luglio 2010 - Torre Alfina Blues Festival

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luglio 2010
Torre Alfina | Acquapendente (VT)
www.torrealfinablues.com
main sponsor
Con il patrocinio di
Ambasciata degli Stati Uniti d’America
Regione Lazio, Provincia di Viterbo
Comune di Acquapendente
Ass.ne Turistica Pro-loco Torre Alfina
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Il presidente ci parla
del Festival
In questa edizione, si è inteso esaltare la valenza culturale
dell’evento, proponendo uno spettacolo di prosa e musica
incentrato sulla storia del blues; ospite d’eccezione,
il giornalista e critico musicale Adriano Mazzoletti,
autore di numerose ed autorevoli pubblicazioni sul blues,
analizzato tanto come fenomeno musicale, quanto come
entità culturale profondamente radicata nel tessuto socio
economico americano, il quale, accompagnato da Mark
Hanna, artista eclettico, costante presenza al Torre Alfina
Blues Festival, proporrà un excursus di questo genere
musicale, dalle origini del Delta del Mississipi, al blues
elettrico di Chicago.
Graditissimo ospite dell’evento, l’Addetto Culturale,
Mr. David Mees, ed i dirigenti della Cultural Section
dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, la quale,
anche quest’anno, ha concesso il proprio patrocinio
alla manifestazione.
»
Siamo giunti alla sesta edizione estiva di
una manifestazione in continua crescita,
preceduta da una sua prima versione invernale,
anch’essa pienamente riuscita.
Molte le novità, specie sotto il profilo musicale, anche se le
linee guida sulle quali è stata concepita la manifestazione
restano immutate.
Prima fra tutte la gratuità dei concerti, pilastro portante
della promozione del territorio acquesiano.
Infatti, continua a rimanere ben radicata nelle menti degli
organizzatori e dei politici locali, l’idea che la permanenza,
nell’ambito del territorio, del turista, dell’appassionato o
dello spettatore occasionale, debba essere incentivata in
ogni modo, per prolungare la durata media del soggiorno.
Sotto tale profilo, il Festival si propone, ancora una volta,
come un attrattore culturale attraverso il quale veicolare il
flusso turistico alla conoscenza delle bellezze monumentali
e paesaggistiche di un territorio ancora incontaminato,
ricco di storia e di tradizioni.
Tale attestazione di stima e rinnovata amicizia, costituisce
motivo di vanto ed orgoglio per tutti coloro che si sono
adoperati per la buona riuscita della manifestazione e
suggella, ancora una volta, il legame di sincera amicizia con
i rappresentanti di una cultura profondamente condivisa da
una intera generazione di giovani, i quali hanno assunto la
musica di quegli anni quale colonna sonora dei cambiamenti
socio-culturali dei quali sono stati protagonisti.
Un altro elemento di richiamo è, senza dubbio, costituito
dall’ampliamento del numero dei componenti della Torre
Alfina Blues Band.
Come già accennato nella mia presentazione alla edizione
Winter del Blues Festival, dopo cinque edizioni estive ed
una prima edizione invernale, era fisiologico che tra gli
artisti presenti ad ogni edizione dell’evento si creasse un
circuito di affezionati.
è nata così l’idea di formare una band del festival alla quale
affidare il non facile compito di introdurre i gruppi clou di
ogni sera, nonché di promuovere e gestire le jam sessions
che, usualmente, si tengono presso il Club di Mezzanotte,
alla chiusura di ogni serata.
una manifestazione in continua crescita...
residente da anni negli States e David Keckhut, giovane
ma già promettente cantante.
Ai due si aggiunge Shawn Rivera, anche lui proveniente da
Los Angeles, voce soul della Torre Alfina Blues Band, ben
conosciuto dagli affezionati della manifestazione per la sua
partecipazione alle ultime edizioni del festival.
Completa il gruppo la cantante Jacqueline Ferry (Jackie),
artista di spettacolo già conosciuta in Italia per aver
partecipato alla edizione 2003 del Festival di Sanremo,
ma soprattutto nota in questi ultimi anni per la sua carriera
teatrale, nell’ambito del musical.
Una nutrita schiera di star del panorama internazionale
blues, completa la carica di novità di questa edizione:
Ruthie Foster e Dede Priest, vere regine del soul e del blues
saranno le evening star insieme ai chitarristi blues Michael
Burks e Rusty Wright, completa la serie il graditissimo
ritorno di Earl Thomas a capo di una formazione R&B di
grande prestigio, per essere stata la band di Ike Turner.
Pur in presenza di marcate innovazioni, rivolte ad accrescere
il livello artistico e culturale della manifestazione, l’anima
dell’evento resta immutata e, soprattutto, resta inalterata
quell’atmosfera surreale evocata dal contrasto fra la
solennità del borgo medievale e la modernità del genere
musicale proposto, accompagnata da un clima di profonda
comunanza che lega gli artisti con il pubblico.
Ed è proprio questo particolare clima che distingue il Torre
Alfina Blues Festival dalle altre manifestazioni, magari
ben più blasonate; la capacità di far sentire lo spettatore
protagonista insieme agli artisti, di una grande festa fra
dei vecchi amici che, ogni anno, si ritrovano insieme per
godere di una comune passione: Il blues in tutte le sue
forme ed evoluzioni.
Come sempre, a me nel salutarVi non resta che augurare
a tutti buon ascolto, non senza aver prima ringraziato
coloro che si sono prodigati per la buona riuscita della
manifestazione, nonché la Croce Rossa Italiana Comitato
Locale Acquapendente Torre Alfina e Proceno, che, con la
propria presenza, ne garantirà l’ordinato svolgimento.
è toccato a Simone Sello, chitarrista italiano, trapiantato
ormai da anni a Los Angeles, la realizzazione di
tale progetto.
Per questa edizione del festival, in una sorta di ponte virtuale
con Los Angeles, la formazione è stata implementata
con due nuovi arrivi, Andrea Scuto, chitarrista anche lui
Associazione Torre Alfina Blues
Il Presidente
Carlo Di Giuliomaria
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Il borgo di Torre Alfina
notti di magia e note...
A Re Desiderio, re d’Italia nell’VIII secolo d.C., risale il
primo nucleo urbano di Torre Alfina e da allora, come
per incanto, sembra che il nome di quel primo amante
di questo luogo ne abbia segnato il profilo e la storia.
Desiderio di bellezza, è ciò che viene esaudito camminando
sui vicoli pietrosi del comune, guardando la soavità
e delle piccole case di roccia, i pergolati, i comignoli,
e il cielo illuminato da stelle luminose e quasi irreali.
Luogo dove la notte e i desideri restano aggrappati sui tetti.
Anche così nascono combinazioni che sembrano fatte per
portare gioia e stupore, piccole e grandi coincidenze di
tempo e luogo che rendono la vita costellata di infiniti attimi
in cui si intuisce il significato della parola “armonia”.
Torre Alfina, è uno dei borghi più beli d’Italia e in questi
luoghi scivola sinuosa la forza, la gioia e la seduzione della
musica Blues, le note che vagano sino a tardi, per dilatare il
tempo quando tutto si fa più intimo.
Evento patrocinato dall’Ambasciata USA, che accende
questo luogo di soli 450 abitanti, come dal di dentro
aggiungendo incanto a incanto. Avis segue questa
manifestazione sin dalla sua nascita, ha creduto nella
sua evoluzione, e si è immersa a pieno titolo nella magia
del luogo.
»
Ci sono luoghi talmente unici che
nel momento stesso in cui te ne allontani
sembrano appartenere al mondo
dell’immaginario ci sono occasioni da non
perdere e il Torre Alfina Summer Edition
riempirà di pace e stupore il vostro animo.
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Mike Bloomfield
il blues bianco
Alla fine degli anni ’60, ero ancora bambino ed iniziavo ad
approcciare la chitarra elettrica, in un universo musicale i
cui i suoni erano quelli delle prime rock blues band, che si
affacciavano alla ribalta dopo il tramonto del Beat.
Fu in quegli anni che, più per curiosità che per una vera
conoscenza del genere musicale, acquistai in un negozio
di dischi un LP della CBS il cui titolo era “Super Session”,
attratto, per la verità, dalla foto del chitarrista, immortalato
mentre suonava una Les Paul Standard.
Con il senno del poi, posso affermare con certezza che
quel disco costituisce una pietra miliare nel mondo del rock
blues, per avere consegnato alla storia un gruppo, creato ad
hoc, in studio, dei più geniali e creativi musicisti dell’epoca.
Tra costoro, considerata la mia dichiarata passione
chitarristica, ritengo doveroso ricordare il grande Mike
Bloomfield, protagonista insieme al tastierista Al Kooper,
dei brani incisi sul lato A dell’LP.
Mi sia consentito, quindi dedicare queste poche righe
alla memoria di un grande innovatore della chitarra blues,
portatore di un proprio stile ricco di fraseggi delicati, ma con
un sound al tempo stesso, incisivo, creato, certamente dal
magnete al ponte della sua Gibson, montato “controfase”,
rispetto al magnete al manico.
Michael Bernard Bloomfield (Chicago, 28 luglio 1946 –
San Francisco, 15 febbraio 1981) è stato un chitarrista
statunitense, famoso per il suo stile fluido ed espressivo,
è stato uno dei più importanti esponenti e fautori del blues
revival a Chicago nella seconda metà degli anni ’60.
La primissima esperienza di Bloomfield risale al lontano
1965, quando assieme al suo caro amico e collega Al
Kooper, fu scritturato come sessionman nel celeberrimo
album di Bob Dylan Highway 61 Revisited con il quale
ottenne già una certa notorietà.
»
The Paul Butterfield Blues Band
Bloomfiled assieme ad un altro astro nascente del cosiddetto Blues
Revival della Chicago di metà anni ’60, Elvin Bishop, al tastierista
Mark Naftalin e soprattutto al celebre Paul Butterfield, diede vita
alla celeberrima omonima The Paul Butterfield Band, il cui biglietto
da visita è rappresentato dalla suite di 12 minuti East-West, con
geniale operazione di contaminazione tra blues, rock, jazz, rock
psichedelico e ritmi raga di estrazione orientaleggiante.
»
The Electric Flag Paul Butterfield
Gli Electric Flag furono costruiti da Mike Bloomfield e Barry
Goldberg (anche lui presente nel LP Super Session) nella primavera
del 1967 con l’intento di creare una “All American Music Band”, un
gruppo nel cui stile fossero inclusi tutti i generi fondamentali della
musica americana.
In estate il gruppo debuttò al “Monterey Pop Festival”. In concerto
il successo fu immediato: Electric Flag era una macchina poderosa
in grado di destreggiarsi in differenti territori musicali mettendo in
luce le varie personalità del gruppo. Fra i primi a notare il gruppo fu
Peter Fonda, che li coinvolse nella colonna sonora di The Trip (“Il
Serpente di Fuoco”), film di Roger Corman di cui fu protagonista.
Con il supporto di ottimi autori e di elevate doti tecniche individuali,
gli Electric Flag realizzarono nel 1968 “A Long Tinme Comin’”
una miscela di R&R, blues elettrico, R&B tipo Stax e pop/rock con
divagazioni psichedeliche. Su tutto il cd spiccano la cover degli
Howlin’ Wolf “Killing Floor”, “Groovin’ is easy” e la bellissima “You
don’t realize”.
Purtroppo, come spesso accade per gli artisti espressione di un
particolare genio musicale, Michael Bloomfield ha cessato la sua
esistenza prematuramente, fu, infatti, trovato morto per overdose
nella sua auto a San Francisco il 15 febbraio 1981.
A lui, ancora oggi, il ringraziamento per avermi aperto un mondo
musicale, all’epoca per me sconosciuto, con due brani del L.P.
Super Session, completamente strumentali: Really e Stop.
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L’organo Hammond
quel particolare “click”
L’organo Hammond è un organo elettrico progettato e
costruito da Laurens Hammond. Nonostante esso fosse
in origine destinato alle chiese in alternativa ai più costosi
organi a canne, trovò largo utilizzo nel jazz, blues, musica
gospel e, in misura inizialmente minore ma poi sempre
crescente, per il rock e il pop.
Ancora oggi il particolare sound rende lo strumento unico
ed insostituibile, infatti, nonostante il progresso della
tecnica, i moderni sintetizzatori non sono ancora in grado di
replicarne perfettamente il suono, oltre che, per le specifiche
caratteristiche costruttive, il “tocco” dei tasti conserva una
propria specifica caratteristica.
L’invenzione del poliedrico ingegnere statunitense fu svelata
al pubblico nell’aprile 1935 e il primo modello, il Model A,
fu disponibile nel giugno dello stesso anno. L’organo fu
suonato dal vivo alla stazione radio Wind da Milt Herth, che
aveva iniziato a suonarlo non appena era stato inventato.
È stato anche ampiamente utilizzato nelle cappelle militari
statunitensi durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
La stessa familiarità dei soldati con lo strumento può aver
contribuito in qualche misura alla popolarità crescente
dell’organo nel periodo post bellico.
Altre caratteristiche che sono state aggiunte agli
organi Hammond comprendono un vibrato di natura
elettromeccanica. Il particolare “click” associato alla
pressione del tasto che in origine era considerato un difetto
di progettazione, velocemente è entrato a far parte del
“sound” specifico degli Hammond, tanto che le moderne
imitazioni degli organi Hammond lo riproducono fedelmente.
Inizialmente non fu affatto semplice imitare con l’elettronica il
suono degli Hammond, soprattutto per via della complessa
e delicata connessione tra le fasi dei tonewheel, difficile da
riprodurre con la circuiteria elettronica.
»
GLI Anni ‘50
Negli anni cinquanta, musicisti jazz, tra cui Jimmy Smith iniziarono
ad usare il suono caratteristico dell’organo e, negli anni sessanta,
l’organo Hammond divenne popolare tra i gruppi di musica pop e
molto usato sulla stazione radio pirata britannica Radio 390.
Il suono dell’Hammond, così spinto e caratteristico, divenne ancor
più popolare quando tra gli anni ’60 e gli anni ’70 artisti rock del
calibro di Keith Emerson (Emerson, Lake & Palmer), Rick Wakeman
(Yes), Dave “Baby” Cortez, Booker T. Jones, Al Kooper, Brian Auger,
Jon Lord, Rick Wright, Tony Banks, Billy Preston, Steve Winwood
(Traffic) e Ian McLagan lo utilizzarono per i loro pezzi.
»
OGGI
Oggi la sua popolarità è in continua crescita grazie al “ritorno” del
suono analogico e ad alcuni giovani ma già grandi musicisti che
lo hanno eletto come strumento di riferimento nonostante non
sia in produzione da decenni, tra cui non si può non citare Joey
Defrancesco, John Medeski (Medeski Martin & Wood), Tony
Monaco, Larry Goldings e numerosi altri.
Anche in Italia, specialmente negli anni ’70, furono molti gli artisti
impegnati nell’ambito del progressive rock che usarono l’organo
Hammond nei loro brani: ad esempio, Flavio Premoli, tastierista
della Premiata Forneria Marconi in quasi tutte le canzoni, Demetrio
Stratos, cantante e polistrumentista degli Area, lo suona nel celebre
intro del brano “Luglio, agosto, settembre (nero)”, contenuto
nell’album “Arbeit macht frei (album)” (1973), Joe Vescovi dei
“Trip”, oppure è suonato da Franco Battiato nel brano “Il silenzio
del rumore”, contenuto nell’album Pollution e Tony Pagliuca del
gruppo Le Orme e da Beppe Carletti, fondatore e tastierista attuale
del gruppo dei Nomadi.
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Non solo musica!
appuntamenti
Il Torre Alfina Blues Festival non offre solo musica, ma
anche tanti appuntamenti legati alla natura, all’arte e
all’enogastronomia.
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MUSEO DEL FIORE
Per la prima volta l’apertura del Torre Alfina Blues Festival
si terrà presso il Museo del Fiore, con un evento finalizzato
a celebrare i quindici anni di questo incantevole piccolo
museo naturalistico nei boschi della Riserva Naturale
Monte Rufeno.
Giovedì 15 luglio alle ore 18:45 la Torre Alfina Blues Band accoglierà
ospiti, personalità ed appassionati per un concerto acustico
durante il quale si potranno degustare alcuni prodotti tipici del
territorio. Nei giorni successivi, da venerdì 16 a domenica 18, dalle
10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00, il Museo del Fiore resterà
aperto ad ingresso gratuito con la terza edizione dell’attività Fiori
in Musica, con visite tematiche e nel tardo pomeriggio, dalle ore
17:00 alle 19:00, laboratori sulla creazione di strumenti musicali
con piante e elementi naturali.
»
CENA E MUSICA SOTTO LE STELLE
La musica dal vivo, il castello di Torre Alfina come fondale, il
cielo e l’atmosfera di una serata magica: ogni anno questa
cena è uno degli appuntamenti più emozionanti per tutti
coloro che vi prendono parte.
Quest’anno la cena si tiene venerdì 16 luglio alle 20:30, con un
menu studiato appositamente per la serata e preparato con i
prodotti tipici del territorio, il tutto condito con dell’ottima musica
dal vivo… della grande Dede Priest!
// Per info su costi e prenotazioni: Ristorante Nuovo Castello
Telefono 0763 716106 - [email protected]
»
PRANZO IN BLUES
è una novità del Festival! Un modo per conoscere e vivere
il territorio circostante al Borgo di Torre Alfina. Il pranzo in
blues è pensato per chi non si accontenta di sentire musica
dal tardo pomeriggio in poi, ma vuole godersi una giornata
di relax all’aria aperta, gustando anche un buon pranzo.
La musica dal vivo, un bellissimo agriturismo immerso nel verde,
un pranzo informale all’aperto a base di prodotti tipici del territorio.
Il pranzo blues si terrà sabato 17 luglio alle 13:00 all’agriturismo
Belvedere, a poche centinaia di metri dal Main Stage del Festival.
// Per info su costi e prenotazioni: Agriturismo Belvedere
Telefono 0763 716041 / 02 - [email protected]
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Il Festival
e la comunicazione
segui il ritmo...
L’Associazione Torre Alfina Blues ha come oggetto
la promozione della musica afro-americana, da qui la
decisione di rendere disponibili i contenuti musicali del
Festival anche al di fuori della rassegna live.
»
La musica a casa
Di tutte le edizioni è disponibile una registrazione di alta
qualità su Compact Disc, che può essere richiesto scrivendo a
[email protected]
»
La musica sul Web
Siamo presenti nei principali social network ed in alcuni di essi,
come Facebook e LastFM, rendiamo disponibili brani in streaming.
Anche sul nuovo sito è possibile ascoltare brani delle varie edizioni.
www.torrealfinablues.com
»
La musica ovunque
In treno, sul computer, durante lo sport. Dall’inizio del 2010 è
possibile scaricare la musica del Festival in formato digitale dalla
piattaforma iTunes, sono già disponibili le edizioni 2007 e 2008.
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EVENTi ENOGASTRONOMICI
Come ARRIVARE IN AutO
L’udito, l’olfatto ed il palato sono i tre gusti
che vengono stimolati dalle cene, i pranzi e le
degustazioni durante il Torre Alfina Blues Festival.
Autostrada A1, uscita di Orvieto
// Il ricavato degli eventi enogastronomici sarà
devoluto alla città di Biloxi, Mississipi
// Seguire le indicazioni per Castel Viscardo.
// Superato l’abitato di Castel Viscardo,
si trova il bivio per Torre Alfina
SS CASSIA DA SIENA (NORD)
// Seguire le indicazioni per Acquapendente
// Superato l’abitato, svoltare a sinistra
al bivio per Torre Alfina
MAIN STAGE
La piazza centrale di Torre Alfina ospita il palco
principale sul quale transitano gli artisti principali
di fama nazionale ed internazionale.
SS CASSIA DA VITERBO (SUD)
// Appena giunti ad Acquapendente
svoltate subito a destra al bivio per Torre Alfina
// Gli opening del main stage sono offerti da
Gioacchini Sante Impresa di Costruzioni Sas
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APERITIVO MusICALE
Al calar del sole si godono aperitivi con un
sottofondo musicale raffinato, a Piazza Castello
o in altri splendidi angoli del nostro territorio.
// Per la musica durante gli aperitivi
si ringrazia Pacchiarotti Vini
CLUB DI MEZZANOTTE
Una piazzetta raccolta, il contatto diretto
tra spettatori ed artisti, con graditi ospiti e
indimenticabili jam session.
// Per il Club di Mezzanotte si ringrazia
La Romana Farine srl
BORGO DI
TORRE ALFINA
IN TRENO per torre alfina
Stazione di orvieto
// poi proseguire con un’auto noleggiata con Avis
Main
Stage
Aperitivo
Musicale
viaggio IN aereo
aereoporti di roma
// con un’auto noleggiata con Avis lungo la SS Cassia
fino ad Acquapendente e quindi per Torre Alfina
Club
Mezzanotte
main sponsor
partner
continua a seguire il ritmo su...
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Il programma del Festival
giovedì
summer edition 2010
sabato
15 lugliO
17 lugliO
Museo del fiore
Piazzale Sant'Angelo
19:00 Celebrazione
dei 15 anni del Museo
21:30
OPENING
David Keckhut e
Torre Alfina Blues Band
Shawn Rivera,
Mark Shattuck e
Torre Alfina Blues Band
22:30 CONCERTO
Rusty Wright Band
acoustic concert
BAR borgo antico
piazzale del castello
23:00 OPENING
19:00 LA STORIA DEL bLUES
BeBlues
21:30
Adriano Mazzoletti e
Mark Hanna
00:00 CONCERTO
BeBlues
00:00 CONCERTO
22:30 CONCERTO
Ruthie Foster
di Adriano Mazzoletti
musica di Mark Hanna
BAR borgo antico
23:00 OPENING
OPENING
Harold Bradley Band
Racconti Blues
Sahwn Rivera,
Jacqueline Ferry e
Torre Alfina Blues Band
Piazzale Sant'Angelo
Sahwn Rivera,
Jacqueline Ferry e
Torre Alfina Blues Band
01:00 JAM SESSION
Fine concerti ore 02:00
01:00 JAM SESSION
Fine concerti ore 02:00
13:00 pranzo con musica
Shawn Rivera, Jacqueline Ferry, David Keckhut, Mark Shattuck e Torre Alfina B.B.
Info e prenotazioni: Agriturismo Belvedere Tel. 0763/716041
venerdì
domenica
16 lugliO
18 lugliO
Piazzale Sant'Angelo
piazzale del castello
20:00 live Acustico
Shawn Rivera,
Jacqueline Ferry e
Torre Alfina Blues Band
21:00 CONCERTO
Dede Priest
21:30
OPENING
B.A.B.S.
SPAZIO PER GRUPPI LOCALI
22:30 CONCERTO
Michael Burks
CoN POSSIBILITà di cena
BAR borgo antico
piazzale del castello
19:30 HAPPY HOUR MUSIC
23:00 OPENING
BeBlues
Mark Shattuck,
David Keckhut e
Torre Alfina Blues Band
00:00 CONCERTO
David Keckhut,
Mark Shattuck e
Torre Alfina Blues Band
Acoustic concert
Piazzale Sant'Angelo
21:30
BAR borgo antico
22:30 OPENING
OPENING
Mark Hanna Band
BeBlues
23:30 CONCERTO
22:30 CONCERTO
Earl Thomas
& The Kings of Rhythm
Harold Bradley Blues Band
00:00 CONCERTO
Sahwn Rivera,
Jacqueline Ferry,
David Keckhut,
Mark Shattuck e
Torre Alfina Blues Band
01:00 JAM SESSION
Fine concerti ore 02:00
JAM SESSION
Fine concerti ore 02:00
21:00 CENA AL CASTELLO
con concerto Dede Priest
INFO E PRENOTAZIONI: NUOvo castello - Tel. 0763/716106
main sponsor
partner
continua a seguire il ritmo su...
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Torre Alfina Blues Band
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Jacqueline Ferry si unisce alla band
Dopo cinque edizione era fisiologico che anche tra gli
artisti presenti ad ogni edizione dell’evento si creasse un
circuito di affezionati. è nata così l’idea di formare una
band del festival alla quale affidare il non facile compito
di introdurre i gruppi clou di ogni serata, nonché di
promuovere e gestire le jam sessions fino a tarda notte.
è toccata a Simone Sello, chitarrista italiano trapiantato,
ormai da anni, a Los Angeles, noto, tra l’altro, per la sua
presenza nell’ultimo album di Vasco Rossi Track 2, la
realizzazione di tale progetto.
Oltre a Simone Sello, la formazione musicale annovera
fra i suoi componenti i cantanti Shawn Rivera, David
Keckhut ed il chitarrista Andrea Scuto, anche loro
provenienti da Los Angeles, nonché il cantante Mark
Shattuck, il chitarrista Paolo Benedettini, Carlo Giardina
alle tastiere, Roberto Segala alla batteria, mentre al basso
si alterneranno Marco Polizzi e Marco Vannozzi (ex
“Strade Aperte”, mitica formazione di Antonello Venditti),
quando non impegnati nel compito di fonici ed addetti alle
registrazioni dei concerti “live”.
Completa la formazione la giovane cantante Jacqueline
Ferry, nota per i suoi trascorsi televisivi, nonché per
aver partecipato al 53° Festival della canzone italiana di
Sanremo, categoria nuove proposte.
Jacqueline è, peraltro, un’artista molto versatile, avendo
maturato, malgrado la sua giovane età, numerose
esperienze nel teatro e musical, partecipando come coprotagonista ad importanti rappresentazioni come “West
Side Story” e “Cats”o l’opera rock di Antonio Maiello
“Federico II, la danza del falcone”.
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ARTI
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Rusty Wright
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uno show elettrizzante
Rusty Wright Band è decisamente un elettrizzante ed
esplosivo show che lascia un segno indelebile a chi ha la
fortuna di assistere ad una loro performance.
In pochi anni la band si è messa in grande evidenza tanto
da condividere il palco con personaggi di blues e rock
come Lynyrd Skynyrd, Etta James, Charlie Musselwhite,
Leslie West & Mountain, Janiva Magness, Zac Harmon,
Ronnie Baker Brooks, Blessed Union of Souls, Billy Branch,
Slaughter, Johnny Winter, Alberta Adams, Rory Block, W.C.
Clark, Betty LaVette e Mark Farner.
Ovviamente Rusty Wright è l’ispiratore di questo progetto
artistico che vede, cosa alquanto rara, anche la presenza di
sua moglie, Laurie LaCross-Wright, come chitarrista ma
soprattutto come cantante. I loro duetti vocali insieme al
resto della band, creano un sound vibrante con una miscela
di blues, jazz, rock, country e anche gospel che lascia
sbalordito il pubblico presente incrementando ad ogni
concerto il numero dei loro fans.
»
rusty wright band
> Rusty Wright | chitarra e voce
> Laurie LaCross-Wright | chitarra e voce
> Dave Brahce | tastiere e chitarra
> Andy Barancik | basso
> Pete Haist | batteria
> Eddie Lester | sax e percussioni
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Dede Priest
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un grande ritorno
Dede Priest è cresciuta a Dallas in Texas, sin da piccola
sua madre l’ha incoraggiata negli impegni scolastici ma
soprattutto le ha trasmesso la passione per la musica,
tanto che a soli dieci anni inizia a suonare il violino.
Ma la sua vera passione si rivela ben presto il canto, tanto
da considerare la sua voce il suo strumento preferito ed il
suo talento inizia a formarsi da subito con l’approccio alla
musica Blues e Gospel.
Terminati gli studi e conseguita una laurea in Filosofia,
Dede ha poi seguito il suo cuore scegliendo inevitabilmente
e definitivamente la strada della musica.
Trasferitasi ad Austin, nel Texas, Dede decide finalmente
di trasformare la sua passione facendone allo stesso
tempo anche una professione.
Di lì a poco, inizia a fare spettacoli negli Stati Uniti ed
in Europa. Le sue collaborazioni artistiche le hanno
permesso di condividere il palco con alcuni grandi
della scena blues mondiale come Clarence Gatemouth
Brown, Leon Russell, Tommy Shannon (Double Trouble),
e Harry Belafonte.
»
the blues queen
“The Blues Queen”, questo il suo “stage name”, sta ora
acquisendo riconoscimenti per le sue notevoli ed intense
“performances” caratterizzate da uno stile unico che percorre
senza sbavature le sonorità del Blues, Soul & Jazz.
Dede già ha avuto modo di deliziarci, insieme alla sua
magnifica band, lo scorso inverno in occasione della prima
edizione winter del festival, saprà creare ancora una volta
quella particolare atmosfera che contraddistingue il suo sound,
con una sintesi di blues del profondo sud, sapientemente
miscelato con elementi soul e funky.
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Michael Burks
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iron man
Chitarrista, cantante e compositore, Michael “Iron”
Burks emerge come una delle figure di maggiore spicco
nel panorama del blues internazionale. Vantando uno
straordinario talento naturale e una incredibile presenza
scenica, Michael Burks è un musicista completo che
affonda le sue radici nella tradizione del blues più classico.
Tuttavia il suo show energico ha dei tratti di grande
intensità, convinzione e tanta “anima”. Michael Burks è
semplicemente un uomo dedicato completamente al blues,
così come tutta la sua famiglia. Il padre fu un bluesman di
rilievo, che affiancò personaggi come Lightning Hopkins e
Sonny Boy Williamson.
Nonostante la sua lunga carriera, iniziata già da bambino,
è stata l’uscita dell’album “Make it Rain” come debutto
per la Alligator Records che lo ha portato al successo
definitivo fino ad essere considerato ai giorni nostri come
una vera e propria star del panorama della blackmusic.
Il suo secondo album “I Smell Smoke” ha contribuito
ancor di più alla sua crescita e alla sua popolarità,
forgiando definitivamente un proprio unico stile. Con il suo
ultimo lavoro discografico “Iron Man”, edito su Alligator
Records, Michael ha appena ricevuto ben tre “nomination”
per il Grammy Award 2009 (miglior artista blues maschile
contemporaneo, miglior chitarrista blues, miglior album
rock/blues dell’anno). Iron Man ha tutta la potenza del
blues elettrico e tutta la forza espressiva del rock.
Ci sono passaggi che arrivano a sfiorare il southern
blues, momenti in cui la chitarra sovrasta qualsiasi cosa,
e trascina le canzoni in pieno spirito “live” (che è la vera
natura di Michael Burks).
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rock, soul, blues
La rivista “Blues Revue” recita:
“Burks ha uno stile infuocato con dei soli esplosivi e toni
incredibili... in parte rock, in parte soul, integrando il tutto con
una profonda sensibilità blues”
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una leggenda
Secondo “GuitarOne” recita:
“Michael Burks è una leggenda in crescita”
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Ruthie Foster
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mille sfumature
Ruthie Foster è una eccellente cantante afro-americana
cresciuta in una piccola cittadina a sud est di Waco, Texas,
che si è messa in mostra per una grandissima verve e per
un sound prevalentemente acustico, influenzato da folk,
gospel, blues e soul.
Paragonata più volte a grandi vocalist del passato come
Ella Fitzgerald e Aretha Franklin, Ruthie Foster rappresenta
al meglio il lato più “nero” della attuale Texas Music.
Nelle sue esibizioni ci fa assaporare le sue doti di
performer sul palco, sicuramente il luogo dove meglio
può liberare le sue potenzialità vocali. Il suo repertorio è
particolarmente ampio come influenze, ma su tutto c’è la
sua voce, potente ma al tempo stesso melodiosa, ricca di
mille sfumature e di una amplissima gamma di toni.
Immaginate un Eric Bibb al femminile dalle influenze
più soul e R&B nel suo folk-blues e vi avvicinerete alla
personalità musicale di questa strepitosa soul/folk girl
capace da sola di reinventare la trascendenza del gospel
legandola al folk blues, solo accompagnando il suo canto,
potente e viscerale, con una chitarra acustica.
Pesce fresco tutti i giorni
Cacciagione - Carne alla brace
Primizie di stagione
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Ristrutturazioni edili - Lavori in legno, ferro e alluminio
awards
Il suo ultimo album, “The Truth according to Ruthie Foster”,
uscito nel 2009 e subito nominato ai Grammy Awards, è un disco
sorprendente per la sua intensità e per i suoni curati in ogni dettaglio.
L’album della maturità con il quale la quarantaquattrenne
cantante texana può essere considerata nome di spicco tra i big
della musica internazionale.
Il 6 Maggio 2010 Ruthie Foster ha vinto il Blues Music Awards
2010 nella categoria “Contemporary Blues Female Artist of
the Year”.
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Earl Thomas
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il re del ritmo
Per ben quattro volte vincitore del “San Diego Blues Music
Award”, Earl Thomas rappresenta senza alcun dubbio una
delle voci più originali della sua generazione.
l suoi show sono assolutamente di grande impatto con
arrangiamenti musicali molto ben curati e dove la grande
presenza di palco di Earl Thomas sistematicamente rende
uniche le sue “performance”, grazie alle sue notevoli doti
vocali ma anche alle sue doti straordinarie nel ballo che
finiscono inevitabilmente di coinvolgere il pubblico presente!
Il cantante, nato in Tennesse è vissuto per anni nel nord
della California, ma poi giunge a Memphis dove Earl ha
saputo immergersi completamente nella magica atmosfera
di questa grande città dove il blues, rock, soul e funk si
incontrano e si fondono inevitabilmente.
Earl Thomas ha condiviso il palco con autentiche leggende
quali Etta James, Ike Turner, B.B. King, Dr. John e Les
McCann ed ha suonato dovunque girando in lungo e in
largo gli Stati Uniti e l’Europa.
La formazione che lo accompagnerà è quella che fu del
grande e compianto Ike Turner, recentemente scomparso.
Earl Thomas, nel 2008, proprio per commemorare la
scomparsa dell’artista, incise con questa stessa formazione
un live intitolato “Earl Thomas & the Kings of rhythm live at
Biscuits & Blues”, ispirato ai primi LP della celebre coppia
Ike & Tina Turner.
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Earl Thomas & The Kings of Rhythm
> Earl Thomas | voce
> Seth Blumberg | chitarra
> Armando Cepeda | basso
> Leo Dombecki | tastiere
> Ryan Montana | horns
> Bill Ray | batteria
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Harold Bradley
Un artista ben noto nell’ambiente romano, protagonista
della scena musicale blues fin dalla metà degli anni ’70.
Si esibirà con una band di tutto rispetto, composta dai più
noti ed apprezzati turnisti romani, quali Francesco Isola
alla batteria, Marco Vannozzi al basso, Luca Casagrande
alla chitarra, Andrea Rongioletti alle tastiere, con i quali
proporrà un repertorio blues classico.
Mark Hanna
Una presenza ricorrente al Torre Alfina Blues Festival,
presenta uno show completamente nuovo, con il non
facile compito di affiancare Adriano Mazzoletti, grande
critico musicale e decano dei giornalisti RAI, ideatore
della, allora rivoluzionaria, trasmissione radiofonica DJ.
Mark Hanna, nativo di Buffalo (NY - USA) vive e lavora da
anni in Italia ed ha partecipato a tutte le edizioni di questo
festival, sapendo rinnovarsi ogni anno. Completano la
formazione musicale Moreno Viglione alla chitarra, Fabrizio
Sciannameo al basso, Augusto Zanonzini alla batteria.
Adriano Mazzoletti
Adriano Mazzoletti, insieme a Renzo Arbore e Gianni
Boncompagni, rappresenta il cambiamento e la
trasformazione dei palinsesti musicali portato in RAI
da trasmissioni come appunto “DJ”, “Bandiera Gialla”
e “Per noi giovani”.
Recentemente, presso la sala “Goffredo Petrassi”,
dell’Auditoriom di Roma è stata presentata una sua
compendiosa opera relativa al Jazz in Italia fino
agli anni ’60.
In quell’occasione, tutto il gotha del jazz italiano era
presente sul palcoscenico per esibirsi e festeggiare così
nel migliore dei modi l’opera di un grande giornalista e
critico musicale che ha sistematicamente precorso i tempi,
sapendo proporre trasmissioni radiofoniche e spettacoli di
grande interesse ed attualità.
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ENTE
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Torre Alfina e
Chambre d’amis
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l’arte incontra la musica
Chambre d’amis, il progetto del pittore tedesco Thomas
Lange e dello scultore giapponese Mutsuo Hirano è
giunto alla sua quinta edizione.
Questa iniziativa culturale che ha trasformato Torre Alfina
in uno spettacolare museo all’aria aperta, si ispira all’opera
svolta da Jan Hoet a Gent, in Belgio.
Artisti italiani ed internazionali hanno in questi anni esposto
i loro quadri, sculture, fotografie lungo le vie, le piazze,
le chiese del borgo, rendendo ancora più interessante e
unico il panorama di Torre Alfina.
Il progetto nacque proprio lo stesso anno, il 2005, in cui si
è svolta la prima edizione del Torre Alfina Blues Festival.
Nell’arco di questi anni l’arte espressa da personalità
come Lange e Hirano, innanzitutto, e nomi come Antonini,
Fioravanti, Hirano, Lange, Montalto, Pepparulli, Sarchioni,
Vinci, Calamai, Medaglia, Biganzoli, Monachino, Galli,
Fatto ad Arte, Antonaroli, Lenssen e Taramelli, ha
camminato di pari passo con la manifestazione musicale
del Torre Alfina Blues Festival.
Arte e musica blues hanno plasmato l’anima stessa
del nostro borgo.
»
incontri
> Giovedì 15 luglio
Thomas Lange, ideatore del progetto artistico che ha arricchito
Torre Alfina negli ultimi 5 anni, presenta l’ultima edizione del libro
in occasione dell’apertura ufficiale del Torre Alfina Blues Festival
presso il Museo del Fiore.
> altri appuntamenti
A seguire, potremmo ammirare le opere dell’ultima edizione il 30
luglio ad Acquapendente presso Olimpia Ceramiche, il 31 luglio
al Castello di Montalfina e il 1 agosto a Fornovecchino.
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Avis ti guida sulle note del
Blues a Torre Alfina!
Noleggia la tua auto e partecipa
al Torre Alfina Blues Festival!
Torre Alfina - Acquapendente (VT)
15 - 16 - 17 - 18 luglio 2010
Per prenotare la tua auto a condizioni agevolate
chiedi all’ufficio di noleggio.
www.avisautonoleggio.it