Ragazzi 2013/2014 scuola primaria teatro ragazzi scuola primaria 2013 - 2014 Carissimi insegnanti, in questo libretto troverete le proposte della Stagione 2013-2014 di Teatro per le Scuole, con la speranza che possano soddisfare le vostre esigenze e la vostra curiosità. Tanti fra gli spettacoli scelti raccontano il vissuto interiore dei bambini, il loro mondo, le loro paure e aspettative, affrontando temi delicati e attuali; altri continuano l’offerta degli anni passati proponendo momenti di teatro d’attore, di figura, d’ombra, di oggetti, di narrazione e musicale. Si rafforza la proposta di danza: a fianco dell’ormai consolidato appuntamento con la Compagnia Cosi-Stefanescu - che quest’anno propone una conferenza spettacolo - per i più piccoli i danzatori di Agorà Coaching Project costruiranno sulle note del Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns soli, passi a due e danze corali. Ci sarà posto per il grottesco dell’elefante e delle Tartarughe, il lirismo del Cigno fino al Can Can del gran finale, trascinante danza francese, dove trovano spazio le voci e le danze di più animali, in un’insieme corale ironico e travolgente. Lo spettacolo sarà preceduto da un laboratorio a scuola. Opera Domani quest’anno propone Aida di Giuseppe Verdi: un vero spettacolo d’opera lirica, con cantanti professionisti ed orchestra a cui la platea partecipa attivamente cantando alcune arie. Ancora tanta musica classica e non in Scherzo a tre mani, Dove vanno a finire i palloncini e Canzoncine alte così. Nel primo caso la musica eseguita dal vivo di Béla Bartòk e la pittura di Dario Moretti raccontano storie di boschi, circhi, città e tanto altro. I restanti due spettacoli attraverso la canzone (di Renato Rascel nel primo caso, di Silvano Antonelli nel secondo) ci parlano dei bambini, della loro vita e dei primi “doveri”. Il mondo dei bambini, i loro sogni, paure, gusti e attività sono la materia anche di Mimì e la felicità, spettacolo di narrazione ed oggetti. Alla paura dell’uomo nero e a come superarla è invece dedicato Chi ha paura dell’uomo nero? Ancora una notte buia, rischiarata però dall’arrivo dalle lucciole, uno stregone nero ed un mostro azzurro e morbido animano la narrazione di Lulù. Anche i grandi temi possono essere spiegati ai bambini più piccoli magari con l’ausilio di lavagne luminose o sabbia magicamente manipolata a creare cose e persone. E’ il caso di Di segno in segno, una piccola lezione di scienze, e di Genesi, uno spettacolo che affronta il tema delle Genesi biblica raccontandola in modo poetico. Non può mancare la favola, ma una favola speciale, quella di Unpopiuinlà dove il pubblico, seduto dentro ad un vasino da notte, scopre il paese dove c’è tutto da inventare o quella di C’era una volta un re…no! C’era una volta una principessa, dove le principesse vengono cacciate per aver parlato al momento sbagliato. Oppure quella di Volpino e la luna, l’unica favola scritta da Loris Malaguzzi o quella del Re pescatore, che ha abbandonato tutto per dedicare il suo tempo a pescare un pesce fra milioni di pesci. Voglio la luna, vincitore dell’Eolo Award 2013 come miglior progetto educativo, è uno spettacolo speciale, perché Fabio - affetto dalla sindrome di Down – è un personaggio unico, la cui simpatia è pari solo alla poeticità con cui deciderà di condividere lo splendore della luna con il pubblico dei bambini. C’è posto anche per la grande letteratura: Un canto di Natale porta in scena l’omonimo testo di Dickens. In una piccola scena adagiata sulla cartina di Londra tre musicisti accompagnano il racconto decisamente “moderno” sull’infanzia e sulla costellazione di adulti che la circonda. Per i più grandi si amplia la proposta di temi attuali e propri del teatro civile, perché non è mai troppo presto per riflettere su temi quali i diritti dell’infanzia (Questa zebra non è un asino), la diversità (24583 piccole inquietanti meraviglie), la mafia (Dentro gli spari), l’obesità (Io sono la luna), il riciclaggio dei rifiuti (La tribù del riciclo), la Memoria e la Resistenza (Neve diventeremo). come prenotare l’accesso a teatro Per partecipare a tutti gli spettacoli in programma è necessaria la prenotazione, effettuabile esclusivamente presso l’Ufficio Relazioni con il pubblico della Fondazione I Teatri a partire dal 28 ottobre 2013. Dal 28 al 31 ottobre 2013 saranno accettate esclusivamente le prenotazioni effettuate tramite fax allo 0522.458948 o tramite posta elettronica all’indirizzo [email protected]. Le richieste verranno soddisfatte in ordine d’arrivo, fa quindi fede la data e l’orario di invio delle singole richieste. Per le prenotazioni via fax va impiegato esclusivamente il modulo allegato a questa pubblicazione. Per le prenotazioni via posta elettronica va utilizzato il modulo scaricabile dal sito de I Teatri alla pagina Scuole-Università. Dal 4 novembre 2013 sarà possibile prenotare anche telefonicamente, chiamando i numeri 0522.458950 e 0522.458990, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00, il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Non verranno prese in considerazione prenotazioni inviate prima del 28 ottobre. La prenotazione dei posti sarà ritenuta valida esclusivamente dopo il ricevimento della nostra conferma controfirmata dai docenti. Essendo molto spesso le richieste delle scuole superiori alle disponibilità effettive del teatro, vi invitiamo a comunicare tempestivamente l’eventuale impossibilità a partecipare ad uno spettacolo già prenotato, per consentire ad altre classi di subentrarvi. In caso di disdetta delle prenotazioni per cause che non siano di forza maggiore, la Fondazione I Teatri si riserverà la facoltà di non soddisfare più nel futuro nessuna richiesta proveniente da scuole che non si siano attenute a queste indicazioni. Ricordiamo che al momento della prenotazione è necessario avvertire se nella classe che intende partecipare allo spettacolo vi siano bambini portatori di handicap (in carrozzina, ma anche portatori di altre disabilità) per poter garantire loro posti idonei e facilmente accessibili. Nel caso di forte richiesta, laddove possibile, gli spettacoli previsti con recita unica alle ore 10 potranno essere proposti in replica alle 9 e alle 10,30: vi invitiamo a segnalare da subito nella vostra prenotazione la preferenza d’orario. Prima di prenotare vi invitiamo a verificare la disponibilità dei trasporti, se prenotati direttamente dalla scuola, ed il possesso di tutte le autorizzazioni necessarie all’uscita. Gli spettacoli iniziano alle ore 10,00 se è prevista una sola replica. In caso di doppia recita gli spettacoli iniziano alle ore 9,00 e 10,30, ad eccezione di Aida che avrà due recite alle ore 9,00 e ore 11,00. E’ necessario che le scolaresche arrivino con 15 minuti d’anticipo, per consentire un agevole accesso in sala, per evitare spiacevoli code alla cassa e per garantire l’inizio puntuale delle rappresentazioni. La biglietteria del Teatro sarà aperta a partire da 30 minuti prima dell’inizio della rappresentazione. L’assegnazione dei posti segue il criterio delle fasce d’età, per cui le diverse classi verranno fatte accomodare nei settori più rispondenti all’età dei bambini/ragazzi. In alcuni casi, su indicazione delle compagnie, sarà possibile al termine dello spettacolo fermarsi alcuni minuti a dialogare con gli attori e familiarizzare con gli oggetti di scena. Tale possibilità verrà comunicata il giorno stesso dello spettacolo. trasporti TIL offre la possibilità di trasporto con tariffa convenzionata. Per le scuole del Comune di Reggio Emilia il costo è di € 3 fino a 26 bambini trasportati e di € 2,5 da 27 bambini in su: se indicherete nella scheda di prenotazione la necessità del trasporto sarà nostra cura organizzarlo. Per gli altri comuni della Provincia di Reggio il prezzo dipende dalla distanza e dal numero di persone trasportate: le scuole dovranno contattare direttamente TIL tramite il sig. Luca Caramello al numero telefonico 0522.927631 per richiedere direttamente il servizio. i costi I biglietti hanno un costo unico di euro € 5. Fa eccezione lo spettacolo Aida (€ 8 comprensivo di libretto per ogni partecipante) e Il carnevale degli animali (€ 6 comprensivo di incontro a scuola). Gli insegnanti e gli accompagnatori hanno diritto alla gratuità nei limiti dell’effettiva necessità di custodia dei bambini. Il pagamento dei biglietti e del costo eventuale del trasporto avverrà la mattina stessa dello spettacolo. Vi invitiamo pertanto a preparare l’importo esatto, in modo che il conteggio sia rapido, possibilmente non tutto in monete da 1 euro, e di recarvi in biglietteria appena arrivate per l’emissione dei biglietti. l’informazione Le schede degli spettacoli presenti in questo opuscolo sono necessariamente sintetiche; potete trovare maggiori approfondimenti, foto, video, links, schede didattiche e quant’altro le compagnie hanno messo a disposizione sul sito www.iteatri.re.it nella sezione Scuole Università. Sul sito troverete un’area download dove scaricare questa pubblicazione e i moduli di prenotazione. Ogni variazione di programma e nuovo materiale verrà tempestivamente messo on line. Ci potete sempre raggiungere telefonicamente tutte la mattine dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 14.00, il sabato dalle 9.00 alle 12.00, ai numeri 0522 458950 e/o 458990 per qualsiasi richiesta o chiarimento. Gli spettacoli sono adatti per un pubblico di qualsiasi età. Per ogni singola proposta viene indicata una fascia di età come suggerimento per una migliore comprensione e partecipazione. Vi invitiamo a contattarci all’indirizzo [email protected] e iscrivervi alla nostra mailing list per essere sempre informati su tutte le attività rivolte al mondo della scuola ed ai giovani. Giovedì 21 novembre 2013 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 I ciclo Venerdì 22 novembre 2013 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 I e II ciclo La Piccionaia – I Carrara Teatro dell’Archivolto mimì e la felicità questa zebra non è un asino di Ketti Grunchi, Valter Rado, Elisabetta Mazzullo con Ketti Grunchi voce registrata Sergio Mascherpa scenografia e luci Yurij Pevere Un omaggio alla Convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza età: 3-7 anni tecnica: teatro d’attore e di oggetti durata: 50 minuti biglietto: € 5 Una domenica mattina, tra suono di campane e lenzuola stese, una coccinella maschio posò le sue zampette esattamente sulla punta di un grazioso dito indice. In quell’istante, davanti all’uscio di casa il nonno, guardando una vecchia foto della nonna, si soffiava il naso rumorosamente. Cinque secondi dopo, Mimì decise di contare sulle dita tutte le cose che - al mondo - non le piacevano, compresa la nonna che urlava infilandosi le mani tra i capelli… e di seguito tutte quelle che, a cominciare dallo stare lassù le piacevano… “Mimì e la felicità” nasce da uno studio teatrale intitolato “Foutaises”, presentato a Bologna all’interno di ‘Visioni di futuro, visioni di teatro...’ Festival internazionale di teatro e cultura per la prima infanzia 2011. Il lavoro si ispira alla poetica del regista francese Jean Pierre Jeunet e alla sua ricerca sui concetti “mi piace/non mi piace”. Una collezione di momenti perfetti, ingenui piaceri, accompagnati da piccoli ma importanti disgusti, iniziata per il suo cortometraggio intitolato appunto “Foutaises” e sviluppato nel più noto film “Il favoloso mondo di Amelie”. Ancora una volta Ketti Grunchi per accostarsi al mondo immaginario dei bambini ha lavorato all’interno delle Scuole dell’Infanzia, informandosi su quali sono i sogni e gli incubi dei bambini dei giorni nostri. Lo spettacolo è così un’occasione per riflettere insieme sui gusti, le attività preferite, ma anche sulle difficoltà e sui disagi quotidiani dei bambini. La Piccionaia-I Carrara in più di 30 anni di attività ha vissuto varie trasformazioni, rimanendo fedele alla pratica di un teatro che muta insieme ai suoi spettatori. Una sempre maggiore importanza ha rivestito negli anni la scelta di una dedica particolare, quella rivolta alle giovani generazioni. Storia di un’amicizia più forte della guerra di e con Giorgio Scaramuzzino elementi scenici Maurizio Mastorchio tratto da “Un’asino a strisce” Salani Editore 2013 Nuova produzione età: 8-14 anni tecnica: teatro di narrazione durata: 60 minuti biglietto: € 5 In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra in tutto il mondo il 20 novembre. Talal è un ragazzo che vive nella Striscia di Gaza, una terra devastata in cui migliaia di giovani palestinesi come lui sopravvivono come in una specie di prigione a cielo aperto. Manca il cibo, l’acqua potabile, le scuole. Un giorno Talal fa amicizia con una zebra e il guardiano del piccolo zoo in cui l’animale vive. Le visite allo zoo diventano per il ragazzino uno squarcio di pace, dolcezza e fiducia nella vita che illumina il buio della guerra. Un vecchio guardiano, testimone di questa amicizia, cerca di alimentarla nonostante la guerra. Questa zebra non è un asino vuole essere anche una riflessione sulla Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989. Purtroppo ci mostra come ci sia ancora molto da fare per proteggere e tutelare i protagonisti del nostro futuro. Il Teatro dell’Archivolto diretto da Pina Rando e con la direzione artistica di Giorgio Gallione nasce a Genova nel 1986, rifondandosi sulle basi dell’originale formazione del 1978. Dal 1993 Giorgio Scaramuzzino attore, regista e autore di testi teatrali e di narrativa per l’infanzia diventa responsabile del settore Ragazzi ed Educazione al Teatro: da questo momento specifica attenzione viene rivolta al mondo della scuola. Nell’intendere il teatro come importante strumento di crescita formativa, educativa e culturale, il Teatro dell’Archivolto si è impegnato nel corso degli anni su due versanti: quello delle attività di studio e aggiornamento rivolte agli insegnanti e quello della produzione di spettacoli e organizzazione di rassegne rivolte ad un pubblico di giovani dai più piccoli ai più grandi. Lunedì 2 dicembre 2013 Teatro Ariosto, ore 10.00 I e II ciclo GialloMareMinimalTeatro di segno in segno Ideazione e progetto drammaturgico Vania Pucci luci, scelte musicali e collaborazioni all’allestimento Lucio Diana contributi all’allestimento Simona Salani con Vania Pucci, Adriana Zamboni età: 3–10 anni tecnica: teatro d’attore e videoproiezioni durata: 60 minuti biglietto: € 5 Menzione speciale Stregagatto 1999 Perchè i bambini devono sempre andare a letto anche se non hanno sonno? Perché esistono la notte e il giorno? Perché non si può parlare sott’acqua? Cos’è l’aria? Cosa c’è oltre il cielo? Tutto inizia da una finestra che si apre per la prima volta di notte. E’ il pretesto per cercare di gettare uno sguardo sul mondo…E allora si cerca di capire, di “spiegare” questo mondo fin dalla sua nascita, da quando era piccolo “tanto da stare in una mano”. Si spiega il perché del giorno, della notte, delle stelle, del cielo, dell’acqua, dell’aria, della terra…., e diventa quasi raccontare una fiaba, una storia “fantastica” ma allo stesso tempo molto reale. Una lavagna luminosa aiuta l’attrice a raccontare questi grandi “fatti”. Sullo schermo/fondale si formano linee, segni, disegni, immagini, tutte realizzate in contemporanea da una disegnatrice, che sono di aiuto alla spiegazione/ racconto, qualche volta la precedono, qualche volta la rendono poetica. Così l’attrice interagisce in maniera ludica con le immagini bidimensionali proiettate, manipolate a livello narrativo, in un incontro/scontro tra gesto, parola e segno, Per tutti i bambini che una notte hanno aperto la finestra per guardare il cielo… Il Giallo Mare Minimal Teatro, compagnia di teatro ragazzi di Empoli tra le più innovative dell’ultima generazione. Fin dalla sua nascita ha costantemente seguito un percorso di ricerca drammaturgica e scenica incentrata sul recupero di certi aspetti della tradizione teatrale, riletta a volte in modo originale con gli strumenti della contemporaneità. Il Giallo Mare Minimal Teatro è sempre stato un punto d’incontro e coagulo fra artisti che provengono sia dal mondo del teatro che da svariate discipline comunicative, come le arti plastiche e visive, la scena elettronica, il mondo del video e della musica. Mercoledì 11, giovedì 12 dicembre 2013 ore 9.00 e 10.30 Venerdì 13 dicembre ore 10 Teatro Cavallerizza I e II ciclo Ca’ Luogo d’Arte un canto di natale Racconto in musica testo Marina Allegri regia Maurizio Bercini traduzione in francese di Gabriella Greci con Giulio Canestrelli/Alberto Branca, Pier Giorgio Gallicani, Francesca Grisenti musiche originali di Paolo Codognola eseguite dal vivo da Paolo Codognola, Nicholas Forlani, Stefano Schembari costumi Stefania Coretti luci Maurizio Bercini, Alejandro Zamora età: 5-11 anni tecnica: teatro d’attore con musica dal vivo durata: 60 minuti biglietto: € 5 Questo spettacolo è innanzitutto musica. In una piccola scena adagiata sulla cartina di Londra tre musicisti accompagnano il racconto. Il racconto è uno dei più conosciuti di Charles Dickens: “Il Canto di Natale”. Ci piace Dickens, in questo momento ancora di più, non tanto per il suo linguaggio obsoleto o per la elaborata costruzione del racconto, quanto per il suo sguardo preciso, tagliente, decisamente “moderno” sull’infanzia e sulla costellazione di adulti che la circonda. Non fa sconti Dickens nel “Canto di Natale”, il cattivo è decisamente cattivo, il povero povero, il freddo taglia e uccide. Ma... Ma se si considera con sguardo attento il vero centro della storia: un bambino malato che morirà se le ombre del futuro non muteranno, si capisce che qualcosa può accadere, che il cambiamento non è impossibile ed è nelle nostre mani, nelle mani degli adulti che decidono, scelgono, prendono posizioni. E gli adulti possono essere visitati dagli spiriti del passato, del presente e soprattutto del futuro, possono e devono considerare la loro storia ed avere preveggenza sul futuro, possono e devono cercare di mutare le ombre di questa storia per darle un lieto fine. Nello spettacolo il Natale non è considerato come l’unico giorno dell’anno in cui si possono compattare affetti e rivivere legami, ma come “ogni giorno” che al risveglio può essere considerato una festa, magari senza regali, perché in fondo è... Un lieto Natale a tutti... Cà Luogo d’Arte è un’associazione culturale costituitasi nel 2002 e formata da un gruppo di professionisti dello spettacolo: registi, scenografi, drammaturghi, attori e musicisti. Tra i suoi fondatori Maurizio Bercini, regista e scenografo dei più interessanti spettacoli che il teatro ragazzi abbia mai prodotto in Europa, vincitore di numerosi premi e direttore artistico dell’associazione; Marina Allegri, scrittrice e drammaturga, Alberto Branca attore e direttore artistico di teatri municipali e rassegne e Patrizio Dall’Argine, attore, scenografo, pittore e burattinaio. Cà Luogo d’Arte ha vinto diversi premi sia come miglior compagnia di burattinai d’Italia sia per le sue produzioni. Mercoledì 15 gennaio 2014 Teatro Cavallerizza, ore 10.00 I e II ciclo Giovedì 16, venerdì 17 gennaio 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 I ciclo Scarlattine Teatro Teatro all’Improvviso 24583 piccole inquietanti meraviglie scherzo a tre mani di e con Giulietta Debernardi, Anna Fascendini, Marco Mazza regia Anna Fascendini musiche originali Adalberto Ferrari, Andrea Ferrari spettacolo realizzato con il sostegno di Campsirago Residenza Monte di Brianza Ideazione di Dario Moretti con Dario Moretti e Saya Namikawa musiche di Béla Bartòk età: 6-14 anni tecnica: teatro d’attore, oggetti, videonarrazione durata: 50 minuti biglietto: € 5 Pasquale è un bambino. Come tanti. A suo modo inquietante, come tutti i bambini possono apparire. Pasquale nasce, cresce. Conosce mamma e papà, amici e meno amici, tutti nel mondo e col proprio mondo. La filastrocca, la poesia e la rima infantile sono la voce delle sue storie. 24583 piccole inquietanti meraviglie nasce da un immaginario composito e di grande intensità, che accoglie e restituisce in forma nuova racconti e visioni di Tim Burton, Roald Dahl, Cesare Viviani. E’ una partitura di Physical theatre per tre attori e venti palloncini. I dialoghi si alternano a coreografie, video narrazioni, canti e scrittura in rima. Pasquale è un bambino con un piccolo difetto: ha due grandi denti sporgenti. Li ha fin dalla nascita e sono per lui un vero problema; con l’inizio della scuola Pasquale diventa facile bersaglio delle prese in giro dei compagni. In questo, però, non è il solo: anche Lalla, la bambina dagli occhi a palla, è spesso vittima di ironia e scherzi. Pasquale e Lalla sono entrambe creature fragili, ma sapranno accettarsi e trovare nuova forza non solo dall’amicizia, ma proprio in quella che ritengono essere la loro debolezza. “Una delle più originali ed emozionanti creazioni viste a Vimercate è stata senz’altro l’ultima produzione della compagnia lombarda ScarlattineTeatro. […] Tutto giocato in rima da tre efficacissimi attori, 24583 piccole inquietanti meraviglie risulta essere un tenero e divertito omaggio alla diversità, sorretto da un ritmo di grande e raffinata teatralità…” Mario Bianchi, «Eolo», rivista online, giugno 2011 ScarlattineTeatro è una malattia, infettiva, acuta, contagiosa. Caratteristica dell’età pediatrica, intesa non solo come età anagrafica, ma come età in cui lo sguardo è carico di curiosità e stupore. Se l’hai avuta è un ricordo che ti porti sulla pelle per tutta la vita. Per questo ScarlattineTeatro è le persone che ci lavorano, che ci hanno lavorato, che ci lavoreranno. Lo spettatore è un compagno di viaggio, che vogliamo contagiare e coinvolgere: crediamo che questo sia un bel modo per arricchire il nostro lavoro e dare senso, nel confronto con lo sguardo di chi vive la vita, al nostro fare teatro. età: 2-8 anni tecnica: musica e pittura dal vivo durata: 40 minuti biglietto: € 5 Béla Bartòk, tra il 1908 e il 1909, scrisse 85 arrangiamenti facili per pianoforte, tratti da diverse canzoni popolari ungheresi. Chiamerà questa sua composizione “Pour les enfants”. Partendo da alcuni di questi arrangiamenti, nasce “Scherzo a tre mani”, spettacolo di musica e pittura, realizzato da una pianista (Saya Namikawa) e da un attore/pittore (Dario Moretti), che danno vita a sei brevi storie, intitolate: “Nel bosco”, “Al circo”, “Di notte”, “La città”, “L’uomo del faro”, “Autoritratto”, “La mosca”. Nello spettacolo sono utilizzati differenti brani musicali, che accompagnano la mano del pittore e scandiscono il ritmo e il susseguirsi delle azioni teatrali. Ogni storia è raccontata attraverso la musica e la pittura, ma anche grazie a piccoli oggetti e personaggi, che appaiono all’interno delle scene dipinte e che sono animati come microscopiche marionette. Il pubblico vede il lavoro della pianista e del pittore, mentre segue l’avvicendarsi delle storie, attraverso le immagini che sono proiettate in diretta su uno schermo al centro della scena. L’interpretazione e il rapporto tra il pianista e l’attore/pittore, creano un continuo gioco che si riflette sull’andamento dello spettacolo. Non ci sono parole che accompagnano le storie, ma semplicemente suoni, rumori e giochi vocali, che si alternano e si sovrappongono alla musica di Bartòk. Teatro all’improvviso è una compagnia professionale di teatro per ragazzi, da sempre specializzata sull’immaginario dell’infanzia, sul quale ha costruito la propria poetica in un lavoro di continuo confronto e interazione con i bambini. Fondata nel 1978 da Dario Moretti, che ne è il direttore artistico, scenografo, attore e autore, realizza spettacoli utilizzando varie tecniche e linguaggi, impostando la propria poetica teatrale sul rapporto tra immagine e narrazione. Un “teatro visuale” dove la cura delle scene, il rigore delle immagini e la plasticità delle forme vengono accompagnate e attraversate dalla parola, in un continuo scarto tra la storia e il modo di raccontarla, alla ricerca di leggerezza, piacere, ironia ed emozione. Lunedì 20 gennaio 2014 Teatro Ariosto, ore 10.00 Assemblea Teatro dove vanno a finire i palloncini Martedì 21 gennaio 2014 Teatro Cavallerizza, ore 10.00 I e II ciclo testo di Renzo Sicco canzoni di Renato Rascel musiche e arrangiamenti di Matteo Curallo in scena Cristiana Voglino, Andrea Castellini e Paolo Sicco movimenti coreografici Antonella Dell’Ara regia di Giovanni Boni le pecore sono state realizzate da Paolo Rogantin, lo spaventapasseri è un autentico costume di paglia dei pastori portoghesi età: 3-10 anni tecnica: teatro d’attore e canzoni durata: 50 minuti biglietto: € 5 Dove andranno a finire i palloncini quando sfuggono di mano ai bambini? E’ uno dei deliziosi poetici interrogativi presenti nelle canzoni di Renato Rascel, l’ultimo tra i grandi interpreti della canzone italiana che abbia dedicato uno spazio non indifferente della sua produzione al mondo dell’infanzia. Interrogativi, giochi di parole, simpatici scherzi al posto di sermoni o certezze, questo l’approccio del “piccoletto nazionale” scomparso oltre vent’anni fa. Si recupera la ricchezza di questo fantasioso repertorio che viene reinterpretato da due degli attori in scena. Uno spettacolo, davvero per i più piccini, che con garbo e poesia è anche una guida ad un corretto comportamento civico, per non attraversare “mai la strada se il semaforo segna rosso”, ma anche per aiutare l’ambiente, ovvero “lavarsi sempre i dentini ricordandosi di chiudere bene il rubinetto e non disperdere l’acqua”. E’ una pennellata di colore in un’epoca indubbiamente grigia, tesa. E’ un inno alla raffinatezza e all’eleganza, un’esaltazione – finalmente – della parola italiana e delle sue mille potenzialità semantiche. Un delizioso musical a misura di bambino e ad uso e consumo di adulti in astinenza da poesia. Assemblea Teatro opera a Torino (Italia) professionalmente dal 1976 come sviluppo del gruppo omonimo dal 1967. Da oltre trent’anni realizza interessanti iniziative nella scuola e nel territorio producendo storici spettacoli quali Melofiaba, After punk revolution, Nei segni dell’alveare, Ai ruffiani ai ladri ai bevitori di birra, Il contadino che allevava parole, Il rossetto sull’ostia. Assemblea Teatro, gruppo fra i più vitali del panorama italiano, porta con successo i suoi spettacoli in giro per l’Europa e per il mondo ottenendo ovunque significativi riconoscimenti. II ciclo Compagnia Genovese Beltramo io sono la luna Percorsi sull’obesità Scritto e diretto da Savino Genovese con Viren Beltramo e Savino Genovese costumi di Roberta Vacchetta età: 11-14 anni tecnica: teatro d’attore durata: 70 minuti biglietto: € 5 Segnalato all’unanimità dalla giuria del Festival Giocateatro 2011 della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino per l’elevata qualità artistica del progetto. Semifinalista al Roma Fringe Festival 2013. Io sono la luna è uno spettacolo che non offre soluzioni, informa. Aspetti autobiografici scritti da chi sa cosa significa essere stato un ragazzo obeso si mescolano a testimonianze, studi, dati, rilevazioni per raccontare la storia di un uomo e una donna che vivono il proprio percorso sull’obesità in maniera speculare. “Perchè fare uno spettacolo sull’obesità? Siamo davvero così ciccioni, così sfacciatamente grassi? Forse dovreste fare uno spettacolo sul sovrappeso, mi disse una volta un amico. Perché? Chiesi io. E lui, perché “obesità” è una parola troppo grossa. Obesità è una parola troppo grossa, beh non c’è che dire, il mio amico aveva ragione. Obesità è una parola pesante da ascoltare, è un argomento ingombrante, meglio non menzionarla affatto, perché parlarne? Pensavo: “L’obesità non mi appartiene, non ne sono toccato, posso guardarla dal di fuori, con un occhio distaccato”. In seguito, durante lo studio dell’argomento e la stesura del testo, mi sono reso conto che “l’obesità” mi appartiene, anzi appartiene a tutti. Tutti ne siamo contagiati. Dall’infanzia all’adolescenza, dall’età adulta alla vecchiaia. In quello che mangiamo, nei rapporti con gli altri, nel modo in cui viviamo soprattutto. Non potevo che non rapportarmi con il momento più critico della vita di un uomo: l’adolescenza. Si dice spesso che l’adolescente non è né carne né pesce, trovo che questo esempio sia esplicativo. In questa età si fanno le prime scelte, nascono i primi amori, si decide cosa fare da grandi, ma anche, e non meno importante, si decide cosa mangiare”. Savino Genovese è attore, regista, drammaturgo e formatore. Nel 2008 fonda la Compagnia GenoveseBeltramo con Viren Beltramo, attrice, formatrice e organizzatrice teatrale. “La nostra ricerca ci ha condotti verso quello che definiamo il Teatro d’informazione. Scegliamo sempre argomenti ostici ma del quale sentiamo l’esigenza di dover parlare, usiamo il teatro come mezzo per informare un pubblico di tutte le età e di tutte le provenienze.” Mercoledì 29 gennaio 2014 Teatro Ariosto, ore 10.00 II ciclo Lunedì 3 febbraio 2014 Teatro Ariosto, ore 10.00 I e II ciclo 7grani Stilema Unoteatro neve diventeremo canzoncine alte così Mauro Settegrani chitarra, Flavio Settegrani voce, Fabrizio Settegrani basso di e con Silvano Antonelli automazione pupazzi Giò Gobbi aiuto fuori scena, tecnico luci e suono Sasha Cavalli arrangiamenti musicali Pietro Paolo Marino Un progetto dedicato alla Memoria e alla Resistenza età: 11-14 anni tecnica: concerto folk rock con proiezione di documentari e video durata: 75 minuti biglietto: € 5 Neve diventeremo è un progetto dedicato alla Memoria e alla Resistenza che i 7grani stanno portando nelle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni. Alla base di questo spettacolo c’è la convinzione che la musica, unita alla narrazione dei fatti, può essere uno strumento importante ed efficace per la divulgazione della storia. La canzone omonima è stata ispirata dalla vita del partigiano istriano Radovan Ilario Zuccon deportato nel campo di concentramento tedesco di Buchenwald dai nazisti nel 1944. Rado sopravvisse anche dopo una lunga e travagliata vicenda sotto la dittatura titina in Juogoslavia negli anni ’50 e si stabilì ad Albiolo, un paese in provincia di Como. La sua vicenda fu narrata dallo stesso Rado, che verso la fine degli anni ’70 iniziò a raccontare tutti gli eventi che lo portarono ad entrare nella Resistenza, fino agli arresti da parte dei fascisti prima e dei nazisti poi, la deportazione e infine la liberazione da parte degli Alleati. Il 27 gennaio 2012 i 7grani sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione delle Celebrazioni della Giornata della Memoria al Quirinale. La Presidenza della Repubblica ha curato una prefazione al libretto incluso nel cofanetto del progetto “Neve diventeremo”. Lo spettacolo inizia con la visione di un documentario sulla vita di Radovan. Poi spazio alla musica, mentre scorrono sugli schermi immagini a tema, con brani di De Andrè, Guccini, Bob Marley, Leonard Cohen in una scaletta che è in costante evoluzione. 7grani è una folk-rock band comasca composta da tre fratelli: Mauro, Flavio e Fabrizio Settegrani (chitarra, voce e basso) i cui brani in italiano del primo CD uscito nel 2007 hanno scalato le classifiche di web radio USA, Australia, Europa. Nel 2009, mentre sta ultimando il nuovo album, registra “Neve diventeremo” e realizza il videoclip del brano all’interno del campo di concentramento nazista di Buchenwald. Il video è attualmente in diversi importanti musei internazionali dedicati all’Olocausto. Le monde, storico quotidiano francese, pubblica un’intervista a Mauro Settegrani. Rai international trasmette nella trasmissione “Notturno italiano” una lunga intervista e un servizio sui 7grani. “Linea notte”, la rubrica del tg3 invita Fabrizio in trasmissione per raccontare del video di “Neve diventeremo”. Ritmiche scoppiettanti e melodie orecchiabili fanno da substrato a testi profondi dove l’ironia si propone come soluzione spontanea alle vicissitudini della vita. età: 3-10 anni tecnica: teatro d’attore e pupazzi con canzoni dal vivo durata: 55 minuti biglietto: € 5 Da quasi trent’anni, “giocando” al teatro con i bambini, invento canzoni... “Questo spettacolo ne riunisce una quindicina. Canzoni che parlano dei bambini, della loro vita. Canzoni ideate con loro e per loro. Ogni canzone un piccolo pezzo di mondo bambino. Le ho trovate qua e là: una era impigliata nella maniglia di un armadietto di una scuola materna; una era nascosta dietro la copertina di un libro di fiabe; una galleggiava in un piatto di minestrina; una dormiva dentro a un cuscino; una in un compito di aritmetica; una nascosta nel buio di una cameretta. Per fare uno spettacolo di canzoni però ci vuole un’orchestra. Ed allora ecco la “Toys Band”, una formazione di otto giocattoli che suonano con me: un orso alla batteria, un serpente al flauto, un pagliaccio al pianoforte, due conigli ai saxofoni, un porcellino al violoncello, un elefante al bassotuba, tre dinosauri sono il coro e una rana... batte le mani. E poi... ci sono io... No io non sono un giocattolo, io sono... ma perché mi sono spuntate due scarpe di plastica? Io faccio... ma perché i pantaloni sono diventati a righe? Io dico... ma da dove è sbucato questo farfallino. Io, io che canto le canzoni, quelle alte così. Ed ora... ora siamo pronti per iniziare... uan, ciu,tri...” Silvano Antonelli La Compagnia Teatrale Stilema si costituisce nel 1983 formata da professionisti da anni presenti sulla scena del Teatro Ragazzi. L’infanzia cui la Compagnia tenta di dare voce non è solo fatta di “alunni” o “allievi”. Coloro con cui vogliono parlare sono bambini, sono ragazzi, sono portatori di cultura viva; sono spettatori e cittadini di oggi, prima che, come si è soliti dire e sentire, di domani. Il bambino cittadino è l’interlocutore di un teatro che accetta di definirsi nei confronti della vita e dei tanti modi di parlarsi che la attraversano, di un teatro che svolge una funzione pienamente adulta, perché ascolta ed è ascoltato. Mercoledì 5 febbraio 2014 Teatro Ariosto, ore 9.00 e 10.30 Giovedì 6, venerdì 7 febbraio 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 Fondazione Aida Ca’ Luogo d’Arte la tribù del riciclo unpopiuinlà tratto dall’omonimo testo di Monica Marelli con Anna Benico, Marco Zoppello/Stefano Pietro Detassis e Jacopo Pagliai scene Gino Copelli realizzazione scene Guglielmo Avesani musiche Sara Silingardi video Andrea Maggiolo maschere Nadezhda Simeonova foto Barbara Rigon tecnico audio e luci Claudio Modugno/Matteo Pozzobon drammaturgia e regia Catia Pongiluppi età: 7-14 anni tecnica: teatro d’attore durata: 60 minuti biglietto: € 5 I e II ciclo L’ispettore Closet questa volta è impegnato in una importantissima missione: liberare l’ambiente dai rifiuti che tanti irresponsabili, invece di raccoglierli, differenziarli e permetterne così il riciclo, li abbandonano stupidamente a terra. Nei rifiuti invece, c’è una seconda vita. La materia prima di cui sono fatti (carta, alluminio, vetro) può produrre nuovi oggetti. Il riciclo ci permette di utilizzare la miniera d’oro contenuta in ogni rifiuto con semplici gesti quotidiani: l’attenzione allo spreco e la raccolta differenziata. Questo il messaggio nel racconto divertente ed educativo di Monica Marelli: farci capire il rispetto nei confronti della natura, utilizzare bene tutte le sue meravigliose risorse. Un sacchetto di plastica spinto dal vento rotola fino alla riva di un fiume. Lungo la strada che percorre lentamente racconta un panorama di rifiuti abbandonati. E’ un bel pomeriggio d’estate. Max e Sandra hanno finito la scuola e sono in vacanza. Decidono di andare in bicicletta lungo la riva di quel fiume ma arrivati là scoprono una pattumiera a cielo aperto. E’ impossibile fermarsi a giocare proprio lì, in mezzo a tanta puzza. Così i due ragazzi pensano di cercare un posto più pulito. Ma Max lascia cadere la lattina della bibita che ha appena finito di bere. Quel gesto scatena l’intervento dell’ispettore Closet incaricato di liberare l’ambiente dai rifiuti che vengono abbandonati. “Abbandonare un rifiuto è un gesto stupido e inutile. Ogni cosa che buttiamo può avere un nuovo inizio, una seconda vita ma solo se viene raccolta e separata. Questo significa riciclare” dice l’ispettore. Si, riciclare! “Ma che cosa vuol dire”, si chiedono Max e Sandra! Inizia da qui il fantastico viaggio schizzaspazio con l’investigatore che farà scoprire la miniera d’oro contenuta in ogni cosa buttata e quanti oggetti utili, divertenti e fantastici si possono inventare. La regola fondamentale però è solo una: riciclare. Aida nasce a Verona nel 1983 da un gruppo di artisti e professionisti teatrali che decidono di riunirsi per promuovere il teatro per ragazzi. Nel 1987, l’associazione ottiene dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di teatro stabile di innovazione per ragazzi. Dal 2003 è diventata un centro di formazione professionale e organizza corsi per gli operatori tecnici, artistici e organizzativi dello spettacolo dal vivo. I ciclo Una favola semplice testo Marina Allegri regia Maurizio Bercini musiche originali Paolo Codognola con Francesca Bizzarri, Francesca Grisenti e Davide Zilli al pianoforte scene Maurizio Bercini e Donatello Galloni burattini Ilaria Commisso costumi Giuseppina Fabbi età: 3-8 anni tecnica: teatro di narrazione e di figura durata: 60 minuti biglietto: € 5 UNPOPIUINLÀ è una favola semplice. Ci sono una principessa, un principe, una strega cattiva, un aiutante magico, una spada, un cavallo. C’è un amore a prima vista, una prova da superare, un lieto fine. Abbiamo tanto bisogno di un lieto fine. Abbiamo bisogno di sapere che “vissero tutti felici e contenti”, perché la felicità, come la curiosità, ci fa entrare a scoprire il Paese di Unpopiuinlà. Abbiamo bisogno del Paese di Unpopiuinlà. Un po’ più in là di qua c’è tutto da inventare, tutto da rifare, tutto da ridire. Abbiamo bisogno di Principi e Principesse, ne abbiamo bisogno da adulti, da educatori, da bambini, se un po’ di quell’età del cuore c’è rimasta dentro. Abbiamo bisogno di aiutanti magici, di streghe cattive, di cavalli che ci portino all’avventura. Abbiamo bisogno di eroi, anche se sono strabici, goffi, impacciati e tonti come la protagonista dello spettacolo. Abbiamo bisogno di credere che anche dalla cacca di un vasino da notte può nascere un fiore profumato, il nostro fiore, abbiamo bisogno di imparare a riconoscerlo ... Cà Luogo d’Arte è un’associazione culturale costituitasi nel 2002 e formata da un gruppo di professionisti dello spettacolo: registi, scenografi, drammaturghi, attori e musicisti. Tra i suoi fondatori Maurizio Bercini, regista e scenografo dei più interessanti spettacoli che il teatro ragazzi abbia mai prodotto in Europa, vincitore di numerosi premi e direttore artistico dell’associazione; Marina Allegri, scrittrice e drammaturga, Alberto Branca attore e direttore artistico di teatri municipali e rassegne e Patrizio Dall’Argine, attore, scenografo, pittore e burattinaio. Cà Luogo d’Arte ha vinto diversi premi sia come miglior compagnia di burattinai d’Italia sia per le sue produzioni. Mercoledì 12 febbraio 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 I e II ciclo Teatro dell’Orsa c’era una volta un re…no! c’era una volta una principessa fonti Fiabe Italiane I. Calvino, fiabe contemporanee di B. Masini, G. Quarzo testo teatrale Monica Morini, Bernardino Bonzani con Monica Morini musica dal vivo Fabio Bonvicini, organetto, piva, flauti regia Bernardino Bonzani età: 4-10 anni tecnica: teatro di narrazione e d’attore, oggetti e musica dal vivo durata: 60 minuti biglietto: € 5 Storie di principesse cacciate per avere parlato al momento sbagliato, quelle di fanciulle da conquistare semplicemente con un prezioso dono o quelle di regine del proprio destino che non hanno bisogno di castelli per sentirsi preziose. Un tempo per incantarci con le storie, per sorridere e tessere parole che ci ricordano il catalogo dei nostri destini, con e senza cavalieri, fuori e dentro il castello. L’associazione Teatro dell’Orsa, fondata dagli attori, registi e autori Monica Morini e Bernardino Bonzani, porta avanti un percorso artistico e di ricerca sulla narrazione e sul recupero della memoria storica e civile. Gli spettacoli del Teatro dell’Orsa nascono da una ricerca sui linguaggi teatrali e sui materiali storici e di memoria. Prendono vita e forma grazie al continuo intrecciarsi con il lavoro di ricerca musicale dei musicisti che collaborano in fase drammaturgica ed eseguono dal vivo le musiche. FAX DATA ORA INSEGNANTE EMAIL CITTA’ CLASSE/ SEZIONE N° STUD. N° INS. TRASPORTO 9,00 10,30 Si prega di compilare tutti i campi in modo leggibile e di utilizzare esclusivamente questo modulo per le prenotazioni; prenotazioni compilate in altro formato non verranno tenute in considerazione. La prenotazione si intende valida al ricevimento della scheda di conferma da parte de I Teatri. Inviare la scheda di prenotazione: via fax allo 0522 458948, via email [email protected] Per informazioni: 0522 458950, 0522 458990 Spazio per segnalazioni (si prega di indicare sempre la presenza di portatori di handicap, specificando se in carrozzina o portatori di altre disabilità): Nel caso di doppia recita scegliere l’orario preferito In caso di spettacoli esauriti, indicare qui le scelte alternative Possono richiedere il trasposto ESCLUSIVAMENTE le scuole del Comune di Reggio Emilia; le scuole degli altri comuni dovranno contattare direttamente TIL (Luca Caramello tel. 0522 927631) SPETTACOLO–ATTIVITA’ DIDATTICA TELEFONO VIA SCUOLA SCHEDA PRENOTAZIONE DA INVIARSI A PARTIRE DA LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013 Giovedì 20, venerdì 21 febbraio 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e ore 10.30 L’asina sull’isola volpino e la luna I ciclo di e con Katarina Janoskova e Paolo Valli disegni e collaborazione artistica Michele Sambin età: 3-8 anni tecnica: teatro d’ombre e d’attore durata: 50 minuti biglietto: € 5 In ricordo di Loris Malaguzzi Questo spettacolo è ispirato all’unica favola scritta da Loris Malaguzzi, il noto pedagogista, fondatore dell’importante esperienza didattica delle Scuole e Nidi dell’infanzia di Reggio Emilia. Nel suo racconto “Volpino l’ultimo ladro di galline” si narra l’avventura di Volpino, liberato in una magica notte di primavera dal museo Lazzaro Spallanzani grazie all’aiuto di cento uccellini, fino al suo volo sulla luna. Questo gioco/lettura teatrale vogliamo dedicarlo ai bambini più piccoli. Sul palco solo un telo bianco, una sedia, un grande libro. Una scenografia semplice, all’interno della quale la lettura si trasforma attraverso il gioco d’ombre in una specie di “lanterna magica” in cui le figure fisse delle pagine del libro si liberano e prendono vita propria. In questo lavoro ci siamo confrontati con una nuova ed affascinante esperienza, quella che delinea il confine tra lettura e teatro. La Compagnia teatrale L’Asina sull’Isola nasce nel 1996, dall’incontro tra due artisti accomunati da esperienze maturate in più di dieci anni di attività professionale, a livello europeo, nel campo del teatro di figura e parola. Anche se concepito come libero gioco multimediale, il linguaggio espressivo che la compagnia adotta, si fonda principalmente sulle tecniche del teatro d’ombre. E’ sempre alla ricerca di contaminazioni. Una volta crea uno spettacolo sulla relazione tra ombra ed oggetto, una volta tra ombra e pittura, un’altra ancora indaga la relazione tra ombra e musica, oppure ombra e parola… Tante diverse sperimentazioni in questi anni d’attività, ma il conto con l’ombra è e resterà sempre aperto. Lunedì 24 febbraio 2014 Teatro Ariosto, ore 10.00 I e II ciclo Venerdì 7 marzo 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 Fondazione Onlus Teatro Ragazzi e Giovani Teatro Pirata il re pescatore voglio la luna di Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci con Pasquale Buonarota, Elena Campanella, Alessandro Pisci scenografia Lucio Diana costumi Federica Genovese creazione luci Bruno Pochettino musiche originali Pasquale Buonarota e Diego Mingolla in collaborazione con Gruppo Baku, ideazione e regia Simone Guerro, Lucia Palozzi drammaturgia Simone Guerro, Lucia Palozzi con Diego Pasquinelli, Fabio Spadoni, Simone Guerro, allestimento e figure Ilaria Sebastianelli, Alessio Pacci età: 5-11 anni tecnica: teatro d’attore durata: 60 minuti biglietto: € 5 Spettacolo vincitore Eolo Awards 2013 al miglior progetto educativo di teatro ragazzi e giovani. Spettacolo finalista al Premio Scenario Infanzia 2010. È la storia di un Re, un tempo leggendario, che ha abbandonato tutto per dedicare il suo tempo a pescare un pesce fra milioni di pesci. Un pesce favoloso che porta con sé un segreto e che dal fondo del mare lo chiama con voce amica. Un giorno però arriva uno strano signore che, per liberarsi dai suoi mille impegni quotidiani, vorrebbe tuffarsi nel mare proprio lì, accanto al pescatore. Il Re e il bagnante decidono così di attendere insieme il momento giusto per realizzare il proprio piccolo, grande sogno celato dal mare come un’antica promessa. Una favola delicata e divertente sul tempo, custode come il mare dei nostri sogni e desideri più segreti. In scena il teatro d’attore si esprime in tutte le sue multiformi declinazioni: racconto, dialogo, canto, gioco. Un fondale mosso dagli attori consente di modulare i confini di spazio e tempo secondo le esigenze narrative che spostano l’azione ora in un fondale marino ora su un molo costiero, ora nella leggenda ora nel quotidiano. La Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani nasce all’inizio del 2005 dal Teatro dell’Angolo (Torino). Si propone di diventare un centro di promozione della cultura, contribuendo alla crescita culturale di ragazzi e giovani ed al superamento del disagio giovanile attraverso la realizzazione e la diffusione di progetti culturali organici e di manifestazioni di carattere interdisciplinare nel campo del teatro e delle arti in genere (organizzazione di festival e rassegne, realizzazione di corsi e mostre, promozione di seminari e convegni ...). Al fine di diffondere la cultura teatrale la Fondazione collabora inoltre con le istituzioni italiane ed estere e con gli enti territoriali, operando anche scambi e collaborazioni con analoghe strutture ed istituzioni nazionali ed estere, con particolare attenzione ai Paesi europei. I e II ciclo età: 6-10 anni tecnica: teatro d’attore e di figura durata: 45 minuti biglietto: € 5 Fabio è nella sua cameretta, alle prese con i suoi giochi ma soprattutto con comandi, raccomandazioni e rimproveri della mamma. Non è per niente tranquillo, gli sembra che le cose non vadano mai come lui vorrebbe e di non poter far niente per cambiarle. Finché una notte, come per magia, viene svegliato da un soffio di vento e si accorge che lì, proprio nella sua camera, è venuta a trovarlo la luna! E’ bellissima, grande, luminosa… giocano insieme e poi lei, così come è arrivata, scompare. Fabio non è mai stato così felice. Decide che vuole averla a tutti i costi e parte per una fantastica avventura alla fine della quale riesce a catturare la luna e a portarla in camera sua. Gli sembra che tutti i suoi problemi siano finiti per sempre, solo che Fabio non sa che nel mondo, senza più la luna nel cielo, i problemi sono appena cominciati. Comprenderà allora che non sempre si può volere tutto per sé ciò che appartiene anche agli altri… e con un gesto magico e poetico deciderà di condividere lo splendore della luna con il pubblico dei bambini. Note di regia L’idea di questo spettacolo nasce dall’incontro con Fabio, un ragazzo affetto dalla sindrome di Down. Quando Fabio ci ha detto che voleva fare “l’attore del teatro col microfono” abbiamo sorriso di circostanza, ma poi è arrivata l’idea di questo spettacolo. Fabio ha costruito con noi il suo clown, la sua maschera, esaltando le caratteristiche della sua personalità e sviluppandola su registri comici. Ha lavorato da vero attore, con serietà e precisione non comuni, creando un personaggio unico, la cui simpatia è pari solo alla poeticità, donando ad una storia “normale” la fragile e incomprensibile bellezza della vita. Il Teatro Pirata nasce a Jesi nel 1993. Il loro è un coinvolgente e spericolato viaggio nel grande mare del teatro in cui affrontano e si confrontano con le molteplici tecniche espressive appartenenti all’universo dei burattini e delle arti figurative. Oltre alla produzione di spettacoli l’esperienza del Teatro Pirata è legata alla direzione artistica di rassegne e laboratori teatrali. Martedì 11 marzo 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 I e II ciclo Centro teatrale MAMIMO’ chi ha paura dell’uomo nero? di Eleonora Giovanardi e Angela Ruozzi ispirato a Sembrava un corvo di Alfredo Stoppa e Sonia M. L. Possentini con Eleonora Giovanardi e Maria Concetta Gravagno drammaturgia dei suoni Marco Monica scene Santino Casi video Tommaso Ronda consulenza psico-pedagogica di Dott. ssa Pinuccia Fagandini età: 4-10 anni tecnica: teatro d’attore, ombre e pupazzi durata: 45 minuti biglietto: € 5 “Se non fai i compiti arriva il mostro e ti mangia!”, “Se non riordini la camera chiamo l’uomo nero che ti porta via!”. Queste frasi popolano l’infanzia di Martina e dei bambini di oggi e di sempre. Ma cosa succederebbe se l’uomo nero che tanto evochiamo tutto a un tratto si materializzasse? In questa favola l’uomo nero, un’ombra sui muri dal risolino stridulo, un mostro impalpabile simile a un corvo, con la sua bicicletta cigolante, il suo aspetto arcigno e il suo TI MANGIO, fa tremare la piccola protagonista che lo vede apparire inaspettato dalla nebbia della pianura. La paura cresce a tal punto che lei stessa si ritrova a seguirlo, a scrutarlo da lontano, a spiarlo. Una paurosa attrazione che si risolve con un anno in più, una sorellina discesa dalla luna e la scoperta che quell’uomo nero altro non è che… “E’ giusto ed educativo parlare della paura, la paura c’è già negli incubi infantili, noi le diamo solo una rappresentazione. La paura è un campanello d’allarme, ti mette in guardia dai pericoli. Essa ha perciò un valore strutturale per l’evoluzione del bambino. Ma la favola deve anche aggiungere che il bambino ha la forza per affrontare le sue paure. La favola deve concentrarsi sulla capacità attiva, positiva, trasformativa del bambino, che scoprirà attraverso essa gli strumenti per agire sulla paura. E’ il bambino stesso che deve trovare la via d’uscita, noi dobbiamo solo armarlo a puntino.” Dott.ssa Pinuccia Fagandini Il Centro Teatrale MaMiMò è un polo culturale formato da professionisti, attivo a Reggio Emilia dal 2004. Al suo interno convivono una Compagnia, che produce spettacoli di prosa e teatro ragazzi e organizza eventi culturali, e una Scuola di Teatro. Gli attori della compagnia, per la maggior parte reggiani e formatisi alla Scuola d’arte Drammatica Paolo Grassi, dopo aver lavorato con i principali maestri italiani, hanno scelto di privilegiare il rapporto con il territorio come elemento fondamentale della loro attività. L’obiettivo è quello di mantenere un gruppo di lavoro stabile che, attraverso una continua attività di perfezionamento e scambio artistico, si proponga come punto di riferimento teatrale produttivo e di aggregazione culturale sul territorio, ad un livello professionale d’eccellenza. Giovedì 13 marzo 2014 ore 9.00, 11.00 e 20,30 venerdì 14 marzo ore 9.00 e 11.00 Teatro Ariosto I e II ciclo AS.LI.CO - Opera Domani AIDA Amore è coraggio libretto di Antonio Ghislanzoni musica di Giuseppe Verdi adattamento musicale Alberto Cara interpreti Cantanti AsLiCo direttore Pietro Billi regia Stefano Simone Pintor scene Gregorio Zurla costumi Stefania Barreca light designer Valerio Tiberi Orchestra 1813 età: 6-14 anni tecnica: opera lirica durata: 75 minuti biglietto: € 8 (comprensivo di ingresso a teatro, libretto per ciascun studente) Un vero spettacolo di opera lirica, con cantanti professionisti e orchestra, a cui la platea diventerà il popolo egizio e parteciperà attivamente cantando alcune arie. Note di regia Più di tremila anni fa l’Egitto era una potenza mondiale in grado di sovrastare il mondo con il proprio esercito. Ci vuole coraggio per fare una guerra, per difendere la propria terra dall’attacco del nemico. Anche nella storia di Aida c’è una guerra combattuta con coraggio contro il nemico. Eppure il tema principale di quest’opera non sembra essere davvero la guerra. L’argomento che interessava raccontare al nostro Verdi, di cui quest’anno festeggiamo i 200 anni dalla nascita, sembra essere un altro... E cioè l’amore! L’amore che scocca fra Aida e Radamés, i protagonisti di questa storia, ma anche l’amore che prova Amneris per lo stesso Radamés (un amore difficile perché non ricambiato). Ci è sembrato che questo amore travolgente avesse la stessa potenza di un fiume in piena. Così, è questa la metafora che abbiamo deciso di usare per raccontare questa storia. E ci è apparsa subito una metafora bella perché, come tutti quanti abbiamo studiato a scuola, le piene del Nilo sono sempre state distruttive, ma dopo il loro “passaggio” hanno anche generato nuova vita, hanno permesso di coltivare la terra circostante. Come dice lo storico Erodoto, l’Egitto è il “dono del Nilo”, perché lungo tutto il suo corso la terra è fertile, mentre dove l’acqua non giunge resta il deserto. Per questo il Nilo veniva venerato come un fiume magico, divino, in grado di contrastare la siccità e il deserto proprio come l’amore è in grado di contrastare la guerra e donare nuova vita e nuova speranza a tutti. Così, è vero, Aida e Radamès alla fine moriranno a causa delle loro scelte “controcorrente”. Per perseguire il loro amore si metteranno contro alla loro società e ai loro padri, terribili e immutabili nell’animo. Si prenderanno le proprie responsabilità e alla fine decideranno di lottare contro questo mondo di odio e violenza e di dare la propria vita per perseguire le proprie idee d’amore. Ma proprio come ci viene raccontato nell’antico libro dei morti (il testo sacro egizio che veniva sepolto assieme ai defunti per proteggerli e aiutarli nel loro viaggio verso l’aldilà), le anime attraversano il fiume divino nell’oscurità della notte e, nell’eterna lotta del bene contro il male, combattono per far sì che il Dio Sole risorga di nuovo al mattino. È per questo che Aida e Radamès hanno lottato: per donarci la luce, per illuminarci la via da seguire! E noi? Noi possiamo imparare dalla loro storia e non ripetere più gli stessi errori che da tremila anni l’uomo compie... E possiamo insegnare a tutti, prima che sia troppo tardi, il coraggio di accettare e amare il prossimo. Sempre! Stefano Simone Pintor PERCORSO DIDATTICO AsLiCo è soggetto riconosciuto per la formazione del personale della scuola – art. 66 del vigente C.C.N.L. e artt. 2 e 3 della Direttiva n. 90/2003. Didattica musicale Sala degli Specchi del Teatro Valli Venerdì 6 dicembre 2013 dalle 15 alle 18 Incontro introduttivo di didattica musicale su Aida: inquadramento storico e musicale dell’opera. La musica di Verdi e la sua importanza nella storia d’Italia, primi suggerimenti didattici e suggerimenti pratici per introdurre l’opera in classe. Primi accenni alle arie da preparare per lo spettacolo. A cura di un docente di didattica musicale dal team didattico di Opera domani. I cori Sala degli Specchi del Teatro Valli Giovedì 16 gennaio 2014 dalle 15 alle 18 Le arie di Aida da preparare per lo spettacolo e le strategie didattiche per insegnarle ai ragazzi. Attività ritmiche ed esercizi vocali. A cura di un cantante/maestro di coro dal team didattico di Opera domani. Drammatizzazione Sala degli Specchi del Teatro Valli Mercoledì 12 febbraio 2014 dalle 15 alle 18 Attività di drammatizzazione sul libretto e attività pratiche per allestire uno spettacolo in classe sulle musiche e le tematiche di Aida. A cura di un regista/drammaturgo teatrale, dal team didattico di Opera domani. SUSSIDI DIDATTICI Per gli insegnanti: Dispensa: una guida per gli insegnanti partecipanti al progetto, una rosa di proposte didattiche da poter realizzare in classe. CD Cantiamo Aida: le arie da imparare per lo spettacolo e le basi, incise dal Coro di Voci bianche del Teatro Sociale di Como. Il CD contiene anche estratti originali dell’opera per il lavoro didattico in classe. Libretto dell’opera. Le arie per lo spettacolo sono scaricabili anche dal sito operadomani.org nella sezione didattica. E-learning: operadomani.org, supporti informatici per lezioni interattive con la L.I.M. Per gli alunni: Il libretto Aida, amore e coraggio comprensivo degli spartiti semplificati delle arie da imparare per lo spettacolo e di attività didattiche differenziate per scuole primaria e secondaria. Il libretto contiene anche le istruzioni per realizzare gli oggetti da portare a teatro. E-learning: operadomani.org Il sito dedicato al progetto contiene giochi e approfondimenti per insegnanti e ragazzi nelle aree dedicate: SEZIONE DIDATTICA e AREA RAGAZZI. Dal web è possibile scaricare anche la dispensa introduttiva al progetto: un’introduzione alle modalità e alle strategie didattiche di Opera domani. Un primo approccio alla didattica musicale per i docenti neofiti. Audiolibretto e percorso didattico digitalizzato per la LIM. Lunedì 17 marzo 2014 Teatro Ariosto, ore 10.00 I e II ciclo Venerdì 21 marzo 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 Compagnia Ferruccio Filipazzi Teatro dell’Archivolto genesi dentro gli spari liberamente ispirato a “Io ti domando” di Giusi Quarenghi voce recitante Ferruccio Filipazzi disegno sulla sabbia Massimo Ottoni drammaturgia e regia di Giorgio Scaramuzzino, liberamente tratto dal libro Io dentro gli spari di Silvana Gandolfi, scene Maurizio Mastorchio età: 4-10 anni tecnica: teatro di narrazione e performance visiva con utilizzo di sabbia e oggetti durata: 50 minuti biglietto: € 5 Spettacolo vincitore terza edizione Teatri del Sacro 2013 Accompagnano le parole di Feruccio Filipazzi le immagini sorprendenti e affascinanti create con la sabbia, l’acqua e i colori di Massimo Ottoni, che già si è messo in mostra lo scorso anno con E sulle case il cielo e Goccia a goccia. Per quanto ne sappiamo, noi umani siamo gli unici esseri sulla Terra a interrogarci sul come e sul perché delle cose, del mondo. Abbiamo incominciato a farlo fin dalla notte dei tempi. A questo domandare e cercare di capire abbiamo spesso dato forma di storie. Molte sono ancora in cammino insieme alle domande che le hanno originate e raccontano, raccontano. Raccontano dell’uomo e anche di Dio. La Bibbia racconta la storia di questo rapporto. Una storia non conclusa, perché ogni lettura la riapre, la interroga, la interpreta. Ogni lettura accende un significato. In un certo senso, la Bibbia è il racconto e anche il suo cammino, ricerca attorno a quello che dice e a quello che tace. Abbiamo iniziato il nostro percorso con la Genesi e ci siamo trovati davanti ad un oceano infinito. Ogni sillaba,ogni accento, ogni silenzio custodisce e rivela più significati, sprigiona scintille come la roccia colpita. Uno spettacolo che non propone una religione, ma un incontro e narra delle reciproche prove di fiducia tra uomo e Dio. Contiene la parola di Dio e ne fa racconto nel tempo. Saranno storie, suoni e segni disegnati sulla sabbia, per lasciarci cercare e magari anche trovare. Ferruccio Filipazzi nel 1973 fonda il gruppo musicale …e per la strada che aderisce al Nuovo Canzoniere Italiano e all’Istituto E. De Martino con numerose tournées in Italia e all’estero. Nel 1981 approda, solo, al Teatro del Buratto, dove lavorerà per dieci anni prima come attore e poi anche come autore dei testi e delle musiche. Dal ’98, insieme all’organizzatore Emilio Vita, forma una compagnia di teatro musicale che ha prodotto, in collaborazione con Accademia Perduta vari spettacoli. Dall’incontro con la scrittrice Giusi Quarenghi nasce lo spettacolo sulla poesia E sulle case il cielo (ospite al Festival della Letteratura di Mantova e al Festival dei Due Mondi di Spoleto), inizio di una felice collaborazione. Una storia di mafia età: 10–14 anni tecnica: teatro di narrazione durata: 60 minuti biglietto: € 5 II ciclo Dal 1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Dentro gli spari è un monologo tratto dal racconto pluripremiato della scrittrice Silvana Gandolfi. Ispirato a una vicenda reale è la storia di un ragazzo testimone dell’omicidio del proprio padre e del nonno ad opera della mafia. Un racconto vibrante che ha come protagonista un ragazzo che, suo malgrado, vive all’interno di una comunità contaminata da un male che sembra incurabile, ma che proprio grazie alla volontà e la forza dell’infanzia si può debellare. Questo è l’auspicio del libro e anche il messaggio che lo spettacolo vuole offrire alle nuove generazioni che vedono oggi il proliferare di fenomeni mafiosi non soltanto al sud della nostra penisola, ma in un tutto il territorio nazionale. Un messaggio di riscatto e una presa di coscienza del potere che oggi ogni singolo cittadino può esercitare nei confronti dei mali sociali. “... il sempre convincente Giorgio Scaramuzzino continua nel suo personale cammino verso un teatro di impronta civile. Due sagome poste al centro del palcoscenico sono gli unici ornamenti scenografici dello spettacolo che consentono a Scaramuzzino di prodursi in un montaggio verbale parallelo delle due storie, quella del piccolo bambino siciliano Santino e l’altra del ragazzo Lucio... Una storia esemplare narrata in modo esemplare.” Mario Bianchi - Eolo Il Teatro dell’Archivolto diretto da Pina Rando e con la direzione artistica di Giorgio Gallione nasce a Genova nel 1986, rifondandosi sulle basi dell’originale formazione del 1978. Dal 1993 Giorgio Scaramuzzino attore, regista e autore di testi teatrali e di narrativa per l’infanzia diventa responsabile del settore Ragazzi ed Educazione al Teatro: da questo momento specifica attenzione viene rivolta al mondo della scuola. Nell’intendere il teatro come importante strumento di crescita formativa, educativa e culturale, il Teatro dell’Archivolto si è impegnato nel corso degli anni su due versanti: quello delle attività di studio e aggiornamento rivolte agli insegnanti e quello della produzione di spettacoli e organizzazione di rassegne rivolte ad un pubblico di giovani dai più piccoli ai più grandi. Martedì 25 marzo 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 e 10.30 LatoParlato lulù Mercoledì 9 aprile 2014 Teatro Cavallerizza, ore 9.00 I ciclo Con Claudio Milani, scenografie Elisabetta Viganò, Armando Milani musiche Debora Chiantella, Emanuele Lo Porto, Andrea Bernasconi luci Fulvio Melli età: 3-7 anni tecnica: teatro di narrazione e pupazzi durata: 50 minuti biglietto: € 5 Tre bambini. Lucciole misteriose. Uno stregone nero. E un mostro azzurro e morbido che si nasconde (ma c’è). Un racconto per bambini sull’irrinunciabile valore dell’intelligenza, dell’istinto e della generosità, che ci incoraggia ad avere fiducia nelle nostre qualità. In questa storia ci sono tre fratelli nati in un mattino d’estate, dopo una notte piena di lucciole. Il destino li separerà, conducendoli per tre strade diverse. Ma darà loro tre doni - intelligenza, istinto, cuore - sufficienti per cavarsela, diventare grandi e finalmente ritrovarsi, affrontando perfino uno Stregone che può farsi grande come una montagna. Quando la notte sarà più buia, arriveranno le lucciole ad indicare loro la strada. E Lulù? Lulù è lo spirito del bosco. È tutto azzurro e blu, come il cielo, il mare e l’acqua della sorgente. Ha gli occhi rotondi, la pancia rotonda e il cuore grande. A Lulù piace: volare sopra al bosco, scavare gallerie, mangiare. Ma la cosa che sa fare meglio è far nascere le lucciole. Dalla sua pancia. Tutti sanno che esiste, ma pochissimi lo hanno visto. Per vederlo bisogna essere molto fortunati. E voi, siete fortunati? L’incanto e la meraviglia suscitati dalle straordinarie vicende dei tre piccoli protagonisti accompagnano gli spettatori, in un crescendo di curiosità e stupore, fino all’epilogo della storia, nel quale tutto si ricompone e l’attesa viene ampiamente ripagata da un arrivo sorprendente. “Nasco dalla Piera e dall’Armando una sera che s’è messo a nevicare. Un mio nonno aveva gli occhi azzurri, l’altro aveva la Lambretta. Le nonne mi hanno raccontato le prime storie, in dialetto. Poi mi sono messo a raccontarle anch’io”. Claudio Milani I ciclo Associazione Progetto Danza il carnevale degli animali Liberamente tratto dall’opera del compositore francese Camille Saint-Saëns Interpreti allievi Corso di Perfezionamento Agora Coaching Project coreografia Michele Merola, Enrico Morelli regia Michele Merola, Enrico Morelli scenografia Progetto Danza costumi Enrico Morelli e Nuvia Valestri musiche Le Carneval des animaux di Camille Saint-Saëns ed altri autori età: 6-9 anni tecnica: danza durata: 45 minuti biglietto: € 6 (comprensivo di ingresso a teatro e laboratorio) Uno spettacolo di danza con percorso didattico. Il tema intorno al quale ruota l’intero spettacolo è l’esplorazione del movimento di ogni singolo animale. Questo si intreccia al filo narrativo tenuto insieme dalla presenza in scena di un bambino che, attraverso l’incontro con i vari personaggi, costruisce una magica avventura, un viaggio immaginario nel mondo animale, del quale è spettatore e protagonista. Lo spettacolo è strutturato su una drammaturgia di narrazione che si basa sul linguaggio corporeo e vuole essere un omaggio all’opera più famosa di Camille Saint-Saëns. Le Carneval des Animaux è un’opera che s’inserisce nel filone della cosiddetta “musica descrittiva” attraverso una serie di quattordici piccoli pezzi dedicati al mondo animale. La brevità e la semplicità formale dei brani (integrati e arricchiti da una scelta musicale appropriata) oltre al richiamo all’immaginario infantile attraverso il mondo animale, rende la composizione adeguata alla creazione di uno spettacolo di danza pensato per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. L’ampia scelta dei timbri strumentali usati dal compositore sono elementi preziosi atti a valorizzare diversi strumenti musicali sui quali costruire soli, passi a due e danze corali, caratterizzati da qualità differenti di movimenti. Gesto e movimento, concorrono a delineare una gestualità finalizzata alla comprensione narrativa, così ben suggerita ed evocata dalla musica e sottolineata nei tratti essenziali da costumi e scenografie ispirate all’universo animale. I ritratti musicali presentano infatti caratteri che spaziano dal grottesco (L’elefante o Tartarughe) al lirismo (Il Cigno) fino al Can Can del gran finale, trascinante danza francese, di andamento sfrenato, dove trovano spazio le voci e le danze di più animali, in un’insieme corale ironico e travolgente. Percorso Didattico Il laboratorio, della durata di circa un’ora a classe, si articolerà in una parte teorico introduttiva sull’opera di Camille Saint-Saëns, e una parte pratica, per dare una valenza anche concreta all’esperienza. Attraverso l’ascolto guidato di alcuni brani musicali scelti dall’opera di C. Saint-Saëns, i bambini saranno stimolati a ricercare un movimento personale da associare al brano e all’animale rappresentato, utilizzando quindi le modalità del FARE, CREARE e VEDERE, pratiche attraverso le quali la danza solitamente entra in ambito educativo. L’esperienza corporea diventa così strumento di comprensione, analisi e rielaborazione personale e di gruppo, creando un ponte di collegamento tra musica, creazione e visione, e introducendo un ulteriore prezioso elemento: l’attesa. Creare un’attesa significa preparare il terreno alla visione dello spettacolo in Teatro, alimentando attraverso i vari linguaggi espressivi fantasia e immaginazione, componenti essenziali del mondo infantile. Agora è un progetto di perfezionamento per giovani danzatori promosso da MMCompany e Progetto Danza rivolto ad allievi di età compresa fra i 17 e i 24 anni. Agora per le sue caratteristiche innovative nell’ambito della didattica di danza, punta alla creazione di nuovi messaggi educativi, capaci di creare un profondo impatto emotivo e di coinvolgere e sensibilizzare i danzatori/allievi. MMCompany, compagnia di danza contemporanea sostenuta dall’Associazione Progetto Danza di Reggio Emilia, nasce stabilmente nel 1999 come centro di produzione di eventi e spettacoli e come promotrice di rassegne e workshop con l’obbiettivo di favorire scambi e alleanze fra giovani artisti, testimoni e portavoce della cultura contemporanea. Sabato 12 aprile, lunedì 14, martedì 15 aprile 2014 Teatro Ariosto, ore 10.00 Compagnia Balletto Classico Liliana Cosi – Marinel Stefanescu conferenza spettacolo: il balletto dietro le quinte età: 6-14 anni tecnica: danza classica durata: 80 minuti biglietto: € 5 I e II ciclo Radici europee: tarantella napoletana, minuetto francese, danza spagnola, danza polacca (mazurka) La danza classica: esercizi di studio della danza classica alla sbarra e al centro, salti e punta L’arte del balletto: brani tratti dai balletti Coppelia, Don Chisciotte, La bella addormentata nel bosco e brani neoclassici e del repertorio della compagnia. Teoria e pratica si fondono. In 80 minuti gli studenti sono condotti da Liliana Cosi attraverso la storia del balletto dalle origini, attorno al 1500, sino ai nostri giorni. Vengono rivissuti i diversi periodi storici e le tradizioni di vari paesi europei: Spagna, Italia, Francia, Polonia. Ogni intervento parlato è tradotto in passi di danza dai componenti del Corpo di ballo che presentano la più significative espressioni della cultura europea: dalla ritmata tarantella napoletana, alla grazia del minuetto francese, alla danza spagnola piena di fascino e carattere, all’orgogliosa e nobile mazurka polacca. Attingendo da ciascun paese peculiarità, ritmi, tradizioni popolari e musicali, il balletto, grazie all’alto livello tecnico raggiunto, si è venuto via via imponendo come una delle attrazioni più affascinanti e culturalmente elevate, paragonabile solo alla musica sinfonica. Negli anni settanta l’incontro dei due artisti, Liliana Cosi e Marinel Stefanescu, entrambi étoile a livello internazionale, fa maturare il desiderio di unire le loro complementari esperienze professionali e i loro ideali artistici per dar vita ad un nuovo progetto a favore della cultura della danza in Italia. Nasce così nel settembre 1977 a Reggio Emilia l’Associazione Balletto Classico, soci fondatori Liliana Cosi, Marinel Stefanescu e Louise Ann Smith Stefanescu. Nel settembre del 1978 si apre nella sede dell’Associazione la Scuola di Balletto, diretta e voluta da Liliana Cosi e Marinel Stefanescu per concorrere a preparare le future generazioni di artisti-ballerini. In oltre trent’anni di attività migliaia sono gli allievi che hanno frequentato per alcuni anni la Scuola traendone molti benefici. Più di un centinaio sono i diplomati che oggi lavorano in molte Compagnie in Italia e all’estero, anche come solisti e primi ballerini, o insegnano in altre Scuole. ✏ ✏ Benemeriti dei Teatri Vanna Belfiore, Deanna Ferretti Veroni, Corrado Spaggiari, Vando Veroni UNINDUSTRIA REGGIO EMILIA GRUPPO BPER Le attività di spettacolo e tutte le iniziative per i giovani e le scuole sono realizzate con il contributo e la collaborazione della Fondazione Manodori Annalisa Pellini Luigi Bartoli, Gloriana Belotti, Paola Benedetti Spaggiari, Bluezone Piscine, Franco Boni, Francesca Codeluppi, Achille Corradini, Donata Davoli Barbieri, Anna Fontana Boni, Mirella Gualerzi, Insieme per il Teatro, Graziano Mazza, Paola Scaltriti, Gigliola Zecchi Balsamo Davide Addona, Giorgio Allari, Milena Mara Anastasia, Carlo Artioli, Maurizio Bonnici, Gianni Borghi, BST Studio Commercialisti Associati, Andrea Capelli, Umberto Cicero, Giuseppe Cupello, Emilia Giulia Di Fava, Ennio Ferrarini, Maria Grazia Ferrarini, Milva Fornaciari, Giovanni Fracasso, Mario Franchella, Alice Gherpelli, Marica Gherpelli, Silvia Grandi, Claudio Iemmi, Luigi Lanzi, Paolo Lusenti, Franca Manenti Valli, Silvana Manfredini, Clizia Meglioli, Ramona Perrone, Francesca Procaccia, Teresa Salvino, Viviana Sassi, Fulvio Staccia, Alberto Vaccari Per informazioni e adesioni: Ufficio Scuole I Teatri Tel 0522 458950/990 Fax 0522.458948 [email protected] Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, piazza Martiri del VII luglio, 42100 Reggio Emilia telefono 0522/458 811 www.iteatri.re.it _ [email protected]