Cenni di teologia e storia del presepe In classe si costruisce un

Cenni di teologia e storia del presepe
In classe si costruisce un presepe e, mano a mano che si procede, si danno le informazioni sul
Natale. Tempo: 1 ora.
Alcuni contenuti
Presepio o Presepe: (dal lat. praesepium: greppia, mangiatoia, quindi stalla) indica la
rappresentazione della nascita di Gesù. Solo Matteo (cap. 1-2) e Luca (cap. 1-2) raccontano la
nascita di Gesù.
1. Nel 1223: san Francesco a Greccio allestì la prima rappresentazione della nascita di Gesù
(presepe vivente)
(affresco di Giotto)
2. Culla: rappresenta l’attesa operante (avvento come preparazione al Natale)
3. IV sec: prime rappresentazioni della natività. Personaggi: Gesù in fasce, l'asino e il bue
(spesso solo la testa), più tardi anche un angelo e un pastore.
Asino e bue: nessun vangelo canonico ne parla. Dell’asino e del bue parla invece il vangelo
apocrifo dello pseudo Matteo.
Richiamano Isaia 1,3: “dice il Signore: ogni bue riconosce il suo padrone e ogni asino chi gli
dà da mangiare: Israele, mio popolo, non comprende, non mi riconosce come suo Signore ”.
Indicano che il mondo intero, in particolare i pagani, riconosce che quel bambino è Dio
(Emanuele, Dio con noi: Mt 1,23)
4. V sec: compaiono Maria e Giuseppe. L'ambiente viene rappresentato come una stalla.
Maria è rappresentata distesa sul giaciglio (ha appena partorito!!!), più tardi assume una
posizione di adorazione. Maria venne introdotta solo dopo il concilio di Efeso (431) per
indicare, come affermò il concilio, che è “Madre di Dio”.
5. Giuseppe: all’inizio è rappresentato in disparte, pensoso (vedi Mt 1,18-21) o addormentato
(richiama il sogno e insieme sottolinea che l’uomo non è presente al mistero che si realizza
con la nascita di Gesù). Più tardi assume la posizione di adorazione.
(affresco di Giotto)
6. Gli angeli: sono messaggeri di Dio. Gabriele porta l’annuncio a Maria (vedi Lc 1,26-38); un
altro angelo porta l’annuncio del Natale ai pastori (Lc 2,8-14)
I pastori: dormono all’aperto, vicino al gregge. Sono gente comune e povera.
Angeli e Pastori: indicano che il cielo (angeli) e la terra (pastori) sono testimoni che quel
Bambino è il Dio che si è fatto uomo.
7. I “re” magi: ne parla Matteo (2,1-12). Non dice che erano re, tanto meno che fossero tre.
Indicano l’universalità (hanno la pelle di colore diverso e spesso vengono raffigurati di età
diverse) della salvezza; Gesù è venuto per tutti! I loro doni indicano che Gesù è re (oro),
sacerdote (incenso) e che si sacrificherà per noi sulla croce (mirra).
8. Altri personaggi:
Gelindo, il pastore che per primo arriva alla capanna;
la donna a braccia alzate, davanti alla capanna, segno di meraviglia e adorazione;
la donna che indica il Salvatore al suo bambino
i personaggi intenti a lavorare (Gesù viene nella vita ordinaria)
il dormiglione ubriaco, col fiasco di vino accanto: indica chi non si accorge della venuta di
Gesù perché è ubriacato dalle cose di questo mondo.
Materiali
Assisi, Basilica di san Francesco: il presepe di Greccio (Giotto)
Padova, cappella degli Scrovegni: Natività (Giotto)
Natività e adorazione dei pastori
(bassorilievo in avorio, 5° sec. d.C., museo civico di Bologna)
Bambino nella mangiatoia
(dipinto su tavola, XVII secolo, museo nazionale di Vienna)
Isaia 1,2-4
Dice il Signore:
“Cielo e terra fate attenzione
a quel che sto per dirvi!
Ho cresciuto dei figli,
ma essi si sono ribellatri contro di me.
Ogni bue riconosce il suo padrone
e ogni asino chi gli dà da mangiare:
Israele, mio popolo,
non comprende, non mi riconosce
come suo Signore.”
Guai a voi, gente malvagia,
popolo carico di peccati,
razza di delinquenti, figli corrotti!
Avete abbandonato il Signore.
Avete ripudiato il Santo di Israele,
gli avete girato le spalle.
…
Matteo 1,18-21
Ecco come è nato Gesù Cristo. Maria, sua madre, era fidanzata con Giuseppe; essi non
vivevano ancora insieme, ma lo Spirito Santo agì in Maria ed ella si trovò incinta. Ormai
Giuseppe stava per sposarla. Egli voleva fare ciò che era giusto, ma non voleva denunziarla
di fronte a tutti. Allora decise di rompere il fidanzamento, senza dire niente a nessuno. Ci
stava ancora pensando, quando una notte in sogno gli apparve un angelo del Signore e gli
disse: «Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria, la tua
fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. Maria partorirà un figlio e
tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i peccati».
Luca 1,-26-38
Quando Elisabetta fu al sesto mese Dio mandò l'angelo Gabriele a Nàzaret, un villaggio
della Galilea. L'angelo andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe,
discendente del re Davide. La fanciulla si chiamava Maria. L'angelo entrò in casa e le disse:
- Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di grazia. Maria fu molto
impressionata da queste parole e si domandava che significato poteva avere quel saluto. Ma
l'angelo le disse: - Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio, lo
darai alla luce e gli metterai nome Gesù. Egli sarà grande e Dio, l'Onnipotente, lo chiamerà
suo Figlio. Il Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre, ed egli regnerà per
sempre sul popolo d'Israele. Il suo regno non finirà mai. Allora Maria disse all'angelo: Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine?
L'angelo rispose: - Lo Spirito Santo verrà su di te, e l'Onnipotente Dio, come una nube, ti
avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta,
tua parente, alla sua età aspetta un figlio. Tutti pensavano che non potesse avere bambini,
eppure è già al sesto mese. Nulla è impossibile a Dio! Allora Maria disse: - Eccomi, sono la
serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai detto. Poi l'angelo la lasciò.
Luca 2, 8-14
In quella stessa regione c'erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all'aperto per
fare la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro, e la gloria del
Signore li avvolse di luce, così che essi ebbero una grande paura. L'angelo disse: «Non
temete! Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi,
nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così:
troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia”.
Subito apparvero e si unirono a lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo canto:
“Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che egli ama”.»
Matteo 2,1-12
Gesù nacque a Betlemme, una città nella regione della Giudea, al tempo del re Erode. Dopo
la sua nascita, arrivarono a Gerusalemme alcuni uomini sapienti che venivano dall'oriente e
domandarono: «Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei Giudei? In oriente
abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo». Queste parole misero
in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e specialmente il re Erode. Il quale, appena
lo seppe, radunò tutti i capi dei sacerdoti e i maestri della legge e domandò: - In quale luogo
deve nascere il Messia? Essi risposero: - A Betlemme, nella regione della Giudea, perché il
profeta ha scritto: Tu Betlemme, del paese di Giudea, non sei certo la meno importante tra le
città della Giudea, perché da te uscirà un capo
che guiderà il mio popolo, Israele.
Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti venuti da lontano e si fece dire con
esattezza quando era apparsa la stella. Poi li mandò a Betlemme dicendo: «Andate e cercate
con ogni cura il bambino. Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a
onorarlo».
Ricevute queste istruzioni da parte del re, essi partirono. In viaggio, apparve ancora a quei
sapienti la stella che avevano visto in oriente, ed essi furono pieni di grandissima gioia. La
stella si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra la casa dove si trovava il
bambino. Là si fermò. Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria.
Si inginocchiarono e adorarono il bambino. Poi aprirono i bagagli e gli offrirono regali: oro,
incenso e mirra. Più tardi, in sogno, Dio li avvertì di non tornare dal re Erode. Essi presero
allora un'altra strada e ritornarono al loro paese.