Preghiera del 21 dicembre 2012 - Piccole Suore della Sacra Famiglia

CHIESA S.MARIA GORETTI -VALDELLORA
ASSOCIAZIONE FAMIGLIA DI NAZARETH
La testimonianza della Parola nel periodo di
AVVENTO
“IL SILENZIOSO PROGETTO
DELLA GIOIA DI DIO”
GIOVANE DONNA
Giovane donna, attesa dell'umanità; un desiderio d'amore e pura libertà. Il Dio lontano è qui vicino
a te, voce e silenzio annuncio di novità. RIT. A - ve, Mari - a, a - ve, Mari – a
Dio t'ha prescelta qual madre piena di bellezza, e il suo amore t'avvolgerà con la sua ombra.
Grembo di Dio venuto sulla terra, tu sarai madre di un uomo nuovo. RIT. Ave...
Ecco l'ancella che vive della tua parola, libero il cuore perché l'amore trovi casa. Ora l'attesa è densa
di preghiera, e l'uomo nuovo è qui, in mezzo a noi. RIT. Ave...
Vangelo di Luca 1, 26-38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata
Nazaret, ]a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La
vergine si chiamava Maria.Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con
te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo
le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo
darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio
gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno
non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le
rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza
dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei,
che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva
del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
“Vi saluto con grande affetto e vorrei condividere con voi alcuni semplici pensieri, suggeriti dal
Vangelo di questa solennità: il Vangelo dell'Annunciazione. Anzitutto, ci colpisce sempre, e ci fa
riflettere, il fatto che quel momento decisivo per il destino dell'umanità, il momento in cui Dio si
fece uomo, è avvolto da un grande silenzio. L'incontro tra il messaggero divino e la Vergine
Immacolata passa del tutto inosservato: nessuno sa, nessuno ne parla. E' un avvenimento che, se
accadesse ai nostri tempi, non lascerebbe traccia nei giornali e nelle riviste, perché è un mistero che
accade nel silenzio. Ciò che è veramente grande passa spesso inosservato e il quieto silenzio si
rivela più fecondo del frenetico agitarsi che caratterizza le nostre città, ma che – con le debite
proporzioni – si viveva già in città importanti come la Gerusalemme di allora. Quell'attivismo che ci
rende incapaci di fermarci, di stare tranquilli, di ascoltare il silenzio in cui il Signore fa sentire la
sua voce discreta. Maria, quel giorno in cui ricevette l'annuncio dell'Angelo, era tutta raccolta e al
tempo stesso aperta all'ascolto di Dio. In lei non c'è ostacolo, non c'è schermo, non c'è nulla che la
separi da Dio. Questo è il significato del suo essere senza peccato originale: la sua relazione con
Dio è libera da qualsiasi pur minima incrinatura; non c'è separazione, non c'è ombra di egoismo, ma
una perfetta sintonia: il suo piccolo cuore umano è perfettamente «centrato» nel grande cuore di
Dio. Ecco, cari fratelli, venire qui, presso questo monumento a Maria, nel centro di Roma, ci ricorda
prima di tutto che la voce di Dio non si riconosce nel frastuono e nell'agitazione; il suo disegno
sulla nostra vita personale e sociale non si percepisce rimanendo in superficie, ma scendendo ad un
livello più profondo, dove le forze che agiscono non sono quelle economiche e politiche, ma quelle
morali e spirituali. E' lì che Maria ci invita a scendere e a sintonizzarci con l'azione di Dio”.
(Benedetto XVI 8 dicembre 2012)
Preghiamo…. Aiutaci Madre Celeste a fare silenzio nei nostri cuori, aiutaci a fare nostri tutti quei piccoli
gesti quotidiani che non andranno mai a finire sui giornali, ma che sono piccole gocce di amore che
cambiano l’umanità, aiutaci a guardare verso gli ultimi, verso le famiglie in difficoltà, verso i nostri giovani
così disorientati, verso i nostri genitori magari anziani e soli. Per questa costruzione di un Natale vero
diciamo insieme….AVE MARIA
Vangelo Luca 2, 8-19
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro
gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.
Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una
grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il
Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una
mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e
diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. Appena gli
angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a
Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque
senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo
averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si
stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose
meditandole nel suo cuore.
La Parola di Dio è un cesto pieno di semi. Ogni avvenimento raccontato è fatto per essere ripetuto, gustato da
ogni generazione. Ed è un cesto senza fondo, senza fine. Qualche tempo fa ho visto una parola vissuta, la
parola vissuta, la parola dell’amore. Sono andato a trovare un amico che da parecchi anni apparentemente
non vive più. E’ un mio caro amico e ho avuto la possibilità di stare con lui. Ero emozionato al pensiero di
trovarlo sul letto di casa sua. La moglie e i figli avevano scartato subito l’idea di un centro specializzato:
hanno voluto il loro papà e marito per accudirlo e stargli vicino. Ho incontrato Danilo e l’ho visto prima di
tutto vivo nello sguardo della moglie e dei figli e nel calore della sua casa. Danilo non era un ingombro, in
attesa della fine. Era ancora papà, marito, per me il mio amico Danilo. Gli ho parlato, non so se abbia sentito,
penso di sì. Sicuramente, ha sentito il nostro Padre comune, Dio, che leggeva nel mio cuore sentimenti di
affetto, di riconoscenza, di stupore. Sono stato bene con lui. Ho visto una parola vissuta e mi è venuto
spontaneo pensare che l’amore si può riconoscere anche da uno sguardo, dal tono di voce. L’amore non si
esprime a parole: il primato ce l’ha il cuore ed il tempo ne è custode. Il tempo che ti regala attimi di felicità e
lunghi giorni di dolore, trasformati proprio dall’amore. A casa di Danilo ho visto una Chiesa domestica. Tutti
noi dovremmo esserlo. La gente, quando vede noi cristiani, dovrebbe essere contenta e dire con semplicità:
ho visto una meraviglia. Oggi non è sempre così, ma la speranza mi dice che da oggi può essere così. Noi
abbiamo una grande possibilità, quella di far propaganda a Dio con il nostro silenzio. Ho usato un termine
(propaganda) che non mi piace, ma volutamente per rafforzare un’idea: noi possiamo far conoscere Dio. Con
l’esempio, con la nostra faccia, con la nostra semplicità, possiamo far capire a chi ci incontra che abbiamo un
papà buono, un papà che ha tante parole capaci di diventare seme. Se noi diventiamo terreno, questo seme
porterà frutto. E’ quello che è successo a casa di Danilo, dove ho visto un frutto dell’amore. (E.Olivero – Per
una chiesa scalza)
Preghiamo….aiutaci Madre Celeste a riconoscere il silenzioso disegno di Dio nei messaggi di ogni giorno,
negli angeli che Tu ci invii e noi fatichiamo a riconoscere, nelle occasioni per costruire il Regno che ci
lasciamo sfuggire perché non imitiamo il “senza indugio” dei pastori. Aiutaci a far conoscere Dio, non solo
in questo Anno della Fede,ma in ogni attimo, con l’esempio, con la nostra faccia, con la semplicità, con le
opere, per questo diciamo…..AVE MARIA
TE AL CENTRO DEL MIO CUORE
Ho bisogno d'incontrarti nel mio cuore, di trovare Te di stare insieme a Te, unico riferimento del
mio andare unica ragione Tu unico sostegno Tu al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Anche il
cielo gira intorno e non ha pace ma c'è un punto fermo é quella stella là; la stella polare é fissa ed é
la sola la stella polare Tu la stella sicura Tu al centro del mio cuore ci sei solo Tu. RIT. Tutto ruota
intorno a Te in funzione di Te e poi non importa il come il dove e il se.//Che Tu splenda sempre al
centro del mio cuore il significato allora sarai Tu quello che farò sarà soltanto amore unico sostegno
Tu la stella polare Tu al centro del mio cuore ci sei solo Tu. RIT
L’ALTRA PARTE DEL CIELO
Sono preso dalle mie preoccupazioni quando incontro Gelsomina, proprio lei, la donna di
indefinibile età, senza denti, che mi saluta con gli occhi pieni di gioia e mi dice che oggi ha visto
sulla linea dell’orizzonte un’altalena che si bilanciava tra il mare ed il cielo. “E ti sei dondolata?” le
chiedo, pensando alle mie cose da risolvere. Stupita della mia domanda, con l’aria della maestra che
deve rispiegare la stessa cosa ai bambini, risponde: “Ogni giorno il sole mi porta un dono. Oggi mi
ha portato l’altalena e mi ha aiutata a sedermi su una parte dell’asse. Dall’altra parte, però, non c’era
nessuno, poi il vento mi ha dato la prima spinta e ho cominciato a vedere l’orizzonte, dove finisce il
mare. C’è un azzurro immenso che è l’altra parte del cielo e ogni volta che il vento mi spingeva in
alto vedevo sempre di più, ma per un po’ soltanto”. Rimango in ascolto di Gelsomina. Anche lei
tace. E’ come se rivedesse delle immagini. Poi con la sua grazia innocente mi sussurra all’orecchio
“Ho visto mia nonna. Ho visto i miei genitori, vivono dall’altra parte del cielo e danzano felici in un
girotondo attorno a tutta la terra, solo che quando entravano da questa parte dell’orizzonte
diventavano invisibili e non li vedevo più; poi quando il girotondo tornava nell’azzurro, li rivedevo
tutti. Ho gridato alla nonna di farmi giocare. Anch’io volevo giocare con loro. Ma lei mi ha detto:
“bambina mia, per entrare nel girotondo devi prima accendere il sorriso in diecimila volti tristi.
Appena accumulati tanti sorrisi, potrai entrare nel girotondo”. Per un po’ sono divenuta triste perché
mi sembravano troppi, ma la rondine mi ha detto che mi avvertirà dove ci sono persone tristi e io
correrò da loro”. Vedendo la gioia di Gelsomina, le sorrido, pieno di gratitudine. E lei , in un
sussulto: “ecco un sorriso” e se lo annota sulla carta colorata delle caramelle (Cittanuova 21-2012)
Preghiamo….penso al Bimbo di Betlemme e a quelle risatine impreviste e trascinanti dei bimbi
piccoli.. penso a quanti sorrisi ci dimentichiamo di regalare nella nostra fretta quotidiana, nel
nostro correre e non accorgerci di tutte le persone come Gelsomina, storie e vite che ci affiancano,
…aiutaci Padre a saper ascoltare nel silenzio, a saperci fermare, a trovare il tempo,, a saper fare
memoria per regalare memoria di Amore, vissuto per gli ultimi e negli ultimi, aiutaci ad
“accendere un sorriso in diecimila volti tristi”….per questo diciamo….Padre Nostro
“La parola Regola non vuol dire né regola né comandamento: vuol dire sapienza. La sapienza di
non ingannare, di non sopraffare, di non ammazzare con le mani e con le parole, di non usare gli
altri.La sapienza di dire la verità, di rispettare l’altro, di lasciarlo vivere, anzi di aiutarlo a vivere di
amore. La sapienza di essere liberi, sciolti dalle reti di bugie, di orgoglio, di violenza, di furbizia,
di antipatia, di interesse che sono solo prigioni, prigioni quotidiane. La sapienza di essere amore,
indifesi e semplici, diretti e trasparenti, è la libertà di Dio. La sapienza di ricordarsi dei tanti errori
della storia. La storia diventa maestra se trova allievi. Come fondatore di questa Fraternità
ho sentito dunque di concludere la Regola lasciando «pagine aperte» che saranno riempite
come il Signore ci indicherà”. (tratto dalla Regola della Fraternità della Speranza – E.Olivero
Sermig Torino)
Preghiamo….nel silenzio Padre ti sei fatto uno di noi, hai aperto pagine che ognuno di noi, se
vuole, può riempire, da subito, anche da stasera, appena terminato questo incontro, perché Natale
sia un cambiare vero, liberandoci dalle bugie, dalla violenza, dalla furbizia, da tutte le nostre
prigioni quotidiane. Aiutaci ad essere penna che scrive pagine di amore vero verso ogni fratello,
per questo diciamo….PADRE NOSTRO
I tempi del Natale
Remoto passato, inquieto presente, misterioso futuro... Eguali stagioni della Nascita antica,
ogni anno dai poeti riscritta col tempo infinito di un verbo soltanto: AMARE.
(Enzo Gaia - poeta - La Spezia Natale 2012)
TU SCENDI DALLE STELLE
Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni in una grotta al freddo, al gelo. O Bambino mio Divino
io ti vedo qui a tremar. O Dio Beato, oh, quanto ti costò l'avermi amato! (2 volte) A Te che sei del
mondo il Creatore mancano panni e fuoco, o mio Signore. Caro Eletto Pargoletto, quanto questa
povertà più m'innamora poiché ti fece, amor, povero ancora (2 volte)
BUON NATALE A TUTTI VOI!!!!!!!