Persinsala Teatro
Filippo Pino
marzo 31, 2010
Allo Zelig Cabaret un’affiatata squadra di comici, guidata
dal’inglese John Peter Sloan, mette in scena uno show per
ricordare che, volendo, si può anche scherzare sulla morte e
che l’autentica tristezza è una vita senza sorriso.
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La domanda che qualche volta l’essere umano fa a se stesso – pensando
all’estremo saluto dai suoi cari, dalla sua vita – è se sia possibile ridere in
tale occasione. Ci ha provato l’anglosassone John Peter Sloan, coadiuvato
da un’ottima troupe di comici italiani, a dare una risposta a questa
domanda con lo spettacolo Zelig Dark – soldi e cenere, in scena al
blasonato cabaret di viale Monza a Milano, nelle due serate del 23 e 30
marzo.
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Partendo da semplici scenette, gli autori hanno inventato una vera e
propria scatola magica all’interno della quale una serie di situazioni legate
all’incontro con la morte si intersecano e si mischiano, senza mai perdere
di vista l’obiettivo: quello di riderci su. Il riadattamento del testo originale
di Sloan, Full Moon, passa così in rassegna le occasioni in cui è possibile
trovare paradossi o crearli ad hoc per scherzare con ironia e sarcasmo su
una delle tematiche ancora oggi tabù.
La rappresentazione passa da un San Pietro (Andrea Midena), dall’accento
milanese e dai modi bruschi, che altro non è che il portinaio di un enorme
condominio – o strampalato paradiso – in cui si susseguono e si spezzano
continui segmenti di vita ordinaria in un’ambientazione straordinaria. Nel
suo androne si possono incontrare personaggi assai diversi: dall’agente
immobiliare, interpretato da Federico Basso – presentatore della scorsa
edizione di Zelig Off – che illustra ai potenziali acquirenti rischi e pregi
degli appartamenti celesti, allo sfortunato individuo perseguitato dalla
voce che insiste nel predire la morte anche una volta compiuto l’estremo
passo; dal conduttore impersonato da Leonardo “energia pura” Manera,
che sproloquia nella sua
follia alternando domande agli spettatori a televendite degli oggetti più
assurdi, ai semplici amici che si ritrovano a dialogare tra loro dopo la
morte come se niente fosse successo.
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marzo 31, 2010
In mezzo a questa carrellata di personaggi, una serie di gag e di interventi,
mirati a spezzare la continuità della vita del paradiso, come il tg dell’altro
mondo, il menestrello di storie sfortunate, e il prete cinico che vende
gadget religiosi un po’ particolari.
Due ore di spettacolo che insistono sempre sulla stessa tematica e che
alternano spassosissimi siparietti a improvvisazioni che rendono il testo
discontinuo, aggiungendo quell’ingrediente che solo il cabaret possiede.
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Il testo ovviamente non risparmia niente e nessuno: politici, tendenze
giovanili, scrittori di nuova generazione, attori e uomini comuni, per
spiegare un concetto scontato ma vero: tutti sono uguali di fronte alla
morte e, quindi, su tutti e tutto si può fare una sana risata. La
rappresentazione è vivace, veloce e scivola via tra sketch che si alternano
con ritmo. Manca tuttavia la genialità che la renderebbe immortale e
l’originalità che contraddistingue il senso delle singole scenette del Dark.
Bravi comunque i comici a tenere il palco e a non perdersi nella velocità
dei cambi continui, rispettando i tempi comici.
Zelig Dark, in conclusione, traghetta un messaggio assai particolare: la
comicità in fin dei conti non è poi così diversa dalla morte, non può
cessare di esistere e accompagna da sempre l’umanità, ma fino a che
esisterà non smetterà di mietere vittime.
Lo spettacolo e’ andato in scena:
martedì 30 marzo
Zelig Cabaret
viale Monza 140 – Milano
Zelig Dark – soldi e cenere
di John Peter Sloan, Antonio De Luca, Andrea Piana
con John Peter Sloan, Derek Allen Federico Basso, Louise Kissane Paolo Labati, Leonardo Manera, Andrea
Midena, Davide Paniate, Andrea Sambuco, Giorgio Verduci e altri special guests
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