ANALISI E VALUTAZIONE DEI MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO NEGLI EDIFICI PUBBLICI DOSSIER N. 2 del 24.04.2013 Scuola elementare “M. Montessori” Montessori Via Montessori Comune di Bollate Tecnico incaricato: Dott. Francesco Colombo con la collaborazione di ARC Analisi Ricerche Chimiche S.r.l. Comune di Bollate CONSIDERAZIONI SULLA BASE DELLE ANALISI EFFETTUATE NELL’EDIFICIO Presenza amianto : SI Tipo di amianto: Crisotilo Localizzato: Pavimento locale bidelleria Materiale: Piastrella Fibre aerodisperse*: < 0,05 ff/l (limite max 20 ff/l) Valutazione Versar: Zona 3 * ZONA 1 Rimozione immediata. ZONA 2 Rimozione quanto prima possibile. La rimozione può essere rimandata alla prima occasione utile ma senza aspettare l’occasione di un intervento di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria dello stabile. ZONA 3 Rimozione programmata. La rimozione può essere affrontata nell’ambito dei programmi di manutenzione e ristrutturazione dell’edificio. ZONA 4 Riparazione. Le aree danneggiate dovrebbero essere sistemate con interventi limitati di confinamento o incapsulamento. ZONA 5 Monitoraggio e controllo periodico. Controllo periodico delle aree al fine di assicurare che non si verifichino danni ulteriori. ZONA 6 Nessuna azione immediata. Rilascio di fibre improbabile. Non occorre attuare alcun intervento. Concentrazioni riferite esclusivamente alle aree campionate Comune di Bollate VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 LE ANALISI ANALISI CON MOCF La microscopia ottica in contrasto di fase (MOCF) è utile per osservare oggetti molto sottili e trasparenti, come spesso accade per le fibre di amianto, che non sempre sono facilmente individuabili in campo chiaro o in campo scuro. L'informazione della loro presenza è si contenuta nell'onda luminosa che ha attraversato il preparato, ma e contenuta nella fase dell'onda e non nella sua ampiezza come accade per gli oggetti visibili in campo chiaro. Per questo motivo gli oggetti osservabili in contrasto di fase sono detti anche oggetti di fase. Nella visione in contrasto di fase si introduce prima del condensatore un adatto diaframma anulare opaco che trasforma il fascio luminoso in un cono cavo di luce, mentre nel piano focale posteriore dell'obiettivo e posta una lamina anulare (anello di fase) che modifica la fase delle onde luminose dirette. L'effetto ultimo e la trasformazione degli oggetti di fase, in oggetti di ampiezza, che diventano cosi visibili. Per la trattazione fisica del principio del contrasto si rinvia alla Teoria di Abbe e ai lavori di Fritz Zernike, premio Nobel per la fisica nel 1953. In realtà l'anello di fase e sempre presente nell'obiettivo e non disturba le visioni in campo chiaro e in campo scuro. Per predisporre il microscopio in contrasto di fase, nella pratica e sufficiente inserire sotto il condensatore il relativo diaframma anulare idoneo per l'obiettivo in uso. ANALISI QUALITATIVE E QUANTITATIVE CON FTIR La tecnica FTIR e considerata alternativa alla DRX, anche dal DM del 1994, per la determinazione dell'amianto in massa. Il metodo utilizza uno spettrometro FTIR, spesso già disponibile nei laboratori di analisi chimiche per determinazioni qualitative e quantitative di campioni liquidi e solidi. La spettroscopia infrarossa permette di acquisire lo spettro determinato dalle vibrazioni dei gruppi funzionali delle sostanze analizzate. Nel caso di materiali compositi lo spettro risulterà ovviamente più complesso, ma sempre caratteristico tale fatto permette la identificazione dei materiali usati quali coibenti. Generalmente gli spettri IR caratteristici vengono studiati fra 300 e 4000 cm-1. I diversi amianti forniscono diversi spettri che possono essere quindi confrontati tra di loro, consentendo l'identificazione mineralogica. Nella tecnica FTIR un fascio di raggi infrarossi viene fatto passare attraverso un interferometro che genera un insieme di interferenze complesse (interferogramma). Tale fascio attraversa il campione in analisi e viene modificato per gli assorbimenti selettivi del campione stesso. I segnali ottenuti, per mezzo di un sistema di trasformazione in segnale elettrico e successivamente digitale, inviati a calcolatore, consentono di ottenere uno spettro infrarosso con il procedimento della trasformata di Fourier. Il campione da introdurre nello spettrometro può essere ottenuto da una varietà di protocolli di analisi (pastiglie con alogenuro alcalino, dispersione su film, ecc.) a patto che lo stadio di trattamento precedente consista in una macinazione ultrafine dello stesso. In genere, l'aliquota da sottoporre all'analisi e inferiore a quella utilizzata per la DRX, con conseguenti Comune di Bollate 1 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 maggiori problemi di precisione ma possibilità di indagare campioni di massa minore. Tipicamente l'aliquota del campione macinato da analizzare (circa 1 mg) viene miscelata con 200 mg di bromuro di potassio (KBr) e compressa in pastiglia. l campionamenti per le analisi qualitative e quantitative con tecnologia FTIR sono stati condotti secondo le seguenti modalità: . . . Acquisizione di documentazione fotografica a colori rappresentativa il più possibile del materiale da campionare che ne evidenzi l’ubicazione rispetto all’ambiente; il punto deve essere segnato in planimetria;Il tecnico campionatore deve essere protetto da DPI monouso (maschere FFPS3, guanti, tuta in TNT); Impiego di strumenti adeguati che non permettano dispersione di polveri o fibre: preferire pinze, tenaglie piccoli scalpelli piuttosto che organi lavoratori ad alta velocità; Prelievo di piccola sezione di materiale sufficientemente rappresentativo, circa 5 cmq o 10 gr di materiale; . Inserimento del prelievo in busta di plastica sigillata a caldo; . Riparazione del punto di prelievo con adeguati sigillanti, previa pulizia dello stacco con panni umidi; Segnalazione del punto di prelievo su planimetria, e ove possibile in loco con vernice spray; . . Compilazione di una scheda di prelievo con tutte le informazioni necessarie da allegare al campione; . Trasmissione del campione al Laboratorio identificato. DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DELLE AERODISPERSE IN AMBIENTI INDOOR CONCENTRAZIONI DI FIBRE DI AMIANTO Metodica di cui al DM 06.09.1994: a) Filtri di prelievo: esteri misti di cellulosa, da 25 mm di diametro grigliati, con porosità tra 0,8 e 1,2 µm. b) Portafiltri: metallici con estensione metallica oppure in materiale plastico conduttore. c) Supporto cellulosico: su di esso deve essere posto il filtro di campionamento (pad). d) Flusso di prelievo: il flusso può variare fra 1 l/min e 12 l/min, deve essere costante durante tutto il tempo di campionamento, controllato all'inizio e alla fine di ogni prelievo e mantenuto entro ± 10%. Per ridurre i tempi di campionamento può essere utilizzato un flusso più alto senza per altro inficiare l'efficienza di campionamento. e) Volume da prelevare: deve essere di almeno 480 litri o maggiore. Il campionamento dovrebbe assicurare almeno una densità di fibre sul filtro vicina alle 20 ff/mm2 (vedi punto m). Nel caso in cui il filtro di campionamento sia troppo Comune di Bollate 2 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 carico di particolato si possono prelevare, in parallelo o in sequenza, due campioni da almeno 240 litri ciascuno. f) Preparazione del campione (vetrini): la procedura è descritta nel metodo indicato dalla Dir. CEE 83/477; (vapori di acetone e triacetina). Per diminuire il tempo necessario alla completa diafanizzazione, dopo la applicazione della triacetina (normalmente di ca. 24 ore), si può scaldare il preparato (vetrino più coprioggetto) per 15 minuti a circa 50 C su una piastra riscaldante. g) Campi microscopici da esaminare: devono essere 200 per un campione di 480 litri (nel caso di due campioni da 240 litri ciascuno posti a ca. 4 metri di distanza, si esaminano 200 campi ciascuno ed il risultato si riporta a 480 litri e 200 campi). Quando si è potuto prelevare un volume d'aria maggiore di 480 litri (fino ad un massimo di 2000 litri) può essere ridotto il numero di campi da esaminare. Un campo microscopico corrisponde all'area reticolo di Walton-Beckett (a 500 x è 0.00785 mm2). h) Criteri di conteggio per la MICROSCOPIA OTTICA IN CONTRASTO DI FASE: criteri descritti nella Dir. CEE 83/477 Comune di Bollate 3 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 INDAGINE E CAMPIONAMENTI SCUOLA ELEMENTARE “M. Montessori” Via Montessori ALLEGATO 5. AL DM 06.09.1994 - SCHEDA PER L'ACCERTAMENTO DELLA PRESENZA DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO NEGLI EDIFICI __________________________________________________________________ Scheda per l'accertamento della presenza di materiali contenenti amianto negli edifici __________________________________________________________________ I - DATI GENERALI A - DATI SULL'EDIFICIO VISITATO Edificio visitato: __Scuola Elementare __Maria Montessori_______ Indirizzo: _______ Via Montessori _________ Tel.: _____________ Uso a cui è adibito: ___Scolastico_______________ Tipo di costruzione: [ ] prefabbricato [ ] parz. prefabbricato [X] non prefabbricato Se prefabbricato:[ ] interamente metallico[ ] in metallo e cemento [ ] in amianto/cemento [ ] non metallico Data di costruzione: ___1977 - 1992__________________________ Area tot. edificio mq: _~ 5000__ N. Piani _2_ N. Locali __//___ Cantine: [ ] SI [X] NO Mansarde: [ ] SI [X] NO Tipo di copertura: [ ] guaina impermeabile [ ] tegole [ ] a terrazzo [X] a tetto [ ] guaina imp. + piastrelle [ ] guaina imp. + tegole Eventuali ristrutturazioni: _________________________//________________________________ Ditta costruttrice dell'edificio: ______//________________________ Indirizzo: ________________//____________________ Tel.: __________ (Se prefabbricato) ditta fornitrice: _______________Tel.: ________ N. occupanti: 643(alunni e personale ) N. addetti manutenzione: // Accesso al pubblico: [X] SI [ ] NO Orari e modalità di accesso del pubblico: orari di lavoro, accesso libero Persone contattate e Tel.: _______________________________________ Comune di Bollate 4 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 5 Comune di Bollate VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 __________________________________________________________________ II - DATI GENERALI B - INDICAZIONI SUI MATERIALI SOSPETTI FRIABILITÀ Friabile Compatto 1 - [ ] Materiali che rivestono superfici applicati a spruzzo o a cazzuola [ ] [ ] 2 - [ ] Rivestimenti isolati di tubi e caldaie [ ] [ ] 3 - [ ] Pannelli in cemento-amianto (all'interno dell'edificio) [ ] 6 [ ] Altri materiali (all'interno dell'edificio): Piastrelle viniliche…. [ ] Collante..... [X] Massetto..... [X] 4 - [ ] Coperture in cemento-amianto _____________________ [ ] [ ] [X] [ ] [ ] [ ] (1) Friabile: materiale che può essere facilmente ridotto in polvere con la semplice pressione manuale. Compatto: materiale duro che può essere ridotto in polvere solo con l'impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani, ecc.). __________________________________________________________________ Locale esaminato | Materiali individuati | N. rif. Campioni prelevati bidelleria/archivio__|___piastrelle______|____2613.13C01____| bidelleria/archivio__|___collante________|____2622.13C01____| bidelleria/archivio__|___massetto________|____2623.13C01____| _____________________|___________________|__________________| _____________________|___________________|__________________| _____________________|___________________|__________________| _____________________|___________________|__________________| _____________________|___________________|__________________| _____________________|___________________|__________________| Notizie ricavate dai documenti dell'edificio: _______________ ___________//__________________________________________________ Note: _________//_____________________________________________________ _________________________________________________________________ Comune di Bollate VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 II - DATI PARTICOLARI A - DATI SUL LOCALE ESAMINATO Locale esaminato: ___aula bidelleria __________ Piano: ____terreno________________________ Attività svolta nel locale: ____ archivio __________ Accesso al pubblico: [X] SI [ ] NO Orari e modalità di accesso del pubblico: ___orari di lavoro_______accesso libero____ 7 N. Occupanti: _______variabile_________ Attività svolta nella stanza superiore: _______//____________ Note: ANALISI IN FTIR PAVIMENTO VINILICO Rapporto di prova n. 2613.13 Data emissione Ordine n. Referto analisi Campione prelevato presso Data e ora di prelievo Campione prelevato da Trasporto Data e ora accettazione Aspetto del campione Data inizio analisi Data fine analisi Risultato 28/03/2013 1084.13 del 13/03/2103 Scuola Elementare Via Montessori – Bollate (MI) 12/03/2013 Committente In condizioni ambientali 13/03/2013 ore 16:05 Materiale solido di colore verde scuro rigido 27/02/2013 28/02/2013 POSITIVO PER LA PRESENZA DI AMIANTO AMIANTO (varietà crisotilo) 26% Comune di Bollate VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 COLLA Rapporto di prova n. 2622.13 Data emissione Ordine n. Referto analisi Campione prelevato presso Data e ora di prelievo Campione prelevato da Trasporto Data e ora accettazione Aspetto del campione Data inizio analisi Data fine analisi Risultato 28/03/2013 1084.13 del 13/03/2103 Scuola Elementare Via Montessori – Bollate (MI) 12/03/2013 Committente In condizioni ambientali 13/03/2013 ore 16:05 Materiale solido colore grigio 14/03/2013 27/03/2013 NEGATIVO PER LA PRESENZA DI AMIANTO MASSETTO Rapporto di prova n. 2623.13 Data emissione Ordine n. Referto analisi Campione prelevato presso Data e ora di prelievo Campione prelevato da Trasporto Data e ora accettazione Aspetto del campione Data inizio analisi Data fine analisi Risultato 28/03/2013 1084.13 del 13/03/2103 Scuola Elementare Via Montessori – Bollate (MI) 12/03/2013 Committente In condizioni ambientali 13/03/2013 ore 16:05 Materiale solido colore grigio in forma polverulenta 14/03/2013 27/03/2013 NEGATIVO PER LA PRESENZA DI AMIANTO Comune di Bollate 8 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 VALUTAZIONE CON METODO VERSAR Metodo Versar – FATTORI DI DANNO DANNO FISICO: 4 DANNO ACQUA: 0 elevato = 5 sì = 3 moderato = 4 no = 0 VICINANZA AD ELEMENTI SOGGETTI A MANUTENZIONE: 3 TIPO DI MATERIALE: 1 POTENZIALITÀ di contatto: 2 CONTENUTO AMIANTO: 1 tubazioni = 0 distanza < 3 m - alto potenziale di danno = 8 > 1 - < 30% = 1 < 30 cm = 3 caldaie, serbatoi riscaldamento = 1 30 - 150 cm = 2 basso = 2 > 150 cm = 0 nessuno = 0 sistemi ventilazione condizionamento = 3 > 30 - < 50% = 3 distanza < 3 m - moderato potenziale di danno = 5 > 50% = 5 distanza < 3 m - basso potenziale di danno = 2 soffitti e pareti = 4 altri = 0-4 distanza > 3 m - alto potenziale di danno = 5 distanza > 3 m - moderato potenziale di danno = 3 TOTALE DANNO: 11 distanza > 3 m - basso potenziale di danno = 0 Metodo Versar - FATTORI DI ESPOSIZIONE FRIABILILTÀ: 0 ESTENSIONE DELLA SUPERFICIE: 2 PARETI: 1 VENTILAZIONE: 0 MOVIMENTO ARIA: 2 elevata = 6 meno di 1 mq = 0 Ruvide = 4 sì = 1 elevato = 5 moderata = 3 tra 1 e 10 mq = 1 porose = 3 no = 0 moderato = 2 bassa = 1 tra 10 e 100 mq = 2 moderatamente porose = 2 immissione (aspiraz.) = 4 basso = 0 non friabile = O più di 100 mq = 3 lisce = 1 emissione = 2 ATTIVITÀ: 2 PAVIMENTI: 1 BARRIERE: 4 POPOLAZIONE: 2 elevata = 5 tappeti, moquette = 4 controsoffittature = 1 1 -9 = 1 moderata = 2 mattonelle, piastrelle = 2 trattamenti incapsulanti = 2 10 - 200 = 2 bassa = 0 calcestruzzo = 1 griglie o grate = 3 200 - 500 = 3 altri = 1 - 4 nessuna barriera = 4 500 - 1000 = 4 altre = 1-4 più di 1000 = 5 TOTALE ESPOSIZIONE: 14 Comune di Bollate 9 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 L’applicazione del metodo Versar ha prodotto i seguenti risultati 10 INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI: ZONA 1 Rimozione immediata. ZONA 2 Rimozione quanto prima possibile. La rimozione può essere rimandata alla prima occasione utile ma senza aspettare l’occasione di un intervento di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria dello stabile. ZONA 3 Rimozione programmata. La rimozione può essere affrontata nell’ambito dei programmi di manutenzione e ristrutturazione dell’edificio. ZONA 4 Riparazione. Le aree danneggiate dovrebbero essere sistemate con interventi limitati di confinamento o incapsulamento. ZONA 5 Monitoraggio e controllo periodico. Controllo periodico delle aree al fine di assicurare che non si verifichino danni ulteriori. ZONA 6 Nessuna azione immediata. Rilascio di fibre improbabile. Non occorre attuare alcun intervento. Comune di Bollate VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DELLE FIBRE DI AMIANTO AERODISPERSE Scuola via Montessori Lettura iniziale: 936589 mc Lettura finale: 942279 mc Numero filtro: CD481829 Data: 11 11-feb Ore inizio campionamento: 9.12 Ore fine campionamento: 15.25 Comune di Bollate VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI Rapporto di prova n. 2315.13 Data emissione Ordine n. Monitoraggio Ambientale Campione prelevato presso Data e ora di prelievo Campione prelevato da Trasporto Data e ora accettazione Aspetto del campione Data inizio analisi Data fine analisi Fibre libere asbesti formi 1 Unità di misura ff/l ff/l 1 2 2013 28/02/2013 0990.13 del 15/02/2103 Scuola Elementare Via Montessori – Bollate (MI) 11/02/2013 dalle ore 9:12 alle ore 15:25 Committente In condizioni ambientali 15/02/2013 ore 16:30 Filtro ø 25 in MCE 27/02/2013 28/02/2013 Valore misurato 2 < 0,05 Valore limite 20 determinazione delle fibre libere con morfologia compatibile con le fibre di amianto presenti sul supporto di campionamento determinate mediante Microscopia Ottica in Contrasto di Fase (MOCF). Rif metodo DM 06.09.94. risultato calcolato in base al volume di campionamento comunicato dal committente. Campi letti 400. Nel caso non vengano rilevate fibre viene indicato il valore del limite di quantificazione assunto come 0,5 fibre per il numero di campi letti in relazione ai litri campionati dichiarati. Comune di Bollate 12 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 PROGRAMMA DI CONTROLLO MCA (d.g.r. 6777/2008) Qualora in un edificio venga riscontrata la presenza di amianto, sono previsti a carico del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che si svolge all’interno dell’edificio, adempimenti rivolti ad evitare l’insorgere di situazioni potenzialmente pericolose per la salute degli occupanti. Per ottemperare a ciò, è necessario adottare un programma di controllo, come previsto dal D.M. 6 settembre 1994 - capitolo 4. In particolare il responsabile dello stabile deve: designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive. Tale ruolo può essere ricoperto, in via non esclusiva, dal coordinatore per le bonifiche dei materiali contenenti amianto, o comunque da operatori con manifestata competenza in materia; tenere idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei materiali contenenti amianto (MCA). Allo scopo, è utile utilizzare il modulo proposto nell’allegato 5 del D.M. 6/9/94. È, infine, necessario rendere identificabile il MCA con idonee segnaletiche, al fine di evitare situazioni di pericolo durante le fasi di manutenzione; redigere specifica procedura per l’esecuzione in sicurezza degli interventi di pulizia e di manutenzione che possono interessare i MCA; informare le persone occupanti l’edificio circa la presenza dei MCA e fornire loro idonee norme comportamentali; in caso di presenza di amianto in matrice friabile, commissionare a personale qualificato l’esecuzione di controlli, con frequenza annuale. Ciascun esito deve essere adeguatamente documentato ed inoltrato, in copia, all’ASL territorialmente competente, la quale può richiedere ulteriori accertamenti. Nell’occasione di attività di manutenzione e custodia si possono verificare tre situazioni: 1. interventi che non comportano contatto diretto con l’amianto. Per questi tipi di interventi non sono richieste particolari precauzioni: è sufficiente che i MCA presenti siano ben segnalati in modo da evitarne il contatto accidentale; 2. interventi che possono interessare accidentalmente i materiali contenenti amianto. Per questa tipologia di interventi è necessario, in fase preliminare, proteggere i MCA da contatti accidentali; inoltre, i lavoratori che intervengono devono indossare idonei dispositivi di protezione individuale; 3. interventi che intenzionalmente disturbano zone limitate di materiali contenenti amianto. Questa tipologia di intervento deve essere effettuata da ditte specializzate ed abilitate agli interventi di bonifica. Gli interventi devono essere preceduti dalla presentazione all’organo di vigilanza dell’apposito piano di lavoro (ai sensi dell’art. 59-duodecies del d.lgs. 626/94) o dalla notifica (art. 59-sexies del d.lgs. 626/94). Gli addetti alla bonifica devono indossare dispositivi di protezione individuale. Il materiale di risulta e i DPI devono essere smaltiti come rifiuto contenente amianto. Comune di Bollate 13 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 Per quanto riguarda i pavimenti in vinilamianto presenti all’interno degli edifici si rileva che i n questo tipo di materiali l’amianto è fortemente inglobato con la matrice resinosa ed il rilascio di fibre è estremamente improbabile. La presenza di questo tipo di pavimentazione impone comunque che particolare cura debba essere disposta nelle operazioni di pulizia ordinaria, si raccomandano pertanto: l’effettuazione delle pulizie con stracci umidi; evitare l’uso di macchine lucidatrici con spazzole abrasive o altre apparecchiature in grado di sollecitare fisicamente le superfici in vinil-amianto; incerare i pavimenti periodicamente. Il pavimento va mantenuto in buone condizioni. TECNICHE DI INTERVENTO SU SUPERFICI E PRODOTTI IN VINIL-AMIANTO (d.g.r. 6777/2008) Pur considerando il vinil-amianto un manufatto riconducibile alla categoria dei materiali contenenti amianto in matrice compatta, la rimozione dello stesso può comportare situazioni espositive fortemente differenziate tra loro, in relazione alle quali risulta necessario adottare misure di prevenzione e protezione variabili che, in alcuni casi, possono arrivare ad essere le stesse previste per le attività di rimozione dell’amianto in matrice friabile. La variabilità delle situazioni espositive dipende prevalentemente da: presenza di amianto nella colla e/o nel massetto di fondazione; percentuale di amianto presente nel manufatto (pannello/piastrella); facilità di distacco della piastrella dalla colla e conseguente diversa modalità operativa di rimozione; estensione della superficie da bonificare. Inoltre, per quanto attiene all’assetto del cantiere, occorre considerare: se i lavori si svolgono o no in prossimità di locali utilizzati come luogo di vita o di lavoro. se, al termine dei lavori di rimozione, i locali bonificati saranno riutilizzati o meno. Se viene riscontrata la presenza di amianto nella colla utilizzata come mezzo di fissaggio o nel massetto, vanno adottate le stesse misure di prevenzione e protezione che si impiegano per la rimozione d’amianto in matrice friabile; quindi, occorre predisporre adeguati confinamenti statici e dinamici dell’area di bonifica e prevedere la restituibilità dell’area. Se la colla o il massetto non contengono amianto, per valutare le misure di prevenzione e protezione più adatte, vanno presi in considerazione ulteriori criteri quali la percentuale di amianto presente nelle piastrelle o nel massetto (bassa percentuale/alta percentuale), la modalità di rimozione dei materiali (manuale/meccanizzato) e l’estensione dei lavori (piccole superfici/grandi superfici). Se l’intervento di rimozione riguarda manufatti in vinil-amianto contenenti una bassa Comune di Bollate 14 VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 2013 percentuale di amianto (fino al 2%) ed interessa piccole superfici (fino a 50 mq), vanno adottate le stesse misure di prevenzione e protezione che si impiegano per la rimozione di amianto in matrice compatta, prevedendo un monitoraggio in M.O.C.F. prima, durante e al termine dei lavori. Se si effettua la rimozione di manufatti in vinil-amianto contenenti una percentuale di amianto superiore al 2%, relativa a superfici maggiori di 50 mq, ricorrendo nell’eventualità a strumenti meccanici, le misure di prevenzione e protezione da adottare sono le stesse previste per la rimozione di amianto in matrice friabile. In tutte le situazioni non rappresentate, è necessario valutare caso per caso quali misure di prevenzione e protezione tutelino adeguatamente i lavoratori, essendo inteso che, in casi dubbi, è bene optare per il livello di protezione più alto. Gli interventi di riparazione devono interessare modeste superfici: occorre effettuare i lavori utilizzando esclusivamente attrezzi manuali ed adottando le stesse misure preventive e protettive previste per materiali contenenti amianto in matrice compatta. VALUTAZIONI E CONSIDERAZIONI FINALI (sulla base delle indagini al 23.04.2013) Scuola Elementare Via Montessori: le analisi di laboratorio hanno confermato la presenza di amianto del tipo crisotilo nel materiale vinilico della pavimentazione ma non nei prodotti collanti e nel massetto sottostante. La pavimentazione, durante il sopralluogo, risultava essere in buono stato di conservazione. Circa l’effettivo pericolo di rilascio delle fibre di amianto dal manufatto in esame si fa presente che l’asbesto contenuto nelle piastrelle è saldamente inglobato nella matrice vinilica che, anche se sottoposta a continue sollecitazioni, difficilmente rilascia fibre in forma aerodispersa. Bisogna in ogni caso evitare interventi maccanici che possano causare il taglio, la perforazione o comunque un grave danneggiamento della pavimentazione vinilica. Le analisi ambientali effettuate nell’aula bidelleria (vedere il dettaglio a pagina n. 11, 12 della presente relazione), dimostrano che la quantità di fibre aerodispere nell’area esaminata, durante una normale giornata lavorativa, si colloca abbondantemente al di sotto del limite di 20 ff/l che è la soglia cautelativa stabilita dalla normativa di settore. L’applicazione dello strumento di valutazione con metodo di VERSAR, ha comunque evidenziato come la sostituzione delle coperture viniliche sia un’intervento necessario, anche in concomitanza ad interventi di manutenzione e ristrutturazione programmati. Solbiate, li 24.04.2013 Il tecnico incaricato ________________________________ Comune di Bollate 15