che massa ha lo stantuffo? • ΔP=dgΔh1=m1g/A Non conosco m1 e d, ho bisogno di un’altra relazione Se aumento la massa di 1.8 kg il dislivello sale ancora di 2.66-0.4 cm: • m2=1.8 kg => Δh2 2.66-0.4 cm m2g/A=dgΔh2 Δh1 Esercizio 4 Un cilindro di 130 g, cavo all'interno e con pareti di lamiera sottile, galleggia sull'acqua, emergendone per 47% del suo volume. Se si dovesse aprire un piccolo foro sul fondo, quanti litri d'acqua potrebbe imbarcare il cilindro, prima di affondare definitivamente? m=130g => Fp=0.130*9.8= 1.274 N All’equilibrio: Sa=m’g=dV’g=d*0.53*V*g=1.274N La parte che sta fuori si immergera se verra aggiunta una quantita di acqua uguale al volume stesso che sta fuori: La spinta di archimede e’ esattamente UGUALE alla forza peso dell’acqua che viene aggiunta V’=53%V Esercizio 5 Un recipiente metallico chiuso, alto 7 m, è diviso in 2 parti da un pistone orizzontale a tenuta, perfettamente libero di muoversi. Sul fondo poi è collegato con un lungo tubo verticale, aperto verso l'alto. Inizialmente il pistone è completamente abbassato ed il recipiente è completamente pieno d'aria a pressione atmosferica; poi nella parte inferiore attraverso il tubo viene introdotta acqua fino ad un'altezza di 3.3 m. Per tenere il pistone in equilibrio in queste condizioni, che dislivello deve esserci tra l'acqua nel tubo e quella nel recipiente? P1V1=P2V2 P1=1atm V1=A*h1 V2=A*h2 P2=P1*h1/h2=1*7/3.7atm= 1.89 atm ΔP=1.89-1 atm=0.89 atm ΔP=dgh h=ΔP/(dg) ΔP 7m Δh 3.3m Flessione di una trave e fratture Se conosciamo lo sforzo possiamo ricavare, per definizione, le forze agenti sulla sezione ΔA: !Fi = !!Ai Possiamo quindi ricavare il momento M rispetto a O: E 2 !M i = y!Fi = ! y!Ai = y !Ai R Il momento dipende dalla coordinata y, dobbiamo integrare su tutta la superficie Flessione di una trave e fratture E Mf = R ! A E y dA = R 2 r ! 0 E !r y ! y dy = R 4 4 2 Il momento dipende dalla coordinata y, dobbiamo integrare su tutta la superficie E 2 !M i = y!Fi = ! y!Ai = y !Ai R " Mi = 0 Spalla y m=3.3kg x Rispetto all’articolazione spalla 24*3.3cos(45)*kg*g=12*FM*sin(15) FM= 18.0 kg*g se pero usiamo sin(10)=>FM=26.9 θ "F = 0 i Adesso l’asse di riferimento e’ il braccio! Fx=17.4 kg*g Fx=FM*cos(15) |FA|= 17.5 kg*g ° θ=7.59 Fy+3.3*cos(45)*g=FM*sin(15) Fy=2.32 kg*g Cosa cambia se il braccio è raccolto? Ginocchio Persona accovacciata: FP = metà forza peso, 40 kg Pg = forza peso gamba, 10 kg α=40o Trovare la forza resistente R e la tensione del muscolo T che lavora attraverso il legamento patellare Equilibri Traslazionali: T*cos(40)=R*sin(θ) R*cos(θ)-T*sin(40)-FP+Pg=0 Equilibrio Rotazionale: 45o T=367,1 kg; R=390,6 kg; θ=46.06