SCIENZA / Alimentazione NUTRACEUTICA IL FUTURO IN TAVOLA La scienza indaga sulle potenzialità farmacologiche degli alimenti dalla cui genuinità dipende l'efficacia dei principi attivi contenuti di diAnnalisa AnnalisaMaiorano Maiorano edicus curat, natura sanat ” si diceva un tempo. Oggi però la natura si ritrova soffocata da 60 milioni di farmaci ingurgitati in un giorno e 700 milioni di ricette mediche firmate in un anno in Italia. Troppo secondo alcuni. E allora si cercano rimedi alternativi. “Che gli alimenti siano le vostre medicine, che le vostre medicine “M siano gli alimenti” diceva Ippocrate. Perché l’azione terapeutica degli alimenti è graduale, moderata e priva di effetti collaterali. Ciò che mangiamo, se appropriato, ci nutre e sostiene la vita che è in noi. La stessa nascita della medicina si ha con l’utilizzo del cibo. Sempre Ippocrate, nel trattato “Antica Medicina”, fa coincidere la nascita della medicina con la capaIl Forestale n. 64 - 33 cinese, la centralità del cibo viene così riassunta: “cura con i farmaci, guarisci con i cibi”. Curarsi in tavola, dunque? Basta scegliere i cibi giusti cità di distinguere l’alimentazione dell’uomo sano da quella dell’uomo malato: “non sarebbe stata scoperta l’arte medica né sarebbe stata ricercata, se avesse giovato ai pazienti lo stesso regime e l’ingerimento delle stesse sostanze che mangiano e bevono i sani”. Per quasi 2.000 anni in Occidente il medico ha prescritto regimi dietetici come integranti della terapia. Fino a quando, con il trionfo della chimica nella medicina, cibo e piante non vengono più utilizzati per estrarre principi attivi da cui produrre farmaci. Ecco allora che il regime dietetico non serve più e scompare dalla penna dei medici. La sua prescrizione è riservata ad alcune malattie metaboliche, soprattutto in senso di astinenza. È soprattutto negli anni Sessanta e Settanta che la cultura medica declassifica l’alimentazione. Sono gli anni del trionfo di massa della biologia riduzionista e il cibo-medicina appare come lo strumento di un sapere antiquato. Ma negli ultimi due decenni del secolo scorso, si scopre improvvisamente che il cibo e lo stile di vita sono in Occidente i principali promotori del cancro. Nel 2003 l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) diffonde un documento in cui si afferma che “la nutrizione è un’importante causa determinante di malattie croniche”. Anche in Oriente nella medicina tradizionale 34 - Il Forestale n. 64 Una dieta sana è fondamentale per tenersi in forma, ma a volte non basta. Una vasta gamma di disturbi che colpiscono la popolazione dal bambino all’adulto, possono preventivamente essere risolti, assumendo prodotti naturali. A suggerire gli alimenti che dovrebbero entrare a pieno regime nella nostra dieta alimentare è il professor Cesare Sirtori, presidente della Società italiana di Nutraceutica, parlandoci dei cosiddetti “cibi farmaco”, chiamati nutraceutici. Il termine comprende quei cibi funzionali, cioè, quegli alimenti che forniscono calorie utili (l’olio extravergine di oliva, le proteine vegetali della soia e del lupino, il cioccolato amaro), gli integratori alimentari (gli Omega 3, gli acidi grassi polinsaturi estratti del pesce), i probiotici e i prebiotici. Principi attivi di origine vegetale o animale che hanno dimostrato un’efficacia pari ai farmaci nel trattamento di diverse patologie come l’ipertensione, la depressione, il morbo di Alzheimer e l’obesità. La nutraceutica è una nuova disciplina scientifica che studia prodotti per la nutrizione, di origine naturale, capaci di aumentare le difese immunitarie dell’organismo e non solo. Il termine deriva dall’unione di “nutrizione” e “farmaceutica” e fu coniato nel 1989 da Stephen De Felice, per definire lo studio di alimenti che hanno un effetto benefico sulla salute umana. Gli estratti delle piante, i prodotti di origine animale, i minerali e, soprattutto, alcuni microorganismi vengono analizzati, studiati e trattati come dei farmaci. “Il mais, in particolare, è un cereale in grado di combattere le conseguenze negative dello smog che respiriamo ogni giorno nelle nostre città. dice Sirtori - Gli elevati livelli di flavonoidi contenuti nel mais sviluppano le difese del nostro organismo contro sostanze tossiche chiamate fumonisine, tossine da funghi ambientali, presenti in alta concentrazione in caso di forte umidità e contaminazioni atmosferiche. Questo tipo di alimentazione esercita un’attività favorevole sulla salute e sulla durata della vita”. Dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità Vi sono alimenti che stimolano le difese naturali dell’organismo e la dieta mediterranea, ormai patrimonio mondiale immateriale dell’umanità, basata su di olio di oliva, pasta, pesce, frutta e verdura, costituisce il paradigma per la prevenzione di molte patologie. Ad esempio, l’oleocantale estratto dall’olio d’oliva è un antifiammatorio più potente dell’ibuprofene; il resveratrolo contenuto nell’uva è in grado di attivare le sirtuine, proteine che difendono il Dna cellulare dallo stress ossidativo, aumentando la longevità, mentre gli Omega 3 regolarizzano i trigliceridi e proteggono il cuore. I nutraceutici possono persino aiutare chi ha cattivi rapporti con il sonno, infatti l’associazione di melatonina, zinco e magnesio, inserita nella polpa di pera, migliorerebbe il sonno del paziente anziano, con conseguenze positive sul tono anche dell’umore. Infine, torna alla ribalta, accanto all’aglio e al sedano, anche il lupino, un legume che gli esperti invitano a rispolverare sulle nostre tavole moderne. Al tempo degli antichi Egizi e dei Romani questo legume rappresentava un’importantissima fonte proteica, ma dopo l’arrivo dalle Americhe di nuove piante alimentari come patate, pomodoro e mais, è caduto quasi in disuso. di abbassare il colesterolo, producendo una diminuzione pari al 4,2 per cento del colesterolo totale. Un risultato più che soddisfacente, se si pensa che si tratta del primo studio clinico condotto a livello internazionale su questo legume. La nutraceutica è quindi una nuova disciplina in grande sviluppo a livello mondiale, in espansione anche dal punto di vista del mercato. Il giro di affari si aggira intorno ai 500 miliardi, contro i 600 miliardi del farmaco. Sicuramente si tratta di un mondo molto vasto e anche complesso, nel quale spesso è difficile orientarsi per i non esperti. Nonostante ciò, sono molti i consumatori che strizzano l’occhio a questi prodotti, in quanto è scientificamente provato che molti di questi prodotti sono dei mezzi formidabili da utilizzare, sia in campo preventivo, che in quello terapeutico. È sempre opportuno, comunque, rivolgersi a esperti e non comprare prodotti di dubbia provenienza, rivolgendosi a figure professionali, come il medico, il farmacista o un nutrizionista che sapranno sicuramente consigliare l’impiego di questi prodotti nel modo più corretto. Il lupino vince Proprio ad uno studio sul lupino è andato il premio “Alpro Foundation Master Award 2010”, assegnato nel corso del II Convegno Nazionale della SINUT di Milano, per gli eccellenti risultati ottenuti. Lo studio ha dimostrato la straordinaria capacità delle proteine estratte dai semi di lupino Il Forestale n. 64 - 35