Dott. Carlo Benedetti
Specialista in oftalmologia
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TEST DI AMSLER
Il test di Amsler è stato introdotto nella pratica clinica sino dal 1940 per determinare e monitorare le patologie
della macula come la degenerazione maculare senile. Pur essendo un test soggettivo (è sufficiente perdere
la fissazione per invalidare il test) e non è in grado di evidenziare gli scotomi (alterazioni del campo visivo) al
di sotto dei 6° che sono la maggior parte (77% degli scotomi standard e 87% degli scotomi di soglia),
rappresenta un esame estremamente facile da utilizzare, ripetibile anche a casa e abbastanza sensibile se
effettuato con attenzione per determinare anche piccole ed incipienti alterazioni retiniche, nonché per
monitorare evoluzione di scotomi preesistenti. Nell’esecuzione del test di AMSLER, il paziente deve
posizionare la griglia a circa 30 cm, con la correzione per vicino se è presbite ed esaminare un occhio per
volta. La griglia del test, (di dimensioni di 10X10 cm contenente 400 quadratini, di cui ognuno misura 5 mm
quadrati), quando viene posizionata a 30 cm dall’occhio del paziente, fa si che ogni quadratino sottende a 1°
grado di retina maculare valutando quindi un’area complessiva di 20° retinici, comprendendo quindi l’intera
macula. Fissando il punto nero centrale con particolare attenzione (senza muovere assolutamente l’occhio da
questa mira di riferimento) con una buona illuminazione, si possono evidenziare distorsioni, irregolarità e
deformazioni (metamorfospie) della griglia in corrispondenza di possibili alterazioni retiniche maculari foveali.
Per quanto soggettivo questo semplice test, effettuato con attenzione, può essere estremamente significativo
per una patologia a carico dell’area maculare e foveale, cioè quella zona della retina deputata alla visione
nitida. Facendo attenzione a non muovere l’occhio dal punto nero, si devono osservare i quadretti
(eventualmente anche disegnando l’area sospetta con una matita). In particolare si devono controllare i lati dei
quadretti che dovrebbero essere sempre diritti e non presentare interruzioni, aree di confusione o distorsioni.
Se queste fossero presenti è bene rivolgersi al proprio oculista. Questo test va eseguito frequentemente,
soprattutto dalle persone di età superiore ai 50 anni, dai soggetti che presentano miopia elevata o che hanno
già presentato patologie a carico della macula o della fovea nell’altro occhio, dai soggetti a rischio per la già
diagnosticata presenza di drusen (vedi sito www.carlobenedetti.it nella scheda “Degenerazione maculare
senile”), o di altri patologie maculari (corioretinite sierosa centrale, membrane neovascolari sottoretiniche
incipienti etc.), per controllarne la possibile insorgenza e monitorarne il grado di evoluzione.
Nome e Cognome ______________________________ Età ____ Data _____________
 OD
OS
FATE DELLE FOTOCOPIE DI QUESTO TEST PER VALUTARE LA COMPARSA DI DISTORSIONI
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